XXIV edizione
IL TEATRO A NAPOLI STAGIONE 2014 / 2015
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IL TEATRO A NAPOLI STAGIONE 2014 / 2015
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IL TEATRO A NAPOLI STAGIONE 2014 / 2015
San Carlo Augusteo Bellini Bracco Cilea Delle Palme Diana Galleria Toledo Il Primo Mercadante Nuovo Sancarluccio San Ferdinando Sannazaro Toto’ Troisi
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LA STAGIONE TEATRALE OTTOBRE SAN CARLO
Concerto di fiati F. Von Arx S. Reck Galà scuola di Ballo G. Ferro Anna Karenina Eduardo Art. Magico
AUGUSTEO
Peppino Di Capri f.a. Enrico Montesano
BELLINI
Simone Cristicchi Giuliana de Sio
novembre S S Quartetto d’archi S B Concerto Corale S S M. Tang R. Buchbinder S B B Gino Rivieccio F. Salvatore , P. Lanzetta Bollani, De Holanda f.a. Francesco Renga f.a.
CILEA
DICEMBRE Uto Ughi A. Specchi Il Trovatore Lo Schiaccianoci
GENNAIO S O B
Lo Schiaccianoci Andrea Chenier Conc. della Memoria J. Tate G. Albanese
Noa f.a. Fiorella Mannoia f.a. Sal Da Vinci
7 spose per 7 fratelli Jesus Christ Superstar f.a.
Giuliana de Sio Silvio Orlando Arancia Meccanica
A. Albertin, S. Paoli Orchestra P.zza Vittorio Harlem Gospel La Bella Addormentata
Toni Servillo Enrico Guarneri Claudio Bisio
Ditegli sempre di si E. Tartaglia, V. Mazza
Luigi De Filippo Biagio Izzo
Monica Sarnelli f.a. Uomo E Galantuomo
DELLE PALME
Biagio Izzo
S. Lo Monaco Leila Mangano De Filippo Peppa Pig Iodice & Schettino l’Eneide B. Casillo Lina Sastri E. Tartaglia, V. Mazza
DIANA
Luca De Filippo
Serena Autieri Massimo Ranieri
A. Finocchiaro - M.A. Monti C. Buccirosso C. Buccirosso A. Preziosi
Il Giardino Dei Ciliegi
T. Solenghi G. Lojodice
Anna Maria Guarnieri T. Laudadio Amerika C. Giuffrè
MERCADANTE
Napoli, voci, parole e musica Isa Danieli Federico Salvatore
NUOVO
Isa Danieli
Enzo Moscato A. Baricco Iaia Forte
Isa Danieli
S. FERDINANDO
Toni Servillo
Toni Servillo
Il Sindaco del R. S. Il Sindaco del Rione C’è del pianto... Sanità (E. Pagni) Lello Arena
SANNAZARO
Leopoldo Mastelloni
Nuovo SANCARLUCCIO
Peppe Miale
TOTO’
G. Gallo M.Gallo
TROISI
A morte ‘e Carnevale
B O S S
M. Caputo I. Lazarin F. di Montevergine f.a. Benedetto Casillo Lara Sansone f.a. Stefano Sarcinelli P. Di Blasio C. Borrino Nunzia Schiano G. Gallo M.Gallo Rosalia Porcaro Ciro Cerruti
I Virtuosi di S. Martino Antonella Stefanucci Gianni Lamagna Mayarchuk Catapano Carrino Massimo Andrei Massimo Masiello
Antonio Ottaiano f.a. Gino Rivieccio Federico Salvatore Francesca Marini Gino Rivieccio Davide Ferri
M.Columbro, G. De Gianfranco D’Angelo Barbara Foria Laurentiis, F. Cigliano G. Tedeschi M. Laszlo D.Sebasti E. Angelillo e T.Reno
2014 - 2015 mese per mese FEBBRAIO
MARZO
APRILE
MAGGIO
J. Tate G. Albanese S Otello O Tristano e Isotta O Z. Metha L. Braun S
Luisa Miller O Tristano e Isotta O L’isola disabitata O J. Axelrod D. Garrett S Turandot O Mater S E. Zilberkant E. Glennie S Turandot O Stabat Giselle B R. Alessandrini S J. Valcuha Y. Bronfman S Orfeo ed Euridice O
L. Ward ,V. Belvedere G. Guidi , G. Ingrassia
Biagio Izzo
Paolo Caiazzo 900 napoletano II parte Sal Da Vinci f.a.
Emma Dante Momix Dignità Aut. di Prostituz.
Glauco Mauri Pippo del Bono
Daniele Russo Teresa Mannino
Umberto Bellissimo Risate Sotto Le Bombe
Dal Vesuvio al cupolone f.a. Carlo Buccirosso Martufello , M. Villa , N. Rinaldi
Mariano Rigillo Peppe Barra
Evolution Dance Theater Tato Russo G. Gleijeses, L. Arena, M. Bargilli
V. Salemme
V. Salemme S. Orlando
V. Puccini V. Marchioni S. Assisi B. Guaccero S. Assisi B. Guaccero
Gioele Dix P. Milani C. Simoni
Tre Sorelle Dolore sotto chiave Zio Vanja
Zio Vanja
C. Giuffrè Lo Zoo di vetro La parola Padre
Casanova Ambra Angiolini
A. Celestini
Lello Arena Circo E. Sgueglia
Dolore sotto chiave
Gino Rivieccio
Luigi De Filippo Simone Schettino
E. Tartaglia V. Mazza F. Paolantoni G. Savoia G. Zeno
Gea Martire A. Chiummariello Rimbamband Anna Pavignano
Rosaria De Cicco
I Virtuosi di S. Martino Rosalia Porcaro P. Spinosi M. Murano
Davide Ferri Sud 58 G. Savoia G. Zeno
Gianni Simioli f.a. G. Savoia G. Zeno
C. De Santis A. Rondi Peppe Barra Peppe Barra
M. Miconi D. Ruiz
Tacchi misti D. Caprioglio L. Costa
A. Di Gennaro C. Tortora V. Valeri e M. Vukotic
Evita
Benedetto Casillo
Cannavacciuolo Grosso Casertano
Le Sorelle Macaluso
Legenda: O : Opera B : Balletto S : Sinfonica f .a. fuori abbonamento
GIUGNO A. Perez J. Rachlin S La Cenerentola O Ashkenazy Meinich. S Petite Messe Solennelle S
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La Protagonista
della scena
SERE 8
I R E TI U A NA
Serena Autieri è una donna piena di qualità, eclettica e con una personalità molto vivace. La conosciamo come attrice, cantante e presentatrice. Una showgirl completa a tutti gli effetti! Biografia Nata nel quartiere Soccavo di Napoli, fin da bambina studia danza classica, canto e recitazione. Nel 1997 incide il suo primo CD intitolato Anima soul. Diplomatasi all’Istituto d’Arte di Napoli, frequenta la Facoltà di Architettura dell’Università Federico II, intraprendendo contemporaneamente la sua carriera di attrice e recitando in diversi spettacoli teatrali. Nel 1998 entra nel cast della soap opera di Rai 3, Un posto al sole, interpretando il ruolo della cantante Sara De Vito. Nel 2001 ha affiancato come valletta Alberto Castagna nella conduzione del programma Stranamore. Tra il 2001 e il 2002 è tra i protagonisti della prima e seconda serie di Vento di ponente, entrambe trasmesse da Rai 2. Ancora su Rai Due appare nella miniserie in quattro puntate, Tutti i sogni del mondo (2003), in cui è anche l’interprete della sigla. Nella stagione 2002-2003 è protagonista nel musical Bulli & Pupe, grazie al quale viene scelta, insieme a Claudia Gerini, da Pippo Baudo per affiancarlo nel Festival di Sanremo 2003. In seguito è protagonista, insieme a Massimo Ghini, del musical Vacanze Romane, diretto da Pietro Garinei, presentato in anteprima al Teatro Sistina a Roma il 17 febbraio 2003 e portato in tournée nella stagione 2004-2005. Nel 2004, inoltre, per la grande cerimonia del Columbus Day di New York, rappresenta l’Italia con un concerto dal vivo al Manhattan Center. Nel cinema esordisce girando alcuni cortometraggi, tra cui Lupi (2001), diretto da Fabio Segatori. Nel 2004 gira il suo primo film intitolato Sara May, regia di Marianna Sciveres. Successivamente è protagonista di alcune miniserie tv: La maledizione dei Templari, regia di Josée Dayan, e Callas e Onassis (2005), regia di Giorgio Capitani, entrambe del 2005, e L’onore e il rispetto (2006), diretta da Salvatore Samperi. Dopo esser stata protagonista, con il ruolo della Prof. ssa Elisabetta Paliani, nel film Notte prima degli esami - Oggi (2007), regia di Fausto Brizzi, 9
gira Liolà, regia di Gabriele Lavia, nelle sale nel 2009. Nel 2008 ritorna sul piccolo schermo come guest star della soap opera Agrodolce ed è protagonista del film tv Dr.Clown, regia di Maurizio Nichetti. Nel 2009 è una dei protagonisti dei film L’ultimo crodino, con Ricky Tognazzi e Enzo Iacchetti. Inoltre appare su Canale 5 ne L’onore e il rispetto - Parte seconda. Nello stesso anno è impegnata al Teatro Sistina nello spettacolo Shakespeare in Jazz con Giorgio Albertazzi, spettacolo musicale già proposto nell’agosto del 2006 al Teatro Romano di Verona e successivamente trasmesso su Rai Due nella trasmissione Palcoscenico. Nel gennaio del 2010 torna su Canale 5 con la miniserie in due puntate, Nel bianco, regia di Peter Keglevic, tratta dal romanzo omonimo dello scrittore gallese Ken Follett e nel film di Neri Parenti, Natale in Sudafrica. Nel 2011 recita nel film Femmine contro maschi, diretto da Fausto Brizzi. Sempre nello stesso anno recita il ruolo di “Sabina” nella fiction tv Dov’è mia figlia?, regia di Monica Vullo. Nel 2012 partecipa al talent di Rai1 Tale e Quale Show ed è stata vittima del programma Scherzi a Parte dove ha anche cantato con Luca e Paolo. Nello stesso anno viene invitata al Festival Della Natura, evento dedicato alla riconciliazione dell’uomo con la natura, attraverso una serie di manifestazioni culturali. Inoltre presenta con Bruno Vespa l’edizione annuale del Premio Campiello. Nel 2012 partecipa e vince al talent show di Rai1 Tale e Quale Show nelle vesti di Barbra Streisand, Antonella Ruggiero, Lady Gaga e Loretta Goggi. Dopo il grande successo del programma Serena sulle reti Rai conduce Una voce per Padre Pio con Massimo Giletti e Cantare è d’amore con Amedeo Minghi. Nell’autunno dello stesso anno partecipa a Tale e Quale Show - Il torneo interpretando Celine Dion, Fiorella Mannoia, Beyoncè. Nel 2013 è tra i protagonisti del film Il principe abusivo, per l’esordio alla regia di Alessandro Siani. Nel giugno dello stesso anno interpreta la moglie di Leonardo Pieraccioni nel film natalizio Un fantastico via vai e una aspirante showgirl in Sapore di te, l’altro film natalizio di Carlo Vanzina. Viene inoltre chiamata a doppiare Elsa, la regina delle nevi, nel nuovo musical animato targato Disney, Frozen - Il regno di ghiaccio, di cui interpreta in italiano anche le canzoni. Tra novembre e dicembre partecipa nuovamente al programma Tale e Quale Show - Il torneo su Rai 1, in cui interpreta Lara Fabian, con la canzone “Adagio”, Mina, con la canzone “Città Vuota” e Madonna, con la canzone “Like a prayer”. Nella prossima stagione teatrale parte in tour con il suo One Women Show “La Sciantosa - ho scelto un nome eccentrico”, spettacolo scritto da Vincenzo Incenzo e diretto da Gino Landi. A Napoli sarà al Teatro Diana. 10
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IL TEATRO SAN carlo Accanto a Piazza del Plebiscito, simbolo della città di Napoli, sorge il tempio lirico italiano, con una data di nascita che anticipa di 41 anni la Scala di Milano e di 55 la Fenice di Venezia. Il Teatro di San Carlo è stato costruito nel 1737, per volontà del Re Carlo III di Borbone fortemente intenzionato a dare alla città un nuovo teatro che rappresentasse il potere regio. Il progetto è affidato all’architetto Giovanni Antonio Medrano, Colonnello Brigadiere spagnolo di stanza a Napoli, e ad Angelo Carasale, già direttore del San Bartolomeo, il quale completa la “real fabrica” in circa otto mesi con una spesa di 75 mila ducati. Il disegno di Medrano prevedeva una sala lunga 28,6 metri e larga 22,5 metri, con 184 palchi, compresi quelli di proscenio, disposti in sei ordini, più un palco reale capace di ospitare dieci persone, per un totale di 1379 posti. L’inaugurazione, avvenuta la sera del 4 novembre, giorno onomastico del sovrano, sfoggia l’Achille in Sciro di Pietro Metastasio, con musica di Domenico Sarro e “due balli per intermezzo” creati da Gaetano Grossatesta; le scene sono di Pietro Righini. Come era usanza dell’epoca, Achille è interpretato da una donna, Vittoria Tesi, detta «la Moretta», con accanto la prima donna soprano Anna Peruzzi, detta «la
Gioacchino Rossini direttore del San Carlo Parrucchierina» e il tenore Angelo Amorevoli. dal 1815 al 1822 Via San Carlo, 98/F Tel. 081 7972111
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Gaetano Donizetti direttore del San Carlo dal 1822 al 1838
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palchi laterali I e II fila
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palco reale
palchi centrali I e II fila
palchi laterali III e IV fila
palchi centrali III e IV fila
balconate V e VI fila
1379 , platea, palchi e balconata
Biglietteria
Lun-Sab: 10:00 - 17:30 | Dom: 10:00 -14:00
Servizi
Pagamento con carta | Aria condizionata
Parcheggio
SUPERGARAGE - T. 081 5513104 | per 3 h da 3 euro a 5 euro
Il Teatro è aperto al pubblico per le visite guidate (in italiano e in inglese) dal LunedÏ al Sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.30. La Domenica dalle 10.30 alle 12.30.
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mercoledì 15 e giovedì 16 ottobre 2014
Gala della Scuola di Ballo Direttore della Scuola di Ballo: Anna Razzi Allievi della Scuola di Ballo del Teatro San Carlo
CALENDARIO mer 15/10 h 19.00 gio 16/10 h 19.00
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BALLETTO
sabato 18 e domenica 19 ottobre 2014
Gabriele Ferro
sinfonica
INAUGURAZIONE STAGIONE SINFONICA 2014/2015 Direttore: Gabriele Ferro Mezzosoprano: Teresa Iervolino Tenore: Mark Milhofer Basso: Ugo Guagliardo Orchestra del Teatro San Carlo
Programma Igor’ Stravinskij, Pulcinella,Balletto per orch. e voci soliste Marco Betta, Cieli notturni, Sinfonia-diario per orchestra Igor’ Stravinskij, L’uccello di fuoco, Suite dal balletto CALENDARIO sab 18/10 , h 20.30 (T. S) dom 19/10 , h 18.00 (T. P)
TRO TEA
LO AR C SAN 17
mercoledì 22 e giovedì 23 ottobre 2014
Le 8 stagioni
BALLETTO
Musica: Antonio Vivaldi e Astor Piazzolla Coreografia e libretto: Mauricio Wainrot Scene, Costumi e disegno video: Carlos Gallardo CALENDARIO Realizzazione video: Silvia Rivas mer 22/10 h 20.30 Luci: Eli Sirlin gio 23/10 h 20.30 Assistente alla Coreografia: Miguel Angel Elías Assistente alle scene ai costumi: Analía Cristina Morales
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sabato 25 e domenica 26 ottobre 2014
Anna Karenina Coreografia: Boris Eifman Musica: Petr Il’ic cajkovskij Eifman Ballet Company
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BALLETTO CALENDARIO sab 25/10 h 20.30 dom 26/10 h 17.00 / h 21.00
mercoledì 29 e giovedì 30 ottobre 2014
Eduardo, Artefice Magico
BALLETTO Ideazione e coreografia: Francesco Nappa Musiche: Javier Navarrete, Clint Mansell, Eric Serra Scene e Costumi: Francesco Nappa Disegno video: Gilles Papain Cantautore: Alan Wurzburger Corpo di Ballo del Teatro San Carlo
CALENDARIO mer 29/10 h 20.30 gio 30/10 h 20.30
TRO TEA
LO AR C SAN 21
martedì 4 novembre 2014
Quartetto d’Archi del Teatro San Carlo sinfonica Festa per il Teatro San Carlo Violini: Cecilia Laca, Luigi Buonomo Viola: Antonio Bossone Violoncello: Luca Signorini Pianoforte: Orazio Maione
CALENDARIO mar 4/11 h 20.30 (T. S)
Programma Bedrich Smetana, Quartetto per archi n. 1 in mi minore, “Dalla mia vita” Franco Alfano, Quintetto per archi e pianoforte
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domenica 16 novembre 2014
Concerto Corale / Salvatore Caputo al Duomo di Napoli
sinfonica
Direttore: Salvatore Caputo Coro e Ensemble strumentale del Teatro San Carlo
Programma Niccolò Jommelli, Confirma hoc Deus, offertorio per coro e basso continuo Nicolò Jommelli Miserere, per coro e basso continuo Alessandro Scarlatti, Stabat Mater in do minore, per coro e basso continuo CALENDARIO dom 16/11 h 20.00 (fuori abbonamento)
ingresso libero fino ad esaurimento posti
TRO TEA
LO AR C SAN 23
giovedì 20 e sabato 22 novembre 2014
Muhai Tang Direttore Rudolf Buchbinder Pianoforte
sinfonica
Orchestra del Teatro San Carlo
Programma Wolfgang Amadeus Mozart, Rondò in re maggiore, per pianoforte e orchestra, K. 382 Richard Strauss, Burleske in re minore, per pianoforte e orchestra Ludwig van Beethoven, Sinfonia n. 6 in fa maggiore, op. 68, “Pastorale”
CALENDARIO gio 20/11 h 20.30 (T. S)
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sab 22/11 h 18.00 (T. P)
venerdì 5 dicembre 2014
Recital Uto Ughi Violino Alessandro Specchi Pianoforte
sinfonica
Programma Tomaso Antonio Vitali, Ciaccona in sol minore Ludwig van Beethoven, Sonata n. 9, op. 47, “Kreutzer” Antonín Dvorák, Quattro pezzi romantici, op. 75 H. Wieniawsky, Polonaise in la maggiore, op. 21 Leggenda, op. 17 Niccolò Paganini, La campanella, Rondò dal Concerto n. 2 op. 7 CALENDARIO ven 5/12 h 18.00 (T. P)
TRO TEA
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da venerdĂŹ 12 a sabato 20 dicembre 2014
Il Trovatore
OPERA e BALLETTO
Inaugurazione della Stagione d’Opera e Balletto 2014/2015 Dramma in quattro parti di Salvatore Cammarano Musica di Giuseppe Verdi Direttore: Nicola Luisotti Maestro del Coro: Salvatore Caputo Regia: Michal Znaniecki Scene: Luigi Scoglio Costumi: Giusi Giustino Interpreti Il Conte di Luna: Artur Rucinski / George Petean Leonora: Lianna Haroutounian / Anna Pirozzi Azucena: Ekaterina Semenchuk / Enkeleida Shkosa Manrico: Marco Berti / Alfredo Kim Ferrando: Carlo Cigni Orchestra e Coro del Teatro San Carlo
CALENDARIO ven 12/12 h 20.30 (T. A)
sab 13/12 h 20.30 (Fuori abb.)
dom 14/12 h 17.00 (T. F)
mar 16/12 h 20.30 (T. C)
mer 17/12 h 19.00 (T. D)
gio 18/12 h 20.30 (Fuori abb.)
ven 19/12 h 18.00 (T. B)
sab 20/12 h 19.00 (Fuori abb.)
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da martedì 30 dicembre 2014 a lunedì 5 gennaio 2015
Lo Schiaccianoci
BALLETTO
Musica di Petr Il’ic cajkovskij Coreografia: Alessandra Panzavolta da Marius Petipa e Lev Ivanov Direttore: David Coleman Scene: Nicola Rubertelli Costumi: Giusi Giustino Direttore del Coro di Voci Bianche: Stefania Rinaldi Interpreti Principe Schiaccianoci: Giuseppe Picone / Alessandro Macario Clara: Jurgita Dronina / Anbeta Toromani Orchestra, Corpo di Ballo e Coro di Voci Bianche del Teatro San Carlo con la Partecipazione degli allievi della Scuola di Ballo del Teatro San Carlo
CALENDARIO mar 30/12 h 20.30 (T. A) ven 2/1 h 17.00 (T. B) – h 21.00 (Fuori abb.) sab 3/1 h 17.00 (Fuori abb.) / h 21.00 (T. C) dom 4/1 h 17.00 (T. F) lun 5/1 h 18.00 (T. D)
TRO TEA
LO AR C SAN 27
da martedì 20 a giovedì 29 gennaio 2015
Andrea Chenier
OPERA
Dramma storico in quattro atti di Luigi Illica Musica di Umberto Giordano Direttore: Nello Santi Maestro del Coro: Salvatore Caputo Regia: Lamberto Puggelli, ripresa da Salvo Piro Scene: Paolo Bregni Costumi: Luisa Spinatelli Interpreti Andrea Chenier: Roberto Aronica / Antonello Palombi Carlo Gérard: Ambrogio Maestri / Gabriele Viviani Maddalena di Coigny: Oksana Dika Orchestra e Coro del Teatro San Carlo All. del Teatro Regio di Torino CALENDARIO mar 20/1 h 20.30 (T. A) sab 24/1 h 20.30 (T. C) mer 28/1 h 20.30 (Fuori abb.)
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gio 22/1 h 18.00 (T. B) dom 25/1 h 17.00 (T. F) gio 29/1 h 19.00 (T. D)
martedĂŹ 27 gennaio 2015
Concerto della Memoria
sinfonica
Direttore: Salvatore Caputo Coro ed Ensemble strumentale del Teatro San Carlo
Programma Nicolò Jommelli, Miserere, per coro e basso continuo Wolfgang Amadeus Mozart, Requiem BWV 626, per soli, coro e pianoforte a quattro mani, trascrizione di Carl Czerny. Canti della tradizione ebraica CALENDARIO mar 27/1 h 20.30 (T. S)
TRO TEA
LO AR C SAN 29
sabato 31 gennaio e domenica 1 febbraio 2015
Jeffrey Tate Direttore Giuseppe Albanese Pianoforte Orchestra del Teatro San Carlo
Programma Benjamin Britten, Simple Symphony Sergei Rachmaninov, Rapsodia su tema di Paganini, per pianoforte e orchestra, op.43 Arvo P채rt, Cantus in Memoriam di Benjamin Britten Benjamin Britten, Quattro interludi marini e Passacaglia da Peter Grimes CALENDARIO sab 31/1 h 20:30 (T. S) dom 1/2 h 18.00 (T. P)
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sinfonica
da martedì 10 a martedì 17 febbraio 2015
Otello
al Teatro di Corte
BALLETTO
Musica di Antonín Dvorák Coreografia di Fabrizio Monteverde Corpo di Ballo del Teatro San Carlo CALENDARIO mar 10/2 h 20.30 gio 12/2 h 19.00 ven 13/2 h 20.00 sab 14/2 h 20.30 dom 15/2 h 17.00 mar 17/2 h 18.00
TRO TEA
LO AR C SAN 31
da domenica 22 febbraio a giovedì 5 marzo 2015
Tristano e Isotta
OPERA
Azione in tre atti Musica e libretto di Richard Wagner Direttore: Zubin Mehta Maestro del Coro: Salvatore Caputo Regia: Lluìs Pasqual Scene: Ezio Frigerio Costumi: Franca Squarciapino Interpreti Tristan: Torsten Kerl Re Marke di Cornovaglia: Stephen Milling Isolde: Violeta Urmana Kurwenal: Jukka Rasilainen Melot: Alfredo Nigro Brangäne: Lioba Braun Orchestra e Coro del Teatro San Carlo CALENDARIO dom 22/2 h 19.00 (T. A) mer 25/2 h 17.00 (T. B) sab 28/2 h 17.00 (T. F) mar 3/3 h 19.00 (T. C) gio 5/3 h 18.00 (T. D)
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venerdĂŹ 27 febbraio e domenica 1 marzo 2015
Zubin Mehta Direttore Lioba Braun Contralto
sinfonica
Maestro del Coro: Salvatore Caputo Maestro del Coro di voci bianche: Stefania Rinaldi Orchestra, Coro Femminile e Coro di Voci Bianche del Teatro San Carlo
Programma Gustav Mahler, Sinfonia n. 3, in re minore CALENDARIO ven 27/2 h 20.30 (T. S)
dom 1/3 h 18.00 (T. P)
TRO TEA
LO AR C SAN 33
sabato 7 e domenica 8 marzo 2015
John Axelrod Direttore David Garrett Violino
sinfonica
Orchestra del Teatro San Carlo
Programma Edward Elgar, Sospiri op. 70 Max Bruch, Concerto n.1, in sol minore, per violino e orchestra, op. 26 Antonín Dvorák, Sinfonia n. 9, in mi minore, op. 95, “Dal Nuovo Mondo”
CALENDARIO ven 7/3 h 20.30 (T. S)
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sab 8/3 h 18.00 (T. P)
da sabato 21 marzo a mercoledĂŹ 1 aprile 2015
Turandot
OPERA Libretto di G. Adami e R. Simoni Musica di G. Puccini Direttore:J.Valcuha M.Agostini 31/3 e 1/4 Mo. del Coro: S. Caputo Mo. coro voci bianche: S. Rinaldi Regia: R. De Simone Scene: N. Rubertelli Costumi: O. Nicoletti Interpreti Turandot: L. Lindstrom Timur: R. Zanellato Calaf:M.Giordani / C.Ventre LiĂş: Carmen Giannattasio / Eleonora Buratto Orchestra, Coro e Coro di Voci Bianche del Teatro San Carlo Allestimento: Teatro Petruzzelli di Bari
CALENDARIO sab 21/3 h 20.30 (T. A)
dom 22/3 h 18.00 (Fuori abb.)
gio 26/3 h 18.00 (T. B)
sab 28/3 h 20.30 (T. C)
dom 29/3 h 17.00 (T. F)
mar 31/3 h 20.30 (Fuori abb.)
mer 1/4 h 19.00 (Fuori abb.)
TRO TEA
LO AR C SAN 35
mercoledĂŹ 25 marzo 2015
Juraj Valcuha Direttore Yefim Bronfman Pianoforte
sinfonica
Orchestra del Teatro San Carlo
Programma Johann Brahms, Concerto n.2 in si bemolle maggiore, per pianoforte e orchestra, op. 83 Petr Il’ic Cajkovskij, Sinfonia n. 5 in mi minore, op. 64
CALENDARIO mer 25 marzo h 20.30 (Turno S)
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venerdĂŹ 3 aprile 2015
Stabat Mater
sinfonica
Roberto De Simone, Stabat Mater da Giovanni Sebastiano a Giovanni Battista Maestro del Coro: Salvatore Caputo Orchestra e Coro del Teatro San Carlo
CALENDARIO ven 3/4 h 18.00 (T. P)
TRO TEA
LO AR C SAN 37
da martedĂŹ 14 a domenica 19 aprile 2015
Giselle
BALLETTO
Musica di Adolphe Adam Coreografia: Lyudmila Semeniaka Direttore: Alexei Baklan Scene: Raffaele Del Savio Costumi: Mario Giorsi e Giusi Giustino Interpreti Giselle: S. Zakharova (14, 16, 18 h 21.00) / Y.Correa (15, 19) / A.Toromani (17, 18, h 17.00) Albrecht: S.Polunin (14, 16, 18 h 21.00) / Y. CareĂąo (15, 19) / A. Macario (17, 18 h 17.00) Orchestra e Corpo di Ballo del Teatro San Carlo All. del Teatro Comunale di Firenze
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da martedĂŹ 5 a domenica 10 maggio 2015
Luisa Miller
OPERA
Melodramma tragico in tre atti di Salvatore Cammarano dalla tragedia Kabale und Liebe di Friedrich Schiller Musica di Giuseppe Verdi Direttore: Nicola Luisotti Maestro del Coro: Salvatore Caputo Regia: Andrea De Rosa Interpreti Miller: V. Bilyy / C. Sgura Luisa: E. Mosuc / G. Di Giacomo Il Conte di Walter: R. Tagliavini Federica: N. Surguladze Rodolfo: G. Berrugi / V. Costanzo Wurm: M. Spotti Orchestra e Coro del Teatro San Carlo
CALENDARIO mar 5/5 h 20.30 (T. A)
mer 6/5 h 20.30 (Fuori abb.)
gio 7/5 h 18.00 (T. B)
ven 8/5 h 19.00(T. D)
sab 9/5 h 20.30 (T. C)
dom 10/5 h 17.00 (T. F)
TRO TEA
LO AR C SAN 39
da giovedì 14 a mercoledì 20 maggio 2015
L’Isola Disabitata al Teatro di Corte
OPERA
Azione teatrale di Pietro Metastasio Musica di Niccolò Jommelli Direttore: Rinaldo Alessandrini Regia: Mariano Bauduin Interpreti: Costanza: Raffaella Milanesi Enrico: Davide Luciano Gernando: Alessandro Scotto di Luzio Silvia: Silvia Frigato Orchestra del Teatro San Carlo
CALENDARIO gio 14/5 h 20.30
ven 15/5 h 20.30
sab 16/5 h 18.00
dom 17/5 h 17.00
mar 19/5 h19.00
mer 20/5 h 18.00
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sabato 16 e domenica 17 maggio 2015
Eduard Zilberkant Direttore Evelyn Glennie Percussioni
sinfonica
Maestro del coro: Salvatore Caputo Orchestra e Coro del Teatro San Carlo
Programma
Jennifer Higdon, Percussion Concerto H. Villa Lobos, La scoperta del Brasile, per coro e orchestra
CALENDARIO sabato 16/5 h 20.30 (t. s.)
domenica 17/5 h 18.00 (t. p.)
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lunedĂŹ 25 maggio 2015
Rinaldo Alessandrini
Direttore
sinfonica
Maestro del coro: Salvatore Caputo Orchestra e Coro del Teatro San Carlo
Programma
Musiche di Niccolò Jommelli e Wolfgang Amadeus Mozart
CALENDARIO lun 25/5 h 20.30 (t. s.)
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da mercoledì 27 maggio a giovedì 4 giugno 2015
Orfeo ed Euridice
OPERA e BALLETTO
Azione drammatica in tre atti di Ranieri de’ Calzabigi Musica di C. Willibald Gluck Regia e Coreografia: K.Armitage Scene: B.Marden Drammaturgia: S. Paba Costumi: P Speliopoulos Direttore: S. Montanari Maestro del Coro: S. Caputo Interpreti Orfeo: Daniela Barcellona / Sonia Prina Euridice: Cinzia Forte / Alessandra Marianelli Amore: Giuseppina Bridelli / Aurora Faggioli Orchestra, Coro e Corpo di Ballo del Teatro San Carlo
CALENDARIO mer 27/5 h 20.30 (T. A)
gio 28/5 h 20.30 (Fuori abb.)
ven 29/5 h 18.00 (T. B)
sab 30/5 h 20.30 (T. C)
dom 31/5 h 17.00 (T. F)
mer 3/6 h 20.30 (Fuori abb.)
gio 4/6 h 19.00 (T. D)
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sabato 6 e domenica 7 giugno 2015
Alejo Pérez Direttore Julian Rachlin Violino
sinfonica
Maestro del coro: S. Caputo Orchestra e Coro del Teatro San Carlo
Programma
Petr Il’ic Cajkovskij, Concerto per violino in re maggiore, op. 35 Igor’ Stravinskij, Sinfonia di Salmi CALENDARIO
sab 6/6 h 20.30 (T. S) dom 7/6 h 18.00 (T. P)
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da giovedì 18 a martedì 30 giugno 2015
La Cenerentola
OPERA
Dramma giocoso in due atti di Jacopo Ferretti Musica di Gioacchino Rossini Direttore: G. Ferro Maestro del Coro: Salvatore Caputo Regia: Paul Curran Scene: Pasquale Grossi Costumi: Zaira de Vincentiis Interpreti Don Ramiro: Maxim Mironov Dandini: Vito Priante Don Magnifico: Carlo Lepore Angelina, sotto il nome di Cenerentola: Serena Malfi Alidoro: Luca Tittoto Orchestra e Coro del Teatro San Carlo All. del Teatro San Carlo
CALENDARIO giovedì 18/6 h 20.30 (t. A) domenica21/6 h 17.00 (t. F) martedì 23/6 h 20.30 (t. C) giovedì 25/6 h 19.00 (t. D) domenica 28/6 h 18.00 (f. abb.) martedì 30/6 h 18.00 (t. B)
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venerdì 19 giugno 2015
Vladimir Ashkenazy Clarinetto Ada Meinich Viola Dimitri Ashkenazy Pianoforte
sinfonica
CALENDARIO venerdì 19/6 h 20.30 (t. s.)
