il_cds-stadio_29.10.2012

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BOLOGNA-INTER 1-3 BOLOGNA (4-3-1-2): Agliardi 5,5; Garics 5 Antonsson 5 Cherubin 6 Morleo 5; Taider 5 Pazienza 5 (30' st Krhin sv) Guarente 5,5 (37' st Kone sv); Diamanti 6; Gabbiadini 5,5 (30' st Paponi sv) Gilardino 6. A disposizione: Lombardi, Stojanovic, Sørensen, Carvalho, Abero, Motta, Pulzetti, Riverola, Pasquato. Allenatore: Pioli 5. Falli commessi: 18 INTER (3-5-2): Handanovic 7; Ranocchia 7 Samuel 7 Jesus Juan 6,5; Zanetti 7 Gargano 6,5 (43' Pereira sv) Mudingayi 6 Cambiasso 7,5 Nagatomo 6,5; Milito 7 (22' st Cassano 6,5) Palacio 7 (35' st Alvarez sv). A disposizione: Belec, Castellazzi, Silvestre, Jonathan, Guarin, Livaja. Allenatore: Stramaccioni 7. Falli commessi: 14 ARBITRO: De Marco di Chiavari 5 Arbitri di porta: Romeo, Irrati Guardalinee: Di Fiore, Giordano Quarto uomo: Barbirati MARCATORI: 27' pt Ranocchia (I), 8' st Milito (I), 13' st Cherubin (B), 19' st Cambiasso (I) ASSIST: Palacio, Guarente, Palacio ESPULSI: Pioli (B) e Baresi (I) per uscita dallarea tecnica AMMONITI: Mudingayi (I), Gargano (I), Jesus Juan (I), Morleo (B) per gioco falloso, Pazienza (B), Diamanti (B) per gioco non regolamentare NOTE: Spettatori paganti 11.366 per un incasso di 374.465 euro; abbonati 13.146 per una quota di 128.228 euro. Angoli: 6-2 per il Bologna. Minuti recuperati: 0 nel pt, 5 nel st.

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LA PARTITA Personalità: Inter sì, Bologna no

di Claudio Beneforti BOLOGNA - Da grande squadra, anche se contro un Bologna che ancora una volta ha evidenziato tutti i suoi limiti tecnici e anche di personalità, sì, lInter ha vinto da grande squadra. Soffrendo quando cera da soffrire, tirando fuori la sua qualità quando cera da tirare fuori la qualità e chiudendo con cinismo per due volte la partita dopo aver fatto credere al Bologna di poterla anche riagguantare. Un segnale dumiltà lo aveva dato allInter per primo proprio Stramaccioni, togliendo Cassano per impiegare un incontrista come Mudingayi (chiamato a rendere complicata la vita a Diamanti) davanti alla difesa, e cè da dire che lInter lo ha raccolto al volo fin dai primi minuti, quando il Bologna qualche ansia poi in Il gol interista dell1-0 di fondo gliela ha creata. A tratti è sembrata Ranocchia (ap) addirittura lInter che era di Mourinho, granitica, solida, spietata, addirittura insuperabile dietro e sempre pericolosa nelle ripartenze. Con questa vittoria, lottava su otto in trasferta tra campionato ed Europa e la settima vittoria di fila sempre tra campionato ed Europa, lInter ha inviato un messaggio chiaro e forte al campionato, facendo sapere a Juventus e Napoli che dovranno fare anche i conti con lei per lo scudetto. Sabato prossimo ci sarà da divertirsi, quando si giocherà Juventus-Inter.

POCA PERSONALITA- Cosa dire del Bologna? Ha messo insieme la terza sconfitta di fila, pesa da morire quella di domenica passata a Cagliari mentre ci stanno quella di Firenze e quella contro lInter, certo è che anche ieri ha dimostrato di nuovo quanto sia vulnerabile dietro e quanto sia poco costruttivo in mezzo al campo nella fase attiva, con la conseguenza che solo quando Diamanti fa il fenomeno anche Gilardino sa farsi valere. Va sottolineata unaltra cosa: il Bologna non ha ancora trovato la compattezza giusta nelle due fasi, se aggiungi davanti ti scopri dietro, di contro se aggiungi dietro fai fatica a essere pericoloso davanti, insomma, per raccontarla in una frase, non è ancora squadra. E vero che lanno passato Pioli trovò la quadratura del cerchio solo dopo la sosta di Natale, ma è altrettanto vero che questo Bologna andrà obbligatoriamente rafforzato a gennaio. Una considerazione con il senno del poi: per la prima volta Pioli ha confezionato un Bologna con tre uomini di attacco, Diamanti, Gilardino e Gabbiadini, e anche alla luce di come si è messo Stramaccioni forse lallenatore rossoblù non ha scelto la partita giusta per rivisitare il passato. Mercoledì il Bologna andrà a Torino (senza Diamanti squalificato) per affrontare la Juventus e gli servirà unimpresa per interrompere la serie negativa, poi domenica prossima riceverà lUdinese e quella sarà una partita che per la squadra di Pioli vale mezza vita.

