BioGuida 32 - Primavera 2011

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PRIMAVERA 2011

N. 32 Trimestrale di ricerca olistica e 2,90

ITINERARI DELLO SPIRITO



BioGuida Edizioni presenta:

La relazione uomo-animale come percorso di consapevolezza e crescita interiore

DOMENICA 8 MAGGIO 2011 Hotel Savoia Excelsior Palace - Trieste ore 10.00 - 19.30 CONVEGNO / EVENTO Andrea Sergiampietri Francesco Longo Diego Maggio Andrea Brancalion Sonia Struggia Carlo Reganzin Clara Cauda Stefano Cattinelli e Viviana Sossi

ANIMALE-UOMO: UN PERCORSO DI CONOSCENZA E CONSAPEVOLEZZA AGOPUNTURA E MEDICINA TRADIZIONALE CINESE IN VETERINARIA UN’ESPERIENZA DI TERAPIA CON I DELFINI IL NOME DELL’ANIMALE, IL SUO SUONO E IL TEMA NATALE EQUILEARNING: PUÒ UN CAVALLO FIDARSI DI TE? L’APPLICAZIONE DEI PRODOTTI LIFEWAVE AI CAVALLI LA COMUNICAZIONE TRA IL CANE E IL SUO UMANO, INTESI COME COMPAGNI DI VITA LA VIA DEGLI ANIMALI, LA VIA DEL CUORE…

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BioGuida

ITINERARI DELLO SPIRITO n° 32 primavera 2011 Trimestrale di approfondimento e ricerca olistica. Aut. Reg. Tribunale di Trieste n° 1067 del 26/03/03

in questo numero

Testata iscritta al ROC n.16994. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 1 CNS TS

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La via interiore:

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Le emozioni che ingannano

Cosa si intende per autostima?

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Sito web: www.bioguida.com

Radici ed ali

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La Bibbia censurata

Pubblicità e Marketing: 338.8852117 - 347.9676584 ppbi@bioguida.net Impaginazione: Luglio Fotocomposizioni, Trieste Stampa: Mosetti Grafiche, Trieste. La riproduzione anche parziale di immagini o testi deve essere autorizzata dall’editore. La rivista viene distribuita esclusivamente in punti selezionati e autorizzati. Nessun allegato alla rivista è da considerarsi tale se non esplicitamente autorizzato. L’editore si mette a disposizione degli autori delle cui opere non sia stato possibile risalire alla fonte. I diritti di immagini e loghi pubblicitari sono forniti dai clienti dietro loro autorizzazione e responsabilità.

Direttore responsabile: Pierpaolo Bon Coordinamento di redazione: Mari Valentini I nomi di questo numero: Jacopo Fo, scrittore, attore, regista. Manuela Gatti, consulente in bio architettura. Gianluigi Giacconi, psicologo. Francesco Giordano, critico ed esperto musicale. Roberta Giurissevich, astrologa. Marco Pizzi, psicologo, sessuologo, psicoterapeuta. Sandro Ramani, operatore sociale. Carlo Reganzin, naturopata. Luciano Rizzo, medico odontoiatra, posturologo, kinesiologo, naturopata. Cristina Scopetta, sociologa, analista bio-energetica. Andrea Sergiampietri, medico veterinario omeopata. Sonia Struggia, fomatrice, life e business coach, Horse Assisted Educator. Monica Zaulovic, educatrice e operatore sociale.

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Dimenticare le parole

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Cavallo... dolce maestro

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Chiamate il mio avvocato: i diritti degli “altri animali”

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La via degli animali:

I luoghi:

Fiere ed eventi

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Gli incontri:

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I luoghi della BioGuida

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La rivoluzione nel benessere

La via delle stelle: Tra Sole e Luna

Depurarsi con la zeolite

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Parole e musica:

La via della terra: L’Architettura Bio Ecologica

Terapia per l’anima: la storia di Morgana

Recensioni libri .................

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Recensioni CD

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Disegni e immagini: Cristina Bernazzani, Gabriele Perissinotto, Moreno Tomasetig, Jacopo Fo. (quando non diversamente specificato) In copertina: “Peacefulflight2” di Qing Yue

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LA VIA INTERIORE

Le emozioni che ingannano di Luciano Rizzo (medico, kinesiologo, naturopata) www.whymap.com

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ell’articolo “La mente che sbaglia” (BioGuida n. 31) si cita lo psicologo Daniel Wegner perché egli dimostra quanto la nostra mente, in certe condizioni, si sforzi di sopprimere un’informazione, ma basta un pò di pressione emotiva perché questa emerga contro la nostra volontà. Questo succede perché, quando dobbiamo prendere una decisione, una parte del nostro cervello ricerca la cosa giusta da fare mentre un’altra pone attenzione alla cosa sbagliata, quella da cui teoricamente bisogna difendersi. Sfortunatamente quando siamo sotto stress gli impulsi incosci pongono i nostri sforzi consci in svan-

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taggio e ci fanno puntare sul cavallo sbagliato, come ben sapevano i nostri progenitori latini quando dicevano: “Video meliora proboque, deteriora sequor” (“vedo le cose migliori, le approvo… ‘purtroppo’ seguo le cose peggiori”). Quanto stress c’è nelle nostre vite? Come spiega l’economista Serge Latouche nella sua ultima conferenza di Trieste (marzo 2011) noi viviamo nell’epoca del consumismo, filosofia che si basa solo sul far consumare più possibile i membri della società. Per far consumare ci vuol frustrazione (una persona felice non consuma perchè non ha bisogno di niente), dunque moltissime leve sociali ci spingono in questa direzione. È evidente che la nosta vita attuale è portatrice di grandissimo stress. Visto che lo stress è collegato in maniera proporzionale al

numero di errori che facciamo, non è difficile intuire che per molti di noi la vita attualmente è una continua, sfiancante corsa ad ostacoli a causa dei tanti errori. Inoltre perdiamo enormi quantità di tempo prezioso per rimediare agli sbagli commessi. Infatti, con le parole di Arthur Bloch: “Il tempo che ci vuole ad aggiustare una situazione è inversamente proporzionale al tempo che c’è voluto per guastarla”. Come possiamo rimediare a questa situazione, come possiamo fare meno sbagli (e vivere più felici)? Il primo passo è imparare a valutare i nostri problemi, darne una definizione, cercare di chiarirci le idee. Chiarirsi le idee su ciò che si vuole è fondamentale, perché è facile dare risposte, ma è difficile fare le domande giuste, trovare quale sia il punto fondamentale, quello più importante. Poi, una volta definito ciò che va risolto, bisogna passare alla fase successiva, ovvero alle soluzioni (quello che recentemente viene definito “problem solving”). Qui si arenano moltissime belle intenzioni proprio per il meccanismo di cui parla Wegner: una parte della nostra mente è pessimista, ci focalizza sul negativo. “Se fossi, se potessi, se avessi erano tre fessi che giravano il mondo” amava scherzare il nostro amato Totò. In altre parole la parte inconscia della nostra mente (il nostro Ego) ci sabòta, ci impedisce di andare verso la giusta soluzione. Questa affermazione, apparentemente assurda, lo diventa molto meno se ci rendiamo conto che il nostro Ego non funziona secondo la logica aristotelica. Invece, i suoi processi mentali appartengono alla logica non ordinaria, molto ben descritta dallo psicologo Giorgio Nardone, che possiamo riassumere con la frase: “Ciò che per la logica è obiettivo, per l’Ego è strumento”. Per spiegare questo concetto dobbiamo sapere che il nostro Ego è fatto per provare emozioni, vive di emozioni e, dunque, ha tutto l’interesse ad averne sempre una bella scorta. Ora è evidente che, se noi troviamo


delle soluzioni ai nostri problemi, per quanto la cosa ci faccia stare bene e ci dia soddisfazione, la quantità di emozioni che proveremo sarà quasi sicuramente molto inferiore a quella che avremmo restando impantanati nei nostri problemi per mesi od anni. L’Ego si rende conto di questo aspetto perciò, se non è ben guidato dalla consapevolezza, tende a farci rimanere lì. Abbiamo dunque bisogno di un modo semplice ed efficace per by-passare l’Ego, possibilmente senza scatenarne le reazioni. L’Ego infatti è estremamente suscettibile, non sopporta che gli venga tolto il suo amato nutrimento, le emozioni. In particolari condizioni (soprattutto se siamo sotto stress), se vede che all’orizzonte si profila una carenza di nutrimento, se ci dirigiamo verso le soluzioni, farà di tutto per farci tornare nel pantano dei problemi irrisolti. Cercherà di sabotarci. Questa logica non ordinaria si applica a tutte le situazioni sociali e a tutti gli esseri umani e spiega moltissimi disagi del nostro vivere quotidiano: sia che si tratti di una persona a cui abbiamo chiesto un’informazione e che ci risponde in maniera eccessivamente sgarbata, oppure che si tratti del vizio del fumo che non riusciamo a lasciar andare, sia che riguardi guerre fratricide per possedere cose che entro pochi anni dovremo lasciar andare insieme a questo corpo, oppure che riguardi lo stato di scontentezza perenne che attanaglia molte persone. Come evitare che una parte della nostra mente, quella che si focalizza sul bicchiere mezzo vuoto invece che su quello mezzo pieno, quella che ragiona più sulla paura che sulla gioia, prenda le redini delle nostre decisioni? Un metodo efficace per potenziare la nostra consapevolezza è l’utilizzo del simbolismo. Se un simbolo viene

recepito e interpretato in modo chiaro dal nostro cervello, metterà d’accordo tutte le parti della nostra mente grazie alla sua capacità di sintetizzare un aspetto della realtà. Naturalmente non è facile trovare simboli di questo tipo, ma qui ci viene in aiuto la matematica e, in particolare, Cartesio, il grande scienziato del diciassettesimo secolo cui dobbiamo la scoperta dei diagrammi. Questi sono piccoli simboli composti da due assi, ad ognuno dei quali deleghiamo la rappresentazione di un aspetto della realtà. L’incrocio a novanta gradi tra i due assi permette di mettere in relazione due aspetti diversi, di capire come si comporta un aspetto della realtà al variare dell’altro. Alcuni anni fa, riprendendo un delizioso libretto dell’economista Carlo Maria Cipolla (“Allegro ma non troppo”, Il Mulino 1988), ho cominciato a studiare cosa succede mettendo su di un asse noi, col nostro universo interiore, con le nostre pulsioni ed emozioni, e sull’altro asse gli altri, ovvero il mondo, l’universo che ci circonda. Ecco il diagramma che ne risulta. Come si vede, i due assi delimitano quattro aree più una zona centrale. Queste cinque zone corrispondono

alle cinque strategie che possiamo usare nelle interazioni col mondo: • Fare bene a noi e male agli altri • Fare male a noi e bene agli altri • Fare male a noi ed al mondo • Fare bene a noi ed al mondo • Non fare né bene né male a nessuno. Queste cinque modalità racchiudono tutti i modi di pensare, tutte le logiche o strategie su cui si basa la nostra mente, sia quella conscia che quella inconscia. Per questo motivo, sempre e comunque, quando compiamo un’azione, se la misuriamo con questo diagramma vedremo che i suoi effetti andranno a ricadere in un punto all’interno dello stesso. Abbiamo trovato così una mappa comprensibile a tutti, un territorio comune per discutere e ragionare. Certo, come diceva Alfred Korzybski, “la mappa non è il territorio”, ma è altrettanto vero che ognuno di noi si crea delle mappe mentali per interpretare la realtà, perché altrimenti non saremmo in grado di capire un mondo così complesso. Peccato che, purtroppo molto spesso le mappe che creiamo, le nostre interpretazioni della realtà, divergono di parecchio con quelle degli altri, anche quando stiamo usando le stesse parole del nostro interlocutore. “Quot homines tot sententiae” (“tanti uomini, tanti modi di pensare”) scriveva Terenzio... Riferimenti bibliografici “How to Think, Say, or Do Precisely the Worst Thing for Any Occasion”, Daniel Wegner. Science, Vol. 324 Issue 5936, July 2, 2009. “I Segreti del Subconscio”, L. Rizzo, Il Punto d’Incontro, 2005, 2010. “Whymap: la vita in un diagramma”, Id. Tipografia Adriatica, 2010.

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LA VIA INTERIORE

Cosa si intende per autostima? di Marco Pizzi (psicologo, sessuologo, psicoterapeuta)

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utostima è una delle parole più frequenti e usate in tutto il mondo olistico. Ma cosa significa veramente? Vediamo, prima di tutto, cosa suggerisce Wikipedia: “L’autostima è il processo soggettivo e duraturo che porta l’individuo a valutare e apprezzare se stesso tramite l’autoapprovazione del proprio valore personale fondato su autopercezioni. La parola auto-stima deriva appunto dal termine ‘stima’, ovvero la valutazione e l’apprezzamento di se stessi e degli altri.” E, ancora, in merito alla dimensionalità dell’autostima: “Il nostro senso di autostima deriva da elementi cognitivi, ovvero il bagaglio di conoscenze di una persona, la conoscenza di sé e di situazioni che vengono vissute dal soggetto; elementi affettivi che vanno ad influenzare la nostra sensibilità nel provare e ricevere sentimenti, che possono essere stabili, chiari e liberanti; elementi sociali che condizionano l’appartenenza a qualche gruppo e la possibilità di avere un’influenza sul gruppo, di ricevere approvazione o meno dai componenti di quest’ultimo. L’autostima ha la caratteristica fondamentale di essere una percezione prettamente soggettiva e, in quanto tale, non stabile nel tempo ma dinamica e mutevole. Il senso di autostima deriva principalmente dalle relazioni che ogni persona interiorizza e rielabora, sia le relazioni che vanno verso noi stessi che quelle che noi intraprendiamo con altre persone. Da questo deriva il fatto che le persone influenzano in continuazione il loro senso di autostima e sono influenzate da esso.” A quanto pare, dietro il termine autostima, esistono varie dimensioni, con un certo grado di complessità. Eppure, nel linguaggio comune, molti sono convinti di conoscere il significato del termine. Quando organizziamo corsi sull’autostima, i partecipanti arrivano con varie aspettative ma, soprattutto, ognuna con una propria idea di autostima. Frequentemente, l’idea più gettonata di autostima richiama il modello 6

americano per cui si induce a “tirar fuori” la propria grinta, a sentirsi più potenti. Non a caso esistono in commercio molti libri in merito. Ma è questo che si intende con il termine autostima? L’aspetto più curioso si rivela già intrinsecamente nel termine stesso. “Auto” quindi, qualcosa riferito a se stessi… ma allora perché si considera l’autostima qualcosa che ha a che fare con le relazioni? In che modo queste interagiscono con l’autostima? Allora si dovrebbe chiamare ego-stima e non auto-stima. Ma è proprio generando questa confusione che il concetto di autostima ha perso il suo senso, trasformandosi da ricerca e conoscenza di se stessi in ricerca di potere sugli altri, da vero sé a falso sé. Ed è molto più facile e produttivo favorire un falso sé. Per falso sé si intende un Io (cioè la struttura psichica deputata ai rapporti con la realtà) in autentico, perché costruito sulle aspettative di altre persone significative, per cui, nel corso dello sviluppo evolutivo, accanto ad un Io autentico, vero e reale, cresce un falso Io che riflette ciò che gli altri vogliono e si aspettano. Questo falso Io, docile e conciliante, obbliga l’individuo a vivere come risposta ad altri (Laing R.D., “l’Io diviso”, Torino, Einaudi, 1969). Ma torniamo alla nostra definizione: nella prima parte viene suggerito che “L’autostima è il processo soggettivo e dura-

turo che porta l’individuo a valutare e apprezzare se stesso…”, ma poi conclude che “La parola auto-stima deriva appunto dal termine ‘stima’, ovvero la valutazione e l’apprezzamento di se stessi e degli altri.” Due aspetti diversi quindi, anzi, diametralmente opposti: se stesso e gli altri. In bella sostanza, il termine non sembra avere una connotazione chiara, anzi… Valutare e apprezzare se stessi appartiene ad un principio di crescita e di consapevolezza personale, un dialogo interiore. Il riferimento è se stesso. In altre parole: la capacità di migliorarsi, di evolvere. Attenzione però: parliamo di evoluzione e non di cambiamento. Anche il concetto di cambiamento meriterebbe una discussione a parte. Nell’ottica comune, quando si parla di


cambiamento, si è abituati a concepire l’idea che qualcosa non vada bene o non andava bene e, tramite un cambiamento, le cose vanno o andranno meglio. In sostanza: prima non andava bene e adesso va meglio. Se ci pensate, il termine ‘cambiamento’ implica un senso negativo e di fallimento che ha accompagnato la persona sino ad un certo punto, e poi, grazie al cambiamento, va meglio. Ma se a guidare il pensiero di una persona è un concetto negativo, anche nel cambiamento il rischio di errore è alto. È auto-svalutante e non accrescente. È un pensiero molto favorito in ambito speculativo, del tipo “grazie al nostro prodotto cambierai”. Alimenta l’ego, l’esterno, l’immagine… ma non se stessi o almeno fintamente se stessi. Perché, vi chiederete? Perché non è frutto di un processo soggettivo e duraturo, ma di un processo oggettivo, esterno e limitato nel tempo. Evoluzione, crescita, viceversa, è un processo soggettivo e duraturo; ogni nostra evoluzione è stabile, corrisponde ad un passaggio duraturo, da cui non si torna più indietro. Ben diverso da “cambiamento”. Ma ogni processo di crescita è, a sua volta, frutto di un impegno personale, di una volontà, mentre culturalmente si è molto più portati alla ricerca di “cambiamenti”, cioè di bacchette magiche che non comportano alcuno sforzo, come dei miracoli. In effetti ogni crescita evolutiva è lunga e difficile… e questo non piace agli adepti del cambiamento. Ecco perché, la prima parte della definizione finisce con “ovvero la valutazione e l’apprezzamento di se stessi e degli altri”. Perché, curiosamente, anche l’autostima è stata ancorata all’apprezzamento degli altri… in altre parole, al giudizio degli altri. In questo modo, però, siete fregati: il giudizio esterno non è gestito dal soggetto e tanto meno corrisponde necessariamente alla percezione di sé stessi. Non si può essere apprezzati da tutti. Per esempio, questo articolo potrebbe piacere a qualcuno, annoiare qualcun altro e non piacere ad altri: come gestisco la mia autostima in questo modo? Capite il problema? Questo è il falso sé di cui si accennava prima: l’incapacità di avere una sufficiente autonomia per decidere da soli cosa piace e cosa non piace, cosa è bello e cosa non è bello.

