BioGuida 22 - Autunno 2008

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AUTUNNO 2008

N. 22 Trimestrale di ricerca olistica E 2,90

ITINERARI DELLO SPIRITO

SPECIALE ASSOCIAZIONI


“Si definisce buono quello che si ama e cattivo quello che si detesta. Sono invenzioni del nostro spirito. Se la bellezza esistesse nell’oggetto in sé, saremmo tutti attirati dagli stessi oggetti e dalle stesse cose”.

BioGuida

ITINERARI DELLO SPIRITO n° 22 autunno 2008 Trimestrale di approfondimento e ricerca olistica. Aut. Reg. Tribunale di Trieste n°1067 del 26/03/03

Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama

Testata iscritta al ROC n.16994.

in questo numero

Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 1 CNS TS Editore: BioGuida Edizioni di Pierpaolo Bon Sede: Via F. Denza 4, 34124 Trieste. Tel. 040.302110 - Fax 040.9890285 Cell. 338.8852117 info@bioguida.com - ppbi@bioguida.net Web: www.bioguida.com Abbonamenti: 040.302110 info@bioguida.com CCP 51506707 Pubblicità e Marketing: 338.8852117 - 040.302110 ppbi@bioguida.net Fotocomposizione: Luglio Fotocomposizioni, Trieste Stampa: Grafiche Filacorda, Udine. Stampato su carta ecologica sbiancata senza cloro La riproduzione anche parziale di immagini o testi deve essere autorizzata dall’editore. La rivista viene distribuita esclusivamente in punti selezionati e autorizzati. Nessun allegato alla rivista è da considerarsi tale se non esplicitamente autorizzato. L’editore si mette a disposizione degli autori delle cui opere non sia stato possibile risalire alla fonte. I diritti di immagini e loghi pubblicitari sono forniti dai clienti dietro loro autorizzazione e responsabilità.

La via interiore: Il suono del silenzio

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Nuove frontiere del Reiki

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Essenza e distorsione dell’Ego

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Sogni e memoria

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I luoghi della BioGuida Bené

Il metodo Paris Mac Mairi

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La via degli animali: Notizie a 4 zampe

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Parole e musica:

I luoghi:

I nomi di questo numero:

La femminilità tra immagine e identità

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La via della scienza:

Direttore responsabile: Mariangela Valentini

Valeria Aloisio, giornalista de “La Repubblica”. Maura Amelia Bonanno, antropologa culturale, esperta di enneagramma. Umberto Carmignani, maestro di reiki, counselor transpersonale e ricercatore spirituale. Donatella De Colle, psicologa musicoterapeuta. Jacopo Fo, scrittore, attore, fondatore della Libera Università di Alcatraz. Francesco Giordano, critico ed esperto musicale. Stefania Grillo, consulente alimentare metodo Mac Mairi. Paul Kircher e Eleonora Brugger, insegnanti training mentale e interpretazione dei sogni. Paolo Loss, cantante lirico, insegnante di canto gregoriano e vocalità. Laura Mullich, psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico.

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Ad ognuno il suo ritmo Curarsi “con calma”

La via del cibo:

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Recensioni libri

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Recensioni CD

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Disegni e immagini: Cristina Bernazzani, Jacopo Fo, Moreno Tomasetig, Silvia Vernetto (quando non diversamente specificato) In copertina: “Dalle stelle la vita“ di Silvia Vernetto (www.silviavernetto.it) In allegato: depliant Natural Point

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EDITORIALE

Il grande Sipario Che possano raggiungere la saggezza che permette di distinguere il bene dal male. Che possano dimorare nella gloria dell’amicizia e dell’amore. (preghiera del Dalai Lama dedicata al popolo cinese dopo gli scontri di marzo 2008)

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abbagliante kermesse olimpica si è svolta e si è chiusa lo scorso agosto sotto i riflettori del mondo. Abbiamo assistito, in sequenza, alle esitazioni di qualche capo di stato sull’eventualità di boicottare i giochi, alle volontà ed al desiderio di alcuni atleti di donare i loro simboli sportivi al Dalai Lama (solo dopo lo svolgimento delle gare), ai risultati di grandi corpi con i cervelli e i cuori piccoli piccoli, che hanno ambito a un risultato o ad una medaglia, alla spettacolarizzazione dei loro muscoli in movimento. In fondo è giusto così – resta solo la perplessità di constatare che alcun atleta abbia manifestato il suo credo buddista e solidale nello spirito della cultura tibetana (ed è un dato che sulla stima delle grandi cifre risulta singolare). Così la questione del Tibet è ripiombata all’ombra delle cronache internazionali e resta in margine ai nessi tra sport, arte e significato della politica. Eppure, da quando si sono inaspriti gli scontri tra i due paesi nello scorso marzo, Tenzin Gyatso ha lanciato i moniti più alti di significato e di senso rispetto a questi temi, non ha mai smesso di implorare il legittimo rispetto per i diritti e la cultura religiosa del suo paese, sistematicamente ed ulteriormente violati dal potere cinese con l’approssimarsi e lo svolgimento dei giochi. Nel discorso di Dharamsala rivolto a tutti i tibetani lo scorso 6 aprile, ha ripetutamente sottolineato quanto le manifestazioni di protesta del popolo tibetano esprimano una sofferenza fisica e mentale a lungo repressa. Il mancato riconoscimento della libertà del culto buddista e la tendenza a distorcere la verità in ogni occasione da parte dei cinesi (si è dichiarato che i tibetani considerino il Partito Co-

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munista Cinese come il “Buddha vivente”) si è drammaticamente radicalizzata con l’uso della forza da parte dei cinesi: arresti di massa e uso sistematico della violenza nonostante le manifestazioni pacifiche numerose in tutto il mondo occidentale implorassero una soluzione non violenta dello scontro siano ancora nei nostri ricordi dei fatti. “Essere il paese che ospita i giochi olimpici - ha dichiarato il Venerabile ne “Il mio Tibet libero”, ed. Urra - è motivo di grande orgoglio per 1 miliardo e 200 milioni di cinesi” ed è stato giusto svolgere le Olimpiadi in un paese antico come la Cina, ma è altrettanto legittimo che al Tibet venga riconosciuta un’auten-

tica autonomia. Nel suo appello alla Comunità Internazionale del 2 aprile 2008 il leader tibetano aveva chiesto un’immediata sospensione dei conflitti non solo nella cosiddetta Regione Autonoma del Tibet (TAR), ma anche nelle aree più esterne inglobate oggi nelle province di Qinghai, Gansu, Sichuan e Yunnan, dove risiedono comunità piuttosto estese di etnia tibetana ed aveva richiesto una commissione internazionale e indipendente che potesse far luce sui disordini per consentire ai media di testimoniare quanto andava accadendo. Poiché anche questa richiesta è rimasta inascoltata il Dalai Lama (lo scorso 28 marzo) si era rivolto allo stesso popo-

lo cinese, con un richiamo toccante e di straordinaria sensibilità d’animo. Dicendosi vicino alle famiglie dei cinesi feriti e morti negli scontri, ha invocato preghiera per un impegno suo e di tutti ad una soluzione che assicurasse i bisogni di entrambe le parti, “cercando la verità dei fatti” ed un autentico ricorso alla ragione che possa ancor oggi restituire quanto accaduto alla sua propria veridicità. Se fin dall’antichità Tibetani e Cinesi sono stati, infatti, vicini di casa e negli oltre duemila anni di storia hanno vissuto periodi di relazioni anche amichevoli, non si può dimenticare che il buddismo è fiorito in Cina prima di arrivare in Tibet dall’India, ragione per cui va riconosciuta la dovuta discendenza spirituale che viene dai “fratelli e sorelle cinesi più anziani nel Dharma”. Eppure nulla - continua il capo spirituale - può giustificare che, dal 1956, molti tibetani siano costretti a vivere in una condizione di paura costante, continuamente sospettati dal governo di Beijing. (op. cit.). Che fare dunque? E come non smettere di sperare in una soluzione negoziata e pacifica che possa garantire quella che il ministro cinese Hu Jintao ama definire una “società armoniosa”? Non resta che rendere omaggio e solidarietà compassionevole in nome di chi si sente dedito alla causa della giustizia? Manterne vivo il senso di libertà e pienezza? Oppure cosa ancora? “L’Inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte integrante fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”. (I. Calvino, “Le città invisibili”). Il direttore responsabile Mariangela Valentini (marivalentini@libero.it)


LA VIA INTERIORE

Il suono del silenzio di Paolo Loss “Il silenzio è il linguaggio della perfezione, mentre il rumore è l’espressione di una situazione difettosa, di un’anomalia o di una vita ancora disordinata, anarchica e bisognosa di essere padroneggiata, elaborata.” (Omraan Mikhaël Aïvanhov)

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ell’articolo di BioGuida uscito all’inizio dell’estate di quest’anno, ho accennato alla possibilità di superare, attraverso alcuni metodi di ricerca, i limiti che la nostra attuale condizione vitale pone alla conoscenza profonda di noi stessi; tra le proposte suggeritemi dai maestri e dall’esperienza ne individuavo due di collaudata efficacia e cioè lo scioglimento delle tensioni muscolari e la riscoperta del respiro profondo e verticalizzante. Nello stesso tempo mi era sembrato di trovare nella ricerca e nella pratica del silenzio un punto di unificazione tra queste due esperienze. Si apre davanti a noi un percorso di ricerca; esso dovrà partire, in ogni caso, dalla scoperta che la nostra vita quotidiana è piena di rumori e povera di spazi di silenzio; questo silenzio, una volta raggiunto, sarà la medicina di tanti dei nostri mali e la via verso le profondità della nostra coscienza.

Il silenzio esterno E’ necessario in un primo momento farci alcune domande sugli ambienti in cui viviamo, sui livelli di rumorosità che ci circondano e come liberarcene per poi proseguire verso la conquista del silenzio interiore. Purtroppo il nostro corpo tende con facilità ad abituarsi ai più diversi equilibri di stimoli: provate a pensare, ad esempio, a quanto sale mettiamo nei cibi e a quanta fatica facciamo a ritornare a mangiare del cibo meno salato. Allo stesso modo non ci accorgiamo più della quantità di rumore in cui viviamo, tanto ne siamo abituati. Così Nicoletta Polla Mattiot: “L’udito memorizza il livello sonoro a cui è esposto non permettendo all’orecchio di sentire i suoni naturali, si assuefà tanto che si crea una sorta di dipendenza, come quella di accendere la radio o la televisione appena arrivati a casa”. Le persone abituate a vivere in ambiente molto sonoro, quando

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immersione continua nel rumore) merita l’esperienza dei nostri ragazzi nelle serate e nei fine settimana. La prima osservazione riguarda il perché della ricerca delle forti sensazioni, siano esse rumori o droghe. Siamo rigidi e insensibili a causa dei traumi della nostra storia, dell’ambiente troppo aggressivo, della cattiva nutrizione che ci avvelena, del respiro ansioso e della mancanza di una corretta attività motoria. Abbiamo formato delle grosse “callosità” difensive in tutto il nostro corpo. Siamo drogati e insensibili, sempre alla ricerca di dosi più elevate di sensazioni e per sentirci vivi aumentiamo le dosi “normali “ di sensazioni ed emozioni. Ecco uno dei motivi della ricerca di più alcool, più droga, musica più forte, films più emozionanti.

Vivere con la gente sono esposte al silenzio profondo, possono addirittura avere un senso di vertigine: manca loro la parete sonora a cui sono abituati ad appoggiarsi. Ed ecco alcuni esempi di rumorosità degli ambienti in cui purtroppo, viviamo.

L’ambiente La casa in cui trascorriamo molto tempo della nostra vita, in cui passiamo le ore dei pasti ma soprattutto le ore del sonno è piena di rumori: la radio o la televisione accesa, la lavatrice, la lavastoviglie o l’aspirapolvere in funzione, i vari attrezzi di cucina di volta in volta in funzione, sono l’accompagnamento poco musicale alle nostre giornate. Il livello di rumorosità delle nostre case ci spinge a parlare ad alta voce per farci sentire e se non siamo noi a farlo possiamo partecipare involontariamente, con l’ascolto, alle chiacchiere ad “alta voce” dei nostri vicini. Nei momenti in cui tutto ciò tace possiamo sentire addirittura, il ronfare del frigorifero. Non esistono veri momenti di silenzio. In casa arrivano anche i rumori della strada a causa delle finestre aperte o dei serramenti poco adatti a trattenere all’esterno rumori e polvere. La strada poi, che frequentiamo per recarci al lavoro o al mercato, ci scarica addosso decibel a iosa di motori, di frenate, di clacson, di grida. La scuola che i nostri figli frequentano non lo è meno. Provenendo da ambienti rumorosi, i nostri ragazzi, conservano e aumentano il livello di rumorosità che poi ricercheranno ancora nelle ore di studio, ascoltando ad esem-

pio, canzoni con le cuffie ad alto volume. Per molti di noi l’ambiente di lavoro è la continuazione del frastuono della strada.

I danni del rumore La casa, il bar, la scuola, l’officina, il mercato sono, dal punto di vista della rumorosità, ambienti poco sani: il rumore ad alto volume tiene alto, ad esempio, il livello dell’adrenalina nel sangue. In estrema sintesi ecco quanto ci dice il dott. Cristiano Ravalli, specialista in medicina del lavoro, elencando i danni causati dal rumore. Il primo danno, dice Ravalli, sarà una diminuzione dell’udito ma non ne mancheranno altri a carico di altri organi, ci potrànno essere fenomeni a carico dell’apparato cardiocircolatorio come la comparsa di ipertensione e una variazione della frequenza cardiaca e ancora danni all’apparato digerente, all’apparato endocrino (vedi aumento dell’attività del surrene o alterazioni mestruali) e al sistema respiratorio. A margine Ravalli fa notare che ci possono essere, sempre causati dall’esposizione al rumore, variazioni psicologiche e comportamentali (altre informazioni in: www.arpa.emr.it/pubblicazioni/rumore/generale_475.asp, dove è detto che: “un ambiente acustico è sfavorevole quando costituisce una condizione di pregiudizio per una buona qualità della vita“). Il discorso comincia a farsi preoccupante: se non facciamo attenzione a ridurre il rumore nella nostra vita siamo a rischio di ritrovarci con molte malattie. Qualche parola in più (dal punto di vista della

Spostiamo ora l’attenzione verso il rumore che ci viene dal contatto con le persone. Le città in cui viviamo sono ambienti poco sani: la presenza continua di elevate quantità di persone sconosciute ci fa sentire sempre in pericolo (la televisione con il suo bombardamento di aggressioni e violenze ne è una delle concause), i continui rumori eccessivamente alti ci stressano, l’aria poco sana ci priva della quantità indispensabile di ossigeno, la mancanza di momenti di silenzio, infine, ci fa vivere come rintronati e senza contatto con noi stessi. Siamo circondati da un ambiente eccessivamente rumoroso e ciò per lunghi periodi. Dove cercare un po’ di silenzio? Due esempi ci aiuteranno a capire che si può vivere in modi diversi. Viaggio frequentemente in treno e ho occasione di entrare in contatto con persone e gruppi delle più varie provenienze. A distanza di pochi giorni mi sono trovato a contatto con piccoli gruppi di famiglie con bambini piccoli di diversa origine: la prima volta ho incontrato famiglie provenienti dal Bangladesh ma residenti nel Veneto. I genitori, molto giovani, erano tranquilli e così i loro numerosi figli: nessuno correva o gridava. Due giorni dopo ho rivissuto una situazione simile ma questa volta con famiglie italiane: i genitori parlavano tra di loro ad altissimo volume (qualcuno gridava), i figli non stavano un momento tranquilli, correvano per il treno incontrollati. Probabilmente, a questo secondo gruppo, l’abitudine a vivere nella confusione impediva di accorgersi del danno che facevano a sé stessi e a chi era con loro sul treno. Altrettanto avrete sicuramente

notato frequentando i ristoranti in città diverse. Ci sono città in cui nei ristoranti anche il rumore dei piatti è attenuato, tutti parlano sottovoce; se c’è della musica è diffusa ad un livello appena udibile. In altre città avviene il contrario: la musica di sottofondo è troppo alta, l’uso smodato di alcool toglie le inibizioni e di conseguenza tutti parlano forte e la crescita del frastuono non ha limite. Nel primo caso sicuramente digerirete meglio quanto avrete mangiato. Un esempio citato dal dottor Paul Chauchard professore di neurofisiologia alla Sorbona nell’introduzione al libro della M. L. Aucher “L’homme sonore” ci chiarisce a quali conseguenze possiamo andare incontro, se non mettiamo un limite alla rumorosità dell’ambiente in cui viviamo: “Un topolino bianco è stato sottoposto in laboratorio ad una prova di resistenza mentre gli veniva fatto sentire un forte suono di sirena. Dopo pochi secondi il povero topolino veniva colpito da una crisi epilettica e continuando l’esperimento segnalava forti perturbazioni a livello viscerale e vari disturbi nervosi”. Se l’esperimento fosse continuato sarebbe sicuramente morto.

Da dove cominciare Da dove cominciare per attenuare il rumore attorno a noi? E’ necessario fare delle scelte precise nei riguardi dei gesti, delle parole e dell’ascolto. I gesti poco consapevoli sono in genere generatori di confusione. Aprire e chiudere porte, finestre; spostare sedie possono essere gesti gentili e quasi silenziosi ma, fatti pensando ad altro, possono essere fonte di rumore continuo. Il pasto consumato in un ambiente con la televisione o la radio accesa difficilmente sarà un pasto tranquillo sia per la qualità delle trasmissioni, per il tipo di emozioni da gestire che per il livello della confusione. Le parole dette sotto stress o rabbia sono poco vicine al silenzio: escono da corpi sotto tensione

e magari con la voglia di “colpire” chi ci ascolta. Se l’ascolto è soffuso di “compassione“ verso chi ci parla farà uscire dai nostro cuori comprensione e dolcezza prima che aggressività e manterrà ad un livello più basso la nostra voglia di esplodere di fronte ad un’opinione diversa. Uno sguardo indagatore e giudice tiene in tensione perenne il collo; ogni parola detta in questa situazione sarà troppo acida per mantenere l’ambiente tranquillo. Tenere sotto controllo gli occhi, ammorbidire lo sguardo, può essere un atteggiamento che a lungo favorirà una visione meno pessimistica della vita. La respirazione dei presenti sarà più tranquilla, ognuno saprà attendere il suo turno per parlare e le parole non si accavalleranno, facendo salire il volume della conversazione. Un ultimo pensiero, prima di chiudere questo articolo, in attesa di riprendere l’argomento entrando nel castello del silenzio interiore a cui quello esteriore fa da strada e da porta di ingresso. Omraan Mikhaël Aïvanhov, nel suo “Il senso del silenzio”, afferma: “E’ nel silenzio che il sapere, sepolto nel più profondo di noi stessi, affiora a poco a poco alla coscienza”.

Bibliografia Nicoletta Polla Mattiot, “Riscoprire il silenzio” Baldini Castoldi Dalai Editore. Omraam Mikhael Aivanhov, “Il senso del silenzio”, Edizioni Prosveta. Vimala Thakar, ”Il mistero del silenzio”, Ubaldini editore.

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LA VIA INTERIORE

Musicoterapia: ad ognuno il suo ritmo di Donatella De Colle

Cos’è la musicoterapia?

