January 2015

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SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N°46) ART. 1 COMMA 1. DCB BRESCIA

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JANUARYDUEMILAQUINDICI

JANUARY 2015

Cover story:

Roberto Pinelli



“Nessuno nasce odiando i propri simili a causa della razza, della religione o della classe alla quale appartengono. Gli uomini imparano a odiare, e se possono imparare a odiare, possono anche imparare ad amare, perche’ l’amore, per il cuore umano, e’ piu’ naturale dell’odio.”

“La liberta’� senza civilta’, la liberta’ senza la possibilita’ di vivere in pace non e’ vera liberta’ ” Nelson Mandela

27 2007

giugno

BRESCIA

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M a n u e l a

Prestini CORRESPON d a n c e s

Ricominciare tutto da capo non e’ poi cosi’ impossibile...? i è mai capitato, nella vita, di voler fare il punto della situazione e istintivamente avete messo su carta alcuni dei vostri pensieri? Beh, non siete soli! Oggi i social network rappresentano per molte di noi dei veri diari virtuali, in cui trovano spazio i nostri affetti, i nostri sogni e le nostre aspirazioni e anche qualche milione di foto di gatti e cani. Qui di seguito riporto uno scritto che, ho corretto per problemi di riservatezza, di una persona che facendo un esame di realtà, decideva di ricominciare, perché questo è importante, non ci si deve fermare mai… “Ho sbagliato e fallito nella mia vita. Mi piacerebbe tornare indietro, anche solo per un giorno per ricominciare tutto da capo. In un’altra vita, avrei agito diversamente. Forse non sarei corsa tutto il tempo dietro un ossessione. Certe volte sembro così felice, ma so che dietro quel sorriso, c’è un viso che non riesco a vedere. Per questo motivo ogni giorno , indosso una maschera diversa , un po’ per la vergogna di me stessa un po’ perché non ho il coraggio di guardare in faccia la realtà. Mi sento sola e sembra che a nessuno importi. Mi rammarico di tutte le cose che ho perso , una vita intera e mi domando perché sono ancora in vita, come volessi fuggire dalla paura. Paura di vivere, incomprensione, desiderio di fuga dal mondo, ansia. E’ un delirio di impotenza. Quel che resta di me, con occhi spenti , è un duello fra il bene ed il male. Questo è tutto ciò che ho ottenuto. Amavo sentire il languorio del mio stomaco, amavo vedere scendere la lancetta della bilancia, amavo vedermi le ossa. Tutto questo mi faceva sentire realizzata, mi faceva sentire importante, perchè almeno il mio corpo potevo controllarlo. Spesso quando sono sola nella mia mente vengono a trovarmi come flash, lampi di pensieri e ricordi , quali ogni volta credo essere spariti ma che in realtà solo ben nascosti. Lo scontro con me stessa e i miei problemi e via dicendo, non c’è modo di ignorarli , devo affrontarli adesso. Sola, con l’ansia che avanza, la mia mente è come una prigione . Oltre il buio dell’anoressia c’è una luce che sto cercando senza arresa . Nonostante stia meglio , sono afflitta dal dolore e la sofferenza che questa malattia porta con sé. Per quanto possa andare avanti, sarà sempre parte di me. Non potrò mai dimenticare. Ma posso lottare ed aiutare gli altri a lottare. Lo so che è difficile, della volte la mia vita sembra chiudersi tanto da temere il futuro perché non mi reputo capace di sopportare ciò che mi aspetta. Ma sono io l’artefice del mio destino e decidere di combattere è già una vittoria. La vita va vissuta in tutti i suoi aspetti , nei giorni di sole e di pioggia. Bisogna alzarsi dalle macerie e guardare la vita negli occhi. Lei è li ad aspettarti , ti perdona, ti prende per mano. Io sono ancora in tempo per fare una scelta, ed ho scelto me stessa, ho scelto la vita. Capita di prendere consapevolezza che molte cose che credevo importanti in realtà non lo sono e che ad esserselo sono molte di quelle che ho trascurato. Nella vita c’è sempre da combattere. Non bisogna piangere alla prima sconfitta. Se la vita mi spazza via tutto quello che ho costruito, questa è la mia occasione. Ricomincio mattone su mattone e adesso vivo perché è la migliore cosa da fare. Sono pronta a tutto.. ho tutta la vita da vivere ! Non è mai troppo tardi per voltarsi a guardare il sole , ancora una volta !” Credo che una persona debba accettare la sconfitta. Non la tratta con l’indifferenza, non tenta di trasformarla in vittoria. Sicuramente è amareggiata dal dolore della perdita, magari soffre all’indifferenza. Dopo aver passato tutto ciò, si lecca le ferite e ricomincia tutto di nuovo. Un guerriero sa che la guerra è fatta di molte battaglie: egli va avanti…

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un abbraccio Manuela



R E N A T A

Sortino

CORRESPON d a n c e s

Warren Beatty AMICI UOMINI ECCO L’ICONA AL QUALE ISPIRARVI PER IL 2015, ASPETTATEVI DI TUTTO, SPRIGIONERETE FASCINO DA OGNI PORO DELL’EPIDERMIDE. uon sangue non mente: Peter Fonda è figlio del grande Hanry Fonda e della miliardaria Frances Ford Seymour, fratello minore dell’attrice Jane Fonda e padre di Briget. Peter cresce in un ambiente artistico e poliedrico, e dimostra ben presto attitudini anticonformiste. Comincia la sua carriera dopo l’Università, dapprima a Non tutti lo sanno, ma Warren Beatty è il fratello minore della grande Shirley McLain, attrice famosa negli anni ’50 amica di Frank Sinatra e Dean Martin. Warren dopo pochi anni di teatro, nel 1961 esordisce in uno dei più bei film di Elia Kazan ‘Splendore nell’erba’ con l’allora giovanissima e bellissima Natalie Wood, con il quale l’attore intreccia una storia d’amore. Warren Beatty diventa immediatamente un sex symbol del cinema, che non viene però considerato abbastanza seriamente dalla critica fino a quando nel 1967 gira il bellissimo ‘Gangster Story - La storia di Bonnie e Clyde’ con Faye Dunway, dove interpreta con intensità il ruolo di Clyde. Nel 1975 scrive la sceneggiatura di ‘Shampoo’ e lo interpreta insieme a Goldie Hawn e Julie Christie, con quest’ ultima ha un flirt. Si cimenta con molto successo nella regia nel 1974 con ‘Due uomini e una dote’, nel 1978 con ‘Il paradiso può attendere’ e nel 1981 con il controverso e applauditissimo ‘Reds’ con il quale vince il premio Oscar. In questo periodo ha una relazione con Diane Keaton che abbandona Woody Allen per lui. Nel 1990 gira e interpreta ‘Dick Tracy’, dirigendo un cast stellare: Al Pacino, Dustin Hoffman e Madonna nel ruolo di Mozzafiato Mahoney. Anche con Madonna Warren Beatty non si astiene dall’avere un flirt. Nel 1991 sul set di ‘Bugsy’ incontra Annette Bening: si innamora follemente di lei e decide di sposarla nel 1992. Sono ancora felicemente sposati e hanno quattro figli.

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Il look di Warre Beatty è quella tipico degli uomini anni ’70: aria selvaggia, un po’ ribelle quasi da bickers, quindi il giubbino in morbida pelle nera non può mancare abbinato a pratici scarponcini e gli immancabili occhiali da sole. Beatty si è costruito nel corso degli anni una solida e sorprendente carriera di attore, regista, sceneggiatore e potente produttore a Hollywood, un uomo affascinante dal forte sex appeal e unico nel suo essere poliedrico, insomma, come la fragranza The One di Dolce & Gabbana, profumo deciso all’aroma di tabacco. Renata

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Direttore Responsabile Renata Sortino (direttore@bresciaup.it) Caporedattore Manuela Prestini (duesse@bresciaup.it) Redazione e Ufficio Stampa Antonio Russo (info@bresciaup.it) Graphic Designers Deivid Baitelli Erica Bosio (ufficiografico@bresciaup.it)

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Direttore editoriale Emanuele Zarcone Marketing Emanuele Zarcone (info@bresciaup.it) Stampa Staged Srl

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Photographers Selene Z. Rolando Giambelli Patrick Merighi Franco Lucini Filippo Venezia DNA

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Collaboratori Emanuele Lumini, Emanuele Zarcone, Attilio Tantini, Federica Cocco, Andy AK, Giulia Covelli, Alberto Bonera, Roberto Cappiello, Anthony Le, Edward Battisti, Giuseppe Petrocelli, Valeria Arizzi, Rolando Giambelli, Emanuele Dall’Asta, Davide Mor, Simone Mor, Chicca Baroni, Marco X, Rossano Caffi. Redazione

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M: +39 339 68 36 770 Abbonamenti e-mail info@bresciaup.it www.bresciaup.it BresciaUp BRESCIAUP, PERIODICO MENSILE DI INFORMAZIONE LOCALE ISCRIZIONE PRESSO IL TRIBUNALE DI BRESCIA N°37/2007 DEL 8 SETTEMBRE 2007

