BioGuida 30 - Autunno 2010

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AUTUNNO 2010

N. 30 Trimestrale di ricerca olistica e 2,90

ITINERARI DELLO SPIRITO



BioGuida

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ITINERARI DELLO SPIRITO n° 30 autunno 2010 Trimestrale di approfondimento e ricerca olistica. Aut. Reg. Tribunale di Trieste n° 1067 del 26/03/03

040.3229773

in questo numero

Testata iscritta al ROC n.16994. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 1 CNS TS

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Direttore editoriale: Pierpaolo Bon Direttore responsabile: Mari Valentini I nomi di questo numero: Valentina Ivana Chiarappa, radioestesista, cristalloterapeuta. Donatella De Colle, psicologa, musicoterapeuta. Jacopo Fo, scrittore, attore, regista. Francesco Giordano, critico ed esperto musicale. Roberta Giurissevich, astrologa. Luigi Mastronardi, psicologo. Elena Rojac, radioestesista, consulente ambientale. Marco Pizzi, psicologo, sessuologo, psicoterapeuta. Andrea Sergiampietri, medico veterinario, omeopata. Monica Zaulovic, educatrice e operatore sociale.

La via interiore:

La via della terra:

Come evitare rapine e fucilazioni e trovare l’amore

Le onde di forma

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Il volo dello sguardo

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Siamo sicuri di essere liberi? L’obbedienza all’autorità Comunicare con il sorriso

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Cosa c’è sotto i nostri piedi?

Il silenzio come ritmo interiore

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La via degli animali:

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La rabbia ........................................................................................................

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La via delle stelle: La rivoluzione solare

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I luoghi: I luoghi della BioGuida

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Fiere, eventi e manifestazioni

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Parole e musica: Recensioni CD Recensioni libri

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Disegni e immagini: Cristina Bernazzani, Sabrina Degrassi, Moreno Tomasetig, Jacopo Fo. (quando non diversamente specificato) In copertina: opera di Sandro Ramani

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EDITORIALE

Abitare l’insicurezza D

a sempre e ovunque gli uomini hanno trascinato nei loro conflitti i propri dèi, pensando così di aumentare e legittimare ogni forma di violenza. Nelle religioni politeiste ricorrere agli dèi significa proiettare nel proprio cielo i contrasti tra gli uomini, ma così non è nelle religioni monoteiste, dove, se c’è un unico Dio e la sua fede è l’unica via di verità, chi sono mai gli altri? L’Occidente contro il mondo islamico, la Bibbia contro il Corano, il Dio cristiano contro Maometto e il contrario, se non fosse che tanto gli islamici che i cristiani si rifacciano allo stesso Dio, che è poi il Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe, ma questo è paradossalmente irrilevante. Le guerre sante e le Jihad sono infatti prerogative dell’intero arco della nostra storia moderna e tratto tipico delle religioni monoteiste, sebbene l’Islam sia tutt’ora immerso nella dimensione totalizzante di una visione teocratica e ci piace pensare che per circostanze storiche e sociali l’Occidente cominci, seppure a stento, ad ipotizzare spazi d’orizzonte più ampi e più aperti alla complessità interiore che abita l’animo dell’umanità. In queste settimane è ricorso il nono anniversario dell’attacco alle Torri gemelle di New York da parte degli estremisti islamici, ed è difficile non ricordare la memoria delle cronache, non pensare ad un pomeriggio che ci ha sbalordito

e stordito per l’esecrabile sequenza dei suoi eventi di morte e distruzione. Non si tratta di distinguere il bene e il male, il giusto dall’ingiusto; l’apparato colossale di cui quest’attentato è stato scenario, infatti, non è che lo spietato schermo dei nuovi poteri del nostro tempo: il denaro e la speculazione delle Borse, le armi e le tecnologie informatiche ed aeronautiche, la dimensione spettacolarizzata di ogni aspetto dell’esistenza e delle reti mediatiche. Si assimilano tutti in una sfida simbolica che ha messo in ginocchio le certezze dell’Occidente. Quell’azione terroristica infatti ha distrutto più delle Twin Towers e delle tremila vita umane che non sono riuscite a fuggire, ma la condizione stessa di prevedibilità del domani, senza la quale diviene irrealizzabile qualsiasi iniziativa, progetto, organizzazione della nostra esistenza, o piuttosto quel “bisogno di certezze” attorno a cui l’uomo occidentale ha costruito il suo unico destino possibile. Né è casuale che un’ etimologia meno conosciuta della stessa parola filosofia rimandi al greco ‘filein’, ricercare, desiderare e all’indeuropeo ‘saphes’, che significa chiaro, sicuro ed anche a ‘sophia’, ossia saggezza, prudenza, e non solo conoscenza, così come pubblicano più banalmente i manuali scolastici. Allora si tratta di riflettere e andare oltre l’episodio dell’attentato, non per superficialità, al contrario, scendere alle radici profonde di noi stessi e della nostra cultura e tradizione matrice. Cosa e chi ci spaventa davvero? Perché questi presupposti si sono infranti ed è come se fossimo ripiombati ai primordi della nostra civiltà, quando ci atteriva un tuono, o un lampo, né le costellazioni della scienza e del pensiero razionale ci aiutano più in questi nuovi magmi interiori, ad affrontare l’antico e rimosso principio di casualità, tra i confini labili dell’imprevedibile, che nessuna magia tecnologica ed economica può ovattare? E perchè l’angoscia dell’imprevedibile, che è la struttura stessa dell’esistenza, attorno alle nostre vite si trasforma in una morsa? E perché, ancora, la condizione

dell’assedio quotidiano, di tutto ciò che non possiamo ponderare e controllare imprigiona le nostre anime? Andrebbe dunque ribaltata la prospettiva, riattivata una nuova sfida, che ci rieduchi alla quiete dell’animo e alla consapevolezza che ogni esistenza è nel tempo, nelle relazioni, nell’imprevedibilità del suo fluire. Forse, come scrive Alessandro Baricco in, “Omero, Iliade” (ed. Feltrinelli) oggi la pace non è poco più che una convenienza politica. Si considera la guerra un male da evitare, ma si è ben lontani dal considerarla un male assoluto e la si sceglie spesso con malcelata fierezza. Nella storia la guerra è sempre stata un’esperienza estrema, fulcro rovente dell’esperienza umana, motore di qualsiasi divenire. Nell’Iliade, per esempio, l’esperienza guerresca degli eroi è sempre fiera ed autentica in relazione al conflitto, non vi è nessun retorico pacifismo, e, semmai, nell’esperienza atroce delle lotte, vi è una toccante umiltà (solenni sono gli animali, solenne la Natura, che fanno da scenario ai combattimenti e ne sono partecipi e vittime, dolcissima l’inclinazione alla pace delle donne). Dunque un autentico spirito di pace va visto in un’altra prospettiva di chiarore, che non abbagli gli animi del nostro tempo e ci spinga ad un balzo di luce e fiducia nuove verso noi stessi, in una direzione più mite ed accondiscendente del nostro cono d’ombra. Poter cambiare il proprio destino senza impossessarsi di quello di un altro, riuscire a mettere in movimento il denaro e la ricchezza senza dover ricorrere alla prepotenza ed alla violenza, trovare una dimensione etica ed altissima senza doverla per forza di cose barricare al limite delle sfide e della morte, incontrare sé stessi nell’intensità di luoghi che non siano una trincea d’affermazione su chi ci circonda, conoscere e riconoscere le emozioni più vertiginose e seducenti che la vita ci offre senza doversene difendere. Ricorrere ad un’altra forma di bellezza, da reinventare oltre ogni scenario di guerra. Correre verso un futuro in cui tutto ciò che è sconosciuto sia nuova linfa. Il direttore responsabile Mari Valentini marivalentini@libero.it


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LA VIA INTERIORE

Come evitare rapine e fucilazioni e trovare l’amore di Jacopo Fo www.jacopofo.it

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n questo articolo racconto incredibili storie di persone che sono riuscite a uscire dall’Italia col passaporto scaduto accompagnate da un commissario, evitare violenze sessuali, scenate del capoufficio e altri odiosi inconvenienti della vita utilizzando il potere dell’attitudine. Ho dovuto aspettare 55 anni per scrivere questo articolo. E sinceramente lo scrivo con un sacro timore. L’argomento è estremamente delicato e si corre il rischio di cadere in terribili trappole mentali capaci di distruggerti. Non sto usando un trucco letterario per incuriosirti. Dico veramente. Oggi ho deciso di tirare le somme di tutto un ragionamento che sto seguendo da anni e che mi porta ad affermare un cosa molto drastica (e qui soppeso attentamente le parole). Un’idea completamente fuori dal comune modo di pensare. Andiamo per ordine. L’argomento è: che rapporto c’è tra quel che fai e quel che ti succede? Chiarimento: io non credo al Pensiero Positivo. “Se pensi bene tutto ti va bene e non ti può capitare niente di male”. Balle. Come ho ripetuto migliaia di volte esiste la Sfiga Statistica. Se ti deve cascare in testa una tegola non c’è niente da fare. Il caso spara nel mucchio e becca gli onesti e i farabutti. Sono da tempo convinto che non esista nessun talismano, potere, destino scritto che ti possa salvare il culo da tutta una serie di disastri. I tuoi meriti non c’entrano un cazzo. Non sono inerenti. Per dimostrare questa verità assoluta posso osservare che io non ho avuto nessun merito nè nessun demerito a diventare quello che sono. Io sono nato per caso in una famiglia dove tutti scrivevano, mio nonno materno, mia nonna materna, due mie zie, uno zio, mio cugino, mia cugina. Sono bravo perchè scrivo? Cosa avrei dovuto fare? Se nascevo in Bangladesh e morivo a 2 mesi ero meno bravo? Sono anni che medito su questa questione e credo sia

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molto importante vedere l’immensa schiera dei neonati come un insieme. Alcuni riescono a sopravvivere, alcuni no. Alcuni trovano terreno fertile per sviluppare le loro potenzialità, altri vengono soffocati. È terribile, ma l’universo funziona così. E questo dà una grande responsabilità a chi ha avuto la fortuna di nascere in una situazione positiva. E dovremmo avere la modestia di pensare all’enormità di quello che abbiamo e a chi invece ha occupato i posti più scomodi. Per questo sono nostri fratelli. Per questo essere solidali è un bisogno genetico. Perchè la tua vita è la mia vita. E le nostre posizioni potevano essere invertite. Ma torniamo al cuore del discorso: cosa determina il successo o l’insuccesso di un’azione? Siamo abituati a

vedere i fatti della vita come un susseguirsi di eventi provocati da una serie di cause. Hai incontrato una persona, ti sei innamorato, lei si è o non si è innamorata di te. Se lei non ti ama cerchi delle cause in quel che hai detto o fatto, in come eri vestito. Oppure ti spieghi l’insuccesso dicendoti che non hai abbastanza bellezza, cultura, soldi. Oppure sei più fatalista e pensi che non c’era feeling, empatia, corrispondenza. Ecco, più vivo su questo pianeta più mi rendo conto che i fattori che determinano i fatti essenziali della nostra vita sono aspetti apparentemente secondari e lontani dai fatti stessi. Cosa fai, cosa dici, che vestiti hai addosso, se sei bello o brutto possono essere concause, rafforzativi ma non sono mai l’aspetto determinante. Stephen

Hawking, il famoso fisico non è certo un bell’uomo e inoltre è paralizzato quasi completamente. Si è sposato, ha fatto dei figli, ha venduto milioni di libri, realizzato scoperte entusiasmanti ed è pure fuggito con l’amante… Se non era paralizzato cosa faceva? Io credo che il risultato di quello che facciamo dipenda notevolmente dal peso mentale che mettiamo nelle azioni e non altrettanto da cosa facciamo. Certo che, se per chiedere a una ragazza di baciarti le dai uno schiaffo, non funziona. Ma se ci comportiamo mediamente in modo sensato la differenza la fa il nostro atteggiamento. Non importa cosa facciamo ma come lo facciamo. Mi rendo conto che il concetto di peso mentale va chiarito. Gli attori francesi lo chiamano “attitude”, attitudine. È un termine che si riferisce al fatto che ci sono attori che riescono a far ridere anche senza dire niente, stando con un lenzuolo in testa. E non si capisce proprio cosa faccia ridere il pubblico. Un altro attore può provare a fare le stesse cose ma non ottiene una risata. L’attitude è qualcosa che abita nel territorio del feeling, delle buone vibrazioni, dell’empatia, del linguaggio corporeo, del suono cellulare forse… Credo che a volte ti sarà capitato di notare che ottenevi un certo risultato stando in un certo stato psicologico contrassegnato da evidenti sensazioni particolari. Prova a pensare a un momento della vita in cui hai ottenuto un successo. Come definiresti lo stato emotivo in cui ti trovavi prima di ottenerlo? Io ho una grande esperienza di rifiuti femminili. Ero uno stakanovista del rifiuto. Avevo capito che per ottenere grandi risultati bisogna viaggiare su numeri alti, quindi ci provavo con molte ragazze. A furia di provare ottenevo anche qualche risultato e alla lunga mi resi conto che, quando le fanciulle si concedevano fisicamente ai miei baci, io ero generalmente dentro un certo umore, un certo modo di vedere, di sentirmi. Sto affermando che esiste un preciso stato di coscienza, stato emotivo, che ci dà precise sensazioni fisiche, chiaramente percepibili e identificabili. Quando sei dentro queste sensazioni, dentro questo punto di vista sul mondo, hai una grande possibilità di


ottenere successi in qualunque campo. Comunque ci beccheremo dei rifiuti, non abbiamo i superpoteri. Ma statisticamente è molto più probabile ottenere un successo quando viviamo quello stato particolare. Se capiamo questo, il modo di relazionarci alla realtà cambia. Se vogliamo raggiungere uno scopo, se dobbiamo affrontare un momento cruciale della vita, prima di tutto ci preoccupiamo di entrare in uno stato d’animo appropriato: quello che dà più probabilità di ottenere risultati positivi. Continuando a osservare il risultato delle mie azioni mi sono accorto che riuscivo a identificare alcuni precisi elementi del mio essere seduttivo. Alla fine escogitai una modalità di corteggiamento veramente efficiente. Ovviamente continuavo a beccare parecchi rifiuti ma le probabilità di successo erano quintuplicate. Il mio sistema si basava su un gioco mentale. Avevo meditato a lungo sulla quantità enorme di donne meravigliose che ci sono nel mondo ed ero arrivato alla serena conclusione che fare sesso con tutte sarebbe stato impossibile e che il mio obiettivo era trovare la donna giusta per me. Meglio fare l’amore mille volte con la donna che veramente desideri arrivando a conoscerla fino in fondo che farlo con mille donne. In fondo inizi a far veramente bene l’amore con una donna quando la conosci bene. Ci vuole allenamento. Se veramente quello che vuoi è il massimo del piacere non puoi perdere tempo a fare il galletto con tutte le femmine che incontri. Quindi mi convinsi che prendere un rifiuto era uno smacco che potevo digerire usando la filosofia: il mio obiettivo non è dimostrare che sono un ganzo, facendo sesso con decine di donne ma trovare una persona con cui conoscere una profonda, piacevole, duratura intesa. Incassare dei bei due di picche da parecchie ragazze era il costo indispensabile da pagare nella mia ricerca di un grande, vero amore. Ogni donna che mi rifiutava era un passo in avanti, ne avevo eliminata un’altra dalla lista delle donne possibili. Ragionando così arrivai a rilassarmi un pò e a non crollare nella depressione ogni volta che una donna rifiutava i miei baci. Non mi sentivo più una merda rifiutata ma un uomo che cerca la donna giusta e sa che solo baciando molti rospi troverà un bel principe. La seconda mossa fu affrontare la mia ansia da prestazione sul campo. Quando uscivo con una ragazza giocavo a far finta di averla già baciata. Quindi mi rilassavo. E mollavo anche tutti

quei giochini che fai per non far capire subito a lei che ti piace. Sono stronzate e funzionano solo con le ragazze che hanno poca anima. Parlavo come se fosse chiaro che ci amavamo… la prova era che ci eravamo già baciati (che me l’ero inventato). Se mentre stai mangiando con una ragazza le dici: ”I tuoi occhi sono bellissimi, credo che per tutta la mia vita continuerò a guardarli” hai rotto lo schema comportamentale classico. Stai proponendo a lei di buttare le schermaglie amorose al cesso e di passare a un rapporto vero, intenso, sincero. Mi piaci, siamo qui per conoscerci, voglio sapere se tu sei la donna che cerco. Questo atteggiamento è potente. Se poi alla fine della serata tu non provi a baciarla (l’hai già baciata!) dai un valore ancora più forte al tuo atteggiamento. Non hai fretta perchè tanto se è la donna della tua vita

succederà che si farà sesso. Se hai voglia di baciarmi mi baci… Non sono qui a rincorrerti, sono qui a offrirti una storia d’amore. Ho scoperto che le donne apprezzano moltissimo questo atteggiamento e spesso decidono che vali una scopata anche se non pensano proprio di amarti per tutta la vita. Ma, attenzione: questa non può essere una tattica. Funziona solo se senti la storia proprio così. Cioè veramente devi sentire, fisicamente, la sensazione di essere distaccato, soddisfatto di te, disponibile e senza fretta. Alla fine mia moglie, Eleonora, l’ho corteggiata per 4 giorni e una notte intera, fino all’alba, senza mai provarci. E c’è stato un momento in cui i giochi si sono scoperti. Lei stava mangiando un’anguria, io mi sono avvicino e ho morsicato l’anguria. Un gesto da fidanzati. Lei avrebbe potuto mandarmi subito al diavolo e io avrei saputo

che era inutile insistere. Ma non mi mandò al diavolo e rafforzai così la mia tranquillità sul fatto che alla fine mi avrebbe baciato. Vorrei spiegare meglio come funziona questo meccanismo stupido nella mia testa. Mi aveva già baciato nella mia mente e mi permetteva pure di comportarmi come se ci fossimo già baciati non incazzandosi se mordevo la sua fetta d’anguria. Potevo essere felice come se mi avesse già baciato. Quindi lei sente che tu sei contento e si chiede: “Perchè è così contento che non lo ho ancora baciato? Forse sa qualche cosa che non so… Forse mi ama veramente talmente che sente l’ineluttabilità del nostro amore cosmico…” Ho chiesto a Eleonora che cosa ha pensato quando le ho morsicato la fetta d’anguria. Lei mi ha detto che fino a quel momento non mi aveva considerato proprio. Pensò: “Ma guarda questo…” Poi si girò verso le sue amiche e si scambiarono un’occhiata e lei disse: “Ma questo è pazzo…” Ecco io credo che se tu vivi veramente una posizione nella quale senti l’ineluttabilità di un rapporto e la manifesti sia proprio difficile che l’altra persona resti indifferente, se c’è un feeling, un sentire di base. Ovviamente si tratta di stare attenti verso chi si indirizza il proprio interesse. Avevo capito che se volevo trovare un grande amore era necessario che ci provassi con donne con le quali c’era empatia. Mi ero messo ad assaporare tutta una serie di particolari. Quando incontravo una ragazza che mi interessava, mi mettevo in ascolto delle sensazioni che mi provocava. Quando c’è qualche cosa di potenziale tra due persone c’è proprio una specie di calamita. Il momento cruciale è nei primi secondi. Secondo me ci deve essere subito un incontro di occhi. È una cosa che succede quando incontri un amore o un amico potenziale. Gli occhi si guardano e c’è una micro scossa, un’emozione. Se non c’è questo lascia perdere. Come ho detto questo modo di corteggiare una donna funziona spesso ma per arrivarci bisogna viverlo veramente. Quindi è necessario agire con la massima cautela e determinazione. E bisogna affrontare con metodo i problemi tecnici. Se vivo in mezzo al deserto e conosco un’unica donna all’anno è probabile che me ne innamori anche se non c’è nessuno sguardo iniziale magnetico. La questione numerica, statistica, ha la sua importanza. Ammettendo che uno sia un maniaco dei canoni estetici, comunque al mondo c’è almeno una donna su mille che ha l’età

