presentano:
10 / 17 ottobre 2010 la canzone classica napoletana va in crociera.
PROGRAMMA ENTE PROVINCIALE PER IL TURISMO NAPOLI
Il Ministero del Turismo
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ENTE PROVINCIALE PER IL TURISMO NAPOLI
Il Ministero del Turismo
L’arte della canzone da Piedigrotta al Varietà
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La “Canzone” è un patrimonio di Napoli. Non c’è napoletano che non cerchi, o che non abbia cercato, almeno nella volta nella sua vita, di trattenere in pochi versi le vibrazioni di un’epoca. La Canzone esprime sentimenti ed ansie dei napoletani, i quali, sia nel dolore che nella gioia, esplodono con un brano musicale che, in fin dei conti, è uno dei pochissimi beni che abbiamo saputo conquistare sin dall’epoca greca, passando per i Romani, il Medio Evo, Gian Battista Basile, Salvator Rosa, Bellini, Mercadante, Di Giacomo, Russo, Bovio, Murolo, E.A. Mario e Armando Gill, senza dimenticare i Fratelli De Curtis, Costa, Denza, Tosti e tanti altri. Anche D’Annunzio ne fu affascinato e scrisse “A’vucchella”. Diceva Giuseppe Marotta: “Le mie canzoni rappresentano fedeltà a Napoli, il mio amore e attaccamento a questa città che tanto amo. Ogni napoletano, appena nasce, trova sempre una canzone che l’accoglie: mentre le donne gridano nel metterci al mondo, c’è sempre qualche altra voce che al di là della parete o in un vicolo, o presso il letto della puerpera, bisbiglia qualche canzonetta. Chi lo sa sotto quale canzone io nacqui…”. Tra i vari spettacoli canori napoletani, mi sembra di poter dire che il più bello sia stato “Carosello Napoletano” di Ettore Giannini. Non di rado il cinema italiano ha dato alla musica un ruolo di primo piano, ma a differenza dei casi più noti (perlopiù opere liriche), “Carosello Napoletano” è il primo esempio di film italiano prevalentemente musicale, dove le nostre canzoni, scelte tra le più celebri, rappresentano un valore assoluto, dove il discorso musicale risulta indissolubile dal discorso narrativo, fino ad identificarsi nel tessuto della rappresentazione. La nostra canzone entra nella storia di Napoli, città europea che è stata molto spesso invasa, saccheggiata, violata dagli stranieri che sognavano questa preda che sorrideva al sole. La possedevano con frenesia, la sottomettevano alla miseria fisica e morale. Ma non erano mai i veri padroni, anzi, era Napoli che li teneva prigionieri sotto il suo sole, mentre la città continuava a sorridere e cantare. E’questa la grande “Canzone”, anima di Napoli e parte integrante della nostra arte e della nostra storia. Aldo de Gioia
PROGRAMMA DEGLI EVENTI DAL 10 AL 17 OTTOBRE 2010 Domenica 10 ore 18.30 Ametista Lounge (Ponte 7): Presentazione dell’iniziativa con il cast artistico e rappresentanti dello Stato Maggiore della nave Lunedì 11 ore 17.00 Ametista Lounge (Ponte 7): Conferenza/Incontro di approfondimento sulla storia della canzone napoletana: “L’arte della canzone da Piedigrotta al varietà”. Relatori: prof. Aldo De Gioia, prof. Carlo Postiglione. Modera Francesco Spinosa. Alla chitarra: Franco Manuele. Riproposizioni di canovacci della Commedia dell’Arte con Rino Napolitano e Marialuisa Acanfora. Lunedì 11 ore 23.00 Royal Theatre (Ponte 6): Recital di canzoni napoletane in compagnia di Francesca Marini. Al pianoforte il Maestro Bruno Vitale Martedì 12 ore 17.00 Ametista Lounge (Ponte 7): Conferenza/Incontro di approfondimento sulla storia della canzone napoletana: “A’cartulina e’ Napule: Gilda Mignonette e Mario Gioia”. Relatori: prof. Aldo De Gioia, prof. Carlo Postiglione. Modera Francesco Spinosa. Alla chitarra: Franco Manuele. Riproposizioni di canovacci della Commedia dell’Arte con Rino Napolitano e Marialuisa Acanfora Martedì 12 ore 22.30 Discoteca T32 (Ponte 14): Karaoke di canzoni napoletane Mercoledì 13 ore 09.00 Istanbul: Scambio culturale con le autorità della città (solo staff) Mercoledì 13 ore 22.45 Royal Theatre (Ponte 6): Recital di canzoni napoletane in compagnia di Lucia Cassini. Al pianoforte il Maestro Bruno Vitale Giovedì 14 ore 17.00 Ametista Lounge (Ponte 7): Conferenza/Incontro di approfondimento sulla storia della canzone napoletana: “La leggenda di una voce: Enrico Caruso”. Relatori: prof. Aldo De Gioia, prof. Carlo Postiglione. Modera Francesco Spinosa. Alla chitarra: Franco Manuele. Riproposizioni di canovacci della Commedia dell’Arte con Rino Napolitano e Marialuisa Acanfora Giovedì 14 ore 23.00 Royal Theatre (Ponte 6): Recital di canzoni napoletane in compagnia di Antonello Rondi. Al pianoforte il Maestro Bruno Vitale Venerdì 15 ore 12.30 Dubrovnik: Scambio culturale con le autorità della città (solo staff) Venerdì 15 ore 22.45 Royal Theatre (Ponte 6): Vernissage finale in compagnia di Antonello Rondi, Francesca Marini, Lucia Cassini, Franco Manuele, Rino Napolitano e Marialuisa Acanfora. Al pianoforte il Maestro Bruno Vitale Sabato 16 ore 18.00 Ametista Lounge (Ponte 7): Dibattito e commenti sulle prospettive future dell’iniziativa alla presenza degli artisti e dello staff organizzativo, con interventi dei partecipanti circa i suggerimenti e le migliorie da apportare Sabato 16 ore 22.30 Discoteca T32 (Ponte 14): Serata dell’arrivederci con karaoke di canzoni napoletane ...durante la navigazione, potrete assistere alla mostra d’arte estemporanea dal titolo “La Sirena Partenope ed il Dio Nettuno”, a cura degli artisti Nino Ruju, Stefano Wolfler, Francesco Giraldi ed Enzo Ruju. I pittori dipingeranno presso il bar: “Le Gocce” (ponte 5), “Art Gallery” (ponte 7) ed area piscine “La Grotta Azzurra” (ponte 13)
