BioGuida 8 - Primavera 2005

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15-03-2005: benvenuto Danilo

BioGuida

ITINERARI DELLO SPIRITO n° 8 primavera 2005 Trimestrale di approfondimento e ricerca olistica Aut. Reg. Trib. Trieste n° 1067 26/03/03. Editore: PPBì - BioComunicazione di Pierpaolo Bon Sede: Via Denza 4, 34124 Trieste. Tel/Fax 040.302110 - info@bioguida.net Uffici: Via Mazzini 30, 34121 Trieste Tel/Fax 040.639289 - ppbi@bioguida.net Abbonamenti: www.bioguida.net - www.bioguida.com Pubblicità: 338.8852117 - 040.302110 - 040.639289 Fotocomposizione: Luglio Fotocomposizioni, Trieste Stampa: Artigraficheriva, Trieste Stampato su carta ecologica Fedrigoni Free-Life La riproduzione anche parziale di immagini o testi deve essere autorizzata dall’editore. La rivista viene distribuita esclusivamente in punti selezionati e autorizzati. Nessun allegato alla rivista è da considerarsi tale se non esplicitamente autorizzato. L’editore si mette a disposizione degli autori delle cui opere non sia stato possibile risalire alla fonte.

in questo numero La via della scienza: Il rumore dell’acqua Cromopuntura

In copertina: Cristina Bernazzani “BioMusic”

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I fiori di Bach come itinerari dell’anima

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Spagiria e gravidanza Erbari alchemici

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La via interiore: Il canto dell’essere

Yoga e prevenzione

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La via degli animali:

Maurizio, il gatto-terapeuta

I luoghi della Bioguida .............................................................................

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Parole e musica:

I luoghi: Fiere

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Uomo e animale nel processo evolutivo

La volontà e l’Io

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Gli incontri:

Trattamenti Ayurvedici 12

Associazioni e Abbonamenti: Nicoletta Nacrezia - 347.7704556

Disegni e immagini: Manuela Frisone, Moreno Tomasetig (quando non diversamente specificato).

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La via delle origini:

Direttore responsabile: Mariangela Valentini

I nomi di questo numero: Paolo Baiocchi, psichiatra e psicoterapeuta. Fiorenza Bidoli, naturopata, floriterapeuta. Roberta Benini, medico veterinario, esperta di medicine alternative. Stefano Cattinelli, medico veterinario, esperto in omeopatia, floriterapia, kinesiologia applicata. Francesco Giordano, critico ed esperto musicale. Lucia Lorenzi, psicologa e psicoterapeuta. Paolo Loss, cantante lirico, insegnante di canto gregoriano e vocalità. Sara Monticone, studiosa di storia dell’arte e storia degli erbari. Maurizio Pelos, geometra, esperto in bioedilizia e bio-arredamento. Stefano Stefani, coordinatore ed insegnante nella Scuola di Medicina Tradizionale Occidentale (Spagiria), studioso e insegnante di Canto Armonico. Marco Vittori, geologo, naturopata, insegnante di Medicina Tradizionale Occidentale (Spagiria). Enzo Ziglio, esperto di ottica, di esercizi per la vista e cromoterapia. Vision Coach© e naturopata. Manuela Zippo, biologa.

La via delle piante:

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CD

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Libri

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EDITORIALE

“C’è più ragione nel tuo corpo che nella tua migliore sapienza” F. Nietzsche, Così parlò Zaratustra

Le armonie profonde del corpo L

o sguardo della medicina occidentale contemporanea non sa più incontrare quello del malato ma solo la sua malattia, scrive il filosofo Umberto Galimberti. Non sa più leggere oltre i sintomi ma solo individuare le patologie. L’individualità ed il valore del paziente scompare dietro la presunta oggettività del quadro clinico e nell’algida grammatica delle cure possibili con cui il medico analizza e classifica la sofferenza. E’ tempo oramai di iper-specialismi ed ogni specialista è, di fatto, miope ai corpi che cura, ai bisogni più profondi ed ai richiami che ogni malattia, del corpo o della mente, sempre sottende. Semplice assemblato di organi e, perdute la sue antiche valenze simboliche, il corpo malato finisce nello spazio tecnico dell’ospedale e nel progetto della

guarigione “indispensabile”. Nelle società primitive anche la malattia era ricca di senso, nell’Occidente dell’oggi è sottratta al gruppo, separata dalla corporeità e rimossa dalla ritualità sociale, dimenticando che la morte è un aspetto della vita stessa. Non viene più in mente che uomini e animali non muoiono per il semplice fatto di essere ammalati ma si ammalano perché devono morire. Sembra un paradosso e invece il salto va fatto all’indietro, nel recinto sacro di un mondo più antico e saggio del nostro, in cui, solo se accettata come parte integrante della vita, la malattia può essere ancora intesa non come pericolo e minaccia ma come traccia di crescita e guarigione. Il direttore responsabile Mariangela Valentini



LA VIA DELLA SCIENZA

Il rumore dell’acqua di Enzo Ziglio

Durante l’inverno il clima si fa rigido, la temperatura si abbassa e la molecola d’acqua perde progressivamente il suo dinamismo, diventa solida formando la neve o il ghiaccio. Mentre camminiamo nella neve i nostri sensi sono tesi a percepire le differenze della sua consistenza, a prevenire ogni possibile scivolone, ma raramente sentiamo il rumore ovattato dei nostri passi. La natura è pervasa dal silenzio, greve, profondo, mai disturbato da rumori inutili, anzi, gli unici suoni che si odono preannunciano il disgelo. Secondo la MTC la famiglia più importante durante la stagione invernale è quella formata dalla coppia Reni-Vescica che governa il senso dell’udito. In questo periodo dell’anno è importante sostenerla nel suo lavoro di filtrazione del sangue, da cui dipende, il trasporto delle sostanze nutritive. Essa è composta da: • I Reni, che svolgono il ruolo di filtro di tutti i metaboliti cellulari liberati nella corrente sanguigna. Questo filtraggio seleziona, riassorbe ed elimina infine le scorie grazie alla vescica. A filtrazione avvenuta, comunica a tutto l’organismo l’attività metabolica di ogni organo. È l’acqua riassorbita che permette questo scambio. I Reni, così come la Vescica, hanno una sensibilità più accentuata in inverno. Sono il supporto della sicurezza interiore. Quando le correnti vitali dei reni subiscono alterazioni, si possono manifestare: in un contesto emozionale tutte le paure (della morte, di essere incinta, dell’acqua, del buio, del dentista...), tutte le fobie, che si manifestano con eventuali tensioni muscolari di vario genere ed intensità, fino alla paralisi momentanea nelle forme più gravi; gli stati di ansietà ed angoscia, che possono manifestarsi nei caratteri timidi, chiusi, insicuri, timorosi quando arrossisce facilmente o si diventa muti; in un contesto fisico: patologie renali, blocchi lombari, soprattutto se all’origine del blocco c’è la paura, sciatica, vertigini, perdita dell’equilibrio, ipertensione arteriosa. • La Vescica è come “lo specchio degli organi”. Sul suo meridiano si trovano i punti che riflettono lo stato di tutti gli organi, come insegna la MTC. Rivela quindi il funzionamento di ogni organo ed evoca la lucidità con la quale è possibile apprendere la realtà, è complementare al rene. Questa coppia veglia sull’e-

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acqua simbolicamente purifica, guarisce, ringiovanisce ed introduce all’eternità. L’acqua viva, l’acqua di vita si presenta come un simbolo cosmogonico. Lo spirito divino lo ha scelto tra gli elementi perché appare fin dalle origini materia perfetta, feconda e semplice, assolutamente trasparente. Nella cosmogonia cinese che si oppone al fuoco è Yin: corrisponde al Nord, al freddo, al solstizio d’inverno, ai reni, al colore nero, al trigramma k’an che significa abissale. Un atomo di ossigeno e due atomi di idrogeno compongono una molecola d’acqua, H2O, e questo legame si può ripetere all’infinito e abbracciare tutto il mondo. È la molecola maggiormente diffusa nel globo terracqueo, e nel nostro corpo, circa il 70%. Esistono vari tipi di acque: acque morte, vive, di luce, madri e di fuoco, che, secondo la tradizione alchemica, sono legate al fulmine. Tutte ascoltano e dialogano con le forze telluriche, proprie della terra, e le forze cosmiche, proprie del cielo astrale. Basti pensare alle maree, per esempio. I suoi significati simbolici si possono ridurre a tre temi fondamentali: sorgente di vita, mezzo di purificazione e di rigenerazione. In natura può presentarsi in tre stati diversi: liquido, solido e vapore. Da un punto di vista cromatico ha una gamma ampissima di colori che vanno dal turchese al blu oltremare, dall’azzurro all’indaco. Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, MTC, ogni stagione sensibilizza uno dei cinque sensi, considerato come elemento integrante della famiglia-chiave della stagione. Ogni stagione sollecita una famiglia di organi, composta dai due capi famiglia dai quali dipende l’equilibrio di tutte le correnti vitali. L’organismo interagisce con l’ambiente che lo circonda. Il ciclo delle stagioni influenza direttamente le correnti vitali di alcuni organi, di volta in volta diversi, che diventano più sensibili in funzione del periodo dell’anno. L’inverno è la stagione in cui affiniamo l’udito. Durante questa stagione è importante ascoltare, imparare a decodificare e a comprendere i piccoli sussurri che provengono dal nostro corpo. 4


LA VIA DELLA SCIENZA

quilibrio sanguigno filtrando i metaboliti, testimoni dell’attività cellulare, ed elimina le tossine. Se le correnti vitali della Vescica subiscono alterazioni, si possono manifestare: in un contesto emozionale quando non si vuole guardare in faccia la realtà, quando manca obiettività e lucidità; quando ci si trova davanti ad un problema complesso e non si vede chiaro; in caso di paure profonde, ansia e timidezza, quando è legata ai Reni; in un contesto fisico: disturbi della minzione (incontinenza, enuresi...) disturbi funzionali, varici, dilatazione venosa, disturbi dell’equilibrio, equilibrio posturale, sciatalgie e lombalgie, sciatica acuta e rigidità della colonna vertebrale. • Le Vene partecipano, con le arterie, alla circolazione sanguigna in uno scambio di tipo “andata e ritorno”. Tutte le cellule versano nella corrente venosa i loro rifiuti metabolici, testimoni del loro vissuto. Nutrire le vene ha un’azione benefica su tutti i processi liquidi dell’organismo. Fanno parte della famiglia Reni-Vescica e, quando subiscono alterazioni, si possono manifestare: in un contesto emozionale un blocco nella comunicazione, soprattutto difficoltà ad ascoltare gli altri; in un contesto fisico: gambe pesanti, varici, dilatazione

venosa, ematomi, emorroidi, a volte disturbi uditivi e dolori alle caviglie. • Il Cervelletto, controlla l’equilibrio della stazione eretta. Conferisce ai muscoli il tono posturale di riposo. Assicura il controllo automatico della motricità volontaria e semi-volontaria dell’organismo. La tonicità muscolare e l’equilibrio sono in rapporto con l’orecchio interno. È l’organo della sensibilità. Fa parte della famiglia Reni-Vescica e, quando subisce alterazioni, si possono manifestare: in un contesto emozionale squilibri comportamentali, mancanza di equilibrio; insensibilità causata da un eccesso di logica; con la destabilizzazione generata da un problema affettivo o da una paura; in un contesto fisico: problemi di equilibrio, vertigini, deficit della memoria, disordini nella minzione. Nutrire il cervelletto aiuta gli atleti a coordinare e potenziare l’azione muscolare. • Le Ghiandole Corticosurrenali agiscono sul tono muscolare, intervenendo a livello del cortisolo sanguigno e sull’equilibrio idroelettrico legato alla secrezione dell’aldosterone. Sono in relazione con l’equilibrio posturale, il cui centro è l’ombelico, asse di sviluppo dell’embrione, punto di equilibrio tra l’estremità cefalica e quella caudale, tra l’alto e il basso, tra l’adulto e


LA VIA DELLA SCIENZA

il bambino. Fanno parte della famiglia Reni-Vescica e quando subiscono alterazioni si possono manifestare: in un contesto emozionale riduzione della propria vitalità, in caso di depressione o per insicurezza, quando manca un punto di riferimento interiore; in un contesto fisico: caviglie fragili, problemi d’udito; un disequilibrio posturale osseo e/o muscolare. • La Retina è un’emanazione del sistema nervoso centrale che tappezza interamente il globo oculare. Ha la funzione di trasformare le radiazioni luminose in impulsi nervosi che vengono trasmessi ai centri cerebrali, permettendo la formazione dell’immagine. Le cellule specifiche che ricevono gli stimoli luminosi sono i coni (attivi soprattutto nella visione diurna e nella percezioni dei colori) e i bastoncelli (attivi nella visione crepuscolare e notturna, nella percezione del bianco e del nero, nella visione periferica e nel movimento relativo degli oggetti posti nel campo di sguardo). L’immagine percepita sulla retina, camera posteriore, dipenderà dalla proiezione dello sguardo attraverso il cristallino e la camera anteriore dell’occhio. La camera anteriore corrisponde allo sguardo che abbiamo sulla realtà. Fa parte della famiglia ReniVescica e, quando subisce alterazioni, si possono manifestare: in un contesto emozionale mancanza di ricettività; non si vuole vedere la realtà, ci si fa illusioni, si ha una visione disturbata dalla paura, si ha sempre una cattiva impressione degli altri; in un contesto fisico: disturbi della vista, congestione della retina e, in certi casi, emicrania. • La Tiroide appare al diciottesimo giorno della vita dell’embrione e presiede l’elaborazione del sistema nervoso durante tutta la gestazione. Ha un ruolo fondamentale su tutto il metabolismo basale. Un deficit di questa ghiandola può ripercuotersi sull’equilibrio cerebrale e comportamentale inducendo a un cretinismo ipotiroideo. Alcune patologie tiroidee appaiono in seguito ad un trasferimento spesso non accettato, o dopo un lutto,o uno choc. Fa parte della famiglia Reni-Vescica e, quando subisce alterazioni, si possono manifestare: in un contesto emozionale depressioni causate da un cambiamento di abitazione, per ritrovare le proprie radici; in occasione di viaggi, per non subire i fastidi di fuso orario, per adattarsi ai cambiamenti dell’orario di lavoro, dopo uno choc, un lutto, quando ci si sente sfasati, non inseriti nel tempo, con l’impressione di non essere presenti, nel sentirsi assenti; in un contesto fisico: tutti i disturbi

della ghiandola tiroidea, ipotiroidismo o ipertiroidismo, dolore cervicale in C4, nelle patologie della cervicale, disturbi lipidici, nei disturbi della laringe, afonia e disfonia; nel diabete e dopo l’esposizione ai Raggi X. Ognuno, in funzione dell’equilibrio proprio dei circuiti collegati alla famiglia Reni-Vescica, vive l’inverno in modo diverso. Infatti, se per alcuni questa stagione è sinonimo di benessere, per altri annuncia il ritorno di disturbi: debolezza renale, dolori lombari, disturbi della circolazione venosa con ripercussione a livello cardiaco, depressione, caratterizzata da paure profonde dell’avvenire, della morte, di vivere. Queste manifestazioni sono legate all’impatto della stagione invernale sulla famiglia Reni-Vescica. Questa stagione favorisce un lavoro di introspezione legato alla propria capacità di ascolto, degli altri e di sé. Questa facoltà permette di rafforzare la sicurezza interiore e di percepire lucidamente la realtà, eliminando le paure che impediscono di vederla per quella che è. La coppia Reni-Vescica non espressa in coscienza chiude la persona nelle sue paure, nelle sue fobie e sviluppa mancanza di sicurezza, tristezza ed assenza di lucidità davanti agli avvenimenti della vita. Paura d’esistere, paura di non esistere, di esprimersi, di non esprimersi, paura del fallimento, della riuscita, di non avere soldi o di averne. La paura blocca la comunicazione e conduce all’anestesia. Quando la vescica ha potere sul cervello l’uomo si chiude in una specie di bozzolo che lo isola dalla realtà, in un mondo fatto unicamente di illusioni, con tutti i sensi anestetizzati che negano la realtà oggettiva e fenomenica. Filtra le informazioni che gli arrivano, ha problemi nell’ascoltare, nel vedere, nel toccare la realtà e nel mettersi in discussione. S’immobilizza dinanzi ai giudizi degli altri e li anticipa giustificando sempre le sue azioni per paura di essere giudicato. L’apertura della coppia Reni-Vescica fa ritrovare la sicurezza, la lucidità e l’allegria. Scompare la paura di non essere amati e riconosciuti o di non essere all’altezza della situazione. La persona è lucida davanti ad ogni avvenimento, non deforma la realtà che la circonda ed è immersa nella gioia profonda di realizzare i suoi progetti. Questa gioia è percepita da tutti coloro che le sono vicini, perché la sua comunicazione diventa naturale e semplice, il suo sorriso spontaneo. Se sorridi alla vita, questa ti sorride. 6



LA VIA DELLA SCIENZA

Cromopuntura Dialoghi con la luce di Fiorenza Bidoli

(tradotta a livello corporeo) delle antiche leggi esoteriche che fanno capo a Ermete Trismegisto; la più importante delle quali è: “come in alto così in basso” e a cui si possono aggiungere “come dentro, così fuori…macrocosmo, microcosmo”. Includendo la sfera interiore nel concetto di equilibrio, Mandel constatava come lo status corporeo fosse strettamente connesso con il benessere psichico-spirituale e come i traumi fisici ed emotivi subiti nell’infanzia e nel periodo prenatale trovassero una loro collocazione corporea nelle malattie e nei disagi dell’età adulta. Con un sistema diagnostico. chiamato E.T.D., Diagnosi Energetica dei Punti Terminali e l’ausilio della foto Kirlian, che fissa su una lastra fotografica l’emissione energetica delle punte dei piedi e delle mani, è stata messa a punto una lettura dello stato vitale del soggetto e dei blocchi presenti nelle varie parti del corpo; la loro causa primaria e la correlazione tra un determinato stato mentale e psichico con una patologia corporea, in altri termini: un’analisi della corazza caratteriale, del suo insorgere e delle patologie fisiche che ne derivano. Si scopre così che il periodo prenatale gioca un ruolo importantissimo nella vita di tutti …il sistema limbico infatti, (cervello medio o emozionale) si forma già alla sesta settimana, e da quel momento l’embrione percepisce tutto il contenuto dell’emozionalità materna; da cui: paure, fobie, atteggiamenti che non sembrano trovare soluzione nella sfera razionale dell’adulto, un fardello “quasi costituzionale” che si assomma al bagaglio genetico con il quale si viene al mondo, creando tensioni, difficoltà di rapporto, paura del nuovo, chiusura emotiva, incapacità d’ascolto…. per arrivare (sul piano fisico) ad asma, allergie, e quelle malattie recidivanti che non trovano giovamento con trattamenti “normalmente” risolutivi nella medicina ufficiale. I traumi che risalgono a questo periodo, respon-

