BioGuida 38 - Autunno 2012

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AUTUNNO 2012

N. 38 Trimestrale di ricerca olistica e 2,90

ITINERARI DELLO SPIRITO



BioGuida

ITINERARI DELLO SPIRITO n° 38 autunno 2012 Trimestrale di approfondimento e ricerca olistica. Aut. Reg. Tribunale di Trieste n° 1067 del 26/03/03

in questo numero

Testata iscritta al ROC n.16994. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 1 CNS TS

Editore: BioGuida Edizioni di Pierpaolo Bon Sede: Piazza Vico 7 B, 34131 Trieste (TS) Tel. 040.3229773 - Fax 040.9890285 Info-line: 338.8852117 info@bioguida.com - ppbi@bioguida.net Sito web: www.bioguida.com Abbonamenti: 040.3229773 - 338.8852117 info@bioguida.com CCP 51506707 Pubblicità e Marketing: 338.8852117 ppbi@bioguida.net Impaginazione: Luglio Fotocomposizioni, Trieste

La via interiore: Paura e Pan: le origini della paura e dell’ansia

I luoghi:

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Fondamentali di Ikebana

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L’ombra del Trauma

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La via delle stelle:

Direttore responsabile: Mari Valentini Direttore editoriale: Pierpaolo Bon

I colori dello Zodiaco

Elisabetta Conti, antropologa, iridologa. Rodolfo Carone, ass. Gendai Reiki Italia. Manuela Gatti, consulente di salute naturale.

Dare e condividere: intervista a Maka’ala Yates

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Parole e musica:

La via del cibo: .......................................................................................

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La via degli animali: Animali e igiene domestica

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Gli incontri:

Cibo ed emozioni

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L’iride in “bianco e nero” .............................................................

Recensioni CD

Gianluigi Giacconi, psicologo. Francesco Giordano, critico ed esperto musicale.

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La via della scienza: Pulirsi con l’acqua

I nomi di questo numero: Donatella De Colle, psicologa, psicoterapeuta.

Bio-Scuola: educare i Bimbi Nuovi

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Stampa: Mosetti Grafiche, Trieste. La riproduzione anche parziale di immagini o testi deve essere autorizzata dall’editore. La rivista viene distribuita esclusivamente in abbonamento postale o in punti selezionati e autorizzati. Nessun allegato alla rivista è da considerarsi tale se non esplicitamente autorizzato. L’editore si mette a disposizione degli autori delle cui opere non sia stato possibile risalire alla fonte. I diritti di immagini e loghi pubblicitari sono forniti dai clienti dietro loro autorizzazione e responsabilità.

I luoghi della BioGuida

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Recensioni libri

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Roberta Giurissevich, astrologa. Michele Proclamato, simbolista. Andrea Sergiampietri, medico veterinario, omeopata. Disegni e immagini: Cristina Bernazzani, Manuela Frisone, Gianni Maran, Moreno Tomasetig (quando non diversamente specificato)

In copertina: “Melograni” di Alpina Della Martina

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EDITORIALE

Mare sacro Viandante non c’è via la via si fa con l’andare Antonio Machado

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alvolta tutti i mari sembrano uno solo, ma se la traversata è lunga, ecco che ognuna delle tappe ci regala un altro mare. In Occidente il mare è simbolo del tempo, del viaggio, dell’avventura, del fascino dell’approdo. Il mare di Ulisse è metafora di formazione, spazio che si apre all’ intelligenza, all’azione, al timore del vuoto e della paura, alla sfida e al coraggio di osare l’ignoto; il mare che tutti abbiamo amato e temuto fin da bambini dalla riva, prima che cominciasse la nostra avventura nel mondo. Il Mediterraneo infatti è da sempre, rispetto ai grandi oceani, un mare materno, amabilmente chiuso, accudente, ci sta discreto attorno come un abbraccio silenzioso, è il mare della vicinanza, dell’intimità, il mare della nostra storia, della nostra cultura, della nostra origine, della nostra matrice segreta. E’ il mare che segna la vita eterna delle onde, solo talvolta è un mare oscuro e minaccioso che desta spavento ai naviganti delle sue rotte. Per cui ci si immette sempre sulla sua via fiduciosi, augurandosi che il percorso sia lungo e che non si debba temere l’ira degli Dei: si può approdare nei suoi porti di madreperla e di coralli, d’ebano e d’ambre, dai profumi inebrianti. Meta che non muta nell’ anima di tutti i viandanti è Itaca, l’isola più antica e sacra, per essa il pensiero è costante, ed è inutile affrettare il viaggio: è invece auspicabile che l’isola che ci ha dato il bel viaggio basti a ricordarci che mai altrimenti lo 2

avremmo intrapreso, che mai altrimenti ne avremmo compreso il significato, scrive con superba bellezza lo scrittore greco K. Kavafis. Ma il nostro mare sa anche essere un congedo fraterno, che ci accompagna con la sua ghiaia bianca e il suo sale azzurro, che ci saluta con la luce della sua infelicità, che ci ha saputo dire molte cose, nei millenni, del suo misterioso destino. Un mare che sa donarci speranza e saggezza, che ci lascia andare amorevolmente come siamo venuti dalla sua fluttuante e morbida sostanza, come si legge inve-

ce nello struggente “Saluto al mare” del poeta N. Hikmet. Nella culture orientali al contrario, i mari e i fiumi, sono parte integrante della natura, dell’impermanenza, e delle leggi dell’umano e cosmico divenire. Agli eroi, che combattono contro i draghi d’acqua, non occorre scoprire la verità sfidandone i pericoli perchè il mare della conoscenza, della saggezza e della spiritualità, si trova nello scrigno prezioso di sè stessi. “Il cielo copre, la terra sostiene” recita infatti una formula essenziale del Taoismo, a indicare

la posizione di tutti i princìpi cosmici, di cui l’uomo non è che specchio. In massima antitesi con l’Occidente, non è necessario spingersi tra fari nomadi, ma affidarsi a quelli che brillano nelle nostre costellazioni interiori: l’Odissea risiede nel fluire di ogni creatura, cosa, elemento, in assoluta armonia con la natura. L’Itaca nel pensiero dell’Oriente è un percorso dello spirito che si immerge nel mare del proprio cuore, senza tentare di comprenderne il significato. Acqua, fuoco, legno, metallo, terra sono i pilastri dell’universo e non vanno osteggiati; al contrario, l’eroe saggio è colui che non interviene nell’ordine supremo, perchè il male nasce proprio dal tentativo di rompere il grandioso equilibrio della sua siderale e potente perfezione. E’ questo il mare che il pittore Gianni Maran ha raccontato in alcuni suoi dipinti, scegliendo grandi poeti del mare, come Kavafis e Hikmet, per esempio. Non è un mare didascalico il suo, ma tutti i mari assieme, quelli conosciuti ed amati e quelli che si devono ancòra scoprire. Un mare colorato e vitale, frizzante e ricco, contagioso d’allegria, fatto di geometrie leggere. Di onde e pesci, ora mossi dal vento salmastro, ora placidi e quieti sotto fondali imprecisati. Che ci attraversano veloci con gioia rapida. Il mare prima di tutto. Per un’essenziale bibliografia del mare: A. Baricco, “Oceano mare”, ed Rizzoli. C. Magris, “Itaca e oltre”, ed Garzanti. J. Michelet, “Il mare”, ed. Il melangolo. P. Matvejevic, “Mediterraneo (Un nuovo breviario)”, ed. Garzanti. M. Vincent, “Mediterraneo mare interiore”, ed. Feltrinelli. Mari Valentini marivalentini@libero.it


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LA VIA INTERIORE

Paura e Pan: le origini della paura e dell’ansia di Gianluigi Giacconi (psicologo)

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aura, panico , fobia, ansia, apprensione, preoccupazione, timore, fifa, spavento, terrore… Nomi diversi per definire forme e intensità diverse dello stesso fenomeno. Un insieme sinergico di sintomi e reazioni fisiologiche , emotive, mentali ed energetiche con cui spesso combattiamo, che sono causa di disagio e sofferenza. “Gli attacchi di ansia intensa, e di panico sporadici, in condizioni di stress particolari, colpiscono il 30-35% della popolazione. Gli attacchi di panico più gravi colpiscono il 3 - 4% della popolazione” (G.M. Bressa e C.Massi, “Il disturbo da attacchi di panico DAP”, ed. NIS 1996). Gli esperti la definiscono “la sindrome di fine millennio” per la sua massiccia diffusione (C. Nazzi “Ansia sindrome di fine millennio” , articolo pubblicato su Il Friuli n.3, 1999). Gran parte delle chiamate urgenti al pronto soccorso ospedaliero, confessano i medici, sono di natura ansiosa e determinate da crisi dovute ad attacchi di panico. In campo clinico vi è ancora molto smarrimento riguardo alle cause e ai rimedi; spesso chi soffre di questi disturbi viene trattato con psicofarmaci, antidepressivi, ipnotici, con un effetto tampone non risolutivo nei migliore dei casi ma, più frequentemente, con un’ intossicazione farmacologica non risolutiva, aggravata da sintomi collaterali debilitanti nel peggiore dei casi. Senza tener conto di quanto facilmente questi farmaci possano dare assuefazione e creare una dipendenza, richiedendo dosi sempre maggiori per ottenere risultati soddisfacenti. Personalmente verso i 25 anni ebbi occasione di sperimentare crisi di questo tipo: conosco bene il disagio e persino la disperazione causate dalla comparsa di emozioni come il panico, l’ansia e la paura. Anche grazie a tale esperienza è nata la scelta di indirizzarsi con passione allo studio di soluzioni per questo fenomeno strano e poco compreso, a 4

volte così difficile da gestire da parte di chi ne soffre. Il vero problema è che la nostra cultura celebra oggi più che mai i fasti dell’autocontrollo e della “performance”. E’ sempre più ostile agli istinti, alle emozioni, alle energie naturali. Ciò porta a combattere contro noi stessi e la nostra energia vitale, cercando di eliminare qualsiasi cosa affiori in modo poco pacato e non controllabile. Molti odiano la paura in tutte le sue forme, collegandola con l’idea di essere considerati deboli e insicuri, persino vigliacchi. Alcuni non ne sopportano l’intensità e temono che questa energia (perché, in fondo, di questo si tratta) li possa travolgere e trasportare in un inferno senza fine. Molti pensano che la paura possa limitare il proprio potere personale e diminuire l’efficienza: “Vorrei, ma la paura non me lo permette”. Altri provano vergogna soltanto all’idea che qualcuno scopra la loro “vulnerabilità e fragilità” emotiva; si sentono umiliati perché la loro naturale sensibilità fa percepire la propria ansia e paura. Persone sensibili con l’impellente necessità, a volte ossessiva, del controllo; persone fortemente ipocondriache o eccessivamente dipendenti dai giudizi esterni, oppure persone pessimiste e ten-

denti a scorgere pericoli ovunque hanno più facilità a soffrire di disturbi ansiosi o fobici-ossesivi (“il pauroso non sa cosa significa essere soli: dietro la sua poltrona c’e sempre un nemico”, scriveva F. Nietzsche). Costoro farebbero carte false per evitare la paura ed eliminarla dalla loro vita; consumando inutilmente energia per reprimerla, con conseguenze talvolta drammatiche per la loro esistenza. Il cuore del problema è in realtà lo scarso addestramento che abbiamo nel trattare con amore le nostre emozioni. Se cerchiamo di evitare la paura perché la giudichiamo negativamente, ci troviamo ad evitare tutte quelle situazioni che contengono percentuali di rischio, di non totale sicurezza, fino ad escludere le esperienze nuove, perché sconosciute. Ma l’ansia e la paura non risparmiano nessuno: perché? Perché la paura nell’essere umano è un fenomeno endemico e permanente. La paura fa parte dell’istinto di sopravvivenza della natura umana e pertanto non può venire soppressa. Combatterla rafforza la sua presenza: è proprio questa la vera causa di tutti i problemi ad essa correlati.


Nell’antica Grecia la natura e la sessualità libera e sfrenata avevano una valenza divina ed erano rappresentate dal dio Pan. L’uomo moderno combatte nel suo immaginario e nella realtà il dio Pan in diversi modi. Teme e combatte i suoi istinti, la sua libido, le sue energie naturali ed emotive. Per aderire ai modelli ideali di perfezionismo e controllo, l’uomo moderno rifiuta, misconosce e rinnega la sua natura, che a sua volta si ribella e lotta per affermare la sua dignità di esistere. Il nostro rifiuto o la nostra lotta contro Pan, con “l’animale che mi porto dentro“ come direbbe Franco Battiato), con quel bambino sensibile e vitale che mal si adatta alle coercizioni moralistico-razionali della cultura moderna, che pare aver tanto dimenticato le proprie origini. Da un punto di vista squisitamente psicologico, l’uomo moderno non è molto diverso dal suo primitivo progenitore. Il nostro sistema percettivo rileva i segnali considerati pericolosi dal nostro sistema cognitivo di valutazione: in una frazione di secondo avviene una meravigliosa reazione neuroendocrina che predispone la macchina psicofisica ad affrontare il presunto pericolo. L’attenzione aumenta, le pupille si dilatano, il cuore pompa forte, la respirazione si modifica, la muscolatura si tende, il corpo è percorso da vibrazioni interne, il sangue fluisce alle estremità, le mani sudano, sostanze energetiche ed eccitanti vengono sparate nell’organismo, la pressione del sangue aumenta, la macchina si prepara…

La paura ci permette perciò di reagire tempestivamente ed energicamente, rivelandosi quindi di estrema utilità: ci consente di essere vigili e prudenti prima di agire, stimola cautela nelle scelte e nei comportamenti, fa vibrare e ci mantiene vivi. Ogni qualvolta ci imbattiamo in rischi e novità, abbiamo come compagna di strada la paura. Ed essendo ogni itinerario di sviluppo personale costellato di rischi e ricco di novità, chiunque voglia realmente mettersi alla prova per cercare di cambiare dovrà trovare modo di fare amicizia con questo sentimento, oppure rassegnarsi a vivere il tutto in maniera ansiosa e conflittuale. L’integrazione somato-psichica è un toccasana per chi desideri imparare ed accettare, gestire e risolvere le sofferenze legate alla paura. Come tutte le emozioni, anch’essa scompare velocemente proprio quando non viene contrastata. Respirare profondamente e rimanere rilassati, facilita questo flusso e limita il conflitto, in particolare modo per ciò che riguarda il suo aspetto somatico. Per i casi più gravi è utile abbinare a tale percorso un lavoro individuale di cura e di disintossicazione, coadiuvato da un medico ed uno psicologo, con l’obiettivo di scaricare il sistema nervoso dalle tensioni, di decondizionare i pensieri attivanti, e sboccare il sistema muscolare e respiratorio. Fondamentale sarà infine cambiare il contesto, la cornice interpretativa individuale, verso l’emozione stessa e la sua sintomatologia, trasformando cosi un nemico in un alleato: riportando a casa Peter Pan (che coincidenza di

nomi!) dall’isola che non c’è, dove si era dovuto rifugiare, poiché la realtà attuale sembra non essere più in grado di accogliere i bambini sperduti, i giochi, la follia, il divertimento, l’emotività, gli istinti delle nostre parti infantili e primitive Fare pace con il nostro vero essere: questa è la strada della guarigione! Imparare a fare amicizia e convivere con le nostre paure, insegnando ai nostri figli (e ai genitori in genere) che è normale avere paura, abituandoli a sviluppare contesti, in cui essa sia comprensibile. Ciò può essere molto importante per stare meglio con noi stessi, per raccogliere i molteplici doni e le innumerevoli sfide che la vita ci presenta, per allargare il nostro spazio di amore incondizionato e accettare la nostra umana natura emotiva, istintuale e sensibile. “La nostra peggiore paura non è quella di essere inadeguati: la nostra paura più profonda è quella di essere potenti oltre misura. È la nostra luce, non l’oscurità che fa più paura. Ci chiediamo: ‘chi sono io per credermi brillante, fantastico, pieno di talenti e favoloso?’. Piuttosto: chi sei tu per credere di non esserlo?”. Nelson Mandela Bibliografia: G.M. Bressa e C.Massi “Il disturbo da attacchi di panico DAP” Ed. NIS 1996 G. Jampolsky “Amare è lasciare andare la paura” Ed. Macro, 1992. G: Nardone “Paura, panico e fobia”, Ed. Ponte alle Grazie, 1993. S.Jeffers “Conosci le tue paure e vincile”, Ed. Oscar Mondadori, 1993.


