ilcds-stadio_28.10.2012

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LO HA ALLENATO TRE ANNI NELLE GIOVANILI R O S S O B L U Fogli: Era Stramaccioni anche da piccolo BOLOGNA - Romano Fogli era lallenatore di quel Bologna in cui giocava Andrea Stramaccioni, « lho avuto tre anni, lo prendemmo da una squadra di Roma, ricordo come fosse ora questo ragazzo romano che già a quei tempi sapeva sia stare in campo che al mondo», oggi Fogli sarà in tribuna al DallAra, invitato dal Bologna per commemorare Helmut Haller, e gli farà un certo effetto vedere Stramaccioni sulla panchina dellInter, anche perché Bologna-Inter è da sempre la sua partita. « Il tifo lo farò per il Bologna, per il mio Bologna, ce lho dentro da Unimmagine di Stramaccioni una vita, ce li ho nel quando giocava nelle giovanili sangue i suoi colori, ma del Bologna (Schicchi) «Mi farà un certo sarà bello anche effetto ritrovarlo in vedere Stramaccioni su panchina. Gli una panchina tanto importante. Da lunedì gli auguro un auguro tutto il bene grande futuro. Sì, quando vedo giocare il Bologna contro ma da domani» lInter finisco sempre per emozionarmi, perché campassi mille anni non dimenticherei quel 2-0 del 64 che ci regalò lo scudetto. Quel giorno segnai il primo gol, come sempre daltra parte, ho segnato solo primi gol nella mia carriera, 13 su 13». Comera Stramaccioni negli anni novanta? Luomo che ha portato Allegri al Livorno e ha scoperto anche Mazzarri lo esalta sia come ragazzo che come giocatore . « Era spigliato, confidenziale, sempre rispettoso, sempre educato, lo ricordo davvero come un ragazzo fantastico. E anche quando giocava sapeva sempre quello che doveva fare. Era un difensore centrale, sul piano fisico cera già e giocava anche bene. Un giorno ne parlai anche con il povero Tazio (Roversi, ndr) e ci trovammo daccordo su Stramaccioni, tutti e due pensavamo che avesse un futuro importante davanti. Poi si fece male a un ginocchio e fu costretto a lasciare il calcio, immagino con quanta tristezza, ma già da allora si capiva quello che era il suo amore nei confronti del pallone».

GRANDE PERSONALITA - Fino a che punto Fogli è rimasto sorpreso di Stramaccioni allenatore dellInter? « Diciamo che è stata una sorpresa bella e piacevole, ma se dopo aver fatto bene con le giovanili lInter ha deciso di regalargli la sua panchina vuol dire che ha visto in lui qualità importanti. Per quello che mi riguarda posso assicurarvi che già da giocatore aveva una grande personalità, poi in fondo questa non è una caratteristica che si può comprare al «Bologna-Inter supermercato, o uno ce lha o uno non ce lha. Stramaccioni sarà sempre la mia comandava la difesa, era uno che si faceva sentire dai partita, perché è compagni e che si faceva rispettare da tutti, dentro e fuori dal quella che ci regalò campo. Fin da quei giorni si capiva che tatticamente era lo scudetto del 64» molto preparato, devo pensare che dopo aver smesso di giocare Andrea si sia buttato dentro a corpo morto nel calcio, convinto di poter fare lallenatore. Ha avuto ragione. Se cè un episodio che mi lega a lui? Un episodio no, caso mai ricordo il suo volto, sempre sorridente, sempre solare, sempre sereno. Come calciatore non ha avuto fortuna, spero che ne abbia tanta come

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allenatore, sarei felice se facesse una grande carriera».

FORZA DIAMANTI - Ha un pensiero per tutto il Bologna, « spero che mi regali una grande partita e che batta lInter, abbiamo bisogno di punti, anche perché mercoledì dobbiamo andare a Torino per affrontare la Juventus», e una dedica per Alessandro Diamanti. « Quando giocava in serie C mi domandavo per quale motivo uno come lui non trovasse spazio in serie A. Per me Diamanti è un trequartista, dico di più, avrebbe le qualità e le caratteristiche per giocare anche da mezzala, tipo Bulgarelli, tipo Haller, considerato che ha corsa, che è generoso e che ha piedi buoni. Cosa gli direi se fossi il suo allenatore? Farei come faceva Bernardini con Haller, gli direi sempre di giocare come sa e di andare dove lo porta il suo genio. Posso dire una cosa anche su Gilardino?». Certo. « Sono contento che Gila a Bologna si sia ritrovato, e sono contento anche che giochi nella mia squadra, perché è un bravo ragazzo e un grande centravanti. Lho conosciuto quando giocava nelle giovanili azzurre, bastava guardare come si muoveva in area di rigore per capire che sarebbe diventato uno dei più forti centravanti italiani».

c.ben.

