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Smith & Wesson 41 calibro .22 lr

PROVA pistole semiautomatiche

Questione di stile 2.016

nite lucide sono tirate a gran lustro. Essenziali Negli anni Sessanta era e ben realizzate le scritte: sul lato sinistro il la .22 per tiro accademico più nome del produttore e il logo S&W sono ripor tati rispettivamente sulla canna e sul carrello. prestigiosa della produzione Sul lato opposto, sulla canna è stampigliato il statunitense. Oggi è ancora calibro; sulla slitta otturatore sono impressi il una scelta di grande eleganza, produttore e la relativa ubicazione ossia Houlton, nel Maine, dove si trovano gli stabilimenti grazie alla costruzione ai quali è demandata una certa quota della produzione Smith & Wesson. interamente in acciaio e alle finiture curate. La La storia canna di 7 pollici conferisce Con la 41, la Smith & W esson concretizzò un progetto nato alla fine degli anni Quaranta per un bilanciamento lo sviluppo di una semiautomatica .22 da tiro di vantaggiosamente appruato alto livello. Il completamento di tale sviluppo

Testo e foto di Domenico Giaquinto

178 mm

265 mm

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a Smith & W esson 41 fu presentata verso la fine degli anni Cinquanta come arma da tiro di alto livello. Tutta “legno e acciaio”, si distingue per la qualità dei materiali e la cura co struttiva, caratteristiche che attirano i collezionisti e gli amanti delle armi classiche. La produzione attuale contempla il modello oggetto della nostra prova, con canna lunga 7 pollici; una variante con canna di 5,5 pollici e la versione di quest’ultima a firma del Performance center, con guide superiori tipo Picatinny per l’installazione di sistemi di mira ausiliari e mirino scheletrato. Per il tiro agonistico la 41 è superata dalle semiautomatiche più mo derne progettate ad hoc, ma rimane una scelta eccellente per l’appassionato che desideri una pistola raffinata, precisa e gestibile, piuttosto che un funzionale ma freddo “strumento” da tiro. L’esemplare di cui scrivo è stato bancato in Belgio. Dalla matricola UBP4108 è possibile risalire all’anno di costruzione, ovvero il 1997. I segni dell’utilizzo intenso dell’esemplare in prova sono evidenti, altrettanto evidenti sono però le ottime finiture: la canna è accoppiata al fusto con precisione poiché il serraggio ne deve garantire la stabilità nel tempo; i piani sono privi di tracce di lavorazione e le superfici bru-

richiese un decennio. Nel 1947, l’allora neo eletto presidente di origini svedesi, C. R. Hellstrom, ridefinì gli obiettivi della produzione di armi corte da parte della Smith & Wesson, che usciva provata dalla seconda guerra mondiale. In quell’anno si realizzarono due pistole sperimentali, la X-41 e la X-42. Nei dieci anni a seguire si verificò su poligoni di tiro come Camp Perry , nell’Ohio, la resa di quella che sarebbe diventata la Modello 41, tenendo conto dei suggerimenti e delle esperienze dei migliori tiratori. Tra questi i componenti dello Smith & W esson Pistol team e delle squadre dell’esercito. Il di segno definitivo fu deciso nel 1956. La nuova pistola da tiro in .22 fu annunciata dalla Smith & Wesson nell’Annual report ponendo l’accento sulle caratteristiche principali come lo scatto adattabile ai regolamenti internazionali Isu o del Nra Gallery course, il bilanciamento, le mire micrometriche, l’angolo favorevole dell’im pugnatura, le guancette ambidestre e il sistema di fissaggio della canna a recupero di gioco. Inizialmente, l’arma montava una canna da 7 pollici e 3/8 con compensatore, per migliorare il controllo delle reazioni allo sparo. Le vendite iniziarono nel dicembre del 1957 e il Modello 41 comparve a catalogo per la prima volta nel 1958. La risposta del mercato fu immediata e consi stente al punto che la Smith & Wesson non riuscì a soddisfare tutte le richieste. Perché ciò avvenisse ci vollero più di tre anni. La 41 fu ri tenuta da subito la più raffinata semiautoma tica costruita in America. Nel primo anno si produssero 679 esemplari, con numero di ma -