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LA VIA INTERIORE

e le volumetrie richieste. Quindi ci sono 6 milioni di donne che potenzialmente potrebbero piacermi. E visto che sono un tipo strano, di queste solo una su un milione mi combacia perfettamente. La questione è: come faccio a incontrare questa fata? Ovviamente per incontrare la persona dei tuoi sogni devi metterti in posti dove passa tanta gente e c’è modo di guardarsi e parlarsi. Ad esempio, non la discoteca. I corsi di salsa sud americana, meraviglioso ballo movimentato, sono invece ideali. Iscriversi a una decina di corsi di salsa è un’azione che ti mette in condizione di essere tranquillo sul piano statistico. Se conosci 500 potenziali amanti al mese alla lunga una persona che ti corrisponda la incroci. A me non piace molto ballare e ho aperto Alcatraz, dove ogni anno si ha modo di conoscere migliaia di persone… Ma torniamo al nostro discorso sul peso delle azioni e l’attitude. Il mercato è pieno di manualetti che ti insegnano a comportarti in modo seduttivo. Ma non c’è modo di imitare un atteggiamento appassionato ma distaccato come quello che ho cercato di descrivere. Se voglio solo fare il maschio conquistatore perchè sono roso dalle mie insicurezze e ho bisogno di approvazione e segni di stima, allora non riuscirò a mettere la giusta attitudine, la giusta intenzione. Semplicemente aspettare a provare a dare il primo bacio non è la stessa cosa. C’è differenza tra recitare un ruolo e sentirlo veramente. E tanto più io lo sento tanto più è vero, tanto più è potente. Per spiegarmi meglio ricorrerò ad alcuni esempi. Parecchie persone mi hanno raccontato di essere uscite da situazioni impossibili comportandosi spontaneamente fino in fondo. Ad esempio, una ragazza viene aggredita nell’androne del suo palazzo da un maniaco. Lui la butta per terra minacciandola con un coltello. Lei gli dice: “Scusa sono un pò scomoda ti dispiacerebbe violentarmi sul mio letto?” Lui assurdamente acconsente. Salgono le scale (lui con una mano regge il coltello con l’altra i pantaloni) arrivano alla porta dell’appartamento di lei, lei apre tremante, poi si fa in disparte per lasciarlo entrare e lui scappa. Oppure c’è la storia di un ragazzo che deve partire per andare a trovare la sua fidanzata che è in ospedale a Copenhagen, deve essere operata di lì a poche ore. Lo bloccano all’aeroporto perchè ha il passaporto scaduto da un giorno. Lui va al commissariato dell’aeroporto per vedere se c’è modo di

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partire lo stesso, lo prendono per pazzo. Colto dalla disperazione, si mette a piangere e piange per 20 minuti. Alla fine il commissario si fa raccontare cosa è successo, gli chiede che qualcuno confermi la sua storia e ottenuta una conferma lo fa uscire dall’Italia col passaporto scaduto. Un’altra storia riguarda un ragazzo derubato degli ultimi soldi che aveva da uno scippatore a Parigi. Lo segue e lo raggiunge in un bar. Sono le 2 di notte, lui è l’unico bianco in un bar dove sono tutti neri. Lui chiede allo scippatore di riavere indietro i soldi. Quello dice: “Usciamo che te li do” Il ragazzo bianco dice: “Io con te non esco perchè ho paura” Quello crolla e gli restituisce i soldi. Tiziano Terzani racconta di quando un guerrigliero Khmer sta per sparargli nella giungla cambogiana. Lui nell’ultimo istante di vita ripensa a tutti i fatti assurdi che lo hanno portato a morire in un posto così fuori mano e scoppia a ridere. Il giovane Khmer si mette a ridere anche lui e lo lascia andare. E ancora: sono le 3 di notte, un’auto sta uscendo dall’autostrada a Fano. A bordo 5 ragazzi che stanno fumando erba. I carabinieri li superano e li fermano. Il guidatore apre la portiera, scende, dà un ultimo tiro alla canna e dice: “Ragazzi, sono le tre di notte, non vorrete mica fare i carabinieri a quest’ora?” E i carabinieri li lasciano andare. Parigi, mezzanotte, in un bar della periferia Oreste Scalzone e un altro latitante italiano di Potere Operaio stanno bevendo un the, sono disperati, soli e non hanno una lira. Arriva un rapinatore, apre l’impermeabile e gli punta una pistola: “Datemi i soldi!” Loro lo guardano attoniti. Scalzone dice: “Ma va là!” E riprendono a parlare non considerando proprio il rapinatore. Quello

insiste, gli dice che li ammazza, poi alla fine se ne va. Una signora molto distinta, che lavora per una grande multinazionale, mi ha raccontato che dopo aver frequentato un mio corso volle mettere alla prova le modalità di comportamento claunesco e creativo che io propongo. Un giorno venne chiamata dal suo capo, uomo iroso, e già dalla telefonata capì che voleva sfogarsi nel solito modo isterico urlando. Entrando nell’ufficio del capo viene accolta da urla bestiali e si dice: “Devo inventarmi qualche cosa!” Dopodichè le arriva l’intuizione. Si butta per terra facendo finta di inciampare e inizia a urlare fingendo terribile dolore. Il capo cambia subito atteggiamento e successivamente inizia a trattarla con più rispetto. Ha capito di avere di fronte un essere umano sensibile come tutti gli esseri umani. Molto curiosa era anche la tecnica che utilizzava un rapinatore di Prima Linea, un gruppo terroristico degli anni settanta. L’ho conosciuto che aveva appena finito di scontare quindici anni di prigione e sono stato ad ascoltarlo per ore. Volevo capire cosa succede nella testa di un giovane idealista che decide di entrare in una banca con una pistola in mano per finanziare la rivoluzione comunista. Lui entrava in banca, diceva la fatidica frase: “Fermi tutti questa è una rapina!” E poi appoggiava la pistola sul bancone e non la toccava più fino a quando non se ne doveva andare. Essendo un idealista non voleva spaventare troppo le persone presenti. Una volta una signora si sentì male e lui l’accompagnò in bagno a rinfrescarsi il viso lasciando la pistola sul bancone. Nessuno dei presenti pensò di impugnarla. Un’altra storia me la raccontò il giornalista Enzo Baldoni, ucciso in Iraq nel 2004. Anche lui voleva mettere alla prova l’efficienza della strategia clown. A quei tempi faceva ancora il pubblicitario. Venne convocato da una grossa azienda a una specie di gara tra agenzie pubblicitarie. In palio c’era una commessa per qualche miliardo di lire. Il tema della disfida era: giudizi sulle nostre campagne pubblicitarie passate e proposte. In effetti Enzo era convinto che la loro campagna pubblicitaria l’anno precedente fosse stata ottima. Lui rappresenta l’azienda più piccola e ottiene di parlare per ultimo. I concorrenti si buttano in proiezioni, presentazioni, proposte e bozzetti, accessoriati e pieni di assistenti di sublime avvenenza. Arriva il suo turno e lui segue un’intuizione istantanea e dice: “Secondo me la campagna che avete fatto


l’anno scorso è molto bella. Rifate quella.” E si becca il contratto. Nella mia vita ho lavorato a lungo con i tossicodipendenti e ne ho conosciuto uno che raccontava di essersi trovato per tre volte con un cane antidroga che lo annusava e tutte e tre le volte l’aveva scampata nonostante avesse addosso vari tipi di sostanze illegali. In due casi addirittura il cane gli era balzato addosso ma l’agente che lo teneva al guinzaglio l’aveva trattenuto per fermare un extracomunitario che si trovava a un passo. Questo ragazzo aveva talmente poco l’aria da drogato che l’agente fraintendeva i chiari segnali dati dal cane. Non che avesse un aspetto particolarmente ordinato o elegante. Vestiva anzi in modo piuttosto trasandato ma non aveva l’aria da drogato. Ho fatto esempi che riguardano persone aggredite e aggressori, persone oneste e fuorilegge. Questo perchè le regole della relazione prescindono dalla moralità di una persona. È vincente chi aderisce alla sua natura anche se questo lo porta a compiere azioni empie. Per agire con grande peso non è necessario cioè essere buoni, anche se ai buoni generalmente riesce meglio. Sennò non si capirebbe il successo di veri mostri, completamente pazzi. Da Gengis Khan a certi politici contemporanei. Ma se sei buono è importante che comprendi fino in fondo come funzionano certi meccanismi determinanti per gli effetti delle tue azioni. Se ti devi scontrare con gli stronzi non partire in svantaggio. Organizzati bene! Tutti questi episodi hanno in comune un elemento. In tutti i casi l’azione compiuta ha funzionato perchè era veramente sentita, era in perfetta sintonia con la realtà della persona. La ragazza aggredita era veramente scomoda per terra, Scalzone e il ragazzo scippato a Parigi erano veramente al verde, Terzani era veramente stupito della situazione assurda che lo stava portando alla morte, così come il rapinatore voleva sinceramente evitare inutili sofferenze ai rapinati, Baldoni era veramente convinto che la pubblicità dell’anno prima fosse buona. La donna che si butta per terra era convinta che il suo capo fosse ingiusto a urlarle e quelli che sono sfuggiti a un arresto per uso di sostanze stupefacenti erano veramente convinti di non meritare la galera. Al di là del fatto se uno ha ragione o torto, se sta compiendo un’azione onesta o malvagia, è la convinzione l’elemento essenziale. Credo che allargando il

campo puoi trovare anche nella tua cerchia di conoscenze persone che sono riuscite a compiere azioni assolutamente improbabili grazie a una convinzione molto forte. Ecco allora che imparare a riconoscere quando la nostra intenzione è veramente forte diventa un elemento essenziale per il nostro benessere. Ma prima di lasciarvi devo aggiungere un’altra osservazione. Tutti gli episodi che ho raccontato hanno in comune anche un altro elemento. La persona agisce seguendo un impulso profondo e trova il coraggio di compiere un’azione che è stupefacente. Un’azione che spiazza l’interlocutore, gli propone un diverso punto di vista. La forza dell’intenzione, il peso dell’azione, è un aspetto del nostro modo di agire che è intimamente legato alla facoltà di stupire. Quando ti senti in quel certo modo, appassionato ma distaccato, desideroso ma capace di attendere, ti viene spontaneo agire seguendo modalità inconsuete e, quindi, stupefacenti. Ma attenzione: anche qui non serve a niente fare una cosa qualunque purchè fuori dall’ordinario. Bisogna essere invece talmente in armonia con la situazione e con i nostri sentimenti, da riuscire a intuire istintivamente, sentire, che puoi compiere quel gesto assurdo, e se lo fai esattamente adesso è perfetto. Perchè anche il tempismo è essenziale, esiste un solo preciso istante in cui puoi morsicare la sua fetta d’anguria e poi vivere insieme a lei una vita intera d’amore. Quel momento. E devi ascoltare le sensazioni, sentire l’onda delle emozioni e agire quando senti che è il momento. Mi sto sforzando per trovare le parole esatte per dirlo. Non è facile. Mancano proprio le parole. Si tratta di un enorme buco nel nostro vocabolario. Ci mancano decine di termini. Uso frasi evocative per circoscrivere il concetto. In realtà “sentire l’onda” o “senti che è il momento” sono parafrasi approssimative. Qui si apre tutto un aspetto non detto, non raccontato della nostra vita. Un vero disastro visto che in gran parte dipende proprio dalla nostra capacità di riconoscere questo livello percettivo: sentire quando sei in palla, quando l’intuizione ti viene dal cuore, quando la pancia dice che quell’azione (che stupisce te per primo) può veramente funzionare, adesso. Per ottenere un risultato positivo con maggiori probabilità possiamo cercare uno stato d’animo appropriato, desiderante ma flemmatico e imparare a riconoscere la sensazione che danno gli istanti nei quali siamo “in palla”, così da poterli incremen-

tare. Se scopriamo che è in quello stato che le cose vanno meglio cerceremo di ritornarci dentro ogni volta che ci serve il massimo della potenza. Questo non dà i superpoteri ma sicuramente aumenta le probabilità di uscire interi da certe situazioni… Almeno quando è umanamente possibile riuscirci.

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LA VIA INTERIORE

Il volo dello sguardo di Monica Zaulovic (educatrice e operatore sociale)

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a seduzione è alla base delle relazioni sentimentali e sessuali. Sedurre vuol dire ammaliare, incantare, intrigare. Il sociologo francese Jean Baudrillard la definisce “un oggetto non identificato, un oggetto non analizzabile, teorico ed amoroso”. In psicologia sedurre la femmina, per il maschio, equivale ad offrire il meglio di quanto in quel momento sembra essere disponibile e, similmente, per la femmina, sedurre il maschio significa garantire alla propria discendenza il meglio. Se-ducere, dal latino, significa “condurre fuori” e/o “portare via“. Il termine ha una valenza negativa, differentemente dal termine “affascinare” che viene usato in senso positivo. La seduzione “naturale- istintuale “ è un meccanismo del tutto spontaneo e naturale che si scatena dalla sfera sessuale-erotica, una specie di rito messo in atto per un futuro accoppiamento. La seduzione “sociale”, seppur a volte inconscia, risulta meno spontanea e non nasce naturalmente dall’ eros che c’è in noi, bensì lo si usa e lo si strumentalizza per raggiungere obiettivi diversi. Insomma, un esercizio artefatto a volte pericoloso. La seduzione “sociale” rappresenta quel processo che può essere messo in atto volontariamente o involontariamente, consciamente o inconsciamente dal “seduttore”. Essa s’impossessa dell’attenzione altrui facendo leva sull’imprinting emotivo. La seduzione “naturale” per definizione si crea e si rigenera in un terreno di passioni. Nel nostro caso specifico, quindi in quella “sociale”, vengono usate le passioni di qualsiasi genere, proprio come uno strumento materiale, generandone molto spesso delle nuove, vere o finte che siano. La seduzione sociale diventa, con il tempo, una vera e propria struttura mentale che sfocia in una serie di comportamenti dai parametri molto rigidi. Si provi ad immaginare un insolito corvo bianco al centro di una spaziosa voliera. Spicca voli affascinanti che catturano lo sguardo. La vasta e ariosa voliera gli permette movimenti acrobatici ma non concretamente liberi. Prima o poi sfiorerà le sbarre, i limiti di quel volo emergeranno e si udrà un tonfo.

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Sarà proprio quel tonfo che farà risvegliare l’ipnotizzato sedotto, restituendogli parte dell’attenzione catturata. Il seduttore sociale ha il potere di guidare e costruire il giudizio dell’altro su se stesso, creando prima uno stato di empatia attraverso la quale fintamente si mette nella stessa situazione del sedotto, per poi passare all’ammirazione della bellezza, che può essere esteriore, intellettuale, progettuale e psicologica. Vengono manipolate e plagiate le capacità critiche fingendo situazioni di ascolto e di confronto. Molto spesso il seduttore, differentemente dall’immagine che vuole dare, è povero d’idee, di cultura, stimoli e passioni. Attraverso questo meccanismo, quindi, ricerca e trova quelle esperienze sensoriali di cui il proprio “io” necessita. Viene trasmessa grande credibilità e, di conseguenza, questa produce interiorizzazione, identificazione e accondiscendenza. Elementi fondamentali per raggiungere l’obiettivo del caso: produrre cambiamenti per la propria convenienza. A volte egli/ ella fa appello anche alla paura, creando disattenzione per modificare maggiormente i comportamenti dell’interlocutore. Sono diversi gli ambiti all’interno dei quali possiamo con facilità notare l’uso delle tecniche di seduzione sociale. Basti pensare in quante diverse occasioni viene utilizzata come premessa ad una richiesta la frase: “ma lo sa che l’abbiamo cercata tutto il giorno per mari e monti?” Questa premessa di solito accompagna una richiesta, che può essere di tipo lavorativo o economico.

In essa notiamo l’uso del plurale “abbiamo” (noi) che rientra nella strategia con la definizione più specifica di riprova-sociale, associata al “cercata per mari e monti” che fa leva sui sensi di colpa. Affermazione comune che, nella vita di ogni giorno, purtroppo viene usata frequentemente e che va a toccare l’emotività e l’inconscio più rapidamente di quello che si pensi. A frasi di questo tipo possono essere associate anche allusioni che possono mettere in luce la debolezza dell’altro, così una persona insicura si sentirà costretta e rispondere alle esigenze richieste. La costante è un linguaggio rapido e impreciso che crea confusione, grazie al quale il seduttore sociale, tutelandosi con l’ambiguità potrà rispondere “non intendevo dire questo”. Venditori, esattori, rappresentanti, agenti pubblicitari molto spesso sono esperti in tecniche di persuasione e di seduzione sociale. E’ da notare che, all’interno della società, è presente pure la famiglia. Anche tra i suoi componenti a volte si possono scatenare meccanismi più o meno consci di questo genere, in virtù di un’interdipendenza economica ed emotiva “ [...] la società può mandare in trance la famiglia, e la famiglia può mandare in trance il singolo membro. Un singolo membro può mandare in trance se stesso, oppure una famiglia o una società che reagiscano alle sue suggestioni”. (Michele Ritterman, “L’ipnosi nella terapia familiare”, ed. Astrolabio). Nella seduzione “istintuale-naturale” la donna privilegia il tempo, mentre l’uomo propende per l’azione. La donna si muove nell’attesa, l’uomo agisce direttamente. Nella seduzione “sociale“ il più delle volte i modi d’agire si invertono, dal momento che alla base troviamo dei connotati mentali e non emotivi-erotici. “La vera seduzione segue l’istinto”: questa menzogna diffusissima fa parte di uno schema fatto talmente proprio da sembrare quasi spontaneo e istintuale, ma di fatto non lo è. Dal momento che, per natura, è proprio l’istinto a farci superare limiti ed ostacoli, il seduttore sociale ha “vita breve” nel suo mandato. Non avendo confronto, perde la possibilità di crescere ed evolvere. In difesa della seduzione vera, che è una passione autentica: fate quindi attenzione allo sguardo catturato, perché potrebbe finire ingabbiato.