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Pioli guarda in casa sua «Non mi interessa neanche sapere quale Inter giocherà Metto in campo il Bologna migliore e voglio il massimo» di Claudio Beneforti BOLOGNA - Pioli, quale Inter si aspetta? Quella con le tre punte? Quella con un centrocampista in più? « Quello che avevo da dire sullInter lho già detto martedì, ora come ora io e i miei giocatori pensiamo solo a quello che dobbiamo fare noi». Non tirate conclusioni sbagliate, Pioli ha una grande considerazione dellInter, ma mai come oggi il Bologna non può e non deve guardare troppo a chi ha davanti. « LInter sa cambiare pelle sia prima che durante la partita, ma noi dobbiamo sapere fino in fondo cosa vogliamo, dovendo migliorarci e dovendo fare il risultato». Certo, anche per questo motivo Pioli ha deciso di impiegare per la prima volta tre uomini di attacco contemporaneamente. « In questo «Dobbiamo sapere momento ho scelto di mandare in campo la squadra migliore fino in fondo cosa possibile anche senza sapere come si schiererà lInter, vogliamo, credetemi, a oggi come giocherà lInter non è il nostro dobbiamo principale obiettivo». Deciso, fermo, ha un messaggio non di migliorarci e fare sicuro cifrato per il Bologna. « Ogni mio giocatore dovrà risultato per forza» mettere in campo le proprie caratteristiche, chi è chiamato a costruire gioco dovrà costruire gioco, chi è chiamato a correre dovrà correre bene e tanto, chi è chiamato a difendere dovrà farlo con applicazione e con lucidità. Aggiungo: se vogliamo fare risultato, e vogliamo farlo, non dovremo commettere errori tecnici e tattici».

DAI GABBIADINI - Che il suo impiego dal primo minuto fosse nellaria è sicuro, anche perché lo stesso Pioli lo aveva fatto capire allinizio della settimana. « Gabbiadini ha forza, ha gamba, sa dare profondità e sa accorciare, è un attaccante moderno che sa fare tutto. Come ragazzo poi è eccezionale, dal giorno del suo arrivo a Bologna si è messo a disposizione e da allora si è allenato tutti i giorni con grande serietà». Se Gabbiadini troverà più spazi da qui a gennaio, la Juventus non lo riprenderà per girarlo a unaltra squadra? Il tecnico rossoblù su questo argomento diventa ancora più serio. « Quando è tornato dallUnder 21, Manolo è rimasto meravigliato, anche perché non ha mai pensato di lasciare Bologna. Lui sa di giocarsi tanto, sa che Bologna è una tappa importante e posso assicurarvi che stiamo parlando di un ragazzo estremamente motivato e umile. Poi va detto che come tutti i ragazzi vorrebbe giocare, ma questo è un merito e non una colpa. Cosa mi aspetto da Gabbiadini contro lInter? Che metta fisicità, che abbia i tempi giusti, che dia una mano nella fase di non possesso palla, in una frase che giochi come sa».

IL PRIMO COMANDAMENTO - Certo, il rischio che con un attaccante in più il Bologna possa perdere gli equilibri cè, ma Pioli su questa tema ha fatto una testa così ai suoi giocatori per una «Da Gabbiadini mi settimana intera. « Ogni squadra deve restare compatta, aspetto i tempi anche per la squadra più forte la compattezza resta il primo giusti da Diamanti comandamento, nessuna squadra al mondo può permettersi di non averla. Sì, sono tranquillo, vedrete che il Bologna saprà sacrificarsi, vedrete che contro lInter saremo compatti

