BioGuida 1 - Primavera/Estate 2003

Page 1


SOMMARIO

BioGuida fvg

ITINERARI DELLO SPIRITO n° 1 primavera-estate 2003 Periodico di approfondimento e ricerca olistica. Reg. Tribunale di Trieste n°1067 del 26/03/03. Editore: PPBì – BioComunicazione via Denza 4, 34100 Trieste bioguida@libero.it Fotocomposizione: Luglio Fotocomposizioni, Trieste Stampa: Artigraficheriva, Trieste Stampato su carta ecologica Fedrigoni Free-Life Pubblicità: PPBì - Tel. 338/8852117, 040/43109, ppbon@libero.it La riproduzione anche parziale di immagini o testi deve essere autorizzata esplicitamente dall’editore. La rivista viene distribuita in luoghi selezionati e autorizzati. Il ritrovamento della stessa in posti diversi da questi non è da ritenersi responsabilità dell’editore.

Direttore responsabile: Mariangela Valentini I nomi di questo numero: Dario Blasich, biologo, erborista, naturopata, osteopata e floriterapeuta. Maddalena Bolognesi, naturopata, esperta di riequilibrio alimentare, fiori di Bach e tecniche antistress. Stefano Cattinelli, medico veterinario, esperto in omeopatia, floriterapia, kinesiologia applicata. Collabora con l’ass. Centaurea come docente di floriterapia. Fondatore del gruppo professionale Itaca. Luciana de Leoni d’Asparedo, astrologa professionista, esperta in floriterapia e olii essenziali. Enzo Ziglio, master doctor of Optometry - University of Latvia, licence of Department of Health of the Ministry of Welfare - Republic of Latvia, Vision Coach © e naturopata. Nicoletta Rocco, terapista Aura Soma ed Enseñanza, cristalloterapeuta. Elena Rojac, biologa, radioestesista professionista e ricercatrice. Manuela Zippo, biologa. In copertina: “Vita nella barriera corallina” di Elisa Vidussi. Vetrofuso lavorato a mano con ossidi naturali, ganiglie di vetro e oro puro.

in questo numero La via delle stelle:

I luoghi:

i pianeti lenti

4

La via della terra: radioestesia

6

La via del cibo:

Solidarietà: Andrea Canziani

10

La via della scienza: cure di luce

12

Gli incontri: Lions M. Cacciari

18 44

Le interviste: F. Seganti 32 R.A. Barkley 50

La via degli animali: animali e spiritualità 26 1

fiere 36 associazioni 38 benessere 40 armonie e diversità 43

bio-mense le spezie

20 24

La via interiore: sciamanesimo 46 reiki 58 tai chi chuan 62

La via dei colori: aura-soma

52

La via delle piante: orchidee e delfini noni

56 63


EDITORIALE

Bioguida: itinerari dello spirito

È

la nuova pubblicazione che mancava nel settore del naturale e della ricerca spirituale. Con essa si vuole dare spazio all’ambizione di colmare quel vuoto di approfondimento e, allo stesso tempo, di informazione concreta e reale, su un settore in cui la nostra regione risulta essere all’avanguardia in Italia e in Europa. Un connubio tra riflessioni su tematiche spirituali, naturali, ecologiche, animaliste, trattate da esperti in maniera esaustiva e senza limitazioni editoriali, unitamente ad una selezione di articoli redazionali e di precise indicazioni su tutti quei punti specializzati dove trovare un sicuro riferimento per le differenti esigenze di ricerca. Erboristerie, studi associati, bioedilizia, oggettistica etnica, cristalli, incensi e quant’altro, in un’ottica di assoluta qualità e pertinenza con il pensiero fondante la BioGuida: una mappa di itinerari dello spirito, diversi, ma tutti con lo stesso fine. Il primo numero del 2003 coprirà la primavera e l’estate, per essere seguito da un’uscita alla ripresa autunnale e da un numero speciale per dicembre, in modo da poter raccogliere spunti e idee con la dovuta intensità e riflessione. Poi, dal 2004, la rivista avrà regolare cadenza trimestrale. Le copie, distribuite gratuitamente presso gli inserzionisti, i punti del naturale, del biologico, dell’etnico, le associazioni e i professionisti del settore, copriranno un’a-

rea che via via andrà espandendosi ben oltre i confini della nostra regione, in nome dell’esigenza di far circolare il più possibile le idee e di coprire quella grande domanda di approfondimento che a più riprese viene posta. Al suo interno saranno chiamati a scrivere autorevoli esperti in tema di naturopatia, ricerca spirituale, filosofia, medicina alternativa, veterinaria, astrologia, bioedilizia, alimentazione, con la speranza di accrescere, numero dopo numero, la cerchia di “viaggiatori dello spirito” volonterosi di comunicare le proprie esperienze. La BioGuida, per come nasce e si struttura, vuole collocarsi in un’ottica di rivista di approfondimento in senso stretto, richiamandosi a quei modelli noti in letteratura, filosofia, medicina, offrendo in più la localizzazione delle tematiche trattate con nomi, luoghi, indirizzi precisi e raggiungibili, proprio perché le indicazioni della guida possano essere seguite realmente, senza fermarsi al semplice arricchimento mentale. Il giusto compromesso tra esigenze divulgative e commerciali, si potrebbe dire. O, forse meglio, il giusto connubio tra pensiero e azione, teoria e pratica, stimoli e risposte. Una guida, appunto, su cui dare indicazioni concrete e messaggi reali. Una guida da cui trarre spunti e idee che possano risultare decisivi per orientare il proprio percorso nella giusta direzione. L’Editore 2


EDITORIALE

La Bio-Guida: le ragioni di un percorso

L

D

a “Bio-Guida” si affida a cammini aperti e non a mete determinate. Al desiderio di accogliere i racconti di chi percorre le vie dell’esperienza anche oltre l’erudizione, i dogmi della scienza e della storia, senza rinunciare tuttavia ai loro fondamenti, gioco dei limiti nell’esistenza razionale di ognuno. La natura e l’istinto, i colori e la luce, gli animali e gli incontri, la politica e i fiori, le vibrazioni e la solidarietà: sono i punti e gli spunti da cui cominciamo a raccontare inedite ipotesi di realtà.

i stagione in stagione, inseguiremo le tracce del tempo con l’idea di condividere pagine e pensieri accomunati dalla volontà di abbandonarci ad una spiritualità di natura che non vuole essere semplicistica moda di essere: non sandaletti e fanatismi con cui fingere la nitidezza della coscienza agli occhi del mondo. Ma ascolto umile e paziente, attesa e curiosità responsabile che ci spinge, viandanti, a generare funambolici passi di danza. Il direttore responsabile

Un maestro giapponese dell’era Meiji di nome Nan-in un giorno ricevette una visita di un professore universitario che si recò al suo monastero per fargli alcune domande sullo Zen. Il maeastro Nan-in servì il thè, secondo le antiche usanze dell’arte giapponese. Colmò la tazza del suo ospite e... poi continuò a versare. Il thè trabbocava dalla tazza eppure il maestro non accennava a fermarsi. Il professore, a un certo punto, sbottò: “Basta, è colma, non ci può stare altro thè! Allora Nan-in si fermò, lo guardò e disse: “La tua mente è come questa tazza, piena di pensieri e concetti. Come posso spiegarti lo Zen se prima non vuoti la tua tazza?” 3


LA VIA DELLE STELLE

Plutone e Nettuno: i tempi lenti della Storia di Luciana de’Leoni d’Asparedo

ta la colonizzazione è più difficile perché, per fortuna, la gente è meno ingenua. Resta invece ferma la volontà “ rivoluzionaria”, che si avverte da più parti, ma stavolta la ghigliottina è sostituita da armi ben più sofisticate (mine anti-uomo, armi chimiche…). Altra simbologia di Plutone, ugualmente interessante, è il petrolio: Plutone rappresenta il dio degli inferi, vive nelle viscere della Terra e da qui comanda l’alternarsi delle stagioni dopo aver rapito la mitologica Proserpina. A questo tenebroso dio vanno associati i significati più reconditi dell’animo umano e, sul piano pratico, tutto ciò che esplode prepotentemente (il petrolio, la lava vulcanica) e, sul piano più individuale, lo sperma. Tutto questo è sorprendentemente attuale se pensiamo alle recrudescenze dei fenomeni vulcanici che si sono avute recentemente, e che sono ancora attuali. L’oro nero è tornato ad essere il perno delle guerre, ed il mondo arabo testimonia l’importanza assoluta di questo combustibile. Paradossalmente, lo sperma umano viene manipolato geneticamente o addirittura ignorato per seguire l’inquietante strada delle clonazioni. Tutto questo sempre contro la vita, come ci hanno segnalato i pianeti. Altro pianeta tenuto in considerazione in questo periodo è Nettuno, che da poco si trova nel segno dell’Aquario. Andando indietro nel tempo, troviamo la stessa posi-

M

i occupo di astrologia da oltre trenta anni, e seguo i movimenti dei pianeti sia dal punto di vista individuale che da quello mondiale. La massima autorità in astrologia è il francese Andrè Barbault, che ho incontrato nell’ultimo convegno di astrologia, tenutosi a Napoli, nel giugno 2002. L’autore ha già pubblicato molti libri sulle congiunzioni dei pianeti lenti e sulla ciclicità degli aspetti fra gli astri: alcuni pianeti sono indicatori di grandi fenomeni (guerre, carestie, epidemie ed altre calamità naturali). In modo particolare, stiamo seguendo Plutone, nel segno del Sagittario, che rappresenta lo sguardo, l’espansione e la colonizzazione in altri territori, infatti, l’ultima posizione del pianeta nel segno di fuoco risale al periodo 1750-1762. In questi anni l’Europa consolida il dominio sulle colonie in America ed in Asia, la Cina annette il Tibet ed altre terre, raggiungendo il massimo del suo dominio. Ma sono anche gli anni dell’illuminismo razionale, in cui nascono Danton, Robespierre, Des Moulins, che insieme ad altri protagonisti di quel tempo, una trentina d’anni dopo, esulteranno alla vista delle teste rotolanti dalla ghigliottina. Il ritorno del pianeta in questi anni sembra segnalare analogie sorprendenti, ma stavol4


LA VIA DELLE STELLE

zione negli anni 1834 -1847; sono gli anni in cui fu fondata l’agenzia di viaggi Cook e pubblicata, al Cairo, la prima edizione completa delle Mille e una notte, insieme alle opere di due autori del mistero: Edgar Allan Poe e Eugene Sue. In definitiva, Nettuno in Aquario favorisce l’attrazione per l’esotismo e per l’esoterismo, oltre a rappresentare, sul piano personale varie forme di virus. Anche oggi lo spirito di avventura è al massimo, ma inflazionato dal gusto kitsch dell’esotico, proliferano i filo-indiani e i filoarabi, che ovviamente non stanno dalla parte del presidente degli USA. Pullulano i libri esoterici o pseudo-religiosi, nei quali si parla di angeli, fantasmi e veggenti, oltre alle immancabili centurie di Nostradamus. Queste ideologie, tuttavia, contrastano con lo spirito bellico di Plutone, che, come detto, nella mitologia greca, rappresentava Ade, il sovrano del regno dei morti. Nettuno è la trasformazione dei virus e lo sperimentalismo genetico ha mutato questi elementi, perdendone il controllo. Ecco comparire la SARS, che esplode violentemente, al punto tale da far alzare le braccia alle massime organizzazioni sanitarie mondiali. Sarà lo stesso Nettuno a poterci aiutare a trovare l’antidoto contro questa calamità. Nettuno e Plutone ci danno un’idea abbastanza chiara dell’epoca in cui stiamo vivendo, ma la conferma l’abbiamo da Urano, che negli ultimi anni ha occupato il segno dell’Aquario ed attualmente sta passando nel segno dei Pesci. E’ estremamente interessante questo cambio di segno, poiché, come si fa in astrologia, si guarda al passato ed alle statistiche. Gli ultimi due passaggi di Urano in Aquario vanno dal 1828 al 1835 e dal 1912 al 1919. Nel primo caso, ricordiamo

l’ansia di libertà nella fondazione della Giovine Italia di Mazzini e l’abolizione della schiavitù nelle colonie inglesi; contemporaneamente nasceva la passione dell’Aquario per le religioni stravaganti con la fondazione, in quegli anni, della setta dei Mormoni. Entrambi i fenomeni sono ampiamente riscontrabili in questi ultimi anni, fino allo sperimentalismo pericoloso delle sette che parlano di clonazioni umane (Nettuno in Sagittario) e al fanatismo religioso dei fondamentalisti. Nel secondo caso, negli anni 1912-1919, in un’atmosfera pervasa dallo slogan “Dio, Patria e Famiglia”, il pianeta alimentò le braci sotto la cenere della contestazione, contribuendo indubbiamente allo scoppio della rivoluzione russa nel 1917. Adesso il pianeta passa, come detto, nel segno dei Pesci, nel quale soggiornò dal 1919 al 1927. Sono questi gli anni in cui riaffiorano degli aneliti di pace, ma anche di raggiunta indipendenza, di cooperazione fra le nazioni. Ricordiamo nel 1919 la proclamazione della Repubblica Indipendente d’Irlanda, la pace di Versailles e la decisione degli Stati Uniti di non entrare a far parte della Società delle Nazioni. Nel 1920, Gandhi inizia la campagna di resistenza non violenta per far ottenere al suo Paese l’indipendenza dalla Gran Bretagna; in Marocco, Abd El Krim proclama la repubblica indipendente del RIF. Tutte le indipendenze sono state raggiunte in maniera più o meno cruenta, nonostante il desiderio di sganciarsi dalle schiavitù in nome di ideali di pace e libertà. L’analisi dei pianeti lenti, dunque, ci aiuterà a capire l’evoluzione delle cose che stiamo vivendo, senza falsi allarmismi e preconcetti. 5


LA VIA DELLA TERRA

Radioestesia: i raggi della percezione di Elena Rojac

Fratta stampato a Bologna nel 1678: questo libro intitolato " Pratica minerale " è un vero saggio storico di mineralogia. Nell’ultimo secolo, durante la seconda guerra mondiale, la Germania teneva corsi radiestesici al corpo speciale delle SS con lo scopo di scoprire tutto ciò che riguardava il nemico; nel 1948 Paul Brown scoprì giacimenti petroliferi nel Texas e queste ricerche contribiurono alla sua assunzione presso la Richfield Oil Corporation. La nostra realtà elettromagnetica è costituita dall’energia che vibra nello spazio come un diapason oscillando con determinate lunghezze d’onda; tutto ciò che esiste intorno a noi (oggetti, corpi umani, animali, i pensieri) sono campi energetici che risuonano con diverse frequenze

L

’etimologia radioestesica deriva dal latino radius = raggio e dal greco aistesis = percezione, ossia la capacità psichica di percepire le energie sottili che ogni elemento naturale irradia energeticamente attorno a sè. Con questa definizione desidero sfatare posizioni di pensiero che collegherebbero la radiestesia similmente alla magia. Esistono invece poteri extrasensoriali che l’uomo ha dentro di sè che, se affinati, aumentano le abilità personali per migliorare la propria esistenza. Il documento più antico proviene dalla Cina circa 4000 anni fa e si tratta di un antico bassorilievo che rappresenta l’imperatore Yu fondatore della dinastia Hsia: celebre per la sua conoscenza dei giacimenti minerari e delle sorgenti. I Celti, gli Egizi, gli Etruschi e i Romani trovavano vantaggio dalla capacità di alcune persone per scoprire l’acqua in luoghi disabitati e per individuare luoghi fortemente energetici in cui costruire chiese, templi e tipologie abitative. Nell’India antica vi era l’uso delle bacchette di bambù al fine di verificare se una persona fosse colpevole di reato. La presenza radiestesica in Europa risale al periodo medievale, si iniziò a praticarla nella ricerca dei metalli preziosi all’inizio del 1400. Anche l’Italia ha una notevole cultura radiestesica grazie ad un testo illustrato dal signor Della 6


LA VIA DELLA TERRA

quando incontrano sul loro percorso altre strutture con medesime caratteristiche chimico-fisiche innescando la vibrazione a livello atomico. Questo fenomeno di risonanza, in cui oggetti simili a livello molecolare possano vibrare alla stessa frequenza, avviene all’interno del corpo umano dove le cellule captano e risuonano alla stessa lunghezza d’onda d’emisione delle frequenze emesse dall’ambiente esterno. La cellula umana è costituita da un nucleo, responsabile della riproduzione del DNA, e da un liquido a base d’acqua e sali minerali ottimi conduttori elettrici che oscillano a frequenze specifiche. Allo stesso modo i condriomi e i filamenti nucleari (cromosomi) avendo singolarmente dimensioni diverse sono come oscillatori elettromaghetici che captano specifiche lunghezze d’onda che le sono proprie. Il nostro irraggiamento cosmico determinato dai raggi solari comprende una radiazione denominata microonde che deve la sua origine aldilà del nostro sistema galattico. Si tratta di stelle che nella loro esplosione emettono enormi quantità di energia generando radiazioni secondarie comprese in una banda di lunghezze d’onda tra 1 decimillesimo di A e 30000 metri. E’ di basilare importanza rilevare che in questa gamma di radiazioni tutti gli elementi della cellula umana trovino una loro frequenza di risonanza. Quindi l’uomo è stato concepito originariamente come una antenna per vivere in condizioni di equilibrio energetico cosmo-tellurico; se tale equilibrio non viene rispettato si rivela nefasto per la salute. A questo proposito ci viene in aiuto la Geobiologia, che studia l’influenza su tutto ciò che vive dei fenomeni connessi

alla terra. Il principale irraggiamento tellurico (secondo il prof. Lotz-Germany) sarebbe un irraggiamento di neutroni costituenti della radiazione termica della terra derivati da un processo di fissione nucleare nelle profondità della crosta terrestre. Da questo processo si formano raggi alfa, beta, gamma (in parte assorbiti dalla terra stessa) e particelle di neutroni (neutre) che raggiungerebbero la superfice del suolo con una facilità maggiore a compenetrare la materia. Questo neutrone termico che costituisce una costante nell’irraggiamento ambientale e che si configura come radioattività naturale o di fondo, crea notevoli effetti biologici sia al suolo terrestre con la sua struttura minerale, che agli esseri viventi. Le induzioni del nucleo terrestre generano delle correnti fino a vari chilometri di profondità che seguono gli strati geologici secondo le vie a minor resistenza elettrica preferendo i percorsi più conduttori tra i vari strati ossia: vene d’acqua, filoni metalliferi, dissestamenti geologici quali faglie per sommarsi al loro irraggiamento e sfuggire dal suolo. I principali vettori di energie telluriche sono le vene d’acqua sotterranee che dotate di proprietà elettrochimiche, circolando attraverso i terreni, creano una cor7


LA VIA DELLA TERRA

correttamente. Le molecole specializzate che compongono l’organismo (DNA, enzimi, lipidi.....) devono la loro specializzazione all’ordine con il quale gli atomi sono legati fra loro. Questo ordine viene determinato dagli enzimi che operano come calamite attirando gli ioni carichi + o -. Quando la polarità + o- all’interno del plasma cellulare viene modificata, e questo succede ogni volta che una cellula viene attraversata da una radiazione proveniente dall’ambiente esterno, la vita della cellula ne risente. A questo punto la cellula è potenzialmente identificabile poichè la sua frequenza di emissione non è più quella prevista. Se la situazione non ritorna rapidamente ai livelli normali la cellula muore o impazzisce producendo molecole non necessarie e spesso nocive per l’organismo. Non mancano, di certo a livello internazionale le ricerche scientifiche che collegano geopatie (malattie legate a energie terrestri) a percorsi d’acqua e faglie. In ultima analisi, dobbiamo considerare come probabile fonte di malattie, l’eccesso di elettrosmog da campi elettromagnetici prodotti artificialmente dall’uomo, ossia telefonini, elettrodotti, trasmittenti radiotelevisive, radar, microonde; tematica questa, che mi coinvolge a livello lavorativo. Infatti la mia formazione da chimico con la specializzazione da geobiologa, mi ha portato negli ultimi anni ad occuparmi di impatto ambientale a 360 gradi non tanto per gli effetti biologici acuti da esposizione da campo elettromagnetico ma soprattutto per gli effetti cronici che si manifesteranno tra un paio d’anni.

