la Repubblica LUNEDÌ 26 NOVEMBRE 2012
SPORT
BOLOGNA
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Sampdoria-Bologna 1-0
Un gol e addio, dietro non c’è più nessuno Pioli: “C’era un rigore enorme”. Guaraldi: “Gara condizionata dall’arbitro” SIMONE MONARI GENOVA — Ma quel rigore c’era? Se lo chiedevano un po’ tutti, ieri sera, a Marassi. Compresi i magazzinieri, caricando le loro cose sul pullmino, mogi anche loro. Non se lo chiedeva invece Pioli, seccato, quasi furente, sebbene l’aggettivo non gli si addica. «Sarà forse che ci vedo così bene, sarà che avevo gli occhi su quella direttrice, ma io il mani di Rossini su Gilardino l’ho visto benissimo». Il bello, a Marassi, è che sei a due passi dal campo. Quando Gila si è lamentato, abbiamo subito guardato Pioli, che stava urlando “mano, mano”, senza il minimo dubbio. A noi, che ci vediamo meno bene, è servito il replay, per scoprire che sì, Rossini infila il braccio da dietro sopra il collo del centravanti, e da lì colpisce la palla. Per cui la risposta al domandone è sì: dando quel rigore, Celi non avrebbe sbagliato. «Io poi Celi lo rispetto, è uno che ha quell’atteggiamento che a me piace, ma oggi la sua frase, quel “se ho sbagliato mi scuso”, faccio fatica ad accettarla». Infatti, passa un’oretta, e arriva la nota presidenziale: «Pre-
PICCOLI E ULTIMI PERÒ PURE STANGATI EMILIO MARRESE (segue dalla prima di cronaca)
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Poli esulta fra i difensori impietriti: per la quinta volta il Bologna piglia un gol decisivo fra 61’ e 65’ feriorità. Anche perché la Samp, diciamolo, è una squadra giovane e timida, che dovrà soffrire tanto per salvarsi. Il Bologna di ieri è stato molto più simile a quello che
cadde immeritatamente con la Juve, che a quello pallido che subì Fiorentina, Cagliari, Torino. Purtroppo la costante è che si continua a perdere. Sono 5 gli 1-0 subi-
La polemica
Nota ufficiale del presidente. “E pure sul gol doriano la rimessa sarebbe da invertire” tendiamo più attenzione dagli arbitri», detta Guaraldi all’Ansa. E continua: «Oggi una nostra prestazione convincente è stata vanificata da un episodio molto discutibile e da un errore arbitrale che hanno condizionato il match». Ci si riferisce «alla mancata concessione di un cambio rimessa sull’1-0 della Samp dopo che il pallone era scivolato dalle mani del suo giocatore ed entrato in campo». E, «caso ancor più clamoroso, la mancata concessione di un rigore nettissimo». Non c’è dubbio, il momento è nero. Che questo sia un Bologna modesto s’è capito, ma non gliene va pure dritta una. Poi, Pioli ha distinto: «L’espulsione è un nostro errore, un’ingenuità da non commettere, ma il mani l’ho visto bene». C’è un altro episodio chiave, in questo pomeriggio che precipita il Bologna all’ultimo posto. Ed è quello del gol, che meglio d’ogni altro testimonia il momentaccio. Nasce tutto da una rimessa laterale che Costa, il nostro caro ex, sta per battere. Non porta le mani dietro la schiena, ma solleva il pallone e questo per due volte gli scivola: Diamanti, lì a due passi, strepita invano. Il gioco riprende, Gila contrasta ma non la piglia davanti all’area, Poli scambia con Eder e quando si presenta davanti a Motta pare a un casello col telepass. Prego, s’accomodi. «Parlo del gruppo, non dei singoli, il gol è un errore - ammette Pioli -, ma vedete, io guardo tantissime partite, anche dei nostri avversari, e sbagliare è umano, qualche errore si fa sempre, purtroppo noi li paghiamo carissimi. Per me, rimessa irregolare. Avremmo dovuto battere noi, ma questo è il nostro momento e dobbiamo per forza cambiarlo». Pare un grido lanciato in faccia al destino, dopo 90’, recupero compreso, giocati in 10, ma mascherando con disinvoltura l’in-
ti, 7 le trasferte senza punti. «I problemi li abbiamo, ma non meritiamo questa classifica», notava Pioli con un piede già sul pullman.