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A n t o n i o

Russo CORRESPON d a n c e s

Riflessioni dopo Charlie: noi e l’Islam. qualche giorno dai terribili fatti di Parigi è possibile, superati i momenti più emotivi, fare alcune riflessioni: a cominciare dal fatto che come democrazie, non abbiamo una linea chiara su moltissime questioni e questa sembra essere l’occasione per riflettervi onestamente senza dover difendere i soliti interessi legati a posizioni elettorali. Riguardo agli immigrati islamici, di prima, seconda o terza generazione (e pertanto anche cittadini islamici) ad esempio: vogliamo che si integrino completamente e pertanto assimilino anche i nostri valori (la nostra visione, ad esempio, in merito all’uguaglianza tra uomo e donna) o vogliamo che preservino le proprie tradizioni, nel rispetto della nostra legge, ma magari agendo per modificarle? In merito all’immigrazione, la consideriamo una risorsa e pertanto da accettare in funzione dei vantaggi che ne traiamo o la consideriamo un valore, pertanto da accettare in assoluto; da sostenere senza porsi limiti? Sono domande alle quali nessun governo europeo oggi sembra, nei fatti, avere davvero una risposta. Ma probabilmente le maggiori riflessioni riguardano una profonda autocritica rispetto ad una politica estera nei confronti del medio oriente a dir poco miope, ed in certi casi suicida. Abbiamo peccato usando categorie occidentali per analizzare fenomeni che occidentali non sono; abbiamo avuto la presunzione di intervenire in merito alle decisioni ed alla legittimità di governi stranieri e il fenomeno dell’ISIS ed il conseguente terrorismo, anche sui nostri territori, è una diretta conseguenza del nostro agire nel recente passato. Mi riferisco in particolare, ma non soltanto, alle presunte “primavere arabe” : rivoluzioni e rivolte che abbiamo sostenuto (come Occidente) e hanno spazzato via (o tentato di farlo) governi sicuramente autoritari, ma che di fatto erano in grado di governare società tribali (penso alla Libia di Gheddaffi) o di offrire un interlocutore almeno lontanamente laico rispetto alla masnada di fanatici che ne sono l’alternativa (e mi riferisco al tentativo, fortunatamente PER NOI fallito, di far cadere Assad in Siria). Abbiamo incoraggiato una anarchia armata, sgretolato società e l’Islam, anche radicale, essendo l’unico altro attore rimasto in piedi tra le rovine che abbiamo concorso a creare è diventato egemone. Continuiamo mostrando una totale ignoranza dei fatti ad avere atteggiamenti al limite della pazzia verso quegli attori politici che, piaccia o non piaccia, rappresentano non dico un Islam non radicale, ma almeno un Islam con un referente, un Islam non anarchico, nei confronti del quale potremmo avere un dialogo. Mi riferisco all’intero mondo sciita che continuiamo ad ostacolare fingendo di ignorare che nella quasi totalità dei casi l’alternativa all’Islam politico sciita non è un Islam laico e democratico come sogniamo nelle nostre aule universitarie o nelle chiacchierate tra giornalisti, ma un Islam acefalo, incontrollabile, pericoloso. L’esempio assoluto in questo caso è l’atteggiamento che la Francia (e l’Italia e l’Occidente in genere) ha avuto verso Assad: nel tentativo di rovesciarlo, trincerandosi dietro la sua presunta non legittimità come statista, abbiamo alimentato una opposizione armata composta in maniera egemone da un Islam fanatico e terroristico. Una opposizione fanatica che tra l’altro è composta anche da islamici occidentali che vedono nella Siria non solo la terra dove combattere una loro guerra santa, ma soprattutto il luogo dove prepararsi quando in futuro la guerra santa potrà avvenire qui, in Europa. Sì, qui in Europa, visto che in Siria, secondo le intelligence occidentali si trovano giovani con cittadinanza francese, inglese, tedesca ed italiana ovviamente creando il cosiddetto “Jihadismo di ritorno” Pertanto sì, possiamo piangere i morti parigini, ma oltre a mostrare volti contriti le nostre classi dirigenti dovrebbero aver l’onestà di chiedersi quanta responsabilità abbiamo nella creazione di questa nuova ondata di terrorismo islamico e, soprattutto, elaborare nuove strategie a monte, a livello di relazioni internazionali, per impedire che il fenomeno si accresca ulteriormente e divenga incontrollabile e mortale, magari scegliendo nel mondo islamico nuovi e diversi alleati rispetto a quelli scelti dall’Occidente fino ad ora (con in testa paesi come Arabia Saudita e Pakistan il cui rapporto con l’estremismo islamico è quantomeno sospetto) e provando a favorire paesi fino ad ora emarginati (come la Siria o l’Iran).

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PITTI UOMO UN SUCCESSO CHE STA NEI NUMERI ome tutti gli anni anche quest’anno abbiamo seguito la fiera invernale moda uomo di Firenze.Con quasi 24.000 buyer (aumento del 15% rispetto al 2014), l’87esima edizione di Pitti Uomo, l’evento fashion dei gentleman, ha incassato un vero e proprio record surclassando il dato dell’anno scorso, il quale aveva raggiunto 20.800 compratori. Quest’anno l’evento ha raggiunto un numero complessivo di partecipanti che si aggira attorno ai 35.000 visitatori, molto interessante l’analisi relativa ai paesi di provenienza dei visitatori, per capire come si sta muovendo il mercato a livello Internazionale. Sempre in testa come numero di compratori assoluti il Giappone (+2% a questa edizione), seguito dalla Germania (+10%), e in crescita quasi tutti i paesi europei (Gran Bretagna +16%, Olanda +2,5%, Grecia +32% , Spagna +17%, Svizzera +24%, Portogallo +45%). La Francia, ormai da qualche stagione il primo mercato di riferimento per il menswear italiano, dovrebbe registrare addirittura un +35%. Aumenti pesanti da tutti i paesi del Nord Europa (Svezia +37%, Danimarca +50%, Norvegia +50%, Finlandia 52%): dati che, se considerati assieme al mercato tedesco, esprimono in modo chiaro quanto per una precisa area geopolitica Pitti Uomo sia sempre di più punto di riferimento

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indiscusso. Sul versante extra-europeo, la Cina mette a segno un +20%, gli Stati Uniti registrano un +5,5% (incremento che assume un peso ancora maggiore considerando la qualità dei buyer d’oltreoceano, rappresentati di grandi department store e gruppi del retail di grande portata); ottime performance per tutto il Medio Oriente, per Canada, Messico, India, Sud Africa, Singapore, Taiwan e Thailandia. Gli unici cali, già ampiamenti prevedibili, per i buyer provenienti da Russia (-33%) e da Ucraina (-38%). La fiera oltre ad aver attirato VIP, blogger, modelli e personalità influenti sulla moda maschile da tutto il mondo, ha peraltro fornito un forte segnale per quanto riguarda la valorizzazione del polo fieristico fiorentino, insomma un clima fantastico che sancisce un ottimo inizio di stagione il quale porta con sé grande fiducia ed ottimismo. Non possono essere che questi gli aggettivi e i toni con cui impostare il bilancio di questa edizione. Una crescita nelle presenze che non riguarda solo il fronte estero, ma anche il nostro paese, e questo non può che farci piacere; e il merito di questo risultato è in primo luogo dato proprio alle nostre aziende, che sono state le protagoniste assolute, grazie al loro impegno incredibile nel realizzare e presentare collezioni sempre più creative, con un livello di qualità altissimo. A cura di Andy AK

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Il nuovo progetto di Roberto Pinelli. rrivare a Lugano da Brescia è un lampo: solo 160 km. La curiosità è tanta. Del resto sappiamo che Roberto Pinelli -noto chirurgo bresciano che altre volte nei lunghi anni della sua proficua attività in ILMO abbiamo avuto più volte il piacere di intervistare- mette sempre tanta energia e tanta vitalità in ogni progetto che decide di realizzare. Per questo motivo le aspettative erano alte, ma la realtà ha superato nettamente anche la nostra più fervida immaginazione. Ciò che colpisce è la luce, proprio quell’elemento con il quale il Dr. Pinelli lavora da quasi vent’anni per restituire la nitidezza della visione ai suoi pazienti: la luce del laser ad eccimeri per modificare la curvatura della cornea in presenza di difetti visivi, la luce ultravioletta per scongiurare il temutissimo trapianto di cornea se c’è cheratocono, la nuovissima tecnologia a fotoni. La luce entra generosa dalle enormi vetrate affacciate sul magnifico lago di Lugano, che la giornata ventosa rende ancora più splendente sotto l’atmosfera cristallina. Gli interni sono tutti visibili, nessun muro tra un ambiente e l’altro, solo cristallo, i toni chiari e caldissimi degli arredi, ancora luce. Il suo sorriso è quello di sempre, aperto ed ironico, che campeggia solare anche sui volti dei tre pazienti che vengono da lontano. Perché, ironia della sorte, si tratta di un’intera famiglia che lo ha seguito a Lugano, allo Switzerland Eye Research Institute, il suo nuovo progetto dopo la cessione dell’istituto bresciano. La madre, operata tredici anni fa è ancora senza occhiali perché il suo intervento ha prevenuto la presbiopia prima ancora che si manifestasse. Il padre questa mattina si è affidato alle sue mani sapienti, che tramite il nuovissimo trattamento PiXL hanno eliminato la lieve miopia senza che l’occhio fosse toccato, solo utilizzando una particolare fonte di luce. La loro simpatica adolescente, che purtroppo non può separarsi dagli occhiali che indossa per una forte miopia che è opportuno venga monitorata costantemente, ma che sorridente e super decisa dichiara “Non vedo l’ora di avere diciotto anni per fare l’intervento come mamma e papà!”. Torneranno subito a casa, dopo la visita di controllo alla quale possiamo assistere, e il papà guiderà egli stesso per quasi 400 chilometri.

