cds-stadio_03.11.2012

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Q U I Di Natale migliora: parte dalla panchina

U D I N E

UDINE (g.g.) - Di Natale sta meglio. Molto meglio rispetto a giovedì quando faceva fatica a camminare con disinvoltura per un malanno alla caviglia destra, colpita duramente nel corso della sfida con il Catania. Ieri il capitano si è allenato poco, un po' di corsa, qualche esercizio ginnico e Francesco Guidolin, che gestisce il suo uomo in più come una reliquia, medita se inserirlo nell'undici di partenza a Bologna, oppure se farlo partire dalla panca che sembra l'ipotesi più probabile. Le condizioni delle preziosa caviglia del giocatore incideranno relativamente nelle scelte del tecnico di Castelfranco il quale è perfettamente consapevole che Di Natale non regge tre gare in otto giorni che poi diverrebbero cinque in due settimane. Troppe anche per l'incredibile Totò, ecco perchè alla fine il Guido dovrebbe preferirgli Ranegie, ma è evidente che in caso di necessità Di Natale verrebbe utilizzato nel secondo tempo. Alle spalle di Ranegie potrebbe agire Lazzari, con Pereyra interno.

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DIETRO LA SOCIETA Zanetti ha deciso che non chiamerà

BOLOGNA - (c.ben.) Che Massimo Zanetti stia ripensando al Bologna è sicuro, ma Albano Guaraldi è pronto a mettersi a sedere attorno a un tavolo per cominciare la trattativa? Una cosa sembra certa, almeno per il momento: il signor Segafredo non chiamerà Guaraldi e Guaraldi non chiamerà il Signor Segafredo, sapendo bene che poi chi telefona per primo partirebbe in svantaggio. Lo ripetiamo, questo discorso vale per oggi, perché per quanto riguarda il domani potranno entrare in ballo altre situazioni. E una di queste è il Bologna inteso come squadra. Il discorso è uno, tanto per essere più chiari possibile: se Mister Segafredo Pioli troverà la quadratura del cerchio e il Bologna saprà aspetta le mosse di risalire la classifica, ecco che anche la società potrebbe Guaraldi. Vuole tirare un sospiro di sollievo, in caso contrario anche la intervenire se il società vivrebbe ancora più di affanni. Nel senso che poi presidente andasse dovrebbe far fronte anche alla contestazione della gente e si in difficoltà e lui sa come vanno le cose, quando entri in un tunnel buio e non fosse chiamato a hai dalla tua parte neanche il sostegno della tua gente poi fai salvare la baracca fatica a uscirne. Lo abbiamo detto ieri, ora come ora siamo al gioco delle parti, e andando avanti di questo passo sarebbe il Bologna a correre i rischi maggiori. Quale sarebbe la soluzione migliore a questo punto? Che Zanetti e Guaraldi possano convivere sotto lo stesso tetto sembra difficile, se non addirittura impossibile, ma sarebbe importante che quanto meno si parlassero e trovassero una via comune da percorrere per il bene del Bologna, per assicurare al Bologna un domani sereno. Sì, gennaio sarà uno spartiacque importante, in quel mese i nodi rischiano di venire ancora più al pettine, perché alla riapertura del mercato il Bologna andrà obbligatoriamente rafforzato e per rafforzarlo serviranno soldi, perché potrebbe anche non essere costruttivo lavorare sugli scambi. In poche parole, come è successo negli anni passati dovrà essere il Bologna squadra a dare una mano anche alla società, anche se a oggi va detto che la situazione societaria è ancora sotto controllo. In questo senso la partita contro lUdinese diventa ancora più importante, anche perché una vittoria riporterebbe quella fiducia nellambiente di cui la squadra e la stessa società hanno bisogno. Cè di più: la realtà di oggi non è più nera di quella dellanno passato di questi tempi, la differenza è che a questo punto nel campionato scorso il peggio era già passato mentre oggi il Bologna arriva alla partita contro lUdinese dopo quattro sconfitte di fila.

