ilcds-stadio_04.11.2012

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A Casteldebole in centinaia con la squadra di Claudio Beneforti BOLOGNA - Tutti per Stefano Pioli e per la squadra, tutti contro il presidente Albano Guaraldi. Gli oltre cinquecento tifosi (rappresentavano tutti i gruppi della curva Bulgarelli, ex Andrea Costa) che ieri prima dellallenamento di rifinitura si sono ritrovati a Casteldebole hanno fatto capire chiaramente da che parte stanno, anche se già nei giorni passati era diventato il segreto di Pulcinella la stima infinita della gente di Bologna nei confronti del tecnico rossoblù. Che per Bologna (appunto) non ha alcuna responsabilità per gli Circa seicento stenti con i quali tifosi attuamente sta allallenamento: convivendo la squadra applausi ai e che sempre per calciatori e a Pioli. Bologna per niente al Fischi, striscioni e mondo deve e può cori contro essere messo in Guaraldi. E oggi... discussione. Come era scritto in quello striscione che a un certo punto è comparso alla rete di recinzione che si affaccia sul campo numero uno del centro tecnico, « Pioli non si tocca». Pioli portato alle stelle, di contro Guaraldi attaccato con cori forti e offensivi, e addirittura accostato a Sacrati, e cioè al presidente che ha portato a fondo la Fortitudo. E questo ci sembra un po esagerato, perchè è vero che il Bologna ha fatto in estate un mercato troppo al risparmio (e nessuno più di Stadio lo ha sottolineato), è vero che Guaraldi non potrà assicurare un domani sereno al Bologna (e anche su questo punto Stadio è sempre stato critico e realista nei suoi confronti), ma è anche vero che anche grazie allo stesso Guaraldi il Bologna non è fallito dopo le vergogne firmate da Sergio Porcedda.

I tifosi invadono pacificamente la rotonda allingresso del Centro sportivo Niccolò Galli. In alto lo striscione appeso davanti la tribuna (Getty) I tifosi lungo la recinzione che divide il campo dalla tribuna: applausi e incoraggiamenti. Portanova ha poi invitato la squadra a salutare tutti

IL GRAZIE DEI GIOCATORI - Va detto subito che questi cinquecento tifosi hanno deciso di andare a Casteldebole prima di tutto per inviare un segnale di affetto nei confronti di Pioli e della squadra in vista di una partita estremamente importante come quella di oggi contro lUdinese, e per far sapere a tutti che Pioli ha la stessa considerazione di quando il Bologna vinceva, primo punto, e che il Bologna dovrà proseguire il suo cammino con lui in panchina, secondo punto. In pratica, la presenza di questi tifosi ha di fatto aperto le porte dellallenamento per tutta la durata della seduta (che doveva essere a porte rigorosamente chiuse). 86 of 204


Condita da cori continui nei confronti del tecnico, che ha ringraziato con la mano, e da canti di incitamento alla squadra, accompagnati da diversi fumogeni e anche da un paio di petardi. Non solo: sono arrivati anche cori personalizzati per Diamanti, per Gilardino, per Perez, per Agliardi e anche per Portanova, in borghese ai lati del campo. Ed è stato proprio Portanova a metà della seduta a esortare la squadra a ringraziare il pubblico che riempiva la tribunetta del centro: Pioli e tutti i giocatori sono andati vicino alla rete e hanno ricevuto un lungo applauso, ricambiato, e successivamente anche altri cori. E sarà così anche oggi allo stadio, perché Bologna ha capito che la partita contro lUdinese sarà una tappa molto importante della stagione. Presenti tutti i gruppi della curva e tante famiglie Il club ha consentito laccesso alla tribuna

TE NE VAI O NO - Guaraldi non era presente ieri a Casteldebole, ma la contestazione nei suoi confronti era nellaria e puntualmente cè stata. Il presidente del Bologna è ritenuto colpevole di aver smantellato la squadra della stagione passata senza ricostruita a dovere. Dopo i soliti vaffa, sono seguiti altri cori, « te ne vai o no», legati anche alla vicenda del nuovo centro sportivo a Granarolo, infine è arrivato quello più pesante, « Guaraldi come Sacrati». Ciò che è successo ieri probabilmente sarà riproposto oggi, sì, perché i tifosi non hanno escluso una nuova contestazione nei confronti di Guaraldi, ma eventualmente accadrà prima, nel corso dellintervallo e alla fine, perché durante la partita dalla curva arriveranno solo incitamenti. Intanto anche sul fronte Udinese cè stato un confronto con i suoi tifosi: dopo che mercoledì Di Natale aveva zittiti i sostenitori, non avendo gradito i cori contro i napoletani: « mi hanno sempre amato come un figlio, chiedo scusa a tutti e mi dispaice che qualcuno si sia sentito offeso».