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Cover story

Dottor Pinelli, cosa l’ha portata a Lugano? “La possibilità che il Canton Ticino mi ha offerto di sviluppare in maniera inscindibile il lavoro di ricerca all’attività clinica e chirurgica. Il piacere di vivere in un paese dove le regole non sono un termine ormai svuotato di significato, ma costituiscono la spina dorsale di una democrazia che lascia al popolo sempre l’ultima parola. La bellezza di queste montagne che si specchiano nel lago, che cambiano colore al volgere delle stagioni e, non ultima, la gradevolezza dei ticinesi e del loro ritmo di vita”. Certo, il lago fa da cornice a questo nuovissimo istituto che pur essendo dotato della tecnologia diagnostica e chirurgica più all’avanguardia trasmette un calore insolito. L’accoglienza che viene dedicata a chiunque arrivi in SERI Lugano, e confermata dall’attenzione minuziosa anche al minimo dettaglio, fa parte della cultura istituzionale che accompagna il Dr. Pinelli ovunque egli vada, e qualsiasi iniziativi egli decida di intraprendere. E accomuna il suo team in un progetto fortemente condiviso.

Perché è così importante, Dr. Pinelli, l’attenzione al paziente? “Intanto bisogna dire che tutto ciò non ha nulla a che vedere con il concetto di customer care o di marketing: termini e soprattutto concetti abominevoli! Solo dall’interesse genuino verso l’essere umano che ogni paziente porta con sé cresce il desiderio di conoscenza per la persona, nasce la relazione che cura. E solo grazie alla comprensione dei suoi bisogni e delle sue esigenze, visive certo, ma non solo, è possibile per me selezionare la tecnica chirurgica migliore per risolvere il suo problema visivo, o individuare la terapia adatta a soddisfarlo mentre viene curato. E’ bello riscontrare che tanti miei pazienti mi hanno seguito in questo progetto perché ciò che si crea tra un medico e il suo paziente è un sentimento di reciproca fiducia che rimane nel tempo. E’ bello incontrare ogni giorno nuovi pazienti svizzeri e stranieri e scoprire che ti hanno cercato per la professionalità e la fama del chirurgo e ti scelgono per la franchezza del rapporto”.

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Del resto, dottore, Lei è famoso nel mondo per l’innovazione delle sue ricerche e per il fatto che tutte sono diventate fruibili dai suoi pazienti. “Questa è la vera ricerca. Il trasferimento della conoscenza dai laboratori e dalle scrivanie dei ricercatori ai pazienti, che devono poterne beneficiare per risolvere le loro difficoltà in materia di salute. Allo Switzerland Eye Research Institute di Lugano possiamo offrire, solo per fare un esempio, l’unica tecnica attualmente disponibile che interviene sulle miopie lievi senza minimamente toccare la cornea. Credo che non sia cosa da poco.”

Come hanno accolto i suoi nuovi pazienti in Svizzera le novità che la ricerca e il suo spirito innovativo hanno messo loro a disposizione? “Svizzeri, americani, russi, arabi o italiani, i pazienti sanno perfettamente riconoscere la qualità. E i nostri pazienti sono molto esigenti. Sono abituati al meglio e il meglio vogliono per i loro occhi, sia che si tratti di un difetto visivo, sia che si tratti di curare una patologia retinica o seguire un bambino nelle diverse tappe del suo sviluppo evolutivo e visivo”.

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Switzerland Eye Research Institute Palazzo Mantegazza Riva Paradiso 2 CH-6900 Lugano-Paradiso tel. +41919931301 www.seri-lugano.ch

Anche la bilateralità dell’intervento porta il suo nome. Cosa significa? Che già all’inizio della mia attività di chirurgo ho fortemente creduto nella superiorità del trattamento chirurgico che interviene su entrambi gli occhi nella medesima seduta operatoria. Di fatto si tratta di programmare due interventi nei confronti del medesimo paziente, per consentirgli di beneficiare fin da subito di entrambi gli occhi per guardare il mondo senza occhiali, con occhi nuovi. Il sistema visivo, bilaterale per eccellenza, ne trae vantaggio immediato. Così è per gli interventi con laser ad eccimeri, così come per la cataratta refrattiva: in pochi minuti senza punti e con anestesia in gocce si eliminano in un solo intervento la velatura del cristallino, miopia o ipermetropia, l’astigmatismo quando presente, e anche la presbiopia. E poi subito a casa, per tornare al lavoro il giorno successivo”.

Questo é avvenuto anche con la presbiopia. Da sempre considerata non correggibile con un intervento, fino a che lei ha dimostrato il contrario. “Lo studio del fenomeno della presbiopia è uno dei miei principali interessi di ricerca, da oltre dieci anni. I risultati sono entusiasmanti e durevoli. La ricerca è sfociata nella Pinelli Presby-Curve, la possibilità tramite la definizione di un’unica curva sulla cornea di buttar via lenti a contatto e occhiali, da lettura e per lontano. Un senso di libertà impagabile, quello che mi ha guidato in questi anni, quello che i miei pazienti mi hanno sempre restituito e per il quale mi sono grati.”

E che fa di lei oggi, dottor Pinelli, un ricercatore libero in un paese libero.

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Il clima dei mercati finanziari u queste pagine, molte volte ho sostenuto che non è possibile fare previsioni affidabili sui mercati finanziari ed ho paragonato le previsioni finanziarie a quelle meteorologiche. Queste ultime, a breve e brevissimo termine, valgono qualcosa, a medio-lungo termine sono sostanzialmente inutili ed anche se il modello teorico di funzionamento del clima si è dimostrato ormai solido e affidabile, non ci consente di fare previsioni accurate nel 100% dei casi, neppure a breve termine. Lo stesso non può dirsi per il modello teorico prevalente sul funzionamento dei mercati finanziari. Siamo ancora ancorati a teorie che si sono dimostrate largamente infondate e purtroppo non abbiamo modelli generalmente accettati che possano informarci sul “clima” dei mercati finanziari. Non dico, ovviamente, sapere se i mercati saliranno o scenderanno ma almeno capire quanto i mercati finanziari siano pericolosi o meno. In altre parole, i modelli teorici classici di analisi dei rischi ci indicano il bel tempo solo quando si stanno creando le condizioni per la formazione di un “uragano”. Poiché, a mio modo di vedere, abbiamo una teoria sul funzionamento dei mercati finanziari largamente inadeguata, anche il modo con il quale spieghiamo il verificarsi delle grandi crisi finanziarie è chiaramente fuorviante e non ci è utile a prevenire le crisi successive. E’ evidente che una crisi finanziaria ha sempre numerose e complesse cause, ma alcune di esse sono più importanti di altre perché, come dicono gli storici, sono “generalizzabili”. Facciamo un esempio. Il 6 maggio 1937 trentasei persone morirono a causa dell’incendio del dirigibile tedesco Hindenburg. Secondo la ricostruzione dell’epoca a provocare l’incendio fu una scintilla elettrostatica causata dalla struttura metallica del dirigibile stesso. La scintilla è una causa “generalizzabile”? No, perché il formarsi di scintille è molto frequente, ma non tutte le scintille provocano incendi ed esplosioni di dirigibili, né tutti gli incendi ed esplosioni sono dovute a scintille. Al contrario riempire palloni con enormi quantità di idrogeno, altamente infiammabile ed esplosivo, è una causa “generalizzabile” di disastri. In altre parole, disastri di quel tipo possono accadere per varie circostanze che innescano il gas infiammabile del dirigibile, ma la costante è sempre il fatto che vi sia così tanto gas in poco spazio vicino ad esseri umani. Similmente, non è importante analizzare quali siano state le condizioni specifiche che hanno provocato questa o quella crisi finanziaria, ma quali siano state le condizioni generalizzabili dei mercati finanziari che non

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vorremmo ripetere. E’ inoltre importante capire se adesso ci troviamo in una di quelle condizioni. Se analizziamo tutte le crisi finanziarie del passato, ci rendiamo conto che c’è sempre stato un elemento comune: gli investimenti fatti a debito. Per varie ragioni gli investitori hanno iniziato ad investire nel mercato non solo con soldi propri, ma anche con soldi presi in prestito dalle banche. Questa a mio avviso è una causa “generalizzabile” perché gli investimenti a debito sono in una prima fase il propellente che spinge i prezzi del mercato oltre i valori ragionevoli, ma quando le cose iniziano ad andare male e, per una causa qualsiasi (cioè un “scintilla” di qualunque tipo) i prezzi iniziano a scendere, il fatto che gli investimenti siano fatti a debito costringe gli operatori a vendere e quindi il debito diventa il propellente che alimenta la crisi finanziaria spingendo i prezzi a livelli irragionevolmente bassi. Sul mercato USA, il livello di investimenti effettuato attraverso la leva finanziaria (cioè a debito) ha raggiunto livelli mai visti prima. Ha superato abbondantemente sia quelli raggiunti ad agosto del 2000 prima dello scoppio della bolla High Tech che quelli raggiunti nell’ottobre del 2007 con la crisi dei sub prime. Questo ci consente di affermare che si sono create delle condizioni pericolose sui mercati che devono farci stare allerta e rivalutare i nostri comportamenti di investimento. Non possiamo sapere quando i mercati cominceranno a scendere, ma siccome si sono create delle condizioni per cui è probabile che questo avvenga, diventa necessario riconsiderare il proprio profilo di rischio e la propria propensione all’esposizione sui mercati finanziari, in particolare su quelli azionari. a cura di Roberto Cappiello