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P E R E Z «Prenderemo per mano la squadra» «Io, Gila, Portanova e Diamanti ci caricheremo il peso di tirare su il gruppo. Torno, è stato un mese dinferno» di Claudio Beneforti BOLOGNA - Torna Diego Perez e anche Stefano Pioli tira un sospiro di sollievo, perché a questo Bologna sta mancando terribilmente non solo il suo spessore di centrocampista, ma anche il suo mestiere, la sua esperienza e la sua personalità. « Ho passato un mese durissimo, anche perché, al di là del mio infortunio, il fatto di vedere la mia squadra che si impegnava e alla fine perdeva quasi mi metteva langoscia addosso. Finalmente sono a posto e già la consapevolezza di poter stare di nuovo con i miei compagni mi dà una carica incredibile». Ascolti Perez e capisci subito quanto sia contagioso anche solo con le parole. « Qua dobbiamo darci dentro, e vedrete che «Al di là del mio daremo sempre più del infortunio, vedere massimo, per noi ogni un grande impegno pallone da giocare e tante sconfitte mi diventerà quello della ha messo vita. In momenti come angoscia» questi cè solo una cosa da fare: alzare la testa e guardare avanti. Ci aspetta una partita difficile contro una squadra forte, ma bisogna mettere un punto a questa striscia negativa, il Bologna dovrà essere più forte di tutto e di tutti». Nel campionato passato, quando non ci pensavano i tre fenomeni davanti a chiudere i giochi, toccava a Perez e a Mudingayi sbarrare le strade che portavano verso Portanova e Gillet, ma tanti di quei giocatori, troppi, non sono più a Bologna. « Lasciamo stare chi ora gioca da unaltra parte, pensiamo solo a fare di più e meglio. Tocca a noi metterci nelle condizioni di tirare su il Bologna, tocca in particolare a me, a Portanova, a Diamanti, a Gilardino. Noi che siamo i più esperti in questo momento dobbiamo metterci la squadra sulle spalle, alzare la testa a tutti, affrontare il periodo negativo con positività e tirarci fuori dai guai. Dite che fin qua alla squadra non è bastato dare tutto? Abbiamo parlato anche di questo negli spogliatoi, ma non chiedetemi quello che ci siamo detti».

Diego Perez domani contro lUdinese sarà in campo, è rimasto fuori 4 turni dopo linfortunio contro il Catania (ansa) Stefano Pioli, 47 anni. Diego Perez punta molto su di lui: «Fiducia massima al tecnico, sta cercando come nessuno di risolvere certi problemi - conclude - Ce la faremo» (LaPresse)

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DETTAGLI E MENTALITA - Esalta chi è andato via, « è vero, in mezzo al campo abbiamo perso un eccellente giocatore come Mudingayi», ma poi ha parole di stima anche nei confronti di chi è arrivato. « Anche Pazienza e Guarente sono eccellenti giocatori, il problema non sono i singoli, ma il sistema, la compattezza della squadra. Credetemi, quando la squadra sarà compatta, tutti diranno che Guarente e Pazienza sono bravissimi. Al Bologna di oggi serve una vittoria, con una vittoria la nostra vita cambierebbe. Non nascondo che siamo preoccupati, ma al tempo stesso abbiamo anche tanta fiducia». Qual è la strada da seguire per uscire dal tunnel dentro il quale il Bologna si è colpevolmente infilato? Perez non la conosce, ma situazioni del genere le ha già vissute e anche superate. «Serve una vittoria, « Possiamo solo curare dettagli e mentalità, non si vince con così la nostra vita i singoli ma con il gruppo. Per come la vedo io serve un solo cambierebbe Non pensiero: vincere. Sì, la vittoria deve essere un pensiero nascondo che fisso che ci accompagna per tutta la settimana». Poi sentite siamo questa. « Lanno scorso le partite le vincevamo allultimo preoccupati» minuto, oggi le perdiamo, e questo per noi deve essere un segnale di mancanza di lucidità e di concentrazione, il che significa che dobbiamo migliorare anche sotto questo punto di vista».