rente elettrica misurabile al suolo e dovuta alla dissimetria delle cariche elettriche. Se la velocità del corso d’acqua è molto forte la differenza di potenziale crea un campo elettromagnetico che influenza il campo di microonde al suolo perturbando anche la nostra radiazione di fondo (poichè i minerali che normalmente si trovano al suolo subiscono una deviazione dei momenti magnetici dei loro dipoli molecolari abitualmente diretti secondo il campo magnetico terrestre). Altre intense perturbazioni geomagnetiche al suolo sono dovute dalla presenza di faglie in cui due terreni attigui di composizione chimica molto diversa attivano delle polarità elettriche innescando, se in presenza d’ acqua, l’effetto pila: con generazione di correnti elettriche. Se l’ energia è talmente intensa si può arrivare alla fusione del materiale roccioso esistente in profondità con successive eruzioni magnetiche.L’ energia da faglie e da vena d’ acqua, sale verticalmente come tutte l’energie telluriche accelerando tutti i processi fisiologici vitali poichè il campo magnetico ha un ruolo fondamentale nella genetica: infatti le molecole paramagnetiche del nostro corpo (ossigeno, radicali liberi, metalliproteine) hanno la necessità di disporsi

Per maggiori informazioni: tel. 040/208215, cell. 338/8226689. 8



SOLIDARIETÀ

La storia di Andrea Canziani

A

ndrea Canziani nasce a Trieste il 3 gennaio del 1987. Fino all’età di 10 anni era un piccolo calciatore pieno di vita, uno da 100 goal all’anno, con numerose coppe da capocannoniere vinte ai tornei cui partecipava. Oggi Andrea ha 16 anni e non gioca più a calcio. Sei anni fa un angioma cerebrale congenito è scoppiato improvvisamente nella sua testa provocando un’emorragia cerebrale. Operato d’urgenza, è rimasto in coma per 45 giorni. Poi, lentamente, ne è uscito. Purtroppo le conseguenze invalidanti si sono rivelate enormi: il linguaggio e la mobilità sono risultate irrimediabilmente compromesse, tanto che dalla commissione medico-sanitaria Andrea è stato riconosciuto invalido totale. La famiglia, saldamente aggrappata a quella saggia caparbietà che smuove le montagne, ha cominciato una serie di viaggi in mezza Europa alla ricerca dei migliori centri riabilitativi. In seguito, dopo essersi lungamente documentata, si è recata negli USA dove ha deciso di affidarsi agli esperti di una terapia riabilitativa americana, il metodo Doman. Da circa tre anni questa terapia continua a essere praticata al suo domicilio, in Italia, a Trieste, con l’ausilio di molti volontari che coadiuvano Andrea. La terapia prevede, oltre a un programma intellettivo e fisiologico, anche un intenso programma di mobilità (camminare, strisciare, muoversi a carponi). Periodicamente Andrea viene riportato negli USA dove i medici e gli specialisti del metodo Doman valutano i progressi e preparano il nuovo ciclo riabilitativo da svolgere per la durata

dei sei mesi seguenti la visita. Grazie a questo programma di cure totale, Andrea è passato da uno stadio puramente vegetativo a una fase di mobilità in continua e progressiva evoluzione: ha cominciato a scrivere autonomamente e a reggersi in piedi da solo per alcuni minuti, fino a muovere un passo. Progressi che, solo tre anni fa, ben pochi avrebbero osato prevedere. Il programma domiciliare viene svolto con l’aiuto di circa 200 volontari che, organizzati in squadre di cinque, supportano gli sforzi della famiglia nello svolgimento della terapia. La sperimentalità del metodo e la decisione autonoma di applicarvisi, oltre forse al fatto di essere l’unico caso a Trieste (assieme ad altri 5 o 6 segnalati in Friuli) rendono molto difficile che si instauri un rapporto efficace con le autorità sanitarie: la legge regionale copre fino a un tetto di rimborso spese pari a 25 milioni di vecchie lire a fatture presentate. Il che significa che la famiglia deve averli già spesi di tasca propria, chiedere il rimborso e attendere il risarcimento. Aiuti assistenziali a domicilio, turnazioni, personale paramedico specializzato, non vengono forniti, non essendo il metodo inserito nei protocolli sanitari operativi. Per questo motivo la famiglia di Andrea si è sentita in dovere di rimboccarsi le maniche e organizzarsi come una piccola azienda per gestire turni, volontari per gli esercizi di riabilitazione e risorse economiche in uscita.

Basterebbe anche un solo volontario in più per dare un senso a questa pagina: telefonare allo 040.761692; e-mail: obmcan@tin.it oppure stellatrieste@libero.it. 10



LA VIA DELLA SCIENZA

Curarsi con la luce di Enzo Ziglio

viola, passando dall’indaco, blu, verde, giallo, arancio, ai 610-760 del rosso. Il bianco non deriva da una particolare lunghezza d’onda, ma dalla combinazione di fotoni con lunghezza d’onda diversa che colpiscono contemporaneamente la retina. Fotoni con lunghezza d’onda differente producono effetti diversi. Teniamo sempre presente che la luce non colpisce soltanto gli occhi, ma tutto il corpo, per cui avrà effetti maggiori meno barriere metteremo per “proteggerci”. Fin dall’antichità gli egizi ed i greci avevano studiato il potere preventivo e terapeutico della luce e si curavano con la fototerapia e la cromoterapia. La scienza di oggi, con molte più cognizioni, ha potuto approfondire il motivo per cui la luce è strettamente collegata ad ogni forma di vita e come contribuisce al benessere psico-fisico dell’uomo. Torniamo nell’ambiente cui siamo abituati: la nostra stanza di lavoro o di soggiorno. La luce artificiale è monotona, lo spettro di emissione è sempre lo stesso nell’arco della giornata: potremmo anche non accorgerci se è mattino o sera. Usciamo all’aperto: lo spettro di emissione del sole cambia con le ore della giornata e con le stagioni, stimolando quindi in modo diverso le funzioni endocrine e metaboliche. Se vivi la tua vita alla luce del sole, non ti serve continuare a leggere: probabilmente stai già bene. L’uomo è nato per vivere illuminato dal sole. È l’ambiente sbagliato nel quale viviamo,

T

utti siamo convinti di sapere cos’è la luce e la consideriamo una cosa scontata, salvo quando all’improvviso ci viene a mancare e, al buio, andiamo a sbattere il naso. Nella vita di tutti i giorni, negli ambienti nei quali ci rinchiudiamo per la maggior parte della giornata, la luce naturale è praticamente sempre insufficiente e chi va a “sbattere il naso” è tutto il nostro corpo. Ma…partiamo dall’inizio. Cos’è la luce? Cercherò di spiegarlo dando il minimo di dati “tecnici”. La luce è costituita da onde elettromagnetiche fatte di fotoni, che viaggiano alla velocità di circa 300.000 Km al secondo, proprio la “velocità della luce”, oscillando ad una determinata lunghezza d’onda. I fotoni fanno parte delle onde elettromagnetiche, che possono avere lunghezze d’onda molto diverse, da lunghissime ad infinitamente piccole. Per luce si intende di solito la parte di onde elettromagnetiche visibile all’occhio umano, cioè quelle che hanno una lunghezza d’onda compresa tra circa 380 e 760 nanometri. Un nanometro è un miliardesimo di metro, ossia 1x10-9 m. Ci riguardano da vicino anche le onde molto simili a quelle visibili: gli ultravioletti e gli infrarossi. Le onde elettromagnetiche dello spettro visibile sono trasformate, attraverso l’organo della vista, in colori, diversi secondo la lunghezza d’onda, che va dai 380-440 nm del 12


LA VIA DELLA SCIENZA

con la luce artificiale priva di ultravioletti e con molte frequenze distorte, che provoca diversi disturbi, fino a vere e proprie patologie: occorre trascorrere all’aperto più tempo possibile. Svariate sono le ricerche scientifiche degli ultimi anni sugli effetti dell’esposizione ai raggi solari, ma la divulgazione dei risultati è stata quanto meno “parziale”. Ovunque si è parlato e scritto soltanto di melanoma, invecchiamento precoce, cataratta e altri problemi dovuti ai raggi solari, al “buco nell’ozono”, alle macchie solari e a quant’altro si trovi in natura. Pur non mettendo certamente in dubbio l’onestà scientifica di questi divulgatori di paure, ritengo che occorra precisare con metodo più rigoroso i risultati delle ricerche svolte, poiché molti studi smentiscono i dati allarmistici e ne spiegano la causa. Il primo punto da prendere in considerazione è il campione, ossia il tipo di persone, preso in esame per la ricerca. Ho già fatto notare come la maggior parte delle persone viva “senza luce”, limitando l’esposizione al sole soltanto al periodo di ferie ed a qualche fine settimana. Queste stesse persone inoltre hanno un’alimentazione molto scorretta, ricca di grassi e scarsa di cereali, verdura e frutta fresca. È chiaro che, se bombardo all’improvviso di raggi solari uno di questi soggetti, per esempio mandandolo in poche ore dall’ufficio ai Carabi, tutto il suo organismo reagirà in modo abnorme. Questo è il motivo per cui tutti i medici insistono raccomandando un’esposizione graduale, non tenendo conto però che per rispettare i loro tempi ed ottenere una “sana”

abbronzatura, occorrerebbero almeno sei mesi di ferie all’anno. Purtroppo non molti possono permetterselo. La discontinuità dell’esposizione alla luce solare, associata alla carenza di antiossidanti nell’alimentazione, rende quindi pericolosa la classica “tintarella”. Sono moltissimi gli studi che dimostrano come in realtà chi vive sempre all’aperto e al sole non soltanto è meno vittima percentualmente di melanoma rispetto ad un cittadino medio, ma ha anche un ridotto rischio di altri tumori. In Finlandia è stato anche provato che nel periodo con luce solare si riduce la percentuale di proliferazione cellulare di tipo tumorale, per poi aumentare nell’intervallo di buio. Non molto diverso è il problema degli occhi, che senz’altro soffrono quando, uscendo dall’ufficio, ci troviamo in una strada assolata, con il riverbero dell’asfalto, ma che, non per questo, vanno sempre coperti da occhiali da sole, forse tanto di moda, ma non sempre altrettanto utili. Ci sono certamente alcuni casi nei quali è indispensabile l’uso di lenti protettive, ma dobbiamo sapere in che modo adoperarle, poiché è come quando abbiamo bisogno di una medicina: serve al momento, non per sempre, salvo particolari cronicità. Per comprendere meglio questo discorso, occorre fare un passo indietro e spiegare esattamente cosa sono gli ultravioletti e gli infrarossi. I raggi ultravioletti cadono appena oltre i limiti percepibili dall’occhio umano, hanno un forte potenziale energetico e possono di conseguenza eccitare le molecole, modificando le proprietà chimiche e fisiche della 13


LA VIA DELLA SCIENZA

materia. Si dividono in tre grandi gruppi, secondo le frequenze che li caratterizzano: - UV-A vicini (320 – 380 nm) - UV-B medi (229 – 320 nm) - UV-C lontani (200 – 290 nm) Tutti i media ci bombardano, soprattutto all’inizio dell’estate, sulla pericolosità dei raggi UV, e sulla conseguente necessità di acquistare creme di ogni tipo, occhiali da sole, shampoo speciali e persino vitamine per sopportare… la luce che ci permette di vivere. Anche per gli UV, come per lo spettro visibile, vale evidentemente lo stesso principio: chi resta al buio per undici mesi avrà problemi nel vedere la luce. Ricordo la terribile esperienza dei lager: molti, che pur erano sopravvissuti alla carenza di cibo, sono poi morti per averne assunto troppo (per loro) in un solo colpo. Lo stesso accade oggi con i bambini denutriti, che vanno alimentati molto gradualmente. La luce è cibo per il corpo. Restando a lungo senza raggi UV, il fisico soffrirà gradatamente di patologie sempre più gravi, e va rieducato all’esposizione solare per evitare conseguenze da non sottovalutare. I raggi UV-C sono i più carichi di energia, quindi quelli che più potrebbero danneggiare i tessuti non abituati a riceverli. Ricordo che le normali lampade sono del tutto prive di raggi UV, per cui il nostro organismo non ne riceve affatto nella vita “normale”. In realtà i raggi UV sono talmente indispensabili che nei paesi nordici soprattutto i bambini vengono esposti a bagni di UV, in modo particolare per evitare il rachitismo, la tubercolosi e migliorare il funzionamento del sistema immunitario. Le proprietà benefiche dei raggi UV: - Riducono la pressione sanguigna e migliorano l’efficienza cardiaca - Riducono il colesterolo

- Riducono il rischio di malattie cardiovascolari - Stimolano la tiroide ed il sistema endocrino - Attivano la sintesi della vitamina D - Sono efficaci nel trattamento della psoriasi - Aumentano il livello di testosterone e rendono gli estrogeni più efficienti - Sono efficaci contro asma, problemi respiratori e tubercolosi - Riducono il rischio di degenerazione della retina, le cui cellule non si rigenerano senza una piccola quantità di UV. In particolare per quello che riguarda la possibilità di danni oculari, occorre tenere presente che non è tanto la luce solare, quanto la riflessione che può diventare pericolosa, soprattutto se l’organismo è carente di antiossidanti. Bisogna infatti sapere che la terra riflette circa il 7%; il mare, per effetto delle onde, molto di più; la sabbia il 20-30% e la neve l’80%. Inoltre più si sale sul livello del mare, più aumenta l’intensità dei raggi UV: circa il 6% ogni 1000m. È chiaro che, se c’è rischio, è opportuno usare occhiali da sole, purché le lenti siano di qualità testata in quanto quelle non adeguate potrebbero causare danni peggiori, perché non filtrano, ma distorcono la luce solare. Anche le lenti degli occhiali da vista, pur essendo trasparenti, distorcono le lunghezze d’onda, eliminando quasi completamente i raggi ultravioletti. Da tutto ciò risulta chiaro che l’esposizione ai raggi UV è indispensabile alla salute, ma che occorre dosarla secondo le abitudini acquisite, senza salti, senza forzature, ma con costanza e continuità. Gradatamente, migliorando tutto lo stato di salute, potrà essere aumentata l’esposizione fino a divenire una “sana” abitudine per il nostro benessere. Le radiazioni di lunghezza d’onda subito 14


LA VIA DELLA SCIENZA

oltre lo spettro visibile, cioè oltre i 760 nm, sono i raggi infrarossi, invisibili all’occhio umano, ma percepibili dal sistema nervoso come calore. L’effetto più importante degli infrarossi è infatti quello di aumentare la temperatura del corpo ed, a seconda della lunghezza d’onda, di riscaldare anche in profondità. Tra i 760 ed i 1500 nm si ha un aumento di temperatura in profondità nei tessuti, mentre le lunghezze d’onda maggiori restano in superficie. Sono questi ultimi che, prolungando troppo l’esposizione, possono provocare scottature sulla pelle e secchezza oculare. Moltissime sono le conseguenze positive dell’esposizione corretta ai raggi infrarossi: sono stati infatti adoperati per diversi scopi terapeutici già da molto tempo. I principali sono: - Danno energia a cellule e organi - Aumentano vasodilatazione ed irrorazione sanguigna - Migliorano la penetrazione e la veicolazione attraverso l’epidermide di sostanze curative - Aumentano gli scambi cellulari - Facilitano l’espulsione di scorie metaboliche e di tossine dai tessuti - Rilassano i tessuti contratti - Permettono un maggiore trasporto di ossigeno con deacidificazione dei tessuti - Giovano nella cura di artrosi, artriti e reumatismi - Aumentano le difese immunitarie - Aiutano a dimagrire. Esaminate le diverse componenti ed i loro effetti, è più facile comprendere quanto sia indispensabile l’esposizione alla luce solare

o, almeno, a luce artificiale ad ampio spettro. Gli effetti di un’esposizione regolare ad una luce corretta sono: - Miglioramento dello stato emotivo - Maggiore tolleranza allo stress - Riduzione dei comportamenti aggressivi - Migliore rendimento mentale e capacità di apprendimento - Migliore rendimento fisico - Accelerazione dei processi di recupero dopo lavori pesanti e malattie - Riduzione del consumo e della dipendenza da droghe e alcol - Miglioramento dell’efficacia del sistema immunitario - Effetto germicida e profilattico contro le malattie infettive - Riduzione del rischio di sviluppare tumori, compresi quelli della pelle - Miglioramento in tutte le funzioni endocrine ed ormonali - Regolazione del ciclo mestruale e disturbi relativi - Incremento dei livelli di testosterone negli uomini e progesterone nelle donne - Aumento della libido e delle capacità riproduttive - Azione regolatrice del sistema neurovegetativo con incremento dell’ossidoriduzione - Riduzione dei livelli di colesterolo nel sangue - Azione regolatrice dell’alcalinità del sangue con conseguente miglioramento della capacità di trasportare ossigeno - Miglioramento della circolazione capillare dell’epidermide, che diventa più elastica - Azione terapeutica in molte affezioni cuta15


LA VIA DELLA SCIENZA

nee: comedoni, foruncoli, ecc. - Azione terapeutica nella cura della psoriasi - Azione estetica - Azione regolatrice del ciclo sonno/veglia, riduzione dei disturbi del sonno - Ripristino dei ritmi circadiani alterati da jet-lag, lavoro o altro - Produzione di vitamina D per l’assorbimento di calcio e minerali, con riduzione di carie ed osteoporosi - Miglioramenti in artrosi, artriti e reumatismi - Miglioramento della crescita e dello sviluppo - Miglioramento della vista. Tra gli innumerevoli casi possibili, prenderò in considerazione i due esempi più comuni di necessità di luce: i bambini e le persone affette da SAD (Seasonal Affective Disorder ) o disturbo emotivo stagionale. Gli effetti negativi della mancata esposizione dell’organismo infantile alla luce solare dovrebbero a questo punto essere chiari a tutti. In particolare sia negli USA che nell’Europa del Nord sono stati fatti diversi studi illuminando le aule con luce ad ampio spettro con sorgenti a bassa potenza di ultravioletti ed i risultati sono stati: - Sviluppo fisico migliore - Maggiore crescita in altezza - Migliore capacità di apprendimento - Minor numero di assenze per malattia - Drastica riduzione delle carie dentali. Esiste uno studio che mette in relazione l’esposizione alla luce solare con l’altezza raggiunta entro i 18 anni, dalla quale risulta in modo inequivocabile l’importanza della luce in particolare negli ultimi tre mesi di gestazione e nei primi tre dalla nascita. La spiegazione è che la luce solare stimola l’HGH (Human Grow Hormone), o ormone

della crescita, nel periodo in cui la velocità di crescita è massima. Il SAD, o disturbo emotivo stagionale, o depressione per carenza di esposizione alla luce solare, si manifesta con diversi sintomi: - Disturbi del sonno - Sensazione di stanchezza - Sbalzi di umore - Ansia immotivata - Fame di dolci e carboidrati - Aumento di peso - Calo della libido - Difficoltà di concentrazione e di memoria - Disagio fino al rifiuto di rapporti umani e sociali - Abbassamento delle difese immunitarie. La SAD ha un’incidenza molto alta nella popolazione, che aumenta man mano che ci si allontana dall’equatore, con il periodo autunno-inverno più lungo e più buio. Le donne ne soffrono quattro volte più degli uomini, a causa dei diversi meccanismi ormonali. I primi sintomi si hanno in autunno, con l’accorciarsi del giorno e la conseguente diminuzione di esposizione alla luce solare. Per combattere la SAD è utile fare bagni di luce, che riequilibrano la secrezione di ormoni da parte dell’epifisi. Il meccanismo è relativamente semplice. La luce che entra negli occhi colpisce la retina, dove si trasforma in impulsi nervosi, trasmessi dai nervi ottici alla corteccia cerebrale. L’epifisi, chiamata anche “terzo occhio”, era in origine un organo fotorecettore, cioè sensibile alla luce. Parte dei segnali vanno dai nervi ottici all’epifisi, provocando l’inibizione della produzione di melatonina e l’attivazione della serotonina. Questi ormoni sono quelli che regolano il “ritmo circadiano”, cioè l’alternanza della veglia e del sonno con il giorno e la notte. Durante la notte, dal tramonto in poi, l’uomo produce la 16


