cds-stadio_02.11.2012

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E ADESSO RIAPPARE ZANETTI Mister Segafredo è azionista e potrebbe tornare alla carica: ecco come e perchè

di Claudio Beneforti BOLOGNA - Massimo Zanetti starebbe pensando di nuovo al Bologna, anzi di più, avrebbe anche già avviato le grandi manovre per un ritorno in pompa magna a Casteldebole. Insomma, nei giorni in cui Albano Guaraldi impreca per una classifica del Bologna che si fa sempre più preoccupante ma quanto meno può consolarsi con la benedizione che gli è arrivata dalla Provincia per quanto riguarda la costruzione del centro sportivo a Granarolo. ecco che il Signor Segafredo sarebbe tornato nellordine di idee di dare di nuovo la scalata alla presidenza del Bologna, anche perché non bisogna dimenticare che lui nella società ha investito 4 milioni di euro. Sia chiaro, a oggi dal suo quartier generale non sono filtrati sussurri sullargomento, allatto pratico una volta uscito di scena Zanetti ha fatto sentire pubblicamente In un momento la propria voce e delicato per messo in piazza i propri Guaraldi, lex pensieri solo un paio di patron avrebbe volte, e cè da convenienza a immaginarsi che tutelare i suoi continuerà a lavorare a quattro milioni Stefano Pioli (La Presse) fari spenti, ma basta investiti. E cè parlare con i suoi amici anche il progetto più fidati per tirare una conclusione, e cioè che il Signor Segafredo sarebbe pronto a del centro... giugno, se non addirittura prima, a sferrare un altro assalto, avendo capito prima di tutto che dalle parti di Casteldebole tira aria pesante e che ora Bologna lo vedrebbe con occhi diversi rispetto a come lo vedeva nei giorni della sua presidenza, quando a dire la verità ci mise anche tanto del suo per non farsi amare dalla gente.

IL GIOCO DELLE PARTI - Uno dice: se Zanetti vuole veramente il Bologna perchè non si fa avanti, considerato anche che Guaraldi sembra in difficoltà e che con il passare delle settimane la situazione potrebbe anche peggiorare, soprattutto nel caso in cui Pioli e la squadra dovessero proseguire lungo questa strada piena di semafori rossi? Perché siamo al gioco delle parti. E evidente che Zanetti vorrebbe il Bologna in un certo modo e se fosse lui il primo a farsi sotto ecco che finirebbe per avere una posizione più scomoda nelleventuale trattativa. Come daltra parte magari lo stesso Guaraldi potrebbe anche pensare di bussare alla porta del Signor Segafredo, ma il presidente sa bene che nel caso in cui lo facesse poi sarebbe svantaggiato. Morale: anche a costo che sia il Bologna a rimetterci, almeno per il momento tutte le parti in causa restano ferme nelle loro rispettive posizioni, magari in attesa che la realtà

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attuale cambi. Certo è che gennaio sarà un crocevia importante, nel senso che sarà un mese dove serviranno soldi e non discorsi, perché se il Bologna non si rafforzerà sul mercato ecco che rischierà losso del collo fino alla fine. Unannotazione importante: tra luglio e agosto i capi del Bologna hanno sottovalutato quanto la squadra avrebbe perso mollando lintera sua spina dorsale, e allora guai se commettesse un errore del genere anche nel prossimo mercato. Sì, è vero, lo stesso Pioli evidentemente deve aver sottovalutato certe partenze, e il fatto di essere stato troppo aziendalista e di aver accettato tutto ciò che gli passava la società, a oggi sta diventando la sua colpa più grande.

