ilcds-stadio_07.11.2012

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Tutto su Vargas parte la trattativa Con Coutinho e Ljajic incedibili i rossoblù stanno sondando il Napoli per la punta cilena di Claudio Beneforti BOLOGNA - La sfida di domenica sul campo, poi a gennaio unaltra sfida, questa volta sul mercato, per Edu Vargas. Il ragazzo cileno del Napoli alberga nella testa di Giampiero Ventura da più di un mese, e da una settimana è finito nel mirino anche del Bologna, che ha bisogno di un attaccante con le caratteristiche di Vargas, avendo allatto pratico tre prime punte, e cioè Gilardino, Acquafresca e Gabbiadini, al di là di Diamanti. A dire la verità il primo obiettivo del Bologna sarebbe Coutinho e a Zanzi piacerebbe anche Ljajic, ma sia lInter che la Fiorentina Con Mazzarri non hanno già informato il trova spazio. Ora direttore generale però ha bisogno di rossoblù di non essere giocare: si tratta intenzionate a muovere per un prestito il loro giocatore e di conseguenza Zanzi sta entrando nellordine di idee di buttarsi con decisione su Vargas, dopo aver capito che il Napoli potrebbe anche decidere di farlo partire con la formula del prestito. Ora, è vero che fin qua Vargas ha trovato pochi spazi, quando di contro avrebbe avuto bisogno di giocare con una certa continuità per calarsi una volta per tutte nella realtà del nostro calcio, ma è anche vero che lattaccante cileno potrebbe essere proprio il giocatore che serve al Bologna, considerato che potrebbe giocare sotto Gilardino come trequartista o come seconda punta e che può giocare anche più largo. Tra laltro lo stesso Ventura lo vorrebbe per il suo 4-2-4 sia per impiegarlo sotto a Bianchi che come esterno. Cè di più: prima di essere licenziato, anche Gigi De Canio ne aveva parlato con il suo presidente Enrico Preziosi, ma non è escluso che il Genoa finisca per andare ugualmente allassalto del Napoli per Vargas, visto che Preziosi è un suo estimatore e che avrebbe voluto portarlo al Genoa quando ancora Vargas giocava nellUniversitad de Chile.

13 PRESENZE E 2 GOL CON IL CILE Edu Vargas, 23 anni tra due settimane, è arrivato a Napoli nel dicembre del 2011 (Ansa) Anche Alino Diamanti e Alberto Gilardino hanno bisogno di un altro compagno che dia il suo contributo in attacco (Ap e Getty Images)

ACQUAFRESCA IN BALLO - Dopo aver detto che nelle ultime ore anche il Pescara, su ammissione dello stesso presidente

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Sebastiani, sta facendo un pensierino su Vargas, va sottolineato come il Bologna potrebbe battere la concorrenza avendo un giocatore che al Napoli piace almeno da tre anni. Stiamo parlando di Robert Acquafresca, che nel 2009 stava per sbarcare al Napoli ma poi tutto saltò. Il Lidea è quella di un Bologna non ha ancora deciso se muovere Acquafresca o cambio con Gabbiadini a gennaio, ma a oggi sembra più il primo del Acquafresca, che è secondo destinato a lasciare Bologna, avendo tra laltro molto gradito in anche più mercato (ricordiamo che piace anche a Massimo casa partenopea Cellino, pronto a dare come contropartita uno tra Larrivey e Nenè). Anche perché non va dimenticato che Acquafresca avrebbe dovuto essere lattaccante chiamato a prendere il posto di Marco Di Vaio, mentre dopo larrivo di Gilardino ha finito per ritagliarsi pochi momenti. Acquafresca, che a Napoli potrebbe fare il vice Cavani o il vice Pandev, è diventato in questi ultimi anni la bestia nera del Napoli. A esempio, due anni fa, in Napoli-Cagliari finita 2-1, doppietta di Cavani, Acquafresca firmò il gol del momentaneo pareggio, rompendo anche limbattibilità casalinga di De Sanctis. Non solo: anche lanno passato, nella partita di andata sempre del San Paolo, vestito con la maglia del Bologna, segnò un gol al Napoli, che poi raggiunse il pari con Cavani su calcio di rigore. Senza dimenticare che nel ritorno Acquafresca fu ancora protagonista, costruendo per Diamanti lassist dell1-0 del Bologna. Certo, siamo ancora a quasi due mesi dalla riapertura del mercato e di conseguenza nel frattempo può succedere davvero di tutto e il suo contrario, perché quando di mezzo ci sono tante partite da giocare gli scenari possono anche cambiare di volta in volta, ma nel caso in cui la realtà di Vargas e di Acquafresca restassero queste ecco che il Bologna e il Napoli finirebbero per mettersi a sedere attorno a un tavolo per verificare se questa operazione può avere buon fine. Perché se da una parte il Torino è arrivato prima su Vargas del Bologna, da unaltra il Bologna ha una contropartita, quella di Acquafresca appunto, molto gradita al Napoli.