LA VIA INTERIORE

Siamo sicuri di essere liberi? L’obbedienza all’autorità di Marco Pizzi (psicologo e psicoterapeuta)

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essere umano è indubbiamente un essere sociale, ovvero, in termini etologici, un animale da branco. Ma chi guida il branco e come lo guida? È una scelta del singolo seguire un leader o è una scelta di massa? Ovvero: c’è una scelta individuale e consapevole dietro un movimento di massa, o la massa ha vita a sé e toglie ogni individualità e consapevolezza? Spesso si sente parlare di “consapevolezza” o di “scelte responsabili”, per non parlare dei doveri… ma verso chi? E come reagisce il singolo a questi “doveri”? Cerchiamo di capirne di più, scientificamente, senza tante belle parole, lasciando che siano i fatti a parlare da sé. Qualche tempo fa, il dott. Riccardo Cinco, collaborando per una ricerca sulla violenza, è andato a “ripescare” un vecchio esperimento in questione, forse il primo in tema, intitolato “ Obbedienza all’autorità: cosa ci spinge ad eseguire gli ordini?”, dello psicologo Stanley Milgram. Gli esperimenti consistevano nel selezionare casualmente una serie di persone, le quali venivano suddivise in due gruppi: conducenti e partecipanti. I conducenti avevano il compito di fare una serie di domande ai partecipanti, i quali avrebbero vinto un premio se avessero risposto positivamente alle domande stesse oppure delle scosse elettriche che aumentavano d’intensità, in caso di risposte sbagliate. I partecipanti avevano il compito di studiare una serie di domande-risposte a cui sarebbero stati sottoposti. I partecipanti però erano tutti degli attori, all’insaputa del gruppo conducenti, che avrebbero dovuto fingere dolore alle (finte) scosse elettriche. La domanda che Milgram si poneva era: come avrebbero reagito i conducenti davanti alla richiesta di somministrazione di scosse elettriche molto elevate? La domanda, se pensiamo all’epoca storica (il dopoguerra), era particolarmente sentita dagli psicologi, perché in realtà ci si chiedeva come si era potuto sviluppare il nazismo o meglio, un movimento di cruda violenza collettiva verso

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altre popolazioni. Era un caso isolato o no? Si sarebbe potuto ripetere un simile delirio collettivo? Il dott. Cinco riporta: “C’è stata una famosa serie di esperimenti organizzati dallo psicologo Stanley Milgram, che ha dimostrato come dei soggetti del tutto “normali” sarebbero stati capaci di somministrare scosse elettriche sempre più forti e poi mortali (fino a 450 volt) a degli sconosciuti, solamente basandosi sul fatto che la richiesta di “punire” proveniva da una figura autoritaria ritenuta “esperta” (che consisteva in uno sperimentatore che mostrava sicurezza e conoscenza). La spiegazione più accreditata per ciò che accadde in quella serie di celebri esperimenti, in cui soggetti “pescati” a caso tra persone qualunque di tutti i giorni commettevano azioni degne di uno spietato psicopatico, va ricercata nella particolare tendenza umana a sottomettersi al volere di un’autorità (riconosciuta o presunta) che “ne sa più di noi”. In effetti, i soggetti non erano poi così freddi e spietati… Man mano che veniva loro ordinato di aumentare il voltaggio delle scariche elettriche da infliggere alla vittima, molti pregavano il ricercatore di fermare l’esperimento ma, al suo rifiuto… se il ricercatore non dava l’ok ai soggetti che volevano abbandonare l’esperimento, questi continuavano (pur

lamentandosi, sudando freddo e balbettando confusamente) a somministrare le scosse elettriche alle povere vittime inermi al di là del vetro che si contorcevano dai dolori (ovviamente si trattava di attori, ma questo i partecipanti non lo sapevano)… alcuni soggetti continuavano ad andare contro se stessi nel “fare del male” fino a presentare chiari sintomi di crisi nervose. Più dell’80% dei partecipanti ha somministrato scosse letali. Il fatto che i soggetti, per decidere cosa fare, pendessero totalmente dalle labbra dell’autorità, viene ben messo in evidenza da una variante dell’esperimento. In questo caso ai soggetti venivano presentati due ricercatori, che davano ordini contraddittori: uno richiedeva di interrompere l’esperimento quando la vittima si lamentava, mentre l’altro affermava che bisognava continuare. Come si comportavano allora i soggetti, in assenza di un’autorità ben specifica alla quale prestare ascolto? Pensate: non prendevano iniziative (come quella di abbandonare l’esperimento) approfittando dell’indecisione ma… imploravano gli sperimentatori affinché si mettessero d’accordo e gli dessero un ordine!“ Ci pensate? Non si rifiutavano di causare un grave danno ad una persona… erano in crisi semplicemente perché non sapevano quale fosse, tra i due, la vera autorità


a cui obbedire. Questi esperimenti sono stati più volte ripetuti nel tempo e sempre con gli stessi risultati. E ancora: un (grave) esempio di queste condotte è legato ad un evento accaduto in Vietnam, la famosa strage di My Lai. Il 16 marzo 1968 una compagnia di soldati americani alle prime esperienze venne trasportata in elicottero al villaggio di My Lai. Durante lo spostamento un pilota riferì alla radio di aver intravisto dei soldati nemici. Giunti sul posto però scoprono che non si trattava di soldati nemici, bensì abitanti di un villaggio occupati semplicemente a fare colazione. Ma, ora, arrivati a destinazione con i fucili puntati, come agiscono i soldati? Questi erano convinti di agire “in nome del bene”, di essere dei liberatori, ma si trovano invece davanti a civili inermi e loro con i fucili puntati su persone inermi. Nessun nemico, nessun combattimento. Incredibilmente il comandante del battaglione William Calley ordinò ad un soldato di uccidere i civili, tutti gli altri, come un gregge di pecore, cominciarono a sparare e ne seguì un massacro allucinante. I soldati disposero donne e bambini in una gola e li uccisero e lanciarono bombe a mano nelle capanne piene di persone indifese. Riflettiamo: sono gli stessi ragazzi che, poco tempo prima, ascoltavano e ballavano il rock’n’roll, e frequentavano il college… in un attimo si rivelano degli assassini! In sostanza ci si chiede: è possibile che gli uomini siano disposti a seguire il più stupido e atroce degli ordini dettato da un’autorità che li de-responsabilizza? E ancora, parlando di coscienza, voi che ne pensate? Dov’è la coscienza in tutte queste persone? E quante sono le persone disposte a compiere atti di crudeltà sino all’assassinio per il semplice fatto che qualcun altro glielo “ordina”? Di recente è stato riproposto negli USA l’esperimento di S.Milgram in chiave moderna, peraltro presentato anche in televisione poco tempo fa, intitolato esperimento “extreme line”. E’ stato organizzato un provino per un reality show, sono stati selezionati 81 soggetti a caso tra uomini e donne. A questi è stato detto che avrebbero partecipato ad una puntata pilota per la realizzazione di un nuovo reality, nel caso in cui avesse incontrato il gradimento del pubblico televisivo. Il premio ai partecipanti, nel caso in cui il reality fosse stato realizzato, sarebbe stato di 1.000.000 di dollari. I partecipan-

ti al programma pilota non necessariamente sarebbero stati poi selezionati per il programma reale. Venivano convocate 2 persone alla volta: un concorrente e un assistente alla presentatrice. Il ruolo del concorrente consisteva nell’imparare un’associazione di due parole nell’arco di un tempo ristretto (per impedire un vero apprendimento). Al concorrente venivano poi presentate una serie di parole che lui doveva associare alla parola giusta, estrapolandola da quattro risposte possibili. Il ruolo dell’assistente alla presentatrice era quello di leggere le parole al concorrente e somministrare una punizione qualora il concorrente sbagliasse l’associazione di parole. La punizione consisteva in una serie di scariche elettriche, di grado crescente. Durante la puntata pilota l’assistente veniva a conoscenza dell’intensità delle scariche elettriche da somministrare: da 120 a 460 volt (460 volt corrisponde a una scarica mortale). I ruoli di assistente e di concorrente venivano scelti a “caso”. L’estrazione era truccata, dove il concorrente era un attore d’accordo con l’esperimento. L’assistente non ne era a conoscenza. Ovviamente era compito dell’attore/concorrente sbagliare le domande, per spingere l’esaminatore ad arrivare alla scossa letale (definita “pericolosa” nel programma, ma chi di voi non sa che con una scossa di 460 volt si può facilmente morire?). I vari assistenti, arrivati alla scossa letale per il concorrente (il quale intanto si lamentava, gemeva e urlava per le scosse elettriche già ricevute fino a non dare più alcun segno di reazione, tipo sve-

nimento o peggio), come si comportavano quando veniva chiesto loro di somministrare le scosse elettriche più pericolose? Ebbene, solamente 16 su 81 si sono rifiutati di somministrare la scossa letale. Molti manifestavano dubbi ma, davanti all’incitamento della presentatrice (che, per convincere gli assistenti a procedere alla punizione prevista per il concorrente, ricorreva all’incitamento, al ricordo dell’accordo contrattuale stipulato, alla persuasione, allo sgravio della responsabilità, all’appoggio del pubblico quale consenso sociale), andavano avanti. In sostanza, ben 65 su 81 hanno somminstrato la scossa letale, cioè l’80%. Ma come è possibile che ben l’80% di persone “normali” agiscano una violenza assassina su un altro individuo? Stiamo dicendo che l’80% della popolazione non si farebbe scrupoli nell’assassinare il suo prossimo se gli fosse ordinato di farlo… e qualcuno forse si illudeva che il nazismo, anzichè lo stalinismo, fossero eventi isolati… beh, si sbaglia di grosso! Esistono da sempre e persistono ancora oggi. Ma quali sono le basi che portano una persona “normale” a diventare un assassino? E quanto incide, quindi, l’autorità? O, per meglio dire, quante sono le autorità da cui ci si fa pilotare? La televisione, per esempio, è un’autorità? Tramite le sue immagini e le sue parole, convince la popolazione a pensare o ad agire in un certo modo? E ancora: se questa violenza non è frutto di un sesso ma di tutti gli esseri umani che soffrono di una dipendenza da una qualsiasi autorità, cosa ci dovrebbe insegnare

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LA VIA INTERIORE

il gran polverone di questi anni rispetto alla violenza, che viene imputata esclusivamente al genere maschile sino ad aver generato (situazione tutta italica peraltro) una pesante omofobia? E perché si parla tanto di violenza? Non sarebbe più sensato (per non dire civile e democratico) favorire un senso di pace nella popolazione onde evitare il rischio di nuove sanguinarie guerre tra simili (e fratelli)? Il lettore si troverà probabilmente confuso, stupito. Ma come, ci si potrebbe chiedere: l’essere umano non è dunque intrisecamente buono? Già. Ma il discorso in questione è un altro, e si tengano presente anche i contenuti espressi negli articoli precedenti. La domanda è: cosa spinge un essere umano a cercare costantemente delle figure di riferimento a cui obbedire? È possibile che egli non sia in grado di avere una propria coscienza e consapevolezza? Questo è l’aspetto su cui è meglio meditare profondamente. Non c’è bisogno di scomodare il nazismo o lo stalinismo per realizzare che, nella storia dell’umanità, la violenza e la guerra sono sempre state presenti. Ma era la violenza in sé e per sé ad essere presente? Non è così. Era il grado di dipendenza all’autorità ad essere molto sviluppato. Oggi questo grado di autorità si sviluppa in un modo molto più strisciante e ambiguo. Non più con minacce e fucili bensì tramite i mass media e la paura di perdere i modelli sociali di riferimento indotti. Paura di perdere i cosidetti “valori” e le finte “sicurezze” che un modello sociale ha proposto e imposto. Come per esempio il concetto tanto attuale di crisi: una crisi è qualcosa che si sviluppa per qualche motivo a cui segue la dichiarazione di crisi stessa o è qualcosa che si sviluppa dopo che è stata dichiarata? È possibile che sia la conseguenza di affermazioni emesse da fonti autorevoli e, solamente dopo, cioè quando nella popolazione si innesca una paura indotta da queste stesse dichiarazioni, la crisi manifesta quale reazione? Nelle persone che abbisognano di rassicurazione e dipendenza (e quindi oltre l’80% della popolazione), i messaggi di preoccupazione fanno subito agire il panico. Tramite il panico, il legame della popolazione con le figure deputate a garantirne la stabilità (che sono però anche le stesse figure che promulgano i messaggi che creano il panico…) si intensifica. È quello che abbiamo chiamato Edipo, vi ricordate? Con una mano ti nutro e con l’altra ti

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induco a pensare che, senza di me, non sapresti nutrirti. In tal modo, si lascia la popolazione in questo modello infantile e, il gioco è fatto. In sostanza: prima si induce il panico di crisi, che per la popolazione corrisponde alla paura di perdere le proprie sicurezze, determinando così il panico. A questo punto, grazie alla paura e al panico agito, si manifesta una vera crisi, curiosamente indotta dalla popolazione stessa. E se, anziché divulgare l’idea di crisi, si divulgasse l’idea che ci sia una popolazione o una etnia (o un’idea religiosa) ostile? Come reagirebbe la popolazione? Come hanno reagito i tedeschi all’epoca? Robot senza consapevolezza. Questo è rimasto di milioni di persone. E fa tremare il pensiero che un giorno qualsiasi, in un momento qualsiasi, le persone che oggi si trovano assieme a cena per ridere e scherzare, possano essere le stesse pronte ad imbracciare un fucile per sparare, solamente su richiesta di un’autorità. Ovviamente, il tema della violenza e della dipendenza a figure ritenute più autorevoli è molto vasto e, in questa circostanza, si è voluto proporre l’esempio di questi esperimenti per la loro chiarezza e semplicità. Ma non si esaurisce in un concetto sociale, bensì ha delicati e importanti risvolti intrapsichici non spiegabili in poche righe. L’importante è che almeno si possa realizzare la portata del problema. Ecco perché molte figure spirituali esortano al risveglio. Ma pochi lo comprendono. Comunemente si crede che “risvegliarsi” sia una specie di chimera, una fantasia per pochi strambi che fuggono dalla realtà. Invece si esorta ad entrare nella realtà e ad aprire gli occhi. Risvegliarsi significa guardare il

mondo con i propri occhi e non tramite il filtro di occhi e pensieri altrui. Gli orrori della guerra non finiranno sino a che una percentuale così alta di persone rimarrà incastrata nelle proprie dipendenze. Quali sono gli elementi principali che favoriscono una dipendenza? I sensi di colpa e l’incapacità a dire “no”. Chiunque non sia capace di dir di no e aderisca alle varie richieste (sociali, familiari, ecc.) senza prima aver valutato la propria effettiva volontà di aderirvi, così come chiunque si vergogni di dire di no per paura di ipotetiche conseguenze, ebbene quella persona è pronta a compiere qualsiasi azione un’autorità possa chiedergli. E senza illusioni: alla resa dei conti non ci sono eccezioni. O si è liberi e consapevoli e si vive la propria vita, e in questo caso non troveremo mai una persona violenta, uomo o donna che sia, oppure si è ciechi, asserviti alle proprie paure e pronti ad obbedire a qualsiasi richiesta un’autorità faccia, uomo o donna che si sia.

PERCORSO DI AUTOSTIMA A Trieste, presso lo Studio Marghi - Pizzi, partirà il percorso pratico-esperenziale di gruppo “ALLA RICERCA DELL’AUTOSTIMA”. L’obiettivo del percorso è potenziare e/o migliorare il rapporto con se stessi e gli altri. I gruppi saranno formati da 8 a 10 persone.

DOVE? A Trieste, in Via Dante Alighieri n.7, Cell. 347.4146028 presso lo studio di psicologia-psicoterapia Marghi - Pizzi. QUANDO? A partire da ottobre. DURATA del percorso: 10 incontri a cadenza quindicinale, 2 ore a incontro. Costi, orari, info e iscrizioni: psicomarco@libero.it Il corso è a indirizzo psicologico ed è tenuto da due psicologi psicoterapeuti.



LA VIA INTERIORE

Comunicare con il sorriso di Luigi Mastronardi (psicologo)

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bbiamo dimenticato come si sorride e come si ride. Ognuno di noi possiede una maschera per uscire tra la gente e per andare nella vita di relazione. Siamo tutti ingrugniti ed incupiti e ciò maggiormente si nota in ambienti ostili e difficili, laddove vi sia una tolleranza minima per gli atteggiamenti del prossimo, oppure vi sia una grande criminalità diffusa. Non ci si può mostrare bendisposti o arrendevoli, accomodanti o rilassati. La norma è di mostrare i denti, o un atteggiamento deciso e determinato. La regola è di dover sgomitare e, quindi, di manifestare a tutti che non tolleriamo intrusioni o prepotenze. Ma ciò va a discapito di un sereno equilibrio, mentre fa aumentare lo stress e provoca un senso di precarietà e di insicurezza. Sarebbe bello, invece, incontrare persone cordiali, che sappiano esprimere benevolenza, che già dall’espressione del viso, comunichino cortesia e simpatia. Abbiamo tutti necessità, per dir così, di coccole e carezze. Ed allora siamo naturalmente orientati verso chi ispira tranquillità, chi sembra essere in pace con il mondo e che abbia buona disponibilità verso il prossimo. In poche parole, siamo affascinati da chi sa ancora sorridere. Ecco, per questo giova ricordare che ciò che vorremmo incontrare negli altri, potremmo imparare ad esprimerlo anche noi: sperimentare di comunicare con il sorriso.