ARISSIMAMENTE, in questa rubrica, ci si lagna degli arbitri e si concedono scuse a chi poco le merita, ma in una sfida così povera ed equilibrata (uno scontro diretto, per giunta), tra due squadre tanto scarse, un rigore dato o meno fa una differenza enorme. Anzi: la fa tutta. Il motivo principale della brutta sconfitta di ieri a Genova è dunque l’arbitro, a nostro avviso. Ma, naturalmente, non è l’unico. Anche un Bologna in dieci, visto il valore dell’avversario, avrebbe potuto portare a casa il pareggio senza sperare in un improvvido tocco di mano. Dietro a Celi, il maggior colpevole è Motta, che s’è fatto fregare da Poli, e chi in estate ne ha valutato le prestazioni degne di un ingaggio da un milione all’anno, lordo. Poi, detto di Morleo, ci mettiamo Guarente come emblema massimo di un centrocampo che non sa fare gioco, costringendo Diamanti - l’unico che ha verve e piede - ad accollarsi tutta la responsabilità da un’area all’altra. Infine Kone, che quel pallone davanti alla porta doveva passarlo a chi sa far gol anziché tirarlo. Pioli? Quando devi rimontare e in panchina ti ritrovi una volta Paponi, l’altra Pasquato eccetera, hai poco da inventarti. Il minimo comune denominatore quindi è sempre lo stesso: siamo cocciuti nel ribadirlo quanto chi ha allestito questa squadra nel ritenersi all’altezza e nel tenere il Bologna in ostaggio del proprio ottuso velleitarismo.
Il centravanti s’arrabbia, ma fa autocritica: “Non meritiamo questa classifica, è già da tanto che ce lo diciamo...”
Gilardino: “Come ha fatto a non vedere la mano?” Morleo: “Ho capito subito che mi cacciava” della gara, perché complessivamente abbiamo prodotto un buon calcio». Al fischio finale, infatti, il pri-
LUCA BACCOLINI
L’espulsione di Morleo dopo meno di 5 minuti
GENOVA — Il campione del gioco corretto, mai toccato da ammonizioni da quando è a Bologna, stavolta ha l’arbitro per bersaglio. «C’era un rigore clamoroso per noi», spara Gilardino su tutte le emittenti genovesi, amplificando il messaggio sulle tv nazionali. E fa sapere a tutt’Italia che il mani di Rossini avrebbe potuto evitare la quinta sconfitta per 1-0 del Bologna, «segno che siamo deboli solo sugli episodi – prosegue la difesa di Gilardino -, e non sulla tenuta complessiva
“Siamo deboli sugli episodi e non sulla gara intera. Con l’Atalanta sarà già una finale: la prima di quattro, decisive” mo pensiero di Gilardino è stato correre dall’arbitro Celi. «Ero lì e gliel’ho spiegato: ho visto pienamente che Rossini l’ha presa di
Le pagelle
Motta s’addormenta, Diamanti fa il gregario AGLIARDI 6:la gestione è sempre un po’ frenetica, però sul gol non può nulla e prima è decisivo su Eder e convincente in altri interventi. Ottimo e coraggioso il dribbling su Icardi. Antonsson 6: se la sbriga, con dedizione e coraggio. Sorensen 6.5: altra bella prova, agevolata dall’altrui pochezza offensiva. Cherubin 6: quando passa laterale fronteggia sia Krsticic che Mustafi. Non sbanda. Motta 5: le sue pene sono quelle del Bologna. Il paradosso è che sforna una prestazione convincente, mostrando corsa e fisicità. Solo che sul gol s’addormenta e quando contrasta Poli pare un ragazzino timido alla prima uscita in discoteca. Errore gravissimo. Perez 6: spirito, voglia di battersi, ma pure tanti passaggi ciccati. (34’ st Pazienza sv). Guarente 6: pressa Maresca, almeno all’inizio, duella con Munari, pare in crescita