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La Smith & Wesson 41 è stata commercializzata sul finire degli anni Cinquanta. Le caratteristiche salienti: canna fissa da 7â€?, chiusura a massa, cane interno, percussore inerziale e caricatore da 10 colpi. Al momento, ne sono anche prodotte due versioni con canna da 5,5â€?, una delle quali a firma del Performance center. 1/2016 ARMI E TIRO

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La canna, lunga 7 pollici, ha rigatura destrorsa a 6 principi. Dall’appendice della camera di scoppio, che trova preciso riscontro nel fusto, sono ricavate la rampa d’alimentazione e l’incavatura cuneiforme che viene impegnata dal dente di ritegno della canna, che è fulcrato al telaio. La leva rigata dell’hold open, la sicura manuale tipo Colt con leva rigata arrotondata e il pulsante zigrinato di sgancio del caricatore sono funzionali, nonostante le dimensioni contenute. L’esame dell’interno del carrello permette di apprezzare la qualità delle lavorazioni. La sezione posteriore cava provvede ad alleggerire la slitta otturatore e permette la rotazione del cane, di generose dimensioni. L’otturatore è spinato. L’estrattore interno, fulcrato all’otturatore, è caricato elasticamente da una mollettina a spirale con pistoncino.

tricola a partire da 1.401, senza prefisso. Alla fine del 1958 erano stati prodotti 9.875 esemplari e ancora non si riusciva a soddisfare piena mente la richiesta. Nel maggio del 1959 la Smith & Wesson presentò una versione con canna leggera di 5 pollici, con la stessa lunghezza della linea di mira della 1911, per coloro i quali volevano impiegare la pistola per piccola caccia. La 41 era (ed è) costosa per l’organizzazione meccanica, la qualità dei materiali, le lavorazioni e le finiture. Il prezzo riportato dalla Stoeger Shooter’s bible del 1961 era di 100 dollari contro gli 81 dollari necessari ad acquistare un revolver di fascia alta Smith & Wesson K-22. La modello 46, una versione semplificata della 41 che ben presto scomparve dal mercato, era venduta a 85 dollari. Nel 1959 la 46 fu scelta dalla Us air force per l’addestramento basico al tiro di precisione. Complessivamente ne furono costruiti circa 4.000 esemplari: 2.500 con canna di 7”, 1.000 con canna di 5” e 500 con canna di 5,5”. Rispetto alla 41 la versione meno costosa era priva della brunitura lucida e di altri particolari ricercati. La 46 non ebbe successo poiché i tiratori le preferirono la 41, così la produzione cessò nel 1966, secondo quanto riportato dallo storico Sam Fadala. Un altro modello, il 41-1, fu presentato nel 1960. Camerato in .22 short, era destinato alle competizioni di International rapid fire. Ne furono prodotti solo 1.000 esemplari usando carrelli leggeri in alluminio, necessari per assicurare il funzionamento con le poco potenti munizioni da tiro in .22 corto. Nell’agosto del 1963 fu commercializzata la 41 con canna pe sante di 5,5”. Nella Stoeger Shooter’s bible del 1964 è citata una canna di 7 pollici e 3/8 predisposta per l’installazione di contrappesi. L’ul100

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Per chi vuole com Prarla A chi è indirizzata: ai collezionisti, agli appassionati delle armi classiche tutte “legno e acciaio” e al tiratore esigente che ne apprezzi l’elevata precisione Cosa richiede: una notevole esperienza per sfruttarne appieno la precisione. Una certa prestanza fisica è necessaria per tenere l’arma nel lento mirato per diverse serie, a causa del peso Perché comprarla: per la precisione di tiro, la bontà dei materiali, l’attenzione con cui è realizzata ma anche per l’elegante estetica retró Con chi si confronta: con la variante con canna di 5,5”.