Programma
Robert Schumann, Tre Romanze per clarinetto e pianoforte, op. 94 Rebecca Clarke, Preludio, Allegro e Pastorale per clarinetto e viola Niels Wilhelm Gade, Fantasistykker per clarinetto e pianoforte, op. 43 Dmitri Šostakovic, Sonata per viola e pianoforte, op. 147
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sabato 27 giugno 2015
PETITE MESSE SOLENNELLE
sinfonica
Direttore: Gabriele Ferro Maestro del coro: Salvatore Caputo Orchestra e Coro del Teatro San Carlo Soprano: Carmela Remigio Contralto: Chiara Amar첫 Tenore: Dmitry Korchak Basso: Michele Pertusi
Programma
Gioachino Rossini Petite Messe Solennelle, per soli, coro e orchestra
CALENDARIO sab 27/6 h 18:00 (t. p.)
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da martedĂŹ 3 a venerdĂŹ 13 novembre 2015
LA TRAVIATA
di Francesco Maria Piave
OPERA Musica di Giuseppe Verdi
Direttore: Renato Palumbo / Maurizio Agostini Maestro del Coro: Salvatore Caputo Regia: Ferzan Ozpetek Scene: Dante Ferretti Costumi: Alessandro Lai Interpreti Violetta: Carmen Giannattasio / Cinzia Forte / Maria Grazia Schiavo Alfredo Germont: Ismael Jordi / Stefan Pop / Merunas Vitulskis Giorgio Germont: Roberto Frontali Orchestra, Coro e Corpo di Ballo del Teatro San Carlo Allestimento del Teatro San Carlo CALENDARIO mar 3/11 h 20.30 (T. A) mer 4/11 h 20.30 (F. abb.) gio 5/11 h 18.00 (T. B) ven 6/11 h 18.00 (F. abb.) sab 7/11 h 20.30 (T. C) dom 8/11 h 17.00 (T. F) mar 10/11 h 20.30 (F. abb.) mer 11/11 h 18.00 (T. D) gio 12/11 h 20.30 (F. abb.) ven 13/11 h 18.00 (F. abb.)
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TRO TEA
LO AR C SAN
Scopri e l’universo Guerlain
presso Capri - Ischia - Mugnano
Via Toledo, 207 | Napoli | T. 081 418112
IL TEATRO AUGUSTEO Negli anni dopo la prima guerra mondiale Napoli conobbe un grande sviluppo edilizio, soprattutto verso una zona sino ad allora considerata fuori centro, la collina del Vomero; si sentì dunque il bisogno di collegarla al centro cittadino, e fu studiato un grande progetto per creare una funicolare che avrebbe in pochi minuti trasportato un congruo numero di persone. Per ottenere lo spazio necessario allo stazionamento di questa funicolare, fu abbattuta una parte di Palazzo Berio, storica costruzione del ‘600, con facciata ridisegnata dal Vanvitelli nella seconda metà del ‘700. Il famoso architetto, in occasione del battesimo della Infanta Reale Carolina, vi aveva costruito un salone da ballo e un teatro di 1600 posti, conservandone la pianta a forma circolare. Il teatro, prima opera in cemento armato dell’ingegnere Pier Luigi Nervi, è nato nella omonima piazzetta creata pochi anni prima per creare uno sbocco al traffico della neonata funicolare Centrale, ed è situato proprio sopra la Funicolare, come si ipotizza fosse l’antico teatro vanvitelliano. L’Augusteo, come la Funicolare Centrale, fu dunque realizzato tra il ’26 e il ’29, ed ha una struttura circolare con diametro di 30 metri e il centro del soffitto apribile; sia quest’ultimo che la scala mobile dell’epoca sono stati rimessi in funzione durante la ristrutturazione curata da Pippo Caccavale tra il ’90 e il ’92. Il teatro è simmetrico, riecheggiante i teatri a palchi del ‘700, pur essendo dotato di ogni comfort moderno per l’epoca, come scala mobile, ascensori, impianto di aria condizionata, lucernario centrale della volta scorrevole. La sala fu aperta al pubblico nel novembre ’29, con una serie di colossal accompagnati naturalmente da orchestra, essendo il cinema ancora muto. Fu la guerra a far chiudere l’Augusteo, che riaprì con gli “alleati” nel ’45 come club della Croce Rossa, e nel ’50 subì l’onta della ristrutturazione “moderna”, divenendo cinema del centro adatto a films di cassetta; e fu chiuso definivamente nell’80. Il caso ha voluto che la nuova gestione di Francesco Caccavale, intervenisse drasticamente sulla storica sala, ponendola come primo intervento sotto l’attenzione del Ministero dei Beni Culturali, e riportandola, in un paio di anni di lavori diretti dall’arch. Pippo Caccavale, alla sua naturale funzione di sala d’arte. Sin dal primo anno la gestione ha curato particolarmente la qualità degli spettacoli in programmazione, creando un naturale gemellaggio con il Sistina di Roma, ma non trascurando la prosa e i concerti di musica classica e leggera.
p.tta duca d’Aosta, 263 Tel. 081 414243
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www.teatroaugusteo.it info@teatroaugusteo.it
LEGENDA Posti
Biglietteria Servizi
Poltrone
Poltroncine
1417, platea e galleria Lun-Sab: 10:30 -19:30 | Dom: 10:30 - 13:30
Pagamento con carta | Aria condizionata | Servizio barATRO TE
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da venerdì 24 ottobre a domenica 2 novembre 2014
Enrico Montesano e Pippo Baudo in Sistina Story
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Una novità che è un omaggio ai grandi Garinei&Giovannini, che, giovanissimi, crearono un genere nuovo, portando il loro teatro a identificarsi con la rivista: oltre due ore di carrellata musicale dei maggiori indimenticabili successi che hanno reso celebre il Teatro Sistina da Buonanotte Bettina, a Un Trapezio per Lisistrata, Un paio d’Ali, Aggiungi un posto a Tavola, Rugantino, e di nomi famosi, da Wanda Osiris a Renato Rascel, Aldo Fabrizi, Nino Manfredi, L M M G V S D Walter Chiari.. Un’orchestra di oltre 20 elementi con 1 2 3 4 5 un narratore d’eccezione, Pippo Baudo, e un perfetto 6 7 8 9 10 11 12 testimone, Enrico Montesano. Tra divertimento, me13 14 15 16 17 18 19 lodie romantiche, travolgenti numeri di ensemble, “SISTINA STORY” farà rivivere le pagine più belle 20 21 22 23 24 25 26 di quella che può definirsi “la colonna sonora del27 28 29 30 31 1 2 la commedia musicale italiana”. Intorno a loro un gruppo di 20 performer della Compagnia Stabile del Musical della Peeparrow/ Sistina diretti da Massimo Romeo Piparo e coreografati da Bill Goodson.
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da venerdì 7 a domenica 16 novembre 2014
Gino Rivieccio in
Stasera ci divertiamo
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Gino Rivieccio torna al Teatro Augusteo anche quest’anno con una novità, il monologo “STASERA CI DIVERTIAMO”, una serata di monologhi e canzoni di un artista che osserva con attenzione i repentini mutamenti degli ultimi anni, in cui la generazione degli “anta” è disorientata da un mondo che sta correndo velocemente ma non si sa dove. Un’epoca in cui bisogna confrontare il proprio pensiero con gli “amici” di facebook, tenere il passo e seguire i link, i tweet, i twoo. Dove bisogna sapere che il futuro è lo slowfood, la cucina macrobiotica, i cibi tecno, e seguire (in tempi di crisi) diete a base di costose proteine. Alla fine di questo viaggio che ripercorre gli ultimi anni della nostra storia l’artista farà crescere nel suo pubblico il desiderio di rimpossessarsi della tradizione, della storia, della cultura di un paese che attraverso la musica, la satira e la letteratura dovrebbe restituire gloria ai personaggi che l’hanno reso celebre. Nella seconda parte infatti Gino Rivieccio che é anche autore dello spettacolo con Gustavo Verde e Gianni Puca, ripercorre i tratti salienti dei suoi 35 anni di carriera attraverso monologhi e personaggi, imitazioni e caricature che lo hanno reso beniamino del suo pubblico. E, grazie anche al supporto di una band diretta dal Maestro Antonello Cascone, accende la miccia per scatenare una vivace analisi che gira intorno ai personaggi della politica e della cultura, ma anche di quel trash che riempie i blog e le pagine dei nostri quotidiani.
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da venerdì 21 a domenica 30 novembre 2014
Peppe Lanzetta e Federico Salvatore in Pascia’
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con Graziella Marini, Massimo Masiello, Ciro Petrone e la partecipazione di Davide Ferri e Caterina De Santis
A Napoli lavora uno dei personaggi più particolari della letteratura: Peppe Lanzetta è autore e attore, e lotta per la sua città con una capacità letteraria fuori dal comune e con una interpretativa che ne fanno un vero, attualissimo, prezioso testimone. Questo figlio del Bronx, come ama definirsi, racconta come è approdato a scrivere ed interpretare “PASCIÀ”: nel dicembre del 1996 incontrai Luca De Filippo che mi disse: Papà non basta più per raccontare questa città. Io ho scelto te! Il testo che piaceva a Luca era “Lo scasso” tratto da “Una vita posdatata”, mio libro d’esordio del ’91. Avrei dovuto farne una riduzione teatrale. Ma erano altri anni, c’erano troppi grilli per la testa, forse non ero neppure consapevole dell’investitura
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fattami da De Filippo o, forse spaventato, rinunciai. Oggi con la consapevolezza della maturità, ho cercato di metabolizzare il cambiamento antropologico avvenuto negli ultimi vent’anni, ed ecco così che arriva Pascià, sguardo su una città ferita, devastata dalla crisi, guardata attraverso gli occhi dei giovani, delle loro intemperanze, le loro inquietudini, il loro malessere. Ho inquadrato questi giovani nell’ambito familiare, in un suk di emozioni, aneddoti, malapolitica, eventi, scaramanzie, sogni di supervincite, incontri con la piccola malavita, il desiderio di un futuro, un futuro migliore che però i giovani credono non passi attraverso l’onestà, descrivendo il vivere civile delle due famiglie, Guarracino e Sabatino, protagonisti piccolo piccolo borghesi che cercano di ostentare una appena decente parvenza di dignità. In una delle due famiglie c’è uno zio anziano, Pasquale (al tempo degli americani chiamato Pascià) che ha partecipato alle 4 giornate di Napoli e quel ricordo gli ha segnato la vita, l’anima e anche la testa, dal momento che racconta a tutti le sue gesta e quelle dei suoi compagni, creando spesso disattenzione e ilarità in chi lo sopporta. Ormai Napoli è cambiata, a nessuno importa più delle 4 giornate, la città e il mondo hanno altre amare giornate con cui fare i conti. E sarà proprio Pascià, con la sua storia, che si intersecherà con le vicende di suo nipote Salvatore, a far diventare epica la narrazione. E ritorna quindi Eduardo De Filippo, invocato ed evocato nel finale allorquando, in seguito ad un fatto di sangue, si leva alto il desiderio di non aspettare più che la nottata passi, E ma di agire e prendere TLEMO A S P un futuro onesto tra le GEU EALUL mani, per potersi ridiseD O R TO gnare. ETAETAR
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da venerdì 12 dicembre 2014 a martedì 6 gennaio 2015
Sal Da Vinci in stelle a metà regia di Alessandro Siani
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Il pubblico riceverà una sferzata di energia dal nuovo lavoro scritto da Alessandro Siani e interpretato da Sal Da Vinci. Due nomi eccellenti, due giovani artisti che vogliono inserire la loro partecipazione sociale nel tentativo che si sta facendo di recuperare l’importanza culturale, musicale e storica di Napoli. Con “STELLE A METÀ” si annuncia un musical molto attuale, Talento. Giovani. Musica. Speranze. Amore. Questi sono solo alcuni degli ingredienti che compongono la commedia musicale “Stelle a metà”, un’idea di Alessandro Siani, con le musiche di Sal Da Vinci e le coreografie di Luca Tommassini. Tre grandi nomi dello spettacolo italiano che si mettono a servizio di una storia di periferia. E’ infatti proprio in uno dei tanti degradati comuni alle pendici del Vesuvio, che Nicola Avetrana detto Nick (il personaggio interpretato da Sai Da Vinci), ex cantante di successo, ha fondato la sua Star Academy, scuola di musica per giovani talenti. Le difficoltà sono molte, ma la passione, l’impegno e la volontà di salvare quei ragazzi da un destino fatto di strada ed emarginazione, spingono Nick a lottare con tutte le sue forze per tenere in piedi la sua scuola. La sorte però lo porta a scontrarsi con gli interessi di una grande multinazionale che, in quel quartiere, vorrebbe creare un centro commerciale. E a curare gli interessi del gruppo,verrà mandata a Napoli una vecchia conoscenza di Nick: Mia, il suo primo, grande ed indimenticato amore. Una commedia dove si ride, si canta, si soffre per amore ma soprattutto ci si emoziona con la grande voce di Sal da Vinci e di tanti giovani talenti.
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da venerdì 16 a domenica 25 gennaio 2015
Flavio Montrucchio e Roberta Lanfranchi in 7 spose per 7 fratelli
Tra i grandi ritorni, “Sette spose per sette fratelli” in una nuova, scintillante edizione del celebre musical, interpretato da Flavio Montrucchio e Roberta Lanfranchi, con un cast di 20 ballerini-acrobati-cantanti. Il musical di L. Kasha, D. S. Landay, con musiche di Gene De Paul, e liriche di Johnny Mercer, tratto dall’omonimo film, si avvale di Teresa Caruso per le scene, Cecilia Betona per i costumi, Roberto Croce per le coreografie, Massimo Romeo Piparo per la regia; un cast dunque di eccezione, per rimettere in scena questo classico. Nel 1954 la MGM produsse il film diretto da Stanley Donen; la magica fusione
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tra la sceneggiatura, le musiche e le straordinarie ne fecero uno dei musical più divertenti e longevi del grande schermo. Nel 60° anniversario dell’uscita del film, la PeepArrow Entertainment e Il Sistina portano in scena in Italia una nuova scintillante edizione. La storia narra di Adamo Pontepee, maggiore di sette fratelli rozzi boscaioli, che vuole prendere moglie. Conquista Milly, ma lei scopre presto di dover prendersi cura non solo del marito ma di altri 6 rozzi uomini disordinati e rissosi… Come nella favola di Biancaneve trasforma la baita sporca dei boscaioli in una casa accogliente e insegna ai fratelli di Adamo l’arte del corteggiamento, cosicché anche loro possano conquistare una ragazza e sposarsi. Dopo mille vicissitudini, corteggiamenti, balli in paese, risse tra pretendenti, rapimenti di ragazze, valanghe in montagna e tanto altro, il lieto fine arriverà puntuale con 6 nuovi matrimoni e una neonata… gennaio
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da venerdĂŹ 6 a domenica 15 febbraio 2015
Luca Ward e Vittoria Belvedere in
TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE
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Regia di Massimo Romeo Piparo
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Parlando di musical che sono restati nella storia teatrale, non possiamo dimenticare il più premiato, più famoso, più applaudito: “TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE” è riproposto dalla Peep Arrow, con la regia di Massimo Romeo Piparo, e l’interpretazione di una coppia già sperimentata, Luca Word e Vittoria Belvedere, già applauditi in My Fair Lady. Lo spettacolo è tratto da un romanzo ispirato alla vera storia della famiglia Von Trapp. La superiora del monastero di Salisburgo, per mettere alla prova la discussa vocazione della postulante Maria, persuade la ragazza a passare un periodo di tempo in casa della famiglia Von Trapp, in qualità di governante. Von Trapp (un ufficiale di marina vedovo,) ha uno stuolo di figli; Maria, con il suo carattere cordiale e impulsivo, si accattiva ben presto la simpatia dei ragazzi e, senza accorgersene, si innamora di Von Trapp. A renderla consapevole di tale sentimento è la baronessa Elsa, la donna che Von Trapp intende sposare. Anche il capitano è innamorato della ragazza e quando Von Trapp e Maria sono sposati da poco quando i nazisti annettono l’Austria. Da buon patriota, Von Trapp rifiuta di sottostare ai loro ordini e perciò, con un sotterfugio durante un concerto, valica il confine svizzero insieme a Maria e ai suoi figli. La prima mondiale del musical ha avuto luogo a Broadway, nell’ottobre 1959, con il titolo originale di “The sound of music”. Diretto da Vincent J. Donehue, “The sound of music” fu interpretato da Mary Martin nel ruolo di Maria e da Theodore Bikel nel ruolo del comandante Von Trapp; Patricia Neway era la madre superiora e un giovanissimo Jon Voight interpretava il ruolo di Rolf. La prima edizione del musical effettuò 1.443 repliche vincendo 8 Tony Awards, compreso quello come miglior musical. Successivamente, l’edizione inglese conquistò Londra, restando in scena per 6 anni. Dal musical, la 20th Century Fox ha prodotto nel 1965 il celebre film, che è stato candidato a 10 Academy Award e che ha vinto 5 Oscar. Il film, diretto da Robert Wise e interpretato da Julie Andrews e Christopher Plummer, ha fatto del musical un successo planetario senza precedenti. Visto più volte dagli stessi spettatori (in alcune città, il numero dei biglietti venduti superò addirittura quello degli abitanti!) all’epoca fu il film che registrò il più clamoroso successo E di botteghino della storia del cinema TLEMO A S P e, a tutt’oggi, è considerato uno dei ULGEU musical più amati. ODEAL
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da venerdì 20 febbraio a domenica 1 marzo 2015
Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia in TAXI A DUE PIAZZE
e con Nini Salerno, Silvia Delfino, Biancamaria Lelli, Antonio Pisu, Pietro di Blasio Regia di Gianluca Guidi Tornando alla commedia, quest’anno il Teatro Augusteo presenta uno spettacolo mai programmato ma di grande successo: “TAXI A DUE PIAZZE”, di Ray Cooney, versione italiana di Jaja Fiastri, con Gianluca Guidi e Gianpiero Ingrassia, con la partecipazione di Renato Cortesi, con Silvia Delfino nel ruolo di Carla Rossi e Bianca Maria Lelli nel ruolo di Barbara Rossi. la storia del tassista bigamo che suo malgrado si trova coinvolto a nascondere il segreto della sua vita, diverte e affascina gli spettatori di tutto il mondo garantendo risate senza sosta. Mario Rossi, taxista, sposato con Alice, residente in piazza Irnerio 100. Mario Rossi, taxista, sposato con Barbara, residen66
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te in piazza Risorgimento. Un curioso caso di omonimia, con tanto di professione identica? no!!!!! Il Rossi taxista è la stessa persona. Ha sposato Alice in chiesa e Barbara in comune 6 mesi dopo. egli è quindi bigamo. Seguendo una precisa pianificazione di orari e turni di lavoro, Mario riesce per 2 anni a vivere nascondendo la verità: tutto si complica quando riceve una brutta botta in testa che lo costringe al ricovero in ospedale. Al risveglio darà ad un infermiere l’indirizzo della prima moglie, e, ad un altro quello della seconda. Quello che segue è una serie di equivoci, coincidenze, bugie, e mistificazioni della verità continue, che arriveranno ad un finale inaspettato.
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da venerdì 13 a domenica 22 marzo 2015
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di Vincenzo Salemme con Francesco Procopio Regia di Vincenzo Salemme
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Biagio Izzo è stato il mattatore della scorsa stagione, con due spettacoli che hanno registrato il tutto esaurito; non poteva dunque mancare in questo nuovo cartellone, in cui presenta “L’AMICO DEL CUORE” di Vincenzo Salemme. Un binomio vincente, tra l’autore e l’attore, che mettono in scena questo spettacolo famoso, da cui fu tratto il film che sbancò i botteghini. La storia è nota: Roberto Cordova deve subire un trapianto cardiaco con poche probabilità di sopravvivenza. Un’occasione di rivalsa nei riguardi dell’amico più fortunato, l’amico del cuore, Michelino, che ai suoi occhi appare un uomo di successo per di più sposato con una donna bellissima. Quale occasione migliore quindi per vendicarsi di quell’amico che si dice uomo aperto e democratico, quell’uomo che giudica la gelosia un sentimento barbarico, quale occasione migliore per dimostrare che le sue sono soltanto chiacchiere. chiedere, come ultimo desiderio, di andare a letto con sua moglie? Il tutto nella tessitura classica della commedia degli equivoci, dove ognuno dei personaggi si veste di un ruolo per nascondere la propria natura più profonda: un prete ambiguo che non ha deciso se essere “uomo o ministro di Dio”; un ragazzo di quattordici anni (malato del morbo di Matusalemme) che ne dimostra quaranta e crede di essere la reincarnazione di un merlo; la mamma di questo ragazzo legata ancora al ricordo del marito defunto, ma che alla prima occasione cede alle lusinghe di un tassista invadente e aggressivo. E su tutti spicca Frida, il sogno. Frida, la bellissima moglie di Michelino, Frida la bionda svedese, Frida ricordo di una Svezia del progresso, la Svezia della libertà, la Svezia senza tabù e senza peccato, Frida innocente e Frida che adesso...aspetta un bambino….
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da venerdì 10 a domenica 19 aprile 2015
Paolo Caiazzo in
Benvenuti in casa Esposito scritta da Paolo Caiazzo, Pino Imperatore e Alessandro Siani. Regia di Paolo Caiazzo
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La storia, ambientata a Napoli nell’affascinante Rione Sanità, racconta le avventure tragicomiche del camorrista Tonino Esposito e della sua famiglia. Figlio dell’ex boss del quartiere, Tonino dopo la morte del padre è ossessionato dal suo ricordo e vuole a tutti costi imitarne le gesta pur non essendone capace. Così, tra incubi e imbranataggini, resta coinvolto in una serie di disavventure che lo portano a scontrarsi con i familiari, con le spietate leggi della criminalità e con il capoclan Pietro De Luca detto ’o Tarramoto, che ha preso il posto del padre. Con un cast d’eccezione (Paolo Caiazzo, Loredana Simioli, Nunzia Schiano, Salvatore Misticone, Mimmo Esposito, Maria Rosaria Virgili, Gennaro Silvestro, Federica Altamura, la voce di Giacomo Rizzo), tra dialoghi irresistibili, colpi di scena e messaggi di grande valore etico, la commedia mostra gli aspetti più cafoni e ridicoli della criminalità, rispolvera L M M G V S D la grande tradizione 1 2 3 4 5 comica napoletana 6 7 8 9 10 11 12 e fa ridere e riflet13 14 15 16 17 18 19 tere. Un modo nuovo di raccontare e de20 21 22 23 24 25 26 nunciare la malavita, 27 28 29 30
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perfettamente in linea con i contenuti del bestseller Benvenuti in casa Esposito, che è stato un vero e proprio caso letterario: un libro che ha scalato le classifiche grazie al passaparola e all’entusiasmo di migliaia lettori in tutta Italia e che è stato adottato da scuole, istituzioni pubbliche, associazioni antimafia, comitati civici, gruppi che si battono per la Legalità. L’opera, prodotta dalla Tunnel Produzioni, si avvale della supervisione artistica di Alessandro Siani.
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da venerdì 24 aprile a domenica 3 maggio 2015
E LA MUSICA CONTINUA Seconda parte di Novecento Napoletano dagli anni ‘40 ai nostri giorni, storia e canzoni napoletane con un cast d’eccezione, 12 ballerini e 8 musicisti. Regia di Bruno Garofalo
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La Doppiaeffe presenta “E LA MUSICA CONTINUA……” seconda parte di “Novecento Napoletano” . Un progetto di Bruno Garofalo scritto dal regista con Walter Esposito che attraversa la seconda parte della storia della canzone napoletana, proseguendo il discorso iniziato da Lello Scarano con NOVECENTO NAPOLETANO. Le più famose canzoni dal dopoguerra ad oggi, ripercorrendo la storia di Napoli, ricordano le Piedigrotte, il boogie woogie, Roberto Murolo, Mario Merola, Peppino di Capri, Pino Daniele, con filmati d’epoca e interpreti di grande spessore, 8 ballerini e 8 musicisti in scena, per continuare a raccontare attraverso la musica quanto la città ha dato e affrontato in questi ultimi 50 anni.
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EVENTI FUORI ABBONAMENTO 11-12 ottobre
PEPPINO DI CAPRI in MAGNIFIQUE
Peppino di Capri rappresenta il cantante che ha accompagnato tutta la nostra vita. Enfant prodige, a soli quattro anni suona nei week-end e si esibisce per il generale Clark e le sue truppe USA di stanza a Capri, e questa matrice musicale lascerà una traccia profonda in tutta la sua carriera.
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Stefano bollani e Hamilton de HOLANDA Stefano Bollani, pianista di impareggiabile talento e Hamilton de Holanda, fenomenale mandolinista brasiliano, presentano i brani dell’album “O que será”, indicato dalla celebre rivista americana Downbeat come uno dei migliori album del 2013.
18 novembre
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Sul palco Francesco Renga ha una straordinaria presenza, fisica e vocale. Procede spedito attraverso cambi di registro, passaggi vocali complicatissimi ed emozionanti momenti di spettacolo.
3 dicembre NOA in love medicine tour
“Mi sono formata a New York, ma non potrei mai vivere lontano da Israele”. “L’amore è la fonte del mio canto”. La sua voce cristallina mescola jazz, rock americano e suggestioni mediorientali. Parla Noa, stella della world music
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fiorella mannoia Fiorella ha saputo costruirsi, dalla metà degli anni ottanta, la necessaria credibilità per diventare la voce e il controcanto femminile di una canzone d’autore, storicamente declinata al maschile. L’album d’esordio “MANNOIA FORESI & CO” risale ai primi anni settanta. La prima occasione di incontro con il grande pubblico è nel 1981 al Festival di San Remo, dove Fiorella presenta “CAFFÈ NERO BOLLENTE”.
dal 29 gennaio al 1 febbraio 2015
Ted Neeley e F. Bonciani in JESUS CHRIST SUPERSTAR
La più grande opera rock di tutti i tempi, di Tim Rice e Andrew Lloyd Webber in un allestimento straordinario: con Ted Neeley, il Gesù “originale” del celebre film di Norman Jewison, e con un’altra novità assoluta: musiche dal vivo eseguite dai Negrita E’ la prima volta, infatti, che una rock band italiana è protagonista di un musical. L’intera band con le chitarre di Drigo e Cesare “Mac” sarà sul palco insieme all’orchestra di 12 elementi diretta dal Maestro Emanuele Friello, mentre il frontman Pau presterà voce e corpo al controverso personaggio di Ponzio Pilato.
dal 23 al 26 aprile 2015
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Se amore è SAL DA VINCI, pseudonimo di Salvatore Michael Sorrentino, napoletano verace, nasce a New York nel 1969, quando la madre Anna decide di raggiungere il marito, allora impegnato in un tour teatrale nella metropoli americana. Sal ha soltanto sette anni quando, nel 1976, debutta in teatro con una forma di spettacolo prettamente popolare, “la sceneggiata”, che lo consacra a bimbo prodigio; soltanto due anni dopo recita nel film MOE “Figlio mio sono innocente” SATLE
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il piacere di un buon caffè o di una colazione, le dolci delizie della pasticceria partenopea, l’happy hour con un ricco buffet, aperitivo e long drink, gustare la vera pizza napoletana e i piatti tipici della tradizionale cucina campana.
www.annabellavita.it info@annabellavita.it 76
Le crostate
Le torte
I dolcetti
Galleria Umberto I, 71 Napoli
tel. e fax 081.7944057 77
IL TEATRO bellini Il vecchio Teatro Bellini ebbe una vita intensa ma piuttosto breve. Inauguratosi nel novembre del 1864, dopo soli 5 anni, nell’aprile del 1869, fu distrutto da un incendio che ne lasciò in piedi le sole mura esterne. Il vecchio Bellini non era nello stesso luogo dell’attuale teatro: la sua collocazione era bensì lontana di alcune centinaia di metri. Il teatro, in origine, sorgeva al margine di Piazza Dante la quale, allora, si chiamava Largo del Mercatello, nella zona che oggi, scendendo da Via Pessina, troviamo sulla sinistra della piazza, proprio dove inizia Via Bellini. “Sta sera s’arape lo circo e triato Bellini co la compagnia Gugliomme – Li prezzi so: na lira e mezza li primme poste, na lira li secunne poste”. Era questo l’annuncio che la mattina del 19 dicembre 1864 si poteva leggere su Lo cuorpo de Napole e lo Sebbeto, giornale interamente scritto in vernacolo. Dalla data del drammatico incendio bisognerà aspettare circa otto anni prima che il nome del teatro dedicato al famoso musicista catanese ritorni nei bollettini teatrali dei giornali. Il nuovo Teatro Bellini si inaugurò il 6 febbraio del 1878 e ben presto riacquistò quel posto di prestigio che l’incendio del vecchio teatro aveva lasciato vacante. Per circa 15 anni il Bellini dette spettacoli musicali di buon livello, quindi la lirica cominciò a cedere il passo alla prosa dialettale e per alcuni anni il teatro fu la sede stabile della compagnia di Eduardo Scarpetta. In seguito, con il nuovo secolo, il Bellini divenne un tempio dell’operetta prima, e della rivista e della canzone poi, non disdegnando di accogliere saltuarie rappresentazioni di prosa.Nel 1962 il teatro ospitò il suo ultimo spettacolo: Masaniello con Nino Taranto. Nel maggio del 1963, il Bellini sembrò definitivamente destinato a scomparire. Diventò rapidamente un sudicio cinema di infima visione. i suoi palchetti che avevano ospitato la migliore nobiltà e la ricca borghesia napoletana si videro trasformati, grazie alla compiacente e remunerata distrazione del personale di sorveglianza, in accoglienti rifugi per il piacere furtivo e trasgressivo di qualche coppietta in cerca di intimità. Fu poi Tato Russo che colse l’occasione per sottrarre il Bellini ad una sicura distruzione, facendone la sede del suo teatro e della sua compagnia. In poco più di un anno, superando difficoltà tecniche, organizzative ed economiche, riuscì a riportare l’edificio all’antico splendore e, con la messa in scena dell’Opera da tra soldi di Bertolt Brecht, nell’autunno del 1988, il Bellini fu ancora una volta un teatro...
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Via Conte di Ruvo Tel. 081 5499688
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LEGENDA Posti
Poltrone
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Biglietteria Servizi Parcheggio
Lun-Sab: 10:30 -13:30 e 16:30 - 19 | Dom: 10:30 - 13 Pagamento con carta | Aria condizionata | Servizio bar CAVOUR - T. 081 45 4183 | da 3 euro a 4 euro
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da martedì 21 a domenica 26 ottobre 2014
SIMONE CRISTICCHI in MAGAZZINO 18
di e con Simone Cristicchi scritto con Jan Bernas regia Antonio Calenda musiche di scena e arrangiamenti Valter Sivilotti
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Al Porto Vecchio di Trieste c’è un “luogo della memoria” particolarmente toccante. Racconta di una pagina dolorosissima della storia d’Italia, di una vicenda complessa e mai abbastanza conosciuta del nostro Novecento. Ed è ancor più straziante perché affida questa “memoria” non a un imponente monumento o a una documentazione impressionante, ma a tante piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità. Una sedia, accatastata assieme a molte altre, porta un nome, una sigla, un numero e la scritta “Servizio Esodo”. Simile la catalogazione per un armadio, e
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poi materassi, letti, stoviglie, fotografie, poveri giocattoli, altri oggetti, altri numeri, altri nomi… Oggetti comuni che accompagnano lo scorrere di tante vite: uno scorrere improvvisamente interrotto dalla Storia, dall’esodo. Con il trattato di pace del 1947 l’Italia perdette vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e circa 300 mila persone scelsero – davanti a una situazione intricata e irta di lacerazioni – di lasciare le loro terre natali destinate ad essere jugoslave e proseguire la loro esistenza in Italia. Non è facile riuscire davvero a immaginare quale fosse il loro stato d’animo, con quale sofferenza intere famiglie impacchettarono tutte le loro poche cose e si lasciarono alle spalle le loro città, le case, le radici. Davanti a loro difficoltà, povertà, insicurezza e, spesso, sospetto...
