ilcds-stadio_28.11.2012

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MERCOLEDÌ 28 NOVEMBRE 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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COPPA ITALIA 4˚ TURNO ELIMINATORIO

h Palermo beffato Pioli all’inglese, farà anche il «diesse» Il Verona passa in 10 BOLOGNA CONTRO IL LIVORNO

MIGLIORI

Decide Cacia nel finale: agli ottavi l’ex Mandorlini sfiderà l’Inter. Tensione tra i tifosi prima del match

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Cacia (Verona) Il suo ingresso è provvidenziale per il Verona, che quattro minuti dopo trova il gol della vittoria, con la complicità di Labrin e Benussi

DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO CARUSO PALERMO

Stavolta qualcosa di clamoroso accade alla Favorita. Il Verona in 10 elimina il Palermo e agli ottavi di finale, il 18 dicembre, troverà l’Inter. E non si può neppure dire che solo il Palermo ha snobbato l’impegno di Coppa schierando quasi tutte le riserve perché pure il Verona ha attuato un robusto turn over, utilizzando 4 titolari appena. Semmai si può dire che i veneti, terzi nel campionato di serie B, hanno delle valide alternative, mentre i siciliani no. Troppi sbagli, troppo pressapochismo nelle fila rosanero. Il Verona senza rubare nulla costruisce il colpaccio di rimonta e in inferiorità numerica. Nonostante i prezzi popolari e la recente vittoria nel derby, meno di ottomila spettatori al Barbera, per cui fanno più effetto i 300 venuti da Verona premiati da un risultato insperato. Discesa Gasperini parte dunque col Palermo 2, nel senso che schiera tutte le riserve eccetto un paio di titolari, Donati e Barreto, ci sarebbe anche Benussi che contro il Catania aveva giocato dal primo minuto per sostituire Ujkani squalificato. Nella ripresa però il tecnico rosanero chiama i rinforzi, prima Dybala (per Budan) e poi Brienza (per Pisano). Nonostante tutto la serata sembra apparentemente in discesa per i padroni di casa che sbloccano il risultato nei minuti iniziali. Con una bella manovra avviata da Barreto per Viola, da questi a Zahavi, taglio in area per Giorgi che di destro infila Rafael. Il Palermo delle seconde linee però si complica la vita e da un rinvio un po’ frettoloso di Benussi indirizzato a Labrin nasce il patatrac: intercetta Rivas che porge a Cocco che in area libera un gran bel tiro che s’infila all’incrocio dei pali. Il Palermo avrebbe l’opportunità di ri-

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Zahavi (Palermo) Nonostante non sia utilizzato quasi mai in campionato, si fa trovare pronto e alla prima occasione non demerita

Daniele Cacia, 29 anni, segna il gol della vittoria al 28’ del secondo tempo. Da quattro minuti il Verona era in inferiorità numerica per l’espulsione di Cacciatore. Il gol di Cacia (che si somma ai 10 segnati in Serie B) regala la sfida contro l’Inter LAPRESSE

portarsi in vantaggio ma fallisce tutte le conclusioni più o meno propizie, con Pisano, Giorgi, Budan e Dybala. Cinico Molto più concreto il Ve-

rona che col secondo tiro nello specchio indovina il raddoppio, 4 minuti dopo essere rimasto in 10. Cacia avvia l’azione lanciando Abbate che gli rimette la palla in area, nel tentativo di anticiparlo Labrin interviene in scivolata ma la palla carambola sul piede di Benussi e poi su quello di Cacia (entrato al posto dell’infortunato Cocco). A nulla serve l’arrembaggio finale del Palermo (Gasperini: «L’eliminazione non è una catastrofe»). Prima della gara le due tifoserie erano venute in contatto fuori dallo stadio, sul punto di raccolta dei tifosi ospiti, al Piazzale dei Matrimoni, sono volati schiaffi e lanci di oggetti, per fortuna senza gravi conseguenze. Tutto sembra fosse nato da un lancio di oggetti dei veronesi alle auto di passaggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PALERMO VERONA

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VERONA (4-4-2) Rafael 6,5; Abbate 6, Ceccarelli 6,5, Moras 6,5, Albertazzi 6; Rivas 6 (dal 1’ s.t. Fatic 6), Cacciatore 5, Hallfredsson 6, Carrozza 6 (dal 30’ s.t. Crespo s.v.); Bojinov 6, Cocco 6,5 (dal 40’ p.t. Cacia 6,5). PANCHINA Nicolas, Calvano, Gomez, Arzamendia, Owusu, Berardi. ALLENATORE Mandorlini 6,5. ESPULSI Cacciatore al 24’ s.t. per doppia ammonizione (gioco scorretto e proteste). AMMONITI Bojinov, per gioco scorretto, Rafael comportamento non regolamentare.

