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Georgia O'Keeffe style
{ Text and Drawing Dana Frigerio } www.blossomzine.eu/blog/ blog@blossomzine.eu{ Photos Fabio Frigerio } https://500px.com/youngadam70 fabiofrig@libero.it
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Acquista nel 1945 una casa a nord di Santa Fe con un albero di lillà in mezzo al giardino e la ristruttura; dalle grandi finestre ad angolo del suo studio la vista è incredibile, le montagne circostanti hanno colori
spettacolari che virano dal rosso al giallo e dal verde al rosa porpora; questo magnifico paesaggio ha ispirato molti dei suoi più importanti dipinti.
Appassionata di orticoltura e avida lettrice delle tecniche di giardinaggio sostenibile realizza il suo sogno, un giardino in mezzo al deserto.
Fortunatamente la casa di Abiquiu era posta su una roggia e su un antico sistema di irrigazione e questo le diede la possibilità di coltivare, sola e isolata dalla città, frutta e verdura.
Dai suoi numerosi scritti sono emerse le liste della piante che acquistò e coltivò, dagli alberi da frutta come pere, ciliege, prugne, cachi, pesche, fichi, albicocche e gelsi alle piante di aromatiche disposte a grandi macchie come timo, rosmarino e salvia.
Amava anche i fiori come le peonie e la rosa Rosa xanthina ‘Allard’ dal colore giallo canarino
che abbinava a tamerici e ginepri, oltre a quelli come papaveri, calle e iris che dipingeva nelle sue opere.
Visse in questi posti fino alla morte, centenaria e osannata come la madre del modernismo americano.
Aveva una particolare affinità con questo luogo dimenticato e arido, dove anche da molto
anziana faceva lunghe passeggiate per scoprire nuovi punti di vista e dove dipingeva con ogni condizione di tempo, dal vento estremo al caldo torrido.
Una vera donna: forte e libera.
Georgia O’Keeffe 1887-1986 nasce nel Wisconsin, frequenta negli anni ‘20 l’Istituto d’Arte a Chicago e inizia a sperimentare la pittura astratta; notata dal famoso fotografo e gallerista Alfred Stieglitz, che sarebbe poi diventato suo marito, si trasferisce ben presto a New York e giovanissima realizza
la sua prima mostra personale.
Pittrice e icona di fama mondiale è interessata a dipingere solo la natura, a 29 anni scopre un luogo speciale, Abiquiú nel New Mexico, l’idea iniziale era di restarci solo per alcuni mesi, ma qui trova la sua spiritualità e vi fa ritorno ogni estate e ogni autunno
per i decenni a venire.
La sua unica fonte di ispirazione sono le nuvole, i fiori e gli aspri paesaggi dove le montagne rocciose del New Mexico si stagliano ben presto anche sulle sue tele con colori potenti, vigorosi e saturi.
Rimane affascinata dalle forme scoscese del canyon e dai fenomeni naturali: dall’arancione della terra, al rosso acceso del tramonto, dal nero del terreno del deserto fino
al bianco delle stelle che brillano di notte.
I suoi quadri sono l’espressione di un’emozione pura e sincera.
Sempre in continuo contatto con la natura incontaminata raccoglie e colleziona dai teschi di cavallo e di bufalo sbiancati dal sole ai sassi, rocce e rettili nella sua casa, chiamata Ghost Ranch, un luogo appartato dal mondo e
dominato da una catena montuosa che lo sovrasta drammaticamente.
Complice il marito fotografo dipinge grandi fiori fuori scala, trovando una nuova dimensione rispetto alla tradizione ed esplorando così nuove strade.
“Decisi che se avessi potuto dipingere quel fiore in una scala più grande, non avreste potuto ignorarne la sua bellezza.”
Alfred Stieglitz la immortala nuda in alcune fotografie in bianco e nero e i critici interpretano in maniera freudiana sia i dipinti dei fiori che le foto del marito, lei si ribella, non lo accetta e si allontana dalla società di New York.