La costruzione in acciaio, la brunitura lucida che si alterna a zone con finitura opaca e la qualità generale della realizzazione rendono la 41 elettivamente destinata all’appassionato, al tiratore esigente e al collezionista. Il costo elevato contribuisce a rendere l’arma elitaria.

tima delle più importanti modifiche della canna si ebbe nel 1965, quando la compagnia produsse la canna pesante di 5,5” con il mirino montato su un supporto per estendere la linea di mira. L’indicatore d’armamento e la canna di 7 pollici e 3/8 furono abbandonati nel 1978. Lo stesso anno fu presentata la canna di 7” senza predisposizione per il freno di bocca, caratteristico per la tendenza ad accumulare residui di sparo. Nel 1991 fu commercializzata, ma solo per pochi mesi, una canna di 6”. La produzione della 41 cessò nel 1992 per poi ri prendere due anni più tardi, nel 1994, con la denominazione ufficiale di Model 41 (New model). Tra le varianti dei componenti principali proposte nel tempo si annoverano canne col mirino rampato dotato di inserto rosso nonché contrappesi di vario tipo tra cui quelli tubolari, da applicare in volata, realizzati in acciaio e alluminio, diversi anche per il grado di ap pesantimento.

All steel

La 41 è una pistola semiautomatica interamente costruita in acciaio al carbonio. Canna fissa, chiusura a massa, scatto in Singola azione, cane interno e percussore inerziale le caratteristiche principali. Il caricatore da 10 colpi, d’acciaio brunito, presenta su ciascun lato un cursore costituito da un pulsane rigato per l’abbassa mento dell’elevatore, per agevolare il riempi mento. Il pulsante destro è più largo. Su entrambi i fianchi del caricatore sono impressi il calibro, il logo S&W e il numero 5 in corrispondenza del quinto colpo. I lati della canna, del car rello e del fusto sono bruniti lucidi. Al contrario, sono opachi il ponticello; il lato inferiore del dust cover; il dorso di canna e carrello; il retro di quest’ultimo; la superficie curva e il retro dell’elsa nonché la stretta porzione inferiore della canna che protrude dal dust cover. La canna lunga 7 pollici, con rigatura destrorsa a 6 principi, è bottonata; lo spessore rilevante ne 1/2016 ARMI E TIRO

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accresce il peso, circa 520 grammi, rendendo il front strap. Dalla resistenza opposta dal pontibilanciamento appruato. L’insieme è ben mac- cello nel ripristino della chiusura si percepisce chinato. La tacca di mira è innestata a coda di la precisione con cui il dente citato serra la rondine nel prolungamento della canna. Il mi- canna. Durante il rimontaggio si può installare rino sottosquadro, di tipo Patridge, è integrale indifferentemente sia la canna di 7 pollici, sia allo zoccolo che a sua volta fa corpo unico con quella di 5,5. Nel ciclo di sparo, il risalto inte la canna. La linea di mira misura ben 240 mm. grale alla sommità del ponticello determina il Una lunga pista rigata collega gli elementi me- fondo corsa del carrello. Durante lo smontaggio tallici di mira, 4 fori filettati permettono l’instal- ordinario, dopo aver abbassato il ponticello, il lazione di sistemi di carrello può retrocedere mira ausiliari. Il cielo per un ulteriore tratto La canna è lunga ben 7 pollici del prolungamento delfino a poterlo sfilare e, grazie al generoso la canna presenta una dalle guide e sollevarlo, fitta serie di scanalatuper separarlo dal fusto, spessore, contribuisce a un re diagonali a cui corrianalogamente a quanto baricentro appruato spondono quelle, di avviene per esempio identico disegno, che con la Walther Ppk. Nel interessano la sommità del carrello per un trat- ponticello, in prossimità del fulcro, è ubicato il to ancora più esteso. L’appendice della camera minuscolo grano esagonale che funge da trigger di scoppio trova preciso riscontro nell’apposita stop. Il carrello è lungo ma relativamente leg sede del fusto. Dall’appendice sono ricavate la gero, poiché pesa 173 grammi, l’otturatore è rampa di alimentazione e l’incavatura cunei - spinato. A quest’ultimo è imperniato l’estrattoforme impegnata dal dente di ritegno della re interno, caricato elasticamente da una molla canna, fulcrato al telaio. La rotazione del dente con relativo pistoncino. Il segmento del carrelper lo sblocco della canna è attuata dall’aper- lo retrostante l’otturatore è cavo, una conformatura del ponticello, che all’uopo è imperniato al zione d’alleggerimento utile a permettere la