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pesso si tende a minimizzare o comunque a non dare il dovuto peso all’impatto emotivo delle esperienze verificatesi nella prima infanzia e nell’adolescenza, come se la vita “seria” cominciasse solo da un certo punto; di fatto le conflittualità irrisolte, le emozioni non espresse, rimangono dentro di noi come orme silenziose, fino al momento in cui lo “spazio” comincia a farsi stretto, la scomodità e l’abbandono in cui queste sono state relegate non più accettato, e allora tutti questi “personaggi dimenticati” decidono di riemergere: talvolta sotto forma di piccoli fastidi chiamati: insonnia, gastrite, stanchezza; altre volte con accenti più pesanti che richiedono un intervento medico e forse un cambiamento della nostra stessa vita. Fino a poco tempo fa, la medicina ufficiale pensava che non vi fosse alcun legame tra spirito e corpo, e i due aspetti venivano di conseguenza trattati con approcci e tempi diversi; nell’ottica naturalista invece, si parte dal presupposto che il corpo rappresenti il campo di proiezione dei disturbi del sistema umano, il che significa che ogni malattia non è vista come un’affezione del solo corpo ma anche e ancor più, come un segnale d’allarme della disarmonia esistente tra spirito e anima. Significa inoltre che i sentimenti e le emozioni sono direttamente correlati al nostro equilibrio corporeo, e che l’assenza della gioia, come risultato finale, non va attribuito a fattori e mancanze esterne, ma può e “deve” essere agita dall’interno dlla nostra esistenza. È in quest’ambito che si colloca la Cromopuntura – una straordinaria terapia olistica, messa a punto all’inizio degli anni ‘80 da Peter Mandel, naturopata e agopuntore tedesco. La tesi dell’Esogetica (medicina esoterico/energetica nel cui ambito si colloca la cromopuntura) è quella di dimostrare la configurazione energetica 8


LA VIA DELLA SCIENZA

sabili di tanta sofferenza e tante difficoltà, si proiettano sul riflesso della colonna vertebrale presente sul piede e possono essere riarmonizzati anche in tempi molto brevi. Ma non è questo l’unico periodo in cui si possono verificare interruzioni nel flusso energetico, tali da compromettere un buon “funzionamento dell’apparato “corpo-mente.” Nell’Esogetica infatti questi blocchi, vanno sotto il nome di “conflitti” e la possibilità di portarne il contenuto alla superficie sta alla base della Cromopuntura. Per Mandel, i conflitti costituiscono veri e propri vortici nel cervello (di regola statici) che risucchiano l’energia e ne interrompono il flusso. Difficili da individuare in quanto hanno una capacità mimetica che consente loro di ricomparire nel corso del tempo con sembianze sempre nuove, questi vortici “fissi” devono assolutamente riprendere il loro moto e ripristinare la dinamica necessaria alla vita: “rimanere fermi” o la “stasi” sono sinonimo di decadimento e di malattia. I conflitti si manifestano come pensieri fissi che riaffiorano dal vortice, con risposte ripetitive come: non posso - si… ma - la colpa è dell’altro… e di base ce ne sono tre: 1. I conflitti con l’altro. 2. I conflitti dati da una preoccupazione per una persona, animale o oggetto. 3. I conflitti con sé stessi – vengono generalmente rimossi ma sono sempre presenti e difficili da individuare, perché è un dialogo tutt’altro che facile.

sanitaria dott.ssa Anna

Del Pup il piacere di stare bene

Il conflitto con l’altro: comporta generalmente il conflitto fondamentale tra il maschile e femminile e coinvolge tutte le relazioni e rapporti. Un equilibrio sano tra le polarità presuppone la maturazione e il pieno sviluppo delle due parti, la capacità di riconoscere e accettare i propri bisogni (femminile), e la capacità di soddisfarli (maschile). Il conflitto di preoccupazione per l’altro: • l’altro viene vissuto come “bene rifugio”, da cui: attaccamento, dipendenza, possesso, regressione, nevrosi maniacale. • l’altro viene vissuto come alibi per il nostro “non fare”: si instaura un rapporto di amore/odio, da cui: insicurezza, dominio, incapacità di gioire. Il conflitto con sé stessi: …”il ricordo di un evento nel nostro cervello può avere lo stesso effetto dell’evento medesimo. Per principio il cervello non può differenziare un evento pensato da uno reale” (David Bohm): da cui insicurezza, senso di colpa, inadeguatezza, vittimismo, colpevolizzazione. Nella foto Kirlian, i conflitti si presentano come “ ingorghi energetici” in corrispondenza del meridiano dello stomaco – sono responsabili come si è visto di grosse problematiche relative a quest’organo ed a tutto l’apparato digerente ed indeboliscono ad oltranza il sistema immunitario. Convinto che lo spettro completo delle frequenze presenti nell’universo si rispecchia nell’uomo (come sopra così sotto, come dentro così fuori). Mandel individuava una prima suddivisione cor-

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LA VIA DELLA SCIENZA

dando un immediato senso di benessere. Ogni colore ha una sua valenza sia dal punto di vista psicologico, che fisico: ROSSO - colore della vita con cui si identificano le passioni: amore, odio, gioia e collera. Il colore con il maggiore potere di penetrazione che viene usato per tutti i problemi di circolazione. È anche il colore del cuore, dei polmoni e dei muscoli, utile per le malattie della pelle, eczemi, anemia. Rende loquaci, eccitati, allegri, entusiasti… attiva i pigri e aiuta i bambini a studiare. GIALLO - simbolo del sole allo zenit: stimola la digestione, lo stomaco, il sistema ghiandolare: è indicato per tutte le disfunzioni epatiche, stimola l’intelletto, l’apprendimento e la concentrazione. BLU - colore della calma e dell’infinito: un colore freddo, rilassante, corrisponde all’ipofisi e al sistema endocrino. Si usa per le infiammazioni, il dolore, i processi di suppurazione, le emorroidi, le varici, l’insonnia e le emorragie. È il colore del climaterio, regola la contrazione dei muscoli, legamenti e tessuti. Calma l’irrequietezza. VERDE - colore più presente in natura; indicato per il catarro bronchiale, la pertosse e le artriti (alternato al blu), ulcere e cistiti, tutte le malattie degli occhi e il diabete. Anch’esso un colore che porta serenità e rilassamento. I lavori di precisione vengono aiutati da una luce verde. ARANCIONE - colore dell’allegria e del buonumore. È indicato nei casi di depressione, pessimismo, psicosi, malinconia, paura (in cui si alterna con il blu), tutti i tipi di sclerosi. Stimola l’appetito, ottimo per l’anemia. La sonnolenza mattutina reagisce all’arancione. Aumenta l’ambizione e la voglia di fare. VIOLA - da sempre considerato il colore della meditazione e della spiritualità, agisce sull’inconscio e stimola la conoscenza. A livello fisico sulla milza e sul sistema linfatico.

porea che corrisponde, su un altro piano, alla tripartizione dei colori primari e complementari formulata da Goethe. Le zone disposte dal basso verso l’alto sulla colonna vertebrale rappresentano un’ importante indicazione diagnostica e terapeutica che associa in modo efficace il significato dei colori ai temperamenti (Claudio Galeno aveva già formulato la teoria nel 131 a.C. distinguendo 4 tipi di carattere: malinconico, collerico, sanguigno e flemmatico) ed ai tre colori primari di Goethe si aggiungeva così il verde. Nasceva la cromopuntura e le sollecitazioni cromatiche cui siamo sempre e comunque sottoposti venivano usate per riequilibrare e armonizzare l’organismo secondo le antiche leggi dell’Agopuntura. L’uomo è immerso in un oceano di luce e colore e che ne sia o meno consapevole è soggetto alle leggi dell’universo in cui vive; tra queste la legge di risonanza è sicuramente una delle più importanti a livello di “impatto” con il soggetto. Il fisico tedesco D.Fritz-Albert Popp, spesso citato da Mandel, ha provato che le cellule di tutti gli esseri viventi diffondono “biofotoni”, ovvero oscillazioni elettromagnetiche che costituiscono a loro volta un “campo energetico” che attornia il corpo; una forza regolatrice che ne influenza tutti i processi biochimici, e che a sua volta risente delle oscillazioni di altri campi con cui viene in contatto. Il fenomeno di risonanza avviene quando un sistema vibrazionale (di un campo energetico) stimolato da una forza esterna, con la medesima vibrazione, comincia a vibrare all’unisono con quest’ultima determinando un accrescimento dell’energia. Nella cromopuntura si sfruttano i colori (ovvero le diverse frequenze dello spettro) per innescare una risonanza che si ripercuote sull’organismo provocando reazioni equilibranti (sullo stesso principio dell’agopuntura): gli eccessi vengono svuotati con i colori freddi e le carenze colmate con i colori caldi. Mediante la penna cromatica un piccolo fascio di luce colorata viene proiettato su una particolare sequenza di punti/zone cutanee particolarmente sensibili all’impulso, e quindi convogliate al talamo/ipotalamo/ipofisi dove si innesca una manifestazione ormonale che si propaga all’intero organismo, regolando il sistema energetico e

La guarigione non è solamente l’eliminazione dei sintomi e del benessere momentaneo che ne consegue. La guarigione in questo senso è un percorso di vita che rimette in moto le energie stagnanti che impediscono il cammino, è la scoperta di nuove prospettive e frontiere dello spirito, è l’apertura del cuore da cui dipende l’apertura dell’essere. 10


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LA VIA DELLE ORIGINI

Trattamenti Ayurvedici a cura del centro Lakshmi

ma lavora sull’ombelico piuttosto che sulla testa. Agisce su Pita lavorando sui blocchi energetici: cura l’origine del disturbo attraverso applicazioni locali. Consiste nel tamponare il corpo, e soprattutto il ventre della persona, con un “sacchetto” di stoffa in cui è stato posto il miscuglio caldo di riso ed erbe ayurvediche. Una volta terminato il trattamento si spalma il composto su tutto il corpo e si avvolge il paziente in un lenzuolo e poi in una coperta. Dopo aver lasciato agire una mezz’ora, si può fare una doccia. Se effettuato più volte a distanza ravvicinata, il calore all’addome persiste nel tempo così come i benefici.

D

opo aver descritto i Tridosha, spiegheremo quali sono i trattamenti principali per riequilibrarli in aggiunta all’Abyangam.

Vata: Sirodhara Pita: Pindaswedanam Kapa: Kayasekam

SIRODHARA

Consiste nel laciar scorrere un filo di olio Dhara sulla fronte del paziente per un periodo che va dai 20’ a un’ora. È il trattamento principale contro i disturbi Vata: disturbi psicosomatici, psicosi, nervosi, ansia, angoscia, insonnia, stati confusionali, instabilità mentale. È utile per tutti problemi del capo: emicranie, cefalee, mal di testa, nevralgie, infiammazioni, mal d’orecchie, naso, gola, occhi. Rilassa il viso (attenua anche le rughe) e apre i canali energetici della testa. Libera l’energia in ristagno in tutto il corpo. Stimola ogni livello psichico e sensoriale con effetti antistress anche sul piano fisico. Purifica la mente risvegliandone e accrescendone la capacità e la chiarezza decisionale. Lavora sul cuore, in quanto direttamente collegato alla mente. L’area del “terzo occhio”, sulla quale scorre il flusso d’olio, in Ayurveda è collegata in profondità ai centri funzionali del cervello che producono all’interno dell’organismo particolari sostanze chimiche, fra cui la serotonina che stimola il senso del piacere e quello del rilassamento. Quest’area sviluppa anche le “energie sottili” dei canali energetici situati lungo il midollo spinale che conferiscono alla mente uno stato di calma ed una più visione chiara.

KAYASEKAM

È un massaggio eseguito da tre o cinque persone contemporaneamente. È molto veloce e riscaldante e quindi si effettuano soprattutto strofinamenti; non dura più di 15-20 minuti, e l’olio usato deve essere piuttosto caldo. Dopo alcuni minuti di pratica velocissima si rallenta, per poi dare una sferzata di energia con un repentino aumento della velocità. A questo punto si ripete sull’altro lato. Questo trattamento serve per staccare la mente dal corpo, in quanto le diverse energie percepite dal paziente, e la stimolazione continua danno una scossa all’organismo. Per questo motivo è una delle pratiche più indicate per Kapa che ha sempre bisogno di energia. È raccomandato anche per soggetti ipertesi e nervosi perché fa insorgere uno stato di spossatezza che induce al rilassamento. Inoltre riattiva la circolazione, infatti subito dopo il Kayasekam si fa una lunga doccia calda per eliminare le tossine e le impurità che sono state sbloccate.

PATHU

È una polvere che va sciolta in acqua o latte e poi massaggiata calda su tutto il corpo. Nutre e tonifica, disintossica, purifica la pelle e cura l’acne, elimina il grasso e la ritenzione idrica, tonifica la muscolatura, elimina le infiammazioni sia della pelle che degli organi interni. Per prima cosa si applica il composto caldo al centro dei

PINDASVEDANAM

Massaggio e tamponamento con impacchi caldi a base di farina di riso. Agisce su Pita, perché riequilibra gli organi in cui ha sede. Aiuta ad eliminare tossine e a sciogliere i blocchi, sia fisici che emotivi. Inoltre ha lo stesso effetto del Sirodhara, 12


LA VIA DELLE ORIGINI

palmi delle mani e delle piante dei piedi in quanto sedi dei punti Varma del cuore. Massaggio rapido (max. 30 minuti) su tutto il corpo con sfregamenti ed impastamenti. Il composto deve essere molto caldo perché si raffredda molto velocemente. Terminato il trattamento, quando la pelle è asciutta, si avvolge la persona in un lenzuolo e quindi in una coperta, poi la si lascia riposare per 20 minuti.

OTHADAM

Tamponamenti con impacchi caldi di erbe, spezie e farine di cereali. È un trattamento anti Vata e anti Kapa, è riscaldante, rilassante, migliora la circolazione, è depurativo perché elimina le tossine. Le erbe dell’othadam servono anche per riordinare i Dosha, in quanto hanno la particolarità di toccare il nucleo delle cellule. Se il loro calore riesce a tangere questo nucleo, vi si mantiene per mesi. In ogni caso hanno sia questa proprietà sottile che arriva alla memoria di ogni cellula, e quindi all’origine, sia una proprietà più grossolana, che agisce sulla struttura del corpo. In questo caso è utile per tutti i disturbi dovuti o aggravati dal freddo:

artrosi e dolori alle articolazioni, rigidità, contrazioni, mal di schiena, raffreddore e sinusite, coliti, stitichezza, crampi mestruali, contro l’insonnia, contro l’adipe e la ritenzione idrica. Scioglie tutti i tipi di blocchi, sia fisici, sia mentali, sia spirituali.

HRDYA BASTI

Consiste nel trattenere dell’olio in un punto specifico versandolo all’interno di un magnete forato posizionato sul corpo. In questo modo l’olio è a contatto della pelle in uno strato spesso, e il magnete favorisce la circolazione. In questo modo porterà tutti i benefici relativi ad una buona circolazione sanguigna. Questa tecnica è stata studiata per fortificare il cuore, ma è possibile curare molti disturbi e dolori. Il flusso del campo magnetico può essere usato per risvegliare i Chakra. Principalmente si userà olio Basti, ma se si voglia lavorare sul cuore si può usare il Padma Tailam: l’essenza di loto è specifica per esso. Per i dolori si può usare Pinda Tailam. In ogni caso è meglio riscaldare leggermente l’olio per potenziarne gli effetti e per evitare che la muscolatura si contragga a contatto l’olio freddo.


LA VIA INTERIORE

Il canto dell’essere di Paolo Loss

Il libro fu presto trovato, per l’autore dovetti aspettare la metà del mese successivo per incontrarlo a Milano durante le conferenze di presentazione, el dicembre del 1999, per la prima volta, ho oltre che del libro stesso e del suo metodo di insegnato tecnica vocale, in un monastero lavoro sulle voci. Da quel momento ho fatto benedettino della estrema periferia di Milano. La costantemente riferimento agli insegnamenti di monaca maestra del coro, appena arrivato, mi Serge Wilfart, ho frequentato i suoi corsi ed ho mise in mano un libretto dalla copertina argentata praticato su me stesso i suoi principi ed il suo dicendomi: “dimmi cosa te ne sembra, mi è stato metodo. Il primo incontro con il suo testo è stato regalato in questi giorni“. Guardai meglio la destabilizzante per l’acutezza delle sue analisi, copertina ed assieme al titolo Il canto dell’essere, per la novità e la profondità delle sue intuizioni e notai alcune indicazioni esplicative molto sinte- per le esperienze riportate, coronate da evidenti ressanti: analizzare, costruire, armonizzare attra- successi. Le idee e le esperienze che tengono verso la voce e sotto, con caratteri incatenato il lettore del testo ruopiù piccoli, Sono un “professore di tano vorticose attorno ad alcuni voce”: una specie di liutaio che temi che, per un occidentale, forripara nello stesso tempo lo strumato alla cultura scolastica ed mento e il musicista. Immediatauniversitaria tradizionali, possono mente sotto questo testo una sembrare incomprensibili o inconfascetta colorata riportava un parsueti. Si parla infatti di corazza ticolare dalla Natività di Piero caratteriale del corpo secondo le della Francesca, un gruppo di cinteorie dello psicanalista austriaco que angeli che cantano e suonaWilhelm Reich e dei suoi seguaci; no. In alto, in stampatello, il nome di analisi energetica del corpo dell’autore SERGE WILFART. Al secondo la teoria indiana dei lettore attento non sarà sfuggita la Chakra, delle teorie cinesi e giappresenza di questo titolo nella ponesi secondo le quali il centro bibliografia di due dei quattro artienergetico del corpo risiede nelcoli finora pubblicati su BioGuida. Copertina del libro Il Canto dell’Essere; l’addome (“tan tien” per i cinesi, Servitium editrice, Gorle (Bergamo). Sono rimasto in quel posto per “hara” per i giapponesi) ed altro una settimana, e nelle ore libere ancora. dalle lezioni, nel pomeriggio e nelle prime ore Per superare queste difficoltà occorre accostarsi al della notte, ho divorato le 240 pagine, trascuran- libro con la mente libera da preconcetti e con una do il riposo. Mi sembrava di leggere in filigrana curiosità mossa da un vero interesse per il proprio parti importanti della mia vita di cantante di tea- corpo, la propria voce e per la propria vita nel tro; le mie poche gioie, i tanti dubbi, il continuo loro insieme. Il Canto dell’essere, da una parte rovello “se sbaglio il modo di cantare rovinerò la risponde veramente a tante domande non espresmia voce? Perché, a volte, tanta fatica? È vera- se, che molti di noi tengono nel cuore a proposito mente questa la mia voce?”. A tutto ciò e a tanto della propria voce, ma dall’altra, e questo lo altro trovavo risposta nello scorrere con avidità rende ancora più stimolante, altrettante ne fa sorquelle pagine fitte ed affascinanti. Finita la setti- gere. Qual è il rapporto tra la voce parlata e la mana, restituii il libro ed iniziai a cercarne l’auto- voce cantata? Quando sorgono i primi problemi re oltre che una nuova copia da rileggere e sotto- con la voce? Perché abbiamo tante voci diverse? lineare. Perché alcuni hanno voci gradevoli ed altri non si