• Se vuoi ammirare immagini e frammenti della filmografia napoletana durante la nostra crociera evento, sintonizzati, direttamente dalla tua cabina, sul canale n. 34
‘A Cartulina ‘e Napule: Gilda Mignonette e Mario Gioia Griselda Andreatini, in arte Gilda Mignonette, figlia di un professore di lettere e di madre blasonata con il titolo nobiliare di marchesa, dimostrò di avere grande presdisposizione artistica già dalla prima infanzia, imparando a suonare a orecchio il vecchio pianoforte di famiglia. Il papà comprese che la bambina era nata per il teatro e incoraggiò la sua vocazione. A 17 anni entrò a far parte deòòa compagnia di Raffaele Viviani, dopodichè il cantante Roberto Ciaramella, amico di famiglia, le consigliò di andare a cantare in America. Griselda accettò l’idea e partì con una compagnia di giro alla volta di New York. Il debutto, in un teatro di Brooklyn, fu strepitoso e foriero di grandi successi. Griselda cambiò il nome in Gilda Mignonette e spopolò a New York, Chicago, Philadelphia e Boston. A questo punto, cantando “A’cartulina e’Napule” di De Luca e Buongiovanni, divenne la regina degli emigranti. Successivamente il suo repertorio si arricchì di altre famose canzoni, quali furono “Santa Lucia luntana”, “Mandulinata all’emigrante”, “L’Emigrante chiagne”. Teatri esauriti ogni sera, affari d’oro tra la gioia dell’impresario Acierno che ormai aveva la garanzia di “pienoni” sempre più grandi. Così stavano le cose quando il figlio dell’impresario s’innamorò di Gilda, che ricambiò il sentimento. Si sposarono nel 1924. I successi continui e gli affari eccezionali durarono fino al 1941, quando la Mignonette rappresentò al Majestic di Brooklyn la rivista “Tunisi italiana” e lanciò “Faccetta nera”. Intanto, essendo scoppiata la Seconda Guerra Mondiale, la polizia le proibì le repliche. Gilda non dette ascolto e, fittati trenta torpedoni immensi, li riempì di gente e andò ad esibirsi in un grande locale alla periferia di New
York. A questo punto rischiò la galera, che riuscì ad evitare per un vero miracolo. L’America le vietò di incidere dischi con altre canzoni e pretese la censura dei suoi repertori prima di ogni spettacolo. Subentrò un periodo molto difficile che generò serie preoccupazioni. Finita la guerra, venne in Italia, spinta dal richiamo della propria terra. Rivide i suoi familiari, incise altre canzoni, ma dovette rientrare negli Stati Uniti per impegni presi in precedenza. Le cose erano cambiate: adesso in America non si trovava bene; ormai erano passati 29 anni dall’epoca dei suoi primi successi. Decise di tornare a Napoli definitivamente, e fissò la serata di addio per il 22 marzo 1953. Ma il destino non fu benevolo: pochi giorni prima dello spettacolo cadde per una banale scivolata e si fratturò una gamba. Finalmente, il 7 maggio riuscì a presentarsi in palcoscenico su una sedia a rotelle. Un lungo applauso salutò il suo ingresso; lei ringraziò e disse “Mi ritiro nella mia Napoli”. Pochi giorni dopo si imbarcò per l’Italia col marito ed alcuni parenti. Al settimo giorno di navigazione ebbe uno sbocco di sangue: le fu diagnosticata una cirrosi epatica. A Gibilterra cercarono di ricoverarla nel più vicino ospedale, ma lei non volle sapere e ripetè continuamente: “Portatemi a casa mia”. Quando mancavano ormai 24 ore all’approdo e già si intravvedeva la baia di Napoli, spirò. Era l’8 giugno 1953. I funerali ebbero luogo il giorno 10, nella chiesa di San Pietro ad Aram, al Corso Umberto I. Un lungo corteo, formato da migliaia di napoletani, l’accompagnò fino all’ultima dimora nel cimitero di Poggioreale. Fabrizio Coppeto, in arte Mario Gioia, nato a Napoli nel 1910, a 16 anni era già un giovane aitante e di belle speranze. Trasferitosi a Boston, dopo qualche anno entrò nella compagnia di un altro napoletano emigrante, “Farfaniello”, al secolo Eduardo Migliaccio, e divenne famoso cantante. Anch’egli è ritenuto protagonista della famosa canzone “’A cartulina e’Napule”, e pare sia stato il primo ad inciderla su disco. Dopo un lungo successo, nel 1933 tornò a Napoli e si impiegò nelle Ferrovie dello Stato (per questo motivo fu chiamato “O’cantante ferruviere”). Tornò in America nel 1948 come organizzatore di spettacoli per i cantanti italiani, e si prodigò molto per Claudio Villa, Achille Togliani, Carla Boni, Gino Latilla, Nilla Pizzi e soprattutto Nino Taranto, per il quale organizzò molte sceneggiate e riviste. Ritiratosi a Napoli, visse tranquillamente la sua vita di pensionato andando a vivere nella zona del Cavone, dove morì nel 1970.
Aldo de Gioia
Prof.
