Reggia di Caserta
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Reggia di Caserta e Vesuvio Info, orari e prezzi
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Caserta, the Royal Palace and Vesuvius Info, timetables and prices
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Il Palazzo Reale / The Royal Palace
la residenza reale più grande al mondo e i proprietari storici sono stati i Borbone di Napoli, oltre a un breve periodo in cui fu abitata dai Murat. Nel 1997 è stata dichiarata dall’UNESCO, insieme con l’acquedotto di Vanvitelli e il complesso di San Leucio, patrimonio dell’umanità. Nel 2016 è stata, con un totale di 683070 visitatori, il dodicesimo sito museale statale italiano più visitato.
LA STORIA
Il Palazzo reale di Caserta fu voluto dal Re di Napoli Carlo di Borbone, il quale, colpito dalla bellezza del paesaggio casertano e desideroso di dare una degna sede di rappresentanza al governo della capitale Napoli e al suo reame, volle che venisse costruita una reggia tale da poter reggere il confronto con quella di Versailles. Si diede inizialmente per scontato che sarebbe stata costruita a Napoli, ma Carlo di Borbone, cosciente della considerevole vulnerabilità della capitale a eventuali attacchi (specie da mare), pensò di costruirla verso l’entroterra, nell’area casertana: un luogo più sicuro e tuttavia non troppo distante da Napoli. Il sovrano si rivolse all’architetto Luigi Vanvitelli, a quel tempo impegnato nei lavori di restauro della basilica di Loreto per conto dello Stato Pontificio. Il re chiese che il progetto comprendesse, oltre al palazzo, il parco e la sistemazione dell’area urbana circostante, con l’approvvigionamento da un nuovo acquedotto (Acquedotto Carolino) che attraversasse l’annesso complesso di San Leucio. La nuova reggia doveva essere simbolo del nuovo stato borbonico e manifestare potenza e grandiosità, ma anche essere efficiente e razionale. Il progetto si inseriva nel più ampio piano politico di re Carlo di Borbone, che probabilmente voleva anche spostare alcune strutture amministrative dello Stato nella nuova Reggia, collegandola alla capitale Napoli con un vialone monumentale di oltre 20 km. Questo piano fu però realizzato solo in parte; anche lo stesso palazzo reale non fu completato della cupola e delle torri angolari previste inizialmente. Vanvitelli giunse a Caserta nel 1751 e diede inizio subito alla progettazione del palazzo, commissionatogli con l’obbligo di farne uno dei più belli d’Europa. L’opera faraonica che il re di Napoli gli aveva richiesto spinse Vanvitelli a circondarsi di validi collaboratori: Marcello Fronton lo affiancò nei lavori del palazzo, Francesco Collecini in quelli del parco e dell’acquedotto, mentre Martin Biancour, di Parigi, venne nominato capo-giardiniere. L’anno dopo, quando i lavori della reggia erano già a buon punto, venne cominciata la costruzione del parco. I lavori durarono complessivamente diversi anni e alcuni dettagli rimasero incompiuti. Nel 1759, infatti, Carlo di Borbone di Napoli era salito al trono di Spagna e aveva lasciato Napoli per Madrid. I sovrani che gli succedettero, Gioacchino Murat, che all’abbellimento della reggia diede un certo contributo, Ferdinando IV, Francesco I, Ferdinando II e Francesco II, col quale ebbe termine in Italia la dinastia dei Borbone, non condivisero lo stesso entusiasmo di Carlo di Borbone per la realizzazione della Reggia. Infine, il 1º marzo 1773 morì Vanvitelli al quale successe il figlio Carlo: questi, anch’egli valido architetto, era però meno estroso e caparbio del padre, al punto che trovò notevoli difficoltà a compiere l’opera secondo il progetto paterno.
IL PALAZZO
La reggia, definita l’ultima grande realizzazione del Barocco italiano, fu terminata nel 1845 (sebbene fosse già abitata nel 1780), risultando un grandioso complesso di 1.200 stanze e 1.742 finestre, per una spesa complessiva di 8.711.000 ducati. Nel lato meridionale, il palazzo è lungo 249 metri, alto 37,83, decorato con dodici colonne. La facciata principale presenta un avancorpo centrale sormontato da un frontone; ai lati del prospetto, dove il corpo di fabbrica longitudinale si interseca con quello trasversale, si innestano altri due avancorpi. Il palazzo ricopre un’area di circa 47.000 m²; dispone di 1.026 fumaroli e 34 scale. Oltre la soglia dell’entrata principale alla reggia si apre un vasto vestibolo ottagonale del diametro di 15,22 metri, adorno di venti colonne doriche. A destra e a sinistra si inseriscono i passaggi che portano ai cortili interni, mentre frontalmente un triplice porticato immette al centro topografico della reggia. In fondo, un terzo vestibolo dà adito al parco. Su un lato del vestibolo ottagonale si apre il magnifico scalone reale a doppia rampa, un autentico capolavoro di architettura tardo barocca, immortalato in numerose pellicole cinematografiche. Ai margini del primo pianerottolo della scalinata si trovano due leoni in marmo di Pietro Solari e Paolo Persico, mentre il soffitto, caratterizzato da una doppia volta ellittica. La doppia rampa si conclude in un vestibolo posto al centro dell’intera costruzione. Di fronte si trova l’accesso alla grande Cappella Palatina, ispirata a quella della Reggia di Versailles; questo spazio, definito da un’elegante teoria di colonne binate che sostengono una volta a botte, è stato danneggiato durante la seconda guerra mondiale, quando andarono perduti gli organi e tutti gli arredi sacri, e quindi restaurato. Sul retro della cappella, ancora inglobato all’interno del palazzo, è posto il Teatro di Corte, caratterizzato da una pianta a ferro di cavallo, con una capienza di 450 posti: fu inaugurato nel 1769 alla presenza di Ferdinando I delle Due Sicilie. Invece, alla sinistra del vestibolo si accede agli appartamenti veri e propri. La prima sala è quella degli Alabardieri, alla quale segue quella delle guardie del corpo, arredata in stile Impero. La successiva sala, intitolata ad Alessandro il Grande è detta del “baciamano”, si trova al centro della facciata principale e funge da disimpegno tra l’Appartamento Vecchio e l’Appartamento Nuovo. L’Appartamento Vecchio, posto sulla sinistra, fu il primo a essere abitato da Ferdinando IV e dalla consorte Maria Carolina ed è composto da una serie di stanze con pareti rivestite in seta della fabbrica di San Leucio. Le prime quattro stanze, di conversazione, sono dedicate alle quattro stagioni e affrescate. Segue lo studio di Ferdinando II. Dallo studio si accede, mediante un disimpegno, alla camera da letto di Ferdinando II, i cui mobili però furono distrutti e rifatti in stile Impero dopo la morte del sovrano a causa di una malattia contagiosa. Oltre la camera è la sala dei ricevimenti, che, mediante una serie di anticamere, è collegata direttamente alla Biblioteca Palatina e quindi alla cosiddetta Sala Ellittica, che ospita un fulgido esempio di presepe napoletano. L’Appartamento Nuovo, posto sulla destra della sala di Alessandro il Grande, fu costruito tra il 1806 e il 1845. Vi si accede tramite la Sala di Marte. Proseguendo oltre l’adiacente Sala di Astrea, si giunge quindi all’imponente Sala del Trono, che rappresenta l’ambiente più ricco e suggestivo degli appartamenti reali. Questo era il luogo dove il re riceveva ambasciatori e delegazioni ufficiali, in cui si amministrava la giustizia del sovrano e si tenevano i fastosi balli di corte. Una sala lunga 36 metri e larga 13,50, ricchissima di dorature e pitture, che fu terminata nel 1845 su progetto dell’architetto Gaetano Genovese. Intorno alle pareti corre una serie di medaglioni dorati con l’effigie di tutti i sovrani di Napoli, da Ruggero d’Altavilla a Ferdinando II di Borbone (tranne Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat), poi un’altra serie con gli stemmi di tutte le province del regno. Le successive stanze rappresentano il cuore dell’Appartamento Nuovo e furono ultimate dopo il 1816. Tra queste si ricorda la camera di Gioacchino Murat, in stile Impero, con mobili in mogano e sedie con le iniziali dello stesso Murat.