Sul lato destro della commemorativa sono rimessi in oro un festone con la scritta 50th Anniversary e l’indicazione Model 41, rispettivamente sulla canna e sul fusto. Per l’arma di serie troviamo il calibro e il produttore - la Smith & Wesson di Houlton, nel Maine - rispettivamente sulla canna e sulla slitta otturatore. Rimane immutata la posizione del modello. I numeri di matricola personalizzati della commemorativa vanno da FYA0001 a FYA0500. Quello dell’esemplare della foto, della Bignami, è FYA0333. La versione commemorativa del cinquantenario, presentata nel 2008 e prodotta in serie limitata, è commercializzata in un cofanetto con coperura in vetro. L’arma presenta bordature in oro e incisioni a volute eseguite a macchina, di categoria A+.

La versione commemora tiva

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Prodotta in serie limitata, la versione commemorativa per i cinquant’anni dalla introduzione sul mercato della 41 è stata presentata nel 2008. I numeri di matricola personalizzati vanno da FYA0001 a FYA0500; quello dell’esemplare delle foto, della Bignami, è FYA0333. Commercializzata in un cofanetto in legno con copertura in vetro, la commemorativa ha bordature in oro e incisioni macchinate a volute di categoria A+. Sul lato sinistro sono rimessi in oro il calibro e il logo S&W, rispettivamente sulla canna e sul carrello. Invece, sul lato sinistro della canna dell’esemplare in prova è stampigliato il produttore mentre l’ubicazione del logo rimane invariata. Sul lato destro della commemorativa sono rimessi in oro il festone con la scritta 50th Anniversary e l’indicazione Model 41, rispettivamente sulla canna e sul fusto. Sulla canna è stampigliato il calibro, sulla slitta otturatore è riportato il produttore ovvero la Smith & Wesson di Houlton, nel Maine. Resta immutato il posizionamento del modello, sul telaio.

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Il ponticello è fulcrato al front strap. Il grilletto da tiro è largo, rigato e con curvatura accentuata. Lo smontaggio ordinario avviene ruotando il ponticello verso il basso, il che sgancia la canna e permette di arretrare il carrello a fondo corsa fino a disimpegnare le guide di scorrimento posteriori ricavate dal fusto. Si notano il largo cane interno e il grano esagonale che costituisce il trigger stop regolabile, ubicato nel ponticello. Il risalto dell’hold open che aggancia la slitta otturatore funge anche da espulsore. L’impugnatura ambidestra ha guancette zigrinate in legno con appoggiapollice. Le guancette sono fermate con due viti passanti e controdado. L’elsa permette di impugnare alto. La base delle guancette è svasata per agevolare l’accesso al bocchettone del caricatore.