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Benussi (Palermo) Da un suo errato rinvio nasce il pareggio del Verona ed è sfortunato anche nel raddoppio di Cacia

ARBITRO Peruzzo di Schio 6,5. NOTE Spettatori paganti 7.620 incasso 43.602 euro. Tiri in porta 7-2. Tiri fuori 8-2. In fuorigioco 2-3. Angoli 7-2. Recuperi p.t. 1’; s.t. 5’.

Il consigliere della Lega: «Verona, trasferta in Africa» Il sindaco Tosi: «Ignorante» PALERMO «È la prima partita ufficiale in Africa

per la nostra squadra». Massimo Bessone, consigliere Comunale in quota Lega Nord e Pdl e coordinatore della Lega Nord Isarco e Pusteria (Trentino-Alto Adige), ha commentato così l’arrivo del Verona a Palermo su una pagina Facebook dedicata alla squadra gialloblù. Reazioni indignate dai tifosi siciliani e anche dal sindaco di Verona, Tosi: «Il consigliere Bessone non conosce la geografia se colloca Palermo in Africa. E non è nemmeno spiritoso». Poi è la stessa società dell’Hellas a esprimere «il suo dissenso» per le affermazioni di Bessone, «che non appartengono assolutamente allo stile del club. Siamo orgogliosi di poter giocare in una città meravigliosa come Palermo». Sarcastico il presidente rosanero, Zamparini: «Se mi dicessero che sono africano lo prenderei come un complimento. Per come siamo messi in Italia non sarebbe male, anzi...». Poi l’a.d. Lo Monaco: «La mamma degli imbecilli è sempre incinta». Bessone ha poi chiesto scusa: «E’ stata una sciocchezza, uno sfottò che non ha nulla a che fare con la politica. Mi spiace e mi scuso se ho urtato la sensibilità di qualcuno». Fabrizio Vitale © RIPRODUZIONE RISERVATA GDS

«Tutte le critiche che mi vengono rivolte sono legittime, sono io il primo responsabile di questa situazione». Alla vigilia dell’impegno di Coppa Italia con il Livorno che sembra quasi un’amichevole estiva, Stefano Pioli non riesce a staccare la testa dal campionato. «La Serie A resta la nostra priorità. I numeri non mentono ma dobbiamo guardare avanti, il nostro obiettivo è avvicinarci ai 20 punti prima della sosta». Pioli confida di limitare i danni nelle prossime 4 gare, rimanendo a contatto con le altre pericolanti per poi buttarsi sul mercato di gennaio. A parole il presidente Guaraldi e il d.g. Zanzi hanno implicitamente assegnato al tecnico il ruolo di diesse ad interim per la campagna invernale, che Pioli accetta di buon grado: «È un compito che sarei felice di assolvere». Venendo alla partita col Livorno, i rossoblù faranno un ampio turnover: «È un’opportunità per chi gioca meno di mettersi in mostra, perciò ho sepa-

BOLOGNA (3-4-2-1) 22 LOMBARDI 31 RADAKOVIC 4 KRHIN 3 MORLEO 13 PULZETTI 28 RIVEROLA 30 PAZIENZA 20 ABERO 77 PASQUATO 33 KONE 26 VERATTI All. PIOLI

LIVORNO (3-5-2) 19 MAZZONI 6 SALVIATO 27 EMERSON 17 CECCHERINI 2 MEOLA 21 PRUTSCH 15 MOLINELLI 28 SCHIATTARELLA 3 GEMITI 26 SILIGARDI 22 DELL'AGNELLO All. NICOLA

PANCHINA 44 Stojanovic, 2 Maini, 11 Motta, 29 Capello, 35 Benatti, 21 Cherubin, 17 Guarente, 19 Rodriguez.