Alessandro Diamanti
(31’ st Pasquato sv: accanirsi su un ragazzo quasi al debutto non ci piace. Ha il merito di farsi trovare due volte sulla traiettoria giusta, il primo tiro al volo era complesso, quello dai 16 metri in libertà doveva trovare almeno la porta). Morleo 4.5: la sua ingenuità costa caris-
sima. Paga la violenza dell’intervento (su Icardi), non il fatto che si trattasse di chiara occasione da gol: alla porta mancavano 40 metri. Diamanti 5.5: vero che si sacrifica in copertura, giocando (pure troppo) a tutto campo. Però dai suoi piedi deve scoccare la scintilla, non quell’infinità di errori. La generosità da gregario talora scade a limite. Pregevole l’assist per Pasquato al 44’, ottima 20’ prima l’imbucata per Kone. Gabbiadini 6: fa la punta quando s’attacca e il centrocampista se si rincula. Esce stremato (12’ st Kone 6: bene dribbling, corsa, allunghi. Si tuffa in area e subisce un giallo: salterà l’Atalanta. Super quando slalomeggia, peccato che non angoli e centri Romero). Gilardino 6: giocare in ripartenza non è il massimo, ma si batte e lucrerebbe il rigore per ribaltarci il destino. (s. mon.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
mano. O non l’ha notato o non se l’è sentita di fischiare un rigore a pochi minuti dalla fine. E come ha visto l’espulsione di Morleo, doveva vedere anche quel fallo in area di rigore». Sullo smartphone del team manager Sanfelice, a fine gara, era già arrivata la sicurezza della moviola. «Rigore, è rigore», si dicevano tutti, anche Morleo, che nel frattempo aveva preso posto vicino a Portanova, a due passi da Guaraldi. «Quando ho fatto fallo su Icardi ho capito che mi avrebbe potuto espellere - ha ammesso il difensore -, ma speravo almeno in un giallo». Vano mea culpa ora che la classifica è sempre più torbida. Gilardino non cerca più edulcoranti: «È da un po’ che ci diciamo che non siamo questi…». E allora dov’è il vero Bologna, se in trasferta ha vinto solo una volta su 8, e quell’unico episodio è arrivato grazie al suicidio zemaniano di metà settembre? «Le prestazioni dicono che la classifica è bugiarda, ma ci deve dare forza il fatto che la squadra è compatta e unita nello spogliatoio – assicura Gilardino -, guardate come sono entrati in campo tutti, anche le riserve. Tutti remano nella stessa direzione e stanno cercando di dare una mano al mister. Il problema è che paghiamo ogni minimo errore». Da oggi ritmi serrati con cinque partite fino alla sosta. Alle 11 di stamattina il primo allenamento a Casteldebole, in vista della Coppa Italia di mercoledì col Livorno (ore 17). «Ma è domenica la nostra finale, con l’Atalanta – chiude Gilardino -, e sarà la prima di altre quattro partite decisive». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 14ª GIORNATA
Poli si conferma: Samp di slancio Bologna affonda
sione da gol un fallo a 40 metri dalla porta di Agliardi. Da lì la partita è completamente cambiata. Pioli ha lasciato Gilardino come terminale offensivo di un 4-4-1 d’emergenza, senza riuscire però ad evitare la sesta sconfitta consecutiva fuori casa per il Bologna, sulla quale pesa anche (almeno in parte) il tocco di mano nel finale in area blucerchiata di Rossini mentre contrastava Gilardino, stavolta non sanzionato dall’arbitro.