Ma cosa piace e cosa è bello non è più un valore intrinseco ma dettato da leggi di mercato, da un marketing. In che modo può essere bella una donna scheletrica messa su un trespolo in un programma televisivo? Eppure il messaggio pubblicitario suggerisce questo… e funziona… basta rinunciare al proprio pensiero (per chi ha dubbi, porteremo un semplice esercizio alla fine, per valutare da soli la veridicità di ciò che si sta proponendo). Ecco quindi il senso della dimensionalità dell’autostima: gli elementi cognitivi, gli elementi affettivi e gli elementi sociali. Queste tre componenti interagiscono tra loro; ma qual è l’elemento dominante in una persona? Se è dominante l’elemento cognitivo, il soggetto sarà portato a razionalizzare, ovvero a vivere l’autostima in base ai concetti e ai pensieri che ne ha tratto. È già un buon passaggio ma rimane ancora razionale, mentale; in altre parole conosce l’autostima ma non la vive come potrebbe. Predomina il cambiamento. Se l’elemento dominante è l’elemento affettivo, allora l’individuo vive in se stesso l’autostima e, per questo motivo, acquisisce un valore di chiarezza e di stabilità. Il riferimento dell’autostima, in questo caso, è se stesso, indipendentemente dalle pressioni e dalle idee esterne. In questo caso, possiamo parlare di evoluzione. Se l’elemento dominante è l’elemento sociale, allora si sarà condizionati e influenzati dai vari gruppi di appartenenza e da questi avremo bisogno di ricevere l’approvazione. Un magnifico esempio di falso sé, che agisce solo su spinte esterne. Ma in questo caso si dovrebbe parlare di ego-stima e non di auto-stima. In questo caso, l’elemento dominante è il giudizio altrui. Il concetto di autostima, nella stragrande maggioranza della popolazione, si rifà a questo aspetto. Autostima diventa così la ricerca di approvazione degli altri. È la finzione, è l’immagine a dominare, nulla di stabile e concreto. Ed è proprio in questa area che vengono proposti

la gran parte di corsi o altro sull’autostima: nel renderci ancora più finti e dipendenti. Per finire, prima di valutare quanto espresso, provate a fare un esercizio: quando vi svegliate, al mattino, belli freschi e ancora a letto, provate a portare la vostra attenzione al presente, al bel calduccio delle coperte, ancora distesi a letto. Potreste scoprire che già al risveglio la vostra mente è partita autonomamente in pensieri inerenti alle faccende della giornata, a cosa dovrete fare o meno… richiamatela al presente… probabilmente, dopo pochi attimi, la mente ripartirà per i suoi pensieri… richiamatela ancora… scoprirete la fatica che può costare il controllo della propria mente. Se sentite una grande fatica in questo esercizio (e accade quasi sempre così), chiedetevi una cosa: se non avete neanche il controllo dei propri pensieri, in una situazione di abbandono (siete ancora a letto), come pensate di avere il controllo del mondo circostante? In che modo siete coscienti di voi? E in che modo agisce allora l’autostima in voi? E pensare che abbiamo analizzato solamente alcuni aspetti dell’autostima! Eppure il concetto di autostima sarebbe molto semplice: si tratta di amor proprio, ovvero come ci suggeriscono i testi sacri, “ama il prossimo tuo come te stesso” e non ‘più’ o ‘meno’ di te stesso. 7


LA VIA INTERIORE

Radici ed ali: appartenenza e indipendenza di Gianluigi Giacconi (psicologo)

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n un ottica di approfondimento dei presupposti del pensiero integrativo e della capacità di coltivare l’equilibrio o, come direbbe Einstein, della capacità di tenere uniti gli opposti più a lungo, vorrei sviluppare il tema della relazione tra la spinta all’appartenenza e quella verso l’indipendenza. Come la paura e l’amore, rappresentano due forze complementari ed opposte: una centripeta e conservativa, l’altra centrifuga e rivoluzionaria. Questi due aspetti, dello yin e dello yang, riguardano le nostre relazioni con gli altri, la famiglia e la società. Il loro non facile equilibrio è un fondamento essenziale del buon funzionamento della società,

ma è anche alla base di un buono stato di salute ed armonia interiore. Cerchiamo di comprenderne i presupposti: quando un bimbo nasce, la sua sopravvivenza e la sua educazione, perfino la definizione della sua identità, dipendono in toto dalla famiglia di origine e dalla madre in primis. All’inizio nella fase simbiotica, fino allo svezzamento e spesso anche oltre, il bimbo non ha ancora un Io definito e ben distinto da quello materno, spesso si guarda stupito le mani o i piedi, inconsapevole che sono suoi. In questo caso l’appartenenza al nucleo familiare è fonte di sicurezza, protezione, cura, fiducia, possibilità di rilassarsi, trovare nutrimento, apprendere le regole per sopravvivere ed adattarsi all’ambiente ed evitare così i pericoli e il disadattamento.

Ma, il processo di individuazione dell’io, di caratterizzazione della propria individualità, di differenziazione e specificazione delle singole potenzialità e talenti, incomincia presto. Il bimbo vuole provare “da solo”, cerca spontaneamente di affermare la propria indipendenza di azione, di scelta e di pensiero. Questo fenomeno necessario e naturale tende a manifestarsi in modo evidente e a volte esasperato nel periodo della pubertà e dell’adolescenza, dove però il bisogno di appartenere spesso si sposta a livello non più familiare ma gruppale o sociale (io sono: un dark, un rasta, un ciellino, uno sportivo, di destra, sinistra, pacifista, etc.). con gli eccessi di trasgressione, ribellione, rifiuto delle autorità, tipiche di questa età, che vanno comprese, aiutate e incanalate in modo costruttivo da chi è vicino. Intorno ai ventuno anni, la vecchia maggiore età di una volta, è possibile osservare una ulteriore fase evolutiva di individuazione e di orientamento alla identificazione del sé, nelle sue manifestazioni artistiche, culturali, professionali, morali e affettive. Questo processo di evoluzione e realizzazione del sé, prevede un’adeguata capacità di discernimento dei modelli, dei valori e principi familiari e culturali acquisiti, distinguendo in maniera auto centrata quelli ritenuti attualmente o generalmente validi, utili e convenienti a quelli invece limitanti, castranti, condizionanti, auto ed etero distruttivi; secondo il proprio sentire e il proprio livello di coscienza. L’equilibrio fra il vecchio e il nuovo, la saggezza di ciò che è antico e la creatività di ciò che è moderno, innovativo, permette la conservazione della specie e della cultura e l’evoluzione individuale e sociale. Come un albero per crescere, fiorire, fruttificare, evolvere e realizzare il proprio potenziale ha bisogno di un terreno ricco, nutriente e solido dove sviluppare radici potenti e sicure che permettono alle fronde di espandersi, così è per l’uomo. I condizionamenti, la scarsa consapevolezza di sé e del proprio scopo nella vita, la paura dell’ignoto e del cambia-


mento, il conflitto con le figure parentali o le autorità reali o percepite come tali, oppure eventuali traumi subiti in età precoce, possono causare squilibri in questo delicato rapporto tra appartenere, uniformarsi, essere “buono” e invece lo spirito libero di autoaffermazione, indipendenza, di svincolo dai legami. Da questi squilibri nascono profonde problematiche intrapsichiche, caratteriali e comportamentali, di relazione con il sé, le proprie radici (paterne e materne) con le istituzioni, il lavoro. Con i rapporti interpersonali in genere. È bene, in un lavoro interiore, comprendere gli aspetti sani e quelli nevrotici che si hanno in relazione al nostro vivere: questi due aspetti dell’essere e riuscire ad integrarli tra loro. L’APPARTENENZA Se abbiamo avuto o percepito di aver ricevuto una buona educazione nella nostra infanzia, ci è rimasto impresso nel profondo un senso di positività e di gratitudine nei confronti delle nostre origini, delle nostre radici che è fonte di sicurezza e amore. Ci sentiamo sostenuti, protetti, dall’esperienza di chi ha vissuto ed è sopravvissuto prima di noi. Ma se i modelli educativi e culturali si sono basati su un eccesso di autorità e controllo, scarsa motivazione all’autostima e all’autodeterminazione, anche con strategie iperprotettive o umilianti, la personalità può sviluppare un atteggiamento disturbato della personalità e dei meccanismi di difesa orientati alla dipendenza e all’inibizione del sé. Questo limita la spontaneità (capacità di agire di propria sponte, deliberatamente), la creatività e l’espressione del proprio potenziale individuale, l’autenticità, le capacità di porsi obiettivi propri indipendenti dalla volontà familiare. Crea un attitudine al controllo, alla contrazione, all’annullamento di sé. La persona s’impigrisce, smette di pensare e di ascoltarsi, ha paura eccessiva di cambiare, soffre disperatamente le perdite e gli abbandoni, tende a sottomettersi passivamente alle richieste degli altri. Con diversi livelli di gravità questa risorsa, l’appartenenza, può diventare un problema. INDIPENDENZA Un albero senza radici, non si regge, non ha piedi ben piantati per terra, gli

manca sostegno, calore e nutrimento. Il sacrosanto diritto alla propria individuazione e all’espressione libera del sé, non può realmente avvenire in una situazione di rifiuto o assenza di radici comprese, accettate, amate e integrate. Spesso la ribellione e il rifiuto totale delle radici o la sensazione di non averle o comunque di non poterci contare, può portare a tutta un’altra serie di problematiche personali e relazionali. Pur essendo auspicabile nascere in una famiglia e in una cultura rispettosa delle libertà individuali, che ci permetta di sbagliare da soli e di scegliere con autodeterminazione, aiutandoci a imparare l’interdipendenza con gli altri, l’eccesso di queste spinte centrifughe crea uno squilibrio che può portare a: senso di isolamento e di abbandono, egocentrismo, antisocialità auto ed etero-distruttività, dissociazione. Come risultato evidente, nel caso di un mio paziente, cresciuto con una forte sensazione “orfanesca” di non essere amato e sostenuto dalla madre, a sua volta giovanissima orfana di madre (quindi con una grossa mancanza di radici generazionale) che, in una scelta di indipendenza giovanile e ribelle a tutto, è però divenuto dipendente da alcool e stupefacenti, ricercando in questi quel calore, quel sostegno, quel-

la pace che non riusciva a vedere e a trovare in casa. Spesso questo eccesso di separazione crea una chiusura di cuore, un senso profondo di distacco, di solitudine, di depressione, sfiducia, difficoltà a creare o a restare dentro a legami affettivi e relazionali duraturi e sani, inaffidabilità, rifiuto delle regole e dell’autorità. CONCLUSIONI Le caratteristiche individuali e temperamentali di noi esseri umani ci possono rendere inclini più ad uno spirito da coloni o da pionieri, da conservatori o da rivoluzionari, da custodi o da inventori e ciò rende varia e meravigliosa la vita, nell’equilibrio continuo e necessario fra l’essere e il divenire. La virtù dello stare nel mezzo, del cercare in modo originale la propria libertà in armonia e con gratitudine per quello che già esiste di buono, è un processo continuo di crescita e adattamento che ci sprona ad integrare il “padre” e la “madre”, lo spirito che discerne e separa con l’amore che fonde ed unisce, soma e psiche, interno ed esterno, alla ricerca dell’unità che ci completa e forgia. Per riuscire nel difficile compito di “essere nel mondo, senza essere del mondo”. Sapendo, allo stesso tempo, stare insieme e da soli. 9


LA VIA INTERIORE

La Bibbia censurata di Jacopo Fo www.jacopofo.com

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ggi vorrei narrarvi di una ricerca parallela che ho condotto andando a rileggere il testo “ufficiale” della Bibbia, in particolare le prime pagine del Libro della Genesi, dove si rievoca la creazione dell’Universo per mano di Dio. Si tratta di un testo che tutti abbiamo letto almeno una volta. Ma forse stupirà scoprire che questo scritto nasconde un racconto ben diverso da quello che insegnano rabbini, preti e mullah (anche i musulmani considerano la Bibbia un loro testo sacro). Ancora una volta c’è da stupirsi di come si sia potuto non vedere il significato delle parole che, per altro, sono molto chiare. È sufficiente prendere il testo ufficiale approvato dalla Chiesa Cattolica e leggerlo dimenticando quel che ci hanno insegnato a Catechismo, per capire che c’è qualche cosa che non torna. Infatti, nel racconto del sesto giorno della creazione si legge: “E Dio creò Adamo, maschio e femmina lo creò”. Poi il settimo giorno Dio crea Adamo con l’argilla, e successivamente, utilizzando la famosa costola, Eva. Cioè, Dio crea Adamo due volte. Ora suppongo che siate d’accordo con me sul fatto che questo comportamento non è normale neanche per un Dio. Ovviamente non sono il primo a essersi accorto di questa contraddizione. Ma tutte le spiegazioni che ho letto, a partire dalla teoria di un Adamo ermafrodita, non spiegano perchè il sesto giorno Dio crea Adamo e il giorno dopo ricrea lo stesso essere daccapo con l’argilla. Cioè, crea due volte la stessa persona. Tutte le teorie, non riescono a spiegare questa assurdità. O chi ha scritto la Genesi aveva gravi problemi mentali oppure ci deve essere un grosso malinteso. O una grande censura... Per sciogliere questo mistero dobbiamo andare a leggere la Bibbia ebraica. Infatti, i cristiani, che sono i soliti superficiali, hanno tradotto con la parola “Dio” due differenti termini ebraici: Eloim e Yahvveh. Eloim è un plurale e significa “gli Dei”, Yahvveh è un singolare e significa “Colui che è”. Nella Genesi, fino al sesto giorno, agiscono solo gli Eloim, sono loro a creare l’univer-

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so, il mondo, il mare, il cielo, gli animali e le piante. E anche la prima versione di Adamo maschio e femmina. Alla fine del sesto giorno c’è una frase dal senso un pò misterioso: gli Eloim si ritirano nella loro energia. Il settimo giorno entra in scena per la prima volta Yahvveh, che “anima” tutto l’universo e crea Adamo e Eva. Che cosa significa? Anche su questa questione si sono profusi ettolitri di inchiostro: si sostiene che Eloim e Yahvveh sono lo stesso Dio con due nomi diversi per motivi mistici. Insomma, la situazione appare un pò confusa ma possiamo chiarirla tracciando un parallelo tra la Genesi e le altre storie della creazione scritte dal resto dei popoli del mondo. In effetti, nelle maggiori religioni del pianeta ci sono racconti simili. Ma da sempre i commentatori della Bibbia, considerano la propria religione ( ebraica, cristiana o musulmana ) talmente superiore ai culti pagani da rifiutare qualunque similitudine e questo li ha resi incapaci di capire quel che stavano leggendo. L’esistenza di due entità divine (Eloim e Yahvveh) è infatti una costante nella maggioranza delle religioni che si sono sviluppate nelle società schiaviste ed è invece assente nei miti delle società primitive. Le storie della creazione nelle culture schiaviste narrano la storia di un Dio primitivo che viene spodestato (ad esempio, presso i greci Zeus spodesta Urano). In questi racconti vediamo rispecchiarsi la storia dell’umanità. All’inizio la società matriarcale, che adora la Dea Madre, è la forma dominante di organizzazione sociale. Una società capace di grandi risultati tecnologici e colossali opere idriche come la bonifica delle paludi del Nilo. Poi queste società pacifiche e amanti della sessualità vengono sottomesse dagli allevatori guerrieri patriarcali. Gente rozza ma abilissima nell’uso dell’arco e del cavallo. Questa traumatica conquista viene rappresentata nella storia degli Dei. La Dea Madre viene soppiantata dal Dio guerriero. Ma a questo Dio non interessa prendere per sè l’onore della creazione. I guerrieri schiavisti considerano il lavoro qualche cosa di umiliante. Anche il lavoro di creare l’Universo. Quindi non viene cancellata la storia della creazione ma a

questa si aggiunge il racconto di come gli Dei creatori siano stati soppiantati dagli Dei guerrieri. Quando poi altre ondate migratorie di allevatori guerrieri vincono i primi conquistatori si registra anche nell’Olimpo la venuta di una terza generazione di divinità. Cosi’, ad esempio, presso i greci la Dea Madre creatrice viene in un primo momento spodestata da Urano che a sua volta soccombe davanti a Zeus. Si verifica nella narrazione un’evoluzione simile a quella che caratterizza i templi religiosi. I conquistatori edificano nuovi templi ai loro Dei utilizzando come base di partenza i templi degli sconfitti. Questa stratificazione è evidente nelle narrazioni mesopotamiche dalle quali la Bibbia trae origine. Ma nella stesura ebraica le tracce di questo succedersi di divinità vengono occultate. Ma non completamente: resta quell’Eloim nel testo ebraico, poi cancellato nella versione cristiana. E resta quel controsenso della doppia creazione degli esseri umani. A questo punto possiamo rileggere tutta la storia in modo molto diverso e scoprire il racconto del colpo di stato del Dio patriarcale (Yahvveh) contro gli Dei creatori (Eloim). Il tutto risulta più chiaro se si va a vedere tutti i significati della parola Adam che, può essere tradotta anche con “l’umanità”. Ecco allora che la frase della creazione nel sesto giorno diventa “Gli Eloim crearono l’umanità, maschi e femmine li crearono”. Ma c’è un altro elemento che prova questa lettura: la Bibbia ebraica è detta anche “dei sacerdoti”, cioè la Genesi che noi conosciamo è la versione ufficiale. Ma esistono altre versioni tramandate oralmente e molto più ricche. Ed è a queste versioni popolari che i rabbini si richiamano per secoli quando devono chiarire il significato della Bibbia. Ed è grazie a questi commenti scritti che sono giunti fino a noi frammenti della Genesi tramandata oralmente. Tutti abbiamo sentito parlare della storia di Lucifero e di Lilith. Ma se si va a vedere nella Bibbia ufficiale non si parla della ribellione di Lucifero e della sua cacciata nè del suo divenire il Diavolo. E non si narra neanche di Lilith, la prima donna che Adamo rifiuta perchè creata “col sangue e con lo sputo”. Queste storie invece sono ampiamente presenti nei commentari ebraici della Bibbia ufficiale. Ecco che, incrociando questa tradizione orale con il


testo ufficiale, tutto appare più chiaro: gli Eloim creano gli esseri umani e l’universo. Poi arriva Yahvveh che li spodesta. Questo Yahvveh crea un uomo a sua immagine e somiglianza, un guerriero, e gli dà il potere su tutte le creature compresi i primi umani creati dagli Eloim. Ma Adamo rifiuta di accoppiarsi con le donne create dagli Eloim perchè esse sono inferiori. Quindi Dio crea una donna apposta per lui. Ed ecco che, in un colpo solo, abbiamo anche un tentativo grossolano (e successivamente rimosso nella versione definitiva del testo biblico) di codificare il diritto dei conquistatori di sottomettere i vinti, perchè nelle loro vene scorre un sangue diverso (sono stati creati da un Dio superiore). Nella Genesi esiste un altro punto nel quale è chiara la sovrapposizione tra due diversi racconti e il ruolo originario degli Eloim: la storia della mela e del serpente. Te la ricordi? Dio si imbestialisce perchè Adamo e Eva mangiano la mela. Li maledice, li scaccia dal paradiso e li condanna a vivere con dolore e fatica e a conoscere la morte perchè hanno peccato. Questa è la storia come ce la raccontano a Catechismo. Ma se andiamo a leggere il testo della Genesi scopriamo che, dopo essere scomparsi il sesto giorno della creazione, gli Eloim ritornano in scena proprio in questo punto, prima di scomparire definitivamente. Quando Dio scopre che Adamo e Eva hanno mangiato la mela non è Yahvveh ma sono gli Eloim. E gli Eloim non sembrano molto arrabbiati, si limitano a dire: “Ora sono come noi perchè hanno mangiato il frutto della conoscenza”. Sembrano quasi contenti. E sarebbe logico che fosse così. Essendo onniscenti gli Eloim sapevano benissimo che sarebbe successo. Sono solo curiosi di sapere come sia accaduto esattamente, come se conoscessero il futuro a grandi linee e volessero apprendere invece i particolari... Poi il testo cambia ritmo, sembra proprio di leggere frasi aggiunte a posteriori. Riappare Yahvveh che invece è molto arrabbiato: ma attenzione egli non maledice gli umani. Maledice il serpente (che non è il demonio ma il più astuto degli animali) e maledice la terra, così l’uomo faticherà a coltivarla. Poi allontana gli esseri umani dal Paradiso per impedire loro di mangiare anche il frutto dell’albero della vita, se lo facessero gli umani diventerebbero come gli Dei. E, tra l’altro, il serpente non mente quando dice a Eva che non morirà se mangerà il frutto proibito. Infatti, anche nel Paradiso

gli umani sono destinati a morire a prescindere dalla loro ubbidienza. È appunto per evitare che diventino immortali mangiando anche il frutto dell’albero della vita che vengono allontanati dal Paradiso. Tutto questo capitolo è chiaramente il frutto della sovrapposizione di due racconti. Al testo più antico che presenta come fatto positivo la conquista della coscienza umana di sè, si sovrappone la visione negativa della coscienza propria della cultura patriarcale. L’interpretazione del testo viene quindi forzata dalla lettura del Catechismo cattolico che trasforma il serpente in demonio, inventa la maledizione di Adamo e Eva e finge di non accorgersi che la morte non è frutto del peccato. Il discorso diventa più chiaro se ritorniamo a leggere le storie della nascita della coscienza presso altre culture e, in particolare, quelle mesopotamiche (dalle quali, come si è detto, ha origine il racconto biblico). Troviamo vari racconti nei quali l’acquisizione della coscienza non ha nessuna implicazione negativa, anche se costringe gli umani a “uscire dal Paradiso” della noncoscienza animale. In queste tradizioni troviamo a volte perfino un chiaro racconto della scoperta della coscienza per via sessuale. Ad esempio, nella tradizione sumerica c’è intatta la narrazione scaturita dalla cultura matriarcale nella quale la conoscenza si ottiene per via sessuale e non sottintende nessun tipo di disubbidienza. Il primo uomo infatti è un brutalone che si accoppia con gli animali fino a quando un Dio non gli invia una Dea che si accoppia con lui per giorni. Terminata l’iniziazione al sesso con l’amante divina essa gli dice le stesse parole che troviamo nella Genesi: “ora sei come gli Dei perchè conosci il bene e il male”. Dopodichè Adamo diventa incapace di accoppiarsi con gli animali. In effetti lui ci prova ma essi lo rifuggono perchè è diventato diverso da loro. Ed è da notare (lo ripeto) che la civiltà sumera è la più antica delle culture mesopotamiche che sono la fonte di tutti i miti biblici. Le storie di Adamo e Eva, Caino e Abele e Noè sono tutte precedenti alla formazione della cultura ebraica. E, parlando di Caino e Abele, possiamo osservare come nel loro conflitto si rispecchi, ancora una volta, la memoria del trauma della sconfitta delle popolazioni agricole da parte degli allevatori guerrieri. Come spesso accade, infatti, sono i vincitori a scrivere la storia, sempre preoccupati di nascondere i propri crimini. Caino è il contadino, Dio (Yahvveh) lo odia

(chissà perchè) e non apprezza i suoi doni. Dio ama invece Abele, l’allevatore. Ma, mentre nella realtà sono gli allevatori a massacrare i contadini e ridurli in schiavitù, nella Genesi è Caino a uccidere Abele. A distanza di migliaia di anni possiamo finalmente dirlo: Abele era uno stronzo. E Caino è innocente.