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NON BASTA L ATTACCANTE Mercato: a Pioli servono rinforzi anche in difesa BOLOGNA - Lattaccante prima di tutto, perché se tu hai uno come Alberto Gilardino e vuoi farlo essere Gila fino in fondo, devi mettergli per forza vicino un giocatore che si sposi con quelle che sono le sue caratteristiche, ma il Bologna ha bisogno anche di altri giocatori: due, forse addirittura tre, è difficile stabilirlo quando alla riapertura del mercato mancano ancora quasi due mesi. Detto questo, Roberto Zanzi sta già lavorando su varie piste, perché quando sei un ministro senza portafoglio devi avere obbligatoriamente delle idee e soprattutto devi arrivare prima degli altri su quello che è il tuo obiettivo. A esempio: a oggi come può non esserci un nodo legato al portiere, considerato che fin qua Agliardi non ha convinto fino in fondo e che Curci, rilevato dalla Roma per fare il titolare, si è fatto male due volte, dopo che già nel ritiro estivo con i giallorossi si era infortunato. A questo punto bisognerà vedere cosa accadrà da qui a gennaio, è chiaro che nel caso in cui la situazione legata ai portieri restasse la stessa di oggi il Bologna sarebbe chiamato a portare sotto le due torri un altro numero uno, perché alla fine il portiere bravo ti porta a fare quei tre o quattro punti in più in classifica. Su per giù lo stesso discorso vale anche per il difensore, al di là del ritorno a metà dicembre di Daniele Portanova. Se Sørensen ripeterà la buona prova di domenica passata contro lUdinese e se Antonsson crescerà come rendimento, il Bologna potrebbe anche restare così dietro e cercare di aggiungere magari un esterno, in caso contrario Zanzi dovrà mettere a disposizione di Pioli un altro difensore, anche alla luce del fatto che Carvalho sta facendo fatica (senza dimenticare che il brasiliano tornerà solo tra un mese e mezzo per la frattura della mandibola). Per quanto riguarda il centrocampo Pioli seguirà con attenzione Pazienza, poi come cresceranno anche Taider e Guarente, perché stando così le cose avrà bisogno di un rinforzo anche in questo reparto. Che fin qua ha dovuto fare a meno anche di Diego Perez.

c. ben.

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D A L C A M P O In attesa del verdetto per Morleo oggi allenamento a porte chiuse BOLOGNA - Stefano Pioli può tirare un sospiro di sollievo per Diego Perez. Ma resta in ansia per Morleo, per la classifica e per il momento del Bologna. Così, per isolare e proteggere il gruppo da eventuali distrazioni, il tecnico ha deciso di chiudere gli allenamenti al pubblico fin dalla giornata di oggi. I rossoblù vanno in ritiro e la partenza per Torino è stata anticipata a venerdì sera (o al massimo sabato mattina). Intanto, Stefano Pioli ha scelto ancora arrivano buone notizie da Perez. L'ecografia a una volta di far allenare il cui è stato sottoposto, non ha evidenziato lesioni: Bologna a porte chiuse. Oggi solo una contrattura al gracile della coscia si saprà quando Morleo tornerà destra, per il numero 15 rossoblù, che potrà così in campo (Getty Images) cercare di recuperare in vista della trasferta di Torino, con i granata, in programma domenica. Il «Ruso» sosterrà in giornata un allenamento differenziato e quasi certamente sarà risparmiato nell'amichevole di domani, con gli Impact. L'obiettivo dello staff medico è quello di rimetterlo a disposizione di tecnico e squadra tra venerdì e sabato, in maniera possa sostenere con il gruppo gli allenamenti di rifinitura a ridosso della partita di Torino.

OGGI IL VERDETTO DI MORLEO - Più incerto, al momento, il recupero di Morleo. L'ecografia a cui è stato sottoposto, non è bastata a chiarire la portata del problema accusato ai flessori della coscia destra: effettuerà in giornata ulteriori approfondimenti, per verificare eventuali lesioni. Intanto, dopo l'intervento alla mandibola, è stato dimesso dall'ospedale Roger De Carvalho, che ieri si è recato a Casteldebole per salutare i compagni Diamanti e Gilardino hanno portato avanti un programma atletico differenziato e restano al palo Acquafresca, Gimenez e Natali.