Aldo de Gioia Napoletano del Centro Antico, dove è nato il 1° dicembre 1934. Oltre che in campo nazionale, è conosciuto anche all’estero. Alcuni suoi componimenti sono custoditi in America, nel Museo Carusiano di Brooklyn e nel Museo Ebraico di New York, in Polonia, nel Museo del Lager di Auschwitz, in Egitto, nel Sacrario di El-Alamein, in Italia, nel Museo di Porta Pia in Roma, nel Museo di Mignano Montelungo e nel Sacrario d’Oltremare di Bari. Ricercatore di storia patria, si è formato alla scuola di illustri predecessori quali sono stati Antonio Lapegna e Antonio Altamura. Consultato da più parti sugli accadimenti millenari della nostra città, ha avuto il merito di collaborare con la National Geographyc, la rivista più importante dell’editoria americana. Ha conseguito più di cento premi, tra i quali quello del Parlamento Europeo, della Giffoni Film Festival, della Legion d’Oro Ist. O.N.U. E’ autore dell’Inno Ufficiale dell’8a Brigata Bersaglieri Garibaldi. E’ Bersagliere Onorario per il contributo offerto alla causa del bersaglierismo. E’ iscritto all’Albo d’Oro dei Cavalieri di San Marco. E’ membro della Commissione Toponomastica Cittadina del Comune di Napoli ed Accademico Tiberito. Nel 1988 è stato premiato in Campidoglio dal Ministro della Pubblica Istruzione Rosa Russo Iervolino. Recentemente gli è stato conferito dalle Forze Armate Italiane il Trofeo U.N.U.C.I. Ha collaborato con i giornalisti Max Vairo, Aldo Bovio, Arturo Fratta, Domenico De Simone e Pietro Gargano per l’enciclopedia della canzone napoletana. Ha scritto sui giornali: La Repubblica, Libero, Napoli Notte, Lo Strillo. Ha girato un documentario cinematografico su Enrico Caruso con Pavarotti e Placido Domingo, per la produzione americana Mikal Capasso. E’ nel novero dei personaggi che hanno parlato di Napoli sul II conflitto mondiale: Antonino Tarsia In Curia, Aldo De Jaco, Roberto Battaglia, Giovanni Artieri, Aldo Stefanile, Curcio Malaparte, Jhon Huston, Carlo Bernari. Nelle rievocazioni del teatro e del cinema sulle Quattro Giornate è allineato con Giovanni D’Angelo (omaggio alle Quattro Giornate), Eduardo De Filippo (Napoli Milionaria), Peppino De Filippo (Quattro Giornate), Luigi Comencini (Tutti a casa), Nanni Loy (Le Quattro Giornate); ha scritto e presentato “Quando a Napoli cadevano le bombe”. E’fondatore del Museo della Canzone Napoletana a Calvello (PZ) e organizzatore della Mostra della Canzone Napoletana. Ha collaborato con Carlo Postiglione alle mostre su “La storia di Napoli” e “La vita di Enrico Caruso”. Insegna da moltissimi anni storia napoletana all’Istituto Humaniter ed è conferenziere in molte sedi universitarie. Alcune sue poesie sono state collocate su lapidi marmoree: a Napoli in via Morghen, per Salvo D’Acquisto; nella Stazione Marittima per il marinaio ignoto; in P.zzetta Eritrea; nella sede dei paracadutisti della “Folgore”; a Roma (Porta Pia) e in Africa settentrionale ad El Alamein in Egitto, per l’omonima poesia divenuta Inno Ufficiale della 8° Brigata Garibaldi Bersaglieri. E’ stato tra i pochissimi a ricordarsi di Ettore Giannini organizzando una serata celebrativa per il grande regista del film “Carosello Napoletano”.
Maestro Bruno
Vitale
Talento precocissimo che già dall’età di 7 anni suonava istintivamente motivi di successo dell’epoca, sul pianoforte regalatogli dal padre. A 14 anni studia pianoforte presso la scuola del maestro Scalella ed in 2 anni, contro i normali 5, consegue il diploma di solfeggio ed armonia. Attratto subito dalla musica leggera e Jazz collabora con vari gruppi musicali iniziando un’attività proficua in locali privati e notturni. A 18 anni incontra Totò Savio, con il quale inizia una valida collaborazione effettuando composizioni ed arrangiamenti nella sua orchestra per quasi 7 anni, suonando nei migliori Nights italiani, dal Club 84 di Roma alla Bussola di Viareggio, insieme ad orchestre come quelle di Fred Buongusto, Pippo Caruso, Marino Barreto, Bruno Martino. Peculiare la sua capacità di accompagnare cantanti di calibro, tra i quali Jhonny Dorelli, Paolo Bacilieri, Iva Zanicchi, Eduardo Vianello, Wilma Goich ecc. Nel 1967 partecipa con l’orchestra di Totò Savio al Cantagiro di Radaelli. Dopo queste esperienze, tornato a Napoli, lavora per 12 anni nei migliori Circoli cittadini e con varie orchestre nei circoli della Nato. E proprio in questi circoli, nel 1976, conobbe Antonello Rondi, con il quale inizia una stretta collaborazione in qualità di accompagnatore, arrangiatore e compositore. Con il cantante effettua con successo numerose tournee in tutta Italia, Stati Uniti, Europa, Canada, Australia ed, ultima in ordine di tempo, Argentina. Ha accompagnato cantanti tra i quali: Pino Mauro, Tony Astarita, Valentina Stella, Mirna Doris, Gloriana ecc. Prof. Carlo
Postiglione