PANCHINA 12 fiorillo, 7 belingheri, 16 colombi, 24 bigazzi, 5 remedi, 16 gentsoglou, 10 luci, 19 gioe', 23 piccolo

ARBITRO Mariani di Aprilia GUARDALINEE Preti-Bagnoli QUARTO UOMO Irrati TV Diretta Rai Sport 1 ore 17

rato la squadra di coppa da quella di campionato. I titolari continueranno a lavorare per l’Atalanta, al loro posto giocheranno i rincalzi e alcuni giovani della Primavera». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Occasione per Parra Colantuono fa 11 cambi

PALERMO (3-4-2-1) Benussi 5; Milanovic 5,5 (dal 1’ s.t. Garcia 6), Donati 6, Cetto 5; Pisano 5,5 (dal 26’ s.t. Brienza 6), Barreto 6,5, Viola 6, Labrin 5,5; Zahavi 6,5, Giorgi 6; Budan 5,5 (dal 13’ s.t. Dybala 6). PANCHINA Ujkani, Brichetto, Munoz, Morganella, Kurtic, Sanseverino, Rios, Ilicic, Aquino. ALLENATORE Gasperini 5,5. ESPULSI nessuno. AMMONITI Viola, Labrin, Cetto per gioco scorretto.

BOLOGNA LIVORNO

ANDREA TOSI BOLOGNA

PEGGIORI ATALANTA CONTRO IL CESENA

PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Giorgi (P) al 7’, Cocco (V) al 9’ p.t.; Cacia (V) al 28’ s.t.

IL TABELLONE LA FINALE ALL’OLIMPICO DI ROMA

LA POLEMICA

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A gennaio doppio ruolo per il tecnico che oggi dà spazio a riserve e Primavera

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Cetto (Palermo) Sbaglia molti interventi, mostra imprecisione e pressapochismo. Probabilmente paga la scarsa abitudine alle partite vere

L’allenatore nerazzurro: «Ci tengo a passare il turno, tutti sotto esame» ATALANTA CESENA

GUIDO MACONI BERGAMO

L’Atalanta si mette l’abito di coppa per il Cesena. Turnover totale, con l’ eccezione di Cigarini che ha riposato domenica scorsa per squalifica. Oggi Colantuono ne cambia undici rispetto al Genoa e sarà l’occasione per vedere Parra, Radovanovic e Scozzarella, tutti al debutto dal 1’, ma anche Troisi e Matheu. Insomma gioca chi ha avuto meno spazio. «Sarà l’occasione per me di testarne la condizione - ha detto Colantuono - e per loro di mettermi in difficoltà. Non pensiamo alla categoria di differenza. Ci teniamo a passare il turno e quando indossiamo questa maglia dobbiamo sputare sangue. Coppa o campionato, non fa differenza». © RIPRODUZIONE RISERVATA

CHIEVO REGGINA

ATALANTA (4-3-3) 16 POLITO 32 FERRI 25 MATHEU 3 LUCCHINI 28 BRIVIO 23 SCOZZARELLA 21 CIGARINI 8 RADOVANOVIC 89 MARILUNGO 99 PARRA 9 TROISI All. COLANTUONO

CESENA (3-5-2) 1 RAVAGLIA 2 MORERO 14 COMOTTO 5 TONUCCI 25 CECCARELLI 23 TABANELLI 6 MEZA COLLI 8 DJOKOVIC 3 FAVALLI 19 SUCCI 30 RODRIGUEZ All. BISOLI

PANCHINA 47 Consigli, 78 Frezzolini, 2 Stendardo, 5 Manfredini, 13 Peluso, 6 Bellini, 7 Schelotto, 17 Carmona, 44 Cazzola, 10 Bonaventura, 91 De Luca, 19 Denis

PANCHINA 22 Belardi, 26 Caldirola, 29 A. Rossi, 11 Iori, 18 Turchetta, 28 Ballardini, 35 Sensi, 9 Lapadula, 27 Defrel

ARBITRO Massa di Imperia GUARDALINEE Crispo-Vicinanza QUARTO UOMO Pairetto TV Diretta Rai Sport 1 ore 15