Infopress

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ROSSOBLU A Acquafresca spiega ai bimbi come si fa gol

SCUOLA

BOLOGNA - Nell'ambito del progetto « Il Bologna torna a scuola», ieri mattina Robert Acquafresca e Federico Rodriguez sono stati rispettivamente ospiti degli studenti delle scuole 2 Agosto di Casteldebole e delle scuole primarie di Malalbergo. I rossoblù hanno raccontato la loro esperienza, aneddoti divertenti, rispondendo alle domande dei ragazzi e concedendo foto ed autografi. Si ricorda che tutti gli istituti di città e provincia possono richiedere la visita del Bologna (gli incontri hanno cadenza settimanale): è sufficiente inviare una email in proposito a comunicazione@bolognafc.it con il recapito di un insegnante di riferimento.

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LA CURIOSITA FREDRICK A BOLOGNA LO VOLLE SETTI BOLOGNA - Classe 92, danese, Frederik Hillesborg Sørensen è nato Roskilde, è alto 193 centimetri e la Juventus lo ha portato a Torino nella stagione 2010-2011, prelevandolo dal Lyngby. Con la Juventus di Luigi Del Neri questo ragazzone che fin qua ha giocato in tutte le nazionali giovanili del suo Paese (precisamente Under 17, Under 20, Under 21) ha messo insieme 17 presenze, ma da esterno destro e non da centrale nella difesa a quattro. Va ricordato che Sørensen a Bologna lo volle due estati fa il vicepresidente Maurizio Setti (attuale presidente del Verona), la società rossoblù ha versato nelle casse bianconere per la sua compartecipazione 2,5 milioni di euro.

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SØRENSEN: IO COMINCIO ORA «Bologna: è arrivato il mio momento»

di Claudio Beneforti BOLOGNA - Finalmente un sorriso, « comincia ora la mia storia a Bologna». Frederik Sørensen è un ragazzane danese di 193 centimetri che di mestiere fa il difensore centrale e che dopo tanta panchina e tribuna sta trovando quegli spazi che da tempo sperava di ritagliarsi. « E arrivato il mio momento, è vero, ma nel calcio quello che vale oggi non vale più domani se non confermi quanto di buono hai fatto il giorno prima». Giusto, ora Sørensen può anche fare festa per quello che è stato nelle ultime due partite, ma Frederick Sørensen cerca di guai se si mettesse a fare salti sulle nuvole. « Mi intervenire di testa ma è ha fatto piacere giocare a Torino contro la Juventus, e mi ha fatto altrettanto piacere essere anticipato dal portiere confermato contro lUdinese, ma io devo dellUdinese, il serbo Zeliko continuare solo a fare Brkcic: succedeva domenica bene, perché solo se scorsa in Bologna-Udinese 1-1 Ho ventanni ma le farò bene potrò sperare (Ap) responsabilità non di giocare ancora». Fa mi pesano anzi me fatica a frenarsi, se lo le prendo guardi capisci che è un ragazzo felice. « Il fatto che Pioli mi abbia impiegato come centrale della difesa a tre mi carica di responsabilità, ma me le prendo tutte, no, non mi pesano, non mi spaventano anche se ho solo 20 anni». Non consideratelo strafottente, diciamo che è solo lincoscienza della sua età. « Non so cosa sia cambiato dallanno scorso a questanno, magari lo scorso anno il Bologna vinceva tanto e quando una squadra vince non si cambia, di sicuro in questi mesi ho lavorato tanto per migliorarmi e penso di essere migliorato, anche grazie ai consigli che Pioli mi ha dato nel corso di questo anno e mezzo». Non nasconde quella che è la realtà attuale del Bologna, considerati gli infortunati con i quali deve convivere a oggi la difesa, e cè anche qualcosa in più. « La partenza di Raggi mi ha aperto una porta, e io qua sono rimasto volentieri, ritenendo Bologna la piazza giusta per crescere».

CI MANCA LATTIMO - Ha sofferto lannata passata, e non lo nasconde, il fatto di aver dovuto attraversare tante partite addirittura in tribuna gli aveva tolto anche il sorriso, ma Sørensen prende a calci le voci secondo le quali non giocava soprattutto perché si allenava male nel corso della settimana. « Non è vero, sono storie che non esistono, nella vita ci sono momenti positivi e momenti negativi e quello dellanno scorso era un momento negativo, visto che vivo per giocare a pallone e non giocavo». Poi Sørensen parla del Bologna, della sua classifica che con il passare delle settimane si è fatta preoccupante. « Non siamo messi bene, ma ammetterete anche voi che non ci è detta sempre bene, anche quando si poteva vincere non ci siamo riusciti per un niente. Ecco, ci è mancato lattimo fin qua, ma così non può durare, e fin già dalla partita di domenica contro il Torino landazzo potrebbe cambiare». Ammette che la difesa sta prendendo tanti gol, « va detto che il Bologna ha cambiato molto in estate», ma non è daccordo con chi afferma che il Bologna entrerebbe in campo con la paura addosso. «