LA VIA DELLA SCIENZA

A questo è indispensabile unire, come visto prima, un’alimentazione ricca di antiossidanti, che è strettamente collegata alla luce, poiché più luce immettiamo, meno desiderio di cibo “scorretto” sentiamo e più alimenti “sani” mangiamo, più potremo usufruire senza pericoli della luce solare. Si deve anche ricordare che l’esposizione deve colpire sia la pelle che gli occhi, per cui è importante fare a meno di creme non naturali, con “strane” sostanze chimiche che penetrano nel nostro organismo, e di occhiali da sole, da usare esclusivamente nei casi elencati prima, per non impedire l’ingresso dei raggi di luce benefici. A questo punto mi sembra sia abbastanza chiara l’influenza della luce sul benessere psico-fisico dell’uomo e come sia possibile, usandone correttamente, trarne beneficio sia preventivo che curativo.

maggior parte di melatonina, che serve contro l’insonnia, per stimolare il sistema immunitario, come antiossidante e per abbassare il livello di colesterolo e la pressione arteriosa. L’ideale è quindi avere un alto livello di melatonina durante la notte e un alto livello di serotonina di giorno. Per questo occorre aumentare l’esposizione alla luce solare, o a lampade ad ampio spettro, durante il giorno ed evitare la luce artificiale durante la notte. Si scopre così che il vecchio detto “presto a letto e presto in piedi è il segreto del successo” ha una salda base scientifica. Considerato che purtroppo ben pochi possono permettersi di stare all’aperto durante le ore di luce, bisogna imparare a supplire utilizzando delle luci artificiali corrette. Si potranno così ottenere e mantenere le condizioni di benessere e di salute che dovrebbero essere comuni a tutti.

17


GLI INCONTRI

Scienza e conoscenza: un incontro per discuterne di Mariangela Valentini

limiti tecnologici. Si tratta di un problema enorme che nella contemporaneità coinvolge strettamente anche il mondo dell’informazione, o piuttosto dell’espansione abnorme di informazioni a cui siamo sottoposti quotidianamente e che tuttavia non equivale ad una reale correttezza delle notizie diffuse, come ha sottolineato il professor Bembi. Eppure la codificazione del patrimonio genetico umano insegna alla scienza che esistono enormi differenze topiche tra gli individui, che gli uomini sono geneticamente tutti diversi e che da questa diversità va costruita la ricchezza e l’avanzamento della ricerca scientifica. La questione del limite diviene dunque anche quella del “chi” deve conoscere i lmiti. (In Inghilterra, per esempio, è possibile che i test genetici che consentono la conoscenza del “futuro del malato” siano a disposizione di alcune aziende). La malattia può forse venire prima del malato? Per cui finisce per diventare una sorta di destino karmico di ognuno? La pecora Dolly ha rappresentato, per esempio, una svolta nella ricerca perchè ogni cellula è al centro dello sviluppo fondante della specie umana, ossia non è più tanto l’embrione ma lo stesso gene alla base dell’esistenza, nonostante l’esperimento sia risultato fallimentare perchè tutti gli organismi hanno gravi patologie e la clonazione terapeutica ha rivelato molti limiti. La questione centrale è dunque anche quella per cui la ricerca, che ha sempre anticipato riflessioni etiche, richiede oggi un incremento di moralità anche nell’opinione

M

edicina al limite: limite della medicina. E’ il titolo di un dibattito organizzato, l’11 aprile scorso, dal Lions Trieste Miramar all’Hotel Savoia, per discutere non solo delle nuove frontiere etiche nel campo della medicina e della ricerca sanitaria ma anche degli orizzonti e delle prospettive che coinvolgono la stessa ricettività dei pazienti. Sono intervenuti Bruno Bembi, responsabile del Laboratorio Unità di Malattie Rare dell’Ospedale Burlo Garofalo, Sergio Nordio, membro del Comitato Nazionale di Bioetica, Furio Bouquet, presidente del Comitato di Bioetica dell’Istituto per l’infanzia di Trieste e Mauro Giacca, direttore della sezione di Medicina Molecolare di Trieste. La discussione è stata stimolante non solo per l’acume critico dei relatori ma anche perchè ha svecchiato un’abitudine tristemente diffusa e dogmatica della scienza iperspecialistica nel perdere di vista la globalità dei suoi obiettivi di ricerca e di terapia. Un tema vicinissimo, al contrario, alla stessa terapia sanitaria, come ha sottolineato il professor Bembi, applicabile proprio nel campo delle malattie infettive grazie alle ultime scoperte tecnologiche e farmacologiche. La visione “olistica” del paziente viene invece spesso trascurata in medicina, non solo da un’attitudine secolare e distorta che perpetua un’idea di scienza “separata” dalle altre forme del sapere ma dai suoi stessi 18


GLI INCONTRI

Un seducente e rigoroso richiamo alla cultura della complessità ed alla “socialità” del fare ricerca è venuto, infine, dal professor Nordio. Complessità e creatività in tutti i sistemi di conoscenza infatti sono due nessi imprescindibili perchè una ricerca che si stringa miopemente all’unico oggetto del suo conoscere non è che riduzione di quel conoscere. Non a caso Nordio ha citato i filosofi Edgar Morin ed Jorge Habermas che hanno a lungo riflettuto sui temi della responsabilità e della pluralità del fare scienza. La scienza contemporanea ci impone un’immagine complessa della realtà, caratterizzata da un estrema varietà di oggetti e da una straordinaria ricchezza delle loro interazioni. Dobbiamo dunque modificare i nostri modi di pensare questa realtà? E’ necessaria altrettanta ricchezza e varietà dei nostri schemi di spiegazione? E soprattutto quale metodo per connettere quelle forme e relazioni, per semplificarle senza mutilarle? Soltanto il ritorno ad una scienza che spieghi e si chieda il perchè di sè stessa può scavalcare questi limiti e la sterile separazione tra scienza e tecnologia che contraddistingue il nostro tempo.

pubblica. Scopo e applicazione vanno ricongiunti e riconquistati. Se l’unica dimensione della medicina fosse quella operativa d’altronde non avrebbe senso di essere, ha sottolineato il professor Bouquet. Se l’etica in ambito animale non è che “elettività”, nella selezione naturale dei più forti e la genetica resta la legge selettiva dello stare al mondo, in medicina il discorso è estremamente più complesso, perchè medicalizzare la società non può prescindere da un approccio etico e dal rispetto dell’autonomia del paziente e della sua stessa morte, dall’averne “cura”. Vanno ripensate dunque le schede dei bisogni ed inviduati nuovi criteri-filtro, più mobili che in passato perchè la facoltà del curare e la conoscenza del malato di essere curato sono imprescindibili. Il medico non può considerarsi l’unico artefice della vita del paziente sfiorando talvolta l’accanimento terapeutico, lì dove si intenda un processo che miri esclusivamente al prolungamento della sua vita biologica. Va rivendicato e tutelato, fino in fondo, il diritto di morire “bene”: ridurre il dolore del paziente può dunque voler dire anche mettere in discussione le attese del medico rispetto a quelle del paziente.

19


LA VIA DEL CIBO

Biologico a scuola: le mense biologiche in Friuli di Maddalena Bolognesi

sibilità dell’inquinamento da deriva (sostanze nocive che arrivano alle coltivazioni attraverso le falde acquifere ed altro). L’agricoltore, il regolamento e gli enti di controllo ne tengono conto: proteggendo le coltivazioni con barriere naturali, evitando di coltivare in zone ad alto rischio ed ammettendo come residuo massimo derivante da questi fattori, una percentuale di principio attivo non superiore a 0,01 parti per milione. Questo, e non è poco, è quanto può assicurare un prodotto coltivato in questo modo. A livello di qualità nutrizionale non garantisce contenuti di vitamine, proteine o minerali più alti del prodotto convenzionale ed una dieta a base di merendine biologiche nuoce ai bambini tanto quanto. Dal momento che da una ventina d’anni a questa parte, si stanno moltiplicando in Friuli (ed in Italia) le esperienze di mense scolastiche con prodotti derivanti da agri-

(responsabile servizio consumatori APROBIO, tel. 348.06.46.075)

I

Entranti

naugurare una Bioguida parlando di biologico più che un atto dovuto sembra una tautologia, un ripetersi di concetti. In realtà, soprattutto quando si parla di questo argomento riferendolo alle scuole, si apre un tale vasto panorama di opinioni, credenze, leggende metropolitane, aspettative, che vale la pena sedersi ad un tavolino, ordinare da bere e capire bene se stiamo parlando tutti della stessa cosa. Esiste l’agricoltura biologica, un metodo di coltivazione noto per non utilizzare sostanze chimiche di sintesi (antiparassitari, diserbanti, fertilizzanti) per le proprie colture, ma soprattutto un metodo sostenibile, che mantiene la sostanza organica e la fertilità del terreno e a livello energetico permette di arrivare all’auto-mantenimento del sistema. E’ l’unico metodo produttivo attualmente certifiTrend di introduzione delle derrate biologiche cato (e controllato) da un rego30 lamento europeo, che, se ben 25 •25 applicato, permette di seguire • 20 • 18 Trend il prodotto lungo tutto il suo 15 dei nuovi ciclo di trasformazione, forarrivati 10 7 nendo un percorso di traccia• 5 • 5 •5 bilità perfettamente definito. •2 •1 0 Non esiste un’assenza totale di 1987 1995 1998 1999 2000 2001 2002 residui chimici: l’acqua l’aria, Anno di inizio la terra su cui viviamo non ne sono indenni ed esiste la pos- Per cortese concessione della dott.ssa Federica Moras 20


LA VIA DEL CIBO

alla produzione. Il semplice passaggio dalla derrata convenzione a quella biologica da solo non porta ad alcuna acquisizione nei termini di educazione alla salute. Laddove è accompagnata da una revisione dei menù, che tenga conto anche della effettiva stagionalità (ed un prodotto di stagione, colto a maturazione è naturalmente più ricco in principi nutrizionali di uno maturato in magazzino) e da un percorso di educazione ad una consapevolezza alimentare, la mensa biologica può dare i risultati migliori. Scolari, genitori, insegnanti, operatori di cucina: tutti possono essere coinvolti nell’esperienza. Un'altra rivoluzione, a livello di sicurezza nella ristorazione collettiva, è costituita dal decreto legislativo n.155 del ‘97, che introducendo il concetto di autocontrollo, avvalendosi del sistema HACCP, sostituisce un concetto di igiene statico, ad uno dinamico (ognuno è responsabile dell’igiene dell’alimento, in ogni fase di lavorazione/trasporto che attraversa sino al consumatore finale). Questo però si occupa delle fasi successive alla produzione primaria, per cui ad esempio, ci si occupa dell’igiene e sicurezza del

coltura biologica, cosa ci si può aspettare, in concreto? Nella tabella alla pagina precedente, da un’indagine svolta dalla Facoltà di Agraria di Udine e dall’APROBIO, è evidenziata tale crescita esponenziale. Si incomincia a parlare di biologico nelle scuole a partire da una piccola rivoluzione alimentare: a livello scientifico, alla luce delle indagini epidemiologiche, viene accreditato il modello mediterraneo come uno dei più efficaci per la protezione della salute. Si basa prevalentemente sul consumo di prodotti di origine vegetale, come cereali, frutta, verdura, legumi ed olio extra vergine d’oliva e modera i consumi di quelli di origine animale. Alla fine degli anni 80 l’Istituto Nazionale della Nutrizione pubblica le “Linee guida per una sana alimentazione italiana” che contengono tali principi e che vengono utilizzati dalle aziende sanitarie per rivedere i menù per la ristorazione scolastica. Per una dieta che privilegia consumi vegetali, tenendo presente che gli utenti sono bambini, il prodotto biologico viene visto come una qualità aggiunta, nei termini di assenza di inquinanti (aggiunti) e di controllo

21


LA VIA DEL CIBO

latte dal momento della mungitura in poi, purtroppo, non è molto elevato; in parte, ma non si prende in considerazione se proprio per l’orientamento delle colture in quel latte contiene residui di antibiotici, se Friuli (v. schema sottostante) sono stati utilizzati ormoni proibiti nell’al- Per la frutta, troviamo soprattutto le mele e levamento….. Il fatto di utilizzare un pro- derivati (succo) come prodotto ben avviato, dotto coltivato, od allevato biologicamente che potrebbe rientrare benissimo nella permette di non interrompere il controllo ristorazione, mentre il comparto orticolo della filiera, e migliorare il concetto di non è sufficiente. sicurezza. Orientare però al massimo il consumo di Dallo schema precedente, risulta chiaro prodotti regionali, soprattutto se di stagioquanto gli scandali alimentari, le vicende ne, permetterebbe, per quanto detto sinora, di mucche pazze e polli alla diossina di usufruire di un prodotto di qualità, ben abbiano inciso sulla richiesta di un alimen- controllato e valido dal punto di vista nutrito controllato e prodotto secondo criteri di zionale e di venire incontro agli obiettivi di qualità. L’impennata di crescita è coincisa sviluppo delle risorse locali della legge con tali problemi, ma non solo. regionale. Risale all’agosto 2000 l’approvazione della Questo è un punto aperto, per le mense L.R. n° 15, che prevede contributi per l’uti- biologiche in Friuli, che merita di essere lizzo di prodotti biologici, tradizionali e preso in considerazione a tutti i livelli, tipici nella ristorazione collettiva. Cosa politico e istituzionale compreso. molto importante, anche se sottovalutata, Per quanti interessati all’argomento se ne prevede anche contributi per iniziative di riparlerà al convegno “Mangiare bio a educazione alimentare, orientata al model- scuola. Aspettative, realtà e problematiche lo mediterraneo. Ed è indubbio che sia nella ristorazione scolastica in Friuli” che si stato un elemento fondamentale nell’intro- terrà a Cormòns alla fine di maggio presso duzione al biologico, mettendo d’accordo la sala consiliare del Comune*. assessorati al bilancio e genitori preoccu* Informazioni presso lo sportello pati per l’aumento del buono pasto. dell’APROBIO il lunedì (tel:0432/82.01.65) Attualmente la produzione biologica può oppure: aprobio@tin.it fornire tutti i prodotti necessari ad una ristorazione collettiva, arrivanOrientamenti produttivi in Friuli-V.G. (% delle superfici) do ad un alto standard (dati aggiornati al gennaio 2002) qualitativo (il corrispondente della categoria “A” del convenzionale). I prezzi sono più che sostenibili e variano a seconda delle modalità foraggero seminativi viticolo frutticolo altro orticolo olivico di gestione. 34% 5% 0,1% 27% 14% 13% 7% Il ricorso alle produzioni Dati APROBIO (associazione produttori biologici e biodinamici FVG) biologiche regionali, 22



LA VIA DEL CIBO

Nella bottega dello speziale di Manuela Zippo

o radici). Nel I secolo d.C. in un ricettario romano si trovano menzionate col nome di pimentum, nome dato in origine alle spezie che coloravano -pigmenti-. In età medievale con il termine spezie si includono anche sostanze aromatiche di origine animale (ambra e muschio), resine (balsamo, incenso e mirra). L’utilizzo delle spezie ebbe origine non appena l’uomo incominciò a cucinare e a curarsi con le erbe. Potevano esser utilizzate per mascherare l’aroma di carne rancida, per conservare i cibi, ma soprattutto per ottenere un cibo gustoso, saporito, diversificato, risaltando sapori, aggiungendovi dei nuovi. Vogliamo quindi iniziare ad addentrarci in questo mondo fatato? Sceglierei di proporvi, se mi permettete, le due spezie considerate nel “ De Materia Medica” del medico Dioscoride (I sec. d. C.), le spezie calde e umide. Spezie che a me ricordano le giornate estive, l’aria frizzante, il giallo del sole: lo zafferano e lo zenzero. Zenzero: nome della pianta Zingiber officinalis appartenente alla famiglia delle Zinziberacee; Originaria dell’India e coltivata da millenni in Asia tropicale. La spezia viene ricavata dai suoi rizomi rampicanti (la radice cresce fino a un metro di altezza). Lo zenzero essiccato, più piccante di quello fresco, è ottenuto dai rizomi maturi e sbollentati, seccati con la buccia e poi pelati, sbiancati e pestati. Veniva usato nella medicina cinese gia 2000 anni fa, mentre in Europa, nel Medio Evo, serviva per aromatizzare la carne oltre che a curare la tosse cronica e risvegliare gli ardori assopiti dalla vecchiaia. A tutt’oggi si riconoscono la sua azione eupeptica e carminativa oltre che revulsiva e

S

i entra in punta di piedi in un mondo misterioso che sa di antichi paesaggi, di sapori evocativi, di segreti, di un piccolo porto senza tempo, di magie, di un mondo assolutamente speciale racchiuso da alti scaffali che contengono promesse e viaggi in terre esotiche, che sfiorano il mondo del piacere attraverso il gusto, l’olfatto , che vive nel rito e unisce il sacro e il profano. Dai sacchi aperti esalano aromi d’Oriente. Ad un attento osservatore non sfuggono i pesanti mortai, le bilance, le scatole e le ampolle, i vasi decorati in azzurro e giallo che svelano con pudore il loro contenuto attraverso una scritta con lettere ornate: cannella, cardamomo, pimento, coriandolo, macis, noce moscata, zafferano, zenzero. Lo speziale, figura di rilievo nell’epoca medievale, un po’ mercante, un po’ medico, un po’ mago, è l’anello di congiunzione fra credenze e saperi popolari e la scienza medica. Egli conosce gli umili aromi coltivati nell’orto o raccolti allo stato selvatico e le seducenti e preziose spezie d’oriente. Prepara medicamenti, polveri, profumi, belletti. Utilizza anche minerali, pietre preziose e semipreziose e spezie dal potere colorante per tingere i panni, ma all’occorrenza trasforma la sua bottega in un laboratorio culinario elaborando confetti, panpepati, e tante altre ricche ricette culinarie. Spezie, quanto sarebbe insipido il mondo senza di voi!!… Ma chi siete? Prima del periodo dell’Alto Medioevo spezie erano considerate le parti essiccate delle piante aromatiche (semi, fiori, foglie, cortecce 24


LA VIA DEL CIBO

rubefacente, (proprietà sfruttate come antireumatici). Utile nella nausea del viaggiatore. Zafferano: nome della pianta Crocus sativus. La droga consiste negli stigmi del fiore violetto appartenente alla famiglia delle Iridacee, originario della regione mediterranea orientale. E’ un prodotto costosissimo, (per fortuna bastano pochi stigmi sciolti in poca acqua per esalare l’aroma) e ciò è dovuto agli oltre 200.000 fiori che servono per ottenerne 1 kg, oltre che al costo della raccolta a mano degli

stigmi. Per questo motivo è soggetto ad adulterazioni (alla polvere si possono aggiungere gli stigmi di cartamo che danno lo stesso colore ma senza gusto), pertanto è consigliabile comperare gli stigmi interi di colore arancio scuro. Una curiosità: veniva usato come colorante per colorare gli abiti dei monaci buddisti. Analgesico e stimolante è usato soprattutto in cucina nella preparazione del famoso risotto alla milanese, nella paella, nei dolci.