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a parola musicoterapia evoca, intuitivamente, il concetto di “fare terapia” e curare attraverso la musica e i suoni. Il concetto è esatto in parte. Nel luogo comune si può pensare sia musicoterapia il semplice ascoltare musiche rilassanti, o appositamente create per alleviare stati d’ansia, stati depressivi o per attivare e risvegliare il buon umore. Si possono trovare alcuni CD in libreria che riportano la dicitura “musicoterapia per la depressione” o “musicoterapia per l’ansia”, ad esempio. Molte musiche vengono utilizzate per meditare e altre per attivare alcuni Chakra, o l’elemento Acqua piuttosto quello Fuoco, Terra o Aria. Nell’esperienza quotidiana si può pensare a chi suona uno strumento musicale, che ben conosce il piacere liberatorio ed espressivo dato dal suonare, magari con altre persone. Anche chi semplicemente canta sotto la doccia, oppure in macchina o mentre si fa la barba, prova piacere, si euforizza, si rilassa o si diverte con questo semplice atto. Inoltre, tutti abbiamo sperimentato il piacere di una bella cantata insieme, magari di ritorno da una gita. Quando siamo tristi preferiamo ascoltare un certo tipo di musica piuttosto che un altro e sappiamo che, se vogliamo tirarci su, dobbiamo scegliere un brano ritmato o veloce, oppure un brano collegato ad un ricordo o a una precisa situazione. Insomma. sia nell’esperienza quotidiana, sia in quella proposta dalla larga diffusione di massa, è facile comprendere come con i suoni si possa stare meglio, si possano stimolare alcuni punti, si possano ricordare avvenimenti e provare emozioni, consolare e farsi compagnia, esplorare parti di sé, socializzare e sentirsi meno soli. La musica è un linguaggio con le sue caratteristiche ma, a differenza di tutti i linguaggi in cui vi è una precisa corrispondenza fra “significante” (ad esempio il suono e la scrittura della parola “cane”) e il “significato” (il concetto del “cane”), dove questa relazione arbitraria e convenzionale è diretta e indiscutibile (pronunciando la parola “cane” il concetto ad essa collegato è solo quello dell’animale a quattro zampe che

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La musicoterapia poggia sul principio che il suono è elemento primitivo, intuitivo, accessibile, disponibile, utilizzabile come strumento di comunicazione senza l’uso della parola e, quindi, utilizzando prevalentemente l’emisfero destro del cervello, che è intuitivo, creativo e analogico. Con la musicoterapia si può iniziare a conoscere meglio se stessi e scendere in profondità in modo naturale ed armonioso.

Le radici

abbaia e ha la coda), la musica non ha un rapporto diretto fra significante e significato ossia fra i suoni, melodie, ritmi e le emozioni, ricordi, idee. Ciò vuol dire che cinque persone che ascoltano la stessa musica proveranno cinque emozioni dfferenti, avranno cinque immagini diverse e diranno cinque cose diverse, perchè il “musicale” risuona in loro a seconda di come sono, delle loro esperienze sonore, della cultura di appartenenza e del modo personale di sentire quei suoni (le percussioni per un africano hanno un significato diverso che per uno scozzese, o ancora il suono del treno ha un significato diverso per chi abita vicino alla ferrovia piuttosto che per chi abita in montagna). Quindi, ognuno ha bisogno di musiche diverse per rilassarsi, attivarsi, ritrovarsi. A dir la verità, c’è accordo nel riconoscere che esistono alcuni suoni comuni a tutti gli uomini, gli “universali sonori”, che accomunano le persone al di là della propria cultura (come il rumore del vento, il battito cardiaco, il rumore dell’acqua e, in termini musicali, la scala pentatonica, gli intervalli di seconde e di terza, il silenzio, la tonica e la dominante). Siamo quindi tutti diversi nelle nostre esperienze sonore e “risuoniamo” in maniera diversa, pur se accomunati da suoni arcaici e primitivi che ci definiscono come “genere umano”. Sono suoni definiti “regressivi”, suoni che riportano molto indietro nel tempo e nel profondo di noi stessi. Già dal momento del concepimento infatti siamo immersi

nel suono, o meglio nella vibrazione: il suono è movimento di onde sonore che si propagano nell’aria, nell’acqua e attraverso i corpi solidi. Tutti i rumori interni al corpo della madre giungono al feto e lo avvolgono come una “coperta sonora”, un involucro, diventando il suo involucro, il suo nutrimento, definendo la presenza della madre. Per questo, i suoni che il feto percepisce in maniera totalitaria attraverso il suo corpo. che riceve le vibrazioni e vibra anch’esso e, dalla 24.ma settimana di gestazione, i suoni che arrivano attraverso l’orecchio ormai completo nella sua formazione, assumomo un significato affettivo molto importante. Il senso della madre viene concepito come entità e unità con il sé, relazione simbiotica e profonda con lei, “paradiso perduto” senza differenziazione ma in congiungimento con il Tutto. Per questi motivi il suono ha un’importanza enorme nella nostra vita: siamo concepiti nella vibrazione e nel movimento e il suono assume per noi il senso stesso della vita. Fare musica, movimento, danzare, sono quindi tentativi inconsci di ritornare nel luogo originario, a quell’insieme di esperienze di vita prenatale, un tempo passato, lontano ed assente che “... può tornare solo nell’evocazione nostalgica di quella diade primaria e funzionale feto-madre, infinitamente tradotta e rielaborata in suoni che, pur sublimi, tentano in modo imperfetto di presentificarlo per un momento (“L’Angelo della Musica”, Manarolo, pag.64, ed. Omega).

Abbiamo visto come il suono e la vibrazione fanno parte della nostra quotidianità fin dalla nascita, addirittura prima di nascere, quindi usare i suoni per comunicare è un modo molto intuitivo e alla portata di tutti. Ovviamente molti altri, nel corso del tempo, si sono accorti di tali potenzialità del suono: soprattutto si è scoperto che somministrare determinati suoni o melodie, anche in associazione alla danza, aveva un effetto di guarigione. Vediamo alcuni esempi: nell’antico Egitto i sacerdoti utilizzavano il canto per calmare il dolore (cantare provoca il rilascio di endorfine, sostanze che funzionano da analgesico) e per curare la sterilità. Una simile funzione calmante la ritroviamo anche nel mito di Orfeo, che usava il canto per ammansire le bestie infernali e poter così riavvicinarsi alla sua amata Euridice, o nei racconti sull’oracolo di Delfi che calmava le donne in preda all’isteria cantando delle nenie. I Greci, che per primi hanno usato il termine “musicoterapia”, utilizzavano la musica anche nell’educazione dei ragazzi: secondo loro diverse musiche avevano differenti influenze sulla psiche (ad esempio, il modo musicale tipico della tragedia aveva l’effetto di invitare all’azione e all’eroismo, mentre il modo della lirica religiosa aveva l’effetto di equilibrare le facoltà d’animo). Ancora, i Babilonesi e gli stessi Greci crearono un sistema in cui c’era corrispondenza fra suoni, numeri e astrologia. Il grande Pitagora, con metodo scientifico, formulò l’ipotesi che, sia i modi musicali (maggiore o minore) che alcuni intervalli fra le note (la “distanza“ fra una nota e l’altra), inducevano stati di benessere per l’individuo in ascolto; la sua teoria terminava con l’idea che le relazioni armoniche della musica contengono le leggi universali del cosmo. Anche Platone sosteneva che la musica avesse effetti sulla psiche dell’ascoltatore e, in particolare, il potere di calmare paure ed angosce, quindi era importante utilizzarla nell’edu-

cazione, poichè sperimentare il ritmo e l’armonia, che sono basati su regole precise, disciplinano l’individuo e donano saggezza e ragione. Nell’antica Roma si conoscevano gli effetti della musica sulla psiche: nel 90 a.C. si riporta di un medico di nome Ascletiade di Bitinia che utilizzava la musica per curare le malattie mentali, avevando rilevato dei miglioramenti nei pazienti afflitti da quei problemi. Nel Medioevo si trovano numerosi esempi del “musicale” utilizzato con funzione sedativa e catartica, liberatoria; spesso, ma non solo nel Medioevo, la musica veniva usata per entrare in uno stato di trance o di estasi (fruita in determinate modalità ritmiche e di intensità, la musica contribuisce insieme al movimento ad alterare gli stati di coscienza, fino ad accedere a stati di “apertura” o, in certe credenze, di “veggenza”). In Puglia possiamo ricordare il fenomeno del “tarantismo” ancora di recentissima memoria: in questo eventorituale le donne “morse” dalla tarantola danzano come impazzite a causa del suo veleno e vengono”salvate” e guarite dalla melodia suonata dai musicisti a ritmi sempre più ossessivi, fino a portarle fuori dalla “crisi”. La musica diviene quindi “magica” nel simbolismo collettivo, in grado di far scomparire il “male” e riportare il “bene”. (si veda l’articolo “Il morso di Dioniso” pubblicato sulla BioGuida n.2 - Autunno 2003). Verso il 1500, il bagaglio di esperienze storiche accumulate dagli studiosi favorì il sorgere dei primi studi scientifici sulle reazioni fisiche al suono e alla musica, fino a divenire un filone teorico specifico che, con l’avanzare della tecnologia, permise nel ‘900 di scoprire come il suono, prodotto o ascoltato, influisca sull’attività cardiaca, la pressione arteriosa e, più in generale, sulle emozioni. Queste scoperte sono poi convogliate nella nascita di una vera e propria disciplina, la “musicoterapia” appunto, che utilizza il “suono” in senso generale per aiutare le persone attraverso stimolazioni senso-motorie, in grado di provocare delle attivazioni dell’organismo, che favoriscono il mantenimento, il miglioramento o il recupero dello stato di benessere.

Come funziona? Si può pensare che “fare musicoterapia” consista nel far ascoltare musiche generiche al paziente, ma non è così. Oppure che si canti tutti assieme in un gruppo.

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LA SILICE ORGANICA

LA VIA INTERIORE

O ancora che una persona ascolti un CD con una musica creata appositamente per combattere l’ansia. Questa non è musicoterapia. La musicoterapia invece può essere considerata una forma di psicoterapia: dipenderà dagli obiettivi dell’intervento e dalle competenze del terapeuta, il fatto di esserlo o meno. Nella psicoterapia si effettua un’analisi del profondo dell’individuo, con l’aiuto dello psicoterapeuta, veicolando i contenuti della psiche attraverso l’uso delle parole. Si parla, si ragiona, si ricorda, si elabora, attraverso le parole. Il linguaggio, figlio di un’attività logica e razionale, dipende dalla zona dei lobi temporali del cervello. Le emozioni e le esperienze, fatte ed apprese, si sviluppano invece in un’altra parte, nel sistema limbico, in particolare nella zona dell’amigdala e dell’ippocampo, che presiedono anche ai meccanismi di percezione del ritmo e della protomelodia (le strutture melodiche più arcaiche). Questo significa che musica ed emozioni sono gestite dagli stessi elementi a livello celebrale, nel sistema limbico, mentre il linguaggio è gestito da altre zone del cervello. Quindi, per accedere alle emozioni ed ai ricordi l’uso delle parole diventa un percorso più lungo ed articolato, mentre l’uso dei suoni conduce direttamente a quel bagaglio di memorie. Ciò permette di lavorare anche con chi non è in grado di usare la parola, come i bambini, gli handicappati gravi o le persone in coma. Ma, in generale, anche con persone normalmente strutturate, che fanno fatica ad accedere alle loro emozioni e a “spiegarle” a parole. Inoltre, il recupero e l’accesso possono diventare più veloci se si usano i suoni, poichè non intervengono meccanismi di difesa, che sono invece ampiamente presenti sul piano verbale. In musicoterapia si usano i suoni per comunicare e non le parole; queste permette di lavorare con la persona in maniera più diretta, semplice ed accessibile, priva di “filtri” attivati dalla ragione.

Come si usano i suoni Da queste premesse, si può facilmente capire che, in musicoterapia, non ci può essere una mera somministrazione dei suoni o addirittura una auto-somministrazione. Infatti, il lavoro viene svolto attraverso la relazione che si instura fra terapeuta e paziente, i quali “parlano” tra loro attraverso i suoni. Il dialogo quindi è fatto di suoni prodotti all’interno della

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relazione, usando strumenti musicali semplici e suonati in maniera anche non convenzionale: xilofoni, maracas, piccole percussioni, metallofoni, strumenti etnici di materiali naturali, la stessa voce, usata come strumento musicale. La “partitura” che emerge da questo “suonare insieme” assume un senso all’interno della relazione, dove i due “comunicano qualcosa attraverso i suoni”. I suoni e la loro strutturazione ritmica, melodica, armonica, temporale, vengono letti dal terapeuta allo stesso modo in cui lo psicoterapeuta analizza le parole o il discorso del paziente. Il suono diviene significante per le emozioni e gli stati d’animo, che vengono poi elaborati attraverso la scoperta di

sonorità nuove: ad esempio, un paziente che utilizza incessantemente un ritmo ossessivo, rimandando così ad una sua condizione psicologica di “stereotipia”, potrà giungere progressivamente ad una modificazione del ritmo, introducendo pause o cambi, oppure il silenzio, segno di un cambiamento nella percezione profonda. Per l’importanza della relazione “non verbale” fra terapeuta e paziente, non può esserci quindi un’unica musica terapeutica, che da sola “aiuta” il paziente, ma piuttosto l’instaurarsi di una vera e propria “relazione musicale”, che diviene terapeutica quando diventa in grado di favorire le aperture e le possibilità esplorative del sé.

I campi di applicazione La particolarità di questa disciplina è la sua possiblità di utilizzo dalla gravidanza alla vecchiaia, passando per la normalità e per la patologia, proprio grazie alla mediazione del suono, elemento così primario e primitivo. In senso preventivo la musicoterapia può essere utile con le donne in gravidanza per favorire il benessere e la comunicazione con il nascituro; con i bambini per favorire l’espressione di sè e l’armonizzazione; con gli adulti per favorire la conoscenza di sè e lo sviluppo delle proprie potenzialità; nella terza età, con funzione stimolante ed aggregante. Nelle patologie si può lavorare con i piccoli prematuri al fine di favorire uno crescita del peso e un recupero generale; con bambini e ragazzi con difficoltà di adattamento e comportamentali; nell’autismo e in genere nelle difficoltà linguistiche; in tutti i casi di handicap fisico e psico-fisico, anche per gli adulti. Nei casi di depressione fino ai disturbi di tipo psichiatrico. Buoni risultati vengono ottenuti nella cura dell’Alzheimer, nei casi di demenza senile e nel coma, in quanto vengono offerti stimoli che permettono di far permanere le competenze ancora presenti nell’individuo e rallentarne il processo degenerativo. Al termine di questa digressione potrebbe essere interessante condividere alcune riflessioni scaturite dall’esperienza individuale e professionale: quale è il senso dei “nostri” suoni per noi stessi? Qual’è l’importanza del conoscere i “propri” suoni in rapporto al proprio percorso di evoluzione personale? Il suono “personale” è una vibrazione globale, come il respiro, il rumore dell’inspirazione e dell’espirazione, il ritmo dei propri movimenti, la propria voce, il brano musicale che è “nostro” perchè rappresenta un pezzo di noi, il rumore del treno che passa vicino a casa e che ci accompagna giorno dopo giorno, per anni. Quali ricordi, esperienze ed emozioni si celano dietro a tutto ciò? Esperienze di sè, contatti con il nucleo più profondo. L’anima che ci parla attraverso vibrazioni che hanno “senso”. In musicoterapia viene messo in scena il nostro mondo interiore e si impara a dare significato a vissuti ed emozioni. Siamo suono, movimento, parola: nella ricerca del proprio “paradiso perduto”. Lo stato di u unione con il Sè. (disegni di Cristina Bernazzani)

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LA VIA INTERIORE

Curarsi “con calma” di Jacopo Fo

I poteri dello sbadiglio

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onsiderato segno di cattiva educazione, soprattutto se non ci si mette la mano davanti alla bocca, lo sbadiglio è oggi rivalutato da ricercatori new age e trainer sportivi. Esistono lo “yoga dello sbadiglio” e lo “stretching sbadigliato” basati sulla pratica ininterrotta di questo piacevole slogamento mandibolare che può durare anche due ore. Senza controindicazioni induce l’allungamento della muscolatura e lo sciogliersi spontaneo delle articolazioni. Una serie di test sui simulatori di guida, commissionati dalla FIAT, hanno poi dimostrato che sbadigliando si hanno fino all’80% di probabilità in più di evitare un incidente. Infatti la maggiore quantità di ossigeno immesso nei polmoni grazie agli sbadigli oltre a indurre il rilassamento muscolare induce una minore attività della mente razionale in favore del cervello “inconscio” che controlla i riflessi istintivi che sono 5 volte più veloci. Infine aumenta le capacità percettive e galvanizza i sensori del piacere. Far l’amore sbadigliando ininterrottamente può provocare dissidi con il partner ma amplifica il godimento in modo esagerato.

Sbadiglio erotico Abbiamo già parlato del potere rilassante dello sbadiglio, della sua capacità di aumentare la velocità di reazione, ed evitare gli incidenti automobilistici. Ma lo sbadiglio, come ho potuto sperimentare direttamente aiuta anche a risolvere l’eiaculazione precoce. L’aumento della percentuale di ossigeno nel sangue che si ottiene sbadigliando ininterrottamente amplifica le percezioni aiutando così l’uomo a non concentrarsi soltanto sull’ascolto delle sensazioni genitali. Sbadigliare ha pure un effetto Viagra, infatti il rilassamento muscolare fa si che i vasi sanguigni non vengano più “strozzati” dalle contrazioni e si ottiene un’eccitante vasodilatazione. Lo sbadiglio ci insegna la respirazione profonda mai imparata per la fretta della maggioranza degli ostetrici: non danno ai neonati il tempo di abituarsi a respirare coi polmoni e trasformano il primo respiro in un evento traumatico tagliando il cordone ombelicale immediatamente. Siamo gli unici mammi-

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feri a subire una tale scortesia e la nostra capacità respiratoria ne risulta menomata.

Sbadigliare rende intelligenti Sbadigliare aiuta anche a lenire il dolore. Aumenta l’ossigeno nel sangue e si “spegne” la mente”razionale”, ci si distrae, non si ascolta il dolore e le energie risparmiate distraendoci dal dolore le usiamo per produrre endorfine, sostanze che il nostro corpo crea spontaneamente per calmare il dolore. Ma lo sbadiglio aiuta anche a pensare più lucidamente: l’inibizione della mente razionale libera le capacità più intuitive e creative che stanno dietro ogni colpo di genio. Da questo stato di coscienza risultano avvantaggiate anche le capacità empatiche, l’intelligenza emotiva. Come ho verificato nei miei corsi di “yoga demenziale”, lo sbadigliare a lungo provoca una certa ebrezza, brividi, lievi giramenti di testa e una certa ilarità. Una stato simile all’ubriachezza. Insomma l’aria è una droga, da assuefazione ma non ha effetti collaterali, fa bene, è legale ed è pure gratuita. Sbadigliate!