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Non è così, qua non è una questione di paura ma di una piccola cosa che può far cambiare tutto (come sta dicendo lo stesso Pioli da un paio di settimane a questa parte, ndr)». Sørensen, Krhin, Taider, è anche il Bologna dei ragazzi che si stanno facendo strada. « Mi fa piacere che ci siano tanti giovani in questo Bologna, negli altri Paesi vengono dati tanti spazi ai ventenni e a volte anche ai diciottenni , ma negli ultimi tempi anche il Bologna sta seguendo questa onda e ciò è bello, è gratificante, perché i giovani portano tanto entusiasmo». Un fratello più giovane che è una promessa del golf, una fidanzata conosciuta in Italia, un giocatore come idolo, « si tratta di Daniel Hagger del Liverpool, che è anche il capitano della mia nazionale». Tra laltro, anche Hagger gioca difensore centrale.

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MERCOLEDÌ 7 NOVEMBRE 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Bologna

Gilardino e gli altri: attaccanti dal gol smarrito ANDREA TOSI BOLOGNA

Pescara ORLANDO D’ANGELO PESCARA

Paura per Quintero Malore in campo Un’allergia alimentare ha mandato k.o. il talentino colombiano Juan Fernando Quintero è sempre al centro di questo Pescara. Non solo per le sue grandi giocate. Ieri pomeriggio il centrocampista colombiano ha fatto prendere un bello spavento a compagni e staff tecnico. Durante l’allenamento, il giovane ha avuto un mancamento, costringendo i medici biancazzurri a richiedere l’intervento di un’ambulanza. Quintero, che ha subito ripreso conoscenza, è stato trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale civile. Probabile che la causa del malore sia stata una reazione allergica di natura alimentare. Il 19enne aveva un leggero gonfiore al volto e ha rimesso dopo essersi ristabilito. Per il talentino flebo ed elettrocardiogramma, in serata il ritorno a casa dalla compagna, tra l’altro in dolce attesa. Oggi il giocatore dovrebbe riprendere a lavorare senza problemi. Su Quintero sono già puntati i riflettori internazionali: domenica, contro il Parma, sugli spalti dell’Adriatico c’era il capo degli osservatori dell’Inter. Il club di Moratti, su spinta del team manager colombiano Cordoba, è il primo pretendente. Il Pescara lo ha preso dall’Atletico Nacional a 1,8 milioni: a gennaio potrebbe già valere già cinque volte tanto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Incassata la solidarietà di tutta la tifoseria che intima alla dirigenza di non toccare la panchina, adesso Stefano Pioli deve risolvere il problema del gol. Con 12 centri all’attivo il Bologna non è in assoluto tra le squadre meno prolifiche (in 6 hanno fatto peggio) ma sette sono venuti nelle vittorie su Roma (3-2) e Catania (4-0) mentre nelle altre 9 gare i rossoblù hanno raccolto solo 5 reti. Significa che l’attacco di Pioli ha diviso male il suo bottino e se si aggiunge che Gilardino non segna da 5

Prove anti Milan Chi c’è con Ljajic?

Palermo FABRIZIO VITALE PALERMO

Fiorentina GIOVANNI SARDELLI FIRENZE

Tutti per uno. Senza il moschettiere Jovetic, fino ad ora impiegato dal primo minuto in tutte le gare di campionato al pari di Borja Valero e Viviano, sono in molti ad ambire al posto vacante nell’attacco viola. Ballottaggio che non dovrebbe riguardare Ljajic, stando alle parole del tecnico Vincenzo Montella, pronunciate qualche settimana fa. «Ho molte soluzioni offensive: come caratteristiche, Ljajic è pero il più simile a JoJo». E uno... Adem c’è quindi. E ci sarà anche a

San Siro fin dal fischio d’inizio. Anzi. Nei piani originali, l’idea dell’«Aeroplanino» era affiancare proprio Ljajic a Jovetic. Idea impraticabile per questioni di guaio, sotto forma di lesione muscolare, dell’asso viola. Da qui la caccia che oggi, giorno della ripresa degli allenamenti, prenderà ufficialmente il via. Obiettivo una maglia da centravanti titolare.

tura di Luca Toni. Mister 50 reti in Serie A con la maglia della Fiorentina sta ritrovando la miglior condizione. E, di conseguenza, i gol. Ben due sono arrivati la scorsa settimana tra la perla contro la Lazio e la zampata contro il Cagliari. Tre in totale. Conti alla mano, escludendo i recuperi, Toni segna (in questo campionato) un gol ogni 106 minuti. Media più che rispettabile: tanto da far pensare ad una possibile conferma. Novanta minuti Contro il Cagliari inoltre, Lu-