Studio Cappiello

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Via Fratelli Lechi 13, 25121 Brescia, Tel/Fax 0305030934, www.studiocappiello.it il dott. Cappiello è delegato Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e dei Consumatori) per Brescia


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mettiamo le ali alle vostre merci

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REDDITOMETRO: LE POSSIBILI VIE DI FUGA l redditometro è uno strumento di accertamento sintetico del reddito, che consente all’agenzia delle Entrate una determinazione indiretta del reddito complessivo del contribuente, basata sulla sua capacità di spesa; è il mezzo con il quale il fisco determina il reddito presunto del contribuente considerando le spese effettuate nell’anno di imposta e arrivando a stimare il reddito presunto del contribuente. Ai fini della ricostruzione del reddito sintetico vengono considerate una serie di spese sostenute dal contribuente e l’eventuale risparmio effettuato. Tra queste spese vengono considerate le spese certe, gli incrementi patrimoniali derivanti da acquisto immobili o di altri beni durevoli e le spese per elementi certi, ossia spese che, anche se non esattamente riscontrate, il contribuente non può non avere sostenuto, in quanto derivano da elementi di cui dispone. Rispetto al precedente redditometro vi sono alcune novità, nel caso ad esempio di incrementi patrimoniali, quest’ultimo si considera realizzato nel periodo in cui la spesa è sostenuta mentre in passato veniva spalmato in quote uguali sul periodo di sostenimento e i quattro anni precedenti. Visto che secondo l’Agenzia gli accertamenti in futuro saranno sempre più basati sull’utilizzo di tale strumento, si rende opportuno pianificare le eventuali/possibili difese da parte del contribuente. E’ necessario dimostrare che per l’acquisto di un bene sono stati utilizzati proventi già tassati o fiscalmente irrilevanti di entità tale da giustificare la spesa. Se non ci trovassimo nelle due casistiche sopra indicate, nell’ipotesi di sottoscrizione di aumento capitale, il contribuente potrebbe, ad esempio, dimostrare con idonea documentazione bancaria che l’aumento di capitale è avvenuto in realtà senza l’effettivo esborso di somme di denaro ossia attraverso compensazioni di crediti vantati nei confronti della Società. Ovvero nel caso di acquisto di un’autovettura, si potrebbe esibire prova che per tale acquisto siano state utilizzate somme provenienti da donazioni. E’ sempre comunque necessario avere la documentazione bancaria rappresentata da estratti conto o copia assegni circolari. Nel caso invece di incrementi

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patrimoniali resi possibili grazie all’utilizzo di risparmi accumulati negli anni, senza il ricorso a finanziamenti o a disinvestimenti, si dovrebbe presentare in sede di accertamento la documentazione comprovante l’accantonamento della somma negli anni antecedenti l’acquisto oppure dimostrare che il bene è stato oggetto di donazione da parte di familiari. A tal fine è opportuno produrre una dichiarazione del donante, avente data certa anteriore all’atto, nella quale si attesti la gratuità della cessione. Un’ulteriore novità positiva è rappresentata dal fatto che il contribuente deve dimostrare la provenienza delle risorse impiegate ma non viene richiesto il nesso causale tra il reddito o disinvestimento e spesa sostenuta. E’ quanto si apprende da una recente Sentenza della Cassazione relativamente alle prove che il contribuente deve fornire nel caso di accertamento. Costui non deve dimostrare che le somme possedute siano state materialmente utilizzate per effettuare gli incrementi patrimoniali. Per effettuare la prova contraria alla presunzione che assiste l’accertamento sintetico fondato sulla spesa per incrementi patrimoniali, è sufficiente dimostrare che l’acquisto sia avvenuto in seguito ad un disinvestimento oppure grazie all’utilizzo di redditi esenti, redditi soggetti a ritenuta alla fonte o tramite redditi non entranti nella formazione della base imponibile. Dott. Emanuele Lumini

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I VIAGGI DELL'AQUILA a cura di Simone Mor

Laghi di Plitvice 'organizzazione di un viaggio, prevede sempre la raccolta del maggior numero di informazioni sui siti da visitare e da non perdere. Le fonti possono essere tantissime. Internet è ormai la principale risorsa, ma dopo tale mezzo, è sempre utile carpire le informazioni da qualcuno che c'è già stato realmente, e ci racconti le proprie emozioni ed impressioni. I raduni tra motociclisti, sono sempre un'ottima occasione per conoscere qualche biker che ha macinato km in luoghi che potrebbero interessarci. Oggi la meta prescelta è il Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice, il più grande della Croazia, che si trova ad est, ai confini con la Bosnia e circa 150 km da Fiume. Per questa meta, i nostri piloti hanno ricevuto prima di partire, info e dettagli dall'amico biker “Grip “, gran viaggiatore senza confini, ed esploratore della vita. Una delle indicazioni ricevute, fu quella di dedicare almeno due giorni alla visita del parco, ma i nostri giorni di vacanza si stanno esaurendo e quindi si decide di fare il tour in un giorno solo. La raccomandazione del “ Grip “ era validissima, il Parco Nazionale è vastissimo e merita il giusto tempo. Le opzioni d'ingresso, prevedono infatti anche due giorni di permanenza. Percorriamo la strada E65 direzione Zara-Spalato, e poi presso la cittadina di Seni, deviamo sulla statale D52 seguendo per le indicazioni del Parco Nazionale. Il primo tratto di strada è tipicamente montuoso, con continui saliscendi e tornanti in mezzo ai boschi: c'è da divertirsi! Poi la strada diventa più pianeggiante ed i rettilinei che si possono incontrare sembrano terminare

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proprio all'orizzonte. Le nostre previsioni erano per una percorrenza di circa 2 ore, ma ad oggi, non sappiamo ancora il motivo delle tre ore abbondanti per raggiungere il Parco. Di sicuro il primo tratto montuoso l'ha rallentato tantissimo, oppure qualcuno si sarà divertito a modificare le indicazioni stradali mentre stavamo viaggiando. Mah! Rimarrà un mistero. Fatto sta, che arriviamo alla meta verso le 12,30 e dopo averci parcheggiato, i nostri piloti si dirigono all'unico box per i biglietti d'ingresso. La coda della gente è infinita e dato l'orario decidono di rifocillarsi prima della sgambata che li aspetta. Anche al bistrò della cucina, incontrano una coda interminabile, e le tre signore addette alle pietanze hanno un bel da fare per soddisfare la fame dei numerosi turisti. I nostri piloti, scopriranno poi dopo essere entrati, che durante il percorso che porta all'area di partenza, vi sono altri chioschi e addirittura un ristorante dove consumare un pasto con più facilità e tranquillità. Grazie all'aiuto di un gentilissimo signore di Paratico, i nostri piloti si aggregano alla sua famiglia che è quasi in dirittura d'arrivo per i ticket d'ingresso e quindi nel giro di poco sono già seduti sopra i vagoni del trenino che accompagna i turisti a dei punti prefissati per la visita. Giunti al capolinea, si prosegue poi a piedi lungo un percorso indicato, in mezzo ad una fitta e verdissima vegetazione con cascate d'acqua ovunque. Visti i giorni di pioggia precedenti, alcuni cartelli posti sul percorso, informavano che alcune zone erano allagate e quindi non visitabili. I nostri piloti ritornano dal tour verso le 5 del pomeriggio e considerato i tempi dell'andata conviene scaldare i motori e ripartire, visti anche i poco rassicuranti nuvoloni che incombono sulla zona. Il temporale riusciamo ad evitarlo, ma l'aria diventa umida ed il grigiore del cielo rende l'atmosfera molto cupa. Ora la spensieratezza che spesso accompagna i nostri piloti, sembra svanita e la mente si predispone a pensieri più profondi. Passando per la cittadina di Otocac i nostri piloti ora scorgono dei particolari che l'euforia dell'andata non aveva fatto notare. Su una facciata di un palazzo sono ancora molto visibili i segni di una raffica di mitragliatrice, risalente alla guerra dell'ex Jugoslavia , e lasciati giustamente in memoria ai posteri. Le barbarie e la ferocia di quel conflitto di 20 anni fa, hanno lasciato ancora tracce materiali significative, ma sopratutto ferite profonde nell'animo della popolazione di questa bellissima terra. Continua...