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e al tempo stesso anche propositivi. Tutti, e dico tutti, siamo animati dalla voglia di fare bene e di fare il risultato». Pioli va avanti, ha un altro avvertimento per il Bologna. « Dobbiamo alzare il nostro livello di prestazione, anche perché il poco che ci manca è spezzettato in tante situazioni. Ecco, il gol del Cagliari è lo specchio di quella che è la nostra realtà ed è per questo che dobbiamo essere più precisi possibile, più intensi possibile e dobbiamo avere quella sana cattiveria agonistica che ci consente di rimediare gli eventuali errori». Come dire: è vero che a Cagliari ha sbagliato Taider, ma è anche vero che poi Ekdal ha fatto 40 metri di campo senza che nessuno intervenisse. mi aspetto che faccia il vero Diamanti»

DIAMANTI FACCIA IL DIAMANTI - Il discorso va su Diamanti, che contro lInter giocherà da trequartista alle spalle dei due attaccanti. « Diamanti deve fare il Diamanti, non penso che si debba parlare per lui di un problema di posizione, vi ricordo che ha fatto bene anche quando ha giocato più vicino allarea di rigore. Sapete cosa penso di lui, Diamanti è un valore aggiunto per i suoi strappi, per la sua generosità, sono queste le caratteristiche che gli hanno consentito di conquistare Bologna, il Bologna, il sottoscritto, Cesare Prandelli, la Nazionale. E datemi retta, Diamanti sta facendo di tutto per essere il vero Diamanti, quello che determina e che sa diventare un centrocampista e un difensore quando hanno il pallone gli altri». La chiusura di Pioli è su Paponi, che oggi partirà dalla panchina. « Paponi non sta ritrovando spazio solo perché si sono fatti male Acquafresca e Gimenez, lo avrebbe ritrovato ugualmente per come si sta comportando durante la settimana, per come si sta allenando quotidianamente. Guardate, se avrò bisogno di lui non ci penserò due volte a mandarlo in campo e sono convinto che Paponi saprà farsi trovare pronto».

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INVITATI ANCHE I E i compagni del 64 ricorderanno Haller

SUOI

FIGLI

BOLOGNA - Bologna-Inter nel ricordo di Helmut Haller. Oggi al DallAra sarà commemorato uno degli uomini che la Bologna del pallone ha amato di più. Sul tabellone luminoso saranno proiettate le immagini di Haller giocatore, i suoi gol, le sue meravigliose giocate, e per celebrarlo il Bologna ha invitato anche alcuni suoi compagni di squadra di allora, a cominciare da Romano Fogli, da Marino Perani, e dalla famiglia di Giacomo Bulgarelli. Non solo: la società rossoblù ha chiamato anche i figli di Haller, Jurgen e Karin, che sono arrivati ieri sera sotto le due torri. E sono stati proprio i due figli del campione tedesco a chiedere ai figli di Bulgarelli di poter andare insieme questa mattina alla Certosa per deporre un mazzo di fiori sulla tomba di Giacomo. Cè da dire che il Bologna aveva invitato anche Harald Nielsen, ma il centravanti danese dellultimo scudetto del Bologna aveva un impegno di lavoro ed è stato costretto a dire no, ripromettendosi tuttavia di arrivare a Bologna più avanti, sotto le feste di Natale, « e quel giorno chiamerò tutti i miei compagni di allora, perché quando vengo in Italia devo e voglio per forza incontrarli, quando possiamo vederci per noi è sempre una festa», ci aveva detto la sera in cui lo chiamammo per ricordare Haller.

BUONA PREVENDITA - Più di 10 mila tagliandi venduti in prevendita, se a questi aggiungiamo gli abbonati del Bologna siamo già a quota 25 mila spettatori. Insomma, per questo Bologna-Inter non è previsto il pienone, ma la partita avrà ugualmente una buona cornice di pubblico. Tra laltro, chi volesse ancora acquistare il biglietto, può farlo anche questa mattina, considerato che i botteghini del DallAra apriranno alle 11. Unannotazione importante: i residenti nella regione Lombardia possono acquistare biglietti (in qualsiasi settore) unicamente se in possesso della tessera del tifoso.