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P R I M A V E R A Il Cesena rimonta e vince in casa rossoblù con Lolli e Gravina. Presente Sacchi Bologna-Cesena 2-3 BOLOGNA (4-3-2-1): Stojanovic, Palomeque, Lorenzini, Dall'Osso, Ferrari; Pescatore, Riverola, Ciarlariello (dal 32' st Coraini); Capello, Benatti (dal 25'st Pagni); Veratti. A disposizione; Malagoli, Minelli, Tonelli, Melli, Senese, Malo, Bergamini, Marchesi, Marchignoli, Scalini. Allenatore: Baldini. CESENA (4-3-3): Melgrati, Filippo Fabbri, Sanchez, Paolini, Lo Russo; Filippucci (dal 29'st Pironi), Yabrè, Sensi; Gravina, Matteo Fabbri (dal 19' st Cicarevic), Lolli. A disposizione: Quadrelli, Faccini, Arrigoni, Rizzitelli, Gaiani, Ballardini, Bertoni, Genuario. Allenatore: De Argila. Arbitro: Baldicchi di Città di Castello. Assistenti: Serpilli e Croce. Marcatori: al 4' Veratti (B), al 23'pt e 30'st Lolli (C), 26'pt Riverola (B), al 24'st Gravina (C). Note. Ammoniti: Pescatore (B), Filippo Fabbri (C), Sanchez (C), Lo Russo (C), Cicarevic (C), Veratti (B). Espulsi: nessuno. Spettatori 500 circa. BOLOGNA - (infopress) Il derby è bianconero. Ride il Cesena, che espugna in rimonta il Kennedy di San Lazzaro e riduce a due le lunghezze che la separano dalla zona playoff. Si morde le mani il Bologna, che nel finale reclama per un rigore non concesso a Capello. Più che con l'arbitro, però, la banda di mister Baldini se la deve prendere con sé stessa: due volte in vantaggio, si fa raggiungere e superare, sciupando un paio di occasioni per chiudere la gara e staccare le concorrenti in lotta playoff. In tribuna, a osservare il baby rossoblù Capello, c'è Arrigo Sacchi, coordinatore della nazionali giovanili italiane. La scena, però, inizialmente è di Riverola, nel bene e nel male: assist per Veratti (sesto gol in nove partite) al 4', palla persa che origina il pareggio cesenate di Lolli e gol, con destro al volo da fuori area, per il nuovo vantaggio rossoblù al 26'. Poi sale in cattedra il Cesena: Gravina trova il pari, Lolli completa l'opera. l GIRONE A - Cagliari-Siena 2-1; Fiorentina-Livorno 2-1; Genoa-Torino 1-2; Grosseto-Novara 3-5; Parma-Sampdoria 1-1; Pro Vercelli-Spezia 4-0. CLASSIFICA : Fiorentina 22; Novara 19; Genoa 17; Torino 16; Empoli, Pro Vercelli 15; Spezia 12; Juventus 11; Cagliari 10; Siena 9; Parma 7; Sampdoria 6; Livorno, Grosseto 5. MARCATORI : 7 gol: Chelo (Cagliari), Frugoli (Empoli), Said (Genoa). l GIRONE B - Bologna-Cesena 2-3; Brescia-Cittadella 1-0; Milan-Chievo 1-5; Modena-Padova 3-4; Varese-Sassuolo 2-3; Verona-Atalanta 0-1; oggi Udinese-Inter ( ore 11, diretta Sportitalia ). CLASSIFICA : Atalanta 24; Chievo 21; Inter 17; Bologna 16; Milan 15; Cesena 13; Sassuolo, Cittadella 12; Varese 10; Padova 9; Brescia 8; Udinese 7; Modena 6; Verona 4. MARCATORI : 7 gol Gomez (Sassuolo). l GIRONE C - Ascoli-Lazio 2-0; Crotone-Bari 1-1; Lanciano-Catania 0-2; Napoli-Reggina 2-2; Palermo-Pescara 6-2; Roma-Ternana 3-0; Vicenza-Juve Stabia 1-0. CLASSIFICA : Napoli 19; Palermo 18; Lazio, Roma 17; Juve Stabia, Ascoli 14; Catania, Reggina 13; Pescara 10; Vicenza 9; Crotone e Bari 7; Lanciano 4; Ternana 3. MARCATORI : 10 gol Insigne (Napoli).

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L A S C O S S A Pioli: «Vinciamo e saremo al livello dello scorso anno» BOLOGNA - Diciamo subito che Stefano Pioli non rischia la panchina, lo stesso Albano Guaraldi capisce che prima di esonerare il suo tecnico paradossalmente dovrebbe esonerarsi, considerata la squadra che gli ha consegnato in estate. «Cè grande sintonia tra noi, parliamo tutti i giorni e tutti i giorni stiamo lavorando per aiutare il Bologna ad uscire dal tunnel». Pioli sa di avere lappoggio totale della società, e se qualcuno gli dice che nessuno qua a Bologna lo mette in discussione ecco che mette in piazza quello che ha dentro. « In discussione mi ci metto sempre da solo, posso assicurarvi di «Abbiamo una non essere grandissima preoccupato ma solo tifoseria, la gente tanto determinato. sta capendo i Pensatela come volete, nostri sforzi. Con ma io sono ancora Stefano Pioli, 47 anni questa unità sarà convinto che questo più facile toglierci Bologna abbia dei dai guai» valori e possa fare un buon campionato». Fa di tutto per sembrare sereno, forse non lo è fino in fondo, ma di sicuro ha dentro la voglia di svoltare, di cancellare quello che è stato fin qua e di cominciare una nuova vita. « Penso solo a lavorare, quando cera da prendere complimenti li prendevo, ora che cè da prendere le critiche le prendo, come è giusto che sia». Certo, il fatto che la gente di Bologna sia tutta per lui e per la squadra per certi versi lo rasserena, anche se poi solo una bella vittoria contro lUdinese potrebbe restituirgli il sorriso. « I tifosi vanno ringraziati per quello che ci stanno dando, sarebbe stato bellissimo regalare un pareggio a quei 700 presenti a Torino, da soli comerano in uno stadio ostile. Abbiamo una grandissima tifoseria, la gente sta capendo gli sforzi della squadra e con questa unità di intenti sarà più facile toglierci dai guai».

UN CHIODO FISSO - Quando sei solo allundicesima giornata non puoi parlare di partita della vita, ma è evidente che questo Bologna-Udinese conta tanto sia per la squadra che per la società. « Sicuramente è importante, vogliamo fortissimamente, dobbiamo interrompere questa striscia negativa, ora come ora abbiamo un chiodo fisso nella testa, quello di fare risultato contro lUdinese. Alle spalle abbiamo 4 sconfitte di fila, è vero, ma è altrettanto vero che nonostante queste sconfitte il Bologna ha evidenziato valori, carattere, spirito. Guardate, alla mia squadra ho fatto due domande in questi giorni. Cosa dobbiamo eliminare e cosa dobbiamo mantenere. Ebbene, per quanto riguarda il primo punto è «Nel campionato fondamentale trovare più continuità nella prestazione e avere passato arrivammo più lucidità e rabbia in certe situazioni. Poi, per il secondo alla sosta a quota punto, dobbiamo mantenere quei valori che ci hanno 16 ma alla consentito di giocarcela anche a Torino contro la Juventus, dodicesima dove a pochi attimi dalla fine stavamo pareggiando». Ha giornata avevamo unaltra puntualizzazione da fare: « Vi ricordo che nelle ultime 89 of 204


10 punti in classifica»

4 partite abbiamo affrontato le tre squadre più forti del campionato, e cioè Juventus, Inter e Fiorentina, senza dimenticare il Cagliari, che sta attraversando un grande

periodo».