THE ROYAL PALACE OF CASERTA is a royal palace, with an adjacent park, located in Caserta. It is the largest royal residence in the world and the historical owners were the Bourbons of Naples, apart from a brief period when it was inhabited by Murat. In 1997 it was declared by UNESCO, together with the aqueduct of Vanvitelli and the San Leucio Complex, World Heritage Site. In 2016 it was, with a total of 683,070 visitors, the twelfth Italian state museums most visited site.
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The Royal Palace of Caserta was built by King Charles of Bourbon, who, struck by the beauty of the landscape from Caserta and eager to give a worthy representative office in the capital’s government Napoli and its realm, he wanted a Palace to be built that we can compare with that of Versailles. He initially took for granted that it would be built in Naples, but Charles of Bourbon, aware of the considerable capital of vulnerabilities to attack (especially by sea), decided to build it to the hinterland, in Caserta: a safer place and however, not too far from Naples. The king turned to the architect Luigi Vanvitelli, then engaged in the restoration of the basilica of Loreto for the Papal States into account. The king asked that the project would include not only the palace, the park and the urban area surrounding accommodation, with the procurement of a new aqueduct (aqueduct Carolino) who crossed the adjoining complex of San Leucio. The new palace was to be a symbol of the new state Bourbon and manifest power and grandeur, but also be efficient and rational. The project is part of a wider political agenda of King Charles of Bourbon, who probably also wanted to move some administrative structures of the state in the new Royal Palace, connecting it to the capital Naples with a monumental avenue of more than 20 km. This plan, however, was only partially completed; also the same royal palace was not completed the dome and corner towers initially planned. Vanvitelli arrived in Caserta in 1751 and began immediately to the building design, commissioned with the obligation to make one of the most beautiful palaces in Europe. The pharaonic work that king of Naples had requested pushed Vanvitelli to surround himself with capable staff: Marcello Fronton beside him in the works of the palace, Francis Collecini ones in the park and aqueduct, while Martin Biancour, Paris, was appointed head -gardener. The following year, when the work of the palace were already well under way, The construction of the park had just begun. The work lasted a total of several years, and some details were left unfinished. In 1759, in fact, Charles of Bourbon of Naples had ascended the throne of Spain and had left Naples to Madrid. The kings who succeeded him, Joachim Murat, who embellished the palace gave a certain contribution, Ferdinand IV, Francis I, Ferdinand II and Francis II, with whom ended in Italy the Bourbon dynasty, did not share the same enthusiasm Carlo of Bourbon for the construction of the Palace. Finally, on 1 March 1773 Vanvitelli died, his son Charles succeeded. these, too good architect, however, was less moody and stubborn father, to the point that he found it extremely difficult to do the work according to the paternal project.
THE PALACE
The palace, called the last great achievement of the Italian Baroque, was finished in 1845 (although it was already inhabited in 1780), resulting in a huge complex of 1,200 rooms and 1,742 windows, for a total expenditure of 8,711,000 ucats. In the south side, the building is 249 meters long, up 37.83, decorated with twelve columns. The main façade has a central projection topped by a pediment; the sides of the prospectus, where the longitudinal building body intersects with the cross, are grafted other two wings. The building covers an area of about 47,000 m²; It has 1,026 Fumaroli and 34 staircases. Beyond the main entrance and the palace opens a vast octagonal hall with a diameter of 15.22 meters, adorned with twenty Doric columns. On the right and on the left they enter the steps that lead to the inner courtyards, while a triple front porch leads to the topographical center of the palace. After all, a third vestibule gives rise to the park. On one side of the octagonal vestibule opens the magnificent royal staircase with two flights, a masterpiece of late Baroque architecture, immortalized in numerous films. At the edge of the first landing of the staircase are two marble lions of Peter and Paul Solari Persian, while the ceiling, characterized by a double elliptical vault. The double ramp ends in a vestibule in the center of the whole building. Opposite is the access to large Palatine Chapel, inspired by that of the Palace of Versailles; this space, defined by an elegant theory of twin columns supporting a vaulted ceiling, was damaged during the Second World War, when the organs were lost and all the sacred vessels, and then restored. On the back of the chapel, is still contained within the building, there is the Court Theatre, characterized by a horseshoe plant, with a capacity of 450 seats: it was inaugurated in 1769 in the presence of Ferdinand I of the Two Sicilies. Instead, the left of the entrance hall leads to real apartments. The first room is that of Alabardieri, which follows that of bodyguards, decorated in the Empire style. The following room, named after Alexander the Great is called the “kiss”, it is at the center of the main facade and serves as a corridor between the Old and the New Apartment The Old Apartment, located on the left, was the first to be inhabited by Ferdinand IV and his wife Maria Carolina and consists of a series of rooms with walls covered in silk San Leucio factory. The first four rooms, conversation, are dedicated to the four seasons and frescoed. Following the study of Ferdinand II. The study is accessed through a hallway, the master bedroom of Ferdinand II, whose furniture, however, were destroyed and rebuilt in the Empire style after the death of the sovereign because of a contagious disease. In addition the room is the reception room, which, through a series of anterooms, is connected directly to the Palatine Library and then the so-called Elliptical Hall, which houses a shining example of Neapolitan crib. The New Apartment, located on the right side of Alexander the Great hall, was built between 1806 and 1845. It is accessed through the Hall of Mars. Continuing beyond the adjacent Sala Astrea, then you reach the impressive Throne Hall, which is the richest environment and evocative of the royal apartments. This was the place where the king received ambassadors and official delegations, in which justice was administered sovereign and holding the lavish court balls. Along, 36 meters wide and 13.50, rich in gilding and paintings, which was finished in 1845 by the architect Gaetano Genovese. Around the walls runs a number of gold medallions bearing the effigy of all the sovereigns of Naples, Roger de Hauteville to Ferdinand II of Bourbon (except Joseph Bonaparte and Joachim Murat), then another series with the coats of arms of all the provinces of the kingdom. The next rooms are the heart of the apartment New and were completed after 1816. This information includes the chamber of Gioacchino Murat, in the Empire style, with mahogany furniture and chairs with 6 the initials of the Murat