rotazione del cane. Dotato della tacca di mezza monta, il cane appare sovradimensionato poiché impegna il fusto per l’intera larghezza. Pure il grilletto rigato, dalla curvatura accentuata, è molto largo. Le smussature del fusto retrostanti il grilletto, simili a quelle della 1911, agevo lano il posizionamento dell’indice specie ai tiratori con mani piccole. Dalla 1911 la 41 mutua anche l’angolo dell’impugnatura. Il risalto dell’hold open che impegna il carrello in apertura funge pure da espulsore. La leva rigata dello slide stop è stretta, ma l’azionamento è pratico. Non sussistono difficoltà nemmeno per l’attivazione e il disinserimento della sicura manuale tipo Colt, nonostante la brevità della leva arrotondata che protrude dallo spigolo posteriore superiore della guancetta sinistra. Le alette inclinate di presa del carrello sono relativamente poco grippanti e possono accusare limiti con le mani sudate. Infatti, la resistenza allo scarrellamento è elevata per una semiautomatica .22, non tanto per il carico da 7,5 libbre della molla di recupero quanto per la robustezza della mainspring. In ogni caso, l’intensità della percussione favorisce l’affidabilità. L’asta di guida della molla di recupero è d’acciaio. L’impugnatura ambidestra ha pannelli in legno zigrinati con appoggiapollice. Per agevolare l’accesso al bocchettone del caricatore, la base

delle guancette è svasata. Queste ultime sono fermate da due viti passanti con controdado. La scampanatura alla base delle guancette migliora la tenuta dell’impugnatura, specie per chi ha mani grandi. Le solcature verticali del front strap migliorano la grippabilità.

Gli organi di mira e lo scatto

La tacca di mira micrometrica, regolabile a click in altezza e derivazione, è personalizzata dal nome e dal logo del produttore, impressi rispettivamente sul fianco sinistro e sul lato superiore. È innestata a coda di rondine sul prolungamento della canna, il che ne garantisce la co stanza di posizionamento rispetto a quest’ultima e al mirino. Larga e spessa, la foglietta è rigata antiriflesso. Il traguardo è giusto rispetto al mirino, senza tuttavia risultare troppo stretto, per un’arma da tiro. La forma squadrata e la lar ghezza del mirino rampato sottosquadro, di tipo Patridge, elevano la precisione e la rapidità d’allineamento. Le mire sono supportate dalla citata pista rigata antiriflesso. La canna reca superiormente 4 fori filettati per l’installazione di sistemi ausiliari di mira. Lo scatto in sola Singola azione ha la precorsa breve, pulita e molto leggera. Netto l’ingaggio del secondo tempo, sul quale si concentra praticamente la totalità del peso di sgancio che ho 1/2016 ARMI E TIRO

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rilevato, 950 grammi, valore inferiore rispetto al range di 1.247~1.474 g (2,75~3,25 libbre) di chiarato dal costruttore. Il secondo tempo è corto e netto.