CONTRO UN MURO - E pensare che i primi quindici minuti del Bologna contro lInter avevano fatto illudere Bologna. Con Mudingayi che non ce la faceva a tenere Diamanti, con Cambiasso e Gargano chiamati a lavorare sodo nella fase passiva e di conseguenza incapaci di costruire qualcosa di buono per Palacio e Milito, che spesso

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e volentieri dovevano rinculare a metà campo nella speranza di poter giocare un pallone. Passata la bufera, grazie anche alla forza e alla qualità dei propri difensori, lInter ha cominciato a far capire a quelli del Bologna quanto fosse pericolosa anche sulle palle inattive, perché già prima del gol Ranocchia aveva sfiorato il vantaggio. Va detto che sulla punizione di Cambiasso, Agliardi ha messo tre uomini in barriera, con la conseguenza che i difensori del Bologna sono andati a saltare in parità numerica. Come dire: luomo in più sarebbe stato meglio averlo sul salto e non in barriera. Il Bologna ci ha sempre creduto e sempre ci ha dato dentro, finendo per sbattere contro un muro e inevitabilmente per scoprirsi dietro. Come sul gol di Milito: lancio con le mani di Handanovic, fuga di Palacio e 2-0 firmato dal Principe. No, non si è arreso il Bologna, evidenziando quanto meno di avere un grande cuore, ma ancora una volta dopo aver consentito a Samuel, Ranocchia e Jesus Juan di fare un figurone ecco che ha di nuovo aperto una strada davanti a quelli dellInter, con Palacio che ha servito un pallone al bacio per Cambiasso e con Cambiasso che ha superato Agliardi con un tocco sotto. Applausi e fine dei giochi. Anche se il Bologna ha continuato ad attaccare e a concedere tanto allInter nelle ripartenze.

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di Edmondo

Pinna

Su Ranocchia era rigore Cambiasso, gol e dubbi ROMA - Non perfetta la partita di De Marco, ma vista la bufera... Comunque, non vede un rigore (Antonsson su Ranocchia), cè un (leggero) off side sul gol di Cambiasso.

PRIMO TEMPO - Regolare la rete di Ranocchia dello 0-1: al momento della punizione di Cambiasso, ci sono Morleo e Antonsson che lo tengono in gioco. Piuttosto, cè una trattenuta di Palacio su Morleo che, se vista, avrebbe potuto portare al fischio prima della battuta di testa di Ranocchia. Contatto sospetto Antonsson-Ranocchia in area: cè il tocco sulla gamba sinistra del nerazzurro, poteva starci il rigore (Sky).

SECONDO TEMPO - Protesta Gilardino, Juan Jesus lo affonda in area. Il problema, però, è che lattaccante rossoblù era partito in off side, segnalato dallassistente Giordano. Dubbi sul gol di Cambiasso: quando lo serve Palacio, forse è appena oltre Cherubin.

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DIAMANTI: LARBITRO MI HA PRESO IN GIRO «Ho visto cose brutte, non parlo: voglio giocare ancora»

di Furio Zara BOLOGNA - Vedere giocare il Bologna di questi tempi è come sedersi in divano e ascoltare alla radio i fuochi dartificio. Cè qualcosa che sfugge, in effetti. E cè qualcosa che sfugge anche nel sentire Alino Diamanti che serio spiega che « il Bologna ha schiacciato lInter per novanta minuti ». Novanta, addirittura. Ullallà. In una qualsiasi biblioteca ci sono interi scaffali su cui riposano poderosi tomi dove si spiega che il tempo è un concetto relativo, inafferrabile ed etereo. E comunque è la prima regola delle frottole: sparale grosse, che fa più effetto. Non ce ne voglia il buon Diamanti, ma forse è più sano per «Ingiusta la mia tutti saltare a piè pari la ammonizione. Poi sua curiosa analisi di De Marco mi ha Bologna-Inter e invece detto di essersi concentrarci sbagliato. Beffato» sullepisodio dellammonizione che lo costringerà (era in diffida) a saltare la sfida di mercoledì con la Juventus.

Lammoni- zione subita da Alino Diamanti, 29 anni, da De Marco: il fantasista si è lamentato sia per i colpi che per latteggiamento dellarbitro nelloccasione di una punizione (Getty Images)