LA VIA DELLE STELLE

I colori dello zodiaco di Roberta Giurissevich (astrologa)

“I

l colore è la sensazione ottica prodotta sulla retina dal vario riflettersi dei raggi luminosi” (www.joetex.it ). Le radiazioni luminose emesse dalla luce sono in parte assorbite e in parte riflesse dai colori. La luce è energia che si propaga attraverso onde elettromagnetiche, costituite da vibrazioni di particelle elementari, i cosiddetti fotoni. Queste vibrazioni esercitano su di noi un potente influsso riconosciuto e considerato utile per la cura delle malattie fin dai tempi più remoti. Già presso gli antichi egizi e i greci la luce e i colori venivano utilizzati a scopi curativi. Anche la scienza dell’antica civiltà cinese e di quella persiana hanno individuato importanti collegamenti tra colori e reazioni fisiche. E’ infine abbastanza nota la correlazione tra la vibrazione dei colori principali e i sette chakra, o centri energetici dalla medicina ayurvedica. Se nell’universo tutto è energia in forma più o meno densa, anche i pianeti emettono vibrazioni che rispecchiano la frequenza di quelle dei colori principali. Ciò spiegherebbe come mai un individuo nato con il Sole in Ariete (segno governato da Marte) o con un Marte importante nel proprio tema natale, prediliga il rosso, a differenza di chi, aven-

do il Sole in Pesci (segno governato da Nettuno), apprezza maggiormente il violetto. Se si ammette che i pianeti siano in grado di influire sulla psiche e sulla percezione umana della realtà, ogni individuo sarà in miglior sintonia con determinati colori a seconda del segno (o dei segni) e dei pianeti che maggiormente caratterizzano il suo tema di nascita. Vale la pena qui di seguito elencare le principali analogie tra i segni zodiacali, i pianeti e i colori. L’irruento Ariete e il suo governatore Marte corrispondono al colore rosso intenso e, come pietra, al rubino. Marte, che per gli antichi era il dio della guerra, si associa anche al ferro come metallo. Il rosso rispecchia perfettamente le caratteristiche del primo segno di Fuoco che si identifica con l’azione, la passione, la forza e la potente energia di iniziatore; è il colore collegato al primo chakra e la cromoterapia lo sconsiglia in caso di insorgenza dei disturbi associati in astrologia medica al pianeta Marte, quali infiammazioni, febbri, stati ansiosi e fenomeni di ipertensione. L’operoso Toro si associa alle tinte tenui dal rosa all’azzurro pastello, mentre Venere, il pianeta governatore del secondo segno, corrisponde al verde; la pietra associata a Venere è lo smeraldo. Il rosa si associa naturalmente al femminile e all’idea di bellezza, inoltre chi ha una Venere dominante nel proprio

oroscopo è particolarmente sensibile e ricettivo nei confronti della terra e della natura, dove il colore verde prevale in varie forme, soprattutto nel mondo vegetale. La letteratura fa corrispondere il socievole segno dei Gemelli, caratterizzato dalla spiccata intelligenza e propensione per il piano mentale, al giallo e al topazio. In cromoterapia il giallo si suggerisce per migliorare la concentrazione e favorire l’apprendimento. Mercurio, il governatore del secondo segno, pianeta dell’intelletto e della comunicazione, che nella mitologia greca era il messaggero alato degli dei, si associa all’azzurro, il colore dell’aria, che è l’ambiente di trasmissione delle idee e dei pensieri e alle tinte cangianti, rispecchiando così la facoltà di questo pianeta di creare connessioni. Al “romantico” Cancro, segno acquatico governato dalla Luna, corrispondono il bianco argenteo, i colori delicati e tra le “pietre” la perla. Come la Luna brilla di luce riflessa anche il colore bianco ha la caratteristica di riflettere più di ogni altro tutte le radiazioni cromatiche. In modo analogo, chi è fortemente caratterizzato dal quarto segno esprime una natura ricettiva estremamente sensibile a ciò che lo circonda, in grado di cogliere e, quindi, “rispecchiare” (similmente alla Luna) gli stati d’animo e le atmosfere esterne. In cromoterapia il bianco protegge dalle energie negative. L’ardente Leone governato dal Sole si associa all’oro e all’arancione, la pietra corrispondente è il diamante, la cui caratteristica principale è la purezza, come il cuore, organo rappresentato dal quinto segno, simboleggia la parte più pura dell’uomo. In cromoterapia il giallo viene consigliato a chi ha responsabilità dirigenziali ed è controindicato in caso di tachicardia. La Vergine, secondo segno di Terra, che cade nel periodo delle messi e dei raccolti in agricoltura, è caratterizzato dall’estrema concretezza e si riflette nei toni del marrone fino al beige e al


verde. Il verde si consiglia come rimedio per curare fenomeni di somatizzazione, che in astrologia medica sono messi direttamente in relazione proprio con il sesto segno. La Bilancia (anch’essa come il Toro governata da Venere ma a un’“ottava” superiore) si rispecchia nelle tinte pastello dal rosa al verde, la sua pietra è il quarzo rosa. Come la Bilancia è simbolo di equilibrio, anche il verde si pone esattamente al centro della scala cromatica. Lo Scorpione, segno della passionalità, che vede come suoi governatori Marte per l’astrologia classica e Plutone per quella moderna, si associa ai rossi dal porpora al magenta e al nero, per la dominante plutoniana: Plutone-Ade, presso gli antichi era dio degli inferi, corrispondente dunque al mondo “ctonio”, sotterraneo, dell’inconscio e della notte. Tra le pietre gli sono associate il rubino e la malachite. Il nero non riflette alcun raggio luminoso, in cromoterapia viene suggerito come protezione dalle influenze negative. Il Sagittario, segno degli alti ideali, il quale ha nel suo glifo un arciere che scocca in alto una freccia, è ben rappresentato dai colori dal viola all’azzurro, mentre Giove, suo governatore, il pianeta più espanso del nostro sistema, si associa all’arancione, riflettendo con questa tinta solare le caratteristiche di Fuoco del nono segno, che affronta le sfide in modo impetuoso e passionale. Molto diverso dal precedente il “serio” Capricorno, segno invernale, governato da Saturno, Cronos, che in mitologia era il dio del tempo, ed è associato ai colori cupi del grigio e del nero; le pietre corrispondenti sono l’onice e l’opale. Il nero è il colore che assorbe tutte le radiazioni luminose senza rifletterne alcuna, quasi a voler rispecchiare le caratteristiche di profonda introversione, grande concentrazione ed estrema essenzialità del decimo segno che cade nella fase annuale di massima concentrazione della forza giorno: infatti con il solstizio d’inverno le giornate riprendono ad allungarsi e l’energia diurna si trova anch’essa nella fase di massima concentrazione.

L’Acquario, segno d’Aria eccentrico e idealista, si rispecchia nelle tinte dal blu al turchese e può ben corrispondere in particolare al blu elettrico, infatti l’undicesimo segno viene rappresentato nel suo glifo da due onde sovrapposte ed associato alle onde elettriche e alle vibrazioni energetiche. L’ultimo segno dei Pesci, considerato il più spirituale della ruota zodiacale e governato da Nettuno, è associato al violetto, oltre che alle tinte pastello e al verde acqua, le pietre corrispondenti sono l’ametista e l’acquamarina. Come il segno dei Pesci racchiude in sé simbolicamente la sintesi delle energie dei dodici segni, il viola è un colore che condensa in sé tutta l’energia dello spettro luminoso. Il viola, che corrisponde al settimo chakra, quello della corona, favorisce l’intuizione e la meditazione ed è sconsigliato ai soggetti poco concreti, tendenti ai voli pindarici, poiché favorisce la tendenza all’evasione e al sogno. Da quanto esposto risulta evidente una chiara corrispondenza tra la sequenza dei colori associati ai segni zodiacali e la scala cromatica risultante dalla scomposizione della luce che si riflette

sulla retina dell’occhio umano. La luce si scinde in base alla maggiore frequenza vibrazionale in bande cromatiche sempre più strette che vanno dal rosso all’arancione, al giallo al verde, all’indaco e al violetto. Esiste inoltre una sequenza analoga che riguarda la variazione di colore risultante dall’aumento della temperatura applicata ai metalli. In base a uno studio risulta che a 1000° Kelvin l’acciaio emetta luce di colore rossastro per passare poi all’arancio, al giallo, fino all’azzurro-blu, man mano che diventa più incandescente. La corrispondenza tra tale sequenza e i colori associati ai dodici segni è un indicazione importante del fatto che esiste una coincidenza, percepibile dalla sensibilità umana a livello energetico e simbolico, tra la scala dei colori e il cerchio zodiacale per come è rappresentato nel cielo. In conclusione, resta aperta la questione se la corrispondenza appena riscontrata non possa riflettere una gradazione di livelli di rarefazione dell’energia da uno stato più denso a uno più sottile. Il fatto che ciò si riscontri sia a livello energetico che simbolico testimonierebbe, in accordo con quanto sostenuto da C.G. Jung, che il simbolo è energia. 7


GLI INCONTRI

Dare e condividere

Intervista a Maka’ala Yates di Rodolfo Carone (Gendai Reiki Italia) www.gendaireiki.it www.circle-of-life.org

I

l dottor Maka’ala Yates, chiropratico, è “Kanaka Maoli”, di stirpe Hawaiana, ed è specializzato nella Medicina Hawaiiana. Ne pratica ed insegna i concetti di guarigione da oltre 25 anni, tra cui l’Ho’oponopono (appreso direttamente da Mornah Simeona, la stessa insegnante del dottor Hew Len), ed è il fondatore di “Botaniche Autoctone” e di “Mana Lomi”®. Il dr. Maka’ala ha ricevuto il Premio Kaonohi Award nel 2005 dallo Stato di Hawaii per la sua eccellenza nella Medicina Hawaiiana e per il suo supporto comunitario. Sta attualmente terminando il suo primo libro sulla Guarigione Hawaiiana. Lo abbiamo incontrato e intervistato lo scorso giugno, in occasione del suo primo viaggio in Italia, per svolgere il seminario che abbiamo organizzato a Trieste.

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Com’è stato questo suo recente viaggio in Italia? Sono partito per l’Italia pieno di eccitazione e curiosità, per condividere le idee e le possibilità dei principii e dei concetti di guarigione hawaiiana con una nuova cultura di cui conoscevo veramente poco. Ho lasciato l’Italia con un’incredibile esperienza di trasformazione di vita, dovuta principalmente alla ricca cultura dell’Italia, alla sua energia ed alla sua gente. A Trieste mi sono sentito come se vi fossi già stato in un’altra vita, facendovi “ritorno” e sentendomi giusto e “pono” (allineato, equilibrato, corretto), come diciamo in hawaiiano. Ho passato del tempo, prima di insegnare ai seminari, valutando il territorio e l’energia dei diversi posti che Trieste ha da offrire. La lingua mi è apparsa familiare e i toni romantici ed emozionanti, come la lingua hawaiiana. L’espressione della gente simile a quella degli hawaiiani. Mi sono sentito a casa in Italia, specialmente la famiglia che mi ha ospitato, l’associazione Gendai Reiki Italia. Cosa ne pensa della situazione globale del pianeta e quali sono le risposte o i consigli che la sua tradizione e i suoi insegnamenti possono darci? La situazione globale sul nostro pianeta sembra avere molte caratteristiche di pessimismo e rassegnazione, avidità e disperazione, ecc… Ma io percepisco una nuova cultura sostenibile che si concentra maggiormente sul supporto e sulla condivisione degli uni con gli altri, piuttosto che sullo sfruttamento. Le idee hawaiiane del vivere globale e della sostenibilità vengono chiamate “Ahupua’a”. Questo si realizza quando ognuno di noi contribuisce al tutto attraverso lo scambio ed il supporto, e quando si aiutano a crescere le generazioni future, per cui la gente e la natura prosperano armoniosamente. Il Regno Polinesiano di Atooi, di cui sono parte, è una creazione di un’ Ahupua’a, che renderà le cose accessibili ed a prezzi ragionevoli per l’intera comunità, che si tratti di terra, cibo, alloggi, vestiti, ecc. Si tratta di dare e condividere, così che tutti ne possano beneficiare, piuttosto

che solo pochi ne godano; e si tratta di fare in modo che anche le generazioni future ne possano beneficiare allo stesso modo. Può spiegare il concetto di “Pehea Ka La”, come questo concetto può cambiare la vita di chi lo comprende e può aiutarci a rendere il nostro pianeta migliore? “Pehea Ka La?” significa letteralmente “come sta la tua luce o il tuo sole?” Ciò a cui questa antica frase hawaiiana fa riferimento sono i raggi di luce (come i raggi del sole) emanati da un individuo in seguito alle azioni che compie per rendere questo mondo un posto migliore in cui vivere, in base al suo costante contributo positivo. Ogni raggio di luce che splende da una persona rappresenta un’attività che porta luce positiva al donatore e agli altri. Più azioni si compiono per portare luce a sè stessi e agli altri, più splendente sarà la luce che brilla dall’individuo. Queste azioni positive possono avviare un’epidemia positiva portando luce in tutto il mondo, quindi la pace. Cosa dicono le profezie degli anziani (“Na Kupunas”) sul futuro? I “Na Kupuna” (gli anziani, i custodi della saggezza) delle Hawaii (il Regno Polinesiano di Atooi), così come degli altri regni della Polinesia, sono d’accordo sul fatto che le profezie arriveranno al passato, rapidamente. La profezia dice “una volta che la testa sarà ripristinata, la luce tornerà a splendere”. Ciò significa che nel Triangolo Polinesiano (i punti tra Hawaii - Kauai - Rapa Nui - Isola di Pasqua - Aotearoa - Nuova Zelanda - ) la testa, che sono le Hawaii, ma più precisamente Kauai, una volta riattivata, darà il via ad un effetto domino, di luce positiva in tutto il pianeta. Hawaii (Kauai) era stata colonizzata dagli Stati Uniti nel 1893 e lo è rimasta fino a poco tempo fa. La terra rubata agli Hawaiiani e la proibizione della loro lingua per generazioni ha reso il triangolo inattivo come un vulcano in attesa di eruttare. Nel 2012 il Regno Polinesiano di Atooi (Hawaii) è stato finalmente riconosciuto dalla Nazioni


Unite come una nazione sovrana e, secondo il diritto internazionale, la sua competenza sostituisce quella degli Stati Uniti. Ciò significa che una vecchia nazione sta rinascendo ed un nuovo modo di vivere viene ripristinato. Si tratta di un’antica profezia che si sta avverando. Il futuro si basa tutto sulla sostenibilità, in cui il sostegno l’uno con l’altro e la condivisione sono un reale modo di vivere. La gente raccoglie i frutti dalla terra e dal mare ed in cambio le persone portano armonia alla terra ed al mare. Cosa ne pensa del progetto “Circle of life”? Finora ha portato alla realizzazione di due straordinari appuntamenti, nel 2010 e nel 2011, con esponenti del pensiero complementare e della ricerca spirtuale di fama mondiale. E’ felice di partecipare in quello del 2013? Il progetto “The Circle of Life” è onorevole ed in totale allineamento con ciò che stiamo facendo in Polinesia. Si tratta di portare connessione a tutti e a

tutto e di sentire la risposta o il risultato delle nostre parole, pensieri ed azioni a tutti e a tutto. E’ bello vedere un piccolo gruppo di persone come l’associazione Gendai Reiki Italia intervenire nella realizzazione di tutto questo e non solo sedersi ad un tavolo per parlare dell’idea. Ci sono saggezze, da quelle più antiche a quelle delle popolazioni indigene di tutto il mondo che sono state soppresse per generazioni dai “poteri che furono”. Il progetto Circle of Life vuole raggiungere e portare alla ribalta la saggezza del passato, come una possibilità da applicare nel futuro. Non vedo l’ora di partecipare al prossimo raduno ed a quelli successivi. Qual è il sogno che ha per il futuro, che vuole condividere con noi? Il mio sogno per il futuro si sta avverando adesso. Nei miei viaggi intorno al mondo ho incontrato molta gente interessante, individui che vogliono partecipare a livello globale per contribuire ad un nuovo modo di vivere e di pensa-

re che porterà beneficio al “tutto”. Nel febbraio 2013 mi ritroverò con le “13 Nonne”, i “28 Nonni” e gli Operatori di Medicina Tradizionale delle Isole del Pacifico ad Aotearoa (Nuova Zelanda) per un’interazione globale per portare sostenibilità a tutti. Per esempio, sono in diretto contatto con un gruppo di persone che sta portando in Polinesia l’energia idroelettrica, che è un sistema a cui nessun altro ha accesso. Questo è il tipo di sistema idroelettrico che non inquina ed abbatte i costi di elettricità di quasi la metà. Parte dei fondi ricavati da questa tecnologia sarà usata per lo sviluppo del sistema sanitario di tutto il Pacifico, che funziona senza coinvolgere le compagnie farmaceutiche che dirottano il mercato verso sistemi medici a loro utili. Il mio sogno è quello di rompere l’impronta del disagio e della malattia e di eliminare la fame e gli alimenti nocivi alle persone ed all’ambiente. Mahalo. Grazie. Maka’ala

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LA VIA DEL CIBO

Cibo ed emozioni di Donatella De Colle (psicologa, psicoterapeuta)