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Ve d i a m o n e i p u n t i essenziali, si potrebbe: - salutare con il sorriso - rispondere sempre e comunque con il sorriso - affrontare le questioni, anche quelle conflittuali, con il sorriso - fare domande, ringraziare, chiedere, ascoltare con il sorriso - iniziare una discussione e tentare di arginarla con il sorriso - andare tra la gente con un sorriso - imparare a lavorare con il sorriso e, per estensione: - tentare di stare da soli con il sorriso - pensare, meditare, riflettere con il sorriso - pregare con il sorriso - fare ginnastica, eseguire tecniche di rilassamento con il sorriso In definitiva in ogni espressione della nostra giornata, si potrebbe fare allenamento per mettere in opera questa semplice tecnica comunicativa, che ormai abbiamo abolito a causa della convivenza forzata nelle città e nel caos dei gruppi umani. Il sorriso, a differenza della risata, che è esplosiva ed

occasionale nonché necessariamente motivata, può essere un atteggiamento costante di comportamento, di apertura verso gli altri, di dichiarazione visibile di disponibilità, di leggerezza emotiva. Induce ad allentare la tensione in chi lo mostra ed in chi lo “riceve”. Inoltre il sorriso, come la risata, mette in movimento numerosi muscoli facciali e produce endorfine che migliorano il tono dell’umore e contrastano lo stress. Un semplice cambio di atteggiamento quindi può produrre miglioramenti, con il tempo, sbalorditivi e duraturi, ma anche, meraviglia delle meraviglie, trasformazioni positive sulla nostra salute e sulla qualità della vita.


LA VIA INTERIORE

Il silenzio come ritmo interiore di Donatella De Colle (psicologa, musicoterapeuta)

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ella musica il silenzio è importantissimo, cruciale per tutta la struttura armonica del testo melodico. In musica si parla di pausa e i valori, cioè la durata delle pause, variano a seconda del valore globale della battuta e, nello specifico, dell’intento comunicativo del compositore: così la pausa di un sedicesimo può essere un respiro, un attimo rubato, l’enfasi di una ripresa; mentre la pausa di quattro quarti può rappresentare una chiusura, una riflessione, il preludio di una nuova apertura. Inoltre il valore della pausa, cioè per quanto tempo il suono non deve essere prodotto, viene contato interiormente dal musicista che perpetua dentro di lui il tempo del prodotto musicale. Ha un senso, un grande senso, la pausa. Scontato questo valore forse per chi è musicista o estimatore musicale; scontato forse per il linguaggio musicale ma non nella comunicazione in generale. Cosa significa, qual’è il senso di questo vuoto sonoro nella comunicazione verbale, nel ritmo interiore ed esteriore di ognuno di noi? Possiamo parlare della capacità di ascolto dell’altro e di se stessi (l’ascolto infatti implica fare vuoto e silenzio per lasciar entrare “altro”), la possibilità e capacità

di fermare il proprio ritmo quotidiano, il flusso dei propri pensieri, i rapporti affettivi (…il bisogno di prendermi una pausa); la capacità di fermarsi nelle situazioni problematiche per poi lasciar fluire; la preghiera come silenzio e pausa della propria attività dell’ego. I grandi cambiamenti nella vita, come i lutti, la gravidanza, i cambi di lavoro, le separazioni, la vecchiaia che necessitano per poter esplicarsi, del rallentamento fino al silenzio dell’attività razionale (il silenzio come arresto dell’attività razionale vs una modalità intuitiva di fiducia). E molte altre possibilità ancora. Nella pratica terapeutica si assiste ogni giorno a come il disconoscimento del valore della pausa possa ostacolare la guarigione, concorrere a rinforzare la patologia, bloccare la guarigione creativa. Molto spesso infatti, anche nella pratica musicoterapica emerge come il suono possa servire da “riempitore” dei propri vuoti interiori, volto a colmarli in maniera ansiogena od ossessiva non riconoscendo il bisogno di spazio che è uno dei valori della pausa. Silenzio fuggito, ritmo ossessivamente presente e cercato attraverso ricerche di tecnica, armonia, prestazioni esteticamente adeguate, tempi lunghi di improvvisazione. La pausa diviene soffocata, ammazzata del suo valore creativo e rigenerativo, ignorata e temuta. Il cuore batte sempre, quando non batte più c’è la morte. Il silenzio evoca la morte, l’assenza

di radicamento, di altro da sé in cui rispecchiarsi per definire la propria esistenza. Ma senza il silenzio, l’immobilità, l’assenza, la morte, nulla può emergere, nulla può rinascere, nulla può riprendere energia. Quanto rumore nelle strade, nella testa, negli affetti, quanto bisogno di stimoli per sentirsi vivi. Provare a riascoltare semplicemente il battito del proprio cuore, nel silenzio dell’anima e capire che anche in assenza di suoni, il ritmo interiore continua. Come la pausa che viene definita del suo valore dal conteggio del musicista. Un umile invito al silenzio come pratica di vita, per ritrovare sempre il proprio ritmo interiore.

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I Luoghi della BioGuida Percorsi ed itinerari per viaggiatori dello spirito

Associazioni, scuole, istituti, centri, terapeuti, seminari, corsi, conferenze ed altre proposte Per informazioni su come venire inseriti nella rubrica: info@bioguida.com - 040.302110 - 338.8852117

PIEMONTE TORINO Centro Buddha della Medicina Via Cenischia 13, Torino. Tel. 011.3241650, 011.355523. Centro Milarepa Largo Beato Umberto 8, Avigliana (TO). centro.milarepa@tiscali.it CENTRO STUDI CLOROPhYLLA Associazione Tecniche Naturali Via Settimo 1, San Mauro Torinese (TO) Tel. 338.5979532 www.centrostudiclorophylla.org csc.clorophylla@virgilio.it Centro Studi Maitri Buddha Via A. Guglielminetti 9, Torino. Tel. 011.359649. IL CERChIO VUOTO associazione religiosa per la pratica e lo studio del Buddhismo Zen Soto (responsabile spirituale rev. Dai Do Massimo Strumia) Via Massena 17, Torino. Tel. 333.5218111. www.ilcerchiovuoto.it dojo@ilcerchiovuoto.it

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DOJO ZEN MOKUShO Via Principe Amedeo 37, Torino (TO). Tel. 011.883794. ASSOCIAZIONE EUROPEA DI MEDICINE TRADIZIONALI A.E.ME.TRA. Istituto di Alta Formazione Via Principessa Clotilde 77, Torino. Tel. 011.4375669, www.aemetra-valeriosanfo.it Corsi professionali: Naturopatia, Reflessologia, Operatore Ayurvedico, monotematici brevi. Scuola di Yoga Kalpa Vriksha Satyananda Str. Campetto 43, Piossasco (TO) Tel/Fax: 011.9042534, yogasatyananda@virgilio.it

NOVARA AURA - Associazione per la ricerca e lo studio delle filosofie orientali. Centro studi terapie naturali, Scuola di massaggio Via Maggiate 45, Borgomanero (NO). Tel. 0322.846011, www.aurauniversalmente.com CENTRO AKADEMIA AYURKIMA (sede centrale) Scuola di massaggio secondo la filosofia ayurvedica e non solo. Via Maggiate 45, Borgomanero (NO). Tel. 0322.846011, www.aurauniversalmente.com

ALESSANDRIA

STONE ThERAPY ITALIA Scuola di massaggio con le pietre calde con i maestri di massaggio ayurveda e autori del libro “Stone Therapy” Via Maggiate 45, Borgomanero (NO). Tel. 0322.846011, www.aurauniversalmente.com

Buddhadharma Center Via Galimberti 58, Alessandria. Tel./ Fax 0131.226322, penpa.tsering@tin.it

ASS. AMICI DEL VILLAGGIO VERDE Località San Germano - Cavallirio (NO). Tel. 0163.80447, 333.7639262 www.villaggioverde.org info@villaggioverde.org


I LUOGhI

SONDRIO

Accademia Ayurveda Yoga Ananda Ashram Milano Via Prandina 25, Milano. Tel. 02.2590972, www.yogamilano.it

CENTRO STUDI TIBETANI - SANGYE CIOELING Associazione culturale per la pace, l’armonia e lo sviluppo interiore, per la pratica del Buddismo Mahayana Vajrayana Via Vanoni 78/B, Sondrio. Tel 0342.513198, sangye@libero.it

LIGURIA LA SPEZIA ON ZON SU SChOOL Via Gaggiano 24, Arcola (SP). Tel. 0187.955456, 347.5826327, riflessologia@onzonsu.com www.riflessologiaplantare.org Ass. NATURALMENTE Via D. Manin 35, La Spezia (SP). Tel. 0187.20218 , Fax 0187.29547 natural.mente2006@libero.it www.naturalmente-sp.it Comunità Bodhidharma Eremo Musangam, Monti San Lorenzo 26, Lerici (SP). Cell. 339.7262753.

GENOVA CENTRO MUDRA Yoga e Danza Indiana. Via Ponterotto 90/A, Genova. Tel. 010.8394229, cell. 338.3385219. www.centromudra.it ENNEAGRAMMAINTEGRALE Consulenza individuale, seminari, laboratori e ritiri per esplorare chi siamo. Tel. 333.8477054, www.enneagrammaintegrale.it info@enneagrammaintegrale.it Ass. FIUME AZZURRO - ARTI PSICOFISIChE Studio pedagogico olistico per la crescita personale. Responsabile Didattico: Anna Mango Via W. Fillak 6, Genova. Tel/Fax: 010.413721, cell. 349.8096336, www.artipsicofisiche.it info@artipsicofisiche.it

ACCADEMIA DI KINESIOLOGIA Via Rutilia 22, Milano. Tel. 02.533634, info@accademiadikinesiologia.it www.accademiadikinesiologia.it

On-line oggettistica del ben-essere ed orientale, cristalli e pietre dure, simbologia celtica, gioielli dell’anima, libri e video di crescita interiore, prodotti naturali per la cura del corpo, detersivi ecologici e tanto altro... con il Cuore! A Varazze (Savona) www.ilcuoredellecose.it info@ilcuoredellecose.com Tel. 019 9399443 SCUOLA SUPERIORE DI NATUROPATIA Scuola di formazione in Naturopatia e Floriterapia, corsi monografici e di approfondimento. Via Pisa 23/13, Genova. Tel/fax: 010.366494, www.scuolasuperioredinaturopatia.it scuola.naturopatia@libero.it

SAVONA Zen Savona Piazza del Popolo 5/7, Savona. Tel. 019.484956, www.zensavona.it

IMPERIA Centro Kalachakra Via Verrando 75, Bordighera (IM). Tel. 0184.252532.

LOMBARDIA MILANO ABYANGAM - MASSAGGIO AYURVEDICO Corso teorico-pratico di massaggio ayurvedico Milano, Firenze e in altre città italiane Cell. 328.1928818, www.abyangam.it info@abyangam.it

Associazione culturale Onyhana Via Venezian 18, Milano. Tel. 02 70127984, www.assonyhana.it Associazione Culturale VEGA Via della Repubblica 16, Paullo (MI). Tel. 335.7065167, vega@vega2000.it www.vega2000.it Buddismo Zen Soto - Ufficio Europeo (Imamura Genshu Roshi) Via San Martino 11/C, Milano. Tel. 02.58327569. Centro Dharmadhatu Via Venezuela 3, Milano. Tel. 02.38005575 www.dharmadhatu.it Centro “il Fiore Del Tao” Via Felice Casati 8, Milano. Tel. 02.29537223 www.fioretao.com CIRCOLO OM ShANTI Via Piave 23, Motta Visconti (MI). Tel. 02.90001188 lucilla.disomma@tin.it Dott. GERMANA PONTE Trainer di Focusing, riconosciuta dal Focusing Institute di NewYork. Cell. 338.7812626 germana.ponte@libero.it www.focusing-consapevolezza.org Kunpen Lama Gangchen Via Marco Polo 13, Milano. Tel. 02.29010263. Monastero Zen Il Cerchio Via dei Crollalanza 9, Milano. Tel. 02.8323652, www.monasterozen.it ThE NEW YUThOK INSTITUTE PER LA MEDICINA TIBETANA Corsi, meditazioni e seminari. Prof. dr. Pasang Yonten Arya T. Sherpa. Viale Spagna 77, Sesto S. Giovanni, (MI). Tel. 02.2536266, www.newyuthok.it .

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I LUOGhI

OIPA - Organizzazione Internazionale Protezione Animali Via Passerini 18, Milano. Tel. 02.6427882, www.oipaitalia.com info@oipaitalia.com ROBERTO FACINCANI Naturopatia Aura-Soma® Cranio-Sacrale PMT e Intolleranze Alimentari A Milano, Como e Bergamo. Cell. 340.3641193, www.astrobenessere.net info@astrobenessere.net SOCIETà ITALIANA AGOPUNTURA VETERINARIA S.I.A.V. - It. V.A.S. www.siav-itvas.org segreteria@siav-itvas.org

BERGAMO CENTRO YOGA MANDALA Via Borgo Palazzo 3, Bergamo (BG). Tel. 035.215395, 333.4576099. GRUPPO ZEN BERGAMO Pratica di zazen c/o Ho Sha Do Via San Bernardino 18, Bergamo. Tel. 333.4400313, zazenbg@yahoo.it

BRESCIA Karma Cio Ling Centro Buddhista della Via di Diamante V.le Venezia 198, Brescia. Tel. 030.301515, www.buddhism.it IKSEN Via F. Bianchi 3, Tosc. Maderno (BS). Tel 0365.641898.

COMO EDOARDO AMATO KOFLER Suggeritore per la scorciatoia che conduce alla Via Maestra. Bioterapeuta/Spirituale, Radiestesista, Ricercatore Energetico. Tel. 338.9310834 x1idea@hotmail.com www.armoniaesaggezza.com

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PAVIA

ROVIGO

Ass. Scuola Soto Zen Centro Studi Zen Komyoji Loc. Costapelata-Fortunago Fortunago (PV). Tel. 0383.875584.

INTEGRAZIONE BIO-ENERGETICA aps Via Giolo 12, Porto Tolle (RO). Tel. 0426.81611, info@integrazionebioenergetica.it www.integrazionebioenergetica.it

ASSOCIAZIONE ZERO Associazione per il recupero e la trasmissione della tradizione interiore nello Hata Yoga. Sede sociale: via C. Marx 3, Voghera. Sedi di pratica: Pavia e Voghera. Tel. 328.4833411.

TREVISO

Associazione Maggio Via Sanvito Silvestro 40, Varese. Tel. 0332.235555.

VERONA Centro Ming Men Corte Convento 28, San Michele ex. (VR). Tel. 045.8921109, www.centromingmen.com

VENETO PADOVA

Centro Tara Cittamani Via Lussemburgo 4, Padova. Tel. 049.8705657. Centro Studi Syn per l’Educazione Biocentrica Via Chiesanuova 242/B, Padova. Tel. 049.8979333, assocsyn@tin.it Erboristeria VERDEACQUA Dott.ssa Marinella Camera Iridologia, Naturopatia, Fiori Di Bach, Alimenti, Intolleranze Alimentari, Bio-Oggettistica, Cosmesi Naturale. Via Scapacchiò 32B 35030 Selvazzano Dentro (PD) Tel. 049.8056956, cell. 348.4417556 www.verdeacquaerboristeria.com info@verdeacquaerboristeria.com SCUOLA MEKONG Ayurveda e Massaggi Orientali Via Monte Cengio 26 B, Padova. Tel. 049.8716235 info@mekong.it www.mekong.it

ASS. ENERGY DARShAN OShO YATRILAND VENEZIA Via Alberoni 41, Lido di Venezia (VE). Tel. 041.5261853, 339.1199317, info@oshoyatrilandvenezia.com www.oshoyatrilandvenezia.com UShIDA REIKI CLINIC Tel. 347 5386600 ushida@centrostudiobioenergie.it

VARESE

METODO CALLIGARIS Ass. Culturale “STELLA POLARE 9.9.9” Tel. 348.3027711, www.metodocalligaris.com info@metodocalligaris.org

METODO CALLIGARIS Ass. Cult. “STELLA POLARE 999” San Donà di Piave (VE). Cell. 348.3027711, info@metodocalligaris.org www.metodocalligaris.org

ASSOCIAZIONE LE QUERCE BIANChE Via Toti dal Monte - Cal del Bosco Barbisano di Pieve di Soligo (TV) Tel. 0438.987178, info@lequercebianche.org Fabio: 347.6202071, fabio@lequercebianche.org ISTITUTO OLISTICO Via Savallon 15, Anzano di Cappella Maggiore (TV). Tel. 0438.941457, info@istitutolistico.it www.istitutolistico.it ASSOCIAZIONE CULTURALE NAShIRA Discipline bio naturali dal 1990 - Shiatsu, Yoga, Fiori di Bach Via Cavour int. 34/C, Conegliano (TV). Tel./Fax 0438.22530, cell. 346.0346404 centro.nashira@libero.it SCUOLA KINERGIA Via Malan 59/2, Borso del Grappa (TV). Tel. 0423.910304, cell. 349.8834096. www.kinesiologiaviva.it info@kinesiologiaviva.it

VENEZIA CENTRO YOGA DhARMA Via Napoli 52, Mestre (VE). Tel. 041.5311954. www.yogadharmamestre.it info@yogadharmamestre.it

Centro Studi e Meditazione Buddista Karma Tegsum Tasci Ling Contrada Morago 6, Mizzole - Cancello (VR). Tel. 045.988164.

VICENZA Centro Studi Syn per l’Educazione Biocentrica Via Villa Glori 22, Vicenza. Tel. 0444.922682, assocsyn@tin.it ERBERIA Prodotti eroboristici selezionati. C.so SS. Felice e Fortunato 5, Vicenza. Tel 0444.322814. Associazione “YOGA e SALUTE” Kundalini Yoga, massaggio energetico, riflessologia plantare e terapie naturali. Via Verdi 3, Trissino (VI) Tel/Fax 0445.963764, cell. 380.7284724 assoyogaesalute@libero.it

TRENTINO ALTO-ADIGE BOLZANO CreativEvolution - Walter Sebastiani Frazione Albes 50, Bressanone (BZ). Per informazioni: tel. 0472.851163.

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I LUOGhI

JING TAO® Essenza in movimento di Sonia Rizzi fondatrice ed ideatrice del metodo. Tel. 338.7592945 www.jingtao.it info@jingtao.it

CENTRO STUDI E RICERCHE OLISTICHE di Maurizio Battistella Shiatsu, Kinesiologia, Reiki ed altro ancora. Via Palestrina 8, Trieste. Cell. 338.7592945. www.riversintooceans.it www.inochi.it - bat@riversintooceans.it

ELEONORA BRUGGER & PAUL KIRChER Dynamic Mind Gate Velturno - Bolzano Tel. 0472 802228 www.eleonorapaul.com

TRENTO ASSOCIAZIONE PRANIC hEALING Trentino Alto Adige Via Perini 43, Trento. Tel 328 7065165, cell. 348 2399999.