GILA DEVE FARCELA - Se Pioli sta facendo i conti senza loste? Figuratevi, Pioli stima da matti Francesco Guidolin, « è una persona seria e uno tra i migliori allenatori», e invita tutti a diffidare dellUdinese, «come tutte le squadre di Guidolin anche lUdinese è estremamente pratica e concreta, se quando laffronti non sei lucido rischi losso del collo, perché ti riparte in continuazione e ti riparte sempre creandoti affanni», ma questo è un momento che devi essere più forte di tutto e di tutti, lo sa bene anche Pioli. « Sì, cascasse il mondo dobbiamo fare risultato, ma ora ascoltatemi bene: nel campionato passato arrivammo alla sosta a quota 16 e alla dodicesima giornata avevamo 10 punti in classifica». Come dire: se il Bologna batterà lUdinese, avrà gli stessi punti dellanno scorso e allora non è il caso di costruire processi e di far convivere la squadra con dosi massicce di pressioni e tensioni. Ultimo punto sul quale tiene a battere Pioli: è vero che dovranno essere gli attaccanti a fare la differenza ma è anche vero che gli attaccanti dovranno essere supportati per tutta la partita. « Dovremo essere bravi a sostenerli, e se ci riusciremo gli attaccanti potranno darci finalizzazioni importanti. Se Gilardino potrà reggere le tre partite di fila? Dovrà reggerle. Gila sta bene e sta lavorando bene, vedrete che ce la farà».

c.ben.

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IERI

IN

SCENA

LA

PASSIONE

NON

LA

FURIA

diBRUNO BARTOLOZZI

Una religione senza chiesa finisce in stravaganza. La religione rossoblù ieri ha confermato, con i 500 e passa tifosi a Casteldebole, di essere verbo per un popolo, cioè chiesa. Poi, come accade in ogni confessione, il momento storico colora di contenuti accessori una liturgia che conta fino ad un certo punto. Capita quindi che la liturgia sia fatta di invocazioni che possono risultare anche indigeste. Ma la società rossoblù e lo stesso Guaraldi dovrebbero riflettere, al di là degli slogan sgradevoli e in molti casi eccessivi (ma è la libertà, bellezza, si diceva una volta). Proviamo perciò a dare elementi che aiutino questa riflessione. Primo: il Bologna non ha interrotto il feeling passionale con la sua gente. Secondo: questa passione è ben radicata nella civiltà, direi anzi, nella civicità, di un popolo, quello bolognese che capisce il valore della comunità. Terzo: questo valore di comunità permette di trasformare rabbia e delusione in una spinta positiva che, speriamo, trasferirà volontà, anima e rabbia anche agli uomini che in campo oggi sfideranno lUdinese. Chiunque dovrebbe essere contento di avere una tifoseria così, dopo quattro sconfitte consecutive, dopo il risveglio, allultimo posto di fatto di una squadra che lo scorso anno aveva fatto 51 punti. Se si passa sopra qualche parola grossa e si trasforma lassemblea di ieri in un grande valore, tutti, ne gioveranno. Società e presidente in primis.

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BOLOGNA tre in avanti e tre in difesa di Claudio Beneforti BOLOGNA - Più a tre che a quattro, il che significhebbe Bologna modellato sul 3-4-1-2, ma come era facile aspettarsi Stefano Pioli si è ben guardato dal mettere in piazza quello che ha in testa per quanto riguarda la squadra che affronterà lUdinese. « Non mi strapperete neanche una virgola, vi dico solo che Curci e Perez sono tra i convocati». Fine dei giochi? Sì, fine dei giochi. « La formazione la dirò domattina (stamani, ndr) alle 11 ai miei giocatori, sì, io ho già deciso chi saranno gli undici che andranno in campo». E inutile insistere, Pioli non si fa sfuggire neanche un sussurro su questo argomento. «Posso solo dirvi che andrà in campo la squadra migliore per opporsi allUdinese. Se ci metteremo a quattro o a tre dietro? Allora non avete capito... lo saprete solo prima della partita». Se può avere un senso la Una fase dellallena mento di Scontato il tridente sua frase sempre ieri con Gilardino impegnato in dattacco con relativa alla difesa, « un esercizio aereo. Il Gila-Diamanti-Gabbiadini anche se sono rimasti cannoniere del Bologna non Meno ovvia la tre solo difensori segna da quattro giornate, soluzione per il centrali, la difesa a tre lultima volta con il Catania reparto arretrato, la non è da escludere» ? (Getty) scelta a quattro Sì, perché a meno di non pare prevalere ripensamenti nellultima notte Pioli sembra orientato a riproporre la soluzione tattica di Torino per quanto riguarda la difesa, anche perché questa disposizione gli consente di giocare con due mediani in mezzo, ricordando come in estate il Bologna era stato costruito proprio per giocare con la difesa a tre, con quattro centrocampisti e con Diamanti alle spalle delle due punte. In caso di difesa a tre da chi sarebbe composta la linea? Sicuramente da Antonsson e Cherubin, mentre come centrale di destra si contenderanno il posto Sørensen e Garics. Con il danese dietro il Bologna avrebbe più centimetri (che servirebbero contro uno come Ranègie), con laustriaco avrebbe più esperienza e più rapidità. Che altrettanto servirebbero, vista la poca personalità della difesa.