Zamparini: «Ora mettiamoci il cuore» Il presidente conferma Gasperini «Ha la mia fiducia, risaliremo» È volato a Palermo per scuotere la squadra. Dopo la riunione di lunedì a Vergiate con Gasperini, il presidente Zamparini ieri ha voluto incontrare i giocatori alla ripersa degli allenamenti. Con toni pacati ma decisi ha spronato tutti a dare di più, sposando così la tesi del tecnico secondo la quale adesso giocherà chi ha veramente voglia di lottare. La sconfitta con la Roma non gli è andata giù, per questo ha deciso di far sentire la sua presenza. Intervenuto alla trasmissione Casa Minutella, Zamparini ha detto: «Quando la nave è in difficoltà bisogna risalire. L’allenatore ha la mia fiducia e ho detto ai ragazzi di metterci il cuore per tirarci fuori da questa situazione». Miccoli k.o. Gli esami ai quali si è sottoposto Mic-

coli hanno scongiurato uno stiramento muscolare. La risonanza ha, però, evidenziato una affaticamento del vasto mediale della coscia sinistra che non lascia molti spiragli in vista della sfida con la Samp. Miccoli ha già iniziato la fisioterapia, ma ad oggi, sembra proprio che rientrerà contro il Bologna. © RIPRODUZIONE RISERVATA

priorità tra le lacune da colmare sul mercato di gennaio, senza dimenticare la tenuta della difesa. Intanto sono da valutare le condizioni di Perez e Morleo, entrambi alle prese con problemi muscolari: gli esami hanno escluso lesioni per l’uruguagio, mentre il terzino deve sottoporsi ad ulteriori accertamenti. Infine, domani (18.30) i rossoblù giocheranno in amichevole contro il Montreal Impact di Marco Di Vaio, il grande ex di una serata da cuori forti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sampdoria FILIPPO GRIMALDI GENOVA

«Dimettiti»: nel mirino dei tifosi Con Jovetic k.o. Montella ridisegna l’attaco il d.s. Sensibile Il serbo sicuro, Toni favorito su El Hamdaoui

Il favorito Rimane forte la candida-

Juan Fernando Quintero, 19 anni, colombiano LAPRESSE

turni e che le seconde punte Acquafresca e Gabbiadini non sono ancora iscritte nei marcatori, ne discende che il problema esiste. Tutto ruota attorno a Diamanti. È lui l’unica fonte di ispirazione del gioco e nel contempo ha anche l’onere di cercare il bersaglio ma questa doppia responsabilità finisce per sfiancarlo. Per sgravarlo dal troppo lavoro, Pioli avrebbe bisogno di un secondo rifinitore o di un altro giocatore offensivo capace di completarsi col Gila. Questa sembra essere la

ca-gol ha giocato tutta la partita per la prima volta in stagione. Scelta fatta quindi? Mac-

Catania FRANCESCO CARUSO CATANIA

Che favola Maran Meglio di Montella E il tecnico viola si complimenta: «La squadra è anche in crescita» Il volo del Catania continua. E non si è interrotto neanche dopo la partenza dell’aeroplanino Montella che sedeva in panchina fino a 6 mesi fa. Va avanti da diversi anni, un passo alla volta la classifica ha sempre compiuto un balzo in avanti. Gli applausi più calorosi la formazione rossazzurra li aveva ricevuti lo scorso campionato quando fu definito addirittura il piccolo Barcellona, anche se l’impresa migliore rimane quella di Mihajlovic che centrò una salvezza quasi disperata nel 2010. Montella aveva migliorato di un paio di punti la graduatoria del precedente campionato (condotto prima da Giampaolo e poi da Simeone) da 46 a 48, ma non la classifica finale rimasta invariata all’undicesimo posto. Oggi l’attuale tecnico viola fa i complimenti al

chè. Scrutando il calendario, salta agli occhi la tipologia di gara fin qui «cucita» attorno alla figura di Toni. Che è partito titolare contro Bologna, Chievo e Cagliari. Ovvero squadre sulla carta maggiormente propense a chiudersi: dove la fisicità e la bravura nel gioco aereo poteva essere un’arma più efficace dell’abilità negli spazi aperti. In recupero Gara diversa sembra invece prospet-