N

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LA VIA INTERIORE

possono ascoltare a lungo senza tale sono intimamente collegati. sentirsi disturbati? Perché nel Wilfart non si limita a riconoscemondo occidentale si è perso il re l’unità di corpo e spirito, ma la contatto con la respirazione mette anche in pratica.” E, più profonda? Cosa fare per ritrovaravanti: “Il metodo del nostro la? Perché molti si lasciano affaautore si basa sul respiro… e scinare da certe voci? Perché insegnando a respirare, nutre la tanti riferimenti allo Zen in un vita risvegliando le nostre forze libro di un “maestro di canto” latenti. Queste forze si esprimefranco-belga? ranno nella bellezza del suono.” A questa ultima domanda risponNon a caso Wilfart cita, nella sua de in parte l’autore della prefascarna bibliografia, due testi conzione, Jacques Deperne, disceposiderati classici dai cultori occilo del maestro zen Taisen Deshidentali dello zen: “Hara, il centro maru, quando dice: “Tutta l’arte vitale dell’uomo secondo lo zen” Michi autem, pagina miniata della fine di Serge Wilfart consiste nel per- del XV sec., Ferrara, Museo del Duomo. e “Lo zen e il tiro con l’arco”. Da metterci di ritrovare, o meglio di dove è partito il lavoro di questo rivelare, la vera voce del nostro essere profondo, “professore di voce” e quali sono i passi necessari autentico, attraverso un processo graduale e glo- che egli propone per conquistare una voce vera e bale di ricostruzione. Si tratta di abbandonare le giusta? nostre resistenze ed accettare di morire a se stessi Wilfart è stato cantante ed insegnante di canto e per sentirsi meglio, per “essere meglio”. “…Nella sulla base di questa esperienza ha individuato i meditazione seduta zazen, la giusta postura, la limiti dell’insegnamento tradizionale: la gran giusta respirazione e il giusto atteggiamento men- parte dei metodi e degli insegnanti si dedicano a


LA VIA INTERIORE

formare voci standard senza preoccuparsi di da vicino e farsi un’idea su come dovrebbe essere quale sia la vera voce dell’allievo, ponendo così cantato con voci libere ed adulte (senza colori le basi di una carriera piena di problemi e dagli troppo nasali o troppo infantili). A questo proposiesiti a volte perigliosi. Individuato il problema, il to, nel testo sono riportate le testimonianze di un nostro autore analizza il divenire della voce dal monaco e di una monaca sugli effetti del lavoro primo grido del neonato alla voce adulta e scopre fatto sulla voce, con il maestro. Da queste testiche ogni attentato alla monianze risulta che il respirazione profonda lavoro con il corpo e la prima ed alla verticalità voce sono stati altrettanto della postura poi, sfocia in potenti in questa direzione marcati disturbi psicofisici che in quella di un che si concretizzano nel approfondimento della vita formarsi di rigidità nel spirituale e di preghiera; la corpo a vari livelli impeliberazione non avveniva dendo in questo modo la soltanto in una direzione crescita di una sicura e (in quella voce) ma su tutti libera identità vocale. i piani di una possibile creLa strada del ricupero scita. Concludo citando vocale che egli propone ancora Wilfart lì dove parla passa attraverso il lavoro di chi può iniziare e portasul corpo con l’esercizio re avanti un lavoro di quefisico unito al suono di sto genere. “Non tutti sono disposti ad intraprendere alcune formule simili ai mantra che permettono al questo tipo di lavoro. La respiro ed alla voce di tropersona deve presentare vare la propria forza e la caratteristiche precise, Andrea Mantegna, Angeli cantori, particolare della pala propria strada. Una delle quali: sentirsi coinvolta dal di S. Zeno. Verona, S. Zeno formule più usate è quella lavoro sulla voce, essere di ye - yi - yu - ya (non a caso simile ad Alleluya o interessata alla conoscenza di sé, dimostrare la Yerushalayim). Un altro dei punti di forza del suo disponibilità necessaria, essere in grado di rimettersi in discussione e voler condurre a buon fine lavoro è quello di far partire il suono dal basso dell’addome senza sforzo e per ottenere ciò fa questa ricerca andando coraggiosamente fino in scoprire all’allievo la bellezza di cantare con il fondo a se stessa. Molti non sono pronti a comcentro di gravità molto basso e senza intervenire piere un simile cammino”. con alcuna volontà muscolare. È meglio dunque ricorrere alle parole dello stesso Wilfart per capire Bibliografia essenziale che cosa egli pensi del suo lavoro: “Come si può Serge Wilfart: Il canto dell’essere, editrice Servitium, ricostruire una voce, un uomo? Lavorando su se Gorle, BG. 1999. Karlfried Graf Duerckheim: Hara. Il centro vitale dell’uostesso, cioè esercitando la voce attraverso il canto mo secondo lo zen, Ed. Mediterranee, Roma, 1999. in un giusto atteggiamento che richiede al tempo Eugen Herrigel: Lo zen e il tiro con l’arco, Adelphi, Milano, 1996. stesso respirazione addominale, decontrazione di Annick de Souzenelle: Il simbolismo del corpo umano, uno schema corporeo correttamente riallineato e editrice Servitium, Gorle, Bergamo 2000. neutralizzazione di ogni interferenza affettiva e mentale“. Dopo aver iniziato il suo lavoro di inseIl M° Serge Wilfart terrà un corso gnante il maestro ha avuto l’occasione di operare a Trieste nei giorni 23-26 giugno. con le voci di alcuni monaci benedettini affaticate Per informazioni: dal cattivo uso che ne avevano fatto; questo gli ha Giulia Ghietti, Tel. 339 6908654. permesso di conoscere il canto gregoriano molto 16



LA VIA INTERIORE

La volontà e la forza dell’Io forza dell’Io. Studiando da anni il concetto di Io e di “forza dell’Io” sui testi di psicologia, non ero riuscito a capire cosa venisse veramente descritto con questo termine. L’Io è la nostra volontà e coscienza di esseri umani. È la coscienza che abbiamo non solo di ciò che succede attorno a noi ma anche di ciò che succede dentro di noi. Nel nostro mondo interno si agitano altre forze, frutto di miliardi di anni di evoluzione. In noi esiste un cervello istintivo, un cervello emotivo e un cervello intellettuale, che danno origine alle pulsioni, al comportamento affettivo ed ai pensieri. Normalmente pensiamo di essere composti di testa e cuore e sappiamo di avere alcuni conflitti tra logica ed emozioni. Ma, quale parte di noi si rende conto che esiste il conflitto tra ciò che pensiamo e ciò che sentiamo? Quando pensiamo, c’è una parte di noi che pensa ed una che ascolta i pensieri e riflette. Quando percepiamo un desiderio, esiste una parte di noi che avverte l’esistenza di questa pulsione e che ha un potere di controllo su di essa. Possiamo decidere se seguire quella pulsione oppure frenarla, esprimerla agli altri o nasconderla, approvarla oppure ritenerla inopportuna, a seconda dei nostri valori. Quale parte di noi compie questa operazione di riflessione, valutazione, controllo? È proprio l’Io. La pulsione non nasce nell’Io, ma nasce nel nostro cervello più antico, istintivo-affettivo (che le neuroscienze oggi chiamano sistema limbico o cervello del mammifero primitivo). Inoltre, quando abbiamo una pulsione un’altra parte di noi inizia a considerare le conseguenze delle nostre azioni qualora decidessimo di assecondarle, analizzandole ad esempio dal punto di vista dell’interazione sociale o della metapercezione. La parte della mente che effettua queste valutazioni non è l’Io ma la nostra mente, cioè il nostro cervello intellettuale (situato prevalentemente nella corteccia cerebrale). L’Io, dal punto di vista neuro-

di Paolo Baiocchi

I

n questo articolo si vuole introdurre il concetto di forza dell’Io poiché proprio su questo aspetto si è concentrata la mia ricerca da alcuni anni, considerando lo sviluppo della volontà e della consapevolezza coscienti come la base indispensabile per il processo di guarigione ed evoluzione umana. Ogni forma di psicoterapia e di relazione di aiuto si apprestano ad offrire metodiche di sostegno alle persone perché possano guarire ed evolvere. Da molti anni avevo notato che esistevano persone che progredivano rapidamente nel processo terapeutico con qualsiasi tecnica e metodo venisse loro proposto, mentre altre incontravano difficoltà. Queste ultime non riuscivano ad approfittare del sostegno loro offerto e, di solito, sviluppavano un disperante senso di impossibilità di risoluzione dei loro problemi. Un enigma che mi ha impegnato per anni, non riuscendo a cogliere il perché di questo fenomeno. Un giorno, in un gruppo di terapia, ecco l’intuizione: tutti coloro che utilizzavano correttamente le tecniche e i metodi delle varie forme di terapia avevano in comune una serie di atteggiamenti corretti verso loro stessi e gli altri. Osservando quali fossero gli atteggiamenti di chi, al contrario, era in difficoltà, non senza stupore si potè notare come fossero esattamente opposti ai primi. Al di là dei problemi manifestati, grandi o piccoli, chi migliorava dimostrava di mantenere un atteggiamento proattivo, vale a dire era in grado di prendersi carico in modo costruttivo del problema stesso, mentre gli altri assumevano un atteggiamento reattivo, cioè di stizza, rabbia, disperazione, delega o difesa. Un altro passo fu quello di interrogarsi attorno all’origine di tali atteggiamenti: mi resi conto nel tempo che i comportamenti corretti erano strettamente connessi con la cosiddetta 18


LA VIA INTERIORE

biologico, si può situare prevalentemente nel lobo frontale, proprio dove gli orientali da sempre indicavano simbolicamente il “terzo occhio”. Nel film “Qualcuno volò sul nido del cuculo” Jack Nicholson interpreta un personaggio ribelle al quale, alla fine, viene praticata la lobotomia prefrontale, proprio per annullarne la volontà. In noi coesistono quindi tre importanti sistemi cerebrali che, pur nella stessa persona, presentano una loro individualità di funzionamento: il sistema istintivo affettivo (sistema limbico o cervello del mammifero primitivo) il sistema intellettuale (rappresentato dalla corteccia cerebrale nel suo insieme) e il sistema della volontà cosciente (rappresentato dal lobo frontale), che qui chiamiamo Io. Se l’Io è debole manca nelle sue funzioni di coordinare il funzionamento degli altri due sistemi, che spesso possono essere in conflitto. L’Io è la zona del nostro cervello da cui si origina il fenomeno dell’impegno. L’impegno è un atto intenzionale che consiste nella decisione di portare a termine un compito, in presenza o assenza di motivazione. Il sistema affettivo, esprimendosi mediante le emozioni e le pulsioni, dà origine alla motivazione, cioè alla spinta spontanea a effettuare quei comportamenti volti alla realizzazione di scopi. Il sistema mentale, che si esprime mediante i pensieri e la logica razionale, è una incredibile macchina di problem-solving, cioè di invenzione di strategie razionali atte a

risolvere le varie questioni. Quando incontriamo questioni complesse utilizziamo il pensiero per trovare le soluzioni e non il semplice istinto. Ma pensiero ed emozioni come ben sappiamo, non sempre sono in grado di risolvere tutti i problemi della vita, né quelli riguardanti le cose pratiche e tantomeno la difficile esistenza affettiva e relazionale. Inoltre, spesso, questi due sistemi entrano in conflitto tra loro. A chi non è successo di innamorarsi di una persona che non ricambia l’affetto? In questo caso l’istinto si è attivato verso una meta ma con il pensiero non riusciamo a venirne a capo. Logicamente e razionalmente la soluzione sarebbe semplice: disinnamorarsene e innamorarsi il più rapidamente possibile di un altro/a che ci ricambia. Ma ecco che il cervello affettivo, innescando una potente motivazione, non risulta accessibile dalle logiche razionali della corteccia. La mente inizia a dibattersi per risolvere questo problema, rendendosi conto di non riuscire a trovare alcuna soluzione. Qui entra in gioco un’emozione che non piace a nessuno: la sofferenza. L’Io, da parte sua, diviene cosciente di questo processo e deve impegnarsi nel contenimento e nella gestione del penoso problema presente nel cervello affettivo. Ma, se l’Io è debole, non ha la forza di reggere l’impegno di contenimento e allora inizia a difendersi, cioè ad agire con comportamenti reattivi che hanno come scopo l’allontanamento istantaneo della sof-


LA VIA INTERIORE

ferenza, a qualsiasi costo. Quando un innamoramento non viene ricambiato l’Io dovrebbe impegnarsi in un compito molto difficile, ma possibile, per un essere umano: l’elaborazione del lutto. Elaborare un lutto consiste nel lasciare andare, nel distacco dall’oggetto d’amore. Il buddismo trova nella filosofia del nonattaccamento un importante pilastro della sua pratica. Ma, se l’Io non sa di dover elaborare il lutto, se non sa come concretamente processare questo tipo di problema affettivo, o se ancora non ne ha la forza, ecco che si difende, pensa a se stesso e si barrica all’interno della mente, lasciando il cervello affettivo da solo o addirittura entrando in lotta con questi e punendolo. Tutte le volte che entriamo in uno stato di giudizio verso noi stessi, di autosvalutazione o di odio, significa che l’Io ha fallito la pratica di atteggiamenti corretti verso gli altri due cervelli, entrando in un sistema difensivo dove, invece di coordinarne amorevolmente le funzioni, li ferisce e trattandoli malamente. Non esiste soltanto la forza dell’Io in una persona. Esiste anche la forza mentale e la forza emotiva. Le tre forze assieme danno origine all’autostima complessiva. La grande sfida consiste nel far sì che la forza mentale e quella emotiva aumentino nell’individuo. Bisogna iniziare da qualche parte e, inoltre, come in ogni lavoro, bisogna iniziare con il piede giusto, cioè rispettando la struttura di funzionamento del cervello. Da dove cominciare? Se una persona vuole elevare il suo potenziale umano, da quale di queste tre forze deve partire? Oggi la risposta sembra più chiara che mai: dalla forza dell’Io. In altri termini, le prime abilità e conoscenze di cui un individuo deve impadronirsi, se vuole guarire ed evolvere, riguardano le potenzialità della volontà e dalla coscienza. A ben pensare sembra ovvio. Se l’Io ha la funzione di coordinare gli altri due cervelli, è ben difficile svilupparli quando il coordinatore non sa cosa fare o ne ha la forza. Proprio a questo fine la mia ricerca negli ultimi anni si è concentrata nel trovare le modalità per svi-

luppare l’Io, con l’augurio di poterle diffondere non soltanto nell’ambiente della psicoterapia e delle scuole di evoluzione personale, ma anche nel mondo scolastico e lavorativo. Lo sviluppo della forza di volontà, come primo passo per l’elaborazione di atteggiamenti costruttivi nei confronti di se stessi e degli altri, sembra infatti un fertile campo di applicazione e di ricerca. Per poter potenziare l’Io alla sua forza è necessario fare come in ogni allenamento sportivo oppure in ogni formazione efficace: scomporne lo sviluppo globale in tanti piccoli pezzi, con diversi livelli di difficoltà, partendo dai più facili per arrivare, nel tempo, a quelli più complessi. Nel metodo fondato, chiamato Metodo delle Funzioni Esistenziali®, ho infatti scomposto la volontà in dieci principali funzioni che possono essere esercitate una alla volta, con diversi gradi di difficoltà. Apprendendo tale metodo di rinforzo dell’Io ci si può applicare su una funzione alla volta ed apprendere come utilizzarle in maniera coordinata per raggiungere gli obiettivi nel mondo interno o in quello esterno. Quando la forza dell’Io inizia a maturare, questi può concentrarsi nel potenziare la forza mentale e quella emotiva. L’Io forte può quindi impegnare quegli atteggiamenti costruttivi suddetti e utilizzarli per scopi di guarigione o evolutivi, sempre più profondi. Il Metodo delle Funzioni Esistenziali® viene oggi applicato con successo nei gruppi di terapia e nei nostri corsi, tanto da divenire uno dei più importanti fondamenti di insegnamento in Gestalt Counselling, rivolto ad una formazione della relazione di aiuto, così come nella Scuola Quadriennale di Specializzazione alla Psicoterapia della Gestalt, specifica per medici e psicologi. Questo permette agli psicoterapeuti e ai counsellor che iniziano la propria carriera di affrontare non solo i problemi delle persone con cui hanno a che fare durante una seduta ma, soprattutto, di sostenere la costruzione di quegli atteggiamenti efficaci che ne rendono possibile la loro gestione. 20


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LA VIA DELLE ORIGINI

La Spagiria nella gravidanza e nell’allattamento di Stefano Stefani e Marco Vittori

emblema del notturno, quindi del passivo, esprime l’azione inconscia e viscerale dell’azione del nutrimento in questione. Il suggere del neonato, una delle varie possibilità di scrittura:

L

a gravidanza e l’allattamento sono due momenti delicati del misterioso rapporto tra madre e figlio. In quanto situazione drammatica di distacco tra queste due creature, l’una dentro l’altra, il momento del parto lo è dal punto di vista dei rischi per entrambi, al punto da costituire un momento che si fissa in maniera indelebile, come la prima prova terrena che incide profondamente tanto nel neo- nato che nella partoriente (la quale vive insieme le ansie di partoriente e di antica partorita). Pur non volendo soffermarci su aspetti filosofici della vicenda, vale la pena, analizzando alcuni geroglifici, cercare di comprendere cosa significassero le quattro fasi del compimento di una individualità, dal concepimento all’allattamento, presso l’Antica Cultura dell’Egitto: 1)

s-n(e)q Se consideriamo uno dei modi possibili di rappresentazione del termine “donna gravida”, troviamo

sb(en)-t

riprende una parte dei precedenti radicali dei geroglifici rappresentati 1 e 2. Questo esprime il concetto già visto nei 1 e 2 che viene fasciato fino al parto, espresso dalla donna che partorisce. Lo stato di gravidanza, si può anche scrivere così:

b(e)nt-ti (le mammelle)

oppure

s-ur ment (le due mammelle della donna) Si noti come, nel primo, ci sia la gamba, che esprime la discesa e la salita di un “qualcosa” dalla terra al cielo e/o dal cielo alla terra, mentre nella seconda espressione sia sostituita dalla palude dove sta germogliando il loto. 2)

A differenza del primo che manifesta la gravidanza dal punto di vista dello stato della donna, questo mette in evidenza che essa sia proteggere un individuo che inizia a manifestarsi, la bocca che parla.

b(e)nt Il nascere.

è anche il fallo e il coito, si noti come una parte dei geroglifici 1 e 2 sia uguale, in sintesi , sia il coito, il fallo, nella sua funzione espulsiva dello sperma, e le mammelle sono sotto l’egida delle medesime forze.

mesi, ovvero la fissazione (due volte ripetuta per sottolineare che è fortemente espressa) del legame fra le trepelli o fra i tre

th(e)n(e)m involucri che obbedisce alle leggi della Triplicità e che viene “fasciato” magneticamente, dicia-

è il colostro, ovvero il primo latte che sugge il neonato dopo la nascita. La presenza della civetta, 22


LA VIA DELLE ORIGINI

mo oggi,

ovvero il simbolo della benda di lino.