PEREZ DALLINIZIO - Sembrano sicuri i tre davanti, e cioè Diamanti, Gilardino e Gabbiadini, che dovranno essere supportati da centrocampisti e difensori, certo, ma che dovranno anche incidere e determinare più di quanto hanno fatto nelle ultime partite, mentre per quanto riguarda il centrocampo resta da capire chi sarà lesterno destro e chi saranno i due centrali (come esterno sinistro giocherà Morleo, che si è messo alle spalle le fatiche di Torino contro la Juventus). Per il ruolo di esterno destro Pioli può percorrere tre strade, la prima porta a Garics, la seconda porta a Motta e la terza porta a Pulzetti. Tra questi tre giocatori, il tecnico rossoblù impiegherà quello che gli sembra più adatto a opporsi ad Armero. Passiamo ai centrali: anche se ieri Pioli non lo ha ammesso, Perez dovrebbe giocare dal primo minuto e andrà avanti fino a 97 of 204


quando avrà benzina, e accanto a lui dovrebbe essere utilizzato Taider, che sembra in vantaggio sia su Pazienza che su Guarente. Una curiosità che riguarda Diamanti: sotto la maglia rossoblù ne avrà una di colore arancione con la scritta Ciao Lorenzo, il bimbo scomparso in tenera età che il Bologna ha ricordato la stagione scorsa con una partita amichevole a Fusignano.

OPERATO CARVALHO - Intanto ieri mattina il professor Claudio Marchetti, primario di chirurgia maxillo facciale del SantOrsola, ha operato alla mandibola Roger de Carvalho, che se lera fratturata in uno scontro di gioco con Krhin. Come ha spiegato ieri pomeriggio il dottor Gianni Nanni, Carvalho dovrà restare in ospedale per 3, 4 giorni, e sempre per 3, 4 giorni sarà nutrito solo con roba liquida attraverso una cannuccia. Per quanto riguarda il lavoro, tra circa tre settimane il difensore brasiliano potrà ricominciare a correre, mentre potrà giocare le partitelle solo tra un mese e mezzo. E magari con una maschera protettiva. Chiudiamo con una notizia: prima di Bologna-Udinese sarà festeggiato il pugile bolognese e grande tifoso del Bologna Simone Rotolo, nuovo campione italiano dei pesi medi, che venerdì sera si è presentato sul ring del Madison di Piazza Azzarita con la maglia rossoblù.

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NESSUNA ALTERNATIVA ALLA VITTORIA OPPURE S O N O G U A I di Gianfranco Civolani

Coro unanime a Bologna per la squadra rossoblù: battere lUdinese come risultato assolutamente imprescindibile. Ma ragioniamoci. I friulani hanno 6 punti in più, una formazione migliore di quella di casa, gioca in Europa e certamente concluderà il campionato davanti al Bologna con qualche punto di vantaggio. Allora? Ecco il problema: lundici rossoblù, che solo una volta nella storia ha fatto meno punti nelle prime dieci gare (fu la formazione di Pesaola, poi salvo nella stagione 1977-78), ha le potenzialità per mettere sotto in questo preciso momento una squadra un pò più forte? Facile rispondere no. Ma non è detto. Intanto, allUdinese mancherà il suo satanasso (Di Natale) e il Bologna con Perez recupera un pò di equilibri e di sana «garra» (leggi grinta e spinta, detto in salsa urugaya). E, poi, è mai possibile che tre attaccanti o quasi come Gilardino, Gabbiadini e Diamanti non riescano a partorire qualcosa di veramente importante e graziante? E, comunque, a centrocampo occorrerà tenere le posizioni per proteggere una difesa troppo ballerina e superficiale. Una difesa che ricordiamolo - in nove gare su dieci ha preso gol e quattro volte, addirittura, ha - come dire - beccato la doppia e la tripla. Ma cè un discorso più globale da fare ed è questo: Udinese-Torino-Palermo-Atalanta-Sampdoria in sequenza sono gare nelle quali, non cè dubbio, occrre fare punti pesanti. Perchè, ormai, con i pareggini-pareggioni-pareggiacci non si può più fare molta strada. E, ora, due doverosi discorsi sul mercato di gennaio. Il primo: se tutti dicono che occorrono tre o quattro giocatori, significa che fra luglio e agosto non si è fatto quello che si doveva. Il secondo: Guaraldi e Zanzi hanno il dovere di dire chiaro e tondo se ci sono i denari per dare a Pioli quel che serve. Perchè essere poveri in canna non è poi un peccato. Ma illudere e poi deludere, lo è. Infine, una triste notizia: è morto Giuseppe Baiocchi, ala del Bologna nellimmediato Dopo Guerra. Fu in rossoblù per 6 anni, giocando 67 partite con 7 gol. Era unala velocissima e fu titolare nel buon Bologna (ottavo posto finale) della stagione 1947-48. Aveva 89 anni. Ed era un toscano che viveva a Bologna da sempre.

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LA GAZZETTA SPORTIVA

DOMENICA 4 NOVEMBRE 2012

SERIE A

Qui la panchina scotta 4 Missione Ferrara: Pioli, vietato fallire riprendersi la Samp 9 contro l’Udinese Ma l’Atalanta ha fame E DI NATALE FA PACE CON I TIFOSI BIANCONERI

I NUMERI

Il tecnico, sostenuto dai tifosi: «Non sono in bilico» Allo stadio prevista una pañolada contro gli arbitri

le partite consecutive con almeno una rete al passivo per la Samp che solo all’esordio con il Milan non aveva subito gol (1-0). Da allora 14 reti incassate

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Perché vedere

SAMPDORIA-ATALANTA La Samp deve ritrovarsi dopo le 5 sconfitte consecutive. L’Atalanta, invece, vuole confermarsi dopo i 7 punti nelle ultime 3 partite. Ferraris, ore 15

FILIPPO GRIMALDI GUIDO MACONI

Basta capirsi, nella vita, e sapere cosa uno dovrà fare da grande. Perché cinque k.o. consecutivi sono troppi e pesanti, anche se Ciro Ferrara lo ribadisce per l’ennesima volta: «Questa squadra arriva dal sesto posto nel campionato di Serie B dell’anno scorso. Sono stati riconfermati gran parte di quei giocatori, e ne sono stati aggiunti nuovi. In ogni caso la mission della società è quella di valorizzare i giovani. L’obiettivo è rimanere in A, non entrare in Champions». Io non rischio Perché è inutile «fare la bocca bella per lanciare i giovani e poi, se non arrivano i risultati, giù botte. Io non mi sento in discussione». Questa è la Samp di oggi, obbligata a fare punti con l’Atalanta. La lite con un tifoso di venerdì per il tecnico è già archiviata: «Gli ho persino stretto la mano, dovevo forse invitarlo a cena?». La maggioranza della gente si è mostrata