Automassaggio Piacevole Era una notte buia e tempestosa, una colica mostruosa mi sconquassava i visceri. Non avevo in casa analgesici e avevo già verificato che il movimento rallentato è miracoloso per i dolori articolari e la calvizie, ma non c’entra nulla col mal di pancia. La meditazione e l’autoascolto mi aiutavano a sopportare il dolore, ma non riuscivano a scioglierlo. Era evidente che dentro di me si stava svolgendo una battaglia titanica nella quale i miei organi cercavano di riequilibrarsi. Per rendere meno doloroso il conflit-

to, dovevo trovare un efficace sistema d’intervento. La medicina tradizionale cinese vede il corpo come una rete di canali dove scorrono l’energia maschile yang e l’energia femminile yin. La malattia dipende da uno squilibrio tra queste due energie. Lungo i canali ci sono dei punti che, manipolati, funzionano come rubinetti e permettono di regolare il flusso dell’energia ristabilendo l’equilibrio negli organi malati. Se fossi stato un abile agopuntore avrei potuto usare un ago sottilissimo per rimuovere la causa energetica della colica e far cessare subito il dolore. Purtroppo non lo ero. Però mi venne un’idea. Da anni sono convinto che il corpo comunica alla mente razionale le sue esigenze preferibilmente attraverso il piacere. Ricorre al dolore solo se non c’è altra possibilità. Pensai allora che, se avessi esplorato il mio corpo massaggiandolo centimetro per centimetro, avrei trovato, lungo i canali energetici, dei punti gradevoli da massaggiare. Questi punti dovevano essere i rubinetti giusti da manipolare per placare la tempesta energetica che stava triturandomi. Se avessi massaggiato quei punti uno per uno, fino a che persisteva la sensazione di piacere, avrei alla fine ristabilito l’equilibrio nella mia pancia. Praticamente si trattava di fare un massaggio sotto dettatura. Volevo affidarmi alla saggezza del mio corpo biologico e seguire le indicazioni che lui mi impartiva attraverso le sensazioni piacevoli. Iniziai. Non fu facile perché il dolore era forte. Cominciai dalle dita dei piedi e iniziai a trovare dei punti che mi inviavano tenui segnali gradevoli, che insistendo si intensificavano. Provavo a toccare ogni zona in modi diversi, lievi carezze, pressioni, frizioni, grattini... fino a trovare il modo che dava un qualche piacere. Dopo circa 5 minuti, sentii che il dolore stava allentando la sua morsa. Continuai ancora per mezz’ora, e alla fine, il male era sparito, e mi addormentai. Da allora ho sperimentato su di me numerose altre volte questa tecnica, non ho più coliche ormai da tre anni, e ne ho tratto giovamento per tutta una serie di altri malanni collegati a un cattivo funzionamento degli organi (ovviamente ho superato la gastrite anche perché ho modificato il mio modo ansioso di vedere la vita e ho rinunciato a lavorare in modo stressante). È proprio l’uovo di Colombo! L’unico problema è che non la si può pra-

ticare sugli altri, perché solo tu puoi sapere esattamente come ti piace in quel punto, istante per istante. Ammetto che su questa tecnica la mia sola testimonianza è poco convincente. Però devi ammettere che l’idea di poterti curare seguendo i messaggi di piacere inviati dal corpo biologico è affascinante (oltre che antica). Provaci, di sicuro non rischi di farti male. Se funziona, scrivimi due righe. Ogni medicina ha bisogno di cavie volontarie.

Terapia del Dolore C i s o n o c a s i n e i q u a l i n e a n ch e l’“automassaggio piacevole” ti può tirare fuori dai guai. È il caso del mal di denti, a esempio. Un ascesso è un processo meccanico di gonfiamento doloroso provocato da un’infezione che solo un’incisione può risolvere. Se è notte, non hai analgesici né dentisti a portata di mano, l’unica cosa che puoi fare è sopportare. In casi simili, l’unica cosa è prendere il dolore per il verso giusto. Innanzi tutto bisogna separare il dolore dalla paura del dolore. Spesso infatti la tensione psicologica agisce da moltiplicatore del male. C’è da dire subito che la sofferenza ha un tetto fisiologico. Schiacciarsi un dito o maciullarsi un braccio non fa molta differenza. Inoltre, aldilà di un certo livello, il corpo decide che il dolore è troppo e quindi si cade in uno stato confusionale, si sviene o si muore. Quindi non c’è da temere. Rinfrancati dall’esistenza di questo fantastico meccanismo di autobloccaggio del dolore, puoi quindi affrontarlo con calma e determinazione. Che fare? La strategia deve mirare a far scattare il più presto possibile uno stato di abbandono mentale. Quanto più tu resisti al dolore, tanto più attivi la mente razionale e la volontà e tanto più a lungo soffri. Al contrario bisogna cessare ogni resistenza. Abitualmente tendiamo a circondare il dolore con un’area di contrazione. Prova invece a non interferire, a lasciare che il dolore si espanda. Per qualche istante il male aumenterà d’intensità, finché, raggiunto il culmine, scatta qualche cosa e il cervello entra in uno stato di torpore che ti porta rapidamente al sonno (o al coma... ma via, cerchiamo di essere ottimisti!). Un’altra tecnica per annullarsi davanti alla sofferenza me l’ha suggerita Cinzia Lenzi. Consiste nel rilassarsi immaginando che il corpo si espanda e che cessino di esistere i confini tra sé e il letto, l’aria e tutto il resto. Una notte in cui ben quattro denti del giudizio mi tormentavano le gengive, sperimentai un’altra figurazione estremamente

efficace per mettere K.O. la mente razionale e non registrare il dolore. Immaginai di morire. Mi dissi “O.K. sto per morire, non ce la faccio più, muoio! Addio tramonti, donne fantastiche, imprese colossali. Ho vissuto abbastanza, ho avuto un’immensa fortuna quasi tutti i giorni. Ecco muoio. Click”. E ho fatto come se stessi morendo, mi sono rannicchiato, compattandomi tra le lenzuola e ho fatto “click” dentro di me, spegnendo la luce e cercando di accettare con un mezzo sorriso qualunque cosa fosse successa. Insomma, mimai la morte migliore che potessi immaginare. Non fu difficile, anche perché sapevo che è molto raro morire per una cosa del genere. Infatti non morii. In compenso il dolore diventò un evento che percepivo, ma al di là della dimensione nella quale vivevo. Non so come spiegarlo meglio. Poi mi addormentai. Il giorno dopo, i denti del giudizio avevano finalmente perforato le rispettive gengive, e io avevo soltanto un normalissimo male cane.

inerti con altre fasce muscolari educandole a muoversi in modo appropriato. Infine il movimento totale, secondo alcuni, solleciterebbe lo sviluppo della mente. Infatti ogni muscolo sarebbe collegato a una precisa zona del cervello. Riattivando i muscoli che generalmente non utilizziamo, o utilizziamo male, si otterrebbe un risveglio delle zone cerebrali a essi collegate.

Movimento Rallentato Il movimento rallentato è un’autoterapia formidabile. Richiede un minimo di pazienza e calma, ma ne vale la pena. Per farlo devi applicarti a muoverti veramente al rallentatore. La prova che ci riesci sul serio è che la zona interessata si scalda, formicola o sembra aumentare di peso. Basta riuscirci una sola volta per imparare tutto quello che c’è da imparare. Nonostante questo, le persone hanno difficoltà ad accostarsi a questa tecnica. Nella nostra civiltà maniaca della grandezza, ricca e consumista, pare assurdo che un piccolo movimento lentissimo possa ottenere un vero grande risultato. Ma è così. I cinesi praticano tecniche analoghe da secoli. Sembra assurdo poi che per ottenere i migliori risultati da questa tecnica non vi sia proprio nient’altro da sapere oltre alla necessità di produrre un movimento davvero lento. Possibile che sia così facile? In effetti per molti è difficilissimo. Ma non c’è proprio nient’altro da imparare. Muovete tutti i muscoli che potete nella zona che volete curare e fatelo il più lentamente possibile. Oltre ai disturbi che già abbiamo citato, c’è da dire che muovere veramente tutti i muscoli del corpo riuscendo a controllarli pezzo per pezzo, è una terapia che ha dato risultati strabilianti nelle malattie che provocano la degenerazione dei muscoli. Da una parte si rallenta il decadimento, dall’altra si riesce a sostituire in parte i muscoli

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LA VIA DELLA SCIENZA

Portare i sogni alla nostra memoria di Paul Kircher e Eleonora Brugger

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l sogno racchiude un enorme potenziale che consente di aiutarci nella crescita personale. Infatti guida alla risoluzione di problemi, svela aspetti del nostro inconscio e può aiutarci a risolvere paure e blocchi emozionali. Spesso accade che, attraverso “sogni precognitivi”, ci raggiungano informazioni dal “futuro”: diverse scoperte ed invenzioni importanti sono state realizzate proprio grazie ad informazioni ricevute in sogno. Il chimico F.A. Kekulè, per esempio, scoprì la molecola del Benzolo, Elias Howe inventò invece la macchina da cucire, Grandi poeti e compositori come Goethe, Dante, Tschaikowskij, Mozart, Wagner, Beethoven, Tartini, Brahms e molti altri, ricevettero gran parte delle loro idee in sogno o durante stati di coscienza rilassati. Per sfruttare questo enorme potenziale è necessario innanzitutto ricordarsi dei sogni. Ecco alcuni suggerimenti in proposito: • non andare a letto troppo tardi • la sera, evitare di guardare film “stressanti” • come ultimo pensiero, prima di addormentarsi, formulare una frase tipo: “voglio ricordarmi dei miei sogni” • accanto al letto procurarsi sempre carta e penna • se ci si sveglia durante la notte, trascrivere subito il sogno • impostare la sveglia con una suoneria non troppo alta • cercare di svegliarsi 10 minuti prima della suoneria e di rimanere altri 10 minuti a letto, per ripassare mentalmente i sogni avuti durante la notte. Queste indicazioni possono essere utili per attivare la funzione di ricordo dei sogni. Ovviamente chi ha maggiore difficoltà a ricordarsi i sogni, dovrà pazientare qualche tempo in più per ottenere risultati apprezzabili. Di solito, queste persone necessitano mediamente di un mese di tempo. E’ bene ricordare che anche una vita meno agitata incrementa la consapevolezza notturna, perciò in futuro sarà utile ridurre lo stress quotidiano. Chi fa uso di sonniferi e,

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per questa ragione, incontra maggiore difficoltà a “ripescare” i sogni, potrebbe tentare di aiutarsi con i rimedi naturali. Come sfruttare il sogno per imparare meglio e velocemente Si sente spesso dire che dormire “sopra un tema” o qualcosa che si è appena imparato, soprattutto se si è in grado di sognare in modo cosciente, favorisca ottimi risultati. È vero che nella fase di apprendimento si memorizza meglio se si sfrutta in modo mirato il sogno? È possibile allenarsi anche in pratiche sportive attraverso il sogno o il sogno lucido? È possibile diventare più intelligenti? Nella nostra società diventa sempre più importante mantenersi aggiornati e coltivare la formazione professionale per soddisfare la richieste del mercato del lavoro e della concorrenza, soprattutto se si svolge un lavoro autonomo. Il tempo in cui, una volta imparato un “mestiere”, dopo anni di lavoro, ci si poteva fermare o far rendere quanto acquisito, è ormai cosa passata. La sicurezza del posto di lavoro oggi è sempre più direttamente legata al continuo aggiornamento per mantenere alto il livello d’istruzione. Questa nuova realtà costituisce per molte persone un grande fattore di tensione, poiché sono indotte a pensare di non essere più in grado di raggiungere un livello di formazione adeguato. Recenti studi attestano invece che qualsiasi persona può raggiungere un livello di apprendimento adeguato, a condizione che ve ne sia la volontà e la motivazione. Esistono in proposito diverse tecniche che permettono addirittura di dimezzare i tempi di apprendimento e ciò vale sia per l’acquisizione di una nuova lingua che per tutte le altre materie. Il punto è sempre la capacità di sfruttare il cervello in modo ottimale. Questo significa che non ci si deve limitare ad utilizzare quasi esclusivamente l’emisfero cerebrale sinistro, razionale, analitico, ma occorre servirsi anche di quello destro, creativo, intuitivo. Studiare di notte Ecco alcuni suggerimenti di base per incrementare le capacità di apprendimento: • studiare sempre in un atmosfera rilassata e tranquilla • studiare al massimo tra 30 e 60 minuti per volta, poi fare delle pause (anche una breve meditazione, o una passeggiata per pochi minuti).

• lavorare sul testo con appunti propri colorati o disegni. Il cervello riesce a memorizzare più facilmente le immagini, si trova in difficoltà invece se il testo è solo in bianco e nero. • aggiungere alle immagini una fantasia. Più assurda, irrazionale ed emotiva sarà, più facilmente verrà memorizzata • durante la fase di memorizzazione è consigliabile muoversi. Si è potuto appurare che i bambini, ai quali viene concesso di muoversi durante l’apprendimento, imparano più rapidamente e senza stress. • alternare la materia di apprendimento dopo ogni intervallo. Più diversificate sono le materie, più semplice sarà per il cervello memorizzarle (ad esempio, dopo mezz’ora di matematica, studiare italiano per la successiva mezz’ora). • dividere tutto il materiale in domande e risposte. • registrare le domande e le risposte • ascoltare queste registrazioni dapprima “attivamente”, cioè solo ascoltando e non facendo altre cose nel frattempo. Tenere eventualmente il testo/libro a portata di mano e confrontare se le risposte sono giuste e complete. Poi ascoltare le registrazioni “passivamente”, sfruttando i tempi spesso inutilizzati (per esempio in macchina, in treno, facendo sport, lavori domestici, ecc.) • ascoltare le registrazioni a bassissimo volume anche di notte con le cuffie. Il nostro inconscio sarà in grado di registrarle ed archiviarle nella memoria a lungo termine. • una volta coricati a letto, ripetere velocemente il tutto prima di addormentarsi per portare la concentrazione su quanto studiato, in modo che durante la notte anche nei sogni venga ripreso il tema. Risultati migliori attraverso il sogno Come possiamo fare per migliorare l’apprendimento sfruttando anche il sogno? Durante il sogno è attivo soprattutto l’emisfero destro del nostro cervello che è la parte più antica, il “cervello rettile”. La “corteccia cerebrale” invece, preposta alle funzioni cognitive, è quasi del tutto inattiva, con eccezione dei momenti in cui attraversiamo un “sogno lucido”. Abbiamo quindi una duplice possibilità di sfruttare il sogno: la prima, attraverso il sonno ed il riposo con le sue diverse fasi REM, la seconda tramite il sogno lucido che ci permette di imparare miratamente ed in maniera attiva durante il sogno.


Incontri, corsi, viaggi, fiere dell’associazione AURA Universalmente - AKADEMIA AYURKIMA - STONE THERAPY ITALIA Via Maggiate 45, Borgomanero, Novara

I Luoghi della BioGuida Percorsi ed itinerari per viaggiatori dello spirito AYURKIMA

INDIA VIAGGIO/STUDIO in APRILE/MAGGIO 2009 Sono aperte le iscrizioni (max. 10 iscritti) MASSAGGIO “HOT STONE THERAPY” (massaggio ayurvedico con le pietre calde) 18 e 19 ottobre dalle ore 9.30 alle ore 18.00 “ABYANGHAM” MASSAGGIO AYURVEDICO inizio corso mercoledi 8 ottobre ore 20.30 (10 lezioni + una domenica)

Associazioni, scuole, istituti, centri, terapeuti, seminari, corsi, conferenze ed altre proposte Per informazioni su come venire inseriti nella rubrica: info@bioguida.com - 040.302110 - 338.8852117

PIEMONTE TORINO Accademia Shiatsuinsieme Via A. Goito 12, Torino. Tel. 011.6680958, cell. 320.8382303, www.shiatsuinsieme.it info@shiatsuinsieme.it Centro Buddha della Medicina Via Cenischia 13, Torino. Tel. 011.3241650, 011.355523. Centro Cultura Ayurvedica Abhaya Dana Via Massena 8, Torino. Tel. 011 5096521, www.medicina-ayurvedica.it Centro Milarepa Largo Beato Umberto 8, Avigliana (TO). centro.milarepa@tiscali.it Centro Studi Maitri Buddha Via A. Guglielminetti 9, Torino. Tel. 011.359649. IL CERCHIO VUOTO associazione religiosa per la pratica e lo studio del Buddhismo Zen Soto (responsabile spirituale rev. Dai Do Massimo Strumia) Via Massena 17, Torino. Tel. 333.5218111. www.ilcerchiovuoto.it dojo@ilcerchiovuoto.it

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DOJO ZEN MOKUSHO Via Principe Amedeo 37, Torino (TO). Tel. 011.883794. Libera Università Europea A.E.ME.TRA. Associazione Europea di Medicine Tradizionali Direttore dott. Valerio Sanfo. Via Principessa Clotilde 77, Torino. Tel. 011.4375669, info@aemetra-valeriosanfo.it www.aemetra-valeriosanfo.it Scuola di Yoga Kalpa Vriksha Satyananda Str. Campetto 43, Piossasco (TO) Tel/Fax: 011.9042534, yogasatyananda@virgilio.it

ALESSANDRIA Buddhadharma Center Via Galimberti 58, Alessandria. Tel./ Fax 0131.226322, penpa.tsering@tin.it

NOVARA AURA - Associazione per la ricerca e lo studio delle filosofie orientali. Centro studi terapie naturali, Scuola di massaggio. Via Maggiate 45, Borgomanero (NO). Tel. 0322.846011, www.aurauniversalmente.com

CENTRO AKADEMIA AYURKIMA (sede centrale) Scuola di massaggio secondo la filosofia ayurvedica e non solo. Via Maggiate 45, Borgomanero (NO). Tel. 0322.846011, www.aurauniversalmente.com STONE THERAPY ITALIA Scuola di massaggio con le pietre calde con i maestri di massaggio ayurveda e autori del libro “Stone Therapy” Via Maggiate 45, Borgomanero (NO). Tel. 0322.846011, www.aurauniversalmente.com ASS. AMICI DEL VILLAGGIO VERDE Località San Germano - Cavallirio (NO). Tel. 0163.80447, 333.7639262 www.villaggioverde.org info@villaggioverde.org

SONDRIO CENTRO STUDI TIBETANI SANGYE CIOELING Associazione culturale per la pace, l’armonia e lo sviluppo interiore, per la pratica del Buddismo Mahayana Vajrayana Via Vanoni 78/B, Sondrio. Tel 0342.513198, sangye@libero.it

CORSO YOGA GRATUITO (a settembre il pomeriggio) in collaborazione con l’associazione “MIMOSA” presso il DH Oncologico di Borgomanero (date previste: 17-24 settembre, 1-8-15-22 ottobre, 5-12-19-26 novembre 2008) Aperto ai pazienti, ai loro famigliari e ai volontari: www.associazionemimosa.it AKADEMIA AYURKIMA - MASSAGGIO AYURKIMA “Anno Accademico di Massaggio Ayurkima” (1 fine settimana al mese) (naturopatia basata sul massaggio Bioenergetico e Ayurvedico) CORSO DI YOGA - il martedi dalle ore 19.30 alle ore 21.00 CORSO DI TAI CHI - il giovedi dalle ore 20.00 alle ore 21.30 FENG SHUI (riequilibrio e armonia delle energie negli ambienti e non solo) orario 9.30/18.30 - 9.00/16.00 con l’Arch. Stefano Parancola, tra i più accreditati professionisti di Bio-architettura e Feng shui “MUKHABHYANGAM” - MASSAGGIO AYURVEDA AL VISO E TESTA 11 e 12 ottobre: corso professionale di massaggio ayurvedico espressamente dedicato al viso, collo e testa SCAMBI REIKI (Incontri di scambio di energia, approfondimenti, cerchi di luce e di guarigione) Gratuiti e liberi a tutti, il primo martedì del mese Corso REIKI GRATUITO (in programma tra ottobre e novembre) SHIATSU - metodo NAMIKOSHI inizio corso mercoledi 15 dicembre ore 20.30 (10 lezioni + una domenica) “IMMAGINAZIONE CREATIVA” 14 - 15 novembre ore 20.30 - 23.30, 16 novembre ore 9.00 - 19.00 (un meraviglioso metodo per conoscere ed utilizzare i “poteri” della mente) Altri corsi non inseriti in questo calendario saranno segnalati sul nostro sito:

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GENOVA CENTRO MANDALA V.le Pio VII 41/a, Genova. Tel. 010.391674, 010.3992979, mandalagenova@tiscalinet.it www.centromandala.it ENNEAGRAMMAINTEGRALE Consulenza individuale, seminari, laboratori e ritiri per esplorare chi siamo. Tel. 333.8477054, info@enneagrammaintegrale.it www.enneagrammaintegrale.it Ass. FIUME AZZURRO ARTI PSICOFISICHE Studio pedagogico olistico per la crescita personale. Resp. Didattico: Anna Mango Via W. Fillak 6, Genova. Tel/Fax: 010.413721, cell. 349.8096336, www.artipsicofisiche.it info@artipsicofisiche.it SCUOLA SUPERIORE DI NATUROPATIA Scuola di formazione in Naturopatia e Floriterapia, corsi monografici e di approfondimento. Via Pisa 23/13, Genova. Tel/fax: 010.366494, www.scuolasuperioredinaturopatia.it scuola.naturopatia@libero.it

IMPERIA Centro Kalachakra Via Verrando 75, Bordighera (IM). Tel. 0184.252532.