L’utero “gravido” invece

ka-ti esprime la raccolta

del principio creativo

che in un determinato spazio-tempo opera una separazione (rappresenta il falcetto dei mietitori) in due parti: il feto e la placenta. La fase del concepimento, se materialmente inizia nell’incontro segreto e nell’oscurità viscerale femminile tra l’ovulo e lo spermatozoo, energeticamente inizia in quello stato magneticamente sublime che coinvolge la coppia nell’orgasmo. Segue dopo alcune ore l’annidamento nell’endometrio uterino, che la natura femminile lunare ha con sapienza preparato, quale agricoltore capace che ha preparato il terreno alla semina secondo l’Arte. Questa fase delicata, una delle tante delle prove di permanenza per il feto, comporta tutta una serie di modificazioni prima quasi invisibili, poi sempre più manifeste che porteranno la puerpera a prendere coscienza di essere madre, man mano che la gravidanza si avvicinerà alla sua naturale conclusione. La futura madre, mentre l’individuo passa attraverso l’ontogenesi personale che lo porterà, se tutte le 7 forze avranno operato correttamente e in perfetta sintonia, alla definizione funzionale del suo corpo, ovvero alla possibilità di vivere al di fuori del caldo

e protettivo utero, entra in quella segreta sintonia fatta di sogni, di malesseri, di angosce, di desideri e di gioia che solo una donna-madre può vivere. Poi, man mano che il ventre mostra gradatamente che un individuo cresce all’interno, la madre mostra quelle modificazioni all’apparato mammario che oltre a donare nutrimento lunare al nuovo individuo lo rassicura di un contatto, mai dimenticato, che lo porterà alla certezza di non essere abbandonato, una volta che volgerà gli occhi alla luce e il proprio primo inspiro ed espiro al mondo. Infine nello spasimo e la contrazione che lo espellerà, con dolce e forte determinazione, consegnandolo alla Vita e alla Morte, alla gioia e al dolore. Non ci paia scandaloso quest’accostamento perché tutto ciò che si manifesta ha un inizio e, dunque una fine, di forma, se non altro. L’allattamento, come già detto è il momento sia di nutrimento che di relazione con la madre, che man mano avrà cura di abituare l’individuo man mano che la Natura gli fornirà gli strumenti per nutrirsi da solo: i denti e gli enzimi digestivi. I primi segni relazionali della possibilità e capacità di introdurre alimenti sempre più complessi da elaborare con l’aiuto dell’apparato boccale, dal mondo vegetale a quello animale. I secondi in relazione occulta con i primi aiutano a demolire parti sempre più complesse di proteine, di grassi e di carboidrati introdotti con l’alimentazione. Una madre attenta, senza aiuti esterni, saprà valutare quando un determinato cibo, naturale e non artificialmente elaborato e predigerito, possa essere somministrato a suo figlio. La Natura ci mostra senza errori o pregiudizi la via migliore da seguire, ancora una volta.


LA VIA DELLE ORIGINI

Gli erbari alchemici di Sara Monticone

li vaganti, ciarlatani, guaritrici che spesso cercavano di far fortuna nei mercati e ovunque a quantità di erbari prodotci fosse la possibilità di attirare ta nel 1400 è grandissima: persone curiose. Il tipo di ne sono stati contati 193. In medicina seguito degli erbari generale sono due gli atteggiaalchemici discende da una menti adottati negli erbari di cultura molto antica, per lo questo periodo: o ripropongopiù trasmessa oralmente, non no le tradizioni iconografiche supportata da una teoria del passato nei libri che vanno razionale e coerente della sotto il titolo di Tractatus de conoscenza medica e per herbis, (o nella sua versione questo detta demoiatrica. Essa francese le Livres des simples comprende oltre a ricette stramédecines ) oppure c’è una vaganti anche invocazioni, nuova attenzione al mondo talismani e preghiere. In essi naturale, soprattutto nell’Italia la religione è sempre legata del Nord, e in particolare nel alla medicina, sia in forma di Herba teodoris, Bibl. Marciana di Venezia Veneto. Esiste però un tipo pratiche popolari che in forme diverso di manoscritto che fa la sua apparizio- di fede più elevate. Infatti per tutte e tre le granne nella zona del Veneto, viene detto alchemi- di religioni monoteiste dell’Occidente la guarico, di cui esistono più di venti esemplari sui gione è comunque opera divina. La prima cosa quali gli studiosi sono concordi, anche se che sorprende in un erbario alchemico, è la potrebbero essercene molti di più. Il manoscrit- nomenclatura delle piante. I nomi sono piuttoto alchemico più antico è della seconda metà sto strani, hanno il sapore di una lingua invendel XIV secolo pur se la magtata, come se facessero parte gior parte di essi appartiene al di una conoscenza riservata a XV secolo. Tutti presentano pochi: le erbe però sono le stesse presenti negli erbari immagini che sono appiattite medici classici. A parte alcune e schematiche, talvolta difficili variazioni regionali, i nomi da riconoscere ma sono ravvivate da un divertente animisono sempre gli stessi, e lo smo ancora tutto medievale. È stesso vale per le caratteristidifficile individuare la tradiche delle piante che vi sono zione iconografica da cui disegnate. Spesso è difficile discendono le piante degli capire come queste immagini abbiano avuto origine, come alchimisti, per lo più la loro origine è italiana, anche se per l’erba teodoris o teodora alcuni manoscritti presentano (fig.), disegnata sempre con tre glosse, ossia nomi di piante e foglie che nascono da un rizoparti scritte in lingue diverse. ma: invariabilmente queste Sembra che questi erbari foglie sono colorate a scacchi riflettessero le tradizioni popoe da esse dipartono due fiori. lari diffuse da erbaioli, spezia- Herba lucea, Biblioteca Marciana di Venezia Si dice che l’erba risplenda

L

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LA VIA DELLE ORIGINI

nella notte e può appauna particolare imporrire come un fantasma tanza nel mondo del se non la si conosce. pensiero ebraico cabaL’erba lunaria (fig.) poslistico. siede invece quindici La Mandragora avrebbe foglie, ne perde una per avuto origine da una polluzione notturna di ogni giorno di luna creAdamo sotto l’Albero scente e, se portata del Bene e del Male: addosso, rende allegri e invisibili. L’erba luccia questo spiegherebbe i è presente in due suoi poteri afrodisiaci e varietà, la “maggiore” e fecondanti. Anche nella la “minore” , ed essa Genesi (cap. XXX-14) “richiama l’idea di luce Lea e Rachele hanno e di lucente, e… per usato la pianta per torassonanza di nomi la si nare alla fertilità. I rappresenta inserendo manoscritti alchemici un pesce luccio nella spesso esibiscono crearadice”. ture come draghi, diaI primi esempi di piante voletti più o meno rasalchemiche si trovano sicuranti, serpentelli, Herba lunaria, Bibl. Marciana di Venezia già nel Codice di Giuun mondo dedito ad un liana Anicia del V sec., che contiene la Materia immaginario fantastico che desidera farsi forte medica del Dioscoride: sono l’ erba Gorgodi aspetti ‘magici’ e ‘scientifici’ allo stesso neion (fig.), identificata con l’Eryngium mariti- tempo, disegnati e studiati per dominare gli mum, e la Mandragora, il cui nome latino è aspetti più oscuri che l’umanità ha dovuto Mandragora officinarum, sinonimo di Mandra- affrontare. gora vernalis, rappresentata in forma antropomorfa femminile e maschile. Bibliografia essenziale: La differenza tra i due tipi di mandragora sareb- M. COLLINS, Medieval herbals. be dovuta alla forza dei suoi principi farmaco- The illustrative Tradition, London 2000. S. TORESELLA, Gli erbari degli alchimisti, logici. La sua raffigurazione antropomorfa ha in L. SAGINATI ( a cura di ), origine nella cultura greco-romana, ma assume Arte farmaceutica e piante medicinali, Pisa 1996.


LA VIA DELLE PIANTE

I fiori di Bach come itinerari dell’anima Prima parte

A cura di Lucia Lorenzi

dell’umanità nel suo progressivo differenziarsi dallo stato primitivo. Questo processo riguarda sia il piano dell’evoluzione fisica che dell’evoluzione psichica e spirituale, come testimoniano le tappe dello sviluppo embrionale o quelle della biografia individuale e dell’umanità. Nei racconti mitologici troviamo le tracce di questo percorso di sviluppo della coscienza che procede da una fase indifferenziata di identificazione con il mondo divino, attraverso varie tappe, fino allo sviluppo della coscienza individuale. Il punto di partenza è una situazione in cui coesistono aspetti molteplici e contradditori. L’unità contiene le polarità che non si sono ancora manifestate. È l’immagine del potenziale racchiuso nel seme, che potrà esprimersi solo se entra nel ciclo della trasformazione; se ciò non avviene, restiamo prigionieri delle nostre aspettative e delle nostre paure. Questo tema è rappresentato nel mito dall’immagine simbolica dell’Uroboros, il mitico serpente che si mangia la coda, che evidenzia la circolarità chiusa in se stessa. Il cerchio o la sfera sono, in ogni loro rappresentazione, immagini simboliche dell’inizio; per associazione analogica rimandano a ciò che esprime un continuum senza spazio né tempo, senza sotto né sopra. Siamo nel tema simbolico della perfezione, della totalità, nella fase che precede la differenziazione tra gli opposti, che chiamiamo polarità e che rappresenta la modalità attraverso cui l’uomo conosce il mondo: si pensi al tema insito in Rock Water, come si può manifestare ad esempio nella problematica anoressica, come anelito verso l’integrità e l’innocenza originaria. In questo stadio la coscienza dell’Io si trova ancora a un livello infantile e, come tale, è debole, vulnerabile e ancora avvolta nel buio sonno dei processi inconsci. Con la separazione del cielo dalla terra e l’avvento della luce contrapposta al buio dell’inconscio, si entra nei miti della creazione, metafora della nascita della coscienza. L’essere umano entra nella dimensione della verticalità; si erge e sperimenta la possibilità dell’individualità. L’entrata nel mondo e il con-

L

a via dello sviluppo e della conoscenza di sé è rappresentata dall’immagine simbolica del viaggio e della ricerca. I miti, le leggende le fiabe, narrano il peregrinare di piccoli e grandi eroi, dei loro percorsi per terra e per mare, tra prove e avventure, alla ricerca del senso profondo della vita. Anche Bach intraprende un viaggio verso l’ignoto, lasciando il suo studio di Londra e un’attività professionale di successo, per trasferirsi nel Galles alla ricerca di quei fiori che egli riconosce come “doni del nostro Creatore per aiutarci nelle difficoltà”. Possiamo interpretare questo viaggio come il dispiegarsi di un percorso ideale che, attraverso i 12 guaritori, i 7 aiutanti e gli ultimi 19 fiori, conduce Bach a realizzare il compito che si era prefisso: la possibilità di individuare uno strumento prezioso per il nostro sviluppo individuale. Ciascuna di queste erbe infatti, corrisponde a una qualità, che può dare un’aiuto all’essere umano quando perde la visione della sua divinità e lascia che le interferenze esterne modifichino la sua vocazione interiore. In “Libera te stesso” egli scrive che per trovare un’erba che ci possa aiutare: dobbiamo trovare l’obbiettivo della nostra vita, ciò che stiamo sforzandoci di fare, e comprendere le difficoltà sulla nostra strada. Con queste parole, Bach ci mostra una chiave di lettura per un cammino di conoscenza. In altre parole, ci invita a comprendere dove abbiamo smarrito la via, dov’è l’errore che crea l’interferenza nel nostro percorso e quale virtù dobbiamo sviluppare per evolvere. L’obiettivo di ogni ricerca è, in ultima analisi, un processo di guarigione dalla confusione dello stadio iniziale in cui ci si trova smarriti e ingarbugliati, alla chiarezza di un punto in cui abbiamo la visione del nostro compito e delle nostre mete. Nella grande metafora del viaggio troviamo le tracce del percorso che compie ogni singolo individuo per delineare il suo cammino individuale, ma anche il movimento 26


LA VIA DELLE PIANTE

fronto con il principio degli opposti che lo governano diviene compito essenziale dell’individuo e dell’umanità. In questo stadio, l’Io sperimenta la divisione come separazione e solitudine profonda: Rock Rose, Mustard, Heather, Water Violet e Gorse possono relazionarsi con i blocchi impressi in questo passaggio evolutivo. Dal punto di vista psichico è la perdita della dimensione infantile e della dipendenza dal mondo adulto e l’inizio del processo di consapevolezza. Prima di proseguire nel nostro viaggio, cerchiamo di vedere più da vicino i singoli fiori che abbiamo citato, l’archetipo di cui sono portatori, la loro funzione evolutiva. Rock Water è l’unico elisir nel gruppo dei fiori di Bach, che non deriva da un fiore, ma dall’acqua di roccia. Qui l’acqua e la terra si rispecchiano nella polarità rigidità-flessibilità, portandoci l’immagine archetipica dell’anelito alla perfezione che, nella sua espressione estrema di fissità, può bloccare lo sviluppo dell’essere umano. Il timore di sbagliare e di “contaminarsi” può cristallizzare il potenziale evolutivo dell’individuo e bloccare il suo divenire. La flessibilità che introduce l’errore come opportunità di crescita permette invece la ripresa del flusso vitale, che lascia spazio alla gioia di vivere. Quando iniziamo un percorso di conoscenza, dobbiamo poterci separare dai dogmi del nostro precedente sistema di appartenenza e questo può lasciarci senza punti di riferimento, spaventati e soli. Troviamo Rock Rose nella paura di affrontare esperienze che non si conoscono. Spesso è legato a vissuti estremamente dolorosi della prima infanzia. In questa dimensione si sperimenta un’ agghiacciante solitudine. Non si crea una “base sicura”, un luogo intimo dove rifugiarsi nella tempesta. È la dimensione del sentirsi braccati, con il respiro mozzato, il cuore che và all’impazzata, l’urlo muto e l’impossibilità di fuggire. Rock Rose è necessario, quando la paura raggiunge grandi intensità, portandoci ad un eccesso di difesa ed a reazioni di ritiro-rifiuto che possono giungere fino al blocco-paralisi. In questo caso, la paura può annientare l’individuo più di ciò che l’ha suscitata. In Mustard troviamo invece il senso di impotenza per il proprio dolore: buio profondo, immobilità depressiva, senza ragione apparente. Mustard ci fa sprofondare fino al centro della terra, nel più impalpabile e disperato isolamento. La sua opportunità evolutiva sta

nel passaggio dal buio alla luce, attraverso l’accettazione del dolore. In Heather troviamo la difficoltà dell’individuo che non ha maturato la capacità intima di stare solo. Il suo dolore richiede ascolto continuo e la sua presunta debolezza vampirizza chi gli sta accanto. Nel passaggio dalla simbiosi alla separazione, l’individuo resta intrappolato nei propri bisogni e desideri egocentrici. Il bisogno esasperato di contatto, di affetto, l’impossibilità di stare soli, manifestano l’esigenza di riempire un vuoto profondo e incolmabile. Si continua a ruotare intorno a se stessi e ai propri bisogni, alla ricerca di protezione e consolazione nel tentativo regressivo di ritrovare quell’unità simbiotica che impedisce l’individuazione. La possibilità evolutiva sta proprio nel superamento di questo stadio ego-centrato, verso la possibilità di ascolto dell’altro. A questo proposito Bach dice: “La vita, cioè, si risolve nello sforzo di trasmutare le qualità inferiori del Sé , nelle virtù più elevate dell’unità al di là dell’ego”. Water Violet, al contrario, ama stare solo e non chiedere agli altri ciò di cui ha bisogno. La sua eccessiva riservatezza può divenire altezzosità e tradursi in profondo isolamento. La sua possibilità evolutiva sta nel passaggio dalla sofferenza silenziosa alla gioia condivisa, nell’uscita da una sorta di ritiro narcisistico verso l’incontro e la solidarietà con il mondo. Gorse, infine, esprime la sofferenza stratificata che porta alla perdita del contatto con il principio vitale. Si sperimenta un senso di inutilità profondo che vanifica gli sforzi di ripresa, un vissuto di sfiducia e di prosciugamento delle risorse interiori che porta alla resa. La sua possibilità evolutiva sta nella capacità di riaccendere la fiammella della speranza che rivela la forza della vita. “Da dove vengo?” Ci si chiede quando si giunge alla soglia della coscienza di sé. “Dove sto andando?” Scrive Bach: “La nostra evoluzione è cominciata da neonati, quando non avevamo conoscenza e tutta la nostra attenzione era incentrata su noi stessi. I desideri erano limitati al benessere, al cibo, al calore. Poi, con la crescita, è arrivata la volontà di potenza e così per un po’ di tempo abbiamo continuato a ruotare intorno a noi stessi, desiderando solo il nostro bene e le soddisfazioni terrene. Quindi è arrivato il punto di svolta: è sorto il desiderio di aiutare gli altri e allora è cominciata la battaglia; infatti, nel corso dello sviluppo ulteriore, dobbiamo mutare l’ego in assenza di ego, la separazione in 27


LA VIA DELLE PIANTE

unità, acquisire tutta la conoscenza e l’esperienza che il mondo può darci e trasmutare tutte le qualità umane nelle virtù opposte.” Così, proseguendo il viaggio, si giunge alla fase eroica e ai grandi temi della lotta con il drago. Protagonista di questa fase del percorso è la figura dell’eroe. L’eroe nel mito è figlio di un genitore umano e di uno divino, oppure di uno dei due genitori protetto da una divinità. In questo stadio abbiamo uno spostamento dalle vicende cosmiche a quelle umane. Il mondo si spopola degli Dei e, progressivamente, si popola di uomini che affrontano ogni sorta di prove iniziatiche, come possiamo constatare nella tipologia Vervain. È la fase dell’adolescenza individuale e dell’umanità. Prometeo ruba il fuoco agli dei; dovunque gli eroi lottano contro le forze ultramondane, per trasformare la realtà esterna attraverso l’azione e la realtà interiore attraverso l’autotrasformazione. La funzione dell’eroe nel combattimento contro il drago, è quello dell’Io che agisce senza essere sopraffatto dalle forze dell’inconscio: siamo nel tema di Cherry Plum. Qui l’Io può divenire consapevole della propria capacità di trasformazione acquisita grazie alla propria azione cosciente e può estenderla al mondo delle sue esperienze. Con Vervain incontriamo il principio dell’entusiasmo per la giusta causa. Tutta la personalità è tesa alla realizzazione del compito. La forza di convinzione è il tema centrale di questo piccolo grande fiore che esprime energia vibrante, spirito di combattimento, anelito verso la giustizia. Il suo rischio è il fanatismo, il nervosismo, la mancanza di rispetto per le convinzioni altrui, lo sfinimento. La sua possibilità evolutiva sta nel “co-raggio” , cioè in quel “raggio del cuore” che raggiunge l’obbiettivo senza ferire, armonizzando le proprie energie, concentrando la forza senza sprecarla in inutile tensione. Cherry Plum ci porta a incontrare il lato oscuro della personalità; la zona d’ombra, il nucleo distruttivo che alberga in noi nella profondità dell’inconscio. Si caratterizza con aspetti molto forti quali la paura di se stessi e dei propri pensieri, di fare cose terribili, di perdere il controllo. Il fiore ha una funzione riequilibrante nei confronti dei processi invasivi dei “pensieri cattivi” e governa la relazione coscienza-inconscio, controllo-caos. Il dominio di sé e la pace interiore sono il risultato della conoscenza e dell’accettazione dei propri lati oscuri e la possibilità di rientrare in contatto con gli aspetti

più elevati della personalità attraverso un movimento di autoeducazione. Ritroviamo questi passaggi lungo le tappe di ogni processo terapeutico inteso come percorso evolutivo. Alla base della richiesta di terapia infatti, vi è sempre la necessità di uscire da uno stadio caotico che trova espressione nella malattia fisica o nel disagio psichico. Da qui si procede, attraverso varie fasi, verso la conquista di una progressiva consapevolezza di sé, che origina dalla conoscenza e dall’accettazione delle parti in gioco nonché dalla ricerca di un confronto dialettico tra questi aspetti contraddittori della personalità che si riflettono, spesso, nella confusione della situazione che stiamo vivendo. Il comprendere “dove sono” e “quali sono le parti in gioco”, può permettere di procedere verso il “dove sto andando”, favorendo così la possibilità di riconoscere e portare a manifestazione la propria vocazione individuale.