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da venerdì 31 ottobre a domenica 9 novembre 2014
GIULIANA DE SIO in
NOTTURNO DI DONNA CON OSPITI di Annibale Ruccello regia Enrico Maria La Manna
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Il testo propone, ancora una volta, il viaggio che Ruccello aveva intrapreso nel quotidiano attraversato e contaminato dal thriller, nonché il viaggio nel panorama desolato della periferia urbana, dei ghetti degradati, tra le tv locali e le radio libere. Un percorso apparentemente triste, che però viene ravvivato ora da una miscellanea di sentimenti, ora da involontaria comicità. Una serie di colpi di scena con un occhio al cinema “thrilling”; ma mentre “le cinque rose” ha come riferimento il cinema di Hitchcok, di Argento, di Polanski, nel “Notturno” domina quello anni ‘70, per intendersi di Scorsese e di Kubrik. I canoni sono sempre gli stessi: il luogo isolato, il protagonista barricato all’interno, la minaccia esterna che semina orrore e sgomento fino ad un catartico finale. L’azione si svolge in una casa a due piani nella periferia di una metropoli... Adriana conduce la sua esistenza nel caldo afoso, tra canzoni e note di un pianoforte, tra televisione ed una terza gravidanza, con un marito, Michele, che lavora di notte e ritorna a casa all’alba. Una sera accade che strani individui, temuti e desiderati da troppo tempo, si introducano in casa. Improvvisamente riaffiorano senza una logica i ricordi, angoscianti fantasmi del passato, che provocheranno in Adriana una reazione atroce, insensata, ma a lei necessaria per fuggire da quella prigione grigia e ossessiva. Un progetto in definitiva che segna l’ideale ricostruzione del discorso su Ruccello, sulla violenza e modernità delle metropoli.
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da martedì 11 a domenica 16 novembre 2014
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IL MERCANTE DI VENEZIA di William Shakespeare con (in o.a.) Andrea Di Casa, Fabrizio Contri, Milvia Marigliano, Simone Luglio, Elena Gigliotti, Nicola Pannelli, Fulvio Pepe, Sergio Romano, Barbara Ronchi, Roberto Turchetta, Ivan Zerbinati e con la Popular Shakespeare Kompany regia Valerio Binasco In seguito al successo di Romeo e Giulietta (produzione Teatro Eliseo 2011, con Riccardo Scamarcio e Deniz Ozdogan), è nata una nuova compagnia, la Popular Shakespeare Kompany, che ha avuto il suo battesimo ufficiale con lo spettacolo La Tempesta all’interno del Festival Shakespeariano di Verona nel 2012. La compagnia si impegna ogni anno a mettere in scena un classico, con l’intento di continuare ad offrire al pubblico grandi testi, con modalità produttive nuove, che trasformino la crisi in occasione di rinnovamento e creatività. Quest’anno, insieme a Silvio Orlando, la compagnia affronterà il Mercante di Venezia, una delle opere più note di Shakespeare. La storia è conosciuta: siamo a Venezia, è il XVI secolo. Bassanio, giovane gentiluomo veneziano, vorrebbe la mano di Porzia, ricca ereditiera di Belmonte. Per corteggiarla degnamente, chiede al suo carissimo amico
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Antonio, il mercante di Venezia, tremila ducati in prestito. Antonio non può prestargli il denaro poiché ha investito in traffici marittimi. Garantirà per lui presso Shylock, usuraio ebreo, che non sopporta lo stesso Antonio, poiché presta denaro gratuitamente, facendo abbassare il tasso d’interesse nella città. Nonostante ciò, Shylock accorda il prestito a Bassanio. L’ebreo però, in caso di mancato pagamento, vuole una libbra della carne di Antonio… richiesta che alla fine gli si rivolgerà contro. Nella messa in scena di Valerio Binasco, però, si indaga profondamente nelle categorie di ‘bene’ e di ‘male’ fino a rimescolarle: fondamentale diventa allora lo scontro tra una moltitudine di uguali - i cristiani di Antonio -, e il singolo diverso - l’ebreo Shylock. Il male c’è, ma è il denaro in sé... L
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da martedì 18 a domenica 30 novembre 2014
ARANCIA MECCANICA di Anthony Burgess musiche di Morgan regia Gabriele Russo con Alfredo Angelici, Marco Mario de Notaris, Martina Galletta, Sebastiano Gavasso, Alessio Piazza, Daniele Russo, Paola Sambo
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«Ho deciso di fare il delinquente e odiare gli oziosi passatempi di questa nostra età.» Riccardo III Arancia meccanica rappresenta uno dei romanzi distopici meglio rappresentativi nel suo genere, non meno visionario e lungimirante di un altro classico come 1984 di Orwell, con cui, in modo non casuale, esistono diverse convergenze. A distanza di 51 anni dalla prima pubblicazione del romanzo ci si rende conto di quanto Burgess avesse saputo guardare anche oltre il suo tempo, presagendo, attraverso la storia di Alex e dei suoi amici Drughi, una società sempre più incline al conL M M G V S D trollo delle coscienze ed all’indottrinamento di un “pensiero unico”. 1 2 Se negli anni sessanta quei temi stavano appena 3 4 5 6 7 8 9 cominciando a diventare materia di argomento e 10 11 12 13 14 15 16 riflessione oggi siamo tutti molto più consapevoli 17 18 19 20 21 22 23 del tentativo di controllo delle coscienze a cui noi 24 25 26 27 28 29 30 tutti siamo sottoposti.
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L’opera ha favorito delle domande, la libertà di scelta è davvero così importante? E a questo proposito, l’uomo è davvero capace di scegliere? E ancora: la parola libertà significa qualcosa di preciso? Ed in particolare, è meglio essere malvagi per propria scelta o essere retti ed onesti grazie ad un lavaggio scientifico del cervello?
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da mercoledì 3 a domenica 7 dicembre 2014
di Nikolaj Vasil’evic Gogol’ adattamento drammaturgico di Damiano Michieletto con Alessandro Albertin, Silvia Paoli Stefano Scandaletti regia Damiano Michieletto
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“Guarda queste banconote, sono tutte sporche!” E’ una battuta detta dal presunto Ispettore generale dopo aver ricevuto i soldi con i quali tutti cercano di corromperlo. Questi soldi sono sporchi: unti di grasso, di terra... forse accartocciati e logori. In un grande testo, vi si accede spesso tramite un piccolo dettaglio, come una piccola chiave che può iniziare a far cigolare un grande portone. Questa battuta è stata un indizio per aprire la mia immaginazione sui personaggi di Gogol. Chi può avere delle banconote unte?... Gente che forse un po’ sporca lo è... probabilmente non si lavano molto. I personaggi infatti vengono spesso descritti attraverso i loro odori: puzzano di cavolo, di tabacco, e di vodka... E’ una storia che puzza di alcool e di gente ubriaca. L’alcool diventa quasi un concetto che perdura nei cinque atti: usato per calmare la paura, per comunicare la propria virilità, per festeggiare e far baldoria, per annegare la propria depressione. Del resto, qual è la prima cosa che il Sindaco e la sua combriccola fanno nell’accogliere il presunto Ispettore? Lo fanno bere, lo ubriacano. Sfera pubblica e sfera privata si mescolano, si contaminano, si confondono. Non ci sono regole, non ci sono leggi, la violenza è dietro l’angolo, mascherata spesso da bonarietà. Un’umanità gretta e sporca, compressa nella paura per quattro atti e pronta ad esplodere nel finale in una catartica liberazione, raccontata come un’aspirazione al lusso, al divertimento facile, ad un altrove forse ancora più gretto e meschino della loro realtà. IE M
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da martedì 9 a domenica 14 dicembre 2014
ORCHESTRA PIAZZA VITTORIO in IL FLAUTO MAGICO
ispirato a “il Flauto Magico” di W.A. Mozart Direzione Artistica e musicale Mario Tronco Elaborazione musicale Mario Tronco e Leandro Piccioni Il Flauto Magico secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio: l’idea è nata nel 2007 da una proposta di Daniele Abbado per la Notte Bianca di Reggio Emilia. Il progetto ci sembrava folle, poi abbiamo deciso di svilupparlo come se l’opera di Mozart fosse una favola musicale tramandata in forma orale e giunta in modi diversi a ciascuno
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dei nostri musicisti. Come accade ogni volta che una storia viene trasmessa di bocca in bocca, le vicende e i personaggi si sono trasformati, e anche la musica si è allontanata dall’originale. Volevamo raccontare un Flauto contemporaneo, che si svolge in una società multirazziale di questi tempi, ed evitare qualsiasi fraintendimento. Il Flauto di Mozart è ambientato in un Egitto fantastico. Il nostro invece si trova In un luogo immaginario, senza riferimenti alla geografia reale. Non si tratta dell’esecuzione integrale dell’opera di Mozart. Le melodie sono riconoscibili ma alcune sono solo tratteggiate, senza sviluppo e senza parti virtuosistiche, intrecciate a brani originali dell’Orchestra. Il nostro lavoro con la partitura è necessariamente diverso da quello di un’orchestra “normale”. Dal folk, al reggae alla classica al pop e al jazz, la nostra musica è piena di riferimenti alle altre culture. I musicisti dell’OPV hanno background molto distanti, non solo geograficamente. Ogni musicista porta nell’Opera la sua cultura, la sua lingua: arabo, inglese, spagnolo, tedesco, portoghese, wolof, italiano. L’Orchestra è sul palco non nella buca, come nelle opere, e i musicisti diventano personaggi semplicemente indossando in scena il loro costume e guadagnando il proscenio...
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lunedì 22 dicembre 2014
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Gli Harlem Gospel Choir sono il più famoso Coro Gospel d’America, nonché uno dei più longevi. Dal 1986, Allen Bailey e il suo coro, formato dalle più belle voci di Harlem e New York City, gira il mondo condividendo con il pubblico la gioia nella Fede e raccogliendo fondi da devolvere in opere di bene. In oltre 25 anni di grandiosa carriera gli Harlem Gospel Choir hanno sempre cercato di oltrepassare barriere culturali unendo nazioni e persone, provando a dare sempre qualcosa in cambio, anche se questo sia semplicemente stato un piccolo sorriso. Il Coro ha cantato per il Presidente Obama, la famiglia Reale inglese, Nelson Mandela, Elton John, due Papi e all’International broadcast memorial per Michael Jackson. Vere e proprie superstars hanno inoltre voluto collaborare con loro: da Andre Rieu a Diana Ross, da Bono ai Chieftains, da Lyle Lovett a Josh Groban ai Gorillaz.
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da venerdì 26 a domenica 28 dicembre 2014
BALLETTO DEL SUD in
LA BELLA ADDORMENTATA balletto in due atti coreografie di Fredy Franzutti musica di Piotr Il’Ic Caikovskij scene di Francesco Palma La bella addormentata è di Charles Perrault. Prima ancora di Perrault, l’italiano Giambattista Basile narra di una principessa addormentata per un incantesimo nel meridione dell’Italia. Al racconto di Basile, Perrault si ispira per la sua versione edulcorata e borghese. Da qui l’idea di Fredy Franzutti, uno dei coreografi più noti nel panorama nazionale, di riportare nel sud del paese le disavventure della bella principessa Aurora. Questo ha permesso, al coreografo salentino la sostituzione della puntura del consueto fuso con il morso della tarantola salentina. La Principessa Aurora è quindi, nella edizione di Franzutti, una fresca ragazza mediterranea a cui una vecchia maga predice un atroce destino. Sarà la magia della zingarella Lilla e il bacio d’amore di un principe-antropologo sulle orme della leggenda a destare la fanciulla dal suo sonno centenario...
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di Eduardo De Filippo regia Toni Servillo con Chiara Baffi, Betti Pedrazzi, Marcello Romolo, Gigio Morra, Lucia Mandarini, Vincenzo Nemolato, Marianna Robustelli, Antonello Cossia, Daghi Rondanini, Rocco Giordano, Maria Angela Robustelli, Francesco Paglino
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Dopo la lunga tournée internazionale della Trilogia della villeggiatura di Goldoni, Toni Servillo torna alla lavoro sulla drammaturgia napoletana e in particolare all’amato Eduardo, a dieci anni di distanza dal successo di Sabato domenica e lunedì. “Eduardo De Filippo è il più straordinario e forse l’ultimo rappresentante di una drammaturgia contemporanea popolare, dopo di lui il prevalere dell’aspetto formale ha allontanato sempre più il teatro da una dimensione autenticamente popolare. E’ inoltre l’autore italiano che con maggior efficacia, all’interno del suo meccanismo drammaturgico, favorisce l’incontro e non la separazione tra testo e messa in scena. Affrontare le sue opere significa insinuarsi in quell’equilibrio instabile tra scrittura e oralità che rende ambiguo e sempre sorprendente il suo teatro. Seguendo il suo insegnamento cerco nel mio lavoro di non far mai prevalere il testo sull’interpretazione, l’interpretazione sul testo, la regia sul testo e sull’interpretazione. Il profondo spazio silenzioso che c’è fra il testo, gli interpreti ed il pubblico va riempito di senso sera per sera sul palcoscenico, replica dopo replica.” “Le voci di dentro – continua Toni Servillo - è la commedia dove Eduardo, pur mantenendo un’atmosfera sospesa fra realtà e illusione, rimesta con più decisione e approfondimento nella cattiva coscienza dei suoi personaggi, e quindi dello stesso pubblico.”
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da martedì 20 a domenica 25 gennaio 2015
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di Giovanni Verga regia Guglielmo Ferro e con Ileana Rigano, Francesca Ferro Il Mastro don Gesualdo sarà interpretato da Enrico Guarneri, attore che ha magistralmente superato la ‘fase popolare’ della sua carriera conquistando il favore di un vasto pubblico ed entrando profondamente nel cuore dei catanesi. Guarneri, dotato di una innata vis comica e tecnicamente assurto al ruolo di attore poliedrico, si è dimostrato, nel corso di questi anni, capace di passare dal registro drammatico a quello grottesco con grande maestria interpretando molti dei personaggi che hanno fatto la storia della drammaturgia teatrale siciliana ed europea. Enrico Guarneri è dotato quindi tutte le qualità fisiche
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ed interpretative necessarie ad incarnare perfettamente Gesualdo Motta, il manovale che è riuscito a ‘farsi’ da solo, divenendo ricco con il proprio lavoro, odiato da tutti, trattato ora con disprezzo ora con ironia. Guarneri come Mastro don Gesualdo è un uomo senza riposo. La riduzione e la messinscena dello spettacolo sono affidate al regista Guglielmo Ferro, figlio di Turi Ferro interprete del Mastro don Gesualdo nel 1967, che, da anni, si dedica alla drammaturgia contemporanea adottando una tecnica registica di respiro europeo. La sua profonda conoscenza del teatro contemporaneo, il gusto minimalista e moderno delle sue messinscene sono indispensabili per un’operazione culturale che mira, nel rispetto assoluto del valore storico-letterario del testo verghiano, ad una trasposizione più attuale del Mastro- don Gesualdo. Guglielmo Ferro intende ricontestualizzare il ‘concetto di roba’, che permea il romanzo, l’incessante e frenetica attività di speculazione di un mondo di estremo materialismo, dove non c’è posto per i sentimenti, in un mondo senza spazio e tempo, in cui i personaggi sono ‘fotografati’ come una marionetta non può fare altro che andare incontro al proprio destino, che niente e nessuno potrà cambiare. Non c’è alcuna visione positiva della vita, che emerge come un vicolo cieco, inesorabile...
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da martedì 27 gennaio a domenica 1 febbraio 2015
CLAUDIO BISIO in FATHER AND SON
di Michele Serra regia Giorgio Gallione Father and son racconta il rapporto padre/figlio radiografato senza pudori e con un linguaggio in continua oscillazione tra l’ironico e il doloroso, tra il comico e il tragico. E’ una riflessione sul nostro tempo inceppato e sul futuro dei nostri figli, sui concetti – entrambi consumatissimi – di libertà e di autorità, che rivela in filigrana una società spaesata e in metamorfosi, ridicola e zoppa, verbosa e inadeguata. Una società di “dopo-padri”, educatori inconcludenti e nevrotici, e di figli che preferiscono nascondersi nelle proprie felpe, sprofondare nei propri divani, circondati e protetti dalle loro protesi tecnologiche, rifiutando o disprezzando il confronto. Da questa assenza di rapporto nasce un racconto beffardo e tenerissimo, un monologo interiore (ovviamente del padre, verboso e invadente quanto il figlio è muto e assente) a tratti spudoratamente sincero. La forza satirica di Serra si alterna a momenti lirici e struggenti, con la musica in continuo dialogo con le parole. La società dalla quale i ragazzi si defilano è disegnata con spietatezza e cinismo: ogni volta che la evoca, il padre si rende conto di offrire al figlio un ulteriore alibi per la fuga. E’ una società ritorta su se stessa, ormai quasi deforme, dove si organizza il primo Raduno Nazionale degli Evasori Fiscali, si medita di sostituire al Porcellum il ben più efferato Sputum, dove non è chiaro se i vecchi lavorano come ossessi pur di non cedere il passo ai giovani o se i giovani si sdraiano perché è più confortevole che i vecchi provvedano a loro. In “Father and son” inventiva sfrenata, comicità, brutalità, moralità sono gli ingredienti di un irresistibile soliloquio che permettono a Claudio Bisio, al suo attesissimo ritorno sulla scena, di confrontarsi con un testo di grande forza emotiva e teatrale, comica ed etica al tempo stesso. gennaio
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da martedì 3 a domenica 8 febbraio 2015
EMMA DANTE in
IO, NESSUNO E POLIFEMO di e diretto da Emma Dante con Salvatore D’Onofrio, Carmine Maringola musiche eseguite dal vivo da Serena Ganci
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Dall’intervista impossibile a Polifemo, pubblicata nel 2008 da Einaudi nella raccolta Corpo a Corpo, nasce questo progetto in cui proviamo a ripercorrere lo sbarco di Odisseo nella terra dei Ciclopi spaventosi. Tremante, io incontro Polifemo e pian piano lo conquisto, lui si lascia andare, si mostra ironico, loquace, racconta l’arrivo del nemico dal suo punto di vista e mi spiazza. Gli chiedo un ricordo da portare via e lui, antropofago di carni umane crude, mi svela una ricetta sofisticatissima: «crapetto caso e ova». Col tempo, nella solitudine, è diventato di pietra. Ecco la sua descrizione: «Song io ’a caverna. Song tutt’uno con la roccia, monotono e gigantesco, un’enorme montagna senza cuore. Sono di pietra, signò, e voi mi abitate! Al posto dell’occhio tengo ’n fronte una grotta oscura e il macigno ca ’nzerra a metà l’entrata è la mia palpebra spezzata. voi site trasùta dinto, signò, nel monumento, e n’avite appena sfiorato la grandezza. Immense sale vuote mi scorrono dint’e vene, sorde e mute. Andate! Visitatele tutte! Tanto come trasìte accussì ascìte, tale e quale, perché non troverete altro che pietra e polvere. La mia voce non è riuscita a entrare nelle vostre orecchie come invece ha fatto quella di Omero, Virgilio, Euripide, Teocrito, Ovidio. Perché la mia voce è privata e voi non siete pronta a coglierne il segreto. Comme ’e creature vi facite cullà da rapsodie popolari, credendo ai mostri e agli eroi. Signò, io song sempre stato un essere pacifico, monòcolo, sì, ma armonioso, e le pecore, i montoni, i capretti non s’hanno mai appauràto ’i me. E ora jatevenne! Jamme bella! Ca mi fa male ’a capa»! Lo lascio, intenerita dai suoi racconti, e mentre vado via riecheggia nella caverna la voce di Odisseo. Anche lui è dentro la sua testa. Emma Dante
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da martedì 10 a domenica 15 febbraio 2015
MOMIX in ALCHEMY
ideazione e coreografie Moses Pendleton Ad ispirare l’immaginazione del mago della danza è questa volta l’eterna ricerca dell’oro segreto che vive nel profondo della nostra essenza, rivelato solo dagli uomini capaci di scrutare il mondo con occhi creativi. L’inesauribile Moses Pendleton la intitola Alchemy, che tratta dell’arte dell’alchimia, e dell’alchimia dell’arte. È uno spettacolo multimediale realizzato dai suoi superbi ballerini, un lavoro
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pieno di fantasia, di ironia, di bellezza, di mistero. Nelle parole di W.B.Yeats trova spunto la più recente impresa del coreografo statunitense, fedele allo spirito di innovazione che da sempre accompagna la sua celebre compagnia, per accostare la costante ricerca della danza a quella degli “...innumerevoli alchimisti divini, che lavorassero continuamente a trasformare il piombo in oro, la stanchezza in estasi, i corpi in anime, la tenebra in Dio; e di fronte alla loro opera perfetta avvertii il peso della mia condizione di mortale, e invocai a gran voce, come tanti altri sognatori e letterati di questa nostra età hanno invocato, la nascita di quella raffinata bellezza spirituale che sola potrebbe sollevare e rapire anime gravate di tanti sogni.” Alchemy ci svela i segreti dei quattro elementi primordiali – terra, aria, fuoco, acqua – per creare uno spettacolo che sprigiona arcane suggestioni e ci attira in una dimensione surreale. Riusciranno a trovare la formula dell’elisir? Creeranno l’oro? Certamente, per chi crede nell’arte dell’illusione e nell’illusione dell’arte. Una cosa è certa: dopo Alchemy nessuno sarà uguale a prima! Questa è la promessa alchemica di Moses Pendleton… L 2 9 16 23
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da giovedì 19 febbraio a domenica 15 marzo 2015
DIGNITA’ AUTONOME DI PROSTITUZIONE
dal format di Betta Cianchini e Luciano Melchionna regia Luciano Melchionna DAdP è la “Casa chiusa” dell’Arte, dove gli attori – come prostitute – sono alla mercé dello spettatore. Rigorosamente in vestaglia o giacca da camera, adescano e si lasciano abbordare dai clienti/spettatori che - muniti di ‘dollarini’, il denaro locale acquisito con il biglietto d’ingresso, – contrattano il prezzo delle singole prestazioni con una “Strana Famiglia” tenutaria della Casa. Conclusa la trattativa, il ‘cliente’ – uno, due o piccoli e grandi gruppi a seconda delle ‘perversioni’ – si apparta, con l’attore scelto, in un luogo deputato dove fruirà di una o più ‘pillole del Piacere’: monologhi o performances del teatro classico e contemporaneo, atti ad emozionare, far riflettere e divertire lo spettatore, in ‘uno stupore nuovamente sollecitato’... Mi paghi prima, e anche dopo, se ti è piaciuto.
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Luciano Melchionna (Latina, 17 marzo 1967) è un drammaturgo, sceneggiatore, attore e regista teatrale e cinematografico italiano. La sua cifra stilistica é dominata da una spiccata capacità visionaria di derivazione espressionista. Diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma nel 1989, come attore lavora, fra gli altri, con Lorenzo Salveti, Angelo Corti, Roberto Guicciardini, Giampiero Cicciò e Luca Ronconi. La sua prima commedia “Rimozione forzata” viene segnalata al Premio IDI ’96 e messa in scena in forma di lettura scenica da Lorenzo Salveti al Festival di Trieste. Scrive e dirige “Non camminare scalza” e “Gas”. Il primo vince il premio del pubblico come Miglior copione ai “Corti teatrali ‘97” del Teatro Vittoria di Roma. La piéce “Gas”, invece, vince allo stesso festival, nell’edizione del 1998, il Premio del pubblico come Miglior regia e il Premio Riviera d’Ulisse “Giovani Protagonisti”, riconoscimento abbinato al Festival del Teatro Italiano e al Premio Fondi La Pastora dove nel ‘99 la sua commedia “Lune a metà” arriva finalista. Nel 2000 con “Pausa” vince nuovamente il Premio “Giovani Protagonisti”. Il suo monologo “Raccontoduepunti” viene realizzato in video per la regia di Monica Stambrini. Scrive e dirige “Nella” un monologo interpretato da Carolina Crescentini ed è l’autore di “L’ennesima Giovanna”, un monologo diretto da Vanessa Gasbarri per la campagna “Mai più violenza sulle donne” di Amnesty International. Scrive inoltre una cinquantina di monologhi brevi - da lui definiti ‘pillole’ per una terapia di riavvicinamento al teatro - che mette in scena nei luoghi più disparati. L 16 23 2 9
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da martedì 17 a domenica 22 marzo 2015
GLAUCO MAURI e ROBERTO STURNO in
UNA PURA FORMALITA’ dal film di Giuseppe Tornatore versione teatrale e regia Glauco Mauri e con Giuseppe Nitti, Amedeo D’Amico, Paolo Benvenuto Vezzoso, Marco Fiore Una pura formalità è una lunga misteriosa notte dove un uomo aiuta un altro uomo a cercare di capire quel viaggio a volte stupendo e a volte terribile che è la vita. Una squallida stanza di uno squallido Commissariato di Polizia. Si direbbe facile, in fondo, una stanza è una stanza. Ma c’è qualcosa di inquietante: tutto è sbilenco, una prospettiva irregolare, libri e faldoni ingrigiti dagli anni, sui muri misteriosi graffiti e un orologio senza lancette, come se il tempo si fosse fermato... Quando il film uscì nelle sale nel 1994 fu accolto, per la sua inquietante novità, con una certa difficoltà da parte della critica. Oggi è considerato uno dei suoi film più belli in assoluto (lo stesso autore ne è convinto), un “piccolo capolavoro”, ne erano protagonisti Gérard Depardieu e Roman Polanski con un giovanissimo Sergio Rubini. Nell’allestimento teatrale, Roberto Sturno è lo scrittore Onoff e Glauco Mauri il Commissario “L’intensità del racconto, il suo ritmo, illuminato da emozionanti colpi di scena, una razionale e al tempo stesso commossa visione della vita – dice Glauco Mauri – mi hanno spinto, in pieno accordo con Tornatore, ad una libera versione teatrale. Già il film ha una sua struttura sospesa fra cinema e teatro e questo mi ha molto aiutato nel lavoro. E come negli “incontri” fortunati, la storia così magnificamente raccontata nel film, ha fatto germogliare in me emozioni inaspettate che diventavano sempre più mie...” M M G
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da martedì 24 a domenica 29 marzo 2015
PIPPO DELBONO in ORCHIDEE
di Pippo Delbono con Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Bobò, Margherita Clemente, Pippo Delbono, Ilaria Distante, Simone Goggiano, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Pepe Robledo, Grazia Spinella
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“Ancora posso scrivere d’amore” scriveva il poeta Dario Bellezza, grande amico di Pier Paolo Pasolini morto ucciso dall’aids. L’orchidea è il fiore più bello ma anche il più malvagio, mi diceva una mia amica, perché non riconosci quello che è vero da quello che è finto. Come questo nostro tempo. In Orchidee c’è, come in tutti i miei spettacoli, il tentativo di fermare un tempo che sto attraversando. Un tempo mio, della mia compagnia, le persone che lavorano ormai da molti anni con me, ma anche un tempo che stiamo attraversando e vivendo oggi tutti noi. Italiani, europei, occidentali, cittadini del mondo. Un tempo confuso dove mi sento, ci sentiamo, in tanti, credo, sperduti... Con la sensazione di aver perduto qualcosa. Per sempre. Forse la fede politica, rivoluzionaria, umana, spirituale. E così il vuoto. Il sentirsi non più figlio di nessuno. Il vuoto dell’amore. Il vuoto che viviamo nella cultura, nell’essere artisti perduti. Il teatro che spesso sento un luogo diventato troppo polveroso, finto, morto. La menzogna accettata, della rappresentazione teatrale. Ma Orchidee parla anche del bisogno vitale di riempire quel vuoto. Parla del bisogno di ricercare ancora, altre madri, altri padri, altra vita, altre storie. E poi stranamente le parole “importanti” del teatro che volevo abbandonare mi sono ritornate addosso e hanno ritrovato un loro senso nuovo, incastrate con la mia vita. E anche la mia vita forse è diventata con quelle parole, la vita di tanti altri. Credo che Orchidee rappresenta per me quel bisogno vitale, incontenibile, di continuare ancora nonostante tutto a scrivere, a parlare dell’amore. Pippo Delbono
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da martedì 7 a domenica 19 aprile 2015
Daniele Russo in
QUALCUNO VOLO’ SUL NIDO DEL CUCULO di Maurizio de Giovanni dall’omonimo romanzo di Ken Kesey regia Alessandro Gassman La malattia, la diversità, la coercizione, la privazione della libertà sono temi che da sempre mi coinvolgono e che amo portare in scena con i miei spettacoli. Temi tutti straordinariamente presenti nello spettacolo che mi accingo a mettere in scena, “Qualcuno volò sul nido del cuculo” di Dale Wasserman, tratto dall’omonimo romanzo di Ken Kesey, la cui versione cinematografica diretta da Miloš Forman è entrata di diritto nella storia del cinema. Con Maurizio de Giovanni, che ha curato l’adattamento del testo, abbiamo deciso di ambientare la vicenda in una clinica psichiatrica italiana nel 1982. Tutto ha inizio con l’arrivo di un nuovo paziente che deve essere “studiato” per determinare se la sua malattia mentale sia reale o simulata. La sua spavalderia, la sua irriverenza e il suo spirito di ribellione verso le regole che disciplinano rigidamente la vita dei degenti, porterà scompiglio e disordine ma allo stesso tempo la sua travolgente carica di umanità contagerà gli altri pazienti e cercherà di risvegliare in loro il diritto di esprimere liberamente le loro emozioni e i loro desideri. Ciro (il mio McMurphy) è un ribelle anticonformista che comprende subito la condizione alla quale sono sottoposti i suoi compagni di ospedale, creature vulnerabili, passive e inerti. Da quel momento si renderà paladino di una battaglia nei confronti di un sistema repressivo, ingiusto, dannoso e crudele, affrontando così anche un suo percorso interiore che si concluderà tragicamente ma riscatterà una vita fino ad allora sregolata e inconcludente. E, attraverso di lui, i pazienti riusciranno ad individuare qualcosa che continua ad esser loro negato: la speranza di essere compresi, di poter assumere il controllo della propria vita, la speranza di essere liberi... Alessandro Gassmann aprile
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da martedì 28 a giovedì 30 aprile 2015
TERESA MANNINO in
SONO NATA IL VENTITRE’ di Teresa Mannino
Pensa sempre a quello che dice e dice sempre quello che pensa. Si potrebbe sintetizzare in questo modo il carattere che contraddistingue Teresa Mannino che, in questo suo nuovo lavoro teatrale, attraversa strade e temi diversi ed istintivi: l’amore, la vita, il tradimento, gli uomini e le donne, la passione per la conoscenza e per la propria terra. E con la stessa passione racconterà i tormenti di Penelope e quelli della vicina di casa. Si rifarà alle donne, eroine e non, dei classici, per dare consigli e consolare, soprattutto, le amiche con problemi di cuore. Filosofa su carta e nello spirito, non vuole smettere mai di conoscere e sapere, raccontare e raccontarsi purché i fatti siano epici oppure siano sempre (più o meno) reali o realmente accaduti e questa volta, più che mai, lo farà senza rete e senza filtri. Padrona, con zelo costante, della scena, Teresa non mancherà di coinvolgere il pubblico a tal punto che il suo monologo diventerà, quasi, un dialogo, un incontro, uno scambio singolare ed autentico di battute e verità.
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Il “Teatro Bracco”, già “Tarsia”, fu inaugurato il 29 maggio del 1962 alla presenza delle più alte personalità dello Stato, della Provincia e della Cultura. Ma solo l’anno seguente, nel marzo del 1963, esso aprì definitivamente le sue porte al pubblico dando inizio ad una stagione di prosa napoletana che avrebbe dato lustro a testi di autori classici e moderni - quali Pietro Trinchera e Domenico Romano, Rocco Galdieri e Francesco Cerlone - e messo insieme un “cast” di attori e registi di grande talento, dando inizio alla regolare attività della Compagnia Stabile Napoletana. Da allora, calcarono quel palcoscenico attori di grande fama ed esordienti, come del resto era già accaduto quando anni prima - negli anni Trenta - quella stessa struttura era chiamata “Sala Tarsia” e vi venivano rappresentate le opere di Di Giacomo e di Bovio, di Scarpetta e di Pietriccione, di Murolo e di Starace. Inoltre, quel teatro sorgeva in un luogo “storico” di Napoli: quelli che una volta erano i giardini del settecentesco Palazzo dei Principi Spinelli di Tarsia e che, col tempo, furono trasformati, prima in un mercato all’aperto e, poi, in una famosa sala per le esposizioni. Dopo secoli di trasformazioni, grazie alla premura di Salvatore Emmanuele, direttore dell’ENAL, il “Teatro Bracco” era finalmente diventato un luogo di divertimento e cultura. Via Tarsia, 38 T. 081 5645323 Posti
www.teatrobracconapoli.it info@teatrobracco.it
548 , platea e galleria
Biglietteria
Lun - Dom: 10 - 13:30 e dal 16:30 - 19:30
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da GIOVEDÌ 6 a DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
AGOSTINO CHIUMMARIELLO e NUNZIA SCHIANO in LA MUSICA DEI CIECHI e TOURNE’ E VIVIANI di R.Viviani Regia Tonino di Ronza
da GIOVEDÌ 4 a DOMENICA 14 DICEMBRE 2014
C. DE SANTIS, A. RONDI, F. MARIN M. MASIELLO in NAPOLI IN … CANTO VIAGGIO TRA CANZONI, PROSA, MUSICA E POESIA… di C. De Santis, E. Guadagno e R. Minervini Regia G. Liguori
da GIOVEDÌ 25 DICEMBRE 2014 a DOMENICA 18 GENNAIO 2015
CATERINA DE SANTIS e FABIO BRESCIA in ARRIVA LA NONNA ALLO CHERI CHERI Commedia musicale di C. De Santis – F.Brescia Regia di G. Liguori
da GIOVEDÌ 29 GENNAIO 2015 a DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015
C. DE SANTIS, M. MASIELLO e S. MIsticone inDIDI’, VAVA’ e PELE’ … Commedia di C. De Santis – A.Parisi Regia di Gaetano Liguori
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da GIOVEDÌ 26 FEBBRAIO a DOMENICA 15 MARZO 2015
CATERINA DE SANTIS e ROSARIO FERRO in A TAVOLA NON SI INVECCHIA … SI MUORE!