Qualche ricetta estiva? Macedonia di melone ai fiori di camomilla e zenzero Sono necessari: 1 melone, 10 fiori di camomilla, vino bianco e polvere di zenzero. Tagliate a cubetti o a palline la polpa del melone, mescolatela ai fiori della camomilla, aggiungete un pizzico di polvere di zenzero, un paio di cucchiai di zucchero, coprite con il vino dolce. Tenete in frigo fino al momento di servire. Potete usare qualsiasi tipo di frutta estiva. Ottima con pesche o albicocche. Fusilli alle zucchine e zafferano Sono necessari: (per 4 persone) 280 gr di fusilli, 200 gr di zucchine, una bustina di stigmi di zafferano, olio extravergine di oliva, 1 spicchio d’aglio. Tagliate le zucchine a bastoncino, tritate l’aglio e fatelo appassire in una piccola casseruola con l’olio e aggiungete le zucchine. Lasciatele insaporire per pochi minuti, salatele, bagnatele e fatele stufare fino a quando saranno tenere; prima di spegnere la fiamma unite lo zafferano diluito in 2 cucchiai di acqua. Aggiungete quindi la pasta.

25


LA VIA DEGLI ANIMALI

Gli animali come luce d’interiorità di Stefano Cattinelli

sta nuova rinascita sanitaria - sociale, piuttosto che, come ha fatto negli ultimi 20 anni, continuare a fare finta di niente. Così, a livello politico, si è deciso che bisognava controllare meglio questo giungla di terapie e di terapisti che, nel tempo, erano cresciuti rigogliosi. Il legislatore, o meglio, la federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi ( FNOMCeO ) ha dato così delle regole. La cosa più importante da fare era sancire con chiarezza quale modalità terapeutica avrebbe avuto la possibilità di essere riconosciuta e quale no. Saltando a piè pari le riflessioni generali sulle motivazioni e sulle modalità di tali scelte, perché non inerenti al reale contenuto di questo articolo, mi preme soltanto sottolineare, a conclusione di questa lunga premessa, che all’interno di tale elenco è presente anche la medicina antroposofica. Solo questo volevo dire; cioè che finalmente, grazie all’enorme lavoro svolto a cavallo del secolo scorso da Rudolf Steiner e grazie al legislatore che, consapevolmente o inconsapevolmente, ha decretato in maniera inequivocabile la legalità della medicina antroposofica come atto medico, finalmente, si può parlare di spiritualità ad ogni classe della società civile, medici e veterinari compresi. Finalmente si potranno vedere e capire le cose per quello che realmente sono e cioè in funzione dell’evoluzione dell’umanità e del pianeta Terra.

Premessa

D

a qualche decennio i pilastri sopra i quali è stata fondata la medicina scientifica, hanno subito un duro colpo; i principali responsabili di questo mutamento possono essere identificati nelle cosiddette Medicine non Convenzionali. La Medicina moderna, e per moderna intendo quella medicina che si è sviluppata negli ultimi 120 anni, è nata e prosperata sul concetto che la causa di una qualunque malattia debba essere sempre vista ed identificata. Il fondatore della batteriologia, Robert Koch nel 1880,attraverso il suo famoso postulato, sancì di fatto la nascita di un modo di concepire il malato, la malattia e l’agente eziologico che ne è la causa, che è rimasto invariato fino ai nostri giorni Fino a quando, per l’appunto, il mondo scientifico non ha dovuto, giocoforza, confrontarsi con un modello di salute completamente differente: quello proposto dalle Medicine non Convenzionali. Travolti dall’inaspettato successo che questo nuovo approccio terapeutico ha suscitato nel vasto numero di quei pazienti ormai stanchi di ingurgitare compresse che presentano più effetti collaterali che benefici, la classe medica ha deciso che era molto meglio prendere parte attiva a que26


LA VIA DEGLI ANIMALI

La nostra evoluzione...

conoscenza del Sé che l’uomo ha la possibilità di fare durante la vita, al fine di riconoscere la propria essenza divina, per manifestarla poi nel mondo, attraverso la sua specificità. Se da una parte l’evoluzione biologica è uguale per tutti, dall’altra, quella spirituale, è caratterizzata da una spiccata individualità. Noi veniamo al mondo e sperimentiamo la vita terrena su questo pianeta, allo scopo di manifestare la nostra individualità; per usare un termine tanto caro alla cultura cattolica, la potremmo definire, la nostra “vocazione“. La vocazione è far sentire la propria voce, comunicare al mondo lo scopo della propria esistenza. L’essenza della vita in fondo è tutta qua. Il primo passo da fare, per poter essere consapevolmente un individuo, quindi, è

Ci hanno sempre detto che per ogni uomo esiste un’evoluzione biologica. Tutti vivono l’esperienza dei denti da latte; a tutti spuntano i denti definitivi e tutti raggiungono le principali fasi evolutive fisiologiche: pubertà, maturità e vecchiaia. Questo tipo di evoluzione, riscontrabile in ogni abitante del pianeta Terra, e anche in ogni animale superiore, viene definita evoluzione biologica ed è caratterizzata dal fatto che è indipendente dalla nostra volontà. Non viene richiesto nessuno sforzo per vivere questi momenti della vita; un po’ come nella digestione degli alimenti: la cosa avviene e basta. Ma esiste anche un altro tipo di evoluzione; una evoluzione nella quale abbiamo bisogno della volontà. Questa evoluzione prende il nome di evoluzione spirituale. Con tale termine intendo il percorso di

27


LA VIA DEGLI ANIMALI

proprio quello di individualizzarsi, cioè di affrontare quel percorso di autoconoscenza che permette di sapere chi siamo e cosa siamo venuti a fare su questo pianeta. Nell’affrontare questo lungo percorso, e questo sicuramente ci sarà di conforto saperlo, non siamo soli. Esistono degli esseri spirituali che ogni giorno ci aiutano a percorrere il nostro cammino verso una sempre maggiore autoconoscenza. E non mi riferisco agli Angeli i quali, in maniera invisibile, collaborano all’evoluzione dell’umanità; non voglio riferirmi a questi esseri, perché non mi appartengono come vissuto esperienzale, né penso sia corretto parlare di un tipo di spiritualità che per me, come per la maggior parte delle persone, rimarrebbe del tutto astratta e non farebbe altro che portare il lettore a usare la mente per allontanarsi maggiormente dal piano materiale. Quegli esseri spirituali ai quali mi riferisco sono vivi e reali come lo siamo noi, e vivono nel mondo materiale insieme a noi. Questi esseri sono gli animali, con i quali abbiamo scelto di condividere una parte della nostra vita. Per essere più precisi potremmo definirli esseri animico – spirituali; spirituali perché anche in loro è presente una componente spirituale, quell’essenza divina presente in

tutto il Cosmo; animici perché sono dotati di un’anima in grado di sperimentare le emozioni. Come l’uomo, anche gli animali, vivono in un mondo fatto di emozioni e sentimenti. Possiamo definire anima quella parte dell’uomo e degli animali che prova sentimenti e che vive le emozioni; e poiché nell’animale la parte intellettiva, che comprende i ragionamenti, i pensieri e la capacità di auto analisi, non è sviluppata quanto nell’uomo, possiamo dire, senza mezzi termini, che l’animale è quell’essere di Natura dove l’esperienza animica risulta prioritaria nella sua evoluzione. Cioè gli animali sono su questo pianeta per sperimentare la loro componente animica, le loro emozioni.

…insieme agli animali Quando parliamo di emozioni, e vogliamo affrontare l’argomento dal punto di vista terapeutico, la cosa più semplice da fare è prendere come esempio i fiori di Bach. Ormai tutti sanno che i Fiori di Bach sono delle essenze, estratte da alcune piante, le quali hanno lo scopo di riequilibrare le nostre emozioni. Ma perché dobbiamo riequilibrare le nostre emozioni? Qual è lo scopo principale di una terapia basata sull’uso di tali essenze? E gli animali, come agiscono sulle nostre emozioni? Qual è il fine ultimo del rapporto con un animale ? In questa ultima parte dell’articolo cercheremo di svolgere alcune riflessioni su que28


LA VIA DEGLI ANIMALI

ste interrogativi. Abbiamo detto che i Fiori di Bach servono a riequilibrare le nostre emozioni; il loro scopo è quello di portare Luce nelle nostre zone d’ombra; servono a ricreare quell’armonia che tanto facilmente perdiamo, lasciandoci coinvolgere in maniera viscerale dalla vita. Così i fiori di Bach, che appartengono al regno vegetale, ci aiutano nella nostra ricerca personale; ci aiutano a capire la nostra essenza divina e ad avere il coraggio di manifestarla nel mondo esterno. Per tutti questi motivi, Fiori di Bach possono essere considerata semplicemente una terapia di tipo evolutivo, perché sono un aiuto nell’evoluzione spirituale che ogni uomo può compiere. Ma anche il cane e il gatto, che appartengono al regno animale, ci aiutano a comprendere meglio la nostra essenza divina; con modalità e caratteristiche diverse, anche la relazione che abbiamo con questi animali può essere semplicemente considerata una terapia evolutiva: anche loro ci sostengono nel nostro cammino evolutivo. Attraverso la comprensione dell’essere che sta dedicando la sua vita per noi, possiamo riuscire a cogliere quegli aspetti che ci aiutano ad evolvere spiritualmente. Mi spiego meglio. La maggior parte degli animali che vivono in città condividono spazi molto ristretti con l’uomo.

La casa dove abitiamo rappresenta una parte della nostra interiorità; noi proiettiamo all’esterno continuamente i nostri desideri e le nostre pulsioni e l’esternazione di questa interiorità si materializza nei mobili e nell’arredamento che completa la casa. Capita, a volte, di cambiare i mobili di casa, perché quelli vecchi non ci piacciono più; perché noi , nel tempo, siamo cambiati. E che dire di un’animale che, al contrario dei mobili e dei quadri, si trova nella condizione di “ sentire “ quello che noi esteriorizziamo e che, attraverso questa sua peculiarità che è l’anima, può addirittura interagire con le nostre emozioni? Un animale vive le emozioni della perso-

na; vivendo con la persona diventa inevitabilmente una parte della persona stessa. Attraverso il suo “ manifestare le emozioni “ rende evidente alcuni aspetti della persona con la quale condivide l’esistenza. Facciamo un esempio. Un giorno venne da me una signora e mi raccontò che il suo gatto da parecchio tempo non sta bene. Cercando di capire il contesto nel quale 29


LA VIA DEGLI ANIMALI

viveva l’animale, vengo a sapere che la signora sta attraversando un momento molto particolare della sua vita. Il suo ruolo di mamma e di moglie, dopo anni di incomprensione, si sta definitivamente logorando. Perfino lo spazio casalingo incominciava a starle stretto: “Mi sento mancare l’aria” mi dice in via confidenziale e aggiunge: “Sento che devo cambiare aria“. “Allora il problema del micio è il raffreddore?“ domando per confermare la diagnosi fatta precedentemente da un altro collega. “Si – risponde la signora - ha difficoltà a respirare; e come se gli mancasse l’aria.“ Il gatto manifesta a livello fisico un sintomo che è facilmente riconducibile alla situazione che sta vivendo la signora. E come se le dicesse: “ Guarda che io sto soffrendo per te, per aiutarti a capire che quello che stai facendo della tua vita non corrisponde allo scopo per il quale sei nata; sto cercando di aiutarti; solo attraverso la tua guarigione potrò guarire anch’io“. Anche gli animali ci parlano attraverso i sintomi, e, allo stesso modo del nostro corpo – ben lo sa la psicosomatica – ci comunicano quanto siamo lontani dalla nostra essenza divina. Attraverso la loro malattia, o il loro comportamento, ci sollecitano a guardare quegli aspetti della nostra personalità che ostacolano la nostra realizzazione spirituale. Il fatto di percepire l’animale attraverso un ottica evolutiva, ci porta di fatto a considerare il regno animale in modo completamente diverso. Loro, gli animali, proprio in questo momento così difficile per l’umanità intera ( pensiamo al perverso modello economico liberista di questo secolo, che sta por-

tando rapidamente al collasso il mondo intero ), gli animali, dicevo, sono quelli che più di tutti stanno vicino all’uomo, vivendo e condividendo le sue ansie e le sue preoccupazioni. E quale strumento alternativo avrebbero per aiutarci, oltre all’infinito Amore che ci hanno sempre e comunque donato, se non quello di rendere più evidente la nostra “malattia“? Quella malattia che non ci permette di vedere l’essenza divina in ogni cosa. Che scelta diversa potrebbero fare per darci sostegno nel superare questa “malattia“, se non quello di prendersi carico di questa stessa malattia in un atto di estremo Amore? Cosa potrebbero fare di più, oltre quello che già stanno facendo ? Loro appartengono ad uno dei regni di Natura ( gli altri sono rappresentati dai minerali e dai vegetali ); gli animali non gli abbiamo inventati noi, ma fanno parte di quella dotazione che abbiamo ricevuto insieme al pianeta Terra. Questo pianeta ci da la possibilità di sperimentare quotidianamente la nostra essenza; da sempre i regni di Natura hanno contribuito all’esistenza dell’uomo sulla Terra e questo contributo, sotto forma di cibo, di aiuto nei campi e di materiale per la costruzione delle case, ha permesso all’uomo di creare una solida base di sussistenza per poter poi sviluppare pienamente la propria potenzialità spirituale. Mai come oggi la nostra civiltà ha sviluppato un così alto livello di benessere economico. Mai come oggi viene richiesto di riappropriarsi della propria dimensione spirituale. Così come, nel corso della storia dell’umanità, dal punto di vista dell’evoluzione spi30


LA VIA DEGLI ANIMALI

rituale, l’uomo si è trovato a vivere momenti storici molto differenti ( quello che viene richiesto oggi non era valido, ad esempio 2000 ani fa ), e anche l’aiuto che il regno animale oggi offre all’uomo, ha subito delle grandi modificazioni. Dato che oramai la concezione rurale della vita ha lasciato il posto all’esperienza cittadina e che nell’uomo, trovandosi scollegato dalle sue radici primitive, sono subentrate nuove dinamiche esistenziali, l’Intelligenza Cosmica, attraverso gli animali come il cane e il gatto, che da millenni condividono il loro cammino acconto all’uomo, ha deciso che, per aiutare l’uomo nel riconquistare la propria divinità, c’era bisogno di un’altra modalità di sacrificio. Una modalità, questa volta, molto più evidente e molto più facilmente comprensibile da tutti. Ha deciso che questi animali, per amore nei confronti dell’uomo, sviluppassero la capacità di amplificare quegli aspetti della personalità che la persona non è in grado di vedere da sola. Insomma, uno specchio d’Amore, affinché ogni uomo possa rendersi conto che il Cosmo, in tutti i modi, lo sta aiutando ad evolvere. E così gli animali hanno incominciato a sviluppare quelle malattie che, se con mente aperta vengono analizzate, con loro

non c’entrano proprio niente. Malattie che appartengono all’uomo; malattie non intese come evento da superare al più presto e nel minor tempo possibile, (modello tipicamente proposto dalla pubblicità del sistema medico scientifico), ma nate come sfida da capire e superare allo scopo di sviluppare quelle forze che sono necessarie all’evoluzione spirituale. E solo il superamento di tali malattie, secondo questa nuova modalità, da all’uomo la possibilità di guarire anche i suoi compagni a 4 zampe. Come diceva Edward Bach: “La malattia non è una punizione... è una azione che ci insegna a correggere il nostro cammino per armonizzare la nostra vita con i dettami della nostra anima”. ‘La malattia è dunque parte integrante della nostra evoluzione; gli animali ci aiutano a prendere contatto con questo concetto. Ecco perché è importante che la medicina antroposofica sia stata ufficialmente riconosciuta; perché vede la malattia come un aspetto dell’evoluzione umana e rimette nelle mani dell’uomo quella responsabilità nei confronti di se stesso, della Terra e dei regni di Natura, che l’approccio scientifico ha completamente perso. La parte spirituale dell’uomo e della realtà oggettiva, è, finalmente, alla portata di tutti. 31


LE INTERVISTE

La bio-edilizia in Friuli-Venezia Giulia di Mariangela Valentini

Nel frattempo, con la recente Legge regionale 6/2003 abbiamo già provveduto ad introdurre il principio di incentivare chi costruisce con modalità sostenibili in termini ambientali e con i regolamenti attuativi della norma, in fase di predisposizione, si darà priorità ai progetti che prevedono l’utilizzo di materiali e criteri costruttivi propri della bioedilizia. La legge che stiamo predisponendo prenderà in considerazione tutti questi aspetti e li proporrà in termini completi ed esaustivi. - L’assessorato conserverà autonomia operativa e progettuale rispetto alla Regione stessa? Certamente! E, come ha sempre fatto, porterà avanti comunque la strada intrapresa nell’ottica del pubblico interesse. - La regione FVG, oltre a fare da caposcuola nell’elaborazione delle strategie normative può considerarsi un punto di riferimento anche per le strutture specificatamente attivate in bioedilizia. Come capitalizzare questa eredità nel futuro? E’ stato istituito a livello regionale un gruppo che vede la partecipazione della Direzione regionale dell’Edilizia e dei Lavori Pubblici, delle Università di Trieste e Udine, dell’Area di Ricerca, degli ordini e delle associazioni professionali regionali, nonché dell’Ente Fiera di Trieste e che funge da valido supporto alle decisioni da prendere da parte dell’Amministrazione regionale nell’interesse comune.