IL BOLOGNA E IL CENTRO - Quale potrebbe essere una soluzione che potrebbe essere costruttiva per il domani del Bologna? Eccola, e tra laltro si tratta di uno spiffero che arriva sempre dagli amici di Zanetti: il Signor Segafredo torna al comando del Bologna e allattuale presidente rossoblù resta il compito della costruzione del centro sportivo. Che, attenzione: avrà senso se il Bologna resterà in serie A, perchè poi nel caso che così non finisse, sarebbero ben altri i progetti da portare avanti. E chiaro che al di là di ciò ci sarebbe da mettersi a sedere attorno a un tavolo per parlare di soldi e possibilmente anche per trovare unintesa, e ciò non sembra assolutamente una formalità. Una raccomandazione doverosa: anche alla luce di come è messo in classifica, nessuno si metta a giocare sulla pelle della squadra e della società. E se qualcuno lo farà, poi dovrà renderne conto alla gente di Bologna.

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LA CURIOSITA Panchina leggera Chi entra non riesce mai ad incidere... Pioli usufruisce sempre delle tre sostituzioni ma la povertà delle alternative non lo ripaga di Furio Zara Quando il tabellone elettronico del quarto uomo annuncia una sostituzione per il Bologna si può stare tranquilli: niente cambierà. E se qualcosa cambierà, sarà in peggio. Ecco un altro limite di una squadra più povera di qualità rispetto allanno scorso, anche al netto degli infortuni che oggi costringono Pioli a scelte obbligate. Per marcare la differenza basti questo: lanno scorso entravano in campo Taider, Kone e Cherubin. Questanno Taider, Kone e Cherubin in campo ci sono già, da titolari. Il Bologna è una delle poche squadre di serie A (con Genoa, Lazio, Milan e Udinese) a non avere mai fatto gol con i giocatori che sono subentrati a partita in corso. E un dato significativo. In realtà, andando a studiare le singole partite del Bologna, ci si accorge che soltanto in una occasione i subentranti hanno contribuito a cambiare il corso della partita. E successo a Roma. Con Pazienza e Pulzetti che sono entrati al posto di Perez e Guarente. Allintervallo il Bologna stava sotto 2-0, nella ripresa riuscì a ribaltare tutto: 3-2 per il Bologna, alè. Ma quella è stata uneccezione. Mai più ripetuta. Anche laltra sera a Torino sono entrati Krhin e Pulzetti al minuto 21. Cinque minuti dopo è arrivato il gol di Taider. E sembrata una anomalia. Meritata, certo, ma in controtendenza rispetto a quanto successo nelle gare precedenti. E infatti. Il gol di Pogba ha riportato il Bologna dentro la sua dimensione di squadra che, tra le altre pecche, è anche incapace di produrre (e mantenere) un eventuale vantaggio grazie al contributo di chi entra. Sarebbe banale additare a Pioli la colpa dei cambi sbagliati. In realtà è la mancanza di soluzioni alternative che pone il tecnico nella condizione di fare scelte obbligate. Eppure in tutte e dieci le partite sin qui giocate Pioli ha usufruito sempre delle tre sostituzioni a sua disposizione. Solo una volta (contro il Catania) la sostituzione è avvenuta nel primo tempo, ma per colpa di un infortunio (esce Curci, entra Agliardi al 47pt). E in quattro occasioni il tecnico si è giocato la doppia sostituzione in contemporanea. E successo contro contro la Roma (Pazienza e Pulzetti), Siena (Gimenez e Gabbiadini), Inter (Krhin e Paponi) e Juventus (Paponi e Pulzetti).

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PIOLI CONTINUA A PERDERE Carvalho, mandibola rotta. Tutti in ritiro