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R U B R I c h e


Imagine ( John Lennon ) Imagine there’s no heaven It’s easy if you try No hell below us Above us only sky Imagine all the people Living for today… Imagine there’s no countries It isn’t hard to do Nothing to kill or die for And no religion too Imagine all the people Living life in peace… You may say I’m a dreamer But I’m not the only one I hope someday you’ll join us And the world will be as one Imagine no possessions I wonder if you can No need for greed or hunger A brotherhood of man Imagine all the people Sharing all the world… You may say I’m a dreamer But I’m not the only one I hope someday you’ll join us And the world will live as one

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TRADUZIONE Immagina Immagina non ci sia il Paradiso prova, è facile Nessun inferno sotto i piedi Sopra di noi solo il Cielo Immagina che la gente viva al presente… Immagina non ci siano paesi non è difficile Niente per cui uccidere e morire e nessuna religione Immagina che tutti vivano la loro vita in pace… Puoi dire che sono un sognatore ma non sono il solo Spero che ti unirai anche tu un giorno e che il mondo diventi uno Immagina un mondo senza possessi mi chiedo se ci riesci senza necessità di avidità o fame La fratellanza tra gli uomini Immagina tutta le gente condividere il mondo intero… Puoi dire che sono un sognatore ma non sono il solo Spero che ti unirai anche tu un giorno e che il mondo diventi uno

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APRONO UFFICIALMENTE LE ISCRIZIONI ALLA

XVII EDIZIONE DELLA 500MIGLIA TOURING MANIFESTAZIONE RISERVATA AI VEICOLI D’EPOCA IN PROGRAMMA IL 17 – 18 – 19 APRILE 2015 ALLA SCOPERTA DEL TERRITORIO DI LOMBARDIA – VENETO – TRENTINO TOCCANDO SEI PROVINCE BRESCIA – VERONA – PADOVA – TREVISO – VICENZA – TRENTO

ono aperte le iscrizioni per partecipare alla XVII^ edizione della “500 Miglia Touring”, l’evento sportivo-culturale dedicato ai veicoli d’epoca in programma il 17, 18, e 19 aprile 2015. Anche quest’anno la 500 Miglia Touring conferma la sua vocazione fatta di motori, enogastronomia e spettacolarità dei paesaggi grazie ad un percorso entusiasmante e variegato. La manifestazione infatti non è una gara e vuole offrire agli appassionati di veicoli di un tempo la possibilità di scoprire le bellezze del nostro territorio e degustare i piatti tipici che lo stesso offre. Novità dell’edizione 2015, la tappa in Veneto alla scoperta della città di Padova. Le vetture ammesse sono quelle immatricolate entro il 1976, dal 1977 al 1985 Spider GT, Coupè, e Cabrio mentre i veicoli immatricolati dopo il 1985 saranno accettati a discrezione degli organizzatori (necessario allegare una foto del veicolo). Coloro che si iscriveranno entro il primo Marzo 2015 avranno uno sconto del 15% sull’iscrizione che chiuderà al raggiungimento dei 100 equipaggi.

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Per iscrizioni ed informazioni è possibile contattare lo 030.3580187 o visitare il sito www.500miglia.net oppure ancora scrivere a info@500miglia. net Fiduciosi sulla vostra collaborazione per la pubblicazione del nostro evento sulla vostra testata, nel ringraziarvi cogliamo l’occasione per porgervi i più cordiali saluti.


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a cura di Edward Richard Battisti

LA MUSICA NELL’ANTICO EGITTO ’utilizzo di strumenti musicali nella civiltà egizia, risale a tempi assai lontani e già nell’Antico Regno, essi avevano raggiunto un certo grado di perfezionamento. Si iniziò dapprima con strumenti a percussione, quali bacchette, tavolette e sonagli, con danze propiziatrici per la caccia, per la fertilità o i vari riti di iniziazione. Più tardi, seguirono gli strumenti a fiato e a corde, con le danze rituali sempre più perfezionate, ed espressive. La musica era in sostanza presente in tutte le manifestazioni, soprattutto religiose, ma anche civili quali matrimoni, feste e simili, elemento fondamentale per la buona riuscita degli intenti. Quelle religiose in particolare, erano regolate dai sacerdoti, che non vedevano troppo di buon occhio modifiche del cerimoniale e pertanto per una maggiore liberalizzazione della stessa, si dovette puntare sulle feste pagane e più generiche. Con lo sviluppo e la creazione dei vari strumenti, si composero anche le prime orchestre, all’inizio di pochi elementi, anche se sembra che non si raggiunse mai il numero delle grandi orchestre sinfoniche dei nostri giorni. A fiato, a percussione e perfino i prodromi del futuro organo, l’Hydraulos di Ctesibio di Alessandria, la gamma degli strumenti era davvero completa e numerosa. Quelli a percussione, erano presenti nelle grandi cerimonie, dove la musica doveva essere particolarmente ritmata e coinvolgente, nelle feste private, voce e strumenti delicati ad arco o a fiato, creavano invece suadenti melodie. La musica veniva insegnata oralmente e non sono noti spartiti musicali, per lo meno nulla di simile è giunto ai giorni nostri, anche se probabilmente una grafia musicale non si può escludere e già nel Medio Regno le lettere y e h corrispondevano a segni musicali. La dea Hathor, come dea della gioia e della danza estendeva la sua protezione anche sulla musica. Veniva spesso raffigurata con il sistro, uno strumento a percussione con dischetti di metallo, paragonabile vagamente al nostro tamburello, ed ancora utilizzato nelle funzioni religiose delle chiese copte. Nelle feste dedicate alla dea, erano principalmente le donne che lo suonavano, ed il rumore frenetico che si sprigionava, aveva il potere di scacciare il male e le forze negative. Pare accertato che per alcuni strumenti, specie quelli a corde, si creassero suoni simultanei e quindi un’armonia, con presenza di corde doppie che possono ricordare quelle dell’attuale mandolino, mentre la voce aveva una importanza fondamentale e molti cantori raggiunsero una buona notorietà, dato che suonare davanti al faraone era considerato un altissimo merito e prestigio. Gli strumenti a percussione di varia foggia, come tamburi, crotali, bacchette di forma e dimensione differenti, erano in legno o avorio, spesso finemente decorati, tra gli strumenti a fiato sono a noi giunti trombe militari in argento e rame perfettamente funzionanti e flauti, singoli o doppi con canne che si riunivano a formare un angolo acuto. I liuti erano già presenti, ed in alcuni casi ricordano persino la tradizionale forma a 8 della chitarra. Lire ed arpe, erano strumenti molto popolari, queste ultime dapprima di dimensioni ridotte, aumentarono progressivamente di volume, costringendo i musicisti a suonare in piedi. Appare ovvio, che nel corso dei secoli, la musica subì influenze, sia dalle popolazioni vicine che in seguito alle conquiste militari e si deve per esempio ai beduini provenienti dall’est, l’introduzione della lira, uno strumento a corde il cui numero variava da cinque a diciotto, con un telaio quadrangolare ed una cassa armonica in legno. Le corde erano tese da un ponticello simile agli strumenti a corda attuali e riunite alla base da un anello di bronzo. Non si hanno notizie sulla eventuale influenza della musica egizia sulle civiltà greca e romana, ma la cosa non si può naturalmente escludere, ed anzi appare del tutto probabile. In sostanza, il livello qualitativo della stessa, raggiunse valori di assoluta eccellenza, lo si può dedurre dalla precisione costruttiva degli strumenti ed alla loro varietà, con le orchestre e le danze che costituivano, specie nelle feste profane o quelle dedicate al calendario agricolo, un evento assolutamente coinvolgente e spettacolare, ben raffigurato con dovizia di particolari negli affreschi delle camere funebri.

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Medicina estetica e specialistica

envenuti in Medica Italia di Via Cipro, un servizio professionale di Medicina estetica e specialistica ormai divenuto punto di riferimento a Brescia, dove le alte tecnologie impiegate e la modalità di lavoro svolta in team multidisciplinare è portata ad ottenere solo il meglio dell’innovazione della Medicina Estetica.

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Qui troviamo Francesca, responsabile del centro che ci spiega cos'è la medicina estetica ed in cosa si differenzia dalla chirurgia estetica è fondamentale per potere scegliere i professionisti a cui affidarsi e le soluzioni più adatte alla propria persona. Migliorare la qualità della vita di chi vive il fastidio per un inestetismo non accettato, realizzando fondamentalmente un programma di prevenzione dell'invecchiamento generale e di quello cutaneo in particolare ed occuparsi poi della correzione degli inestetismi del viso e del corpo: tutto questo è Medica Italia, ma non solo… Tutta l'impostazione dei trattamenti è caratterizzata da un alto grado di scientificità e professionalità. Medica Italia è il primo centro specializzato a Brescia di medicina estetica, il che significa aver attuato in un protocollo di servizi tutto quello che riguarda il viso ed il corpo,

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concretizzando i più importanti studi della letteratura scientifica internazionale per il trattamento degli inestetismi più frequenti. Questo significa avere tute le tecnologie in anteprima e offrire trattamenti alla portata di tutti. E questa, in definitiva, è la nostra “mission”, afferma con orgoglio Francesca. Al centro di Medica Italia si adottano tutte quelle cure e tutti i trattamenti medici che, pur riguardando l'estetica della persona, vengono eseguiti in modo non chirurgico, ovvero senza chirurgia vera e propria, ma attraverso iniezioni o altri tipi di trattamenti medici. Gli inestetismi che vengono maggiormente trattati in medicina estetica sono: • Rimozione tatuaggi monocromatici e colorati, • Blefaroplastica non ablativa, • Liftine e trattamenti rughe senza iniezione farmaco o con fili riassorbibili. • Rimozione fibromi, verrocche cheloidi, nevi, macchie e ciccatrici da acne grotta di sale medicale terapia detraibile dalla dichiarazione dei redditi, rughe. • Ringiovanimento del viso, • Aumento del volume delle labbra, • Inestetismi della pelle, • Diete personalizzate. • ULTIMISSIMA NOVITÀ EPILAZIONE CON LASER A DIODO.