tarsi contro il Milan. Per questo sta risalendo la classifica di gradimento El Hamdaoui. Toni rimane ancora leggermente favorito, ma l’oggetto misterioso (e talentuoso) arrivato in estate dall’Ajax ci crede. E ci spera. Contro le big, Montella ha sempre puntato sull’attacco leggero. Scegliendo Ljajic contro Juventus, Inter e Lazio, ed El Hamdaoui a Napoli. Nell’unica partita giocata da titolare dal centravanti marocchino. L’idea di un tandem tecnico, con la rinuncia al punto di riferimento, è accattivante e sfiziosa. Se il tecnico viola immaginandosi gli sviluppi del match la reputerà anche redditizia, potrebbe avvenire il sorpasso nelle gerarchie iniziali. Solo le prove tattiche dei prossimi giorni daranno la soluzione al rebus, che comunque resta. L’outsider A prescindere da tutto, l’assenza di Jove priva la Fiorentina di un arma totale sia in fase realizzativa (Jo è il capocannoniere viola con 6 reti) che per la produzione di assist. Per questo Montella studia anche soluzioni alternative. Tra le quali un’ipotesi che vedrebbe l’inserimento di Mati Fernandez a supporto di una punta unica. Possibilità di realizzazione? Meno del dieci per cento. Ma comunque esistenti. Considerato che proprio a San Siro, contro l’Inter, il tecnico viola piazzò il cileno nella riLuca presa alle spalle di Jovetic, in sostituToni zione di un Ljajic fino a quel momento non pervenuto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

suo sostituto: «Sono contento per il Catania, gioca un ottimo calcio anche quest’anno. Pure di più rispetto all’anno scorso. Significa che c’è una crescita dei giocatori e che potrà esserci un vantaggio in termini economici per la società». Valore aggiunto E questo è fuor di dubbio, basta

guardare la lievitazione dei cartellini di Gomez, Barrientos e Lodi giusto per fermarci ai più rappresentativi, ma potremmo proseguire con Marchese, Spolli, Izco, tutti nomi annotati sui taccuini dei grandi club e con prezzi in qualche caso decuplicati. Ma al di là dei giocatori che già da diversi anni compongono l’ossatura del Catania, il valore aggiunto si chiama Rolando Maran, un tecnico che il grande calcio non conosceva fino a pochi mesi orsono. Un uomo con «U» maiuscola venuto dalla B, senza neanche un ricco pedigree da calciatore e arrivato in A quasi sulla soglia dei cinquanta. Ma che, contrariamente a tanti suoi colleghi più famosi, non vive di lamenti e di rimpianti: «Se sono arrivato solo ora nel massimo campionato è perché evidentemente prima non lo meritavo». Oggi il suo Catania è settimo con 15 punti, uno in più e 3 posizioni al di sopra del precedente campionato. E chissà dove sarebbe se non avesse gettato via 4 punti nei minuti di recupero a Roma e a Udine e se gli arbitri non l’avessero penalizzato contro Inter e Juve. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Pasquale Sensibile, 41 anni, ieri a Bogliasco RATTINI

L’atmosfera rimane pesante, ma Ferrara è stato incoraggiato Come si dice? Tanto tuonò, che piovve. E ieri, puntualmente, con la sesta sconfitta consecutiva non ancora digerita dalla piazza blucerchiata, alla ripresa della preparazione l’ira verbale di un paio di tifosi a Bogliasco si è abbattuta sul diesse Pasquale Sensibile, presente all’allenamento, da tempo nel mirino della gente per i pessimi risultati della squadra e, soprattutto, per il rendimento insufficiente di quei giocatori arrivati durante l’ultimo mercato estivo. Forza Ciro «Dimettiti», è stato... l’invito al «Mugnaini» rivolto al dirigente. Al contrario, solo parole di incoraggiamento per il tecnico Ferrara, ritenuto una vittima di questo periodaccio della Samp. I conti, comunque, continuano a non tornare. L’allenatore sa che, al di là della sua riconferma ribadita per l’ennesima volta domenica dal vicepresidente vicario Edoardo Garrone, urge un’immediata inversione di rotta. Impensabile continuare così, senza una scossa a tutto l’ambiente, se la trasferta di domenica a Palermo non dovesse portare buone notizie. La squadra di Ferrara, che contro l’Atalanta ha eguagliato il proprio record negativo in A in fatto di sconfitte consecutive subìte, com’era accaduto nel 1965-66 e nel 2005-06, cercherà almeno adesso alla storia come la peggiore Sampdoria di tutti i tempi. Un record di cui Ferrara in primo luogo farebbe volentieri a meno, anche se un altro dato inquietante è rappresentato dagli undici punti conquistati sul campo sin qui dai blucerchiati, che hanno un solo precedente nella stagione 1991-92. Frizioni in famiglia A parte lo scarso feeling di Sensibile con la tifoseria, resta il fatto che l’a.d. Sagramola non pare più in totale sintonia con lo stesso direttore sportivo, il cui rinnovo di contratto — attualmente in scadenza nel prossimo giugno — non pare più una semplice formalità come sembrava sino a un paio di settimane fa. Dall’estate scorsa, infatti, la famiglia Garrone ha scelto proprio Sagramola per coprire quella figura vacante in società, ma necessaria per garantire al club di Corte Lambruschini la miglior gestione possibile a livello di bilancio. Limitando, di fatto, l’autonomia gestionale di Sensibile, limitata (si fa per dire) all’area tecnica. Dove, però, qualcosa sin qui non ha funzionato. Maxi ai box Ferrara, intanto, cerca di far quadra-

re i conti anche se la malasorte sembra avere puntato la sua Samp: Maxi Lopez è ai box in attesa dell’intervento, mentre Berardi, Pozzi e Krsticic saranno indisponibili anche domenica. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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la Repubblica MERCOLEDÌ 7 NOVEMBRE 2012