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LA VIA DELLE STELLE

Tra Sole e Luna di Roberta Giurissevich (astrologa)

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hi può affermare di non aver mai letto o ascoltato alla radio la descrizione delle caratteristiche del proprio segno zodiacale? Una certa curiosità verso l’astrologia appartiene alla natura umana, anche solo intesa come possibilità di compensare temporaneamente l’ansia o l’incertezza nei confronti di eventi o situazioni. Ma come funziona la lettura di un oroscopo? Chi tenta un approccio all’astrologia spesso fa fatica a districarsi tra termini e simboli di difficile comprensione. Le previsioni sui giornali o alla radio si basano unicamente sul segno zodiacale e quindi sulla posizione alla nascita del Sole di ognuno di noi, mentre l’oroscopo, o tema natale, è innanzi tutto la complessa sintesi di una varietà di elementi che si intersecano tra loro. Oltre alla posizione del Sole, è da esaminare la posizione degli altri nove pianeti al momento della nascita, ognuno dei quali detiene qualità specifiche rispetto all’eclittica (che poi sarebbe il cerchio nel quale si disegna il grafico zodiacale) e rispetto alle Case, i settori dell’esistenza, vanno inoltre considerate le distanze tra i pianeti, che determinano significati anche molto complessi da analizzare. Il Sole è uno degli elementi fondamentali dell’interpretazione astrologica poiché determina le caratteristiche principali della personalità. I tratti del segno zodiacale nel quale si trova il Sole sono quelli con i quali l’individuo si identifica principalmente, il che equivale a dire che nel segno del Sole egli trova la propria identità, il proprio “io”. Ad esempio un individuo nato sotto il segno dell’Ariete avrà un senso positivo di sé esprimendo le caratteristiche tipiche del segno, come ad esempio l’irruenza, l’entusiasmo, una buona determinazione, la ricerca del nuovo, il bisogno di primeggiare e via di seguito. Analogamente faranno tutti gli altri segni. Il fatto che il tema natale sia l’insieme di un gran numero di fattori rende evidente come mai le previsioni di giornali e mass media non possano che rispecchiare molto lontanamente le diverse componenti astrali, che toccano i così

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detti punti “sensibili” dell’oroscopo. Oltre al Sole, il pianeta che influenza maggiormente anche a livello fisico e naturale la persona e l’esistenza umana è la Luna. (Sole e Luna vengono definiti “luminari”). La Luna si sposta di segno all’incirca ogni due giorni e mezzo (ha un ciclo di 28 giorni) dunque muta spesso posizione. A tal proposito va osservato che quanto più rapido è il movimento dei pianeti tanto

più essi sono in grado di determinare alcune caratteristiche specifiche della personalità, poiché alla velocità del loro moto corrisponde un altrettanto rapido cambio di posizione nel cielo e dunque una maggiore specificità nel conferire determinate caratteristiche. Il gioco tra Sole e Luna rispecchia la commistione di “maschile” e “femminile”, conscio e inconscio, nella natura umana. Quanto più l’individuo, uomo o donna che sia, si identifica con il proprio lato femminile, tanto più egli o ella esprimerà le valenze della propria posizione lunare. Qualora tale aspetto della personalità non venga riconosciuto, la componente lunare risulterà “in ombra” e sarà proiettata all’esterno. Vale a dire che l’individuo ricercherà le caratteristiche di sé che non riconosce nell’altro, nel tentativo di manifestare i lati inespressi del proprio carattere attraverso l’altra persona. Per fare un esempio, un individuo con la Luna in Toro, che non riconosce in sé la propria componente lunare, tenderà a legarsi a un’altro del segno del Toro (o con il Toro dominante nel suo oroscopo) sicché la persona del Toro esprimerà le caratteristiche inconsce del partner. La Luna ricopre un ruolo fondamentale soprattutto nell’oroscopo femminile. Secondo vari autori la posizione della Luna nell’oro-

scopo di una donna ne determinerebbe le caratteristiche personali e fisiche anche più del Sole. Vale a dire che nel caso di una donna per sapere qualcosa del suo carattere o delle sue inclinazioni più che chiedere “di che segno sei?”, sarebbe corretto domandare “dov’è la tua Luna?”. Terzo elemento chiave nella lettura dell’oroscopo è l’Ascendente. Su questo punto poggia l’intera interpretazione del tema natale, in quanto da esso, che corrisponde alla cosiddetta Prima Casa, parte la suddivisione in Case o settori dell’oroscopo, che rappresentano i vari campi dell’esistenza. Perché è importante l’Ascendente? La sua posizione viene presa in considerazione soprattutto per individuare le caratteristiche fisiche e psicologiche di una persona, ma la simbologia ad esso collegata racchiude in sé un senso più profondo. L’Ascendente corrisponde simbolicamente al “La” che viene dato per dare avvio a un brano musicale o anche alla carica di energia associata con il primo respiro. Quel momento, quell’unione unica e irripetibile di coordinate spazio-temporali è un incipit che ognuno di noi energeticamente e simbolicamente si porta dentro per tutta l’esistenza. A differenza dei pianeti, l’Ascendente altro non è che un punto e più precisamente il punto di intersezione tra il cerchio dell’orizzonte e l’asse dell’eclittica al momento della nascita. Ciò che affascina in relazione al concetto di Ascendente è che coniuga in sé le due dimensioni fondamentali dell’esistenza umana: lo spazio e il tempo. Sulla scia di una famosa battuta del “replicante” Roy Batty nel noto capolavoro di Ridley Scott “Blade Runner”: “ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi…” attraverso l’approfondimento astrologico è possibile trascendere i confini posti dalla ragione verso terreni inesplorati, infatti se le coordinate spazio-temporali da un lato ci determinano, allo stesso tempo ci àncorano saldamente al reale, ecco allora che l’astrologia riesce, attraverso la sintesi delle sue simbologie, ad aprire un varco nella dimensione terrena per permetterci di viaggiare con una commistione di conoscenza e di intuizione al di là della barriera spazio-tempo, oltre il consueto orizzonte della mente umana.



LA VIA INTERIORE

Dimenticare le parole per ricordare l’amore di Sandro Ramani e Monica Zaulovic (educatori sociali)

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ario ha più o meno un’ottantina d’anni. Il suo stato di salute lo sta mettendo in difficoltà, la sua consapevolezza lucida del percorso che lo attende non ha poca influenza sulla sua emotività. I più lo chiamano Alzheimer, un nome evocativo, forte che accompagna incertezze e paure, vuoti. Una famiglia solidale e presente lo sorregge, lo guida e lo abbraccia emotivamente in questo percorso. Mario non ricorda di ieri, trattiene poco, la sua memoria fa fatica, limita gli spazi, annaspa alla ricerca di parole che percorrano ricordi. Memorie da costruire, ricostruire ogni giorno con la sensazione che questi tempi si accorcino come un filo troppo corto per legare sensazioni, persone e luoghi, un filo troppo corto per un ago che si è dimenticato come usare. Suo figlio una mattina per stimolarlo decide di portarlo a fare una passeggiata lungo il mare. E’ domenica, gennaio, fa molto freddo, un freddo che il sole pieno non riesce a sedare. La bora spazza via il senso della festa, ripiana il calore negli angoli senza pause. Arrivati vicino al mare Mario fa resistenza ma una volta superate le sue paure, scende dall’auto. Qualche passo, la brezza del mare sul suo viso. Corpo stanco che tremula. L’aria pulita, il suono delle onde, il calore di un figlio. Due solitudini che si uniscono. Due vite diverse unite e dissonanti. I due camminano, cercando nel corpo il calore che il vento ruba. Mario si rifugia nel piumino, sotto il cappello di feltro e dietro gli occhiali da sole. Si respira il suo essere indifeso, la bora potrebbe spezzarlo; la stessa Bora che lui ha sfidato per tutta la vita, cercandola nel mare aperto in un senso di vera passione, amore per lo spazio aperto che solo la sua barca sapeva dargli. A bordo era sicuro, forte e felice; metodico e lento nei suoi gesti, meticoloso 14

e resistente sull’acqua che sapeva sua. Sorridente quando la pesca era abbondante. Ora, la stessa bora lo rimpiccioliva e spaventava. I minuti passano, ed è istintivo cercare un riparo lungomare, nascosti da un muretto che li isola dal gelo. Mario che di solito si sforza di parlare, di reinventarsi delle parole esprimibili con cui far uscire il suo sentire, tace. In questo silenzio comune esiste solo un cielo blu come solo la natura sa creare, uno spazio dove due gabbiani galleggiano, figure dai contorni netti e nitidi. Una bellezza che fa star male. Mario sorride al

figlio senza bisogno di altro. La paura non c’è più e il freddo è dimenticato. I due ritornano alla macchina. E’ ora di tornare, Mario è stanco. Il figlio guida conscio che qualcosa sia successo. Poi, all’improvviso, il contenuto e riservato Mario, esordisce con un’affermazione piena di energia, coraggio, desiderio e forza: “ora quando ritorno a casa voglio baciare mia moglie!”. Energia inesplosa. Una forza come fogli freschi di stampa, tra pagine ingiallite. Il figlio lo guarda, e gli sorride. Mario chiede una canzone e, nella quiete, la voce di Mina diventa la voce


della sua anima mentre a modo suo canta “non ti chiedo sai quanto resterai, dura un giorno la mia vita, ma io saprò che l’ho vissuta, e l’avrò fermata insieme a te, insieme, insieme“. Parole che seguono l’armonia del sentire. Parole rivolte alla propria donna, o all’amore stesso ritrovato, riscoperto, sentito dentro di sé? Come spiegare l’Alzheimer? “Un padre mise un mucchietto di fagioli su un tavolo. Ne tolse alcuni dal mucchio e spiegò così al figlioletto la malattia del nonno: il nonno ha una malattia che lo fa essere così; non è contagiosa. Forse nessuno di noi diventerà come il nonno. E’ come avere un braccio rotto: ci sono delle piccole parti del cervello del nonno che sono rotte. Questa piccola parte del cervello del nonno è rotta, e così non si ricorda cosa gli hai appena detto; quest’altra piccola parte è rotta, e così si dimentica come si usano le posate a tavola. Ma questa parte, quella che serve a voler bene , il nonno ce l’ha ancora” (Nancy L.Mace, Peter V. Rabin, Erickson 1995). L’amore in tarda età assume sempre una tonalità delicata. Una coppia anziana che passeggia mano nella mano, attira spesso sguardi di tenerezza. Un sentimento puro, mera essenza completamente lontana da i giochi di ruolo e potere. Il rapporto di coppia in età matura diventa un rapporto di reciprocità, basato sul linguaggio del cuore, non del corpo, e sulla stabilità. Prevalgono altri fattori quali la compagnia, il fare assieme le cose, il sentirsi ancora utili, il venire assistiti in certi momenti difficili. Ma non solo. Quando un rapporto dura da anni, si finisce con il trascurare le dimostrazioni concrete e quotidiane dell’affetto. Poi, come a Mario, un uomo qualunque, ma in fondo non così qualunque, accade qualcosa… Un nuovo saper amare che corrisponde ad un nuovo saper essere. Quanti temporali superati assieme nascondono quelle mani nelle mani, quante gioie e quanti dolori. Quando il passare del tempo sembrava stesse indebolendo, in realtà rafforzava. Oggi quel tempo è complice ma, allo stesso momento, crea paura e tormenta. Jacques Brel in una sua canzone portava immense verità sulle quali bisognerebbe riflettere: “c’è stato qualche

temporale, vent’anni d’amore… ogni mobile si ricorda in questa camera senza culla dei lampi delle vecchie tempeste. Ormai più niente assomigliava a niente, tu avevi perduto il gusto dell’acqua e io quello della conquista…Io so tutti i tuoi sortilegi, tu sai tutti i miei malefici, tu mi hai protetto da ogni trappola… ci è voluto del talento per essere vecchi senza essere diventati adulti…”. Perché, come ha scritto Pinto Minerva, imparare ad invecchiare equivale imparare a vivere? Italo Svevo, quando scrisse Senilità, aveva 36 anni. La descrizione racchiudeva sensazioni di dolore e impotenza. Negli scritti successivi, paradossalmente, più invecchiava, più la sua descrizione

risultava meno angosciante e serena. Una coloritura decisamente differente. Ma perché attendere la malattia? La vecchiaia? Qual’è la componente basilare di questo nuovo modo di vivere, d’amare, di essere, che tanto temiamo e tanto ci arricchisce? E’ la fragilità, e la sua accettazione! Mario arriva a casa. Entra lento nel portone che il figlio gli apre. Dopo due passi si gira all’improvviso con l’espressione di chi non ricorderà domani quello che gli è appena successo oggi. Guarda il figlio che lo sta salutando e sorride, un sorriso aperto, chiaro e lucido di chi ha finalmente ricordato ed espresso l’amore. “Dimenticare le parole per ricordare l’amore...”.

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I Luoghi della BioGuida Percorsi ed itinerari per viaggiatori dello spirito

Associazioni, scuole, istituti, centri, terapeuti, seminari, corsi, conferenze ed altre proposte Per informazioni su come venire inseriti nella rubrica: info@bioguida.com - 040.302110 - 338.8852117

PIEMONTE TORINO Centro Buddha della Medicina Via Cenischia 13, Torino. Tel. 011.3241650, 011.355523. Centro Milarepa Largo Beato Umberto 8, Avigliana (TO). centro.milarepa@tiscali.it

DOJO ZEN MOKUSHO Via Principe Amedeo 37, Torino (TO). Tel. 011.883794. Scuola di Yoga Kalpa Vriksha Satyananda Str. Campetto 43, Piossasco (TO) Tel/Fax: 011.9042534, yogasatyananda@virgilio.it

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SONDRIO CENTRO STUDI TIBETANI SANGYE CIOELING Associazione culturale per la pace, l’armonia e lo sviluppo interiore, per la pratica del Buddismo Mahayana Vajrayana Via Vanoni 78/B, Sondrio. Tel 0342.513198, sangye@libero.it

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LA SPEZIA

NOVARA

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AURA - Associazione per la ricerca e lo studio delle filosofie orientali. Centro studi terapie naturali, Scuola di massaggio Via Maggiate 45, Borgomanero (NO). Tel. 0322.846011, www.aurauniversalmente.com

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IL CERCHIO VUOTO associazione religiosa per la pratica e lo studio del Buddhismo Zen Soto (responsabile spirituale rev. Dai Do Massimo Strumia) Via Massena 17, Torino. Tel. 333.5218111. www.ilcerchiovuoto.it dojo@ilcerchiovuoto.it

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GENOVA CENTRO MUDRA Yoga e Danza Indiana. Via Ponterotto 90/A, Genova. Tel. 010.8394229, cell. 338.3385219. www.centromudra.it ENNEAGRAMMAINTEGRALE Consulenza individuale, seminari, laboratori e ritiri per esplorare chi siamo. Tel. 333.8477054, www.enneagrammaintegrale.it info@enneagrammaintegrale.it Ass. FIUME AZZURRO ARTI PSICOFISICHE Studio pedagogico olistico per la crescita personale. Responsabile Didattico: Anna Mango Via W. Fillak 6, Genova. Tel/Fax: 010.413721, cell. 349.8096336, www.artipsicofisiche.it info@artipsicofisiche.it SCUOLA SUPERIORE DI NATUROPATIA Scuola di formazione in Naturopatia e Floriterapia, corsi monografici e di approfondimento. Via Pisa 23/13, Genova. Tel/fax: 010.366494, www.scuolasuperioredinaturopatia.it scuola.naturopatia@libero.it

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Istituto per l’Evoluzione Armonica dell’Uomo Via Carso 2, Cremona. Tel. 0372.433239.

THE NEW YUTHOK INSTITUTE PER LA MEDICINA TIBETANA Corsi, meditazioni e seminari. Prof. dr. Pasang Yonten Arya T. Sherpa. Viale Spagna 77, Sesto S. Giovanni, (MI). Tel. 02.2536266, www.newyuthok.it .

PAVIA Ass. Scuola Soto Zen Centro Studi Zen Komyoji Loc. Costapelata-Fortunago Fortunago (PV). Tel. 0383.875584.

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I LUOGHI

ASSOCIAZIONE ZERO Associazione per il recupero e la trasmissione della tradizione interiore nello Hata Yoga. Sede sociale: via C. Marx 3, Voghera. Sedi di pratica: Pavia e Voghera. Tel. 328.4833411.

VARESE Associazione Maggio Via Sanvito Silvestro 40, Varese. Tel. 0332.235555.

VENETO PADOVA ASSOCIAZIONI PROGETTO BENESSERE V.le Stazione 134. Montegrotto Terme (PD) Tel. 049.8910706 – 335.6745856 www.associazioniprogettobenessere.it www.gioiabertha.it Centro Tara Cittamani Via Lussemburgo 4, Padova. Tel. 049.8705657. Centro Studi Syn per l’Educazione Biocentrica Via Chiesanuova 242/B, Padova. Tel. 049.8979333, assocsyn@tin.it Erboristeria VERDEACQUA Dott.ssa Marinella Camera Iridologia, Naturopatia, Fiori Di Bach, Alimenti, Intolleranze Alimentari, Bio-Oggettistica, Cosmesi Naturale. Via Scapacchiò 32B 35030 Selvazzano Dentro (PD) Tel. 049.8056956, cell. 348.4417556 www.verdeacquaerboristeria.com info@verdeacquaerboristeria.com SCUOLA MEKONG Ayurveda e Massaggi Orientali Via Monte Cengio 26 B, Padova. Tel. 049.8716235. www.mekong.it

TREVISO ASSOCIAZIONE LE QUERCE BIANCHE Via Toti dal Monte - Cal del Bosco Barbisano di Pieve di Soligo (TV) Tel. 0438.987178, info@lequercebianche.org Fabio: 347.6202071, fabio@lequercebianche.org

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ISTITUTO OLISTICO Via Savallon 15, Anzano di Cappella Maggiore (TV). Tel. 0438.941457, info@istitutolistico.it www.istitutolistico.it ASSOCIAZIONE CULTURALE NASHIRA Discipline bio naturali dal 1990 Shiatsu, Yoga, Fiori di Bach Via Cavour int. 34/C, Conegliano (TV). Tel./Fax 0438.22530, cell. 346.0346404 centro.nashira@libero.it SCUOLA KINERGIA Via Malan 59/2, Borso del Grappa (TV). Tel. 0423.910304, cell. 349.8834096. www.kinesiologiaviva.it info@kinesiologiaviva.it

VENEZIA CENTRO YOGA DHARMA Via Napoli 52, Mestre (VE). Tel. 041.5311954. www.yogadharmamestre.it info@yogadharmamestre.it METODO CALLIGARIS Ass. culturale “STELLA POLARE 999” Via Val Pusteria 9, San Donà di Piave (VE). Cell. 348.3027711, info@metodocalligaris.org www.metodocalligaris.org ASS. ENERGY DARSHAN OSHO YATRILAND VENEZIA Via Alberoni 41, Lido di Venezia (VE). Tel. 041.5261853, 339.1199317, info@oshoyatrilandvenezia.com www.oshoyatrilandvenezia.com ASSOCIAZIONE CULTURALE MAYA Salute e benessere per il corpo e lo spirito. Corsi di Formazione. Seminari. Consulenze individuali Vicolo San Francesco d’Assisi 1 31032 Casale sul Sile (TV) (presso Hotel Claudia Augusta) Tel. 335.8752254 beppe.maya@libero.it USHIDA REIKI CLINIC Tel. 347 5386600 ushida@centrostudiobioenergie.it

VERONA Centro Ming Men Corte Convento 28, San Michele ex. (VR). Tel. 045.8921109, www.centromingmen.com Centro Studi e Meditazione Buddista Karma Tegsum Tasci Ling Contrada Morago 6, Mizzole Cancello (VR). Tel. 045.988164.