L’esterno segna il secondo gol di fila dopo il derby I rossoblù di Pioli, in 10 dal 5’, adesso sono ultimi FILIPPO GRIMALDI GENOVA
Prova e riprova, ma alla fine, contro un Bologna caduto con onore, l’apriscatole per una Sampdoria ancora orfana dei suoi attaccanti è stato di nuovo lui, Andrea Poli, al secondo gol consecutivo dopo quello che aveva spianato il successo ai blucerchiati nel derby di otto giorni fa. Per uno che in 76 gare consecutive con la Samp non l’aveva mai messa dentro, definirlo un momento di grazia è riduttivo. Ferrara alla fine s’è messo in tasca altri tre punti pesantissimi che riassestano (definitivamente) la classifica, mentre Pioli, suo vecchio compagno nell’Under 21, resta in sella. Il Bologna naviga in acque cattive, ma ieri — oltre alle attenuanti generiche per le assenze, tante e pesanti — al tecnico va riconosciuta quella di avere giocato 90 minuti esatti, recuperi compresi, in inferiorità numerica per il rosso a Morleo. Episodio-chiave Tutto il film
della gara è figlio dell’espulsione al minuto 5 del primo tempo: Icardi è scappato via a metà campo, e il difensore rossoblù l’ha agganciato senza complimenti, pur con Sorensen in recupero. Rosso diretto (fra molte contestazioni) per gioco scorretto, anche se è difficile valutare come chiara occa-
Andrea Poli, 23 anni, dopo il gol: è il secondo in 2 gare dopo 76 a secco ANSA
SAMPDORIA
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BOLOGNA
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SAMPDORIA (4-5-1)
BOLOGNA (3-4-1-2)
Romero; Mustafi, Gastaldello, Rossini, Costa; Krsticic, Munari (dal 1’ s.t. Eder, dal 27’ s.t. Tissone), Maresca, Obiang, Poli (dal 36’ s.t. Soriano); Icardi. PANCHINA Da Costa, Berni, Estigarribia, Renan, Castellini, Berardi, Poulsen, De Silvestri, Juan Antonio. ALLENATORE Ferrara. CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-4-2. BARICENTRO ALTO 55,2 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Costa, Obiang, Gastaldello e Maresca per gioco scorretto.
Agliardi; Antonsson, Sorensen, Cherubin; Motta, Perez (dal 34’ s.t. Pazienza), Guarente (dal 31’ s.t. Pasquato), Morleo; Diamanti; Gilardino, Gabbiadini (dal 12’ s.t. Kone). PANCHINA Lombardi, Stojanovic, Krhin, Pulzetti, Abero, Veratti, Radakovic. ALLENATORE Pioli. CAMBI DI SISTEMA dal 6’ p.t. 4-4-1. BARICENTRO MOLTO BASSO 48,4 metri ESPULSI Morleo al 5’ p.t. per gioco scorretto (fallo su chiara occasione da gol). AMMONITI Agliardi e Kone per comportamento non regolamentare.
ARBITRO Celi di Bari. NOTE paganti 1.572, incasso di 27.375 euro; abbonati 20.059, quota di 254.680 euro. Tiri in porta 3-2. Tiri fuori 4-7. Angoli 5-8. In fuorigioco 3-2. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
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CHIEVO (4-3-1-2) Sorrentino; Andreolli, Dainelli, Cesar, Dramè; Luciano (dal 42’ p.t. Cruzado), L. Rigoni, Guana; Thereau; Paloschi (dal 15’ s.t. Samassa), Pellissier (dal 32’ s.t. Cofie). PANCHINA Puggioni, Viotti, M. Rigoni, Moscardelli, Jokic, Coulibaly, Di Michele, Farkas, Stoian. ALLENATORE Corini CAMBI DI SISTEMA nessuno ESPULSI Samassa al 40 ’s.t. per doppia ammonizione (gioco scorretto e comportamento non regolamentare) AMMONITI Luciano e Cesar per gioco scorretto
Pegolo; Neto, Contini, Felipe; Angelo (dal 18’ s.t. Sestu), Vergassola, Bolzoni, Rubin; Rosina (dal 39’ s.t. Verre), Valiani (dal 44’ s.t. Reginaldo); Calaiò. PANCHINA Farelli, Campagnolo, Del Grosso, Coppola, Della Fiore, Rodriguez, Mannini, Rossetti. ALLENATORE Cosmi CAMBI DI SISTEMA nessuno ESPULSI nessuno AMMONITI Bolzoni e Angelo per gioco scorretto. ARBITRO Massa di Imperia NOTE paganti e abbonati non comunicati, quote non comunicate. Tiri in porta: 1 (1 traversa)-2 (1 traversa). Tiri fuori: 3-6. Angoli: 7-4. In fuorigioco: 3-0. Recuperi: 1’ p.t.; 3’ s.t.