FIORENTINA JUVE STABIA

CHIEVO (4-3-1-2) 1 PUGGIONI 20 SARDO 3 ANDREOLLI 26 FARKAS 13 JOKIC 14 COFIE 8 CRUZADO 56 HETEMAJ 6 M.RIGONI 9 MOSCARDELLI 17 DI MICHELE All. CORINI

REGGINA (3-4-1-2) 1 FACCHIN 5 FREDDI 3 ELY 4 BERGAMELLI 27 D’ALESSANDRO 18 RIZZO 15 CASTIGLIA 29 RIZZATO 23 BOMBAGI 10 VIOLA 20 FISCHNALLER All. DIONIGI

FIORENTINA (3-5-2) 89 NETO 3 HEGAZY 40 TOMOVIC 15 SAVIC 16 CASSANI 14 MATI FERNANDEZ 7 PIZARRO 21 MIGLIACCIO 19 LLAMA 22 LJAJIC 9 EL HAMDAOUI All. MONTELLA

JUVE STABIA (4-3-3) 22 SECULIN 25 BALDANZEDDU 17 MAURY 6 SCOGNAMIGLIO 14 GORZEGNO 2 GENEVIER 4 AGYEI 10 CASERTA 27 ACOSTY 20 CELLINI 16 IMPROTA All. BRAGLIA

PANCHINA 18 Squizzi, 23 Viotti, 93 Dramè, 15 Coulibaly, 5 Guana, 22 Dettori, 39 Stoian, 11 Samassa, 31 Pellissier

PANCHINA 22 Baiocco, 6 Lucioni, 16 Da Silva, 24 Maimone, 25 Porcino, 19 Campagnacci, 28 Louzada

PANCHINA 1 Viviano, 2 Rodriguez, 4 Roncaglia, 11 Cuadrado, 18 Della Rocca, 5 Olivera, 20 Borja Valero, 23 Pasqual, 92 Romulo, 17 Seferovic

PANCHINA 1 Nocchi, 15 Vinci, 19 Dicuonzo, 8 Mezavilla, 7 Erpen, 9 Bruno, 11 Mbakogu.

ARBITRO Giacomelli di Trieste GUARDALINEE Paganessi-Melloni QUARTO UOMO Borriello TV Diretta Rai Sport 2 ore 15

ARBITRO Celi di Bari GUARDALINEE Costanzo-Manzini QUARTO UOMO Castrignanò TV Diretta Rai Sport 1 ore 21


la Repubblica MERCOLEDÌ 28 NOVEMBRE 2012

BOLOGNA

SPORT

■ XII

La crisi rossoblù

“I miei errori, le mie certezze” Pioli non molla: felice di poter aiutare la società a gennaio Coppa Italia alle 17 al Dall’Ara

SIMONE MONARI STEFANO Pioli, come si sente dopo 9 sconfitte in 14 partite. «So di essere il primo grande responsabile della situazione, sono io che alleno, io che scelgo, io che devo motivare i ragazzi». Sì, ma non pensa di essere stato troppo tollerante in estate nei confronti della proprietà? «Ecco, vorrei fare chiarezza sull’argomento: in una società di calcio ci sono dei ruoli che sono definiti, io sono l’allenatore e come tale devo far rendere al meglio i giocatori; vero che avevo fatto delle richieste al club, ma la società ha fatto le scelte migliori che poteva fare. Le scelte migliori che poteva fare. Poi la società sa quali erano le mie richieste, ne è consapevole». Da Casteldebole trapela che lei avrà un ruolo significativo nel prossimo mercato di gennaio. «Se la società la pensa così io sarò molto contento di dare le mie indicazioni». Cosa ci dobbiamo aspettare? «Alcuni interventi mirati, precisi. Ma valuteremo a tempo debito». Potesse tornare a luglio, cosa non rifarebbe? «No no, il percorso fatto sin qui è

Col Livorno scopriamo Radakovic e Riverola Io e la proprietà

Il club sa cosa chiedevo e ha fatto le scelte migliori che poteva. Se ripetiamo le ultime due prestazioni stiamo in A

troppo breve per dare un giudizio globale, quando dico che la classifica la guarderemo a Natale non lo dico per rimandare il problema, ma perché quello sarà il primo step per capire gli errori commessi e come correggerli». Come le sembra ora la situazione? «Beh, bisogna far punti, ovvio. Se a inizio anno m’avessero detto che ne avremmo fatti 11 in 14 partite non sarei certo rimasto soddisfatto, le mie aspettative erano altre, pensavo ad una crescita del