VICENZA Centro Studi Syn per l’Educazione Biocentrica Via Villa Glori 22, Vicenza. Tel. 0444.922682, assocsyn@tin.it ERBERIA Prodotti erboristici selezionati. C.so SS. Felice e Fortunato 5, Vicenza. Tel 0444.322814.

TRENTINO ALTO-ADIGE BOLZANO CreativEvolution Walter Sebastiani Frazione Albes 50, Bressanone (BZ). Per informazioni: tel. 0472.851163. ELEONORA BRUGGER & PAUL KIRCHER S. Pietro Mezzomonte 40, Velturno (BZ) Tel. 0472 802228 info@eleonorapaul.com www.eleonorapaul.com

TRENTO ASSOCIAZIONE PRANIC HEALING Trentino Alto Adige - Via Perini 43, Trento. Tel 328 7065165, cell. 348 2399999. ASSOCIAZIONE SAMTEN CHÖLING ONLUS L’isola del Dharma per gli esseri di buon cuore Centro Buddhista nelle 10 Direzioni Corso Alpini 4, Trento. Tel e Fax 0461.038510, cell. 348.2601969 www.samtencholing.eu info@samtencholing.eu



I LUOGHI

CASA DI SALUTE RAPHAEL Piazza De Giovanni, Roncegno (TN). Tel. 0461.772000, mail.info@casaraphael.com www.casaraphael.com CENTRO KUSHI LING Centro di meditazione residenziale, organizza ritiri di gruppo e individuali Laghel 19, Arco (TN). Tel. 347.2113471 www.kushi-ling.com

NEW AGE CENTER Via Nordio 4/C, Trieste. A disposizione la Saletta Argondia per seminari, conferenze, presentazioni, mostre ed altre iniziative. Tel 040.3721479, www.newagecenter.it

Centro Vajrapani P. S. Giuseppe 5, Bosentino (TN). Tel. 0461.848153, www.vajrapani.it

FRIULI VENEZIA GIULIA

SINERGIE Centro Shiatsu, CranioSacrale, movimento e tecniche posturali. Via Lazzaretto Vecchio 9, Trieste. Tel. 339.1998074, 040.631398, gianspes@libero.it

TRIESTE CRANIO SACRALE Metodo Upledger Piazza S. Antonio Nuovo 6, Trieste. Tel. 040.3476191. www.accademiacraniosacrale.it Associazione Culturale e Sportiva ALMA PSICOCORPOREA Via Tor San Piero 16/A, Trieste. Tel. 040.412304 www.psicocorporea.it

JING TAO® Essenza in movimento di Sonia Rizzi fondatrice ed ideatrice del metodo. Tel. 338.7592945 www.jingtao.it info@jingtao.it

CENTRO STUDI E RICERCHE OLISTICHE di Maurizio Battistella Shiatsu, Kinesiologia, Reiki ed altro ancora. Via Palestrina 8, Trieste. Cell. 338.7592945. www.riversintooceans.it www.inochi.it - bat@riversintooceans.it

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Ass. Culturale INFINITA ESSENZA DELL’AMORE Via Mazzini 30, Trieste. Cell. 347/1404116 (Ylenia Harrison) Cell. 328/2160210 (Paola Bernetti) www.infinitaessenzadellamore.it

STUDIO MAGIKA - GYROTONIC Via del Monte 7, Trieste. Tel. 040.3480797, www.magikasudio.com

A.s.d. YOGA JAY MA Via A. Emo 2, Trieste. Cell. 347 8461831 vie.vanna@yahoo.it BAI-LU Associazione CIELO E TERRA Cranio-sacrale, Shiatsu,Tai Chi Piazzetta Arco di Riccardo 2, Trieste Tel. 347 9574723. BUQI INSTITUTE TRIESTE Discipline praticate: Taijiwuxigong, Taiji37, Massaggio Buqi, Meditazione. Via Del Veltro 43,Trieste. Tel. 340.6535664, www.buqi.net CENTRO BUDDISTA TIBETANO SAKYA KUNGA CHOLING Corsi gratuiti di introduzione al buddhismo tibetano e programmi di adozione a distanza. Via Marconi 34, Trieste. Tel. 040.571048, www.sakyatrieste.it sakyatrieste@libero.it LAM - Il Sentiero Piazza Benco 4, Trieste. Tel. 040.0642281, cell. 328.5629546 lamilsentiero@gmail.com

Ass. Regionale Cranio Sacrale Metodo Biodinamico Dott.ssa Leonarda Majaron ATTIVITà Corsi di formazione

Cranio Sacrale Integrato metodo biodinamico con riconoscimento A.CS.I. (Ass. Cranio Sacrale Italia)

TRATTAMENTI

...cervicale, emicrania, mal di schiena, ansia, depressione, insonnia, colite, allergie... sono solo alcuni dei disturbi che possono essere dolcemente risolti con l’applicazione dei metodi: Cranio sacrale integrato, Cromopuntura, Fiori di Bach, Dieta psicosomatica, Test Intolleranze Alimentari PER INFORMAZIONI: VIA SAN LAZZARO 7, TRIESTE Tel. 347 6910549 - www.bcstrieste.it


Centro Benessere

AYURVEDA di Tiziana Roselli

UDINE ASPIC UDINE Via F. Dormish 7, Udine. Tel. 0432.547168. BIODANZA Corso settimanale per principianti aperto a tutti. A Collalto di Tarcento (UD). Giovanni Ceschia, cell. 349.3314962, Centro “ES”, tel. 0432.791619, 339.8907819.

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Per informazioni: cell. 329.8423544 STUDIO SOLARIS Corsi individuali e/o collettivi di Tarocchi per esercitare ed accrescere la propria intuizione. Tel 347.1098771, Trieste. Ass. Int.le SWAMATEH ® a.s.d. Tel. 040.350114, 333.7229821. A Trieste. www.swamateh.org INSTITUTE OF YOGIC CULTURE Via San Francesco 34, Trieste. Tel. 040.635718 (segr. tel. 24 h.), yogaway@tin.it JOYTINAT YOGA AYURVEDA “Scuola ayurveda massaggi, yoga, trattamenti.” Via Felice Venezian 20, Trieste Tel.Fax 040.3220384 Cell. 339.1293329 www.joytinat-trieste.org info@joytinat-trieste.org

GORIZIA ASSOCIAZIONE SATYA Corsi di Yoga e QiGong Presso Palestra Spazio, Lucinico. Via Arcadi 4/B, Gorizia. Tel. 0481.32990. Emporio Erboristico “IL FIORE DELL’ARTE” Via G. Carducci 21, Ronchi dei Legionari (GO). Tel. 0481.475545.

IL CENTRO DEL CUORE Associazione di promozione sociale Via Leonacco 19, Udine. Tel. 0432.482215, 320.3265696, info@ilcentrodelcuore.it www.ilcentrodelcuore.it IL CENTRO DI INTEGRAZIONE Associazione culturale per lo sviluppo integrato dell’essere. Via Stiria 36/A, Udine. Tel. 0432.602530, info@centrodintegrazione.it CENTRO RASHMI AYURVEDA YOGA Massaggi Abyangam Trattamenti Ayurvedici e Reiki Via Roma 50, 33010 Magnano in Riviera (UD). Tel. 0432.782063, cell. 328.3919462, centro.rashmi@yahoo.it http://sites.google.com/site/centrorashmi/

DOTT.SSA DONATELLA DE COLLE PSICOLOGA, MUSICOTERAPEUTA, OPERATORE OLISTICO Riceve per appuntamento in Viale XX Settembre 24 a Trieste, presso lo studio Therapeia, cell. 331.9077565

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“La malattia è il segnale che l’anima ci dà sul fatto che non siamo in risonanza con la nostra missione di vita. Con fiducia, puoi comprendere anche tu quale sia la tua strada”

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I LUOGHI

DOTT. SSA LAURA MULLICH PSICOTERAPEUTA AD ORIENTAMENTO PSICOANALITICO Kung Fu Bambini: martedì-venerdì 16.45-18.15 Tai Chi: lunedì-giovedì 19.30-21.00 / martedì-venerdì 13.30-15.00 Mattina in Forma: martedì-venerdì 10.00-11.30

Associazione Sportiva Dilettantistica

Trieste - Via Carducci 12 (4° p.) - Tel. 338.8704978 info@avvolgere.it - www.avvolgere.it C.Y. SURYA UDINE Scuola Yoga Ayurveda Corsi di Massaggio Abhyangam c/o Centro Rashmi Discipline Olistiche Via Brenari 10, Udine. Tel. 0432.1721329, cell. 333.7048880 marina_centro.rashmi@yahoo.it http://www.cysurya.milano.it/udine.html DEBORA SBAIZ Master in Danza/Movimento Terapia e Professional Counselor. Udine, Portogruaro e Lignano. Tel. 0431.422147. www.deborasbaiz.it info@deborasbaiz.it

EQUILEARNING di Sonia Struggia Horse Assisted Education Via Cortona 17, Fiumicello (UD). Tel. 0431.91437, Cell. 335.6816129 www.equilearning.it sonia.struggia@equilearning.it ESPRESSIONESEGNO della Prof.ssa Erika Celotti, Arteterapeuta Membro dell’Assoc. Prof.le Italiana Arteterapeuti® Iscrizione Registro n°120/2003 P.IVA 02357220306 Viale Tricesimo 101/A - int. 5, Udine. Riceve per appunt. cell. 338. 3344705 info@espressionesegno.it www.espressionesegno.it EMPORIO BIOEDILE Strada Prati S. Martino 2, Remanzacco (UD). Tel. 0432.648002, www.emporiobioedile.it Dott. GERMANA PONTE Trainer di Focusing, riconosciuta dal Focusing Institute di NewYork Cell. 338.7812626, germana.ponte@libero.it www.focusing-consapevolezza.org THE EXPRESSIVE HEALING ARTS STUDIO Counseling a mediazione artistica, arteterapia, ricerca interiore. Corsi e sessioni individuali. A Udine. Cell. 340.3706330 mariacanci@interfree.it IL FORNO ARCANO Via del Cristo 8, Rive d’Arcano (UD). Tel. 0432.809348, forno.arcano@libero.it

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Interventi di: psicoterapia individuale, familiare, di gruppo, consulenza tecnica in cause civili e penali, mediazione familiare, terapia dei disordini alimentari. Presso: Studio Therapeia Viale XX Settembre 22 a Trieste. Tel./fax 040.9880619 laura.mullich@hotmail.it www.obiettivopsicoanalisi.wordpress.com

GRUPPO ZEN UDINE Via Cormor Alto 218, Udine. Ogni mercoledì alle 21.00 appuntamento di meditazione Za-Zen. Per informazioni: Maurizio KoGyo Florissi, cell. 348.3071667.

CENTRO DI SALUTE INTEGRATA

DOTT. GIANLUIGI GIACCONI Psicologo e Naturopata Medicina Naturale Psicologia Integrativa Attività educative e terapeutiche per famiglie, bambini e ragazzi

CENTRO DI SALUTE INTEGRATA del Dott. Gianluigi Giacconi Via Stiria 36A, Udine. Tel. 0432.602530 www.centrodisaluteintegrata.com gianluigigiacconi@centrodisaluteintegrata.com



I LUOGHI

Dr. CRISTIANA SCOPPETTA Sociologa, Analista BioEnergetica Via XXIV Maggio, 21 Cervignano del Friuli (UD). Tel. 349.8606782 www.cristianascoppetta.it taodao@libero.it

Associazione IL GIARDINO

Scuola di Shiatsu eTuina Via Lazzaretto Vecchio 19, Trieste. I nostri corsi professionali: Scuola di Shiatsu, Scuola di Tuina (massaggio cinese), Scuola di Qigong. I nostri corsi settimanali per il tuo benessere: Hata Yoga, Oki Yoga (yoga dinamico), Qigong. Tel. 040.3223500, cell. 333.4691092, www.shiatsuilgiardino.it

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PORDENONE ASSOCIAZIONE MIRA Corsi e seminari yoga, attività di sostegno umanitario. Pordenone, Via della Ferriera 22. Tel. 347.9455220, info@associazionemira.org www.associazionemira.org Ass. IL SOFFIO - Scuola di Shiatsu Via Rotate 10, Pordenone. Tel. 347.5102713, 338.9075470, ilsoffio@yahoo.it

Ass. TERRAUOMOCIELO Qi Gong e Percorsi di salute Tel. 0434.20389 (Laura Guerra), info@terrauomocielo.it www.terrauomocielo.it CENTRO MASSAGGI Corsi di massaggio. Via C. Battisti 55, Prata di Pordenone (PN). Tel. 0434.611282 Cell. 333.7466849 manucanziani@virgilio.it CENTRO “TESIS” Centro Olistico e Culturale Sessioni individuali, Corsi e Seminari Tel. 0434.72782, Cell. 329.2399184. LE NUOVE RISORGIVE Piazzale San Lorenzo 14, Pordenone. Tel. 0434.551424.


Istituto Himalayano di ricerca in Ayurveda Via De Leprosetti 2/A, Bologna. Tel. 051.262823, www.ayurveda.bo.it

TECNICHE ARTI ORIENTALI asd

Tecniche e pratiche dell a tradizione cinese per vivere meglio Via Cormor Alto 218, Udine. Mario Antoldi: 338.5074523, www.t-a-o.it info@t-a-o.it

Dott.ssa Doriana Mimma DE VIDO Naturopatia & Bilanciamento Somatico. Riceve per appuntamento a Sacile (PN): Tel. 0434.72782, Cell. 329.2399184. A.P.S. CENTRO OLOS Percorsi per migliorare la qualità della vita Accademia Olistica, Massaggi, Trattamenti Olistici, Tantra. Via Oberdan 3, Pordenone. Tel. 334.9161.209 www.centrolos.it SANITARIA Del PUP Via Molinari 38/40, Pordenone. Tel. 0434. 28897.

EMILIA ROMAGNA BOLOGNA CENTRO NATURA Discipline psico-fisiche, Centro benessere, Formazione, Ristorante BioVegetariano. Via degli Albari 6, Bologna. Tel. 051. 235643, 051.223331 www.centronatura.it info@centronatura.it CENTRO STUDI CENRESIG Centro per lo studio e la meditazione Buddista Mahayana Via Meucci 4, Bologna. Telefoni: Maddalena 347.2461157, Giovanni 349.6068534. www.cenresig.org info@cenresig.org CENTRO YOGA “LE VIE” Via M. D’Azeglio 35, bologna. Tel. 051.19982056, www.yogalevie.it info@yogalevie.it

Scuola/Fondazione Matteo Ricci Via A. Canova 13, Bologna. Tel. 051.531595, www.fondazionericci.it SCUOLA DI YOGA CENTRO NATURA Via degli Albari 6, Bologna. Tel. 051.223331, 051.235643, sport@centronatura.it www.centronatura.it

PARMA Ass. LA GROTTA DI CRISTALLO Shiatsu, Tai Ji, Danze Orientali, Voice Dialogue, Reiki, Diapason Terapia, Naturopatia., Meditazione Guidata. Fidenza (PR). Tel. 0524.84450, 0524.62315. Ass. NAMASTE - Parma Per la promozione e la diffusione della meditazione. Via Mascagni 25, Rivarolo di Torrile (PR). Tel. 0521.810138, cell. 335.6713405. www.oshonamaste.it maprem@libero.it LIBERA ACCADEMIA SCIENZE UMANE Scuola di counseling professionale accreditata Cncp Incontri di crescita e formazione in ambito umanistico e transpersonale Via Sella 31/A (laterale Via Orlando), Parma. Tel. 0521.944410, www.lasu.it www.alchimia.org Monastero Zen Fudenji Bargone 113, Salsomaggiore Terme (PR) Tel. segreteria: 0524.565667.

MODENA CENTRO YOGA SHIVA Via Silvati 12, Modena. Tel. 059.364625, Cell. 338.5332728, yogash00@centroyogashiva.191.it www.centroyogashiva.191.it

RIMINI Ass. Culturale MANAGER ZEN Via San Giovenale 86, Rimini. Tel. 0541.736362, www.managerzen.it

UMBRIA, MARCHE, ABRUZZI ANCONA LA CITTÀ DELLA LUCE Associazione di Promozione Sociale Centro Studi Discipline Olistiche e Bionaturali Associazione Conacreis Marche. Reiki. Ayurveda. Yoga. Costellazioni Familiari. Via Porcozzone 17, Ripe (AN). Tel. 071.7959090, www.reiki.it LAURA ELCE FABBRETTI Operatrice Reiki, iscritta al CONACREIS, trattamenti personalizzati su appuntamento A Jesi (Ancona). Tel.328.6543327 elce-laura@gmail.com info@lauraelcefabbretti.net www.lauraelcefabbretti.net

MACERATA TARA CENTER C.da Ricciola, Recanati (MC). Tel. 071.7575847, cell. 393.9755533, www.taracenter.it info@taracenter.it

Monastero Zen Sanbo-ji Pagazzano, loc. Pradaioli 27, Berceto (PR). Tel. 0525.60296.

PESARO

Associazione di promozione sociale SPAZIO SHIATSU Corsi di shiatsu professionali e amatoriali, meditazione za-zen, seminari di approfondimento. Via Dalmazia 71, Parma. Tel. 0521.533831, www.studishiatsu.it info@studishiatsu.it

ASD LIBERA UNIVERSITÀ OKI DO MIKKYO YOGA Oki do Yoga, Meiso Shiatsu, Naturopatia Sede Legale: Via Nazionale 238/ A, Colbordolo (PU) www.okido.us Sede Corso Naturopatia: Viale Monza 16, Milano c/o www.naturopatiaokido.it

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I LUOGHI

PERUGIA ANANDA ASSISI Via Montecchio 61, Nocera Umbra (PG). Tel. 0742.813620, www.ananda.it CASAYOG (Yogi Gyanander) Strada San Marino 21, Perugia. Tel 075.5899339, www.casayog.com

TOSCANA AREZZO AMO ACCADEMIA MASSAGGI OLISTICI Via Teofilo Torri 22-28. Arezzo. Presidente: Andrea Marini, cell. 388 9334692 www.massaggio-hotstone.it andrea.marini@massaggio-hotstone.it

GROSSETO Comunità Dzog-Chen Merigar, Arcidosso (GR). Tel. 0564.966837.

FIRENZE Ass. Cult. “L’ALBERO DELLO YOGA “ L’associazione si occupa della diffusione dello Yoga e di alcune delle principali discipline olistiche attraverso incontri, trattamenti, corsi. Via della Libertà 61/65, Matassino Reggello (FI). Cell.333.3807726, www.lalberodelloyoga.it info@lalberodelloyoga.it Centro Terra di Unificazione Ewam Via R. Giuliani 505/A, Firenze. Tel. 055.454308.

Istituto Lama Tzong Khapa Via Poggiberna, Pomaia (PI) tel. 050.685654 www.iltk.it iltk@iltk.it

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SHINNYO-JI TEMPIO ZEN FIRENZE Via Vittorio Emanuele II 171, Firenze. Tel. 339.8826023, www.zenfirenze.it

SCUOLA DI AGOPUNTURA TRADIZIONALE DI FIRENZE del dott. Nello Cracolici. Via San Giusto 2, Firenze. Tel. 055.704172.

PISA ISTITUTO LAMA TZONG KHAPA Via Poggiberna 15, Pomaia (PI). Tel. 050.685654, 050.685009, info@iltk.it segreteria@iltk.it www.iltk.it PUNDARIKA CENTRO RITIRI MEDITAZIONE Loc. Cordazingoli 18, Riparbella (PI) Tel. 0586.699077, 338.6759340 (Erica).