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gruppamenti non molto diversi da quelli otte nuti in appoggio. Considerevole anche la co stanza del punto di impatto al variare della munizione. Nel tiro rapido i colpi vanno a segno in scioltezza. L’abbinamento con le potenti StinLa nostra prova ger, che sono caratterizzate da un botto coreo Per le prove pratiche ho impiegato due cartucce grafico, rende la 41 particolarmente divertente. ad alta velocità: le Cci Stinger, con palla rama- Allo sparo, le lievi reazioni del .22 lr sono ulteta a punta cava Cphp di 32 grs e bossolo niche- riormente mitigate dal peso e dal bilanciamenlato di lunghezza superiore alla norma nonché to appruato dell’arma. Ottima la conformazione le Sellier & Bellot Hv, con palla piombo hollow delle mire, seconda solo a quella delle mire point di 38 grs. Ho anche provato quattro car - delle semiautomatiche progettate per l’impiego tucce a velocità standard, con palla piombo agonistico e magari dotate della possibilità di ogivale Lrn di 40 grs: Lapua Center-x e Pistol regolazione della larghezza del traguardo. La king; Sellier & Bellot pulizia dello scatto faciStandard e, infine, Fiocil piazzamento del Ottima la conformazione delle mire, lita chi Tt sport. La 41 ha colpo. L’arma va in punseconda solo a quella delle mire teria in modo naturale funzionato regolarmente, provvedendo a grazie all’angolo delle moderne semiautomatiche estrarre ed espellere dell’impugnatura di 105 progettate per l’impiego agonistico gradi, lo stesso della con decisione i bossoli. Da questi ho rilevato Government. Nel ma tracce di affumicatura e deformazioni anelastineggio, i comandi sono raggiungibili con faciche contenute. Potente la percussione, carattelità anche da parte dei tiratori con mani piccorizzata da un’impronta lunga e netta. Le Cci le e l’azionamento richiede uno sforzo normale. Stinger hanno beneficiato della canna di 7 pol- Per l’utente esigente, la Wolff rende disponibilici, viaggiando a 415 m/sec, la corrispondente li molle di recupero di vario libraggio, per ottienergia cinetica è stata di ben 178 joule. Distan- mizzare il funzionamento in base alla munizioti per velocità ed energia cinetica le pur potenne impiegata. La stessa W olff fornisce anche ti Sellier & Bellot Hv, con 343 m/sec e una energia molle del percussore di diversa resistenza. di 144 joule. Le velocità delle Lapua Center -x, Smontaggio delle Lapua Pistol king, delle Sellier & Bellot Standard e delle Fiocchi Tt sport sono state ri - Si estrae il caricatore, si blocca il carrello in apertura e si ispeziona la camera di scoppio per spettivamente di 301, 297, 288 e 261 m/sec, con verificare che l’arma sia scarica. Si tiene la pirelative energie di 117, 113, 107 e 88 joule. Le prove di precisione sono state effettuate in tiro stola con una mano, in posizione verticale, badando di afferrare sia il fusto sia la canna, per lento mirato a 25 metri, sparando a due mani sia in appoggio sia a braccio sciolto in posizio- impedire che quest’ultima cada una volta sganciata. Con l’altra mano si ruota il ponticello ne isoscele. La Smith & Wesson ha fornito buone rosate. Nel tiro a braccio sciolto ne ho ap - verso il basso, in modo da poter poi liberare la prezzato la gestibilità riuscendo ad avere rag- canna. Quindi, si afferra il carrello e lo si arre104

La tacca di mira micrometrica, innestata a coda di rondine nel prolungamento della canna, è regolabile a click in altezza e derivazione. La foglietta è rigata antiriflesso. Il traguardo non è molto stretto rispetto al mirino, per un’arma da tiro. Il mirino rampato è di tipo Patridge, sottosquadro. Una pista rigata antiriflesso congiunge gli elementi di mira. La linea di mira è lunga 240 mm.

RIASSUMENDO Estetica: la linea è classica e filante Calibro: è universalmente apprezzato per la precisione. Le già miti reazioni allo sparo del .22 lr sono ulteriormente addolcite dalla consistenza ponderale e dal bilanciamento appruato della 41 Utilizzo pratico: costituisce un’ottima scelta per il tiro di precisione, per i palati raffinati Maneggevolezza: la 41 è pesante e appruata, caratteristiche che ne accrescono la stabilità in punteria Diffusione: è limitata dal costo Prezzo: è elevato per la natura dei materiali e la cura con cui la pistola è costruita.

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scheda Tecnica Produttore: Smith & Wesson, www.smith-wesson.com Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), tel. 0471.80.30.00, fax 0471.81.08.99, www.bignami.it Modello: 41 Tipo: pistola semiautomatica Calibro: .22 lr Impiego specifico: tiro a segno Meccanica: chiusura a massa Scatto: Singola azione, con trigger stop regolabile; peso dello scatto dichiarato 1.247~1.474 g Alimentazione: mediante caricatore monofilare Numero colpi: 10+1 Percussione: mediante cane interno e percussore inerziale Sicura: manuale, sul fusto, inseribile a cane armato; mezza monta al cane; sicura automatica al caricatore Canna: lunga 7” (178 mm), bottonata, con rigatura destrorsa a 6 principi Mire: tacca di mira micrometrica innestata a coda di rondine, regolabile a click in alzo e deriva; la foglietta è rigata antiriflesso - mirino sottosquadro Patridge, in corpo unico con lo zoccolo di supporto integrale alla canna pista superiore rigata antiriflesso - la canna ha fori filettati per l’installazione di mire ausiliarie Lunghezza totale: 265 mm Altezza: 135 mm Linea di mira: 240 mm Peso: 1.190 grammi Materiali: acciaio al carbonio; guancette in legno Finitura: brunita lucida, con alcune zone opache Qualifica: (arma sportiva) Prezzo: 2.016 euro Iva inclusa, sia con canna di 7” sia di 5,5”; 2.280 la versione commemorativa del Cinquantenario