Lo striscione di incoraggiamento dei tifosi della Sampdoria a Bogliasco PEGASO Ciro Ferrara, 45 anni, tecnico della Samp PEGASO

solidale con il tecnico. Ieri mattina gli ultrà si sono presentati al campo con striscioni e fumogeni per incitare Maxi Lopez e compagni sotto gli occhi del vicepresidente vicario Edoardo Garrone («sono il nostro valore aggiunto»). Meglio i giovani E proprio Garro-

ne oggi, dopo la lettera alla Gazzetta in cui lanciava l’allarme per un calcio che sta minando la passione di chi gli vuole bene, oggi assisterà a Bogliasco alla partita Samp-Siena degli Allievi Nazionali, disertando il Ferraris. Dove, comunque, prima del fischio d’inizio ci sarà l’annunciata pañolada dei tifosi in segno di protesta contro le numerose espulsioni e decisioni arbitrali che hanno messo in difficoltà la Sampdoria nelle ultime gare. Qui Bergamo L’Atalanta secon-

do Stefano Colantuono si trova di fronte a un vero e proprio esame di maturità dopo la vittoria sul Napoli e un filotto di sette punti nelle ultime tre partite. «La nostra crescita passa da gare come questa — ha detto — perciò non possiamo sbagliarla, se vogliamo fare un salto di qualità. Non voglio cali di concentrazione». Colantuono vuole vedere la ferocia delle grandi «perché il loro segreto è giocare ogni volta come se fosse la partita della vita e dobbiamo farlo anche noi». Inoltre ci sarà un clima particolare, con l’annunciata protesta dei tifosi contro i torti arbitrali. «Io rispetto sempre gli sfoghi degli altri. Se la Samp e il suo presidente Garrone hanno esternato in questo modo, avranno i loro motivi. Io mi auguro solo che questo non si rovesci contro di noi».

Perché vedere

PESCARA-PARMA Ultima chiamata per Stroppa, tecnico esordiente in Serie A. Ma di fronte ha il Parma, una delle squadre più in forma del momento Adriatico, ore 12.30

Giovanni Stroppa, 44 anni IPP

ORLANDO D’ANGELO SANDRO PIOVANI

Vincere, o dirsi addio. Nell’anticipo dell’ora di pranzo, Giovanni Stroppa e il Pescara si trovano davanti al primo bivio della stagione. Il tecnico deve vincere e convincere contro il Parma dell’amico Donadoni (tre stagioni insieme nel Milan), secondo l’ultimatum del presidente Sebastiani. Non è solo questione di punti: bisogna dimostrare di essere squadra. Se la mission non dovesse riuscire a Stroppa, è pronto Pasquale Marino, che ha già detto sì al club, ma alle sue condizioni: contratto fino a giugno 2014, diviso in 350mila euro per terminare la stagione annuale (con premio salvezza), 400mila per la prossima. Alternative restano Marco Giampaolo e Cristiano Bergodi. «Lo vedo scritto su tutti i muri», scherza Stroppa. «E’ una vigilia particolare, una situazione paradossa-

Stefano Pioli, 47 anni, tecnico del Bologna DAPRESS

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IL BIANCAZZURRO SFIDA L’EX COMPAGNO DONADONI: SE NON VINCE E’ PRONTO MARINO

Il destino di Stroppa lo decide... un amico

le sconfitte consecutive per il Bologna che ha raccolto punti per l’ultima volta il 30 settembre scorso, 4-0 sul Catania. Il record negativo in casa emiliana è di 5 k.o. consecutivi

le e mai vissuta prima: dover preparare una partita sapendo che da questa dipende il mio futuro. Ma darò il massimo senza farmi condizionare. L’ho sempre fatto e lo farò fino all’ultimo momento. Sono consapevole della situazione». Qui Parma A Pescara si vedrà un

Parma «leggero». In avanti mancheranno Amauri (non ha recuperato dalla ferita al labbro superiore) e Belfodil (squalificato). Probabile si rivedano Pabon e Biabiany: era già accaduto al debutto con la Juve (2-0). Ma da allora il Parma è cambiato, soprattutto per gioco e personalità. «Anche se non ci sarà un attaccante di peso, chi giocherà dovrà sfruttare al meglio le proprie qualità» ha spiegato Donadoni. Il rischio è che, dopo tre vittorie di fila, la squadra si senta appagata: «Dobbiamo essere bravi a estraniarci da tutto». Donadoni non vuole distrazioni e allontana anche il discorso Europa. «Nell’immediato per noi c’è il Pescara. Poi vedremo». A mezzogiorno è stato operato al ginocchio Galloppa, infortunato al legamento crociato anteriore lo scorso 21 ottobre. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I tifosi del Bologna ieri a Casteldebole: il loro sostegno a Pioli SCHICCHI

Perché vedere

BOLOGNA-UDINESE Pioli deve salvare la sua panchina e interrompere la serie di 4 k.o. di fila. C’è attesa per Di Natale, dopo le polemiche con i tifosi. Dall’Ara, ore 15

FRANCESCO VELLUZZI NICOLA ZANARINI

Interrompere l’emorragia di punti e la striscia di 4 sconfitte. Questo l’imperativo categorico di Stefano Pioli, che vuole rinsaldare la sua panchina con una grande prova contro l’Udinese dell’ex Guidolin. «Lo conosco da una decina d’anni, da quando lui guidava il Bologna ed io ero nel settore giovanile. E’ uno dei migliori tecnici italiani e ha a disposizione una squadra importante, ma dobbiamo pensare solo a noi stessi per superare al più presto questo momento». Il Bologna recupera Perez a centrocampo: «Ho sempre ritenuto Diego un punto fermo - dice Pioli - e purtroppo si è infortunato proprio quando stava entrando in forma; dovrà aiutarci a confermare quello spirito che abbiamo dimostrato pur perdendo con Inter e Juve». Oltre a Perez torna anche Diamanti. Gilardino non segna dal 30 settembre e l’intero at-