PRATO CRONOGENETICA di Mario e Domenica Grilli Via Compagnetto da Prato 37, Prato. Tel e fax 0574 33306 Cell. 331 9724607 prenota@cronogenetica.it www.cronogenetica.it

SIENA AGRITURISMO GLI ARCANGELI Azienda Agricola Podere Avere Azienda biologica con 5 camere con bagno, sauna, jaccuzzi, saletta meditazione, piscina all’aperto. Località Pievescola, Casole d’Elsa - Siena. Cell. 335.7072131, 338.1402493. www.gliarcangeli.com info@gliarcangeli.com

LAZIO ACCADEMIA DI YOGA Via XX Settembre 58 A, Roma. Tel. 06.4742427, accademiayoga@tiscali.it www.accademiayoga.it AMRITA CENTRO YOGA E AYURVEDA Via C. Colombo 436, Roma. Tel. 06.5413504, 06.5081202, www.amritayoga.it


ASSOCIAZIONE ERBAMOLY Centro Kundalini Yoga secondo gli insegnamenti di Yogi Bhajam. Trattamenti di Sat Nam Rasayan Yoga in gravidanza. Via C. Baronio 90, Roma. Tel. 333.3236981, associazioneerbamoly@libero.it

CENTRO NIRVANA Associazione Spirituale per la Meditazione Chan e Zen Via A. Bono Cairoli 15, Roma. Tel. 338.7021800, 328.6848780, www.centronirvana.it centronirvana@libero.it

ASSOCIAZIONE SHAKTI Centro di Kundalini Yoga e Sat Nam Rasayan Via dei Brusati 30, Roma. www.kundaliniyoga.it

CENTRO YOGA ED OLISTICO VIPASHYANA Channelling, regressioni karmiche, yoga, meditazione, cristalloterapia, mass. ayurvedico, riflessologia plantare, pranoterapia, reiki. Via Venezia 48/50, Ciampino - Roma. Tel. 347.8360990 www.vipashyanayoga.com

BUPPO DOJO praticare il Buddhismo Zen Soto Via Ferento 5, Roma. Tel. 06.70032022. buppodojo@gmail.com www.buppodojo.it CEDIFLOR Centro Diffusione e Didattica Floriterapia di Bach Via R. Fauro 82, Roma. Tel. 06.8074385, 333.4243663 www.cediflor.it info@cediflor.it

Centro Olistico Take Off Via L. Perna 51, EUR-Montagnola, Roma. Tel. 06.54225603, 347.3706437. www.floriterapia.com CENTRO TARA BIANCA Danza Creativa, Arti Terapeutiche, Meditazione. Via Ettore Rolli 49, Roma. Tel. 06.5811678, www.centrotarabianca.it

CENTRO ZEN ANSHIN Buddhismo Zen Soto. Sotto la guida di Annamaria Gyoetsu Epifanìa e Guglielmo Doryu Cappelli. Via Ettore Rolli 49, (Stazione Trastevere), Roma. Tel. 06.5811678, 328.0829035, 320.9671624, www.anshin.it guglielmo1@interfree.it CHICZA L’unico chewing-gum al mondo naturale e biodegradabile al 100% Viale dei Promontori 50, Ostia - Roma Info: 330.626511, www.chicza.com gino_digiacomo@virgilio.it Associazione Sportiva Dilettantistica DHARMA - SPORT E DISCIPLINE BIONATURALI (Coni Fijlkam Uisp) Via Cimone 12 , Roma. Tel 339.1286955 www.asddharma.ning.com asddharma@alice.it

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I LUOGHI

Fondazione Maitreya Via della Balduina 73, Roma. Tel 06.35498800, www.maitreya.it PIACERI UNICI EcoShop per appassionati di prodotti biologici, tipici, del commercio equo e solidale e dell’agricoltura sociale. Via Orvieto 30/34 (San Giovanni), Roma. Tel. 06.45443234, www.piaceriunici.it SCUOLA YOGA ROMA Via Cechov 83 - F6, Roma. Tel. 06.51530068, cell. 335.6571924 segreteria@scuolayogaroma.it eleonora.fiorini@scuolayogaroma.it www.scuolayogaroma.it YOGA, SCIENZA E ARTE Ass. Culturale Yoga - MeditazioneMedicina integrata Viale A. Magno 192, Roma. Cell. 339 1279335 www.albertacorsiyoga.it info@albertacorsiyoga.it

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TAO - CENTRO DI RICERCA OLISTICA SCUOLA ITALIANA REIKI Via F. Cilea 91, Napoli (NA). Tel. 338.8495996 taocenter@tiscali.it www.taocenter.org

PUGLIA Centro Buddhista della Via di Diamante Via Gaetano Postiglione 14/E, Bari. Tel 349.7751145, 368.575880, bari@diamondway-center.org

SICILIA Dott. RENATO IUDICA Rappresentanze Prodotti Naturali Via G. Arimondi 48, Palermo. Tel. 392.6893370, 347.6215339. I dati raccolti sono stati forniti o individuati da elenchi pubblici e sono trattati in ottemperenza alla legge 675/96 con particolare riferimento agli articoli 12 e 20. Agli interessati è riconosciuta la facoltà di esercitare i diritti di cui all’art.13. Il titolare del trattamento dei dati è l’editore. www.bioguida.com


FIERE ED EVENTI

25-27 marzo 2011 - Milano FA LA COSA GIUSTA Fiera del consumo critico e stili di vita sostenibili Milano, Fieracity. Per informazioni: http://falacosagiusta.terre.it 31 marzo - 3 aprile La Spezia ECOCENTRICA 2011 Prima Biennale della Sostenibilità Centro Fieristico Spezia Expò Per informazioni: www.ecocentrica.net

4-6 maggio 2011 Verona SOLAREXPO Mostra e convegno internazionale su energie rinnovabili e generazione distribuita Fiera di Verona. Per informazioni: www.solarexpo.com segreteria@solarexpo.com 4-6 maggio 2011 Verona GREENBUILDING

Fuorisalone - Spazio Botta 8, Porta Roman Design, Milano. www.econtamination.it

Mostra e convegno internazionale su efficienza energetica e architettura sostenibile Fiera di Verona. Per informazioni: segreteria@greenbuildingexpo.eu www.greenbuildingexpo.eu

22-25 aprile 2011 Camaiore (LU) VEGAN FEST 2011

4-6 maggio 2011 Verona BIOENERGYEXPO 2011

L’EXPO Internazionale del mondo Vegan ed Ecologico Gran Ristorante Vegan e tanta musica. Ospite d’onore Red Canzian dei Pooh. Villa le Pianore, a Camaiore (LU) www.veganfest.it

Mostra convegno internazionale specializzata su biomasse, biogas e biocarburanti Fiera di Verona Per informazioni: piacentini@veronafiere.it www.bioenergyexpo2011.com

12-17 aprile 2011 - Milano ECO-NTAMINATION

22-25 aprile 2011 Belgioioso (Pavia) 25° OFFICINALIA 2011

12-15 maggio 2011 Rimini RIMINI WELLNESS 2011

Fiera del Naturale Castello di Belgioioso (PV) Per informazioni: www.belgioioso.it

Fiera del Benessere Rimini Fiera. Per informazioni: infovisitatori@riminifiera.it www.riminiwellness.it

28-30 aprile 2011 - Bolzano TEMPOLIBERO Bolzano 35° Salone Sport Hobby Vacanza e Montagna Fiera di Bolzano. Per informazioni: www.fierabolzano.it

DOMENICA 8 MAGGIO Trieste

20-22 maggio 2011 Firenze TERRA FUTURA 2011 Fortezza da Bassso, Firenze. Per informazioni: www.terrafutura.it

LO SPIRITO ANIMALE La relazione uomo-animale come percorso di consapevolezza e crescita interiore CONVEGNO/EVENTO: Una giornata intera dedicata al rapporto uomo-animale e alle straordinarie possibilità di dialogo, comprensione e comunicazione profonda. Come ci relazioniamo ogni giorno con i nostri animali? Che significato si nasconde dietro a certi comportamenti? Perché sviluppano alcune particolari malattie? I relatori sono alcuni tra i più famosi veterinari italiani esperti di medicina omeopatica e naturale, oltre a comportamentisti, psicologi, counselor. Orario: 10.00 - 13.00, 15.00 - 19.30. Hotel Savoia Excelsior Palace, Riva del Mandracchio 4, Trieste. PREVENDITA E INFORMAZIONI: infoline 338.8852117, 347.9676584 info@bioguida.com

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LA VIA DELLA TERRA

L’Architettura Bio Ecologica di Manuela Gatti (consulente in bioarchitettura di C.N.G.) www.cerchinelgrano.it

“U

n tempo gli operai non erano servi. Lavoravano. La gamba di una sedia doveva essere ben fatta. Era naturale, era inteso. Non occorreva che fosse ben fatta per il salario, o in modo proporzionale al salario. Non doveva essere ben fatta per il padrone, né per gli intenditori, né per i clienti del padrone. Doveva essere ben fatta di per sé, in sé, nella sua stessa natura. Una tradizione venuta, risalita dal profondo della razza, una storia, un assoluto, un onore, esigevano che quella gamba di sedia fosse ben fatta. E ogni parte della sedia che non si vedeva era lavorata con la medesima perfezione delle parti che si vedevano. Secondo lo stesso principio delle cattedrali. Non si trattava di essere visti o di non essere visti. Era il lavoro in sé che doveva essere ben fatto. Dicevano, per ridere, e per prendere in giro i loro curati, che lavorare è pregare, e non sapevano di dire così bene.” Charles Péguy (1873-1914), scrittore, poeta e saggista francese. Architettura: arte di costruire Bio: favorevole alla vita Eco: in equilibrio con l’ambiente Logica: intelligente/razionale UNO SGUARDO INDIETRO... In questa introduzione che enuncia dei principi, la sacralità delle opere, l’onore che deriva dall’eseguire a regola d’arte un lavoro e la naturalità di questo approccio, troviamo le radici della nostra storia e della nostra tradizione. Possiamo cercare più lontano a trovare quel denominatore comune per tutti noi abitanti dell’habitat che è la caverna/tana della nostra preistoria, la capanna dei popoli allo stato tribale, in minima parte ancora presenti sul nostro pianeta, costruita con i materiali a disposizione, fango, sterco e arbusti, pelli di animali, legno o bamboo, neve pressata… Essenzialmente riparo per la notte, in quanto quasi ogni altra attività, ad esclusione del

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cucinare, avveniva all’esterno… Ma, uno sguardo intorno a casa nostra rende evidente il fatto che questa realtà, a differenza di altri luoghi del pianeta, non ci appartiene da tempo immemorabile: la storia dell’architettura nel nostro paese è testimonianza reale e tangibile. Ce ne parla, ad esempio, un’intera città dissotterrata che la lava ha preservato perché vi si leggesse la storia, una storia che ha oltre 2000 anni, la storia di Pompei e dei suoi abitanti, delle sue case e dei suoi palazzi, delle sue abitudini e delle sue attività. E poi tutto quanto ci circonda, dal sud al nord, è testimonianza di un sapere, di un’arte, di un ingegno, di un gusto, di una tradizione e di una cultura del costruire che solo gli scellerati esempi dell’ultimo secolo sembrano aver voluto ignorare e dimenticare. Sì, perché di questo si tratta, dimenticare, o, meglio… ricordare, riconnettersi, riscoprire, ristudiare, ricercare: questi sono i verbi, impregnati di senso, dell’architettura bio ecologica che si va definendo, nell’interpretazione dinamica della realtà moderna, per corrispondere ad esigenze che sono profondamente mutate nel corso del tempo. Case, palazzi, uffici pubblici, luoghi di culto: tutti questi ambiti erano “contenitori” per permettere lo svolgimento di attività ben precise, ma eccezionalmente realizzati per “viverci”, così come noi intendiamo. Nelle case, come nei palazzi nobiliari, faceva freddo d’inverno e questo era normalmente accettato. Nella prima metà del secolo scorso in molte abitazioni c’erano i servizi igienici esterni, ci si lavava in un catino e il riscaldamento era rappresentato da una stufa o un camino nella cucina. Le stanze da letto erano gelate durante la stagione fredda. Questo era normalmente accettato. Queste erano le funzioni della casa. Non le era richiesto di più, però le era richiesto di avere fondamenta solide posate su un terreno asciutto, scelto con cura, e di essere correttamente orientata; le era richiesto di proteggere dalle intemperie e di durare nel tempo, di rappre-

sentare con la forma e nei particolari costruttivi l’abilità e la creatività degli artigiani e, tutto ciò che di materia la componeva, era parte della natura circostante che l’abilità dell’uomo sapeva trasformare ed utilizzare. Tant’è che queste case, palazzi, opere pubbliche, così concepiti, animano e costituiscono di fatto lo scenario delle nostre città e dei nostri centri storici. Allo stesso tempo, si può osservare che di quanto è stato realizzato con poca o nessuna cura perché destinato, ad esempio, alle abitazioni della servitù o del popolo, non vi è praticamente traccia. A tutt’oggi, a sottolineare l’andamento del passato, gli esempi dell’edilizia popolare dagli anni ’50 in poi, mostrano i segni inclementi del tempo che tende a dissolvere ciò che non rispetta quei requisiti base del buon costruire

e continua inesorabilmente a sgretolare intonaci, facciate, balconi, ponti, strade, mettendo a nudo scheletri arrugginiti e demistificando il mito del cemento! …E UNO AVANTI Resta il fatto, nella nuova realtà quotidiana, che le costruzioni storiche siano poco adatte alle esigenze dei nuovi abitanti, questo perché oggi agli edifici sono richieste funzioni un tempo non contemplate: prendiamo atto che fino a metà Ottocento l’uomo ha costruito in maniera “naturale” rispondendo alle esigenze funzionali ed estetiche del suo tempo e che l’inizio della successiva produzione industriale ha modificato completamente il suo rapporto con l’ambiente. Contemporaneamente è nata l’ecologia,


scienza che studia i rapporti degli organismi viventi con l’ambiente circostante. D’altro canto, l’edilizia, quella scellerata che è andata per la maggiore dal dopoguerra, si è occupata sostanzialmente di costruire e costruire, in un vortice della ricostruzione sul nuovo mito del modernismo e del minimalismo termine spesso associabile alla mancanza di idee - al minor prezzo e nel minor tempo per chi costruisce, senza occuparsi dell’impoverimento delle risorse naturali, della salubrità dei materiali utilizzati e dell’impatto ambientale dei cicli produttivi, senza occuparsi di quale ripercussione avrebbe avuto il costruito sulla salute dell’uomo e dell’ambiente e quali sarebbero stati i costi di manutenzione di tali manufatti. L’improvvisa libertà espressiva resa possibile dai nuovi materiali utilizzati nell’edilizia, quali cemento armato, acciaio, vetro e dagli impianti di riscaldamento e condizionamento, hanno trasformato l’architettura, da sintesi fra utile e bello, a studio di piante, viste e sezioni, scatenando una ventata di follia progettuale, con risultati discutibili anche dal solo punto di vista estetico. Reyner Banham, noto storico dell’architettura, osserva: “per chiunque sia disposto a pagare la conseguente bolletta per l’energia consumata, è ora possibile vivere in qualsiasi forma o tipo di casa piaccia, in qualsiasi parte del mondo”, spazzando d’un colpo principi millenari. Non riversiamo più nelle strade i rifiuti organici ma riversiamo gli scarichi delle automobili e delle caldaie, abbiamo sostituito il puzzo degli escrementi con quello dei combustibili bruciati, ma non lo sentiamo più, così come i nostri antenati non sentivano il puzzo di latrina per strada, abbiamo sconfitto le pestilenze ma abbiamo creato stress, allergie, geopatie e tumori da benzene. E, dopo tanto cemento armato che ci costringe a vivere in case dove non c’è vita perché si scherma il naturale elettromagnetismo terrestre (effetto gabbia di Faraday), laterizi e malte radioattive, finiture scadenti, vernici, pitture, impregnanti, pavimenti e arredi che rilasciano composti organici volatili (VOC) e formaldeide, aria condizionata e inquinamento elettromagnetico, qual è il bilancio tra il vecchio e il nuovo? Vivere in una casa realizzata con materiali naturali e sani, ci garantisce la salute? Quali sono i costi reali di siffatta scelta? Costa di più una casa bio ecologica o un’edificio tutto vetrato? Facendo un bilancio dei costi vengono considerati i consumi energetici e le spese di mantenimento? Come la mettiamo con tutto quello che è già stato (mal) costruito? Sul piano del benes-

sere, quanto incidono i materiali rispetto a forma e colore? Cosa sappiamo delle radiazioni naturali e artificiali e come possiamo eventualmente proteggerci? In un bilancio di costi/benefici, quanto incide la tipologia costruttiva rispetto all’impiantistica e a chi spetta il ruolo fondamentale? Abitare in luoghi sani e vitali è determinante per la nostra salute o lo sono maggiormente le nostre abitudini e scelte di vita? O forse entrambi? E in tutto questo quale è il ruolo dell’architetto e del medico? IL PROGETTISTA BIOECOLOGICO Il progettista bioecologo è come un medico che cerca di rivitalizzare tutto l’insieme: uomo, abitazione, città e natura circostante, perché ogni singola parte e ogni singolo organo e cellula dell’insieme possano contribuire all’equilibrio e all’armonia complessiva, operando oltre la scelta di prodotti naturali da costruzione, con una visione integrata a 180 gradi dei ritmi quotidiani dell’esistenza, scanditi da azioni e contemplazioni, che tutto comprendono e in tutto sono compresi, laddove il progetto di una cucina non è scindibile da ciò che è cucinato e da colui che cuoce… Con questa visione articolata, che guarda all’abitare con le sue funzioni, guarda dentro e fuori l’abitato, si muove chi opera per realizzare un progetto che, in questa eccezione è progetto di vita - bio - in rapporto armonico e intelligente con la natura, eco-logico. Questo metodo, che comporta regole nuove e allo stesso tempo vecchie come il mondo, può essere non compreso profondamente o volutamente mal interpretato, al fine di una trasformazione superficiale, un ennesimo espediente di moda per scopi consumistici: la richiesta di competenze professionali su questo tema da parte del singolo abitante che ha approfondito queste tematiche a livello personale, per interesse e sensibilità proprie, si scontra inevitabilmente con una realtà e una visione dell’esistenza che sono state segmentate, parcellizzate e specializzate, invece che com-prese e integrate. Allora l’impianto fotovoltaico, il disgiuntore di corrente o la fontana Feng Shui vengono estrapolati da un contesto e spacciati in sé per bio architettura… Bio ecologico, a favore della vita, in equilibrio con l’ambiente circostante: un concetto che non può essere relegato ad un

settore, ad un aspetto, ad un ambito. Solo chi ha compreso e integrato nella propria realtà di vita questi concetti, può a buon titolo, farsene portatore, perché li avrà portati nella propria casa e nel proprio lavoro, nella propria esistenza, come qualcosa di inscindibile dalla propria esperienza di vita. Quando cerchiamo un insegnante, un maestro, qualcuno che possa farti da guida in un determinato percorso, il criterio della scelta dovrà sempre basarsi sull’osservazione dei risultati che quell’insegnante, tramite il proprio sapere, ha conseguito nella propria vita: così, se si propone di insegnare a guadagnare denaro, guarderemo al suo conto in banca, se si propone come insegnante di yoga osserveremo la sua postura e il suo respiro, se si propone come “bio architetto” guarderemo alla sua casa e alle sue opere … perché se colui che chiamiamo “insegnante” avesse il conto in rosso, una postura malferma o abitasse in una casa che non rappresenta quei principi di armonia e naturalità insiti nella bioarchitettura, bene, quell’insegnante non è tale e sarà bene cercare altrove!... Il progettista, il direttore dei lavori, è come il direttore di un’orchestra, assimilabile al dirigente di un’impresa: la sua capacità di coordinare e scegliere gli elementi unita al suo valore personale e alla sua visione ispirata sono gli elementi fondamentali per la realizzazione di un progetto di qualità, che si tratti del progetto di arredo di una cameretta, di una ristrutturazione piuttosto che della costruzione di una nuova casa. Qui di seguito sono riportati i dati in percentuale relativamente all’impatto dell’edilizia su uomo ed ambiente: • Il 90% della vita di un cittadino europeo medio avviene in casa o all’interno di un edificio di lavoro • L’aria che si respira all’interno è 2-3 volte più inquinata di quella esterna (inquinamento indoor) • Il 45%dell’energia prodotta in Europa viene utilizzata nel settore edilizio • Il 50% dell’inquinamento atmosferico in Europa è prodotto dal settore edilizio • Il 50% delle risorse sottratte alla natura è destinato all’edilizia • Il 50% dei rifiuti prodotti attualmente in Europa proviene dal settore edilizio.