PIOLI E IL CONTRATTO - Ha fiducia, ma Perez sa bene che in questo giochino conta solo fare più punti possibile. « Ci attende un mese importante per provare a svoltare, ma sarebbe un errore guardare troppo avanti, per il momento pensiamo e guardiamo solo allUdinese, anche perché non possiamo più sbagliare». Sì, i tifosi che sono ancora tutti con la squadra lo fanno stare meglio. « Li ho sempre sentiti come un uomo in più, dico a tutti loro di starci vicino, solo se ci staranno vicino usciremo dalla crisi». Figuratevi se Perez non ha un pensiero anche per Pioli. « A lui va la mia massima fiducia, sta cercando dallestate di trovare la soluzione ai nostri problemi. Insieme, ce la faremo, ne verremo fuori». La storia del contratto? Ci arriviamo, prima il centrocampista regala una dedica anche ad Agliardi. « La mia idea è che se sbaglia uno, sbagliamo tutti, ci sono tante cose dietro un gol. Dobbiamo tutti stare vicino a Federico, solo così ci farà vincere la prossima domenica con le sue parate». Eccoci al contratto, ma come era facile attendersi Perez fa sapere che a oggi è lultimo dei suoi pensieri. « Ho parlato chiaramente con la società e le ho detto che ora la cosa che conta di più è il Bologna. Ho una carriera alle spalle con i miei 32 anni, un contratto non mi cambia la vita. Lunica cosa che mi cambia la vita è vincere e migliorare la classifica del Bologna. Penso a questo, penso allUdinese, poi penserò al Torino, il contratto non mi condizionerà». Se alla fine dei giochi Perez andrà via a parametro zero? Non è escluso, limportante tuttavia è che da domani allultima partita di campionato sia il vero Perez.

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Torna Diamanti Dubbio in difesa Il vero nodo sul quale Pioli sta lavorando in segreto è il modulo Non ha ancora deciso se schierare il reparto a tre o a quattro di Claudio Beneforti BOLOGNA - A porte chiuse, rigorosamente a porte chiuse sia ieri che oggi, Stefano Pioli nasconde il Bologna e almeno per questa volta non solo è difficile capire quali uomini il tecnico rossoblù sceglierà per affrontare domani lUdinese ma anche con quale sistema giocherà. Dopo aver detto che tornerà Alessandro Diamanti, avendo scontato il turno di squalifica, e che Diego Perez potrebbe anche partire dal primo minuto, cerchiamo di capire se Pioli costruirà di nuovo la difesa a tre e di conseguenza un centrocampo con due mediani e due esterni oppure se tornerà alla difesa a 4 e al centrocampo con un centrale e due mezzale. In questi giorni lallenatore del Bologna ha provato tutte e due queste soluzioni e soprattutto ieri ha battuto sul 3-4-1-2, ma solo oggi dopo la rifinitura potremo saperne qualcosa di I nuovi assetti della più, perché difficilmente Pioli metterà in piazza quelle che squadra sono le sue idee nel corso della conferenza stampa prevista determinati dal nel primo pomeriggio. ritorno di Diego Quali sono le certezze? La prima è quella relativa allimpiego Perez di nuovo dei tre uomini di attacco, e cioè Diamanti alle spalle di Gilardino e Gabbiadini, la seconda è la conferma dei due centrali di difesa Antonsson e Cherubin, la terza è la disponibilità di Morleo, che ieri è tornato a lavorare con il gruppo. Ci sarebbe anche una quarta, e cioè la presenza di Garics, ma bisognerà vedere se lesterno austriaco sarà utilizzato come esterno destro di difesa, come esterno destro di centrocampo oppure addirittura come centrale di destra della difesa a tre. E evidente che in questo ultimo caso come esterno si contenderebbero il posto Motta e Pulzetti. I N CASO DI DIFESA A TRE - Se Pioli deciderà di affrontare lUdinese con i tre centrali difensivi, ecco che bisognerà capire chi sarà chiamato a fare il centrale di destra tra Sørensen e Garics: nel primo caso il tecnico rossoblù alzerebbe la difesa, assicurandole più centimetri e di conseguenza una copertura maggiore sui palloni alti, nel secondo caso la renderebbe più rapida. Se alla fine la scelta di Pioli sarà legata o meno alla presenza in campo di Di Natale nellUdinese? Non sembra questo il punto, alla fine il tecnico guarderà solo in casa sua e punterà sul giocatore che gli dà maggiore affidamento. Se il Bologna giocherà con i tre centrali inevitabilmente avrà a centrocampo due mediani. Uno di questi potrebbe essere Perez, il secondo dovrebbe essere Taider, che sembra in vantaggio sia su Pazienza che su Guarente, anche alla luce della sua buona prestazione a Torino. Se Perez potrebbe entrare solo a giochi avviati? E una soluzione possibile, non sapendo quanto minutaggio ha nelle gambe. Se alla fine della fiera il centrocampista uruguaiano dovesse partire dalla panchina,

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come mediani dovrebbero cominciare (appunto) Taider e Pazienza.