EDER GRAFFIA, ROSSINI INCERTO INGENUO MORLEO, KONE SI BATTE SAMPDORIA 6 ROMERO 6,5 Pronto quando serve. MUSTAFI 6 Bene su Gabbiadini. Prova a rendersi utile al cross. GASTALDELLO 6,5 Sempre molto lucido. ROSSINI 5,5 A volte insicuro, goffo nel tocco di mano. COSTA 6 Diligente su Diamanti. KRSTICIC 5,5 Anonimo per un tempo, poi trova qualche soluzione interessante. MUNARI 6 Prova a far pesare il fisico con intraprendenza. La sua sostituzione è tattica. EDER 7 Ventisei minuti gli bastano per mettere in discesa la partita: un assist, un tiro in porta, uno di poco fuori.. TISSONE 6 Entra con intelligenza. MARESCA 5,5 Stranamente impreciso, senza idee. OBIANG 6 Meglio nel secondo tempo da mediano.
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IL MIGLIORE
7 POLI
Un altro gol fondamentale, la sua qualità finalmente è decisiva. (Soriano s.v.) ICARDI 6 Fatica nel traffico, ma quando ha spazio lascia il segno. All. FERRARA 6,5 Nervi saldi, resiste alla tentazione di cambiare tutto in superiorità numerica e sfrutta bene i minuti di Eder.
BOLOGNA 6 AGLIARDI 6 Molto attento, non riesce a ipnotizzare Poli. ANTONSSON 6 A volte fin troppo sicuro. SORENSEN 6 Alterna interventi decisi a strane esitazioni. CHERUBIN 6,5 Poco elegante ma sempre efficace. MOTTA 5 Confusionario. Poco reattivo nell’azione del gol. PEREZ 6,5 Si sfianca per limitare i danni dell’inferiorità numerica. (Pazienza s.v.). GUARENTE 6,5 Qualità a chilometraggio illimitato. PASQUATO 5 Non sfrutta due buone occasioni. MORLEO 4 L’arbitro è severo, ma lui è troppo ingenuo. DIAMANTI 5,5 Si spreme come un matto in fase difensiva, ne risente la qualità. GILARDINO 6 Gioca di sponda con sacrificio, spreca una buona chance. GABBIADINI 6 Copre e riparte come un centrocampista, perdendo incisività.
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IL MIGLIORE
7 KONE
Cambia marcia alla squadra. All. PIOLI 6 Regala l’impressione di avere in mano la squadra anche nella situazione particolarmente negativa.
ARBITRI Celi 5 Lascia parecchi dubbi, anche su decisioni che condizionano l’esito della sfida. Barbirati 5 - Tonolini 6; Irrati 6 - Martino 6.
stracittadina, a quel punto, più largo a sinistra, in una Samp che sotto il diluvio aumentava in maniera costante la sua pressione. Finché (dopo una rimessa laterale sbagliata da Costa, ma fatta ripetere ai blucerchiati: non è un periodo fortunato per il Bologna) un tocco maldestro di Gilardino ha favorito il rilancio di Poli: triangolo con Eder e diagonale decisivo anticipando Motta in recupero. Finale da cuore e batticuore: Romero super su Kone (34’), prima di un’altra occasione fallita da Pasquato.