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LA VIA DEL CIBO

Depurarsi e disintossicarsi con la zeolite di Cristiana Scoppetta (sociologa, analista bio-energetica)

L

a zeolite - dal greco - significa letteralmente “pietra che bolle”. E’ un minerale di origine vulcanica che si forma dall’incontro della lava incandescente con l’acqua salmastra; ha una struttura cristallina microporosa, caratterizzata da un’ enorme quantità di piccole cavità vuote che imprigionano l’acqua entrata in contatto con il minerale, infatti la struttura particolare della zeolite è detta proprio “struttura a gabbia”. Esistono più di un centinaio di tipologie diverse di zeoliti e si trovano nei giacimenti in grosse quantità. Sembra che in Italia sia estratta solo in Toscana e più precisamente nella zona di Grosseto, vicino a Siena. La struttura a gabbia di questo minerale è principalmente a base di alluminosilicato; ha inoltre la caratteristica di essere uno scambiatore ionico: i suoi pori fungono da setaccio molecolare con selettività notevolmente superiore rispetto al carbone attivo o alla silice. Molte zeoliti, essendo dei catalizzatori eterogenei, vengono usate nell’industria e più precisamente nell’addolcimento delle acque e nei detergenti, ma anche come disinquinante nell’agricoltura e persino nell’edilizia. La zeolite, unita agli ioni d’argento ed all’alluminio, senza l’aggiunta di additivi chimici funziona benissimo come decontaminante naturale efficace anche per 10 anni, rientrando così nell’elenco delle sostanze cosiddette eco-bio-tecnologiche nella riduzione della chimica e dei rifiuti a costi contenuti. Le zeoliti sono state usate per secoli dagli orientali e sembra che proprio dall’uso e dal beneficio tratto da questo minerale sia poi nata la medicina delle “pietre curative”; esso oggi viene usato come farmaco, come depurativo e come disintossicante. Una delle caratteristiche più significative è quella di catturare elevate quantità di metalli pesanti, tossine e microrganismi presenti nel corpo umano ed eliminarli attraverso le feci, passando per il tratto gastro-intestinale senza essere assorbita. Negli anni ottan-

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ta/novanta la zeolite è stata usata dalla medicina russa nei pazienti vittime della catastrofe di Cernobyl, per assorbire la radioattività presente assieme ad altri prodotti chimici; è stata somministrata anche ai bambini con risultati eccellenti grazie alla riduzione anche del 90% delle scorie assorbite, prevenendo gravi sindromi neurologiche e cancerogene in età adulta.

La zeolite combatte e neutralizza l’eccesso di radicali liberi causa di danni funzionali che, se non eliminati possono provocare, oltre che l’accelerazione dei processi di invecchiamento, l’insorgenza di varie patologie. I radicali liberi

possono aumentare per diversi fattori tra cui lo stress, disturbi neurovegetativi, inquinamento, smog, alimentazione non corretta, fumo, farmaci e malattie croniche anche di tipo dermatologico piuttosto che di tipo internistico o cancerogeno. E’ raccomandabile usarla in primavera, la stagione della depurazione, in cui il corpo necessita di essere ripulito e rigenerato. La medicina tradizionale cinese si fonda su un sistema di corrispondenze, che partendo dall’osservazione della natura ci permette di collegare, riequilibrare e curare gli aspetti del nostro organismo, regolato dai cinque elementi e dalle quattro stagioni: secondo la natura, tutto, compreso il nostro corpo, si mette in moto in primavera (legno), si espande in estate (fuoco), si destruttura in tarda estate (Terra) riprende forma in autunno (metallo) arrivando al suo massimo in inverno (acqua). La primavera attribuita all’elemento del legno a cui fanno capo gli squilibri del fegato, della vescica biliare, con particolare riferimento alla cistifellea, agli occhi, ai muscoli ed ai tendini è il simbolo della nascita dell’anno e delle quattro stagioni, il


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momento in cui si preparano i raccolti che dureranno e non si rinnoveranno fino a quella successiva e da cui dipenderà tutto l’andamento annuale: “solo se il terreno sarà bonificato prima, e nutrito poi nel modo corretto, maturerà grossi frutti, che basteranno per un intero anno senza essere colpiti da parassiti esterni”. Importantissimo in primavera è l’adeguato PH corporeo dal quale ha origine un sistema immunitario sano e forte, e che la zeolite è in grado di equilibrare mantenendo l’alcalinità corretta. La zeolite non è tossica, è considerata un integratore nutritivo con una vasta scala di vantaggi anche grazie alla caratteristica di essere caricata negativamente dalla natura agendo così da magnete vero e proprio, in grado di attirare i metalli pesanti, i prodotti chimici e le tossine nel corpo senza controindicazioni o interferenze terapeutiche, e senza essere assorbita nel sangue. Non essendo una sostanza tossica è possibile assumerla per lunghi periodi e notare, a volte, un cambiamento favorevole nella stanchezza, nello stress e nei problemi dermatologici già dopo solo tre giorni di assunzione. E’ adatta agli anziani, ai bambini, nei soggetti debilitati o convalescenti, negli sportivi

e nelle sindromi da stress psico-fisico di ogni origine, adatta a pazienti sottoposti a cure antitumorali grazie sempre al potere di assorbimento dei metalli è in grado di trattenere ed espellere pure le scorie che la chemioterapia e la radioterapia scaricano nel corpo, prevenendo sindromi da intossicazione e gli effetti collaterali da essi causati. E’ in grado di ridurre notevolmente l’acido lattico. Negli ultimi anni è stata usata molto in veterinaria con risultati sorprendenti. La zeolite è efficace già in piccole quantità con effetti a lungo termine, che non necessita di particolari condizioni di

conservazione. Come tutte le sostanze anche se non si riscontrano particolari effetti o interferenze è bene sempre, soprattutto se ci si trova in gravidanza o si assumono farmaci, o si è sottoposti a trattamenti particolari, chiedere un consulto medico. La zeolite, eliminando le scorie attraverso l’intestino, può nei primi giorni di trattamento provocare stipsi, con senso di costipazione e questo a causa del lento movimento dell’alvo che i metalli causano. Si trova in commercio in forma di dispositivo medico e quella usata in medicina è precisamente la zeolite clinoptilolite.

Lo ionizzatore per acqua ALKA MED Gli ionizzatori AlkaMed producono acqua con PH alcalino senza utilizzare nessun additivo chimico. Mediante l’elettrolisi separano i minerali acidi da quelli alcalini. Utilizzandola al consumo, l’acqua alcalina ionizzata aiuta a neutralizzare ed espellere i residui acidi accumulati. Quest’acqua, grazie alle sue molteplici proprietà che la rendono l’unica, svolge, bevuta regolarmente, diverse funzioni: scioglie i residui acidi depositati nei tessuti, idrata velocemente il corpo, neutralizza i radicali liberi, ossigena il sangue, aumenta l’energia, pulisce il colon, migliora la resistenza allo stress, favorisce il mantenimento del peso ideale e la riduzione del grasso e della cellulite, regolarizza le funzioni intestinali, aumenta l’ assorbimento delle vitamine e dei minerali. Tutti possono trarre benefici nel bere l’acqua ionizzata Alka Med: i bambini dopo l’anno di vita, gli adulti, gli sportivi (nell’atleta abbiamo notato dei miglioramenti notevoli della perfomance e della capacità di recupero dopo lo sforzo), gli anziani, i malati, infatti negli ospedali giapponesi viene usata per accelerare i tempi di guarigione dei pazienti ricoverati, (in questo caso raccomandiamo di farsi seguire dal medico). Tutti hanno notato un miglioramento dello stato di salute e dell’energia, infatti è considerata da molti scienziati e terapeuti tra le migliori acque che esistono al mondo. Maggiore idratazione, la ridotta struttura molecolare esagonale derivante dall’elettrolisi è ciò che rende l’acqua trattata con lo ionizzatore, più “bagnata” dell’acqua di fonte od imbottigliata. Questi piccoli grappoli di molecole d’acqua sono circa un terzo di quelli normali. La minore dimensione dei grappoli dona all’acqua eccellenti proprietà idratanti, alta solubilità ed ottima permeabilità cellulare. L’acqua ionizzata alcalina è una delle conquiste più importanti della medicina preventiva fatte dalla nostra generazione.

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GLI INCONTRI

La rivoluzione nel campo del benessere di Carlo Reganzin (naturopata)

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ono ormai più di quindici anni che mi occupo di benessere e prevenzione e come naturopata sono stato sempre attento a tutte le nuove scoperte pubblicate sulle modalità di ripristino dell’equilibrio psicofisico. Un pomeriggio, ho aperto una busta contenente quelli che a prima vista sembravano dei cerotti che dovevano servire a farmi passare il fortissimo dolore alla schiena dovuto alle due ernie discali diagnosticate anni prima. “E questo dovrebbe farmi passare il dolore?” pensai “con tutti i tipi di cerotti antidolorifici che ho provato e gli antinfiammatori che ho disponibili, figuriamoci se questo che, come scritto nelle brochure informative, non rilascia alcuna sostanza nel corpo, mi può giovare in qualche modo!” Ma il dolore era davvero insopportabile e, non avendo nulla da perdere, li ho applicati come descritto nella confezione. Beh, incredibile a dirsi ma dopo soli 5 minuti mi muovevo agevolmente come se non avessi mai avuto niente… Rimasi stupito, anzi, letteralmente esterrefatto! Non mi era mai capitato, con tutti i rimedi provati, sia convenzionali e alternativi, che il dolore passasse così in fretta. Ma cosa era successo in pochi minuti? Proprio non riuscivo a spiegarmelo… Iniziai allora a documentarmi e a cercare tutto ciò che si poteva leggere in proposito. E scoprii che il merito di tutto ciò era di un giovane scienziato americano di nome David Schmidt. Laureato in medicina ed informatica, autore di alcune invenzioni tanto da essere stato premiato con una Laurea Honoris Causae dalla International Hall of Fame grazie alle sue scoperte fatte in campo genetico e metallurgico. E’ stato convocato dall’esercito degli Stati Uniti d’America per cercare soluzioni finalizzate a migliorare l’efficienza e la salute delle truppe, in particolare di coloro che prestano servizio nei sottomarini atomici, le cui missioni possono durare anche dei mesi, senza però generare effetti collaterali come invece succedeva con le anfetamine e altri farmaci somministrati. Dai suoi studi è nata la tecnologia Lifewave che rappresenta un approccio nuovo, brevettato ed innovativo in grado di offrire una tecnica sicura ed avanzata per il ripristino del benessere.

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La tecnologia utilizza cristalli biomolecolari nano-strutturati costituiti da una miscela di aminoacidi, acqua, ossigeno ed elementi organici, posti su un substrato di poliestere, sigillato in un guscio di polimero che garantisce l’impermeabilità. I cristalli biomolecolari nano-strutturati interagiscono passivamente con il corpo umano, inviandogli istruzioni specifiche, attraverso i punti dell’agopuntura, inducendo una modulazione del flusso degli elettroni e della frequenza termomagnetica, allo scopo di incrementare particolari reazioni biologiche presenti naturalmente nel corpo umano. Il concetto che l’informazione possa essere veicolata al corpo sotto forma di onde elettromagnetiche è comunemente accettato. E’ noto infatti che specifiche frequenze di luce (fra cui i raggi infrarossi) possono determinare precisi cambiamenti nel corpo umano. L’esposizione al sole, ad esempio, fa sì che, tramite un tipo particolare di frequenza, il nostro corpo produca vitamina D, tramite un altro tipo, produca melanina, la sostanza chimica che ci da l’abbronzatura. Pensate ai neonati con l’ittero, la colorazione gialla assunta dalla cute e dalle mucose per l’accumulo di bilirubina nel sangue: cosa fanno di solito i medici? Li mettono sotto una lampada (che non abbronza!) per periodi controllati, finché la concentrazione di bilirubina non diminuisce e l’ittero scompare. Il processo è molto semplice: con la fototerapia, l’esposizione ad una luce ad alta densità dello spettro visibile, la bilirubina si degrada in una forma non tossica perché è sensibile allo spettro blu della luce (da 420 a 470 nm). E’ noto inoltre che le correnti elettriche, chiamate biocorrenti, circolano continuativamente nel corpo umano. I nervi conducono impulsi elettrici a tutte le parti dell’organismo, da e verso il cervello, ma non è altrettanto noto che le proteine sono semiconduttori naturali che trasmettono impulsi elettrici. Il meccanismo che controlla le reazioni chimiche nelle cellule è rappresentato dalle oscillazioni elettro-

magnetiche, ovvero le frequenze degli atomi delle sostanze coinvolte. Si potrebbe dire che tutti i processi biologici sono controllati da un codice chimico che, a sua volta, è controllato da un codice di radiofrequenza e ogni tipo di cellula possiede una propria frequenza di risonanza. La chiave per riuscire a modulare il flusso di elettroni, affinchè si attivino i processi biologicamente importanti, è sviluppare un sistema di distribuzione in grado di fornire frequenze elettriche specifiche. Ció che David Schmidt in sostanza ha fatto, é stato di usare le caratteristiche elettriche e magnetiche del corpo come una radio cellulare per trasmettere segnali bioelettrici molto deboli dai suoi cerotti al corpo per migliorare la forma fisica. La cosa incredibile di LifeWave é che si possono programmare questi cerotti con quasi qualsiasi messaggio biologico si voglia, per poter “parlare” con il cerotto al corpo e dirgli di dare una certa risposta metabolica. Attraverso le teorie della modulazione di frequenza (FM), della trasmissione di energia di risonanza e dell’effetto biochimico noto come trasduzione di segnale, le cellule umane comunicano con il loro ambiente. Determinati materiali organici sono stati selezionati per le loro proprietà ottiche ed elettroniche. Una volta che il cerotto è posizionato sulla pelle le vibrazioni a infrarosso (calore corporeo) ad ampio spettro accendono il sistema. I cristalli di nano dimensioni dell’antenna molecolare cominciano ad oscillare. Grazie alle loro proprietà ottiche ed elettroniche questi materiali sono in grado di ritrasmettere segnali specifici nel corpo. Questo messaggio é ricevuto dalle cellule (trasduzione/induzione di segnale) e l’ordine viene eseguito dalle cellule stesse. David Schmidt ha capito come utilizzare le caratteristiche elettroniche ed elettromagnetiche del corpo umano che si comporta come una radio che trasmette segnali bioelettrici specifici dai cerotti al corpo stesso. In pratica Lifewave è una tecnologia che mette a disposizione del corpo umano un gruppo di frequenze elettriche biologicamente importanti, presenti in diverse parti dello spettro elettromagnetico. Le varie tipologie dei dispositivi Lifewave attivano organi specifici, con diversi insiemi di frequenze bioelettriche. Essi possono essere


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applicati in ogni punto del corpo in cui si voglia promuovere una reazione benefica. Tuttavia i punti di applicazione più efficaci sembrano corrispondere ai punti individuati dal sistema dell’agopuntura, poiché è risaputo che sono punti ad alta conduttività elettrica. Tutti i materiali sono stati clinicamente testati per quanto riguarda sicurezza ed efficacia. Tutti i prodotti LW sono in conformità con le norme del Food and Drug Administration ed in Italia sono registrati presso il Ministero della Salute, come dispositivo medico di Classe 1, privo di controindicazioni, il 23 luglio 2009. ENERGY ENHANCER Energy Enhancer è programmato per modulare il campo energetico del corpo migliorando la circolazione dell’adenosintrifosfato, ATP, necessario ad esempio per l’energia di lavoro dei nostri muscoli quando siamo impegnati in una corsa, oppure per il lavoro di costruzione del succo gastrico da parte della parete dello stomaco. Il processo di combustione degli zuccheri, in quasi tutti i viventi, costituisce il modo con il quale essi ottengono energia per i processi vitali. Quando il nostro corpo è chiamato a svolgere una determinata attività, vi è bisogno immediato dell’energia necessaria, ma lo zucchero non può essere così velocemente demolito, come avviene per la benzina in un motore a combustione. L’energia contenuta negli zuccheri deve essere “estratta” gradualmente ed immagazzinata entro “depositi” che possono essere utilizzati con immediatezza. Tali depositi sono costituiti dall’ATP. Sulla traccia di quanto specificato ecco che risultati clinici confermano un aumento del consumo di grassi di oltre il 20% al primo uso dell’Energy Enhancer che porta alla diminuzione del peso corporeo. I benefici sono molteplici: si osserva un netto miglioramento della resistenza e delle prestazioni atletiche senza sostanze farmacologiche né dopanti, un netto miglioramento dei tempi di recupero da sforzo, un aumento della capacità respiratoria, una normalizzazione del battito cardiaco, un netto miglioramento dell’elasticità e dell’estensione dei muscoli, della mobilità delle articolazioni. Si osserva una costanza e una stabilità del livello di energia durante le attività quotidiane e un aumento della concentrazione. In definitiva un miglioramento dello stato di salute complessivo. ICEWAVE E’ uno strumento estremamente potente per alleviare o addirittura togliere il dolore in

pochi minuti. Da un punto di vista elettrico infatti, le zone infiammate e doloranti presentano una conduttività ridotta rispetto alle altre: con IceWave si riequilibra la conduttività ed il flusso di energia nelle aree che sono al di sotto del livello normale di conduttività. Si osservino le immagini agli infrarossi prima e dopo l’applicazione, scattate nell’ambito di uno studio in doppio cieco vs. placebo, si noti come la riduzione dei “punti caldi” sia chiaramente ovvia. Questo effetto termico locale mostra che il calore prodotto in eccesso si è ridotto all’area della lesione, ne consegue che l’intensità del dolore e dell’indolenzimento è diminuita e il movimento in corrispondenza della sede della lesione viene completamente ripristinato. Entro cinque minuti dall’applicazione dei dispositivi è possibile osservare una notevole riduzione della temperatura e dell’infiammazione.

SILENT NIGHT Silent Night rappresenta un metodo di nuova generazione per migliorare la qualità del sonno senza ricorrere ai medicinali. Le informazioni che il dispositivo apporta al corpo sono in grado di rallentare le nostre onde cerebrali e portarle gradatamente da un stato beta, di veglia, ad uno stato theta, di sonno, e successivamente ad uno stato delta, di sonno profondo. Senza alcuna introduzione di sostanze, Silent Night inoltre attiva la produzione della melatonina che ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia. I benefici di Silent Nigth si possono osservare già dalla prima sera di applicazione: si dorme meglio e più profondamente, ci si alza riposati e incredibilmente svegli e attivi pronti per iniziare una nuova giornata con “freschezza mentale”. Si osserva inoltre l’attenuazione o scomparsa della tendenza a russare, e un

deciso sollievo da attacchi di panico e stati d’ansia. SP6 - CONTROLLARE L’APPETITO PER DIMAGRIRE CON SUCCESSO Anche questo dispositivo evidenzia un approccio completamente nuovo alla perdita di peso poiché non si tratta di un vero e proprio prodotto dimagrante, ma un sistema per dare un messaggio all’ipotalamo, che è responsabile nel coordinare una serie di reazioni biochimiche molto complesse, che sono la chiave della regolazione dell’appetito e della sete, del metabolismo dei grassi nel momento in cui si richiede energia al corpo. Il sistema SP6 fornisce un controllo sull’appetito così da essere soddisfatti con pasti normali, senza desiderare spuntini non salutari. Elimina o attenua in modo straordinario la fame nervosa: riduce infatti quella bramosia che costringe a mangiare più del necessario, scavalcando tutti quei problemi psicologici dovuti alle diete, a volte troppo ristrette, riuscendo così a portarle avanti senza sforzo. Gli effetti benefici quindi si possono riassumere in: diminuzione del desiderio di cibo, incremento del senso di sazietà dopo i pasti, assenza di effetto negativo sull’umore mentre si vuole perdere peso, assenza di riacquisto del peso a fine dieta o trattamento. Y-AGE - GLUTATIONE Il glutatione è una sostanza che si trova naturalmente nel corpo ed è il principale antiossidante che svolge un ruolo importante per la nostra salute. I livelli ematici di glutatione sono stati identificati come uno degli indicatori più importanti delle condizioni generali di salute. Nelle vesti di antiossidante principale nell’organismo, il glutatione svolge un’ampia gamma di funzioni metaboliche fra cui la raccolta di radicali liberi, la “ricarica” degli antiossidanti esauriti portandoli allo stato attivo (vitamina C, vitamina E, vitamina A ecc.), la manutenzione del sistema immunitario. Ha un potente effetto sulla protezione e il sostegno delle strutture proteiche del nostro corpo come il collagene e la pelle, e la rimozione dei metalli pesanti, come il mercurio, l’alluminio, il piombo, cadmio ecc, attraverso il fegato. Il livello di glutatione diminuisce con l’aumentare dell’età rendendo necessario il suo ripristino. Dato che la tecnologia LifeWave è in grado di generare cambiamenti metabolici all’interno delle cellule, è stato dimostrato clinicamente che l’amplificatore del glutatione è in grado di incrementare i livelli ematici dello stesso di oltre il 300% in appena 24 ore!