I

PEZZI

BOLOGNA - Ci mancava solo che si fermasse anche Roger de Carvalho. Alle prese con una difesa che già doveva fare a meno di Daniele Portanova e di Cesare Natali, e cioè dei suoi giocatori più di personalità, ieri Stefano Pioli ha perso un altro pezzo, e a questo punto il Bologna dietro è davvero ridotto ai minimi termini. Tra laltro, linfortunio capitato a Carvalho costringerà il difensore brasiliano a restare fermo ai box per più settimane, anche se lentità del guaio sarà Roger Carvalho ieri in valutata meglio nelle prossime ore. Carvalho si è allenamento a Casteldebole si rotto la mandibola in uno scontro di gioco con è infortunato in uno scontro Renè Krhin e di conseguenza dovrà essere con Krhin: la difesa rossoblù è sottoposto ad intervento chirurgico. Allatto in emergenza (Getty Images) pratico, Carvalho era il quarto centrale rimasto a disposizione di Pioli e a questo punto il tecnico rossoblù dovrà ancora di più fare di necessità, virtù. Pioli continuerà a proporre la difesa con i tre centrali come è accaduto a Torino contro la Juventus, oppure tornerà di nuovo a quella a quattro, preferendo lasciarsi un cambio in panchina? Tanto dipenderà anche dalla sistemazione tattica degli avversari che via via il Bologna sarà chiamato ad affrontare, ma a oggi la sensazione è che possa rimettersi a quattro, come è successo a Cagliari e contro lInter al DallAra.

LE SOLUZIONI ALTERNATIVE - E evidente che anche contro lUdinese saranno impiegati Antonsson e Cherubin sia in unipotetica difesa a tre che in unipotetica difesa a quattro, ma è lecito pensare che Pioli cercherà di trovare per le settimane successive anche qualche soluzione in più. Magari provando Krhin come centrale nella difesa a tre oppure Garics come centrale di destra sempre nella difesa a tre. Poi cè il ragazzino, sul quale tutto il Bologna crede fortissimamente, e cioè Uros Radakovic, portato sotto le due torri a parametro zero da Salvatore Bagni. Radakovic ha grande qualità e anche spessore fisico, tra laltro può essere impiegato anche come centrale davanti alla difesa, ma non bisogna dimenticare che è solo del 94: ora, in una difesa che gira e che è protetta anche dal centrocampo puoi anche pensare di buttarlo nella mischia, ma in questa difesa e in questo Bologna estremamente fragili il rischio è quello di bruciarlo. E nel limite del possibile questo rischio Pioli non vorrebbe correrlo, anche se Radakovic sta evidenziando anche una buona personalità (non dimentichiamoci che ha fatto lintero ritiro estivo con la prima squadra). Anche mercoledì sera il ragazzo serbo era in panchina a Torino.

IN RITIRO IN ANTICIPO - Ieri il Bologna ha ripreso a lavorare a Casteldebole, e va sottolineato come siano tornati in gruppo sia Perez che Curci. A proposito delluruguaiano: a meno di nuovi intoppi, Perez andrà in campo contro lUdinese, magari a giochi avviati se non dal primo minuto. Intanto Pioli ha deciso di anticipare il ritiro di un giorno vista limportanza della partita contro lUdinese, invece di domani sera il Bologna si ritroverà già stasera nellalbergo che lo ospita prima delle partite interne.

c. ben.

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LA

SCELTA:

RESISTERE

O

ALLEARSI

di Bruno Bartolozzi

La situazione è diversa rispetto al tentativo di golpe che la scorsa primavera produssse un intervento televisivo di Massimo Zanetti e un livello di scontro dentro il cda del Bologna che si concluse con morti e feriti. La prima differenza è che allora il presidente Guaraldi poteva legittimamente rivendicare due straordinari successi: quello tecnico, squadra a 51 punti e quello economico, il bilancio quasi rimesso in sesto. In questo momento invece la squadra, quanto a punti effettivamente conquistati, è la peggiore del campionato, mentre ci si interoga sul futuro: dove spunterà un altro Ramirez che sistemi i conti? La seconda differenza dà un vantaggio a Guaraldi. Il presidente infatti possiede oltre il cinquata per cento delle azioni e quindi le manovre messe in piedi alla fine della scorsa stagione, quando Guaraldi non aveva ancora la maggioranza assoluta, avranno respiro corto. Il presidente ora può decidere in assoluta autonomia senza escogitare piani e alleanze che puntellino la propria leadership. Guaraldi ha quindi formalmente forza per resistere a raid, approcci amichevoli o persino a tentativi di speculazione. E il classico uomo solo al comando. Ma la solitudine ha due facce: può trasformarsi in gloria o far sprofondare nellabisso. Dipenderà cioè da Guaraldi se accettare collaborazioni (con Zanetti o con altri), o se procedere da solo, e quindi intestarsi, a questo punto, lennesimo miracolo: salvare un Bologna che sembra aver smarrito molte cose, persino la fortuna. Per vincere da solo Guaraldi dovrà dare fiducia a Pioli, sperando che lallenatore e Zanzi limitino i danni fino a gennaio. Poi rimediare al mercato invernale. Se farà questo e lo farà bene, avrà vinto la sfida. Ma se fallisse questo passaggio allora gli scenari sarebbero davvero imprevedibili. Sia per lui che per il Bologna.