GIALLO BEFFA - Dunque, succede questo. Calcio di punizione a metacampo per il Bologna. Sono momenti concitati, i rossoblù stanno cercando di rimontare lo svantaggio. Diamanti prende il pallone, lo piazza a terra e batte velocemente. Peccato che davanti a lui ci sia Palacio. A meno di un metro. Il regolamento prevede che scatti lammonizione. Per Palacio, che ostruisce la giocata, non certo per Diamanti. E invece larbitro De Marco stupisce tutti e alza il giallo di fronte ad uno sbalordito Diamanti. A cui, giustamente, cadono le braccia. Ma come? Ha ammonito me e non laltro? Ebbene sì. De Marco di Chiavari ha ammonito Diamanti e non laltro, così, con una scelta che ha lasciato di stucco tutti. A fine gara il trequartista del Bologna - interrogato sulla circostanza - sarà chiarissimo e definitivo. « Ho visto cose brutte in campo, cose che non posso dire perché ho ancora voglia di giocare a calcio. Larbitro mi ha ammonito ingiustamente. Le regole dicono che uno non può stare davanti alla palla. Io ho calciato veloce, De Marco ha ammonito me... Poi mi ha detto di aver sbagliato, ma tanto ti prendono per il cu.. (testuale, ndr) e non capiscono la gravità di queste cose ». Diamanti non le manda a dire. Di questo gliene va reso atto. « Essere corretti non paga. Certe volte bisognerebbe alzare la voce. Non abbiamo certo perso per colpa dellarbitro, ma sono queste piccole cose che poi condizionano la gara. Mi spiace molto, perché avrei voluto esserci mercoledì contro la Juve e invece lascerò soli i miei compagni... io che sono un combattente ». Avanti, larbitro sempre nel mirino. « Per non parlare del recupero: una lunga «Che rabbia, interruzione per quello che è successo a bordocampo, sei salterò la Juve per sotituzioni, Handanovic che ci metteva mezzora a rinviare.. questo cartellino. .». Sullargomento è intervenuto anche Stefano Pioli: « Il

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Qui essere corretti e non alzare la voce non paga»

cartellino di Diamanti? Io non avrei ammonito nessuno, il regolamento è chiaro e dice che il giocatore non può stare lì davanti ».

IL VERO DIAMANTI - Tornando alla partita di ieri, il rischio che si corre adesso è quello di parlare del « generoso Diamanti », come un tempo si parlava del « generoso Graziani » (il Ciccio grandissimo bomber con il Toro negli anni 70 e poi primo allenatore telecomandato della storia nel reality « Campioni-Il sogno »); dirottando così lanalisi delle sue prestazioni su un piano prettamente agonistico proprio per mascherare una verità sotto gli occhi di tutti: il Diamanti di queste settimane è un lontano parente - diciamo di terzo grado - del giocatore che lanno scorso aveva fatto delirare i rossoblù arrivando a conquistare meritatamente un posto in nazionale. Il furore agonistico è lo stesso, ed è la cifra stilistica di un giocatore che in campo si spende come pochi altri; ma questo furore rischia di essere fine a se stesso, cioè non è più supportato dalla giocata che fa la differenza. Ergo: il Diamanti di queste ultime uscite è tornato ad essere un giocatore normale, non più valore aggiunto, non più chiavetta di accensione del motore, non più funambolo in grado di estrarre dal cilindro un coniglio ogni volta diverso. « Noi vogliamo fare punti, non ci interessa essere bellini: Solo che adesso non ci riusciamo ». Eccola la verità. E quella di uno qualsiasi di noi che passa davanti ad uno specchio, vede riflesso il proprio profilo e non si piace. Così torna indietro, si aggiusta un po, fa unaltra faccia cercando la sua, ma non la trova. Lo specchio del Bologna è impietoso. E restituisce limmagine di una crisi. Niente di più, niente di meno. Niente di irreparabile, ma bisogna correre ai ripari.

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LA CURIOSITA Segna Cherubin, il tabellone del DallAra prima fa affondare poi fa pareggiare i rossoblù BOLOGNA - (f.z.) Visto che il Bologna da solo non era capace di raggiungere lInter, il tabellone elettronico del DallAra - come in un b-movie di fantascienza in onda al calar delle tenebre - è andato in tilt e ha cominciato a giocare una partita per conto suo. E così, dopo il gol del momentaneo gol dell1-2 di Cherubin, sul tabellone è comparso un fantasmagorico 3-3, DAL 2-1 VERO ALLO 0-3 E POI con doppiette di Cherubin e di Milito, roba che 3-3 VIRTUALE Tabellone neanche al Fantacalcio. Fischi, urla dalla curva. impazzito dopo il gol di Si sa, quando si vuole rimediare in fretta, si Cherubin (Schicchi) peggiora la situazione. Chissà chi cera, sul ponte di comando che aggiorna in diretta i risultati della serie A. Dieci secondi dopo infatti è comparso un clamoroso e inopportuno 0-3. Poi gli acidi sono finiti.

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PIOLI: EPPURE SONO OTTIMISTA «Il Bologna ha valori e lavora bene»

di Furio Zara BOLOGNA - Incassa la terza sconfitta consecutiva, subisce la seconda espulsione stagionale. E un Pioli che non sembra Pioli. Il Bologna, invece, sembra proprio il Bologna. E questo linghippo di una squadra che Pioli prova a modellare, ma la creta gli si squaglia tra le mani. Anche stavolta, come le altre volte. Come a Cagliari, sette giorni fa. Come a Firenze, prima della sosta. Eppure, in questa settimana tritatutto, con tre partite in sette giorni, non cè neppure il tempo di star lì a fare della filosofia. «Noi ce la faremo a Scattare avanti è lunico cogliere il nostro modo per non farsi obiettivo. Abbiamo sovrastare dalla realtà. subito gol quando « Io sono ottimista per lInter soffriva» due motivi - spiega Stefano Pioli alla fine del pomeriggio - Il primo motivo è perché, per il nostro campionato, abbiamo i valori per raggiungere lobiettivo. Il secondo motivo è perché stiamo lavorando bene, e presto la squadra raggiungerà quellequilibrio per fare punti ». Presto non è ora. E non è ieri. Presto è una speranza che vale come una prolunga: mercoledì sera il Bologna è impegnato allo Juventus Stadium, di fronte - va da se- cè la Juve capolista.