IN CASO DI DIFESA A QUATTRO - Se di contro Pioli deciderà di costruire la difesa a quattro non dovrebbero esserci dubbi sugli uomini che andranno in campo dietro. Ecco la linea difensiva da destra a sinistra: Garics, Antonsson, Cherubin, Morleo. In questo caso il Bologna andrebbe in campo modellato sul 4-3-1-2 e resterebbe da capire chi sarebbero i tre centrocampisti. Vediamo un attimo: come centrale uno tra Pazienza e Perez, poi come mezzale Taider a destra e Guarente a sinistra (che tra laltro è stato risparmiato a Torino contro la Juventus, come daltra parte Garics). Indipendentemente dai giocatori che andranno in campo e dal sistema di gioco che Pioli sceglierà, sarà importante tuttavia latteggiamento, che per niente al mondo potrà essere sbagliato. Anche perché quando giochi tante partite così ravvicinate, i valori spesso finiscono per appiattirsi e la differenza è fatta dalla fame, dalla rabbia, dalla voglia di vincere. E queste sono componenti che a oggi il Bologna deve obbligatoriamente avere più addosso dellUdinese. Ecco un altro motivo per il quale Pioli ha deciso di anticipare di un giorno il ritiro nel solito albergo alle porte della città, zona San Donato, volendo ancora di più sottolineare limportanza dellimpegno.

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OGGI I TIFOSI A CASTELDEBOLE Sostenere Pioli e la squadra Diverse critiche alla società BOLOGNA - (c. ben.) Lappuntamento è per questo pomeriggio attorno alle 14,30 al centro tecnico di Casteldebole, quando il Bologna si ritroverà per la rifinitura (ancora una volta a porte rigorosamente chiuse). I tifosi raggiungeranno il centro tecnico per far avvertire a Stefano Pioli e allintera squadra il loro affetto e la loro fiducia in Uno degli striscioni appesi ieri vista di una partita estremamente importante davanti lingresso di come quella di domani contro lUdinese e al Casteldebole tempo stesso per contestare la società, che in estate ha smantellato il Bologna della stagione passata e che non sembra assicurare un domani sufficientemente sereno. Va detto che i tifosi hanno avvertito la stessa società del loro arrivo e la loro presenza sarà soprattutto un attestato di stima nei confronti di Pioli, che per nessuna ragione al mondo dovrà essere messo in discussione, « solo lui che conosce bene questo Bologna, potrà salvarlo», ecco il pensiero della gente, che ritiene appunto i dirigenti i principali responsabili dellattuale classifica del Bologna.