O

biettivi, progetti e prospettive illustrati dall’assessore regionale uscente Seganti - Dottoressa Seganti, può riassumere a che punto sia l’iter dei lavori, nell’ambito del progetto di recupero bio-edile, a cura della regione FVG? La Regione Friuli-Venezia Giulia è attualmente capofila di un tavolo cui partecipano tutte le realtà regionali italiane.In tale contesto si stanno delineando le principali linee d’azione nel campo della bio-edilizia ed è stato recentemente approvato dal consiglio di direttivo di ITACA, ‘l’Istituto per la trasparenza e la certificazione degli appalti’, il ‘protocollo’ quale metodo univoco a livello nazionale di certificazione energetica ed ambientale di un edificio. Al momento sono in fase di completamento le schede dei requisiti che andranno a definire le caratteristiche necessarie del costruire in bio-edilizia. - Quali i progetti a più immediata scadenza? I prossimi progetti sono legati alla formulazione di una Legge che si ispiri alla L.r. 4/2001 che prevede il razionale uso dell’energia, concedendo a privati ed Enti pubblici contributi per il contenimento dei consumi energetici e l’utilizzo di fonti alternative di energia anche mediante la realizzazione di progetti sperimentali. 32


LE INTERVISTE

didattico-naturalistico di Basovizza e del recupero del complesso di Panzano? Per quanto riguarda il centro di Basovizza è un’occasione unica di divulgazione didattica di alcune applicazioni pratiche della bio-edilizia e, contemporaneamente, di funzione museale per conto dell’ispettorato delle Foreste di Trieste. Per quanto riguarda Panzano è un’idea che andrà avanti nei prossimi anni proprio come esempio e stimolo di riqualificazione di un intero quartiere di edilizia residenziale pubblica con tecniche e criteri bio-compatibili. - Come può muoversi, in concreto, un cittadino privato che intenda avvicinarsi a progetti di recupero di un edificio, secondo criteri bio-architettonici? A chi può rivolgersi per ricevere informazioni? Un’idea interessante che è emersa proprio in fase di esame dei progetti e delle inziative che hanno partecipato al premio ‘Le città per un costruire sostenibile’ che abbiamo istituito quest’anno, nel corso della rassegna ‘Biocasa 2003’, è quella di aprire uno sportello per la bio-edilizia quale centro di consulenza. Questo avviene già in alcuni comuni italiani e sarebbe senza dubbio un’iniziativa da importare. In attesa della legge regionale che stiamo elaborando, il riferimento è dato dal Servizio Tecnico Regionale della Direzione regionale dell’Edilizia e dei Lavori pubblici che comincia ad avere una considerevole esperienza e si avvale anche di tecnici particolarmente qualifica-

Un altro punto fermo è senza dubbio la necessità di formare ed informare gli enti e i professionisti, affinché il progetto portato avanti non possa essere considerato un ulteriore onere sulle loro spalle e per questo visto nell’ottica sbagliata. - Sono state previste commissioni operative permanenti? No, per il momento opera solamente il gruppo regionale per mano del Servizio tecnico. Questo, già importante punto di riferimento in materia, promuove e porta avanti il programma e si occuperà di concretizzare i principi e le idee fornendo anche il supporto alle amministrazioni che ne faranno richiesta. - Come vi siete mossi rispetto ai criteri europei? Abbiamo aderito al GBC, ‘Green Building Challange’, network internazionale di ultima generazione cui partecipano 25 paesi di tutto il mondo che è soprattutto in grado di adattarsi alle realtà territoriali locali. E’ interessante notare come nell’ultima riunione di Madrid il GBC ha esaminato le nostre proposte di elaborare un protocollo ridotto semplificato e le ha fatte sue. Inoltre la commissione per l’ISO ha in corso l’elaborazione di una norma tecnica che si basa sul sistema GBC e quindi indirettamente anche sul “protocollo ITACA’ di cui vantiamo la paternità. Si tenga conto che già alcune realtà italiane, quando il sistema è ancora in fase di taratura, si sono adeguate al protocollo adottandolo per specifici casi. - Qualche precisazione rispetto al centro 33


LE INTERVISTE

cui accennavo degli studiosi, del mondo degli enti pubblici, dei costruttori, dei professionisti e dei produttori verso questi problemi, quale testimonianza di una presa di coscienza che viene dal basso. - Le nuove generazioni di politici come si pongono di fronte alle tematiche su scelte di vita e di consapevolezza “bios-logiche” od “olistiche”, che dir si voglia? Vi sono segnali di una presa di coscienza di quello che oramai sta avvenendo con sempre maggior insistenza nella società civile, caduti gli esotismi e gli integralisimi più esasperati della moda New-Age? In breve, anche la politica sente l’onda lunga di un cambiamento socio-spirituale in atto? Già nell’indagine conoscitiva fatta dal Servizio Tecnico Regionale alla fine del 2001 è emersa la volontà del cittadino di partecipare in modo rilevante alla salvaguardia dell’ambiente sia a beneficio dei posteri, sia perchè ha capito che in breve tempo non solo si può ottenere un miglioramento nella qualità della vita, ma anche un vantaggio economico nella gestione del proprio alloggio. - Il suo impegno nella bioedilizia ha cambiato qualcosa in lei, nella sua vita quotidiana? Mi ha reso ancor più sensibile di quanto fossi già ai temi che abbiamo oggi trattato e mi ha fatto capire come io debba impegnarmi a fondo su questi temi passando da quella che è la fase sperimentale, che ad oggi può considerarsi terminata, ad una fase che introduca questi criteri come ordinari. L’obiettivo infatti è che non si debba più parlare di bio-edilizia, ma di “edilizia”, in quanto l’essere umano deve essere considerato quale elemento centrale dell’edificio con le sue esigenze e le sue necessità

ti cui possono essere posti i necessari quesiti. - Dalla bioedilizia alla bioagricoltura (Aprobio) il passo è breve e già si stanno facendo grandi cose, anche nella sensibilizzazione degli studenti (bio-mense): non potrebbe essere una strategia vincente per le istituzioni del FVG quella di puntare al “bio” anche nell’educazione ai cittadini e nella presa di consapevolezza generale? Proprio nel contesto di ‘Biocasa’ abbiamo attuato una splendida videoconferenza con gli studenti delle scuole superiori tecniche regionali e siamo intervenuti in molte scuole di ogni ordine e grado fornendo un pacchetto di nozioni, riferimenti e notizie varie. Inoltre nella legge abbiamo in previsione di inserire anche un’attività di formazione-informazione proprio nell’ottica di sensibilizzazione dei cittadini. - Com’è nato il suo interesse personale per la bio-edilizia? Nella mia attività di assessore mi sono accorta della crescente attenzione della gente, dei professionisti e non ultimo degli imprenditori che chiedono insistentemente un generico aumento della qualità della vita. Non solo, mi sono accorta anche come la gente voglia partecipare sempre di più a migliorare la qualità dell’ambiente sia, come detto, per la propria qualità di vita sia per lasciare ai propri successori un’eredità ambientale migliore. Non si può dimenticare come alcuni anni fa, ad esempio, il problema dell’inquinamento elettromagnetico non esistesse; oggi è nata una coscienza generalizzata che ci obbliga a considerare questo fenomeno e a tenerlo nella dovuta considerazione. Alcuni eventi, inoltre, quali le manifestazioni di ‘Biocasa’ organizzate dalla Fiera di Trieste hanno reso evidente l’interesse 34



I LUOGHI

Le Fiere Biocasa, quarta edizione: il futuro della casa dal cuore “bio”

Scuola Edile di Trieste all’opera, in tutte le fasi della costruzione di un edificio pensato per e nel suo ambiente, la già menzionata mostra di progetti riservati alle Amministrazioni Pubbliche ed il salone dell’innovazione, in collaborazione con l’Area di ricerca di Trieste, per passi avanzati e interdisciplinari di una casa bio-tecnologica, come ha sottolineato lo stesso presidente dell’Area, Maria Cristina Pedicchio. Le principali cause dei degradi ambientali d’altronde vanno collegate allo stesso impiego di risorse non rinnovabili, come i combustibili fossili, ed eliminarne la dipendenza da parte di tutti i paesi occidentali, rappresenterebbe un percorso indispensabile di emancipazione da tutte quelle fonti energetiche che producono inquinamento. “Quale futuro dunque nell’era post-fossile?” si è chiesta l’architetto di Legambente, Francesca Sartago – “quali le reali prospettive di emancipazione rispetto al petrolio come maggiore risorsa della modernità?” se nell’ambito della bio-edilizia si punta pressochè unanimemente, e convenientemente per i più, alla crescita della domanda e dell’offerta energetica anzichè sul contrario? In Italia, per esempio si promuove ancora la costruzione di centrali elettriche dispersive e dispendiose ed una precisa proposta in Parlamento per una riduzione del 50% delle forme di energie tradizionali è stata platealmente bocciata. “La politica

Biocasa, ovvero tutto il necessario per il “vivere sano”. Con questo obiettivo, dall’11 al 13 aprile scorsi, per il quarto anno consecutivo, i padiglioni della Fiera di Trieste hanno aperto al fertile mondo della bioedilizia ed alla divulgazione dei temi sulla qualità dell’abitare eco-sostenibile. Convegni e seminari di studio sulla bio-architettura e la qualità della vita, con relatori nazionali ed internazionali, 52 espositori di prodotti bio-compatibili (materiali e tecnologie, arredamento e complementi di ergonomia, accessori per la casa), un cantiere aperto ed una mostra di progetti, a cura di 15 comuni italiani in concorso per il premio ”Le città per un costrire eco-sostenibile”, stilano il cuore e la volontà della rassegna. La collaborazione con l’Assessorato regionale all’Edilizia ed ai Lavori Pubblici, con le Università di Trieste ed Udine, l’Area di Ricerca e la Camera di Commercio di Trieste, cerca non solo l’interesse degli operatori del settore ma un bacino più ampio d’utenza e richiesta del mercato, dettati dall’emergenza ambientale e da una oramai imprescindibile consapevolezza del nesso casa e natura. Non a caso tra le sezioni di Biocasa il progetto Casper, un “cantiere in corso” pensato per i visitatori che hanno potuto osservare gli allievi della 36


I LUOGHI

Essere & Benessere a Villa Giacomelli, Pradamano (UD)

ambientale del futuro, al contrario, andrebbe concentrata proprio su questo sforzo ha continuato Sartago - perchè le stesse strutture architettoniche antiche delle città rappresentano una fonte preziosa ed inesauribile di risparmio energetico”. Le corti, per esempio proteggono dal freddo e dal vento ed immagazzinano calore, oltre che essere straordinari filtri dell’inquinamento acustico. Naturalmente vanno ascoltati anche i nuovi bisogni ed i nuovi codici energetici, e di questo l’architettura bio-climatica tenta nuove ipotesi di lettura.

Da venerdì 6 a domenica 15 giugno la manifestazione ritorna alle porte di Udine, nella stupenda cornice del parco della villa veneta di Pradamano.

Mercatini Bio Naturae 2003 Asiago (VI), Piazza Carli, domenica 8 giugno Osoppo (UD), Piazza Municipio, (da definire - inf. 329/3506600) Grado (GO), Piazze del Centro Storico (da definire - inf. 329/3506600) Casale sul Sile (TV), Centro Storico, domenica 21 settembre Falzè di Trevignano (TV), Centro Storico, domenica 28 settembre Codroipo (UD), Centro Storico, sab/dom 11-12 ottobre

Olystyca, ovvero del benessere del corpo e dell’anima Salute e benessere naturale. Dal 4 al 7 aprile scorsi, i padiglioni della fiera di Pordenone hanno ospitato un progetto che ha compreso l’alimentazione, il costruire, l’arredare, le cure del corpo e dell’animo. L’obiettivo è stato quello di esplorare tutte le dinamiche del benessere, dalla medicina naturale all’alimentazione biologica e biodinamica, dall’estetica naturale alle attrezzature medicali e della vita sana. Architettura, arredo ed editoria: concorrono alla logica comune di una vita ed un ambiente psicofisico ottimale, che apra ad una consapevolezza nuova, ottimale ed eco-compatibile con la natura. Dimostrazioni dal vivo, incontri, conferenze e convegni per un “progetto olystico” dell’ambiente di lavoro, spettacoli e stages dimostrativi, hanno animato il calendario dei lavori. Per un tema comune: integrare corpo e anima, tradizionalmente ed ingiustamente separati dalla tradizione e del sapere occidentale.

Via Mezzacampagna 27/A - Caneva (PN) Tel/Fax 0434/799581, cell. 329 3506600 www.bionatura.org - bionaturae@libero.it. E’ un’agenzia di comunicazione e sinergie impegnata da anni nell’ideazione e realizzazione di eventi culturali e commerciali per un futuro ecosostenibile. Svolge funzioni di consulenza marketing, informazione e promozione culturale ecologica, biologica, e dei prodotti agro-alimentari tipici delle regioni italiane. 37


I LUOGHI

Le Associazioni Centri Meditazione

Yoga Club Libertas Yoga Nidra e Hatha Yoga. Palestre a Palazzolo dello Stella e Rivignano (UD). Tel. 0432/547594. Yoga Integrale Via Stuparich 18 Trieste. Tel. 040/365558. Zeleni Center Vrpholje, Slovenia. Tel. 339/7248645.

Aletheia Via S.Giacomo 34, Monfalcone. Tel. 338/2858588. Centro Buddista Tibetano Sakya Kun Ga Choling Anche per adozioni a distanza di bambini tibetani. Via Marconi 34, Trieste. Tel. 040/571048. Delfino Blu Via Geppa 4, Trieste. Tel. 338/8144318. Espande Via Torricelli 3/1, sede di Trieste. Tel. 040/575648. Joytinat Yoga Ayurveda Via F. Venezian 20, Trieste. Tel. 040/3220384. Institute of Yogic Culture Via San Francesco 34/36, Trieste. Tel. 040/635718. Osho Anandita Trebiciano 274, Opicina (TS). Tel. 349/0981408. Rakesh OMC Via Costantini, Tricesimo. Tel. 0432/854031. Reiki.. la via del cuore Corso Italia 10, Trieste. Tel. 040/660991. Il Sorriso del Cerbiatto Centro Tibetano di via S.Rocco 2/A, Udine. Tel. 0432/501697. Spazio Armonico V.le Tricesimo 172, Udine. Tel. 0432/470163.

Associazioni Culturali ACTIS Via Corti 3/A, Trieste. Tel. 040/3480225. Alabath Via Duca D’Aosta 39, Monfalcone. Tel. 0481/43164. Animali di Città Via Ampezzo 33, Udine. Tel 0432/486004, adcudine@tin.it L’Arnia P.zza Goldoni 5, Trieste. Tel. 040/660805. La Bioteca Via Villa Glori 40, Udine. Tel. 0432/231143. Calicanto Duemila Via Carducci 21, Ronchi dei Legionari (GO). Tel. 0481/475545. Centro Culturale Agorà Via del Monte 2, Trieste. Tel. 040/637167. Il Gattile di Giorgio Cociani Via della Fontana 4, Trieste. Tel. 040/364016. 38


I LUOGHI

Varie

Il Giardino delle 8 Direzioni Martignacco (UD). Tel. 0432/956009. Manantial Via Biasoletto 139, Trieste. Tel. 040/369618. Centro Culturale Yoga Jnanakanda Via Mazzini 30, Trieste. Tel. 040/364211. Centro Upledeger Piazza LibertĂ 6, Trieste. Tel. 040/4528929.

Centro Ricerche Tai Chi Italia Campo del Grappa 10, Venezia. Tel 041 2770051, www.taichi.it. Per il F.V.G: 338 5074523, www.t-a-o.it Findhorn Foundation, Scotland. Referente per l’Italia: Isabella Popani, tel 02/95761773, isa.popani@spaziosol.it Scuola Asso per operatori di medicina orientale Via Raffineria 4, Trieste. Tel. 040 635765. Jonathan Project Associazione culturale promotrice di corsi e seminari finalizzati alla crescita ed al benessere psicofisico. Via Canada 8, Udine. Tel. 0432/523386

Scuole Shiatsu Izanami Galleria Protti 4, Trieste. Tel. 040/660898. Istituto Olistico V.le della Vittoria 307, Vittorio Veneto (TV). Tel 0438/941457. Il Giardino Via Torbandena 1, Trieste. Tel. 040/366568. Scuola Shiatsu TS Via del Pesce, Trieste.

CentroShiatsuDo di Fornasir Vittorio Via Giovanni da Udine 26, San Giorgio di Nogaro (UD). Tel. 0432/621585, cell. 335/6033463. Per essere inseriti in queste pagine: bioguida@libero.it oppure cell. 338.8852117.

39


I LUOGHI

I cinque elementi del benessere di Lorenzo Abbrescia

Janousek durante un giro in bicicletta, passando accanto a quello che, fino a quel momento, era un vecchio edificio abbandonato. Il centro benessere, allora, non era un progetto definito sulla carta in attesa di trovare finalmente “casa”. È stata l’atmosfera del posto, l’aria che si respirava attraverso gli occhi a ispirare la realizzazione di una struttura in cui trovare se stessi. Dalla strada, Avalon si nota appena. C’è un muretto carsico, ci sono gli alberi del parco che circonda il centro. Poi un’architettura bassa, e grandi vetrate. La funzione dello strato sottile di vetro – quella di avvicinare anima e natura – è la stessa di quegli elementi che di Avalon costituiscono il nocciolo ideale. Aria, acqua, fuoco e terra. Ognuno interposto tra il sé e il contesto, ognuno in grado di farli incontrare e poi comunicare.

U

na delle priorità era quella di usare il vetro. Intere pareti trasparenti che eliminassero la distinzione tra dentro e fuori. Non si trattava solo di una scelta di materiale, anche perché il progetto era ancora in una fase embrionale. Era invece la conseguenza naturale di un pensiero preciso. L’applicazione pratica di una filosofia: diminuire la distanza tra interno ed esterno, portare lo sguardo un po’ più in là del limite consueto in modo da unire due dimensioni. Avalon era un’idea ancora da realizzare, ma quella scelta preludeva già ad un concetto specifico di centro benessere, uno spazio alternativo i cui soggetti fossero la persona e l’ambiente circostante. Questa è la premessa, sfociata poi nella realizzazione di una struttura che non accetta etichette, né beauty farm né istituto di bellezza, né palestra: perché più che un luogo si è voluto creare una dimensione. A Borgo Grotta Gigante, sull’altopiano carsico che circonda Trieste, Avalon è nato tre anni fa, nella primavera del 2000. L’idea è venuta all’imprenditore Vladislav

Aria. Come atmosfera. Il benessere comincia da un’atmosfera che cancella caos, velocità, routine, e che rallenta il tempo per concedere la possibilità di ascoltarsi. Inizia dall’allontanarsi dagli spazi città, per ridimensionare qualità e quantità degli stimoli percettivi, per rie40


I LUOGHI

quilibrare l’attenzione sensoriale. Tutto questo è ancora fuori, fase di avvicinamento progressivo ad un luogo altro, un ambientamento. E poi il dentro, non un dimenticare la quotidianità per metterla temporaneamente tra parentesi, ma trovare una dimensione alternativa, e viverla. La musica per riposare la mente: diffusa in tutti gli ambienti ma diversificata, così da separare le zone in cui si svolgono attività e trattamenti diversi. Gli aromi per risvegliare i sensi: la vaporizzazione delle essenze funziona da catalizzatore, concentra l’attenzione su una sfera specifica, quella della percezione olfattiva. L’atmosfera è composta di innumerevoli dettagli, come i colori pastello delle pareti che ammorbidiscono le linee degli spazi, o le grandi superfici di vetro che permettono alla luce di entrare e allo sguardo di muoversi.

ziosa di avvolgimento oppure in quella dinamica dei getti a pressione diversificata. L’attrazione gravitazionale sembra diminuire, e così il peso corporeo, ogni movimento è rallentato influenzando la percezione del tempo, mentre la canalizzazione localizzata degli spruzzi d’acqua diventa un massaggio stimolante e morbido. Fuoco. Come calore. Acqua e fuoco si incontrano, per sublimare in un trattamento completo di purificazione del corpo e rilassamento della mente. L’atmosfera umida e sospesa delle thermae, in cui l’acqua diventa vapore denso avvolgente, ammorbidisce la volta stellata composta da fibre ottiche puntiformi che sfumano da un colore all’altro: è la cromoterapia, la sollecitazione di particolari zone cerebrali attraverso la stimolazione dell’apparato visivo. La biosauna introduce ad un calore che detossina il corpo delicatamente. Qui, infatti, si è scelto espressamente di mantenere la temperatura attorno ai 50° C e il livello di umidità al 50%, in modo da creare un ambiente intermedio tra il bagno turco e la sauna finlandese, che riproduce invece il tradizionale rito di purificazione del corpo in una struttura in cui si combinano bassissima percentuale di umidità e temperature che oscillano tra 90 e 100 gradi centigradi. Le docce tropicali, aromatizzate e diversificate in getti avvolgenti, sono gli intervalli da inserire tra una seduta e l’altra, per normalizzare il ritmo cardiaco e la risposta corporea alle differenti sollecitazioni. Il principio è quello di avvicinarsi al

Acqua. Acqua come elemento vitale che avvolge il corpo per entrare in sintonia con la sua composizione. Come trattamento delicato e funzionale. Anche stavolta, l’inizio è legato a simboli, a segni di introduzione ad un habitat nuovo: allora basta una piccola vasca in pietra per raccogliere le gocce d’acqua che scendono da sottili stalattiti, e per dire che in fondo il senso sta tutto qui, nel movimento dolce ma capace di estendere la propria azione in profondità. Ritrovare un contatto puro anche solo immergendosi, semplicemente. E scoprire il beneficio dell’acqua, nell’azione silen41


I LUOGHI

Si chiama Salviarosmarino, è il ristorante di Avalon. E qualcosa di più, perché i piatti non sono solo le applicazioni pratiche di una precisa “scienza dell’alimentazione”, ma il risultato di una “cultura dello star bene”. La definizione comune di menù è frammentata in proposte diverse, legate però dalla stessa intenzione di presentare pietanze equilibrate che siano piccole creazioni artistiche: il menù vegetariano, quello speciale che tiene conto dell’ideale rapporto tra calorie e sapori, e poi quello che lega la tradizione regionale a rivisitazioni alternative.

trattamento, sfruttarne i benefici misuratamente. Riequilibrarsi, attraverso piccoli dettagli, come una tisana tiepida che riaggiusta la quantità di sali minerali persi con la sudorazione, o attraverso la combinazione di cromoterapia, musica e rilassamento del corpo, in uno spazio in cui riposarsi su speciali sdraio ergonomiche. Terra, che dall’incontro con l’acqua si trasforma in fango, elemento-simbolo di una concezione estetica che cambia di significato: l’idea di bellezza si espande, tanto da confondere i confini che la separano da quella di benessere, e allora un corpo sano diventa allo stesso tempo bello, la bellezza del viso un segno evidente di benessere. Nel centro estetico gli elementi tornano ad incontrarsi nei trattamenti con fanghi autoriscaldanti o in quelli di balneo thalasso di immersione in acqua marina, tutti legati da un unico denominatore comune, quello di curare il proprio aspetto fisico in modo da piacersi. La parola Terra rimanda anche ad altro, ad un’attenzione per cibi naturali e selezionati, prodotti biologici scelti appositamente per innescare un’azione purificatrice nel corpo, ma contemporaneamente anche per sviluppare una ricerca di accostamenti di gusti capaci di stimolare sensazioni.