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Medica Italia ha sì per obiettivo la soluzione degli inestetismi, ma il suo fine è di più ampio respiro in quanto tende a promuovere e stimolare la costruzione e la ricostruzione di una armonia e di un equilibrio individuale attraverso l’attivazione di un programma di medicina educativa, sociale, preventiva, correttiva e curativa . Il Centro Medica Italia lavora con armonia, facendo vivere al cliente la propria età, lavorando con impegno per migliorare gli inestetismi, riuscendo così a stimarsi ed amarsi di più. Conclude Francesca affermando che "Saper invecchiare significa saper trovare un accordo decente tra il tuo volto di vecchio e il tuo cuore e cervello di giovane." (Ugo Ojetti)

A cura di Antonio Russo

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CUS Brescia: l’arte del Tiro a Volo rova ad immaginare un piattello in corsa, un disco arancione che nella sua corsa armonica crea un perfetto contrasto con il verde della natura intorno: piccolo, veloce, sfuggente. Il piattello rappresenta la sfida, tra la tua concentrazione e la sua dimensione, tra la tua sicurezza e la sua rapidità, tra la tua vista e la sua direzione di corsa. Tutto si decide in pochi millesimi di secondo, cercalo, aggancialo, sparagli, colpiscilo. Ecco l’essenza del Tiro a Volo, una sfida mentale prima che fisica, contro i propri limiti prima che con il piattello. E poi il fascino di imbracciare un fucile, il mezzo per vincere la sfida. Uno strumento che richiede rispetto, cognizione, maturità. Potenza che si fonde a controllo, forza che si unisce all’equilibrio. Ecco la cultura del Tiro a Volo, fatta di valori, educazione e regole precise. Ed infine colpire il piattello, alzi la testa dal fucile, vedi i frammenti arancioni del piattello che come piccoli coriandoli si disperdono nell’erba. L’hai

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preso. Adrenalina pura. Un brivido di piacere ti percorre la spina dorsale fino alla base del cervello, poi un respiro profondo che cancella tutto, il prossimo piattello aspetta. Ecco l’emozione che regala il tiro a volo. Sport aperto a tutti ma non per tutti. Oggi avvicinarsi al tiro a volo è per te più facile grazie al CUS Brescia che da oltre 5 anni divulga il Tiro a Volo dentro e fuori l’Università di Brescia, coinvolgendo ogni anno oltre 100 nuovi praticanti. L’offerta dei corsi del CUS Brescia, attraverso una formazione teorica ed un percorso di sei lezioni pratiche, si pone l’obiettivo di guidare i tiratori neofiti nella conoscenza di una delle più affascinanti discipline olimpiche da pedana, in assoluta sicurezza e con il supporto e la miglior dotazione per il tiro a volo che solo la storica Fabbrica d’Armi Beretta può garantire. CUS Brescia L’arte del tiro a volo è qui. Info e Credits: tiroavolo@cusbrescia.it tiroavolo.cusbrescia.it

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A Christmas With Us 2014-12-21 Villa Fenaroli si è vestita festa, grazie alla collaborazione di BresciaUp Events e Altaluna Eventi in una serata riuscitissima con Music Live by Giully, Ugo & Dario Raineri DJ che hanno intrattenuto i numerosi intervenuti alla cena, gustando i prelibati piatti serviti dallo Staff della Villa in una cornice gioiosa tra balli e premi con l’estrazione di omaggi offerti dagli sponsor per allietare ancora di più una serata già di suo divertente. Collaborazione vincente quindi!! Che visto il successo proseguirà per un giovedì al mese in Location di prestigio sempre diverse. Seguici su

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GRANDE SUCCESSO PER L’ASTA CON I VINI DELLA FRANCIACORTA ORGANIZZATA DALL’ARSENALE DI ISEO. Si chiude con il segno “più” la prima asta con i vini della Franciacorta organizzata dalla Fondazione l’Arsenale di Iseo a scopo di autofinanziamento. Aggiudicate tutte le 45 bottiglie, donate dalle Cantine del Consorzio per la Tutela del Franciacorta (che ha patrocinato l’iniziativa), suddivise in 21 lotti. Il ricavato totale è stato pari a € 2.750,00. “Siamo più che soddisfatti dell’esito dell’asta – dichiara il Presidente Luca Degl’Innocenti - Grazie all’interesse del pubblico presente in sala abbiamo ricavato più del valore commerciale delle bottiglie”. Un risultato molto importante. Il ringraziamento primario va alle cantine che hanno creduto nella nostra iniziativa e al decisivo supporto del Consorzio per la Tutela del Franciacorta. Gli appassionati di arte e di vino hanno completato il successo dell’iniziativa con la loro frizzante vivacità nelle offerte. “Questo ottimo risultato va condiviso con quanti hanno creduto nella nostra proposta. Un grazie speciale agli sponsor: il bar Ripasso di Iseo di Adriano Baggio, il Salumificio di Franciacorta di Nigoline della Famiglia Bresciani e Luca Mutti che ha creato la parte grafica.” Mattatore della serata Ezio Zigliani, giornalista e comunicatore enogastronomico che ha prestato la sua professionalità a titolo gratuito e ha gestito l’asta nelle vesti di battitore. Contestualmente all’asta si è tenuta l’inaugurazione della mostra Segni diVINO, curata da Mauro Corradini, direttore artistico della Fondazione, che vede le opere dell’artista Luigi Dragoni, di fianco alle fotografie del Gruppo Iseoimmagine e ai pezzi che provengono dalle collezioni private delle cantine. Una miscellanea di proposte artistiche che si riconduce al tema del vino e delle vigne, visitabile (con ingresso libero e gratuito) fino al 6 gennaio, nei seguenti orari: dal martedì al venerdì dalle 10 alle 12; sabato e domenica: 10 - 12 e 15.30 - 18.30; lunedì, 24, 25, 31 dicembre – 1 gennaio chiuso.

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ELENCO DELLE CANTINE PARTECIPANTI • • • • • • • • • • • • • • •

1701 Srl Società Agricola Az. Agricola F.lli Berlucchi Az. Agricola Massussi Luigi Barone Pizzini Bellavista Berlucchi Guido Bersi Serlini Ca’del Bosco Castello Bonomi Cola Battista Corte Aura Faccoli Lorenzo Ferghettina Il Mosnel La Torre

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Lo Sparviere Mirabella Monterossa Montorfano De Filippo Ricci Curbastro Solive Sullali Tenuta Moraschi Turra di Turra Roberto Vezzoli di Vezzoli Giuseppe Vezzoli Ugo Vigne Note – Borgo Santa Giulia Villa Villa Crespia – F.lli Muratori

Tra le bottiglie battute all’asta sabato 13 dicembre alcuni pezzi d’eccezione come: il Bellavista Riserva Speciale Vittorio Moretti vendemmia 2004, grande annata per la Franciacorta, realizzata appositamente per la prima della Scala che quest’anno è dedicata al Fidelio di Beethoven; l’Extra Brut Millesimato del 2007, della cantina Lo Sparviere vincitore dei “3 Bicchieri“ del Gambero Rosso; bottiglie celebrative del cambio di millennio da parte della cantina Fratelli Berlucchi: serie numerata e corredata da un secchiello da ghiaccio stile Impero inciso. La cantina Mirabella di Rodengo Saiano ha donato per l’occasione una “bottiglia d’autore” di Magnum Brut appartenente alla collezione privata e personale del titolare (formata da 5 pezzi) dipinta dal compianto pittore franciacortino Vito Alghisi. La cantina Ca’del Bosco ha fatto dono di un jéroboam (3 lt.) del rosso “Maurizio Zanella”; la cantina Berlucchi Guido ha scelto di donare la Cuvée Franco Ziliani 2007, un Franciacorta raro e prezioso, da collezione. Villa invece ha omaggiato una bottiglia di Franciacorta Extra Brut RNA Riserva, creato per i 50 anni dell’azienda.

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CORSO PIZZAIOLO PRIMO CORSO PIZZAIOLO BASE Il corso si è tenuto dal 1 dicembre al 17 stesso mese, organizzato Cooperativa Tenda di Montichiari (BS), con dote unica Regione Lombardia; programmatore, docente e istruttore pizzaiolo del corso Raffaele Fabbrocino, presso la pizzeria Paradise di Brescia.

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Opportunità Emgoldex Meravigliosa serata quella che si è vissuta sabato 17 gennaio a Brescia nella sala auditorium dell’ Hotel Vittoria, presentazione del programma Emgoldex, che attraverso un negozio online da la possibilità a chi lo desidera di diventare proprietari di lingotti d’oro 24k in purezza 999.9 e di condividere il messaggio con altri che vogliono diventare clienti di questa Azienda che dal 2008 conta ormai più di 700 mila clienti in paesi di tutto il mondo. La serata a Brescia ha contato più di 170 ospiti arrivati da più parti della Lombardia e del Veneto che hanno partecipato con interesse ad un’ora e mezza di informazioni, formazione, divertimento ed eleganza…!! Bravi gli organizzatori di VERA Group che hanno reso possibile l’Evento in modo impeccabile. Bravi i due Leader Valter Arici e Ivan Bianco che hanno condotto la serata commentando le slide sullo schermo e divertendo con gags e improvvisazioni in interazione con il pubblico che si è detto divertito ed interessato ad unirsi al Team. “Prossimo appuntamento giovedì 26 febbraio, saremo di nuovo all’Hotel Vittoria si prevedono 250 invitati, una serata di grande interesse, grande divertimento e un sacco di premi e sorprese per chi ci sarà.” Smettila di accumulare problemi e inizia ad accumulare lingotti d’oro, è meglio..!!! Ivan Bianco

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WISE - SHOPPING UNDER THE STARS Domenica 21 Dicembre 2014 Wise boutique Desenzano in collaborazione con Costaripa e Linus hanno presentato “SHOPPING UNDER THE STARS”. Una serata caratterizzata da musica,buffet e tanto divertimento in prossimità delle festività natalizie. Aperitivo con Dj set by Deejay Dave Resident Dj della serata Le Cannibale Tunnel di Milano Special collaboration with Blondie, Prins Thomas and Deejay Harvey Deejay Set deep house e nu-disco. Wise Boutique Piazza Malvezzi, 26 Desenzano del Garda

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WESOLVE

Ph Selene Zarcone

APERITIVO AUMENTATO PRESSO LA PASTICCERIA CAMERA Serate all’insegna della tecnologia, la presentazione in anteprima delle applicazioni per le aziende degli Oculus Rift, occhiali che consentono di vivere esperienzeimmersive di visualizzazione tridimensionale. Gli Oculus Rift oggi disponibili solo per gli sviluppatori saranno lanciati sul mercato nel 2015 e costituiscono una nuova frontiera del mondo dell’Augmented Reality. Se fino ad oggi queste soluzioni sono state pensate principalmente per applicazioni ludiche oggi grazie alle soluzioni proposte da Wesolve possono essere un importante strumento per le aziende, per la presentazione dei prodotti, per visite virtuali, per la formazione. Oltre a questo durante l’evento sono state presentate anche le souzioni di realtà aumentata su Tablet e la gestione del catalogo prodotti su dispositivi mobili. Un aperitivo davvero “aumentato” ma per fortuna non virtuale. Pasticceria Camera Via Panoramica, 1 25125 Brescia WESOLVE SRL Via Parma, 10 25125 Brescia

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EVENTS

BRESCIA

EXPLOIT... SPECTACULAR!