tacco è a secco da quel 4-0 rifilato al Catania nell’unica gara senza reti subite. Sørensen sarà confermato al centro di una difesa a 3 che finora non ha garantito neppure un punto in 6 gare. Dopo le nuove incertezze, Agliardi torna in ballottaggio con Curci; a destra Garics è favorito su Motta. Per dimostrare il loro sostegno alla squadra ieri 500 tifosi hanno assediato pacificamente Casteldebole costringendo Pioli ad aprire le porte della rifinitura. Cori e striscioni di contestazione sono stati riservati al presidente Guaraldi. Intanto Carvalho è stato operato alla mandibola, tornerà in campo a metà dicembre. Qui Udinese Guidolin, che elogia Diamanti («lo chiesi dopo la partenza di Sanchez»), predica la solita attenzione. Ma è Totò Di Natale, ancora in dubbio, a fare notizia. Il capitano non ha gradito il suo forte accostamento al Napoli e ha voluto ribadire il suo amore per l’Udinese: «Il gesto di mercoledì è stato un qualcosa di istintivo, fatto a caldo. Mi dispiace se qualcuno si è offeso, chiedo scusa a tutti i tifosi friulani e alla nostra splendida curva. Devo tutto a questa società e a questa terra che mi ha amato come un figlio. Io amo questa maglia e ora archiviamo questo capitolo. Penso solo ad aiutare l’Udinese ad arrivare più in alto possibile». © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ALLENATORE DEL SIENA RISCHIA: IN BALLO BERETTA. IL GENOANO A SECCO DI PUNTI

Tra Cosmi e Delneri vittoria cercasi Perché vedere

SIENA-GENOA Partita senza appello, per nessuno. Cosmi si gioca il posto in bianconero, Delneri non ha ancora fatto punti sulla panchina rossoblù. Franchi, ore 15

Si volta pagina. Ritiro, scuse alla città e ai tifosi dopo il brutto k.o. di Cagliari, ma adesso al suo Siena Serse Cosmi chiede una reazione sul campo, anche per salvare la panchina. Dopo un punto in cinque gare, infatti, è sulla graticola: il diesse Antonelli smentisce, ma il Siena starebbe già pensando, in caso di insuccesso oggi con il Genoa, ai due ex Mario Beretta e Giuseppe Papadopulo. La riscossa «Io a rischio? Sa-

Serse Cosmi, 54 anni GAETANO

rebbe ipocrita dire che "siamo tutti in discussione" o "siamo vittime dei risultati". In discussione c’è sempre e solo l’allenatore, come è normale che sia. Dopo Cagliari, la nostra dovrà essere soprattutto una reazione caratteriale. Mercoledì non siamo scesi in campo». Il Siena dovrà rinunciare a tanti uomini (fuori Rosina, D’Agostino, Martinez e Rodriguez, oltre agli squalifi-

cati Neto e Felipe): Cosmi ha provato in settimana anche la difesa a quattro, ma dovrebbe confermare il 3-4-2-1. «Dobbiamo puntare anche sull’orgoglio di chi ha giocato meno fin qui. Ci serve un risultato importante». Punti cercansi La scossa geno-

ana arriva da Delneri, ancora a secco di punti dopo le gare con Milan e Fiorentina: «La squadra ha dato il massimo in queste due partite, e adesso dovremo avere le stesse motivazioni a Siena». Un Grifone che vuole ripartire, in campo e fuori, dopo che il presidente Preziosi ha fatto piazza pulita anche fra i dirigenti, cancellando Capozucca. Delneri non ha fatto mistero del fatto che «le assenze pesano, eccome, sul rendimento della squadra, ma vale molto il recupero di Jankovic». Per Delneri, il Genoa deve crederci, e pazienza se l’assenza di Borriello rimane pesante: «Siamo tanti numeri zero, ma tutti insieme possiamo diventare un dieci». f.g.-a.l. © RIPRODUZIONE RISERVATA


IL BOLOGNINO

Bologna.it

Parma.it

B

Allarme smog tornano i blocchi del traffico del giovedì

ologna è il capoluogo italiano con il più alto numero di segnalazioni fatte all'Agenzia delle Entrate e ha ricevuto dal Viminale un cospicuo premio per la lotta all'evasione: 362 mila euro con fattura o 300 mila in nero. (federico taddia)

Oggetti bellici in piazza per la festa delle forze armate guarda le foto sul sito

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BOLOGNA

DOMENICA 4 NOVEMBRE 2012

bologna.repubblica.it

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M5S, i circoli chiedono le dimissioni della Salsi Battaglia in via Aldo Moro sui fondi dei grillini

Favia sfida Bugani “Vinse le primarie per una decina di voti” GIUSBERTI A PAGINA III

Massimo Bugani e Giovanni Favia prima dei loro dissidi

«DIMISSIONI di Federica Salsi». I meet up bolognesi “processano” la consigliera comunale bolognese colpevole di aver partecipato a Ballaròe per questo bocciata da Beppe Grillo («La tv è il vostro punto G»). La richiesta di dimissioni arriva da Cristiano Roncuzzi ed è rilanciata dal gruppo di militanti più vicini al fedelissimo di Grillo Massimo Bugani, tra i quali Nik il Nero, alias Nicola Virzì. Intanto scoppia anche la polemica sulla gestione dei soldi pubblici in Regione. BIGNAMI E PERSICHELLA A PAGINA II

Il sistema regionale costretto a fare i conti con la riduzione dei fondi. Nascono i centri sanitari al posto delle piccole strutture

Sanità, tagliati trenta ospedali A casa cento primari, meno soldi alle cliniche private IN ATTESA della bozza del governo sulla spending review, la Regione si prepara a fronteggiare i tagli. Pronto un piano per la trasformazione dei piccoli ospedali in centri sanitari, cento primari non saranno sostituiti. Monitoraggio sui posti letto in eccesso nelle grandi strutture. Sforbiciata ai 250 milioni di euro spesi ogni anno per le cliniche private. DI RAIMONDO A PAGINA V

Ore 15, l’Udinese al Dall’Ara. A Casteldebole contestato Guaraldi

Pioli si gioca tutto contro Guidolin: i tifosi stanno con lui

Il presidente dell’Agenzia sanitaria “Decisivo aumentare l’efficienza”