Commedia comica di C. De Santis Regia R.Ferro
da GIOVEDÌ 19 a DOMENICA 22 MARZO 2015
ROSARIA DE CICCO e CINZIA MIRABELLA in VACANZE TURCHE
Regia R. De Cicco – C. Mirabella
VENERDÌ 27 MARZO 2015
Franco Ricciardi in FIGLI E FIGLIASTRI
grande esclusiva fuori abbonamento
da GIOVEDÌ 16 a DOMENICA 26 APRILE 2015
ROSARIO FERRO in ‘O SCARFALIETTO Regia R. Ferro
TRO TEA
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IL TEATRO Cilea Il “Teatro Cilea di Napoli” deve le sue fortune a Mario Scarpetta, che sul finire degli anni ’70 dello scorso secolo, convinse il proprietario del Cilea, Giuseppe Scarano a creare una compagnia di recitazione. A due anni dal primo incontro iniziarono le attività della nuova compagnia stabile del Cilea. Tra le produzioni più apprezzate dell’inizio attività del Cilea, le opere del grandissimo Eduardo Scarpetta: Miseria e nobiltà, Il medico dei pazzi.
Fu il terremoto del 1980 a mettere fine alle attività del teatro Cilea. La scossa interruppe proprio la messa in scena di Miseria e Nobiltà. Passarono pochi anni prima che si riprendessero le rappresentazioni, questa volta con la gestione di Lello Scarano, il quale intese dare un nuovo respiro al Cilea, portando sul palco artisti e opere del nuovo teatro napoletano. Nel 1997 nuovo cambio di tendenza con un ritorno al teatro della tradizione napoletana, dopo che il Cilea aveva ospitato interpreti come Mario Merola, Rosalia Maggio, Biagio Izzo. Al Cilea di Napoli trovano posto circa 700 spettatori, in una struttura molto semplice caratterizzata da una vasta platea e dalla piccola galleria al piano rialzato. Via San Domenico, 11 T.081 7141801
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www.teatrocileanapoli.it info@teatrocileanapoli.it
LEGENDA Posti
Platea
galleria
725, platea e galleria
Biglietteria Servizi Parcheggio
Lun-Sab: 10:00 - 13:30 e dalle 16:30 - 20:00 | Dom: 10:00 -13:30 pagamento con carta | Aria condizionata | Servizio Bar PARCHEGGIO PROPRIO
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da giovedĂŹ 6 a domenica 9 novembre 2014
ditegli sempre di si di Eduardo De Filippo
Omaggio a Eduardo De Filippo nell’anniversario della sua scomparsa. Michele, Gigi Savoia, appena uscito dal manicomio, torna a casa dove lo attende la
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sorella Teresa, che è la sola a conoscere i suoi trascorsi di pazzia. Michele sembra guarito, ma prende alla lettera tutto ciò che gli viene detto e, credendo che la sorella voglia sposare Don Giovanni, Renato De Rienzo, suo padrone di casa, ne parla alla figlia Evelina. Al pranzo di compleanno dell’amico Vincenzo Gallucci, un altro equivoco è generato da Michele che invia un telegramma ad Attilio fratello di Vincenzo per annunciare la morte dell’amico. Nel finale, la pazzia di Michele torna a farsi più evidente: diffonde la falsa voce che il giovane Luigi, il corteggiatore della figlia di don Giovanni, è pazzo, e quindi cerca di tagliare la testa al povero giovane, per guarirlo; Michele viene fortunatamente fermato in extremis dalla sopravvenuta sorella e riportato in manicomio.
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da giovedì 13 a domenica 23 novembre 2014
Eduardo Tartaglia e Veronica Mazza in
Ci sta un Francese un inglese e un napoletano
scritto e diretto da Eduardo Tartaglia La base militare di una forza multinazionale in missione di pace in un paese “lontano”. E’ notte. Tra le tende e le baracche dell’accampamento, un manipolo di soldati di varia nazionalità è alle prese con un’estrazione a sorte per la scelta di un volontario, cui, evidentemente, sarà affidata una “missione di salvataggio” molto delicata. Il più riottoso di tutti appare Salvatore, un soldato napoletano, da cui atteggiamenti è facile intuire quanto poco eroismo alberghi nel suo cuore. Al termine di trattative, tanto buffe quanto pretestuose, sul metodo con cui decidere, e dopo che l’accordo è caduto proprio sulla proposta del Napoletano (il classico tocco, giudicato da ultimo il criterio più obbiettivo), manco a dirlo il “Favorito dalla Sorte”, l’”Eroe per caso” risulta alla fine proprio lui: Salvatore. Di nome e di fatto!.. L’azione di cui Salvatore dovrà farsi carico, però, la nobilissima missione di salvataggio per la quale è stato sorteggiato, nonostante ogni apparenza, non è un’azione militare. Salvatore infatti, è stato scelto per sposare Majena, una donna del luogo che, rimasta incinta di un altro soldato che risulta scomparso, rischierebbe, forse, addirittura la pena capitale! Un regolare matrimonio, seppure soltanto formale, invece, garantirebbe a lei e al nascituro la salvezza. Un gesto di grandissima umanità, di indiscutibile nobiltà d’animo, certo. Ma con un aggravante non da poco: Capunzo Noemi (“… vezzeggiativo di Nunzia, diminutivo di Annunziata”); storica fidanzata di Salvatore, ormai più che pronta a convolare a “giuste nozze”. Sicché quando Noemi, si presenta al campo all’oscuro di tutto… La commedia di Tartaglia è un percorso di grandissimo divertimento, attraverso la rilettura, anche un po’ grottesca e paradossale, di fatti, accadimenti che scandiscono il nostro quotidiano. Nel dichiarato tentativo di tener viva la grandissima lezione drammaturgica dei De Filippo: che sempre ammonivano sull’incredibile nesso che lega il “comico” al “drammatico”, rammentando come, molto spesso, la comicità derivi proprio dall’inadeguatezza dei personaggi a fronteggiare le situazioni più difficili.
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da giovedì 4 a lunedì 8 dicembre 2014
Luigi de Filippo in
La lettera di mamma’ di Peppino De Filippo
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Un nobile impoverito riesce a far sposare con un matrimonio combinato suo nipote –il giovane Riccardo - a Claretta, figlia di Luisa e di Gaetano, ricco commerciante desideroso di un titolo nobiliare . Nel contempo l’anziano e spiantato barone mira a sposare Teresina, ricca zitella, che con il suo patrimonio salverebbe il barone dalla miseria. All’improvviso, ecco l’intoppo: Riccardo, giovane educato e di buone maniere, per rispettare le ultime volontà che la madre (defunta) gli ha dettato in una lettera, crede di non dover soddisfare le legittime aspettative di Claretta, moglie ricca di passione.. e di soldi. Per evitare che il matrimonio e la cospicua dote vadano persi, occorre che lo zio induca il nipote a cambiare subito atteggiamento. Cosa non facile, vista La lettera di mammà.Ma l’anziano barone riesce a risolvere l’imbarazzante situazione con una trovata geniale… La scrittura intelligente e comicissima di Peppino De Filippo è sostenuta da una interpretazione L M M G V S D a ritmi particolarmente sostenu1 2 3 4 5 6 7 ti, secondo la migliore tradizione 8 9 10 11 12 13 14 napoletana, in un allestimento 15 16 17 18 19 20 21 curato in ogni particolare.
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da giovedì 25 dicembre 2014 a martedì 6 gennaio 2015
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come un cenerentolo di Bruno Tabacchini e Biagio Izzo
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Federico Cocozza è il figlio acquisito di una famiglia di albergatori, i Carrozza, proprietari dell’albergo Contessa sito in una ridente località di mare. Il suo riconoscimento, avvenuto in età adulta, da parte di Alberto, per volontà testamentaria, crea difficoltà ed imbarazzo fra i componenti il nucleo familiare messi di fronte al fatto compiuto. Da qualche giorno gli è stato notificato l’atto di riconoscimento. Il padre che non aveva mai conosciuto gli donava, post mortem, un cognome importante e un terzo dei suoi averi. Ma Intanto l’albergo Contessa sta attraversando un momento difficile. Massimo e Roberto Carrozza, figli legittimi di Alberto, con la colpevole benevolenza della madre Mercedes, si sono indebitati al punto che, se non si trova un finanziatore, l’ufficiale giudiziario pignorerà l’intera struttura per soddisfare le richieste sempre più pressanti dei creditori inferociti. Mercedes ha chiesto aiuto al suo vecchio amico d’infanzia Giacomo Principe, detto Jack, tornato di recente dall’America ricco sfondato. Lui potrebbe essere la chiave di volta, in questo momento di sofferenza economica. Jack ha una figlia, Azzurra, una ragazza infelice perché strappata al suo ambiente e portata in Italia dove proprio non ci vuole stare. Ma l’America scottava sotto i piedi di Mr. Principe e a malincuore la famiglia si è dovuta trasferire nel paese d’origine. Il padre della ragazza cerca di inserirla nei migliori salotti; vorrebbe che Azzurra frequentasse le più titolate famiglie italiane. Quella dei Carrozza è certamente una famiglia prestigiosa, un nome importante nell’alta società. Contattato da Mercedes, Jack ha manifestato l’intenzione di organizzare una festa per Azzurra. E’ l’ opportunità giusta per ricordare la vecchia amicizia e, si spera, per sancire rapporti d’affari, e forse L M M G V S D chissà, magari, per legare le due famiglie con un ricco e provvidenziale matrimonio. In casa Federico è tenuto a 1 2 3 4 5 6 7 freno e non gode di tutte le prerogative riservate, inve8 9 10 11 12 13 14 ce, ai suoi fratelli. La famiglia lo tiene a distanza. Sono 15 16 17 18 19 20 21 in ballo questioni di interessi. Oltre al cognome, il figlio 22 23 24 25 26 27 28 riconosciuto acquista diritti successori. Ma si sa, nelle 29 30 31 1 2 3 4 favole il danaro non è tutto, e la favola stessa ci aiuterà a trasformare quel rozzo Cenerentolo in un perfetto gen5 6 7 8 9 10 11 tleman dei nostri giorni.
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da giovedì 29 gennaio a domenica 1 febbraio 2015
Gianfelice Imparato in Uomo e Galantuomo
di Eduardo De Filippo Io scrivo per tutti, ricchi, poveri, operai, professionisti… tutti, tutti! Belli, brutti, cattivi, buoni, egoisti. Quando il sipario si apre sul primo atto d’una mia commedia, ogni spettatore deve potervi trovare una cosa che gli interessa”. Eduardo De Filippo si descriveva così parlando del suo lavoro. La lessi ancora ragazzo e mi rimase impressa nel cuore. Ma l’ho sentita ancor più forte quando è nata l’opportunità di poter allestire Uomo e galantuomo. Tutto è nato durante le pause di lavoro di “Tante belle cose” quando in cerca di uno spazio fumatori mi ritrovavo clandestino assieme a Gianfelice Imparato. L’affetto, la stima, il divertimento che mi procurava la sua “napoletaneità” stavano gettando le basi per farmi abbracciare da vicino Eduardo. Valerio Santoro, giovane e meritevole produttore, intuì e agì. Il mio legame con Eduardo si perde nell’infanzia: ancora bambino, di famiglia umile, ricordo che un giorno alla settimana, quando la televisione italiana era tutta un’altra cosa, veniva programmato il teatro. Tra le mie opere preferite c’erano quelle di Eduardo e per questo avevo il permesso di andare a letto più tardi del solito. Le ricordo in bianco e nero e, a differenza del teatro dal vero, con i primi piani degli attori. Tra tutti, per espressività e capacità interpretativa, mi colpiva l’intensità di Eduardo. Riusciva a divertirmi facendomi credere ai drammi che stava interpretando. Una vera magia. E’ con questo rispetto che mi sono avvicinato alla regia di Uomo e galantuomo. Un testo giovanile (1922) classificato spesso come farsa. Una definizione che ho sempre sentito stretta. Infatti, seppure caratterizzata da una ricca serie di battute ed episodi irresistibilmente comici, nella commedia emergono una gran quantità di contraddizioni tra l’apparire e l’essere della borghesia contro il dramma proletario di chi ogni giorno affronta la sopravvivenza. Falso perbenismo contro tragedia. Onore da salvare contro fame. E in tutto questo dov’è l’uomo e dove il galantuomo? Ecco perché considero Uomo e galantuomo una commedia di altissimo livello, forse la più divertente, ma che sicuramente segnò per Eduardo il passaggio dalla farsa al teatro di prosa. E guarda caso al centro della commedia c’è proprio il teatro: una scalcagnata compagnia, nominatasi “L’eclettica” (proprio perché non pone limiti alle proprie attitudini artistiche), porta in scena in una località turistica balneare “Malanova” di Libero Bovio. Attraverso il classico meccanismo della commedia degli equivoci, si scatena così il teatro nel teatro, la follia tra farsa e dramma evocando sapori piran-
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delliani. Ma si respirano anche profumi di Goldoni, di Skakespeare, e forse anche un po’ di quel teatro dell’assurdo che va da Osborne a Beckett a Jonesco. L’assenza di talento e l’improvvisazione della compagnia fanno infatti da contrappasso ai drammi borghesi interpretati invece con talento e una vena di follia. Sullo stesso palcoscenico della vita saranno più attori i benestanti, i cui sforzi mirano ad interpretare ruoli d’apparenza che i veri commedianti protesi, senza alcuna esigenza interpretativa, soltanto a sopravvivere al quotidiano. C’è tutto questo nel mio progetto di regia. C’è il rispetto per l’imponenza di una figura che considero un protagonista del teatro del novecento che invoca di essere affrontato con il giusto rigore che merita. Lo spazio scenico viene riempito dalle anime di quegli esseri umani mentre l’allestimento è cornice che le libera dal realismo per ricondurre la drammaturgia al centro della rappresentazione. E’ ovvio che si ride molto, ma con quel rigore di cui Eduardo si è fatto ambasciatore della sua arte nella storia. L M M G V S D Un’ultima cosa. Napoli e la sua lingua. Non starò qui 1 2 3 4 ad elencare tutte le profonde radici che mi legano a 5 6 7 8 9 10 11 quella città. Ma Napoli è un luogo che o lo contieni o è difficile da raccontare. Aspettavo da tempo questo 12 13 14 15 16 17 18 appuntamento artistico con lei, con la sua lingua, 19 20 21 22 23 24 25 con la sua ironia, a volte apparentemente eccessiva, 26 27 28 29 30 31 1 ma così densa di umanità e poesia da renderla ogni volta “teatro”. Alessandro D’Alatri
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da giovedì 5 a domenica 8 febbraio 2015
Umberto Bellissimo in E’ arrivata la felicità di Peppino De Filippo
Nasco a via Del Sole, non lontano dal mare, nel cuore di una bellissima Napoli antica e ... perché no, anche romantica. Avevo, da ragazzo, già calcato le scene; un po’ per gioco un po’ per curiosità, poi da giovane scoppia la passione per il Teatro, vado a Torino. Nel capoluogo piemontese faccio i miei primi passi a livello professionistico, sono stati gli anni della Cooperativa, anni duri ma significativi, che hanno aperto la mia carriera alle grandi compagnie di giro. Quasi subito, l’incontro con Eduardo. E da lì parte la mia formazione, una formazione che si è sviluppata sulle tavole del palcoscenico e si è poi raffinata nel tempo, grazie a corsi di perfezionamento (dizione, recitazione, canto) e ad incontri importanti con i grandi maestri del teatro, del cinema e della televisione. Un’ultima passione è l’amicizia, quella vera, profonda e sincera, naturalmente condita da ironia e tanto divertimento per non dimenticare il bambino che è in tutti noi! Umberto Bellissimo
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Un povero suonatore di trombone, modesto musicista, un giorno crede di aver incontrato finalmente la fortuna. Gli capita in casa un ricco signore che si presenta come famoso concertista e che gli promette di condurlo con sÊ in giro per il mondo a raccogliere gloria e danaro. Ma il destino beffardo sta per giocargli l’ennesima delusione al posto della fortuna appena immaginata. Due storie piene di amara comicità e arricchite dalla personale e umana regia di Luigi De Filippo. Due atti unici che sono il classico esempio del grande Teatro umoristico dei De Filippo, maestri dell’Arte di far ridere riflettendo.
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da giovedì 26 febbraio a domenica 1 marzo 2015
le sorelle Marinetti e Gianni Fantoni in Risate sotto le bombe di Giorgio U. Bozzo e Gianni Fantoni Un piccolo teatro, in una cittadina di provincia, nel pomeriggio dell’8 settembre 1943. Dall’inizio della guerra le compagnie di arte varia si arrangiano come possono, girando il paese tra mille difficoltà e con mezzi di trasporto improvvisati, alla disperata ricerca di un ingaggio successivo e con la speranza che l’impresario locale non faccia scherzi, magari scappando con il magro incasso. Questa la cornice in cui si dipana la trama della commedia musicale RISATE SOTTO LE BOMBE.?Poco dopo l’inizio della prova generale di uno spettacolo suona improvvisamente l’allarme aereo. Il pubblico, preso dal panico, scappa dalla sala. La piccola compagnia di attori e cantanti si rifugia nel camerino del coro, esattamente sotto il palcoscenico del teatro e lì attende che l’emergenza cessi.?Le Sorelle Marinetti, il capocomico Altiero Fresconi, il refrenista Rollo, la soubrettina Velia Duchamp e alcuni musicisti sono costretti ad attendere il cessato allarme in un angusto spazio, che fa affiorare la
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complessità dei rapporti interpersonali.?Per impiegare il tempo e scacciare la preoccupazione gli artisti decidono di provare i numeri di un nuovo spettacolo per il quale si spera in un debutto la settimana successiva in un grande teatro di Genova. Per di più, a complicare la situazione c’è la fame: gli artisti non mangiano da più di un giorno e le forze e l’entusiasmo sono in via di esaurimento. Ma non tutto è come appare e lo sviluppo della storia dei nostri attori e cantanti è destinato a offrire al pubblico molte sorprese e tantissima suspance.
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da giovedì 19 a domenica 22 marzo 2015
Martufello, Manuela Villa e Nadia Rinaldi in Buon Compleanno
di Pier Francesco Pingitore Cominciano gli interrogatori. Ognuno è pronto ad accusare l’altro. Certo mi ero accorto che la ragazza piaceva a Maurizio… Ma che dici, casomai piaceva a te. Lo diceva anche tua moglie. Io non ho detto mai nulla. Invece tua moglie si è sfogata con me… Gli interrogatori sono interrotti dall’arrivo di qualcuno. E il fattorino si chiude nella stanza vicina con le due donne. Sparerà loro, se i mariti faranno accenno alla sua presenza. Arriva il figlio che vuole fare gli auguri. Poi l’agente delle tasse che ha un decreto ingiuntivo. Spartaco risulta evasore totale. Proteste di Spartaco, io ho sempre pagato, c’è un equivoco. Dicono tutti così. Deve sequestrare tutto. Ogni volta gli interrogatori riprendono, sempre più serrati e devastanti. Vengono fuori tutte le rogne delle quattro vite. Tutti accusano tutti, in un fuoco di fila di battute. Alla fine al fattorino non resta che sparare. Ma mentre sta per scaricare il mitra. Entra lei. La ragazza scomparsa. E’ stata ritrovata dopo pochi giorni dalla sparizione. E quella è la prima puntata di una nuova trasmissione: Buon Compleanno!". Tutto è stato registrato dal vivo. Perché il presunto mitra non è altro che una telecamera, che veniva puntata ora sull’uno ora sull’altro dei protagonisti. Ma le sorprese non sono ancora finite. Daranno o non daranno, i quattro, l’autorizzazione a trasmettere la loro storia? Sarà più forte la vergogna di mettere in piazza le loro miserie, o la voglia di apparire?
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da giovedì 26 a domenica 29 marzo 2015
Benedetto Casillo in Miseria e Nobiltà
Di Eduardo Scarpetta Benedetto Casillo è nato artisticamente nel duo dei Sadici piangenti, attivo nei primi anni settanta e costituito in coppia con Renato Rutigliano. Negli anni ottanta ha fatto brevemente parte dei Gatti di Vicolo Miracoli. Comincia a fare teatro a livello amatoriale nella Chiesa dei Cappuccini di fronte a casa sua. Dopo essersi diplomato come geometra e dopo due anni di università a Scienze Politiche, entra a far parte del Gruppo I Sadici Piangenti, in coppia con l’attore comico napoletano Renato Rutigliano. Una collaborazione di successo che lo rende popolare nel mondo del cabaret napoletano, ma non solo, grazie a battute fulminanti e testi scritti di propria mano. In questo periodo diventa geometra del Comune e si dà da fare per gli sgomberi delle case ritenute pericolanti dopo il terremoto del 1980. Nel 1985 lascia definitivamente la professione di geometra. Si stacca definitivamente dal duo artistico dei Sadici grazie anche alle sue interpretazioni di successo nei film di Luciano De Crescenzo, come quella del “vice sostituto portiere” in Così parlò Bellavista e Il mistero di Bellavista, entrambi del 1984 ed entrambi diretti dal filosofo-attore napoletano. Degno di citazione anche la sua partecipazione alla trasmissione televisiva Number Two, dedicata all’analisi delle vicende della SSC Napoli, vissuta nella seconda metà degli anni ottanta, in concomitanza del periodo più felice del sodalizio campano. Dopo questa fase artistica, si concentra soprattutto nel cabaret manieristico napoletano e nel teatro, portando in scena commedie scritte di suo pugno o opere di Eduardo De Filippo. Studia le usan-
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ze popolari napoletane, preghiere antiche, storie di santi dimenticate dal tempo, e le porta in scena in chiave comica. Devoto della Madonna di Piedigrotta, fin da giovane contribuisce a tenerne vivo il culto con rappresentazioni artistiche di piazza. Si è poi dedicato a La Compagnia, un gruppo con Olderigo Granato, suo amico d’infanzia, Patrizia Capuano, sua compagna nella vita e sul palco, e qualche giovane promessa. Nel 2003 ritorna al cinema con Vaniglia e cioccolato, del regista Ciro Ippolito. Da diversi anni collabora con il quotidiano Il Roma, tenendo una rubrica satirica settimanale, pubblicata ogni domenica. M M G
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da giovedì 9 a domenica 19 aprile 2015
Carlo Buccirosso
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E’ senza ombra di dubbio un attore comico partenopeo di straordinario talento, e si può dire che sia specializzato nel ruolo stereotipato del napoletano medio o piccolo-borghese di solito sempre trafelato da qualche preoccupazione, ma Carlo Buccirosso è noto anche come scrittore e sceneggiatore, dando vita alla propria carriera con “L’ultima scena” del 1989, che segna il suo debutto cinematografico accanto ad Aldo Giuffré, Vittorio Caprioli e Marina Suma. Ma è dopo la pellicola “Amami” del 2002 che diventa uno degli amici e attori prediletti di Vincenzo Salemme che lo dirigerà poi in vari lavori sia teatrali che cinematografici come “Premiata Pasticceria Bellavista”, “L’amico del cuore”, “Amore a prima vista” e “A ruota libera”, dove ha occasione di lavorare accanto a nomi sempre più importanti come Maurizio
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Casagrande, Nando Paone e Biagio Izzo, in ruoli che sono meno casinisti e scatenati di quelli che Salemme riserva per sé e rimangono invece nel clichè dell’uomo composto, ma costantemente in ansia. Ma Carlo Buccirosso diventa anche uno degli attori più tipici di film di Carlo Vanzina, infatti lo si vedrà recitare in pellicole come “Febbre da cavallo – La mandrakata”, “Le barzellette”, “In questo mondo di ladri” nonché in alcune fiction di successo come “Un ciclone in famiglia 2 e 3”. Il suo amore per il teatro però non l’ha mai portato via dalle tavole del palcoscenico, offrendo spazio anche alle giovani leve, creando una propria compagnia teatrale con la quale ha portato in scena lavori come “C’era una volta ad Hollywood” e “La ricaduta dell’impero romano”. Carlo Buccirosso ha però interpretato anche opere in cui si è ritagliato il ruolo da protagonista, come l’ultimo lavoro intitolato “Napoletani a Broadway”, al fianco di Valentina Stella, nel quale ha voluto prendersi una rivincita nei confronti della società che limita le capacità dei giovani attori partenopei, mettendo su una prodigiosa agenzia di spettacolo per soli artisti napoletani. Dopo il suo ultimo grande successo, Carlo Buccirosso torna in scena con uno spettacolo che di certo non potrà che scatenare le risate del suo affezionato pubblico che continua a seguire il suo umorismo e i suoi testi sempre brillanti e coinvolgenti.
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SPETTACOLI FUORI ABBONAMENTO da giovedì 22 a domenica 25 gennaio 2015
Monica Sarnelli in Sirene, Sciantose,
Malafemmene ed altre storie di donne
Un recital antimisogino sulla donna nella canzone napoletana, sulle donne della canzone le moderne protagoniste della canzone napoletana. Testo, canzoni e videoproiezioni raccont Femmene, malafemmene, mamme, puttane, figlie, trans. Un filo narrativo ironico, in cui, a di Monica. Tra stralci di letteratura, teatro. Monica veste da sciantosa (ma la giarrettiera è Croft), da bammenella, da primadonna postmoderna, da brava ragazza in jeans e maglietta: continuando il suo racconto. Al suo fianco un musicista elettronico/dj e una band. Poi un’a
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Lello Pirone e Natalia
Due grandi Capitali d’Arte,ricche di storia e di aspetti e personaggi che resero ancor più famos vuole anche essere un momento, non solo di e recupero delle tradizioni,vera ricchezza di ogni p chestra, capitanati da Lello Pirone attore con alle di spessore capace di svariare dal canto alla rec passionale capace di emozionare come pochi, n Cristian Moschettino, apprezzatissimo dal pubbl Rossella Bennici, Tonia Sequino, Carmine De Luc vane della brigata.
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Evita
Il musical inizia in un cinema di Buenos Aires, in Arg film (A Cinema In Buenos Aires, 26 July 1952). Le battute del film in spagnolo vengono presto interrott è entrata nell’immortalità alle 20:25 di questa sera…” cambia, Che Guevara, il narratore, schernisce cinicam morte di Eva (Oh What a Circus).
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napoletana, che mette al centro una deltano la città al femminile, e le sue donne. tratti, spuntano anche i ricordi personali è fetish e nasconde una pistola alla Lara : si cambia in scena, dietro un paravento, attrice e una ballerina di flamenco.
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a Cretella in Dal Vesuvio al Cupolone
cultura,in una tenzone di canzoni prosa e poesia. Una sana rivalità cittadina per evidenziare se Napoli e Roma. Dal Vesuvio al Cupolone, oltre che rendere omaggio ai suoi grandi artisti, evasione e divertimento, ma di riflessione per una presa di coscienza popolare che miri al popolo. Lo spettacolo si avvale di dodici artisti in scena accompagnati da 6 professori d’ore spalle una lunga carriera artistica. Al suo fianco la bravissima e bella Natalia Cretella attrice citazione come pochi. A seguire un figlio d’arte, l’attore cantante Adriano Di Domenico voce non da meno la bravissima Carmen Viviani voce classica, ancora il bravissimo tenore leggero lico europeo, Naila affermata cantante riesce col suo canto ad incantare le platee, e ancora ca, l’affascinante Luisa Esposito attrice con esperienza provata, Salvatore Imparato il più gio-
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gentina, il 26 luglio 1952, dove il pubblico in sala sta guardando un
te da un annunciatore, che riporta un tragico messaggio: “Eva Perón ”. La platea, disperata, intona “Requiem For Evita”. Mentre la scena mente le persone cadute nella disperazione più nera a causa della
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IL TEATRO DELLE PALME E’ uno dei più importanti e rinomati teatri di Napoli. Agli inizi del ‘900, in piena epoca fascista e più precisamente nel 1925 nasce il Teatro Delle Palme. Alla fine della seconda Guerra mondiale nel 1946 viene acquistato da Gustavo Cuccurullo, pioniere della cinematografia italiana e nonno di Gustavo Confalone, attuale proprietario della struttura. Negli anni il Teatro, pur non perdendo la propria dimensione culturale legata alla territorialità, ha internazionalizzato le proprie proposte, ospitando le rappresentazioni delle principali compagnie teatrali italiane ed internazionali, arrivando ad accogliere anche artisti del calibro di Frank Sinatra e Wanda Osiris, oltre a Macario, Carlo Dapporto, Alighiero Noschese e tanti altri. Il Teatro si trova nella zona più in di Napoli, il quartiere Chiaia, con i suoi palazzi Liberty e le grandi firme dello shopping internazionale, a pochi passi dalla Villa Comunale e dal lungomare di Via Caracciolo, dal Museo di Villa Pignatelli e le sue collezioni al Palazzo delle Arti di Napoli e i suoi appuntamenti con l’arte contemporanea. Immerso nei luoghi della cultura di Napoli il Delle Palme è considerato una piccola perla del centro di Napoli, luogo di innegabile cultura aperto ad ospitare non solo opere cinematografiche, ma anche rappresentazioni teatrali, balletto classico, musical e spettacoli per le scuole. Via Vetriera,12 T.081 4104486
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www.teatrodellepalme.it teatrodellepalmenapoli@gmail.com
LEGENDA Posti
Biglietteria Servizi
Poltrone
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BIAGIO IZZO in ESSEOESSE
con Francesco Procopio regia Claudio Insegno musiche Jacopo Fiastri Durante una escursione nei cieli di Sharm El Sheikh, il piccolo aereo che sorvola il Sahara, a causa di un’avaria al motore, è costretto ad un atterraggio di fortuna. I malcapitati vengono soccorsi da una carovana di berberi ma non si accorgono di quello che è rimasto chiuso in bagno e che, forse per aver battuto la testa, quindi mezzo stordito, non si era reso conto di cosa stesse accadendo. Messa la testa fuori dal portellone spalancato, si trova di fronte ad una ottobre
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verità agghiacciante: è rimasto solo in mezzo al deserto! C’è un’oasi completamente disabitata alle sue spalle. L’oasi è il luogo immaginario della mente umana dove ognuno trova rifugio; al riparo dalla vita frenetica, dalle preoccupazioni, da una esistenza senza scampo, alla ricerca di un po’di pace. Un luogo rassicurante ma troppo distante dalla realtà in cui l’uomo è abituato a vivere. I rumori, gl’impegni di lavoro, la famiglia, gli affetti, tutto gli manca; anche il peggio del peggio che lui maledice tutti i giorni, gli manca. E l’unico punto di contatto con il vasto mondo è la radio di bordo…
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SEBASTIANO LO MONACO in Per non morire di mafia
di Pietro Grasso tratto dal libro “Per non morire di mafia” di Pietro Grasso e Alberto La Volpe regia di Alessio Pizzech
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Se Falcone e Borsellino teorizzarono che per combattere la mafia è necessario conoscerla, il loro “erede”, a propria volta impegnato da trent’anni contro la criminalità organizzata, aggiunge che oggi per contrastare la mafia è indispensabile avere la percezione esatta della sua pericolosità. Perciò, dalla Procura nazionale antimafia, organismo che coordina le indagini sui fronti interni e internazionali, Pietro Grasso ripercorre le stagioni della guerra alla cupola siciliana in modo schietto, affrontando anche rapporti delicati: i legami tra mafia e politica, gli scontri all’interno della magistratura, le carenze legislative e di mezzi. Infine, Grasso affronta gli intrecci attuali con la ‘ndrangheta e la camorra e traccia una mappa delle nuove mafie (cinesi, russe, albanesi, nigeriane, colombiane), individuando le strade e gli strumenti che ci permetteranno di non morire di mafia, di non sottometterci al suo potere.Non un semplice spettacolo ma un ritratto, un’indagine emotiva, una discesa nel cuore vibrante del lucido pensiero di un uomo che ha dedicato e sta dedicando la sua vita alla lotta contro il crimine per il trionfo della legalità. Lo immagino in una stanza. Lui è lì al suo tavolo, forse sta lavorando, forse, stanco, sta pensando, forse sta tenendo una lezione, quello che è certo è che lo spettatore si trova partecipe di una riflessione sorprendente per la sua vitalità intellettuale. Il tempo dello spettatore è lo stesso del protagonista sul palcoscenico. Il tempo della finzione corrisponde perfettamente allo sviluppo dell‘intera pièce che si dipana così tra il momento didattico, quello comico e quello che definirei tragico nel senso antico della parola. Il protagonista/attore narra i tempi moderni come l’aedo cantava la guerra di Troia e ci invita alla speranza, al valore supremo e antico del rispetto della legge dello stato ma guidato da una più profonda legge morale. Un uomo/attore che dialoga con sé stesso e con il pubblico. Un dialogo lucido in cui i segni tracciati sulla lavagna diventano il concretizzarsi di un percorso di pensiero che scava nella memoria che fa’ della storia il proprio strumento di orientamento. Un pensiero assolutamente urgente e necessario che viaggia sul delicato binario della contraddizione. Un aspetto, quest’ultimo, che trova la sua sintesi nel senso del dovere, forte e al quale rispondere con una profonda e sana morale individuale. Il nostro protagonista si stacca così dalla vicenda squisitamente autobiografica e diviene teatralmente simbolo di un nuovo cittadino.