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LA GAZZETTA SPORTIVA

DOMENICA 28 OTTOBRE 2012

SERIE A 9a GIORNATA Perché vedere

BOLOGNA-INTER I nerazzurri cercano il settimo successo consecutivo, la formazione di Pioli vuole tornare a fare punti dopo due sconfitte Dall’Ara, ore 15

MATTEO DALLA VITE ANDREA TOSI BOLOGNA

Non uno qualunque. Da subito, da pischello, da bimbo. Anzi - come si dice a Bologna da cinno. Un cinno sveglio. Nel giocare, nel capire e nel parlare. «Me lo ricordo sì Andrea Stramaccioni: nelle interrogazioni aveva una bella dialettica, era spigliato e gioviale. Un bravo ragazzo. E...» E? «Era già un grande affabulatore». Eccoci: era così da subito, da cinno, lo dice Giovanna Miani, la sua professoressa di italiano al Liceo Classico Minghetti. Stra-Bologna Benvenuti den-

tro al mondo bolognese di Strama. C’è tantissimo: il basket e la Fortitudo, una «fuga» notturna con cazziatone alle 2 di notte, un salto precoce dai Giovanissimi alla Primavera del Bologna, una coppa più grande di lui (o quasi), un ginocchio assassinato, quasi 5 anni vissuti diventando grande per forza, giocando, ridendo ma pure disperandosi. Una disperazione da trauma di gioco che lo porterà a diventare allenatore baby: a 23 anni. Già più tattico che tecnico «Tornare al Dall’Ara - dice oggi Andrea Stramaccioni, classe ’76, allenatore nerazzurro dal 26 marzo 2012 - è un’emozione: in quello stadio ho sognato di diventare un giocatore di Serie A, ci rientro da tecnico dell’Inter e per me è un sogno. A Bologna sono diventato ometto, sono legato alla città e a tanti amici che sono ancora lì». Strama - perticone che sa vedere il gioco - arriva in rossoblù a 14 anni nell’estate del ’90, lo recluta Sandro Tiberi - allora responsabile del settore giovanile del Bologna - prelevandolo dalla Romulea. Mamma e papà (rispettivamente professoressa di latino e architetto) lasciano che le cose accadano, così Andrea si ritrova a Bologna nei Giovanissimi Nazionali. «Era la prima esperienza fuori casa, lontano dalla famiglia» fa lui. Lo allena Carlo Regno. Il ruolo di Strama? Difensore centrale. «L’ho avuto a 15 anni - dice il suo ex tecnico, oggi primo collaboratore di Davide Ballardini -: era un ragazzo maturo, aveva già una bella testa e infatti lo elessi subito ca-

il retroscena

APPIANO GENTILE

L’ultima volta in cui l’Inter ha cercato Marco Di Vaio (perché capitò già nel gennaio 2011) è successo l’estate scorsa dentro al file «Vice-Milito». Domanda semplice: «Ti va di venire all’Inter?». Risposta cortese e altrettanto basica: «No, grazie: ho scelto l’America e poi quella del Bologna è la mia ultima maglia italiana». Questa è la storia di un «Prova a prendermi» mai andato a buon fine, quello che ha coinvolto il club di Moratti e Di Vaio, ora nella MLS con il Montreal Impact. Vice Milito L’Inter ha sempre

stimato Di Vaio. Che - sia chia-

Alle radici di Strama A Bologna era una promessa Ci torna con l’Inter da rincorsa Il tecnico nerazzurro giocava nelle giovanili rossoblù, poi il ginocchio fece crac pitano della mia squadra, i Giovanissimi. Era più forte tatticamente che tecnicamente, sapeva leggere bene le situazioni in campo sopperendo col senso della posizione alla sua lentezza negli spostamenti brevi e in velocità. Rimase con me un anno, poi passò agli Allievi sotto la guida del povero Tazio Roversi». Pizzicato Allievi per poco e poi

Andrea Stramaccioni, 36 anni IPP

subito la Primavera come sotto-età: Strama scala le posizioni, un po’ come dalla Primavera dell’Inter ai big. «Una bella persona - riprende Regno -, e soprattutto una bella testa». Poi è chiaro che dai 14 ai 19 anni qualche «fuoriprogramma» c’è. Strama va a vedere il basket, sceglie la Fortitudo (sa ancora i cori a memoria), poi

siccome Bologna è Bologna, vasche in centro e ragazzate, lui vive a due passi da Casteldebole negli alloggi del vivaio, camera con vista su San Luca, roba che vale più di una collezione di farfalle. Strama - in una settimana che è cruciale per una gara-Primavera contro il Mantova - decide che per una sera si può stare anche un po’ più fuori del solito. Bologna ti tenta. E lui, tornando a casa alle 2 di notte, fa l’incontro che ogni calciatore non vorrebbe fare a