Intervista a Bissoni “Sacrifici pesanti a rischio il diritto alle cure per tutti” A PAGINA V

SERVIZI A PAGINA IX

Uno degli striscioni appesi al campo di allenamento: ieri c’erano cinquecento tifosi

L’intervento

La presunta purezza andata in frantumi BRUNO SIMILI

B

ASTEREBBE fermarsi alla deliziosa battuta sul punto G per qualificare il nuovo editto lanciato in Rete dal capo del Movimento 5 Stelle, e derubricarlo subito dopo come l’ennesimo atto di cattivo gusto da parte di un maschio nei confronti di una donna che, prima di tutto, deve restare al suo posto. Come se non fossero sufficienti decenni di sessismo italico, Grillo non ha trovato di meglio per lanciare l’ultima fatwa. Ora chi si permette di farlo notare viene bollato come nemico del Movimento e dunque, per automatismo, del cambiamento, dell’uscita dal sistema asfittico dominato dalla Casta. In una parola: della rivoluzione dal basso. Ma se da un lato tutte le opinioni sul ruolo svolto oggi dalla tv generalista e in particolare dagli ormai prevedibili talk show di attualità politica possono essere discusse, dall’altro non sorprende che, dopo anni di dominio incontrastato del modello “io l’ho lasciata parlare, ora lei non m’interrompa”, in tanti vogliano considerare la tv come l’origine di tutti i mali. Eppure, se così fosse, andrebbe seguito con attenzione il ruolo ricoperto a fianco di Matteo Renzi da un campione della tv destrutturante come Giorgio Gori, l’ex pupillo di Vittorio Feltri tra i più autorevoli artefici della televisione commerciale dell’ultimo ventennio (“Isola dei famosi” e altro). SEGUE A PAGINA II

Il caso

Il personaggio

Prima la droga poi le violenze, manette a un giardiniere-santone

Un ricordo di Dalla nel nuovo album, due inediti del poeta nel prossimo

Sevizia due ragazze in un delirio mistico

Curreri e 30 anni di canzoni “Mi mancano Lucio e Roversi”

U

SABRINA CAMONCHIA

N UOMO di 33 anni, milanese trasferito a Bologna, è stato arrestato per aver lungamente inflitto vessazioni d’ogni tipo a due studentesse. E’ accusato di sequestro di persona, tentato omicidio, violenza privata e lesioni, ma il pm Alessandra Serra indaga pure per i reati di violenza sessuale e riduzione in schiavitù. Una delle due era la sua ex, l’altra un’amica: le chiamava angeli, ma le trattava come schiave, sottoponendole anche a riti stregoneschi, inclusa la somministrazione di polveri misteriose ricavate dai coralli dell’acquario. CORI A PAGINA VII

S

La Questura di Bologna

LA TUA CASA IN BUONE MANI

E VOLETE sapere chi erano i Beatles chiedete a Gaetano Curreri che con Roberto Roversi scrisse la canzone, poi “prestata” a Gianni Morandi, nel 1984. Appena due anni prima, gli Stadio incidono il loro primo album, un esordio legato a doppio filo a Carlo Verdone che li scelse per la colonna sonora di “Borotalco”. Ne uscì “Grande figlio di puttana”: l’avvio di una carriera che dura da tre decenni. Gli Stadio festeggiano, con nel cuore «due perdite immense»: Lucio Dalla e Roberto Roversi. SIAMO ANCHE SU FACEBOOK CON LE PIU’ BELLE FOTO DELLA TUA CITTA’

SEGUE A PAGINA XI

Gaetano Curreri, degli Stadio


la Repubblica DOMENICA 4 NOVEMBRE 2012

SPORT

BOLOGNA

■ IX

Ore 15, Bologna-Udinese

L’intervista

La curva conferma Pioli e boccia Guaraldi In 500 a Casteldebole con la squadra. Che ritrova Diamanti e Perez LUCA BACCOLINI SU UN solo aspetto i cinquecento tifosi arrivati pacificamente a Casteldebole e la società si trovavano d’accordo, ieri pomeriggio: su quel “Pioli non si tocca”, stampato persino su uno striscione, esposto agli occhi di tutta la squadra, nonché di una società che, per svariati motivi, vorrebbe proprio non dover procedere. Così, pur con motivazioni differenti, il tecnico ha raccolto il plauso del ventre del tifo rossoblù e staccato da Guaraldi un bonus per tra-

Il club non vuole esonerare il mister. Ma saranno comunque 90’ delicatissimi guardare un’altra settimana sulla panchina. Certo, un risultato maledetto oggi con l’Udinese cambierebbe gli scenari: e non poteva esserci partita più infida, da vincere a tutti i costi, contro quel Guidolin che, riapparendo al Dall’Ara, suscita sempre moti ondosi di umori e ricordi. Ma la sicurezza con cui

IL VIDEO SUL SITO I tifosi ieri con la squadra e contro il club. Sul sito news, foto e filmato

Pioli ieri ha descritto la sua posizione, parlando a tratti anche a nome dei massimi dirigenti, faceva pensare a un allenatore ben saldo su quattro piedi, oltre che sui propri. E alla fine dei conti, l’avviso della tifoseria alla società, con cori e olè ripetuti, verso il tecnico dei 51 punti, è un’ulteriore immissione di credito. Forse il so-