L’arte, quinto elemento. Il Carso dietro Trieste è stato un ottimo terreno per lo stile Avalon, che nell’arco di un triennio ha messo radici ma ha anche cominciato a svilupparsi nelle direzioni più diverse. L’arte, per esempio: Avalon Art è la firma a margine delle personali di artisti contemporanei ospitate negli spazi del centro, diventato ormai un punto d’incontro tra arte e ricerca dell’equilibrio fisico e spirituale. Una galleria inconsueta, un’area espositiva atipica dove l’opera si spolvera di dosso la patina ufficiale per scoprire (e mostrare) le altre sue dimensioni. Ancora una volta, il manifestarsi di uno stile. Quello di Avalon. 42


I LUOGHI

Armonie e diversità

P

er Gandhi “il colore della pelle degli uomini è molteplice ma il sangue è rosso per tutti” ... ed anche “Unità nella diversità”, riferita alle caste, ai popoli ed alle loro religioni. Genti che pregano il loro “unico” Dio con vari nomi e che resta comunque Uno nel tempio prezioso del cuore di ciascuno. Un proverbio arabo recita: ”Chi scambia, cambia” poiché le mercanzie sono da sempre un veicolo di cultura, basta fare un salto con l’immaginario tra i caravanserragli disposti sulla Via della Seta dopo il calar del sole, dove uomini, bestie e mercanzie di ogni luogo sostavano per il riposo notturno. Attorno ai fuochi, genti diverse dal comune sangue rosso mangiavano, si sedevano attorno al the o al narghilè e lì, a modo loro, scambiavano affari, cordialità, progetti e racconti sacri e profani. Il caravanserraglio era il luogo eletto a percepire la cordialità come forma di

armonia. Nel movimento impercettibile degli astri sopra la testa, nell’incertezza del clima, della Via e del destino di ognuno, era confortevole per questi viaggiatori ascoltare, ascoltarsi e scambiare lo scambiabile. Moltissimi racconti citati nel Corano, del resto, sono ricordi del Maometto mercante, arabo mistico e curioso, raccolti in tanti suoi viaggi e soste sulla via degli scambi commerciali. Un esempio luminoso di convivenza pacifica è dato dalla comunità planetaria di Auroville, nel sud dell’India. Circa duemila persone di quasi tutte le nazionalità del mondo unite per costruire la Città dell’Utopia, un laboratorio permanente di scambi culturali, scientifici ed economici: in pochi chilometri quadrati l’arcobaleno del Genere Umano, impegnato a lavorare per trasformare se stesso e la terra secondo le indicazioni dello yoga integrale.

43


GLI INCONTRI

Bio-politica del potere di Mariangela Valentini

coscienza ellenica, dai suoi enigmi irrisolti e dai suoi binomi aperti( guerra- pace, terramare, legge- sradicamento, OccidenteOriente). Una tensione d’opposti che sembra immedicabile, che sembra l’unica via di salvezza: è il segno di una traccia che il filosofo sottolinea come unico destino di “patria vocata alla propria assenza”. L’Europa e il suo farsi, dunque, aprono un dibattito attorno ad una questione irridescente dei nostri tempi: urge una politica di difesa, la riforma di un nuovo organismo che la realizzi come soggetto politico e che l’ONU non è riuscita a salvaguardare. Lo stesso legame con la Gran Bretagna va visto nell’ottica di questa medesima ragione, ossia come uno storico patto di sangue tra Inghilterra ed USA e non certo come semplicistica sudditanza inglese nei confronti americani. “Blair va stanato da questa posizione - ha più volte affermato Cacciari nei dibatti sui quotidiani italiani riguardo all’ultima guerra - non solo criticato e biasimato.” Lo stesso 11 settembre ha aperto nella politica statunitense una profonda spaccatura, nel senso che la questione della sicurezza diventa centrale come quella delle alleanze rispetto ad un terrorismo che appare nelle sue forme inedito e globale. L’Europa, al contrario, da dieci anni a questa parte resta come testimone afasica degli eventi del mondo, com’è capitato nei riguardi del conflitto nella ex-Jugoslavia e nella questione palestinese. Di un’afasia che sa, tuttavia, di colonialismo e responsabilità rispetto a quella

“L

a contemporaneità va comparata a tempi lunghissimi ed antichi”. E’ la posizione di Massimo Cacciari, rispetto all’ultimo conflitto ingaggiato dagli Stati Uniti in Iraq, ed espresso non solo nel suo ultimo “Geofilosofia dell’Europa” (riedito da Adelphi) ma in un’intensa e serrata discussione in cui è stato ospite del teatro comunale di Monfalcone, l’11 aprile scorso, a cura dell’associazione Alabath. “La nostra è un’epoca imperiale, segnata da un forte squilibrio tra le parti”, tra gli Stati Uniti, l’Europa e gli altri paesi del mondo, forse superiore a quello dell’impero romano rispetto alle terre da esso dominate, afferma Cacciari. Nel senso che Roma accettava la molteplicità culturale dei suoi concittadini, ne tollerava le diversità, l’insieme dei molti. Non ugualmente gli USA, che si pensano messianicamente sovraesposti al resto del mondo, nel pieno diritto di anteporsi ad esso. Quale ruolo allora per l’Europa, nel momento in cui sembra giunta alle soglie della sua unità politica ed economica? Ed in cui si scopre invece in preda a spinte opposte e centrifughe, a resistenze di ogni genere, teoriche e pratiche, come se il segno della sua unità sia lo stesso della sua crisi? L’itinerario di Cacciari parte da questo punto controverso e ripercorre l’instabilità dei confini europei dal loro stesso nascere, dal cuore incerto e dal destino sofferto della 44


GLI INCONTRI

solo “la denuncia di un’illusione ma anche l’identificazione del cadavere”. Ci aiuta in definitiva il suo libro e le sue riflessioni dalla confusione a cui i nostri politici ci costringono? Certamente il tramonto indicato dal filosofo veneziano non vuol essere fatalistico e la Krisis da lui denunciata tiene sempre aperte speranze, tuttavia è vero che la storia europea può e deve ancora produrre contraccolpi. Ed è ciò che Negri definisce nel sorriso della nostra moltitudine: quando Bush vuole fare la guerra senza il denaro per mantenerla, quando la geopolitica dell’Europa si fa interna alla geofilosofia dell’Impero... E’ interrogando la guerra che possiamo trovare occasioni e congetture di pace, è questo il momento in cui l’Europa può cominciare a ripensare se stessa, come futuro di libertà. Qui forse la geofilosofia della nuova Europa ritroverà il suo senso.

carneficina. L’Europa, invece, dovrebbe essere una sorta di ponte naturale tra gli USA, Israele, i paesi arabi e il resto del mondo, riscoprire la sua matrice mediterranea. Una posizione realistica che si configura tuttavia come una speranza di redenzione, la decisione di un’assenza-presenza dell’Europa, di un disincanto di valori dolorosi che non sporgono il loro limite insuperabile. E’ questo il nodo incerto che a Massimo Cacciari ha rimproverato, sulle pagine de Il Manifesto, l’analisi di Toni Negri. Un paradosso, quello di Cacciari, che viene, per Negri, dal suo contemplare dall’alto l’intera vicenda, pur trattandosi di avvenimenti biopolitici dell’esistenza, quali le guerre, che necessitano invece di un margine interno di osservazione e partecipazione, non di un punto di vista staccato. Da Cacciari - continua Negri - ci aspetterremmo dunque non

45


LA VIA INTERIORE

Lo Sciamanesimo di Rowland Anton Barkley

R

owland Anton Barkley è un terapeuta di massima reputazione internazionale e sciamano. Australiano di nascita, vive in Brasile, da 30 anni sistematizza e sviluppa molte antiche tecniche sciamaniche, adattandole all’uso pratico dell’uomo comtemporaneo. Ha svolto per la prima volta in Italia un “Corso di attivazione sciamanica“ a Udine, a Villa Giacomelli, nei primi giorni di maggio, dove abbiamo avuto il piacere di incontrarlo e intervistarlo. Di seguito viene presentato il suo metodo di lavoro suddiviso in corsi specifici che si terranno in Italia nei prossimi mesi.

diatamente in gruppi di tre: il cliente, il terapeuta e l’osservatore che mantiene lo spazio. Barkley interviene solo se il gruppo incontra delle difficoltà che non riesce a superare da solo, e risolve la situazione dando una dimostrazione a tutti i partecipanti. Ogni gruppo ha in comune con gli altri dei ‘modelli’ di base uguali: in questo modo tutto il processo risulta essere ologrammico. Il processo di ‘decontaminazione’ operato su una persona ha cioè effetti su tutti gli altri partecipanti. Ad un maggior grado di risveglio della coscienza del nostro corpo corrisponde una maggiore attivazione delle connessioni del nostro DNA spirituale. Ogni partecipante al corso di Barkley acquisisce solide basi per un’efficacissima guarigione sciamanica attraverso l’uso delle mani. Con la pratica di diverse tecniche sciamaniche (viaggi sciamanici nei mondi superiori per il contatto con la propria guida, nei mondi inferiori per il contatto con l’animale del proprio potere…) si può vivere l’esperienza di diversi stati di coscienza imparando ad usarli utilmente nella vita quotidiana. Il corso è adatto a chi vuole decidere di sbarazzarsi dei condizionamenti e degli influssi che l’ambiente e le persone hanno sulla vita, sulle decisioni, sul lavoro; a chi desidera assumersi la responsabilita della propria vita., a chi desidera consapevolizzare il proprio passato e prendere coscienza dei traumi acquisiti durante l’infanzia,

L’attivazione sciamanica dell’energia vitale è un processo iniziatico per il risveglio della coscienza del corpo fisico, perchè lo spirito cosciente e creativo può realizzarsi solamente in un corpo cosciente. Per gli sciamani, il corpo fisico rappresenta nient’altro che la cristallizzazione dei corpi superiori e non la loro causa. I nostri corpi sono pieni di modelli che da millenni condizionano i rapporti sociali, religiosi, familiari, personali… Questi modelli o impronte, nel tempo, hanno disattivato in noi la maggior parte degli aspetti spirituali del DNA, aspetti che rappresentano il collegamento tra la coscienza del corpo e l’io superiore. Il corso di “Attivazione dell’energia vitale“ è creato innanzitutto come esperienza diretta. Rowland Anton Barkley presenta la sua tecnica ed i partecipanti si allenano imme46


LA VIA INTERIORE

senza deragliamenti nel subcosciente, da dove poi agiscono creando i sintomi di malattia nel corpo, in modo da ripristinare consapevolmente le capacità di manifestazione del proprio potere spirituale. Chi, avendo già svolto il corso di “Attivazione dell’energia vitale”, desidera attivare in sé e negli altri il potere di guarigione, potrà successivamente accedere al “Corso intensivo ed esperienziale” di iniziazione alla pratica degli stati sciamanici d’apprendimento e di cura. Questo corso della durata di sei giorni è una combinazione di tre seminari diversi: “Sé superiore e guarigione“, “Recupero dell’anima e della creatività” e, “Esorcismo e potere personale”. E’ esclusivamente dedicato a coloro che desiderano immergersi in energie trasformative molto intense e continuare poi ad aiutare gli altri per un mondo più libero. Verranno insegnate tecniche esclusive che non fanno parte di nessun altro programma di corsi. Suddiviso in moduli, il primo intitolato “Sé superiore e guarigione”, insegna a: iniziare gli altri al DNA spirituale, aumentare il potere ed il successo personali presenti imparando dal futuro e dai propri sé probabili, la rimozione degli impianti genetici e alieni, l’Esplorazione dei quattro strati del Sé superiore, la creazione del corpo di luce, l’integrazione delle varie parti della personalità e la conduzione del Sé nella totalità L’energia del primo modulo è come una ‘potente pulizia della verita’, che risciacqua nella coscienza varie parti della perso-

nalità respinte, trascurate e non amate, invitandole all’integrazione. Il secondo modulo, “Recupero dell’anima e della creatività” prevede: la guarigione dei frammenti dell’anima delle persone rimasti intrappolati in traumi passati, l’individuazione e recupero delle tracce dei frammenti di anima persi dei propri pazienti, il recupero del potere personale da relazioni passate di qualsiasi tipo, l’apprendimento di tecniche di viaggio sciamanico che permettono ai maestri ed al potere di natura l’assistenza nel recupero dell’anima, l’integrazione del recupero dell’anima con i propri metodi di cura. Il “recupero dell’anima“ è un’arcaica e potente tecnica sciamanica per recuperare le abilità emozionali perdute e la fiducia in sé stessi, ritrovare la vita, e integrare in sé quelle parti dell’anima mai incarnate prima nel corpo. Il terzo modulo, “Esorcismo e potere personale“, insegna a: trasmutare le realtà reciprocamente solidificate, i nodi d’energia che complicano le relazioni umane, che mettono in pericolo la salute e rendono possibile la possessione, purificare gli spiriti attaccati e i ‘Targs’, barriere viventi che impediscono l’espressione delle abilità creative artistiche ed intellettuali, l’integrazione delle varie parti della personalità attraverso la riconduzione del sé alla totalità, corazzare la forza positiva contenuta in ogni blocco ed ostacolo, lo sviluppo dell’attitudine che impedisce gli attacchi psichici, la pulizia dei “ruoli di carattere” dal corpo astrale, persi, presi in prestito o rubati ad altri, il risveglio all’intensità della mente istintiva 47


LA VIA INTERIORE

cina ufficiale sia con metodi della medicina alternativa, ed è interessato ad apprendere e perfezionare gli stati di trance multipla per attivare in sé stesso e nei propri pazienti il potere di guarigione. Consiste di 3 settimane distinte e separate in cui si vivono intense esperienze dirette che portano ad una profonda trasformazione a più livelli. Nella prima, di “training di trance terapeutiche“, si impara a conseguire l’abilità di indurre una gentile, profonda e rapida trance di guarigione. Ci si allena ad usare i propri stati di trance e quelli dei propri clienti sprigionando inaspettati potenziali di autoguarigione. Si impara ad usare la flessibilità della consapevolezza per poter scegliere ed accedere nei piu profondi stati archetipici, migliorando notevolmente i risultati ottenuti con i clienti. Nella seconda, “la guarigione olografica con la linea del tempo - recupero dell’anima per terapeuti“, viene dato rilievo a speciali tecniche che Barkley ha sviluppato da antiche e segrete tecniche sciamaniche di guarigione, usate per i traumi dalla vita presente, traumi vissuti nel ventre materno, dalle generazioni passate, da vite passate e dall’anima. Si impara ad aiutare i pazienti ad accedere direttamente alle registrazioni olografiche di eventi passati e a comprendere le esperienze di tutti i partecipanti o co-creatori del trauma. Questo processo trasforma olograficamente i modelli di debolezza in modelli di forza, risvegliando le capacita già possedute e motivando le azioni future. Con l’ultima, la “trasformazione dell’om-

profonda e il potenziamento dei progetti creativi Come risultato di migliaia d’anni di restrittivi condizionamenti sociali, i corpi umani sulla Terra hanno accumulato molteplici impianti e modelli di condizionamento negativi. Questo ha disattivato la maggior parte delle connessioni del DNA spirituale che collegano la coscienza del corpo e il Sé superiore. Per migliaia di anni gli sciamani nelle società più primitive hanno avuto potenti visioni delle “scale tra cielo e terra“, come di un complesso modello assomigliante a serpenti che si intrecciano, spesso assai simili ai più moderni modelli biologici del DNA. Da una prospettiva sciamanica il corpo fisico è una cristallizzazione dei corpi superiori, e non un livello casuale. Il lavoro sciamanico può produrre risultati potenti in termini di una vita appassionante, felice, energica e motivata. Attraverso l’utilizzo di tecniche sciamaniche, come i viaggi con il tamburo, si possono esplorare i differenti stili di consapevolezza e di conoscenza disponibili ai diversi livelli del proprio corpo, della mente istintiva e del Sé superiore, rompendo i condizionamenti e liberando sopite forze curative e creative. Un ulteriore sviluppo del proprio percorso lo si riceve nel Corso professionale di trance trasformativo “Terapista del XXI secolo”. E’ un corso intensivo ed esperienziale che sviluppa e usa stati d’apprendimento sciamanici, ipnotici, e altri stati integrati corpo-mente. E’aperto a chi si occupa di cura e guarigione, sia con metodi di medi48


LA VIA INTERIORE

bra profonda - esorcismo per terapeuti“, si impara a lavorare efficacemente con gli “impianti di pensiero alienanti”, a dissolvere le impronte negative sull’anima, trapassate da una generazione all’altra, a liberare le impronte energetiche trasmesse al bambino nel ventre dal corpo emozionale e dalla mente inconscia della madre. Trasformazioni profonde e durature sono raramente conseguibili, a prescindere dal tipo di terapia, se il terapeuta non ha sviluppato abilità esorcistiche. Con esse si conseguono benefici profondi e permanenti quando il paziente accetta la propria ombra, occlusa o occultata dai frammenti ereditati. E’ di vitale importanza per il terapeuta acquisire le abilità esorcistiche e una profonda integrazione personale, in modo da poter diventare un riferimento energetico per il cliente.