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da mercoledì 05 a domenica 09 novembre 2014
SEBASTIANO LO MONACO e LELIA MANGANO DE FILIPPO in Non è vero ma ci credo di Peppino De Filippo regia Michele Mirabella Fateci caso. In questa commedia due personaggi indossano un nome che è tutto un programma. Un programma di rinvii simbolici, di allusioni onomastiche: Malvurio Belisario e Sammaria Alberto. Messi così, come nei registri scolastici, col cognome prima, i due ostentano una farsesca denominazione che invia al male, nel caso di Belisario, alla iattura, alla cupa profezia che si avvinghia a quella lettera u che avvita il finale “rio”, cattivo. Appunto. E, c’è, poi, quel soave Sammaria chiesastico che sembra attivare un Rosario di benedizioni, una novena di fortune irrorate da oscuri voleri superiori. Il commendatore Gervasio Savastano è tormentato dalla superstizione; i suoi affari non vanno bene, arrancano faticosamente e lui sospetta che la colpa sia di un suo impiegato, Belisario Malvurio, cui attribuisce un influsso malefico, sa-
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rebbe, insomma un poco iettatore. Anche in famiglia ci sono problemi: sua figlia Rosina si è innamorata di un giovane impiegato, che il commendatore ritiene non all’altezza del rango borghese, peraltro, della ragazza. All’improvviso, però, la fortuna sembra ricordarsi del commendator Savastano. Nell’azienda capita un giovane, Alberto Sammaria e, con il suo arrivo, gli affari cominciano di colpo ad andar bene… MICHELE MIRABELLA
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da giovedĂŹ 13 a domenica 16 novembre 2014
PEPPE IODICE & SIMONE SCHETTINO in con la partecipazione di Raoul e Adriana scritto e diretto da Lello Marangio
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Comicissima Sera Show
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IODICE & SCHETTINO, due cavalli di razza, due “modelli” diversi di comicità che per la prima volta insieme sul palco si fonderanno e si contamineranno dando vita ad uno show esilarante dove, ai propri monologhi di cabaret comicissimi e dal ritmo di battuta pazzesco, i due alterneranno momenti dove canteranno, danzeranno insieme al balletto composto da esuberanti ballerine e si esibiranno in gag creando una miscela di comicità davvero esplosiva. E saranno scintille!!! Bisognerà reggersi bene in poltrona perché, voi pubblico, sarete investiti da questa bomba comica impreziosita dalla presenza sul palco di RAOUL, talentuoso speaker radiofonico e spalla ideale, che qui canta, balla, recita spesso immolandosi come vittima sacrificale degli strali comici di Peppe e Simone. Il tutto condito con ospiti e sorprese tese a rendere davvero imperdibile questo Comicissima sera show.
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da mercoledì 19 a domenica 23 novembre 2014
BENEDETTO CASILLO in tre atti unici di EDUARDO DE FILIPPO
Amicizia, Pericolosamente, Sik Sik l’artefice magico con R. Del Gaudio M. Manchisi A. Talliente regia Pierpaolo Sepe
Amicizia. E’ una breve commedia scritta nel 1952 e contenuta nella raccolta “Cantata dei giorni dispari”. Sinarra di un certo Alberto Califano che da diversi anni non fa visita all’amico Bartolomeo Ciaccia. Quando lo incontra, viene a sapere che l’uomo è ormai alla fine dei suoi giorni. Bartolomeo ha una sorella, Carolina, che lo accudisce e tenta di esaudire tutti i suoi desideri. L’infermo si rende odioso con il suo comportamento e l’amico si ritrova a dover interpretare diversi ruoli per venire incontro alle esigenze del malato. Pericolosamente.E’ una commedia in un atto unico scritta nel 1938, appartenente al filone della “Cantata dei giorni pari”. Si tratta di una scenetta farsesca giocata su un’assurda situazione coniugale, dove ritroviamo una pistola che non spara o spara a salve, nel tentativo di tenere in equilibrio un rapporto di coppia continuamente insidiato dalla verbosa aggressività della moglie. La comicità di Pericolosamente è senza dubbio immediata e convincente, una comicità che attraverso l’acuta metabolizzazione di vicenda, testo e meta testo si riappropria dell’elemento popolare, l’antica farsa, elevandolo tuttavia alle inquietudini
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proprie del nostro secolo. Sik Sik L’artefice Magico. Sik Sik è un Ilusionista che si esibisce assieme alla moglie Giorgetta che lo accompagna teatridi infimo livello. Per la riuscita di uno spettacolo, il mago è costretto all’ultimo momento a sostituire Nicola, L M M G V S D assentatosi inopinatamente, con Rafele. La cosa 1 2 provoca un’imbarazzante situazione allorquando 3 4 5 6 7 8 9 Nicola rientra e la lite inscenata con Rafele causa 10 11 12 13 14 15 16 lo smarrimento del lucchetto di scena; tutto ciò 17 18 19 20 21 22 23 porta al misero fallimento dello spettacolo, con la moglie di Sik Sik che rimaneprigioniera nel baule 24 25 26 27 28 29 30 e viene liberata con difficoltà dal mago.
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da giovedĂŹ 27 a domenica 30 novembre 2014
EDUARDO TARTAGLIA e VERONICA MAZZA in
Questo bimbo a chi lo do?
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scritto e diretto da Eduardo Tartaglia
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Irena è la classica esponente di quella nuova categoria sociale di giovani donne che, sulla loro avvenenza, hanno addirittura costruito una nuova “professionalità”: fatta di ospitate televisive, di copertine di giornali, di presenze impalpabili. In omaggio al più frusto degli stereotipi contemporanei, ella ha per marito Tommaso, ex calciatore di buon livello, che adesso però annaspa in una disastrosa carriera di allenatore. Improvvisamente anche la carriera di Irena entra in crisi: la spietata legge dello show business reclama volti nuovi, nuovi personaggi, nuove storie da offrire in pasto ad una platea sempre più incline a consumare tutto e subito. Come rimediare a questa pericolosissima deriva verso l’anonimato, verso quel letale cono d’ombra che sembra ormai inevitabile? Forse una speranza c’è: un figlio”! L’immagine sempre “vincente” della maternità, la tenerezza irresistibile di un simile evento, pare davvero l’ultima carta da giocarsi: il pubblico, si sa, adora le neo mamme…
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da venerdì 5 a lunedì 8 dicembre 2014
PEPPA PIG
La Caccia al Tesoro Peppa Pig è un cartone animato nato in Inghilterra nel 2004, con una prima serie televisiva a puntate. Le vicende del cartone ruotano intorno alla vita della maialina Peppa,alla sua famiglia ed ai suoi amici. In Inghilterra il cartone animato ha riscosso un enorme successo, arrivando a realizzare ben cinque stagioni televisive. Il fenomeno si è poi allargato a tutta Europa, per arrivare in maniera dirompente anche in Italia.Lo spettacolo teatrale di Peppa Pig è già alla terza edizione in Inghilterra e sta arrivando anche in Italia,per conquistare tutti i bambini amanti del cartone animato. Con uno spettacolo adatto a tutta la famiglia.Lo spettacolo teatrale appena uscito è intitolato “Peppa Pig e la caccia al tesoro”. In questa divertente avventura Peppa Pig e la sua famiglia sono
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impegnati nella ricerca di un tesoro. Tra viaggi in treno e la scoperta di posti misteriosi, Peppa incontrerà tanti nuovi amici: Pedro il Pony, Polly il Pappagallo, Zoe la Zebra e Gino il Granchio.Lo spettacolo è molto semplice e riprende fedelmente i comportamenti, gli atteggiamenti, le parole e la storia che è presente all’interno delle puntate televisive. Questo permette anche ai bambini di far sentire tutto più reale e verosimile .Lo spettacolo è interpretato da attori che animano marionette rappresentanti i personaggi della serie. Lo spettacolo ha una durata di 65 minuti circa e verrà portato in tour in tutti i teatri italiani, da Nord a Sud.
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da mercoledì 10 a domenica 21 dicembre 2014
L’ENEIDE DI VIRGILIO
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Ideato e diretto da Domenico Maria Corrado “Noi italiani non dovremmo offenderci troppo quando ci dicono che siamo dei veri figli di Troia… e si, perché noi italiani discendiamo direttamente dalla stirpe di Enea che, partito da Troia dopo che la città fu distrutta dai greci di Achille, supeL M M G V S D rando centinaia di peripezie, approda finalmente 1 2 3 4 5 6 7 sulle coste del Lazio dove, dopo aver ammazzato Turno, il re dei Rutuli, sposa Lavinia, figlia del re 8 9 10 11 12 13 14 Latino e da quella unione nasceranno Romolo e 15 16 17 18 19 20 21 Remo, i sette Re di Roma, Cesare, Ottaviano, Au22 23 24 25 26 27 28 gusto e poi i Gracchi, gli Scipioni, Fabio Massimo, 29 30 31 Marcello e … insomma i nostri trisavoli, i nostri
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avi, i nostri nonni e noi che siamo qui.” Con venti artisti tra attori, cantanti e ballerine, diretti da Domenico Maria Corrado, lo spettacolo, imponente e maestoso è ricco di musiche e coreografie degne delle migliori commedie musicali di Garinei e Giovannini e racconta la vicenda del pio Enea cantata da Virgilio nell’Eneide. In una formula che coniuga il testo classico all’ironia propria della Lingua Napoletana, esso restituisce allo spettatore un mix di cultura e divertimento molto utile soprattutto sotto l’aspetto didattico.Il concentrato di energia tradotto in canti, danza e scene esilaranti rende lo spettacolo assolutamente unico nel suo genere; la rivisitazione del poema epico virgiliano, ad opera di Ciro Villano e Domenico M. Corrado, crea quel giusto stato d’animo che consente allo spettatore di immortalare nella memoria un frammento della nostra cultura storico – letteraria. “Impariamo divertendoci” potrebbe essere lo slogan per definire questa tipologia di presentazione, ma meglio ancora sarà assistere ai viaggi che devono affrontare Enea, suo padre Anchise e Acate per arrivare in Italia, dove proprio il leggendario Enea, fuggito da Troia dopo la conquista dei greci, diventerà il precursore della stirpe romana.
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da giovedĂŹ 25 dicembre a domenica 4 gennaio 2015
LINA SASTRI in
Appunti di viaggio
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Un racconto libero della vita artistica di Lina Sastri. Che passa in rassegna la sua carriera e gli incontri che l’hanno costellata: il racconto si anima di citazioni, da Eduardo a Patroni Griffi, al cinema , alla musica, all’invenzione del suo teatro musicale, da Filumena a Pirandello, passando per De Simone e Pino Daniele, fino alla casa di Ninetta, della stessa attrice autrice. Un viaggio nell’anima che ogni sera si rinnova liberamente, sull’onda delle emozioni delle parole e della musica.
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da venerdì 16 a domenica 18 gennaio 2015
NAPOLI, VOCI, PAROLE E MUSICA Tratto da NOVECENTO NAPOLETANO
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Una sequenza ininterrotta di quadri a tema e di coreografie ispirate alle illustrazioni ed alle pitture dell’epoca d’oro per le Arti napoletane. “Napoli, voci, parole e musica” prosegue nella tradizione in questa nuovissima edizione, confezionata apposta per affrontare una prestigiosa tournee in Russia, dove toccherà le maggiori città, da Mosca a San Pietroburgo. Questa edizione rinuncia alla presenza della prosa che pur ha divertito tante platee, per privilegiare la musica e le canzoni più famose, arricchendo quindi il repertorio di tanti brani trascurati soltanto per fattori di capienza, ma che assolutamente deve essere presente nella tournee in un paese che della buona musica ha fatto una religione. Un’anteprima, di quella che sarà l’ennesima avventura in un’altra parte del mondo, dove è attesa la parte più appassionante di Napoli.
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da mercoledì 21 a domenica 25 gennaio 2015
ISA DANIELI in Fragile
al pianoforte Ciro Cascino Un percorso poetico e musicale di più di venti brani. Da “Era de Maggio” a “Grazie alla vita”, passando per“Che fine hanno fatto le nuvole“ di Modugno e Pasolini agli echi eduardiani come “Don Gennaro” e “Napoli Milionaria”, il meglio della poesia napoletana ed internazionale sfila in una passeggiata di suoni ed emozioni scandite dal timbro inimitabile della Danieli. L’attrice napoletana spiega la scelta dei brani del recital: “Una selezione molto varia e sentita. Perché, oltre a ciò che piace al pubblico e che il pubblico si aspetta da me, sono presenti pezzi che io amo. Dunque, al di là di Di Giacomo e Bovio, ci saranno richiami a Brecht e al Pasolini di ‘Capriccio all’italiana’, fino alla grande Violetta Parra. Insomma, il coronamento di un desiderio lungo una carriera”. ISA DANIELI Figlia d’arte, sua madre Rosa Moretti è stata una delle voci di Radio Napoli. I nonni paterni furono una grande dinastia di attori: i Di Napoli. Il padre, Renato Di Napoli, è stato il compagno di sua madre per un certo periodo di tempo, prima di separarsi definitivamente senza aver mai contratto matrimonio. Ha fatto parte della compagnia teatrale di Eduardo De Filippo, lavorando successivamente con Nino Taranto e Rober to De Simone, in particolare nella prima e nella seconda edizione de La gatta Cenerentola. La sua filmografia è varia e costellata di collaborazioni con i più importanti registi: da Lina Wertmuller a Giuseppe Tornatore, da Ettore Scola a Giuseppe Bertolucci. Nel 1974 interpreta, insieme a Monica Vitti “Teresa la ladra”, un film di Carlo Di Palma tratto dal romanzo di Dacia Maraini “Memorie di una ladra”, pubblicato nel 1972. Nel 1984 è tra i protagonisti del film “ Così parlò Bellavista “, tratto dall’omonimo libro di Luciano De Crescenzo che ne curò anche la regia. Inizia così anche una carriera cinematografica parallela a quella teatrale che la porta ad aggiudicarsi nel 1986 un Nastro d’Argento come miglior attrice non pro-
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tagonista per il film di Lina Wertmüller Un complicato intrigo di donne, vicoli e delitti, regista dalla quale è stata diretta in ben nove film. Negli anni novanta ha recitato a fianco di Paolo Villaggio in Io speriamo che me la cavo. Nell’estate del 1990 vinse con Kirie di Ugo Chiti il “Biglietto d’argento” Anicagis a Taormina. A partire dal 2000 si è dedicata principalmente al teatro interpretando, tra l’altro, Tomba di cani di Letizia Russo, Filumena Marturano, La visita della vecchia signora di Friedrich Durrenmatt e Ferdinando di Annibale Ruccello che nel 2006 le frutterà il Premio Gassman come miglior attrice. Nel 2010 e 2011 è la protagonista, insieme a Veronica Pivetti, dello spettacolo allestito in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità Nazionale, “Sorelle d’Italia”, un musicale confronto tra nord e sud, per ricordare quello che è accaduto in questo secolo e mezzo di vita nazionale e per ipotizzare ironicamente quello che potrebbe accadere nei prossimi 150 anni.
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da giovedì 29 gennaio a domenica 1 febbraio 2015
FEDERICO SALVATORE in …e noi zitti sotto! scritto e diretto da Federico Salvatore E’ un doppio progetto artistico di Federico Salvatore: il nuovo lavoro discografico e il nuovo spettacolo teatrale. Un’opera pensata, scritta e cantata in lingua napoletana. E’ chiaro che dopo i consensi ottenuti con gli spettacoli Fare il napoletano stanca (del 2010) e Se io fossi San Gennaro (del 2012), Federico Salvatore non cambia registro, ma persevera sulla strada del Teatro – Canzone che lega la canzone d’autore al monologo dialogico e parodistico, affrontando tematiche di impatto sociale e culturale. In …E NOI ZITTI SOTTO! (citazione tratta dal film Non ci resta che piangere di Massimo Troisi), Federico Salvatore aspira ad incarnare lo spirito satirico di un moderno Felippo Sgruttendio (pseudonimo di un misterioso poeta della Napoli del ‘600). Oltre ad avere le iniziali F.S. in comune, i nuovi testi in vernacolo di Federico Salvatore, tendono ad emulare la graffiante mordacità di quel colto poeta napoletano che la maggior parte del
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pubblico, purtroppo, ignora! Chella vajassa d’’a Musa mia, Napocalisse, L’Accademia ‘e ll’ova toste, Vico Strafuttenza, ‘O Palazzo, sono alcune delle nuove tematiche a cui dà voce Federico Salvatore. Ed è bene che una voce di protesta sorga proprio da Napoli, poiché è di Napoli che si tratta e, soprattutto, di arte napoletana. Federico Salvatore
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da mercoledĂŹ 4 a domenica 8 febbraio 2015
MARIANO RIGILLO in
Erano tutti miei figli
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di Arthur Miller regia Giuseppe Dipasquale con A. T. Rossini R. Rigillo S. Siravo F. Brazzaventre B. Gallo E. Gambino A. Canfora G. Musumeci
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Teatro civile e di denuncia. Un nucleo familiare, privato di un figlio disperso in guerra da tre anni, grazie all’intervento della giovane fidanzata scopre come il padre, industriale, per accrescere i propri profitti, abbia venduto parti d’aereo difettose all’aeronautica militare. L’autore definì questo suo primo successo “un’opera destinata a un teatro dell’avvenire. Mi rendo conto – scrisse – di quanto sia vaga questa espressione, ma non riesco troppo bene a definire ciò che intendo. Forse significa un teatro, un’opera destinata a diventar parte della vita dei suoi spettatori. Un’opera seriamente destinata alla gente comune – importante sia per la sua vita domestica che per il suo lavoro quotidiano – e insieme un’esperienza che allarga la consapevolezza dei legami che ci collegano al passato e all’avvenire, e che si celano nella vita”.
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da mercoledĂŹ 11 a domenica 22 febbraio 2015
PEPPE BARRA in
Sogno di una notte incantata
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di Fabrizio Bancale e Peppe Barra con Teresa Del Vecchio e con I Virtuosi di San Martino regia Fabrizio Bancale
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Una favola satirica, dai colori gotici, che coniuga la vena romantica e sentimentale, tipica di certa letteratura ottocentesca, con l’umorismo picaresco di Peppe Barra. L’artista napoletano affronta, infatti, un classico della letteratura mondiale, “Il canto di Natale” di Charles Dickens. Ma lo fa a modo suo, naturalmente, innervandolo con la sua dirompente arte affabulatoria, la sua ironia, la sua sensibilità musicale… con la sua incon fondibile napoletanità. E così, le strade della Londra vittoriana si trasformano nel gomitolo di vicoli del quartiere Pendino, con annessi “bassi”, panni stesi e vaiasse; i fantasmi dickensiani del Natale assumono le sembianze dei personaggi tipici della tradizione partenopea: il pazzariello, lo scartellato e il monaciello; e a circondare la figura del vecchio avaro contabile, una torba di rumorosi lazzari, ironici, irriverenti, come sanno essere solo gli scugnizzi napoletani.
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da lunedĂŹ 2 a domenica 8 marzo 2015
EVOLUTION DANCE THEATER in Electricity
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artistic director e choreographer A. Heinl co director assistant N. Casavecchia light designer A. Pisi technical director M. L’Abbate. con A. Heinl N. Casavecchia C. Morciano E. Saba C. Verdecchia R. Tallarigo D. Colletti C. Di Castro
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Il viaggio sensoriale dell’ultima produzione di Evolution Dance Theatre,si trasforma da un’atmosfera più rarefatta e d’immaginazione di“FireFly”, ad una realtà più concreta di una Città Elettrica,contenitrice ed evocatrice di forza ed energia in movimento.Le nuovissime e vibranti coreografie, accese nei colori e nei toniimmaginifici, rappresentano un grande quadro elettrico in cui le diverse “energie” danno vita a stimoli e sensazioni sorprendenti e naspettate. Saranno nuovamente scene singole a introdurci in questo scenario tecnologico, in pieno accordo con ciò che è l’armonia del corpoumano. Un tuffo tra futuro e passato, tra vecchio e nuovo, un presente che elabora ciò che é stato e ciò che si delinea come suo “futuro ideale”. Un’atmosfera onirica nella quale viene rivisitato il concetto di verità e lo stupore nel percepire l’esistenza di altri modi di vedere. Come di consueto, il coreografo Anthony Heinl non ha ricercato una drammaturgia finale, sicuro dell’idea che l‘arte e la creatività possano essere un percorso stupendo di ricerca che non sempre necessità di un fine concreto. L’unico scopo è il piacere di percorrere un altro viaggio con l’intento di trasmettere una positività contagiosa che possa avvicinare qualsiasi tipo di pubblico alla danza, con onestà intellettuale e fascino del linguaggio corporeo. Sempre alla ricerca di una libertà espressiva ed eclettica, capace di coniugare pluralità di ricerche legate alla tecnologia, alla danza, al suono e al colore, Electric City assicura :Un’esplosione di energia e dinamismo allo stato puro
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da mercoledĂŹ 11 a domenica 15 marzo 2015
TATO RUSSO in
da Plauto e Shakespeare nella riscrittura di Tato Russo regia di Livio Galassi musiche di Zeno Craig
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Cavallo di battaglia del Tato Russo attore, Menecmi ha avuto decine di riprese ed ha collezionato negli anni più di 600 repliche .La riscrittura originale di Tato dell’originale plautino conserva tutto il suo plebeismo, tutti i suoi caratteri di teatro popolare ma ne amplia a tal punto l’efficacia e il divertimento così da farlo diventare un capolavoro autentico dell’arte comica. 18 volte confessò d’averlo visto uno spettatore insaziabile. E insaziabili sono ogni anno le richieste degli spettatori di ripresa di questo spettacolo in cui Tato Russo si consacra attore specialissimo e dalla straordinaria comunicativa. Due ore di risate assicurate, un meccanismo comico perfetto, una grande prova di attore per Tato osannato dalla critica e dal pubblico per questa straordinaria interpretazione.
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da mercoledì 18 a domenica 22 marzo 2015
GEPPY GLEIJESES, LELLO ARENA e MARIANELLA BARGILLI in di Luigi Pirandello regia Geppy Gleijeses
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L’uomo, la bestia e la virtù L M M G 9 10 11 12 16 17 18 19 23/ 24/ 25 26 30 31
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Una delle commedie pirandelliane più rappresentate. Protagoniste l’apparenza e la sua strenua difesa: la signora Perella rimane infatti incinta ad opera del professor Paolino che dovrà, al di là di ogni morale, rimettere in piedi l’ipocrita buon ordine borghese: dovrà convincere tutti che la signora Perella è rimasta incinta in una delle rare occasioni dal marito e quindi dovrà far sì che il recalcitrante capitano abbia almeno un rapporto sessuale con sua moglie. Tutto dovrà avvenire in una sola notte perché tanto è il tempo che il capitano soggiornerà in casa prima di ripartire e rimanere assente per due mesi. Il professore allora dovrà fare in modo che la sua pudica amante ceda alle voglie della bestia. Per essere sicuro del risultato il professore si farà preparare un afrodisiaco per il capitano e inciterà la vergognosa amante a mostrare le grazie che tiene virtuosamente nascoste. Tutto è ormai pronto per la trappola sessuale in cui dovrà cadere la bestia…
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IL TEATRO DIANA Nel 2013 il Teatro Diana ha festeggiato gli ottanta anni, infatti fu il 16 marzo 1933 che venne inaugurata la sala vomerese dall’allora principe di Piemonte, Umberto di Savoia alla presenza dei numerosissime autorità cittadine. Fu Giovanni De Gaudio che pensò di aprire un teatro sulla collina di Napoli, dove il verde andava scomparendo per far posto al nuovo quartiere. Grandi artisti si alternarono sul palcoscenico vomerese: Ermete Zacconi, Maria Melato, Armando Falconi, Irma ed Emma Grammatica, Paola Borboni, Elsa Merlini, Vincenzo Scarpetta. Raffaele Viviani vi portò le sue commedie ricche di umanità e fu al Diana che avvenne la rottura definitiva tra Eduardo e Peppino De Filippo. Vi debuttarono le prime scintillanti riviste di Totò, Macario, Dapporto, Rascel, Wanda Osiris, Isa Bluette, Walter Chiari. Poi ai gloriosi esponenti della vecchia leva s’integrarono altri valentissimi interpreti: Nino Taranto, Carlo e Aldo Giuffrè, Luca e Luigi De Filippo, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Alberto Lionello, Alberto Sordi, Aroldo Tieri, Giorgio Albertazzi, Giuliana Lojodice, Valeria Moriconi, Anna Proclemer, Mariano Rigillo, Leopoldo Mastelloni, Glauco Mauri, Isa Danieli, Gabriele Lavia, Giuseppe Patroni Griffi, Dario Fo e Franca Rame, Giacomo Rizzo, Giorgio Gaber. Ed è sul palcoscenico del Diana che Marcello Mastroianni ha recitato le sue “Ultime Lune” e Pupella ha dato il suo addio al teatro con la presentazione del suo libro “Poca luce in tanto spazio”. Oggi ci sono i nuovi straordinari attori del teatro italiano: Vincenzo Salemme, Cristian De Sica, Silvio Orlando, Marina Confalone, Lina Sastri, Giuliana De Sio, Leonardo Pieraccioni, Mergherita Buy, Luca Zingaretti, Nancy Brilli, Massimo Dapporto, Claudia Koll, Gino Rivieccio, Luca Barbareschi, Giulio Scarpati. Così come è stato per gli attori, pure nell’impresariato del Diana s’è verificato il ricambio generazionale. Ed il posto che fu del suo fondatore Giovanni De Gaudio, è adesso occupato col massimo impegno dalla figlia Mariolina e da suo marito Lucio Mirra. Infatti sotto la loro guida il Teatro Diana ha vinto 8 “Biglietti d’Oro” oltre a numerosissimi premi ed attestati. Negli ultimi tempi anche la terza generazione si va affiancando ai genitori e sono Guglielmo, Gianpiero e Claudia, che continuano il lavoro con entusiasmo e competenza. Il Teatro Diana è l’unico in Italia che da ottant’anni viene gestito ininterrottamente dalla stessa famiglia con grande professionalità, sempre cercando di promuovere le più interessanti stagioni teatrali. Via Luca Giordano, 64 T.081 5567527
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www.teatrodiana.it diana@teatrodiana.it
LEGENDA Posti
Poltrone
Poltroncine
galleria
982, poltrona, poltroncina e galleria
Biglietteria Servizi Parcheggio
Lun - Dom: 10:00 - 13:30 e dalle 16:30 - 19:30 Pagamento con carta | Aria condizionata | Servizio Bar T. 081 0502219
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da mercoledì 15 ottobre a domenica 2 novembre 2014
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Sogno di una notte di mezza sbornia di Eduardo De Filippo (liberamente tratta dalla commedia “La fortuna si diverte” di Athos Setti) regia Armando Pugliese con CAROLINA ROSI, NICOLA PINTO e MASSIMO DE MATTEO La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo propone un nuovo progetto, sui testi di Eduardo, in un percorso che porterà successivamente all’allestimento di “Non ti pago”, che lo stesso Eduardo definisce “una commedia molto comica che secondo me è la più tragica che io abbia scritto”. Infatti “Sogno di una notte di mezza sbornia” - scritta da Eduardo nel 1936 - ne è il prologo naturale: si parla di sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari di un’ umanità dolente, che solo in questo modo ha la capacità di pensare a un futuro migliore per sopravvivere al proprio presente. Utilizzando lo stile comico, a volte grottesco fino a pervenire alla farsa, Eduardo combina la forma della classica e antica tradizione teatrale napoletana con le tematiche che saranno sviluppate appieno nelle sue commedie successive. Al centro di “Sogno di una notte di mezza sbornia” c’è dunque il popolare gioco del lotto, dove però qui la scommessa si pone fra la vita e la morte e i rapporti sono fra il mondo dei vivi e il mondo dei morti.
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Nello sviluppo della commedia è inoltre presenza sostanziale la comunità dei familiari e degli amici, stretta intorno al protagonista ed al suo dramma forse più per egoistico interesse personale che per solidarietà e sostegno, una comunità grazie alla quale Eduardo può declinare il carattere corale e sfaccettato della sua drammaturgia.
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FOTO di FEDERICO RIVA ©2013 FEDERIVA@INFINITO.IT
E poi, soprattutto, c’è il finale che non chiude, ma rilancia una sorpresa che non si consuma mai, fra gioco dell’esistenza e gioco della scena. Ancora una volta Eduardo, in modo ironico e intelligente, pungente e raffinato, ci propone un’occasione di riflessione sul nostro modo di stare al mondo.
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da mercoledì 5 a domenica 16 Novembre 2014
SERENA AUTIERI in Scritto da VINCENZO INCENZO Regia di GINO LANDI
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La Sciantosa “ho scelto un nome eccentrico” L M M G V S D 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
Serena Autieri parte in tour con il suo One Women Show “La Sciantosa - ho scelto un nome eccentrico”, spettacolo scritto da Vincenzo Incenzo e diretto da Gino Landi. “Ho voluto rileggere in chiave nuova ed attuale il caffe chantant - racconta Serena -con un lavoro di ricerca e rivalutazione nel repertorio dei primi del ‘900, da brani più conosciuti e coinvolgenti, quali ‘A tazz’ e cafè e Comme facette mammeta sino a perle nascoste come Serenata napulitana e Chiove, oggi ascoltabili solo con il grammofono a tromba. Tra una rima recitata e una lacrima intendo riportare al pubblico quelle radici poetiche e melodiche ottocentesche e quei profumi arabi, saraceni e americani che Napoli ha ruminato e restituito al mondo nella sua inconfondibile cifra. Ho voluto fortemente mantenere il clima provocatorio e sensuale di quei Caffè, e ricreare in teatro quel rapporto senza rete con il pubblico, improvvisando, battibeccando, fino a coinvolgerlo spudoratamente nella “mossa”, asso nella manica di tutte le sciantose. Serena Autieri entra a schiaffo, con i panni di Pulcinella nei luoghi e nei codici del caffè concerto e del varietà, ed è subito Napoli, arte di arrangiarsi, gioia e disperazione, mare romantico e vulcano incandescente. E’ guerra, colera, miseria ma è anche resurrezione, sorriso, amore. Poi, via la maschera, e d’incanto Napoli è femmina. Una “mossa”, una rima recitata, una lacrima, ed eccole, quelle radici poetiche e melodiche ottocentesche e quei profumi arabi, saraceni, americani che ‘o paese d’’o sole, crocicchio di riferimenti locali e stimoli provenienti da ogni latitudine, ha ruminato e restituito al mondo nella sua inconfondibile cifra.
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da mercoledì 19 a domenica 30 novembre 2014
Riccardo III
di William Shakespeare Musiche originali di Ennio Moricone Traduzione di Masolino D’amico regia Massimo Ranieri
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Dopo averlo letto e riletto, ho capito chiaramente una cosa: Riccardo III non è soltanto personaggio straordinario, è soprattutto un grandissimo attore. Riccardo III è il numero uno dei malvagi, è il grande genio della rappresentazione del potere: perciò, io non interpreterò un personaggio, interpreterò un attore. Del resto, non sono grandi attori tutti gli uomini di potere? Non recitano un ruolo che deve suscitare applausi, consensi, se non addirittura idolatria da parte di uomini e donne che diventano loro gli ignari personaggi della sua commedia? Riccardo, poi, indossa i costumi della malvagità meglio di chiunque altro e allora via via che continuavo a leggere e rileggere mi è apparso sempre di più in bianco e nero. Anzi, in bianco e noir. Perché se i gialli svelano le colpe dalla parte dei buoni, il noir ci fa guardare il mondo con gli occhi dei colpevoli, ci spinge a scoprire fin dove possono arrivare le radici dell’umana cattiveria. Questo Riccardo III l’ho immaginato inquietante e accogliente, proprio come quei grandi film noir che abbiamo profondamente amato. Per provare a intravedere sulla scena l’eterno mistero del male.