Calorie “affettive”... Ormai il problema del sovrappeso e dell’obesità è dilagante. Spesso ne sono colpiti le fasce sociali meno abbienti a causa del basso costo dei prodotti dei grandi discount, che contengono però conservanti, additivi e materie prime di bassa qualità. La grande offerta e la sensibilizzazione operata dai mass media influenzano soprattutto i bambini, che cadono così in una routine di dipendenza dal prodotto (merendine, gelati, ecc.) portando, in Italia, il dato di obesità al 12% e al 23% per il sovrappeso. Questo condizionamento finisce per determinare lo sviluppo di un eccesso di “adipociti” in età infantile e definisce il sovrappeso in età adulta. Meno adipociti si hanno nel corpo da bambini, meno si ingrassa da adulti. La soluzioni proposte, veloci, e neanche tanto economiche, sono le diete, i farmaci, (spesso psicofarmaci), gli integratori. Tutto molto utile, ma chi li ha provati sa bene che il cambiamento non può essere delegato ad essi. Va fatta un’assunzione di responsabilità. La voglia di cambiare la propria vita ma anche la conoscenza su come farlo e il sostegno a farlo. Usiamo il cibo spesso per motivi diversi da quelli del nutrimento: il cibo è carico di significati, alcuni universali (gratificazione immediata) altri culturali (il ritrovarsi a tavola, l’uso del cibo per calmarsi, lo stare assieme, ecc.). Anche la loro scelta si carica di un significato “aggiunto” rispetto al loro reale valore: rilassarsi con una bevanda, essere più “sensuali” o attorniati da amici con un gelato, avere la famiglia intorno con i biscotti... Lo sanno bene gli esperti di marketing naturalmente. Così soffochiamo le nostre “vere esigenze” consumando un determinato cibo: basta acquistarlo (e se il cibo non fosse a disposizione in tanta abbondanza, non ci sarebbero molti dei suddetti pro10

blemi) e metterlo in bocca. Portiamo la soluzione, apparente, dentro di noi. E così ci calmiamo. Per un po’. E, ovviamnete, ingrassiamo. Un esempio semplice: gli animali selvatici non ingrassano, quelli domestici sì. Oltre ad aver il cibo a disposizione, hanno perso la loro autentica natura, il loro istinto di movimento più profondo, così finiscono per mangiare per abitudine, senza fame e desiderio. Il desiderio, la passione, la novità, la creatività sono i fattori anti-grasso più importanti: un nuovo lavoro, un nuovo amore, ma anche la riscoperta di una vecchia passione che possiamo riaccendere. Paradossalmente il peso si può

eliminare con facilità e con piacere, quindi. L’idea che per farlo ci voglia rigore e forza di volontà non porta lontano. Bisogna trovare l’ispirazione dentro di sé, la motivazione a dimagrire. Perché dimagrire diventa così l’arte di spogliarsi dalle zavorre, dal nostro bisogno di proteggerci, l’arte di incontrare noi stessi. Per eliminare peso dobbiamo scoprire cosa ci piace fare, dire, provare, dobbiamo imparare a darci amore e a perdonarci. Dobbiamo imparare a fare pulizia dentro di noi. Sapere di essere Guardiamo sempre fuori, verso gli altri, ciò che fanno, non fanno o come

dovrebbero farlo. Non sappiamo come siamo fatti noi stessi, cosa vogliamo e quali siano i nostri reali bisogni. Pensiamo troppo. E deleghiamo agli altri la responsabilità della nostra felicità ( “mio marito non mi ascolta, i bambini mi fanno dannare… quindi sono stanca e mangio” ). Anche rimuginare sempre sul proprio passato blocca la nostra energia. Non sono i dolori e le ferite a far ingrassare ma l’incapacità di tirarsene fuori e di trovare nuovi stimoli, nuove fonti di piacere per se stessi, e quindi di perdonarsi per ciò che è stato. Aver perso di vista sè stessi comporta anche dover fare le cose per piacere agli altri, per farsi apprezzare, farsi accettare, in una continua distinzione fra ciò che è bene e ciò che è male, in una continua operazione di divisione. Abbiamo alle spalle, a partire dall’Illuminismo, questo tipo di mentalità che porta lontano dal mondo dell’anima, dei riti, dei miti, dei sogni, delle fiabe, un mondo dove tutto è possibile. Nella nostra quotidiana creazione della realtà tutto è possibile, perché essa è frutto degli occhiali che indossiamo, i filtri con cui vediamo il mondo. Chi ha problemi di peso spesso è rassegnato, insoddisfatto, sfiduciato, delegante, a volte troppo serio. La mente vaga, diventa pesante nel suo arrovellarsi e così il corpo; la mente fantastica su illusioni lontane dalla felicità, dalla possibilità di realizzazione, non dimentica, non perdona. L’anima invece ragiona per immagini, così come l’inconscio per sensazioni, per azioni istintive; non ha parametri di spazio e tempo, così come l’energia. Bisogna trovare le strade giuste per entrare in contatto con l’anima, avere il coraggio di essere irriverenti e curiosi come i bambini. Ricordare come e cosa facevamo quando eravamo bambini può essere un ottimo punto di partenza: spensierati, ignari, giocattoloni, umorali nel passare subito dal pianto al riso. Con pochi


ricordi e poche esperienze e, quindi, sempre puliti e disponibili. I bambini giocano, si divertono, mangiano quando hanno fame, dormono quando hanno sonno, sono leggeri. Vivono in continuo contatto con sè stessi. Sono liberi. La persona in sovrappeso spesso è molta rigida proprio con sè stessa e molto poco con gli altri, è perfezionista. Pensa di essere debole, ma in realtà ha una volontà di ferro, che la porta ad essere sempre troppo severa e giudicante. Concedendosi qualche spazio di ascolto, di amore, o semplicemente qualche coccola in più e qualche attenzione in meno all’esterno, le cose possono cambiare. Eccesso di disciplina “Cosa influenza la regolazione del metabolismo, cosa lo sbilancia così tanto da mandarlo in crisi? In genere si ritiene che dipenda dal funzionamento della tiroide, ma quest’ultima viene regolata dall’ipofisi che a sua volta è regolata dall’ipotalamo… Questa è una ghiandola endocrina , collocata al centro dell’area limbicadel cervello e risente moltissimo dell’atmosfera psichica…cioè della nostra mentalità. Quindi non possiamo pretendere di capire il funzionamento del metabolismo studiandone solo l’azione biochimica… è una lettura parziale e di conseguenza sbagliata. Dobbiamo invece osservare la nostra forma mentis.” (Gabriele Guerini Rocco, Il metabolismo dell’Anima) La fame nasce dalla mente: il nucleo accumbens nel nostro cervello è deputato a mantenere costante il livello di dopamina, il neurotrasmettitore che modula la sensazione di benessere. Se il piacere non arriva da altre fonti, quella delle relazioni sociali, del movimento, della sessualità, dell’appagamento lavorativo, quando la vita diventa piatta e si svuota di piaceri, allora “si apre la bocca”. Ecco il cibarsi per noia, per solitudine, per paura o amarezza… Ed ecco quindi la necessità primaria di provvedere a tutti i nostri bisogni, di prenderci cura di noi: come va la nostra vita familiare, quella affettiva, quella spirituale, i nostri tempi liberi, la nostra creatività? Se le emozioni legate a questi ambiti non le esprimiamo a noi stessi, non le riconosciamo, anzi le reprimiamo, ecco che l’ipotalamo deve

escogitare nuove vie per a appagarci. Perché siamo fatti per il piacere e, paradossalmente, finchè ci neghiamo di provarlo non potremo essere in armonia con noi stessi e il resto del mondo. Anche l’eccesso di razionalità e di progettazione per il futuro può rallentare la funzionalità dell’ipotalamo: più ci allontaniamo dal momento presente, più il messaggio che diamo è di un prossimo letargo, (ora non c’è da fare nulla…). E, quindi, si dà inizio al rallentamento e all’accumulo delle scorte di grasso. Inoltre, anche un eccessivo senso del dovere e di colpa può rallentare il nostro metabolismo: l’insoddisfazione per come si è , l’eccesso di perfezionismo, i ruoli che si devono rivestire, tutto ciò pesa sulla nostra anima. Il risultato sarà quello di andare a cercare affetto e gratificazione nel cibo. Quando ci si carica di “devo fare”, il cervello si ribella perché si attiva un eccesso di rigore e scarso spazio alle gratificazioni: infatti, chi afferma spesso di dover mettersi a dieta, difficilmente riesce a portare il suo obiettivo a buon fine (e lo riacquista subito dopo averlo perso). E’, ancora una volta, la mancanza di amore verso noi stessi che ci porta ad sviluppare un eccessivo rigore ed autocontrollo, tanto da rischiare di diventare poi un’ossessione, un pensiero fisso che toglie la spontaneità della quotidianità e coabita con la frustrazione e la perdita di autostima. Da qui il passo a trasformarsi in una patologia è breve: anoressia, bulimia, vigoressia, ecc. Non riusciamo a capire che il modo migliore per collaborare con noi stessi è quello dell’accoglienza, dell’amore, del perdono di sè. Non c’è fatica se c’è fluidità: ecco quindi che riprendere in mano una passione, concedersi della piccole “sane follie”, giocare e lasciarsi andare senza timore di ciò che si prova, crea spazi nuovi, lontani dal cibo e il corpo si nutre di altro, senza fatica. Identikit dell’essere umano in sovrappeso Volendo sintetizzare, si potrebbe pensare che gli attributi comuni di chi si

trova in sovrappeso siano l’eccesso di rigore con se stessi, voler dare di sé un’immagine perfetta in ogni ambito della propria vita, essere sempre forti, disponibili, presenti, l’eccesso di serietà e di senso del dovere, l’eccesso di responsabilità, l’eccesso di razionalità. Unilateralità. Fatica di vivere.

La nuova direzione da prendere potrebbe essere quella di iniziare ad accogliersi, amarsi, chiedere aiuto, mostrarsi con le proprie fragilità, compiere ogni tanto qualche piccola follia, osare, delegare, non prendersi troppo sul serio, prendersi cura di sé e ascoltarsi, sentire di avere attorno una rete di sostegno, di appoggio e di amore. Ottimismo. Multi-direzionalità ( far emergere tutti i “personaggi” che abitano dentro di noi). Piacere di vivere e leggerezza. Aspetti relazionali del sovrappeso e problematiche correlate In questa carrellata merita un cenno quello che è il contesto in cui la persona si trova a “sviluppare” un sintomo come il sovrappeso, il sottopeso, o una patologia. Infatti, questo linguaggio del corpo è un modo che si utilizza per parlare, per comunicare di sé, utilizzando il cibo, il primo veicolo d’amore. Così l’atto del “rimpinzarsi” diventa, ad esempio, un modo per farsi “notare” da un marito distratto, oppure il dimagrire 11


LA VIA DEL CIBO

un modo per protestare, ritirarsi e ritagliarsi uno spazio rispetto ad una madre troppo invadente. Ancora, la zavorra del peso può rispecchiare la tendenza a portare quello delle eccessivee responsabilità nella famiglia. E’ importante fare una lettura del contesto di vita e un’analisi di quella che è la funzione del sintomo. Intuizione e motivazione Per cambiare le cose dobbiamo accedere alla nostra “terra di nessuno”, la zona zero, come viene definita nel metodo Hoo’ponopono. Infatti, finché rimaniamo nella “zona delle idee” che abbiamo sulle cose, delle esperienze che abbiamo di esse, della memoria, della forza di volontà, sarà difficile che qualcosa di magico e miracoloso possa accadere. Solo il 5% delle informazioni che riceviamo quotidianamente arriva attraverso la parte conscia. Il resto lo immagazziniamo in maniera subliminale. Ecco perché la forza di volontà e il pensiero positivo arrivano fino ad un certo punto. Se ci sono della credenze profonde introiettate, delle memorie, non possiamo attingere alla nostra vera sorgente interiore. E’ necessario quindi riconoscere queste idee e queste memorie e, man mano che arrivano, fare pulizia. Il metodo hoo’ ponopono Il fulcro di questo metodo sul quale ormai vi è un fiorire di pubblicazioni sicuramente molto esaurienti è incentarato su due semplici parole da rivolgere al Divino, alla vita, a tutto ciò che ci circonda: ti amo. Ciò basta per innescare la guarigione. L’idea è che ogni azione deriva dall’ispirazione o dalla memoria; la prima è un messaggio del Divino o sé superiore, la seconda dalle esperienze (è una condizione dell’inconscio). Per poter essere liberi, agire secondo i messaggi puri e profondi del Divino, bisogna ripulire le memorie, il sistema di credenze dentro di noi. Dire semplicemente ti amo suscita da un lato l’emozione corrispondente in noi, dall’altro è un collegamento con il Divino, una preghiera che permette di ripulire i ricordi che fanno soffrire in quel momento, fungendo da filtro nel vivere l’esperienza presente. Liberando le proprie credenze, ripulendo le stesse 12

quando emergono (e in questa aiuto ogni esperienza, ogni giorno), lo stesso programma scompare anche negli altri. Essendo tutti connessi, infatti, condividiamo un programma comune; ciò che ci infastidisce l’altro è quello che vediamo riflesso di noi in lui. “Ti amo, mi dispiace, ti chiedo perdono, grazie”, ripeterlo continuamente, in ogni momento, verso ogni cosa o persona. Nel profondo tutti vogliono amore: il semplice fatto di invocarlo ripulisce e riempie di un’energia che gli altri percepiscono a livello sottile. Come applicare questo metodo al problema del sovrappeso, dell’alimentazione compulsiva? Ogni volta che si sente disprezzo per se stessi guardando il proprio corpo, deve essere fatta pulizia: “Ti amo, mi dispiace, ti chiedo perdono, grazie”. Così si pulisce l’idea che impedisce di pensare al corpo come bello, perfetto, meraviglioso. Un’altra credenza comune è pensare di non meritarsi un corpo “perfetto”: una volta individuato questo, facciamo pulizia e lasciamo andare. Per effettuare questo percorso possono essere utili tecniche volte ad aiutare la persona a riconoscere le proprie credenze sabotanti: ad esempio le tecniche di “pittura mentale” permettono di visualizzarsi col corpo desiderato, nella vita desiderata. Il cervello non fa differenza fra “pensato ed agito”, quindi quando si pensa ad una cosa è come se già fosse fatta, perché l’intero sistema si mette in quella direzione ed agisce e crea come se fosse già accaduta. Molto spesso è difficile perchi è in sovrappeso visualizzarsi in forma, sono proprio questi i punti su cui lavorare perché indicatori di blocchi emotivi. Può essere interessante raccontare l’esperienza del peso proprio con un personaggio famoso come Joe Vitale, co-autore di “The Secret”, autore di “The Key” e “Zero Limits”, che ha contribuito a divulgare il metodo Hoo’ ponopono attraverso il lavoro svolto col dottor Hew Len. Joe Vitale si rivolse al dottor Hew Len dopo aver fatto già un lungo percorso nella sua vita: passato da una condizione di nullatenente senza tetto a scrittore di successo di fama mondiale. All’epoca della consultazione aveva già

perso trenta chili ma ne doveva perderne ancora cinque. Decise così di mettere alla prova il dottor Len chiedendogli una consulenza via e-mail. Di seguito alcune parti della sua risposta: “Parla al tuo corpo. Digli ‘ti amo come sei. Grazie per stare con me. Se ti sei sentito maltrattato in qualche modo, ti prego, perdonami’. Poi fermati e durante il corso della giornata torna a trovare il tuo corpo con amore e gratitudine. ‘Grazie per trasportarmi. Grazie per respirare. Grazie per il battito del nostro cuore’. Guarda al tuo corpo come al compagno della tua vita, non come a un servo. Parlagli come parleresti ad un bambino piccolo. Sii amichevole con lui. Lui ama molto l’acqua per poter funzionare meglio. Forse senti fame ma lui ti sta dicendo che ha sete…” In queste parole traspare l’amore che va indirizzato al corpo, il riconoscimento e la gratitudine per ciò che in ogni istante fa per noi. Ma anche la richiesta di perdono per ciò che non è stato fatto adeguatamente nei suoi confronti. Leggendo, si può già sentire come parole del genere possano far risuonare e attivare credenze come “Io non merito di stare bene, di essere in forma in salute”, “Mi devo accontentare”, “Mi devo punire perché non sono abbastanza bravo, bello, brillante”, “Non riuscirò mai ad essere così”, “Avrò sempre questo problema di peso perché è sempre stato così nella mia famiglia..”, “Devo faticare moltissimo per raggiungere quell’obiettivo”, e così via. Una volta che si riconoscono le credenze che ci bloccano, iniziamo semplicemente a ripulire, per far emergere quello che sta sotto: noi stessi, la nostra coscienza, il sé superiore, il Divino in noi. “Ti Amo, Mi Dispiace, Ti chiedo Perdono, Grazie.” Riferimenti Bibliografici: “Zero Limits”, Joe Vitale, Ed. Punto d’Incontro. “The Key”, id., Ed. Punto d’Incontro. “Dimagrire senza dieta”, Raffaele Morelli, Ed. Mondadori. “Dieta Biosofica: nutrire il proprio animo e il proprio corpo”, Giovanni Moscarella, Ed. Mediterranee. Sito web di riferimento: www.hoo’ponopono.org.



LA VIA INTERIORE

I fondamentali di Ikebana di Michele Proclamato www.micheleproclamato.it

testo ternario di foglie e fiori, è più che sufficiente per condurci in un mondo in cui dire Ikebana vuol dire anche: YOGA

O

sservare e percepire la bellezza, presente in tutti, e l’uomo, sa, a volte, come poter accedere al divino. Quando questo accade gli assomiglia. Respirando con calma e guardando ancora, appare Rikka, il primo, il più antico degli stili Ikebana: un sunto, floreale, di tecnica, arte e spiritualità. La mente lentamente cede il suo scettro. E finalmente il cuore spinge oltre il tempo, oltre lo spazio, dove finito e infinito si fondono, dove un lacrima, un amore, un sogno, sono, valgono e durano allo stesso modo. In quel luogo, l’uomo è… E percepisce la sua grandezza . Basta chiudere gli occhi, per sentire il desiderio fortissimo di far intuire a tutti come anche l’Ikebana, insieme ad una moltitudine di arti marziali e scienze mediche orientali, è il lascito di un sapere senza tempo e paternità. Descrivere lo schema costruttivo fondante del Rikka sarà sufficiente per mostrare il suo potere: i suoi 3 rami principali e 4 secondari, chiaro riferimento al Settenario, avvolti da un con14

Si può notare come l’anatomia sottile dello Yoga, esattamente come il Rikka, sia sostanzialmente costituita da 3 gruppi di Nadi (canali) attraverso i quali scorrono 4 tipi di energie confluenti nel Prana. Energia destinata ad essere “filtrata” e purificata a livello, non solo fisico ma anche emotivo, da 7 Chakra, preposti ad una vera e propria ascesi cromatico-spirituale. Chakra che da millenni sono identificati da una simbologia triangolare. Di conseguenza, dire Yoga vorrà dire :

do risultati curativi attraverso l’uso del suono. Esso va inteso come mantra, emesso dal Maestro preposto all’opera. Ma in questo caso, ci si chiedera’ in che cosa consista la contaminatio. Ebbene l’anatomia su cui opera il ParaTan non sarà quella occidentale, “ma”, come nel caso dello Yoga, altra. Per la precisione, quella geometricamente rappresentata dalla simbologia dello Shri Yantra, è inteso come il simbolo divino responsabile della “macro” così come della “micro” crezione. Infatti, l’operazione avverrà distendendo supino il “paziente”, mentre alcuni mantra verranno emessi come se fra questi e il maestro ci fosse una sorta di scheletro geometrico sopra illustrato. Lo stesso, risulterà costituito, ad una attenta visione, da “4“ triangoli (maggiori) intrecciati. Di conseguenza dire Para-Tan vorrà dire : ZODIACO DI DENDERA

PARA-TAN

E’ il Para-Tan un delle numerose arti curative orientali in grado di intervenire fisicamente sul nostro corpo, ottenen-

Lo Zodiaco Egizio più famoso del mondo, oggi al Louvre di Parigi, da ben duemila anni ci mostra una visione sferica della nostra galassia, compresa da 12 esseri i quali, con le loro immense braccia sostengono, come Atlanti, pianeti, stelle e galassie. Eppure anche gli egizi si sono sentiti in dovere di suddividere queste 12 entità in : 4 donne , 4 uomini (Neter) e altri 4 uomini. In totale: 3 gruppi di 4 esseri, da cui si evincono collegamenti col Teorema di Pitagora.