IL DOPO GARA FERRARA: «TUTTI BRAVISSIMI»
Gli emiliani: «Non visto un rigore netto Tutti gli episodi ci stanno girando male» GENOVA (a.d.r.) Ferrara si gode i tre punti e il Poli cannoniere: «Ha ottimi tempi di inserimento. Strepitoso Gastaldello. Eder era affaticato nella zona infortunata. Speriamo bene». Al Bologna resta la rabbia, il presidente Guaraldi si è lamentato per «la mancata concessione di un rigore netto per un fallo di mano volontario di Rossini. Mi chiedo a cosa
servano più assistenti se poi si commettono errori simili». E Pioli, confermato, aggiunge: «Il fallo era evidente, sul rosso abbiamo sbagliato noi. Gli episodi ci girano sempre male», ha detto il tecnico. Gilardino regala più particolari dell’azione del rigore negato: «L’arbitro non ha voluto neppure sentire il suo collaboratore. Il rigore era nettissimo, Rossini mi ha tolto la palla con la mano».
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Chievo giù, i tifosi fischiano Siena bene, ma che rimpianti
SIENA (3-4-2-1)
situazione di oggettiva difficoltà ad affondare i colpi contro un Bologna abbottonato e molto corto in campo, va riconosciuto quello che alla fine si è rivelato un merito. Ha resistito alla tentazione di andare all’assalto del fortino, provando invano per oltre un’ora a forzare il blocco degli ospiti senza cambiare nulla della formazione che aveva vinto il derby. In un paio d’occasioni Mustafi s’è creato il corridoio giusto sulla destra (mentre il Bologna faceva arretrare dall’altra parte anche Motta), ma i due esterni Krsticic e Poli non riuscivano a sfruttare la loro superiorità sulle fasce. Una Samp imbottita di stopper, con una mediana poco adatta a offendere, è andata così avanti per tentativi. Infruttuosi, sino all’ingresso in campo di Eder (uscito dopo ventisei minuti per un nuovo fastidio muscolare) affiancato ad Icardi in un 4-4-2 molto più propositivo ed efficace.
di ALESSIO DA RONCH
Derby style Poli in versione
PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Poli al 16’ s.t.
SCONTRO SALVEZZA AL BENTEGODI ANCHE CORI PER IL RITORNO DI DI CARLO
CHIEVO SIENA
Ciro il filosofo A Ferrara, in una
le Pagelle
Un contrasto tra Simone Vergassola, 36, e Cyrill Thereau, 29 ANSA DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO DI CHIARA VERONA
I fischi del Bentegodi e qualche nostalgico urlaccio a fine partita («Di Carlo, torna») certificano la crisi del Chievo. I gialloblù col Siena, scontro diretto in chiave salvezza prima di due insidiose trasferte di fila con Genoa e Cagliari, incassano solo un pari che a Cosmi sta stretto e soprattutto tornano d’attualità i soliti problemi in attacco del Chievo mascherati
dalla vittoria col Pescara di fine ottobre. La posizione di Corini (9 punti in 8 giornate, media di 1,13) è ancora salda ma al tempo stesso il tecnico è sotto esame perché la classifica ora si è fatta maledettamente pericolosa. Il Siena, invece, è in un buon momento: quarto risultato utile di fila e chissà se nel corso del torneo i toscani non dovranno rimpiangere di non aver chiuso un match controllato bene fin dall’inizio. Incroci tattici Corini lancia Palo-