LOMBARDIA MILANO ABYANGAM - MASSAGGIO AYURVEDICO Corso teorico-pratico di massaggio ayurvedico Milano, Firenze e in altre città italiane Cell. 328.1928818, www.abyangam.it info@abyangam.it

Ass. La Natura dell’Uomo Via Verbano 8, Milano. Tel. 02.538455, Associazione Medi-Cina Via Savona 1/A, Milano. Tel. 02.8378861, www.associazionemedicina.it Ass. Nazionale Insegnanti Yoga Via Villoresi 11, Milano. Tel. 02.8361288. BioBi - laboratorio di architettura bioecologica Via Rombon 33, Milano. Tel.02.2151059, fax. 02.700410149, www.biobi.it spirab@iol.it

Accademia Ayurveda Yoga Ananda Ashram Milano Via Prandina 25, Milano. Tel. 02.2590972, www.yogamilano.it

Buddismo Zen Soto - Ufficio Europeo (Imamura Genshu Roshi) Via San Martino 11/C, Milano. Tel. 02.58327569.

Accademia Di Kinesiologia Via Rutilia 22, Milano. Tel. 02.533634, info@accademiadikinesiologia.it www.accademiadikinesiologia.it

CENTRO AYURKIMA Terapie naturali e corsi di formazione di matrice Ayurvedica, con l’obiettivo di indirizzare le proprie energie verso il benessere di corpo, mente ed anima. Corso Vercelli 18, Milano. Tel. 349.7904392, www.ayurkimamilano.it

AIWaBA - Watsu® e Bodywork Acquatico Viale Zara 21; Milano. www.aiwaba.it AMALA MASSAGGIO INFANTILE FORMAZIONE CORSI Formazione per operatori in massaggio infantile e corsi mamma-bimbo A Milano e Firenze. Dott.ssa Sara Oberhauser, cell. 339.2709294, www.amala-italia.it info@amala-italia.it

SAVONA Zen Savona Piazza del Popolo 5/7, Savona. Pratica Zazen: tel. 019.484956, www.zensavona.it

Associazione culturale Onyhana Via Venezian 18, Milano. Tel. 02 70127984, www.assonyhana.it

Scuola di formazione professionale per operatori Shiatsu Inizio anno accademico 2008/09

Associazione Essere Pace (Maestro Ven. Thich Nhat Hanh) Via Tertulliano 30, Milano. www@esserepace.org

Accademia Italiana Shiatsu Do Sede Nazionale: Via Settembrini 52, Milano. Tel. 02.29404011.

Ass. ASPIC - COUNSELING E CULTURA Via San Gallo 41, Milano. Tel. 02.70006555, aspicmilano@libero.it www.aspicmilano.com

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Associazione Culturale VEGA Via della Repubblica 16, Paullo (Milano). Tel. 335.7065167, vega@vega2000.it www.vega2000.it

Centro Del Benessere Via Pacini 46, Milano. Tel. 02.26681272, www.centrodelbenessere.it Centro Dharmadhatu, Via Venezuela 3, Milano. Tel. 02.38005575, www.dharmadhatu.it Centro “il Fiore Del Tao” Via Felice Casati 8, Milano. Tel. 02.29537223, www.fioretao.com COUNSELING BODYWORK SCUOLA DI COUNSELING Formazione in counseling bodywork, corsi triennali e monografici A Milano, Firenze, Roma. Dott.ssa Sara Oberhauser, cell. 339.2709294, www.counselingbodywork.it info@counselingbodywork.it

DHÄNA SHIATSU Il termine Shiatsu è recente, meno che centenario, ma le tecniche comprese in questa definizione si riallacciano alle conoscenze (pratico-teoriche) dell’antichissima Medicina Tradizionale Cinese. Il nome è giapponese e composto da 2 parole: SHI ATSU che significa “pressione con le dita”. Il lavoro coi pollici è la parte più caratteristica che si effettua quasi sempre anche con il palmo della mano. Lo Shiatsu è una disciplina evolutiva, che valorizza le risorse vitali, permettendone la migliore espressione secondo le potenzialità, i tempi e le modalità peculiari di ciascuno. DHÄNA SHIATSU inizia un suo percorso autonomo che ha prodotto forme e tecniche originali e sopratutto lo ha portato a crearsi uno spazio non direttamente collegato alla cura delle malattie, ma più propriamente finalizzato allo sviluppo di uno stato di “miglior vitalità e benessere”, “di ottimizzare le proprie risorse personali”, contribuendo a strutturare e ad espandere un settore diverso e autonomo, un settore che possiamo etichettare come attinente alla “qualità della vita”.

DHÄNA SHIATSU costituisce una risposta semplice e alla portata di tutti, alla domanda sociale di “benessere in modo naturale”. Benefici effetti si possono tradurre esemplificando in una frase: “piena espressione delle potenzialità umane della persona”. È una nuova interpretazione dello Shiatsu antico, calata nella realtà del nostro tempo, in grado di interpretare i bisogni dell’uomo moderno.

INIZIO CORSI OTTOBRE 2008

ISTITUTO OLISTICO

è Scuola Fiduciaria A.P.O.S. Tel. 0438.941457 www.istitutolistico.it - info@istitutolistico.it

ISTITUTO OLISTICO ORGANIZZA I CORSI I FIORI DI BACH

LE EMOZIONI:

incontro tra passato e presente Come le emozioni insaporiscono, condizionano o influenzano negativamente la nostra vita.

Paura, Euforia, Collera, Tristezza, Preoccupazione. Le 5 emozioni e i loro movimenti interni che, se sbilanciati, possono alterare lo stato di equilibrio del Qi fino a diventare causa di malattia: la psicosomatica e la somatopsichica. Le corrispondenze delle emozioni con gli organi e le funzioni fisiologiche e patologiche. Passato e presente: le antiche conoscenze della Medicina Cinese a confronto con le più recenti scoperte della neurofisiologia. Come lo Shiatsu e il lavoro sul corpo può contribuire a far emergere le emozioni represse ed equilibrare le disarmonie che si creano tra corpo e mente. Il corso si svolge in 5 sabati ed è rivolto a tutti gli operatori in Discipline Bio-Naturali. Docenti: Dott. Giovanni Nobille, Medico Agopuntore. Lugi Pianca, Consulente in Discipline Bio-Naturali: dirige dal 1998 la Scuola di Formazione Professionale per Operatori Shiatsu - Istituto Olistico di Cappella Maggiore (TV).

L’originalità della terapia con i fiori di Bach risiede sostanzialmente nella sua totale positività. Il corso sul “Sistema Floreale di Bach” si sviluppa in 2 week-end e alla fine ogni partecipante sarà in grado di utilizzare con familiarità questi meravigliosi rimedi. Verrà consegnato un attestato di frequenza riconosciuto dall’ “Accademia Centaurea” (FI). Docente: Cristina Bolzan: vive e lavora a Bologna dove esercita la professione di consulente e insegnante in Discipline Bio-Naturali; dal 1993 si avvicina ai Fiori di Bach e da allora studia con docenti di fama internazionale

INCONTRI 04 - 05 ottobre e 18 - 19 ottobre 2008 Per informazioni:

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I LUOGHI

CRANIOSACRALE - FORMAZIONE Fo r m a z i o n e c o m p l e t a i n Te c n i c a Craniosacrale A Milano e Firenze. www.cranio-sacrale.it info@cranio-sacrale.it Kunpen Lama Gangchen Via Marco Polo 13, Milano. Tel. 02.29010263. Mandala - Centro Studi Tibetani Via Martinetti 7, Milano. Tel. 02.70128088. Monastero Zen Il Cerchio Via dei Crollalanza 9, Milano. Tel. 02.8323652. cerchio@monasterozen.it www.monasterozen.it THE NEW YUTHOK INSTITUTE PER LA MEDICINA TIBETANA Corsi, meditazioni e seminari. Prof. dr. Pasang Yonten Arya T. Sherpa. Viale Spagna 77, Sesto S. Giovanni, (MI). Tel. 02.2536266, www.newyuthok.it . Nirava T. Dainotto Sciamanesimo, meditazioni sociali, bodywork, terapie naturali: tel. 338.7926563, 02.48027474 www.nirava.org info@nirava.org OIPA Org. Intern. Protezione Animali. Via Passerini 18, Milano. Tel. 02.6427882, www.oipaitalia.com info@oipaitalia.com Syt - Scuola di Yoga Terapeutico Via Bocconi 9, Milano. Tel. 02.89303404, www.syt.it

TRAINING AUTOGENO FORMAZIONI E CORSI Formazione in training autogeno per operatori Milano - Firenze. Dott.ssa Sara Oberhauser, cell. 339.2709294, www.trainingautogeno.eu info@trainingautogeno.eu

BERGAMO Centro Giang Ciub Via Del Colletto 7, Paladina (BG). Tel./Fax: 035.637060. CENTRO YOGA MANDALA Via Borgo Palazzo 3, Bergamo (BG). Tel. 035.215395, 333.4576099.

BRESCIA Karma Cio Ling Centro Buddhista della Via di Diamante V.le Venezia 198, Brescia. Tel. 030.301515. www.buddhism.it IKSEN Via F.lli Bianchi 3, Toscolano - Maderno (BS). Tel 0365.641898, www.iksen.it

CREMONA I.E.A.U. - ISTITUTO PER L’EVOLUZIONE ARMONICA DELL’UOMO Scuola di formazione umana e interiore per lo sviluppo delle potenzialità individuali. Via Carso 2, Cremona. Tel. 0372.433239, info@ieau.it www.ieau.it

PAVIA Ass. Scuola Soto Zen Centro Studi Zen Komyoji Loc. Costapelata-Fortunago Fortunago (PV). Tel. 0383.875584. ASSOCIAZIONE ZERO Associazione per il recupero e la trasmissione della tradizione interiore nello Hata Yoga. Sede sociale: via C. Marx 3, Voghera. Sedi di pratica: Pavia e Voghera. Tel. 328.4833411. Kriya Yoga Maharishi Sathyananda Via Argonne 6, Pavia. Tel. 0382.29300.

VARESE Associazione Maggio Centri di formazione e divulgazione discipline bionaturali Via Sanvito Silvestro 40, Varese. Tel. 0332.235555, 347.2601015, maggio@area336.net

VENETO PADOVA METODO CALLIGARIS Ass. Culturale “STELLA POLARE 9.9.9” Tel. 348.3027711, www.metodocalligaris.com info@metodocalligaris.org Centro Tara Cittamani Via Lussemburgo 4, Padova. Tel. 049.8705657.

Centro Yoga Shakti Via Trieste 26, Padova (PD). Tel. 049.8753903. CENTRO STUDI SYN per l’Educazione Biocentrica Via Chiesanuova 242/B, Padova. Tel. 049.8979333, assocsyn@tin.it Centro Manipura Via Citolo da Perugia 26, Padova. Tel. 049.651601, www.manipura.135.it VERDEACQUA… NON SOLO ERBE. Fitoterapici, integratori, Fiori di Bach, sali… Via Speron Speroni 12, Padova. Tel. 348.4417556.

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TREVISO ISTITUTO OLISTICO Via Savallon 15, Anzano di Cappella Maggiore (TV). Tel. 0438.941457, info@istitutolistico.it www.istitutolistico.it Osho Meditation Center Via Cavour 7/A, Ponzano Veneto (TV). Tel. 0422.968485, www.oshotreviso.com SCUOLA KINERGIA Via Malan 59/2, Borso del Grappa (TV). Tel/Fax 0423.910304, 349.8834096. www.kinesiologiaviva.it info@kinesiologiaviva.it I dati raccolti sono stati forniti o individuati da elenchi pubblici e sono trattati in ottemperenza alla legge 675/96 con particolare riferimento agli articoli 12 e 20. Agli interessati è riconosciuta la facoltà di esercitare i diritti di cui all’art.13. Il titolare del trattamento dei dati è l’editore.

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I LUOGHI

coraggio non è “non avere paura”, uanto piuttosto valutare che quala è più importante della paura stes… Possiamo raccontarci e credere ana, ai nostri tempi, che il coraggio è senza di paura”? O illuderci che posessere sperimentato collettivamente? oraggio è qualcosa che possiamo speentare solo dentroVia noi stessi, soli, del da Lavoro 18 - Tel./Fax 0438.777236 na vittoria “privata”, non pubblica. CODOGNÈ (TV) - Z.I. Cimavilla hiamare

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La filosofia di Bioliving è riportare la naturalità al centro dell’abitare, per ricreare ambienti sani e in armonia con la Natura in cui l’uomo possa sentirsi a suo agio.

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VERONA Centro Ming Men Corte Convento 28, Verona. Tel. 045.8921109, www.centromingmen.com Dal 1996 realizziamo mobili dalle linee pulite e armoniose per tutti gli ambienti, con progettazioni personalizzate e su misura. Le varie fasi di costruzione vengono realizzate nel nostro laboratorio di falegnameria, garantendo così un’accurata finitura di tutti i particolari; la nostra attenzione è rivolta anche ai materiali di scarto delle lavorazioni, che vengono tutti recuperati. Tutti i nostri mobili sono completamente naturali e realizzati con legno massiccio, senza uso di impiallacciature, compensati, multistrati e loro derivati. Impieghiamo solamente legni massicci provenienti da taglio controllato e certificato: questo significa che le essenze utilizzate non provengono da zone a rischio di disboscamento, ma da foreste dove l’obiettivo è di mantenere l’equilibrio del sistema boschivo. Nelle tecniche di assemblaggio dei letti abbiamo eliminato completamente le parti metalliche; i mobili vengono assemblati ad incastro, tecnica che ci consente di lavorare il legno senza uso di colla, rendendo i prodotti facilmente scomponibili e completamente riciclabili al termine del loro ciclo di vita. Per proteggere il legno non usiamo vernici all’acqua o loro derivati ma esclusivamente olii e cere naturali, che consentono al legno le necessarie traspirazioni e ne esaltano la bellezza, con una sensazione positiva e piacevole al tatto. Infatti il legno, essendo un materiale VIVO, quando non viene trattato con vernici riesce ad assorbire l’umidità in eccesso per rilasciarla quando l’ambiente ne è privo (termoregolatore).

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Centro Studi e Meditazione Buddista Karma Tegsum Tasci Ling Contrada Morago 6, Mizzole - Cancello (VR). Tel. 045.988164.

Associazione “YOGA e SALUTE” Kundalini Yoga, massaggio energetico, riflessologia plantare e terapie naturali. Via Verdi 3, Trissino (VI) Tel/Fax 0445.963764, cell. 380.7284724 assoyogaesalute@libero.it

TRENTINO ALTO-ADIGE

TRENTO MEDITAZIONE ZAZEN condotta da Maria Luisa GinGetsu Coppa, discepola del maestro Taisen Deshimaru e membro della Sotoshu giapponese. A Fiera di Primiero (TN), per informazioni: cell. 335.5412173, 347.1636967, 349.8060253. Associazione Armonia Via Tartarotti 20, Rovereto (TN). Cell. 320 5710251, 347 8172640.

BOLZANO Ass.IR.I. Associazione Iridologia Italiana Via A. Hofer 12/B, Bolzano. Tel. 0473 623565. Centro Pranic Healing Bressanone Via Bastioni Maggiori 7, Bressanone (BZ) Tel. 0472 852076. Centro Studi Attività Motorie Via Ralser 3/B, Vipiteno (BZ). Tel 0472 649028, cell. 347 1877727. CreativEvolution - Walter Sebastiani Frazione Albes 50, Bressanone (BZ). Per informazioni: tel. 0472.851163. ISTITUTO PER L’INTUIZIONE E LA CREATIVITÀ Dott. Eleonora Brugger & Dott. Paul Kircher S. Pietro Mezzomonte 40, Velturno (BZ). Tel. 0472 802228, info@eleonorapaul.com www.creativpower.it www.eleonorapaul.com

ASSOCIAZIONE PRANIC HEALING Trentino Alto Adige Via Perini 43, Trento. Tel 328 7065165, cell. 348 2399999 ASSOCIAZIONE SAMTEN CHÖLING ONLUS L’isola del Dharma per gli esseri di buon cuore. Centro Buddhista nelle 10 Direzioni Corso Alpini 4, Trento. Tel e Fax 0461.038510, Cell. 348.2601969 samtencholing@virgilio.it Casa di Salute RAPHAEL Piazza De Giovanni, Roncegno (TN). Tel. 0461.772000, mail.info@casaraphael.com www.casaraphael.com Centro Darshan Via Paradisi 15/3, Trento. Cell. 347 7603015. Centro Sattva Via S. Pietro 66, Trento. Tel 046 1981695, cell. 340 3561200

Centro Vajrapani Piazza San Giuseppe 5, Bosentino (TN). Tel. 0461.848153. Scuola di Iridologia e Naturopatia “LUIGI COSTACURTA” dell’Accademia Nazionale Scienze Igienistiche Naturali “Galileo Galilei” Largo Nazario Sauro 11, Trento. Tel e Fax 0461.985102, info@scuolanaturopatia.org www.scuolanaturopatia.org

FRIULI VENEZIA GIULIA TRIESTE ACCADEMIA CRANIO SACRALE Metodo Upledger Piazza S. Antonio Nuovo 6, Trieste. Tel. 040.3476191. www.accademiacraniosacrale.it info@accademiacraniosacrale.it Ass. Sportiva e Culturale “ENOSIS” Corsi di Yoga. Info: 340.2768293, 347.0149218, 328.4717996, enosis@tiscali.it Ass. Culturale INFINITA ESSENZA DELL’AMORE Via Mazzini 30, Trieste. Cell. 347/1404116 (Ylenia Harrison) Cell. 328/2160210 (Paola Bernetti) www.infinitaessenzadellamore.it

Yoga Rebirthing Il Mosaico Via Zeila 4/D-E, Verona. Tel. 045.972652.

VICENZA Centro Studi Syn per l’Educazione Biocentrica Via Villa Glori 22, Vicenza. Tel. 0444.922682, assocsyn@tin.it Ass. Cult. Sorgente di Luce Via Dalmazia 3/3, Lonigo (VI). Tel. 0444.835586, www.sorgentediluce.it

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I LUOGHI

Dott. MARIA LUISA TOGNON medico chirurgo

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• visita medica tradizionale • visita medica omeopatica e omotossicologica • test e terapia per allergie e intolleranze alimentari • terapia del dolore articolare con dielettroforesi e mesoterapia sia biologica che convenzionale • test e terapia per la candida • floriterapia di Bach

Dott. LAURA MULLICH

psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico riceve per appuntamento: cell. 377.1211959 laura.mullich@hotmail.it

• consulenza psicologica • consulenza e mediazione familiare • psicoterapia individuale • psicoterapia di coppia • psicoterapia familiare • psicoterapia di gruppo • floriterapia di Bach

STUDI PROFESSIONALI a Trieste presso lo studio “Therapeia”, in Viale XX Settembre 24 (2° piano) Tel. / Fax 040.639122 a Monfalcone (GO) in Via Romana 93, (al 1° piano, sopra la Farmacia S. Antonio) Tel. 0481.411763

SEDI CONFERENZE a Trieste presso la sala riunioni di “Therapeia”, in Viale XX Settembre 24 (2° piano) e presso il Circolo delle Assicurazioni Generali, Piazza Duca degli Abruzzi 2 a Monfalcone (GO) presso la sala riunioni in Via Romana 93 (1° piano)

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Centro Benessere

CENTRO STUDI E RICERCHE OLISTICHE di Maurizio Battistella Shiatsu, Kinesiologia, Reiki ed altro ancora Via Palestrina 8, Trieste. Cell. 338.7592945. www.riversintooceans.it bat@riversintooceans.it

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I LUOGHI

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LE PRATICHE DEL CENTRO: Per-Corsi di Shiatsu professionali (primo incontro 19-20 settembre), Corsi di massaggio con olii balsamici, Incontri propedeutici di Feng-Shui, Conferenze su tematiche varie, Gruppo di ascolto.