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L INTERVISTA Gilardino: Il mio sogno? Una scalata sullHimalaya BOLOGNA - Il cammino per salvarsi è lungo, la nazionale è tornata ad essere una scalata possibile, ma Alberto Gilardino sogna altre vette. «Quando le figlie saranno grandi vorrei portarle in India. Oppure, mi piacerebbe stare un po sullHimalaya, o a Yosemite. Vengo da Biella, la montagna ce lho nel sangue. Comunque, sì, ci penso a quando smetterò: e se dovessi scegliere un lavoro diverso, e lontano da questo, mi piacerebbe fare lalpinista». Lattaccante del Bologna si è confessato con Gabriella Greison su «Pubblico», il quotidiano diretto da Luca Telese. Ha parlato di tutto: vita, politica, famiglia, cucina ( «Al supermercato mi piace la corsia dedicata ai carboidrati: resto a scegliere i tipi di pasta, o i biscotti, per minuti e minuti. So anche cucinare: ho cura dei dettagli. Seguo la cottura dei tortellini, prediligo farli burro e salvia; ma il mio primo preferito è penne peperoncino e pomodorini..») Fa un endorsment a Renzi, sindaco della città di Firenze, conosciuto quando giocava in viola. Ma il pensiero fisso è alla famiglia, alle figlie: «Gemma è testarda, Ginevra è timida e tanto emotiva, Giulia è ancora piccolina per attribuirle un aggettivo: però è lunica che mi somiglia, i suoi tratti del viso sono i miei. Stare in casa con quattro donne è la gioia della mia vita: sono pazzo di mia moglie, anche dopo tanti anni di matrimonio; Alice è così semplice che mi sciolgo ancora ogni volta che la guardo. Quando partiamo con passeggini e valigie, mi sento vivo. Quando carichiamo la Jeep, mi sento bene». Vita anomala, dal punto di vista sentimentale, del calciator Gilardino. «Del resto. Mi sono fidanzato prestissimo, ancora ventenne, e non mi è interessato più niente. I divertimenti dei miei coetanei li ho sempre visti da lontano, nessun rimpianto». Calciatore anomalo anche per il resto. «La sera mi piace guardare i talk politici. Mi piace Ballarò, seguo i dibattiti con attenzione, ho le mie idee su tutto, e ne discuto con mia moglie. Con i miei compagni, farlo, è più dura: anche se laltro giorno ho visto Agliardi che leggeva il Sole 24 Ore sul pullman mentre andavamo allo stadio».Scivola sulla Fornero. «Sono daccordo con lei: i giovani dovrebbero essere meno schizzinosi nelle scelte di lavoro, e una volta dentro, muoversi». Il futuro dopo la carriera in Italia. «Sono tanto attratto dai viaggi: Australia o Nuova Zelanda, però quando avrò appeso gli scarpini al chiodo, con tutta la famiglia. Perché vorrei recuperare il tempo perso, nella normalità assoluta: ma non nei classici posti da calciatore, tipo Maldive».

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PRIMAVERA IN CAMPO AL KENNEDY (14.30) Bologna-Cesena, vai col baby-derby Dopo tre vittorie consecutive i ragazzi di Baldini sognano la scalata BOLOGNA - (infopress) Giornata cruciale per la Primavera del Bologna. E per quella del Cesena. Le strade degli emiliani e dei romagnoli si incrociano: c'è un derby da giocare, oggi alle 14.30, allo stadio Kennedy di San Lazzaro, e tanto potrebbe bastare a caricare di significati il sabato pomeriggio di entrambe. Ma gli incentivi non sono finiti.

QUI BOLOGNA - Per i baby rossoblù, a portata di mano, c'è la possibilità di approdare nei quartieri altissimi della classifica del girone B del campionato, giunto alla nona giornata. Reduce da tre successi consecutivi, la banda di mister Francesco Baldini è salita al quarto posto della classifica e oggi ha la ghiotta occasione di proseguire la scalata: a patto di battere il Cesena nel sentitissimo derby. A Milano, infatti, si Sensi e Gravina giocherà la sfida tra il però proveranno Milan, quinto alle spalle limpresa. Se i dei rossoblù (a -1), e il bianconeri vincono Chievo, secondo con playoff più vicini due lunghezze di margine su Veratti e compagni. Ergo, i tre punti potrebbero consentire al Bologna di salire al terzo posto, se non addirittura al secondo (che offre l'accesso diretto Alberto Gilardino, 30 anni, ha alle finali nazionali), nel caso in cui l'Inter (terza) segnato 5 gol al Bologna. dovesse perdere o pareggiare a Udine. Ma al Bologna, può stare bene pure il pareggio o la Anche se non segna da quattro vittoria del Chievo, risultato che consentirebbe di giornate sotto le Due Torri ha prendere 3 o 4 punti di margine sulla quinta in ritrovato tranquillità e anche la classifica e di mettere una piccola ipoteca sui convocazione in nazionale playoff, che danno accesso alle finali nazionali. (Getty) Insomma, comunque vada sugli altri campi, per i rossoblù sarà un successo. Sempre ammesso che il successo, sappiano centrarlo loro per primi. Il Bologna, insomma, andrà a caccia del poker di vittorie consecutive. E per riuscirci, dovrà essere più forte dei problemi di formazione. Non potranno essere della partita il difensore Maini e il centrocampista Montorsi (oltre all'infortunato Scalini e all'influenzato Cecconi), entrambi squalificati. Baldini sarà costretto a schierare l'inedita coppia di centrali difensivi composta da Dall'Osso e Lorenzini. A centrocampo, invece, ci sarà spazio per Riverola, prestato dalla prima squadra (insieme a Stojanovic), che potrebbe essere schierato come regista davanti alla difesa. In attacco, invece, rientra capitan e bomber Veratti (5 gol), che ha scontato la

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squalifica: il gioiellino Capello (4 reti), già nel mirino di Chelsea, Machester City e United, Borussia Dortumnd, Juventus e Milan, potrà tornare a far coppia con Benatti sulla trequarti.