TEOREMA di PITAGORA Nel caso specifico, ciò che in Egitto erano 12 esseri responsabili della Via Lattea, per Pitagora di Samo, sono un teorema in cui i cateti (di un triangolo) saranno le basi delle aree dei quadrati costruiti sugli stessi. Se poi a ciò si aggiunge che il mondo della “matematica”, è basato su questo fondamento, lo stesso intervallo di Quarta, (così i tre quarti vengono definiti in campo musicale) possa finalmente poggiare su una certa ufficialità, giungendo nei secoli, anche grazie a Pitagora, al le 7 Arti Liberali, suddivise in (3) Trivium e (4) Quadrivium, tanto da trasformare il fondamentale teorema in: LA DIVINA COMMEDIA Nel 1304 Dante, suddivise la sua opera in 3 parti (Inferno, Purgatorio e Paradiso), ripartite in 33 canti ciascuna, con un’eccezione sola per l’Inferno, preceduto da un proemio. Il grande Alighieri, su cui moltissimo si potrebbe aggiungere, ripartì quindi la sua “commedia” rispettivamente in: 34, 33, 33 canti. Non credo sia difficilissimo notare come, quello che definirei il “nostro“ intervallo, in questo caso sia stato ripetuto non una ma due volte. Sarà sufficiente sommare quante volte il “3” appaia nei due canti rimanenti per osservare i “tre-quarti” nell’inferno e i “ quattro-terzi” nel Purgatorio e Paradiso. Una specularità pregna di significati, e la Divina Commedia diventa un’opera pittorica, Divina:

ciò, sarà possibile trasformare un’opera pittorica in una filosofia unica, se insegnata ai fini della comprensione della memoria non formale, ma immortale, come nel caso di : GIORDANO BRUNO Era per “Bruno” estremamente chiaro come il Creato fosse suddivisibile in 3 parti: Le Idee Le Vestigia delle Idee Le Ombre delle Idee Il tutto percepibile attraverso 4 elementi: I Sensi L’Immaginazione La Ragione La Memoria Non dovremo più stupirci quindi, se sarà possibile trasformare la filosofia Bruniana nella planimetria della sontuosa dimora eretta a Uraniborg in Svezia dal più grande astronomo del passato: Ticho Brahe .

con questo non vedevo nulla che mi assicurasse dell’esistenza di qualche triangolo nel mondo. Mentre, tornando alla mia idea di un essere perfetto, trovavo che l’esistenza vi era compresa come è compreso nell’idea di un triangolo che i suoi angoli sono uguali a due retti, o in quella di una sfera che tutte le sue parti sono equidistanti dal centro, o anche con maggiore evidenza; e per conseguenza che Dio, che è questo essere perfetto, è o esiste, è almeno altrettanto certo quanto potrebbe esserlo una qualunque dimostrazione della geometria.” Da cui è possibile evidenziare come 2 triangoli con 4 angoli retti saranno i veri predestinati a diventare Assi Cartesiani. Responsabili oggi di invenzioni come il navigatore, il fax, lo scanner, ecc. Sempre Cartesio utilizzò lo stesso intervallo per determinare, a livello scientifico, la Legge di Rifrazione della Luce o legge del Seno: nell’acqua l’angolo di rifrazione di un raggio di luce è pari a “4\3”. Legge che gli permise, per la prima volta, di codificare il meccanismo fisico della nascita dell’Arcobaleno. Potremmo continuare con una lunga serie di esempi fino ai giorni nostri. Sconcertante? No, pura realtà. Così come è realtà il fatto che la scienza ha scoperto che la nostra impalcatura genetica è fondata su 4 elementi chimici costituenti il DNA (Adenina, Timina, Citosina e Guanina), i quali vengono letti dall’RNA, che ne coglierà 3 per 64 volte .

IL CENACOLO L’uomo dal naso d’oro, come Brache passò alla storia, in seguito ad un duello giovanile in cui parte del suo naso venne sostituito con protesi d’oro, non poté fare a meno di suddividere la sua tenuta in 4 zone triangolari. Lo stesso “vincolo” che permise al padre del razionalismo di creare gli :

Conclusioni: 3\4 è tutto Ikebana è tutto Tutto è Dio.

ASSI CARTESIANI Non fu certo il caso che spinse il grande Leonardo a suddividere gli Apostoli nella “sua” Ultima Cena in 4 gruppi da 3. Tanto meno a ripetere la stessa suddivisione alle loro spalle. Considerato

In un passo tratto dal “Discorso sul Metodo” di Cartesio: “Giacché, per esempio, vedevo bene che, supposto un triangolo, era necessario che i suoi angoli fossero uguali a due retti; ma 15


I Luoghi della BioGuida Percorsi ed itinerari per viaggiatori dello spirito

Associazioni, scuole, istituti, centri, terapeuti, seminari, corsi, conferenze ed altre proposte Per informazioni su come venire inseriti nella rubrica: info@bioguida.com - 040.302110 - 338.8852117

PIEMONTE TORINO Centro Buddha della Medicina Via Cenischia 13, Torino. Tel. 011.3241650, 011.355523. Centro Milarepa Largo Beato Umberto 8, Avigliana (TO). centro.milarepa@tiscali.it CENTRO STUDI CLOROPhYLLA Associazione Tecniche Naturali Via Settimo 1, San Mauro Torinese (TO) Tel. 338.5979532 www.centrostudiclorophylla.org csc.clorophylla@virgilio.it Centro Studi Maitri Buddha Via A. Guglielminetti 9, Torino. Tel. 011.359649. IL CERChIO VUOTO associazione religiosa per la pratica e lo studio del Buddhismo Zen Soto (responsabile spirituale rev. Dai Do Massimo Strumia) Via Massena 17, Torino. Tel. 333.5218111. www.ilcerchiovuoto.it dojo@ilcerchiovuoto.it

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DOJO ZEN MOKUShO Via Principe Amedeo 37, Torino (TO). Tel. 011.883794. Scuola di Yoga Kalpa Vriksha Satyananda Str. Campetto 43, Piossasco (TO) Tel/Fax: 011.9042534, yogasatyananda@virgilio.it

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I LUOGhI

IKSEN Via F. Bianchi 3, Tosc. Maderno (BS). Tel 0365.641898.

COMO EDOARDO AMATO KOFLER Tel. 338.9310834 x1idea@hotmail.com www.armoniaesaggezza.com

CREMONA Istituto per l’Evoluzione Armonica dell’Uomo Via Carso 2, Cremona. Tel. 0372.433239.

PAVIA Ass. Scuola Soto Zen Centro Studi Zen Komyoji Loc. Costapelata-Fortunago Fortunago (PV). Tel. 0383.875584. ASSOCIAZIONE ZERO Associazione per il recupero e la trasmissione della tradizione interiore nello Hata Yoga. Sede sociale: via C. Marx 3, Voghera. Sedi di pratica: Pavia e Voghera. Tel. 328.4833411.

VARESE Associazione Maggio Via Sanvito Silvestro 40, Varese. Tel. 0332.235555.

VENETO PADOVA ASSOCIAZIONI PROGETTO BENESSERE Viale Stazione 134 . Montegrotto Terme (PD), Tel. 049.8910706 – 335.6745856 www.associazioniprogettobenessere.it www.gioiabertha.it Centro Tara Cittamani Via Lussemburgo 4, Padova. Tel. 049.8705657. Centro Studi Syn per l’Educazione Biocentrica Via Chiesanuova 242/B, Padova. Tel. 049.8979333, assocsyn@tin.it

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Erboristeria VERDEACQUA Dott.ssa Marinella Camera Iridologia, Naturopatia, Fiori Di Bach, Alimenti, Intolleranze Alimentari, Bio-Oggettistica, Cosmesi Naturale. Via Scapacchiò 32B 35030 Selvazzano Dentro (PD) Tel. 049.8056956, cell. 348.4417556 www.verdeacquaerboristeria.com info@verdeacquaerboristeria.com SCUOLA MEKONG Ayurveda e Massaggi Orientali Via Monte Cengio 26 B, Padova. Tel. 049.8716235, www.mekong.it

TREVISO ASSOCIAZIONE LE QUERCE BIANChE Via Toti dal Monte - Cal del Bosco Barbisano di Pieve di Soligo (TV) Tel. 0438.987178, info@lequercebianche.org Fabio: 347.6202071, fabio@lequercebianche.org ISTITUTO OLISTICO Via Savallon 15, Anzano di Cappella Maggiore (TV). Tel. 0438.941457, info@istitutolistico.it www.istitutolistico.it ASSOCIAZIONE CULTURALE NAShIRA Discipline bio naturali dal 1990 - Shiatsu, Yoga, Fiori di Bach Via Cavour int. 34/C, Conegliano (TV). Tel./Fax 0438.22530, cell. 346.0346404 centro.nashira@libero.it SCUOLA KINERGIA Via Malan 59/2, Borso del Grappa (TV). Tel. 0423.910304, cell. 349.8834096. www.kinesiologiaviva.it info@kinesiologiaviva.it

VENEZIA CENTRO YOGA DhARMA Via Napoli 52, Mestre (VE). Tel. 041.5311954. www.yogadharmamestre.it info@yogadharmamestre.it METODO CALLIGARIS Ass. culturale “STELLA POLARE 999” Via Val Pusteria 9, San Donà di Piave (VE). Cell. 348.3027711, info@metodocalligaris.org www.metodocalligaris.org

ASS. ENERGY DARShAN OShO YATRILAND VENEZIA Via Alberoni 41, Lido di Venezia (VE). Tel. 041.5261853, 339.1199317, info@oshoyatrilandvenezia.com www.oshoyatrilandvenezia.com ASSOCIAZIONE CULTURALE MAYA Salute e benessere per il corpo e lo spirito. Corsi di Formazione. Seminari. Consulenze individuali Vicolo San Francesco d’Assisi 1 31032 Casale sul Sile (TV) (presso Hotel Claudia Augusta) Tel. 335.8752254, beppe.maya@libero.it UShIDA REIKI CLINIC Tel. 347 5386600 ushida@centrostudiobioenergie.it

VERONA Centro Ming Men Corte Convento 28, San Michele ex. (VR). Tel. 045.8921109, www.centromingmen.com Centro Studi e Meditazione Buddista Karma Tegsum Tasci Ling Contrada Morago 6, Mizzole - Cancello (VR). Tel. 045.988164.

VICENZA Centro Studi Syn Via Villa Glori 22, Vicenza. Tel. 0444.922682, assocsyn@tin.it ERBERIA Prodotti eroboristici selezionati. C.so SS. Felice e Fortunato 5, Vicenza. Tel 0444.322814.

TRENTINO ALTO-ADIGE BOLZANO CreativEvolution - Walter Sebastiani Frazione Albes 50, Bressanone (BZ). Per informazioni: tel. 0472.851163. ELEONORA BRUGGER & PAUL KIRChER S. Pietro Mezzomonte 40, Velturno (BZ) Ttel. 0472 802228 info@eleonorapaul.com www.eleonorapaul.com


JING TAO® Essenza in movimento di Sonia Rizzi fondatrice ed ideatrice del metodo. Tel. 338.7592945 www.jingtao.it info@jingtao.it

Corso Libertà, 85 - MERANO (BZ) Cell. 393.7209012 - biodir@aliceposta.it www.biodinamicitriveneto.org

TRENTO ASS. PRANIC hEALING Trentino Alto Adige Via Perini 43, Trento. Tel 328 7065165, cell. 348 2399999. ASSOC. SAMTEN ChÖLING ONLUS L’isola del Dharma per gli esseri di buon cuore - Centro Buddhista nelle 10 Direzioni Corso Alpini 4, Trento. Tel e Fax 0461.038510, cell. 348.2601969 www.samtencholing.eu info@samtencholing.eu CASA DI SALUTE RAPhAEL Piazza De Giovanni, Roncegno (TN). Tel. 0461.772000, mail.info@casaraphael.com www.casaraphael.com CENTRO KUShI LING Centro di meditazione residenziale, organizza ritiri di gruppo e individuali Laghel 19, Arco (TN), Tel. 347.2113471 www.kushi-ling.com Centro Vajrapani P. S. Giuseppe 5, Bosentino (TN). Tel. 0461.848153, www.vajrapani.it

FRIULI VENEZIA GIULIA TRIESTE ACCADEMIA CRANIO SACRALE Metodo Upledger Piazza S. Antonio Nuovo 6, Trieste. Tel. 040.3476191. www.accademiacraniosacrale.it

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Associazione culturale NATURALMENTE Oli Essenziali, Fiori di Bach, Cosmesi fai da te, le Ferite dell’Anima e Sentire l’Intuito (Metamedicina), Chakra e Numerologia Via Cumano 4, Trieste. Info: 347.9842995, http://digilander.libero.it/naturalmente.it naturalmente.it@libero.it Associazione Culturale e Sportiva ALMA PSICOCORPOREA Via Tor San Piero 16/A, Trieste. Tel. 040.412304 www.psicocorporea.it Ass. Cult. INFINITA ESSENZA DELL’AMORE Via Mazzini 30, Trieste. Cell. 347/1404116 (Ylenia Harrison) Cell. 328/2160210 (Paola Bernetti) www.infinitaessenzadellamore.it A.s.d. YOGA JAY MA Via A. Emo 2, Trieste. Cell. 347 8461831 vie.vanna@yahoo.it AYURVEDA E BENESSERE Trattamenti e Massaggi Ayurvedici. Massaggi per gestanti, Yoga, seminari di massaggio ed aromaterapia. Via Milano 18, Trieste. Si riceve per appuntamento: Cristiana Simoni, cell. 347.0354846 BUQI INSTITUTE TRIESTE Discipline praticate: Taijiwuxigong, Taiji37, Massaggio Buqi, Meditazione. Via Del Veltro 43,Trieste. Tel. 340.6535664, www.buqi.net

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I LUOGhI

CENTRO BUDDISTA TIBETANO SAKYA KUNGA ChOLING Corsi gratuiti di introduzione al buddhismo tibetano e programmi di adozione a distanza. Via Marconi 34, Trieste. Tel. 040.571048, www.sakyatrieste.it sakyatrieste@libero.it LAM - Il Sentiero Piazza Benco 4, Trieste. Tel. 040.0642281, cell. 328.5629546 lamilsentiero@gmail.com NEW AGE CENTER Via Nordio 4/C, Trieste. A disposizione la Saletta Argondia per seminari, conferenze, presentazioni, mostre ed altre iniziative. Tel 040.3721479, www.newagecenter.it SINERGIE Centro Shiatsu, CranioSacrale, movimento e tecniche posturali. Via Lazzaretto Vecchio 9, Trieste. Tel. 339.1998074, 040.631398, gianspes@libero.it STUDIO MAGIKA - GYROTONIC Via del Monte 7, Trieste. Tel. 040.3480797, www.magikasudio.com Ass. Int.le SWAMATEh ® a.s.d. Tel. 040.350114, 333.7229821. A Trieste. www.swamateh.org

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INSTITUTE OF YOGIC CULTURE Via San Francesco 34, Trieste. Tel. 040.635718 (segr. tel. 24 h.), yogaway@tin.it

AGEAC - Associazione Gnostica di Studi Antropologici, Culturali e Scientifici Corsi per l’Autoconoscenza volti alla Realizzazione dell’Essere Sede di Monfalcone (GO). Tel. 0481 484626, www.ageac.org

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Emporio Erboristico “IL FIORE DELL’ARTE” Via G. Carducci 21, Ronchi dei Legionari (GO). Tel. 0481.475545.