Via A. Diaz 3, Trieste. Tel. 040.9899258 - 328.8746032 - info@izanami.it INSTITUTE OF YOGIC CULTURE Via San Francesco 34, Trieste. Tel. 040.635718 (segr. tel. 24 h.), yogaway@tin.it LA NOCE Ginnastica Tradizionale, Yoga, Personal Trainer, Difesa Personale, Aikido, Ginnastica Posturale. Via degli Artisti 7/A, Trieste. Tel. 040.637650, cell. 347.1312034, 348.4978098 associazionelanoce@yahoo.it

LAM IL SENTIERO Reiki, Massaggio Ayurvedico, Tecnica Cranio-Sacrale, Shiatsu, Riflessologia plantare, Yoga completo. Scambi settimanali di Reiki e sedute individuali.

Piazza Benco 4, Trieste. Tel. 040.0642281, cell. 328.5629546, lamilsentiero@fastweb.it

Associazione “REIKI… LA VIA DEL CUORE” Via Marconi 14, Trieste - www.laviadelcuore.it Riprende l’attività e sono aperte le iscrizioni ai corsi : • 21 settembre 2008: corso di primo livello Reiki Usui dalle 09.30 alle 17.30, Master Manuela Marussi • 5 ottobre 2008: corso “Come realizzare la Pace interiore” ovvero percorso di autocoscienza, condotto da Manuela De Santis • 24 ottobre 2008: corso di “Pittura e Disegno Sensibile”, condotto da Manuela Marussi • 16 novembre 2008: corso di secondo livello di Reiki Usui, dalle 09.30 alle 19.30 • corso individuale di “Vivation”, condotto dal Master Ileana Dudine • corso di “Metamedicina GAYATRI” a partire da gennaio 2009, condotti e ideati dal Master Ileana Dudine Riprendono anche i trattamenti individuali di : Reiki Usui, Rashna Reiki, Karuna Reiki, Massaggio Ayurvedico, incontri individuali per l’autoguarigione e il “Percorso” cammino sciamanico di ricomposizione dell’anima, ideato e condotto dal Master Alessandro Corsi. • 5 ottobre 2008 alla parafarmacia “L’Angolo” di via Crispi 2 a Trieste: mostra personale di Manuela Marussi - “MADRE”, con presentazione dell’attività associativa • 30 novembre 2008 al Villaggio Verde di Cavallirio (NO): mostra personale di Manuela Marussi – “POTERE D’AMORE” con presentazione dell’attività associativa

PER INFORMAZIONI, APPUNTAMENTI E ISCRIZIONI TELEFONATE AL 333.346219 O AL 347.7613787

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THE EXPRESSIVE HEALING ARTS STUDIO Counseling a mediazione artistica, arteterapia, ricerca interiore. Consulenze individuali e corsi. Via Cividale 622, Udine. Tel. 340.3706330, mariacanci@interfree.it

RINO CORTIGIANO

GORIZIA ALABATH Via Duca D’Aosta 45, Monfalcone (GO). Tel. 0481.43164. Ass. Culturale LA DANZA DELL’ARCOBALENO E’ un centro dove poter ritrovare i colori che ci sono dentro di noi Via S. Vito 103, Ronchi dei Legionari (GO) Tel. 346.1626320, danzadellarcobaleno@alice.it ASSOCIAZIONE SATYA Corsi di Yoga e QiGong Presso Palestra Spazio, Lucinico. Via Arcadi 4/B, Gorizia. Tel. 0481.32990. Emporio Erboristico “IL FIORE DELL’ARTE” Via G. Carducci 21, Ronchi dei Legionari (GO). Tel. 0481.475545. ISENRO’ Ist. Sup. Europeo di Naturopatia e Reflessologia Olistica Via Duca D’Aosta 50, Gorizia. Tel. 0481.536232, isenro@email.it

IL CENTRO DI INTEGRAZIONE Via Stiria 36/A, Udine. Tel. 0432.602530, info@centrodintegrazione.it Centro Studi DANZA DEL VENTRE MA-ALILAT - DANZA DELLA DEA di Giulia Mion Via Maniago 4/A Udine. Tel, 347.3365063, 0432.548832 www.danzadelladea.it ma-alilat@danzadelladea.it DEBORA SBAIZ Master in Danza/Movimento Terapia e Professional Counselor. Udine, Portogruaro e Lignano. Tel. 0431.422147 www.deborasbaiz.it info@deborasbaiz.it EMPORIO BIOEDILE Strada Prati S. Martino 2, Remanzacco (UD). Tel. 0432.648002, www.emporiobioedile.it

IL CENTRO DEL CUORE Associazione di promozione sociale Via Leonacco 19, Udine. Tel. 0432.482215, 320.3265696, info@ilcentrodelcuore.it www.ilcentrodelcuore.it

ARRIGO PLOZZER Naturopata - Kinesiologo Via Del Gelso 3, Udine. Tel. 335.6253344, mandiarry@libero.it

PORDENONE ASSOCIAZIONE MIRA Corsi e seminari yoga, attività di sostegno umanitario. Pordenone, Via della Ferriera 22. Tel. 347.9455220, info@associazionemira.org www.associazionemira.org Ass. IL SOFFIO - Scuola di Shiatsu Via Rotate 10, Pordenone. Tel. 347.5102713, 338.9075470, ilsoffio@yahoo.it Associazione TERRAUOMOCIELO Qi Gong e Percorsi di salute Tel. 0434.20389 (Laura Guerra), info@terrauomocielo.it www.terrauomocielo.it BIOEDILIZIAITALIA Segreteria organizzativa corsi: Tel/fax 0434.958100, 347.0391971, corsi@bioediliziaitalia.org www.bioediliziaitalia.org

UDINE LA BIOTECA Via Villa Glori 41, Udine. Tel. 0432.237221. www.bioteca.org bioteca@bioteca.org

GRUPPO ZEN UDINE Via Cormor Alto 218, Udine. Ogni mercoledì alle 21.00 appuntamento di meditazione Za-Zen. Per informazioni: Maurizio KoGyo Florissi, cell. 348.3071667.

TECNICHE ARTI ORIENTALI asd Tecniche e pratiche della tradizione cinese per vivere meglio Via Cormor Alto 218, Udine. Mario Antoldi: 338.5074523, www.t-a-o.it info@t-a-o.it

CENTRO “TESIS” Centro Olistico e Culturale Sessioni individuali, Corsi e Seminari Yoga, Shatzu, Ayurveda, Reiki, Cranio Sacrale, Cromoterapia, Foto Kirlian, Floriterapia, Cristalloterapia; Comunicazione e Relazione, Costellazioni Familiari e Organizzative, Etica e Sviluppo. Tel. 0434.72782, Cell. 329.2399184.

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I LUOGHI

Centro Studi Syn per l’Educazione Biocentrica Via Francesco Baracca, 12/4 S.Vito al Tagliamento (PN) Tel. 0434.833019, assocsyn@tin.it

SCUOLA PER DIVENTARE ISTRUTTORI DI YOGA ”ORIENTE-OCCIDENTE”

Coop. LE RISORGIVE Piazzale San Lorenzo 14, Pordenone. Tel. 0434.551424.

La nostra scuola unisce docenti universitari, swami e amanti dello yoga per mettere insieme la ricerca scientifica occidentale con la saggezza della filosofia orientale. La scuola è certificata UISP (riconoscimento CONI), approvata dal CUS, ha una durata triennale. Offre la possibilità a partire dal secondo anno di seguire vari indirizzi (filosofico, psicologico, fisiologico) a seconda del vostro interesse. Un laboratorio di ricerca attivato, per il momento sui seguenti temi: yoga e dipendenze, yoga e stress, ansia e attacchi di panico, yoga e diabete, yoga e memoria Partecipa con la tua presenza affinché si possa diffondere lo yoga “qui ed ora”, negli ambiti in cui ce né bisogno!

Dott.ssa Doriana Mimma DE VIDO Naturopatia & Bilanciamento Somatico. Riceve per appuntamento a Sacile (PN): Tel. 0434.72782, Cell. 329.2399184. ESTETICA-MENTE Massaggio, Reflessologia, Yoga, Trucco semipermanente. Via San Giuliano 37, Pordenone. Rita Maccapani, cell. 347.8702249. GAIA Via Mestre 7, Pordenone. Tel. 0434.28043. OLOS Centro Olistico Integrato Discipline olistiche, trattamenti e formazione. Via F.lli Bandiera 17, Pordenone. Tel. 334.9161209, www.centrolos.it SANITARIA Del PUP Via Molinari 38/40, Pordenone. Tel. 0434. 28897. THE LIFE CENTRE Centro di medicina alternativa e complementare. Corso Vittorio Emanuele 48/5, Pordenone. Tel. 0434 522937, info@thelifecentre.it www.thelifecentre.it

EMILIA ROMAGNA BOLOGNA ASIA Ass. Spazio Interiore e Ambiente Via Riva di Reno 124, Bologna. Tel. 051.225588, www.associazioneasia.it info@associazioneasia.it

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PER INFORMAZIONI, CURRICULUM DOCENTI, PROGRAMMI: dott.ssa Raffaella Bellen - cell. 347.1312034 www.metamorfosys.org - bellen@psico.univ.trieste.it … “Un giorno l’Occidente avrà il suo Yoga“ (K.G.Jung) Associazione Melograno Via Lombardia 36, Bologna. Tel. 051.6241125, www.centromelograno.it CENTRO STUDI CENRESIG Centro per lo studio e la meditazione Buddista Mahayana Via Meucci 4, Bologna. Telefoni: Emanuela 392.5712783, Maddalena 347.2461157, Giovanni 349.6068534. www.cenresig.org info@cenresig.org CENTRO YOGA LE VIE Via D’Azeglio 35, Bologna. Tel. 051.19982056 www.yogalevie.it info@yogalevie.it. Istituto Himalayano di ricerca in Ayurveda Via De Leprosetti 2/A, Bologna. Tel. 051.262823, www.ayurveda.bo.it Scuola/Fondazione Matteo Ricci Via A. Canova 13, Bologna. Tel. 051.531595, www.fondazionericci.it

PARMA Ass. LA GROTTA DI CRISTALLO Shiatsu, Tai Ji, Danze Orientali, Voice Dialogue, Reiki, Diapason Terapia, Naturopatia., Meditazione Guidata. Fidenza (PR). Tel. 0524.84450, 0524.62315. freeweb.supereva.com/grottadicristallo Ass. NAMASTE - Parma Per la promozione e la diffusione della meditazione. Via Mascagni 25, Rivarolo di Torrile (PR). Tel. 0521.810138, cell. 335.6713405. www.oshonamaste.it maprem@libero.it LIBERA ACCADEMIA SCIENZE UMANE Scuola di counseling professionale accreditata Cncp Incontri di crescita e formazione in ambito umanistico e transpersonale Via Sella 31/A (laterale Via Orlando), Parma. Tel. 0521.944410, www.lasu.it www.alchimia.org

Monastero Zen Fudenji Bargone 113, Salsomaggiore Terme (PR) Tel. segreteria: 0524.565667. Monastero Zen Sanbo-ji Pagazzano, loc. Pradaioli 27, Berceto (PR). Tel. 0525.60296. Associazione di promozione sociale SPAZIO SHIATSU Corsi di shiatsu professionali e amatoriali, meditazione za-zen, seminari di approfondimento. Via Dalmazia 71, Parma. Tel. 0521.533831, www.studishiatsu.it info@studishiatsu.it

MODENA CENTRO YOGA SHIVA Via Silvati 12, Modena. Tel. 059.364625, Cell. 338.5332728, yogash00@centroyogashiva.191.it www.centroyogashiva.191.it

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I LUOGHI

RIMINI Scuola di Yoga Satyananda Ashram Italia Via Cà Baldone 62, Trarivi di Montescudo (RN). Tel. 0541.984710.

FERRARA Associazione FERRARA TERZO MONDO C.P. 109, 44100 Ferrara. Via Darsena 170, Ferrara. Tel. 0532.774811, www.ferraraterzomondo.it ftm@ferraraterzomondo.it ISHVARA NIKETAN, Associazione Culturale e di Promozione Sociale Via San Giuseppe 5, Renazzo (FE) Tel. / Fax 051.6850317, info@ishvaraniketan.org www.ishvaraniketan.org

UMBRIA, MARCHE, ABRUZZI ANCONA Ass. Cult. “LA CITTÀ DELLA LUCE” Via Porcozzone 17, Ripe (AN) Tel. 071.7959090, www.reiki.it SOAM Scuola Olistica Via Pergolesi 64, Chiaravalle (AN). Tel. 071 7450892, www.risoessenza.it

MACERATA TARA CENTER C.da Ricciola, Recanati (MC). Tel. 071.7575847, cell. 393.9755533, www.taracenter.it info@taracenter.it

PERUGIA ANANDA ASSISI Via Montecchio 61, Nocera Umbra (PG). Tel. 0742.813620, www.ananda.it

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CASAYOG (Yogi Gyanander) Per l’armonia del corpo, della mente e dello spirito. Insegnamenti: “yoga così com’è”, yama-niyama, shat-karma, asana, pranayama, meditazione, mudra, kundalini, tantra. Strada San Marino 21, Perugia. Tel 075.5899339, www.casayog.com

URBINO Istituto di Medicina Naturale Tel. 0722.351420, www.naturopatiaitaliana.it

TOSCANA AREZZO A.M.O ACCCADEMIA MASSAGGI OLISTICI c/o La Dea del Centro Via T. Torri 22/28, Arezzo. Resp. Andrea Marini, cell. 388.9334692, tel. 0575.1821330, fax 0574.362133. www.massaggiohotstone.it www.ladeadelcentro.it info@ladeadelcentro.it MAITHUNA srl ISTITUTO DI TANTRA E COUNSELING Località Upacchi n. 51, Anghiari (AR). Tel. 0575.749330, info@maithuna.it www.maithuna.it

GROSSETO Comunità Dzog-Chen Merigar, Arcidosso (GR). Tel. 0564.966837.

FIRENZE Ass. Cult. “L’ALBERO DELLO YOGA “ L’associazione si occupa della diffusione dello Yoga e di alcune delle principali discipline olistiche attraverso incontri, trattamenti, corsi. Via della Libertà 61/65, Matassino - Reggello (FI). Cell.333.3807726, www.lalberodelloyoga.it info@lalberodelloyoga.it

Ass. Light On Yoga Italia Via Fra Paolo Sarpi 8/A, Firenze. Tel. 055 674426, www.iyengaryoga.it Centro Terra di Unificazione Ewam Via R. Giuliani 505/A, Firenze. Tel. 055.454308. CENTRO ZEN FIRENZE Via San Domenico 77, Firenze. Cell. 339.8826023, centro@zenfirenze.it www.zenfirenze.it SCUOLA DI AGOPUNTURA TRADIZIONALE DI FIRENZE del dott. Nello Cracolici Via San Giusto 2, Firenze. Tel. 055.704172. Himalayan Yoga Institute Via Faentina 33/R, Firenze. Tel. 055 472015, www.himalayaninstitute.it

LUCCA Centro int. Operatori Metodo Grinberg Via San Francesco 57, Viareggio (LU). Tel . 0584 1941409, http://home.tiscalinet.ch/metodo

MASSA Ass. Sentiero Armonioso Via Formentini 17, Massa. Tel. 347.3120533, www.sentiero-armonioso.it

PISA ISTITUTO LAMA TZONG KHAPA Via Poggiberna 15, Pomaia (PI). Tel. 050.685654, 050.685009, info@iltk.it segreteria@iltk.it www.iltk.it PUNDARIKA CENTRO RITIRI MEDITAZIONE Loc. Cordazingoli 18, Riparbella (PI) Tel. 0586.699077, 338.6759340 (Erica). Centro Studi Bhaktivedanta Via Livornese Est 172, Perignano (PI). Tel. 0587.618448.

LAZIO ROMA Accademia Yoga Via XX Settembre 58/A, Roma. Tel. 06.4742427, www.accademiayoga.it accademiayoga@tiscali.it Accademia di Cultura Orientale Via Bagnone 6, (P.zza Minucciano), Roma Tel. 06.8109390, cell. 339.3559363. AMRITA CENTRO YOGA E AYURVEDA Via C. Colombo 436, Roma. Tel. 06.5413504, 06.5081202, www.amritayoga.it ASSOCIAZIONE ERBAMOLY Centro Kundalini Yoga secondo gli insegnamenti di Yogi Bhajam Trattamenti di Sat Nam Rasayan - Yoga in gravidanza. Via C. Baronio 90, Roma. Tel. 333.3236981, associazioneerbamoly@libero.it http://digilander.libero.il/Erbamoly/ Ass. cult. L’ALBERO E LA MANO Via della Pelliccia 3 (Trastevere) , Roma. Shiatsu, Massaggio Ayurvedico, Tai massage, Yoga, Pilates, Power stretching. Tel. 06.5812871, 339.8818866 www.lalberoelamano.it info@lalberoelamano.it Associazione Shakti Via dei Brusati 30, Roma. info@kundaliniyoga.it www.kundaliniyoga.it Ass. Culturale VersOriente Vicolo Cellini 17, Roma. Tel. 06.6893506.

Associazione Culturale La Città della Luce Via Porcozzone 17- 60010 - Frz. Passo Ripe - Ripe (AN) Tel. 071.7959090 www.reiki.it

Discipline Olistiche

Sulle colline marchigiane, a pochi passi dal mare, in un'antica dimora del X secolo d.C. ha sede La Città della Luce Associazione di Promozione Sociale, che si dedica allo studio ed all'insegnamento delle discipline olistiche. In questo splendido scenario naturale si organizzano seminari di Reiki Sistema Usui, antico metodo di guarigione naturale, per chi sceglie un percorso di ricerca e di benessere interiore. Il programma formativo prevede seminari di Costellazioni Familiari, il Laboratorio Permanente di Comunicazione ed Espressione Artistica, il Laboratorio sulla Relazione di Coppia. Inoltre si tengono corsi base ed avanzati di Ayurveda, dedicati alle varie tecniche di massaggio, automassaggio e trattamenti specifici, corsi di Yoga, Mantra e Meditazione, corsi di Riflessologia, corsi di Alimentazione Bioenergetica e corsi di Fiori di Bach e Himalayani.

Laboratori Artistici

Presso i Laboratori Artistici dell'Associazione si tengono corsi di ceramica al tornio e ceramica Raku; corsi per realizzare creazioni in ago e filo con tessuti naturali; corsi e consulenze di comunicazione bio-etica, informatica, grafica e servizi d'informazione, per una coscienza olistica più profonda.