QUI CESENA - Qualche problema di formazione, i rossoblù ce l'hanno. Ad acuirli, ci proverà un Cesena che si preannuncia per nulla rinunciatario e e che proprio come i rossoblù ama giocare a viso aperto. I tre punti in palio valgono oro anche per i bianconeri: in caso di sconfitta del Milan, la squadra di De Argila salirebbe a due sole lunghezze dalla quota playoff. Insomma, anche in Romagna c'è la voglia di provare a sognare in grande. E attenzione a Sensi, centrocampista con il vizio degli inserimenti e del gol (3), che insieme a Gravina (4 reti) forma una coppia dai numeri non troppo differenti rispetto a quella avversaria, sotto porta. Così in campo ore 14.30 Stadio Kennedy BOLOGNA (4-3-2-1): Stojanovic, Palomeque, Dall'Osso, Lorenzini, Ferrari; Pescatore, Riverola, Marchese; Benatti, Capello; Veratti. A disposizione: Malagoli, Marchignoli, Minelli, Tonelli, Senese, Testoni, Ciarlariello, Bergamini, Malo, Melli, Pagni, Coraini. Allenatore: Baldini. CESENA (4-4-2): Melgrati, Filippo Fabbri, Sanchez, Arrigoni, Lo Russo; Sensi, Yabré, Cicarevic, Filippucci; Gravina, Matteo Frabbri. A disposizione: Quadrelli, Pontet, Paolini, Faccini, Cesarini, Paponcini, Pironi, Bertoni, Ballardini, Rizzitelli, Lolli, Genuario. Allenatore: De Argila. Arbitro: Baldicchi di Città di Castello. Assistenti: Serpilli e Croce.

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la Repubblica SABATO 3 NOVEMBRE 2012

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SPORT

BOLOGNA

Il personaggio

Con l’Udinese ancora il tridente ma c’è Diamanti

È in scadenza: penso ai punti, non al rinnovo SERVE anche un po’ di fiducia, per uscire dalle crisi. E la fiducia, per rinascere, ha bisogno di buone notizie, anche piccole. Una è arrivata: El Ruso è tornato, e mai come nell’ultimo mese Perez era mancato. In campo, certo, ma anche nel suo ruolo di trascinatore, di guida, in un centrocampo che ha perso i riferimenti. In un mese senza Perez, il Bologna ha sempre perso: lo si era visto l’ultima volta per 65 minuti con-

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Mudi non c’è, inutile rimpiangerlo. Pazienza e Guarente vi stupiranno appena troveranno la posizione ideale

to, i rossoblù hanno bisogno che Perez si prenda sulle spalle un ruolo da leader, in particolare ora che è rimasto orfano del suo gemello Mudingayi. «È un giocatore eccellente — commenta — , ma non c’è più, e parlare di lui non risolve i problemi. Pazienza e Guarente sono ottimi giocatori, ma con caratteristiche differenti, hanno bisogno di trovare il giusto assetto tattico. Quando accadrà, direte “che bravi che sono Pazienza e Guarente”». Del resto, anche lui e Mudi sembra-