ASS. SAMTEN ChÖLING ONLUS L’isola del Dharma per gli esseri di buon cuore Centro Buddhista nelle 10 Direzioni Corso Alpini 4, Trento. Tel e Fax 0461.038510, cell. 348.2601969 www.samtencholing.eu info@samtencholing.eu CASA DI SALUTE RAPhAEL Piazza De Giovanni, Roncegno (TN). Tel. 0461.772000, mail.info@casaraphael.com www.casaraphael.com

VEGA Cell. 347.7498114

CENTRO KUShI LING Centro di meditazione residenziale, organizza ritiri di gruppo e individuali Laghel 19, Arco (TN) Tel. 347.2113471 www.kushi-ling.com Centro Vajrapani P. S. Giuseppe 5, Bosentino (TN). Tel. 0461.848153, www.vajrapani.it

FRIULI VENEZIA GIULIA TRIESTE CRANIO SACRALE Metodo Upledger Piazza S. Antonio Nuovo 6, Trieste. Tel. 040.3476191. www.accademiacraniosacrale.it Associazione IL GIARDINO Scuola di Shiatsu eTuina Via Lazzaretto Vecchio19, Trieste. Tel. 040.3223500 cell. 333.4691092 www.shiatsuilgiardino.it

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SENSITIVA E MEDIUM UN AIUTO A RITROVARE LA TUA SERENITÀ

Ass. Regionale Cranio Sacrale Metodo Biodinamico Dott.ssa Leonarda Majaron ATTIVITà Corsi di formazione

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...cervicale, emicrania, mal di schiena, ansia, depressione, insonnia, colite, allergie... sono solo alcuni dei disturbi che possono essere dolcemente risolti con l’applicazione dei metodi: Cranio sacrale integrato, Cromopuntura, Fiori di Bach, Dieta psicosomatica, Test Intolleranze Alimentari PER INFORMAZIONI: VIA SAN LAZZARO 7, TRIESTE Tel. 347 6910549 - www.bcstrieste.it


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L’équipe dello Studio: dott. Laura Mullich psicoanalista: dott. Maria Luisa Tognon medico omeopata: dott. Luisa Manosperti pedagogista clinico: dott. Nadia Mozenich psicologa: dott. Donatella De Colle psicologa musicoterapeuta: dott. Antonella Chiurco consulente prof. in allattamento materno: dott. Diego Kriscak musicoterapeuta, terapia vibroacustica: dott. Maria Pellicanò medico chirurgo: dott. Roberto Speranza medico specialista in neurologia: Donatella Bratassevez terapista cranio-sacrale: Cristiana Pisani - massaggiatrice:

346 8046369 340 2961317 347 5854898 347 4842768 331 9077565 338 9058904 320 6007066 349 8060868 338 8824785 347 9148858 349 5667969

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I LUOGhI

Kung Fu Bambini: martedì-venerdì 16.45-18.15 Tai Chi: lunedì-giovedì 19.30-21.00 / martedì-venerdì 13.30-15.00 Mattina in Forma: martedì-venerdì 10.00-11.30

Associazione Sportiva Dilettantistica

Trieste - Via Carducci 12 (4° p.) - Tel. 338.8704978 info@avvolgere.it - www.avvolgere.it BAI-LU Associazione CIELO E TERRA Cranio-sacrale, Shiatsu,Tai Chi Piazzetta Arco di Riccardo 2, Trieste Tel. 347 9574723. BUQI INSTITUTE TRIESTE Discipline praticate: Taijiwuxigong, Taiji37, Massaggio Buqi, Meditazione. Via Del Veltro 43,Trieste. Tel. 340.6535664, www.buqi.net CENTRO BUDDISTA TIBETANO SAKYA KUNGA ChOLING Corsi gratuiti di introduzione al buddhismo tibetano e programmi di adozione a distanza. Via Marconi 34, Trieste. Tel. 040.571048, www.sakyatrieste.it sakyatrieste@libero.it LAM - Il Sentiero Piazza Benco 4, Trieste. Tel. 040.0642281, cell. 328.5629546 lamilsentiero@gmail.com IZANAMI di Rino Cortigiano Massaggi e trattamenti shiatsu. Per appuntamento: cell. 328.8746032, info@izanami.it www.izanami.it NEW AGE CENTER Via Nordio 4/C, Trieste. A disposizione la Saletta Argondia per seminari, conferenze, presentazioni, mostre ed altre iniziative. Tel 040.3721479, www.newagecenter.it

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SINERGIE Centro Shiatsu, CranioSacrale, movimento e tecniche posturali. Via Lazzaretto Vecchio 9, Trieste. Tel. 339.1998074, 040.631398, gianspes@libero.it STUDIO MAGIKA - GYROTONIC Via del Monte 7, Trieste. Tel. 040.3480797, www.magikasudio.com STUDIO SOLARIS Corsi individuali e/o collettivi di Tarocchi per esercitare ed accrescere la propria intuizione. Tel 347.1098771, Trieste.


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ESPRESSIONESEGNO della Prof.ssa Erika Celotti, Arteterapeuta Membro dell’Assoc. Prof.le Italiana Arteterapeuti® - Iscrizione Registro n°120/2003 - P.IVA 02357220306 Viale Tricesimo 101/A - int. 5, Udine. Riceve per appuntamento: 338. 3344705 info@espressionesegno.it www.espressionesegno.it

JOYTINAT YOGA AYURVEDA “Scuola ayurveda massaggi, yoga, trattamenti.” Via Felice Venezian 20, Trieste Tel.Fax 040.3220384 Cell. 339.1293329 www.joytinat-trieste.org info@joytinat-trieste.org

ThE EXPRESSIVE hEALING ARTS STUDIO Counseling a mediazione artistica, arteterapia, ricerca interiore. Corsi e sessioni individuali. A Udine. Cell. 340.3706330 mariacanci@interfree.it

GORIZIA ASSOCIAZIONE SATYA Corsi di Yoga e QiGong Presso Palestra Spazio, Lucinico. Via Arcadi 4/B, Gorizia. Tel. 0481.32990. Emporio Erboristico “IL FIORE DELL’ARTE” Via G. Carducci 21, Ronchi dei Legionari (GO). Tel. 0481.475545.

UDINE ASPIC UDINE Via F. Dormish 7, Udine. Tel. 0432.547168. BIODANZA Corso settimanale per principianti aperto a tutti. A Collalto di Tarcento (UD). Giovanni Ceschia, cell. 349.3314962, Centro “ES”, tel. 0432.791619, 339.8907819. IL CENTRO DEL CUORE Associazione di promozione sociale Via Leonacco 19, Udine. Tel. 0432.482215, 320.3265696, info@ilcentrodelcuore.it www.ilcentrodelcuore.it IL CENTRO DI INTEGRAZIONE Via Stiria 36/A, Udine. Tel. 0432.602530, info@centrodintegrazione.it

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I LUOGhI

EMILIA ROMAGNA BOLOGNA CENTRO NATURA Discipline psico-fisiche, Centro benessere, Formazione, Ristorante BioVegetariano. Via degli Albari 6, Bologna. Tel. 051. 235643, 051.223331 www.centronatura.it info@centronatura.it

Ass. IL SOFFIO - Scuola di Shiatsu Via Rotate 10, Pordenone. Tel. 347.5102713, 338.9075470, ilsoffio@yahoo.it Ass. TERRAUOMOCIELO Qi Gong e Percorsi di salute Tel. 0434.20389 (Laura Guerra), info@terrauomocielo.it www.terrauomocielo.it CENTRO MASSAGGI Corsi di massaggio. Via C. Battisti 55, Prata di Pordenone (PN). Tel. 0434.611282 Cell. 333.7466849 manucanziani@virgilio.it CENTRO “TESIS” Centro Olistico e Culturale Sessioni individuali, Corsi e Seminari Tel. 0434.72782, Cell. 329.2399184. LE NUOVE RISORGIVE Piazzale San Lorenzo 14, Pordenone. Tel. 0434.551424. Dott.ssa Doriana Mimma DE VIDO Naturopatia & Bilanciamento Somatico. Riceve per appuntamento a Sacile (PN): Tel. 0434.72782, Cell. 329.2399184. A.P.S. CENTRO OLOS Percorsi per migliorare la qualità della vita Accademia Olistica, Massaggi, Trattamenti Olistici, Tantra. Via Oberdan 3, Pordenone. Tel. 334.9161.209 www.centrolos.it SANITARIA Del PUP Via Molinari 38/40, Pordenone. Tel. 0434. 28897.

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CENTRO STUDI CENRESIG Centro per lo studio e la meditazione Buddista Mahayana Via Meucci 4, Bologna. Telefoni: Maddalena 347.2461157, Giovanni 349.6068534. www.cenresig.org info@cenresig.org CENTRO YOGA “LE VIE” Via M. D’Azeglio 35, Bologna. Tel. 051.19982056, www.yogalevie.it info@yogalevie.it Istituto himalayano di ricerca in Ayurveda Via De Leprosetti 2/A, Bologna. Tel. 051.262823, www.ayurveda.bo.it Scuola/Fondazione Matteo Ricci Via A. Canova 13, Bologna. Tel. 051.531595, www.fondazionericci.it SCUOLA DI YOGA CENTRO NATURA Via degli Albari 6, Bologna. Tel. 051.223331, 051.235643, sport@centronatura.it www.centronatura.it

PARMA Ass. LA GROTTA DI CRISTALLO Shiatsu, Tai Ji, Danze Orientali, Voice Dialogue, Reiki, Diapason Terapia, Naturopatia., Meditazione Guidata. Fidenza (PR). Tel. 0524.84450, 0524.62315. http://freeweb.supereva.com/grottadicristallo

Ass. AShTANGA YOGA Viale Dei Mille 22, Parma. Tel. 0521 207706, cell. 349 6185122. info@yogaparma.com www.yogaparma.com Ass. NAMASTE - Parma Per la promozione e la diffusione della meditazione. Via Mascagni 25, Rivarolo di Torrile (PR). Tel. 0521.810138, cell. 335.6713405. www.oshonamaste.it maprem@libero.it LIBERA ACCADEMIA SCIENZE UMANE Scuola di counseling professionale accreditata Cncp Incontri di crescita e formazione in ambito umanistico e transpersonale Via Sella 31/A (laterale Via Orlando), Parma. Tel. 0521.944410, www.lasu.it www.alchimia.org Monastero Zen Fudenji Bargone 113, Salsomaggiore Terme (PR) Tel. segreteria: 0524.565667. Monastero Zen Sanbo-ji Pagazzano, loc. Pradaioli 27, Berceto (PR). Tel. 0525.60296. Associazione di promozione sociale SPAZIO ShIATSU Corsi di shiatsu professionali e amatoriali, meditazione za-zen, seminari di approfondimento. Via Dalmazia 71, Parma. Tel. 0521.533831, www.studishiatsu.it info@studishiatsu.it

MODENA CENTRO YOGA ShIVA Via Silvati 12, Modena. Tel. 059.364625, Cell. 338.5332728, yogash00@centroyogashiva.191.it www.centroyogashiva.191.it

RIMINI Associazione Culturale MANAGER ZEN Via San Giovenale 86, Rimini. Tel. 0541.736362, www.managerzen.it


UMBRIA, MARChE, ABRUZZI ANCONA LA CITTÀ DELLA LUCE Associazione di Promozione Sociale Centro Studi Discipline Olistiche e Bionaturali. Associazione Conacreis Marche. Reiki. Ayurveda. Yoga. Costellazioni Familiari. Via Porcozzone 17, Ripe (AN). Tel. 071.7959090, www.reiki.it LAURA ELCE FABBRETTI Operatrice Reiki, iscritta al CONACREIS, trattamenti personalizzati su appuntamento, A Jesi (Ancona). Tel.328.6543327 elce-laura@gmail.com info@lauraelcefabbretti.net www.lauraelcefabbretti.net

MACERATA TARA CENTER C.da Ricciola, Recanati (MC). Tel. 071.7575847, cell. 393.9755533, www.taracenter.it info@taracenter.it

PESARO

GROSSETO

OKI DO MIKKYO YOGA Oki do Yoga, Meiso Shiatsu, Naturopatia Sede Legale: Via Nazionale 238/A, Colbordolo (PU) www.okido.us Sede Corso Naturopatia: Viale Monza 16, Milano c/o www.naturopatiaokido.it

Comunità Dzog-Chen Merigar, Arcidosso (GR). Tel. 0564.966837.

PERUGIA ANANDA ASSISI Via Montecchio 61, Nocera Umbra (PG). Tel. 0742.813620, www.ananda.it

TOSCANA AREZZO AMO ACCADEMIA MASSAGGI OLISTICI Via Teofilo Torri 22-28. Arezzo. Presidente: Andrea Marini, cell. 388 9334692 www.massaggio-hotstone.it andrea.marini@massaggio-hotstone.it

FIRENZE Ass. Cult. “L’ALBERO DELLO YOGA “ L’associazione si occupa della diffusione dello Yoga e di alcune delle principali discipline olistiche attraverso incontri, trattamenti, corsi. Via della Libertà 61/65, Matassino - Reggello (FI). Cell.333.3807726, www.lalberodelloyoga.it info@lalberodelloyoga.it Centro Terra di Unificazione Ewam Via R. Giuliani 505/A, Firenze. Tel. 055.454308. ShINNYO-JI TEMPIO ZEN FIRENZE Via Vittorio Emanuele II 171, Firenze. Tel. 339.8826023, centro@zenfirenze.it www.zenfirenze.it

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I LUOGhI

SCUOLA DI AGOPUNTURA TRADIZIONALE DI FIRENZE del dott. Nello Cracolici. Via San Giusto 2, Firenze. Tel. 055.704172.

PISA ISTITUTO LAMA TZONG KhAPA Via Poggiberna 15, Pomaia (PI). Tel. 050.685654, 050.685009, info@iltk.it segreteria@iltk.it www.iltk.it PUNDARIKA CENTRO RITIRI MEDITAZIONE Loc. Cordazingoli 18, Riparbella (PI) Tel. 0586.699077, 338.6759340 (Erica).

PRATO CRONOGENETICA di Mario e Domenica Grilli Via Compagnetto da Prato 37, Prato. Tel e fax 0574 33306 Cell. 331 9724607 prenota@cronogenetica.it www.cronogenetica.it

SIENA AGRITURISMO GLI ARCANGELI Azenda Agricola Podere Avere Azienda biologica con 5 camere con bagno, sauna, jaccuzzi, saletta meditazione, piscina all’aperto. Località Pievescola, Casole d’Elsa - Siena. Cell. 335.7072131, 338.1402493. www.gliarcangeli.com info@gliarcangeli.com

LAZIO Istituto Lama Tzong Khapa Via Poggiberna, Pomaia (PI) tel. 050.685654 www.iltk.it iltk@iltk.it

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ROMA ACCADEMIA DI YOGA Via XX Settembre 58 A, Roma. Tel. 06.4742427, accademiayoga@tiscali.it www.accademiayoga.it

AMRITA CENTRO YOGA E AYURVEDA Via C. Colombo 436, Roma. Tel. 06.5413504, 06.5081202, www.amritayoga.it ASSOCIAZIONE ERBAMOLY Centro Kundalini Yoga secondo gli insegnamenti di Yogi Bhajam Trattamenti di Sat Nam Rasayan Yoga in gravidanza. Via C. Baronio 90, Roma. Tel. 333.3236981, associazioneerbamoly@libero.it http://digilander.libero.il/Erbamoly/ ASSOCIAZIONE ShAKTI Centro di Kundalini Yoga e Sat Nam Rasayan Via dei Brusati 30, Roma. www.kundaliniyoga.it BUPPO DOJO praticare il Buddhismo Zen Soto Via Ferento 5, Roma. Tel. 06.70032022 buppodojo@gmail.com www.buppodojo.it CEDIFLOR Centro Diffusione e Didattica Floriterapia di Bach Via R.Fauro 82, Roma. Tel. 06.8074385, 333.4243663 www.cediflor.it info@cediflor.it CENTRO NIRVANA Associazione Spirituale per la Meditazione Chan e Zen Via A. Bono Cairoli 15, Roma. Tel. 338.7021800, 328.6848780, www.centronirvana.it centronirvana@libero.it Centro Olistico Take Off Via L.Perna 51, EUR-Montagnola, Roma. Tel. 06.54225603, 347.3706437. www.floriterapia.com CENTRO YOGA ED OLISTICO VIPAShYANA Channelling, regressioni karmiche, yoga, meditazione, cristalloterapia, mass. ayurvedico, riflessologia plantare, pranoterapia, reiki. Via Venezia 48/50, Ciampino - Roma. Tel. 347.8360990 www.vipashyanayoga.com


CENTRO TARA BIANCA Danza Creativa, Arti Terapeutiche, Meditazione. Via Ettore Rolli 49, Roma. Tel. 06.5811678, www.centrotarabianca.it CENTRO ZEN ANShIN Buddhismo Zen Soto. Sotto la guida di Annamaria Gyoetsu Epifanìa e Guglielmo Doryu Cappelli. Via Ettore Rolli 49, (Stazione Trastevere), Roma Tel. 06.5811678, 328.0829035, 320.9671624, www.anshin.it guglielmo1@interfree.it ChICZA L’unico chewing-gum al mondo naturale e biodegradabile al 100% Viale dei Promontori 50, Ostia - Roma Info: 330.626511, www.chicza.com gino_digiacomo@virgilio.it Associazione Sportiva Dilettantistica DhARMA SPORT E DISCIPLINE BIONATURALI (Coni Fijlkam Uisp) Via Cimone 12 , Roma. Tel 339.1286955 www.asddharma.ning.com asddharma@alice.it Fondazione Maitreya Via della Balduina 73, Roma. Tel 06.35498800, www.maitreya.it PIACERI UNICI EcoShop per appassionati di prodotti biologici, tipici, del commercio equo e solidale e dell’agricoltura sociale. Via Orvieto 30/34 (San Giovanni), Roma. Tel. 06.45443234, www.piaceriunici.it SCUOLA YOGA ROMA Via Cechov 83 - F6, Roma. Tel. 06.51530068, cell. 335.6571924 segreteria@scuolayogaroma.it eleonora.fiorini@scuolayogaroma.it www.scuolayogaroma.it

YOGA, SCIENZA E ARTE Ass. Culturale Yoga - Meditazione Medicina integrata Viale A. Magno 192, Roma. Cell. 339 1279335 www.albertacorsiyoga.it info@albertacorsiyoga.it

CAMPANIA TAO CENTRO DI RICERCA OLISTICA SCUOLA ITALIANA REIKI Via F. Cilea 91, Napoli (NA). Tel. 338.8495996 taocenter@tiscali.it www.taocenter.org

PUGLIA Centro Buddhista della Via di Diamante Via Gaetano Postiglione 14/E, Bari. Tel 349.7751145, 368.575880, bari@diamondway-center.org

SICILIA Dott. RENATO IUDICA Rappresentanze Prodotti Naturali Via G. Arimondi 48, Palermo. Tel. 392.6893370, 347.6215339.