Calendario Corsi: www.reiki.it

Vacanza Olistica. Benessere e tempo libero tra terra, mare e sapori marchigiani

La Vacanza Olistica, dedicata al benessere ed al relax, è organizzata da La Città della Luce in collaborazione con l’albergo di campagna Solea. Propone vari percorsi della durata di una settimana per imparare le tecniche che fanno stare bene, dedicati alle discipline bionaturali e ad antichi mestieri, alimentandosi naturalmente, immersi nell’autenticità di questi luoghi. Un diverso concetto di vacanza pensato per ristabilire il contatto con se stessi e con la natura circostante. Il programma prevede inoltre la “Settimana Benessere e Relax” con la proposta di trattamenti e consulti personalizzati. Le attività si svolgono presso la sede della Città della Luce e l’ospitalità trova spazio da Solea, a 15 minuti dalla spiaggia di Senigallia e dal suo centro storico animato di vita e di iniziative. Indimenticabili borghi medievali e le più belle città d’arte marchigiane si raggiungono viaggiando lungo strade panoramiche uniche per la loro bellezza paesaggistica.

Imparare a prendersi cura del corpo e dello spirito I programmi della Vacanza Olistica

Settimana Benessere Reiki Settimana Benessere Ayurveda Yoga Settimana Benessere Costellazioni Familiari Settimana Benessere di Arte Terapia Settimana Benessere per la Relazione di Coppia Settimana Benessere Fiori di Bach Settimana Benessere e Relax Settimana Antichi Mestieri e Spiritualità www.reiki.it

BRAINBALANCE STUDIOS Primi in Europa ad adottare le tecnologie di Brain State Technologies in congiunzione con i Trauma Releasing Exercises per bilanciare ed armonizzare mente e corpo. Via Ludovico di Vartemà 3, Roma (Piramide - Testaccio). Tel. 06.57302836, www.brainbalancestudios.com harmonize@brainbalancestudios.com BUPPO DOJO Via Farento 5, Roma. Tel. 06.5811678, buppodojo@gmail.com , www.buppodojo.it

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I LUOGHI

I.P.

FLORITERAPIA DI BACH LA CEDIFLOR ANNUNCIA IL CORSO DI FORMAZIONE IN FLORITERAPIA DI BACH TENUTO IN ANTEPRIMA IN ITALIA DAL DR. EDUARDO GRECCO IL PIÙ GRANDE MAESTRO ED ESPERTO A LIVELLO MONDIALE. Il Corso, di altissimo livello, verrà strutturato come svolto in Messico, nell’ambito della “Escuela de Terapeutas Florales” ed è la prima volta che il Dr. Grecco esporta in Europa la Formazione nella sua interezza. Il Diploma, alla fine del Corso di Formazione, è anche riconosciuto dalla “Asociacion Iberoamericana de los Terapeutas Florales”. Per informazioni e iscrizioni:

Cediflor - Centro Diffusione e Didattica Floriterapia di Bach Tel. 333.4243663 - www.cediflor.it - info@cediflor.it Centro di Meditazione Zen “Hui - Neng” Via Giuseppe Di Vittorio 30, Roma. Tel. 06.2576139, cell. 338.8658246. CEDIFLOR - Centro Diffusione e Didattica Floriterapia di Bach Via R.Fauro 82, Roma. Tel. 06.8074385, 333.4243663 www.cediflor.it info@cediflor.it CENTRO YOGA ED OLISTICO VIPASHYANA Channelling, regressioni karmiche, yoga, meditazione, cristalloterapia, mass. ayurvedico, riflessologia plantare, pranoterapia, reiki. Via Venezia 48/50, Ciampino - Roma. Tel. 347.8360990, www.vipashyanayoga.com Centro Olistico Take Off Via L.Perna 51, EUR-Montagnola, Roma. Tel. 06.54225603, 347.3706437. www.floriterapia.com CENTRO TARA BIANCA Danza Creativa, Arti Terapeutiche, Meditazione. Via Ettore Rolli 49, Roma. Tel. 06.5811678, 328.0829035, www.centrotarabianca.it guglielmo1@interfree.it Fondazione Maitreya Via della Balduina 73, Roma. Tel 06.35498800, www.maitreya.it Istituto Samantabhadra Via Generosa 24, Roma. Tel. 06.6531777.

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Monastero Santacittarama Loc. Brulla, Frasso Sabino (RI). Tel. 0765.872186, www.santacittarama.org NATURALANDIA Alimenti vegetariani e accessori per animali, consulenze di naturopatia. Via delle Giunchiglie 11, Roma. Tel 349.2881156. POLARIS SHIATSU INSTITUTE (Scuola di Formazione per Operatori Shiatsu) Sedi a Roma, Avezzano (AQ), Terni, Grosseto, Poggibonsi (SI), S.Miniato (PI). Dott. Felice Pironti (Responsabile - CooDirettore dei corsi) Cell. 347.1842517 www.shiatsu-polaris.it shiatsu@shiatsu-polaris.it SIPRA - Pranoterapia Psicosomatica Via dell’Oratorio 27, Morlupo (Roma). Tel. 06 9072617, www.sipra.org Scuola di Respiro Via Carlo Alberto 39, Roma. 06.4462523, www.scuoladirespiro.com

CAMPANIA Ass. Cult. Italiana Arti e Filosofie Orientali “Siddharta” Via S. Maria della Neve 18, Napoli. Tel. 081.668426, www.siddharta.scuola.org

Associazione Centro Itaca Via Arco Mirelli 36, Napoli. Tel. 081.454674, www.centroitaca.org CENTRO SHANTI - SHANTI ASHRAM Scuola di Yoga e Discipline Orientali Via Erbagaudi, Contrada Grotte 3, Baia e Latina (Caserta) Tel. 0823.980099, www.centroshanti.it info@centroshanti.it Sangha Rimè Italia Via Riviera di Chiaia 23, Napoli. www.dachangrime.it CENTRO DI RICERCA OLISTICA “TAO” - SCUOLA ITALIANA REIKI Via F. Cilea 91, Napoli. Tel. 081.5790306, 338.8495996 taocenter@tiscali.it - www.taocenter.org

PUGLIA Centro Buddhista della Via di Diamante c/o Nuovo Aleph - Via Gaetano Postiglione 14/E, Bari. Tel 349.7751145, 368.575880, bari@diamondway-center.org CENTRO YOGA RATNA Via Diaz 7, Maglie (LE). Tel. 0836.342759. Scuola Arti Orientali Il Sole Via Taranto 40, Lecce (LE). Tel. 0832.243015.

SICILIA Centro di Cultura Rishi Via S. Bono 19, Palermo. Tel. 091.6254135, www.centroculturarishi.it Associazione Vidya Cultura Yoga Via Dominici 19, Palermo. Tel. 091.6888180. Associazione Culturale YOGA SAMAJ Via Nuovalucello 25, Catania. Tel. 095.336488, cell.340.9030005, www.yoganaturopatia.it info@yoganaturopatia.it Garuda Yogashram Via G. Giusti 6/I, Tremestieri Etneo (CT) Tel. 095.7415822, www.garudayogashram.com

Wellness Lifestyle: a Bené in Fiera a Vicenza Dal 13 al 16 novembre 2008 in esposizione le nuove tendenze per vivere meglio Benessere: sensazione unica, tante declinazioni. Cosa c’è oltre? Uno stile di vita in continua crescita. BENé, la fiera dedicata ai molteplici comparti del settore benessere, al quinto anno si evolve e diventa luogo di incontro fra chi, per cultura e per business, contribuisce all’affermazione del wellness lifestyle: dalla vacanza alla progettazione SPA, dal relax della mente ai trattamenti estetici, dalla cura del corpo all’abitare eco-compatibile. A BENé il wellness è verde, segno di un forte ritorno alla natura, ad un benessere essenziale, autentico, felice e sostenibile. BENé porta in fiera la domanda di wellness concept personalizzato, su misura, rispettoso dell’uomo e dell’ambiente e si configura come luogo esclusivo di affari, ma anche spazio privilegiato di cultura e di tendenza. Per questa edizione il salone vicentino sarà suddiviso in 4 distinte aree. L’area WELLNESS TOURISM presenta una selezione di offerte turistiche dedicate al benessere. BENé, in collaborazione con spa-travel, propone quest’anno una novi-

tà assoluta: la Borsa del Turismo Benessere, dove terme, alberghi termali, wellness hotel, resort e destination SPA possono presentare e vendere il loro prodotto agli operatori professionali, quali agenzie viaggi, tour operator, meeting planner e CRAL aziendali, tramite workshop e incontri prefissati. Nell’area SPA DESIGN & CONTRACT si mettono in luce le opportunità che l’innovazione mette a disposizione del benessere attraverso il design, la progettazione e lo studio di soluzioni e materiali. In questo settore viene riproposto Progetto SPA, un percorso obbligato che accompagna il visitatore alla scoperta dell’eccellenza nella progettazione e nella gestione di un centro benessere. Un mix tra aree espositive e ambientazioni che riproducono gli spazi di una SPA dalla reception all’area lounge, dalla zona umida all’area relax, dalla zona massaggi al centro beauty, sino alle proposte di giardini per esterni ed interni. Con lo spazio Eco Wellness Resort, BENé esplora invece i nuovi orizzonti dell’ospitalità eco-chic, dalla progettazione bioclimatica all’alimentazione biologica, dalla gestione responsabile alle finiture ecologiche. Un ambiente che segue una logica di eleganza slow, dedicato ad un pianeta che ritrova il piacere di volersi bene. L’area BEAUTY & TECHNOLOGY riserva lo

spazio ad attrezzature, prodotti, tecnologie e innovazioni che si concentrano sul corpo per portarlo alla sua massima espressione estetica. Coniugando natura e bellezza, BENé dedica uno spazio espositivo esclusivo alla bio cosmesi certificata. Novità assoluta è l’area LOHAS LIFESTYLE che si sviluppa in due settori: Architettura e Innovazione Responsabile - Emporium della Natura. Acronimo di “Lifestyles Of Health And Sustainability”, LOHAS riunisce sotto il proprio ombrello semantico le espressioni attraverso le quali il mercato, l’architettura e l’innovazione interpretano l’esigenza di ridurre l’impronta ecologica dell’uomo sull’ambiente, secondo un criterio di reciproco rispetto. A tale tendenza, dagli alimenti organici alla bio-cosmesi, dalla bioarchitettura alla medicina naturale, fino alle energie rinnovabili, BENé dedica questa area tematica, indicando uno stile di vita e di consumo, ad elevato senso civico, associato al piacere individuale.

BENé in cifre La quinta edizione segna la conferma di un’idea che ha conquistato nel tempo il favore degli addetti ai lavori e del pubblico. I numeri della manifestazione, dai 90 espositori del 2004 ai 300 del 2007, dagli 8000 visitatori della prima edizione ai 25000 dell’ultima, sono lo specchio di un interesse e di una credibilità in continua crescita.

A chi si rivolge La fiera si rivolge ai nuovi investitori e agli operatori di settore, diventando il polo di attrazione per tutte le competenze legate ai diversi comparti del mercato, ma è anche un evento aperto al pubblico che fa della cultura del benessere non solo una moda, ma un vero e proprio stile di vita.

Segreteria organizzativa BENé: Studio Event, Contrà Santi Apostoli,22, Vicenza. Tel. (+39) 0444 230119 Fax (+39) 0444 544850 info@benewellnessexpo.it www.benewellnessexpo.it


LA VIA DEL CIBO

La femminilità tra immagine e identità di Laura Mullich

I

n questa nostra epoca ossessionata dall’immagine molte donne hanno problemi con il proprio corpo. Viene comunicato il concetto che si è comunque troppo grasse se il proprio corpo appartiene ad una donna e non ad un’adolescente, e quindi si cerca di mangiare meno. Talvolta si dimagrisce, o forse il corpo si abitua a cavarsela con meno calorie. Qualcosa tuttavia porta la nostra struttura corporea a ripristinare, in condizioni di salute, il peso adeguato. La maggior parte delle donne con problemi di linea passa inosservata. Si tratta per lo più di donne che, per smaltire il chilo in eccesso messo su durante il week-end, stanno a dieta tutti gli altri giorni. Accanto a queste donne ce ne sono altre ossessionate dal proprio comportamento alimentare, il cui pensiero si fissa quasi esclusivamente su questo argomento. Queste donne non riescono a controllare volontariamente quanto mangiano: l’impulso le assale ed esse si trovano alla sua mercè. Il corpo rappresenta solo l’ultimo anello di una lunga catena di atteggiamenti e comportamenti che si intersecano e all’inizio della quale c’è un irrefrenabile impulso a mangiare che scatena l’attacco di fame. Dopo il cedimento all’impulso sopraggiungono un senso di vergogna e di colpa, e a seconda dell’intensità del bisogno di ristabilire il controllo su se stessa la donna accelererà più o meno l’espulsione delle calorie in eccesso. Dalla riuscita di tale operazione dipende anche la linea del suo corpo. A seconda del comportamento alimentare e della corporatura dell’individuo i disturbi alimentari vengono distinti in tre categorie: anoressia, bulimia e obesità. L’anoressia è caratterizzata dalla riduzione volontaria dell’assunzione di cibo che, in certi casi, può portare fino alla morte per dimagrimento. I soggetti anoressici, con la loro apparente fragilità, il loro corpo consunto, suscitano un senso in parte di pietà, in parte di ammirazione, a volte anche di ribrezzo, sempre comunque di stupore.

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Controllarsi fino ai limiti dell’autolesionismo è grandioso. Si parla invece di bulimia quando si riscontra un eccessivo bisogno di mangiare, condizionato psichicamente. Di norma, al termine dell’attacco di fame il bulimico vomita quasi tutto quanto ha ingerito ed è quindi in grado di conservare pressoché inalterato il proprio peso. Una donna bulimica appare perfetta, severa, arrogante, fredda, distaccata. Anch’essa suscita ammirazione, e anche a lei non è facile avvicinarsi. E’ un tipo razionale, giudizioso, cerebrale, una persona dalla quale non si vorrebbe essere giudicati. Nessuno sospetterebbe che lei, così rigorosa, si rimpinza fino a non poterne piu’ e poi vomita. E’ un segreto che la rende intimamente sola. Esteriormente

appare forte, ma come sia “dentro” nessuno lo sa. Di norma la fame eccessiva condizionata a livello psicologico conduce all’obesità, quando l’esagerata quantità di cibo ingerita non viene espulsa dall’organismo o viene espulsa troppo raramente. In una cultura che ha fatto della magrezza il suo ideale di bellezza la donna obesa suscita repulsione. Considerata un’entità neutra, priva di valenza sessuale, è costantemente oppressa dall’idea di dover dimagrire. E’ avvolta da uno spesso strato isolante che lei stessa ha costruito tra sé e gli altri. Questi tre disturbi dell’alimentazione creano tutti distanza. L’anoressica si erge psicologicamente su tutti gli altri, che lei considera deboli; la bulimia offre agli altri un’immagine di sé diversa dalla realtà, quasi una

finta facciata; l’obesa costruisce attorno a sé un’invalicabile barriera protettiva. La donna anoressica è orgogliosa di tenere così bene in pugno il proprio organismo e i propri bisogni. A livello psichico le manca questa autonomia: non è indipendente né in grado di decidere per sé e teme di perdere questo controllo faticosamente conquistato. La donna bulimica accetta solo la propria immagine perfetta e rifiuta il vero Io, che quasi nemmeno conosce e di cui teme il manifestarsi. Nei suoi attacchi di fame si impone questa parte diversa, sconosciuta, che è lontana dalle sue pretese di perfezione e che bisogna rendere innocua. La donna bulimica concede troppo poco spazio alla propria vera personalità, che quindi deve trovare uno sbocco a livello fisico. Ciò che le manca a livello cosciente è l’accettazione di sé, la capacità di fare posto al proprio vero Io. La donna grassa, obesa, si isola fisicamente grazie alla sua barriera protettiva, dato che non riesce a farlo a livello psichico. Servendosi della ripugnanza che ispira, tiene letteralmente gli altri a distanza. Tutti i disturbi alimentari a carattere maniacale hanno radici inconsce tra loro comuni. Le persone che soffrono di disturbi alimentari non solo hanno ricevuto troppo “poco”: spesso il cibo, la protezione, l’accettazione non sono stati dati quando venivano “richiesti”, ma quando l’adulto riteneva fosse giusto “concederli”. Che cosa può imparare un neonato in queste circostanze? Impara ad afferrare e a trattenere inesorabilmente ciò che riceve. Poiché non possiede ancora il concetto di tempo, agisce in base al principio “ora o mai più’”. Questo modello di comportamento è facilmente riscontrabile negli individui che soffrono di disturbi dell’alimentazione anche in età adulta: limitata capacità di sopportare le frustrazioni, avidità, ingordigia, tendenza ad aggrapparsi agli altri nei rapporti di amicizia e di amore. Costoro non credono di poter mai ricevere abbastanza e soprattutto nel momento in

cui lo desiderano. Con la loro avidità, con questo loro afferrare-aggrapparsi costringono amici e partner a difendersi per non essere “divorati”. Questa avidità riguarda tuttavia solo gli amici più intimi o i membri della famiglia; esteriormente questi individui appaiono per lo piu’ forti, superiori, competenti. Se osserviamo delle bambine in tenera età mentre si contemplano allo specchio, possiamo immaginare che cosa succederà loro col progredire dell’età. Riusciranno a mantenere la capacità di guardarsi allo specchio e vedersi belle? Questo evento, apparentemente naturale, risulta rarissimo. Perfino l’oggettiva bellezza non è sufficiente a far sentire una donna bella. Indipendentemente da come una donna può esteriormente apparire e perfino dal suo successo sociale, se la sua immagine riflessa nello specchio non la soddisfa, essa vive tutto in modo compromesso: le relazioni interpersonali, la soddisfazione professionale, la capacità di esprimere la propria personalità. La preoccupazione delle donne per il loro aspetto e per l’essere oggetto di attenzione è una sorta di difesa in un mondo che, sotto un apparente riconoscimento delle capacità e delle possibilità delle donne, non riconosce il valore intrinseco della femminilità. La scuola, la stessa famiglia di appartenenza e la società in senso più generale non solo non incoraggiano le donne ad essere semplicemente se stesse, ma le spingono più o meno coscientemente verso la pericolosa definizione di una falsa identità. L’atteggiamento narcisistico allora diventa un elemento compensatorio, molto distante da quel narcisismo sano che coincide con la stima di sé. Spesso tale narcisismo sano si deteriora a causa della fondamentale relazione con la propria madre, che spesso ha vissuto a sua volta la compromissione della propria stima di sé. Le donne non riescono a riconoscersi qualora non siano capaci di vedere le loro madri e di essere viste da queste. Se immaginiamo una sorta di specchio bidirezionale tra madri e figlie, vediamo che esso spesso distorce le immagini piuttosto che rifletterle. Mancando il rispecchiamento cercato nella propria madre, la donna lo cerca altrove, quasi sempre incontrando continui fallimenti o quanto meno progredendo nella vita attraverso varie forme di autoinganno. Il senso dell’Io spesso dipende infatti dai successi che una donna ottiene anziché da un interiore senso di pienezza e di autorealizzazione.


LA VIA DEL CIBO

I.P.