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GLI INCONTRI

Assumendolo sotto forma di integratori alimentari i livelli di concentrazione nel sangue raggiungono appena il 10% in più. E’ pertanto osservabile una spiccata azione antiossidante poiché agisce come un disattivatore di radicali liberi con una spiccata azione anti-invecchiamento, una grande capacità disintossicante grazie alla cosiddetta facoltà di “chelaggio”, ossia di legarsi a metalli pesanti che vengono eliminati dal corpo. E’ utilissimo dopo un’esposizione ad alte dosi di radiazioni, chemioterapia e raggi X, agisce positivamente sul diabete, sulla degenerazione maculare e sulle intossicazione del fegato causate da eccessivo consumo di alcol, ecc. Y-AGE - CARNOSINA Anche la carnosina è un antiossidante presente naturalmente nel nostro organismo la cui produzione diminuisce del 63% fra i 10 e i 70 anni. Composto da due aminoacidi, alanina e istidina, ha la capacità di accelerare la cicatrizzazione delle ferite attraverso il ringiovanimento del tessuto connettivo riparando i danni cellulari. Protegge la membrana cellulare dai prodotti della perossidazione. Un altro effetto dimostrato della carnosina è quello di controllare i livelli di calcio nelle cellule del miocardio migliorando quindi la funzionalità cardiaca. Inoltre grazie al suo effetto tampone, la carnosina consentirebbe prestazioni sub-massimali più lunghe e un recupero più veloce dopo la prestazione altletica. Ha un effetto inibitore sulla formazione delle placche di amiloide che si formano con la malattia di Alzheimer, proteggendo le cellule del cervello. Aumenta la produzione di ATP, ha effetti benefici in caso di erosioni corneali, keratiti trofiche e keratopatie. Sul mercato esistono altri supplementi con carnosina, ma le ricerche cliniche dimostrano che le comuni pillole, polveri e bevande sono in grado di innalzare il livello ematico di carnosina in modo irrisorio in 30 giorni. I dispositivi Y-Age Glutatione e Carnosina si utilizzano in combinazione, sono parte di un’unica confezione e vengono applicati a giorni alterni.

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Y-AGE – AEON Aeon è un prodotto testato clinicamente. Come gli altri due prodotti del sistema Y-Age, Aeon ha degli effetti anti-invecchiamento unici e sbalorditivi in quanto riesce a rimuovere le cause e le conseguenze dello stress. Se usato insieme al sistema Y-Age Glutathione e Carnosina il risultato è una formula anti-invecchiamento potentissima. La ricerca LifeWave dopo 4 anni ha dimostrato esattamente come Aeon agisce sullo stress. Alcuni esempi: Uno studio clinico ha dimostrato una minore variabilità del battito cardiaco e un bilanciamento del sistema nervoso autonomo già dopo 10 minuti dall’applicazione del cerotto che evidenzia un aumento dello stato di “calma” e una diminuzione dello stress. In un altro studio clinico, le immagini ad infrarossi hanno dimostrato una diminuzione delle’infiammazioni interne con l’uso di Aeon. Altri test clinici hanno dimostrato che Aeon riduce le proteine C-reattive, il cui livello aumenta con le infiammazioni, risultato importante in quanto l’infiammazione è spesso un sintomo di stress e può danneggiare i tessuti sani e persino il DNA. Dagli studi in corso risulta che Aeon migliora lo stato funzionale e fisiologico energetico cellulare di fegato, reni, pancreas, intestino, ipotalamo, tiroide e ghiandole surrenali, riduce lo stress fisico poichè attraverso il test bioelettrico è stato dimostrato che si innesca una rigenerazione cellulare dei vari organi. L’applicazione di Aeon aumenta la produzione di energia a livello mitocondriale (ATP), aumenta la sintesi del collagene. Presenta notevoli proprietà antinvecchiamento e antistress, ovvero la capacità di aumentare la calcitonina, un ormone tiroideo che abbassa la perdita di calcio che va nel flusso sanguigno, rendendo reversibile il fenomeno dell’osteoporosi. Aumenta il livello di DEHA, un importantissimo pre-ormone chiamato “La Fontana della Giovinezza“ che dopo i 40 anni si riduce al minimo. Il DHEA regola numerose funzioni corporee, come ad esempio il vigore e il desiderio sessuale, la forza, la prestanza fisica e la performance sportiva, ecc. Di notevole importanza il fatto che Aeon aumenta i livelli di PG (phenylacetylglutammina), che combatte tutti i fenomeni di stress e infiammazioni a più livelli, ripara la perdita di informazioni genetiche. L’Aeon inoltre diminuisce i livelli di cortisolo, l’ormone “dello stress” che è in grado di

compromettere l’integrità del sistema immunitario, inibendo i globuli bianchi. Diminuisce la perossidazione lipidica e i livelli di omocisteina, un marcatore molto più importante del colesterolo per le malattie cardiache, e il fibrogeno, un fattore di rischio per la coagulazione del sangue. “Ho sempre pensato che siamo limitati solo da ciò che crediamo non sia possibile. Ho iniziato a lavorare sulla tecnologia Lifewave per migliorare la salute e aumentare le prestazioni psicofisiche utilizzando il sistema di comunicazione del nostro corpo. Molti credevano che questo tipo di tecnologia non fosse possibile. Otto anni più tardi, con più di 40 studi clinici, sappiamo invece che è possibilissimo. Sappiamo inoltre che i nostri prodotti hanno aiutato la gente di tutto il mondo a raggiungere risultati, spesso notevoli. Non c’è alcun limite a ciò che crediamo sia possibile.” David Schmidt Fonti: “The Lifewave experience” The official handbook by P. Ragnar and D. Schmidt, S. Haltiwanger, MD CCN. Sito web: www.lifewave.com Questi prodotti non sono intesi come trattamento o cura di malattie. Per informazioni, presentazioni, corsi sui protocolli Lifewave: cell.347 8540821 info@lifewavetrieste.com Per acquisti potete contattare Carlo Reganzin oppure utilizzare il codice distributore n. 734547 direttamente su www.lifewave.com/buynow.asp. Creerete un vostro codice cliente e i prodotti arriveranno a casa vostra direttamente dall’azienda. CarloReganzin sarà presente al convegno/evento “Lo Spirito Animale” organizzato da BioGuida domenica 8 maggio 2011 presso l’Hotel Savoia a Trieste


GLI INCONTRI

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Cavallo... dolce maestro di Sonia Struggia (formatrice, life e business coach, Horse Assisted Educator) www.equilearning.it

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l sole sta calando, è stata una giornata impegnativa per tutti. Quanti nuovi stimoli, quante emozioni. Entrare in un branco già affiatato e farsi accettare richiede tempo. Sheila, la nuova arrivata, finalmente può riposare. Da lontano Turbo la osserva, sembra piacerle ma non lo vuole far vedere. Lui è il braccio destro del capobranco, Cody, è abituato a seguirlo, come ci si comporta con una femmina? Nessuno gliel’ha mai spiegato”… Ricordo ancora quel giorno, è passato una anno oramai, nella testa mi ero “creata” un bellissimo film. Credo di non essere andata lontano dalla realtà. Certo è che spesso noi umani tendiamo ad “antropomorfizzare” gli animali (e non solo), li trattiamo come se fossero persone, associamo ai loro comportamenti caratteristiche, motivazioni o intenzioni simili alle nostre. Secondo alcuni psicologi, tra i quali Nicholas Epley, professore di Scienze del Comportamento presso l’Università di Chicago, questa tendenza potrebbe derivare dalla necessità di creare un senso di maggior controllo sulla realtà che ci circonda, tanto più quanto questa è caratterizzata da un atteggiamento imprevedibile. Ci dimentichiamo che sono diversi da noi e che se vogliamo comunicare con loro è importante comprendere il loro mondo. Tre anni fa ho deciso di lasciare la città e trasferirmi in campagna, a Fiumicello (UD) dove vivo assieme ai miei cavalli. Quotidianamente mi prendo cura di loro:

ogni giorno è diverso. Cambia il tempo, il mio stato d’animo, le loro reazioni. Hanno a disposizione due ettari di parco, due capannine per ripararsi, i loro zoccoli sono senza ferri, possono respirare la terra che calpestano e nutrirsi della sua energia. Loro sono più che animali da affezione, sono diventati miei compagni di vita e... maestri. I cavalli ci stimolano ad esplorare nuovi livelli di fiducia, rispetto, creatività e spiritualità. Sono molto abili nel leggere il linguaggio del corpo e la nostra energia, fornendoci così un feedback autentico e diretto, esente da giudizio. Ci danno la possibilità di guardarci dentro, di comprendere e superare le nostre paure, di colmare quel divario tra chi crediamo di essere e l’immagine che diamo di noi stessi, in un viaggio verso la congruenza e l’autenticità. Ci insegnano a divenire consapevoli degli effetti che i nostri comportamenti hanno sugli altri, facendo da specchio, ci aiutano a ricordare chi siamo veramente e a togliere le maschere che costantemente indossiamo. Divenire consapevoli di quel nostro “interpretare” i loro comportamenti e reazioni può diventare così fonte di apprendimento per noi. Sono animali molto equilibrati e conservano una forte componente della loro natura selvaggia, che emerge quando sono assieme ai loro simili, liberi di vivere le proprie dinamiche sociali. Se vogliamo che si fidino di noi, è importante basare le nostre interazioni sull’onestà, il rispetto reciproco e la sensibilità. Nel 2008 nasce EquiLearning (www.equilearning.it), un centro che offre percorsi di crescita personale e professionale, parte dei quali vengono svolti proprio con la mediazione del cavallo. Si tratta di un nuovo modo di fare formazione, denominato “Horse Assisted Education”: argomenti quali la comunicazione, la leadership, il “team building” vengono “vissuti” sulla propria pelle, grazie proprio all’assistenza del cavallo nel ruolo di “Coach”, in attività che vengono svolte all’aperto. Attraverso la relazione con il cavallo è possibile apprendere molte cose di sé.

L’intero progetto che ruota attorno a EquiLearning è per me la realizzazione di un sogno, iniziato quasi dieci anni fa, quando ho cominciato a studiare il mondo dei cavalli e a cercare un modo per comunicare con loro senza l’uso della forza o di qualsiasi altro mezzo di costrizione, sogno che ha cominciato a prendere forma nel 2004 quando ho avuto la fortuna di conoscere Karin e Gerhard Krebs (titolari di “HorseDream”), che da oltre dieci anni si occupano dello sviluppo della Leadership con l’assistenza del cavallo. Ho seguito i loro corsi in Germania, ottenendo la certificazione come HorseDream Partner. Grazie a loro esiste oggi la “European Association for Horse Assisted Education” (www.eahae.org,) che conta nel mondo più di 150 trainer certificati, il cui scopo è la diffusione di una nuova cultura dello sviluppo personale e professionale, dove al cavallo viene riservato il ruolo speciale che gli spetta. Quest’anno la VII conferenza europea si terrà ad Amburgo, in Germania, dal 6 al 9 settembre. Come unico membro italiano sento di avere una certa responsabilità. E’ mio desiderio pertanto divulgare questo nuovo e significativo approccio allo sviluppo della persona grazie allo speciale contributo dei miei cavalli. I corsi si tengono a Fiumicello (UD), vicino all’aeroporto di Trieste.

EquiLearning di Sonia Struggia Via Cortona 17, Fiumicello (UD). Tel. 0431.91437, Cell. 335.6816129 www.equilearning.it sonia.struggia@equilearning.it Sonia Struggia sarà presente al convegno/evento “Lo Spirito Animale” organizzato da BioGuida domenica 8 maggio 2011 presso l’Hotel Savoia a Trieste

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LA VIA DEGLI ANIMALI

Terapia per l’anima: la storia di Morgana di Andrea Sergiampietri (medico veterinario)

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ontinuando quanto scritto nell’ultima BioGuida desidero raccontare la storia di un cane e della sua famiglia, perché a mio avviso in essa si coglie un aspetto terapeutico importante e bello della relazione tra animale e uomo. Lo strumento diagnostico è l’osservazione, il più possibile priva di giudizio, di quanto si svolge attorno a noi e di come l’animale che ci è vicino mostri in chiaro ciò che in noi è confuso. La terapia inizia già con il riconoscimento, che può essere anche intellettuale, ma non si realizza senza la riconoscenza verso l’animale, un atto di cuore. L’azione come conseguenza di questo pensaresentire.. completa la Terapia. E’ mattina presto, una fredda giornata di Febbraio, Barbara sta cercando di contattare il suo compagno; non si sente bene. Sente il braccio sinistro percorso da un continuo formicolio, fitte di dolore s’irradiano dal centro del petto fino alla spalla mentre un senso di pesantezza la pervade. Si trova al banco dei prodotti biologici, il suo compagno sta tornando a casa, a qualche kilometro di distanza dietro le colline che guardano il golfo. Il telefono di casa suona ma nessuno risponde. Inizia a pensare di farsi accompagnare al pronto soccorso, almeno per un controllo. Improvvisamente tutti i sintomi scompaiono, passano pochi secondi e il cellulare squilla, dall’altro capo la voce di Fabio: “Barbara, Morgana è appena morta”. Morgana, la nera fedele guardiana di casa, aveva 13 anni. Il nostro primo incontro avvenne all’ultimo piano di una palazzina in una rinomata località balneare, lei sulla porta di casa, denti bianchi e abbaio potente, io ancora sulle scale, in attesa che mi facesse entrare. Non era un soggetto facile, un buon curriculum di morsi dati a passanti, benzinai, sportivi della domenica e una

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denuncia per disturbo della quiete pubblica presentata dai vicini di casa. Il ringhio sommesso, le dimensioni di un labrador, il manto nero lucente, sopracciglia folte grigie a delimitare la testa, preoccupantemente simile a quello di uno Schnauzer, erano credenziali da non sottovalutare! Però, conoscendola meglio, si palesava chiaramente qual era il suo peggior vizio, la sua più temibile arma di coercizione: non era possibile fare nulla senza tenergli la mano sulla testa! Morgana pretendeva attenzioni e carezze continue, con un colpo deciso di naso riportava sempre la mia mano sulla sua testa! Era un cane speciale… e i suoi amici, fratelli umani, lo sapevano molto bene. Loro sapevano che ogni comportamento di Morgana non era casuale, non era dettato da istinti pavloviani ma era fatto per richiamare la loro attenzione su un aspetto preciso della loro vita! E questo era quello che rendeva Morgana un cane unico, così come lo erano i suoi coinquilini a 4 zampe, Merlino il gatto e Sara la fiera ed equilibrata cagnolona siberiana. La storia di Morgana è la storia di un rapporto intimo, vivo e dinamico tra un cane e due esseri umani. La particolarità non risiede esclusivamente nel cane o nell’uomo ma è soprattutto nella relazione tra questi tre soggetti; ogni qualvolta questo tipo di relazione viene valorizzata e riconosciuta allora si crea un legame speciale in grado di creare possibilità di crescita interiore per ognuno degli attori, animali ed umani. Quando nella vita di Morgana e Barbara arriva Fabio, si realizza un primo piccolo miracolo. Morgana, apprendo dalla prima visita, non amava i maschi umani, in generale non accettava volentieri persone nuove e non le approvava mai completamente, esprimendo ogni volta una rinnovata diffidenza con abbai esasperanti a denti scoperti. La prima volta che vede Fabio però le cose vanno diversamente. Morgana si alza in piedi, appoggiando le zampe anteriori sulle spalle di Fabio e in silen-

zio lo fissa intensamente negli occhi. I due rimangono in questa posizione per un lungo istante. Da quel momento Fabio non sarà mai più considerato un estraneo. E’ come se fosse avvenuto un incontro da tempo atteso, un riconoscimento reciproco attraverso lo sguardo, gli occhi dell’uomo e dell’animale, attraverso gli specchi dell’anima. Morgana accetta pienamente Fabio, che diventa parte integrante della relazione e della crescita di questo nucleo familiare, da questo momento i comportamenti del cane non saranno più esclusivamente rivolti a Barbara. Quando mi chiamarono nel 2006 il problema non era l’attitudine mordace, allora già presente così come l’insofferenza agli estranei, ma si trattava di una nuova abitudine: Morgana faceva la pipì per casa, faceva a pezzi le traverse assorbenti messe per salvare almeno i pavimenti di legno e distruggeva selettivamente i vestiti di Barbara. Tutto era iniziato qualche mese prima, in un momento in cui non mancavano discussioni e problemi in famiglia; per qualche tempo gli umani si erano dovuti separare. Morgana manifestava una sorta di gelosia con rabbia nei confronti di Barbara ed era rimasta come delusa dall’allontanamento di Fabio. Questi sintomi si erano rivelati fondamentali sia per la scelta di una miscela di fiori di Bach che per il successivo rimedio omeopatico. Il risultato della terapia era stata la scomparsa dell’abitudine di urinare per casa e di distruggere gli indumenti, il tutto accompagnato da un addolcimento di Morgana nei confronti del mondo esterno tale che, al momento dell’udienza, l’avvocato era rimasto sconcertato non riuscendo a vedere nel cane che aveva di fronte quell’animale aggressivo e abbaiante descritto nella denuncia! Ciò che mi aveva maggiormente colpito era come la causa del comportamento del cane dovesse essere ricercata in un evento di vita dei suoi umani. A posteriori mi sentirei di dire che l’accanimento verso le cose di Barbara (i vestiti, ma



LA VIA DEGLI ANIMALI

anche la casa) mostrato da Morgana fosse, forse, la manifestazione di un disagio non comunicato di Fabio. Fortunatamente grazie al miglioramento di Morgana e grazie alle riflessioni dei due umani i rapporti si erano risaldati. Comunque ogni tanto Morgana aveva una ricaduta d’insofferenza al mondo esterno, ma è anche vero che la cittadina d’estate si riempiva all’inverosimile di un’umanità vacanziera e animicamente fluttuante; Barbara e Fabio, che a quel tempo avevano un ristorante, si sentivano come prigionieri in casa loro, costretti a rispettare i ritmi dei turisti, costretti a guadare la folla che si assembrava nella piazzetta antistante il ristorante per tornare a rifugiarsi all’ultimo piano della loro palazzina; l’unico posto dove il vociare delle comitive in festa diveniva un brusio di sottofondo, comunque costante e sempre qualche decibel più alto del fragore del mare. Queste limitazioni del vivere avevano condotto alla decisione di vendere tutto e trasferirsi in campagna, pochi kilometri dal golfo, protetti da un piccolo anfiteatro di colline. Il cambiamento era stato particolarmente apprezzato da Morgana, finalmente libera di girare per campi e boschi. Faceva la guardia alla proprietà annunciando i visitatori quando si avvicinavano alle scale per poi tornare tranquilla vicino al suo Fabio senza esagerare con l’abbaiare. Ma il suo compito di custode della famiglia non era ancora concluso. La nuova casa in campagna aveva vantaggi ma l’inesperienza di vita contadina aveva fatto si che, per eccesso di entusiasmo, Barbara e Fabio avessero intrapreso troppe attività (le capre camosciate per il latte e la simpatia, l’orto, il frutteto, la casa da restaurare, i pastini da pulire..) e poi c’era da capire come e dove vendere i prodotti. Cercavano di fare tutto al meglio e senza risparmio di fatica, senza prendersi un’ora di riposo. Senza rendersene conto erano nuovamente schiavi del “fare”, ma con minori sicurezze sul cosa fare e come farlo rispetto al periodo del ristorante sul mare. Finché un bel giorno Morgana fa una pazzia: Barbara e Fabio sono usciti e l’hanno lasciata in casa, lei sale al secondo piano e salta dalla finestra aperta. Shoccante!! Soprattutto se consideriamo che nella casa precedente stava 40

spesso in terrazzo, al sesto piano! Aveva quindi percezione di cosa significasse essere in alto e fortunatamente non aveva mai provato a saltare la balaustra. Benevolmente Morgana con questo salto si rompe solo una zampa e dopo poco tempo, è nuovamente in grado di fare le sue gite campagnole. Chiedo a Barbara cosa pensi di quello che è successo e lei risponde che, per come si sente schiacciata dalla nuova vita, se potesse si lancerebbe lei stessa dalla finestra e non da un secondo piano! Coincidenza?! I signori non la interpretano come un evento casuale e iniziano a calibrare meglio i loro sforzi verso nuovi e meglio realizzabili obbiettivi. Segue un nuovo periodo di pace con Morgana felice assieme a nuovi amici pelosi, Kira giovane cane femmina triestino, Rambo simpatico e anziano cagnolino dall’inconfondibile sorriso e numerosi gatti. Morgana in questa famiglia aveva il ruolo di mostrare in chiaro quei disagi dell’anima che i suoi umani avvertivano senza riuscirne a focalizzare nettamente le istanze interiori ed esteriori. Imparando ad osservare Morgana, sia nelle piccole cose che nelle grandi azioni, avevano una chiave in più di lettura degli eventi della vita e la possibilità di affrontare piccole e grandi tematiche esistenziali con un focus maggiore e quindi sforzi più efficaci. Le azioni intra-

prese per “correggere il tiro” da Barbara e Fabio portavano serenità e felicità a Morgana permettendole di godere di una sempre maggiore qualità di vita, nella relazione con altri umani, nel poter fare scorribande nei prati, giocare con altri animali, pienamente compresa, riconosciuta e quindi amata dalle sue persone, dalla sua gente. Morgana ci ha lasciati all’inizio di quest’anno. E’ scesa dal divano, forse per andare incontro a Fabio, lui si è chinato, l’ha accolta tra le braccia, per sorreggerla o per istinto, e lei in un istante silenzioso è spirata. Barbara con gli occhi lucidi mi ha confessato che ora devono essere tutti più responsabili, non c’è più Morgana, la guida della famiglia. Non ho una risposta sul perché il cuore di Morgana abbia cessato di battere proprio in quel preciso istante. Però se ascolto il mio cuore di uomo so per certo che è stato il suo ultimo commovente miracolo. Grazie Morgana, davvero grazie di tutto. Andrea Sergiampietri sarà presente al convegno/evento “Lo Spirito Animale” organizzato da BioGuida domenica 8 maggio 2011 presso l’Hotel Savoia a Trieste