I dati raccolti sono stati forniti o individuati da elenchi pubblici e sono trattati in ottemperenza alla legge 675/96 con particolare riferimento agli articoli 12 e 20. Agli interessati è riconosciuta la facoltà di esercitare i diritti di cui all’art.13. Il titolare del trattamento dei dati è l’editore.

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FIERE ED EVENTI

21-23 settembre 2010 GEOThERMEXPO 2010 2° Salone sull’energia geotermica Ferrara Fiere, www.geothermexpo.it

quale si avrà l’opportunità di coniugare divertimento, benessere e attività corporee ed energetiche, utilizzando i servizi offerti durante tutta la crociera. Per informazioni: tel. 339.37516351 segreteriataocenter@gmail.com www.taocenter.org www.grimaldi-lines.com

23-25 settembre 2010 KLIMAENERGY 2010 Fiera internazionale delle energie rinnovabili per usi commerciali e pubblici. Pannelli solari e fotovoltaici, tecnologia per i settori della biomassa, biogas, idroelettrico, geotermia e cogenerazione e servizi per il finanziamento, la progettazione e la realizzazione di impianti. Fiera Bolzano, www.fierabolzano.it/klimaenergy 7-8 ottobre 2010 FORUM INTERNAZIONALE DEGLI ACQUISTI VERDI: COMPRAVERDE-BUYGREEN Cremona Fiere, www.compraverde.it 8-10 ottobre 2010 KLIMAhOUSE UMBRIA 2010 Fiera specializzata per l’efficienza energetica e la sostenibilità in edilizia. A Bastia Umbra (PG), www.fierabolzano.it/ klimahouseumbria2010 8-10 ottobre 2010 YOGAFESTIVAL MILANO

23-24 ottobre, 30 ottobre-1 novembre 2010 hABITAT - SALONE DELL’EDILIZIA Bioedilizia - Salone delle nuove tecno-ogie per il risparmio edilizio. Ferrara Fiere Congressi, www.habitatfiera.it 29 - 31 ottobre 2010 FESTIVAL DELL’ORIENTE Salute e benessere, cerimonie tradizionali, gastronomi,a spettacoli, maratona marziale. Carrara Fiere, www.festivaldelloriente.com 30 ottobre - 1 novembre 2010 FÀ LA COSA GIUSTA! Fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, giunta alla sesta edizione. Trento Fiere, www.trentinoarcobaleno.it Fino al 1 novembre 2010 ECORADICONDOLI: ARTE SULLO SCARTO

Superstudio Più, Via Tortona 27, Milano www.yogafestival.it

I rifiuti diventano arte: mostra sul riciclaggio e sul risparmio energetico. A Radicondoli (SI), Palazzo Bizzarrini, www.comune.radicondoli.si.it

23 - 26 ottobre 2010 CROCIERA E BENESSERE

3-6 novembre 2010 RIMINI ECOMONDO

“Olystic and Reiki” “Tao” - Centro di Ricerca Olistica e Grimaldi Lines realizzano una crociera a bordo della motonave Cruise Roma con destinazione Barcellona, durante la

Fiera Internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile Rimini Fiere, www.ecomondo.com

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5-8 novembre 2010 BENé - SPA E WELLNESS EXPO Fiera di Vicenza, www.benewellnessexpo.it Per il settimo anno consecutivo BENé costituisce l’evento fieristico dedicato al comparto spa e wellness lifestyle. Una vetrina esclusiva di affari, ma anche uno spazio privilegiato di cultura e tendenze della variegata industria del benessere suddivisa in fiera in tre aree tematiche: spa design & contract, wellness tourism, eco living. Come da tradizione, BENé si presenta con forti innovazioni nel layout espositivo che, attraverso percorsi e declinazioni di eventi e progetti creativi, indirizza il visitatore verso le proposte di suo maggior interesse. L’edizione 2010 amplifica i valori di autenticità di soluzioni per star bene e di proposte di design tra contaminazioni e creatività quali linee guida e nuovi paradigmi che, presentati a BENé, vengono proposti ad un mercato in costante evoluzione. Segreteria BENé: Studio Event, Contrà Santi Apostoli 22, 36100 Vicenza. Tel. 0444.230119, info@benexpo.com


Fino al 31 dicembre 2010 ThE FAUNAL COUNTDOWN Prima rassegna di Arte Urbana Invadente a Ferrara: animali in via di estinzione invadono la città, http://thefaunalcountdown.com 27-30 gennaio 2011 KLIMAhOUSE 2011 17 - 20 novembre 2010 DIRE E FARE 2010

17-19 novembre 2010 MILANO GREENERGY EXPO

A Firenze, Fortezza da Basso. www.dire-fare.eu Un premio per il pensiero innovativo. Iscriviti al concorso sul sito: www.innovatoriricercati.it

Produrre energia risparmiando il Pianeta Fiera Milano, www.greenenergyexpo.eu

19 - 21 novembre 2010 BIOLIFE 2010 Fiera del prodotto biologico Fiera Bolzano, www.fierabolzano.it

3-9 dicembre 2010 COUNTRY LIFE Mostra mercato nazionale del vivere country. Verona Fiere, www.countrylife.it

Fiera internazionale specializzata per l’efficienza energetica e la sostenibilità in edilizia. Klimahouse è la fiera leader del settore per l’efficienza nell’edilizia sostenibile. Nasce dall’esigenza sempre crescente di costruire in maniera sostenibile, risparmiando energia e rispettando l’ambiente. Klimahouse si svolge in Alto Adige, territorio all’avanguardia per quando riguarda costruzioni sostenibili e risparmio energetico. Fiera Bolzano, www.klimahouse.it

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LA VIA DELLA TERRA

Le onde di forma di Valentina Ivana Chiarappa (operatrice radionica, radiestesista)

L

a naturale percezione da parte di ogni essere vivente degli innumerevoli eeseri che costituiscono l’Universo e la conseguente formazione della consapevolezza di tutto ciò che esiste e che ci circonda, avviene attraverso la forma. Nella nostra dimensione, qualunque elemento può, infatti, essere percepito per mezzo dei nostri ordinari cinque sensi e dunque attraverso la forma che esibisce. Anche nel caso in cui la materia si trovi in uno stato di aggregazione che non ne evidenzi immediatamente e visivamente la forma, essa comunque ne possiede una specifica, come accade nel caso dei gas che, pur avendo una struttura non definita sotto l’aspetto macroscopico, a livello molecolare hanno una ben individuata configurazione. La forma, come detto, consente all’osservatore di prendere coscienza dell’esistenza di un determinato oggetto animato o inanimato; tale circostanza viene menzionata allegoricamente anche nella Bibbia, laddove i due primi esseri umani creati da Dio, Adamo ed Eva, si riconoscono a vicenda proprio perché si guardano, ossia osservano la loro reciproca struttura. Ma la forma possiede un significato ancora più profondo che attiene alla specifica funzione svolta dall’elemento al quale è connessa. Introducendo due concetti della cui relazione si è spesso discusso in campo scientifico e dei quali ha trattato il noto fisico David Bohm, la “causalità” ed il “caso”, è possibile spiegare il nesso che lega la funzione di qualunque oggetto, elemento, sostanza, ecc. alla sua specifica forma. La “causalità” nasce, secondo le parole di Bohm dal fatto che “… studiando processi che si compiono in una vasta gamma di condizioni, scopriamo che in tutta la complessità dei cambiamenti e delle trasformazioni vi sono relazioni che restano costanti.” Tali relazioni vengono chiamate “leggi causali”. Il “caso” interviene, invece, quando si considerano le contingenze, ossia, “…quei fattori essenzialmente indipendenti che esistono al di fuori del campo d’azione delle cose che possono essere coinvolte nelle

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leggi in esame”, ovvero nelle leggi causali. Possiamo affermare che proprio le leggi causali costituiscono la base concettuale che ci consente di comprendere le motivazioni dell’attinenza funzionale esistente tra la forma e l’elemento al quale questa appartiene. Tale legame, infatti, non risponde a dinamiche di tipo casuale, ma, al contrario, è determinato da precise relazioni di causa-effetto dovute all’utilità che uno specifico elemento esibisca una ben determinata forma. Esempi di ciò sono multipli: basti pensare alla struttura degli organi del corpo umano per osservare la stretta correlazione tra, ad esempio, la particolare conformazione a sacco dello stomaco e la specifica funzione alla quale esso è deputato e per la quale tale forma risulta essere la più adeguata. Sotto questo aspetto, possiamo ritenere che non esista nulla che possieda una struttura attribuitagli del tutto casualmente. Entrando nello studio dell’universo delle forme naturali, ci si rende presto conto dell’incredibile perfezione geometrica da queste posseduta. Dal mondo subatomico al macrocosmo, possiamo sorprenderci ad osservare, ad esempio, la mirabile simmetria strutturale del reticolo cristallino in base al quale si formano i minerali o l’eccezionale armonia mostrata dalle smisurate galassie. Ciò può essere spiegato considerando il fatto che le forme naturali originano globalmente dall’azione delle forze della natura e, per questo, ne costituiscono l’appropriata rappresentazione.

Le onde di forma nell’antichità La struttura delle forme possiede specifiche capacità chiamate genericamente il “potere delle forme” , che era già conosciuto ed utilizzato nelle civiltà e tradizioni più antiche della storia dell’umanità. Tali forme, inserite nella conformazione degli amuleti contenenti simboli universalmente riconosciuti quali la croce, il cerchio, il triangolo, costituiscono nel loro insieme il corpo di conoscenze noto con il nome di “geometria sacra”. Le antiche origini di questa disciplina testimoniano il fatto che gli elementi di cui essa è composta formano il complesso di principi geometrici sul quale è costruito l’intero Universo e dalla cui perfezione emerge con chiarezza l’ordine divino presente in tutto ciò che viene ad esistenza. Alcune strutture facenti parte della “geometria sacra” sono molto note in quanto costituiscono la composizione di base di altre rilevanti formazioni. Tra tali forme basilari ricordiamo la “Vesica Piscis” nota anche come “mandorla mistica” derivante dall’incontro di due cerchi aventi il medesimo raggio, in modo tale che la circonferenza di uno di essi passi per il centro dell’altro e viceversa. La figura scaturente da tale intersezione possiede due segmenti interni, uno che passa orizzontalmente per il centro e l’altro che collega verticalmente i punti d’intersezione dei due cerchi. Il rapporto tra tali due segmenti corrisponde alla famosa proporzione divina derivante dal rettangolo aureo che possiede la particolarità di essere diviso da un segmento in un


quadrato e in un altro rettangolo avente, anche quest’ultimo, la stessa proporzione tra i suoi lati che ha il primo rettangolo. Anche il rapporto aureo, noto come il numero d’oro 1,618 diffusamente utilizzato nelle antiche strutture architettoniche per donare loro particolare armonia ed applicato da Leonardo da Vinci, è incredibilmente presente in molte conformazioni naturali come nel Nautilus Pompilius o nelle proporzioni di alcune parti anatomiche del corpo umano. Si tratta di un numero rintracciabile nella successione matematica studiata dal grande scienziato Fibonacci, in monumenti sacri come la piramide di Cheope, nelle proporzioni delle parti costituenti i “cerchi nel grano”( di quest’ultimo un importante studio fu effettuato nel 1509 dal matematico Luca Pacioli). La ripetizione grafica della Vesica Piscis determina la formazione di un’ulteriore figura estremamente conosciuta da svariate civiltà e in numerosi paesi nei quali essa è nota con il medesimo appellativo di “Fiore della vita”. Questa conformazione rinvenibile in molti antichi reperti presenti praticamente in tutto il pianeta, svela, secondo l’interpretazione che ne fornisce uno dei suoi massimi studiosi, Drunvalo Melchizedek, le diverse fasi della Creazione, a partire dalla prima (il primo giorno) nella quale si ha la creazione della cellula per divisione, rappresentata dalla Vesica Piscis, fino a comprendere le altre cinque fasi (per un totale di sei) simbolicamente rappresentate da ulteriori cinque cerchi. Elementi di geometria sacra sono presenti anche nei “mandala” di tradizione tibetana, nepalese ed indiana, armoniose strutture geometriche la cui prolungata osservazione visiva non razionale ma intuitiva, costituisce un efficace mezzo d’iniziazione e d’ingresso a livelli di coscienza superiori.

L’energia che guarisce Come funziona? Che cosa fanno gli operatori radionici? Come si usa per le piante, gli animali e le persone? Potresti farla anche tu? Scoprilo!

Le scoperte della scienza Lo studio delle onde di forma ha avuto la sua massima espressione nell’imponente lavoro di ricerca effettuato in Francia ed in Belgio da alcuni noti scienziati, quali i due ricercatori Chaumery e De Belizal, il fisico Louis Turenne e i fratelli Servranx. I numerosi esperimenti realizzati da questi studiosi sono stati in grado di condurre alla deduzione secondo la quale le figure geometriche, se orientate al nord magnetico terrestre, hanno la capacità di assorbire ed emettere lo stesso flusso magnetico del pianeta.

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LA VIA DELLA TERRA

Questa insolita capacità espressa dalle figure geometriche, utilizzate, come vedremo, sotto forma di grafici, è conseguente ad un’altra conoscenza acquisita dai ricercatori citati, ovvero che la materia emette, non solo una vibrazione correlata al suo movimento atomico, ma anche un’ulteriore radiazione di frequenza dovuta alla specifica forma che possiede. Questa seconda caratteristica è causata dal fenomeno chiamato”rifrazione angolare” grazie al quale si verifica appunto l’emissione ad onde di forma”. Le analisi effettuate dagli scienziati hanno appurato che tale tipologia d’emissione è dotata di una lunghezza d’onda molto corta simile a quella delle cellule e risulta essere notevolmente sensibile alla vibrazione del pensiero. Quest’ultima, infatti, interagendo con la valenza energetica dei grafici, è in grado di potenziarla ed amplificarla e ciò costituisce la base dell’uso dei circuiti radionici. La forma è strettamente legata anche al suono, come affermavano gli antichi Greci ed Egizi e come possiamo dedurre dall’esistenza di leggi geometriche negli intervalli matematici della scala musicale. Va preciato che la correlazione tra la geometria ed il suono fu rilevata scientificamente grazie alle sperimentazioni effettuate dal musicista e fisico Ernst Chladni, che riuscì a creare su un supporto piano ricoperto di sabbia, grazie all’emissione delle vibrazioni sonore del violino, quelle che sono oggi note come “figure di Chladni”. Gli eclatanti risultati, per quei tempi, dello studio di Chladni furono pubblicati nel 1787 nel suo libro “Scoperte sulla teoria dei suoni”. A conferma di ciò, nel 1967 nacque, ad opera del fisico e medico Hans Jenny, una nuova branca della scienza nota come “Cimatica”, ovvero lo studio delle onde di forma. Tale innovativa disciplina pone in relazione la forma con la frequenza dell’energia, nel senso che la conformazione di qualsiasi elemento è la risultante dei legami energetici sottostanti, i quali sono dotati di una determinata frequenza vibratoria di base. I tests realizzati da Hans Jenny dimostrarono che sostanze facilmente deformabili

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come il gesso ed il sale possono acquisire una specifica forma se vengono investite da frequenze sonore, in particolare l’osservazione più rilevante fu che la complessità della forma assunta risulta essere correlata al tipo di frequenza d’onda che attraversa il materiale. In conseguenza di ciò Jenny comprese che l’effetto di basse frequenze è la creazione di forme elementari come i cerchi mentre il risultato di frequenze più alte è la formazione di figure gradualmente più complesse come i mandala e le configurazioni pitagoriche. Forma e benessere: i circuiti radionici Le analisi e i rilevamenti effettuati da Chaumery e De Belizal su antichi monu-

menti sacri come la grande piramide egizia, guidarono i due ricercatori alla scoperta dell’esistenza di un’onda portante invisibile di grande potenza, chiamata “verde negativo”, emessa naturalmente dalla struttura piramidale. Il nome attribuito a tale frequenza energetica si deve alla direzione cardinale del suo raggio fondamentale, che è orientata in maniera opposta rispetto a quella del verde positivo e che possiamo visivamente percepire come colore. Le accertate caratteristiche dell’emissione vibrazionale “verde negativo” hanno a che fare con la sua capacità disidratante e mummificante e, conseguentemente, disinfettante. Tali peculiarità sono state approfondite ed applicate anche in campo terapeutico, in particolare dal dott. Rodriguez Alvizo Luis Alberto il quale, grazie ai suoi studi ventennali ha impiegato a scopo curativo la struttura piramidale per la sua idoneità a raccogliere al suo interno energia cosmica ad azione tonificante. Da ciò prende avvio la metodica nota con il nome di “piramidologia” eseguita dal 1981 anche in Italia dalle suore di un convento sito in Trentino Alto Adige. L’impiego di forme bidimensionali espresse nei grafici e nei circuiti rappresenta un’importante branca della tecnica vibrazionale conosciuta con il nome di “Radionica”. Le figure geometriche utilizzate a tale scopo derivano, come precedentemente detto, da studi di origine francese e belga ed in esse sono contenute informazioni frequenziali ristabilizzanti per mezzo delle quali l’organismo può rientrare in possesso del proprio equilibrio cellulare e vibrazionale. I circuiti radionici possono essere impiegati collocando al loro interno il testimone (campione biologico) del soggetto da trattare o, tramite il trasferimento della loro informazione frequenziale all’acqua inserita nella configurazione. Ciò in quanto l’acqua costituisce un elemento naturale dalle miracolose capacità di impregnazione energetica, ed è un mezzo facilmente programmabile dal punto di vista vibrazionale, come dimostra la tecnica terapeutica dell’omeopatia. Dunque, l’acqua informata all’interno di un circuito radionico diviene un vero e proprio rimedio vibrazionale.