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UDINE ASPIC UDINE Via F. Dormish 7, Udine. Tel. 0432.547168. ASS.OPE.A. Ass. Operatori Ayurveda Tutela e Aggiornamento Professionale Operatori Iscrizione al Registro Regionale delle Professioni non Ordinistiche Legge 22/04/2006 n. 13 art. 5 Tel. 0432.1721329 - Cell. 328.3919462 info@assopea.it - www.assopea.it BIODANZA Corso settimanale per principianti aperto a tutti. A Collalto di Tarcento (UD). Giovanni Ceschia, cell. 349.3314962, Centro “ES”, tel. 0432.791619, 339.8907819. IL CENTRO DEL CUORE Associazione di promozione sociale Via Leonacco 19, Udine. Tel. 0432.482215, 320.3265696, info@ilcentrodelcuore.it www.ilcentrodelcuore.it Ass. Culturale INTEGRA-AZIONE Ass. cult. per lo sviluppo integrato dell’essere Via Stiria 36/A, Udine. Tel. 0432.602530, info@centrodintegrazione.it CENTRO RAShMI AYURVEDA YOGA Massaggi Abyangam - Trattamenti Ayurvedici e Reiki Via Roma 50, 33010 Magnano in Riviera (UD). Tel. 0432.782063, cell. 328.3919462, centro.rashmi@yahoo.it http://sites.google.com/site/centrorashmi/ DEBORA SBAIZ Master in Danza/Movimento Terapia e Professional Counselor. Udine, Portogruaro e Lignano. Tel. 0431.422147 www.deborasbaiz.it info@deborasbaiz.it



I LUOGhI

EQUILEARNING di Sonia Struggia Horse Assisted Education Via Cortona 17, Fiumicello (UD). Tel. 0431.91437, Cell. 335.6816129 www.equilearning.it sonia.struggia@equilearning.it ESPRESSIONESEGNO della Prof.ssa Erika Celotti, Arteterapeuta Membro dell’Assoc. Prof.le Italiana Arteterapeuti® Iscrizione Registro n°120/2003 P.IVA 02357220306 Viale Tricesimo 101/A - int. 5, Udine. Riceve per appuntamento cell. 338. 3344705 info@espressionesegno.it www.espressionesegno.it Dott. GERMANA PONTE Trainer di Focusing, riconosciuta dal Focusing Institute di NewYork Cell. 338.7812626, germana.ponte@libero.it www.focusing-consapevolezza.org ThE EXPRESSIVE hEALING ARTS STUDIO Counseling a mediazione artistica, arteterapia, ricerca interiore. Corsi e sessioni individuali. A Udine. Cell. 340.3706330, mceharts@gmail.com IL FORNO ARCANO Via del Cristo 8, Rive d’Arcano (UD). Tel. 0432.809348, forno.arcano@libero.it GRUPPO ZEN UDINE Via Cormor Alto 218, Udine. Ogni mercoledì alle 21.00 appuntamento di meditazione Za-Zen. Per informazioni: Maurizio KoGyo Florissi, cell. 348.3071667.

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CENTRO DI SALUTE INTEGRATA del Dott. Gianluigi Giacconi Via Stiria 36A, Udine. Tel. 0432.602530 www.centrodisaluteintegrata.com gianluigigiacconi@centrodisaluteintegrata.com

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Dr. CRISTIANA SCOPPETTA Sociologa, Analista BioEnergetica Cervignano del Friuli (UD). Tel. 349.8606782, www.cristianascoppetta.it taodao@libero.it

PORDENONE ASSOCIAZIONE MIRA Corsi e seminari yoga, attività di sostegno umanitario. Pordenone, Via della Ferriera 22. Tel. 347.9455220, info@associazionemira.org www.associazionemira.org

TRATTAMENTI

...cervicale, emicrania, mal di schiena, ansia, depressione, insonnia, colite, allergie... sono solo alcuni dei disturbi che possono essere dolcemente risolti con l’applicazione dei metodi: Cranio sacrale integrato, Cromopuntura, Fiori di Bach, Dieta psicosomatica, Test Intolleranze Alimentari PER INFORMAZIONI: VIA SAN LAZZARO 7, TRIESTE Tel. 347 6910549 - www.bcstrieste.it

Ass. IL SOFFIO Scuola di Shiatsu Via Rotate 10, Pordenone. Tel. 347.5102713, 338.9075470, ilsoffio@yahoo.it Ass. TERRAUOMOCIELO Qi Gong e Percorsi di salute Tel. 0434.20389 (Laura Guerra), info@terrauomocielo.it www.terrauomocielo.it


I.P.

Bio-Scuola: educare i Bimbi Nuovi a cura di Viviana Sossi Essenya, Daniela Peteani, Rossella Senci

L’

inizio di una Nuova Era si manifesta attraverso un caleidoscopio di modalità e ci coglie nella nostra vita in differenti piani di consapevolezza. Ciascuno di noi riesce a percepire le trasformazioni con altrettanta varietà di sensazioni e intensità di vibrazioni. Ognuno nella propria unicità può sentire/essere tutto ciò per cui si rende disponibile ad accogliere. La preziosa accoglienza, che oggi ci viene richiesta all’inizio di questo ciclo e nella transizione al nuovo, riguarda l’educazione. Si tratta dell’Educazione nella Nuova Era e ci viene offerta l’opportunità di vedere e far vedere l’impellente necessità di una scuola nuova, di una scuola che sappia orientare alla Vita nel rispetto delle Creature Umane in Presenza e Saggezza. In questo spazio di pensiero e scrittura desideriamo avviare una riflessione insieme a quanti, sia nella vita personale, sia per vari ruoli e funzioni, abbiano a cuore i bambini che giungono a noi nel qui ed ora e siano a loro dedicati. Esistono metodi e strumenti che superano il concetto di sola istruzione, di riduttiva trasmissione di saperi, di in-formazione generalizzata e omologante, se non addirittura di mero addestramento: metodi che superano la visione del bambino come contenitore da riempire. Ci sono metodi e strumenti orientati al benessere nell’apprendimento. All’attenzione amorevole di chi si appresta ad accompagnare i bambini nel loro percorso di vita terrena e non solo… . Al principio dell’ “educere” cioè del favorire la manifestazione di quanto i bambini portano originariamente in sé. Dal punto di vista psico - quantistico spirituale la nuova Associazione Bimbi Nuovi si propone di offrire ai genitori, parenti ed insegnanti d’ogni ordine e grado, gli strumenti atti a conoscere e riconoscere, finalmente anche in Italia, i cosiddetti bimbi “indaco”. Sono sempre più presenti nella realtà di questa nuova epoca, ma spesso giudicati come bambini problematici o sublimati

come esseri speciali e, come tali, iper-responsabilizzati in svariati modi. Essi sono innanzitutto Bambini Naturali, che hanno in sé connaturata la capacità di essere consci della propria natura Animica, di quali caratteristiche psicospirituali abbiano, e in grado di avere una naturale percezione psico-quantistica/ energetica con tutto ciò che li circonda. Ma hanno altresì bisogno di poter vivere l’esperienza dell’Età dell’Infanzia, non sminuita o secondaria rispetto alle loro evidenti capacità psico-quantistiche, in quanto utile per una crescita Umanizzante equilibrata, evitando gli eccessi sublimanti o riduttivi avvenuti in precedenti epoche. In questo modo si creerà un ponte di comunicazione, ascolto e comprensione migliori tra il loro “Essere come sono” e gli adulti, con uno scambio reciproco di insegnamenti che entrambi possono dare e ricevere. È pertanto necessario conoscere i nuovi itinerari educativi ed attuarli, trasformarli in agito. È quindi bene parlarne insieme, custodire la capacità di mantenere il dubbio costruttivo, di aprire il dialogo a nuovi orizzonti possibili per i Bimbi Nuovi, per i genitori, per gli insegnanti/educatori. Per noi tutti Umani. Pensiamo che non si possa più rimandare ciò che i bambini ci stanno chiedendo e che manifestano in famiglia, nel gioco, a scuola, nei luoghi dello sport. I bambini ci chiedono di agire per loro, con loro. La richiesta è urgente, il bisogno impellente: non possiamo più sottrarci alla nostra responsabilità di Esseri Umani Adulti. Quelli che comunemente definiamo i bambini di oggi in realtà e per alcuni aspetti, si sono sempre manifestati, ma avviene che solamente oggi, in un mondo più preparato ad accoglierli, possano esprimere la loro reale essenza in plurime Dimensioni. • Ci stupiscono per l’apertura intuitiva propria dell’emisfero destro. • Ci sorprendono per la velocità in cui collegano la prima intuizione con l’analisi del particolare di attribuzione dell’emisfero sinistro.

• Ci chiedono prove su prove, come i ricercatori. • Ci mostrano di conoscere il senso della frequenza del colore. • Ci indicano di prediligere le forme curve. • Cercano la presa a terra e la natura. • Ci appaiono talvolta intransigenti, quando poi ci accorgiamo che sono invece emozionalmente coscienti e non vogliono/possono essere ingannati. • Ci stimolano e provocano creando antidoto all’incoerenza. • Ci comunicano che non sopportano manifestazioni o sfoghi fini a se stessi. • Creano un proiettore affinché noi possiamo vederci. • Insegnano a trasformare gli ambienti. • Ci chiedono l’abbraccio che sostiene in amore. • Amano la verità: comprendono infatti che non c’è pace e amorevolezza senza di essa. Già da questa breve descrizione, che può offrire solo un lieve accenno della complessità e preziosità di questi bambini, appare evidente che solo l’adulto sensibile e consapevole possa impegnarsi nell’area educativa in termini di evoluzione e sostenere le loro potenzialità e modalità nel costante divenire. Apriamoci insieme all’ecologia dell’apprendimento, affinché anche l’insegnamento possa finalmente rispondere al criterio della sostenibilità.

Associazione BIMBI NUOVI Educare nelle Nuove Relazioni Sede legale: Via G. Grimani 13, Trieste (TS) bimbinuovi@yahoo.it www.vivianasossiessenya.it Tel. 333.9766538 040.946716 - 040.381401

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I LUOGhI

A.P.S. CENTRO OLOS Percorsi per migliorare la qualità della vita Accademia Olistica, Massaggi, Trattamenti Olistici, Tantra. Via Oberdan 3, Pordenone. Tel. 334.9161.209, www.centrolos.it

EMILIA ROMAGNA BOLOGNA

STUDIO EQUILIBRYA MASSAGGI OLISTICI Trattamento Cranio Sacrale, Shiatzu, Linfodrenaggio Via Martiri della Libertà 18 Prata di Pordenone (PN) Tel. 0434.611282 333.7466849 manucanziani@virgilio.it CENTRO “TESIS” Centro Olistico e Culturale Sessioni individuali, Corsi e Seminari Tel. 0434.72782, Cell. 329.2399184.

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LE NUOVE RISORGIVE Piazzale San Lorenzo 14, Pordenone. Tel. 0434.551424. Dott.ssa Doriana Mimma DE VIDO Naturopatia & Bilanciamento Somatico. Riceve per appuntamento a Sacile (PN): Tel. 0434.72782, Cell. 329.2399184. SANITARIA Del PUP Via Molinari 38/40, Pordenone. Tel. 0434.28897.

CENTRO NATURA Discipline psico-fisiche, Centro benessere, Formazione, Ristorante BioVegetariano. Via degli Albari 6, Bologna. Tel. 051. 235643, 051.223331 www.centronatura.it info@centronatura.it CENTRO STUDI CENRESIG Centro per lo studio e la meditazione Buddista Mahayana Via Meucci 4, Bologna. Telefoni: Maddalena 347.2461157, Giovanni 349.6068534. www.cenresig.org info@cenresig.org


CENTRO YOGA “LE VIE” Via M. D’Azeglio 35, Bologna. Tel. 051.19982056, www.yogalevie.it info@yogalevie.it Istituto himalayano di ricerca in Ayurveda Via De Leprosetti 2/A, Bologna. Tel. 051.262823, www.ayurveda.bo.it Scuola/Fondazione Matteo Ricci Via A. Canova 13, Bologna. Tel. 051.531595, www.fondazionericci.it SCUOLA DI YOGA CENTRO NATURA Via degli Albari 6, Bologna. Tel. 051.223331, 051.235643, sport@centronatura.it www.centronatura.it

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I dati raccolti sono stati forniti o individuati da elenchi pubblici e sono trattati in ottemperenza alla legge 675/96 con particolare riferimento agli articoli 12 e 20. Agli interessati è riconosciuta la facoltà di esercitare i diritti di cui all’art.13. Il titolare del trattamento dei dati è l’editore.

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RIMINI Ass. Culturale MANAGER ZEN Via San Giovenale 86, Rimini. Tel. 0541.736362, www.managerzen.it

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I LUOGhI

UMBRIA, MARChE, ABRUZZI ANCONA LA CITTÀ DELLA LUCE Associazione di Promozione Sociale Centro Studi Discipline Olistiche e Bionaturali Associazione Conacreis Marche. Reiki. Ayurveda. Yoga. Costellazioni Familiari. Via Porcozzone 17, Ripe (AN). Tel. 071.7959090, www.reiki.it

MACERATA TARA CENTER C.da Ricciola, Recanati (MC). Tel. 071.7575847, cell. 393.9755533, www.taracenter.it info@taracenter.it

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PERUGIA ANANDA ASSISI Via Montecchio 61, Nocera Umbra (PG). Tel. 0742.813620, www.ananda.it CASAYOG (Yogi Gyanander) Strada San Marino 21, Perugia. Tel 075.5899339, www.casayog.com

GROSSETO

SIENA

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FIRENZE Ass. Cult. “L’ALBERO DELLO YOGA “ L’associazione si occupa della diffusione dello Yoga e di alcune delle principali discipline olistiche attraverso incontri, trattamenti, corsi. Via della Libertà 61/65, Matassino Reggello (FI). Cell.333.3807726, www.lalberodelloyoga.it info@lalberodelloyoga.it Centro Terra di Unificazione Ewam Via R. Giuliani 505/A, Firenze. Tel. 055.454308. ShINNYO-JI TEMPIO ZEN FIRENZE Via Vittorio Emanuele II 171, Firenze. Tel. 339.8826023, www.zenfirenze.it SCUOLA DI AGOPUNTURA TRADIZIONALE DI FIRENZE del dott. Nello Cracolici. Via San Giusto 2, Firenze. Tel. 055.704172.

AMO Accademia Massaggi Olistici ads Associazione Dilettantistica Sportiva Scuola Accreditata SIAF Via Teofilo Torri 22-28, Arezzo (AR). Responsabile: Andrea Marini: 388.9334692 www.massaggiohotstone.it andrea.marini@teletu.it

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CRONOGENETICA di Mario e Domenica Grilli Via Compagnetto da Prato 37, Prato. Tel e fax 0574 33306 Cell. 331 9724607 prenota@cronogenetica.it www.cronogenetica.it

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LUCCA

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ASS. CULT. OLISTICA OMSAIRAM CENTRO VILLA DELLE ROSE B & B - CASA VACANZE Via della Pergola 2 - Località Palleggio Bagni di Lucca Terme (LU) Tel 0583 85599 - 3476011312 centrovilladellerose@alice.it www.associazioneomsairam.it

ASSOCIAZIONE ERBAMOLY Centro Kundalini Yoga secondo gli insegnamenti di Yogi Bhajam Trattamenti di Sat Nam Rasayan - Yoga in gravidanza. Via C. Baronio 90, Roma. Tel. 333.3236981, associazioneerbamoly@libero.it

TOSCANA AREZZO

PRATO

PISA ISTITUTO LAMA TZONG KhAPA Via Poggiberna 15, Pomaia (PI). Tel. 050.685654, 050.685009, info@iltk.it segreteria@iltk.it www.iltk.it PUNDARIKA CENTRO RITIRI MEDITAZIONE Loc. Cordazingoli 18, Riparbella (PI) Tel. 0586.699077, 338.6759340 (Erica).

ASSOCIAZIONE ShAKTI Centro di Kundalini Yoga e Sat Nam Rasayan Via dei Brusati 30, Roma. www.kundaliniyoga.it BUPPO DOJO praticare il Buddhismo Zen Soto Via Ferento 5, Roma. Tel. 06.70032022 buppodojo@gmail.com www.buppodojo.it



I LUOGhI

CEDIFLOR Centro Diffusione e Didattica Floriterapia di Bach Via R.Fauro 82, Roma. Tel. 06.8074385, 333.4243663 www.cediflor.it info@cediflor.it CENTRO NIRVANA Associazione Spirituale per la Meditazione Chan e Zen Via A. Bono Cairoli 15, Roma. Tel. 338.7021800, 328.6848780, www.centronirvana.it centronirvana@libero.it CENTRO YOGA ED OLISTICO VIPAShYANA Channelling, regressioni karmiche, yoga, meditazione, cristalloterapia, mass. ayurvedico, riflessologia plantare, pranoterapia, reiki. Via Venezia 48/50, Ciampino – Roma. Tel. 347.8360990 www.vipashyanayoga.com Centro Olistico Take Off Via L.Perna 51, EUR-Montagnola, Roma. Tel. 06.54225603, 347.3706437. www.floriterapia.com CENTRO TARA BIANCA Danza Creativa, Arti Terapeutiche, Meditazione Via Ettore Rolli 49, Roma. Tel. 06.5811678, www.centrotarabianca.it CENTRO ZEN ANShIN Buddhismo Zen Soto. Sotto la guida di Annamaria Gyoetsu Epifanìa e Guglielmo Doryu Cappelli. Via Ettore Rolli 49,(Stazione Trastevere), Roma Tel. 06.5811678, 328.0829035, 320.9671624, www.anshin.it guglielmo1@interfree.it Associazione Sportiva Dilettantistica DhARMA - SPORT E DISCIPLINE BIONATURALI (Coni Fijlkam Uisp) Via Cimone 12 , Roma. Tel 339.1286955 www.asddharma.ning.com asddharma@alice.it Fondazione Maitreya Via della Balduina 73, Roma. Tel 06.35498800, www.maitreya.it

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PIACERI UNICI EcoShop per appassionati di prodotti biologici, tipici, del commercio equo e solidale e dell’agricoltura sociale. Via Orvieto 30/34 (San Giovanni), Roma. Tel. 06.45443234, www.piaceriunici.it

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CAMPANIA TAO - CENTRO DI RICERCA OLISTICA SCUOLA ITALIANA REIKI Via F. Cilea 91, Napoli (NA). Tel. 338.8495996 taocenter@tiscali.it www.taocenter.org DOTT. GIOVANNI MONTANARO ODONTOIATRIA E TERAPIE NATURALI Omeopatia, Posturologia, Agopunutra, Test e rimozione dei metalli pesanti. Via A. Scarlatti 126, Napoli Tel. 081.5786956, cell. 340.1495053 Omeo57@hotmail.it

PUGLIA E SICILIA Centro Buddhista della Via di Diamante Via Gaetano Postiglione 14/E, Bari. Tel 349.7751145, 368.575880, bari@diamondway-center.org Dott. RENATO IUDICA Rappresentanze Prodotti Naturali Via G. Arimondi 48, Palermo. Tel. 392.6893370, 347.6215339.