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Galleria Umberto I, 17 - 081 551 9188
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THE HISTORY
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Biglietti in vendita presso Tickets on sale at
IL VESUVIO
LA REGGIA DI CASERTA è un palazzo reale, con annesso un parco, ubicato a Caserta. È
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Gabinetto degli Specchi
10 Sala del Consiglio 19 Cappella di Pio IX 27 dʼonore 1Scala Scala d’onore della Portantina 28 Boudoir della Regina 18 Saletta 11 Anticamera 20 Sala del Ricevimento Peristilio superiore 12 Camera da letto di Francesco II 21 Sala dellʼestate 29 Sala di Ricevimento Palatina superiore 2Cappella Peristilio di Pio IX 19 Cappella 13 Bagno 22 Sala dellʼautunno 30 Sala delle Dame Sala degli Alabardieri dʼinverno, Fumoir 14 Studiolo 23 Sala del 31 Prima sala di Lettura delle Guardie del Corpo Palatina 3SalaCappella Sala Ricevimento 20 15 Studio 24 Studio 32 Seconda sala di Lettura Sala dʼAlessandro 4SalaSala dell’estate 21 Sala 16 Salottino 25 Salottino 33 Biblioteca Palatina di Martedegli Alabardieri 17 Camera da letto di G. Murat 34 Sala Ellittica 26 Camera da letto di Ferdinando II Sala di Astrea 5SalaSala delle Guardie18 del Corpo 22 Sala dell’autunno Saletta della Portantina del Trono 6 Sala d’Alessandro 23 Sala d’inverno, Fumoir ORARI / TIMETABLES 7 Sala di Marte Studio/ TICKETS 24 BIGLIETTI storici, Parco e Giardino Inglese / Appartamenti Storici/ Historical Apartments Sala8:30 di-Astrea Salottino 25 Appartamenti Historical Apartments, Park and Garden English Apertura/8 Opening 19:30 / 8:30 am - 7.30 pm 12,00 intero /da Full -letto 6,00 ridotto / Reduced Chiusura9biglietteria TicketTrono closing 18:45 / 6:45 pm Sala/ del di Ferdinando II 26 €Camera Solo Appartamenti Storici (acquistabile quando il parco è chiuso) / Ultimo ingresso / Last entry 19:00 / 7pm 10museo Sala Gabinetto degli Specchi 27 Only Historic Apartments (available when the park is closed) Uscita dal / Exitdel from Consiglio the museum 19:25 / 7:25 pm Reggia 11 di Caserta/ Royal Palace of Caserta € 9,00 intero / Full € 4,50 ridotto Anticamera 28 Boudoir della Regina/ Reduced Chiusura: Martedì / Closed : Tuesday MUSEO / SUNDAYS AT THE MUSEUM Altri giorni chiusura:/ Otherda daysletto closed:di 1/01, 25/12 12 di Camera Francesco II Sala di AL Ricevimento 29 DOMENICHE La prima domenica di ogni mese, l'iniziativa “Domeniche al Museo” Quadreria - Percorso Arti Decorative - Percorso Scalone d’onore e Volte di 13 Bagno gratuità Dame di tutti i musei e le aree archeologiche. In tali giorni, gli Salaladelle 30 prevede copertura/ Appartamenti storici resteranno aperti gratuitamente, mentre il Parco della Ingresso14 soloStudiolo su prenotazione/ Entry only for reservation Prima Lettura/ On the first Sunday of every month, the 31 Reggia sarà sala visitabiledi a pagamento “Sunday at the Museum” initiative provides for the gratuity of all museums 15Parco Studio Seconda sala di Lettura 32 and Parcoday e Giardino Inglese/ Park and English Garden archaeological areas. In those days, the Historic Apartments will be open € 8,00 intero/ Full - € 4,00 ridotto/ Reduced 16 Salottino Palatina 33 forBiblioteca free, while the Reggia Park will be available for a fee. 5,00 intero / Full Camera letto di G.Afternoon Muratand next day 34 €€Sala Ellittica Reggia 17 Twodays Pomeriggioda e giorno successivo/ 2,50 ridotto (dai 18 ai 25 anni non compiuti) / 1 2 3 4 5 6 7 8 9
€ 15,00
Reduced (from 18 to 25 years not completed) gratis fino a 18 anni / free up to 18 years
SERVIZI / SERVICES Audioguide in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo/ italian, english, french, german, spanish € 3,00 a persona/ per person Visite guidate € 90,00 max 30 visitatori/ max 30 visitors Navetta nel parco/ Shuttle in the park € 2,50 a/r Percorso con carrozzella/ Path with carriage € 50,00 max 5 visitatori/ max 5 visitors
IL PARCO
Il parco reale di Caserta si estende per 3 chilometri di lunghezza, con sviluppo sud-nord, su 120 ettari di superficie. In corrispondenza del centro della facciata posteriore del palazzo si dipartono due lunghi viali paralleli fra i quali si interpongono una serie di suggestive fontane che, partendo dal limitare settentrionale del Giardino all’italiana, collegano a questo il Giardino all’inglese. Le vasche sono popolate da numerosi pesci, specialmente carpe e carassidi, e vi vegetano piante acquatiche delle specie Myriophyllum spicatum e Potamogeton crispus. La Fontana Margherita, chiude il giardino all’italiana e apre il percorso verso l’inglese con la prima delle vasche a sviluppo longitudinale. La Fontana dei tre delfini rappresenta la figura di un mostro marino con la testa e il corpo di un delfino. Prende il nome dalla soprastante fontana formata da giganteschi delfini di foggia grottesca dalle cui bocche proviene l’acqua che l’alimenta. La seguente Fontana di Eolo rappresenta il dio che, sollecitato da Giunone, suscita la furia dei venti contro Enea e i Troiani. È adorna di ventotto statue di venti a fronte delle cinquantaquattro previste dal progetto originale, è una delle opere incompiute del parco: il progetto, di cui resta solo un modello in legno predisposto dallo stesso Vanvitelli, prevedeva un grande gruppo scultoreo di Eolo e Giunone su un carro trainato da pavoni. Grandioso comunque, l’emiciclo a porticato che chiude superiormente la vasca alimentata da una cascata che chiude come un velo alcuni fornici del portico. Più avanti, la Fontana di Cerere, opera in marmo di Carrara di Gaetano Salomone, va a formare sette cascatelle ed è ornata di delfini e tritoni, Nereidi, statue dei fiumi Oreto e Simeto, tutte sprizzanti alti getti d’acqua. La scultura rappresenta Cerere che sostiene la medaglia della Trinacria. A chiudere la serie delle fontane, prima della Grande Cascata, la Fontana di Venere e Adone: un grandioso gruppo marmoreo che mostra Venere intenta a dissuadere Adone dall’andare a caccia per evitare che possa essere ucciso da un cinghiale. In fondo al parco troneggia la Grande Cascata, da cui una notevole mole d’acqua precipita in un bacino adorno del celebre gruppo di Diana e Atteone. Da una parte, Diana, circondata da ninfe, sta per immergersi nelle acque; dall’altra, Atteone, che aveva osato guardare Diana nella sua nudità, è già in parte trasformato in cervo e intorno a lui si agitano i cani che lo sbraneranno.