GLI INCONTRI

Chiamate il mio avvocato a cura di Mari Valentini

I DIRITTI DEGLI “ALTRI ANIMALI”

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laudia Taccani ed Edgar Meyer sono l’una avvocato e l’altro giornalista, accomunati dalla passione per gli animali e dal bisogno di difenderne i diritti inalienabili. Fanno parte dell’associazione “Gaia Lex”. Dal loro libro “Quattro zampe in Tribunale” (recensito su Bioguida n. 30) prendiamo spunto per intervistare uno degli autori e saperne di più su iniziative e progetti... Com’è nata l’idea del libro? Il libro è figlio della nostra concreta esperienza. Da anni ogni giorno in associazione arrivano decine di mail e di telefonate di persone che ci chiedono aiuto. La nostra esperienza, tra l’altro, non è solo di associazione ma anche istituzionale: Claudia è stata per anni responsabile dell’Ufficio Diritti Animali del Comune di Peschiera Borromeo, io sono stato responsabile dell’analogo ufficio della Provincia di Milano e oggi sono referente dell’Ufficio Diritti Animali del Comune di Genova. Anche le istituzioni sono “bombardate” di richieste di aiuto. C’è, insomma, “fame” di informazione sulle leggi e i regolamenti che normano il nostro rapporto con gli “altri animali”. A un certo punto ci siamo detti: perché non raccogliamo le storie più buffe, più commoventi ma anche più simboliche tra quelle che ci sono capitate? Ed ecco “Quattro zampe in tribunale”. Di che cosa si occupa Gaia Lex, da quando esiste e come agisce sul nostro territorio? Gaia Lex è il centro di azione giuridica per gli animali e l’ambiente creato dall’associazione Gaia Animali & Ambiente Onlus. Nasce nel 2004. Si occupa di intraprendere ogni iniziativa legale opportuna in favore degli animali e dell’ambiente. Nasce per dare una risposta alla richiesta di assistenza legale da parte di cittadini, associazioni e altri soggetti sulle tematiche ambientali, sulla difesa e tutela degli animali: i suoi scopi principali sono quelli di garantire ai cittadini consulenza, assistenza e supporto concreto in materia di tutela degli animali al fine di assicurare un intervento in difesa degli interessi lesi. Si avvale di un pool di giovani avvocati esperti di legislazione

animale e di un coordinatore (Claudia Taccani, appunto) il cui compito è quello di assicurare il miglior funzionamento del centro attraverso il coordinamento dei giuristi e degli esperti di diritto aderenti al centro di azione giuridica. Gaia Lex, ha sede legale presso Gaia Animali & Ambiente Onlus, Corso Garibaldi, 11 - 20121 Milano, ma è operativa in tutta Italia. Le mail sono: gaialex@ fastwebnet.it - segreteria.gaia@fastwebnet. it. Quali sono le vostre iniziative più significative e che volete segnalare? L’associazione Gaia Animali & Ambiente nasce nel 1995. Promuove, da subito, iniziative e campagne di impatto mediatico. Le iniziative realizzate sono centinaia, e migliaia gli animali salvati. Rimando al sito www.gaiaitalia.it per leggere una sintesi di quelle del 2010. Da un lato c’è l’attività diretta sul territorio, dall’altro l’opera di sensibilizzazione e di “creazione” di una cultura più attenta all’ambiente e agli altri animali. Dal 2006 Gaia è titolare della collana editoriale “I Libri di Gaia – Ecoalfabeto” con la casa editrice Stampa Alternativa, con la quale sono stati pubblicati diversi libri sulle tematiche dell’ambiente, dei diritti animali, della sostenibilità, della salute umana e della sicurezza alimentare. Da quest’anno abbiamo inaugurato una rubrica televisiva, in onda su Primarete (canale 18), Telecolor (canale 89), Salute & Natura (canale 199) dal titolo “Zampe pulite”, proprio sull’onda del successo del libro. Tra le iniziative spicca la campagna di adozione a distanza. Non tutti possono adottare un cane o un gatto e non tutti gli animali possono finire in casa: animali che le vicissitudini o un addestramento criminale hanno reso aggressivi o paurosi, animali malati, vecchi. Anche loro, però, hanno diritto a una vita dignitosa, solo con un piccolo versamento mensile. Ci racconti qualche aneddoto o risultato particolarmente confortante in fatto d’animali?

Gaia (e Gaia Lex) ha contribuito a modificare in parte la coscienza dell’opinione pubblica riguardo i diritti animali. Negli ultimi anni in Italia vedo dei progressi: abbiamo buone leggi, come la L. 281/91 sulla prevenzione del randagismo e dell’abbandono di animali d’affezione o la L. 189/2006 che prevede multe importanti e perfino l’arresto in caso di maltrattamento di animali, e abbiamo un movimento di creazione di Uffici Diritti Animali all’interno delle istituzioni che mi fa ben sperare. Ovviamente la strada da fare è ancora lunghissima, soprattutto nel Sud Italia. A proposito della L. 281/91: fino all’agosto del 1991 in Italia gli animali che finivano in canile venivano soppressi dopo 10 giorni. Facevo volontariato in un canile pubblico. A fine settimana, chiedevamo al gestore: “domani a chi tocca essere siringato?” Lui ci indicava 10-15 cani spaventati. Noi ne sceglievamo 1 o 2 da salvare: le risorse non ci permettevano di più, e ci toccava lasciare gli altri al loro destino. Viola, la cagnetta con la quale ho convissuto per tanti anni, era una di loro: salvata il giorno prima della soppressione. Dall’agosto 1991 tutti i cani accalappiati, grazie alla L. 281, hanno diritto di vita. Non vengono più soppressi. E della tua storia personale che ti lega a loro? Ho deciso di diventare ambientalista e animalista (e giornalista) da bambino, passando davanti a un serraglio per cani da caccia in un paesino della Val Seriana. Quei poveri cani erano tenuti in modo indegno: magrissimi, in mezzo al fango e ai loro escrementi in box piccolissimi, quasi senza potersi muovere. Nonostante ciò erano affettuosissimi, cercavano le carezze attraverso le sbarre. Era la prima volta che vedevo con i miei occhi la crudeltà dell’uomo nei confronti degli altri animali, e non mi sembrava possibile quel trattamento “inumano”. Poi ho scoperto che era la “normalità”. Non mi sono voltato dall’altra parte, ho deciso che avrei agito. Non ho più smesso.

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PAROLE E MUSICA a cura di Mari Valentini

Michel Bovay, Laurent Kaltenbach, Evelyn De Smedt

Zen (Excelsior 1881 edizioni)

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e abbandoniamo e dimentichiamo il corpo e lo spirito, potremo addentrarci nella casa del Buddha”, recita un detto dell’antico maestro Dogen Kigen. E solo con la mente nel corpo, semplicemente stando seduti, in zazen, si realizza l’esercizio e lo spirito di tutti i giorni. I tre autori di questa raffinatissima pubblicazione sono discepoli di Taisen Deshimaru, (1914-1982), che per primo ha diffuso e tramandato la tradizione Zen in Francia e in Occidente. Essi lasciano che in questo libro affiorino le parole e le bellissime immagini dei cinque anni trascorsi dal Maestro al tempio della Gendronniére: ovunque il lettore si soffermi tra i pensieri e i momenti di vita quotidiana nel tempio, si avverte la forza ed il fascino del suo insegnamento potente. La parola giapponese Zen, Ch’an, in cinese, infatti proviene dal sanscrito dhynana, ossia meditazione; eppure, sebbene profondamente legata alla tradizione buddista, lo Zen non è una religione in senso stretto ma l’atto dello stare seduti, la via per cui assistendo alla propria esistenza nel respiro calmo e regolare, si realizza la consapevolezza dell’eterno fluire di ogni essere nel mondo, che pervade l’universo.

Simon Tofield

Simon’s Cat in viaggio (TEA edizioni)

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n libro d’animazione che non ha bisogno delle parole per essere sfogliato e inseguito tutto d’un fiato. Il protagonista è un gatto ciccione e impiccione che non esi-

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ta a mettersi nei guai con tutto ciò che è nel suo orizzonte, dal micione del vicino al suo remissivo padrone, ed alle allegre famigliole d’animali (riccetti, gufetti, picchi, gallinelle e conigli) incontrate nel suo viaggio, oltre la palizzata del giardino di casa. Il gatto di Simon esplora un mondo fantastico e surreale che talvolta mette a dura prova la sua pazienza sorniona, non ultima quella del suo autore che, con tratto originalissimo, lo ha reso noto anche ai numerosissimi lettori-visitatori già con il primo lavoro dedicatogli, e pubblicato in oltre 20 paesi per quelli di TEA (Tascabili degli editori associati) e poi proposto sul sito www.simonscat.com che lo ha consacrato alla notorietà dei suoi numerosissimi fans su You Tube.

David Satanassi

Anima Animale Salute primordiale e malattie domestiche: convergenze semantiche nella coevoluzione animale/uomo (Edizioniandromeda)

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na pubblicazione provocatoria sulle relazioni di coabitazione tra uomo e animale. L’autore affronta la questione poco indagata in veterinaria e medicina sul “perchè”, talvolta, l’animale si ammali a contatto con l’uomo. Tuttavia lo fa scavalcando pietismi e buonismi diffusi, poichè questo lavoro affronta anche il concetto di “sanità”, che la tradizione medica occidentale ha strategicamente by-passato e poco indagato rispetto alla “malattia” perdendo di vista “gli occhi del malato”. L’autore si interroga inoltre su un’altra verità emergente della nostra contemporaneità: in una fase di difficile socializzazione gli uomini spesso cercano conforto negli animali, cosiddetti da compagnia, incapaci di trovare equilibrio e centralità in loro stessi. Purificando così la “sana bestialità” dei nostri amici a quattro zampe e volendo trovare in loro, oltre che il corpo, anche l’anima, l’anima animale. Ma se la malattia degli animali domestici non è dunque un male necessario, come quelli bradi dimostrano evidentemente, essa non finisce per divenire forse una conseguenza per chi non si adegua ad una reale volontà di guarigione, e dunque di cambiamento?

Carl Van Vechten

Una Tigre in casa (Elliot edizioni)

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l gatto e l’occulto, il gatto e il folklore, il gatto e la legge, il gatto e il teatro, il gatto e la musica, il gatto nell’arte, il gatto nella narrativa, il gatto e il poeta…L’autore traccia un profilo dei felini che, in questo libro, scavalca gli anni trenta del ‘900, in cui fu scritto, per attraversare le storie di ogni tempo e dimensione. Il gatto, sua maestà, è stato ed è una sorta di divinità, un compagno per le streghe dal Medioevo ad oggi, l’animale preferito di Maometto nella cultura islamica, l’amico di Rechelieu nella Francia del 600, il favorito dei poeti più intriganti della nostra tradizione letteraria europea nei tempi moderni, esaminato in una straordinaria panoramica di storie d’amore tra felini ed umani di ogni epoca.Dall’anno della prima edizione di questo libro, ogni autore che abbia voluto scrivere su questa affascinante creatura ha seguito la strada che Van Vechten ha spianato in questo lavoro: ossia descrivere la vastissima letteratura dedicata ai felini. In esso si ritrovano innumerevoli aneddoti, eventi e tradizioni riguardanti la loro mutevole ed affascinante natura, con trame che sfiorano l’occulto e la presenza del folklore, nella musica, nell’arte e nella letteratura. Tra riferimenti letterari, narrati con intelligenza, grazia e ironia, ed arricchiti da bellissime illustrazioni, questo libro ripropone un amore antico tra uomo e gatto che non può essere scalfito e incrinato, così come hanno creduto molti artisti di tutti i tempi. Per esempio gli Orientali, che sono più saggi di noi, per quanto riguarda i gatti, attribuiscono loro la capacità di prevedere il futuro, di muoversi sul confine sottile che separa il naturale dal sovrannaturale, il conscio dal subconscio. Permettono persino al gatto d’avere i propri fantasmi, cos’ come nel caso accaduto nel 598 d.C., sotto la dinastia Sui, in cui l’imperatore aveva condannato suo genero, che con la moglie si era servito di gatti fantasma a danno dell’imperatrice ed una sua dama, facendole ammalare simultaneamente…



PAROLE E MUSICA a cura di Francesco Giordano

The Marsalis Family

Music Redeems (Universal)

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na famiglia di musicisti e che musicisti ! Ellis Marsalis, piano; Branford Marsalis, sax; Wynton Marsalis, tromba; Delfeayo Marsalis, trombone; Jason Marsalis, percussioni. Un vero e proprio microcosmo di jazz moderno che corre nel sangue di un’intera famiglia. I Marsalis hanno realizzato una serie di concerti dove hanno espresso il loro straordinario talento: “Music Redeems” è la testimonianza di una performance live tenutasi il 15 giugno 2009 al Washington D.C. Kennedy Center nella quale, attraverso 12 tracce e oltre un’ora di musica, questi grandi musicisti hanno offerto uno straordinario spettacolo. Con l’apporto vocale di Ellis III Marsalis, del piano di Harry Connick Jr., delle percussioni di Herlin Riley e del basso di Eric Revis, “Music Redeems” è un progetto che vuole inoltre supportare l’Ellis Marsalis Center for Music, un centro educativo facente parte del New Orleans Musicians’ Village, che era stato concepito da Branford e Connick nel 2005, prima che l’uragano Katrina devastasse il Centro. Il disco offre alcuni pezzi di grande spessore interpretati in chiave jazz e orchestrale come “Donna Lee” di Charlie Parker dove Wynton e Jason duettano, o ancora in uno standard New Orleans “Monkey Puzzle” di James Black dal forte sapore bop e nel quale l’intro al sax di Brandford è un omaggio al sassofonista Nat Perrilliat, interprete nel 1960 dell’originario pezzo. Ellis dal canto suo offre alcune sue composizioni: dalla neo classica “After”, a “Syndrome”, per un interplay di intrigante swing dell’intera famiglia.

Pauline London

Under The Rainbow (FunkyJuice Rec.)

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a destato molto interesse e un ottimo successo internazionale il debutto discografico di Pauline London, “Quiet Skies“ nel 2004. Cantante, autrice e compositrice, Pauline si fa notare dai primi anni ’90 grazie a una concezione musicale a 360 gradi: nel suo stile confluiscono pop, jazz, sonorità latine, richiami rock. Si esibisce in numerosi jazz-club e festival italiani ed europei e, dopo il debutto discografico, è

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guest vocalist dell’album “My Favourite Beats“ dei Dynamic Four, quindi è ospite del Nu Note Lounge Fest di Mosca e partecipa come vocalist ai CD “Spectrum” e “Jazz Gang 2” dei Barrio Jazz Gang. Il nuovissimo “Under the Rainbow” vede Pauline London alle prese con un lavoro dalle accattivanti sonorità. Il titolo del disco è un esplicito richiamo al celebre standard “Over the rainbow”, a significare il grande amore e rispetto per il songbook americano ma, nel contempo, il desiderio e la capacità di trovare un proprio percorso musicale che, traendo spunto dall’insegnamento di quei grandi del passato, può esprimersi liberamente nel presente. I tredici pezzi proposti viaggiano attraverso sonorità latine dal profumo di bossa, pop sofisticato e richiami jazzy: nel CD troviamo raffinate riletture di alcuni standards e cover pop e brani inediti. Fra questi ultimi basta menzionare “I still miss you” il cui sapore jazz latino affascina e cattura sin dal primo ascolto. Richiami di samba e bossa nova si apprezzano in “Amor para sonhar”, “Meu amor meu coracao”,” Change partner”, pezzo portato al successo da Frank Sinatra. Ancora la cover di “Breakout” degli Swing Out Sister e la conclusiva “Senza Fine” interpretata in chiave jazz.

Message Combo

All I Need (Funky Juice Rec.)

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Message Combo sono un progetto musicale che ruota attorno al batterista Leonardo Cesari e alla vocalist Sarah Corbò. La formazione ha appena pubblicato un EP dal titolo “All I Need” per la Funky Juice Rec., la label indipendente romana specializzata nella pubblicazione di ottimi lavori in ambito electro-pop e nujazz. Cesari, figlio del grande pianista jazz Umberto Cesari, inizia a suonare la batteria a cinque anni, seguito inizialmente dal padre e successivamente da Giovanni Cristiani, Roberto Gatto, Maurizio de Lazzaretti, Agostino Marangolo. Nella sua carriera ha collaborato, fra gli altri, con Alex Britti, Tiromancino, Sergio Cammariere, Alex Baroni, Daniele Silvestri, Roberto Ciotti, Ares Tavolazzi e si è distinto, oltre che come batterista ethno jazz, anche come produttore lounge e compositore di musiche per il cinema e la televisione. In questo lavoro confluiscono tutte le sue esperienze maturate sin qui: dal jazz, alla musica da film, dalla lounge più sofisticata ed elegante, a sonorità afro-americane. Il brano d’apertura dell’EP, riproposto in fondo anche in versione extended mix, e che dà il titolo al lavoro, è un esempio di come sonorità diverse

riescano a fondersi con particolare suggestione: al pop elegante si assemblano richiami etnoorientali e atmosfere cinefile; energia funk e jazzy pervade la successiva “Free”, mentre profumi di jazz latino riempiono la seguente “My Tree”. Ancora richiami jazz in “Back Again”, “Invasion” e in “The Line”, mentre “Clouds” si riempie di sonorità chill e lounge. Ancora un progetto di ottimo spessore per la la Funky Juice Rec. di Roby Colella che ha anche partecipato allo sviluppo e al concept del disco.

Tommy Emmanuel

Little By Little (Favored Nations Records)

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l chitarrista australiano Tommy Emmanuel è considerato uno dei più grandi virtuosi della chitarra in circolazione. Dall’esordio dei successi elettrici fino ai brani acustici che lo hanno reso famoso in tutto il mondo, il suo percorso musicale corre sempre lungo le sei corde. Esecutore e compositore di gran parte dei brani che compongono il suo brillante repertorio, Tommy Emmanuel nasce nel 1955 a Musweelbrook in Australia; inizia a suonare la chitarra all’età di 5 anni e, fin dagli esordi, viene fortemente influenzato da due grandissimi artisti: Chet Atkins ed Hank Marvin. Tra i suoi riconoscimenti spiccano una nomination al Grammy Award nel 1998 con Chet Atkins per il CD “The Day Fingerpickers took over the world” e la vittoria del Nammy (Nashville Music Award) nel 1997. Partecipa insieme al fratello Phil alla cerimonia conclusiva alle Olimpiadi di Sidney 2000. La tecnica di Emmanuel ne fa un vero mostro sacro della musica contemporanea, capace di imporsi anche tra gli addetti ai lavori per la sua capacità di innovare, da un punto di vista tecnico, l’approccio con la chitarra. Il nuovo doppio “Little by little”, sin dalle prime note dell’iniziale Halfway Home, entusiasma per la tecnica sorprendente e l’abilità di creare melodie che catturano l’ascoltatore. Si tratta di un lavoro ambizioso, ricco di spunti, dalla delicata ispirazione fingerpicking. A partire dallo splendido arrangiamento di “Tapestry” di Carole King, alla rilettura di “Moon River” nella quale, accompagnandosi con una chitarra Gretsch Synchromatic, canta il grande pezzo di Henry Mancini. Ancora “Mountains of Illinois”, scritta da Pat Bergeson, una ballata blues a metà strada fra Chet Atkins and Joe Pass. Spaziando fra generi, Emmanuel ha realizzato con “Little by little” uno dei più convincenti lavori della sua carriera.




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