Ecco il gol di testa segnato da Nicolò Cherubin, 26 anni, una deviazione in area che ha riaperto la partita. Anche la sua prima rete in serie A (al Bologna contro il Catania) venne segnato di testa Cherubin è arrivato al Bologna nellestate del 2010. E nato a Vicenza, si è formato al Cittadella, In basso Stefano Pioli, 47 anni, tanta grinta sul campo (Getty e ansa)

CHE DISTRAZIONI - Soliti errori, soliti accordi stonati. Il Bologna perde dove il dente duole, lì in difesa. « Abbiamo sofferto i gol dellInter. Il nostro demerito è aver subito gol nei momenti in cui lInter stava soffrendo ». Pioli è laconico. « Sono preoccupato, ora dobbiamo muovere la classifica. Le situazioni che ci stanno penalizzando sono i gol presi ». Tre, come lanno scorso contro i nerazzurri. E come contro il Milan, a settembre. Tre gol che hanno evidenziato ancora una volta la fragilità di una difesa che non si fa mai mancare niente. « LInter è entrata in area quattro volte e ha fatto tre gol ». Pioli è sconsolato. I numeri sono impietosi. E vero, però, che il Bologna, in area, ci è entrato una volta sola, vedi il gol di Cherubin. Il resto è fuffa. « Alla mia squadra non posso rimproverare nè lapproccio e neppure lo spirito» . Vero, ma la classifica è una ferita aperta. « E una brutta classifica - ammette Pioli «Alla mia squadra brutta e deficitaria. Ci mancano i punti persi a Cagliari, a non posso dire Siena e in casa contro il Pescara. Sono quelle le partite che nulla Approccio e fanno parte del nostro campionato. Lo ripeto: stiamo

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spirito sono stati giusti. Ci mancano dei punti»

pagando a caro prezzo i nostri soliti errori ».

ASSENZE PESANTI - Considerazione: con tutto il rispetto che si deve a due bravi giocatori, non puoi sperare di cambiare la partita se nella ripresa entrano in campo Krhin e Paponi, uno fuori da sette mesi (si infortunò ad aprile) e laltro ripescato dallo scatolone degli oggetti dmenticati in panchina. Il problema è - al momento - la povertà di un organico che - tra squalifiche e infortuni - non è allaltezza della situazione. Portanova, Perez, Natali, Acquafresca, Gimenez, Curci: la lista degli indisponibili è lunga. Così Pioli. « E vero che abbiamo assenze importanti, sia per valore dei singoli che numericamente. Ma non è questo il problema. Il problema è che siamo in un momento delicato, del resto lo dicono le sei partite perse su nove disputate. Comunque difendo sia Krinh che Paponi e replico dicendo che a Roma - per esempio - abbiamo vinto la partita quando in campo sono entrati Pazienza e Pulzetti che - con tutto il rispetto - non sono Van Basten e Gullit ». Alla lista dei non utilizzabili va aggiunto Diamanti, che era diffidato e verrà squalificato, saltando così Juventus-Bologna di mercoledì. Pioli va oltre lassenza e considera il lato positivo della faccenda. «Sono contento che Diamanti possa giocare domenica contro lUdinese». Certo, la Juve fa un altro campionato, non è alla portata del Bologna; mentre lUdinese fa un campionato - che se non è lo stesso - almeno un po gli somiglia, domenica prossima vedremo quanto.