Bici € 4,00/h Bici a pedalata assistita/ Bike pedal assistance € 6,00/h Risciò 2 posti/ seats € 13,00/h Risciò 4 posti/ seats € 15,00/h Tandem € 7,00/h
THE PARK
The Caserta royal park stretches for three kilometers in length, north to south development of 120 hectares. At the center of the rear facade of the building branch off two long parallel avenues between which are interposed a series of beautiful fountains which, starting from the northern edge of the Italian Garden, linking to this the English Garden. The tanks are populated by numerous fish, especially carp and carassidi, and vegetation aquatic plant species Myriophyllum spicatum and Potamogeton crispus. The Margherita Fontana, closes the Italian garden and opens the way to English with the first of the tanks with longitudinal development. The fountain of the three dolphins represents the figure of a sea monster with the head and the body of a dolphin. It takes its name from the above fountain formed by giant grotesque fashion dolphins from whose mouths come the water that feeds it. The following Fountain of Aeolus is the god who, urged by Juno, aggrivates the fury of the winds against Aeneas and the Trojans. It is adorned with statues of twenty-eight twenty in the face of the fifty-four provided for in the original design, it is one of the park’s unfinished works: the project, of which only a wooden model prepared by the same Vanvitelli, provided a large sculptural group of Aeolus and Juno on a chariot drawn by peacocks. However grandiose, the chamber in porch that closes the tank top fed by a waterfall that closes like a veil some arches of the porch. Later, the Fountain of Ceres, of Carrara marble work by Gaetano Salomone, it forms seven waterfalls and is adorned with dolphins and Tritons, Nereids, statues of Oreto and Simeto rivers, all water jets spurting high. The sculpture is Ceres, which supports the medal of the Trinacria. To close the series of fountains, before the Great Waterfall, the Fountain of Venus and Adonis: a grandiose marble group showing Venus intent to dissuade Adonis from going out hunting to prevent it from being killed by a wild boar. In the bottom of the park stands the Great Waterfall, from which a considerable amount of water falls into a basin adorned the famous group of Diana and Actaeon. On the one hand, Diana, surrounded by nymphs, is about to plunge into the waters; on the other, Actaeon, who had dared to look Diana in its nakedness, is already partly transformed into a stag.
Il Vesuvio, insieme all'Etna e allo Stromboli, è uno dei tre vulcani attivi sul territorio nazionale italiano. È considerato uno dei simboli della città di Napoli, anche se in realtà è un vero e proprio spauracchio per coloro che abitano nelle sue immediate vicinanze: la sua presunta prima eruzione, avvenuta nel lontanissimo 79 d. C., distrusse Pompei, Ercolano e le antiche città di Stabiae ed Oplontis. Ad oggi, dunque, è considerato uno dei vulcani più pericolosi d'Europa a causa delle sue eruzioni di natura esplosiva. Nonostante tutto, però, è la meta preferita di tantissimi visitatori provenienti da tutto il mondo. Il cratere del Vesuvio di oggi ha un diametro che misura circa 700 metri, una circonferenza di circa 12 chilometri e una profondità 200 metri. In realtà, si tratta di un formazione che comprende due vulcani: il Monte Somma (dormiente) e il Vesuvio (Gran Cono). Dal 1995, il Vesuvio è un parco nazionale e si può percorrere a piedi fino alla sua vetta. Si possono trovare delle guide vulcanologiche, riconoscibili grazie alle tute grigio/gialle, che danno informazioni tecniche e spiegazioni storiche, rispondendo a tutte le domande e curiosità. La spiegazione delle guide dura circa una quindicina di minuti, per cui dopo si ha tutto il tempo per godere il panorama su Napoli e dintorni, per fare fotografie e per acquistare souvenir in pietra lavica nei piccoli negozietti presenti. Si può poi proseguire con la passeggiata intorno all'altra metà dell'anello che circonda la bocca del cratere. VISITA AL CRATERE DEL VESUVIO Durata: 1,30 - 2 ore dislivello 250 metri circa. Lasciata la strada carrozzabile al parcheggio di quota a m. 1000 , si sale a piedi per un agevole stradello che in una ventina di minuti porta a circa m. 1200 di quota. Qui, dopo aver ammirato durante la salita il suggestivo panorama del vecchio cratere del Somma, la colata lavica del 1944, la neoformazione del Colle Umberto ed ovviamente la città di Napoli, inizia la veduta sull'interno del cratere, con la vigilanza delle guide vulcanologiche. Giunti però al primo "terrazzo" sul cratere, si scorge la parte più alta del vulcano, da dove si gode di un panorama a 360° sull' intero complesso vulcanico del Somma/Vesuvio e sulla Piana Campana fino all' appennino molisano-abbruzzese per quanto riguarda i versanti nord ed est; mentre a sud ed ovest si spazia dalle isole di Ischia e Capri, fino alla veduta d' insieme degli scavi di Ercolano e Pompei. Lungo il percorso si ha la possibilità di osservare le fumarole all'interno del cratere, monitorate di continuo dall' Osservatorio Vesuviano. Oltre al fenomeno della ionizzazione dei gas, si possono ammirare alcune felci tipiche di ambienti tropicali che sopravvivono in un tale ambiente solo grazie al calore e all'umidità rilasciata dalle fumarole. Nel prosieguo spiccano alcuni flussi piroclastici delle ultime eruzioni intorno ai quali si notano i folti cespugli di ginestre etnea e dei carbonai, l'elicrisio, la veleriana rossa, etc... Alla fine del sentiero, per coloro che giungono dal versante ercolanese, si giunge all'ultimo punto di osservazione con vista sui siti archeologici di Pompei, Stabia e la famosa penisola sorrentina. E' raro ma non impossibile in quest'area avvistamenti di lepri, poiane, corvi imperiali ed altre preziose creature. ATTREZZATURA Il percorso può essere un po' ripido, ma c'è un corrimano e si possono acquistare dei bastoni. Scarpe chiuse antiscivolo sono raccomandate perché il percorso può essere pieno di pietre. È bene attrezzarsi con giacca a vento, berretto e occhiali per il sole e bottiglia d'acqua. Una volta in cima si può fare uno spuntino nell'area-sosta dotata di panche di legno. Si consiglia di visitare il Vesuvio nei giorni lavorativi, perché nei fine settimana è possibile trovare molti gruppi organizzati e questo può portare a ingorghi. Il sentiero di accesso al cratere negli orari sopra indicati è aperto tutti giorni, anche sabato, domenica e festivi. In caso di maltempo o di forza maggiore l'ascesa al cratere può essere sospesa dalle guide. Per raggiungere il Vesuvio dalla stazione di Napoli Centrale si deve prendere la Ferrovia Circumvesuviana Napoli-Sorrento fino alla stazione Ercolano-Scavi. Nel piazzale esterno della stazione ci sono tanti autobus e taxi che portano direttamente al Vesuvio (quota 1000) Per parcheggiare Parcheggio auto € 5 Arrivare a quota 800 mt (Via Osservatorio) si può proseguire verso la biglietteria con navetta (biglietto di andata e ritorno 2 euro a persona, bambini gratis). Vesuvius, Vesuvius, along Orari e giorni di apertura / Prezzi / Price with Etna and Hours and days of opening Stromboli, is one 9 >15 of three active Gen-Feb-Nov-Dic 9 am > 3 pm INTERO/ FULL PRICE € 10 volcanoes in Italy. Jan-Feb-Nov-Dec It is considered Marzo-Ottobre 9 > 16 STUDENTI/ STUDENTS € 8 one of the 9 am > 4 pm March-October symbols of the UNDER 18 Gratis free city of Naples, Apr - Mag - Giu - Set 9 > 17 even though it Apr - May - Jun - Sept 9am > 5pm Servizio guida compreso 90 min circa / Guide service is actually a real included 90 min approx. 