schi dal 1’, arretra Luciano (poi costretto ad uscire per un problema muscolare) e impiega Thereau finto trequartista: insomma la voglia di centrare i 3 punti c’è ma va a sbattere contro un Siena che è messo meglio fisicamente. Così in 15 minuti Calaiò ha già collezionato tre tentativi: due colpi di testa e una punizione di poco fuori. Il Chievo va a sprazzi, Luca Rigoni dà ordine alla manovra ma in avanti non ci sono guizzi: da block-notes solo un tiro al volo di Pellissier. Sull’altra sponda, invece, Rosina e Valiani sono due folletti che creano e a tempo perso rubano anche palloni al centrocampo del Chievo. E non a caso dai piedi di Valiani parte il pallone che Calaiò in avvio di ripresa (2’) stampa sulla traversa. Il Chievo rischia grosso e si sveglia ma il pericolo più grande per Pegolo lo confeziona un compagno di squadra: Neto (batte il minuto numero 10) nel deviare un tiraccio di Dramè rischia un clamoroso autogol e il Siena è salvato dalla traversa. Altalena finale Il Chievo guada-
gna metri ma non sfonda ed è ancora Calaiò al 23’, sempre di testa, a sfiorare il gol. Nel finale anche Bolzoni e Vergassola rifiatano e Cruzado e Dramè si fanno vedere dalla parti di Pegolo: il Chievo è nel momento migliore ma Samassa (subentrato a Paloschi) in due minuti becca due gialli e cala il sipario sulla sfida. © RIPRODUZIONE RISERVATA
le Pagelle
di F.D.C.
PALOSCHI, C’È SOLO L’IMPEGNO ROSINA È DI NUOVO «ROSINALDO» CHIEVO 5,5 SORRENTINO 6,5 Calaiò gli mette i brividi, lui è pronto e salva il risultato su un colpo di testa da due passi. ANDREOLLI 5,5 Soffre nel duello con Rubin. DAINELLI 5,5 Non sempre dà sicurezza al reparto. CESAR 5 Calaiò gli sfugge troppe volte. DRAMÈ 6 Bene nella ripresa quando gli viene concessa più libertà di spingere. LUCIANO 6 Sufficiente nel brutto primo tempo del Chievo. CRUZADO 5 Dovrebbe inventare ma non gli riesce granché. MIGLIORE h 6,5 L.IL RIGONI
Utilissimo tatticamente: buona visione di gioco. GUANA 6 Meno prezioso del solito ma non perde la bussola. THEREAU 5 Fatica nel ruolo di trequartista: una giornata no. PALOSCHI 5 L’impegno c’è ma è poco fortunato. SAMASSA 4,5 Gli riesce l’«impresa»: si becca due gialli in due minuti. PELLISSIER 5 Un tentativo al volo e poco più. Peraltro è anche servito male (Cofie s.v.). All. CORINI 5 Schiera un tridente vero ma la manovra non gira.
SIENA 6,5 PEGOLO s.v. Spettatore. Solo Neto lo spaventa con un colpo di testa all’indietro che batte sulla traversa. NETO 6 Non offre nulla a Pellissier ma rischia l’autogol su un tiraccio di Dramè. CONTINI 6 Tiene a bada Paloschi e cerca di impostare. FELIPE 6,5 Sta tornando quello di Udine che piaceva alle big della Serie A. ANGELO 6 Si sdoppia in copertura e in avanti. SESTU 6 Dà più profondità alla manovra. VERGASSOLA 6,5 E’ il faro del Siena. BOLZONI 6,5 Dinamismo e non solo. Intoccabile. RUBIN 6,5 Col sinistro inventa due occasioni per Calaiò.
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IL MIGLIORE
7 ROSINA
Tra le linee è un folletto e crea scompiglio. Ricordate Rosinaldo? Manca poco. (Verre s.v.) VALIANI 7 E’ il «gemello» di Rosina: palle gol per Calaiò e ruba palloni a centrocampo. (Reginaldo s.v.) CALAIÒ 7 Due rivali: Sorrentino e la traversa. All. COSMI 7 Il Siena sta bene e gioca anche un buon calcio.
ARBITRI MASSA 7 Bella prova, sempre lucido. Decide bene sui due cartellini a Samassa. Stallone 6 - Maggiani 6; Tagliavento 6 - Mariani 6.