Basket

Ore 18.15, Virtus-Biella: il coach impiegherà gli italiani che gli servono

Finelli: “Io gioco a vincere ai minuti penserò alla fine”

lo Malesani, all’epoca dei travagli porceddiani, aveva goduto di tanta e unanime stima popolare. Pioli ieri l’ha ripagata facendo aprire le porte dell’allenamento ai tifosi, in deroga all’inviolabile sacralità della vigilia. E quasi 500 ultras, ma anche molte famiglie e professionisti a riposo, si sono accodati ordinatamente per entra-

re, vigilati a distanza dalla Digos. Pure i cori sono stati disciplinati da una scaletta inflessibile: prima il sostegno alla squadra, poi la contestazione a Guaraldi e, marginalmente, al direttore generale Zanzi. Uno per uno, i giocatori sono stati abbracciati a distanza: Portanova (in abiti borghesi a bordo campo), Perez (che rientra

oggi titolare), Diamanti, Gilardino e, a sorpresa, anche il portiere Agliardi. Finiti gli incoraggiamenti, son piovuti gli insulti, quasi tutti monoindirizzati al presidente. «Guaraldi come Sacrati», vaffa e vattene a ripetizione, e un “fuori dai c...” anche a Zanzi. Bersagliato pure il centro tecnico, “costruisci ‘sto c...”, tra un fumogeno e l’altro. Rispetto all’ultima adunata a fine agosto, quando tremarono i cancelli di Casteldebole e Guaraldi fu colpito da uno sputo, i toni sono stati decisamente più tenui. Pioli ha ringraziato a distanza, battendosi una mano sul petto, ma la squadra non ha avuto contatti coi tifosi, se non un passo avanti sollecitato da Portanova, di quelli che si vedono a fine spettacolo nei teatri. Per un giorno, insomma, la pretattica è stata sospesa. Visibile a tutti la formazione anti-Udinese, scoperti gli ultimi dubbi tattici e ritrovata la posizione naturale di Diamanti, dietro le punte. Lui che un anno e mezzo fa era stato il possibile erede di Sanchez all’Udinese. «Lo consigliai come numero 10 alla società», ha ammesso ieri Guidolin. Ma oggi ce l’ha Pioli e se lo tiene stretto. Una sua magia può allungargli la vita. © RIPRODUZIONE RISERVATA

OCCASIONE

Peppe Poeta, oggi al rientro

FRANCESCO FORNI LA VIRTUS torna al completo contro Biella, questa sera alle 18.15 alla Unipol Arena. Rientra Poeta, anche se a tre cilindri, per dare una mano e rivedere la vittoria, obbligata, dopo i due stop tutt’altro che indolori, con Varese e ad Avellino. «Peppe ci darà qualche minuto - ha detto Finelli -, quando ci siamo stati tutti abbiamo sempre vinto. Ho bisogno di avere l’intero gruppo, perché dobbiamo crescere ovunque e soprattutto far risultato». Biella fin qui ne ha vinta una su cinque, in casa con Caserta, e ha il penultimo attacco del campionato. Bersaglio da centrare, per rimanere nella parte sinistra della classifica. «Ma non la sottovalutiamo, avrà peccato di esperienza e continuità - continua Finelli -, ma non manca di talento ed atletismo». E ha tanti ragazzi giovani, come quelli che deve far giocare, per credo e per decreto dei vertici societari, il coach bianconero, che dice la sua nell’ormai famigerato dibattito su-

gli italiani in campo. «Sabatini ci ha dato un mese per mostrarci in palla, possiamo farcela. Gli italiani stanno già in campo molto e la Virtus gioca per vincere le partite. Non discuto, avanti o dietro di venti farò entrare i ragazzini, ma il premio mi piacerebbe vincerlo usando gli italia-

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Turno di riposo per la Biancoblù prima in classifica, Eagles in campo a Castelletto Ticino ni quando conta davvero». Ferma invece la capolista di LegaDue: la Biancoblù osserverà il turno di riposo dovuto all’esclusione di Napoli, attendendo domenica prossima per ospitare Trento al PalaDozza. In viaggio invece gli Eagles, che alle 18 saranno a Castelletto Ticino, contro due ex della scorsa stagione, Ranuzzi e Sanguinetti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Stefano Pioli, in sella da 13 mesi

Il tecnico ci crede “Possiamo ripetere la scorsa stagione” SIMONE MONARI PIOLI, possiamo definirla, la sfida con l’Udinese, un delicato crocevia? «Di sicuro sarà importantissima». Si sente in bilico? «Io penso a lavorare, a fare il possibile perché la squadra dia il meglio. Sto insegnando alla società, allo staff, ai giocatori che dobbiamo pensare a crescere, a costruire. Mi metto in discussione da solo, sempre». Lei ha sempre detto che questa è una buona squadra. Conferma? «Credo ancora che si possa fare un buon campionato, magari come lo scorso anno, quando ci salvammo in anticipo e poi provammo a toglierci qualche soddisfazione». Sin qui però il rendimento è deludente. «Sì, il momento è particolare, quattro sconfitte consecutive sono già abbastanza, sono troppe. L’anno scorso comunque dopo 10 gare avevamo 10 punti (ora sono 7 ndr) e il 22 dicembre 15. I primi bilanci dovremo farli in quel momento». Cosa c’è che non va? «Dobbiamo essere più continui nella prestazione, più lucidi anche fino al 93’. Questo è quello che ci manca. L’atteggiamento e lo spirito invece sono quelli giusti, lo abbiamo dimostrato sia con l’Inter che con la Juve. È su questo ora che dobbiamo puntare». Gilardino come sta? «Dopo Torino era affaticato, ma sta bene, sta lavorando con grande continuità». Di Gabbiadini è soddisfatto? «Ha ampi margini di crescita ma si sta inserendo bene, contro l’Udinese però dovremo essere bravi a sostenere i tre davanti». Oltre a Diamanti rientrerà anche Perez contro i friulani? «L’ho sempre considerato un elemento chiave, purtroppo è stato infortunato, ma adesso ha recuperato, non so se ha già i 90 minuti nelle gambe, vedremo». Curci? «È recuperato». Gioca Agliardi contro l’Udinese? «Curci è recuperato». Con la Juventus e anche altre volte avete concesso gol troppo facili. Lei che è stato difensore che ne pensa? «Che una volta a San Siro - era il 25 settembre ’94 - marcavo Darko Pancev. Feci un liscio pauroso e lui segnò. Credo sia stato il suo unico gol in Italia». La formazione l’ha decisa? «Sì, la comunicherò alla squadra come sempre prima di lasciare l’albergo e arrivare allo stadio». Raccomandazioni? «Stare attenti all’Udinese che sfrutterà ogni nostra minima indecisione, ed essere lucidi a leggere la gara». Messaggi particolari? «Un saluto a Carvalho, che si è fratturato la mandibola ed è in ospedale; siamo con lui». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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