Dal Liceo al suo allenatore, un coro: «Era il più maturo. Grande affabulatore»

quell’ora: proprio Sandro Tiberi, il responsabile delle giovanili. Pizzicato. Cazziatone imperiale. Ma lui è troppo importante per la squadra: nessun provvedimento disciplinare. Già più adulto Strama gioca e si vede che uno qualunque non è. «Io e lui - racconta Gabriele Rodighiero, oggi difensore della Sambonifacese - arrivammo a Bologna allo stesso momento, diventammo subito amici. Giocammo insieme nei Giovanissimi e negli Allievi B: lui era molto più adulto di noi, intelligente e colto, ma non se la tirava. In campo aveva una bella visione di gioco, sempre a testa alta, sapeva uscire dall’area sempre con eleganza e vedendo lo sviluppo dell’azione. Col tempo ci siamo persi di

vista, ma da interista sono contento che lui sia il tecnico dei nerazzurri: la sua Inter mi piace, potrà anche concorrere per lo scudetto... Sono convinto che tornare a Bologna dopo quasi vent’anni gli darà una certa emozione...». Il ginocchio, il latino, la panca

Poi, ecco il 1995: ultimo minuto di Bologna-Empoli di Coppa Italia Primavera, impatto, il ginocchio destro salta. Collaterale sfilacciato, due menischi an-

Guardava la Fortitudo basket, giocava difensore centrale, e quella notte alle due...

Di Vaio: «No all’Inter per il mio cuore rossoblù» ro - durante gli anni di Bologna (da capitano negli ultimi tre e non) è stato contattato anche da altre grandi squadre. Però l’interesse nerazzurro tornava, ciclicamente. Nell’ultima sessione di mercato, Branca e Ausilio erano tornati all’attacco dentro una pista celata dietro agli obiettivi più chiacchierati che si chiamavano Floccari e Rocchi: Di Vaio, però, aveva già deciso di lasciare una piazza che lo ha fatto rinascere e innamorare per avventurarsi nella MLS, la Major Soccer League, la serie A americana col suo (e di Nesta, Matteo Ferrari e Corradi) Montreal Impact. Così, niente di fatto. Anche per un’altra ragione. «Ho avuto alcune richieste di club importanti - racconta Di

nuovi e obbligatoriamente di proprietà, gli impianti sono spesso pieni, la gente si diverte senza paure». A Marco Di Vaio l’esperienza piace. «La consiglio, dà grande adrenalina. Vede: noi in Italia abbiamo la materia prima (calciatori e allenatori di prima qualità) ma non il contorno, ovvero gli stadi. Qui sono partiti dalla base. E poi mi piacciono molto le aperture ai tifosi: ci alleniamo sempre la mattina e circa 4 volte al mese ci mettiamo in mezzo al campo e i tifosi, i bambini, vengono da noi a fare foto, a chiederci autografi. Bellissimo. Ma perché in Italia nessuno ci pensa mai?». Vero. Di certo l’Inter ha pensato a lui.

Vaio - e sì, anche dall’Inter. Però a 36 anni avevo deciso di fare la scelta della MLS ma soprattutto una cosa: che l’ultima maglia del campionato italiano sarebbe stata - e sarà quella del Bologna». Tradotto: in nome del Bologna, Di Vaio ha detto no all’Inter. Apriamo di più Nelle scorse settimane, Marco Di Vaio s’è detto convinto che «il Bologna si salverà alla grande come successo l’anno scorso» e di sicuro al Dall’Ara tornerà l’8 novembre prossimo: si giocherà Bologna-Impact, per lui un’amichevole del cuore. In Canada Di Vaio sta da Re. «Qui è veramente un altro mondo, in tutti i sensi: l’approccio è più sereno, nostro e dei tifosi, stadi

m.d.v.