Associazione Italiana Ricerca Rimedi Floreali

PERCORSO FORMATIVO ACCADEMIA CENTAUREA Fiabe e fiori di Bach Le fiabe in relazione ai 12 guaritori. Condotto da Angelo Fierro (medico) e Nina Badile (pedagoga). Dal 15 al 17 Aprile presso “Bioagriturismo Dulcamara”, Ozzano Emilia (BO). Informazioni e iscrizioni: Nina Badile (349.7120380). Leggere nel libro della Natura: i 12 guaritori Chiave botanica, segnatura, disegno, esperienza del colore. Condotto da Lucia Lorenzi (psicoterapeuta e terapista artistica), Marta Marini (psicopedagogista ed erborista), Roberta Sani (botanica), Marina Menichelli (disegnatrice naturalista). Madonna del Baltarino - Pelugo, Val Rendena (Trento): dal 26 al 29 giugno. Informazioni e iscrizioni: Lucia Lorenzi (lucia.lorenzi@tin.it), Marta Marini (055.8300587). Leggere nel libro della Natura: i 7 aiutanti Scienza degli eteri, botanica, segnatura, disegno, esperienza del colore. Condotto da Angelo Fierro (medico), Lucia Lorenzi (psicoterapeuta e terapista artistico), Marta Marini (psicopedagogista ed erborista), Roberta Sani (botanica), Marina Menichelli (disegnatrice naturalista). Madonna del Baltarino - Pelugo, Val Rendena (Trento): dal 30 giugno al 3 luglio. Informazioni e iscrizioni: Angelo Fierro (051.582825), Marina Menichelli (338.9131435).

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I LUOGHI

I Luoghi della Bioguida:

percorsi ed itinerari per viaggiatori dello spirito L’ARNIA

FRIULI VENEZIA-GIULIA TRIESTE ACTIS

Associazione Culturale Teatro Immagine Suono Via Corti 3/A, Trieste Tel. 040/3480225 actis1@libero.it Reiki 1: 16-17 aprile. Reiki 2: 18-19 giugno. Con Manlio Verchi. Danza Yoga e Danza Indiana Classica Bharat Natjam: spettacoli - giovedì 21 aprile (ore 20.30 e 21.30); stages intensivi: 22-24 aprile. Con il maestro Ujwale presso l’Actis. Istituto BERI KRI Corso Italia 7, Trieste. Tel. 348.0967359, info@berikri.org - www.berikri.org Espande Trieste Trieste: 040/575648 - 380/7385996 Udine: 0432/44772 - 348/7404470 www.espande.it

Libera Associazione per la Ricerca in Naturopatia, Igienismo e Autoterapie Piazza Goldoni 5, Trieste. Tel./fax: 040/660805, larniats@libero.it Vacanza sull’isola di Unjie (Croazia): mare meraviglioso, profumi mediterranei, tranquillità, cucina biologica, relax e natura. Dal 19 al 29 giugno: prenotazioni al tel. 040/660805 - 040/574829. Ass. Culturale DELFINO BLU Via Geppa 2, Trieste. Tel. 349 2840064, delfinoblutrieste@libero.it http://fit.supereva.it/delfinoblutrieste/index.html Il Giardino - Shiatsu Via Torbandena 1, Trieste. Tel. 040 366568 www.shiatsuilgiardino.it


I LUOGHI

Associazione “IZANAMI”

Scuola di Shiatsu riconosciuta a livello nazionale dalla Federazione Italiana Shiatsu Via del Coroneo 5, Trieste Tel. 040/660898, www.izanami.it PROSSIME INIZIATIVE APRILE-MAGGIO: Corso di Shiatsu amatoriale a Trieste con Rino Cortigiano: 24 ore totali in 3 weekend. Sabato 23 e Domenica 24 Aprile a Trieste: Giochiamo con le maschere Seminario di comunicazione giocosa con Rino Cortigiano e Mary Perlangeli. Sabato 21 e Domenica 22 Maggio a Varese: Shiatsu e Moxa per problemi ginecologici, gravidanza e parto Per operatori Shiatsu, Medici, Ostetriche Con Renato Toffanin e Rino Cortigiano. Sabato 28 e Domenica 29 Maggio a Trieste: Shiatsu Advanced Trainer Seminario intensivo per operatori Shiatsu 2°/3° livello su tecniche di sblocco dei 3 cancelli. Con Rino Cortigiano e Mary Perlangeli. Info: Tiziana 368/255231.

Maria Perlangeli Operatrice in Tecniche Bioenergetiche: Attivazione della Sensibilità Psichica Attivazione dei Talenti Artistici Colin (comunicazione con gli esseri di luce) I Tiranni (sciogliere le catene dentro di noi) Izanami - Tel. 040/660898 Qing Feng Wushu Scuola di Arti Marziali Cinesi Tel. 347/6475956 qingfengwushu@libero.it


I LUOGHI

Ass. Reiki Amore Universale c/o Marco Gallone Via Gorizia 18, Trieste (zona Gretta) Cell. 333/4502314 (Marco), marco.master81@libero.it

ISTITUTOGESTALTRIESTE Scuola di specializzazione in psicoterapia della Gestalt con D.M. del 25/03/04. Via Marconi 14, Trieste - Tel. 040/369777. Seminari introduttivi gratuiti: Venerdì 15 aprile: “Conoscere il carattere: una via verso l’evoluzione”

REIKI.. LA VIA DEL CUORE Via Marconi 14, Trieste. Tel. 040/660991. Associazione Internazionale SWAMATEH

Venerdì 6 maggio: “I nove tipi di personalità” Venerdì 17 giugno: “Le dieci braccia della volontà: il metodo delle funzioni esistenziali”

Nuova sede a Trieste: meditazioni ogni giorno, dal lunedì al venerdì, mattina e pomeriggio. Sala attrezzata per seminari con cucina a disposizione. Tel. 333/7229821, www.swamateh.org

Docente: dott. Paolo Baiocchi. La prenotazione è obbligatoria: i seminari si terranno presso il Teatro Parrocchiale di Via del Ronco 5 a Trieste. Tel 040/369777.

GORIZIA

YOGA INTEGRALE e IL DRAGO D’ORO Via S. Maurizio 9/F, Trieste. Tel. 040/365558, cell. 320/0975010, www.transetaoista.it Zeleni Center Vrpholje (Kozina), Slovenia. Tel. 339/7248645, zelenicenter@hotmail.com

ALETHEIA Via San Giacomo 34, Monfalcone (GO). Tel. 333/2858588.

Associazione Reiki R.A.U. c/o

PIANO DEL CUORE - Studio per il Benessere di Marco Gallone

Via Gorizia 18 - Trieste Marco: cell. 333.4502314 - Tatiana: cell. 333.9285175 www.reikirau.com - marco.master81@libero.it


I LUOGHI

ALABATH

Via Duca D’Aosta 45, Monfalcone (GO). Tel. 0481/43164. Organizza il ciclo di conferenze “Itinerari dell’Anima” presso la Casa Albergo di Monfalcone (GO) con inizio alle ore 20.30: Giovedì 31 marzo: “…E liberaci da Anoressia e Bulimia” con il dott. Roberto Pagnelli Giovedì 7 aprile: “Dinamiche Relazionali e ciclo di vita della famiglia” con la dott.ssa Chiara Miccoli Giovedì 14 aprile: “Che cos’è la Guarigione Spirituale” con il dott. Umberto Zizzola Giovedì 21 aprile: “Apocalisse Oggi” con Marco Pogacnik Giovedì 28 aprile: “Le servitù d’Amore e di Paura” con il dott. Igor Sibaldi.

ISENRO’ Istituto Superiore Europeo di Naturopatia e Reflessologia Olistica Via Duca D’Aosta 50, Gorizia Tel. 0481/536232, isenro@email.it CALICANTO DUEMILA Via Carducci 21, Ronchi dei Legionari (GO). Tel. 0481/475545. Per informazioni sul calendario completo delle conferenze: tel. 0481/ 475545, 0481/411658, oppure www.bioguida.net OM SHANTI Via dei Grabizio 7, Gorizia. Tel. 0481/21138, cell. 347/7195065, omshantih@libero.it

SoleLuna - Scuola di Shiatsu Ronchi dei Legionari (GO). Tel. 339/8435858, info@riyue.it



I LUOGHI

UDINE

JONATHAN PROJECT Via Canada 8, Udine. Tel. 0432/523386. www.jonathanproject.it info@jonathanproject.it

Associazione L’ALBA Scuola di Shiatsu, Cranio-Sacrale e Yoga Via J.Augusta Bueriis, Magnano in Riviera (UD). Tel. 340/1456671, www.associazionealba.it info@associazionealba.it L’Albero Magico Viale Mazzini 32, Tarcento (UD). Corsi, Seminari, Conferenze, Teatro. Tel. 0432/782004.

CENTRO “IL DELFINO” Via Pasubio 54, Tarcento (UD). Tel. 0432/783398, Fax 0432/793491, info@il-delfino.it www.il-delfino.it Si organizzano Corsi di Preparazione al parto e in coppia, Massaggio al bambino e postparto, percorsi di Arteterapia per bambini e adulti, Corso di Ayurveda e massaggi ayurvedici a 2 e 4 mani, terapie individuali rivolte al Naturale, oltre ad altre attività.

Animali di Città Via Ampezzo 33, Udine. Tel 0432/486004, adcudine@tin.it La Bioteca Via Villa Glori 41, Udine. Tel. 0432/231143. IL CENTRO DEL CUORE Via Leonacco 19, Udine Tel. 0432/482215, 347/2526281 info@ilcentrodelcuore.it www.ilcentrodelcuore.it

RAKESH OMC Via Costantini 8, Tricesimo. Tel. 0432/854031, rakesh.omc@libero.it

IL CENTRO DI INTEGRAZIONE Via del Carbone 1, Udine. Tel.0432/21023.

RICERCHE DI VITA Borgo Tramontins 4, Faedis (UD) Tel. 0432/728071, www.ricerchedivita.it ricerchedivita@hotmail.com

OIPA - Org. Int. Protez. Animali (Laura Pontini) Via Ellero 5/9D, S. Maria La Longa (UD). Tel. 349/2886751, 0432/995452, info@lamentorumeno.com

SPAZIO ARMONICO Viale Tricesimo 172, Udine. Tel. 0432/470163, spazioarmonico@libero.it

GRUPPO RICERCA METODO FELDENKRAIS Viale Venezia 12, Udine. Tel. 328/9580419 (Monia), Tel. 0432/854454 - 347/8188431 (Angela).

YOGA CLUB LIBERTAS Udine, Palazzolo dello Stella (UD) e Rivignano (UD). Tel. 0432/547594.

Istituto Pranic Healing Italia c/o Healing Center Via Colloredo 148, Pasian di Prato (UD). Tel. 320/2749952. 35


I LUOGHI

Energy SFC, in collaborazione con Studio Pilates Quaranta (Udine) e Coscienza e Salute (Milano), organizza:

Morire senza troppa paura

La mappa delle meccaniche mentali

Un corso per imparare ad essere utili agli altri e a se stessi Domenica 8 maggio - UDINE

Un corso per orientarsi nella vita e scoprire gli automatismi mentali che subisci senza accorgertene Sabato 23 e Domenica 24 aprile - UDINE

I

mparare ad ascoltare un malato, cosa dire per aiutarlo quando lo vediamo in difficoltà per non farlo sentire solo e per dimostrargli il nostro amore. Per conoscere di più la morte e sapere come fare per non averne troppa paura. Gli argomenti trattati nel seminario saranno: • Come aiutare una persona che sta per morire e noi stessi • Cosa fare durante la vita per vivere bene e prepararsi a morire bene • Come si comporta la mente di una persona che sa di dover morire a breve • Come ascoltarla nei suoi ricordi mentali e come comunicare con lei, grazie alla comprensione delle Meccaniche Mentali • Quali sono le azioni pratiche per aiutare la persona ad affrontare la vita che le rimane e la morte • Cosa succede realmente quando si attraversa il tunnel di luce • Cosa deve fare la forma astrale del corpo quando incontra le entità disincarnate

C

osa sono i pensieri, le emozioni, le sensazioni e come si trasformano energeticamente? Perché a volte un sentimento d’amore si trasforma nel tempo in rancore e odio? E, viceversa, è possibile ritornare ad amare? Come può l’energia mentale trasformarsi da un tranquillo cullarsi, come l’acqua di un lago di montagna, in un violento agitarsi, simile ad un temibile mare in tempesta? Le Meccaniche Mentali sono il comportamento dell’energia via via che si trasforma. Durante il corso verranno descritte le principali Meccaniche Mentali scoperte da Fiorella Rustici, ricercatrice e ideatrice del Metodo che porta il suo nome. Il Metodo insegna come conoscere se stessi e la propria mente, per vivere la vita in modo consapevole all’insegna dei valori di Amore, Etica, Giustizia, Responsabilità. Un’occasione per comprendere quali sono le cause dei blocchi e degli atteggiamenti mentali che subiamo, spesso senza rendercene conto, e dai quali non riusciamo ad uscire quando anche lo vorremmo. Perché non riusciamo a controllare pensieri, emozioni, azioni? Cosa è utile sapere e fare per potervi riuscire? Gli argomenti trattati nel seminario saranno: • Mente, Corpo, Coscienza • Come funziona la Mente • Cosa è un pensiero e come nasce • Le vibrazioni • Come è possibile registrare i ricordi e a cosa servono • Le considerazioni negative • Gli accordi negativi • Le azioni scorrette • Le caratteristiche intrinseche della Coscienza: Osservare, Decidere, Agire.

Relatrice: Fiorella Rustici. Dopo anni di ricerche ha messo a punto il suo Metodo, con cui insegna a conoscere se stessi e la propria mente, per vivere la vita in modo consapevole all’insegna dei valori di Amore, Etica, Giustizia, Responsabilità. Domenica 8 maggio a Udine Orario: 9.30 -12.30 e 14.00 - 17.30 (Costo: 103,00 €+ 15,00 € tessera iscrizione) Per informazioni: STUDIO PILATES QUARANTA Tel. 0432/507123 (segr. tel.: lasciare un messaggio per essere richiamati). Oppure: Coscienza e Salute Tel. 02/48712963 - www.coscienzasalute.it È previsto il versamento di una caparra di 50 € per il corso di “Meccaniche Mentali” e di 25 € per “Morire senza troppa Paura” da inviare con vaglia postale a : Paola Del Fabbro, Via S. Valentino 13, 33100 Udine - Ufficio Postale di Riferimento: 005

Sabato/Domenica 23 – 24 aprile a Udine Durata del corso: 9.30 – 17.30 (Costo: 207,00 € + 15,00 € tessera iscrizione) Relatore: dott. Michele Riefoli, insegnante del Metodo Fiorella Rustici® 36



I LUOGHI

PORDENONE

VENETO

Associazione L’AURORA Via Piave 17, Versiola di Sesto al Reghena (PN). Tel. 0434/688591, 329/9793351.

PADOVA CENTRO STUDI SYN per l’Educazione Biocentrica Via Chiesanuova 242/B, Padova. Tel. 049/8979333, assocsyn@tin.it

Associazione MIRA Corsi e seminari yoga, attività di sostegno umanitario. Pordenone Via della Ferriera 22. Tel. 347/9455220 associazionemira@libero.it

Centro Studi Yoga Corso Milano 29, Padova. CENTRO YOGA SHAKTI Via Trieste 26, Padova (PD). Tel. 049/8753903.

Ass. “IL SOFFIO” Scuola di Shiatsu Via Rotate 10, Pordenone. Tel. 347/5102713, 338/9075470.

Laboratorio di Yoga e Cultura Via Rogati 54, Padova. Tel. 049/657863. Ass. Cult. Libera.Mente Via Eustocchio 2/A, Padova. Tel. 049/8808777.

CENTRO STUDI SYN per l’Educazione Biocentrica Via Francesco Baracca, 12/4 S. Vito al Tagliamento (PN) Tel. 0434/833019 assocsyn@tin.it

ASSOCIAZIONE MAHAMUDRA Padova - Tel. 348/7621710 segreteria@mahamudra-pd.org info@mahamudra-pd.org www.mahamudra-pd.org.

ISTITUTO GESTALT Piazza Risorgimento 1, Pordenone. Tel. 0434/241798, www.istitutogestalt.it info@istitutogestalt.it

Palestra Accademia Wado Ryu Italia Via Savonarola 80, Padova. Tel. 049/8719796. SEPY&A Educazione Prenatale Yoga e Ayurveda Via Eraclea 12, Padova. Tel. 049/684187.

Osho Pratyahar M.C. Via Casarsa 9, Arzene (PN). Tel. 0434/89714, 340/2840698.

Scuola di Shiatsu Tradizionale Via Monte Sirottolo 16/18, Padova. Tel. 049/8685965, seve.maistrello@tin.it

Ass. Cult. Risveglio Felice Pordenone. Tel. 338/1099227 (Valeria), 347/2721261 (Adriano).

TREVISO Centro Culturale Estrada Via Brigata Marche 24, Treviso.

Ass. TERRAUOMOCIELO Chi Kung e Ginnastiche per la salute Tel. 0434/20389 (Laura Guerra), www.terrauomocielo.it info@terrauomocielo.it

Centro Espande Treviso Via E. Mattei 2, Dosson di Casier (TV) Tel. 0422/490523. 38


I LUOGHI

Centro Lama Tzong Khapa Via General Pennella 12, Treviso. Tel. 349/3270081, 0422/444711.

Centro Ming Men Corte Convento 28, Verona. Tel. 045/8921109.

Istituto Olistico V.le della Vittoria 307, Vittorio Veneto (TV). Tel 0438/941457, info@istitutolistico.it

Centro Studi e Meditazione Buddista Karma Tegsum Tasci Ling Contrada Morago 6 Mizzole (VR). Tel. 045/988164.

OSHO MEDITATION CENTER Via Cavour 7/A, Ponzano Veneto (TV). Tel. 0422/968485, info@oshotreviso.com www.oshotreviso.com

Yoga Rebirthing Il Mosaico Via Zeila 4/D-E, Verona. Tel. 045/972652.

La Sorgente Via Risorgimento 34, Treviso. Tel. 0422/412844.

VICENZA Area Yoga Via D. Manin 23, Schio (VI). Tel. 0445/512020.

VENEZIA Accademia di Aikido Via G. Rizzardi 85, Venezia.

Circolo Yoga e Benessere Viale del Progresso 25 Cavazzale, Monticello Conte Otto (VI). Tel. 0444/945266.

Ass. Island of Future Yoga Torcello 6, Venezia. Tel. 041/735080.

CENTRO STUDI SYN per l’Educazione Biocentrica Via Villa Glori 22, Vicenza. Tel. 0444/922682, assocsyn@tin.it

Centro per lo Studio delle Bioenergie San Polo 1056, Venezia. Tel. 349/283 7638, 347/5386600. Circ. Cult. Diffusione Reiki Via G. Felisati 69, Venezia. Tel. 041/974459

Centro Studi Shiatsu Naga-Iki Via Quattro Martiri 10 Arzignano (VI), Tel. 0444/676600.

Centro Ricerche Tai Chi Italia Campo del Grappa 10, Venezia.

Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai Via S. Massimiliano Kolbe 17 Thiene (VI). Tel. 0445/386017, 0445/386027.