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Palacio, due assist e cè super Cambiasso Cherubin si salva di Claudio Beneforti BOLOGNA AGLIARDI 5,5 - Sul primo gol non convince, mettendo forse unuomo di troppo in barriera, non ha colpe sugli altri due. GARICS 5 - Soffre quando lo attaccano, è impalpabile quando attacca, manda fuori una buona occasione. ANTONSSON 5 - Ranocchia lo supera in elevazione sul gol, fa sempre fatica, anche se gli avversari si chiamano Milito e Palacio. CHERUBIN 6 - Se la cava da difensore, firma il gol che per qualche attimo riapre la partita. MORLEO 5 - Zanetti lo mette in crisi quando lo assalta, attacca senza determinare, va in tilt su Palacio sul gol di Milito. TAIDER 5 - Lavora, corre, rincorre, ma vive una domenica troppo difficile e (anora) troppo grande per lui su Cambiasso. PAZIENZA 5 - Ancora una volta combina poco o niente (30' st Krhin sv - Una nota confortante: torna dopo un crociato e questi venti minuti li gioca bene). GUARENTE 5,5 - Mette in mezzo il pallone del gol di Cherubin, fa quel che può (30' st Kone sv). DIAMANTI 6 - Quando inventa lui, il Bologna spera, quando si ferma lui il Bologna quasi scompare. Dovrà saltare la Juventus per squalifica. Sarà fondamentale tra sette giorni contro lUdinese. GABBIADINI 5,5 - Si fa vedere tanto, torna a dare una mano, ma stringi stringi non fa mai paura a quelli dellInter. GILARDINO 6 - Sgomita, lotta, fa salire la squadra, ma gli arrivano soprattutto palloni sporchi nella morsa comè, tra Samuel e Ranocchia. PIOLI (all) 5 - Impiega per la prima volta un attaccante in più al posto di un centrocampista, non viene premiato. Probabile che mercoledì a Torino contro la Juventus torni al passato INTER HANDANOVIC 7 - Entra sul gol di Milito rilanciando subito con le mani, si fa sorprendere sul gol di Cherubin. RANOCCHIA 7 - Firma il gol del vantaggio e anche nella sua area non sbaglia niente. SAMUEL 7 - Un autentico gigante, sia di testa che di piede le prende tutte lui. JESUS JUAN 6,5 - Si fa sempre valere e rispettare, deve solo disciplinarsi. Salterà la Sampdoria per squalifica. ZANETTI 7 - Una forza della natura, corre e rincorre senza sosta. GARGANO 6,5 - Non sempre si fa vedere, ma sempre si fa avvertire per la quantità che garantisce (43' Pereira sv). MUDINGAYI 6 - Se la vede con Diamanti, prima lo soffre e poi lo doma, anche se con fatica. CAMBIASSO 7,5 - Ora è qui, ora è là, è sempre costruttivo, e firma anche il gol che ammazza il Bologna. NAGATOMO 6,5 - Si salva nella fase passiva, è sempre pericoloso quando attacca. MILITO 7 - Quando ha il pallone tra i piedi, non glielo porti mai via. Segna il gol del 2-0. CASSANO (22' st) 6,5 - Entra con lo spirito giusto, si guadagna tanti falli. PALACIO 7 - Confeziona due assist, il primo per Milito, il secondo per Cambiasso, fa vedere tutta la sua qualità (35' st Alvarez sv). 80 of 258


STRAMACCIONI (all) 7 - A differenza di Pioli, toglie un attaccante per inserire un centrocampista e viene premiato.

Larbitro DE MARCO 5 - Commette pi첫 di un errore da biro rossa.

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E la terza sconfitta consecutiva. Mai il tecnico così male

BOLOGNA - Un, due tre.....Bologna. Stella di cartone, tre sconfitte consecutive come mai era successo nella gestione Pioli. Firenze, Cagliari e Inter rappresentano le tre tappe del calvario del tecnico rossoblù, spiazzato lui per primo da una classifica non preventivabile. Ad appesantire la situazione cè una squadra che, nelle 9 partite fin qui disputate, è riuscita a mantenere inviolata la propria porta soltanto in una gara, nel 4-0 casalingo contro il Catania. Il calendario non promette sorrisi gratuiti. Mercoledì cè la Juve a Torino, domenica prossima lUdinese al DallAra.

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Cherubin: Abbiamo lottato, ma non basta «I gol presi sono errori di attenzione che non possiamo permetterci» di Furio Zara BOLOGNA - Il Bologna ieri ha sbloccato lastinenza in zona gol che durava da due partite con un difensore (Cherubin), e in difesa si è riconfermato una promessa mantenuta per gli avversari: tre pappine, ottava partita (su nove) chiusa subendo almeno un gol, le consuete fragilità, i già noti black out. Non è colpa dellattacco se lattacco non segna più. Non è colpa della difesa se la difesa becca troppi gol. Di chi è la colpa? Evidentemente del Bologna, inteso come assemblato di reparti, cioè come squadra. In attacco ha debuttato da titolare Gabbiadini (« Si è mosso bene », il giudizio di Pioli), ma la nuova formula con due attaccanti e un trequartisti non ha prodotto alcunchè. La terza partita senza gol di Gilardino (non segna più dalla doppietta al Catania del 30 settembre) ha messo a nudo e sottolineato una volta di più i limiti di un reparto che vive - per ora - sui gol (5 su 10) del suo centravanti. Sulla «Guai a guardare difesa invece va adesso la ripetuto il solito classifica, non è discorso: ancora una questo il momento volta il Bologna si è di avere paura Ora fatto beffare su la Juve va situazione di calcio affrontata con lo piazzato (il vantaggio di spirito giusto» Ranocchia) e si è fatta trovare clamorosamente scoperta nelle due azioni con cui lInter ha blindato la partita, tanto che lo stesso Pioli - in conferenza stampa - si è rammaricato della poca furbizia dei suoi spiegando che « ...magari anche Morleo poteva fermare lavversario con un fallo. Il secondo gol dellInter infatti è nato da una situazione di palla inattiva a favore nostro, avevamo Cherubin che si era spinto in avanti e ci siamo fatti trovare impreparati dalla ripartenza nata dal rinvio di Handanovic ». E in tre mosse lInter ha dato scacco al Bologna. Tre passaggi per arrivare da unarea allaltra, mentre il Bologna osservava immobile, come in platea, prima che il film cominci. Come dire: continuiamo così, facciamoci del male.