Per informazioni e prenotazioni al prossimo ”Corso di attivazione del DNA spirituale”: Nebojsa Loncar, cell. 00386 41 361744, mail: leyline@volja.net. Oppure si può visitare il sito: www.tranceform.org (anche in italiano). Il corso si svolgerà sabato 5 e domenica 6 luglio a Villa Giacomelli, via Roma 47, Pradamano, Udine, tel. 0432/670003. Venerdì 4 luglio, con inizio alle ore 19 sempre a Villa Giacomelli, Rowland Anton Barkley condurrà una serata sciamanica: “L’importanza della riconnessione sciamanica nella società moderna: l’attivazione delle vostre fonti di energia nascoste”, con dimostrazioni pratiche esperienziali per tutti i presenti. Per partecipare all’avvenimento si può telefonare a Nebojsa (00386 41 361744), leyline@volja.net.

49


LE INTERVISTE

Sciamanesimo come scoperta del corpo di Mariangela Valentini

va limitata perchè muoveva solo aspetti emotivi della mia ricerca, anche se non posso negare mi sia servita. - Lei parla di memorie e spiriti come di meccanismi mentali che bloccano l’energia vitale del corpo: è così? Alcuni possono essere l’una e l’altra cosa. Non faccio distinzioni perchè non credo, per esempio, che alcuno spirito, immortale, possa restare sulla terra. L’unica parte che può restarne intrappolata è il suo “ ego”, come una forma di energia che conserva vita propria. - Secondo il suo insegnamento del DNA spirituale, c’è una forza straordinaria in ognuno, che i condizionamenti della famiglia, della società e delle civiltà impediscono di sviluppare. Risvegliare quest’energia, al contrario, può accrescere i gradi di creatività in chi si occupa di arte. Non è una visione piuttosto elitaria dell’esistenza e dell’umanità? Per chi vuole fare della semplicità il suo punto di forza e di vita? O, piuttosto, ne è costretto? La mia idea è che si può aiutare chiunque, al di là delle origini sociali, intellettuali e religiose della vita di ognuno. Liberare la creatività ancestrale e smarrita è un principio universale, applicabile a tutta l’umanità. Tutti i problemi si sciolgono in artisticità, in ogni lavoro. - Questi condizionamenti possono determinare singoli uomini o interi gruppi sociali? Sì, è molto forte questo tipo di condizionamento. “Aleggiano” veri e propri programmi

U

n solo balzo che saetta oltre la mente, una sola sfida dell’istinto che vibra oltre i gradi di ogni coscienza. A questo percorso iniziatico, ardito e lineare allo stesso tempo, ci invita lo sciamano australiano Rowland Anton Barkley, che abbiamo incontrato il primo maggio scorso a Pradamano (Ud), nello splendore lussureggiante di Villa Giacomelli. Il suo primo seminario in Italia, un anfratto nel tempo, un gruppo di persone in cerchio in una sala, spinte dalla forza insondabile ed irresistibile di conoscerlo e sperimentare fino in fondo i passi dimenticati dei propria naturalità. La sua è una forza magnetica che cattura e persino spaventa ma che libera orizzonti inediti di vitalità dai dogmi della ragione. - Come, quando e dove è cominciato il suo percorso? Da bambino, attraverso sogni e visioni che non riuscivo a decifrare ma che conservavano una forza straordinaria, che i miei genitori interpretavano come possessione diabolica e in me, invece, sollevavano dubbi sempre crescenti. Ho imparato a leggere quando avevo tre anni, ho cercato spiegazioni nei libri di psicologia ma non bastava, ipnotizzavo a otto anni le galline del cortile, ma anche questo non mi aiutava. Gli anni sono trascorsi e con l’adolescenza ho scoperto la chiaroveggenza.... eppure quest’ennesima via mi sembra50


LE INTERVISTE

e sciamanesimo? La nostra unica speranza è quella di vivere assieme alla nostra mente, che, seppur pensata per pensare sempre più velocemente dalla modernità, può e deve essere collocata nel suo stesso ciclo di natura. Il pensiero rielabora abitudini sempre più rapide, la spiritualità, invece, vive di deliberata lentezza, nel loro mezzo sta l’equilibrio. A questo proposito invece vorrei citare alcune forme di pensiero animale: i serpenti australiani che fuggono dai loro rifugi due settimane prima delle grandi inondazioni, o i cani di Belgrado che, nel conflitto dell’ex Jugoslavia, avvertivano i bombardamenti 3 ore prima delle sirene d’allarme. L’intelligenza istintiva animale è un parametro fondamentale e d’esempio per gli uomini. Riattivare questa dimensione smarrita è indispensabile quanto le sfere più alte della nostra sensibilità spirituale. Se non recuperiamo questa forma d’intelligenza l’intelletto serve a poco. Mente iper-razionale e mente animale devono ricongiungersi Tra questi due estremi può esistere il nostro equilibrio di uomini, coesistere la dimensione intellettuale e filosofica, quella terrestre e sciamanica dell’abitare il nostro mondo.

che fermano interi gruppi di uomini, impediscono loro di ascoltare. Spesso gli uomini sono bloccati nell’aprire i loro occhi e blocchi interiori, sembrano programmati per essere schiavi di una volontà superiore e condizionante. D’altronde dalla Bibbia in poi questo blocco è stato legittimato e glorificato. Si tratta di una questione molto controversa e complessa, difficile da tradurre, nè d’altronde si può biasimare la Bibbia. Noi agiamo proprio su questo punto, nel rispetto estremo dell’idea di libertà di ognuno. - Da chi ha appreso le tecniche del risveglio del corpo e del “DNA spirituale a 12 spirali”? In California, da un medico sciamanico che ha lavorato negli anni settanta ma che non è stato compreso a sufficienza da i suoi contemporanei. E da una veterinaria australiana, siamo arrivati alle stesse conclusioni senza sapere l’uno dell’altro. - Lei ritiene che la civiltà abbia progressivamente ingabbiato le facoltà creative umane. Ma la civiltà non è essa stessa una forma di percorso dell’esperienza? E non crede che le stesse critiche siano state mosse su questa questione proprio dalla filosofia occidentale del ‘900? Come possono incontrarsi filosofia

51


LA VIA DEI COLORI

I colori del tempo di Nicoletta Rocco

Primo tra tutti è il colore bianco o chiaro, Vicky Wall lo chiamava argento forse perché come il metallo dell’argento il chiaro è prezioso, è la luce che permette la visione, come l’acqua pulisce e disseta, l’acqua di cui è composto il nostro corpo. Il bianco contiene tutti i colori, è il guerriero dell’arcobaleno che cavalca la luce, permette una pulizia profonda, la soluzione karmica di tutti i nostri problemi. E’ il colore che permette di lavare la visione annebbiata, che ci spinge ad iniziare nuove cose, di intraprendere nuovi percorsi. Come l’acqua pura di un torrente accarezza i ciotoli e li leviga così con il bianco possiamo lavare le nostre emozioni. Come il ghiaccio che d’inverno si forma e congela la natura così la nostra mente spesso è portata a fossilizzarsi e radicare i problemi, il bianco permette innanzi tutto una comprensione delle nostre sofferenze e dei nostri malesseri e delle loro cause conducendoci ad un superamento degli ostacoli. Questo colore aiuta la disintossicazione sia livello fisico, infatti durante le diete è un ottimo aiuto, che a livello mentale sciogliendo i nodi emotivi. Il colore chiaro in Aura Soma è un colore universale nel senso che può essere usato su ogni parte del corpo proprio per portare la luce e l’arcobaleno ad ogni singola cellula. Altro colore che inneggia alla primavera e alla rinascita è sicuramente il verde. I boccioli degli alberi sono avvolti in

I

n primavera tutto l’universo della natura rinasce risvegliandosi dal torpore dell’inverno, non è una novità, ma tutti presi dal nostro lavoro e abituati a restare avvolto dal cemento delle nostre città nemmeno ce ne accorgiamo, ma qualcosa cambia anche nel nostro corpo e sebbene spesso non siamo abituati ad ascoltarlo in primavera sentiamo i profumi più intensi, vediamo i colori che si intensificano e desideriamo stare all’aria aperta, di uscire dai nostri gusci. Buona norma sarebbe comunque fare qualche piccola azione per prepararsi a questa rinascita che ci permette di affrontare tutte le altre stagioni con un corpo in forma e una mente leggera. Aura Soma è uno degli strumenti che più ci possono aiutare per un rinnovo cellulare. Abbiamo scelto per voi alcuni colori che Aura Soma ci mette a disposizione attraverso le bottiglie bicolore, i pomander e le quintessenze, sono tutto prodotti naturali che Vicky Wall ha creato per la salute e il benessere psicofisico. Ogni singola bottiglia di Aura Soma contiene: cromoterapia, phitoterapia, cristalloterapia, aromaterapia, acque di luce e tanto altro ancora, va da se che diventa una tecnica estremamente completa non solo per le “pulizie di pasqua”, ma anche per sciogliere quelli che sono i nodi che ci accompagnano da tempo, per crescere. 52


LA VIA DEI COLORI

foglioline verdi e delicate per poi esplodere in tutta la loro bellezza con fiori multicolore. Il colore verde è un colore secondario composto in parti uguali da blu dell’immensità cielo e giallo caldo del sole, il sole che permette la vita sulla terra. E’ associato al IV chakra, il chakra del cuore, il cuore è il centro del corpo. Senza le pulsazioni del cuore non esiste vita. Il verde è l’amore dato liberamente, la nostra volontà d’amore. E’ la verità, è il respiro attraverso il cuore a cui giungono le sensazioni. Il cuore è come un’antenna a cui vengono dirette le comunicazioni dell’universo dal passato al presente al futuro. E’ l’albero che siamo noi, se ci si radica correttamente. Il IV chakra è collegato al I chakra, con le radici può cogliere il nutrimento e finalmente innalzate i suoi rami al cielo nutrendosi anche del sole, della luce. Il verde è fiducia, è respiro, è spazio. La bottiglia n° 10 ha per nome “và e abbraccia un albero”, l’albero della natura, che registra e conosce il passato, vede in ogni direzione, anche sotto terra, l’albero nella sua inerme accoglienza e bontà dona pace e purifica l’aria per un miglior respiro. Ma anche l’Albero della Vita su cui si basa tutta la nostra esistenza. Come dicevamo in primavera sentiamo l’esigenza di stare all’aria aperta, finalmente possiamo liberarci degli indumenti che appesantiscono

il nostro corpo per sentire i raggi del sole che accarezzano la nostra pelle e il nostro metabolismo come di incanto riprende a funzionare velocemente. Il verde amplia lo spazio fisico del cuore, inneggia alla libertà. Questo colore permette una maggiore fiducia in noi stessi e amplifica le vedute. Come un prato sterminato che dona la pace del cuore il verde di Aura Soma ossigena le nostre cellule le quali ci permettono una guarigione profonda. Una maggiore ossigenazione permette una chiarezza ed una maggiore ampiezza di vedute, equilibrio e fiducia in se stessi e nel proprio potere decisionale. Un altro colore che abbiamo scelto per voi è un colore attuale, ma soprattutto un colore in cui dovrebbero fare il bagno molti politici: il rosa. Vicky Wall vedeva il rosa è intorno all’area del sesso. Rappresenta l’intensificarsi del rosso, il rosso attraversato dalla luce, è la passione su cui proiettiamo un fascio di luce trasformandola in amore incondizionato, il colore dell’equilibrio composto dal rosso maschile e luce bianca femminile. L’amore è movimento verso l’alto, verso la luce, l’accettazione e la coscienza del proprio se. La paura è il movimento verso il basso in direzione dell’oscurità e dell’ignoranza. Il rosa porta accettazione, compassione, tenerezza. E’ il colore dei sogni, della fanciullezza, delle fanta53


LA VIA DEI COLORI

sie, è il colore capace di ringiovanire. Il rosa ci aiuta ad amarci ed ad accettare noi stessi per come siamo con tutti i nostri difetti e conseguentemente ad amare ed ad accettare gli altri, imparando ad ascoltare veramente con il cuore e non con la razionalità o la convenienza. Il mese delle rose è maggio e la rosa rosa è simbolo di serenità, ecco che questo colore allenta le tensioni, aiuta a superare l’aggressività e il rancore rendendoci morbidi, malleabili, la rigidità seppiamo porta solo conflitti con noi stessi e gli altri. Inoltre il rosa aiuta profondamente l’autostima e ci fa riscoprire la bellezza del nostro corpo. Per ultimi abbiamo scelto due colori che sono tra i più antichi dell’umanità, ci riportano a civiltà del passato, ma sono due colori che ci ricordano l’estate, infatti il corallo ed il turchese vengono perlopiù usati nei gioielli estivi. Il corallo vive nel turchese del mare, in colonia, intrecciando la propria vita a quella degli altri coralli e di tutti gli esseri popolano la sua struttura, come un condominio. E’ un animaletto fragile che appare coriaceo e tagliente, ma si spezza facilmente, non sopravvive all’inquinamento e agli sbalzi di temperatura. Il corallo è un essere vivente delicato, è fondamentale per l’ecosistema della terra, nei suoi intrichi vive una fauna ittica estremamente variopinta. Il corallo è il colore dell’amore non corrisposto, ma

anche dell’insicurezza e della mancanza di autostima e dello shock profondo, subdolo, nascosto. Questo colore ci insegna a vivere nella comunità, ad essere parte di un tutto più ampio, a relazionarci con gli altri in modo corretto, con spontaneità. Ci aiuta a vivere nella gioia superando la paura e la confusione. Il corallo è la saggezza dell’amore infatti è composto da due parti di rosso ed di una parte di giallo, coniuga in se questi colori portando a galla con energia il coraggio di esprimere se stessi e usando questo coraggio con intelligenza. Vi ricordo che il corallo è legato agli aborigeni australiani, popolo in via di estinzione non tanto fisicamente, ma filosoficamente, le poche tribù che ancora sopravvivono errando nel deserto australiano sono in interdipendenza con la natura. Per ultimo vogliamo parlavi del turchese, il colore del mare caraibico, del cielo terso di primavera, il messaggero dell’arcobaleno, è anche il colore dell’era dell’acquario, della nuova era. Il turchese è il colore della creatività. Essendo composto da una parte di giallo è anche gioia creativa, della creazione, mentre nelle sue due parti di blu è comunicazione con il prossimo in modo creativo. Il colore turchese è un raggio antico dimenticato per molti secoli, solo in rari casi viene usato continuativamente nelle creazioni artistiche: dagli indiani d’america e dalle culture sciamaniche che utilizzano sia la 54


LA VIA DEI COLORI

ni superando il senso di isolamento capiamo che facciamo parte di un tutto al quale siamo connessi. Dando un’input gioioso e ottimista per andare avanti nel cammino della nostra evoluzione. Questi i colori che vi proponiamo per affrontare la stagione della rinascita tanto che possa essere una vera rinascita anche della vostra anima, con una preghiera: il modo più adatto per usare Aura Soma è di rivolgervi ad un consulente non perché vi indirizzi, anzi siete sempre e solo voi a sceglie i colori che più sono adatti alla vostra anima, ma per giungere ad una consapevolezza maggiore e quindi ad una rapida, profonda e radicale guarigione del vostro cuore.

pietra del turchese sia il colore stesso nelle loro espressioni pittografiche. Con la nuova era dell’acquario è ritornato attivo in tutto il suo splendore. Infatti, è il colore associato ai dei mass media, radio, televisione, computer, tutto ciò che è tecnologia veloce ed avanzata. Il corallo e il turchese appartengono a popoli evoluti, per es. gli atlantidei, questi raggi si sono riattivati di recente forse perché l’uomo è pronto a crescere e/o a passare di dimensione. Il turchese riporta all’antico Egitto e dall’Egitto ad Atlantide, come se la pietra del turchese fosse la pietra più preziosa (più di diamanti di rubini di zaffiri e smeraldi). Una pietra delicata che può mutare il colore, ma che contiene in se le memorie del passato (come tutte le pietre), un passato solare, come la cultura delle grandi piramidi con i loro misteri. Un passato incontaminato, a contatto e in totale integrazione con la natura, come gli indiani d’america che vivono in totale armonia con la madre terra. Il turchese oltre che a sviluppare la creatività ci aiuta nell’espressione dei sentimenti, nella condivisione delle proprie emozio-

Irene Dalichow e Mike Booth: “Aura Soma, guarire con le energie dei colori, delle piante e dei cristalli” ed. Mediterranee; Anita Bind-Klinger: “Aura Soma, essenze dei maestri e pomander” ed. Centro di benessere psicofisico. Uno speciale ringraziamento va a Galaadriel Flamini per la trasmissione della sua conoscenza durante i corsi.