Centro Yoga Dharma Via Genova 16, Venezia. Tel. 041/5311954.

VERONA

Istituto Yoga Contrà S. Faustino 21, Vicenza. Tel. 0444/542642.

Ass. Cult. Yoga & Ben-Essere Via Stella 9, Verona. Tel. 045/8039107.

Zen D’Occidente - Centro di Vicenza Via De Amicis 11, Vicenza. Tel. 0444/569784, 347/4844925. 39


I LUOGHI

Associazione Culturale per la ricerca e la diffusione di tecnologie per il benessere

Armonizzazione Frattale

Seminario propedeutico al Sistema di Risonanza Frattale EXALOM 1. Illustrazione del sistema di Risonanza Frattale, dei suoi concetti di base (Teoria del Caos, Bio-Risonanza, Struttura della Coscienza, Universo Olografico) e degli elementi costitutivi (Monocristallo di Silicio e Geometria Frattale) 2. Apprendimento, attraverso numerose esercitazioni, di: una Metodologia nuova ed accurata per analizzare le perturbazioni energetiche; Tecniche di armonizzazione di emozioni negative, conflitti, blocchi energetici, forme pensiero; Tecniche di armonizzazione delle perturbazioni ambientali 3. Presentazione degli Armonizzatori Frattali e dimostrazione della loro efficacia nel riequilibrare i campi energetici e nel facilitare l’instaurarsi di un livello vibrazionale più elevato e di un rapporto armonico con se stessi, gli altri esseri viventi e la Terra Il Seminario EXALOM si rivolge a terapeuti o a privati che desiderano: – apprendere o affinare la capacità di percepire e analizzare le Energie Sottili – scoprire come esse influiscono sull’equilibrio Mentale, Emotivo e Fisico – eliminare congestioni e blocchi energetici per ristabilire Armonia, Vitalità e Salute – integrare la metodologia di risonanza frattale EXALOM nella propria attività Relatori: Luoghi: Orario: Partecipazione:

Claudio Calderan e Renato Lolli, operatori bioenergetici Ivrea, Padova, Reggio Emilia ore 9.00 - 18.00 (con pausa pranzo) € 150,00 (inclusa iscrizione all’associazione)

Programma Attivita’ 2005 Formazione e Informazione: Seminari, Convegni, Fiere 5-6 marzo: Padova - Seminario propedeutico 19-20 marzo: Ivrea - Seminario Livello II 17 aprile: Montegrotto (PD) - Convegno 14-15 maggio: Rio Saliceto (RE) - Fiera 2 giugno: Montegrotto (PD) - Convegno 2-5 giugno: Belgioioso (PV) - Fiera

28-29 maggio: Padova - Seminario Livello I 25-26 giugno: Padova - Seminario Livello II 16-17 luglio: Ivrea - Seminario propedeutico 8-11 settembre: Bologna - Fiera 24-25 settembre: Ivrea - Seminario Livello I 15-16 ottobre: Padova - Seminario propedeutico

Per informazioni e iscrizioni : Associazione EXALOM: Tel. 0125/76223 (Cristina) www.exalom.it - info@exalom.it

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I LUOGHI

TRENTINO ALTO-ADIGE

Ananda Ashram Via Prandina 25, Milano. Tel. 02/2590972.

Centro Cult. Oasi di Shiatsu Via Celepina 75, Trento. Tel. 046/1982781.

Ass. Nazionale Insegnanti Yoga Alzaia Naviglio Grande 12, Milano. Tel. 02/8361288.

Centro Te Hara Via Bonporti 17, Rovereto (TN) Tel. 0464/556772.

Bem Vivir Via dei Tigli 2, Arese (MI). Tel. 02/93580260.

Helianthus Via Trieste 12 Levico Terme (TN). Tel. 0461/706677.

Centro meditaz. Siddha Yoga Viale Monza 129, Milano. Tel. 02/26145189 .

Scuola di Iridologia e Naturopatia LUIGI COSTACURTA dell’Accademia Nazionale di Scienze Igienistiche Naturali “G.Galilei” Largo Nazario Sauro 11, Trento. Tel/Fax: 0461/985102, accademia.gal@iol.it www.scuolairidologiacostacurta.com

Centro cult. Ray Via Monfalcone 4, Milano. Tel. 02/2619070. Centro Rondò dei Pini Via Casanova 7, Monza (MI). Tel. 039/320918. Centro Studi “Samael Aun Weor” Gnosis, il cammino spirituale e il percorso dei Grandi Maestri. Corsi gratuiti a MI, TO, BG, BO, GE. Via Aprica 24, Milano. Tel. 340/3215525 (Marina Russino)

Shiatsu Recherche Via Della Roggia 17, Bolzano. Tel. 0471/974727.

LOMBARDIA

Centro Yoga Bhadra Via G. Bruno 11, Milano. Tel. 02/347939.

MILANO Accademia Italiana Shiatsu Do Sede Nazionale: Via Settembrini 52, Milano. Tel. 02/29404011.

Centro cult. Yoga Maya Via Jacopo Palma 5, Milano. Tel. 02/48704202. Centro Yoga Raggio di Sole Via E. Morosini 16, Milano. Tel. 02/55016558.

ACCADEMIA DI KINESIOLOGIA Via Plinio 1, Milano. Tel. 02/96720346 info@accademiadikinesiologia.it www.accademiadikinesiologia.it

Centro Yoga Sadhana Via Toscana 11, Monza. Tel. 039/2003516.

Ananda Lombardia Via Parravicini 16 (MM centrale) Milano. Tel. 348/2616102.

Centro Yoga Satyam Via Don L. Milani 6, Desio (MI). Tel. 0362/303898. 42


I LUOGHI

Centro Yoga Satyam Via S. Francesco 10, Seregno (MI). Tel. 0362/328113.

Olistica Salus Via S. Martino della Battaglia 14, Milano. Tel. 02/58300910.

Centro Yoga Satyananda Via G. B. Pergolesi 9, Milano. Tel. 02/6693896 .

Il Piccolo Amrit Via Tagiura 25/26, Milano. Tel. 02/48954095.

Hara Yoga Dojo Sheegana Via Savona10, Milano. Tel.02/89422500 - info@harayoga.it

Pratica-Mente Via Osti 2, 20122 Milano (MI). Tel. 02/878346, praticamenteit@yahoo.it

Kriya Yoga Maharishi Sathyananda Via Cascina del Sole 44/46, Novate Milanese (MI). Tel. 02/3541029.

Sahaja Yoga Milano Via Vetere 9, Milano. Tel. 02/8360692. Shambala Shiatsu Via Jean JaurĂŠs 9, Milano. Tel. 02/26141690.

Majinai Via Caccialepori 18/a, Milano. Tel. 02/48709114.

Shakti Centro Studi Yoga Alzaia Naviglio Grande 12, Milano. Tel. 02/8361042.

MONASTERO ZEN IL CERCHIO Via Crollalanza 9, Milano. Tel. 02/8323652 cerchio@monasterozen.it www.monasterozen.it

SHIATSU E NATURA Via Einstein 4, Monza (MI). Tel. 039/2848533, cell. 338/4030662, b.allegrezza@homegate.it www.zenshiatsu.it

Il Mosaico Via G. Romano 11, Milano. Tel. 02/58317962.

Shiatsu Xin Via Maiocchi 18, Milano. Tel. 02/29510029.

Nirava T. Dainotto Sciamanesimo, meditazioni sociali, bodywork, terapie naturali: Tel. 338/7926563 - 02/48027474 www.altropensiero.com www.laviadeglienergizzatori.com

Spazio Vallisa Yoga G. Del Maino 16, Milano. Tel. 02/4815105. Shen Ass. Culturale Via Padre G. B. Martini 30, Milano. Tel. 02/28510617. La Valle di Ren Riequilibrio Energetico Naturale Via Aristotele 67, Milano. Tel. 02/27080753.

OIPA Organizzazione Internazionale Protezione Animali. Via Passerini 18, Milano. Tel. 02/6427882, www.oipaitalia.com - info@oipaitalia.com

Yoga Darsana Path Via A.Banfi 19, Vimercate (MI). Tel. 039/6918222. 43


I LUOGHI

BERGAMO

PIEMONTE

Centro Yoga Dalmine Via Don Rocchi 22, Dalmine (BG). Tel. 035/370216.

ISTITUTO ITADO Via Goito 12, Torino. Tel. 011/6698482. istituto.itado@tiscalinet.it www.itado.org

CENTRO YOGA MANDALA Via Borgo Palazzo 3, Bergamo (BG). Tel. 035/215395, 333/4576099.

ISITUTO DI SHIATSU INTEGRALE Via Alessandria 26/b, Torino. Tel. 011/2476380. info@isishiatsu.it www.isisshiatsu.it

BRESCIA Accademia Maharishi Sathyananda Via F.lli Ugoni 4, Brescia (BS). Tel. 030/294947.

Scuola Italiana Ki Shiatsu C.so Francia 4, Rivoli (TO). Tel. 011/9581463.

Scuola Kriya Yoga Maharishi Sathyananda Via Iseo 12, Erbusco (BS). Tel. 030/7702450. Via Brescia 22, Montichiari (BS). Tel. 030/962932. Via Paolo VI 1, Sarezzo (BS). Tel. 030/802438.

Scuola di Shiatsu Archè Via Vanchiglia, 30, Torino. Tel. 011/8178100. Sinestesi V.le Beretta ang.Via Piave, Casalemonferrato (AL). Tel. 014/2921448.

PAVIA Maha Deva Cascina Orologio - Frazione Boschi 2, Travacò Siccomario (PV). Tel. 0382/482809.

LIGURIA JOYTINAT Centro Yoga Ayurveda Sede nazionale: Via Balbi 33/29, Genova. Tel. 010/2758507, www.joytinat.it joytinat@libero.it - info@joytinat.it Sedi locali: Milano, Torino, Como, La Spezia, Belluno, Sondrio, Gorizia, Udine, Trieste, Palermo.

Kriya Yoga Maharishi Sathyananda Via Argonne 6, Pavia. Tel. 0382/29300. Via F. Busca 55, Mezzanino (PV). Tel. 0385/716104.

VARESE Il Sole la Via del Respiro Centro Studi Yoga Via Monte Tabor 7, Varese. Tel. 0332/237179.

CENTRO MANDALA Viale Pio VII 41/a, Genova. Tel. 010/391674, 010/3992979, mandalagenova@tiscalinet.it www.centromandala.it

Il Melograno (emporio naturale) Via Roma 5, Busto Arsizio (VA). Tel. 0331/624516.

Centro Studi e Ricerche Shiatsu Via XX Settembre 34/12, Genova. Tel. 335/8050307. 44


I LUOGHI

EMILIA ROMAGNA

ANANDA ASSISI

Via Montecchio 61, Nocera Umbra (PG). Tel. 0742/813620, Fax 0742/813536 info@ananda.it www.ananda.it

Accademia Italiana Medici e Farmacisti Omeopatici P.za Malpighi 7, Bologna. Tel. 051/228356.

Calendario dei Corsi: 22 - 24 aprile: Momenti di crisi, Momenti di svolta 22 - 25 aprile: Preparazione al Kriya 2째 livello 24 - 29 aprile: Trasformazione e Trascendenza 24 - 29 aprile: La Meditazione e la Scienza del Kriya Yoga 29 aprile - 1 maggio: Karma e Reincarnazione 29 aprile - 1 maggio: Come vivere con pi첫 Energia

Centro Natura Via degli Albiari 6, Bologna. Tel. 051/235643. Istituto Shiatsu Integrato Piazza F.D. Roosevelt 4/F, Bologna. Tel. 051/220848. SpazioShiatsu Via Dalmazia 71, Parma. Tel. 0521/533831.

TOSCANA

La Terra Degli Incantesimi Via Idice 30, S. Lazzaro di Savena (BO). Tel. 348/8146621.

CENTRO ZEN FIRENZE Via San Domenico 77, Firenze. Cell. 339/8826023, centro@zenfirenze.it - www.zenfirenze.it

Monastero Zen Sanbo-ji Pagazzano, loc. Pradaioli 27, Berceto (PR). Tel. 0525/60296.

Findhorn Foundation Isabella Popani, isa.popani@spaziosol.it

UMBRIA, MARCHE, ABRUZZI

Istituto Maithuna srl Villaggio Upacchi 51, Anghiari (AR). Tel. 0575/749330.

Centro Adhara Via Porta Pescara 20, Chieti. Tel. 0871/331606. Oki Do Italia Via Nazionale 238/a, Colbordolo (PU). Tel. 0721/495117.

Istituto Europeo di Shiatsu a Milano e Firenze Via Lucignano 39, Montespertoli (FI). Tel. 0571/670 269.

SHIBUMI SHIATSU SCHOOL Via L. Manara 134, San Benedetto del Tronto (AP). Tel. 0735/591071, www.shiatsuschool.it shibumiyang@libero.it

Pundarika Loc. Cordazingoli 18, Riparbella (PI) Tel. 338/6759340 (Erica), 050/694063 (Dino). Scuola Italiana Yoga-Shiatsu Via S. Pertini 12, Monteriggioni (SI). Tel. 057/750414.

ASHRAM JOYTINAT Via Ripa 24, Corinaldo (AN) Tel. 071/679032, www.joytinat.it ashram.corinaldo@libero.it

Shiatsu-Ki Via Turr 21, Firenze. Tel. 055/5001280. 45


I LUOGHI

LAZIO Ass. Cult. Armonia Via Prati Farnesina 29, Roma. Tel. 06/3341003. Amrita Centro Yoga e Ayurveda Via C. Colombo 436, Roma. Tel. 06/5081202. Ananda Marga Yoga Via delle 7 Chiese 120, Roma. Tel. 06/55268912. Ananda Roma Largo della Gancia 5, Roma. Tel. 06/37516057, 06/6292016. Centro di Meditazione Zen “Hui - Neng” Via Giuseppe Di Vittorio 30, Roma. Tel. 06/2576139, cell. 338/8658246. Centro Yoga Casalpalocco Viale Alessandro Magno 192, Roma. Tel. 06/5053097, 333/3417079. Centro Zen L’Arco Piazza Dante 15, Roma. Tel. 06/70497919. Istituto Europeo di Shiatsu V.le Don P. Borghi 200, Roma. Tel. 06/5290743. Meiso Shiatsu Via dei Dalmati 37, San Lorenzo (Università), Roma. Tel. 06/4451244, 06/4456372. NATURALANDIA Alimenti e accessori per animali, consulenze di naturopatia. Via delle Giunchiglie 11, Roma. Tel 349/2881156. Scuola Keiraku Shiatsu Via Veglia 31, Roma. Tel. 06/87189101, 06/8170747 . Centro Olistico Take Off Via L.Perna 51, EUR-Montagnola, Roma. Tel. 06/54225603, 347/3706437. Corsi di gruppo per smettere di fumare con la Floriterapia: www.floriterapia.com



GLI INCONTRI

Yoga e prevenzione di Manuela Zippo

rizza tutti i fenomeni comprensibili e non del genere umano. Ogni qualvolta questa circolarità s’interrompe, si genera un trauma e quano yoga integrale è una disciplina spiri- to più questa frattura s’inserisce precocemente tuale ed un potente mezzo di prevenzio- nella vita dell’individuo, tanto più il danno ne per mantenere il proprio stato di salute”. E’ psichico incide nella persona. Lo yoga permetquesto il messaggio emerso nel convegno te di armonizzare le innumerevoli interruzioni svoltosi sabato 12 febbraio a Torino, dal titolo che la vita quotidiana presenta, semplicemen“Trattamenti preventivi, di sostegno, riabilitati- te promuovendo l’ascolto dell’intimo e pervi e terapeutici”. mettendo a chi lo pratica di ricostruire il ciclo Al convegno, organized il ritmo del movizato dalla Scuola di mento per vivere l’arYoga Integrale Kalpa monia vibratoria di Vriksha Satyananda , ogni forma. hanno preso parte Soma, psiche e spirito insegnanti di yoga, nel nostro essere si medici omeopati, bioinfluenzano reciprocalogi, psicologi, psicamente in modo tale nalisti, educatori, terache un disagio spirituapisti di massaggio allo le influenza la psiche, scopo di unire e condiun blocco passionale videre le proprie conoinfluenza il corpo e scenze ed esperienze viceversa. nel campo del sociale. La salute è il risultato La parola sanscrita di un equilibrio dinayoga deriva da Yuj che mico tra questi diversi aspetti. Il medico olistisignifica “aggiogare”, co, afferma Arcangelo “unire”. Il praticante di yoga Giordano, medico unisce la sua indiviomeopata, non si dualità esteriore alla accontenta di curare il Avalokitesvara, bronzo dorato. Coll. Canella, Ferrara. coscienza interiore, sintomo, ma si chiede congiunge essere, soma, psiche e spirito ricon- perché quel sintomo si manifesta e in quel ducendo il microcosmo che egli rappresenta preciso organo, ne coglie il suo valore simboal macrocosmo a cui appartiene. Ad ogni lico, cerca un’eventuale sofferenza psichica e movimento associa un respiro, ad ogni respiro spirituale da cui può aver avuto origine e inila propria piena consapevolezza. zia, assieme all’ammalato, un percorso teraAscolta sè stesso, la vibrazione interiore che si peutico che mira a liberarlo dal dolore fisico e sviluppa con le azioni, con le parole, con i psichico e lo conduce a riconoscere che la pensieri e si immerge nel movimento ciclico vera guarigione si avrà solo a livello spirituale. della vita con il semplice atto spontaneo del La medicina, a questo punto, si arresta e lascia respiro, in un susseguirsi perpetuo di inspira- spazio alle tecniche meditative grazie alle zioni ed espirazioni. La ciclicità, come affer- quali lo spirito può esprimersi e iniziare la ma Ambrogio Zaia, micropsicanalista, caratte- vera guarigione.

“L

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GLI INCONTRI

La medicina ayurvedica è di natura olistica, come sottolinea Giuliana Morello, terapista di Massaggio Ayurvedico, pertanto considera l’individuo in tutti i suoi aspetti, fisico, mentale, psichico ed emozionale. Quando l’individuo è in equilibrio con sè stesso e con l’ambiente esterno, la sua natura essenziale può manifestarsi liberamente godendo lo stato di salute, quando invece l’espressione è repressa o distorta permane uno squilibrio che a lungo andare genera malattia. Uno tra gli approcci fondamentali dell’Ayurveda è quello preventivo e a questo scopo il massaggio è una delle tecniche più utilizzate. Durante il massaggio vengono effettuate alcune manovre per favorire l’estensione della respirazione addominale, per regolarizzarne il ritmo. Inoltre si incrementa l’efficienza del sistema digestivo ed escretorio, contribuendo a migliorare la distribuzione dei nutrienti a tutto l’organismo e la rimozione dei prodotti di rifiuto. Il corpo quindi si irrobustisce e si mantiene più “pulito” con un seguente aumento del livello di energia. L’energia del corpo si mantiene anche gra-

zie all’energia del cibo, afferma Beppe Girone, esperto di alimentazione naturale: il medico greco Ippocrate affermava non a caso che “il cibo sia la tua medicina e la medicina provenga dal tuo cibo” perciò è importante consumare cibi vivi, sani, saper scegliere ciò che è meglio per sè stessi seguendo una dieta e ricordando che questa parola deriva dal greco “diaita” che significa ”regola di vita”. Anche il massaggio Shiatsu favorisce il libero fluire dell’energia armonizzando le funzioni vitali nella persona, stimolandone la capacità di autoguarigione - afferma Domenico Alampi, operatore e docente di Shiatsu. Egli ha sperimentato questa tecnica con gli utenti del SERT di Torino ottenendo buoni risultati nei trattati in termini di aumento di vitalità, maggiore elasticità e migliore percezione del corpo, aumentata capacità di gestione dell’ansia e della paura e miglioramento nella relazione col mondo esterno. Agli stessi risultati sono giunti anche Valeria Ghilardi e Gino Lannunziata che hanno sperimentato lo Yoga Integrale in alcune Comunità di tossicodipendenti.