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SPORT

BOLOGNA

30,1

2008-09 È la cifra lorda, in milioni di euro, spesa dal Bfc al primo anno di A per giocatori e allenatori

35,1

2009-10 L’ultimo anno di gestione dei Menarini fa lievitare gli stipendi di 5 milioni rispetto al 2008-09

27,3

2010-2011 Con l’arrivo di Porcedda e la partenza di molti svincolati, è abbattuto il costo del parco giocatori

33,7

PER SAPERNE DI PIÙ www.bolognafc.it bologna.repubblica.it/sport/

2011-2012 Guaraldi nel primo anno di presidenza ha pagato 6,4 milioni in più (dati dell’ultimo bilancio)

I conti rossoblù

ni più premi: i paperoni Gilardino (2,3 milioni lordi) e Pazienza (1 milione lordo), ma anche Kone, che guadagnava 537 mila euro lordi e ora ne prende 811 mila. Il greco è uno dei tanti rossoblù che hanno maturato scatti di anzianità, utili a spiegare la crescita della spesa. Sull’altro fronte, il Bologna lotta per non farsi ridurre la fetta di torta dei diritti tv, rischio dettato dalla presenza al tavolo di neopromosse ingombranti come Torino e Sampdoria. Lunedì prossimo verranno esaminate in Lega le proposte dei club. In due anni il Bfc ha ridotto i debiti verso banche e fornitori, ma non è riuscito a tagliare gli stipendi, che restano su valori non lontani a quelle della gestione della famiglia Menarini. L’unico a tagliare gli stipendi fu Porcedda. Che poi, però, non cominciò mai a pagarli.

HISSÀ l’effetto d’essere in ritiro a Zola Predosa, praticamente sotto casa del presidente Guaraldi, e di parlare oggi a Casteldebole ma da avversario, alla vigilia dell’amichevole che domani, ore 18.30, lo vedrà con un’altra maglia al Dall’Ara. Tutto talmente strano, che il Bologna ha provato a riprenderselo, Di Vaio. Una prima offerta a giugno. L’ultima, qualche settimana fa: un ingaggio a gettone fino a febbraio, idea suggestiva per i tifosi e forse utile anche a Pioli per risolvere i guai in attacco. «Grazie ma non torno», la risposta. Marco ha un contratto in Canada anche per la prossima stagione, ma la Major League Soccer, il campionato americano, è fermo e riprenderà in primavera. Potrebbe dunque essere tesserato per quattro mesi, come accadde già a Beckham nel Milan. Ci aveva provato già il Siena, Di Vaio ha declinato: «Nessun altro club in Italia». Si è fatto sotto il Bologna, non è riuscito a convincerlo. SuperMarco è stanco, non ha fatto vacanze, al termine del campionato di A è volato oltre Oceano e si è tuffato nella nuova avventura, chiusa senza la qualificazione ai play-off. Aveva un altro anno di contratto da giocatore e quattro da dirigente in rossoblù: vi ha rinunciato per non sciupare tutto e per non compromettere anche quel futuro dietro la scrivania. Un passo indietro, al momento giusto. Resta la tentazione. Già.

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C

Ingaggi da favola, eppure si rischia la B Quasi 30 milioni di stipendi, il Bologna al decimo posto per la spesa gere il banco: tra premi individuali e collettivi, il club ha pagato 5,7 milioni di bonus. Molto più di quanto il piazzamento finale abbia fatto lievitare la quota dei diritti tv. Quest’anno, la forbice fra in-

FRANCESCO SAVERIO INTORCIA

Il più ricco è Gila, cresce la base dei contratti. Nella stagione passata 5,7 milioni di premi Gilardino è il più pagato del Bologna con 2,3 milioni lordi flettere: nel 2011-2012, il Bologna ha incassato 30,1 milioni dalle tv e ne ha pagati alla fine 33,7 di stipendi lordi. Guaraldi aveva puntato sugli ingaggi a rendimento, tenendo bassa la base contrattuale dei calciatori (passata da 21,3 a 21,5 milioni) e stabile, pur se molto alta, la spesa per gli alle-

natori (2,4 milioni). In fondo, l’introduzione del cottimo aveva reso possibili operazioni come quella di Diamanti, che poi ha giocato una stagione strepitosa arrivando all’Europeo e fatto il pieno di premi. Il rendimento eccezionale di squadra, il nono posto e i 51 punti hanno fatto pian-