DICEVA ieri Davide Nicola, tecnico del Livorno secondo in classifica in serie B, che sfidare il Bologna «sarà per noi un grande orgoglio». Per i rossoblù uno sforzo supplementare di cui la squadra avrebbe volentieri fatto a meno, visto l’impegno di domenica con l’Atalanta che s’annuncia delicatissimo. Ma sarà anche gruppo molto superiore, non sono contento, anche perché qui credo si possa fare calcio in un certo modo». La società le è vicino, i tifosi sono dalla sua parte, la critica fa il suo, ma insomma, dopo un avvio così il clima nei suoi confronti poteva essere ben peggiore. «Le critiche ci stanno tutte, ci mancherebbe, anche se io credo che nel calcio, non dico a Bologna ma in generale, critiche e complimenti siano spesso esagerati. L’anno scorso pareva fosse tutto

l’occasione, come notava ieri Pioli, per chi si è visto meno di mettersi in mostra. In primis Krhin, che potrebbe essere schierato da centrale difensivo, ma anche Riverola, Pasquato e Abero. Curiosità pure per il serbo Radakovic, e per il primavera Veratti, convocato già a Marassi e questo pomeriggio candidato a vestire i merito mio, ma era merito del presidente, di Zanzi, mio, soprattutto dei giocatori. Quanto all’ambiente, mi auguro che questo atteggiamento positivo nei miei confronti derivi dalla fiducia nella mia professionalità». A casa sua come vivono questo momento nero? «La mia famiglia è preoccupata. Mi conoscono, sanno quanto ci tengo, vivono tutti di calcio, non perdono una partita, io poi sento dire che c’è gente, non parlo dei miei colleghi coi quali non vado a

panni della punta centrale. Fra i toscani potrebbe giocare Luca Siligardi, mancino attaccante che Carmine Longo a luglio del 2010 ottenne in prestito dall’Inter e che quest’anno ha già segnato 8 gol. Il Livorno ha vinto 11 partite, con 2 pareggi e tre sconfitte. Si gioca oggi al Dall’Ara alle 17 con la formula della partita secca. pranzo o a cena, c’è gente dicevo che riesce a tenere il lavoro fuori dalle mura domestiche. Beh, io non sono tra quelli, soprattutto in questo momento». Però sembra comunque fiducioso. «Lo sono se guardo alle ultime nostre due prestazioni, che sono molto vicine a quelle che mi aspetto, perché ho visto spirito, convinzione. Se riusciamo a esprimerci su questi livelli io dico che l’anno prossimo giocheremo ancora in serie A».

Ma a Genova non avete raccolto nulla. «Sì, ma sfido a trovare un’altra squadra che gioca in 10 tutta la partita, per una grossa ingenuità di Morleo, come abbiamo fatto noi. Avessimo pareggiato nessuno avrebbe obiettato nulla». Vero, ma intanto il Bologna è ultimo. «Ho sempre detto che i numeri non mentono, lo ribadisco. Abbiamo perso troppe gare 1-0, significa che qualcosa ci manca. Se siamo lì i problemi li abbiamo».


la Repubblica MERCOLEDÌ 28 NOVEMBRE 2012

BOLOGNA

■ XIII

Gazzoni, lacrime e sorrisi “Assolto con formula piena” Victoria, nessuna bancarotta: “E ora Calciopoli” (segue dalla prima di cronaca)