LA VIA DEGLI ANIMALI

Uomo e animale nel processo evolutivo Prima parte

di Stefano Cattinelli

definitivamente collocato come il degno successore delle scimmie antropomorfe. Prima di Darwin, dunque, l’umanità appariva completamente statica ed immobile , secondo la concezione della creazione che in un solo attimo aveva reso possibile la comparsa dell’uomo e degli animali. E questa concezione, in vero, non faceva certo torto, dal punto di vista dell’ordine sociale, a chi si trovava in una posizione avvantaggiata, poiché questo immobilismo precludeva ogni possibilità di raggiungere posizioni diverse da quelle da cui si era stati collocati dal Creatore. Questo dogma garantiva al re e ai prìncipi di rimanere tali e ai contadini e al popolo di non pensare in alcun modo di poter cambiare la propria posizione sociale. Dopo Darwin, invece, ogni cosa divenne suscettibile di movimento, perché il concetto di evoluzione, benché inteso semplicemente come fisica, entrò nelle menti dell’umanità e incominciò a maturare in esse. Come un seme gettato sulla terra, il concetto di evoluzione crebbe e diede i suoi frutti nella mente di alcuni, pochi ma fondamentali uomini, dando origine a quell’aspetto dell’evoluzione che prende il nome oggi di evoluzione spirituale. Edward Bach, Rudolf Steiner, Carl Jung, Roberto Assaggioli, per citare solo alcuni, furono quelle figure che riuscirono a cogliere nell’uomo l’importanza di tale evento. Ci si accorse che, se è vero che la Terra, nell’arco dei millenni, ha subito trasformazioni e che addirittura l’uomo, a livello fisico, non è altro che il risultato dell’evoluzione della scimmia, è anche vero che, durante il corso della sua vita, egli è sottoposto ad un continuo divenire e tra la nascita e la morte, manifesta la possibilità di mutare interiormente le sue posizioni. Così, da un concetto più ampio che riguardava l’umanità nella sua interezza, intesa come una forza che ha percorso tutta la storia dell’uomo si è passati all’idea della sua vita quotidiana, cercando di unire due correnti di pensiero che, ancora oggi, difficil-

Premessa

L

a pubblicazione de l’ Origine della specie di Charles Darwin nel 1872, creò, nell’Inghilterra di quel periodo, un grande scalpore. Fino ad allora la Chiesa aveva insegnato all’uomo che gli animali erano stati creati da Dio il sesto giorno. Nella Genesi si legge: “Dio disse: facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza; dòmini sopra i pesci del mare, sopra gli uccelli del cielo e sopra il bestiame, su tutte le fiere della terra e sopra i rettili che strisciano sopra la terra”. Così si pensava fino a quel non troppo lontano 1872, ritenendo che la Terra non dovesse avere più di seimila anni e che in questo lasso di tempo gli animali fossero rimasti assolutamente immutati. Secondo il pensiero cristiano la comparsa della Terra, così com’era nei tempi moderni, era il risultato di due fattori: la forma dàtale da Dio all’inizio dei tempi e il ripristino di quest’ ordine, dopo che Egli, con il diluvio universale, aveva scatenato contro l’uomo le sue ire. Nessuna specie era mai andata perduta e nessuna era mai mutata. L’estinzione era altrettanto inconcepibile alla pari di un qualunque mutamento. Ma il fervore della ricerca scientifica di quel periodo ben presto incominciò a minare le fondamenta di questo dogma poiché, attraverso lo studio dei fossili e delle rispettive stratificazioni, si capì che esisteva una progressione da un livello all’altro nell’evoluzione delle specie. Ciascuno strato fossile mostrava un netto progresso sul precedente: gli invertebrati apparivano negli strati più antichi e profondi; poi i pesci, più tardi rettili e uccelli, poi i mammiferi e, solo alla fine, l’uomo. L’età della Terra, secondo i nuovi studi geologici, venne stimata in miliardi di anni e l’uomo venne 50


LA VIA DEGLI ANIMALI

mente risultano conciliabili: la dimensione divina e quella scientifica. L’evoluzione spirituale e quella fisica.

Divenire umano e malattie Alla fine del ‘800 e per tutto il secolo successivo, fino ai giorni nostri, sono state percorse due strade di pensiero. La prima guidata da ricercatori, per così dire, esterni, nel senso che individuavano le prove di tale evoluzione “fuori” dell’esistenza umana, cercando un percorso che abbia un senso comune e universale; la seconda guidata da ricercatori interni, che hanno tentato e tentano di mettere in evidenza il “dentro” di quella stessa forza che ci ha fatto oltrepassare i gradi evolutivi, permettendoci di lasciare definitivamente dietro le nostre spalle le scimmie antropomorfe. I personaggi citati appartengono ovviamente a questo secondo filone di pensiero. Così, possiamo dire che il nocciolo della questione sia proprio questo: quanto si pensi, come lettori di una rivista che si occupa di pensiero evolutivo e spirituale, sia importante comprendere tale forza nella nostra vita. Quanta valenza si può dare a quello che ci accade, in un ottica di crescita personale? Se, dopo attenta riflessione, ci si rende conto che la vita non è altro che una sequenza di eventi che hanno come unico scopo quello di aiutare la nostra evoluzione interiore, anche un concetto come la malattia, benché piuttosto ostico da affrontare, deve, giocoforza, assumere una diversa valenza.

Facciamo un esempio, immaginiamo di soffrire di una qualunque malattia. Un tale evento potrà suscitare due diverse riflessioni: cercare di eliminare al più presto i sintomi che il copro manifesta, in modo da non perdere le “tre ore di tennis” della nota pubblicità, un pranzo con gli amici o la riunione di lavoro, e dunque ritenere le fastidiose sensazioni normalmente associate ad un evento morboso come un fastidioso contrattempo da eliminare al più presto, oppure pensare che tale evento abbia un suo senso, perché si è manifestato proprio in noi in un preciso momento della vita e dunque lo si possa ritenere inerente a quello che si sta compiendo nel proprio cammino. Due riflessioni sullo stesso fatto, la malattia che rappresenta due modi diversi di leggere la medesima realtà: si può accettarla, sforzandosi di comprendere quello che sta capitando e perché, oppure rifiutarla cercando di metterla il più rapidamente possibile a tacere, in qualche modo, perché sta intralciando i progetti in corso. La possibilità di riflettere secondo queste due modalità, rispecchia fedelmente l’attuale separazione di pensiero tra modello scientifico e modello spirituale. Se si rifiuta la malattia e la si ritiene come qualcosa di estraneo, si deve giocoforza pensare di essere già arrivati alla fine dell’evoluzione; si deve ritenere, che la spinta evolutiva si sia esaurita e che il suo fine ultimo sia stata la creazione dell’uomo così com’è, non più suscettibile di altri mutamenti. Così facendo non ci si accorge che in un attimo si ripiomba nell’immobilismo più totale svilendo l’intero divenire lungo i mille percorsi della vita. Se ci


LA VIA DEGLI ANIMALI

si guarda intorno si vede che nella natura non esiste immobilità; tutto è in continuo movimento e, anche se ciclicamente le stagioni sembrano ripetersi, la percezione di un differente paesaggio di una natura in continua crescita ci fa rendere facilmente conto che nulla rimane uguale a se stesso. Se, invece, si accetta la malattia come un evento necessario della crescita spirituale, allora le forze che nasceranno nel confronto, serviranno al nostro divenire nella vita stessa. Questo non significa, ovviamente, che si deve semplicemente accettare la malattia senza curarsi, ma che tra il rifiuto unito alla tensione rivolta alla sua eliminazione e la sua accettazione come fatto inerente alla crescita personale, la differenza risiede proprio nel modo in cui ci si relaziona al “morbus”. Le stesse forze che si applicano nel suo rifiuto possono trasformarsi in forze di guarigione nel momento in cui si decide di seguire un percorso all’interno della malattia stessa. Questo può accadere perché in essa si ha sempre una certa parte di responsabilità.

sostegno animale? E la seconda: che tipo di sostegno sarà mai per l’animale accollarsi la stessa malattia? Rispondere alla prima domanda risulta abbastanza facile: basta guardarsi in giro, basta osservare quanto l’uomo immerso nel suo “fare“ abbia perduto la capacità di valutare le sue azioni, quanto abbia sradicato dentro di sé il collegamento con i regni di Natura. L’uomo, secondo la concezione scientifica dell’evoluzione della specie, è di fatto l’essere che sulla Terra possiede le più grandi potenzialità per modificarne il suo destino. Gli animali, dai pesci ai mammiferi, passando per gli uccelli e gli insetti, non possiedono certo queste capacità e non sarebbero in grado, anche tutti assieme, di influenzare così tanto il delicato equilibrio dell’immenso ecosistema del pianeta. L’uomo invece sì, e lo sta facendo. Da ciò si può dedurre che, se vi è un essere che ha bisogno di aiuto per modificare la sua rotta, questi non può essere che l’uomo… Provando a rispondere alla seconda domanda, su quale tipo di sostegno ci stia offrendo il regno animale, ritorniamo di nuovo a quel lontano 1872, anno in cui si è stato dato “movimento” all’esistenza umana e del pianeta. Fino a pochi anni fa la relazione caratterizzante il rapporto tra uomo e animale domestico (mi riferisco certamente ed esclusivamente al cane e al gatto) era di tipo utilitaristico. L’uomo cioè aveva dato agli animali una funzione: il cane andava a caccia, oppure difendeva il gregge, o proteggeva la proprietà dell’uomo, il gatto difendeva i granai dai topi. Poi le cose, col tempo, sono cambiate e l’uomo ha inventato una nuova funzione per gli animali: la compagnia. L’uomo ha cambiato il destino di una parte degli animali, dando loro non più una funzione, per così dire, utile sul piano materiale, ma piuttosto su un piano più sottile, dove entrano in gioco forze ben diverse dalle precedenti. Animali d’affezione si chiamano, al giorno d’oggi, quelli che vivono con noi e l’attenzione che rivolgiamo nei loro confronti non è più funzionale ad un utilizzo di tipo pratico, ma piuttosto di tipo affettivo ed emozionale. Da questa premessa possiamo capire come anche per loro, negli ultimi decenni, ci sia stato un salto definibile a tutti gli effetti evolutivo. Non si tratta di una trasformazione fisica, nel senso che il cane e il gatto non sono cambiati fisi-

Divenire animale e malattie Questa responsabilità si evidenzia in maniera assoluta nel momento in cui ci relazioniamo con una parte del regno animale. Quante volte mi è capitato di dover sentire le persone che mi dicevano, nel momento della diagnosi: “Ma pensi, dottore, ho anch’io lo stesso problema.“ Oppure: “Lo sa dottore che prendo anch’io gli stessi farmaci“. Come è possibile che in maniera così evidente, in certi casi, l’animale manifesti la stessa malattia del suo “umano“? O meglio: che senso ha per l’animale sviluppare la stessa malattia? E, se sviluppa una patologia che il suo uomo non ha, che senso ha per lui manifestare quei determinati sintomi? Ed egli in che modo c’entra con la sua malattia? Domande che hanno bisogno di risposte lunghe e articolate. Per ora cerchiamo di fare alcune riflessioni alla prima domanda, cioè com’è possibile che l’animale manifesti la stessa malattia del suo “umano”? Di getto la prima risposta è: per aiuto, per sostegno. L’animale sta sostenendo il suo uomo. Da questa affermazione nascono altre due domande. La prima potrebbe essere: perché l’uomo ha bisogno del 52


LA VIA DEGLI ANIMALI

camente, ma di fatto sono mutati i parametri relazionali e, di conseguenza, anch’essi si sono in qualche modo modificati. Continuando a ragionare su questo filo di pensieri, ricollegandosi al mutamento del concetto evolutivo avvenuto nelle menti degli uomini (da “malattia come evento da eliminare” a “malattia come evento da integrare nel proprio percorso di vita“) possiamo dedurre che anche la malattia dell’animale domestico assume di fatto una valenza di tipo “evolutivo”. Per me, perché lo stretto contatto con il mio animale lo ha fatto diventare parte di me e della mia esistenza e, di conseguenza quanto accade nella mia esistenza, può essere interpretato come un aiuto per la mia evoluzione. Per lui, perché, come scintilla del regno animale, la mia vicinanza lo aiuta a sperimentare nuove possibilità evolutive. Se è vero che l’uomo deriva dal regno animale ed è il frutto della lunga maturazione della forza dell’evoluzione, è anche vero che tale forza la si può riscontrare sempre e comunque lungo questo imperituro percorso. Riuscire a riconoscerla nei nostri compagni di viaggio “pelosi“ rappresenta la grande sfida di questo millennio, perché anch’essi sono sottoposti a mutamenti che, come nell’uomo, non riguardano la forma fisica, come ci ha insegnato Darwin, quanto piuttosto la loro dimensione interiore, come ci hanno insegnato Bach, Steiner e i succitati autori. Nella concezione evolutiva spirituale anche la malattia dei nostri animali assume una valenza diversa e significativa dandoci la possibilità, se non altro, di diventare più responsabili delle leggi che ne regolano la sua manifestazione e sviluppo.

Di questo e di altro si parlerà con Umberto Zizzola, guaritore spirituale, nelle seguenti conferenze:

Guarire gli animali guarire se stessi Relatore: Stefano Cattinelli Mercoledì 30 marzo alle ore 20.30 A cura dell’associazione “Om Shanti” Via dei Grabizio 7, Gorizia . I fiori di Bach: guarire con l’anima delle piante Seminario di 1° livello Relatore: Stefano Cattinelli Domenica 10 aprile A cura dell’ass. Alabath, tel. 0481/43164. Cos’è la guarigione spirituale Relatore Umberto Zizzola Giovedì 14 aprile ore 20.30 A cura dell’ass. Alabath, tel. 0481/43164. Presso la Casa Albergo di Monfalcone (GO) Perché ci ammaliamo; come comprendere il prezioso messaggio che ci offre un’esperienza dolorosa Relatore: Umberto Zizzola Venerdì 15 aprile ore 20,30 A cura dell’ass. Delfino Blu, Via della Geppa 2, Trieste, tel. 349/2840064.


LA VIA DEGLI ANIMALI

Maurizio, il gatto-terapeuta di Roberta Benini

non è andare in una fattoria creata per essere visitata. Le AAA e le TAA sono il risultato del lavoro di equipe formate da personale specializzato: medici veterinari, psicologi, medici, addestratori che collaborano per individuare la patologie più adatte e quindi le modalità terapeutiche che prevedono la presenza degli animali. A questo punto si pone il problema di educare gli animali al lavoro con i malati, lavoro impegnativo e di grande responsabilità. Senza sconfinare in facili sentimentalismi, senza accumulare sugli animali compiti che non competono bisogna sempre tenere in considerazione che i co-terapeuti, proprio in virtù della loro innata sensibilità, della loro istintiva empatia verso l’uomo, vanno protetti da stress eccessivi. È compito dei terapeuti “umani” valutare attentamente e in modo costante la serenità dei collaboratori a 4 zampe: non semplici strumenti ma esseri con psiche e sensi, spesso più ampi dei nostri. Ancora una volta cerchiamo di non sfruttare senza dare nulla in cambio a queste creature tanto generose. Ma la pet therapy, dunque, fa bene anche agli animali? Solo recentemente, per esempio, è stato effettuato il primo studio per valutare lo stress subito dai cavalli impiegati in questo tipo di terapie. I benefici per l’uomo dell’ippoterapia sono ormai un fatto assodato. Ma qual è l’impatto sul cavallo delle terapie ippo-assistite? Per iniziare a fare luce sugli eventuali effetti a breve e lungo termine dell’ippoterapia sul cavallo, Marie Suthers-McCabe, professore associato di interazioni uomo-animale da compagnia presso il Virginia-Maryland Regional College of Veterinary Medicine, ha lanciato uno studio pilota su 28 cavalli coinvolti in quattro diversi programmi di terapia assistita dagli animali. I cavalli, di 15 razze diverse, partecipavano a programmi terapeutici incentrati su discipline diverse: terapia mentale, psicoterapia ed equitazione terapeutica per adulti e bambini. Di mattina, prima della sessione di terapia, si prelevavano campioni ematici per la determinazione del cortisolo basale. Altri campioni ematici si prelevavano a fine sessione

Guerir quelquefois, soulanger souvent, consoler toujours. (Guarire qualche volta, alleviare spesso, confortare sempre). French aphorism, 15° secolo

L

e attività assistite con animali (AAA) e le terapie assistite con gli animali (TAA) sono chiamate genericamente pet-therapy e sono il più recente regalo che gli animali fanno agli esseri umani. Dopo essere stati addomesticati e piegati agli scopi più svariati, utilizzando ogni loro qualità da vivi quanto da morti, i nostri amici sono stati promossi a co-terapeuti. Da molto tempo sono esistiti nella letteratura scientifica esempi di miglioramento della qualità della vita di pazienti afflitti da patologie psichiche o somatiche: bambini e adulti che a contatto con gli animali superano il disagio e la malattia. È facile comprendere che la vicinanza di una creatura morbida, calda, fiduciosa ed anche allegra faccia provare sensazioni gradevoli e sia da stimolo per creare una relazione. Gli animali poi non sembrano giudicare, sono immediati ed estremamente sinceri, mantengono per tutta la vita l’entusiasmo per il gioco, coinvolgono e fanno dimenticare le cose brutte che ci rattristano. Susan Chernak McElroy in “Animals as Teachers & healers” scrive “con gli animali non ci preoccupiamo di indossare maschere, recitare parti, creare difese e finzioni come facciamo con i nostri cari, con gli amici ed i nemici: con loro siamo veramente noi stessi.” Chiunque viva a stretto contatto con animali, chi abbia la buona sorte e l’attenzione per relazionarsi anche con quelli selvatici affermerà di avere esperienze positive continue. Quello che si legge spesso sulla stampa può risultare ingannevole e semplicistico anche su questo argomento: pet therapy non è portare un cucciolo di cane in mezzo ad un gruppo di bambini, 54


LA VIA DEGLI ANIMALI

per confrontarli con i primi. Inoltre, è stata effettuata una videoregistrazione del cavallo prima, durante e dopo l’attività per identificare eventuali comportamenti indicativi di stress, come il dondolamento della testa. Gli autori si aspettavano un impatto negativo sull’animale del duro lavoro a cui è sottoposto. Tuttavia, ha spiegato la Suthers-McCabe al Congresso AVMA di quest’anno, inaspettatamente la concentrazione di cortisolo diminuiva nell’82% dei cavalli studiati dopo la sessione di terapia. In 6 soggetti in cui si evidenziava un aumento del cortisolo, erano presenti situazioni particolari, come pazienti particolarmente problematici, recente inserimento nella mandria, ecc. Gli autori della ricerca programmano ora di ampliare lo studio alla valutazione della concentrazione di neurormoni come ossitocina e prolattina. I risultati potrebbero essere utili per individuare i cavalli non adatti all’ippoterapia o predisposti a siluppare problemi comportamentali o di salute. Risulta impossibile da accettare il fatto che gli stessi animali che vengono considerati tanto simili a noi, tanto “bravi” da essere considerati terapeutici vengano poi torturati, fatti soffrire e poi sacrificati in nome di un progresso scientifico che si arroga il diritto di non progredire in metodi alternativi. Alcuni anni fa arrivò in ambulatorio un gattone tigrato, subito chiamato Maurizio. È stato proprio Maurizio a dimostrare a tutti coloro che transitavano per la sala d’attesa dell’ambu-

latorio veterinario come era semplice fare “pettherapy”: grande e grosso com’era saltava in grembo a coloro che avevano un qualsiasi dolore, una qualsiasi tristezza, si acciambellava delicatamente e iniziava a fare le fusa, una sinfonia che tranquillizzava e nello stesso momento faceva sorridere perché Maurizio soffriva di una colossale rinite cronica che avrebbe steso un gatto qualunque. Lui invece conosceva bene la terapia del sorriso, praticamente un Patch Adams felino. Quando arrivavano gatti randagi, comprensibilmente impauriti, lui si avvicinava con piglio sicuro, facendo le fusa già da lontano con l’effetto immediato di tranquillizzare il paziente o quanto meno di sorprenderlo in modo tale che si potesse intanto fare un’ iniezione di anestetico. Maurizio amava i libri, il telefono e il computer ma soprattutto amava il contatto con gli altri, specialmente quelli preoccupati, senza fare distinzioni di specie. Lui era un gatto molto speciale, molto terapeuta, ma tutti gli animali lo sono, anche se alcuni più di altri. Il rapporto che si instaura tra uomo e animale ci arricchisce e amplifica la nostra capacità di vivere in armonia, di superare il disagio e la malattia, ci insegna come aiutare chi ha bisogno di conforto. Guardiamo questi animali accogliere con infinita pazienza le carezze maldestre di chi è poco coordinato, attendere chi non riesce a camminare agilmente, consolare e dare fiducia a chi manca anche di fiducia in sé stesso, condividere gli spazi limitati delle prigioni e degli ospedali. Guardiamoli con attenzione ed impariamo. Una volta di più.