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da mercoledì 3 a domenica 14 dicembre 2014
ANGELA FINOCCHIARO, MARIA AMELIA MONTI in La Scena
scritto e diretto da Cristina Comencini con Stefano Annoni D Due amiche mature leggono una domenica mattina una scena di teatro che una di loro deve recitare l’indomani. I loro caratteri opposti si rivelano subito dal modo in cui sentono e interpretano il monologo: per Lucia, attrice, quelle righe raccontano fragilità e temibili tempeste dell’anima; per Maria, dirigente di banca separata e madre di due bambini, le tempeste della scena sono allegri ed erotici terremoti interni, occasioni di vita. Due femminilità opposte: Lucia ha rinunciato alla passione, piuttosto di un uomo, si accontenta di amare i personaggi (più interessanti) che incontra sul palcoscenico. Maria invece non può stare senza un uomo, senza fare l’amore, senza illudersi di avere finalmente incrociato quello giusto. Come l’ultimo, agganciato la sera prima a una festa in cui ha bevuto troppo, e di cui
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non ricorda esattamente il nome né l’età ma che - lei sostiene - potrebbe essere proprio l’atteso. Anche se risvegliandosi al mattino, non l’ha più trovato nel suo letto. Eccolo, invece, apparire in mutande, un giovane ragazzo di meno di trent’anni. Si era messo a dormire nella stanza dei bambini (fuori col padre per il fine settimana) perché la donna, di cui ricorda solo l’esuberanza fisica, russava. Davanti agli occhi esterrefatti di Lucia, il ragazzo la scambia per Maria.
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Un po’ per liquidarlo, un po’ per divertimento, Lucia interpreta la parte dell’amica disinibita e Maria, rientrata con il caffè, è costretta a recitare il ruolo della sua amica severa e moralista. Finché il gioco tra loro, sotto lo sguardo allucinato del ragazzo, non regge più e le due si rivelano a lui nelle loro vere identità. E il ragazzo chi è? Un giovane uomo cresciuto da una madre imperiosa e assolutista: “Come voi due!” rivela lui ingenuamente. Le due donne lo interrogano, lo prendono in giro, gli fanno scuola di vita. Ma non prevedono la sua reazione, la rabbia che ha in corpo, la consapevolezza della sua fragilità e della sua forza senza sbocco.
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da mercoledì 17 dicembre 2014 a domenica 11 gennaio 2015
CARLO BUCCIROSSO in
Una famiglia quasi perfetta scritto e diretto da Carlo Buccirosso Nuovo spettacolo di Carlo Buccirosso Dallo stereotipo del napoletano piccolo borghese all’amico di Jep Gambardella nel premio Oscar firmato Sorrentino La Grande Bellezza, Carlo Buccirosso attore di straordinario talento interpreta e dirige il suo nuovo debutto teatrale dal tema.
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Una coppia normale, come tante. Si conoscono da poco ma sono innamorati e desiderosi di mettere al mondo un bambino. Esami, controlli, analisi, tutto in regola, ma il bambino tarda ad arrivare. Spermatozoi pigri e, allora, si rivolgono al guru dell’inseminazione artificiale e se il bambino non arriverà, “andremo avanti lo stesso, col nostro amore e i nostri progetti”. Ma il guru è lì che li rassicura, anzi da loro la certezza di diventare genitori . E, infatti un giorno arriva lui, il figlio tanto atteso. Ma ….
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da mercoledì 21 gennaio a domenica 1 febbraio 2015
Don Giovanni
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ALESSANDRO PREZIOSI e Nando Paone in L M M G V S D 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 1
di Moliere Regia ALESSANDRO PREZIOSI collaborazione artistica e movimenti scenici Nikolaj Karpov Don Giovanni è un mito senza tempo, estremamente moderno, rielaborato innumerevoli volte in diverse epoche e da differenti personalità artistiche, ma nonostante di Don Giovanni si sia tanto scritto e discusso, il personaggio non si lascia definire, resta per così sfuggente. Il desiderio di riproporre oggi una visione originale di questo classico nasce dalla consapevolezza che il personaggio è ancora oggi di grande attualità e non basta prendere una versione di un singolo autore e riadattarlo. La storia nel nostro allestimento ci viene raccontata, come per la prima volta si suppone l’abbia udita da Da Ponte, con l’intento di farci toccare da vicino e sotto i nostri occhi, da inizio a fine, il processo creativo con la prospettiva visionaria di dar luogo comunque a qualcosa di inesplorato e di ripercorrere con occhi contemporanei il viaggio di chi ci ha preceduto. L’obbiettivo di una regia pensata come nel cinema oggi si fa con il tridimensionale è di accendere nella fantasia degli spettatori il piacere dei sensi, facendo materializzare sotto i loro occhi, uno dei più affascinanti archetipi letterari della cultura occidentale. La messa in scena riunisce quindi sotto la sua egida il piano realistico della commedia di “cappa e spada” e quello fantastico/simbolico del soprannaturale, che racchiude la morale finale tipica del canovaccio di Tirso, tendendo ad esaltarne l’estremo vitalismo anche quando l’invito al godimento dei sensi sembra solo prendere origine dal tedium vitae e dal vuoto interiore. Don Giovanni, con la sua frenesia, il suo essere oltre, il suo slancio vitale e il suo destino di morte, attira tutti gli altri personaggi, sia uomini che donne; anche quando lo odiano o lo negano, non fanno che pensare a lui, parlare di lui, agire per lui.
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A IAN 195
da mercoledĂŹ 4 febbraio a domenica 15 marzo 2015
VINCENZO SALEMME in Sogni e Bisogni
Scritto e diretto da Vincenzo Salemme
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Con in o.a. Nicola Acunzo, Domenico Aria Andrea Di Maria, Antonio Guerriero Giovanni Ribò, Biancamaria Lelli
Si tratta di una commedia di fortissimo impatto comico che, allo stesso tempo, consente a Salemme di continuare il percorso che iniziato ormai già da qualche anno; aprire cioè in qualche modo la confezione borghese della commedia classica per intrattenere il rapporto con il pubblico in sala. «Avrò modo di interagire con loro – rivela l’artista – per rispondere alle domande più frequenti che ci facciamo sulla profondità della natura umana sopratutto nei suoi aspetti apparentemente più semplici». Note di REGIA Ho scritto questa commedia nel 1995 con il titolo di “IO E LUI” chiaramente riferito al celebre romanzo di Moravia. E, come accade in quel romanzo, anche nella mia commedia l’intreccio narrativo ruota intorno a due personaggi: Rocco Pellecchia ed il suo “pene”. A differenza del racconto moraviano dove il “lui” in questione era solo una voce, qui nella commedia, il più famoso e significativo organo del sesso maschile si stacca materialmente dal corpo del suo “titolare” e diventa egli stesso uomo, rivendicando una sorta di riconoscimento scenico; rivendica cioè lo status di vero e proprio protagonista della vita e della scena. Egli ritiene che la vita del grigio e mediocre rocco pellecchia mal si adatta alla grandeur del suo sottoutilizzato “tronchetto della felicità”. Si, Lui ama farsi chiamare proprio così.
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Lo spettacolo in pratica é un duello tra i due contendenti. Il tronchetto spinge il povero Rocco a rialzare la testa e ad affrontare il futuro con orgoglio e spirito visionario e il povero Rocco che cerca di riconquistarlo e riportarlo materialmente nella sede più consona, cioè in basso al suo ventre. L’intreccio é ovviamente popolato da numerosi altri personaggi: un ispettore chiamato da Rocco a risolvere il caso, la coppia di impressionanti portieri dello stabile, la moglie appassita e avvilita di Rocco... Aldilà degli accadimenti “Sogni e Bisogni” é una commedia di fortissimo impatto comico e nello stesso tempo mi consente di continuare il percorso che ho iniziato ormai già da qualche anno. Aprire cioè in qualche modo la confezione borghese della commedia classica per intrattenermi ed intrattenere il rapporto con il pubblico in sala. Avrò modo cioè di interloquire con loro per rispondere alle domande più frequenti che ci facciamo sulla profondità della natura umana sopratutto nei suoi aspetti apparentemente più semplici.
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da mercoledì 18 a domenica 29 marzo 2015
SILVIO ORLANDO e MARINA MASSIRONI in La scuola
di Domenico Starnone regia di Daniele Luchetti Era il 1992, anno in cui debuttò Sottobanco, spettacolo teatrale interpretato da un gruppo di attori eccezionali capitanati da Silvio Orlando e diretti da Daniele Luchetti. Lo spettacolo divenne presto un cult, antesignano di tutto il filone di ambientazione scolastica tra cui anche la trasposizione cinematografica del 1995 della stessa pièce che prese il titolo La scuola. Fu uno dei rari casi in cui il cinema accolse un successo teatrale e non viceversa.
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Lo spettacolo era un dipinto della scuola italiana di quei tempi e al tempo stesso un esempio quasi profetico del cammino che stava intraprendendo il sistema scolastico. ‘Ho deciso di riportare in scena lo spettacolo più importante della mia carriera; fu un evento straordinario, entusiasmante, con una forte presa sul pubblico’ dice Silvio Orlando. A vent’anni di distanza è davvero interessante fare un bilancio sulla scuola e vedere cos’è successo poi.
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Il testo è tratto dalla produzione letteraria di Domenico Starnone. Siamo in tempo di scrutini in IV D. Un gruppo di insegnanti deve decidere il futuro dei loro studenti. Di tanto in tanto, in questo ambiente circoscritto, filtra la realtà esterna. Dal confronto tra speranze, ambizioni, conflitti sociali e personali, amori, amicizie e scontri generazionali, prendono vita personaggi esilaranti, giudici impassibili e compassionevoli al tempo stesso. Il dialogo brillante e le situazioni paradossali lo rendono uno spettacolo irresistibilmente comico.
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da mercoledì 8 a domenica 19 aprile 2015
VITTORIA PUCCINI e VINICIO MARCHIONI in La gatta sul tetto che scotta di Tennessee Williams regia di Arturo Cirillo
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Secondo Premio Pulitzer nel 1955 per il drammaturgo statunitense Tennessee Williams (il primo nel 1948 gli venne assegnato per Un tram che si chiama desiderio), La gatta sul tetto che scotta narra la storia di una donna, Maggie, che per alleviare la cocente situazione familiare in cui si trova, imbastisce una rete di bugie. Di bassa estrazione sociale, Maggie la gatta, teme di dover lasciare la casa ed il marito, se non riesce a dare alla famiglia di lui un erede. Tra giochi passionali e abili caratterizzazioni, affiorano sensualità cariche di sottintesi e di contenuti inespressi o inesprimibili; all’ideale della purezza dei sentimenti si contrappone la dura realtà di un mondo familiare e sociale pieno di ipocrisie.
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da mercoledì 29 aprile a domenica 10 maggio 2015
SERGIO ASSISI BIANCA GUACCERO in di S. Assisi, L. Gioielli, D. Prato, F. Sabatucci Regia di Mauro Mandolini
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Oggi sto da Dio
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Tre uomini, Ambrogio, Pietro e Gennaro, vengono convocati, per un motivo di cui non sono al corrente, da un’entità non meglio definita in un luogo evidentemente irreale. Li riceve una Segretaria che appare piuttosto bizzarra e scarsamente accogliente. I tre danno subito libero sfogo ai loro caratteri ed evidenziano i rispettivi difetti. Prima che la cosa travalichi i confini della civiltà, la Segretaria informa i tre Santi (perché i tre uomini sono Sant’Ambrogio, San Pietro e San Gennaro) che il Signore Iddio li ha convocati per sottoporli a una serie di test onde comprendere la loro capacità di sostituirLo nel caso Egli voglia prendersi una pausa dai Suoi affanni divini. Soprattutto, devono dimostrarGli di essere in grado di collaborare per un fine comune. Qualora non ci riuscissero, il prezzo del loro fallimento sarà altissimo: la cancellazione dell’Italia e degl’italiani dalla faccia della Terra, perché sia di monito per tutti gli esseri umani rimasti. Ai tre Santi non resta che mettere da parte i difetti nazionali e tentare di lavorare per convincere Dio che l’Italia non deve sparire per sempre dalle carte geografiche. Hanno solo il secondo atto per riuscirci. Ce la faranno? Una commedia che con assoluta leggerezza ci fa ridere di noi e della tipicità del nostro carattere per poi condurci a una sorprendente soluzione. Perché gl’italiani, si sa, quando vogliono davvero perseguire uno scopo sono capaci di tutto, perfino di essere migliori di come sembrano.
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Galleria Toledo
Posti
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278 , platea e galleria
Biglietteria
mar -sab: 18 -19 | Dom: 17 - 18
Parcheggio
SUPERGARAGE - T. 081 5513104
Via Conc. a Montecalvario, 34 T. 081 425037 081 415935
www.galleriatoledo.org galleria.toledo@iol.it
da mercoledì 1 a domenica 5 ottobre 2014
ONORA IL PADRE
drammaturgia e regia G. Miale di Mauro
da venerdì 10 a domenica 12 ottobre 2014
Silvia Gallerano in LA MERDA di Cristian Ceresoli da martedì 14 a domenica 19 ottobre 2014
Cinzia Annunziata in LA FEMME ACEPHALE da J. Prevert dramm. e regia L. De Martino
da martedì 21 a domenica 26 ottobre 2014
Massimo Finelli, Patrizia Eger in IL CATALOGO drammaturgia e regia Angela Di Maso
da martedì 28 ottobre a domenica 2 novembre 2014
Sara missaglia luca di tommaso in L’INTERNAZIONALE un atto unico di Roberto Bracco
da venerdì 7 a domenica 16 novembre 2014
Alessandra D’Elia,Giovanni Battaglia, Stefano Jotti in
IL MERCANTE DI VENEZIA
da martedì 18 a domenica 23 novembre 2014 tamara balducci e
Luca Lazzareschi in
CLOTURE DE L’AMOUR da martedì 25 a domenica 30 novembre 2014
Galatea Ranzi in FEDRA-DIRITTO ALL’AMORE Testo originale di E.Cantarella
da martedì 9 a venerdì 12 dicembre 2014
Sabino Civilleri, Manuela Lo Sicco in
L’ITALIA CHIAMÒ
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da giovedì 4 a domenica 14 dicembre 2014
Sabino Civilleri, Manuela Lo Sicco in BALLARINI drammaturgia e regia E. Dante
da venerdì 26 a domenica 28 dicembre 2014
Gino Curcione in
NUMMERE SCOSTUMATISSIMA TOMBOLA da venerdì 9 a domenica 11 gennaio 2015
Joele Anastasi, Enrico Sortino in
IO MAI NIENTE CON NESSUNO AVEVO FATTO da martedì 13 a domenica 18 gennaio 2015
Mino Manni, Alberto Oliva, in IVAN E IL DIAVOLO da F. Dostoevskij
da martedì 20 a domenica 25 gennaio 2015
Sara Bertelà, Nicola Pannelli, Orietta Notari in
Una specie di Alaska
da martedì 27gennaio a domenica 1 febbraio 2015
Giuseppe Cederna in L’ULTIMA ESTATE DELL’EUROPA A cura di Augusto Golin e Giuseppe Cederna Regia di Ruggero Cara
da martedì 3 a domenica 8 febbraio 2015
Nicoletta Mandelli, Camilla Maffezzoli in
IO SONO SARAH KANE
da mercoledì 25 a sabato 28 febbraio 2015
Ludmilla Klejniak in LA PARURE drammaturgia e regia S Ghislain Roussel
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giovedì 19 e venerdì 20 marzo 2015
Chiara Guidi in
RELAZIONE SULLA VERITÀ RETROGRADA DELLA VOCE sabato 21 e domenica 22 marzo 2015
Chiara Guidi, Fabrizio Ottaviucci in TIFONE
liberamente tratto da Joseph Conrad adattamento e regia di Chiara Guidi
da martedì 24 a domenica 29 marzo 2015
Sara Bertelà in
TROIANE: ISTRUZIONI PER L’USO di Roberto Tarasco
da giovedì 9 a domenica 12 aprile 2015
IL CORPO DISPONIBILE Stage di teatro fisico
giovedì 9 e venerdì 10 aprile 2015
Marco Chenevier in QUINTETTO
Regia e messinscena Marco Chenevier Smeralda Capizzi
sabato 11 e domenica 12 aprile 2015
Marco Chenevier in
LA SCELTA-BEATI PAUPERES IN SPIRITU-ECKHART da venerdì 17 a domenica 19 aprile 2015
Sonia Bergamasco in
SALMO DELLA GIOVENTÙ
Liberamente tratto da Amelia Rosselli ideato e interpretato da Sonia Bergamasco drammaturgia sonora Rodolfo Ro
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Un regalo originale un vero spettacolo!
Il mini-carnet per gli spettacoli ed eventi da regalare a chi vuoi tu! Ecco un’idea davvero esclusiva ed originale per fare un regalo di prestigio, diverso dal solito e di sicuro gradimento. È un’iniziativa di Box Office per offrire, alle persone a cui tieni, la possibilità di assistere agli spettacoli preferiti. Acquista il mini-carnet da regalare, a tutto il resto penseremo noi! 208
LEGENDA Posti
platea
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Biglietteria
ven - sab - dom aperta 2 ore prima dello spettacolo
Servizi | Aria condizionata | Servizio Bar Parcheggio
nelle vicinanze
viale del Capricono, 4 T.081 59218998
www.teatroilprimo.it segreteria@teatroilprimo.it
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O RIM P IL 209
da venerdì 10 a domenica 12 ottobre 2014
Orazio Cerino in CONDANNATO A MORTE da venerdì 17 a domenica 19 ottobre 2014
F. Smaldone, N. Pirone, S. Esposito in BOBOK da venerdì 24 ottobre a domenica 2 novembre 2014
Rosario Ferro in IL LADRO da venerdì 7 a domenica 9 novembre 2014
Arnolfo Petri in RAPSODIA IN NOIR da venerdì 14 a domenica 16 novembre 2014 M. Di Sarno e P. Carosella in PICCOLI CRIMINI CONIUGALI da venerdì 28 a domenica 30 novembre 2014
F. S. Esposito F. Smaldone S. Saccone in
NON TUTTI I LADRI VENGONO PER NUOCERE di Dario Fò da venerdì 5 a domenica 7 dicembre 2014
F. Damour, C. Bloom, R. Roger, S. Page in
LA PETITE REVUE BURLESQUE da venerdì 12 a domenica 14 dicembre 2014
P. Carosella, A. De Matteis, S. Vajo, F. Liguori, R. Bossone in
ARDENTE PASSIONE
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da giovedì 25 dicembre 2014 a domenica 18 gennaio 2015
Rosario Ferro e Pino Pino in
BIUTIFULL OVVERO INTRIGO NAPOLETANO da venerdì 23 a domenica 25 gennaio 2015
M. Raimondi in ‘NA LETTERA PE TRE ‘NNAMMURATE da venerdì 30 gennaio a domenica 1 febbraio 2015
Antonio Vitale in RACCONTANDO EDUARDO da venerdì 6 a domenica 8 febbraio 2015
Arnolfo Petri in SULL’AMORE E SUL DOLORE da venerdì 20 a domenica 22 febbraio 2015
M. Raimondi, M. Rosaria De Liquori, R. Citro in AMADO MIO da venerdì 6 a domenica 8 marzo 2015
Carlo Di Maio in LETTERE A YVES SAINT LAURENT da venerdì 20 marzo a domenica 5 aprile 2015
R. Ferro in QUESTO PAZZO PAZZO DELITTO PARTY da venerdì 10 a domenica 12 aprile 2015
M.Raimondi M. R. De Liquori in MATRIMONI da venerdì 17 a domenica 19 aprile 2015
Carlo Di Maio in AFTER LA TEMPESTA da venerdì 24 a domenica 26 aprile 2015
F. Annunziata I. De Vita R. Giordano in CRISALIDE da venerdì 1 a domenica 3 maggio 2015
Chiara Vitiello, Francesca Bergamo, Simona Pipolo in
MUSA STORIA DI UN’ISPIRAZIONE
da venerdì 8 a domenica 10 maggio 2015
Anna D’Amato in REGINA PECCATORUM
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IL TEATRO mercadante Costruito tra il 1777 e il 1778 su progetto del colonnello messinese Francesco Sicuro, grazie ai beni confiscati ai Gesuiti in seguito alla loro espulsione da Napoli, che costituivano il cosiddetto “Fondo di separazione dei lucri” (da cui l’originario nome del teatro: Teatro del Fondo), venne inaugurato il 31 luglio 1779 con la rappresentazione L’infedele fedele di G.B. Lorenzi, musicata da Domenico Cimarosa. Dopo il breve periodo della Repubblica Napoletana del 1799, in cui il Teatro assunse il nome di “Teatro Patriottico”, il Teatro del Fondo venne affidato nel 1809 al celebre impresario Domenico Barbaja. Sotto la sua gestione il Teatro ospitò i più grandi musicisti dell’epoca, da Gioacchino Rossini a Mozart a Gaetano Donizetti. Il 4 dicembre 1816 prima assoluta di Otello (Rossini). Il 29 giugno 1822 prima assoluta di La lettera anonima di Gaetano Donizetti con Giovanni Battista Rubini. Il 19 agosto 1827 prima assoluta di Il borgomastro di Saardam di Donizetti con Caroline Unger. Il 2 agosto 1828 prima assoluta di Gianni di Calais di Donizetti. Il 26 febbraio 1829 prima assoluta di Il giovedì grasso di Donizetti con Rubini, Luigi Lablache e Giovanni Pace. Il 18 giugno 1831 prima assoluta di La romanziera e l’uomo nero di Donizetti. Dopo notevoli interventi di restauro, alcuni dei quali radicali (nel 1893 fu rifatta la facciata su disegno dell’ingegner Pietro Pulli), nel dicembre del 1870 il Teatro assunse l’attuale denominazione in onore del musicista pugliese Saverio Mercadante, napoletano d’adozione. Dopo circa un secolo, segnato soprattutto dai successi di Eduardo Scarpetta, il Teatro, già gravemente danneggiato dai bombardamenti della Guerra, chiuse definitivamente nel 1963 per inagibilità dovuta a ragioni statiche. Dalla metà degli anni Ottanta vi furono allestite mostre e alcune rappresentazioni, come Histoire du soldat di Igor Stravinskij con regia di Roberto De Simone e partecipazione straordinaria di Arturo Brachetti nel 1987, e Rasoi di Mario Martone nel 1990. Solo dal 1995 in poi il Mercadante ha ripreso regolarmente la sua attività con stagioni teatrali regolari e progetti di teatro contemporaneo. Dalla stagione teatrale 2003-2004 il Mercadante è gestito dal Teatro Stabile di Napoli. Piazza Municipio T.081 5513396
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www.teatrostabilenapoli.it info@teatrostabilenapoli.it
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platea
palchi e loggione
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Lun-Sab: 10:30 - 13:00 dalle 17:30 - 19:30 | Dom: 10:30 -13:00
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pagamento con carta | Aria condizionata | Servizio Bar
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da mercoledĂŹ 19 a domenica 30 Novembre 2014
Il giardino dei ciliegi
di Anton Cechov, traduzione Gianni Garrera, adattamento e regia Luca De Fusco con Gaia Aprea, Paolo Cresta, Claudio Di Palma, Serena Marziale, Alessandra Pacifico Griffini, Giacinto Palmarini, Alfonso Postiglione, Federica Sandrini, Gabriele Saurio Sabrina Scuccimarra, Paolo Serra, Enzo Turrin; scene Maurizio Balò, costumi Maurizio Millenotti, luci Gigi Saccomandi; coreografie Noa Wertheim, musiche Ran Bagno.
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calendario recite 19/11 h 21:00, 20/11 h 17:00, 21/11 h 21:00, 22/11 h 19:00, 23/11 h 18:00, 25/11 h 21:00, 26/11 h 17:00, 27/11 h 17:00, 28/11 h 21:00, 29/11 h 19:00, 30/11 h 18:00.
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Dopo Antonio e Cleopatra di Shakespeare Luca De Fusco affronta un altro grande “classico” del teatro, questa volta del ‘900, qual è Il giardino dei ciliegi di Anton Cechov. “La regia de Il giardino dei ciliegi – scrive il regista – è frutto di una intuizione antica e dello sviluppo recente del mio lavoro sul linguaggio scenico. L’intuizione antica è che si possa leggere Cechov in modo mediterraneo. Ho sempre pensato che questi possidenti terrieri, incapaci di lavorare, di lottare per la loro sopravvivenza, questa gente che è morta di champagne, o che si è mangiata un patrimonio in caramelle, somigli a quella che sarebbe dovuta essere la classe dirigente del nostro mezzogiorno nel secolo scorso…”Il sapore meridionale – continua De Fusco – dei dialoghi dei miei attori, il candore un po’ infantile e un po’ mediterraneo dell’ambientazione della vicenda sono determinati quindi da questa antica idea che mi porto dietro da anni”.
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S 1 8 15 22 29
D 2 9 16 23 30
TE AN D RCA 215
da martedĂŹ 2 a domenica 7 Dicembre 2014
Tullio Solenghi in Amadeus
di Peter Shaffer, regia Alberto Giusta Con Aldo Ottobrino, Roberto Alinghieri, Arianna Comes, Davide Lorino Elisabetta Mazzullo, Andrea Nicolini scene e costumi Laura Benzi, luci Sandro Sussi
216
dicembre
Tullio Solenghi torna al teatro Mercadante protagonista di Amadeus, la pièce teatrale in due atti scritta da Peter Shaffer nel 1978, nel ruolo di Salieri. “Il dramma racconta il tentativo del compositore italiano Antonio Salieri di distruggere la reputazione dell’odiato avversario Wolfgang Amadeus Mozart, odio mai esistito nella vita reale” spiega Alberto Giusto nelle sue note. “Nel testo di Shaffer non vi è unità di tempo e di luogo. L’ambientazione spazia dalla fine del ‘700, periodo in cui Mozart, preceduto dalla sua fama, incontra per la prima volta Salieri a Vienna, agli anni venti dell’800, quando Salieri, ormai vecchio e malato, mai arresosi al genio mozartiano, mette in giro la voce infondata di aver assassinato il compositore nel 1791. L’invidia, la rabbia, il senso di impotenza, il bisogno d’amore e di libertà, l’indignazione, sono le passioni che muovono ed animano i protagonisti della vicenda e i personaggi che gli gravitano intorno”. L 1 8 15 22 29
M 2 9 16 23 30
M 3 10 17 24 31
G 4 11 18 25
V 5 12 19 26
S 6 13 20 27
D 7 14 21 28
calendario recite 02/12 h 21:00, 03/12 h 17.00, 04/12 h 17:00, 05/12 h 21:00, 06/12 h 19.00, 07/12 h 18:00
RO TEAT
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TE AN D RCA 217
da mercoledì 10 a domenica 21 Dicembre 2014
Giuliana Lojodice in
La professione della signora Warren di George Bernard Shaw, regia Giancarlo Sepe
dicembre
Giuliana Lojodice interpreta una delle opere più note di George Bernard Shaw, La professione della signora Warren, la cui lettura, dichiara il regista dell’allestimento, Giancarlo Sepe, “apre interessantissimi squarci su un mondo rappresentato con attitudini borghesi e ipocrisie varie, tutte legate prevalentemente al sesso e alla voglia di sesso dei quattro protagonisti maschili: c’è chi vuole conquistare la donna per interessi personali e non per amore, c’è chi crede di essere il padre della donna da cui è attratto, c’è addirittura un prete che ha amato la protagonista in tempi remoti ecc. Possiamo dire che sono tutti dei ‘puttanieri’ e le due donne, chi per un verso chi per un altro, sono vittime di una società maschilista”.
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L 1 8 15 22 29
M 2 9 16 23 30
M 3 10 17 24 31
G 4 11 18 25
V 5 12 19 26
S 6 13 20 27
D 7 14 21 28
calendario recite 10/12 h 21:00, 11/12 h 17.00, 12/12 h 21:00, 13/12 h 19.00, 14/12 h 18:00, 16/12 h 21:00, 17/12 h 17.00, 18/12 h 17.00, 19/12 h 21:00, 20/12 h 19.00, 21/12 h 18:00
RO TEAT
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TE AN D RCA 219
da martedì 27 Gennaio a domenica 1 Febbraio 2015
Anna Maria Guarnieri, Valeria Milillo, Danilo Nigrelli, Silvia Salvatori in Sinfonia d’autunno di Ingmar Bergman, regia Gabriele Lavia scene Alessandro Camera
GABRIELE LAVIA
220
Gabriele Lavia ripropone in teatro uno dei capolavori di Ingmar Bergman, Sinfonia d’autunno, avvalendosi della presenza di una straordinaria e inimitabile protagonista della scena italiana, Anna Maria Guarnieri. Lavia individua nel senso di esclusione uno dei nodi principali del dramma: “Essere esclusi... un sentimento che Bergman doveva conoscere molto bene. Un sentimento comune ai ‘teatranti’, anche ai ‘concertisti’...comune a quegli strani esseri umani che ‘si espongono’, che ‘sono’ sul palcoscenico. Hanno una sola possibilità d’essere: ‘esporsi’. Non riescono a essere Padri o Madri. Mariti o mogli. Non sono normali. Sono ‘strani’ e sono condannati a quella che Bergman chiama la ‘Solitudine Assoluta’. Ma forse questa ‘esclusione’ e questa ‘Solitudine Assoluta’ è la maledizione comune della nostra epoca. L’epoca del Nichilismo compiuto”.
Sinfonia d’autunno è considerato uno dei capolavori cinematografici di Ingmar Bergman, interpretato nel 1978 da Ingrid Bergman e Liv Ullmann, la cui trama è di seguito sintetizzata “Eva, moglie del pastore protestante Viktor, aiuta il marito negli affari della parrocchia e nelle funzioni religiose. In casa, isolata dalla comunità, la giovane donna dedica il suo tempo alla sorella Helena, immobilizzata da una grave e progressiva infermità invalidante, e vive nella sensazione della continua presenza del figlio Enrik, tragicamente annegato il giorno prima del suo quarto compleanno. Con il consenso di Viktor, Eva invita sua madre Charlotte a trascorrere da loro un periodo di vacanza...
gennaio
L 5 12 19 26
M M G 1 6 7 8 13 14 15 20 21 22 27 28 29
V 2 9 16 23 30
S 3 10 17 24 31
ANNA MARIA GUARNIERI
D 4 11 18 25 1
calendario recite 27/1 28/1 29/1 30/1 31/1 1/2
h h h h h h
21:00, 17.00, 17:00, 21.00, 19.00, 18.00.
RO TEAT
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TE AN D RCA 221
da martedì 3 a domenica 8 Febbraio 2015
Gioele Dix in
Il malato immaginario di Molière, regia Andrée Ruth Shammah con Anna Della Rosa, Paolo Mazzarelli e con Marco Balbi, Valentina Bartolo, Francesco Brandi, Piero Domenicaccio, Linda Gennari, Alessandro Quattro, Francesco Sferrazza Papa, scene e costumi Gianmaurizio Fercioni
febbraio
Andrée Ruth Shammah porta in scena Il malato immaginario di Molière affidando il ruolo del protagonista a Gioele Dix, attore in grado di interpretare con intelligenza e ironia la paura e la solitudine del nostro tempo. Shammah propone un Malato immaginario “senza tempo e di tutti i tempi”, privo di convenzioni, in tensione continua, costruendo con la parola e la sua densità tragicomica, un doppio livello di angoscia esistenziale e gioco teatrale. Un omaggio al grande attore, ma anche una necessità della regista di riprendere oggi il “suo” Malato per rappresentare le fragilità dell’uomo, la consapevolezza del disagio, del bisogno di difendersi dal mondo esterno e di fuggire le responsabilità dell’esistenza, in una consonanza col presente, con l’irreversibile condizione della perdita di fiducia in se stessi e nei propri simili.