Marco Di Vaio, 36 anni, attaccante del Montreal Impact REUTERS

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DOMENICA 28 OTTOBRE 2012

y TROFEO ANNI 90 Andrea Stramaccioni è nato a Roma il 9 gennaio del 1976. Ecco due momenti della sua vita calcistica nel Bologna, carriera bloccata da un grosso infortunio al ginocchio: a sinistra, nella squadra Giovanissimi (è il secondo in piedi da sinistra) vicino all’allora tecnico Carlo Regno. A fianco, con la Coppa di miglior giocatore al Torneo di Vignola del 1994 con il Bologna Primavera che in quella occasione battè 2-1 la Fiorentina in cui giocavano Edy Baggio (fratello di Roberto) e Flachi (SCHICCHI)

dati, legamenti anteriore e posteriore rotti. Operazioni (tante) e rieducazione all’Isokinetic dai fratelli Della Villa. Nel frattempo, gli studi. «Sedeva al primo banco perché era il più alto - dice Nicoletta Frignani, insegnante di latino e greco -: spesso dovevo stare attenta perché quando le allungava rischiavo di inciampare... Rispetto ai suoi compagni era un ragazzo molto determinato, con un progetto di vita già in testa, molto serio e riservato. Aveva la media del 7: un giorno mi chiese come poteva recuperare il programma dopo le operazioni al ginocchio: ce la fece, andò in pari. Sono contenta che abbia fatto strada». Il ginocchio via via si riprende, del calcio - però - Strama non ne vuol sentir più parlare. «Per anni ho avuto una crisi di rigetto» ha raccontato spesso agli amici dopo aver dovuto dare l’addio a quello giocato. Fino a quando tramite l’agente Canovi decide di accettare una panchina: Strama ha 23 anni e va ad allenare l’AZ Sport, Allievi Sperimentali classe ’85. Oggi torna al Dall’Ara, guardando San Luca: stessa vista di quella casa da cui è partito tutto.

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ALLA PINETINA

L’ALLENATORE INTERISTA LE SCELTE PER OGGI

«Battete la Juve»: i tifosi e la richiesta a Moratti

«A Cassano non voglio rinunciare» Ma Alvarez preme

APPIANO GENTILE (m.d.v.) Massimo Moratti è arrivato alla Pinetina nella tarda mattinata di ieri: ha visto un po’ di allenamento, ha salutato tutti, si è fermato a parlare col capitano Zanetti, ha preso sotto braccio Cambiasso, ha stretto la mano a Cassano, due chiacchiere con Stramaccioni e poi si è messo in panchina col direttore dell’area tecnica Marco Branca a guardare la seduta pre viaggio verso Bologna. Poi, quando è uscito dalla Pinetina, ha abbassato il finestrino della macchina, ha firmato qualche autografo e subito è arrivata la richiesta dei tifosi (in maniera un po’ colorita): quella di battere la Juventus, avversaria sabato prossimo a Torino. In treno Ma prima c’è la trasferta di Bologna, e l’Inter ha raggiunto il capoluogo emiliano col treno partendo poco prima delle 18.00. Davanti alla stazione centrale di Milano, si sono radunati un bel po’ di tifosi e la gag si è consumata fra Zanetti e Cassano: il capitano fende la folla per far passare FantAntonio come fosse una star. Markovic e Werley Intanto le voci di mercato non si fermano mai. Di sicuro l’Inter come già sottolineato nei giorni scorsi tiene le antenne dritte riguardo al talento classe ’94 Lazar Markovic del Partizan, ma intanto dalla Spagna rimbalza una voce riportata dal quotidiano El Mundo Deportivo: Inter e Barcellona sarebbero pronte a lanciarsi una sfida per Werley Ananías da Silva, difensore nato ilo 5 settembre 1988 del Gremio. Trattasi di bivalente della terza linea, nel senso che il brasiliano può ricoprire sia la zona centrale della difesa e sia la fascia destra. Su di lui si sarebbe mosso in maniera pesante il Barça di Tito Vilanova: Werley ha un costo di circa 5,5 milioni di euro. Di sicuro l’Inter nella finestra di mercato di gennaio si muoverà: prenderà un difensore centrale (Andreolli in pole), un centrocampista (Paulinho) e forse (dipenderà dalla classifica) un vice Milito. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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«Antonio sta andando alla grande là davanti» L’argentino carta a sorpresa?