LA VIA DELLA SCIENZA

Pulirsi con l’acqua di Manuela Gatti www.corposophia.it

“Ogni malattia, non importa sotto quale nome sia conosciuta dalla scienza medica, è costipazione” Arnold Ehret

I

principi fondamentali di Salute Naturale su cui si basavano le antiche Scuole di Igienismo sono gli stessi oggi riconosciuti dalla medicina ufficiale (anche se in verità quasi ignorati dalla maggior parte dei medici). Grazie a due coraggiosi medici americani (T.M. e T.C. Campbell) che hanno condotto e pubblicato il più completo e dettagliato studio sulle cause delle malattie, oggi sappiamo quale via seguire per prevenire o curare il cancro, le cardiopatie, l’ictus, il diabete, l’obesità, le malattie auto immuni, l’osteoporosi, il morbo di Alzheimer, i calcoli renali, la cecità e probabilmente quasi tutte, o la maggior parte delle malattie contemporanee (si veda l’articolo pubblicato su BioGuida - Primavera 2012). La via è quella stabilita dalla Natura che ha predisposto il nutrimento adatto ad ogni specie, sulla base della propria anatomia: erba per gli erbivori, carne per i carnivori e frutta, verdura e semi per i frugivori, quali noi siamo. L’allontanamento dai dettami della Natura determina la malattia, che non è un evento in sé negativo, al contrario è uno sforzo da parte del corpo per rimuovere

ed eliminare muco e tossine formatisi a causa di una alimentazione profondamente scorretta, basata su cereali e zuccheri raffinati, cibi cotti spesso ad elevate temperature, carne, pesce, latticini, sostanze nervine ed eccitanti, medicinali … insomma tutto ciò che siamo stati indotti ad assumere da quando siamo nati. Questo regime alimentare determina un intasamento, una costipazione a livello intestinale che si ripercuote anche su quei “distretti” che sono individualmente più deboli: colite, bronchite, tracheite, rinite, polmonite, vaginite, uretrite, nefrite… tutto ciò che termina in “ite” indica uno stato infiammatorio ed edematoso locale con produzione di muco che il corpo tenta in tutti i modi di espellere e che la scienza medica tenta in tutti i modi di bloccare. La disattivazione o “remissione“ dei sintomi, che la medicina ufficiale chiama “guarigione” è solo apparente. Il corpo reagisce all’introduzione dei farmaci e si predispone per neutralizzarli bloccando il processo di disintossicazione in corso: e così fino al successivo malanno, fino a che regge questo trattamento. Ciò che invece ha senso è, da un lato favorire l’espulsione del muco e delle tossine che intasano l’intestino (l’adulto medio ha le pareti del colon tappezzate da uno strato di muco appiccicoso e dai 5 ai 10 kg. e di feci non eliminate che avvelenano il flusso sanguigno e l’ organismo). Va quindi bloccato a monte la causa di questa costipazione, eliminando i cibi raffinati e le proteine animali, inserendo gradualmente nella propria

dieta un apporto sempre maggiore di frutta e verdura fresche, che ripuliscono il colon e lo rivitalizzano, creando un nuovo terreno dove i parassiti non possono proliferare, ripristinando la peristalsi e purificando il sangue, riportando forza e vitalità all’individuo. “Non è la malattia che dobbiamo curare ma il corpo. Deve essere ripulito, liberato dai rifiuti e dal materiale estraneo, dal muco e dalle tossine accumulati fin dall’infanzia. Non si può comprare la salute in bottiglia, non si può guarire il proprio corpo facendo una cura depurativa di pochi giorni a fronte di tutti i torti che sono stati fatti al corpo fino ad oggi. Tutto ha inizio dal colon che fin dalla nascita non è mai stato completamente svuotato e oggi nessuno possiede un corpo idealmente pulito e quindi neppure un sangue perfettamente pulito. Quella che la scienza medica definisce come normale salute è in effetti una condizione patologica dovuta alla Dieta della Civilizzazione che non venendo mai digerita completamente, accumula nel tratto digestivo prodotti di rifiuto che non sono mai eliminati completamente determinando così l’origine di tutte le malattie.” Arnold Ehret Sciogliere questi rifiuti ed eliminarli con attenzione rappresenta una pratica di igiene intestinale che migliora in ogni caso la situazione locale e produce certamente una sensazione di benessere generale: un semplice clistere di pulizia è un rimedio eccellente per infiniti malanni. Ma se questa pratica naturale non viene abbinata ad un graduale e profondo cambiamento nell’alimentazione, non potrà certo fare miracoli! Benefici dell’idrocolonterapia Lo stesso principio vale per una pratica igienica quale l’idrocolonterapia, una forma moderna di lavaggio intestinale che, oltre a curare il disturbi dell’apparato digerente e dell’intestino, purifica l’intero organismo e viene praticata in modo delicato e indolore: l’origine di questo trattamento viene citata per la prima volta in un documento egizio che risale a 3500 anni fa.


Un intestino lento, tendenzialmente pieno di rifiuti e costipato, specialmente nelle curve e nella anse, determina la formazione di sostanze tossiche che in un primo tempo alterano la membrana intestinale e, quindi, possono passare nel sangue e nella linfa accumulandosi in qualsiasi parte dell’organismo, determinando uno stato di intossicazione che deve essere gestito con grande dispendio di energia e con il coinvolgimento di tutti gli altri organi, apparentemente non in stretta correlazione con il colon. Quando le feci sostano più del dovuto, il sistema immunitario deve gestire questo sito dove le fermentazioni e le putrefazioni aumentano in maniera esponenziale, impegnando in questo distretto gran parte delle sue difese per garantire l’equilibrio di tutto il resto del corpo. Il fatto che il sistema immunitario e l’intestino siano intimamente collegati è poco valutato anche se è noto che elementi di questo importantissimo sistema siano localizzati proprio in questa sede (Placche di Peyer) e che lì si formino le immunoglobuline (particelle proteiche aventi proprietà immunologiche). La mucosa dell’intestino è perciò assai importante per assicurare una buona difesa organica, e insieme ad essa lo sono: fegato, reni, ghiandole, polmoni e superficie cutanea. “Il cattivo funzionamento intestinale e l’autointossicazione permanente che provoca, possono avere un effetto disastroso sul sistema nervoso”. (Dr. Henry Picard) Pulire l’intestino, quando questo non è nelle condizioni ideali, può diventare un’azione intelligente e prioritaria, cui devono comunque seguire altrettanto importanti cambiamenti come la dieta alimentare e gli aspetti igienici sui piani fisico, emozionale e psicologico. Sembra davvero incredibile, ma la maggior parte delle malattie hanno la loro causa profonda in un cattivo funzionamento dell’intestino dovuto allo scarso movimento e all’uso di medicinali, ad una scorretta alimentazione ricca di zuccheri, alimenti raffinati e additivi chimici, proteine e grassi animali e povera di elementi primari, come abbondante frutta e verdura crude. Anche lo stress, dal canto suo, può determinare un’alterazione delle pareti intestinali provocando una contrazione eccessiva o insufficiente

che può a sua volta influenzare la flora batterica, rallentandone la ricostruzione. Nella media delle persone i movimenti dell’intestino (peristalsi) e del colon in particolare, risultano alquanto rallentati. Questo fenomeno causa un accumulo di muco appiccicoso, una colla derivante dall’assunzione di cibi che non possono essere digeriti, che tappezza letteralmente le “tasche” del colon determinando nel tempo un accumulano di incrostazioni sulle sue pareti che, a loro volta, rendono ancor più difficile il naturale movimento ritmico e ondulatorio che dovrebbe promuovere il transito dei prodotti fecali diretti all’esterno. Anche in coloro che evacuano giornalmente, l’intestino non si libera mai completamente e il ristagno cronico di sostanze fecali provoca il degrado della mucosa intestinale e l’alterazione della flora batterica, fenomeno conosciuto con il nome di disbiosi intestinale. Quando subentra la disbiosi i batteri salutari (tra cui Lactobacillus Acidophilus) diminuiscono e quelli nocivi (tra cui il Bacillus Coli) aumentano. Questo mutamento della flora intestinale, che rende impossibile la completa elaborazione dei materiali fecali, genera quelle fermentazioni e putrefazioni che non solo intossicano tutto l’organismo, ma riducono notevolmente le difese immunitarie. L’intossicazione intestinale, diffondendosi nell’intero organismo, può manifestarsi nei sintomi più disparati: emicranie croniche, allergie, acne, psoriasi, eritemi, diverticoli, costipazioni, prolassi intestinali, reumatismi, disturbi cardiaci, asma, problemi respiratori, noduli al seno, perdita di vitalità, stanchezza, depressione, mancanza di concentrazione, aggressività, attacchi di panico, infezioni, infiammazioni, poliartrite, problemi ai capelli e alla vista ed è causa della maggior parte delle malattie. I lassativi del resto, oggi largamente usati, concedono solo un beneficio momentaneo ma, a lungo termine, danneggiano la mucosa intestinale e inibiscono ulteriormente la peristalsi intestinale. “Metà delle persone, che dicono di essere in buona salute, portano continuamente con sé, fin dall’infanzia, parecchi chili di sostanze mai eliminate. Una buona evacuazione al giorno non ha alcun significato”. (Prof. Amold Ehret)

Questo trattamento, del quale solo pochi individui non hanno bisogno, attua una profonda pulizia intestinale e rimuove i residui fecali depositati nelle curve e nelle tasche del colon, elimina la flora batterica alterata e favorisce la ricrescita di quella equilibrata. Già dopo il primo trattamento il ventre si presenta meno gonfio e si prova un senso di leggerezza ma, per mantenerne gli effetti benefici di questa terapia disintossicante e riguadagnare uno stato di buona salute che perduri nel tempo, è necessario attuare una corretta alimentazione e uno stile di vita sano. In particolare risulta essere particolarmente indicato per chi soffre di problemi intestinali o di disturbi che possono essere correlati direttamente a un cattivo funzionamento del colon, come il meteorismo e il gonfiore del ventre, due disturbi provocati dalla disbiosi, oppure la stitichezza o la diarrea. In pratica, la pancia si “gonfia” perché le feci fermentano e ristagnano, determinando un assorbimento di sostanze tossiche da parte dell’organismo. L’idrocolonterapia interviene proprio liberando il colon da queste sostanze, ossigenandolo e ricreando così l’ambiente naturale originario. La seduta si svolge utilizzando un’apposita apparecchiatura che fa affluire acqua nel colon attraverso un tubo a due vie introdotto nell’ano che nel contempo permette al materiale fecale di fuoriuscire attraverso lo stesso, rimanendo distesi sul lettino a pancia in su. L’immissione di acqua e lo scarico dei materiali fecali continua finché l’acqua non fuoriesce pulita: il tutto avviene in un sistema chiuso, estremamente igienico e discreto, generalmente in un tempo che va dai 30 ai 40 minuti. 31


LA VIA DELLA SCIENZA

L’iride in “bianco e nero” di Elisabetta Conti (iridologa) www.adacqua.net

N

ella mitologia greca, l’etimologia della parola “iride” rimanda ad Iris, la messaggera leggera e alata degli dei, che mette in comunicazione questi ultimi con i mortali e lascia dietro di sé una traccia del suo volo: l’Arcobaleno di cui è la personificazione; inoltre, è il fiore noto per la varietà di colori con cui appare in natura ai nostri occhi e si esprime anzitutto con l’energia vitale del colore. Tuttavia finora, non a caso, abbiamo analizzato le caratteristiche dell’’iride “fotografandola” in bianco e nero. Come ben sanno fotografi e pittori, guardare in bianco e nero, attraverso la rimozione dell’elemento familiare (il colore), può generare una “drammatizzazione” data dal contrasto tra luce ed ombra, e ci aiuta a spostare l’attenzione a dettagli che possono essere meno evidenti nell’osservazione immediata, aiutandoci a diventare più consapevoli di strutture, forme, schemi ripetitivi e tessiture. I TRE CERChI CONCENTRICI

Già abbiamo osservato che nel corpo dell’uomo e degli animali più “evoluti” l’iride appare come una corona tra due circonferenze concentriche - bordo della corona e aura - il cui centro è la pupilla, che costituisce essa stessa il primo cerchio. 32

IRIDE DESTRA E SINISTRA: I DUE FUOChI DI UN’ELLISSE Inoltre, secondo alcune scuole iridologiche, le nostre 2 iridi - fedele microcosmo della geometria del macrocosmo e del sistema solare - rappresentano i 2 “fuochi” di un’ellisse. Un’iride ( potrebbe essere quella destra o la sinistra) rappresenta, nella personalità dell’individuo, la luminosità del Sole , la parte bianca del Tao , il fascio di luce che permette a ciò che viene illuminato di essere percepito, conosciuto, controllato, utilizzato. Mentre la parte nera rappresenta l’ombra, l’inconscio o semplicemente ciò che è meno sviluppato poiché poco conosciuto e utilizzato, ciò’ che è rimasto registrato nel nostro passato e ancora vive a livello emozionale, perchè inconsciamente non abbiamo accettato - come si è già accennato sull’ultimo numero di BioGuida, a proposito dei segni riflessi: spasmanelli e archi radiali, che indicano una personalità in conflitto tra luce e ombra - . LA TRAMA DELL’IRIDE La“trama” dell’iride può essere più o meno compatta: quanto più è fitta tanto maggiore è la robustezza dei tessuti. Molto semplicemente, è possibile prendere ad esempio tre tipi di tessuto: seta, lino, canapa. Un’iride con linee molto sottili, come la trama della seta, è indice di forte costituzione. Quando le linee assomigliano al lino, indicano una costituzione media, mentre quelle a rete, che appaiono come la trama della canapa, indicano una costituzione debole. L’Iridie presenta un indice di vitalità che varia da 1 a 6: quando presenta uno stroma (il foglietto posteriore dell’iride) perfetto, che all’osservatore appare come un susseguirsi ravvicinato e ordinato di raggi, disposti fra le pupille e il margine ciliare esterno, con un colore uniforme, privo di colorazioni estranee, è a livello di vitalità 1. L’iride con tutti i difetti accumulati in grado massimo, corrisponde alla condizione di estrema debolezza organica, è a vitalità 6. Nel 90% dei casi pratici si ha un indice di

vitalità irideo tra 3 o 4. A livello psichico (si veda Iridologia del Profondo, di Daniele Lo Rito) i difetti (mancanza di trama) potrebbero indicare desideri sfrenati, caduta libera verso l’“inferno”, profondo senso di distruzione. SEGNI STRUTTURALI Troviamo anche segni indicanti mancanza di tessuto, di forma più o meno ovale e di dimensioni molto varie (“lacune”), o a rombo, ma più profonde (“cripte”): entrambe indicano patologie in atto o debolezze costituzionali. Stabilito che vi siano connessioni anatomiche dell’iride con le parti del corpo, come si produce un’alterazione in seguito, ad esempio, alla sofferenza di un organo? Il meccanismo è legato soprattutto alla parte vascolare e muscolare dell’iride. Un’infiammazione acuta, per esempio un’epatite, provoca un’iperemia (aumento del flusso sanguigno) non solo a livello del fegato, ma anche a livello del settore corrispondente dell’iride. I tessuti di quest’ultima si gonfiano come un’altra qualsiasi parte del nostro corpo quando subisce un trauma. Tutto ciò porta alla formazione di veri e propri buchi di profondità variabile.Secondo l’iridologia classicauna delle prime a evidenziare questo aspetto è stata la scuola di B.Jensen, per cui i segni dell’infiammazione acuta sono bianchi o comunque chiari, i segni dell’infiammazione, o malattia cronica, sono scuri o neri, in diretta relazione con la gravità della patologia. In corrispondenza con i 4 strati dell’iride possiamo osservare 4 livelli di alterazione: acuto, sollevato, normale, sub-acuto, cronico, degenerativo. Vi sono due forme fondamentali di lacune: Lacune chiuse, dove i fasci delimitanti si chiudono a formare una superficie definita ed evidenziano uno stato trascorso, quindi non più in atto. Lacune aperte, dove i fasci delimitanti non si chiudono e la lacuna appare aperte in direzione del bordo esterno


1 - fra parentesi 2 - a tre 3 - discosta

4 - a becco 5 - a sigaro

6 - a cerchio 7 - gigante 8 - a frutto

CRIPTE

9 - a scala a pioli 10 - ad arco 11 - trasversale

1 - rombo 1 - (cripta) 2 - finestra 3 - mandorla 4 - lacuna 1 - del margine 5 - filo di perle 6 - paragrafo 7 - favo 8 - punto 9 - virgola

LACUNE 12 - a torpedo aperta 15 - gemelle 13 - torpedo chiusa 16 - doppia asimmetrica 14 - a tegola 17 - doppia

18 - a bersaglio 19 - a scalino 22 - a cipolla 20 - a fungo 23 - a medusa 21 - a mazza da baseball 24 - a foglia

dell’iride, evidenziando un processo ancora in atto .

trasformazione, e la comunicazione col mondo angelico”.

I fantasiosi nomi delle “lacune” derivano dalla loro forma e dall’intreccio delle fibre visibili al loro interno (es: lacune a favo, a foglia, ovoidali, ad arco, a cipolla, a medusa, romboidali, rotonde, ad ago, a torpedo, a becco, a sigaro, a bisturi, a scarpa, doppie, a tre, a scatola), o per l’eventuale associazione con altre lacune, l’una di seguito all’altra: a nido, a tegola, a staffa, a fiore, gemellari.