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25 giocatori scesi in campo per i rossoblĂš

Pioli finora ha utilizzato venticinque giocatori. Sono tanti. Probabilmente piÚ del previsto. Ma il tecnico è stato costretto a fare certe scelte anche per via della continua emergenza

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Quattro volte utilizzato il doppio cambio

Contro Roma, Siena, Inter e Juventus Pioli ha scelto il doppio cambio contemporaneo. Solo a Roma ha funzionato (da 2-0 a 2-3), per il resto il Bologna ha sempre perso

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CESSIONI SBAGLIATE Belfodil e Gillet basta errori così Il Bologna ha lasciato la punta per 200.000 euro, il portiere è stato ceduto per 1800 senza un sostituto. Tocca a Capello e Radakovic? di Claudio Beneforti BOLOGNA - Jean Francois Gillet di nuovo protagonista, ancora la gente del Toro benedice la scelta di Ventura di aver vestito di granata il portiere belga. Poi Ishack Belfodil: mercoledì sera lo abbiamo visto giocare a Parma contro la Roma e allora capisci perché Stefano Pioli lo voleva a tutti i costi e quanto sia stata sbagliata la decisione di mollarlo, nonostante il giovane attaccante franco algerino e il suo procuratore facessero assurdi giochi al rialzo. Anche perché poi non bisogna dimenticare che la società rossoblù lo ha perso per circa 200 mila euro. Ma non è tutto, la cosa più grave è unaltra: nè luno nè laltro sono stati sostituiti. Cominciamo da Gillet, mollato per 1,8 milioni di euro. Dopo aver detto che un portiere bravo non devi mai lasciarlo andare via, e poco importa se a Gillet Pioli sta cercando sarebbe piaciuto ancora un riabbracciare Ventura, giocatore con le va aggiunto che se di caratteristiche e la quei soldi avevi forza della punta bisogno, caso mai che ora è a Parma doveva essere fatta unaltra scelta. Perché Agliardi è un bravo portiere ma da tempo non faceva il titolare e perché Curci aveva alle spalle una retrocessione tremenda con la Sampdoria, unannata passata tra panchina e tribuna nella Roma e anche un infortunio muscolare riportato in ritiro. Perché allora Zanzi lo ha portato a Bologna? Perché nel suo Siena aveva fatto benissimo, primo punto, e perché (non dovendo mai perdere di vista laspetto economico) la Roma glielo ha dato con la formula del prestito gratuito, secondo punto. Certo, ora uno può dire anche che Curci è stato sfortunato con le sue due successive ricadute, ma sarebbe bastato convocare Gillet a Casteldebole e fargli un discorsetto per non creare un problema portiere. Il Chievo lo ha fatto con Sorrentino e non ci sembra che questanno pari peggio degli anni passati.