Maestro d’Arte decorativa e Scenografo, operatore del Sociale. Nato a Napoli il 21 gennaio del 1939, ha conseguito nel corso degli anni numerosi riconoscimenti nel campo delle arti tra i quali Premio internazionale Europa Arte, Biennale delle regioni, premio Casciaro ecc. ed esponendo le sue opere in mostre in Italia ed all’estero. Recentemente è stato insignito del Premio asso impero alla carriera, del Premio “ Tutore del Patrimonio e delle Tradizioni Napoletane”e del Premio Regione Campania “ Prestigio Professionale”. Nelle vesti di Scenografo-scenotecnico e macchinista, ha effettuato nel corso di circa 25 anni 500 spettacoli teatrali e televisivi ( scenografo della prima emittente napoletana “Canale 21 “). Ha eseguito lavori per Mico Galdieri,, Da Vinci e Merola nonché moltissime compagnie amatoriali, insostituibile per “Gianni Crosio” ultima vera maschera di Pulcinella. Sensibile Artista, realizza raffinati lavori ad acquarello ed acrilico, non ché incontrastato, opere eseguite con la tecnica del fumo di candela. Presidente dell’Associazione Megaris, (Ente Culturale di rilievo Regionale) è stato l’Ideatore del “Premio nazionale Megaris” (concorso di poesia, narrativa ed Arti visive) quest’anno alla XIX edizione, attribuisce, in seno allo stesso evento, Trofei e riconoscimenti a coloro che, distintisi nei vari campi della cultura, della scienza, del giornalismo e spettacolo, hanno dato un reale e sostanzioso contributo, a favore della nostra città. Ideatore e Presidente, da oltre 20 anni, di una super aggregazione del sociale, “l’Intercral Campania “, che ad oggi conta circa 34 Sodalizi della regione Campania. Contatti: megaris@inwind.it – telefax: 081-2392416 – 3388754534 –www.intercralcampania.it
Antonello Rondi
Corre il 1973 quando Antonello Rondi firma il suo primo contratto discografico e prende parte, interpretando “Buscie d’Ammore” nella manifestazione “Le nuove canzoni di Napoli” trasmessa su Rai 1. Dopo l’emozionante debutto, fa le prime esperienze lavorative prendendo parte ad uno spettacolo di folklore napoletano durante l’estate Successivamente incide - per la BBB Records - il suo primo LP , con gli arrangiamenti curati dal Maestro Tony Iglio: “Palomma ‘e notte - Torna Maggio - Presentimento Core ‘ngrato - Vierno e Tutta pe’ mme” i brani più significativi. Per la RAI partecipa a “15 minuti con.....” e “Concerto per Napoli”, dove interpreta la canzone “Autunno” di Libero Bovio. Il suo secondo LP, “I’m’arricordo e’te”, è una raccolta di brani classici. Il disco risulta un vero successo; viene contattato da molti impresari che gli offrono allettanti contratti, ed in poco più di un anno effettua circa 450 impegni di lavoro, tra concerti, feste in piazza e cerimonie varie. Verso la fine del 1978, Antonello completa il 3°album, “Popolo pò” in cui sono contenuti 6 brani classici e 6 moderni; oltre al singolo che dà il titolo all’album, vi sono brani da lui composti : “E’ fantasia” - “Napule s’è scetata” - “Palummella mia” e “Già settembre”. Finalmente la Rai gli apre le porte; numerose sono le apparizioni sul piccolo schermo dell’ente di Stato, le più importanti a “Domenica in”, “Mille e una luce”, “Una valigia tutta blu” ed altre. Dopo un positivo incontro a Milano con la “Baby Records”, Antonello, per motivi prettamente sentimentali, predilige rimanere nella sua Città. Accetta quindi di collaborare con la Casa Discografica di Napoli “Studio 7” (oggi Nuova Canaria) del Dott. Lucio Guzzo. Successivamente, accetta la proposta dell’Assessorato al Turismo di rappresentare la Regione Campania alla Mostra Mondiale del Turismo di Montreal, Canada. Grazie al Presidente del Consorzio Regionale Teatro e Folklore, Giovanni Gargiulo, partecipa, da protagonista, a numerose tournee in tutto il mondo. Dopo le prime esperienze in teatro accanto al bravissimo Antonio Casagrande, Antonello recita con Tecla Scarano, Gloria Christian, Antonio Allocca, Vittorio La Rosa e Lucia Cassini, nella commedia musicale “ ‘O miercurì d’a’ Madonna ‘o Carmene”, tratta da una lirica di Ernesto Murolo. Piace ricordare, tra i tantissimi viaggi all’estero, il ciclo di spettacoli (ben 20) effettuati dal 1986 al 1990 presso Disney World di Orlando, dove, in 25 giorni di spettacolo, migliaia di cittadini americani hanno entusiasticamente apprezzato le sue performances. Inoltre in questi anni incide un doppio album, “Napoli nel Mondo”, nel quale sono contenute le più famose canzoni napoletane. Nel 2000, Antonello partecipa a numerose trasmissioni televisive nazionali, tra cui “Napoli prima e dopo” e mette in scena lo spettacolo in costume “Bentornata Piedigrotta”, servendosi del prezioso aiuto dell’attore Leo Frasso, e la commedia musicale in vernacolo “Rapsodia napoletana”. Nel 2002, conquista il secondo posto al neonato Festival di Napoli con la canzone “Quanno m’arricordo e’te”, e partecipa stabilmente a numerose trasmissioni di intrattenimento dei principali network nazionali. Aderisce con entusiasmo all’associazione “Italiani nel Mondo”, che gli consente, insieme a Peppino Di Capri e Valentina Stella, di partecipate al Columbus Day di New York, importante manifestazione internazionale tenutasi nella metropoli statunitense dal 10 al 15 Novembre 2003 ed esibirsi accanto a Tullio De Piscopo a Nizza il 9 Febbraio 2004, in un palazzo dello sport gremito di entusiasti spettatori. 2005 e 2006 sono anni stupendi che fruttano ad Antonello la consacrazione nel mondo del teatro: la grande Caterina De Santis gli affida la parte di coprotagonista del mega-musical “Gli Angeli di Forcella”, con i quali partecipa al Festival Italiano Del Teatro ed invitato dall’ Università di Artheford per parlare con gli studenti americani della canzone napoletana. Tra Stati Uniti ed Argentina, è tutto un susseguirsi di tourneè trionfali con i teatri sempre gremiti. Nel 2009 partecipa alla seconda edizione della Crociera della Musica Napoletana, ricevendone un fragoroso successo che gli garantisce la riconferma anche per la terza edizione.