Le cripte si possono trovare ovunque nel tessuto irideo: le fibre si allontanano tra loro generando una forma a rombo, semplice o articolata in figure più complesse. Talvolta la cripta appare all’interno di una lacuna. Le cripte appaiono più scure rispetto alle lacune, in quanto si manifesta più o meno intensamente il foglietto pigmentato posteriore. Possono indicare, secondo l’iridologia classica, una tendenza alla formazione di cisti o fenomeni ulcerativi e talvolta patologie ad uno stato cronico/degenerativo. Secondo l’iridologia del profondo , appare evidente come le lacune e le cripte , per la loro forma e per nomi che sono stati assegnati dalla tradizione scientifica ad alcune di esse, possono essere collegate senza sforzo eccessivo alla geometria sacra occidentale e orientale. La cripta (dal greco χρυʹπτη, krypte¯, da cui il latino crypta, che significa “nascosto”) è, nell’architettura medioevale, una camera o un vano ricavato con la pietra, di solito situato al di sotto del pavimento di una chiesa, spesso contenente le tombe di importanti personalità come i santi (o le loro reliquie) o alte cariche del clero.le cripte indicano dunque l’influsso del mondo materiale, un continuo rimunginare, perchè “non si riesce ad uscirne”, l’attrazione da parte della materia, l’instabilità spirituale.

Qualche significato a livello fisico: Le lacune giganti possono indicare alterazioni nel metabolismo dei carboidrati; le lacune a scarpa ritenzione idrica; le lacune a foglia portano la nostra attenzione sul sistema endocrino e su uno stato di stress, le lacune sottili a sigaro, a becco ecc.- a scaletta , a punta di asparago indicano la presenza di processi espansivi; lacune doppie o gemelle indicano polipi intestinali o nell’apparato genitale. Alcune cicatrici sono presenti fin dalla nascita: esse testimoniano o una tendenza ereditata dai genitori o nostri avi in generale, oppure, secondo alcuni studiosi, registrano squilibri già appartenenti a vite precedenti . Si potrebbe dedurne che l’iride costituisce non solo una memoria individuale del vissuto trascorso, ma anche un monitor della storia della specie umana. Daniele Lo Rito, nella già citata “Iridologia del Profondo”, nota che: “le lacune indicano possibilità di evoluzione spirituale, attraverso ‘trappole’ da superare e per poter sperimentare la libertà spirituale, quindi la capacità di

E’ fondamentale, inoltre, notare che il rombo è formato da due triangoli con i vertici in direzioni opposte, e rappresenta due forze che si contrappongono/

equilibrano. Nella geometria vedica il triangolo, quando ha un vertice rivolto verso l’alto, rappresenta l’ascesa al cielo, il fuoco, il principio maschile attivo. Nella posizione opposta è simbolo dell’acqua e del principio femminile passivo. Nel caso del rombo, la sua simmetria bilaterale, in termini energetici, può rappresentare un’energia assiale bipolare alto-basso (ascendente-discendente) fra i tre piani cosmici: sotterraneo, terrestre, celeste, che si sdoppia nel piano della terra generando nell’uomo conflitto, ma anche possibilità di salvezza mediante il gioco delle tensioni che contraddistinguono la sua doppia natura e trovano unificazione nel piano centrale,identificabile - secondo alcune tradizioni - col suo cuore. (Si veda anche: István Hargittai, Budapest Technical University: www.leonet.it/culture/nexus. Sulbasutra e geometria vedica: www.climatrix.org ) SEGNI RIFLESSI I più comuni sono: Spasmanelli (anelli tetanici) e archi da stress (fessure di contrazione lineari circolari) che indicano predisposizione alla spasmofilia della muscolatura volontaria (crampi muscolari), viscerale (coliche), vasale (vasocostrizione, problemi circolatori, ipertensione). Solchi radiali e raggi solari (fessure lineari radiali che interessano tutta l’iride o solo in parte). I solchi radiali iniziano per lo più a livello della siepe portandosi verso il margine ciliare per un breve tratto. Le cause della loro pre33


LA VIA DELLA SCIENZA

SOLCHI RADIALI RAGGI SOLARI

ANELLI TETANICI 1 - concentrico 2 - incrocio 3 - pluristratif. 4 - interrotti 5 - a scalino 6 - eccentrico

senza sono da ricercare nella prevalenza del tono simpatico sul tono parasimpatico, eccesso di calcio nel sangue, carenza di magnesio, stato di tensione interiore. I raggi solari iniziano dal bordo pupillare e sono più sottili, meno scuri ma molto più lunghi, potendo giungere sino alla vicinanza del bordo ciliare. A livello psichico (Iridologia del Profondo) le fibre radiali e trasversali potrebbero indicare deviazioni spirituali, “viaggi” più lunghi e pericolosi, distrazioni dal compito assegnato; i solchi radiali indicano contatto con la forza spirituale, ma difficoltà a gestirla non avendo ancora superato problemi personali, “sprazzi” improvvisi di energia e di coscienza spirituale, desiderio

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1 - solco 2 - raggio

di aprirsi e di concretizzare le forze creative. BIANCO E NERO, LUCE E OMBRA, PIENO E VUOTO Dal punto di vista energetico, si può intendere che i “fori” della trama indichino passaggi e sbalzi energetici, traumi, vicissitudini varie che hanno portato la persona a vivere la propria vita come una sorta di “iniziazione” più o meno “profonda”, ancora “aperta” o già “conclusa”. Le immagini di apertura o di passaggio in genere, fin dai livelli culturali più arcaici, sono state interpretate come possibilità di iniziazione/trascendenza: “Penetrare nel varco, entrare nella caver-

na, è un atto sacro di conquista/conoscenza di uno spazio “altro”, diverso da quello che l’uomo frequenta, conosce ed utilizza in maniera funzionale alle sue esigenze di sopravvivenza: è una prova, un archetipale percorso iniziatico, la cui ricompensa è il raggiungimento di uno spazio promesso ma inatteso, che mette l’uomo faccia a faccia con la ierofania: manifestazione del sacro“ (Leroi-Gourhan: “Le religioni della preistoria”, 1999). La pupilla al centro e i “vuoti” (lacune e cripte) nel tessuto dell’iride rappresentano simbolicamente un ambiente buio, intangibile, inconsistente, quasi un nonluogo, ed evidenziano la polarità pienovuoto, luce-ombra, presenza-assenza. Tale polarità potrebbe suggerire che le emozioni sono state messe da parte perché lo stato emotivo da esse derivante si era fatto intollerabile sia per la mente sia per il corpo, generando spesso quelle che definiamo “malattie” o “patologie”. Ma questo stato, se provvisorio, non deve essere letto necessariamente come negativo. Può suggerire la voglia di un nuovo inizio, la fine del caos che sta per lasciare il posto ad un nuovo ordine armonico. In altri termini è come “se l’inverno dicesse: ho nel cuore la primavera…” (K. Gibran)



LA VIA DEGLI ANIMALI

Animali e igiene domestica (scegliere per i piedi senza perdere la testa) di Andrea Sergiampietri (medico veterinario) www.homeocode.info

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on movimento ritmico un insieme di nastri di stoffa collegati ad un bastone rosso corrono avanti e indietro sul pavimento lasciando una traccia umida e profumata; da sopra la lastra di vetro del tavolino il gattone osserva quel movimento con finta indifferenza, ogni tanto un nervoso colpo di coda e il fremere delle vibrisse svelano infatti una crescente eccitazione… I nastri e il bastone vengono sollevati e tuffati a forza in un contenitore, segue una pausa e poi lo scrosciare di acqua; un istante dopo la corsa sul pavimento riprende. Joseph ha cambiato posizione. Ora le zampe posteriori sono sotto di se. Sta quasi per balzare sulla preda quando la sua azione viene congelata. In soggiorno entra Greta, manto color cenere e lunga coda portata in alto a magnificare l’esser superbamente felina e femmina. La gatta sinuosamente, incurante della scena di caccia, si dirige verso la finestra per stendersi al sole. Quattro passi sui palchetti di legno e un’improvvisa espressione inorridita le solca il musetto.. rapida ritrae la zampa dal pavimento bagnato come avesse sfiorato la cosa più pericolosa del mondo! Una rapida annusatina ..e poi via a leccarsi i grigi polpastrelli e le dita della zampa offesa. Mi assaporo la scena, una piccola interruzione del lavoro domestico che proprio dall’arrivo dei gatti è diventata una routine necessaria come mai lo era stata finora… La zampetta di Greta viene pulita minuziosamente da ogni microtraccia di quel liquido composto di acqua e detersivo. Quando il pavimento sarà asciutto rimarranno comunque particelle invisibili di “sporco” e di detergente, una piccola parte di queste rimarrà imprigionata anche dai polpastrelli di entrambi i gatti; un pò per leccamento, un pò per contatto diretto e 36

un pò per inalazione, queste sostanze, assunte frequentemente nel tempo, in qualche modo interagiranno con i loro organismi. Non so se l’interazione sarà positiva o meno, ma probabilmente non sono sostanze inerti. L’organismo dovrà comunque trovare il modo e l’energia per preservare il suo equilibrio. Primum non nocere Osservo i miei gatti che si toelettano e ripenso ad una delle prime cose che mi hanno insegnato: prendermi cura del nostro ambiente, la casa tanto per iniziare, cercando di non nuocere agli occupanti. Piccole scelte quotidiane, piccoli apporti di coscienza ad abitudini ereditate o introiettate senza critica. Il massimo potere personale: sviluppare la responsabilità delle proprie azioni. Il passaggio dalla detersione con il prodotto convenzionale a quello ecologico e biodegradabile lo devo proprio all’arrivo dei miei gatti. Prima sceglievo privilegiando la convenienza economica e la mia consapevolezza era inversamente proporzionale al potenziale inquinante di ciò che acquistavo. Adesso conosco cosa un detersivo per pavimenti contiene e, quindi, a cosa espongo i miei animali pulendo casa e immettendo l’acqua del mio secchio nell’acqua del mondo, l’ambiente. Sulla pericolosità di alcuni composti per gli animali domestici, specialmente considerando un contatto non sporadico ma continuato nel tempo, non ci sono tanti dati scientifici; quello che ho trovato in questi mesi lo condivido volentieri qui e sul sito: www.homeocode.info. Nutrire la consapevolezza La percezione della realtà con cui ho migliore affinità tende, a volte faticosamente, ad un olismo totale. Ogni evento, esteriore o interiore, è connesso, integrato e sincrono con gli elementi che compongono l’ Uno. Ciò di cui non ho coscienza, in me o nel mondo, influenza e dirige il mio agire interiore e nel mondo, rendendomi inconsape-

volmente responsabile delle conseguenze dell’azione. La consapevolezza di cosa si agisce ha un valore forse anche superiore della qualità morale dell’agito. Igiene ambientale e igiene mentale Nella pratica, il fatto che il detersivo “pavimenti supersplendenti” contenga un conservante che ha il nome di uno scioglilingua ha poca rilevanza se non so cosa questo composto chimico può determinare. Gli effetti, anche quelli benefici, senza la nostra (ri)conoscenza, hanno un valore inferiore. Ragionando imparzialmente, una volta portati a coscienza gli effetti dell’introduzione nell’ambiente di questa sostanza, la scelta del tipo di detergente inizia a diventare un vero esercizio di libero arbitrio. La scelta poi potrà essere sia quella di usarlo oppure quella di adoperare qualcosa di diverso. Cito qui il Methylisothiazolone (MIT) entro altri ingredienti perché mi ha stuzzicato e messo in difficoltà ma potremmo anche parlare dell’EDTA, dei profumi oppure dei silicati che vengono messi per creare quella tipica lucentezza che ci fa pensare “sono soddisfatto del lavoro che ho fatto!”. Il MIT è un biocida ad azione conservante; viene messo per proteggere il detergente dallo sviluppo di batteri e muffe. Non si trova solo nei detersivi ma anche in alcuni cosmetici (creme per il corpo, prodotti per l’igiene intima, shampoo, ecc.) o nelle vernici. Già oggetto nel passato dell’attenzione di ecologisti e ambientalisti perché sospettato di determinare la comparsa di allergie da contatto e fenomeni di antibiotico-resistenza. La quantità massima consentita è stabilita da un regolamento europeo(1) ed è pari allo 0,01% ovvero 100 parti per milione (ppm) nel prodotto finito. Forse per mia incapacità non ho trovato il regolamento che determina la quantità consentita nei prodotti per l’igiene domestica, ma probabilmente per prin-



LA VIA DEGLI ANIMALI

cipio di precauzione il limite sarà lo stesso dei cosmetici. Il MIT serve a “non far andare a male” il detersivo e non contribuisce direttamente a rendere più pulito il pavimento. Nel 2002 per la prima volta ne viene messa in evidenza la neurotossicità(2) a dosi superiori di quelle massime consentite. L’azione tossica per le fibre nervose viene verificata in vitro: la sostanza è posta a contatto con colture cellulari di neuroni e viene osservato come queste cellule reagiscono. Il MIT non viene testato, nel 2002, su organismi viventi e i ricercatori autori dello studio concludono augurandosi che siano fatti ulteriori prove per vagliare meglio la sicurezza del prodotto visto il crescente utilizzo nell’igiene personale. Nel 2010 le conclusioni del gruppo di esperti nominato a tal proposito sono pubblicate sul “International journal of toxicology”(3). Il responso è che la neurotossicità si verifica solo in vitro ma non in organismi viventi e, soprattutto, il methylisothiazolinone è sicuro ai dosaggi massimi consentiti nei cosmetici e a quegli stessi dosaggi è poco probabile dia luogo a reazioni di ipersensibilità. Mentre leggo i risultati dello studio del 2010 cerco di mantenere una posizione acritica, invero non mi sento per nulla tranquillizzato. La ricerca che asserisce la sicurezza del MIT mi spinge a verificare ancora consultando PubMed** e trovo ben 57 pubblicazioni negli ultimi 10 anni che riportano casi clinici di allergia da contatto in numerosi pazienti dovuta appunto al MIT! E meno male che doveva essere un’evenienza improbabile. Ma il colpo finale alla sostenuta sicurezza biologica arriva proprio quest’anno. A marzo vengono pubblicati i risultati di una nuova ricerca(4) sugli effetti dell’esposizione a piccole dosi (100 volte inferiori del massimo consentito); il MIT interferisce negativamente nello sviluppo dei neuroni producendo deficit funzionali in organismi viventi. L’esperimento è stato effettuato su 38

girini esposti per dieci giorni a dosi della sostanza molto inferiori ai limiti di legge (0,0015% negli esperimenti vs 0,01% nei prodotti in commercio). Questi animali hanno mostrato difficoltà della visione, senza presentare malformazioni evidenti. Il MIT ha impedito lo sviluppo completo di alcuni neuroni e i ricercatori concludono la pubblicazione con una frase che suona leggermente ambigua: “i consumatori devono conoscere il risultato di questo studio e fare attenzione agli ingredienti dei prodotti che usano, senza tuttavia farsi prendere dal panico per i risultati di uno studio scientifico”. Una questione di convivenza I miei animali vivono con me. Anche volendo non potrebbero uscire, vivendo in un appartamento di città. Dalla fine degli anni ‘80 le situazioni di convivenza stretta tra essere umano e animali sono via via aumentate fino a diventare le più rappresentate: molti animali vivono spesso la loro intera esistenza tra le

mura domestiche. Situazioni nuove presentano nuove sfide e sempre più la delega ad altri, anche per scelte apparentemente poco significanti, presenta presto o tardi una spesa imprevista. Attualmente non esistono evidenze scientifiche che la scelta di un detergente piuttosto che un altro influenzi la salute degli animali. Presumo, dall’esperienza degli effetti in dermatologia dovuti all’utilizzo di pet-food con additivi e conservanti, in rapporto a quelli naturali fatti da materie prime di qualità, che ci sia una differenza tra toccare un pavimento pulito con un detersivo con isotiazoloni rispetto ad uno ecologico con conservanti naturali e innocui. La vera differenza risiede però nel grado di consapevolezza che sta a monte della scelta, prima ancora che nell’azione tossica di un composto. Rovesciando la prospettiva, i frutti di un’azione hanno la funzione positiva di permettere il riconoscimento della bontà di quell’azione. Sviluppando la percezione del gusto del frutto, è possibile imparare anche a pregustare l’azione. La presenza di composti neurotossici nell’ambiente espone gli occupanti, animali e uomini, ad un rischio reale di sviluppare problemi neurologici e, se non ci pensiamo prima, dopo forse non saremo più in grado di pensare. Bibliografia e note: PubMed: è un database bibliografico contenente informazioni sulla letteratura scientifica biomedica dal 1949 ad oggi (fonte wikipedia). (1) Regulation (EC) N° 1223/2009 Of The European Parliament and of The Council of 30 November 2009 on cosmetic products. (2) Du S, McLaughlin B, Pal S, Aizenman E. “In vitro neurotoxicity of methylisothiazolinone, a commonly used industrial and household biocide, proceeds via a zinc and extracellular signal-regulated kinase mitogen-activated protein kinase-dependent pathway“ Neuroscience, 2002 Sept. (3) Burnett CL, Bergfeld WF, Belsito DV et coll. “Final report of the safety assessment of methylisothiazolinone”. Int J Toxicol. 2010 Jul. (4) Ariana Spawn, Carlos Aizenman. “Abnormal visual processing and increased seizure susceptibility result from developmental exposure to the biocide methylisothiazolinone”. Neuroscience, 2012. (**)


LA VIA INTERIORE

L’ombra del Trauma di Leonarda Majaron

“Se vi guardate allo specchio e la riconoscete nella paura, rabbia, solitudine, stanchezza…”