Jean Francois Gillet, 33 anni (La Presse) Alessandro Capello, a dicembre 17 anni (Schicchi) Stefano Pioli, 47

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anni (ansa) Ishak Belfodil, algerino con nazionalità francese, esulta dopo il gol segnato alla Roma: 20 anni. Pioli ancora cerca un giocatore così (La Presse)

DISINTEGRATA LA ROMA - Zanzi lo aveva scelto, Pioli lo aveva costruito, ecco il motivo per il quale la partenza di Belfodil ha lasciato tanti rimpianti anche nel centro tecnico di Casteldebole e non solo a Bologna. E vero, è stato Zanzi a non fargli sottoscrivere il nuovo contratto, ma siamo sempre alle solite, quando devi fare i conti della serva per vivere sei costretto a guardare a tutto e finisce che poi molli losso quando ti accorgi che gli altri vogliono spillarti più soldi. Il punto è che il Bologna avrebbe dovuto chiuderla prima questa operazione, ma speri sempre che la società di appartenenza abbassi le pretese e invece finisce che sul giocatore arrivano altre squadre che poi gli offrono di più. Quello che ha fatto Belfodil contro la Roma è stato determinante, con la sua forza e la sua potenza ha spaccato la fragile linea difensiva di Zeman, e credeteci, ha fatto tanto di più del gol e dellassist che ha confezionato per Parolo. La Roma non lo ha mai preso, ma quello che dispiace è che Pioli è ancora alla ricerca di un giocatore con quelle caratteristiche e se pensi che lo avevi ti fai lidea di quanto sia colpevole il Bologna.

CAPELLO E RADAKOVIC - Quanto la squadra abbia bisogno di rafforzarsi è davanti agli occhi di tutti, ma anche alla luce del fatto che Zanzi dovrà chiudere la compartecipazione di Gilardino (ammesso che Preziosi non pretenda di cederlo a titolo definitivo), e stiamo parlando di 2,5/3 milioni di euro, la società rossoblù dove troverà i soldi per assicurare a Pioli gli uomini di cui Pioli ha bisogno? Guaraldi e soci faranno un aumento di capitale (ma a oggi non sembra questa lidea almeno dei soci)? Oppure Zanzi sarà di nuovo costretto a farsi venire in testa delle idee, trovando il modo di definire un paio di scambi? Cè chi dice che finiranno per rischiare i due gioiellini rossoblù Alessandro Capello, classe 95, e Uros Radakovic, classe 94, già nel mirino delle grandi squadre, ma ci mancherebbe solo che questa società li sacrificasse fin da ora con la speranza di allungarsi un po la vita. Di errori ne sono stati fatti già anche troppi in questa estate, ora basta.

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TIFOSI IN SUBBUGLIO Domani flash mob a Casteldebole Gira un appello dei tifosi: «Tutti alle 14.30 tutti a sostenere Pioli e la squadra». E cè chi critica il club BOLOGNA - (infopress) Nove partite al termine del girone di andata e tredici punti da conquistare per rimettersi in media salvezza: impresa difficile, sulla carta, per un Bologna che ne ha conquistati sette in dieci gare. Per non renderla impossibile, secondo la maggior parte dei tifosi c'è una sola strada: stringersi intorno a Pioli, l'unico in grado di portare questo gruppo in acque più tranquille. Tutti con il mister, insomma, ultimo responsabile della crisi di risultati della squadra. «Metterlo in discussione, sarebbe come dare il colpo di grazia a questa stagione. Il campionato è partito in salita, ma ci sono ancora tempo e margini per risalire la china» , è l'opinione che si legge e si ascolta da più parti, I forum su internet su forum e social ribollono di critiche network. E tutti con una e di inviti ad essere squadra che, pur nelle presenti. Ma cosa sconfitte, non ha accadrà al DallAa? risparmiato energie e impegno. I tifosi del Bologna pronti a mobilitarsi per la squadra e per Pioli: una sorta di flash mob in differita, annunciato già ieri (LaPresse)