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MATTEO DALLA VITE APPIANO GENTILE

Non penso alla Juve Di sicuro,

manca tanta fantasia senza Sneijder e Coutinho. «L’infortunio di Coutinho mi è dispiaciuto tanto, perché è un ragazzo d’oro, l’ho visto triste, era in un ottimo momento, sta dimostrando di essere di grande importanza per l’Inter, per il presente e per il futuro». L’Inter arriva da 6 vittorie di fila fra campionato ed Europa League, da 3 gare non prende gol. «Per ora stiamo percorrendo il solco giusto — continua Strama — del lavoro, della crescita. La squadra è in un buon momento mentale e fisico, anche nel secondo tempo giocato contro il Partizan si è visto. Se penso alla Juve? No: penso solo ai tre impegni ravvicinati».

6 le vittorie consecutive dell’Inter di Stramaccioni: 4 in campionato e 2 in Europa League

gli anni passati dall’ultimo successo del Bologna sull’Inter al Dall’Ara in serie A: il 10 febbraio 2002 i rossoblù sconfissero la squadra allenata da Cuper per 2-1, con gol di Pecchia e Zauli. Di Seedorf la rete interista

DAL NOSTRO INVIATO

Cassano gioca. L’indicazione è di Strama stesso. Cassano c’è, perché meglio pensare alla prima gara più che alla seconda della settimana (Sampdoria, che di FantAntonio è la ex) e alla terza (la Juventus). «Finora abbiamo fatto molto bene con i tre giocatori offensivi, solo con il Chievo non avevamo tre giocatori con certe caratteristiche. Non vedo perché rinunciare a Cassano, dato che là davanti è quello che sta facendo meglio. È semplicemente una questione di equilibri». In tutto questo, però, c’è anche Ricky Alvarez che frigge di titolarità: per ora, sarà più subentrante che nell’undici d’avvio. «Alvarez sta bene: presentarsi a tu per tu con il portiere due volte (contro il Partizan, ndr) è un buon sintomo: se alla prima occasione avesse fatto gol sarebbe cascato lo stadio. Io un giocatore così lo voglio sempre in organico. È importante, ve lo farà vedere sul campo».

I NUMERI

Antonio Cassano, 30 anni, attaccante. Per lui 5 reti in 8 giornate di campionato CANONIERO

Bologna e le grandi Poi, l’avver-

sario. «Il Bologna in casa ha fatto sempre bene ed è in un momento in cui ha bisogno di punti. Nelle grandi gare hanno sempre avuto un atteggiamento offensivo, mettendo in difficoltà le squadre avanti in classifica. E poi: Diamanti e Gilardino sono giocatori della Nazionale, Pioli è un allenatore molto preparato, quelli del Bologna in casa raramente sbagliano partita».

Rebus Parma: cercasi sostituto di Galloppa in mediana Perché vedere

TORINO-PARMA L’undici di Ventura ha bisogno di gol, Bianchi prova a riprendere il cammino. Amauri ha ingranato contro la Samp e non vuole fermarsi Olimpico, ore 15

FRANCESCO BRAMARDO SANDRO PIOVANI

L’ultima sfida dei granata contro il Parma ha fatto felici gli scommettitori, un 4-4 difficilmente ripetibile oggi all’Olimpico. E non solo perché il Torino dopo l’ultimo scivolone casalingo con il Cagliari vuole a tutti i costi i tre punti. Semplicemente perché i granata in zona gol faticano, e non poco. Le 5 reti all’Atalanta restano un’eccezione per una squadra che in casa non segna dall’1 set-

tembre (3-0 al Pescara). Forte della consapevolezza che almeno la difesa regge (5 gol subiti: uno in meno solo la Juve), Giampiero Ventura alla fine ha deciso di fare a meno di Ogbonna. Un azzardo, visto il calendario che la prossima settimana opporrà in trasferta ai granata Lazio e Napoli. La formazione dipenderà dal turnover nella mente dell’allenatore che non nasconde di tener conto delle caratteristiche degli avversari e dello stato di salute dei suoi. In attacco Bianchi prima o poi (a Roma) potrebbe ri-

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QUI BOLOGNA

Pioli non ha paura: Diamanti e due punte Gabbiadini dal 1’ al fianco di Gila: «E’ l’assetto più equilibrato» NICOLA ZANARINI BOLOGNA