LA LITOTERAPIA

Programma alimentare Mac Mairi come “rieducazione” del metabolismo a cura di Stefania Grillo (www.macmairi.com)

L

o sapete che il sistema gastroenterico è dotato di cervello? E’ il solo organo a contenere un sistema nervoso intrinseco in grado di mediare i riflessi in completa assenza di input del cervello o del midollo spinale. Il 95 % della serotonina del corpo si produce nell’intestino.Il sistema nervoso enterico è un centro di elaborazione dati moderno e pieno di vita che ci consente di portare a termine alcuni compiti “importanti”, senza alcun sforzo mentale. Quando l’intestino viene percepito “coscientemente”, per esempio, attraverso i crampi, acidità di stomaco, stitichezza, non siamo certo felici. Vogliamo che siano i nostri visceri a occuparsi della questione, efficacemente e al di fuori della nostra consapevolezza. E’ indubbio che, il nostro cervello, influenza il comportamento dell’intestino, ma, quest’ultimo, riesce a svolgere i propri compiti da solo, senza seguire le istruzioni del cervello. Quasi 2000 fibre nervose collegano il cervello al centinaio di milioni di neuroni che vivono nell’intestino tenue: questi neuroni, quindi, svolgono abbastanza bene il loro compito anche, quando, si interrompe ognuna delle loro connessioni con il cervello.In ogni organismo il cervello è il Re. Ogni suo ordine è legge. Dalla bocca fino alla metà dell’esofago, non si muove nulla senza l’autorizzazione da parte del cervello. Nei movimenti peristaltici della parte inferiore dell’esofago, invece, il sistema nervoso enterico partecipa in prima battuta! Nello stomaco l’ordine del sistema nervoso centrale è ancora importante e si esprime attraverso ordini trasmessi dal nervo vago, che attuano le disposizioni del cervello.Il “secondo cervello”, come scrive Gershon, è un fattore potente, capace di assumere la direzione delle operazioni, eccetto la gestione dello sfintere pilorico (l’uscita dello stomaco), che è lasciato ancora al cervello attraverso il nervo vago.Le parti terminali (alta e bassa), del sistema digestivo, sono le

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regioni in cui il “primo cervello” svolge un ruolo fondamentale nel determinare l’attività dell’intestino. Sono attività che occupano parte della vita di una persona normale. Ci sono persone che vivono per mangiare e altre che, raramente lo ammettono, danno molta importanza alla defecazione. Tra la fase alta di ingestione e quella bassa di egestione, avvengono nell’intestino molti processi importanti, ignorati dal cervello e gestiti dal sistema nervoso enterico: questo “secondo cervello”, lavora in modo inconscio e spesso non lo si considera fonte di disturbo. Le funzioni enteriche maggiormente influenzate dal sistema nervoso centrale sono anche quelle che vengono forzate dal cervello a partecipare a forme particolari di malattia mentale. I disordini alimentari sono esempi di condizioni riconosciute, di origine neurotica o piscotica. Le conseguenze enteriche di molte importanti emozioni sono problemi reali nella vita di tutti i giorni, ad esempio crampi addominali accompagnano alcune volte situazioni di ansietà. Rieducare quindi, iniziando a mangiare bene. Le persone hanno perso la capacità di capire cosa è utile per una corretta nutrizione. Si segue il corso della natura, si eliminano i limiti attraverso l’utilizzo di informazioni corrette e benefiche per il corpo. La scienza dell’alimentazione è semplice: occorre conoscerla, in questo programma viene insegnata. Rieducare, poi, prendendo in considerazione la globalità della persona: mangiamo per soddisfare la mente e la mente, con le sue “convinzioni”, spesso interferisce con l’equilibrio metabolico creando un danno all’organismo. A questo danno si può porre rimedio. Vi è un’assistenza personale costante per tutto il periodo di cura. Si inizia a scegliere “come” nutrirsi, fornendo così informazioni corrette al corpo e alla mente: in questo modo non vi saranno più fattori esterni alla vostra volontà che determineranno, ad esempio, attacchi di fame o fame nervosa. Avrete acquisito una “nuova modalità” di gestione del vostro metabolismo.

STUDIO UDINE: STEFANIA GRILLO PIAZZA BOLZANO 8 - UDINE TEL./FAX 0432.511287 CELL. 346 1881947 s.grillo@parismacmairi.com Studio Torino 1 Angela Giaccardi Via Pevron 29, Torino. Tel/fax 011.4732526, cell. 347.2774404 a.giaccardi@parismacmairi.com Studio Torino 2 Corso Dante 68, Torino. Valerio Bardella, cell. 338.5849406 v.bardella@parismacmairi.com Egon Shuster, cell. 393.9633155 e.shuster@parismacmairi.com Rodolfo Bianchi, cell. 392.7897319 r.bianchi@parismacmairi.com Studio Sora (Frosinone) Maurice Mattei Corso Volsci 30, Torino. Tel/fax 0776.823083, cell. 329.9740661 m.mattei@parismacmairi.com Studio Roma Marina Terenzi Circonvallazione Gianicolense 74, Roma. Tel. 06.53098471 - 58237924 Fax 06.53277389, cell. 347.9413210 m.terenzi@parismacmairi.com Studio Casale Monferrato Via Bruno Buozzi 86, CasaleMonferrato. Tel 0142.457925, Fax 0142.422717 Marinella Calvo, cell. 346.8477296 m.calvo@parismacmairi.com Tiziana Piovera, cell. 346.8477297 t.piovera@parismacmairi.com Studio Pescara Largo Filomena 4, Pescara. Tel/Fax 0859.432204. Agata Mosca, cell. 393.2493209 a.mosca@parismacmairi.com Maurizio Geraci, cell. 348.3808900 m.geraci@parismacmairi.com

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LA VIA DEGLI ANIMALI a cura di Valeria Aloisio

L’esercito che scodinzola Cani, gatti, ma anche iguane e leoni: sono 600 milioni gli animali nel nostro Paese. E ben 45,5 milioni sono ospitati nelle case degli italiani. Un vero e proprio esercito di code e baffi. Molti sono quelli esotici (500mila), tra cui 1 milione di tartarughe di acqua dolce, 40 mila tra iguane e serpenti, 20 mila pappagalli e addirittura 3mila tra leoni e pantere. A questi si aggiungono i circa 30mila animali presenti negli zoo e negli acquari ed i 3mila esemplari nei 150 circhi. Nel giro di 5 anni si è poi riscontrata una crescita di ben 2 milioni di animali presenti nelle case italiane: si raggiunge così la cifra totale di 45,5 milioni. Tra questi, il primato spetta ai pesci d’acquario, che raggiungono le 16 milioni di presenze tra le quattro mura, seguiti dai 12 milioni di uccelli, 7 milioni e mezzo di gatti e 7 milioni di cani.

Mondo sommerso Tipi da acquario. E anche di una certa bellezza. Che non passa davvero inosservata: basti pensare che i primi esemplari di “scalari” furono importati in Europa all’inizio del Novecento. Con il passare degli anni e il lavoro di selezione, questi pesci sono diventati la passione di molti acquariofili. Si tratta di animali dalle grandi pinne e dalla forma tondeggiante: il primo nome che fu scelto – “scalare” appunto - deriva dai caratteristici scalini che disegnano il contorno della pinna anale e dorsale. In natura, amano le acque calme che popolano in branchi di quindici, venti individui. Ampio il loro areale geografico: dagli affluenti del Rio delle Amazzoni al Perù e ai corsi d’acqua del Venezuela. “Traslocati” in acquario, gli “scalari” si rivelano pesci dalle esigenze modeste. Questi cicladi sono, infatti, molto adattabili: alcuni accorgimenti vanno comunque presi. È il caso, ad esempio, di una vasca sufficientemente grande e soprattutto fornita di vegetazione. Gli esperti consigliano, inoltre, di suddividere l’acquario con rametti, radici e sassi: in questo modo, viene facilitata la divisione-spartizio-

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ne del territorio. Gli “scalari”, in natura, sono quasi esclusivamente carnivori: in acquario bisogna alimentarli con mangime di buona qualità, tentando di variare quanto più possibile.

Cani d’islanda Una storia complicata quella degli Iceland dog, i cani d’Islanda. Diretti discendenti degli animali arrivati con i primi coloni, furono praticamente decimati da un’epidemia di cimurro. Solo con gli anni, gli allevatori islandesi riuscirono a ‘ricostruire’ una popolazione consistente. Una passione, quella con cui si dedicarono all’impresa, dettata in primo luogo dalle straordinarie caratteristiche di questa razza. Gli Iceland dog sono infatti animali allegri, intelligenti e- allo stesso tempo- pronti e capaci. E’ praticamente perfetto per molti compiti: è un buon custode di greggi, un equilibrato guardiano e, soprattutto, un compagno affidabile. Ha un carattere affettuoso e socievole: riesce, dunque, a convivere con bambini ed altri animali senza problemi. I cani del ‘ghiaccio’ appartengono alla famiglia cinofila degli “spitz”: i maschi sfiorano i 50 centimetri di altezza al garrese e il peso può arrivare ai 15 chili. Le orecchie sono dritte e la coda è arrotolata sul dorso. Due variazioni per il pelo, può essere infatti medio o lungo: in ogni caso, il manto deve essere molto fitto (in particolare sulla coda). Gli occhi sono medio-grandi con una bella forma a mandorla. Il colore normalmente è scuro ma, in funzione del colore del pelo, ci sono esemplari con occhi chiari. Gli Iceland dog sono animali forti, non soffrono di particolari patologie. Da segnalare due curiosità. La prima riguarda l’andatura, agile e flessuosa: fotografa perfettamente il carattere allegro di questi cani. La seconda, invece, fa riferimento ai gusti alimentari. Sì, perché gli Iceland sono davvero dei buongustai: si adattano tranquillamente ad ogni tipo di menù. Ma, se si vuol fare la loro felicità, servitegli una ciotola piena di pesce.

Cinomachia Uno spettacolo di antica crudeltà che resiste negli anni. Ogni anno in Italia più di 5.000 cani sono vittime dei combattimenti collegati alle scommesse clandestine. La lotta, in cui questi animali sono crudelmente aizzati e costretti a sbranarsi da padroni senza scrupoli, è il risultato di violentissime forme di addestramento, vere e proprie torture, inflitte ai cani fin da cuccioli. Secondo la Lega Antivivisezione che ogni anno diffonde un report sul fenomeno della zoomafia, il giro di affari delle scommesse clandestine è stimato in 775 milioni di euro l’anno. La singola scommessa può partire da un minimo di 250 euro fino ad arrivare a decine di migliaia nei combattimenti tra “campioni”. Le lotte tra cani sono in mano a gruppi criminali organizzati ed è stato accertato il coinvolgimento di persone appartenenti alla camorra. Bande di criminali internazionali controllano il traffico di cani da paesi esteri e la loro diffusione in Italia. Le persone coinvolte nei combattimenti sono migliaia e, brutta sorpresa degli ultimi anni, spesso ci sono anche minorenni.

Il fascino del mini-cane Il gadget modaiolo? Abbaia. Perché da Madonna a Paris Hilton, da Britney Spears a Mariah Carey, il cane in miniatura da portare in borsetta è un vero “must”. Negli USA, i “teacup pup” vanno a ruba: sono cani miniaturizzati, grandi quanto una tazza da the, vengono allevati in serie e venduti a prezzi che vanno da 1.000 a 5.000 dollari l’uno. A sostenere questa moda ci pensano anche le grandi case del lusso che hanno messo in cantiere apposite borse capaci di ospitare i mini-dog. Tra le più richieste fino ad oggi, c’è la Hermes Birkin, una borsa che può costare fino a 5.000 euro. A mettere in guardia sono scese in campo organizzazioni di difesa degli animali e veterinari: questi cani sono così piccoli per difetti genetici e presentano tantissimi problemi, dall’acqua nel cervello a scompensi cardiaci e alla fragilità dei denti. Intanto, però, la moda dilaga…

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LA VIA INTERIORE

Le nuove frontiere del Reiki

settimana a cento giorni. Il corpo veniva lavato in un bagno di acqua benedetta profumata e rivestito di un indumento bianco. La mente era purificata dalla consegna dei precetti Samaya, dal rifugiarsi nelle tre gemme (il Buddha, la sua dottrina e la comunità monastica) e dal giurare fedeltà a diversi precetti etici Buddhisti.

(parte seconda)

di Umberto Carmignani La Cerimonia di Iniziazione

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ome abbiamo visto nella prima parte di questo articolo pubblicato sulla BioGuida n.21, la cerimonia di Iniziazione in Reiki deriva, con tutta probabilità, dalla scuola buddhista giapponese dello Shingon con il suo buddhismo esoterico (“mikkyo”), chiamato così in riferimento non solo agli insegnamenti segreti che possono essere rivelati unicamente a iniziati, ma piuttosto in relazione alla natura nascosta e profonda cui gli insegnamenti fanno riferimento, ossia la realizzazione interiore della “Visione profonda del Buddha Supremo”, Maha-vairocana Tathagata (“Dainichi Nyorai”, “Grande Sole”). Questa realizzazione è profonda, misteriosa ed esoterica perché può essere compresa solo in stato di sama-dhi. Al Buddismo esoterico vennero poi aggiunti e sostituiti riferimenti ai “Kami”, le divinità della Religione Shintoista.

Il Buddhismo Esoterico Il buddhismo esoterico insegna che la realtà presenta due aspetti, uno relativo, finito, condizionato, (Ki) e uno assoluto, infinito ed incondizionato (Rei). Dal punto di vista dell’ignorante, questi due aspetti sembrano separati e inconciliabili, mentre all’occhio del Buddha (butsugen), all’immobile mozzo della ruota, essi sono due facce di un’unica verità. Nella visuale parziale, tutte le cose vengono viste come transitorie e in continua trasformazione, prive di una natura propria durevole; ma dalla visuale totale, onnicomprensiva, un Buddha vede che lo sfuggevole mondo delle impermanenti forme altro non è che il mondo del Buddha dall’adamantina durevolezza (Maha-vairocana).

L’Iniziazione di Reiki oggi Nel procedimento attuale della cerimonia Reiki, l’iniziando viene fatto entrare nello spazio sacro, viene invitato a sedere su una sedia, oppure a terra, su dei cuscini, a congiungere le mani all’altezza del chakra del cuore, e a chiudere gli occhi. Nello spazio sacro si trova di solito un altare con una candela accesa, un incenso, dei fiori o delle offerte di frutta, le immagi-

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offerte ad un mandala (come il mandaraku) e non era, propriamente parlando, una forma d’iniziazione. Secondo Samaya Il Secondo Samaya era l’iniziazione in cui si stabiliva un rapporto karmico con un aspetto del Buddhismo esoterico. ni del Buddha, di Mikao Usui e dei vari Maestri della tradizione di appartenenza, o di coloro a cui si attribuisce una particolare importanza affettiva o energetica. Grazie all’azione dei quattro simboli sacri e segreti, opportunamente tracciati e visualizzati e dei relativi mantra pronunciati secondo precisi procedimenti, vengono progressivamente aperti i canali energetici dell’iniziando e l’energia di Reiki comincia a manifestarsi. I simboli di Reiki rappresentano energie spirituali, i “Kami” e i Bodhisattva, e come essi funzionino all’interno della nostra psiche. Non possiamo in questa sede rivelare l’esatto procedimento della cerimonia di iniziazione poiché anch’esso è considerato sacro e segreto, tuttavia possiamo esplorarne più profondamente il senso, confrontandola con gli antichi rituali, fra cui lo “Shinto Kanjo” e il “Reiki Kanjo”, rituali strettamente correlati con le iniziazioni buddhiste esoteriche, nei quali i simboli dei Kami spesso sostituivano quelli buddhisti. La cerimonia dell’iniziazione ai giorni nostri ha certamente perduto gran parte dell’apparato mitico e simbolico che viene descritto, tuttavia il Maestro di Reiki che sia stato correttamente istruito nel procedimento dell’iniziazione al Reiki, non mancherà di riconoscerne gli aspetti salienti e ancora attuali.

avveniva per mezzo di rituali iniziatici (“Kanjo”). In origine il Kanjo era una tipica cerimonia buddhista esoterica, usata per trasmettere dottrine e pratiche e stabilire il livello dei praticanti. Dopo il periodo Meiji, i rituali Shinto e Reiki furono abbandonati, perché considerati aberrazioni sincretiche dai buddhisti “puri” o dall’ortodossia Shinto e non furono più studiati a fondo. Anche se queste tradizioni rituali avevano un’origine medievale, raggiunsero la loro maggiore diffusione nei primi anni del XIX secolo.

Identificazione con il Buddha o con il “Kami” I riferimenti al Kami in questi testi aggiungevano una base di appartenenza e concretezza alle più alte speculazioni metafisiche Buddhiste. Il conseguimento della conoscenza segreta trasmessa per mezzo dei rituali iniziatici equivaleva al raggiungimento della salvezza, diventando un Buddha o, nel caso dello “Shinto Kanjo”, consentendo l’identificazione con il Kami.

Samaya, ciò che conduce alla salvezza Ci sono diverse forme di Kanjo, classificate da vari testi in numerosi modi e livelli. La tipologia più comune consiste di cinque categorie (“goshu sanmaya”) letteralmente: “cinque generi di samaya -attività simboliche che conducono alla salvezza”.

La Restaurazione dell’Imperatore Meiji Nel Giappone medievale, la trasmissione di tutti gli importanti testi e conoscenze

Primo Samaya Il Primo Samaya era l’adorazione e il fare

Terzo Samaya In questa cerimonia l’iniziato con gli occhi bendati aveva accesso al mandala, gettava un fiore sopra di esso e, secondo la divinità prescelta, il maestro insegnava un mantra e un mudra. Il Terzo Samaya significava diventare discepolo di un maestro, Jumyo Kanjo, letteralmente “iniziazione in cui una formula è conferita sul discepolo“; in essa, veniva indicato uno specifico oggetto di meditazione e veniva insegnato un mantra, un mudra o una visualizzazione. Quarto Samaya, la trasmissione del Dharma Il Quarto Samaya era il più importante; chiamato Denbo Kanjo “rituale d’iniziazione della trasmissione del Dharma”; questo avveniva dopo che il discepolo aveva completato un certo curriculum di studi e pratiche religiose; da lì in poi diventava lui stesso un nuovo maestro. Quinto Samaya Esisteva un Quinto Samaya, una “iniziazione segreta” (“Himitsu Kanjo”) eseguita in particolari occasioni e per certi destinatari.

Denbo Kanjo, l’Iniziazione dello Shingon Purificazione L’iniziazione vera e propria era preceduta da una fase di purificazione del corpo e della mente, che poteva durare da una

Lo Spazio Sacro, il Rei e il Ki Il luogo dove la cerimonia d’iniziazione doveva avvenire era diviso in un’area esterna e una interna. Nella parte interna vi erano due altari sui quali erano posti il mandala “Vajradhatu” (rappresentante il “Mondo di Diamante”, ossia l’aspetto eterno e immutabile dell’Illuminazione del Buddha) e il mandala “Garbhadhatu” (rappresentante il “Mondo Uterino”, ossia la manifestazione fisica dell’Illuminazione del Buddha); vi era anche un altro altare chiamato “ l’altare del vero risveglio” dove il Kanjo vero e proprio veniva officiato. I Buddha e i Bodhisattva Sulle pareti est ed ovest dell’area interna vi erano i ritratti degli otto patriarchi umani Shingon: Nagarjuna, Nagabodhi, Vajrabodhi, Amoghavajra (Bukong), Subhakarasimha (Shanwuwei), Yxing, Huiguo e Kukai. L’iniziato entrava nell’area interna a volto coperto, raggiungeva uno degli altari con il mandala e gettava un fiore su di esso per stabilire a quale divinità sarebbe stato karmicamente collegato. Quindi gli veniva tolto il panno che gli copriva il viso con un gesto che voleva significare la definitiva separazione dal mondo illusorio della realtà di ogni giorno e l’apertura dell’occhio della saggezza al regno puro del mandala. L’Altare del Vero Risveglio L’iniziato veniva condotto all’altare del vero risveglio dove aveva luogo l’iniziazione vera e propria. Sedeva su di una stuoia che rappresen-

tava un fiore dagli otto petali, nella stessa posizione del Buddha Mahavairocana nel mandala e riceveva l’iniziazione dal Maestro. L’iniziato era quindi trasformato nell’adamantino corpo-mente del Buddha Maha-vairocana. L’iniziato rendeva omaggio alle immagini dei patriarchi e li informava dell’avvenuta iniziazione. Infine, il Maestro salutava l’ex discepolo chiamandolo nuovo Maestro e gli faceva ombra con un parasole a significare rispetto ed uguaglianza. Così terminava il rito. Maha-vairocana Tatha-gata, il non-dualismo E’ il Buddha che incarna la Conoscenza della non dualità del mondo. Il suo corpo e la sua mente assieme costituiscono il “corpo del Dharma” (dharmaka- ya) comprendente tutti i cosmi e inseparabilmente mischiato alle loro entità fenomeniche, sia fisiche che mentali. Il suo “corpo del Dharma” è coincidente con l’universo delle forme: è presente ovunque nello spazio e per sempre presente nel tempo, è contenuto eternamente e interamente in ogni più piccola particella dell’universo. Ogni granello di polvere contiene tutti i dharma e l’intero Corpo del Dharma del Tatha-gata. Anche se imbevuto delle impurità dell’ignoranza e della passione, ogni essere è completamente fuso con il corpo del Dharma di Maha-vairocana e contiene pienamente quel corpo all’interno del proprio corpo e della propria mente: l’essere e il Buddha non sono due.