TUTTI A CASTELDEBOLE - Come? Facendo sentire ai giocatori, al mister e al suo staff calore e affetto. Il passaparola è iniziato ieri ed è partito da internet: «Sabato, alle 14.30, tutti a Casteldebole per sostenerli» . Un'improvvisata per dare coraggio al gruppo alla vigilia della gara con l'Udinese, fondamentale per ridare morale, slancio e punti al Bologna. Che secondo i tifosi, ha un'anima, per quanto fragile: ergo, significa che la mano del tecnico si vede. Insomma, nonostante la classifica dica che il Bologna è la squadra che ha fatto meno punti di tutte, dall'inizio della stagione, i rossoblù, ai loro tifosi, non danno l'impressione di essere un gruppo allo sbando. Bologna si fida di Pioli, che ha più volte ribadito come ai suoi ragazzi basti poco per fare un salto di qualità. Si aggiunga che la tanto famigerata classifica è ancora corta, specie nei bassifondi: insomma, con un paio di vittorie, potrebbe essere raddrizzata. E poi impegno e dedizione non sono mai mancati. E gli errori, allora? Ci sono, il Bologna purtroppo li produce con continuità e li paga a caro prezzo. Perché? Anche in questo caso i tifosi hanno le idee chiare: colpa dei limiti della squadra, indebolita rispetto alla passata stagione.

INDICE PUNTATO SU GUARALDI E ZANZI - Quindi, dito puntato su chi, in estate, la squadra l'ha assemblata. Ovvero, «Guaraldi e Zanzi, che senza un minimo di progettualità hanno disfatto quanto è stato costruito lo scorso anno, cedendo certezze per scommettere su volti nuovi» , è una delle tante opinioni che arrivano da Facebook.

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«La società deve e dovrà fare meglio» , continua Massimo, il cui pensiero, probabilmente, corre già al mercato di riparazione. E se a inizio stagione i pensieri dei tifosi erano soprattutto per Ramirez e Mudingayi, il giorno dopo il ko con la Juventus, causato dal doppio errore di Cherubin e Agliardi, i rimpianti maggiori arrivano dagli addii di Gillet e Raggi: partiti e non rimpiazzati adeguatamente. Insomma, dopo la contestazione estiva, per la società l'aria torna a farsi pesante. «Sabato sosteniamo la squadra e facciamo sentire il nostro disappunto a chi sta affossando il Bologna» , recita la seconda parte del messaggio che sta girando su Facebook come un passaparola, tra i tifosi rossoblù. Non è indicato chiaramente il nome del responsabile, ma il messaggio ha tutta l'aria di essere indirizzato a Guaraldi. Nel fine settimana si capirà se verrà raccolto e da quanti.

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LA CURIOSITA Allenamento a porte chiuse al DallAra: Pioli cerca di nascondere il Bologna BOLOGNA - Oggi la squadra sosterrà una seduta di allenamento a porte chiuse al DallAra. Non è una novità. Ormai sta diventando una abitudine. Lanno scorso succedeva con meno frequenza. Da questanno, invece, Stefano Pioli oscura sempre più spesso il Bologna mentre si allena. Scelta dettata probabilmente dalla volontà di nascondere ad occhi indiscreti le proprie intenzioni tattiche e tecniche in un momento molto delicato come questo, con la squadra reduce da quattro sconfitte consecutive e attesa dalla partita-bivio di domenica al DallAra, contro lUdinese dellex Francesco Guidolin.

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GIA SETTE SCONFITTE PIOLI NON PUO CONTARE SU UNA PANCHINA LUNGA di Gianfranco Civolani