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Jessica Rossi, medaglia doro e Martina Grimaldi, bronzo a Londra, ricevono lomaggio delle maglie rossoblù dal presidente Guaraldi. In alto a sinistra un duello aereo fra Gabbiadini e Ranocchia. In basso il dialogo teso fra De Marco e Diamanti, infine un intervento di Handanovic su Gilardino (Schicchi e Getty)

CHERUBIN - Nicolò Cherubin è al secondo gol in serie A. Laltro laveva segnato sempre con la maglia del Bologna. Era l8 gennaio di questanno, sempre al DallAra, quella volta lavversario era il Catania. Anche allora fu un colpo di testa, il cross fu di Diamanti. Cherubin, al di là del gol, ha sfoderato una discreta prestazione. Sta acquistando sicurezza in se stesso, è più maturo, si fida di più dei propri mezzi. Ogni tanto, ma questo capita a tutto il reparto del Bologna, si perde nelloscurità e si consegna ai famosi black out difensivi che anche Pioli ha sottolineato. « Abbiamo lottato, ma così non basta - spiega il difensore a fine gara - I gol presi? Sono errori di attenzione, sono cose che non ci possiamo permettere, possiamo fare di più. La classifica? Non la dobbiamo guardare. Non è questo il momento di avere paura. Pensiamo alla Juve, dobbiamo affrontarla con lo spirito giusto. Le prestazioni del Bologna sono buone, purtroppo ci mancano i risultati che ci farebbero fare il salto di qualità. Per quanto riguarda il mio gol...beh, era meglio vincere o comunque fare punti, non posso essere soddisfatto di un gol che non è servito a niente. Dobbiamo crescere in attenzione, rimboccarci le maniche e fare tutti qualcosa in più ».

NOVITA - Ieri hanno debuttato nella stagione 2012-13 anche Renè Krhin e Daniele Paponi. Lo sloveno era reduce da un brutto infortunio (rottura del crociato anteriore del ginocchio sinistro) rimediato il 1° aprile di questanno in Bologna-Palermo 1-3. Sette mesi a guardare gli altri giocare, ieri il primo assaggio della nuova vita. Limpatto è stato buono, Krhin si è sintonizzato subito sulle frequenze della partita e - nonostante il risultato fosse già scolpito - ha fatto vedere buone geometrie. Lo stesso approccio ha avuto Paponi, che si è piazzato in attacco, cercando di calamitare palloni vaganti per facilitare gli inserimenti di Gilardino. Paponi, va ricordato, era finito ai margini del gruppo, dopo aver rifiutato la cessione estiva sembrava un corpo estraneo. Invece ieri si è avuta la dimostrazione che Pioli unoccasione la dà a tutti. Oggi la ripresa alle 11 al centro tecnico « Niccolò Galli », domani la partenza per Torino, mercoledì alle 20.45 la sfida con la Juventus capolista. Diamanti è squalificato, salterà Juve-Bologna. Oggi è la giornata decisiva per capire se Perez è recuperabile o se invece è meglio giocarselo domenica prossima, contro lUdinese al DallAra. Vista lo spezzone di ieri, una chance se la gioca anche Krhin. Il centrocampo del Bologna ha bisogno di forze fresche, Krhin può rivelarsi una soluzione.

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L A S O C I E T A Guaraldi laconico: «Servono i gol» Dopo lespulsione e il bisticcio con Baresi si teme la squalifica di Pioli. Dopo Siena era stato graziato BOLOGNA - (fu.za.) Mutismo, forse rassegnazione. Tenendo fede alla tattica del silenzio - mossa che scatta casualmente solo quando il Bologna perde - due minuti oltre il fischio finale Albano Guaraldi infila mesto il corridoio che porta agli spogliatoi. Saluta i giornalisti che lo aspettano, rimpalla le domande che lo incalzano come il grande Chang da fondo campo ai tempi belli di Wimbledon il « buongiorno buongiorno buongiorno» del presidente suona come il « boeng boeng boeng» del cinese - e si ferma solo quando un tifoso lo blocca e gli fa: « Presidente, qui bisogna fare qualcosa ». Non è neppure una domanda, ma una verità in forma di preghiera. Albano Guaraldi si ferma e replica immediato: « Sì, i gol». Dunque: se vogliamo attenerci alle uniche dichiarazioni di giornata del presidente le ragioni della sconfitta di ieri contro lInter sono imputabili alla mancanza di gol. O forse esageriamo noi se la consideriamo unanalisi; si può invece pensare che si tratti semplicemente di una risposta a caldo. Visto che il presidente non ha voluto approfondire le sue argomentazioni, non lo sapremo mai. Resta il fatto di un presidente che evita il confronto dopo una sconfitta (farlo dopo una vittoria è facile come scivolare sugli scivoli dellAcquafan lanciando gridolini di gioia) e che giustifica la sconfitta contro lInter (la terza consecutiva, la sesta nelle nove partite fin qui giocate) solo con la mancanza di gol. Soluzione immediata e semplicistica, che sposta lobiettivo su un bersaglio sbagliato. I problemi del Bologna non sono solo questi. Ci sembra per esempio la pochezza di una squadra che - al netto di squalifiche e infortuni - non ha un organico allaltezza delle ambizioni. Conseguenza di un mercato che ha prodotto assai poco. Gennaio è dietro langolo, urgono interventi.