Ph l’atelier di Rossella Orizio

Mercoledì 17 dicembre, Officina della Valle Exploit, noto marchio bresciano di bigiotteria ed accessori firmati Giulia Covelli, ha lanciato la sua nuova collezione “Play your role” dedicata al mondo dello spettacolo e nata dall’amicizia e dalla collaborazione con gli artisti del Circo di Praga. Exploit for Christmas è, ogni anno, un appuntamento natalizio in collaborazione con Che chic eventi di Alessadra Marchetti da non perdere. Nell’occasione, Tara Cristiani, figlia di una nota famiglia circense e acrobata, ha presentato la sua collezione di costumi per lo spettacolo. Gli eleganti locali dell’Officina della Valle hanno incorniciato l’evento offrendo ai partecipanti sorprendenti ed originali performances: si ringraziano gli artisti del Circo di Praga ed il Mexican Circus per i numeri di trasformismo, giocoleria, antipodismo; Sinergia e Movimento, nelle figure di Mario Pasini e Mariana Bettariga per l’esibizione di tango, e Harem Danza per gli spettacoli di danza del ventre e di burlesque. La collezione, già in vendita sul sito www.exploitbijoux.it, e presto in selezionati negozi di Brescia e provincia, è già un must have made in Italy in edizione limitata. Hanno contribuito alla meravigliosa riuscita dell’evento le bellissime ragazze Exploit, la presentatrice Maria Cristina Massa Bunt, la cantante Antonella Braccia, la fotografa Rossella Orizio, i negozi di abbigliamento Ego Shop e Paprika, Onda Verde studio d’immagine e hair style ed il centro estetico Universo Donna. Per info su collezioni e prodotti: web: www.exploitbijoux.it pagina facebook: exploit di Giulia Covelli – accessori e bijoux profilo face book: exploit bijoux tel: 333 6634356

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Tutti i giorni dalle 18.00 alle 21.00 tranne lunedì

Via Orzinuovi, 14C Brescia - Info:

ModìCafè



OROSCOPO del Mese

Ariete: Ultimamente avete dovuto analizzare sotto ogni possibile angolazione la vostra relazione sentimentale. Come si dice… anno nuovo vita nuova, se siete arrivati alla conclusione che la persona che avete accanto è la/il compagno/a di una vita, allora ben venga! Altrimenti, un bel taglio potrebbe giovarvi, sotto ogni punto di vista. Questo è il mese buono per prendere le decisioni, dopo potreste non sentirvi poi così tanto motivati e lo sapete, mai tirare troppo alla lunga qualcosa che è già destinato a finire. Toro: A gennaio Cupido difficilmente scoccherà la sua freccia. Non c’è ancora la vostra anima gemella dietro la porta. Se invece avete già un partner, dovete fare un attimo il punto della situazione e cercare di chiarire alcuni aspetti, come ad esempio l’eccessiva possessività che impedisce di respirare, e dopo andare avanti. Gemelli: Voi che da tempo siete in attesa dell’amore, tenete gli occhi ben aperti perché questo mese potrebbe iniziare una relazione destinata a durare nel tempo. Ricordatevi però che se vi lasciate andare al sentimentalismo eccessivo e, nei peggiori di casi alla gelosia, rischiate di far scappare la persona che avete davanti ancor prima di aver capito se è davvero quella giusta. Se invece state vivendo una relazione stabile, per adesso le cose sembrano andare a gonfie vele, non preoccupatevi dei piccoli litigi, sono normali e non influenzeranno la vostra vita! Cancro: Se durante l’anno ormai terminato avete avuto qualche delusione in amore, probabilmente a gennaio del 2015 non sarete proprio in smagliante forma e tutto tranne che pronti a tuffarvi in qualche nuova relazione. Prendetevela con calma, curatevi le ferite, divertitevi e non pensate a incontrare la nuova anima gemella. Non è ancora il momento!

Leone: Se vivete una bella relazione, dovete sapere che questo mese è il momento buono per fare un passo di più. Non sto parlando della fatidica domanda, ma chissà, magari potete iniziare a progettare qualcosa insieme al vostro partner, che sia l’acquisto di una casa, la prenotazione di un viaggio o l’arrivo di un terzo esserino, magari un bel cane! Per i single è il momento di trovare la stabilità. è passato il tempo delle storie yo-yo! Vergine: Se già da qualche tempo state vivendo una situazione poco chiara in amore, questo è il momento per riflettere. Non troppo sia chiaro, questo mese c’è bisogno di un pizzico d’impulsività. Dovreste ascoltare per una volta cosa vi suggerisce il cuore, piuttosto di farvi comandare dalla mente e la razionalità. Bilancia: Qualche piccolo problemino da risolvere e che vi trascinate dietro da troppo tempo, richiede ora la vostra immediata attenzione! Forse è il caso di non perdere altri giorni preziosi e fare quella visitina dal medico/dentista che stavate evitando! Sarete molto sensuali all’inizio dell’anno e le persone saranno attratte da voi. Tuttavia non è detto che attirerete solo belle persone. Dovete saper dire di no anche a piccole storie se la persona che avete davanti non v’ispira fiducia, questo perché, un’avventura di oggi, potrebbe rivelarsi la vostra “croce” di domani! Scorpione: A livello di salute fisica non c’è male. Peccato però che vi state dedicando con troppo entusiasmo al cibo, cosa che alla

lunga potrebbe farvi perdere qualche punto in questa sfera. In amore le cose sembrano funzionare alla grande, c’è solo un piccolo neo. Questo mese la vostra gelosia potrebbe raggiungere livelli del tutto ingiustificati. Ricordatevi una cosa: la gelosia non è il collante delle relazioni, è piuttosto il coltellino svizzero che separa definitivamente le persone, soprattutto quando raggiunge dosi molto molto alte.

Saggittario: L’energia non vi mancherà di certo. Dovete piuttosto capire come indirizzarla al meglio per ottenere i giusti profitti!

Attenzione ai colpi di freddo, non potete permettervi di rimanere a letto questo mese! Sono le ferite a bloccarvi. Qualcuno vi ha profondamente deluso è vero, ma non è detto che siete destinati allo stesso, poco cortese, trattamento. Aprite il cuore con cautela, prima fatevi un bell’esame di coscienza e capite se infondo in fondo gli errori altrui non sono stati dettati da un vostro modo di fare non proprio impeccabile.

Capricorno: Serenità. Ecco la parola d’ordine per gennaio 2015. Le stelle vi sono amiche, ma non forzate troppo la mano. Rimanete

tranquilli e vedrete che tutto andrà per il meglio! Se state vivendo un flirt, occhi aperti, perché con molte probabilità avete davanti a voi l’amore! Non fate mosse stupide rischiando di perdere tutto. Se invece avete già un partner, tranquilli, perché non è questo il campo in cui dovete portare il cambiamento!

Acquario: A livello fisico nessun problema. Starete ottimamente. Sarà la mente che tenderà a divagare. Se riuscite a tornare concentrati al momento opportuno ok, ma se non ci riuscite? Trovate il modo di trovare la concentrazione! Avete fiducia da vendere. Nonostante le vecchie ferite, sapete fidarvi. è un comportamento molto onorevole perché dimostra chi siete davvero. Persone pronte a dare un’occasione a chi lo merita, senza lasciarsi guidare dai pregiudizi e dalla massa. Grazie a questo vostro modo di fare, si avvicinerà a voi qualcuno di molto speciale!

Pesci: Qualche problemino di salute potrebbe farvi cadere nello sconforto. Cercate di affrontare bene i problemi e non lasciatevi MAI scoraggiare, vedrete che tutto passerà prima di quanto pensate!

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Solitamente rischiate d’innamorarvi piuttosto in fretta. Vi fate abbindolare da qualche bella parola e dopo rimanete intrappolati per troppo tempo in relazioni sentimentali logore. Magari cambiare il metro di giudizio potrebbe aiutarvi, perché qualcuno a gennaio cercherà di avvicinarvi con intenzioni tutt’altro che nobili.