Sette sconfitte in dieci partite, un disastro quasi epocale se è vero che solo tre o quattro volte nella storia il Bologna nelle prime dieci gare ha fatto così pochi punti. Come andò poi a finire? Una retrocessione appunto abbondantemente annunciata, una salvezza (sul campo della Lazio, anni 70) molto sospetta e unaltra salvezza (il Bologna di Maifredi, anni 80) allo spasimo (il pari di Lecce) ma pienamente legittima e dunque non sospetta. Settima sconfitta alla media di 0,70 punti a gara e dunque ora occorre fare punti pesanti e dunque pochi pareggi e parecchie vittorie. E da Torino il Bologna se ne torna molto avvilito ma con la consapevolezza che contro lincontenibile Juve non potrai mai fare il risultato se nella porta di Buffon tiri una volta sola e anche se in quella sola volta Taider confeziona il gioiello di una vita. Poi ecco ancora un centrocampo di panna montata e una difesa malprotetta con un portiere assai poco garantista, ma con la penultima difesa del campionato (sarebbe la terzultima, ma Zeman non conta) dove mai puoi andare a parare? E infine una domanda: se da alcuni mesi Pioli parla di salvezza così come il capitano Diamanti con tutti i giocatori e così come il buon Zanzi, bene, tutti questi personaggi possono spiegare perchè già due mesi fa si parlava di salvezza per una squadra che altri due mesi prima aveva messo insieme la bellezza di 51 punti? Poi a Torino il Bologna di questo Pioli che abbozza sempre un po troppo mancava di Gillet, Raggi, Portanova, Mudingayi, Perez, Ramirez e Diamanti rispetto allanno passato e mentre Alessio dalla sua panca pescava Vucinic, Giovinco e Asamoah, Pioli al colmo della disperazione pescava tali Pulzetti e Paponi o no? Appendice. Se magari se fra sei mesi o fra un anno Guaraldi non sarà più il presidente del Bologna, leventuale subentrante sarà obbligato a portare tutti in carrozzone nel nuovo centro tecnico? E se sarà obbligato, potrà poi impugnare un contratto confezionato da altri e per altri?

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la Repubblica VENERDÌ 2 NOVEMBRE 2012

@

SPORT

BOLOGNA

PER SAPERNE DI PIÙ www.bolognafc.it bologna.repubblica.it/sport/

■ XIII

La crisi del Bologna

Con Pioli e contro Guaraldi i tifosi domani a Casteldebole E Zanzi rimane sotto tiro LUCA BACCOLINI AL BOLOGNA tocca un mini-ritiro per radunare idee e respirare assieme il momento più duro. La cura è questa, soluzioni drastiche non vengono evocate. Se lo stipendio di Pioli è un vincolo di stabilità (lui e lo staff costano al Bfc 5 milioni fino a giugno 2014), è pur vero che non si vedono alternative diverse, né economiche né tecniche. L’allenatore gode ancora dei crediti accumulati nella passata stagione. Ha ancora il forte sostegno della tifoseria: gli ultras si sono mobilitati, dandosi appuntamento a Casteldebole, domani pomeriggio, a metà tra la contestazione alla società e il sostegno al tecnico e alla squadra. Con Pioli e i giocatori, insomma. Ma non con Guaraldi. Già questa sera, dunque, con ventiquattr’ore d’anticipo, il Bologna si chiude all’Hotel Savoia per acclimatarsi alla gara con l’Udinese. Che segnerà lo spartiacque di molte altre decisioni da maturare in società: dai rapporti tra i soci, all’indomani dell’approvazione del centro tecnico, all’asse stesso tra Guaraldi e Zanzi, non più solido come quest’estate. Anche perché alcuni azionisti di Bologna 2010 continuano a manifestare insofferenza verso l’operato del dg. Ieri mattina, prima di un fitto colloquio a tre tra Zanzi, Pioli e Polenta, la squadra alle 11 correva già a Casteldebole, dopo esser