MAXI-EQUIVOCI E MINI-RISSE - Stefano Pioli è stato espulso anche per linvolontaria colpa di Beppe Baresi, ma soprattutto per lincapacità dellarbitro De Marco di gestire una situazione che in fondo non era complicata. « Io ho sbagliato perché sono uscito dallarea tecnica, ma lho fatto esclusivamente perché il gioco era fermo e perché vedere giocatori esperti che chiedono agli avversari di buttare fuori la palla mentre cè un compagno a terra non è giusto». Così Pioli, che riavvolge il film e ricorda quando si è avvicinato a Zanetti per bacchettarlo - sepure educatamente - mentre Palacio era a terra e il gioco era fermo. « Se Baresi non si inventa di venire nella nostra area tecnica per dare indicazioni a Mudingayi, larbitro non mi espelle: è questa la mia convinzione. E stato lintervento di Baresi a cambiare le carte in tavola...». E infatti: Beppe Baresi che invade larea tecnica del Bologna è da espellere, larbitro pesca nel mazzo e caccia anche Pioli. Subito dopo Baresi e Murelli vengono a contatto: come da ex giocatori, un paio di spinte, una parola di troppo. Intervengono altri dirigenti, due minuti di caos. Finisce tutto lì. Baresi e Murelli sono due persone perbene, a fine gara si chiariscono. Resta linvocazione di Pioli: « Non mi squalificate...». Chissà se il Giudice Sportivo lo ascolterà. Già dopo il rosso di Siena non era stato fermato. Viste le circostanze, la situazione può ripetersi.

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Omaggio a Haller, i figli: «Prima da Bulgarelli lo aveva chiesto papà» BOLOGNA - (infopress) «Gli eroi vivono in eterno nei nostri cuori, Ciao Helmut». Dieci giorni dopo i funerali dell'indimenticato e indimenticabile Haller, i tifosi del Bologna tributano così l'ultimo saluto al campione tedesco che trascinò i rossoblù alla conquista dell'ultimo scudetto, nel lontano 1964. Sul maxi schermo del Dall'Ara, prima del fischio d'inizio, scorrono le immagini e le giocate del 'Napoletano di Baviera' e in Curva Bulgarelli viene esposto lo striscione alla memoria dell'ex numero dieci, seguito dal La famiglia Haller e la famiglia successivo "Helmut Uber Alles". Ovvero, Helmut Bulgarelli rendono omaggio a sopra a tutti, o, se preferite, semplicemente Giacomino alla Certosa di Helmut il migliore. La sorte ha voluto che, la Bologna, di fronte allo Stadio prima gara casalinga del Bologna dopo la scomparsa di Haller fosse proprio con quell'Inter che contese il tricolore ai rossoblù nello spareggio del '64. E al Dall'Ara, per l'occasione, accorrono i figli di Haller per raccogliere idealmente l'abbraccio della città. Karin e Jurgen Haller, arrivano poco prima delle 14, dopo aver esaudito un desiderio a cui il padre aveva dovuto rinunciare. Una visita speciale. Alla tomba di Giacomo Bulgarelli: «Nostro padre ci chiese di accompagnarlo ai funerali di Giacomo, ma era già in carrozzina, non stava bene ed era impossibile venire in Italia allora», racconta Karin. Glielo hanno salutato loro. Prima di fare un tuffo nel passato, in quella Bologna nella quale vissero un'infanzia felice. «Siamo passati a rivedere il palazzo in cui vivevamo da piccoli, in Via Amendola 12, e abbiamo fatto un giro in centro: non me la ricordavo così bella Bologna, ci tornerò con i miei figli», spiega Jurgen, il figlio 51enne dell'ex campione rossoblù, oggi assicuratore e sul finire degli anni '80 discreto giocatore in Bundesliga, con il Bluweiss Berlino. Gli occhi sono lucidi e l'emozione è grande, per Karin e Jurgen, toccati nel profondo dalla sensibilità dei bolognesi: «In Germania non siamo così: dopo cinque anni che non giochi più, la gente si dimentica di te. Qui, invece, a distanza di 48 anni, abbiamo sentito un calore e un'affetto incredibili intorno alla figura di nostro padre. E' una cosa bellissima, vi ringraziamo, torneremo presto». Già Bologna non dimentica i suoi campioni. Neppure quelli recenti: prima del fischio d'inizio, è toccato alle medagliate bolognesi dell'ultima Olimpiade di Londra fare un giro di campo e raccogliere gli applausi dei bolognesi: Martina Grimaldi, bronzo nella 10 km di nuoto di fondo, e Jessica Rossi, oro nel tiro a volo, specialità fossa olimpica. E' stato un pomeriggio da ricordare per molti: non per il Bologna.