222
D 1 5 6 7 8 12 13 14 15 19 20 21 22 26 27 28
L
M M G
2 9 16 23
3 10 17 24
4 11 18 25
V
S
calendario recite 3/2 4/2 5/2 6/2 7/2 8/2
h h h h h h
21:00, 17.00, 17:00, 21.00, 19.00, 18:00
RO TEAT
ME
TE AN D RCA 223
da martedĂŹ 10 a domenica 15 Febbraio 2015
Patrizia Milani e Carlo Simoni in La vita che ti diedi
febbraio
di Luigi Pirandello, regia Marco Bernardi scene Gisbert Jaekel, costumi Roberto Banci D 1 5 6 7 8 12 13 14 15 19 20 21 22 26 27 28
L
M M G
2 9 16 23
3 10 17 24
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calendario recite 10/2 h 21.00, 11/2 h 17.00, 12/2 h 17.00, 13/2 h 21.00, 14/2 h 19.00, 15/02 h 18:00
224
V
S
Marco Bernardi, Patrizia Milani e Carlo Simoni, con questo spettacolo chiudono il cerchio di una lunga e fruttuosa collaborazione che ha dato vita ad alcuni degli spettacoli più riusciti della scena italiana degli ultimi venti anni. La vita che ti diedi è condotto interamente sul filo dell’amore materno, valore che, con il suo carico di pene, sopravvive intatto tra le macerie dei falsi valori della società e nella sua autenticità risulta indenne da ogni schematismo ideologico. Fra tanti personaggi pirandelliani che lottano e si agitano per ancorarsi a una verità che non sanno trovare né in se stessi né tanto meno negli altri e che, alla fine, inesorabilmente, giungono alla sconfitta smarriti e senza una certezza, Donna Anna Luna si impone con il suo amore materno che, pur deformato e fuori dalla normalità, rimane un punto certo, un sentimento positivo, un elemento di riscatto.
RO TEAT
ME
TE AN D RCA 225
dal mercoledì 25 Febbraio a domenica 15 Marzo 2015
Tre sorelle
di Anton Cechov, regia Claudio Di Palma con Gaia Aprea, Paolo Cresta, Giacinto Palmarini, Alfonso Postiglione, Andrea Renzi Federica Sandrini, Gabriele Saurio, Sabrina Scuccimarra, Paolo Serra scene Maurizio Balò, luci Gigi Saccomandi, musiche Ran Bagno Claudio Di Palma si sveste dei panni di Lopachin, personaggio chiave de Il giardino dei ciliegi, in questa stagione messo in scena da Luca De Fusco, e affronta, stavolta da regista, Tre sorelle, la penultima opera scritta da Anton Cechov espressamente per il Teatro d’Arte di Mosca nel 1900. In una sua nota il regista scrive: “mi è sembrato possibile che la liturgia, spesso definita della noia, celebrata dai personaggi di Tre sorelle potesse svolgersi su una spiaggia irreale, un luogo esterno che neghi a tutti loro una casa. Ognuno porta i segni del desiderio e della noia con consapevole e rigorosa attenzione, però, per gli interpreti che il desiderio è mancanza, ma anche anelito vitale e che la noia è vertigine, magari sedata, monotona, ma CLAUDIO DI PALMA pur sempre vertigine che, 226
come qualcuno ha scritto, consegue l’ordine, ma precede le tempeste. Una spiaggia, dunque, perché la spiaggia nella mia esperienza è l’unico luogo da cui è possibile assistere al miracolo paradossale dell’orizzonte….”.
marzo
L
M M 25 2 3 4 9 10 11 16 17 18 23/ 24/ 25 30 31
G 26 5 12 19 26
V 27 6 13 20 27
S 28 7 14 21 28
D 1 8 15 22 29
calendario recite 25/02 h 21:00, 26/02 h 17.00, 27/02 h 21.00, 28/02 h 19.00, 1/03 h 18.00, 3/03 h 21.00, 4/03 h 17.00, 5/03 h 17.00, 6/03 h 21.00, 7/03 h 19.00, 8/03 h 18:00, 10/03 h 21.00, 11/03 h 17.00, 12/03 h 17.00, 13/03 h 21.00, 14/03 h 19.00, 15/03 h 18:00.
Giacinto Palmarini si è diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma nel 1995. Tra i numerosi ruoli che ha interpretato in teatro ricordiamo: “Mercuzio” nel Romeo e Giulietta di Maurizio Scaparro, Don Giovanni nella drammaturgia e regia di Maurizio Scaparro: Don Giovanni raccontato e cantato dai Comici dell’Arte, Cassio nel Giulio Cesare di Shakespeare diretto dal giovane Daniele Salvo, ancora Eugenio Onegin nell’omonimo testo GIACINTO PALMARINI tratto da Puškin diretto dallo stesso Daniele Salvo.
RO TEAT
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TE AN D RCA 227
da mercoledì 25 Marzo a domenica 19 Aprile 2015
Zio Vanja di Anton Cechov, egia Pierpaolo Sepe con Gaia Aprea, Giacinto Palmarini, Alfonso Postiglione, Andrea Renzi, Federica Sandrini, Paolo Serra, Nunzia Schiano costumi Maurizio Millenotti, luci Cesare Accetta
PIERPAOLO SEPE
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Pierpaolo Sepe dirige per lo Stabile di Napoli Zio Vanja di Cechov, una delle opere più conosciute dello scrittore russo. Sulla scena di un cosmo immutabile, chiuso in se stesso, si muovono personaggi attualissimi e fortemente caratterizzati, assorbiti in atmosfere rarefatte e sospese. Abulicamente indifferenti agli eventi, essi si lasciano vivere e intraprendono conversazioni monotone, piatte: in questa che è indubbiamente una delle sue opere maggiormente introspettive, Cechov presenta personaggi trasparenti e comprensibili, lontani nelle posizioni ma accomunati dal medesimo intimo sentimento di infelicità e insoddisfazione, bloccati come sono nel proprio spazio interiore, fatto di poche parole e di molti silenzi che rimarcano una difficoltà comunicativa tipica del sottotesto cechoviano.
aprile
L 23 30 6 13 20 27
M 24 31 7 14 21 28
M 25 1 8 15 22 29
G 26 2 9 16 23 30
V 27 3 10 17 24
S 28 4 11 18 25
D 29 5 12 19 26
“Diplomata nel 1994 presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma, Gaia Aprea ha lavorato con Ronconi, De Fusco, Luis Pasqual, intepretando Goldoni, Shakespeare, Pirandello, Sofocle. Nel 2004, ha vinto il Premio Olimpico come migliore attrice emergente.“
calendario recite 25/3 h 21:00, 26/3 h 17:00, 27/3 h 21:00, 28/3 h 19:00, 29/3 h 18:00, 8/04 h 17:00, 9/04 h 17:00, 10/04 h 21:00, 11/04 h 19:00, 12/04 h 18:00, 14/04 h 21:00, 15/04 h 17:00, 16/04 h 17:00, 17/04 h 21:00, 18/04 h 19:00, 19/4 h 18:00
GAIA APREA
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ME
TE AN D RCA 229
da mercoledĂŹ 5 a domenica 10 Maggio 2015
Le sorelle Macaluso
maggio
testo e regia di Emma Dante con Serena Barone, Elena Borgogni, Sandro Maria Campagna, Italia Carroccio, Davide Celona, Marcella Colaianni, Alessandra Fazzino, Daniela Macaluso, Leonarda Saffi, Stephanie Taillandier luci Cristian Zucaro, armature Gaetano Lo Monaco Celano, foto Carmine Marin
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L
M M G
4 11 18 25
5 12 19 26
6 13 20 27
7 14 21 28
V 1 8 15 22 29
S 2 9 16 23 30
D 3 10 17 24 31
calendario recite 5/5 h 21:00, 6/5 h 17.00, 7/5 h 17:00, 8/5 h 21.00, 9/5 h 19.00, 10/5 h 18:00
Il Teatro Stabile di Napoli, nell’ambito del progetto europeo “Città in Scena – Cities on Stage” torna a produrre una creazione di Emma Dante Le sorelle Macaluso. Nella sua nota, la regista palermitana scrive: “Un controluce impedisce ai nostri occhi di vedere sul fondo. Sul fondo c’è l’oscurità. La scena è vuota. Soltanto ombre abitano questo vuoto finché un corpo, dal cono di buio, viene lanciato verso di noi. L’oscurità espelle una donna. Adulta. Segnata. A lutto. Viene danzando verso di noi. Dal fondo, a poco a poco, appaiono tre, cinque, sette, dieci facce. Sono vivi e morti mescolati insieme. Ma non si capisce chi è vivo e non si capisce chi è morto. Tutti sono a lutto. A lutto eterno. Il piccolo popolo avanza verso di noi con passo sicuro. La donna danzante si unisce al corteo. “Le sorelle Macaluso” sono uno stormo di uccelli che partecipano al proprio funerale e a quello degli altri. Sospesi tra la terra e il cielo. In confusione tra vita e morte. La famiglia è composta da sette sorelle, Gina, Cetty, Maria, Katia, Lia, Pinuccia e Antonella morta qualche anno fa. Durante la cerimonia le sorelle si fermano a ricordare ad evocare a rinfacciare a sognare a piangere e a ridere della loro storia. È il funerale di una di loro. Nel confine tra qua e là, i morti sono pronti a portarsi via la defunta. Se ne stanno in bilico su una linea sopra cui combattere ancora, alla maniera dei pupi siciliani, con spade e scudi in mano. Al momento, immagino un controluce, abiti scuri e un cammino. Una famiglia in movimento che entra ed esce dal buio. Vedo un giovane padre apparire alla figlia cinquantenne, una moglie avvinghiata al marito in un eterno amplesso, un uomo fallito anche da morto, vedo i sogni rimasti sospesi tra le ombre e la solitudine e vedo gli estinti stare davanti a noi con disinvoltura. Tutto si ispira al piccolo racconto che mi fece una volta un amico. Sua nonna, nel delirio della malattia, una notte chiamò la figlia urlando. La figlia corse al suo letto e la madre le chiese: “in definitiva io sugnu viva o morta?” La figlia rispose: “viva! Sei viva mamma!” E la madre beffarda rispose: see viva! Avi ca sugnu morta e ‘un mi dicìti niente p’un fàrimi scantàri. (sì, viva! Io sono morta da un pezzo e voi non me lo dite per non spaventarmi.) E
R TEAT
NT DA A C ER OM 231
nuovo TEATRo Nuovo Il Teatro Nuovo di Napoli, riconosciuto oggi come uno dei luoghi storici del teatro di sperimentazione in Italia è ubicato nel cuore dei quartieri spagnoli, e precisamente in via Montecalvario, in uno spazio che dal 1724 fu per 200 anni sede di gloriose opere musicali.Fu costruito per volontà degli impresari Giacomo De Laurentiis e Angelo Casale e il progetto fu elaborato da Domenico Antonio Vaccaro, figlio dello scultore Lorenzo. Nel concepire il Teatro Nuovo il Vaccaro diede prova di abilità straordinaria, perchè lo spazio disponibile nella strada era pochissimo e la nuova costruzione doveva prendere il posto di un giardinetto. Il risultato fu mirabile. Il teatro, che diventò famoso con l’opera buffa, fu distrutto nel 1861 da un incendio. L’architetto Ulisse Rizzi ne rifece le strutture e il Teatro riprese a vivere, anche se apparve subito chiaro che non avrebbe avuto lo stesso prestigio. Ristrutturato in parte e reso chiaro e luminoso dal restauro, divenne uno dei teatri dove era possibile rappresentare con successo il meglio della prosa dialettale. Ma il teatro ospitò non solo la rivista e il teatro comico (da Viviani a Totò, ai De Filippo), ma anche spettacoli di arte varia che fecero emergere molti giovani astri nascenti del Teatro napoletano. Il Nuovo fu distrutto ancora una volta nel 1935 da un altro incendio. Solo nel 1985 il Teatro Nuovo risorgerà per accogliere gli spettacoli di ricerca e sperimentazione sotto la guida di Igina Di Napoli e Angelo Montella che hanno diretto il Teatro Nuovo fino al 2011. Nel 2012 la direzione e la gestione del Teatro Nuovo sono passati al Teatro Pubblico Campano, il Circuito Teatrale Regionale Campano, diretto da Alfredo Balsamo.
Via Montecalvario,25 T.081 4976267
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www.nuovoteatronuovo.it botteghino@teatronuovonapoli.it
LEGENDA Posti
platea
galleria
282, platea e galleria
Biglietteria
dal martedĂŹ al sabato 10,00 - 13,00 e 17,00 - 20,00 Domenica Chiuso
Servizi
Pagamento con carta | Aria condizionata | Servizio Bar
233
da giovedì 23 a domenica 26 ottobre 2014
Isa Danieli ed Enzo Moscato in Tà-kàI-Tà (Eduardo per Eduardo) testo e regia Enzo Moscato.
da giovedì 30 ottobre a domenica 9 novembre 2014
S. CANTALUPO, C. DONADIO, L. ESPOSITO in Istruzioni per minuta servitù (Il Mondo come in-volontà e ir-rappresentazione)
di E. Moscato; progetto, testo, ideazione scenica e regia E.
da mercoledì 19 a domenica 23 novembre 2014
Iaia Forte in Hanno tutti ragione
di Paolo Sorrentino, regia Iaia Forte
da venerdì 12 a domenica 21 dicembre 2014
Isa Danieli ed Enzo Moscato in Luparella di Enzo Moscato, regia Enzo Moscato
da venerdì 2 a domenica 11 gennaio 2015
Enrico Ianniello e Tony Laudadio in Un anno dopo di Tony Laudadio, regia Tony Laudadio
da mercoledì 14 a domenica 18 gennaio 2015
U. Morosi, G. Anzaldo, C. Ferraro in Amerika di F. Kafka 234
da mercoledì 28 gennaio a domenica 1 febbraio 2015
carlo giuffre in La lista di Schindler
drammaturgia Ivan Russo e Francesco Giuffrè, regia Francesco Giuffrè
da mercoledì 4 a domenica 8 febbraio 2015
Milvia Marigliano,Monica Piseddu, Arturo Cirillo, Edoardo Ribatto in Lo zoo di vetro di Tennessee Williams, regia Arturo Cirillo
da mercoledì 25 febbraio a domenica 1 marzo 2015
I. Andreeva, A. Crocco, A. Gronowska, A. Ingrosso, M. Ponzetta, S. Spirovska in La parola padre regia Gabriele Vacis, scenofonia e allestimento Roberto Tarasco
da mercoledì 4 a domenica 8 marzo 2015
roberto herlitzka in Casanova
di Ruggiero Cappuccio, regia Nadia Baldi
da mercoledì 18 a domenica 22 marzo 2015
ambra angiolini in La misteriosa scomparsa di W. di Stefano Benni, regia Giorgio Gallione
da mercoledì 15 a domenica 19 aprile 2015
ascanio celestini in Discorsi alla nazione di A. Celestini, regia A. Celestini
VO T NUO
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il nuovo TEATRO SANCARLUCCIO Dopo aver rischiato la definitiva chiusura e la trasformazione dello spazio in centro commerciale, il teatro Sancarluccio ha resistito alla crisi e alle difficoltà e, con la nuova gestione ha riaperti i battenti nel dicembre 2013, proponendo al pubblico una nuova linea artistica, incentrata sulla scrittura comica d’autore e coinvolgendo i più significativi interpreti e personaggi della scena teatrale napoletana. ùIl Sancarluccio è lo storico teatro di via San Pasquale a Chiaia dove hanno debuttato nomi illustri del panorama italiano come Roberto Benigni e La Smorfia di Arena Troisi Decaro, e dove sono nati artisticamente Martone, Servillo, Mastelloni e tanti altri importanti rappresentanti dell’avanguardia partenopea. Oggi il Nuovo Teatro Sancarluccio torna ad essere fucina di talenti e casa di artisti affermati, con un prestigioso cartellone improntato sul teatro comico d’autore e tante iniziative collaterali. The show must go on….e allora seguiteci!
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Via S. Pasquale a Chiaia, 49 Tel. 081 4104467
nuovoteatrosancarluccio.it botteghino@nuovoteatrosancarluccio.it
XII XI X IX VIII VII VI V IV III II I
PALCOSCENICO
Posti 76 poltrone Biglietteria
Lun-Dom: 10-13 16-20
Servizi
Pagamento con carta | Aria condizionata | Servizio bar
237
da giovedì 9 a domenica 12 ottobre 2014
peppe miale in Juve - Napoli 1-3
di Maurizio de Giovanni diretto da Massimo De Matteo
da giovedì 16 ottobre a domenica 2 novembre 2014
stefano sarcinelli in Chiedetelo a Pappagone
di Stefano Sarcinelli con Principe & Socio M Ugo Gangheri Carletto di Gennaro regia Enrico Maria La Manna
da giovedì 6 a domenica 9 novembre 2014
PIERO DI BLASIO in Ti amo, sei perfetto ma ora cambia
di: Joe Di Pietro e Jimmy Roberts adattamento italiano: Piero Di Blasio con: D. Derogatis P. Di Blasio S. Fratepietro V. Monetti Pianista M. Madrigal regia M. Simeoli
da giovedì 13 a domenica 16 novembre 2014
CARMINE BORRINO in Francischiello un Amleto Re di Napoli uno studio shakespeariano di e con Carmine Borrino musiche di Lino Cannavacciuolo
da giovedì 20 a domenica 23 novembre 2014
NUNZIA SCHIANO in Femmène
testi di Myriam Lattanzio tratti da “Nostra signora dei friarielli” di Anna Mazza con Myriam Lattanzio chitarra F. Ponzo regia Niko Mucci 238
da giovedì 27 novembre a domenica 7 dicembre 2014
ANTONELLA STEFANUCCI in Cavallapazza oramai al trotto di Domenico Ciruzzi
da giovedì 11 a domenica 21 dicembre 2014
MASSIMO ANDREI in Un Pop antico
Fiaba e snack, inciucio e riflessione. Storia di Arturò, chef in tilt tra il nuovo e il tradizionale, tra mousse di pesce destrutturato e mulignane a fungetièlle di Massimo Andrei musiche Giorgio Mellone
da giovedì 25 dicembre 2014 a martedì 6 gennaio 2015
I VIRTUOSI DI SAN MARTINO
da giovedì 8 a domenica 11 gennaio 2015
GIANNI LAMAGNA in Sulo da giovedì 15 a domenica 18 gennaio 2015
YULIYA MAYARCHUK, ENZO CATAPANO e MASSIMO CARRINO in Stresssati...di più di Lello Marangio regia Lucio Pierri
TEAT
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CIO C U L CAR N A S 239
da giovedì 22 a domenica 25 gennaio 2015
MASSIMO MASIELLO in Gli amici se ne vanno
di Gianmarco Cesario e Antonio Mocciola regia Massimo Masiello
da giovedì 29 gennaio
a domenica 8 febbraio 2015
GEA MARTIRE in Vulìo di Gea Martire
da giovedì 12 a domenica 15 febbraio 2015
AGOSTINO CHIUMMARIELLO in Tonino Napoli: zero a zero di Roberto Russo
da venerdì 20 a domenica 22 febbraio 2015
RIMBAMBAND in Il Sol ci ha dato alla testa
Un sassofonista rubato alla banda di paese, un contrabbassista stralunato, un pianista virtuoso, un batterista, un capobanda……
da giovedì 26 febbraio
a domenica 1 marzo 2015
ANNA PAVIGNANO in Da domani mi alzo tardi
Musiche originali per chitarra eseguite dal vivo da A. Morabito
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da giovedì 5 a domenica 8 marzo 2015
ROSARIA DE CICCO in Almost famous - Ovvero Io e le donne di R. De Cicco e V. Coppola regia Rosaria De Cicco
da sabato 4 a domenica 12 aprile 2015
I VIRTUOSI DI SAN MARTINO
da giovedì 16 a domenica 19 aprile 2015
ROSALIA PORCARO in Donne
da giovedì 23 a domenica 26 aprile 2015
PATRIZIA SPINOSI e MAURIZIO MURANO in Passioni in cantate
TEAT
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IL TEATRO san ferdinando Costruito alla fine del Settecento, nella zona di Ponte Nuovo, venne inaugurato con l’opera di Domenico Cimarosa Il falegname. Fin dall’inizio la vita del teatro non fu facile: diverse e infelici amministrazioni lo trasformarono ben presto in un teatro per compagnie minori e per un pubblico poco aristocratico. Nel 1886 nacque la “Compagnia Città di Napoli”: l’impresa, diretta da Federico Stella e Michele Bozzo, per quarant’anni fu stabile al San Ferdinando. Nella stagione 1889-1890 il teatro accolse anche i successi di Eduardo Scarpetta. Negli anni trenta del XX secolo, i proprietari , per cercare di risolvere i problemi di una gestione deficitaria, affittarono lo stabile. Il teatro venne trasformato in “Cinema Teatro Principe”. Finché il 3 settembre 1943 le bombe americane e tedesche lo rasero al suolo quasi completamente: restò in piedi solo parte del palcoscenico. Dopo la guerra lo comprò Eduardo De Filippo, il 25 febbraio 1948, investendo nella ricostruzione del teatro tutti i suoi guadagni e indebitandosi con le banche. Nel 1954 venne costituita una società la “San Ferdinando Film” che, con la partecipazione della RAI, realizzerà sei telefilm della serie “Il Teatro di Eduardo”; Eduardo continuò a lavorare per pagare le spese della costruzione del teatro. Nel 1956 i debiti ed i pochi aiuti lo costrinsero a chiudere il San Ferdinando nel 1961. Nel 1964 nacque la “Teatrale Napoletana”, società costituita con Paolo Grassi fondatore insieme a Giorgio Strehler del Piccolo Teatro di Milano. Nel corso della conferenza stampa per la riapertura del teatro, Eduardo ribadì: «L’idea non era soltanto quella di costruire una casa per l’attore e l’autore Eduardo ma era anche e soprattutto quella di costruire un teatro, indipendentemente dall’uomo Eduardo, che creasse una rottura con il vecchio teatro dialettale napoletano; un teatro che potesse continuare il discorso già da me iniziato nel 1922 al Sannazaro». Ma i problemi non diminuirono e nel 1966 si concluse anche l’avventura della “Teatrale”. Chiuso negli anni ottanta e per lungo tempo rimasto magazzino di memorie e ricordi teatrali oltre che sede di parte dell’archivio storico di Eduardo De Filippo, nel 1996 il teatro è stato donato da Luca De Filippo al Comune di Napoli perché venisse restaurato e riconsegnato al pubblico napoletano. Il 30 settembre 2007, dopo molti anni di restauri ed ingenti investimenti, il San Ferdinando ha finalmente riaperto i battenti con La tempesta di Shakespeare, nella traduzione in napoletano barocco fatta da Eduardo nel 1984. Il teatro appena inaugurato è stato immediatamente incluso fra gli spazi utilizzati dal prologo del Teatro Festival Italia. Il San Ferdinando, insieme al Mercadante, è gestito dal Teatro Stabile di Napoli. P.zza E. de Filippo, 20 T.081 291878
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da mercoledì 29 ottobre a domenica 9 novembre 2014
Toni Servillo e Peppe Servillo in Le voci di dentro
con Chiara Baffi, Betti Pedrazzi, Marcello Romolo, Gigio Morra, Lucia Mandarini, Vincenzo Nemolato, Marianna Robustelli, Antonello Cossia, Daghi Rondanini, Rocco Giordano, Maria Angela Robustelli, Francesco Paglino scene Lino Fiorito costumi Ortensia De Francesco luci Cesare Accetta suono Daghi Rondanini foto Fabio Esposito
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A dieci anni di distanza dal successo di Sabato domenica e lunedì, Toni Servillo torna al lavoro sulla drammaturgia napoletana e in particolare all’amato Eduardo. “Eduardo De Filippo - spiega Servillo - è il più straordinario e forse l’ultimo rappresentante di una drammaturgia contemporanea popolare, dopo di lui il prevalere dell’aspetto formale ha allontanato sempre più il teatro da una dimensione autenticamente popolare. […] Le voci di dentro è la commedia dove Eduardo, pur mantenendo un’atmosfera sospesa fra realtà e illusione, rimesta con più decisione e approfondimento nella cattiva coscienza dei suoi personaggi, e quindi dello stesso pubblico. L’assassinio di un amico, sognato dal protagonista Alberto Saporito, che poi lo crede realmente commesso dalla famiglia dei suoi vicini di casa, mette in moto oscuri meccanismi di sospetti e delazioni. Si arriva ad una vera e propria ‘atomizzazione della coscienza sporca’, di cui Alberto Saporito si sente testimone al tempo stesso tragicamente complice, nell’impossibilità di far nulla per redimersi. L M M G V S D Eduardo scrive questa commedia sulle mace29 30 31 1 2 rie della seconda guerra mondiale, ritraendo 3 4 5 6 7 8 9 con acutezza una caduta di valori che avrebbe contraddistinto la società, non solo italiana, per 10 11 12 13 14 15 16 i decenni a venire. 17 18 19 20 21 22 23
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E ancora oggi sembra che Alberto Saporito, personaggio-uomo, scenda dal palcoscenico per avvicinarsi allo spettatore dicendogli che la vicenda che si sta narrando lo riguarda, perchÊ siamo tutti vittime, travolte dall’indifferenza, di un altro dopoguerra morale.�
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da venerdì 26 dicembre 2014 a domenica 11 gennaio 2015
Eros Pagni in
Il sindaco del Rione Sanità di Eduardo De Filippo, regia Toni Servillo con Maria Basile Scarpetta, Angela Ciaburri, Marco Montecatino Luca Iervolino, Federico Vanni, Massimo Cagnina, Orlando Cinque Francesca De Nicolais, Dely De Majo, Rosario Giglio, Pietro Tammaro, Gennaro Apicella, Gino De Luca, Gennaro Piccirillo
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scene Guido Fiorato costumi Zaira de Vincentiis luci Sandro Sussi musiche Andrea Nicolini Eros Pagni torna allo Stabile di Napoli come protagonista de Il sindaco del Rione Sanità di Eduardo De Filippo, recitando per la prima volta in napoletano. Un incontro importante, per l’attore così come lo fu per Marco Sciaccaluga, regista dello spettacolo. “Era il 19 aprile 1964 – scrive il regista – avevo dieci anni. Quella sera mio padre mi diede il permesso di fare tardi per vedere una commedia in televisione. Mi disse con semplicità che avrei capito cosa fosse il teatro: c’era l’occasione di vedere un grande attore recitare il testo di un grande scrittore e che erano una persona sola, Eduardo De Filippo. Disse che così avrei anche fatto il mio primo “viaggio” a Napoli, aggiungendo (per me un po’ enigmaticamente) che, nelle mani di Eduardo, Napoli diventava un’immagine del mondo. Ricordo ancora la forza di quell’esperienza: non riuscivo a credere che quel grande artista stesse facendo finta, che la sua voce, i suoi silenzi, i suoi sguardi scaturissero da un artificio (per quanto mirabile) e non dalla assoluta presenza della verità. Quella commedia era Il sindaco del Rione Sanità.
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da martedì 13 a domenica 18 gennaio 2015
L.Amato, M. Andrei, A. Borgia, C. Carpio M . Dalisi, L. Musella, C. Nieri, E. Vacca V. Vacca, F. Villano in C’è del pianto in queste lacrime
scene e costumi Simone Mannino, Simona D’Amico luci Simone De Angelis musiche Franco Visioli movimenti Francesco Manetti
Il regista Antonio Latella rilegge la sceneggiata napoletana trasformandone i personaggi in insetti e parassiti che si muovono in uno spazio claustrofobico, come automi privi di identità. Il regista, insieme alla drammaturga Linda Dalisi, viviseziona le dinamiche familiari tipiche della sceneggiata dando vita a una
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favola nera, a un incubo kafkiano dove la speranza è un traguardo irraggiungibile: resta la volgarità di una lingua degradata (il napoletano), ridotta a gergo, depauperata della sua ricchezza espressiva, espropriata della sua proverbiale musicalità . Un urlo, un guaito, un rantolo che trasforma la tradizione in un presepe di gesso atroce e immutabile.
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da mercoledì 28 gennaio a domenica 15 febbraio 2015
Lello Arena, Gigi De Luca, Stefano Miglio E Angela Pagano in FINALE DI PARTITA
di Samuel Beckett, traduzione Carlo Fruttero regia Lluís Pasqual scene e costumi Frederic Amat luci Cesare Accetta
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Dopo il successo ottenuto con La casa di Bernarda Alba, la produzione dello Stabile andata in scena nel 2011, il regista spagnolo Lluis Pasqual si misura con il beckettiano Finale di partita. Nelle sue note di regia Pasqual ricorda di aver avuto il suo primo incontro con il teatro di Beckett nel 1998 attraverso Aspettando Godot. “Devo confessare – dichiara – che tutto il bagaglio intellettuale con il quale affrontai lo spettacolo, preparandomi per molti mesi, incrementò il mio patrimonio intellettuale, ma mi impedì di avvicinarmi con sguardo chiaro al più straordinario Beckett. Dalla sua bocca ascoltai, in una ventosa serata parigina, che il più gran peccato dell’uomo è quello di prendersi troppo sul serio. Come io sono convinto che la scuola napoletana di interpretazione, insieme con la scuole russa e inglese, sono i tre pilastri dell’interpretazione teatrale europea, e che il popolo napoletano e pertanto i suoi attori e spettatori, praticano nella loro vita di tutti i giorni questa distanza che elargisce il senso umoristico e l’ironia di fronte all’esistenza, mi rende molto felice mettere un abito napoletano a Finale di Partita. Sono sicuro che lo scrittore-filosofo dallo sguardo di uccello rapace sarebbe molto felice di questo incontro. Così come lo sono io!”.
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da martedì 24 febbraio a domenica 1 marzo 2015
Massimiliano Gallo e Monica Nappo in
Circo equestre Sgueglia testo e musiche originali di Raffaele Viviani regia Alfredo Arias e con Tonino Taiuti, Carmine Borrino Lorena Cacciatore, Gennaro Di Biase, Giovanna Giuliani, Lino Musella Marco Palumbo, Autilia Ranieri e con la partecipazione di Mauro Gioia musicisti Giuseppe Burgarella, Gianni Minale, Alberto Toccaceli, Marco Vidino scene Sergio Tramonti costumi Maurizio Millenotti disegno luci Pasquale Mari arrangiamenti musicali Pasquale Catalano coreografie Luigi Neri
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A grande richiesta torna al Teatro San Ferdinando il vivianeo Circo equestre Sgueglia nella particolarissima lettura del regista franco-argentino Alfredo Arias. Ambientato tra baracconi, giostre e trapezi, il dramma si snoda attraverso le alterne vicende della famiglia proprietaria dell’omonimo circo, metafora universale di un mondo povero e precario. “Viviani – afferma Arias – ci trascina in un doppio gioco. Un gioco che noi dobbiamo immaginare – quello della rappresentazione circense – e uno al quale assistiamo – quello della vita. Sceglie di mettere in evidenza le lacerazioni amorose. Ci dice che non esiste rifugio possibile: anche il circo, concepito come un ultimo riparo, è esposto alla vertigine della passione e i suoi abitanti possono esserne espulsi in qualsiasi momento per sprofondare nella più grande delle solitudini”.
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da martedì 10 a domenica 15 marzo 2015
Tony Laudadio, Luciano Saltarelli e Giampiero Schiano in Dolore sotto chiave di Eduardo De Filippo regia Francesco Saponaro scene e costumi Lino Fiorito luci Cesare Accetta suono Daghi Rondanini Dolore sotto chiave è un atto unico di Eduardo De Filippo inserito nella raccolta “Cantata dei giorni dispari”. Nato come radiodramma nel 1958, viene portato in scena per la prima volta nel 1964 al Teatro San Ferdinando di Napoli, con la regia di Eduardo che affida il ruolo del protagonista a Franco Parenti. Nel 1980 verrà ripreso insieme ad altri due atti unici, nel ruolo dei protagonisti Luca De Filippo e Angelica Ippolito. “Dolore sotto chiave – scrive Francesco Saponaro – parte da un’intensa ispirazione pirandelliana che si concentra essenzialmente sulle profondità e i paradossi dell’animo umano, con uno stile sospeso tra farsa e dramma borghese. Il tema della morte incombe silenzioso e il dolore del lutto viene nascosto e soffocato da un gioco sottile di ricatti e sottintesi, tipici dei contesti familiari”.