L’autore nel corso della prova.

Tabella balis Tica Marca e modello Cci Stinger Sellier & Bellot Hv Lapua Center-x Lapua Pistol king Sellier & Bellot Standard Fiocchi Tt sport

Tipo palla C-p hp Hp Lrn Lrn Lrn

Peso palla (grs) 32 38 40 40 40

V0 (ft/sec) 1.361 1.125 987 975 946

V0 (m/sec) 415 343 301 297 288

Sd 4,3 8,2 4,1 4,8 4,0

E0 (ft.lbs) 131 106 86 83 79

E0 (kgm) 18 14 11 11 11

E0 (joule) 178 144 117 113 107

Lrn

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7,3

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Si ringrazia l’armeria Clemente Mirella di Campagna di Salerno (Sa).

Parte delle prove di precisione sono state effettuate in appoggio a 25 m, con tiro a due mani. La rosata in appoggio delle Cci Stinger: distanza tra i centri di 4 colpi 26 mm; per 5 colpi la distanza tra i centri è di 50 mm.

Stesse modalità, cartucce Fiocchi Tt sport. Distanza tra i centri di 4 colpi 28 mm, sale a 39 mm per 5 colpi.

Prove di precisione, distanza 25 m, tiro a due mani in posizione isoscele, senza appoggio. Rosata delle Lapua Pistol king. La distanza tra i centri di 4 e 5 colpi è rispettivamente di 35 e 50 mm.

Stesse modalità ma con le Lapua Center-x. La distanza tra i centri di 4 e 5 colpi è rispettivamente di 36 e 55 mm.

tra completamente, fino a poterlo sollevare disimpegnando le guide di scorrimento. Il carrello può essere fatto avanzare sfilandolo dal fusto. Attenzione alla molla di recupero, che è com pressa. Durante lo smontaggio di un’arma è sempre bene indossare occhiali di protezione. Per il rimontaggio si procede in senso inverso.

Rimontata l’arma, è bene sparare a vuoto avendo cura di impiegare cartucce incerti per non danneggiare il percussore.

Conclusioni

Per la raffinatezza costruttiva, la 41 costituisce probabilmente per il segmento delle semiautomatiche .22 ciò che il Colt Python rappresenta per i revolver in .357 magnum. Al di là di realizzazioni moderne, più razionali e anche meno costose, la semiautomatica ripropone inalterate le caratteristiche del progetto originale. I pregi sono molti. Alludo all’organizzazione meccanica; alla costruzione completamente in acciaio, che è apprezzabile per un’arma di impostazione tradizionale; alle peculiarità tecniche e formali, la prima delle quali è la canna di 7 pollici, macchinata in un blocco unico col relativo prolunga mento; alla brunitura lucida il cui sapore inevitabilmente si è perso con le semiautomatiche attuali e, infine, alla cura dei dettagli. Lo scatto pulitissimo con trigger stop e le mire, solide e funzionali, elevano la gestibilità. La Smith & Wesson è una scelta di classe per l’appassionato esigente che non ne voglia sapere dell’agonismo. Unico neo il prezzo, che c ontribuisce (purtroppo) a renderla elitaria. 1/2016 ARMI E TIRO

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