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LUNEDÌ 29 OTTOBRE 2012

E l’«ironia» di Zanetti costa un rosso a Pioli Il capitano applaude i rossoblù che non si fermano con Palacio a terra. Il tecnico lo insegue e viene espulso. Cacciato pure Baresi ANDREA TOSI BOLOGNA

Un accenno di rissa con due espulsi ha alimentato un momento di tensione nel secondo tempo tanto che anche il tabellone dello stadio è andato in tilt segnando un irreale 3-3 nel punteggio. E’ successo che Javier Zanetti abbia applaudito ironicamente la panchina del Bologna, colpevole secondo il capitano interista di non avere richiamato la palla fuori per consentire i soccorsi a Palacio finito a terra. Così Pioli ha quasi rincorso Zanetti uscendo dall’area della sua panchina. «Ho ricordato a Javier che le ultime indicazioni del settore arbitrale dicono che solo l’arbitro può decidere di fermare il gioco — argomenta l’allenatore della squadra rossoblù —. Poi anche Baresi è uscito dal suo box per parlare con Mudingayi, innescando l’espulsione di entrambi». Ci sono stati attimi di concitazione davanti alla panchina bolognese mentre l’assistente di Stramaccioni passava da quelle parti. Sarebbe volato qualche spintone tra Baresi e Murelli, assistente di Pioli, ma entrambi negano: «Solo uno

CONTRO L’ARBITRO

Diamanti urla «Preso per il c... da De Marco» BOLOGNA (a.to.) Alino Diamanti indossa un copricapo ma si vede che ha un diavolo per capello: è seccato per k.o. e direzione arbitrale. «Abbiamo dato il massimo ma non è bastato. Ci siamo battuti senza risparmiarci, schiacciando a lungo l’Inter, ci hanno punito con tre tiri in porta. E non vi dico dell’arbitro perché non voglio smettere di giocare. La mia ammonizione è scandalosa, mai vista una roba del genere. De Marco mi ha preso per il culo (testuale, ndr) e poi ha riconosciuto di avere sbagliato. Non voglio dire che abbiamo perso per colpa sua, sicuramente è colpa dei nostri errori». Il nervo scoperto è il giallo che gli costerà la Juve: «A Torino avrei voluto giocare per aiutare la squadra su un campo difficile. Purtroppo la classifica si è fatta brutta ma non sono preoccupato». Cherubin, autore del gol della bandiera: «In certi passaggi della partita caliamo di concentrazione». © RIPRODUZIONE RISERVATA

NUOVO PROGRAMMA

Su RaiSport 1 parte «90 minuti» Si chiama «90 minuti» e parte oggi alle 17 su Rai Sport 1. Il nuovo talk show, condotto da Enrico Varriale e Valeria Ciardiello, conterrà varie rubriche di approfondimento.

scambio di battute un po’ acceso, nulla di grave» minimizza Murelli. «Non ho detto nulla, quelli del Bologna si sono alterati perchè non dovevo passare davanti alla loro panchina» fa filtrare Beppe Baresi dall’ufficio stampa dell’Inter. Stramaccioni prende le difese del suo vice: «Beppe è una persona molto tranquilla. Ancora non ci ho parlato, gli chiederò la sua versione. Credo che abbia avuto solo uno scambio di opinioni con alcuni soggetti della

Al centro Giuseppe Baresi, 54 anni, allenatore in seconda dell’Inter SKY

panchina avversaria. Tutto qui».

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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laFotonotizia

Parola di capitano Da parte sua

Zanetti preferisce soffermarsi sulla partita: «Abbiamo sofferto all’inizio ma poi, alla distanza, siamo cresciuti prendendo in mano il gioco. Ora ci aspetta la sfida con la Sampdoria, dobbiamo pensare solo alla gara di mercoledì, dopo ci concentreremo sulla successiva, contro la Juve. La classifica? Ammetto di averci dato uno sbirciatina, se continueremo su questa strada lotteremo per qualcosa di importante». Andrea Ranocchia conferma col suo gol che le trasferte in Emilia-Romagna gli portano bene, visto che l’anno scorso segnò il gol della vittoria a Cesena: «Ci avevo provato pochi minuti prima, ma la palla era uscita di poco — dice il difensore —. Credevo fosse una maledizione, poi finalmente ho colpito giusto. Sono contento per questo risultato, su questo campo non era facile portare via i tre punti». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tabellone pazzo: prima 0-3, poi 3-3 Al gol dell’1-2 di Cherubin, il tabellone del Dall’Ara ha esposto uno 0-3. Poi addirittura il 3-3 SKY


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