PAROLE E MUSICA

LA VIA INTERIORE

a cura di Mariangela Valentini e Pierpaolo Bon

(www.enneagrammaintegrale.it)

Dall’Essenza alla distorsione dell’Ego di Maura Amelia Bonanno

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a versione post-moderna dell’ansia della sopravvivenza, perlomeno nei paesi occidentali e industrializzati, è la preoccupazione di non distruggere noi stessi. In un clima di apprensione e precarietà generalizzata, tendiamo sempre più ad attaccarci a ciò che abbiamo ed evitare il dolore, nostro e degli altri. L’angolo a sinistra dell’Enneagramma, guardando il simbolo come uno specchio, il punto Sei e le sue due ali punti Cinque e Sette, racconta l’esperienza propriamente umana della paura e dell’ansia nelle sue varie forme. Ognuno di questi tre punti dell’Enneagramma si riferisce a diversi aspetti di questa inquietudine e delle corrispondenti qualità non distorte dell’Essenza. Il PUNTO SEI descrive la percezione e conoscenza diretta che la natura profonda degli esseri umani è Essere, indipendentemente dal fatto che noi ne sentiamo la presenza e il contatto attraverso le qualità essenziali o meno. Gli attributi di fiducia, fede e coraggio raccontano che l’Essere e la presenza sono le uniche solide basi e sostegno della nostra esistenza. Senza il riconoscimento di questi aspetti, nasce l’illusione di essere senza fondamenta. La distorsione dell’ego avviene quando la dimenticanza della fiducia fondamentale si trasforma in inibizione e senso di debolezza. Non sentiamo più che le nostre vite hanno significato e ciò porta la preoccupazione e l’ansia descritte dalla passione rappresentata da questo punto. Paura è la definizione originale di Oscar Ichazo. Io scelgo di utilizzare il termine “miscredenza” che ritengo adatto a descrivere le caratteristiche emotive di incertezza costante riguardo se stessi, gli altri e l’esistenza di Dio e la convinzione che il mondo sia un ambiente ostile e insicuro. Si esprime nell’essere difensivi e sospettosi e in una attività mentale che mastica tutto e cerca motivazioni e sostegno all’esterno. Questo punto ci invita a fidarci della bontà della vita e avere fiducia in noi stessi. Permette il riconoscimento della responsabilità individuale per la propria vita e ci ricorda che è nella nostra vera natura essere coraggiosi e capaci di gestire la realtà in ogni condizione. Il PUNTO CINQUE descrive la completa comprensione ed esperienza di se stessi e

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della propria natura come individui parte e manifestazione dell’intera realtà. Le qualità essenziali di onniscienza e non attaccamento rivelano la capacità della coscienza di essere nel mondo e al contempo testimone del mondo. Senza il riconoscimento di questi aspetti nasce l’illusione di isolamento e separazione. La distorsione dell’ego avviene quando la dimenticanza dell’onniscienza si trasforma in senso di inutilità e incapacità. Ci sentiamo rassegnati a non poter far nulla e ci rifugiamo in concetti mentali. Ciò porta al distacco emotivo descritto dalla passione di questo punto, l’avarizia. Avarizia è il piacere di essere coinvolti solo nella mente ed è l’attaccamento alle cose che si esprime attraverso il non dare le proprie emozioni né a se stessi né agli altri. Questo punto ci invita a osservare noi stessi e gli altri in modo oggettivo, senza giudizio né aspettative. Ricorda che è nella nostra vera natura impegnarci nella realtà e condividere chi siamo, riconoscendo la non permanenza delle forme e contemplando l’infinita ricchezza del mondo. Il PUNTO SETTE descrive la percezione che l’universo funziona in modo tale che gli esseri umani possono raggiungere la completezza secondo un disegno specifico. Le qualità essenziali di vastità, visione e gioia rivelano il senso di beatitudine e gratitudine per la vita quando vediamo che le cose si stanno svolgendo seguendo il piano divino. Senza la coscienza di questi aspetti dell’Essere nasce l’illusione che siamo noi a decidere cosa diventeremo. La distorsione dell’ego avviene quando la dimenticanza della vastità si trasforma in senso di deprivazione. Sentiamo di essere intrappolati e ciò porta al desiderio di fuga da ciò che stiamo vivendo e dalla possibile sofferenza e al fantasticare sulle possibilità alternative descritti dalla passione rappresentata da questo punto, la gola. Gola è voracità fisica e mentale per il piacere. Si esprime nell’indulgenza al desiderio e nella ricerca costante di stimolo attraverso l’anticipazione. Questo punto ci invita a riconoscere che lo sviluppo dell’anima, quando è in contatto

(parte seconda)

con l’Essere, ha una direzione cosmica e a celebrare gioiosamente l’esistenza condividendo la felicità. Ricorda che è nella nostra vera natura essere appagati e accrescere la ricchezza dell’esperienza di tutti. Questi tre punti presi insieme formano l’angolo paura, le distorsioni dell’ego qui rappresentate sono fondamentali per tenere le nostre coscienze lontane dalla guida divina. Racconta tre diversi modi di dubitare, mettere in discussione e non fidarsi dell’esistenza e del sostegno di una realtà trascendente e la paura che ne deriva. Riconoscere le illusioni e riscoprire le relative qualità dell’Essenza qui rivelate, gli aspetti della percezione non oscurata di ciò che è, è importante per il risveglio e la scoperta della nostra guida interiore, della forza e della fiducia fondamentale che ci danno il coraggio di seguire il nostro destino. L’Enneagramma descrive molto bene quanto la comprensione psicologica e la consapevolezza spirituale sono intrecciate e interconnesse nell’unità dell’esperienza umana. La psicologia e la psicoterapia forniscono di un corpo di conoscenza fondamentale riguardo alla formazione del carattere e ai problemi psicologici e dei mezzi per attenuare gli squilibri e aiutare l’essere umano a diventare più funzionale e meglio inserito nella società. La psicologia non è in grado di gestire la realtà di una coscienza espansa, si interessa soprattutto all’esperienza cognitiva, un momento fondamentale dell’espansione della coscienza, che però non porterà mai a toccare stati meditativi o ad alchimie sottili. Dalla prospettiva spirituale anche una persona molto ben adattata alla società continua a identificarsi con la propria reattività e non sa chi è veramente. L’Enneagramma risponde a chi, seriamente impegnato nel lavoro psicologico, si trova a un certo punto a non trovare più risposte e ad avere capito tutto senza essere cambiato e a chi, seriamente impegnato nel lavoro spirituale, deve affrontare il disagio psicologico perché l’apertura alle dimensioni dell’Essere che ha sperimentato non sia passeggera e campata per aria, ma fondata su solide basi.

Giuseppe Pulina Come ridevano gli antichi (Philogelos) Animali e filosofi (prefazione a cura di Maurizio Bettini) Edizioni Il Melangolo

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(Edizioni Giunti)

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l legame tra uomini e animali è sempre stato, ed è, vicinanza di corpi, calore e istinto, prima ancora che di pensieri, riflessioni, affetti ricostruiti dalla nostra ragione. E’ sempre stato così, in ogni epoca e civiltà passate: quotidiano e reciproco bisogno d’aiuto e consuetudine, troppo spesso sopruso e arroganza da parte dei “primi”, nel piegare “gli altri”, alla nostra volontà di potere e di controllo nell’orizzonte delle leggi di natura che ci circondano. Questo libro ripercorre invece un filo d’analisi meno consueto, ma non meno interessante e suggestivo: quello che i filosofi d’Occidente hanno tratto nelle loro riflessioni dall’esempio che gli animali ci hanno offerto, e continuano a offrire, nella loro concreta e umile percorrenza accanto ai nostri sentieri mondani. Eppure non occorre essere filosofi di formazione e mestiere per accorgersi del fatto che gli animali hanno dato agli uomini più di quanto noi siamo riusciti a fare per loro, non solo nella loro compagnia domestica, ma per la forza lavoro che per millenni e secoli ci hanno fornito, per i sacrifici terribili che i loro muti sguardi devono ancora subire in nome della ricerca scientifica, medica e farmacologia, per l’uso incondizionato che nei conflitti ne abbiamo fatto, per il cibo, che quotidianamente ci forniscono e circuisce i nostri palati. Da troppo poco tempo si parla di diritti degli animali, ancora troppo spesso violati, e far parlare i filosofi antichi e moderni in relazione a cani, gatti, cigni, tartarughe, elefanti e, perché no, serpenti, è sempre una bella occasione per riflettere sul loro ruolo, oltre che sul nostro, sulla terra che ci è data da condividere.

Gertrud Hirschi

e di concentrazione. Va da sé che anche il processo contrario, vale a dire l’atto di mettersi in posizioni specifiche, può essere di aiuto nel raggiungere quegli stessi livelli di consapevolezza. I mudra sono tipici delle raffigurazioni delle divinità induiste o buddhiste. La precisa corrispondenza di un gesto a quei particolari aspetti spirituali “incarnati” dalla divinità diventa così una sottile forma di comunicazione che sintetiz-

(Edizioni Il Punto d’incontro)

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udra” è una parola dai molteplici significati: indica un gesto, una posizione, un simbolo. Le dita, le mani, la posizione del corpo o degli occhi, vengono usati per rappresentare simbolicamente l’ottenimento di determinati stati di consapevolezza

Oltre i dogmi (Edizioni Lindau)

i è abituati a pensare alla cultura classica con solenne serietà. E invece non è affatto così, come dimostra questa deliziosa raccolta di “barzellette antiche”. E’ noto infatti che nel mondo greco esisteva una radicata tradizione comica legata al teatro, ma non solo. Con il nome di Philogelos (letteralmente “amico del riso”), viene tramandato questo corpus di 270 storielle, che ricordano appunto le nostre barzellette e che delineano, nel loro insieme, un gustoso affresco di ilarità e leggerezza, di una comicità al contempo fresca e surreale che ridicolizza la realtà, colta nella sua quotidianità e immediatezza. I personaggi di cui di ride sono soprattutto gli scolastici (gli intellettuali, i professori, i cervelloni, o i pedanti che dir si voglia, e che nella vulgata passavano anche per svagati e sciocchi), e poi in sequenza gli avari, gli abitanti di Abdera , di Sidone e di Cuma, i buontemponi, gli scorbutici, gli inetti, i vili, i pigri, gli invidiosi, i morti di fame, gli ubriaconi, quelli con l’alito puzzolente, le donne e i misogini. Una galleria di tipi caricaturali che l’ignoto autore (probabilmente un certo Ierocle e un grammatico di nome Filagrio, - ma la paternità dell’opera resta insolubile) prende in giro con benevola mordacia. Anche l’inquadramento storico della raccolta è difficile perché compaiono riferimenti stratificati nel tempo, che abbracciano sia la civiltà greca che latina. Resta in ogni caso un libretto che fa sorridere, e diverte, con sottile intelligenza.

MUDRA Lo Yoga nelle mani

Dalai Lama

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uesto libro nasce da una serie di incontri itineranti che il Dalai Lama ha tenuto in Francia qualche anno fa con autorità del mondo religioso, scientifico e culturale. Il successo di queste conferenze-dibattiti hanno rivelato ulteriormente il carisma della guida spirituale tibetana in un orizzonte internazionale e mondiale. Tanto che si esprima da semplice monaco buddista, come ama spesso definirsi, che da capo di stato costretto all’esilio, o come dotto conoscitore del pensiero filosofico buddista, Tenzin Gyatso, si rivela sempre straordinariamente capace di essere e pensare “oltre i dogmi”. Questa sua rara dote si è manifestata d’altronde sia come strenuo difensore dei diritti umani del suo popolo, e non solo, nel corso delle recenti Olimpiadi, radicando i suoi ragionamenti in merito, su una straordinaria apertura di spirito e rispetto, persino nei confronti del popolo e della cultura cinese e della sua discutibile condotta nei riguardi del Tibet e dei suoi atleti, a cui non è stata concessa la partecipazione ai giochi olimpici. Con ampiezza di vedute il Dalai Lama risponde ai suoi interlocutori riguardo a questioni di bioetica, scienza, omosessualità, ambiente, integralismo religioso e rapporti tra Oriente e Occidente e, non per ultimo, riguardo alla già citata difficile relazione tra il suo paese e il potere politico cinese di cui egli stesso rappresenta per primo tragica testimonianza. Il Venerabile Dalai Lama non si accontenta mai di una soluzione definitiva dei problemi ma ama confrontarsi con essi di volta in volta con lucidità d’analisi sempre nuova per trovare le soluzioni “più umane possibili” e che coinvolgono tutti, oltre ogni credo religioso.

za, nella posizione simbolica, un importante messaggio per il discepolo praticante. In questo libro, grazie alla conoscenza dell’autrice dei più importanti mudra dello Yoga, dall’Hatha Yoga al Kundalini, vengono spiegate con semplicità e naturalezza le principali corrispondenze tra la posizione delle mani o delle dita e i “benefici” ottenibili da una loro pratica costante, sul piano fisico, mentale, spirituale.

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PAROLE E MUSICA a cura di Francesco Giordano

Deuter

Margot Reisinger

Natacha Atlas

“SPIRITUAL HEALING”

“CELTIC SPHERE

ANA HINA

(New Earth Records)

(Costa Verde)

(World Village/Harmonia Mundi)

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cona della musica New Age, il 53enne Deuter è nativo di Falkenhagen, un villaggio della Germania: autodidatta nell’apprendere lo studio della chitarra, del flauto e dell’armonica, e ‘di ogni altro strumento che capita per le mani’, come egli stesso afferma. La decisione di dedicarsi alla musica avvenne dopo uno spaventoso incidente automobilistico dal quale ne uscì miracolosamente vivo. Alla costante ricerca di nuove sonorità, Deuter ha affiancato lo studio di percussioni, flauto shakuhachi, arpa koto, violoncello, sitar, santoor, bazuki e tastiere. Nel suo più recente lavoro, “Spiritual Healing”, melodie downtempo regalano serenità e tranquillità, perfetto sottofondo per pratiche reiki o yoga.

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ffascinata dalla cultura indiana, Margot Reisinger, che per anni è stata collaboratrice di Oliver Shanti, ha creato nella sua carriera molteplici paesaggi musicali che richiamano immagini di straordinario fascino: la luce dorata dell’alba indiana, i silenziosi templi in lontananza, i colorati pellegrini che si bagnano con l’acqua sacra del fiume. Il recente “Celtic Sphere” è ispirato dal mitico “Tir Nan Og”, il paese della vita eterna dove si rifugiarono le fate irlandesi per scappare dai Milesiani. Attraverso sette armoniosi affreschi celtici, la voce limpida e cristallina di Margot Reisinger si mescola a violino, flauto, pianoforte, banjo, tastiere, percussioni, arpa celtica e suoni naturali, creando un acquarello dalle tinte morbide ed efficaci. Al fianco della Reisinger, Wojciech Czemplik al violino e Tom Bates, noto sound engineer e produttore, vincitore di ben 8 Grammy.

rtista ‘globale’ a tutti gli effetti, nata da padre egiziano e madre inglese, cresciuta a Bruxelles nel quartiere marocchino, Natacha Atlas si è imposta nel 1999 con una splendida versione orientale di “Mon amie la rose”, successo di Françoise Hardy dei Sessanta. Oggi giunge al suo ottavo album con “Ana Hina” che, a brani originali, affianca alcune riletture di classici della canzona araba: basta menzionare “Lammabada”, canzone le cui origini affondano le radici in tempi lontani e che, dal Marocco allo Yemen, viene cantata ancora oggi, oppure “Ya Laure Hobouki” (“O Laure, il mio amore per te”) della libanese Fairuz, brano nel quale Natacha raccoglie a piene mani l’eredità della grande artista.

Kamal

Medwyn Goodall

T. Oldfield, S. Saraswati

“QUIET EARTH”

“SERVE CHILLED

“MANDALA CIRCLE OF CHANT ”

(New Earth Records)

(MG Music)

(New Earth Records)

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olistrumentista affermato e apprezzato, Kamal, con oltre 100.000 dischi venduti, è uno dei nomi di riferimento nel ricco panorama per la musica spirituale. Inizia la carriera come chitarrista classico per poi dirigersi verso altri orizzonti musicali come jazz e rock. Nel 1984 si appassiona di strumenti elettronici e si avvicina definitivamente alla musica più introspettiva diventando uno dei primi artisti a cimentarsi in ambito new age. Il nuovo “Quiet Earth” è un delicato paesaggio sonoro che canta la bellezza e la forza di madre natura attraverso un linguaggio musicale che richiama paesaggi onirici che si trasformano lentamente. Ideale sottofondo per esercizi di rilassamento o più semplicemente per riappropriarsi della propria dimensione più intima e pura.

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ompositore fra i più amati e apprezzati in campo di musica new age e celtica, Medwyn Goodall ha firmato nella sua carriera oramai ventennale, importanti e significativi lavori come la trilogia dedicata ai druidi e alla celtica, o il disco d’oro conquistato con “Way of the dolphin” e “Great spirit” o quello d’oro e di platino in occasione di “Medicine woman”. Medwyn è nato e vive nei pressi dell’antica e affascinante Stonehenge e senza dubbio quel posto circondato da leggenda e mistero deve avere influito non poco sulla vena creativa del musicista. Il nuovo “Serve chilled” si tinge di atmosfere chillout, ideale sottofondo per il proprio relax spirituale o per creare un’atmosfera fresca e rilassante.

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l flautista e compositore Terry Oldfield è noto non solo per essere uno dei più apprezzati esponenti nel campo della new age ma anche perché ha firmato numerose colonne sonore per il cinema e la televisione. Soraya Saraswati è insegnante spirituale che fonde l’antica conoscenza dello yoga con la saggezza dello sciamanesimo. In “Mandala - Circle of Chant” i due artisti restituiscono intatto il fascino senza tempo dei canti devozionali in sanscrito, mantra e kirtan che rivelano all’occidente la profonda spiritualità di questa cultura. Il disco è un’ ideale colonna sonora per discipline come yoga, meditazione, massaggio e per qualsiasi pratica che aiuta a ristabilire l’equilibrio psicofisico.

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LA RIVISTA TRIMESTRALE

• APPROFONDIMENTI su tematiche olistiche, spirituali, filosofiche • La rubrica “I LUOGHI” con gli elenchi aggiornati delle principali associazioni, centri, istituti olistici, terapeuti e professionisti del naturale • Il SITO WEB con links, indirizzi e approfondimenti: www.bioguida.com

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