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IL TEATRO sannazaro Edificato sull’area dell’antico chiostro dei Padri Mercenari spagnoli su progetto di Fausto Nicolini per volere di Don Giulio Mastrilli, il Teatro Sannazaro il 26 dicembre del 1874. E da subito, sia per la ricchezza degli ori e degli stucchi che per le decorazioni del Paliotti che ornavano la struttura, ma, anche per lo spettacolo offerto dealla nobiltà tutta il Sannazaro fu un “Jolie bouquet” con la vocazione dell’alta prosa. E fu ancora in questo teatro che Eduardo Scarpetta esordì con la più che nota “Na Santarella” e che chiuse volontariamente la sua lunga carriera artistica presentandosi per l’ultima volta al pubblico nella commedia “ Omiedeco d’ ‘e pazze”. Dopo la gestione del Duca di Marigliano e quella, meno fortunata, del conte Luca Cortese, toccò ad Armando Ardovino risollevare le sorti della più elegante sala teatrale di Napoli portandovi i Fratelli De Filippo che diedero vita al loro “Teatro Umoristico”. Dal 1934, per il teatro Sannazaro iniziò la lenta decadenza che lo portò a diventare un cinema di dubbia fama. Nel 1969 Nino Veglia e Luisa Conte diedero il via ai lavori per la ristrutturazione del teatro: un sogno che, giorno dopo giorno, con enormi sacrifici, diventava realtà. Venerdì 12 novembre 1971 riapre la “bomboniera di via Chiaia”, il salotto di Napoli; la Compagnia Stabile Napoletana di Nino Veglia mette in scena “Annella di Portacapuana”. Alla morte di Nino Veglia la gestione del teatro resta a Luisa Conte, affiancata dalla figlia Brigida Veglia e dal genero Mario Sansone, fino alla sua scomparsa il 30 gennaio del 1994. Da quel giorno, Brigida Veglia e Mario Sansone, con le figlie Lara ed Ingrid, portano avanti il discorso teatrale che, iniziato in quel lontano Santo Stefano del 1874, approda alle recenti stagioni improntate, come sempre, alla più pura tradizione culturale napoletana strizzando l’occhio alla bella realtà di qualche nuovo autore. Oggi, a venti anni dalla scomparsa della grande Luisa, sua nipote Lara Sansone con il suo compagno Salvatore Vanorio, gestiscono con successo ed attenzione la storica sala di Via Chiaia, portando in scena spettacoli della tradizione popolare partenopea e non solo.A loro va il merito di aver riportato in auge un genere ormai dimenticato, il glorioso “Cafè Chantant”, che proprio al Teatro Sannazaro dal 1996 riscuote successi lusinghieri tanto che per molti la storica sala di Via Chiaia è diventata anche la casa del “Cafè Chantant”, riconosciuto e recensito dai più illustri critici. SPETTACOLI OGNI VENERDì E SABATO ORE 21. DOMENICA ORE 18. Via Chiaia 157 Tel. 081 418824
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www.teatrosannazaro.it info@teatrosannazaro.it
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poltrone
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500, poltrone e palchi
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Lun - Ven: 10:00 - 13:00 e dalle 16:00 - 20:00
Servizi
Pagamento con carta | Aria condizionata | Servizio Bar
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da venerdì 17 ottobre 2014
Lepoldo Mastelloni in Annella di Portacapuana
libero adattamento Di Leopoldo Mastelloni regia Lara Sansone
da venerdì 5 dicembre 2014
mICHELE caputo e Benedetta Valanzano in Come sopravvivere ai lavori in casa di Michele Caputo regia Paolo Migone
da venerdì 12 dicembre 2014
Festa di Montevergine di Raffaele Viviani regia Lara Sansone
spettacolo di Natale
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di Lara Sansone
da venerdì 30 gennaio 2015
benedetto casillo in Miseria e Nobiltà Di Eduardo Scarpetta regia Benedetto Casillo
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da venerdì 27 febbraio 2015
gino rivieccio in Io e Napoli
scritto e diretto da Gino Rivieccio
da venerdì 6 marzo 2015
luigi de filippo in Il Berretto a sonagli
Di L. Pirandello versione di E. De Filippo regia L. de Filippo
da venerdì 13 marzo 2015
simone schettino in Se tocco il fondo sfondo di S. Schettino
da venerdì 10 aprile 2015
eDUARDO tartaglia e vERONICA mazza Statue unite con la partecipazione di Peppe Lanzetta scritto e diretto da E. Tartaglia
da venerdì 24 aprile 2015
GIGI Savoia g. zeno in Io Raffaele Viviani di R. Viviani regia A. Ferrante
da venerdì 8 maggio 2015
francesco paolantoni in Improvvisamente… niente di F. Paolantoni
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IL TEATRO toto’ Il Teatro Totò nasce nel maggio 1996 con una precisa ambizione: diventare tempio della comicità di nuova tendenza, senza tralasciare la consolidata tradizione. Così il 5 maggio del 1996 , il vecchio cinema – teatro Ausonia prende un nuovo nome, quello del principe della risata Antonio De Curtis, a pochi passi dal quartiere che gli ha dato i natali. A pochi metri dal Teatro San Ferdinando, nel cuore del quartiere S. Lorenzo, i soci che lo hanno rilevato, Gaetano Liguori e Davide Ferri, giungono dall’esperienza decennale del piccolo teatro Bruttini di Via Port’Alba, divenuto negli anni 90 vero e proprio tempio del cabaret napoletano e non solo . Il Teatro Totò, con una sala di 600 posti, viene presentato al pubblico con una sei giorni dedicata al grande comico intitolata “A Prescindere “: mostre, film, concerti e dibattiti con un unico tema : Totò . Per dissolvere ogni dubbio sull’orientamento artistico della sala, due grandi artisti: Isa Danieli e Rino Marcelli aprono ufficialmente la prima stagione teatrale. Nel 2013 il Teatro Totò, grazie al proficuo lavoro svolto, riceve dal Presidente della Repubblica Italiana la medaglia d’oro per le meritorie finalità culturali e sociali perseguite. Ed inoltre negli utlimi anni assurge a spazio consacrato alla comicità nazionale e di tradizione, divenendo in poco tempo, con i suoi tremila abbonati, 3° teatro cittadino. È da ricordare inoltre che oggi il Teatro Totò è un vero e proprio Centro di Produzione teatrale, infatti dal 1995 sono quasi ottanta le produzioni messe in piedi e fatte circuitare sul territorio nazionale con attori di provata esperienza quali: Enzo Cannavale, Aldo Giuffrè, Isa Danieli , Carlo Croccolo, Rino Marcelli, Giacomo Rizzo, Gino Rivieccio, Mario Scarpetta, Peppe Lanzetta, Tullio Del Matto, Antonio Allocca, Peppe Barra, Pippo Franco, Lando Buzzanca, Nino Castelnuovo , Tony Sperandeo e tanti altri.
SPETTACOLI dal giovedi’ alla domenica via Frediano Cavara, 12/e T.081 5647525
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palchi e galleria
578 platea, palchi e galleria
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poltrone
Lun - Sab: 10:30 – 13 dalle 16:30 – 19:30 | Dom: 10:30 - 13 | Lunedì chiuso Aria condizionata | Servizio Bar
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da giovedĂŹ 23 ottobre a domenica 2 novembre 2014
Gianfranco Gallo, Massimiliano Gallo e con GIANLUCA DI GENNARO in fammi fare un goal Regia GIANFRANCO GALLO
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“Fammi fare un goal” forse è la prima commedia che tratta l’omofobia nel mondo del calcio, tema quanto mai sentito ed attualissimo. Il mio testo prende di mira il classico Tifoso esaltato e sessista che io ho messo davanti ad un bivio, ad un avvenimento per il quale dovrà decidere se rinnegare la sua Fede nel Calcio o quella nel dio Macho al quale sembra essere devoto. Ho cercato, come sempre faccio quando scrivo, di trattare con ironia un argomento che ha una sua drammaticità per dar modo al pubblico di riflettere su quanto lo circonda e soprattutto su se stesso. Per l’occasione , dopo due anni, io e mio fratello MassiL M M G V S D miliano ci incontriamo di nuovo su di un palcoscenico 1 2 3 4 5 sperando di creare ancora quella particolare magia 6 7 8 9 10 11 12 che gli spettatori avvertono da un affiatamento che non è errato definire di sangue. Questa volta poi, in13 14 15 16 17 18 19 sieme a noi , ci sarà nostro nipote Gianluca Di Genna20 21 22 23 24 25 26 ro, vera star delle fiction TV. Insomma, un vero ritratto 27 28 29 30 31 1 2 di famiglia, una famiglia, neanche a dirlo…di Tifosi!
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da giovedì 6 a domenica 16 novembre 2014
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mamme, suocere e vajasse di e con Rosalia Porcaro e con IL TRIO ÁNEMA regia: Massimo Puliani
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“MAMME, SUOCERE e ...VAJASSE” è uno spaccato comico della Napoli di ieri e di oggi, di e con l’attrice Rosalia Porcaro, con musiche dal vivo del trio Ánema che interpreta in modo originale sia i titoli più conosciuti, sia i motivi della grande tradizione popolare . Monologhi grotteschi attraverso persone incontrate tra i vicoli, nelle case popolari e borghesi di Napoli, nelle fabbriche dove i diritti sono “interpretati”. Attraverso Veronica, l’operaia; Carmela, la delusa dai politici, il bambino Gigino, rassegnato a giocare tra i cassonetti; Natascia, cantante neomelodica, l’aspirante escort e la Suocera, lo spettacolo propone una galleria di personaggi: con donne dalle mille speranze, sognanti e disincantate al tempo stesso, rappresentative di una Napoli pronta a trovare nella disperazione la forza di reagire e d’inventarsi la vita. Persino la signora “Assundham” sfuggita ai missili americani, vive con assoluto ottimismo la precarietà della vita tanto da trasformare così, la tragicità del suo mondo, in un divertentissimo paradosso. ÁNEMA è l’omaggio alla musica poetica di Napoli, un racconto musicale che riconsegna alla città partenopea quella purezza e sacralità d’ànema attraverso, un viaggio musicale nella Napoli multiculturale della “Tammurriata nera”, della dolce nenia “Reginella”, della corrosiva e travolgente Tu vuò fa l’americano di Renato Carosone, della delicata nostalgia di “O Sole Mio” che ricrea quella vera malinconia con cui il violinista napoletano Di Capua compose questa canzone, lontano da Napoli, nella fredda Odessa. ÁNEMA è composta dal violinista e produttore Marcello Corvino, il chitarrista Biagio Labanca e il contrabbassista Massimo De Stephanis. Il trio è formato da musicisti rispettivamente di origini pugliesi, lucane e campane, con una solida formazione classica maturata in importanti conservatori italiani, affiancata da una grande esperienza in ambiti jazzistici e nella musica popolare.
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da giovedì 20 a domenica 30 novembre 2014
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non tutti i mali vengono per nuocere con FRANCESCO MASTANDREA e FLORIANA DE MARTINO regia:Ciro Ceruti C’è crisi. Viviamo la crisi. È un periodo di crisi. In questi ultimi anni quante volte lo abbiamo detto e quante volte lo abbiamo sentito. Effettivamente stiamo vivendo un periodo in cui stiamo pagando i conti insoluti della generazione che ci ha preceduto. Speriamo di pagarli tutti affinché la generazione futura (i nostri figli) possano costruire la propria vita con più serenità. Ma cos’è la crisi? Premesso che è un parere personale, la crisi per il sottoscritto è una cassa armonica. Mi spiego. Se un individuo è una persona onesta, di sani principi e con certa una dignità, la crisi non fa altro che amplificare il tutto. Viceversa se una persona è di dubbia qualità, sia umana che intellettuale, la crisi evidenzia ancor di più le sue caratteristiche negative. Tutto qui. A peggiorare le cose c’è il senso di colpa. Esso ha una doppia funzione, quella positiva che porta la persona ad una predisposizione verso il senso del dovere, quella negativa che porta l’individuo a cedere ai ricatti morali delle persone a lui care. Tutto ciò è raccontato attraverso il protagonista della commedia, Luca. Luca è un imprenditore di successo nel settore farmaceutico. Dopo la prematura vedovanza si è sposato con Shana donna dieci anni più giovane ma di ceto medio basso. Con loro vive Valentina, figlia di diciotto anni avuta dal primo matrimonio. Valentina oltre ad essere una ragazza viziata è in continuo conflitto con la moglie di suo padre. La vita di Luca andava più o meno bene fino al momento in cui anche la sua attività viene colpita prima dalla criminalità organizzata, (camorra e Banche) e poi dalla crisi economica. Luca e la sua famiglia hanno un tenore di vita altissimo e l’avvento improvviso della crisi economica crea non pochi problemi, tenta di nascondere le difficoltà economiche alla propria famiglia, fino al punto in cui tutto il tracollo assume una dimensione catastrofica. Un saggio detto napoletano recita: “A miseria è comme a tosse, nun se po’ nasconnere”. Ma ce ne un altro ancora più famoso “i guai non vengono mai da soli”. Infatti Luca scopre che i suoi sforzi per ovattare la propria famiglia dai problemi economici e dal quotidiano avverso sono risultati vani. Sia sua moglie che sua figlia nascondevano problematiche derivanti da una condotta a dir poco discutibile. Luca cerca di
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affidarsi al ricordo delle parole che gli ripeteva la sua ex moglie, Sara, nei momenti di difficoltà: Lulù non tutti i mali vengono per nuocere, e poi chi non fa nulla non sbaglia. Grande verità ma sarà in grado Luca solo con il supporto del ricordo di questa frase ad affrontare e risolvere i suoi problemi? Probabilmente si, perché Luca è una brava persona. Una domanda nasce spontanea: come far ridere raccontando una marea di problematiche che attanagliano il nostro protagonista? E che ci vuole? Più c’è dramma più c’è comicità. Anni fa vidi un film che ha fatto storia: “La ricerca della felicità” di Gabriele Muccino con Will Smith. Tutto il cinema piangeva ma la mia mente bacata mi portava a trattenere la risata con molta fatica. Ma anche lì il lieto fine era scontato, perché? Perché il protagonista era una brava persona. CIRO CERUTI
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da giovedì 11 a domenica 21 dicembre 2014
federico salvatore in e noi zitti sotto regia: Federico Salvatore
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E’ il nuovo spettacolo teatrale di Federico Salvatore in lingua napoletana. E’ chiaro che dopo i consensi ottenuti con gli spettacoli Fare il napoletano stanca (del 2010) e Se io fossi San Gennaro (del 2012), Federico Salvatore non cambia registro, ma persevera sulla strada del Teatro - Canzone che lega la canzone d’autore al monologo dialogico e parodistico, affrontando tematiche di impatto sociale e culturale. In …E NOI ZITTI SOTTO! (citazione tratta dal film Non ci resta che piangeredi Massimo Troisi), Federico Salvatore aspira ad incarnare lo spirito satirico di un moderno Felippo Sgruttendio (pseudonimo di un misterioso poeta della Napoli del ‘600). Oltre ad avere le iniziali F.S. in comune, i nuovi testi in vernacolo di Federico Salvatore, tendono ad emulare la graffiante mordacità di quel colto poeta napoletano che la maggior parte del pubblico, purtroppo, ignora! ‘O Palazzo, L’Inno di Papèle, L’Accademia ‘e ll’ova toste, Cammenanno, Lato B, Napocalisse, Dint’’o scuro, sono alcune delle nuove tematiche scritte per il primo tempo dello spettacolo, ma anche per l’abum in vernacolo pubblicato il 21 ottobre 2013 dal titolo: PULCIN’HELL. Nel secondo tempo ritornano sul palco i “successi mediatici” a cui Federico Salvatore diede voce negli anni della sua popolarità. Dalle Ninna nanne agli Incidenti (rivisitati e rinnovati negli arrangiamenti), per poi bissare con la (intramontabile e richiesta) tarantella j’accuse di Se io fossi San Gennaro. In sintesi, lo spettacolo …E NOI ZITTI SOTTO! è un’altra provocazione di una voce di protesta. Ed è bene che una voce di protesta sorga proprio da Napoli, poiché è di Napoli che si tratta e, soprattutto, di arte napoletana.
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da giovedì 25 dicembre 2014 a domenica 11 gennaio 2015
gino rivieccio in
stasera ci divertiamo di Gino Rivieccio, Gustavo Verde e Gianni Puca con BAND MUSICALE DAL VIVO scene: Tonino Di Ronza musiche: Antonello Cascone costumi: Sandra Banco
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Una grande serata e un grande spettacolo di monologhi e canzoni di un artista che osserva con attenzione i repentini mutamenti degli ultimi anni dove la generazione degli “anta” è disorientata da un mondo che sta correndo velocemente ma non si sa dove. Un’epoca in cui bisogna confrontare il proprio pensiero con gli “amici” di facebook, tenere il passo e seguire i link,i tweet, i twoo. Dove bisogna sapere che il futuro è lo slowfood, la cucina macrobiotica, i cibi tecno e seguire (in tempi di crisi) diete a base di costose proteine. Alla fine di questo viaggio che ripercorre gli ultimi anni della nostra storia l’artista farà crescere nel suo pubblico il desiderio di rimpossessarsi della tradizione, della storia, della cultura di un paese che attraverso la musica, la satira e la letteratura dovrebbe restituire gloria ai personaggi che l’hanno reso celebre. Nella seconda parte infatti Gino Rivieccio che é anche autore dello spettacolo con Gustavo Verde e Gianni Puca, ripercorre i tratti salienti dei suoi 35 anni di carriera attraverso monologhi e personaggi, imitazioni e caricature che lo hanno reso beniamino del suo pubblico. E grazie anche al supporto di una band, accende la miccia per scatenare una vivace analisi che gira intorno ai personaggi della politica e della cultura ma anche di quel trash che riempie i blog e le pagine dei nostri quotidiani.
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da giovedì 15 a domenica 25 gennaio 2015
francesca marini in canto d’amor
Nasce come cantante di piano bar esibendosi nei più prestigiosi locali italiani; Nel 1993 è finalista del concorso “Sanremo Giovani” al teatro Ariston di Sanremo; Nel 1994 si avvicina alla canzone classica napoletana conducendo varie trasmissioni televisive e ottenendo ampi consensi di pubblico e di stampa. Tra queste si ricorda “Il Viaggio” e “Stasera Napoli” realizzata insieme a Giulietta Sacco. Nel 1997 è vincitrice del 1° Festival città di Pulcinella con la canzone “E SCETATE”; Nel 1998 è voce solista del Quintetto Jazz del maestro Tony Iglio. Nel 1999 Si consacra “Artista Poliedrica” con il suo primo recital “Napulità…sto ‘cca!” ottenendo grande successo di pubblico. - Si esibisce per una rappresentanza giapponese, tra cui il sindaco di NAKASAKY, per un incontro di scambi culturali tra Italia e Giappone. Nel 2000 Nino D’Angelo la sceglie per duettare nella colonna sonora del film “ AITANIC “con il brano “ ME SPIEZZE O’ CORE”. Nel 2001 inizia una lunga collaborazione con l’emittente satellitare Napoli International sulla quale conduce la trasmissione “CON NAPOLI NEL CUORE” entrando nei cuori dei nostri connazionali all’estero: Iniziano cosi’ i suoi concerti all’estero tra cui Polonia, Germania, Inghilterra, Francia,Spagna. Nel 2002 e’protagonista vocale nel film-documentario sulla canzone classica napoletana “CUORE NAPOLETANO” insieme a nomi prestigiosi della canzone napoletana quali Peppe Barra, Mirna Doris , Enzo Gragnaniello etc. - Esce il suo primo lavoro discografico “ NTERRA AMERICA” , raccolta di classici napoletani con quattro brani inediti, distribuito dalla Duck Records . Nel 2003 e’ protagonista del cast dello spettacolo teatrale “NAPOLI…SECOLO d’ORO” con Marisa Laurito, in scena al teatro Augusteo. - Aldo Bovio figlio del grande LIBERO BOVIO la invita per la serata dedicata in onore di suo padre svoltasi al teatro Sannazzaro, inserendola in un cast caratterizzato da grandi nomi della canzone napoletana,cantando il brano O’
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MARE CANTA. - E’ ospite e testimonial di “ ITALIANI NEL MONDO FESTIVAL. nel luglio 2003 partecipa nella sezione “big” del Festival di Napoli, con il brano “UE’ RAFE’” riscuotendo apprezzamenti dalla stampa e dal grande pubblico nazionale. - Con la regia di Gigi Savoia , insieme allo stesso attore portano in scena lo spettacolo “NAPOLI 1900”, al teatro OLIMPICO di Roma. - E sempre con GIGI SAVOIA e’ protagonista femminile di “DONNE AMARE ALL’INFINITO” in scena al Teatro Cilea. - Nel Dicembre 2003,nasce l’incontro con il grande PEPPE BARRA ,che la vuole come protagonista nel doppio ruolo di MADONNA E BENINO nello spettacolo teatrale “LA CANTATA DEI PASTORI” , al TEATRO TRIANON , con la regia dello stesso PEPPE BARRA. Nel 2004 partecipa alla trasmissione “Viva la Canzone Napoletana” in mondovisione su “VIDEO ITALIA” . Nel 2007 viene scelta, come guest-stars nello spettacolo “ANIME NAPOLETANE” in scena al Teatro AUGUSTEO al fianco di Sal Da Vinci e dei Neri per Caso: ed e’ proprio di questo che il maestro CLAUDIO MATTONE, fa’ di Francesca una sua produzione discografica e produce il CD ANIME NAPOLETANE vol.2 che comprende dodici brani classici. E’ invitata dalla SSCN alla festa organizzata allo stadio SAN PAOLO di NAPOLI insieme ad artisti come Gigi D’alessio,Gigi Finizio e Sal Da Vinci per il ritorno in serie A della squadra napoletana. - e’ Voce solista di uno spettacolo tenutosi il 21 Giugno 2007 al Teatro “La Fenice” di Venezia’ in onore del regista FERZAN OZPTEK. Nel 2008 e’ protagonista dello spettacolo “LA FAVOLE DI AMORE E PSICHE”, tratto dall’Asino d’oro di Apuleio, con PEPPE BARRA E ANDRE’ DE LA ROCHE gennaio
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da giovedĂŹ 29 gennaio a domenica 8 febbraio 2015
davide ferri in
sesso, rose e terapia Una commedia in due atti di EDOARDO GUADAGNO e ROSARIO MINERVINI scene: Tonino Di Ronza costumi: Maria Pennacchio regia: Gaetano Liguori
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“Sesso, rose e... terapia”, è una commedia in due atti interpretata da nove attori, che basandosi sul tradizionale gioco degli equivoci, regala agli spettatori una serata di irresistibile comicità. Ritmi serrati e continui colpi di scena, scandiscono vicende ambientate in una location moderna e verosimile.
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La trama narra di Massimo e Laura, una coppia che vive un momento di crisi. L’uno è un improbabile ingegnere, preso da mille 2 impegni di lavoro, insieme al socio Franco, architetto fuori dal comune; l’altra è casa9 linga, che vive con insofferenza la continua 16 indifferenza del marito. 23 I due sono in terapia da Paride, un particolare psicologo tuttofare, appunto per cercare di risolvere un po’ di problemi nel rapporto. Tra i due, però, nonostante tutto, mai nemmeno l’ombra del tradimento in diversi anni di matrimonio. Ma quando il diavolo ci mette la coda, non c’è n’è per nessuno! Per una serie di vicissitudini, i due cominceranno a sospettare l’uno dell’altro, facendo da scudo, involontariamente, agli adulteri dei personaggi che frequentano la loro casa. L
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Una commedia tutta da ridere, scritta a quattro mani da Edoardo Guadagno e Rosario Minervini, dove l’equivoco della vecchia scuola italo-francese, è al centro della vicenda… Un po’ come (senza presunzione), si fossero miscelati Feydeau e Scarpetta in salsa moderna. Una compagnia capitanata dal sempre più irresistibile Davide Ferri, e diretta magistralmente da Gaetano Liguori.
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da giovedì 12 a domenica 22 febbraio 2015
Sud 58 in
cinquattotto volte sud regia: Vincenzo Pirozzi produzione: Tunnel Cabaret
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Note dell’autrice: “Cinquantotto volte sud” non vuole essere semplicemente un concerto né uno show musicale. Vuole, invece, essere uno spettacolo completo in cui la musica ,il teatro e la poesia si commistionano fino a fondersi in un’ unica ed originale forza, quella delle voci dei tre talentuosi SUD58 (al secolo Veronica Simioli, Tony Guido e Mavi Gagliardi). Il sud sarà il protagonista assoluto. Un sud vivace ed allegro ma nello stesso tempo profondo ed emozionante. Insomma un Sud giovane e vincente. Le splendide voci dei protagonisti coinvolgeranno il pubblico proiettandolo in un sogno fantastico e passionale. Il loro repertorio spazierà dal classico al moderno, dal nazionale all’internazionale, senza trascurare la nostra tanto osannata “canzone d’autore”. Accompagnati nel loro viaggio da una voce narrante e dalle amichevoli partecipazioni dei comici di Made in Sud che a sorpresa verranno a omaggiare i padroni di casa rendendo ancora più brillante l’atmosfera , i SUD58 dimostreranno come la musica non ha spazio né tempo ma solo ANIMA. Basterà ascoltarla. Io da autrice sono felice di dare il mio contributo a tre giovani promesse dal cuore partenopeo ma dalla voce internazionale. Maria Bolignano
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da giovedì 26 febbraio a domenica 8 marzo 2015
Gigi savoia e Giuseppe zeno in
io, raffaele viviani
con: LALLA ESPOSITO, FRANCESCO VIGLIETTI musiche: M° Cataldi regia: Antonio Ferrante Con questo spettacolo, composto esclusivamente di testi drammatici, poetici e musicali del grande autore-attore napoletano (gli estratti teatrali vi occupano la parte dominante), s’intende delineare un ritratto biografico di Viviani e al ternpo stesso fornire un quadro completo della sua arte. Come Luigi Pirandello, Viviani lavorò sui personaggi e sulle situazioni del suo mondo poetico, prima sbozzandoli nel verso o nello “sketch” del varietà, quindi sviluppandoli più drammaticamente nella logica complessa della scena. Nella sostanziale aggressività al mondo reale, però, il suo teatro ricorda piuttosto quello di Bertolt Brecht. Identico è il suo approccio appassionato e furente alle ingiustizie sociali di una
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Napoli che, prima e dopo di lui, è stata descritta soltanto con i colori sfumati del patetismo mandolinistico; identica la geniale mescolanza di tragico e di comico, di recitato e di musicale, di lirico e di buffonesco. Perfino l’uso del dialetto, che nella tradizione napoletana restringe e soffoca il discorso, si dilata in Viviani alla riscoperta di una lingua genuinamente popolare, violenta, aspra, cupamente umoristica, disperatamente umana - come le vicende della gente semplice che essa aiuta a capire. Con il nostro spettacolo “Io, Raffaele Viviani” abbiamo voluto disegnare il ritratto di un artista e di una città che contestano rabbiosamente la maschera convenzionale che si è voluta applicare sul loro volto. Ogni parola dello spettacolo è tolta dal teatro, dai versi, dalle pagine del grande poeta, come una ballata popolare, un’infernale tarantella di suoni e di voci che rassomigliano, insieme, ad un atto d’amore e ad una maledizione.
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da giovedì 9 a domenica 19 aprile 2015
Caterina de santis e antonello rondi in napoli in … canto
Ecco il viaggio che tutti vorrebbero intraprendere, un viaggio tra classico e moderno, tra prosa e musica, tra poesia e canzoni… Napoli in… Canto è il mosaico che incastra, momento dopo momento, in un grande spettacolo tutto questo ed altro, con l’inconfondibile Antonello Rondi interprete del repertorio classico napoletano e non solo, la voce “argentina”, calda e suadente di Francesca Marini, le macchiette interpretate dal bravissimo Massimo Masiello, il tutto legato alle performance della brillantissima Caterina De Santis protagonista a trecentosessanta gradi tra letture, prosa, sketch e canzoni.
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Napoli in… Canto è tutto questo ed oltre, buon viaggio tra la Storia e l’Arte della nostra città…
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Lo spettacolo adattato e diretto da Gaetano Liguori promette due ore e più all’insegna dell’ Arte, quella con la A maiuscola, l’unica che sa unire canzoni, prosa, musica e poesia così da regalare al pubblico una serata di emozioni…
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da giovedì 30 aprile a domenica 10 maggio 2015
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ci vediamo poco fa di PEPPE BARRA
Un recitar cantando giocando di continuo con il pubblico: si può definire così il nuovo spettacolo che Peppe Barra porta in scena. La voce straordinaria e il talento unico di Peppe Barra attraggono lo spettatore nel suo mondo artistico fatto di follia, poesia, malinconia, ironia graffiante, estro e divertimento, per farci scoprire le canzoni degli autori che più ha amato.
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IL TEATRO troisi Il Teatro Troisi nasce dallo storico Teatro Leopardi e ancora prima dal Cinema Lauro. Il Cinema Lauro iniziò con una programmazione cinematografica incentrata sui “proseguimenti di prima visione “ e divenne addirittura cinema a luci rosse. A cavallo tra gli anni 80/90 si inventò una programmazione teatrale imperniata sul cabaret, prendendo in prestito il nome dallo storico locale milanese “Zelig”. La famosa rappresentazione diede la possibilità ad attori come la Littizzetto o Federico Salvatore, solo per citare qualche nome, di recitare ed esprimersi ad inizio della loro carriera. Alla metà degli anni ‘ 90 la sala cinematografica del Rione Lauro di Fuorigrotta divenne Teatro Leopardi. La struttura divenne stabilmente teatro con attività polifunzionali, diretta dalla società “Crash”. Dopo un lento inizio, il Teatro riuscì ad essere punto di ritrovo per giovani attori e ballerini. Famosi l’ex scuola di danza, adesso trasferita in una traversa di via Epomeo e il teatro sperimentale. Con la chiusura del Teatro Leopardi, la proprietà decise che la struttura doveva continuare ancora nell’attività di teatro per dare un contributo sociale sia ai giovani che agli abitanti del quartiere e dare loro la possibilità di avvicinarsi al teatro. Le attività teatrali furono sospese per far posto ad una completa ristrutturazione della struttura, cambiando anche il nome in “TEATRO TROISI”, che divenne gioiello del quartiere Fuorigrotta, per dare luce e forza ad una zona fortemente degradata. Il Teatro dedicato all’attore Massimo Troisi, ebbe come obiettivo principale la valorizzazione della tradizione teatrale partenopea ed una programmazione di livello nazionale ai cittadini dell’area flegrea. Sotto la direzione artistica di Salvatore Ceruti, regista e produttore teatrale, fu affidata all’attore Giacomo Rizzo il compito di insegnare l’arte teatrale ai giovani. Oggi il Teatro Troisi, rilevato in gestione dalla societá “CHE SPETTACOLO SAS”, sotto la direzione artistica di Angelo di Gennaro e l’organizzazione di Giacomo Carlucci, intende riportare la cultura del Grande Teatro a Napoli attraverso una selezione di spettacoli e di grande spessore.
Via Leopardi 192 Tel.081 629908
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www.teatrotroisinapoli.it info@teatrotroisinapoli.it
LEGENDA Posti
poltrone
galleria
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Lun - Sab: 10 – 13.30 dalle 16 – 20 | Mercoledì chiuso
Servizi
pagamento con carta | Aria condizionata | Servizio Bar
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da venerdì 17 a domenica 19 ottobre 2014
A morte ‘e Carnevale
di Raffaele Viviani regia Giovanni Villani
da venerdì 14 a domenica 16 novembre 2014
Gianfranco D’Angelo in Il bello dell’Italia da venerdì 21 a domenica 23 novembre 2014
Gianrico Tedeschi e Marianella Laszlo in Farà giorno da venerdì 5 a domenica 7 dicembre 2014
Marco Columbro e Gaia De Laurentiis in Alla stessa ora il prossimo anno da venerdì 19 a domenica 21 dicembre 2014
Luigi Libra, Teddy Reno e Fausto Cigliano in Napoli anni ‘50 - concerto da venerdì 9 a domenica 11 gennaio 2015
Barbara Foria in Meglio un uomo oggi che un marito domani
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da venerdì 20 a domenica 22 febbraio 2015
Valeria Valeri e Milena Vukotic in Le Fuggitive da venerdì 27 febbraio a domenica 1 marzo 2015
Angelo Di Gennaro e Claudio Tortora in Un uomo medio da venerdì 6 a domenica 8 marzo 2015
Milena Miconi e Diego Ruiz in La stranissima coppia da sabato 21 a domenica 22 marzo 2015
Gennaro Cannavacciuolo, Antonio Grosso, Enzo Casertano in L’invisibile che c’è da giovedì 9 a domenica 12 aprile 2015
C. Ferrero, C. Lo Castro, V. Martino Ghiglia, S. Siravo in Tacchi misti da venerdì 24 a domenica 26 aprile 2015
Deborah Caprioglio e Lorenzo Costa in Sinceramente bugiardi
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Colophon illustrazione copertina E26 - Comunicazione Creativa progetto grafico Fabio Rizzo farpo@libero.it si ringraziano gli uffici stampa e le direzioni dei singoli teatri per le immagini e testi che abbiamo utilizzato. Un particolare ringraziamento al Teatro San Carlo nella persona della Sovraintendente Rosanna Purchia, a Emmanuela Spedaliere e Francesca Pecoraro dell’ufficio marketing per il contributo fornitoci e per le immagini che abbiamo utilizzato. Non siamo responsabili di variazioni di date, attori e spettacoli intervenuti dopo la nostra andata in stampa. Qualora ve ne fossero ci scusiamo con i nostri lettori. Le immagini utilizzate nel programma non si riferiscono necessariamente agli spettacoli rappresentati, e sono state tratte in molti casi dai siti dei singoli teatri. Finito da stampare nel mese di Settembre 2014. Tipografia GRAFICA NAPOLITANO - Nola
direttore editoriale: Giancarlo Carosone assistenza editoriale: Anna Rita Murani, Matteo Grassi ufficio stampa: Box Office