ROSSO BLUES BENTE*

UNA SALSICCIATA PRO PAVIGNANI olo qualche mese fa il Bologna arrivava nono. Ora saremmo ultimi se non fosse per la penalizzazione del Siena. Del resto, in campo a Torino, di quella squadra c’erano solamente Morleo ed Antonsson. E ora, con l’Udinese, il posto se lo gioca Pioli. Giusto: è un dipendente e a lui è affidato il rendimento della squadra. Anche Zanzi è un dipendente e forse anche lui ha qualche vaga responsabilità se in campo va una squadra totalmente nuova, più costosa e meno forte. Guaraldi invece non è un dipendente, anche se si è assegnato uno stipendio, benché solo di circa un terzo di quello che percepisce Motta. Troppo poco, Presidente. In pratica, circa 2500 associati, 2500 tifosi, un anno fa hanno sborsato 100 euro a testa per pagare lo stipendio di Guaraldi. Cosa ci aspetta al prossimo giro? Magari potremmo chiedere al Centro Bologna Club di devolvere parte dei proventi di una cena per pagare uno stipendio anche a Rimondi che, da socio, ha venduto al Bfc i terreni su cui sorgerà il Centro tecnico. Oggi i tifosi andranno a Casteldebole, forse per organizzare una salsicciata pro Pavignani e Zucchini e una pesca di beneficenza per integrare il gettone di presenza a Scapoli e Renda. Mostriamo comprensione, massì, restiamo uniti. *Riccardo Rovinetti

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Michele Pazienza

tro il Catania, il 30 settembre, e quel 4-0 è anche l’ultimo ricordo felice per i rossoblù. Dopo l’infortunio muscolare, quattro sconfitte che fanno male a classifica e morale. Il Bologna domani riabbraccia uno dei suoi leader, e Perez si investe del ruolo di mental coach. «Sto bene, sono pronto per giocare anche se non so se ho 90’ nelle gambe, ma la cosa più importante che posso dare alla squadra è la mentalità: siamo noi giocatori esperti a dover alzare la testa, anche agli altri. Il problema, ora, è mentale». Dall’ultima presenza, in cui Perez aveva giocato centrale in un centrocampo a tre, il modulo è cambiato, per esigenza, scelta, esperimento, più di una volta. Domani Pioli pensa ancora al 3-4-1-2 di Torino, in cui El Ruso farà l’interno, anche se ieri ha preso ancora la pettorina da riserva e solo oggi conoscerà il suo destino. «Non importa, la preoccupazione non è lo schema tattico o il ruolo, è la testa da curare. Ai ruoli pensa il mister, noi ci dobbiamo adattare e prenderci le nostre responsabilità». Parole quasi da capitano, anche se in estate, dopo la squalifica a Portanova, lui a quella fascia disse «grazie, no», perché il suo futuro era incerto. È rimasto in scadenza. «Ho parlato chiaramente a Pioli e società, ho detto che la mia carriera l’ho fatta, e il rinnovo non mi preoccupa, ora non è la priorità e non mi cambia la vita — spiega Perez —. Non conta nulla parlare di contratti in un momento così duro per la squadra». A centrocampo, il reparto con più variabili, è mancato un punto fermo. Per questo, soprattut-

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vano incompatibili, poi attorno a loro ruotò la rivoluzione tattica d’inverno di Pioli. Perez, quest’anno, ha giocato solo quattro partite per appena 287 minuti, ma con lui in campo sono arrivati sei punti su sette (col Pescara era in panca). «È stata dura vedere da fuori i compagni soffrire — dice —. Ora non si può più sbagliare». Il gelido ottobre a zero punti è alle spalle, l’infortunio anche. Una buona notizia. Ne serviranno altre. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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La squadra

Riecco Perez, leader precario “Torno per dare la scossa” LUCA BORTOLOTTI

PER SAPERNE DI PIÙ www.bolognafc.it bologna.repubblica.it/sport/

UOMO DECISIVO Diego Perez, 4 gare finora: con lui sono arrivati 6 dei 7 punti totali del Bologna

APPUNTAMENTO alle 14,30 a Casteldebole: i tifosi rossoblù manifesteranno appoggio a giocatori e allenatore e dissenso con la società. La squadra, da ieri sera in mini-ritiro all’Hotel Savoia, prepara la sfida all’Udinese (che rischia di perdere Di Natale). Il 3-41-2 va verso la conferma, con Diamanti che riprende il posto dietro a Gilardino e Gabbiadini. Con Carvalho, Portanova e Natali out, difesa obbligata; a centrocampo si giocano un posto Garics e Motta, col primo favorito. Tra Perez e Pazienza si profila la staffetta, Morleo è recuperato, ancora fuori causa Acquafresca e Gimenez.


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