Il personaggio

Il danese da meteora a leader della difesa, aspettando il rientro di Portanova e Natali

Sorensen, l’uomo di ghiaccio “Fidatevi dei giovani che valgono” LUCA BACCOLINI DUE anni fa, il 7 novembre 2010, Delneri doveva sostituire Chiellini contro il Cesena. Mise in campo un biondo diciottenne arrivato per 150mila euro dal Lyngby, serie B danese, che pochi mesi prima s’era fratturato il naso durante un provino. Sorensen non fece una smorfia, né quando si ruppe il setto nasale (e infatti continuò a giocare finché non fu sostituito), né quando gli dissero al-

Cucina polpette, studia Economia e nel ritiro estivo ha conosciuto la sua fidanzata Carolina Frederik Sorensen in azione contro l’Udinese l’ultimo minuto che avrebbe affiancato Bonucci. Che il soprannome Ice man, uomo di ghiaccio, se lo sia guadagnato sul campo ormai non è un mistero, leggenda confermata dal suo nuovo ruolo ritagliatosi a Bologna dopo mesi di oblio: «Mi fa piacere che Pioli abbia fiducia in me e mi metta al centro della difesa», espone lui con buon italiano e mimica facciale azzerata. Di ghiaccio, appunto. Se mancano Portanova, Natali e Carvalho, adesso il leader della retroguardia è questo ragazzo di vent’anni, uomo del giorno dopo esser stato signor nessuno. «Io non sono mai cambiato — garantisce —, ma capisco l’allenatore che ha fatto fatica a inserirmi la scorsa stagione. Squadra che vince non si cam-

bia». A Torino era lui a guidare la difesa rossoblù, superando pure i galloni d’anzianità di Antonsson: «Giocare con la Juve non mi ha fatto effetto, ero solo contento di stare in campo dopo tanto tempo». Anche qui, la freddezza non deve stupire: la Juventus l’aveva conosciuta prima su un videogioco che in tv. Poi sarebbe arrivata quella vera, con Fabio Paratici e Marotta. «Sono in comproprietà tra Juve e Bologna, ma non penso al futuro. Qui in Italia è già abbastanza difficile ritagliarsi uno spazio, non come in Danimarca o in Inghilterra». Non è un paese per giovani, ma può essere — almeno il Bologna — una squadra per Sorensen: «Qui è il posto giusto per migliorarmi». A patto di giocare, e questo era stato l’o-

DI VAIO È TORNATO MA RIPARTE SUBITO FRANCESCO S. INTORCIA

Il costo dei tesserati nei primi quattro anni di A

CARO, carissimo Bologna. Le quotazioni in classifica precipitano, il monte stipendi cresce e proietta le buste paga rossoblù al decimo posto in Serie A: circa 25 milioni lordi di base per i giocatori, quasi 2,7 per Pioli e il suo staff, e altri 4 previsti di potenziali premi, che potrebbero portare la spesa finale ancora oltre quota 30 milioni. Soltanto Milan, Juve, Inter, Roma, Lazio, Napoli, Fiorentina, Sampdoria e Genoa pagano di più i propri dipendenti in calzoncini. Un investimento che finora non ha fruttato più dell’ultimo posto virtuale in classifica, davanti soltanto al Siena penalizzato. La principale difficoltà per i commercialisti di Casteldebole nel far quadrare i conti resta quello di contenere la spesa per il parco tesserati. Un dato può far ri-

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stacolo più alto, pure per lui che di centimetri ne conta 193. Eppure domenica scorsa ha guidato la leva dei ragazzi anni ’90, con Krhin, Abero, Taider e Gabbiadini. «Noi giovani valiamo, possiamo dare molto», osa un consiglio a Pioli. È fidanzato da qualche mese con Carolina, italiana, conosciuta in ritiro. Si iscriverà a un corso di economia su Internet, «meglio pensare anche al futuro dopo il calcio» e nel tempo libero cucina polpette danesi alla Meridiana, dove vive. A Copenhagen ritorna due volte l’anno, ma spesso non ci trova il fratello Andreas, 16 anni, studente fuorisede in un’accademia di golf. «Non lo invidio, molto meglio il calcio, anche se è dura emergere». © RIPRODUZIONE RISERVATA

cassi televisivi, il principale introito, e stipendi dei tesserati, la principale spesa, rischia di aumentare. Da un lato, la base dei contratti calciatori è cresciuta ancora, salvo operazioni di gennaio, s’intende. Solo negli ultimi due giorni di agosto sono stati presi tre atleti che costano al club 4 milio-


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