9 > 18 bogeyman for Luglio - Agosto 9am>6pm those who live in July - August the immediate vicinity: his alleged first eruption, which occurred in the distant 79 d. C., destroyed Pompei, Herculaneum and the ancient city of Stabiae and Oplontis. To date, therefore, it is considered one of the most dangerous volcanoes in Europe because of its explosive nature eruptions. Despite everything, however, it is the favorite destination of many visitors from all over the world. The crater of Vesuvius today has a diameter measuring about 700 meters, a circumference of about 12 kilometers and a depth of 200 meters. In fact, it is a formation that includes two volcanoes: Mount Somma (dormant) and Vesuvius (Gran Cono). Since 1995, Vesuvius has become national park and you can walk up to its summit. You can find the Volcanological guides, recognizable by the gray / yellow suits, which give technical and historical explanations information, answering all the questions. The explanation of the guide lasts about fifteen minutes, so after you have plenty of time to enjoy the view of Naples and its surroundings, to take pictures and buy souvenirs made of lava stone in small shops present. You can then continue with the walk around the other half of the ring surrounding the mouth of the crater. VISIT TO THE CRATER OF VESUVIUS Duration: 1.30 -2 hours difference in altitude about 250 meters. After leaving the carriage road to the parking lot at stake m. 1000, it climbs on foot for an easy road that in about twenty minutes leads to about m. 1200 share. Here, after admiring on the way up the picturesque view of the old crater of the Somma, the lava flow of 1944, the new formation of Colle Umberto and of course the city of Naples, starts on the inside view of the crater, with the supervision of Volcanological Guides. But come the first “terrace” on the crater, you can see the upper part of the volcano, where you can enjoy a 360 ° on ‘entire volcanic complex of Somma/Vesuvius and on the Campanian Plain until the’ Apennines of Molise-abruzzese for as for the north and east sides; while to the south and west it stretches from the islands of Ischia and Capri, to view both Herculaneum and Pompei. Along the way you get a chance to observe the fumaroles in the crater, monitored constantly by ‘Vesuvius Observatory. In addition to the ionization of the gas, you can admire some typical ferns of tropical environments that survive in such an environment only due to heat and moisture released from fumaroles. Later in stand some pyroclastic flows of the last eruptions around which you can see the thick bushes of broom Etna and charcoal, the helichrysum, the red veleriana, etc ... At the end of the path, for those who come from the side of Herculaneum, you arrive at the last observation point overlooking the archaeological sites of Pompei, Stabiae and the famous Sorrento peninsula. It’s rare but not impossible in this area sightings of hares, ravens and other precious creatures. EQUIPMENT The path can be a bit ‘steep, but there is a handrail. slip closed shoes are recommended because the path may be full of stones. It should equip themselves with jacket, hat and glasses to the sun and water bottle. Once at the top you can have a snack in-park with wooden benches. You should visit the Vesuvius on weekdays because the weekends you can find many organized groups. The access trail to the crater during the above times is open every day, even on Saturdays, Sundays and holidays. In bad weather or force majeure the ascent to the crater may be suspended by the guides. To reach Vesuvius from Naples Central Station you have to take the Circumvesuviana Naples-Sorrento until the Ercolano-Scavi station. In the square outside the station there are many buses and taxis that take you directly to the Vesuvius (altitude 1000). To park Car € 5 Reach a height of 800 meters (Via Observatory) you can go to the ticket with shuttle (return ticket of 2 € per person, children free).
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Autostrada A3 Napoli - Salerno Uscite: Ercolano; Torre Annunziata Sud (Opionti); Pompei Scavi (Pompei e Boscoreale); Castellammare di Stabia (Stabia)
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MEZZA GIORNATA - HALF DAY
Itinerario 4 Itinerario5
Ingresso da Ingresso da Porta Marina P.zza Anfiteatro
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1 aprile > 31 ottobre 1 april > 31 october
9 > 19:30
9 am >7:30 pm
1 novembre > 31 marzo 9 > 17 1 november > 31 march 9 am > 5pm
Giorni di chiusura Closing days
1/1, 1/5, 25/12
1/1, 5/1, 12/25
Pompei Scavi Lat. 40.748141, Long. 14.481972 Ercolano Scavi Lat. 40.805525, Long. 14.349784 Boscoreale Museo Lat. 40.765027, Long. 14.475924
ITINERARI CONSIGLIATI - RECOMMENDED ITINERARIES
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Ultimo ingresso 1:30 h prima della chiusura Last admission 1:30 h before closing
In auto / By car
Coordinate GPS / GPS coordinates
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Hours and days of opening
Sita Sud (Tel. 089 3866701 - www.sitasudtrasporti.it)
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Orari e giorni di apertura /
In autobus / By bus
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PIAZZA ESEDRA
Circumvesuviana Napoli - Sorrento (Tel. 081 7722111 - www.eavsrl.it) Circumvesuviana Napoli - Poggiomarino (Tel. 081 7722111 - www.eavsrl.it) Trenitalia (Tel. 89 20 21 - www.trenitalia.com) Campania Express (Tel. 800 211 388 - www.eavsrl.it)
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In treno / By train
Ingresso da Ingresso da Piazza Esedra P.zza Anfiteatro
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Itinerario 6 Itinerario7
Ingresso da Ingresso da Porta Marina P.zza Anfiteatro
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MAPPA DEGLI SCAVI ARCHEOLOGICI DI ERCOLANO PLAN OF THE EXCAVATIONS OF HERCULANEUM
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Prezzi dei biglietti / Ticket prices
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Pompei (1 giorno) Pompeii (1 day)
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Ercolano (1 giorno) Hercolaneum (1 day)
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Oplonti, Boscoreale (1 giorno) Oplonti, Boscoreale (1 day) Pompei, Oplonti, Boscoreale (3 giorni) Pompeii, Oplonti, Boscoreale (3 days)
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NON Ăˆ CONSENTITO introdurre bagagli all'interno degli scavi. E' possibile lasciare nel guardaroba, zaini, ombrelli e oggetti ingombranti; il servizio è gratuito.