55


LA VIA DELLE PIANTE

L’energia delle orchidee e dei delfini Ovvero: le essenze della Madre Terra

di Dario Blasich

possiamo utilizzarle per promuovere il processo di autoguarigione del nostro corpo e quello del paesaggio, sciogliendo i blocchi che ostruiscono il fluire dell’energia nel corpo umano e nella terra. L’incontro con il floriterapeuta tedesco, Andreas Korte, ha reso tutti noi partecipi della possibilità di non raccogliere le piante e i fiori per la preparazione delle essenze floreali. Attraverso un suo particolare metodo di estrazione egli riesce con il cristallo, che trasmette le vibrazioni dei fiori direttamente nell’acqua, a preparare le essenze senza recidere le piante. Andreas Korte non utilizza solo i fiori, ma anche le essenze di gemme, cristalli, funghi, orchidee, delfini e balene, cerchi di grano e pianeti. In particolare le orchidee stabiliscono la connessione tra il Cosmo, l’Uomo e la Terra. Invece l’essenza Delph è stata preparata grazie a delfini liberi nel mare, raccogliendo la loro energia in un quarzo. Il messaggio del delfino è di amore universale. La sua vibrazione è molto alta, armonizza e purifica tutti i chackra, può essere considerata un’essenza “tutto in uno”. L’essenza Delph ha un effetto purificante e può essere utilizzata anche per depurare l’energia dei canali, dei mari, dei ruscelli, dei fiumi, dei laghi

I

fiori che troviamo in natura ed osserviamo durante le escursioni nei prati e nei boschi non rappresentano soltanto un’aspetto concreto del nostro vivere, nè solamente un valore estetico, ma possono essere considerati come una delle massime espressioni del regno vegetale. Oltre che essere belli, colorati e profumati, i fiori emettono energie e vibrazioni sottili. Il colore e la forma di ogni fiore corrispondono al riflesso della frequenza vibrazionale creata dalla luce. Le piante e i fiori che più attraggono la nostra attenzione sono i fiori rari e misteriosi, come ad esempio le orchidee selvatiche. In Carso se ne trovano varie specie, ognuna con il suo fascino, con i suoi colori, con la sua luce, con la sua vibrazione e con il suo linguaggio. Le orchidee sono sempre state considerate, dai popoli latini, soprattutto per le loro forme e i loro colori, una sorta di “ponte” tra il mondo vegetale e quello animale. Gli insetti sono attratti dai profumi di questi fiori molto simili agli odori degli ormoni emanati da loro stessi. Studiando le essenze floreali delle orchidee e dei fiori selvatici del Carso, di alberi e arbusti, 56


LA VIA DELLE PIANTE

to: promuovendo il potere di autoguarigione del corpo, inoltre la luce, il colore, i suoni e le essenze aiutano a riequilibrare i corpi sottili incrementando quindi la frequenza vibratoria. Attraverso questi interventi il nostro subconscio riceve una spinta attraverso cui spesso i modelli inconsci di completamento vengono portati alla luce. La presa di coscienza dell’esistenza di questi atteggiamenti consente di eliminarli e quindi di arrivare all’auspicabile guarigione. Non a caso le essenze agiscono sul sistema energetico che formano il corpo umano, gli effetti sui differenti livelli conservano una precisa collocazione biologica con riguardo speciale alla terra, pertanto l’uso va eseguito in una stretta sequenza, col rispetto delle leggi evolutive della natura.

e dei pozzi. Il senso e lo scopo dell’utilizzo di tutti i tipi di essenze è quello di promuovere, il processo di autoguarigione rilasciando ogni emozione ed ogni pensiero. Dobbiamo quindi imparare ad usarli in modo più consapevole: lo spririto genera materia e questo rappresenta a sua volta una vibrazione di frequenza sulla materia. Pertanto anche la malattia può essere considerata come lo sviluppo di un’informazione“errata”comunicata al corpo. Questa disarmonia si mostra nei corpi sottili prima di presentarsi in quello fisico come malattia e l’utilizzo congiunto di essenze di fiori, gemme, animali o energie cosmiche possono completare l’informazione della guarigione “mancante”, sciogliendo i blocchi che ostruiscono il fluire dell’energia nel corpo umano. Scopo primario dunque il ribilanciamen-

(Disegno di Alfio Scarpa)

57


LA VIA INTERIORE

Due o tre cose sul Reiki... di Pierpaolo Bon

Niente di più falso! Gli scaffali sono ancora pieni e debordanti! Non cambia molto la situazione se si accende il PC e si gironzola un pò in rete: se possibile, anzi, il panorama peggiora in maniera esponenziale, come oramai da tempo succede sul web per qualsiasi argomento. Purtroppo il fenomeno New Age, o postNew Age come sarebbe giusto chiamarlo, non è altro che lo specchio dei nostri tempi, un’ennesima riprova delle abitudini riduzionistiche e superficiali dell’uomo moderno, riprodotte in un contesto specifico e di nicchia. Risulta così molto dfficile riuscire a destreggiarsi tra le suadenti sirene di facili scorciatoie per la suprema verità, la guarigione totale, la potenza divina: che sia proprio questa la grande prova che ci si pone dinnanzi? Non più quella di cercare nel deserto, ma quella di farsi largo tra la folla? La capacità di distinzione ha preso il posto della capacità di immaginazione? E, svariando tra le discipline e i sentieri di ricerca non pare cambiare la situazione: nessuno sembra essere immune da quest’ansia di riduzione, semplificazione, categorizzazione iconografica e simbolica. Pensiamo al Reiki, ad esempio, come un momento esemplare di riduzione e trasformazione consumistica-semplicistica. Ancora oggi si vedono in giro volantini,

C

hissà quanto tempo passerà prima che qualcuno trovi il coraggio di scirvere e annunciare al mondo, senza pudori e false remore, che l’era New Age è oramai in piena decadenza, se non addirittura definitivamente conclusa...? Chissà se riusciremo presto a incontrare qualcuno che riconoscerà nell’Era dell’Aquario un affascinante e nostalgico retaggio di un periodo storico emblematico e straordinario ma, oramai, ampiamente metabolizzato e superato? Fermarsi un attimo a pensare che certi termini e certi fenomeni storici, sociologici, culturali appartengono ad un altro secolo (sì, proprio secolo) fa indubbiamente venire i brividi: tempus fugit, e sarebbe bene rendersene conto sempre, indipendentemente dal fatto che uno si guadagni il pane facendo il notaio o l’operatore olistico... Da queste impietose considerazioni sembrerebbe facile dedurre una rapida scomparsa dalle librerie e dagli scaffali dei fruttivendoli di testi e immagini legati alla moda “New Age”: angeli, gnomi, folletti, numeri segreti, piramidi in mezzo al mare, extraterrestri, complotti intergalattici, sciamani in 24 ore nel proprio giardino, pranoterapia a dispense, guaritori in 7 giorni, medaglioni di divinità esotiche di cui non si è neanche in grado di pronunciare il nome... 58


LA VIA INTERIORE

tempo passerà prima che i giovani ricercatori del nuovo millennio accettino la straordinaria grandezza e, allo stesso tempo l’infinita miseria della natura umana? Perché, facile e troppo banale ricordarlo, tutto quello che cerchiamo è già dentro di noi. Noi impiegati, commessi, commercianti, notai, avvocati e casalinghe. Forse poco esotico, poco “esoterico”, poco scenografico e New Age ma, terribilmente, vero. Così come troppo poco coreografico ammettere alcune verità oramai incontrovertibili e riconosciute dalla scienza, dalla fisica, dalla matematica e dalla medicina moderne. Troppo poco folcloristico ritornare “sui banchi di scuola” a sforzarsi di unificare le correnti di pensiero nel tentativo di cogliere, sia pure limitatamente alle proprie conoscenze e predilezioni specifiche, una sintesi significativa e funzionante dell’evoluzione teoretica umana. Forse meglio affidarsi ad altri, soprattutto se eterei e invisibili... In natura, almeno per quanto ci è dato di percepire e supporre, tutto è energia. La luce, il sole, la luna, il vento, l’albero, il muro di mattoni, questo foglio di carta, chi

conferenze, libri e volumetti con affascinanti immagini di fulmini e saette, angeli alati e cieli illuminati da creature amorevoli. Così come si incontrano e si ascoltano persone, anche in buona fede, esaltanti la straordinaria capacità di guarigione e di amore svipluppata già con il primo livello. E, allo stesso tempo, ci si sente chiedere quale riconoscimento verrà dato al “diploma” e quando si potrà esercitare l’”arte della terapia”, dopo che non è passato neanche il tempo di rimettersi le scarpe a fine seminario (se non addirittura prima di cominciare...). Ma come, verrebbe da chiedersi, possibile che sia così difficile capire che un percorso spirituale, qualsiasi percorso spirituale, debba essere intrapreso solo e unicamente per un supremo atto di egoismo, quello di gurarire, maturare, crescere o illuminare Sè stessi, prima ancora di qualunque altro??? E’ così difficile per l’uomo moderno ammettere le poprie debolezze e le proprie disperate necessità interiori pirma di rivolgersi all’altro, umano o divino che sia? Possibile che per iniziare un percorso di crescita ci sia sempre la necessità di affidarsi agli angeli, alle luci e alle voci? Quanto

59


LA VIA INTERIORE

lo legge e chi ci scrive, tutto è energia. Cambia solamente il livello vibrazionale, la qualità, il tipo di energia o come si desideri chiamarla. Perché, forse, proprio qui sta il nocciolo della questione: la mente umana e, di conseguenza, il nostro vocabolario, non è in grado di distinguere e definire i vari livelli di energia se non chiamandoli vento, albero, muro, angeli, diavoli, carta e quant’altro. E il Reiki è un livello di energia. Un livello di vibrazione molto alto, o sottile, o puro. E quando viene applicato a gradi diversi, o più bassi, o meno sottili, genera una trasformazione, un riequilibrio che può portare a trasformazioni che verranno via via definite fisiche, psichiche, emozionali (di nuovo il nostro vocabolario limitato…). Il Reiki è, quindi, un tipo di energia che, applicato ad altra energia, ne interferisce il livello vibratorio, riequilibrandolo ed innalzandolo. Tutto qui. Ma poco romantico. Ed ecco allora in aiuto termini come la luce divina, l’energia di amore, il potere di guarigione… Perché, stando al nostro vocabolario, questi sono i termini correnti più appropriati per descrivere certe manifestazioni. Il rischio è che sembrano anche quelli più adatti per attrarre le menti semplicistiche ma, contemporaneamente allontanarne altre. Ne vale veramente ancora la pena? Non sarebbe il caso, per il Reiki, così come per altre discipline, iniziare a fare chiarezza e ordine, togliendosi di dosso quella patina di santità e autorità esoterica che fa presa solo sui più pigri e faciloni? Emblematica è pure la storia del Reiki, ancora oggi negata da molti, moltissimi, a cui, evidentemente, certi privilegi e accolite di seguaci fanno comodo, molto.

Il Reiki, o reiji, venne “assembalto” e “riscoperto” in Giappone degli anni Venti da un medico generico di nome Mikao Usui che, nonostante la straordinaria campagna di disinformazione, risulta ormai difficile definire ancora ai giorni nostri come un “monaco cristiano”. Usui era scintoista semmai, appassionato di buddismo e sicuramente praticante e studioso. Non a caso fu proprio la sua passione per il buddismo esoterico a portarlo a scoprire e attivare il metodo che attualemente chiamiamo Reiki, sicuro retaggio di discipline più complesse e complete, non ancora chiaramente individuate. Eppure bastò meno di una decina d’anni dalla sua morte a confondere le acque e a costruire ad arte una leggenda su origine, utilizzo e insegnamento del metodo. Una leggenda che viene tenacemente propugnata ancora adesso, nonostante sia oramai storia la scoperta del manuale manoscritto di Usui, della Tomba di Usui, del Monastero in cui meditava e studiava (è sempre stato lì, da secoli...) e dei luoghi e delle ultime testimonianze di superstiti venuti a contatto con la scuolaclinica originaria di Usui. Ad oggi disponiamo delle tecniche originarie di Mikao Usui, le posizioni delle mani codificate da lui stesso, i suoi consigli e le sue meditazioni. Eppure, stranamente, in Occidente si preferisce credere alla leggenda, alle 21 posizioni rigide e codificate (Usui ne indica almeno 150), alle varie storielle colorate prive di alcun fondamento storico, geografico o culturale. Sembra quasi che noi uomini occidentali, farciti di scientismo e razionalismo, gongoliamo di fronte alla tentazione di interpretare la realtà in maniera diametral60


LA VIA INTERIORE

zionale-fisica prima che spirituale-esoterica, proprio per le sue specifche competenze mediche, anatomiche, fisiologiche? Domande retoriche e risposte scontate. Eppure la storia e l’attualità del Reiki sembra così emblematica di una certa tendenza che, dagli anni Settanta ad oggi, non molla la presa. Chissà se le nuove generazioni si avvicineranno alla spiritualità con maggior disincanto e, quindi, con maggior disponibilità e modestia. Chissà se gli “insegnanti”, i “master”, i “facilitatori” e quant’altro (per carità, non usiamo il termine maestro!) che sono transitati nel nuovo millennio accetteranno le nuove esigenze di una società e di una domanda culturale in rapido mutamento, a parte il non trascurabile fatto di dovere mettersi in pari, prima o poi, con la Verità, quella nuda e cruda, quella vera, quella che non guarda a titoli, diplomi, onori e templi? Namastè.

mente opposta, facendoci aiutare da draghi, angeli e grifoni. Troppo facile: non occorre essere un Harry Potter per vedere che sono le due faccie della stessa medaglia. Emblematico, ancora una volta, il modo di diffondere il Reiki in Occidente: tecnica di guarigione e di benessere. Le due parole magiche: chi tra noi non ha una magagna o un acciacco da cui volersi liberare per sempre? Chi tra noi non ha un problema o un cruccio di cui volersi alleggerire? Pensiamoci: quanta gente avrebbe attratto il Reiki se fosse sempre stato presentato come tecnica di meditazione, crescita spirituale, momento di riflessione e lavoro e fatica su sé stessi, disciplina esoterica energetico-vibrazionale in grado di mettere a nudo le proprie responsabilità e i propri blocchi emozionali, prima ancora che come tecnica di trasmissione dell’energia anche ad altri (e quindi in grado, proprio per transazione, di produrre anche a loro questi effetti)? Quanta gente si sarebbe avvicinata al Reiki sapendo che Mikao Usui, essendo un medico giapponese, aveva preferito applicare il suo metodo a processi di guarigione emo-

Per maggiori informazioni: 338/8852117. Per approfondimenti: Manuale Illustrato del Reiki, F.A. Petters, edizioni Mediterranee; Reiki-Do, S.Tronconi, edizioni Pendragon; Tantra, Osho Rajneesh, edizioni Bompiani.

61


LA VIA INTERIORE

Tai Chi Chuan: essere l’universo

T

ai Chi Chuan in qualche modo significa amore. Tai Chi, o Principio Primo, definisce l’ineluttabile attrazione tra forze di segno opposto e la loro naturale tendenza verso l’armonizzazione. Un processo che dalla dualità conduce all’unità. Quando il processo si attua, il flusso energetico che ha permesso l’armonizzazione si altera e i poli, non più opposti, si respingono instaurando rapporti con altre forze di segno contrario: una danza infinita. Materia e vita. Tutte le manifestazioni avvengono in uno stato contrario all’equilibrio e si rinnovano attraverso il cambiamento, anche la materia vivente. In piani di realtà diversi dal nostro, (il piano dal quale stiamo argomentando), avvengono fenomeni che influiscono e partecipano alle manifestazioni del nostro mondo. Ciò che noi consideriamo vuoto nel nostro mondo, si manifesta su

tutti i piani di realtà come energia o come materia. La realtà oggettiva comprende i processi, i sistemi e il significato di tutti questi innumerevoli mondi. Il Tai Chi Chuan inteso come arte marziale ha come fondamento il principio primo o polo estremo: quest’arte non è solo un insieme di tecniche e non può essere utilizzata per combattere o vincere perchè l’uomo o la donna di Tai Chi non hanno nemici. L’arte del principio primo è un mezzo per riconciliare e considera gli esseri umani come una sola famiglia. Il Tai Chi Chuan si armonizza con il movimento dell’universo e rende il praticante tutt’uno con il Tao. Egli partecipa del Tutto e ha il Tutto dentro di sè. Ogni essere umano, anche se non ne ha consapevolezza, è l’universo. Il Tai Chi Chuan è uno dei modi per acquisire questa consapevolezza.

62


LA VIA DELLE PIANTE

NONI: la salute viene dalla Polinesia

D

a millenni in Polinesia viene apprezzato il succo di un frutto selvatico usato come ottimo rimedio curativo naturale: il Noni, un prodotto erboristico naturale a base di morinda citrofolia. La cultura polinesiana è ricchissima di storie e insegnamenti che riguardano la loro “regina delle piante”, disseminata quasi ovunque sull’intero gruppo di isole. L’aspetto del Noni, in verità, non è proprio regale: grande quanto una patata, il suo succo, originale e non elaborato, ha il sapore di un formaggio troppo stagionato e il suo odore si diffonde spesso in maniera sgradevole nell’aria in vaste zone dell’isola. La grande vitalità della pianta garantisce fino a dodici raccolti l’anno, favorendo un’abbondanza tale da risultare addirittura in eccesso in certe stagioni. Eppure gli indigeni ne fanno un uso misurato, curativo, tonico e ricostituente. Per più di 2000 anni i guaritori polinesiani hanno fatto uso di foglia, radici, cortecce, fiori e frutti del Noni per preparare rimedi efficaci per tutte le malattie tipiche del loro territorio. Sebbene il Noni cresca ovunque in Polinesia, quello di qualità superiore proviene dalle terre emerse coperte di cenere vulcanica, tipica delle isole di Tonga, Fiji, Tahiti, Marquesas, Cook, Salomon, Samoa e Hawaii: posti esotici di lussureggiante bellezza e acque incontaminate. Solo nel 1983 i frutti della pianta vennero analizzati in un laboratorio chimico-ali-

mentare negli USA e si decise di effettuare una serie di test per verificarne le eventuali straordinarie capacità curative e riequilibranti. Quel primo campione coinvolto (a cui venne somministrato il succo del frutto selvatico con l’aggiunta di succo di frutti di bosco) dimostrò presto significativi miglioramenti nello stato di salute generale e nel vigore fisico, sollecitando l’interesse del mercato americano. Da quel momento il Noni iniziò ad essere introdotto in occidente in maniera diffusa, contribuendo pure a stimolare le piccole economie domestiche e di villaggio dei polinesiani, aumentando ulteriormente il rispetto e la devozione da sempre portata nei confronti del loro frutto selvatico, quasi a farlo diventare motivo di orgoglio nazionale. L’occidente, invero, cominciò a dimostrare attenzione nei confronti del Noni già negli anni ’50, con l’inizio di una lunga serie di studi del bio-chimico Ralph Heinicke sulla xeronina. Questo alcaloide si trova nelle cellule sane di microrganismi, piante, animali e esseri umani. Esso assume un ruolo fondamentale nel funzionamento corretto della cellula e delle proteine. La sua carenza nell’organismo, infatti, porterebbe come prima conseguenza l’insorgere di stanchezza, malattie e peggioramenti generali dello stato di salute. La diminuita capacità di assumere la xeronina dagli alimenti, a causa del loro stesso impoverimento dovuto a ferti63


LA VIA DELLE PIANTE

terra che lo produce, come insegna la cultura polinesiana, non prevede l’uso di prodotti chimici o sostanze dannose per l’uomo e l’ambiente, contribuendo così a mantenere integre le proprietà curative della pianta. Di seguito, tra i vari materiali oggi disponibili e divulgati al grande pubblico grazie a ricerche americane, canadesi ed europee, vengono riportati alcuni dati riguardanti un test molto recente eseguito su un campione di ca. 8000 persone negli USA dal prof. Solomon, prestigiosa firma scientifica del New York Times. Lo studio pare contribuire a confermare che il Noni è un alimento efficace nel ricreare l’equilibrio naturale del corpo e la sua efficienza funzionale, oltre a risolvere una numerosa serie di problemi di salute e piccole patologie. Per questo negli USA è stato anche inserito nella lista GRAS (Generally Recommended As Safe) dei principi alimentari e degli alimenti basilari.

lizzanti e terreni deboli, in aggiunta a uno stile di vita stressante, una dieta povera, la costante esposizione all’inquinamento atmosferico, sembrano caratterizzare nell’uomo occidentale un aumentato fabbisogno della xeronina a fianco del suo insufficiente apporto dalla nutrizione quotidiana. Il Noni, straordinariamente ricco di principi attivi coinvolti nella produzione dell’enzima, rappresenterebbe una soluzione ideale per garantirsi sia un aumento di apporto diretto della xeronina, sia soprattutto indiretto, con le sue sostanze-stimolo utili alla produzione endogena. Soprattutto le foglie e le radici contengono quelle fonti di aminoacidi utili alla produzione di preparati adatti a stimolare la funzione proteica. Ma il frutto nella sua interezza è di per sé ricco di vitamine, minerali, oligoelementi, enzimi, alcaloidi benefici. La sua coltivazione, inoltre, eseguita con il massimo rispetto nei confronti della Reazione al Noni per patologia

Allergia: diminuzione sintomi Artirte: diminuzione sintomi Respiro: miglioramento Cancro: diminuzione sintomi Depressione: diminuzione sintomi Digestione: miglioramento Energia: aumento Ipertensione: diminuzione sintomi Problemi renali: miglioramento Aumento massa muscolare Obesità: miglioramento Dolore: riduzione Sessualità: aumento desiderio Sonno: miglioramento

n° pazienti

percentuale che ha ricevuto benefici

Principio attivo

948 719 2854 889 807 1593 8327 938 2372 816 2841 4231 1608 1231

84% 81% 77% 65% 77% 89% 92% 85% 67% 71% 75% 88% 87% 73%

xeronina terpene xeronina xeronina xeronina xeronina xeronina scopoletina xeronina proteine xeronina xeronina xeronina xeronina

NB: la presente documentazione costituisce solo un estratto della ricerca citata. Con essa non si vogliono dare consigli medici di alcun genere ma solo indicazioni di possibili benefici naturali dietetici. Per ogni ulteriore approfondimento si raccomanda di contattare il proprio medico curante o il proprio erborista di fiducia. 64


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.