LA VIA DELLA TERRA

Cosa c’è sotto i nostri piedi? di Elena Rojac (radiestesista, geobiologa)

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ell’accingersi a trattare argomenti come l’inquinamento del ventesimo secolo diventa quasi un “percorso obbligato” entrare in sintonia con il terreno con il quale decidiamo di passare la maggior parte del nostro tempo: i pavimenti della nostra abitazione. Quando decidiamo di edificare una casa è importante una disposizione d’animo che ci permetta di individuare la maggior parte delle situazioni di malessere che si potrebbero presentare “vivendo” appieno la nostra abitazione. I I possibili prerequisiti per avere una casa sana devono senz’altro partire da molto più lontano dei pavimenti: ossia dall’orogenesi del terreno, sino alla sua radiazione naturale di fondo in superficie. Tutto questo ci porta a parlare di una scienza nata di recente, non meno di quarantacinque anni fa, chiamata “geobiologia”, ma altrettanto antica se consideriamo che era conosciuta empiricamente da sciamani e sensitivi come il sovrano cinese Ta Yù che, regnando nel periodo tra 2205 e 2197 a. C. in cui fondò la dinastia Hsia, fu celebre per la divinazione sulle vene d’acqua e sui giacimenti minerari: l’originale del bassorilievo, che rappresenta il Re con in mano uno strumento simile ad una forcella, si trova alla Freer Gallery di Washington, USA. La scienza geobiologica ci viene in aiuto quando desideriamo affrontare l’influenza territoriale sul nostro benessere: un grande universo di leggi in cui le radiazioni geopatogene si manifestano incidendo sull’individuo, sugli animali e sulle piante. Grazie all’attuale tecnologia dell’incidenza ambientale su tutto ciò che è vivente, si è

arrivati a dimostrare attraverso un “geostrumento” che, nel baricentro di punti specifici che si sviluppano a forma di maglia su tutta la Terra, definiti nodi di Hartmann, troviamo delle “risalite” verticali simili a laser per l’intensità delle radiazioni gamma rilevate. Infatti, nel centro delle verticali d’emissione di radiazione, troviamo la presenza del Polonio 210 coesistente con un altro elemento nefasto, il Cesio 133: questi due, da soli, sono capaci di modificare il DNA. Portiamo inoltre a conoscenza che, assieme a quest’ultimi, si è rilevata la presenza di un secondo punto fortemente perturbato geobiologicamente a causa della presenza degli elementi Trizio e Cadmio. Lo strumento utilizzato nelle misure di stazionamento dei punti da radiazioni ionizzanti di cui sopra, è a basse frequenze isotropo ed a banda stretta. Il rilevamento di questo tipo di radiazioni, a differenza di quelle non ionizzanti, implica un danno sanitario molto diverso rispetto a quello dei campi elettromagnetici (sia a bassa che ad alta frequenza); infatti possiamo parlare di un danno biologico certo a differenza dei campi elettromagnetici, in cui i danni da disturbo acuto vengono distinti, grazie ai forti interessi economici mondiali, dagli effetti cronici derivanti da anni di stazionamento. Quindi, sostare nelle ore di riposo sopra una zona ricca di radiazioni gamma, più intensi ancora dei raggi X impiegati nell’ambito clinicoospedaliero, comporta la riduzione di un importante neurotrasmettitore quale l’ace-

tilcolina che, a sua volta, induce un’ipotermia tiroidea (al di sotto dei 37° C). Le conseguenze biologiche acute sarebbero simili ad una corsa per l’intera durata notturna, favorendo così un battito cardiaco veloce, dal respiro corto col diaframma abbassato. Se poi consideriamo che il nostro letto potrebbe stazionare sopra un nodo di Hartmann, allora una notte di corsa veloce “diventerebbe” 365 giorni di effetti nefasti che, plausibilmente, le cellule umane non riuscirebbero a compensare con l’avanzare degli anni: favorendo l’insorgenza di una malattia geopatica. Se riflettiamo, se decidiamo di essere consapevoli di quello che si cela sotto il nostro pavimento, se assecondiamo le leggi geobiologiche dentro la nostra abitazione, non facciamo altro che assecondare tutti i fenomeni vitali del corpo umano, regalandogli forza fisica ed energia psichica, ovvero, in ultima analisi, benessere a noi stessi e al nostro ambiente.

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LA VIA DEGLI ANIMALI

La rabbia: gli studi sulla vaccinazione di Andrea Sergiampietri (medico veterinario)

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hiunque abbia un cane o un gatto sa che una volta all’anno è necessario recarsi dal veterinario per fare il richiamo della vaccinazione. L’abitudine della puntura annuale è venuta consolidandosi dagli anni ‘50 in poi ed è stata responsabile, a mio avviso, della crescita scientifica e professionale della medicina veterinaria orientata alla cura degli animali domestici. La visita annuale, motivata dalla vaccinazione, ha permesso infatti di affinare le capacità diagnostiche del medico e poter cogliere anche i piccoli sintomi prima che essi evolvessero in forme morbose più difficili da curare. In questo modo è stata possibile la trasformazione della figura del medico veterinario di campagna, che curava dalla gallina al cavallo passando occasionalmente per il cane del vicino cacciatore o il gatto di cortile, nel veterinario sempre più specializzato che conosciamo oggi. Il controllo annuale, oltre a una miglior cura e cultura dell’animale domestico, ha reso possibile una maggior longevità del cane o del gatto di casa. Un effetto tangibile è visitare gatti di 16, 18, 20 anni, quando dieci anni fa un gatto di 14 anni era una rarità. Ma torniamo alle vaccinazioni, tra tutte

quelle possibili l’antirabbica è sempre stata la vaccinazione “obbligatoria”. Lo è per chi vuole recarsi all’estero con il proprio animale (cane o gatto) e, in alcune regioni e province italiane (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trento e Bolzano), è tornata ad essere obbligatoria per tutti i cani ivi registrati e per quelli a seguito dei proprietari non residenti (novembre 2009). La rabbia è una malattia dalle caratteristiche assai peculiari. Può colpire numerosi mammiferi e tra questi l’uomo. Il contagio si realizza prevalentemente attraverso il morso di un animale infetto. I sintomi prevedono cambi di comportamento con tendenza all’aggressività, irrequietezza che spinge l’animale a vagare senza sosta, percorrendo kilometri e avvicinandosi ai centri abitati. Viene persa la discriminazione alimentare e, quasi a voler placare questa forte irrequietezza, il soggetto malato può ingerire qualsiasi cosa commestibile o meno. Nell’uomo i sintomi comprendono anche un’inspiegabile terrore per l’acqua (idrofobia), cambiamento della voce, insonnia con vagare notturno. Non è difficile comprendere come la rabbia abbia potuto ispirare la fantasia di generazioni di scrittori e contribuire alla creazione di personaggi come vampiri e lupi mannari. I sintomi nell’uomo e la letalità hanno fatto si che si creasse un’ aura di terrore attorno a questa malattia.

Questa paura nei secoli passati ha scatenato vere e proprie cacce alle streghe, mentre attualmente, come vedremo più avanti, la paura della malattia ha contribuito all’abitudine del richiamo annuale o, al massimo biennale (a patto di non portare l’animale all’estero perché in quel caso il richiamo deve essere annuale). Ripetere ogni anno il vaccino non proporziona una maggiore protezione immunitaria, ovvero esistono da molti anni evidenze scientifiche che dimostrano un richiamo non necessario. Vaccinare significa, sinteticamente, presentare all’organismo una noxa patogena (virus, batteri, parassiti o frazioni di essi) di modo che il sistema immunitario sia in grado di riconoscere la noxa, memorizzarla e produrre, in seguito ad un’infezione naturale, una risposta difensiva capace di neutralizzare il pericolo ed evitare lo sviluppo dei sintomi della malattia. Il virus della rabbia è peculiare come la patologia che produce, riesce infatti a eludere il sistema immunitario di un soggetto mai vaccinato, fino a che non raggiunge il sito prediletto di replicazione: il cervello. A livello cerebrale provoca lesioni particolarmente gravi e irreversibili ai neuroni; questo è il momento in cui il sistema immunitario reagisce..ma ahimè è troppo tardi. Dal cervello poi le particelle virali, replicatesi in grande quantità, invadono altri tessuti del corpo e in particolare le ghiandole salivari: per questo motivo la saliva è veicolo di infezione. Se però il sistema immunitario è stato avvisato prima di questo eventuale incontro (vaccinazione), al momento del contagio si ha una reazione difensiva in grado di intercettare le particelle virali prima che queste raggiungano l’encefalo. Similmente la vaccinazione a contagio avvenuto produce l’attivazione delle cellule del sistema immunitario e la neutralizzazione del virus, a patto che venga eseguita tempestivamente. Quindi la vaccinazione contro la rabbia è un intervento cautelativo giustificato e altrettanto giustificata, vista la gravità della malattia per la salute umana, è l’obbligatorietà per legge. I conti però non tornano quando consideriamo la frequenza del richiamo e il complicato capitolo degli effetti collate-



LA VIA DEGLI ANIMALI

rali. Si è voluto dare un taglio “scientifico” a questo articolo con uno scopo ben preciso: ridefinire i campi di confronto riguardo l’utilità e la dannosità della vaccinazione antirabbica attualizzandola a quello che la ricerca scientifica ha assodato negli ultimi 30 anni. La contrapposizione tra i favorevoli e i contrari inizia con la nascita della vaccinazione, avvenuta con Jenner nel 1776. Tra i contrappositori illustri ricordiamo i filosofi Emmanuel Kant e Herbert Spencer, che ne negavano l’efficacia. Prima favorevole e, poi, anch’egli contrario, invece, era Alfred Russel Wallace, co-ideatore della teoria della selezione naturale insieme a Darwin. Il primo vaccino antirabbico venne invece sperimentato da Pasteur nel 1885. Quindi alla vaccinazione è connaturato sin dagli arbori un dibattito a carattere filosofico e scientifico. Da veterinario omeopata sarei forse maggiormente portato a dibattere filosoficamente. Al principio dell’estate mi accadde però un fatto importante: un cane rimane paralizzato poco dopo il richiamo antirabbico. Questo evento pone una doverosa domanda: esiste un nesso causale con la vaccinazione oppure si è trattato di una mera coincidenza? Per cercare una risposta si può consultare la letteratura scientifica esistente in merito alla rabbia e alla profilassi vaccinale… e si scopre un mondo, ai più poco noto, riguardo lo stato dell’arte delle vaccinazioni per gli animali domestici. Tralasciando temporaneamente gli aspetti filosofici della vaccinazione a Kant, vi illustro quello che ho trovato, lasciando a voi la possibilità di controllarne l’esattezza e farvi una vostra opinione e decidendo dove la verità è riposta, nelle evidenze scientifiche, nell’abitudine consolidata o nel “bugiardino” dei produttori del vaccino. Riguardo l’intervallo di tempo tra un’antirabbica e il richiamo, l’indicazione del bugiardino è un periodo di un anno o due a seconda della marca di vaccino, mentre per recarsi all’estero la vaccinazione vale un anno; a sorpresa invece le attuali conoscenze scientifiche sperimentali dimostrano che l’immunità conferita da un’intervento vaccinale dura più di 2 anni: Schultz, R.D. Current and Future Canine and feline vaccination programs. Vet Med n. 3, 1998 - www.eskievet. com/Articles/vaccine%20duration.pdf. L’associazione mondiale dei veterinari degli animali domestici (WSAVA) nelle

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sue linee guida per le vaccinazioni suggerisce che prima di rivaccinare sia bene quantificare gli anticorpi ancora presenti nell’animale e procedere al richiamo vaccinale solo se questi risultano insufficienti a garantire protezione immunitaria: Schultz, R.D. Duration of immunity for canine and feline vaccines:www.cedarbayvet.com/duration_of_immunity.htm. Ronald D. Schulz, un biopatologo che si occupa dell’immunità vaccinale dal 1978, con dati desunti da ricerche sperimentali, sostiene che l’immunità da vaccino antirabbia duri almeno 3 anni e sta cercando di dimostrare la persistenza immunitaria di 7 anni… Questo significa che sarebbe sufficiente vaccinare il nostro cane una volta ogni 3..5..7 anni per avere un animale protetto dalla malattia! (WSAVA Vaccination Guidelines Group 2007www.wsava.org/VGG1.htm). Inoltre vaccinare contro la rabbia ogni anno, se diamo valore alla ricerca scientifica, non significa dare più protezione all’animale. Nessun beneficio dal ricordare ogni 365 giorni al sistema immunitario come è fatto il virus della rabbia. L’unico beneficio è quello di poter sentirsi più tranquilli di fronte alla paura atavica della rabbia. Non è però un beneficio gratuito, e non mi riferisco al costo del vaccino, ma ad una ricerca, già pubblicata, che riporta anche gli effetti collaterali segnalati ai produttori dei vaccini da parte di veterinari, proprietari e allevatori (www. rabieschallengefund.org). In tre anni (da aprile 2004 a marzo 2007) sono stati segnalate quasi 10.000 reazioni avverse alla vaccinazione antirabbica di cui il 65% verificatesi nei cani. La ripetizione annuale del vaccino non dà maggiore

protezione ma aumenta le probabilità che si verifichi qualche evento indesiderato. E’ un pò come lasciare l’auto in divieto di sosta, una tantum e forse non troverò la multa.. ma se lo faccio sistematicamente il calcolo delle probabilità sarà a mio sfavore. Riguardo il simpatico cane rimasto paralizzato, non sono in grado di dire se la vaccinazione antirabbica abbia o meno influito. Certo è che dopo essermi documentato non potrei escludere un nesso causale tra i due eventi. D’altro canto la vaccinazione è obbligo di legge per cui né il veterinario né il proprietario possono sottrarvisi: di fronte alla legge la nostra unica responsabilità è rispettarla. Personalmente mi chiedo però su quali basi sia lecito operare per il bene dei nostri animali. Si tratta di difenderci dalla malattia o dalla paura della malattia? Il dott. Andrea Sergiampietri è attivo on-line sul forum di

www.animalsclub.it Svolge inoltre brevi consulenze gratuite presso la sede di Animal’s Club, in Via Udine 57/D a Trieste, con cadenza bisettimanale (info: tel. 040.418996, info@animalsclub.it). Il 18 e il 25 ottobre 2010 terrà una conferenza-incontro dal titolo “Amore a prima vista il riconoscimento del proprio animale nel quotidiano” presso la Parafarmacia in Via Crispi 2 a Trieste.



LA VIA DELLE STELLE

La rivoluzione solare di Roberta Giurissevich (astrologa)

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d ogni compleanno il nostro destino muta secondo i ritmi cosmici. Se l’oroscopo personale, o tema natale, quello studio dei pianeti che si svolge in base alle coordinate di nascita (ora e luogo) di una persona è in grado di rivelare informazioni sulla personalità, il carattere, la struttura fisica, i punti deboli e le qualità o i talenti individuali, la rivoluzione solare è un oroscopo che si redige il giorno del compleanno, o meglio, nell’esatto istante in cui ogni anno il Sole si riposiziona nel punto in cui si trovava alla nascita della persona (che può anche spostarsi di un giorno rispetto alla data del compleanno a causa della variazione del passo solare). In tale momento, grazie alla scienza astrologica, è possibile effettuare ogni anno quello che viene definito dagli esperti una rivoluzione solare (il tema natale del compleanno) e di conseguenza interpretare quali saranno gli auspici per l’anno “solare” della persona, cioè il lasso di tempo che va da un compleanno all’altro. La tecnica appena descritta viene generalmente utilizzata come approfondimento dello studio dei transiti dei pianeti nel cielo, che viene considerato invece la tecnica previsionale classica dell’astrologo. Tale studio prevede la comparazione tra la posizione dei pianeti nel cielo nel momento in analisi e quella dei pianeti del tema natale della persona. Per effettuare questo tipo di previsione l’astrologo si avvale del libro delle Effemeridi che mostra la posizione dei pianeti in cielo nel lasso di tempo in esame. Il testo più quotato è quello redatto dalla N.A.S.A., ma ne esistono varie edizioni ad opera di diversi autori. In base a questa comparazione è possibile determinare gli angoli formati tra i pianeti di transito e quelli di nascita, qualora l’angolo (detto anche “aspetto”) formato sia positivo (e ciò dipende dai gradi dell’angolo), allora la combinazione delle energie dei due pianeti influenzerà favorevolmente la vita della persona nel campo dell’esistenza determinato dal settore, o Casa, nel quale

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quei pianeti vanno a influire. Nel caso l’angolo sia “dissonante”, le energie dei pianeti coinvolti non si combinano positivamente e dunque la persona incontrerà difficoltà nei settori dell’esistenza sui quali si riflettono tali energie. Per dare un esempio, se Giove, pianeta della fortuna per antonomasia, forma degli angoli favorevoli con i pianeti personali dell’individuo, il periodo in corso si potrà definire più o meno “fortunato” o, viceversa, se al suo posto Saturno, definito da molti il “pianeta delle prove” (che la scrivente preferisce invece indicare come il “Grande Maestro”) fa degli angoli dissonanti con i pianeti del tema di nascita, il periodo si definirà irto di ostacoli. Affascina pensare che in passato i grandi astrologi della storia, soprattutto arabi, erano in grado di effettuare queste previsioni in base alla semplice osservazione del cielo senza l’ausilio di altri strumenti. Mentre attraverso lo studio dei transiti è possibile analizzare qualunque periodo, la rivoluzione solare fornisce dettagli sulla qualità degli eventi che ognuno affronterà nel corso del suo anno solare (da compleanno a compleanno); in entrambe le tecniche si possono ricavare informazioni su ogni settore dell’esistenza simboleggiato dall’oroscopo: salute, amore, lavoro, relazioni, prospettive economiche, rapporti familiari, programmi, viaggi, studi, oltre che sul vissuto psicologico e sulla dimensione spirituale. La tecnica della rivoluzione solare evidenzia maggiormente il carattere ciclico della vita umana, che è poi alla base di qualunque studio astrologico, una qualità del nostro essere “viventi” che molto spesso viene dimenticata o data eccessivamente per scontata, il fatto cioé che la nostra esistenza proceda attraverso fasi di crescita e rinnovamento che hanno lo scopo di farci svolgere un percorso evolutivo. Ad ogni compleanno, il più delle volte inconsciamente, ciascun individuo attraversa una fase di conclusione e e rinnovamento del proprio ciclo vitale ed esperienziale, procedendo nei suoi percorsi secondo uno schema analogo a quello dei ritmi della natura. Il fatto che a ogni “ritorno” solare ciascuna persona rinnovi il ciclo della sua

esistenza pone da un lato l’individuo all’interno dei più vasti cicli analoghi, che caratterizzano la vita in tutte le sue forme, mentre, dall’altro, offre l’occasione di considerare la possibilità di prospettive innovative ed occasioni insperate, come se ad ogni compleanno si aprisse nella nostra vita un nuovo sipario con una trama e un setting diversi. L’andamento ciclico testimoniato da questa e altre tecniche astrologiche è in grado di porre l’individuo in una dimensione universale che contribuisce a formare gli aspetti più elevati di ognuno di noi. Infatti, come l’universo regola la sua esistenza in base a cicli evolutivi, anche l’individuo che opera un percorso di consapevolezza partecipa di tale processo che si svolge attraversando fasi di vitamorte-rinascita. In questo senso gli studiosi di questa disciplina sostengono l’importanza di definire l’astrologia una scienza umanistica, in quanto, se affrontata, non come usualmente viene fatto, in modo superficiale, ma come occasione di riflessione anche profonda, l’astrologia e le sue svariatissime tecniche possono fornire uno spunto per una prospettiva evolutiva e per un più giusto inquadramento dell’essere umano nel contesto in cui vive, nel quale troppo spesso egli si considera il centro e non come elemento costruttivo e integrato di un tutto più ampio.