Il Bologna non alza le barricate per reggere l’urto dell’Inter. Nonostante due sconfitte di fila Stefano Pioli vara la formazione più offensiva della stagione e schiera Gabbiadini per la prima volta titolare. «Manolo è molto motivato e dovrà mettere le sue caratteristiche al servizio della squadra. È un attaccante moderno che sa dare profondità e trovare i tempi giusti nel dialogo con i centrocampisti» spiega il tecnico rossoblù, che affiancherà il centravanti di scuola atalantina a Gilardino e arretrerà Diamanti a supporto delle punte. Di conseguenza Taider tornerà sulla linea mediana a 3 al fianco dell’altro ex trequartista Kone e di Pazienza, favoriti nei ballottaggi con Guarente e Krhin. «Penso che sia l’assetto più equilibrato in questo momento. Dovremo limitare al massimo sia gli errori tecnici che quelli tattici e servirà più cattiveria agonistica per evitare gol come quello di Cagliari. Dai miei giocatori mi aspetto un cambiamento positivo e non ho alcun dubbio sulla loro voglia di sacrificarsi per tornare a far punti» aggiunge Pioli.

Torna Yuto Strama apparecchia il Tridentone (Palacio-Milito-Cassano), ritrova Nagatomo, inserisce Zanetti e Gargano da subito e dietro mette Ranocchia e Samuel al fianco di Juan Jesus.

Il riscatto del capitano «Diamanti deve fare il Diamanti ed essere il giocatore che con la sua generosità e con le sue invenzioni ha conquistato tutti meritandosi la Nazionale» auspica l’allenatore emiliano, che cercherà di dare una gioia particolare a due protagonisti di un Bologna-Inter d’altri tempi. In tribuna siederanno Marino Perani e Romano Fogli, che nel ’64 giocarono lo spareggio dell’ultimo scudetto rossoblù. Con loro ci saranno i figli di Bulgarelli e di Haller, il fuoriclasse tedesco scomparso di recente. Ospiti speciali al Dall’Ara anche le due medaglie olimpiche bolognesi Jessica Rossi e Martina Grimaldi.

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Gazzetta.it

I GRANATA SUBISCONO POCHE RETI MA FATICANO A SEGNARE, GLI EMILIANI CERCANO IL COLPO LONTANO DAL TARDINI

Il Torino contro Donadoni C’è da curare il mal di gol

LA GAZZETTA SPORTIVA

fiatare a favore di Sgrigna, con Sansone titolare sia oggi che a Napoli. «Se riteniamo questo gruppo all’altezza e abituato a giocare a memoria, è giusto che tenga conto dei due incontri ravvicinati, per il Napoli faremo la conta dopo la Lazio» le parole di Ventura. «Ogbonna sta tornando a lavorare con intensità, conto di averlo a Roma, e come lui Santana. In compenso ho rivisto in allenamento il Cerci che conosco, la gamba comincia a girare». Obiettivo continuità In casa gial-

loblù il proposito è dare seguito ai risultati positivi. Il Parma che arriva a Torino, rasserenato dai tre punti ottenuti domenica scorsa con la Samp, è però preoccupato dalle assenze di Mirante (squalificato) e Galloppa (fuori per sei mesi), due tra i migliori di questo tribola-

to inizio stagione. Tra i pali tornerà Pavarini, mentre è più difficile capire chi potrà sostituire Galloppa. «Dal punto di vista tecnico abbiamo in rosa tante alternative, e chi giocherà domani lo farà anche per Daniele»: ha spiegato Roberto Donadoni. Il tecnico dovrebbe riproporre il 3-5-2, visti i rientri di Lucarelli e Benalouane e la disposizione tattica dei granata. «Tutto è ipotizzabile — ha di fatto confermato Donadoni — Mi voglio però focalizzare più su di noi che sull’avversario. Sarà una partita di grande ritmo in cui bisognerà fare molta fatica». Il tecnico degli emiliani mette in guardia tutti: «Il Torino sta facendo un campionato alla pari con noi in termini di classifica. Dovremo ragionare molto da squadra, proprio come fanno loro». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gazza

Tvf HIGHLIGHTS BARÇA L’800a DI DEL PIERO E BAYERN IN DIRETTA

Oltre agli highlights dei due anticipi di A, alle interviste da San Siro, e ai gol dell’11a di B, oggi sul sito trovate anche le immagini della partita del Barcellona in casa del Rayo Vallecano e l’800a gara in carriera di Del Piero che col suo Sydney ospiterà il Perth. Alle 17.30 poi, diretta streaming della Bundesliga con la sfida tra il Bayern capolista e il Leverkusen.


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