Gli ultras al fianco del tecnico nel momento più nero. I soci insofferenti verso il dg rientrata a notte fonda da Torino. Neanche il tempo di apprezzare il rientro di Perez, che oggi parlerà dopo mesi di silenzio, e subito s’è affacciato un altro problema. Carvalho in uno scontro in allenamento ha riportato la frattura della mandibola. Dopo Portanova (squalificato fino a metà dicembre) e Natali (che rientrerà a primavera), è il terzo difensore a entrare nella lista dei lungodegenti. Operato nei prossimi giorni, Carvalho dovrà rispettare un periodo di fissaggio della frattura di 4-6 settimane (dieta liquida inclusa). Poi si valuterà se potrà riprendere l’attività con un casco protettivo. Ma ben difficilmente Pioli lo vedrà in campo entro la fine del 2012. In pratica, metà comparto di difensori centrali ora è appiedato: se il tecnico scegliesse ancora la retroguardia a tre, non potrebbe fare a meno di includere Radakovic tra gli eleggibili. Pure la riscoperta di Sorensen, uno dei più positivi a Torino, è però lo specchio degli equilibri che mancano e di un’identità che latita. Utilizzato mezz’ora scarsa in tutto il campionato, il danese s’è ritrovato a guidare la difesa per novanta minuti contro la capolista. E non è certo l’unica contraddizione di una squadra costretta a presentare una coppia offensiva allestita nelle ultime 72 ore di mercato, e che sugli esterni preferisce far correre due acqui-

L’allarme in cifre 7 SCONFITTE È la squadra più battuta della A. Solo Arrigoni fece peggio (8)

16 GOL PRESI Terza peggior difesa, porta inviolata solo con il Catania alla sesta

Perez rientra, Curci è guarito. Carvalho ko, dovrà operarsi alla mascella. Tutti in ritiro da stasera

UN MESE NO

La delusione di Saphir Taider dopo la sconfitta contro la Juventus

Stefano Pioli, 47 anni

sti della prima era Longo (Garics e Morleo), anziché i nuovi Motta e Abero sui quali pure si sono spesi uno stipendio oneroso (i 600.000 euro di Motta) e 1,2 mi-

lioni di cartellino (per Abero). Congedandosi dallo Juventus Stadium, Pioli cullava una certezza: «Io sono convinto che i miei ragazzi sapranno reggere la

tensione di una gara così decisiva». A Bologna, dall’ultimo ritorno in serie A, c’è una regola non scritta che vede gli allenatori confermati in estate saltare rigorosa-

La vittoria e il gol di Gila mancano dal 30 settembre

mente ad ottobre (Arrigoni, Papadopulo, Bisoli). Almeno questa mannaia statistica Pioli l’ha evitata. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La statistica

Spettatori in aumento rispetto a un anno fa

In 700 a Torino al nono posto resiste solo la fede rossoblù

La curva Andrea Costa ULTIMI per tutti, ma non per i tifosi. In una minestra di numeri salati, un ingrediente resta dolce per il Bologna: il sostegno della sua gente. Allo Juventus Stadium c’erano 710 supporters rossoblù, cifra comunicata dal club bianconero. Tanti, per una squadra che è virtualmente ultima in classifica e in trasferta ha fatto risultato soltanto a Roma. A Torino, però, non è stata solo una notte d’amore. Grazie anche alla politica dei voucher, il Bfc quest’anno ha staccato 12.949 abbonamenti, per ricavi pari a due milioni e mezzo di euro. Migliorata anche la quota 12.490 raggiunta un anno fa, che portò nelle casse di Casteldebole 2,2 milioni. Per numero di abbonati, il Bologna è da lato A della classifica: decimo posto, a un passo dalla Fiorentina (13.885). Il popolo rossoblù aveva dato fiducia a Guaraldi & Pioli in estate e ha continuato a farlo anche nelle prime uscite al Dall’Ara. In quattro gare, la media spettatori è stata di 22.600, con il picco raggiunto contro l’Inter (24.500). Quattro volte su quattro si è superata quota 20mila, l’anno scorso successe in 6 partite su 19. Anche qui, il Bologna per pubblico in casa è al nono posto. Sono cifre parziali, certo, e in parte falsate dal fatto di aver già giocato contro due big che da sempre aiutano a riempire il Dall’Ara. Ma un anno fa, il Bologna del nono posto finale rispettò fedelmente la posizione nella classifica spettatori, legittimata dalla media di 19.200 presenze. Pochi mesi dopo, il pubblico rossoblù cresce. La squadra, invece, precipita. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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