PAOLA CASCELLA EMOZIONE scavalca i pensieri in una confusione appena controllata. E si capisce. «Il fatto non sussiste», sentenzia il Tribunale. Nessuna bancarotta fraudolenta, dunque, per il fallimento sei anni fa di Victoria 2000, la finanziaria che controllava la società rossoblù, prima del tonfo in B nel giugno del 2005. Il Cavaliere bianco torna immacolato, ma non solo. Tra i motivi di soddisfazione c’è qualcos’altro, c’è Calciopoli, il processo di Napoli in cui la fallita Victoria è parte civile. Dice Gazzoni: «Tutti gli avvocati di controparte in quel processo dicevano: ‘Ma Gazzoni cosa viene a chiedere a noi dei soldi quando lui ha bancarottato con frode? Abbiamo stabilito che non ho frodato e ora affiliamo le spade». E forse la sentenza di ieri darà materiale per affilarle meglio. «Vedremo — dice l’avvocato difensore Giovanni Sacchi Morsiani — se nelle sue motivazioni il Tribunale affronterà le cause vere di quel fallimento che per noi stanno nella retrocessione del Bologna in B. Di certo non lo furono le condotte degli amministratori, come ha stabilito la sentenza di assoluzione». Sacchi Morsiani è evi-

L’

Anche fisicamente? «Non credo, in 10 a Genova abbiamo corso più e meglio della Samp. Purtroppo paghiamo ogni minimo errore. Due ne abbiamo commessi a Marassi, uno è quello di Morleo, l’altro sul gol». Errori spesso individuali. «Intanto il gol subìto con la Samp è diverso dagli altri, su una situazione di “dai e vai” non l’avevamo mai preso. Vero che queste sviste ci penalizzano, ma non mi va di dire che tutta la nostra fase difensiva è sbagliata. Quelli davanti a noi

non mi pare vadano meglio da questo punto di vista, anzi, non direi proprio. Solo che dobbiamo imparare a gestire meglio i nostri errori». Come se ne esce? «Dobbiamo trasformare la delusione che è in noi in rabbia e determinazione. Lavorando individualmente e di squadra. E molto sulla testa dei ragazzi. Ma ripeto, se lo spirito resta questo ci tireremo fuori dai guai, in caso contrario saranno problemi». Molti guardano agli errori di-

fensivi, ma l’attacco che ha lei è di lusso per una squadra che deve salvarsi. Invece la vostra pericolosità è modesta. «Non mi sta bene questo discorso se ci riferiamo alla gara di Genova, in dieci abbiamo avuto tre-quattro nitide palle gol, non scherziamo nemmeno». Ma complessivamente il problema esiste. «Effettivamente dobbiamo sfruttare meglio le nostre tre punte». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giuseppe Gazzoni

Prosciolto anche Bandiera: “Ero ancora al lavoro, per i miei operai. Me lo meritavo” dentemente soddisfatto per la decisione dei giudici, «un collegio attento, che si è attenuto alle accuse formulate, senza farsi condizionare da altri scenari dipinti dalla Procura, ma mai contestati nel capo di imputazione». Insieme a Gazzoni, con la stessa formula piena è stato assolto anche Mario Bandiera (e un paio di commercialisti) che avendo fatto fronte alle fideiussioni, secondo il pm Enrico Cieri avrebbe meritato sei mesi di reclusione per bancarotta semplice, reato colposo e prossimo alla pre-

GRUPPO IMMOBILIARE

scrizione, contro i due anni chiesti per Gazzoni che quelle fideiussioni invece non pagò. Circostanza che fra i due ex soci creò una frattura insanabile («io pur di pagare al suo posto mi sarei venduto gli organi», disse a suo tempo Bandiera). «Davvero sono stato assolto? — domanda ora mister Les Copains alla cronista — Mi coglie impreparato, ancora non lo sapevo. Malgrado l’età, passo ancora la vita a lavorare, cerco di darmi da fare per i miei operai e per questo Paese che ne ha un gran bisogno. Le posso dire soltanto una cosa: quell’assoluzione io me la meritavo». Conferma il suo legale, Luigi Stortoni: «Il cavalier Bandiera si è sempre comportato da galantuomo. Spiegammo subito alla Procura che aveva onorato i suoi impegni con le banche pagando fino all’ultimo centesimo. Non così l’altro socio (Gazzoni ndr) che dopo aver negato che ci fossero problemi invece non pagò». L’inchiesta, partita con una dozzina di indagati per una miriade di reati formulati sulla base di un rapporto della Guardia di Finanza, che perquisì case e uffici di Gazzoni, ha subìto due archiviazioni (di reati e di indagati) chieste dalla stessa Procura, prima di approdare in aula. Moltissime le intercettazioni e le autorevoli consulenze. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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