Lucia Cassini
Francesca Marini
Nata a Napoli, attrice, cantante e showgirl, ha iniziato la sua carriera artistica quale enfant-prodige in spettacoli per bambini e ragazzi, debuttando al Teatro Mercadante di Napoli con Zietta Liù. Nel 1969, assieme a Franco Nico, Angelo Fusco e Renato Rutigliano ha fondato il primo gruppo di cabaret napoletano: “I Cabarinieri”, del quale hanno fatto parte Aldo De Martino, Saverio Mattei, Aldo Barone e Marisa Laurito e Enzo De Caro. Nel 1976 esordisce da sola a Napoli e poi a Roma alla “Chanson”, ed entra in compagnia nel 1977 con Carlo Dapporto nello spettacolo “Confidenzialmente”. Esce il suo primo LP “Triccaballacche”. L’emittente privata Canale 21 la preleva e subito dopo arriva la TV nazionale che la impegna in “Apriti Sabato”, “Trenta minuti giovani”, “Un mestiere da ridere”, “Domenica in…” dove presenta il suo secondo LP “Arrivano i nostri”. Ha recitato in numerose compagnie di prosa, di rivista e avanspettacolo toccando nelle sue tournée nazionali ed internazionali gran parte dei teatri italiani. Ha lavorato con Walter Chiari (“Chiari di luna”), Carlo Dapporto (“Maliziosamente vostri”), Oreste Lionello (con il quale ha inciso anche il 45 giri “Disperazione mia” e “Avanti e indré”), Gianfranco D’Angelo (“Spettacolo d’evasione”), Pietro De Vico e Anna Campori (“Cinecittà”), Enrico Beruschi (“L’impareggiabile Monsieur Landrù”), Giacomo Rizzo (“Little Italy”), nonché con registi e autori di chiara fama come Angelo Fusco, Antonio Calenda, Don Lurio, Carlo Nistri, Amendola, Corbucci, Castellacci, Pingitore e con Dino Verde, il quale ha scritto per lei diversi lavori teatrali (“www. lucia.comic” , “Io tengo il DNA targato NA”, “Napoletani a bastoni” dove Dino oltre ad essere il regista e l’autore è stato anche interprete). Nel cinema la trovi al fianco di Pippo Franco (“L’imbranato” e “Attenti a quei P2” di Pierfrancesco Pingitore), Giorgio Ariani (“Pierino la Peste alla riscossa” di Maurizio Lucidi), Leo Gullotta (“Io e tua sorella”), Fabio Testi (“Disperatamente Giulia” di e con Enrico Maria Salerno); inoltre è stata diretta da Federico Fellini ne “La città delle donne”, da Steno (“Cose di cosa nostra”, con Vittorio de Sica), da Alfonso Brescia (“Napoli, serenata calibro 9” con Mario Merola). Molte le partecipazioni televisive e radiofoniche da “Piccolo mondo” con Silvio Noto, a “I sogni nel cassetto” con Mike Bongiorno, “Domenica in” con Pippo Baudo, “All’Arca, all’Arca” su RaiDue, di Eros Macchi, “Carovana d’estate” su RaiTre, “Asiago tenda”. Anche la discografia è numerosa: molti 45 giri ed una decina di LP di successo, uno dei quali “Balla Concetta”. Ha partecipato sia da sola che con il gruppo “I Cabarinieri” ad alcuni Festival di Napoli. Ha rappresentato Napoli alla biennale di Venezia con lo spettacolo “Splendori e miserie” di Concettina Quagliarulo per la regia di Alfonso Guadagni. Tra i vari premi ricevuti, per il teatro va citato “l’Oscar delle Regioni” che le ha consentito l’appellativo di “Totò in gonnella”. Nasce come cantante di piano bar esibendosi nei più prestigiosi locali italiani; nel 1993 è finalista del concorso “Sanremo Giovani” al teatro Ariston di Sanremo. Nel 1994 si avvicina alla canzone classica napoletana conducendo varie trasmissioni televisive e ottenendo ampi consensi di pubblico e di stampa. Tra queste si ricorda “Il Viaggio” e “Stasera Napoli” realizzata insieme a Giulietta Sacco. Nel 1997 è vincitrice del 1° Festival città di Pulcinella (sezione maschera) con la canzone “E SCETATE” di Criscuolo-Narretti; nel 1998 E’ voce solista del Quintetto Jazz del maestro Tony Iglio. Nel 1999 Si consacra artista poliedrica con il suo primo recital “Napulità…sto ‘cca!” ottenendo grande successo di pubblico. si esibisce per una rappresentanza giapponese, tra cui il sindaco di Nagasaki per un incontro di scambi culturali tra Italia e Giappone. Nel 2000 Nino D’Angelo la sceglie per duettare nella colonna sonora del film “Aitanic” con il brano “ Me spiezze o’core”. Nel 2001 inizia una lunga collaborazione con l’emittente satellitare Napoli International sulla quale conduce la trasmissione “Con Napoli nel cuore”, entrando nei cuori dei nostri connazionali all’estero. Iniziano così i suoi concerti all’estero tra cui Polonia, Germania, Inghilterra, Francia,Spagna. Nel 2002 è protagonista vocale nel film-documentario sulla canzone classica napoletana “Cuore Napoletano”, insieme a nomi prestigiosi della canzone napoletana quali Peppe Barra, Mirna Doris ed Enzo Gragnaniello. Successivamente lavora al suo primo lavoro
discografico “Nterra America”, raccolta di classici napoletani con quattro brani inediti, distribuito dalla Duck Records. Nel 2003 è protagonista del cast dello spettacolo teatrale “Napoli Secolo d’Oro” con Marisa Laurito, in scena al teatro Augusteo. Aldo Bovio, figlio del grande Libero Bovio, la invita per la serata dedicata in onore di suo padre svoltasi al teatro Sannazzaro, inserendola in un cast caratterizzato da grandi nomi della canzone napoletana. Nel luglio 2003 partecipa nella sezione “big” del Festival di Napoli, mandato in onda da Rete 4 con il brano “Uè Rafè” ( di F.Prisco ) riscuotendo apprezzamenti dalla stampa e dal grande pubblico nazionale. Con la regia di Gigi Savoia, è protagonista dello spettacolo “Napoli 1900”, al teatro Olimpico di Roma e di “Donne amare all’infinito” in scena al Teatro Cilea. Nel Dicembre 2003 nasce l’incontro con Peppe Barra, che la vuole come protagonista nel doppio ruolo di Madonna e Benino nello spettacolo teatrale “La cantata dei pastori” Nel 2007 viene scelta come guest-stars nello spettacolo “Anime napoletane” in scena al Teatro Augusteo, al fianco di Sal Da Vinci e dei Neri per Caso; è proprio in questa occasione che il maestro Claudio Mattone fa di Francesca una sua produzione discografica con il CD “Anime napoletane vol.2” che comprende dodici brani classici. E’ Voce solista di uno spettacolo tenutosi il 21 Giugno 2007 al Teatro “La Fenice” di Venezia in onore del regista Ferzan Ozpetek. Nel 2008 è protagonista dello spettacolo “La favola d’amore e Psiche”, tratto dall’Asino d’oro di Apuleio, con Peppe Barra e Andrè De La Roche.