â‚Ź 15,00
GLOSSARIO/ GLOSSARY
UN GIORNO - ONE DAY
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Come arrivare / How to get
DUE ORE - TWO HOURS
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eruption. The house was buried under a blanket of mud eruption of 79 and explored first through tunnels in the eighteenth century and later brought to light by A. Maiuri. It has an area of about 190 square meters; past the mouth leads directly to the atrium, without compluvium and impluvium, which in this case loses its original function of the central core area, becoming a kind of corridor to other environments: this comes in fourth style decor, as well other rooms; atrium, in addition to the triclinium and two small cubicles, it also opens up a staircase leading to the upper floor and you still notice the landing place along the perimeter of the room. In line with the atrium and triclinium you are found then a series of small frescoed rooms. This side of the house overlooks the cryptoporticus. It illuminates the environment a series of large windows overlooking the garden, where round tables and several statues including those of two deer attacked by dogs have been found, a satyr with a wineskin and a drunken Hercules; On the northern side, a big portal with a pediment decorated with a mosaic glass paste depicting Ocean gives access to tablinum which is flanked by two diaetae, one of which paved in opus sectile and all overlook a terrace built over the old walls of walls of the city, from which you enjoyed the view over the bay of Naples.
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THE HOUSE OF THE DEER was owned by a slave of Q. Granius Verus, freed just before the
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A bit of history
Herculaneum archaeological excavations have yielded the remains of the ancient city of Herculaneum, buried under a blanket of ash, lava and mud during the eruption of Vesuvius in 79, along with Pompei, Stabiae and Oplontis. Discovered by chance following the excavations for the construction of a well in 1709, archaeological investigations began in Herculaneum in 1738 were expected to last until 1765; He resumed in 1823, broke down again in 1875, to a systematic excavation sponsored by Amedeo Maiuri in 1927: most of the findings are housed at the National Archaeological Museum of Naples, while the birth of the virtual archaeological museum is the 2008 shows the city before the eruption of Vesuvius. The Herculaneum site, managed by the Superintendence for Archaeological Heritage of Pompei, Herculaneum and Stabia, is visited by an average of three hundred thousand tourists every year: in 1997, along with the ruins of Pompei and Oplontis, has joined the list of assets of ‘UNESCO humanity. In 2016, excavations have recorded nearly 450,000 visitors
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Un po' di storia
LA CASA DEI CERVI era di proprietà di uno schiavo di Q. Granius Verus, affrancato poco prima dell'eruzione. L'abitazione fu sepolta sotto una coltre di fango dall'eruzione del 79 ed esplorata prima tramite cunicoli nel XVIII secolo e poi riportata alla luce da A. Maiuri . Ha una superficie di circa millecentonovanta metri quadrati; superate le fauci si accede direttamente all'atrio, senza compluvium ed impluvium, che in questo caso perde la sua funzione originaria di nucleo centrale dell'abitazione, diventando una sorta di corridoio verso gli altri ambienti: questo presenta decorazioni in quarto stile, cosÏ altre stanze; sull'atrio, oltre al triclinio e due piccoli cubicoli, 8 si apre anche una scala che conduce al piano superiore e di cui si nota ancora il ballatoio posto lungo il perimetro della stanza. In asse con l'atrio ed il triclinio si trovano poi una serie di piccoli ambienti affrescati. Questo lato della casa affaccia sul criptoportico. Illumina l'ambiente una serie di grandi finestre che affacciano direttamente sul giardino, nel quale sono stati ritrovati tavoli circolari e diverse statue tra cui quelle di due cervi aggrediti da cani, un satiro con otre ed un Ercole ubriaco; Sul lato nord, un grosso portale con frontone decorato con un mosaico in pasta vitrea raffigurante Oceano dà accesso al tablino che è affiancato da due diaetae, una delle quali pavimentata in opus sectile e tutti si affacciano su una terrazza, costruita oltre le vecchie mura di cinta della città , dalla quale si godeva il panorama sul golfo di Napoli.
Casa dei Cervi
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ERCOLANO Gli scavi archeologici di Ercolano hanno restituito i resti dell'antica città di Ercolano, seppellita sotto una coltre di ceneri, lapilli e fango durante l'eruzione del Vesuvio del 79, insieme a Pompei, Stabiae ed Oplonti. Ritrovata casualmente a seguito degli scavi per la realizzazione di un pozzo nel 1709, le indagini archeologiche ad Ercolano cominciarono nel 1738 per protrarsi fino al 1765; ripresero nel 1823, si interruppero nuovamente nel 1875, fino ad uno scavo sistematico promosso da Amedeo Maiuri a partire dal 1927: la maggior parte dei reperti rinvenuti sono ospitati al museo archeologico nazionale di Napoli, mentre è del 2008 la nascita del MAV (museo archeologico virtuale) che mostra la città prima dell'eruzione del Vesuvio. Il sito di Ercolano, gestito dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, viene visitato mediamente da trecentomila turisti ogni anno: nel 1997, insieme alle rovine di Pompei ed Oplonti, è entrato a far parte della lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Nel 2016 gli scavi hanno fatto registrare circa 450.000 visitatori.
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Da Napoli Porta Nolana a Sorrento: 6:09 - 6:40 - 6:44 - 7:09 - 7:39 8:11 - 8:39 - 9:09 - 9:39 - 10:09 - 10:39 - 11:09 - 11:39 - 12:09 - 12:39 - 13:09 - 13:41 - 14:09 - 14:39 - 15:11 - 15:39 - 16:09 - 16:39 - 17:09 17:41 - 18:09 - 18:32 - 18:39 - 19:11 - 19:39 - 20:09 - 20:39 - 21:09 - 21:39 Da Sorrento a Napoli Porta Nolana: 6:01 - 6:25 - 6:49 - 7:22 - 7:38 7:55 - 8:26 - 8:52 - 9:07 - 9:37 - 10:37 - 11:07 - 11:37 - 12:07 - 12:37 13:07 13:25 - 13:56 - 14:22 - 14:55 - 15:26 - 16:07 - 16:37 - 17:07 17:25 - 17:56 - 18:22 - 18:55 - 19:26 - 20:07 - 20:37 - 21:07 - 21:37 INFO: in giallo le corse veloci / in yellow fast routes
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Info turistiche
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Pompei was founded by Osci around the VII century BC, even though several witnesses attributed the first human settlements as early as the ninth century BC During the Osco period, the village was surrounded by walls and reached an extension of 63 hectares. Pompei suffered the influences before the Greeks and then the Etruscans, under which the Temple of Apollo was built. It was later conquered by the Samnites, which descends from the mountains of Irpinia placed it in the hands of Nocera, in the latter Pompei became a rich commercial city, with a thriving little harbor and surrounded by walls, built around 300 BC Conquered by the Romans in the third century BC, continued its development of commercial city, exporting, throughout the Mediterranean, olive oil and wine, of which he was a producer; also it witnessed a strong urban development, with the construction of the forum, the temple of Jupiter, Isis and the Basilica, as well as numerous houses and residential villas. The area was hit by an earthquake in 62, and the city was terribly damaged, partly promptly repaired; however, in 79, an eruption of Mount Vesuvius buried the city under a blanket of ash and lapilli, erasing it completely. In subsequent years, the area, arid, barren, was not subject to restocking and despite some research conducted in the first century, was not seen again, remaining buried for nearly 1700 years. The first excavations occurred beginning in 1748, by order of Charles III of Bourbon, following the success of the discoveries of Herculaneum: polls were conducted by Roque JoaquĂn de Alcubierre, who brought to light several coins and objects from the Roman period, as well in portions of buildings. The explorations were soon abandoned because of poor recoveries and resumed only in 1754; in 1763, thanks to the discovery of an epigraph, which spoke clearly of the Res Publica Pompeianorum, it was felt that it was the ancient city of Pompei. With Maria Carolina, wife of Ferdinand IV, and the engineer Francesco La Vega, part of the city, such as the Theatre District, the temple of Isis, the Triangular Forum, several houses and cemeteries were reported fully to light and not buried, but left exposed; it was during the French rule, headed by Joachim Murat and his wife Carolina, who enjoyed excavations of a moment of good fortune: the city wall was detected and reported almost entirely in the light of the Herculaneum Gate area; Moreover, thanks to the publications wanted by Carolina, Pompei fame grew throughout Europe, becoming obligatory stop on the Grand Tour. With the return of the Bourbons in Naples, the excavations lived a period of stagnation. Following the unification of Italy and especially thanks to higher disposable income, under the guidance of Giuseppe Fiorelli, he witnessed a rapid resump tion of the investigation, in an orderly manner, with the first division of the city into regions and insulae; in 1863 it was introduced the technique of the casts. During the twentieth century, with Vittorio Amedeo Maiuri Spinazzola before and after, were completed by most of the excavations near Herculaneum Gate, the southern part of the city and the Villa of the Mysteries. Starting in the sixties it became necessary to renovate existing buildings, which have greatly slowed down new excavations, partly because of economic problems. In 1980 the site was severely damaged due to the earthquake in Irpinia. Between the nineties and the years ‘10 of the new millennium, the new excavations were concentrated in the ninth Royal area, in 1997 the archaeological area became part of the UNESCO World Heritage Site.