GLI INCONTRI

I.P.

La Tecnica e Terapia Cranio-Sacrale L’

innovativa metodica non invasiva del benessere nata in USA negli anni ‘70 grazie al medico chirurgo dott. John E. Upledger è divulgata in Italia dall’Accademia Cranio-Sacrale Metodo Upledger. Per saperne di più, ne parliamo con il dr. Diego Maggio, presidente dell’Accademia CranioSacrale, unico organismo autorizzato in Italia dal dottor John E. Upledger. La Tecnica Cranio-Sacrale è una tecnica del benessere, successiva a diagnosi medica, e come le altre tecniche divulgate dall’Accademia Cranio-Sacrale Metodo Upledger, si aprono all’apprendimento: sia da parte dei medici, che del personale sanitario non medico, che la utilizzano come terapia, sia da parte degli operatori del benessere che la utilizzano come tecnica, in una visione olistica per il benessere dell’individuo. Prima di tutto, in cosa consiste la Tecnica Cranio-Sacrale? “Si tratta di una vera tecnica innovativa e non solamente di una semplice evoluzione dell’osteopatia cranica e si basa sulla percezione di un sistema fisiologico, quello cranio-sacrale appunto; la differenza fondamentale rispetto ad altre metodiche è che non è fisicamente invasiva. Questo metodo nasce alla metà degli anni ’70 grazie al lavoro dell’osteopata e chirurgo dott. John Upledger, l’ideatore della Cranio-Sacral Therapy e del SomatoEmotional Release® che utilizzano il sistema cranio-sacrale per valutare e trattare i problemi fisici ed emotivi associati a dolori e disfunzioni. Le sue ricerche e il suo lavoro clinico sul ritmo cranio-sacrale hanno portato allo sviluppo di questa terapia/tecnica, che mediante palpazione leggera, può dare un risultato efficace e positivo, tra gli altri, in caso di disfunzioni poco comprese, dolori cronici, ridotta vitalità e infezioni ricorrenti. L’effetto positivo della terapia/tecnica craniosacrale si fonda in larga misura sulle attività fisiologiche auto-correttive del paziente/utente. L’approccio pratico del terapista/operatore è leggero, ed aiuta le forze idrauliche intrinseche nel sistema cranio-sacrale a migliorare l’ambiente interno. È una metodica innovativa, perché molte terapie/tecniche lavorano in un contesto di trattamento del sintomo, mentre questa ha un approccio del tutto differente, andando ad agire sulla causa, che può manifestarsi in molti modi. Per avere il massimo beneficio bisogna agire sulla causa”.

Che vantaggi ci sono per i pazienti? “Innumerevoli, perché in conseguenza di questi trattamenti può esserci solo un benessere momentaneo derivante dall’eliminazione del sintomo, come anche una risoluzione rispetto alla disfunzione stessa, appunto perché viene a mancare la causa del disturbo, e il sintomo non viene più alla superficie. Questa tecnica apporta un miglioramento costante, in quanto noi ci affidiamo alla voce del corpo, lavoriamo con le mani sul corpo, ovvero sul sistema cranio sacrale; il terapista/operatore agisce sul movimento delle membrane del cranio che non è fisiologico ma quantistico, e se è “anomalo” può compromettere, ad esempio, la funzionalità del sistema centrale nervoso o del sistema ormonale. Questa, quindi, è la nostra unicità, a differenza delle altre metodiche, la terapia/ tecnica cranio-sacrale interviene stimolando il meccanismo auto-correttivo del paziente e, senza manipolazioni e attraverso il sistema cranio-sacrale, influenza tutti gli altri sistemi fisiologici verso un’omeostasi corporea. Tra le difficoltà più comuni che l’applicazione della tecnica cranio-sacrale può aiutare a superare vi sono: dolori cronici, mobilità ridotta (“articolazioni rigide”), calo di energia, emicranie e mal di testa, problemi mandibolari (ATM - articolazione temporo-mandibolare), nevralgie (anche del trigemino), difficoltà di

apprendimento come dislessia e discalculia, problemi mestruali e legati alla menopausa, scarsa coordinazione. Anche nei neonati, come nei bambini più o meno grandi, la terapia cranio-sacrale può spesso risultare utile per risolvere problemi quali coliche, iperattività, problemi di alimentazione e sonno, nonché anomalie nello sviluppo”. L’Accademia organizza corsi per l’apprendimento di questa metodica: come si svolgono e a chi sono rivolti? “Il percorso di studio è rivolto a personale sanitario e a coloro che operano nel mondo del benessere, con percorsi e caratteristiche diverse. Tutti i professionisti sanitari medici o non medici, come i fisioterapisti, possono acquisire tecniche integrative rispetto alla medicina tradizionale, e questo vale anche per i medici veterinari, perché tutti i vertebrati possono giovarsi dei benefici che apporta questa tecnica. Poi, la tecnica cranio-sacrale è un’opportunità professionale anche per chi opera nei centri benessere e magari è specializzato nei massaggi, perché appunto fa parte della grande area delle tecniche del benessere, di cui fanno uso ormai 12 milioni di italiani. I corsi sono divisi per livelli, e vengono effettuati progressivamente, per acquisire via via una competenza sempre maggiore. In ogni livello si acquisisce una competenza specifica, quindi si può anche conseguire un solo livello di corso. All’interno dell’Accademia offriamo una cosa unica, ovvero un’assicurazione specifica per questa metodica, che dà il massimo della credibilità. Ad oggi abbiamo oltre 3.000 studenti in Italia, di cui 500 medici, e la nostra terapia viene usata in numerosissimi ospedali”. Per ulteriori informazioni: www.accademiacraniosacrale.it

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PAROLE E MUSICA a cura di Francesco Giordano

David Arkenstone

Giuseppe Farace

Best of David Imaginary Journeys and Diane Arkenstone (Farace Records) (Eversound Music)

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resciuto in California, fra Santa Cruz e Los Angeles, e precoce emulo di Keith Emerson (al MiniMoog e all’organo Hammond), David Arkenstone iniziò a registrare musica per solo sintetizzatore nel 1984. Oggi Arkenstone è considerato unanimemente uno dei pionieri e dei maestri della musica new age elettronica. A partire da Valley Of The Clouds, si fece infatti portavoce di una melodia puramente elettronica, portando alle estreme conseguenze le intuizioni di musicisti rock come Vangelis, Brian Eno e Klaus Schulze. Nel corso della sua carriera ha affrontato tematiche esotiche, esoteriche, paesaggistiche e filosofiche. Gli arrangiamenti hanno persino incorporato l’orchestra sinfonica, nonchè il canto. Le sue composizioni hanno preso ispirazione tanto da Cajkovsky quanto dalla musica pop. Il concept fantascientifico Quest Of The Dream Warrior, per orchestrina di otto musicisti, due sintetizzatori (lui e Michael Whalen), complesso rock e cantante, ha costituito l’apice delle sue ambizioni artistiche. L’artista ha pubblicato di recente due lavori Celtic Chillout e la raccolta Best of David and Diane Arkenstone. Con oltre due milioni di copie vendute David e Diane Arkenstone hanno scritto importanti pagine nella storia della musica spirituale. Pezzi come Jewel In The Sun, Aquaria, A Liquid Blue Trancescape e The Healing Spirit sono riproposti in questo lavoro che sintetizza due carriere parallele. L’altra pubblicazione Celtic Chillout, è l’ideale continuazione di Chillout Lounge pubblicato lo scorso anno, con un’incursione nell’affascinante mondo della musica celtica, della quale Arkenstone è stato uno dei maggiori artefici.

Stefano Cantini

Errante (Egea)

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tefano “Cocco” Cantini è uno dei più apprezzati sassofonisti che il panorama italiano ha saputo proporre a livello internazionale negli ultimi trent’anni. Durante la sua carriera ha suonato con alcuni dei più grandi artisti nazionali ed internazionali jazz, e non solo, come Chet Baker,

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Saba

Biyo (Water is Love) (Egea)

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iuseppe Farace è un compositore, produttore, insegnante di musica, consulente di marketing e comunicazione, che vive e lavora a Trieste e che nel suo percorso artistico ha composto e prodotto musica rock, pop, musica da film, musica jazz per le big band, musica da camera, jingle pubblicitari, musica per rappresentazioni teatrali. Questo suo modo di ‘sentire’la musica a 360 gradi gli ha permesso di ottenere numerosi riconoscimenti: gli sono infatti stati commissionati lavori per l’Orchestra sinfonica del teatro lirico Giuseppe Verdi di Trieste, o ancora un trio per voce, tromba e organo con la voce di Rossana Casale; nel 1996 gli affidano per la Columbia Records gli arrangiamenti per piccola orchestra delle musiche da film di Nino Rota da affiancare in CD agli arrangiamenti per lo stesso organico di alcuni dei più celebri temi Di Ennio Morricone riarrangiati e diretti per l’occasione da Morricone stesso. Negli anni Novanta ha aperto uno studio di consulenza pubblicitaria e recentemente ha fondato la Farace Records, etichetta indipendente. Il suo Imaginary Journeys è un percorso musicale interamente strumentale che sintetizza l’enorme patrimonio musicale che sta alla base di queste composizioni ed esecuzioni: come il titolo del CD suggerisce, si tratta di un viaggio immaginario che ciascun ascoltatore percorre attraverso le proprie emozioni percepite dall’ascolto dei pezzi. Temi da film, musica classica, riferimenti alla musica spirituale o ai linguaggi colti e nel contempo tradizionali: un mosaico di mille colori che si fondono come per magia incastonandosi in trame musicali fluide ed avvolgenti.

S

aba Anglana è una cantautrice nata a Mogadiscio in Somalia da mamma etiope e padre italiano e che si già imposta all’attenzione di critica e pubblico con il suo primo ottimo album Jidka, the Line, e ha collaborato nella sua carriera anche con Miriam Makeba, Cesaria Evoria e Vinicio Capossela, segnalandosi per il suo forte interesse su tematiche ambientali globali. Il nuovo lavoro Biyo (Water is Love) prodotto da Fabio Barovero è rivolto al tema dell’Acqua e all’emergenza idrica in Africa: Biyo infatti, significa acqua, e l’acqua è un elemento vitale che unisce e divide gli uomini. Il disco è cantato in amarico, inglese, somalo e italiano, e sintetizza la collaborazione che Saba ha potuto realizzare dopo il suo viaggio in Etiopia con musicisti di Addis Abeba a cui si aggiungono importanti nomi come Martino Roberts al basso, Cheikh Fall alla kora e al djembè, Tatè Nsongan alla chitarra e Salvio Vassallo alla batteria. Nella capitale etiope sono state effettuate le registrazioni con sessioni e appunti, come quelle con Endale Abate, Belay Alemayehu, Binyam Berhanu ed altri musicisti con strumenti tipici della cultura etiopica come il krar, masinko, washinti. La radice della maggior parte delle composizioni è di chiara matrice europea, a testimonianza del grande lavoro effettuato dal torinese Fabio Barovero (già fondatore dei Mau Mau), tastierista e sostenitore del progetto; elementi tradizionali che si fondono con sonorità occidentali attraverso un processo di amalgama molto curato. Emblematica in tal senso la scelta degli strumenti: kora, krar (specie di cetra etiope), washint (flauto africano), masinko (violino rudimentale) e congas che si affiancano a strumenti ‘occidentali’ come basso, chitarra e tastiere.

Dave Holland, Enrico Rava, Billy Cobham, Paolo Fresu, Michel Petrucciani, Rita Marcotulli, Laura Pausini e Phil Collins, ha al suo attivo numerosi progetti a suo nome è ha inoltre firmato colonne sonore di successo. Inizia giovanissimo lo studio del clarinetto per poi passare stabilmente al sax soprano, strumento del quale è diventato uno dei maggiori rappresentanti nel mondo del jazz contemporaneo. Tantissime le apparizioni sulle maggiori rassegne internazionali di jazz con unanime successo di critica e pubblico. Il suo nuovo lavoro Errante vede il sassofonista toscano affiancato da Ramberto Ciammarughi, noto pianista e compositore, che dal canto suo vanta un originale percorso di ricerca musicale che spazia

dalla musica alla coesione con arti figurative ed di altra espressione come cinema teatro e danza. Fra gli altri nomi che arricchiscono ulteriormente lo spessore dell’esecuzione il trombettista Fabrizio Bosso, Manhu Roche alla batteria e Michel Benita al contrabbasso. Il disco è stato inciso presso l’Auditorium Santa Cecilia di Perugia già luogo designato per tante altre raffinate produzioni di casa Egea. “Errante” è un titolo che ben rappresenta la filosofia musicale del progetto che abbattendo i canonici confini fra stili abbraccia jazz, pop, musica etnica attraverso un linguaggio musicale diretto, e al tempo stesso, colto e raffinato, dove improvvisazione e ricerca armonica confluiscono in un elegante risultato.



PAROLE E MUSICA a cura di Mari Valentini

hélène Lasserre, Gilles Bonotaux

Claudia Taccani, Edgar Meyer

AA.VV.

Quattro zampe in tribunale

LaBoraTorio

Storie di animali (e uomini) alle prese con la legge

(a cura di Rino Lombardi)

(ed è pure grasso) (Edizioni l’Età dell’Acquario)

(Ecoalfabeto edizioni)

Il mio Gatto è un ipocrita

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n piccolo libro delizioso: da sfogliare e leggere tutto d’un fiato, per gattofili “D.o.c.”. Tra fumetti e didascalie, i due autori francesi (da anni anche abilissimi illustratori) sono riusciti a raccontare e descrivere tutte le abitudini più buffe e gli stratagemmi più astuti in cui nostri amici felini sono maestri insuperabili. Per esempio riuscire a rubare il cibo a tavola passando inosservati, ed essere estremamente difficili nei gusti quando si decida di dar loro da mangiare con strategie “convenzionali”. O svegliarci all’alba quando decidono di volere, e far finta di dormire quando “non vogliono” proprio, per ragioni che noi umani non comprenderemo mai. I gatti sono creature che sembrano arrivate nel mondo animale da universi lontanissimi, già perfetti nella scala evolutiva da millenni, illuminati da un malcelato atteggiamento di superiorità con cui ci osservano nella nostra vita quotidiana: chissà tra quali pensieri ed un’aria sempre sognante e, perché no, spesso sprezzante nei nostri riguardi. Abilissimi nel combinare piccoli e grandi disastri casalinghi, ma impareggiabili nel farsi poi sempre perdonare e coccolare. Questa pubblicazione è un ritratto godibilissimo e ironico che fa sorridere con tenerezza sui comportamenti e vizi di questi animali, talvolta sornioni ed egoisti, talvolta ruffiani ed indomabili, talvolta alteri e sfuggenti, talvolta pasticcioni e rubacuori, ma che non smettono mai di stupire per la loro maliosa intelligenza ed impareggiabile eleganza.

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torie d’animali da nord a sud per l’Italia. Racconti asciutti, che capitano tutti i giorni sotto i nostri occhi e non smettono di far talvolta inorridire, talvolta commuovere, intristire, sorridere. Ma che fare in concreto? Si chiedono gli autori: in tempi in cui anche la Rete ci ha abituati ad assistere a piccoli e grandi orrori in tema di maltrattamenti degli animali, ed in cui passano con disinvoltura messaggi aberranti di adolescenti impegnati a lanciare cuccioli di cane in un fiume, o di adulti che non esitano a gettare nei cassonetti della spazzatura il docile gatto del vicino. Claudia Taccani ed Edgar Meyer sono l’uno avvocato e l’altro giornalista, accomunati dalla passione per gli animali e dal bisogno di difenderne i diritti inalienabili - ancora troppo spesso dimenticati. Raccontano in questo bel libro fatti e aneddoti realmente accaduti, situazioni quotidiane, in cui spiegano come agire secondo le normative vigenti, contro ogni forma ed atteggiamento d’intolleranza nei confronti dei nostri amici a quattro zampe (un esercito di 8 milioni di cani e 7 milioni di gatti che fanno parte della nostra vita domestica e familiare, senza contare gli oltre 30 milioni di uccelli, pesci, criceti, cavie, conigli… per non citare i randagi). Entrambi gli autori, inoltre, fanno parte di “Gaia Lex”, un centro di azione giuridica che si occupa di intraprendere iniziative legali e opportune in favore degli animali maltrattati e della salvaguardia dell’ambiente e che ha sede principale a Milano. Una pubblicazione ammirevole corredata in appendice da un’ampia bibliografia e webliografia, che aiuta chiunque voglia documentarsi con serietà e rigore sull’argomento.

Alla scoperta del vento di Trieste (Editoriale Scienza)

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n vento che è abito stesso della città di Trieste, che ne ha fatto da sempre la storia, ne ha condizionato le abitudini, disegnato i contorni. Un vento suggestivo, che offre scenari di rara bellezza al suo Golfo ed ai suoi angoli più nascosti e che finisce spesso sulle cronache giornalistiche – non solo locali – con episodi talvolta grotteschi, talvolta difficilmente credibili, ma che entrano tutti nel corpo e nella mente di chi li vive, con forza totalizzante.

Edito in concomitanza con un’omonima mostra, questo libro ha un taglio aneddotico e laboratoriale-didattico interessante e curioso. E’ dedicato non solo a chi ama questo vento singolarissimo della nostra meteorologia, ma è anche un invito per grandi e piccoli, triestini e non, semplicemente per chi voglia conoscerlo meglio, giocando e sperimentando, o anche per chi lo trovi insopportabile e fastidioso, perché accade anche questo. Tuttavia non solo spiegazioni scientifiche animano questa pubblicazione, perchè vi è anche spazio per le canzoni e il folklore, gli aneddoti e le storie vere, le cartoline e le fotografie, le cronache eccezionali e le leggende popolari che hanno animato ed animano il mondo della bora; non ultima un’efficace bibliografia sulle pagine degli scrittori più celebri che l’hanno narrata, la webliografia per chi voglia saperne di più e le agili illustrazioni di Daniele Righi Ricco.




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