Franco Manuele
Nato a Napoli nel quartiere Vomero, ha fin da piccolo mostrato particolare predisposizione per la musica e la recitazione. Fin dall’età di sette anni ha iniziato a suonare l’armonica a bocca. A dieci anni ha cominciato la recitazione interpretando la parte di Penniniello nella commedia “Miseria e nobiltà” di Eduardo Scarpetta. Ha mostrato un forte interesse ed attrazione per la chitarra, e, aiutato da un suo amico, ha iniziato ad impararla a suonare all’età di quindici anni, entrando a far parte di alcuni complessi musicali. Per esigenze familiari ha lasciato per moltissimi anni la carriera artistica intrapresa da giovinetto, ma non ha mai tralasciato la sua passione per la musica e la recitazione al punto di studiare la storia della canzone napoletana e e specializzandosi nell’esecuzione e lo studio della canzone umoristica. Ha ideato e condotto trasmissioni radiofoniche sulla storia della canzone Napoletana su diverse emittenti locali, ospitando nelle sue trasmissioni molti artisti e cantanti, tra cui Roberto Murolo, Amedeo Pariante ed Egisto Sarnelli. Assiduo frequentatore del “Salotto Tolino”, frequentato dal fior fiore del mondo artistico partenopeo (in primis Peppino Di Capri, Nunzio Gallo e Franco Ricci), dove è protaganista dei famosi matineè “Domeniche degli amici del salotto”. Partecipa, come ospite a varie trasmissioni televisive di emittenti locali, ed è punto fisso della trasmissione della giornalista Rosaria Nesta sulla emittente Televomero da vari anni. Collabora da anni con il professor Aldo De Goia nelle lezioni che lo stesso tiene presso la Fondazione Humaniter sulla storia di Napoli e della canzone napoletana. Ha partecipato a diversi spettacoli organizzati da Circoli Culturali Napoletani, come il Circolo dei Lucani “Giustino Fortunato”, Eurios ecc. Effettua con il gruppo cabarettistico “I parenti stretti” delle tournee estive in varie località italiane. Ha preso parte a molti spettacoli organizzati dal Comune di Napoli come “Maggio dei monumenti” e “Mezzanotte nei parchi”. Ha preso parte a due crociere della Musica Napoletana, ed è stato scritturato anche per la terza edizione prevista in Ottobre 2010. Da anni partecipa alla consegna del premio letterario della Associazione Emily Dickinson che si tiene presso la sala consiliare della municipalità del Vomero del Comune di Napoli. Si è esibito in vari circoli napoletani (Posillipo, Canottieri Napoli, Circolo Nautico Savoia, Megaris ecc.). Ha ricevuto molte recensioni giornalistiche da parte dei principali quotidiani napoletani, in primis Il Mattino ed il Roma. E’stato inserito nella “Nuova Enciclopedia della Canzone Napoletana”, curata da Pietro Gargano. Si è esibito in varie località italiane (Tarvisiop, Pesaro, Vicenza, Roma, Senigallia e Bari) presso hotel rinomati, ed è intervenuto in numerose presentazioni di libri presso le celeberrime librerie napoletane Guida e Treves.
Rino Napolitano
Rino Napolitano,voce e chitarra classica, è autore di testi in prosa, di versi e musiche. Nel Maggio 2004 fonda il gruppo teatrale e musicale dei “ LAZZARI E BRIGANTI “ che porta in scena la cultura e la tradizioni delle terre del sud Italia. Innamorato di Pulcinella, ama indossarne i panni e cimentarsi nei canovacci classici della commedia dell’arte ed in testi di propria creazione. Con MariaLuisa Acanfora,Armando Fusaro e l’assistenza scenica di Salvatore Scotto figlio d’arte del compianto Gennaro ottimo chitarrista napoletano, cura la rassegna di spettacoli teatrali e musicali “Pulcinella ed il canto della sirena Parthenope” al “Caffe’ dell’Epoca” in p.zza Bellini. Ha condiviso esperienze artistiche con il drammaturgo Romeo De Baggis, gli attori Tommaso Bianco, Maurizio Merolla, Bruno Leone, Ciro Giorgio, Lucia Oreto,i poeti Mendozza, Piccolo, Altobelli e lo storico Aldo De Gioia. Tra i riconoscimenti: Premio “Gilda Mignonet” 2005 Teatro Trianon di Napoli, Premio inter. “Nuovi Angeli – A.Gatto” 2007/8/9 “antisala dei Baroni-Maschio Angioino”, Premio intern. “ citta’ di Mariglianella” 2008/9 “premio alla carriera “ Gallo d’Oro”, “Trofeo Raffaele Viviani” quale interprete della maschera di Pulcinella, Premio alla carriera “citta’ di Pomigliano 2008”, Premio “Talenti Vesuviani”2009” Villa Bruno S.Giorgio a Cremano, ed altri ancora...