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A bit of history
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Pompei fu fondata dagli Osci intorno all'VII secolo a.C., anche se diverse testimonianze attri buiscono i primi insediamenti umani giĂ a partire dal IX secolo a.C. Durante il periodo osco, il borgo venne cinto da mura e raggiunse un'estensione pari a 63 ettari. Pompei risentĂŹ degli influssi prima dei Greci e poi degli Etruschi, sotto i quali fu costruito il tempio di Apollo. Fu conquistata poi dai Sanniti, che scendendo dai monti dell'Irpinia la posero alle dipendenze di Nocera, sotto questi ultimi Pompei divenne una ricca cittĂ commerciale, con un piccolo fiorente porto e cinta da mura possenti, costruite intorno al 300 a.C. Conquistata dai Romani nel III secolo a.C., continuò il suo sviluppo di cittĂ commerciale, esportando, in tutto il Mediterraneo, olio e vino, di cui era produttrice; si assistette anche ad un forte sviluppo urbanistico, con la costruzione del foro, del tempio di Giove, di Iside e della Basilica, oltre a numerose case e ville residenziali. La zona fu colpita da un terremoto nel 62 e la cittĂ subĂŹ notevoli danni, in parte prontamente riparati: tuttavia nel 79, un'eruzione del Ve suvio seppellĂŹ la cittĂ sotto una coltre di ceneri e lapilli, cancellandola interamente. Negli anni successivi, la zona, arida e spoglia, non fu soggetta a ripopolamento e nonostante alcune ricerche svolte nel I secolo, non venne piĂš ritrovata, rimanendo sepolta per quasi 1700 anni. I primi scavi si ebbero a partire dal 1748, per volere di Carlo III di Borbone a seguito del suc cesso dei ritrovamenti di Ercolano: i sondaggi furono svolti da Roque JoaquĂn de Alcubierre, che riportò alla luce diverse monete ed oggetti d'epoca romana, oltre a porzioni di costruzioni. Le esplorazioni furono ben presto abbandonate a causa degli scarsi ritrovamenti e ripresero soltanto nel 1754; nel 1763, grazie al rinvenimento di un'epigrafe, che parlava chiaramente della Res Publica Pompeianorum, si intuĂŹ che si trattava della antica cittĂ di Pompei. Con Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV, e l'ingegnere Francesco La Vega, parte della cittĂ , come la zona dei teatri, il tempio di Iside, il Foro Triangolare, diverse case e necropoli vennero riportate completamente alla luce e non piĂš seppellite, ma lasciate a vista; fu durante il domi nio francese, con a capo Gioacchino Murat e la moglie Carolina, che gli scavi godettero di un momento di ottima fortuna: venne individuata la cinta muraria e riportata quasi del tutto alla luce la zona di Porta Ercolano; inoltre, grazie alle pubblicazioni volute da Carolina, la fama di Pompei crebbe in tutta Europa, diventando tappa obbligata del Grand Tour. Con il ritorno dei Borbone a Napoli, gli scavi vissero un periodo di stasi. A seguito dell'unitĂ d'Italia e soprattutto grazie a maggiori disponibilitĂ economiche, sotto la guida di Giuseppe Fiorelli, si assistette ad una veloce ripresa delle indagini, in modo ordinato, con la prima divisione della cittĂ in regiones ed insulae; nel 1863 venne introdotta la tecnica dei calchi. Durante il XX secolo, con Vittorio Spinazzola prima e Amedeo Maiuri dopo, furono completati la maggior parte degli scavi nei pressi di Porta Ercolano, della zona meridionale della cittĂ e di Villa dei Misteri. A partire dagli anni sessanta si resero necessari lavori di restauro per gli edifici esistenti, che hanno di molto rallentato nuovi scavi, anche a causa di problemi di natura economica. Nel 1980 il sito fu gravemente danneggiato dal terremoto dell'Irpinia. Tra gli anni novanta e gli anni '10 del nuovo millennio, i nuovi scavi si concentrarono nella zona della IX regio, nel 1997 l'area archeologica entrò a far parte del patrimonio dell'umanitĂ dell'UNESCO.
NAPOLI
Polizia
Ticket office
tourist info
Un po' di storia
Cuma
Biglietteria
Cardo III inferiore
POMPEI
PIANTA DEGLI SCAVI DI POMPEI - PLAN OF THE EXCAVATIONS OF POMPEII
Parte di un vasto ediďŹ cio pubblico dove è consentito camminare o compiere spostamenti. Nella maggior parte dei casi è di forma allungata e coperto da un solaio o da una volta. Part of a large public building where it is allowed to walk or otherwise make movements. In most cases it is of elongated shape and covered by a oor or a time. Insieme delle gradinate di un teatro antico. All the steps of an ancient theater.
Portico disposto sui lati corti delle basiliche. Porch placed on the short sides of the basilicas. Apertura ricavata all’interno del tetto dell’atrio. Opening formed inside the atrium roof. Corridoio o via di passaggio coperta. Hallway or via a covered passage. Piccolo ambiente destinato a camera da letto. Small room used as a bedroom. Un padiglione per intrattenere gli ospiti. A pavilion for entertaining guests. Sacerdotessa romana di Venere. Priestess of Venus Roman. Mercato specializzato nella vendita al dettaglio di carne e di pesce.Market specializing in retail meat and ďŹ sh. Vasca quadrangolare a fondo piatto progettata per raccogliere l’acqua piovana. Rectangular tank with a at
bottom designed to collect rainwater. Tipologia edilizia che costituiva, in buona sostanza, il condominio dell’antica Roma. Building type which was, in essence, the building of ancient Rome. Parte della casa riservata al culto domestico. Part of the house reserved for the worship.