PAROLE E MUSICA

a cura di Francesco Giordano

Lee Holdridge

Ludovico Einaudi

“UNA MATTINA”

“THE MISTS OF AVALON”

(Decca/Universal)

(Varese Sarabande)

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A

uando si parla di musicisti contemporanei non si può fare a meno di menzionare Ludovico Einaudi, il più autorevole autore e interprete di musica strumentale dell’ultima generazione in Italia. Compositore e pianista, Einaudi svolge da anni anche una consolidata e intensa attività concertistica ed è uno dei compositori più apprezzati dai nostri registi: Andrea De Carlo, Michele Sordillo, Nanni Moretti, Giuseppe Piccioni, Francesca Comencini, sono solo alcuni dei nomi che si sono avvalsi della sua arte compositiva . Il nuovo “Una mattina”, che segna il passaggio dell’artista torinese alla Decca Records, è stato inciso al Teatro Piccolo di Milano lo scorso giugno ed è un disco che raccoglie in musica le impressioni più personali e autobiografiche di Einaudi. Come afferma lo stesso musicista, fra le note del suo piano scorrono alcuni fotogrammi del presente, dall’amore per la famiglia, alla casa, ai libri, ai ricordi e a tutte quelle sensazioni personali che sono poi state tradotte in musica. Col suo tocco pianistico inconfondibile, Ludovico Einaudi si propone da solo su 10 delle 13 nuove composizioni, mentre in 3 tracce è affiancato da Marco Decimo al violoncello. Intimista, nostalgico, introspettivo, sensibile e narrativo, Ludovico Einaudi si racconta con sensibilità e profondità di sentimenti.

valon era collocata tra il mondo reale e quello ultraterreno della tradizione celtica e, infatti, nessuno degli antichi scrittori ha mai identificato una località reale con quest’isola mistica. Terra popolata da druidi e sacerdotesse devote alla Luna, Avalon era perennemente avvolta dalle nebbie per far sì che non venisse trovata: qui vissero, secondo la leggenda bretone, Mago Merlino, Viviana (la Dama del Lago, custode della mitica spada Excalibur), la Fata Morgana, sorellastra di re Artù e madre dell’assassino di Artù, Mordred e Ginevra, amante di Lancillotto, e regina della Tavola Rotonda. Grande successo ha avuto una serie televisiva dedicata ad Avalon che ha visto trionfare le musiche di Lee Holdridge, autore di una colonna sonora fra le più apprezzate della tradizione new age e celtica. Supportato da numerosi elementi della bavarese Munich Simphony Orchestra, la musica di “The mists of Avalon” scorre attraverso la leggenda legata ad Artù e, soprattutto, ai personaggi femminili che circondarono il mitico re. Holdridge ha scritto oltre due ore e mezzo di musica per la serie televisiva: di queste, un’ora abbondante forma le 17 tracce dell’album al quale si aggiunge l’iniziale “The Mystic’s Dream”, brano di Loreena Mc Kennith, inserito originariamente in “The mask and the mirror”, uno dei più conosciuti lavori della grande interprete. Altra voce femminile di grande rilievo, quella di Aeone, presenza eterea e cristallina che ha arrangiato, scritto, prodotto e interpretato la finale “I will remeber you still”.

56


PAROLE E MUSICA

Mike Oldfield

“TUBULAR BELLS” (Virgin)

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rima che il fenomeno new age si sviluppasse nei primi anni Settanta era del tutto inusuale per un artista rock proporre una suite strumentale continua di una certa durata. L’idea venne in mente a un giovanissimo compositore di neanche vent’anni, dal carattere schivo e introverso e del tutto sconosciuto fino ad allora. Mike Oldfield, prima di iniziare le registrazioni presso la neonata Virgin (il suo “Tubular Bells” sarebbe poi stato il primo disco dell’etichetta e il più venduto nella storia della label) si era visto sbattere le porte in faccia da tutti i discografici allorchè proponeva la sua idea musicale, legata a una composizione unica, lunga un intero album, composta e poi suonata con 20 strumenti, arrangiata solo dall’autoreesecutore, che mescolava variegati temi musicali come folk, rock’n’ roll, classica, minimalismo e

capace di creare suggestioni ed atmosfere singolari ed innovative. “Tubular Bells”, con i suoi 10 milioni di copie vendute, divenne in poco tempo uno dei momenti musicali più sfruttati e saccheggiati dal cinema (la colonna sonora dell’Esorcista), dalla televisione (innumerevoli sigle e sottofondi) e dalla pubblicità e resta ancor oggi, nonostante le numerose versioni e reincisioni seguite, il capolavoro di Mike Oldfield mai superato in quanto a grandezza. Quel lungo brano che incatenava con un impercettibile crescendo, avvolgendo nelle spire dei suoi mille temi che si intersecavano, comparivano e scomparivano, affascinando con suoni desueti e con l’impasto sonoro della loro fusione, diede una svolta alla storia del rock strumentale e rese il suo autore un punto di riferimento per i cosiddetti compositori di poemi tonali ed elettronici. “Tubular Bells” è stato il ponte di collegamento fra rock progressive e new age e la sua straordinaria attualità è confermata dal fatto che tutti coloro che amano la musica strumentale continuano a interessarsi a quest’opera.


PAROLE E MUSICA

a cura di Pierpaolo Bon

oppure affidandosi al caso, sempre però mossi da un impulso meditativo che ci permetta di introiettare completamente il contenuto di ogni singola affermazione. L’autore di entrambi i libri è Swami Kriyananda, scrittore, musicista e compositore, discepolo diretto del grande maestro spirituale Paramhansa Yogananda e fondatore di numerose comunità spirituali nel mondo, tra cui quella di Ananda Assisi, in provincia di Perugia (vedi la rubrica “I Luoghi”).

Swami Kriyananda

Io amo meditare (Ananda Edizioni)

U

n libro non da leggere ma da praticare… Ogni frase e ogni singola parola racchiudono collegamenti con i nostri territori interiori, di cui le pagine scorrevoli del testo invitano ad esplorare i confini e, se possibile, superarli. Ogni capitolo dà una spiegazione concreta sul modo di eseguire le varie fasi della meditazione, conducendo il lettore a sperimentarla in prima persona per attingere a quello stato di profonda calma accessibile ad ognuno di noi. Il libro, in realtà, descrive una tecnica di meditazione visualizzativa semplice ed originale, aiutando ad entrare nel raccoglimento dello spazio meditativo eseguendo i passaggi proposti. “Io amo meditare” è un libro da regalare a chi ci è più caro e, soprattutto, a noi stessi.

a cura di Mariangela Valentini

Aldina De Stefano

Le Krivapete nelle Valli del Natisone Un’altra storia (Ed. Kappa Vu)

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e donne dai “piedi riversi” sono sacre e selvagge. Maghe e sapienti d’erbe. Streghe e beneandanti. Erinni ed Eumenidi. Fuggiasche e misteriose. Eretiche. Sono apparse (ed appaiono ancora) nelle valli oscure del Natisone in preda a tempeste e furie di natura incontrollabili, all’estremo confine orientale del Friuli con la Slovenia ma, ad uno sguardo più aperto, al centro stesso dell’Europa, incrociando miti di origini germaniche e nordiche. Tutto è magico tra i contorni sfuggenti della loro geografia immaginaria.Tutto incerto eppure ammaliante. L’autrice ha deciso di fermarle, nella scrittura di questo libro agile e di amabile lettura, sebbene documentato con attenzione rigorosa. Le Krivapete affondano la loro origine nelle tracce dell’archetipo femminile della Dea Madre e trovano spazio e storia in un’analisi che riunisce il rigore scientifico alla loro naturale levità lirica. Cos’altro può importare? Che si aggirino tra le valli del Natisone o tra i luoghi della mente o del cuore, queste figure non possono che suscitare curiosità e simpatia e rappresentare un esempio di coraggio e di sfida auspicabile anche per la contemporaneità.

Swami Kriyananda

Affermazioni per l’autoguarigione (Ananda Edizioni)

L

a mente condiziona la nostra realtà attraverso la forza dirompente dei pensieri: per questo, come per il corpo, è necessario provvedere al suo corretto “nutrimento”. Un libro di affermazioni positive, profonde, capaci di entrare a diretto contatto con il nostro inconscio, diventa quindi un importante strumento di crescita e una via di liberazione dagli schemi negativi acquisiti. Le pagine possono essere lette in successione, per argomento, 58



I LUOGHI

“TERRA FUTURA”

“ECOFESTA NEW AGE”

Mostra-Convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità (Firenze - Fortezza da Basso, 8-10 aprile 2005 - 2a edizione)

Sabato 23, domenica 24, lunedì 25 aprile Palazzo Grifoni - San Miniato (Pisa)

I

ngresso ed attività gratuite: sabato 15.00 20.00, domenica e lunedì 10.30 - 20.00. Shiatsu, Reiki, Craniosacrale, Riflessologia, TuiNa(cinese), Tecniche Energetiche, Ayurvedico, Trattamento Olistico, Ortho-Bionomy, Riequilibrio dei Chakra, Consulenze sui Fiori di Bach, Naturopatia, Iridologia… Domenica e lunedì nei Loggiati di San Domenico e Piazza del Popolo: Bancarelle di Prodotti Biologici, Artigianato, Articoli Benessere, Abbigliamento Naturale, Casa Ecologica.

D

all’8 al 10 aprile prossimi ritorna nella prestigiosa città di Firenze, presso la Fortezza da Basso, “Terra Futura”, la mostra-convegno internazionale dedicata alle buone pratiche di sostenibilità. Promossa da Banca Etica, Fondazione culturale Responsabilità Etica Onlus e ADESCOOP - Agenzia dell’Economia Sociale, “Terra Futura” intende focalizzare l’attenzione su tutte quelle esperienze realizzate nei settori della società civile, del mondo economico, delle pubbliche amministrazioni, che indicano come un numero crescente di persone si propongano di rispondere, in modo concreto, alle numerose sfide della globalizzazione. Obiettivi dell’evento sono diffondere le “buone pratiche” della sostenibilità sociale, economica e ambientale; promuovere nuovi modelli di reti e relazioni economiche e sociali; favorire il dialogo tra istituzioni, imprese private, organizzazioni senza scopo di lucro, mondo della ricerca e cittadini; infine, proporre uno spazio di confronto e aggiornamento sui nuovi traguardi raggiunti a livello nazionale e internazionale. “Terra Futura” si propone come la prima grande mostra-convegno per presentare e promuovere tutte le iniziative e le esperienze che già sperimentano e utilizzano modelli di governo, di promozione sociale, di produzione, di consumo, di finanza e di commercio sostenibili: idee e prassi virtuose che, se adottate e diffuse, contribuirebbero a garantire la salvaguardia dell’ambiente e la tutela dei diritti delle persone e dei popoli..

Informazioni: 0571.42745 (Uff.Turismo), cell. 347.0883927.

Associazione Commercianti San Miniato

“TRISKELL 2005”

9 - 11 giugno Boschetto del Ferdinandeo - Trieste

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reludio: sabato 4 giugno alle ore 21.30 con il concerto/evento dei MacUmba (Scozia) in Piazza Unità d’Italia. Dopo il successo ottenuto a Trieste lo scorso anno, tornano direttamente dalla Scozia con uno spettacolo di musica, movimento e colore. Un’eccitante fusione tra la musica tradizionale scozzese e i ritmi pulsanti della musica brasiliana, in un trascinante connubio tra percussioni e cornamuse. Da giovedì 9 a domenica 11 giugno nel Boschetto del Ferdinandeo: concerti, danze, spettacoli, seminari, workshop, conferenze, sul mondo celtico e la sua straordinaria cultura. Ricco mercatino di oggetti e artigianato celtico. Servizio ristoro con cibo e bevande a tema. Ingresso libero e gratuito (tranne per i workshop a pagamento)

Organizzazione evento: ADESCOOP Agenzia dell’Economia Sociale s. c. Via Boscovich, 12 – 35136 Padova Tel. 049/8726599 – fax 049/8726568 e-mail: segreteria@terrafutura.it

Per informazioni: cell. 340.9144660 www.utherpendragon.it info@utherpendragon.it 60



I LUOGHI

“BioC.A.S.A. - Secondo natura… i luoghi del benessere” Fiera di Trieste, 1 - 3 luglio 2005

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vrà luogo dall’1 al 3 luglio prossimo la nuova edizione di BioC.A.S.A. - Costruire e Abitare Sostenendo l’Ambiente. L’esperienza delle prime edizioni ha suggerito però un rinnovato approccio al settore e un’adeguata implementazione, al fine di garantire alla manifestazione qualità, presenza espositiva ed adeguata affluenza di pubblico, al quale offrire un evento dove si parli di “benessere” non solo come stile dell’abitare ma soprattutto come stile di vita. BioC.A.S.A sarà pertanto affiancata da “Secondo natura… i luoghi del benessere”, organizzata da Fiera Trieste in collaborazione con Smile Service. Si articolerà in 7 grandi aree espositive: oltre all’area “BioC.A.S.A.” , si troveranno l’area “medicina naturale” , l’area “termalismocosmesi” , l’area “scuola-informazioneturismo”, l’area “gastronomia”, l’area “riciclo” e l’area “biomedicali-attrezzature”. Sarà pertanto una fiera “da vivere”, dove trovare le risposte ai sempre più ricercati bisogni di

benessere psico-fisico, in una città - Trieste capoluogo di una regione in procinto di istituire un “marchio regionale del benessere”, un luogo di sperimentazione, dove operatori qualificati trasferiranno la loro conoscenza al visitatore, per fargli conoscere le tecniche e gli strumenti utili al raggiungimento di una diversa e migliore qualità di vita, una fiera dove sentirsi “a casa”, dove trovare le piccole e grandi soluzioni che, applicate al luogo dove abitiamo, possano aiutarci a vivere meglio. Sarà una fiera che si rivolge al pubblico ma anche alle aziende, agli enti pubblici e privati, a quanti progettano e realizzano ciò che ci consente di vivere all’insegna del benessere, una fiera per chi vuol far conoscere il proprio lavoro agli operatori e al pubblico, confrontarsi, informare ed essere informati, conoscere e far conoscere nuove opportunità in diversi campi, che mirano tutti allo scopo finale di migliorare la nostra vita. La manifestazione avrà luogo nel comprensorio fieristico di Trieste e sarà visitabile nelle tre giornate di apertura con orario 17.00 - 23.00. Per informazioni: FIERA DI TRIESTE Piazzale De Gasperi 1, 34139 Trieste (TS). Tel. 040/9494111 - www.fiera.trieste.it



I LUOGHI

GAIA Salone del Benessere Psicofisico, della Bellezza e del Vivere Naturale Pordenone 8-11 aprile 2005

Pordenone si riconferma capitale del benessere del Nord Est

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ordenone Fiere sarà ancora capitale del benessere e del naturale dall’8 all’11 aprile 2005. La filosofia olistica che ha caratterizzato le due precedenti manifestazioni si allarga fino ad abbracciare i settori dell’estetica e del benessere nella loro accezione più ampia. GAIA, questo il nuovo nome della manifestazione che si tiene el quartiere fieristico di Pordenone, proporrà tre giornate “full immersion” nel mondo del naturale, delle pratiche non convenzionali, della bioarchitettura, del termalismo, delle spa e dell’estetica, fino ad includere il settore del fitness. Questa è infatti la filosofia dei nuovi stili di vita: salute, relax, benessere, ma anche conoscenza e approfondimento. In un momento di grande espansione del settore, con una domanda in forte crescita, i consumatori hanno soprattutto necessità di informazione e gli operatori stessi sentono la necessità di investire nella propria formazione e nell’acquisizione di maggiori conoscenze. Il cartellone di eventi, manifestazioni, spettaco-

li e conferenze si presenta quanto mai nutrito: accanto a temi di divulgazione scientifica diretti al pubblico, un’ampia serie di conferenze e dibattiti indirizzati ai professionisti del settore, che troveranno nelle giornate fieristiche un momento di approfondimento, aggiornamento e formazione. La manifestazione aumenterà anche i propri spazi espositivi, utilizzando quest’anno tre padiglioni per ospitare i 200 espositori ed i 10.000 visitatori attesi. Una importante novità di GAIA è rappresentata dall’apertura nella giornata di lunedì 11 aprile, riservata esclusivamente agli addetti ai lavori di tutti i settori, durante la quale i momenti di formazione e approfondimento tecnico saranno riservati alle specifiche categorie professionali. Un rinnovamento, quindi, che nasce dall’attenzione all’evoluzione del mercato e anche dalla sensibilità di Pordenone Fiere verso il tessuto economico nel quale opera, non dimenticando, ad esempio, che l’area pordenonese nel settore idromassaggio rappresenta oramai un vero e proprio “distretto industriale”.

Gli orari di visita nei tre giorni di apertura al pubblico saranno: Venerdì, Sabato e Domenica dalle 10.00 alle 20.00. Lunedì, riservato agli operatori, dalle 10.00 alle 17.00. Pordenone Fiere SpA Viale Treviso 1, 33170 Pordenone - Tel. 0434/232111 - Fax 0434/572712 infofiere@fierapordenone.it - www.fierapordenone.it 64


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