Marialuisa Acanfora, figlia d’arte, dal padre Luciano Glori apprezzato inter-
prete della canzone napoletana degli anni ‘50, ha ereditato tutta la sensibilita’ artistica e la maniera elegante di proporsi al pubblico. Nel suo repertorio brani classici (E. De Filippo, R. Viviani), i personaggi di Colombina e del Sarchiapone dalla cantatata dei pastori e la danza popolare (pizzica e ritmi di tarantella). 20-09-2010
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...-essere turista, senza andare troppo lontano.
il mensile di cultura, tradizioni e personaggi della Campania. Ogni mese in edicola.
Francesco Spinosa
Organizzatore eventi musicali dedicati alla Musica Napoletana e delle varie edizioni della ‘’ Crociera della Musica Napoletana ‘’ Operatore turistico - Insegnante di Tecnica - Geografia – legislazione e Marketing turistico - Amministratore e direttore tecnico della Scoop Travel Service s.r.l. Nato a Napoli 03-04-1961, ha iniziato la sua esperienza musicale all’ età di 10 anni al Teatro Mediterraneo di Napoli - il 26 dicembre 1971 - XI organizzato dal tenore Guglielmi - concorso voci nuove vincendo il primo posto – dai 10 anni fino all’età di 20 anni si è sempre esibito con un suo gruppo di musicisti sia in Italia che all’estero con repertorio classico napoletano. Durante la pausa militare come Ufficiale di Cavalleria, la sua esperienza musicale gli permise di essere il direttore artistico del circolo ufficiali dei Lancieri di Montebello di Roma a capo di una band di musicisti romani, ai quali riuscì a trasmettere la passione per la Musica Napoletana, in modo da farla apprezzare dove alla migliore società ed alla migliore nobiltà romana e non solo, ha fatto apprezzare sempre le più belle melodie della canzone napoletana. Si è esibito in Germania nel 1982 in varie occasioni al Bayerischer Hof ed in Francia nel 1984 al Lidò di Parigi. Grazie sempre alla musica nel 1986 ha cominciato la sua esperienza nel settore turistico esibendosi nei migliori villaggi - alberghi e locali del mondo, settore che non ha più abbandonato divenendo oggi amministratore unico di 2 agenzie di viaggi e tour operator con sedi a Napoli al Vomero. Continua tutt’oggi la sua professione turistica non solo come imprenditore ma anche come formatore di aspiranti direttori tecnici di agenzie di viaggio, trasmettendo agli stessi l’attaccamento a Napoli ed alle sue radici, continua tutt’oggi ad organizzare eventi musicali per approfondire divulgare e fare apprezzare la cultura e l’arte rappresentate dalle canzoni e dalla musica napoletana. Contatti : info@scooptravel.it – 081 558 62 22 – 347 91 74 703
in collaborazione con il movimento culturale
PROVOC’ARTE
coordinatore:
Arch. Stefano Wolfler
“ L A P I T T U R A I N DIRETTA” l’Estemporanea in Crociera
a c u ra d i E n zo Ru j u
i quattro artisti, esponenti del movimento di arte contemporanea, le cui opere figurano in prestigiose esposizioni in Italia ed all’estero, realizzeranno 8 opere in estemporanea sul tema
“La Sirena Parthenope e il Dio Nettuno” Nino Ruju
Nino Ruju è un appassionato ottantenne ancora incline a sperimentazioni e soluzioni tecniche ancora non adottate. Da qualche anno, si è accostato alla computer art e alle nuove tecnologie applicate all’arte. Un mondo che gli era sconosciuto, in cui è stato difficile penetrare. In questo modo Ruju ha imparato un altro linguaggio, che gli ha consentito di aprire varchi inattesi. Le sue ”pitture digitali” presentano una figurazione in cui elementi realistici si intuiscono ancora. Non uno stile compiutamente astratto. Ma un realismo visionario, fatto di oggetti, di fiori. Tracce ambientali e urbane sono assorbite in un vortice, che non dissolve mai la fisionomia delle cose. Le sue opere sono composte adottando i passaggi che sono consentiti dalle strumentazioni informatiche. Ma rivelano anche evidenti echi tratti dalle esperienze delle prime avanguardie novecentesche. Si serve del computer come se fosse un pennello, che ”genera” colori e linee sulla superficie. Legato comunque a un’importante tradizione.
Stefano Wolfler
Stefano Wölfler Calvo, maestro d’arte, architetto e grafico pubblicitario, ha collaborato come arredatore nella stesura di diversi progetti insieme ad architetti ed ingegneri di rilievo: ricordiamo la Strada del Rosario di Padre Pio a Pietrelcina ed il primo progetto della Basilica a Piana Romana. Ma la massima espressione del suo essere artista è nella pittura. Le sue opere, attraverso tonalità in chiaroscuro raffigurano prevalentemente un “universo” di derivazione greco-antica che attraverso la lotta e la sfida giunge con ironia e sarcasmo alla mutazione ed al mito con scene sempre drammatiche, a volte altamente erotiche, quasi sempre scandite da una corporeità e da gesti esasperati e corali. Dopo aver esposto le proprie opere in mostre in Italia e all’estero, Wolfler ha contribuito con la sua arte alla realizzazione di opere pubbliche e private, facendosi notare da operatori del settore e non per il gusto personalissimo ed immaginifico che non ha mai mancato di colpire l’osservatore. Recentemente le sue opere sono state acquistate dal prestigioso Banco San Paolo di Torino ed hanno abbellito le facciate di prestigiose ville napoletane.