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hi non ha mai provato sintomi quali accelerazione del battito cardiaco e della respirazione, agitazione, nervosismo muscolare, disturbi del sonno, pensieri che si accavallano o magari qualche attacco d’ansia? Eventi accaduti nell’età pre e peri-natale o eventi ripetuti nel corso della vita, anche se di lieve entità, possono avere sulla persona lo stesso impatto di eventi traumatici di grande intensità. Le situazioni di stress e conflitti sono all’ordine del giorno e sono il seme di queste iper-attivazioni dove il corpo è costretto ad impegnare una quantità enorme di energia, diversamente da quanto accade nel mondo animale. Come riporta Peter Levine: “Gli animali selvatici scaricano istintivamente tutta la loro energia compressa e raramente sviluppano sintomi sfavorevoli. Noi esseri umani non siamo così abili in questo campo. Quando non siamo in grado di liberare queste potenti energie cadiamo vittime del trauma”. Nella mia esperienza di lavoro è successo più volte di assistere al riattivarsi di memorie d’ansia di fatti accaduti in anni precedenti e alcuni di questi si ripetono periodicamente di anno in anno. Quotidianamente, vuoi per necessità, vuoi per apparire forti o perché “non si può”, non è bene”, ecc. facciamo finta di nulla e andiamo avanti come bulldozer, ma… c’è un tessuto del nostro corpo abilissimo a memorizzare questi fatti e a rilasciarli quando è saturo con l’aiuto del Sistema Nervoso. Il fisiologo Robert O. Becker ha infatti confermato l’interazione fra il Sistema Nervoso e la matrice extracellulare dimostrando che le cellule perineurali

(quelle che circondano i nervi) formano un continuum a livello di tessuto. Il maggior sistema di comunicazione, conduzione dell’energia e informazione che integra ed energizza, è il tessuto connettivo ed in particolar modo quella parte denominata “fascia”, di aspetto lucente che contiene elettroni liberi con la proprietà di riflessione, in grado di emettere ed assorbire luce e di condurre energia. Nel 1984 Ellison e Garrod hanno dimostrato che la nostra pelle è direttamente collegata alle fibre del tessuto connettivo cosicché ogni organo, anche lo stesso cervello, così apparentemente protetto nella sua scatola cranica, ne può

essere influenzato. Questa via di conduzione risulta essere molto più veloce dell’informazione trasmessa dagli impulsi nervosi. Nel tessuto connettivo si possono accumulare tutte le emozioni che hanno accompagnto i traumi fisici: per esempio, se durante un’incidente qualche parte del mio corpo ne rimane più o meno lesionata, in quella ferita rimane intrappolata l’emozione provata al momento del fatto, ed è pronta a riattivarsi ad ogni situazione successiva che ne ricordi l’evento primitivo. La possibilità di ascoltare la storia del nostro corpo raccontata dal tessuto connettivo fasciale è pertanto di grande utilità per ritornare ad “essere” benessere.

Il dr. Sutherland dedicò tutta la sua vita a sperimentare ed esplorare le relazioni tra il Sistema Nervoso e tutti i sistemi del corpo. Come osteopata craniale intuì che la chiave del successo terapeutico risiedeva nel creare le condizioni che permettessero al tessuto connettivo di liberarsi dai “fardelli” inutili. Approfondendo il lavoro nel suo cammino di spiritualità il dr. Sutherland ha trovato nella modalità di approccio corporeo del Craniosacrale Biodinamico la possibilità di contattare la nostra “coscienza”, per poter dialogare, capirne i suoi bisogni, che sono i “nostri” bisogni che, se ascoltati, ci portano ad assaporare il benessere che ci è stato dato all’origine della vita. In fondo, il trauma fa parte di noi in quanto altro non è che un processo fisiologico non completato, come afferma il dr. Peter Levine. Non è necessario rivivere il trauma per poterlo elaborare, il lavoro di elaborazione delle nostre “ombre” si fonda innanzi tutto sulla qualità della relazione: l’ascolto, il rispetto e la fiducia. L’operatore Craniosacrale Biodinamico e la persona che riceve il trattamento entrano in una realtà che permette di apprendere un modo d’essere completamente nuovo, in cui la sinergia fra forze istintive, corpo e mente ci può proiettare nella pienezza della nostra intelligenza… Allora impariamo ad accoglierla come una Amica e assisteremo al ritorno del nostro Benessere. 39


PAROLE E MUSICA

Esperanza Spalding

Radio Music Society (Universal)

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speranza Spalding è una bassista, cantante, arrangiatrice e produttrice, emersa prepotentemente alla ribalta negli ultimi anni. La giovane e affascinante artista di Portland ha esordito con Juno nel 2006, confermandosi due anni dopo con Esperanza, lavoro che ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali. Il terzo Chamber Music Society le è valso un Grammy Award come «miglior artista esordiente» e ora si ripropone con il nuovo Radio Music Society, con il quale estende ancor più il suo orizzonte musicale. La Spalding gestisce con grande padronanza la scena jazz con felici incursioni in ambito neo-soul. Il nuovo lavoro presenta dieci brani inediti oltre a due rivisitazioni, Endangered Species di Wayne Shorter (brano strumentale sul quale ha appositamente composto e inserito un testo) duettato con Lala Hataway, e I can’t help it, uno dei pezzi più riletti nello straordinario repertorio di Stevie Wonder. Fra i brani nuovi basta citare Vague suspicions, pezzo energico che narra dei morti civili durante la guerra, Land of the Free, dedicata a chi è in carcere ingiustamente o ancora Black gold che fa da monito ai giovani americani perché «prendano consapevolezza della loro eredità». Richiami soul si apprezzano in City of roses co-prodotta insieme alla stella dell’hiphop Q-Tips.

Ada Montellanico

Suono di Donna (Incipit/Egea)

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da Montellanico è autrice e cantante tra le più importanti e innovative della scena jazz italiana. Romana, ha collaborato nella sua carriera con artisti di fama internazionale tra i quali Jimmy Cobb, Lee Konitz, Paul McCandless, Enrico Pieranunzi, Enrico Rava ottenendo successo da critica e pubblico grazie anche a prestigiose performance sui palcoscenici di alcuni fra i più importanti Festival italiani ed esteri. Dotata di una voce calda e limpida, ha sperimentato attraverso il difficile uso del canto jazz repertori originali e ricercati, riuscendo sempre a fondere con grande armonia cantautorato, jazz e improvvisazione. Nel

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a cura di Francesco Giordano

1996 incide “L’altro Tenco” con Enrico Rava, un album che è ancor oggi considerato uno dei più efficaci tributi alla musica meno conosciuta del cantautore piemontese. Il suo più recente progetto musicale è “Suono di donna”, un lavoro nel quale la raffinatissima interprete romana celebra l’arte espressa dall’universo poetico femminile. Al suon fianco il trombettista Giovanni Falzone, già vincitore del Top Jazz 2011, e che per l’occasione ha curato gli arrangiamenti del disco. In “Suono di donna” la Montellanico rilegge alcuni momenti compositivi firmati da grandi donne come Carla Bley, Joni Mitchell, Bijork, Maria Schneider e la stessa Montellanico. Di suo l’Artista mette in più una straordinaria personalità che riveste di nuova luce i brani proposti. Al fianco dell’artista un ensemble musicale caratterizzato da una formazione dagli originali impasti timbrici: tromba, basso tuba, trombone, clarinetto basso, chitarra, contrabbasso e batteria.

Teresa Salguiero

O Misterio (SudMusic/Egea)

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oce di uno straordinario talento Teresa Salguiero ha legato il suo nome alle fortune dei Madredeus, formazione della quale è stata l’anima e la voce sin dal 1987. Per il nuovo lavoro l’artista portoghese ha scelto come centro di ispirazione il convento francescano trecentesco di Arrabida, collocato a un centinaio di chilometri a sud di Lisbona, in mezzo alle colline che fronteggiano l’Oceano. Il percorso artistico della cantante lusitana si muove sempre lungo il fado e per l’occasione si arricchisce di elementi religiosi sviluppati ed esaltati dalla sua voce. O Misterio si compone di 15 brani attraverso i quali la cantante abbraccia momenti di grande poetica. Il brano che dà il titolo al lavoro recita a un certo punto “Abbraccio la paura, portata dalla memoria. E’ nel mistero, che io trovo la pace”, ma nel disco troviamo vita e amore raccontate con intimità, nostalgia, forza e determinazione. Quanto alla scelta del convento e dei musicisti che hanno collaborato alla realizzazione del disco la Salguiero afferma: “Ho trovato un gruppo di musicisti e tecnici con i quali abbiamo condiviso passo per passo le nostre esperienze, le emozioni, concentrandoci su un progetto di fusione di stili, armonie, linee vocali che tenessero presente la tradizione del Portogallo, la nostra cultura,

la vita che ognuno di noi ha vissuto. Penso che ci siamo riusciti e che quindi questo mistero mi appartenga in modo unico, come mai era successo prima”.

Renato Sellani

Quando m’innamoro (Incipit/Egea)

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lasse 1926 Renato Sellani porta con sé gran parte della storia del jazz italiano. Nato a Senigallia, entra giovanissimo in contatto con musicisti come Piero Piccioni e Umberto Cesari. Di seguito collabora con jazzisti americani come il trombettista Bill Coleman. Quindi prosegue la sua attività con il chitarrista Franco Cerri e successivamente entra a far parte del mitico quintetto di cui fanno parte Basso e Valdambrini. Fra le numerose tourneee americane basta citare quella con Lee Konitz e con Chet Baker. Tantissime volte è stato chiamato a incidere al fianco di cantanti e musicisti famosissimi oltre ad aver fatto parte dell’orchestra RAI di Gorni Kramer. Sellani vanta inoltre una ricca attività di compositore per musiche di scena. In questo suo più recente album Quando m’innamoro il grande pianista jazz intende omaggiare l’arte compositiva di Roberto Livraghi, autore in particolare a cavallo fra i Cinquanta e i Sessanta di alcuni pezzi di successo per Fred Buscaglione, Bruno Martino, Ornella Vanoni, Gigliola Cinquetti, Caterina Caselli. Il brano che dà il titolo al CD partecipò al Festival di Sanremo nel 1968 interpretato da Anna Identici e dai Sandpipers. Diventò un successo internazionale per la versione in inglese di Englebert Humperdinck (A man without love) e nel 2006 è stato reinterpretato da Andrea Bocelli che l’ha riproiettato alla ribalta internazionale. Ho sognato d’amarti fu un successo di Bruno Martino sul finire dei Cinquanta, periodo in cui Fred Buscaglione portò al successo Sogno d’estate, mentre Toccare il fondo, Waltz for Bi e La prima volta di tutto sono state registrate insieme a Quando m’innamoro e Sogno d’estate dalla Colours Jazz Orchestra, la magnifica Big Band italiana nel cd Quando m’innamoro in jazz. Tre brani sono inediti: si tratta di E se improvvisamente, Una canzone tempo fa e Ave Maria. In tutti i pezzi Renato Sellani legge e riadatta con maestria e classe composizioni che sfuggono al tempo.


L’ARREDO ECOLOGICO

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nche per questa estate è prevista una nutrita serie di appuntamenti con la musica. Rassegne rock, jazz e di musica d’autore si alternano lungo tutta l’Italia. Per gli

Con l’esperienza acquisita negli anni produciamo su progettazione e su misura L’ARREDAMENTO NATURALE. Il nostro obiettivo è di creare ambienti alimentando il fluire dell’energia positiva, ottimizziamo gli spazi e soprattutto ascoltiamo le esigenze delle persone che abiteranno i locali da noi arredati. Adoperiamo solo legno massiccio, certificato, le lavorazioni e gli assemblaggi vengono fatte ad incastro, senza uso di colla, i trattamenti sono fatti solo con olio e cere naturali, i colori sono ottenuti con ossidi sciolti nell’olio, otteniamo superfici satinate e piacevoli al tatto. Evitiamo tutte le finiture con spigoli, otteniamo così forme morbide e arrotondate. Dedichiamo una particolare attenzione ai bambini e ragazzi... curando in modo particolare le loro camerette. Adoperando solo LEGNO, OLIO E CERA si evitano tante forme di allergia... non si creano cumuli di cariche elettrostatiche, gli ambienti sono sani, piacevoli, armoniosi... il legno ha la caratteristica di essere termoregolatore: assorbe l’umidità in eccesso per ridarla quando l’ambiente ne ha bisogno. Progettazione per noi vuol dire anche: curare i particolari come il colore delle pareti, la posizione del letto, l’illuminazione data dalle lampade ionizzanti con la loro luce vivificante... Cerchiamo di seguire il nostro cliente con la massima premura e con la nostra professionalità... Via del Lavoro 18, 31013 Codognè (Tv) - tel./fax 0438 777236 - bioliving@libero.it - www.bioliving.it


PAROLE E MUSICA

a cura di Mari Valentini

Carlo Consiglio

Divieto di caccia

Daniele F. Cavallo

Io sono la verità (Io Sono Edizioni)

Un libro fondamentale. Rispondere a domande profonde come “chi siamo”, “da dove veniamo” e “dove andiamo” è ora possibile. Con questo libro Daniele Cavallo ci accompagna con chiarezza, concretezza e precisione attraverso l’unica verità che possiamo attuare: quella di scegliere chi essere, sperimentando il nostro vivere, attimo per attimo. Un testo con molti diversi livelli di lettura, profondi e illuminanti, che si adattano al livello di comprensione del lettore. Un libro non facile, ma semplicissimo nel suo messaggio di verità. Ben scritto e motivato deve essere letto e riletto con estrema attenzione perchè assolva il suo compito di “rompighiaccio” spirituale. Leggere questo libro diventa davvero un’Esperienza unica che non si conclude con la quarta di copertina, in quanto le informazioni rivelate sono automaticamente integrate in un nuovo punto di vista sulla realtà.

Euro 24,00, pagine 208, 21x14,5 cm.

i cani destinati all’inseguimento per non affaticarli. Un libro preciso e spietato lì dove necessario, per chi voglia conoscere gli orrori di questa nostra e disumana abitudine.

Tutto quello che i cacciatori non vogliono farci sapere

Renata Discacciati

(Sonde edizioni)

Viaggioterapia

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e la caccia è una forma di morbosità, un’ossessione abnorme, una malattia mentale, questo libro sa spiegarlo con precisione impietosa, con documentazione affilata, con testimonianze tremende, che trafiggono l’anima. Eppure è una consuetudine antica, storicamente radicata in tutte le culture del mondo, anzi, si perde nelle storia dell’evoluzione dell’uomo, e si collega, come precisa l’autore, tra due e tre milioni d’anni fa, in cui in Africa, gli animali, dovettero scegliere tra il ritiro nella foresta ovest, o modificare la propria nicchia ecologica. Gli antenati dell’uomo, allora esistenti, impararono presto a sfruttare questa risorsa, a cuocere il cibo, a scoprire l’agricoltura, senza che quest’ultimo passaggio significasse rinunciare al predarli. Presso i Romani la caccia era una sorta di diritto naturale, nel Medioevo era un privilegio per nobili, nel corso della rivoluzione Francese il diritto dì caccia fu accessibile ai proprietari terrieri, eppure i contadini potevano far stragi d’animali, a volontà. Ma allora i cacciatori sono benefattori? E gli animali selvatici in sovranumero? Non è proprio e solo così, se riflettiamo su dati che Consiglio illustra, a partire da quelli forniti da uno psicanalista chiamato a esprimere la sua opinione in merito e fornire spiegazioni sui meccanismi della paura degli animali predati. Per esempio è difficile immaginare, ed orribile, ma “pochi sanno che un capriolo può suicidarsi per sfuggire alla caccia”, pur di non essere sbranato dai seguci che il cacciatore di turno ha sguainatogli contro per predarlo. Una tortura che può durare anche giorni, cambiando

(Salani Editore)

I

l senso del viaggio è mutato profondamente nel corso della storia umana, nella struttura, le modalità, i tempi, le finalità. Dal viaggio vissuto come esplorazione ed espiazione, come per esempio in Gilgamesch e Ulisse, al viaggio come purificazione nei pellegrinaggi medievali, dal viaggio inteso come scoperta etnica, geografica, scientifica, al viaggio di massa preconfezionato che non lascia molto spazio alla novità, all’inatteso, alle sorprese, e dunque ad un autentico percorso di crescita. Non c’è dunque dubbio, scrive l’autrice, che in tempi moderni è più facile viaggiare ma decisamente più difficile essere veri viaggiatori, così com’era fino a prima del secondo conflitto mondiale, dove i ritmi del viaggiare erano sganciati innanzi tutto dall’assillo del ritorno.Questo libro in ogni caso rievoca il senso terapeutico del viaggio ed i suoi capitoli propongono curiosità, avventure, episodi su persone e luoghi di un altrove sempre sfuggente e suggestivo allo stesso tempo. Un percorso che passa dai posti più esotici come il Borneo a quelli più familiari come gli Stati Uniti, da luoghi di culto e i monasteri delle più svariate religioni alle parole dei grandi scrittori di viaggio, ai giornalisti, agli artisti, agli avventurieri. Il viaggio resta sempre una sfida alla quotidianità, rappresenta sempre la seduzione dell’ignoto, il mutamento dell’anima e della mente. In appendice al libro anche consigli pratici per viaggiare meglio: come fare la valigia, come scegliere l’aereo, dove alloggiare e dove fare shopping.


NOVITà EDITORIALI BioGuida Edizioni

ANATOMIA DELLA MENTE ESPLORANDO LA NASCITA E LO SVILUPPO DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE L’EDIZIONE ORIGINALE INTEGRALE IN ITALIANO DEL LIBRO

A Brain is Born di JOhN UPLEDGER IN VENDITA NELLE MIGLIORI LIBRERIE

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