Giro di colonne che cingono uno spazio delimitato. Era il portico che cingeva il giardino o cortile interno posto al
centro della casa. Within columns that surround a designated area. Was the porch that surrounded the garden or courtyard in the center of the house. Figura mitica maschile, che abita boschi. DivinitĂ minore, personiďŹ cazione della fertilitĂ e forza vitale della natura, noto come “faunoâ€?. Male mythical ďŹ gure, inhabiting forests It is a minor deity, personiďŹ cation of fertility and life force of nature, known as “faunâ€?. Locale principale della domus, salotto, situato in fondo all’atrium. Local chief of the domus, the living room, located at the bottom of the Atrium. Podio, alto circa due metri, a cui si accedeva tramite una scala in legno dove veniva amministrata la giustizia. Podium, about two meters high, which was accessed via a wooden staircase where justice was administered. Locale in cui veniva servito il pranzo. Il pavimento del locale aveva un’inclinazione di circa 10° su tre lati della stanza, verso il tavolo basso posto al centro. Room where lunch was served. The oor of the room had an inclination of about 10 ° on three sides of the room, down the table placed in the center.
NOT PERMITTED to introduce storage inside excavation. It's possible to leave bags, backpacks, umbrellas and other bulky items in the checkroom. The service is free.
LA CASA DI NETTUNO E ANFITRITE, cosĂŹ chia-
mata in quanto al suo interno conserva un mosaico raffigurante Nettuno e Anfitrite di proprietà di un ricco commerciante, venne sicuramente restaurata a seguito del terremoto di Pompei del 62, quando la maggior parte delle pitture fu rifatta in quarto stile. Rimasta sepolta sotto una coltre di fango a seguito dell'eruzione del 79, venne prima esplorata dagli archeologi borbonici mediante cunicoli e poi riportata alla luce da Amedeo Maiuri tra il 1932 ed il 1934. L'abitazione ha un'estensione totale di circa duecento metri quadrati, con il classico schema delle case romane. Superato il portale d'ingresso, si accede alle fauci con zoccolatura in rosso e resti di affreschi in 29 secondo stile e pavimentazione in opera cementizia, interrotta in alcuni punti dove correvano delle tubature in piombo; sulla parete sinistra delle fauci vi è l'ingresso alla cucina, la quale, ospitava un focolare ed una latrina. L'atrio presenta al centro un impluvium rivestito in marmo ed un larario nel quale sono state ritrovate due lastre in marmo, dipinte in rosso secondo la tecnica dei monocromi. Intorno all'atrio si aprono diversi cubicoli che hanno perso quasi del tutto le loro pitture. Sempre sull'atrio si apre il tablino con affreschi in quarto stile tra cui resiste quello di un due donne. Il triclinio è la sala piÚ grande della casa ed è adornato alle pareti con pannelli rossi arricchiti con motivi architettonici: questo appare in parte deformato, segno dell'impatto della massa fangosa sviluppatasi a seguito dell'eruzione del 79.
THE HOUSE OF NEPTUNE AND AMPHITRITE, so called because in its interior, a mosaic
depicting Neptune and Amphitrite of a wealthy merchant properties, was definitely restored following the earthquake of Pompei 62, when most of the paintings were redone in the fourth style. Buried under a blanket of mud following the eruption of 79, it was first explored by archaeologists Bourbon through tunnels and then excavated by Amedeo Maiuri between 1932 and 1934. The house has a total area of about two hundred square meters, with the classical scheme of Roman houses. Passed the entrance gate, you enter the jaws with plinth in red and the remains of frescoes in the second style, and flooring with cement, broken in places where they ran the lead pipes; on the left wall of the mouth is the entrance to the kitchen, which, housed a fireplace and a latrine. The lobby has a central impluvium covered in marble and a lararium in which two marble slabs were found, painted in red according to the technique of monochrome. Around the atrium open several cubicles that have lost most of their paintings. Always atrium opens the tablinum fourth style frescoes including resists that of a two women. The triclinium is the largest room of the house and the walls are adorned with red panels embellished with architectural motifs: this appears partly deformed, a sign of the impact of the large amount of mould developed as a result of the eruption in 79.
LA VILLA DEI PAPIRI, conosciuta anche con il nome
di Villa dei Pisoni, è una villa di epoca romana, sepolta durante l'eruzione del Vesuvio del 79 e ritrovata a seguito degli scavi archeologici dell'antica Ercolano: è cosĂŹ chiamata poichĂŠ al suo interno conservava una biblioteca con oltre milleottocento papiri. La costruzione della Villa dei Papiri avvenne tra il 60 ed il 50 a.C. ed appartenne con molta probabilitĂ a Lucio Calpurnio Pisone, suocero di Giulio Cesare. Ritrovata per caso durante la costruzione di un pozzo, le prime indagini, tramite cunicoli, partirono nel 1750 sotto la direzione di Roque JoaquĂn de Alcubierre, presto affiancato da Karl Weber: fu quest'ultimo a realizzare le uniche piante dell'edificio, di cui una redatta nel 1751, poi rivista nel 1764, dove, con notevole precisione, venivano illustrati tutti gli ambienti esplorati, i cunicoli realiz44 zati, le indagini ed i reperti ritrovati. La prima fase di scavi si concluse nel 1761, riportando alla luce non solo affreschi e pavimenti, ma anche un gran numero di statue e circa duemila rotoli di papiri; in seguito, a causa delle esalazioni tossiche di mofete, vennero chiusi tutti i pozzi di aerazione ed i cunicoli. Le indagini ripresero nel 1980 quando la villa venne nuovamente localizzata, seguendo anche le antiche piante borboniche, mentre le operazioni di scavo a cielo aperto iniziarono nel 1985; dal 2002 fu messa in opera un'azione di bonifica tramite l'utilizzo di pompe idrovore, per tenere costantemente all'asciutto la parta esplorata: gli ambienti visibili si limitano all'atrio, alla basis villae ed alcune stanze di un livello inferiore.
Villa dei Papiri
VILLA DEI PAPIRI, also known as the Villa dei Pisoni, is a Roman villa buried during the eruption
of Vesuvius in 79 and found as a result of the archaeological excavations of Herculaneum: it is so called because in it He retained a library with more than eighteen hundred papyri. The construction of the Villa dei Papiri took place between 60 and 50 BC and probably it belonged to Lucius Calpurnius Piso, Caesers father in law. Found by chance during the construction of a well, the first investigations, through tunnels, they started in 1750 under the direction of Roque JoaquĂn de Alcubierre, soon joined by Karl Weber: the latter was to carry out the unique plants of the building, of which one drafted in 1751, then revised in 1764, where, with remarkable accuracy, were shown all explored environments, made tunnels, the investigation and the findings. The first phase of excavations ended in 1761, bringing to light not only the frescoes and floors, but also a large number of statues and about two thousand rolls of papyrus; later, because of the toxic fumes of mofettes, they were closed due to all the ventilation shafts and tunnels. The investigation resumed in 1980 when the villa was again located, also following the ancient Bourbon plants, while digging open pit began in 1985; since 2002 he was put in place remediation action through the use of a water pump, to keep constantly dry the starts explored: the visible areas are limited to the lobby, the basis villae and some rooms of a lower level..