Francesco Gilardi
Nato a Marigliano il 10/01/1960 diplomato al Liceo Artistico e laureato all’Accademia delle Belle Arti di Napoli (sezione Pittura), nel 1982 finisce gli studi accademici sotto la guida del Maestro Armando De Stefano, partecipa a molteplici mostre personali e collettive. Docente di Discipline Pittoriche, titolare dell’istituto d’arte di Cerreto Sannita (Benevento). Attualmente hanno scritto su di lui i critici d’arte Sisto Peluso, Francesco Lista, Eduardo Panetta, Francesco Trifuoggi, Ciro Ruju, Gianni Nappi, Chiara Ciappelloni , Carlo Levi, Angelo Porcaro, Simona Cerbone, Felice Iolo, Giuseppe Cascella, Lanna Benedetto, Beppe Palomba.
Enzo Ruju
Curatore e critico d’arte. Docente di Disegno e Storia dell’Arte, lavora nelle arti visive dal 1976 specializzandosi in arti visive, educazione artistica e discipline pittoriche. La questione meridionale si presenta nella illegalità urbana, culturale, con tante emergenze di varia natura, malumori, contrasti di una città non visibile celata da toppe con la scritta nero napoletano. La pagina nera del rottamare, del disuso, di un mancato amplificare culturale, una città sequestrata, ridotta a brandelli, mortificata, pone una forte riflessione per la rinascita artistica per evitare debolezze e dispersioni artistiche. Ha curato le seguenti rassegne: Procida città d’arte, biennale della ceramica di Modena, Incontri nel verde Ischia, Le porte di Tiberio Capri, Anacapri con il cantautore Bruno Lauzi.
Enrico Caruso
organizzazione:
Nacque a Napoli il 25 febbraio 1873, da Marcellino e Anna Baldini di Piedimonte d’Alife, in provincia di Caserta. Componente di famiglia numerosa, crebbe nel popoloso rione di San Giovanniello agli Ottocalli, dove abitò nel palazzo n.7. Visse in ristrettezze economiche, e già da bambino cominciò a lavorare col padre che era meccanico nell’officina Mericoffre. Nello stesso periodo entrò nel coro della sua parrocchia e, in seguito, cambiando casa, un’amica di famiglia, Rosa Barretti, lo presentò al sacerdote, don Bronzetti, parroco della chiesa di Sant’Anna alle Paludi, che lo volle solista durante la rappresentazione della famosa “ Messa “ di Mercadante. Appena adolescente, lasciò la scuola e cominciò ad affermarsi tra i posteggiatori finchè un’altra dama, Amalia Gatto, lo presentò al pianista Schiraldi. Dopo alcune lezioni cominciò a cantare nella chiesa di San Severino e Sossio, sotto la guida del maestro Amitrano. In quel periodo fu scritturato dalla birreria Monaco e dallo Strasburgo in Piazza Municipio dove conobbe Gerardo l’Olandese, cantante alla moda, il quale lo introdusse nel Caffè Gambrinus, nel Caffè Vacca e in alcuni stabilimenti balneari dove spesso si esibivano cantanti di un certo nome. Qui conobbe il baritono Missiano, il quale lo presentò al maestro Guglielmo Vergine che lo tenne a lezione gratuitamente, riservandosi il 25 per cento dei guadagni nei cinque anni iniziali della sua carriera. Così cominciò a farsi strada e, nel 1895, debuttò al teatro Nuovo con l’opera “ L’amico Francesco” di Domenico Morelli. Ormai la via si era aperta e iniziò a cantare opere in diversi teatri. Fu chiamato al Cimarosa di Caserta, con “Cavalleria Rusticana”di Mascagni, i “Pagliacci”di Leoncavallo e “Rigoletto” di Verdi che replicò al Mercadante e al Bellini di Napoli. Successivamente fu richiesto in Egitto per cantare in altre composizioni. Nel 1897 trionfò a Marsala, Trapani e Palermo con la “Giaconda” di Ponchielli e a Salerno con i”Puritani”di Bellini. Da qui passò a Livorno con la “Traviata” di Verdi e la “Boheme” di Puccini. In questa occasione conobbe il soprano Ada Giachetti, destinata a diventare il grande amore della sua vita che gli dette due figli. Successivamente cantò diverse volte alla Scala, ma il 30 dicembre del 1901, al S.Carlo di Napoli, fu fischiato nell’ “Elisir d’amore” di Donizetti. Amareggiato, partì per New York dove ottenne ampi riconoscimenti a furor di popolo. A questo punto i successi non si contarono più, a tal punto da essere acclamato in tutti i teatri del mondo e diventare il “ Grande Caruso “. Fuori dal palcoscenico, si imponeva anche nei salotti con le canzoni napoletane, soprattutto “ Core ‘ngrato “, scritta per lui quando si lasciò con la Giachetti. Nel 1918 si sposò con l’americana Dorothy Benjamin, ed ebbe una bella bambina che chiamò Gloria. Nel 1920 battè ogni record d’incasso, guadagnando per ogni sua prestazione 10.000 dollari a sera. Ma ormai il suo destino era segnato e, dopo le recite della “ Juìve “, nel Metropolitan di New York, volle tornare a Napoli. Il 1° luglio del 1921 giunse a Sorrento, dove si trattenne tutto il mese nell’Hotel Vittoria. Era molto malato e cercava di riprendersi disperatamente. Finalmente il 1° agosto rivide Napoli, ma all’alba del nuovo giorno morì improvvisamente. Aveva 48 anni. Invano i nostri luminari Giuseppe Moscati, Antonio Cardarelli e Raffaele Chiarolanza si dettero da fare per salvarlo. A ucciderlo fu una peritonite settica con setticemia. Aldo de Gioia
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