OROSCOPO dell’anno

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Ariete: Inizia bene l’anno per l’Ariete: gennaio, febbraio e marzo sono i mesi più eclatanti. Per quanto riguarda l’amore, le coppie forti possono andare al matrimonio. Non vi imponete, perché è un anno d’oro, bisogna portare avanti solo le cose “possibili”. Se avete una chance da giocare, giocatela. Il lavoro e le situazioni nate l’anno scorso (2014), saranno importanti anche per il 2015. La seconda parte dell’anno è meno fondamentale, quindi la prima parte sarà la migliore. I nati sotto il segno dell’Ariete avranno una particolare forza. Per quanto riguarda la fortuna, c’è ancora qualche difficoltà economica da affrontare all’inizio. Toro: Per il Toro è stato un anno di riflessione dal punto di vista economico, è stato un anno praticamente piatto. Solo dicembre ha cominciato a dare piccole risposte, l’andamento del 2015 inizia ad essere interessante da agosto, perché prima c’è qualche conto in sospeso da regolare. Sarà quindi un anno che, come in amore, in lavoro e in fortuna, partirà come un progressivo recupero, verso una seconda metà dell’anno più tranquilla e soddisfacente. Gemelli: Quest’anno c’è Saturno in opposizione, ma è probabile che molti Gemelli sentiranno l’esigenza di riorganizzare il proprio lavoro. Per

l’amore, cari Gemelli, le novità possono essere interessanti, ma la seconda metà dell’anno resta critica per le coppie che attraversano già da tempo momenti di difficoltà. Sarà un anno da dentro o fuori definitivo. Con un briciolo di impegno, si potrebbero risolvere tutto. Per il lavoro, chi lavora come dipendente potrebbe cambiare inquadramento. Entro la primavera, i Gemelli possono cambiare anche staff o entourage. Chi lavora in società, probabilmente, dovrà o andarsene o fare qualcosa di nuovo. Per quanto riguarda la fortuna, è un anno di contenimento, ma sarete chiamati a grandi cose alla fine dell’anno.

Cancro: Un anno tranquillo, privilegiato per l’amore: si comincia da febbraio. La gente vi cerca perché siete unici per il vostro modo di esprimervi. Tra agosto e dicembre avremo qualcosa in più, saranno mesi di riscatto anche per il lavoro. Rimetterete tutto in discussione per soluzioni lavorative a partire da luglio e anche durante il resto dell’estate. Per la fortuna, non è esclusa una bella notizia, soprattutto a febbraio, verso il 19. Leone: Questo è l’anno del Leone: brillerà nel 2015. Marzo, luglio, agosto sono mesi di grande forza. È l’anno che vi riporta in auge per l’amore, adesso potrete esporvi ma scendete qualche gradino perché altrimenti perderete occasioni. Questo è l’anno giusto per sposarsi, da metà luglio vi offre molto Giove dal punto di vista sentimentale. Per quanto riguarda il lavoro e la fortuna, la chiusura dell’anno sarà fondamentale. Vergine: Dovrete rimettere a posto tutte le cose lasciate in sospeso, i mesi importanti sono aprile e giugno. Non dimenticate che c’è Saturno nervoso: ci saranno dei tagli, ma saranno benefici. In amore, forse dovete tagliare dei rapporti anche per il lavoro perché avete voglia di nuovo e Giugno, Luglio e Agosto, sono i mesi dove potete ottenere tantissimo. Per la fortuna, non sarete milionari ma nelle vostre possibilità la fortuna può arrivare anche da altri luoghi. Bilancia: I bilancini vengono da un biennio duro, adesso sono cambiati i riferimenti attorno a voi. Gli ultimi due anni e mezzo sono stati pesanti ma anche produttivi. In amore, adesso sapete chi vi vuole bene e chi no, da dove ricominciare e con chi. Nel lavoro, potete uscire fuori da situazioni negative, ma ci sono già miglioramenti dalla metà del 2014. Per la fortuna, questo è un biennio buono. Potrete contare su due anni di grande rilevanza. Scorpione: Una situazione di stress per lo Scorpione. Tra novembre e dicembre 2014 avete sofferto fatica fisica ma avuto buoni risultati: tutto condito da forte stress. Iniziate l’anno ancora con qualche pensiero, sia in amore, che per il lavoro e la fortuna. Vi rimetterete in gioco a partire da luglio, soprattutto per migliorare la situazione psicofisica. Anche i più giovani, forse hanno cambiato scuola, casa, gruppo, tutto questo da un lato è stato positivo, dall’altra vi ha reso più forti. Non dovete mai buttarvi addosso i problemi, perché a volte soffrite di dolori psicosomatici. Finirete l’anno in grande stile. Saggittario: Abbiamo due tipi di Sagittario, quelli che non possono muoversi e questi saranno molto ribelli, altri possono buttare tutto all’aria. Un anno così potente non lo vivrete per molto tempo. L’amore? Cominciate ad esporvi. Nel lavoro, potrete avere fortuna durante l’estate per qualche nuova attività. Per quanto riguarda la fortuna, la chiusura dell’anno è interessante. E soddisfazioni arriveranno dalla famiglia.

Capricorno: Per quanto riguarda l’amore, chi ha un partner lontano dovrà aspettare, ma qualche Capricorno potrebbe aver già messo a segno qualche traguardo. La parte più bella sarà tra agosto e settembre nel lavoro, come i liberi professionisti che rivedranno tutta la loro posizione professionale. Ci sarà qualcuno che vi chiamerà a fare altro. Per la fortuna, chi si sposta durante l’estate e viaggerà avrà fortuna. Acquario: Per quanto riguarda l’amore, quelli che hanno fatto grandi cose nel 2014, ha bisogno di recuperare energia. Questo segno zodiacale è rimasto stressato da quest’anno e la parte più bella sarà da agosto in poi, anche per il lavoro. Risolvete tutto durante l’estate. Per la fortuna, tenete d’occhio aprile e maggio: un’amicizia, un amore che può dare garanzie ed una maggiore stabilità.

Pesci: Siete vulnerabili e sensibili, In amore, quelli lontani saranno ridefiniti. Tra dicembre e gennaio, sarete lontani e distanti con alcune persone. Per il lavoro, chi ha cambiato nel 2014, entro aprile 2015 si rimette in gioco anche spostandosi di più. Non riversate le tensioni lavorative nell’amore: alcune coppie si sono allontanate o hanno vissuto meno insieme. Per la fortuna, è un anno importante ed il mese di febbraio può darvi di più. Chi non sistema accordi, chi ha una causa in corso e non arriva ad una mediazione, chi ha una crisi importante e non la risolve entro giugno, da luglio faticherà molto.


R U B R I c h e

ricetta del mese Ingredienti per 6 persone. Per la sfoglia: 500g di farina bianca, 1 pizzico di sale, 4 uova intere più 1 tuorlo, acqua q. b.. Per il ripieno: 300 g di carne di manzo, 1 carota, 1 gambo piccolo di sedano, 1/2 cipolla, 1 chiodo di garofano, 1 pizzico di noce moscata, 3/4 foglie di basilico, 1/2 bicchiere di vino rosso corposo, 50 g di formaggio grana grattugiato, 50 g di pane grattuggiato fine, 1 tuorlo d’uovo, 1 noce abbondante di burro, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, sale, pepe. Per il condimento: qualche fogliolina di salvia, 100 g di formaggio grana grattugiato, 120 g di burro

Casoncelli alla Bresciana

PREPARAZIONE Per prima cosa preparate la pasta impastando sulla spianatoia la farina con i pizzico di sale, le uova e, se necessario, con un po’ di acqua. Impastate bene per circa 10 minuti e, con la pasta ottenuta, tirate 2 sfoglie sottili avendo cura di non farle asciugare. Nel frattempo in un tegame a parte fate soffriggere il burro e l’olio extravergine di oliva con la cipolla affettata finemente; unite la carne che dovete lasciar dorare per bene da tutti i lati, quindi spruzzate con il vino e lasciate evaporare. Dopo aver ag giunto le verdure ta-gliate a pezzettini, il chiodo di garofano, il basilico tritato, il sale, il pepe e 1 pizzico di noce moscata, lasciate cuocere a tegame coperto per 2 ore e mezzo, bagnando, se necessario, con poca acqua calda per non fare attaccare. A cottura ultimata, tritate fine la carne e passate le verdure al setaccio. Mettete ora il composto in una terrina, unite il pane grattugiato, il formaggio grana g rattugiato e il tuorlo d’uovo. Amalgamate bene il tutto e ag giustate di sale. Su una sfoglia di pasta mettete quindi tante piccole noci del ripieno preparato a distanza di un dito e coprite con l’altra sfoglia. Pigiate con le dita intorno ad ogni pallina di ripieno per chiudere bene il composto. Con un taglia-pasta a rotella dividete i “casonsèi” in pezzi di circa 4 centimetri che metterete ad asciugare su di un panno leg ger mente infarinato. Fateli cuocere per circa 10 minuti in abbondante acqua salata. Scolateli molto bene e conditeli con il bur ro fuso insaporito con la salvia e il for mag gio grana grattugiato. Lasciateli riposare così conditi in una zuppiera calda per un attimo prima di servirli perché insaporiscano meglio. Servite in piatti caldi.



R U B R I c h e

A PROPOSITO DI...

CELIAChIA Sorbetto al limone

CATEGORIA

Sorbetti e Gelati

INGREDIENTI -500 gr. acqua -200 gr. zucchero -150 gr. succo di limone (3 limoni circa) -1 pezzo di scorza gialla di limone

PREPARAZIONE

1- Mettere nel boccale acqua, zucchero e la scorza di limone e scaldare per 2 min. 50° vel. 1 2- Lasciare raffreddare completamente, poi unire il succo di limone e togliere la scorza. 3- Versare il tutto in un recipiente largo e basso (contenitore di stagnola) e mettere in freezer per almeno una notte, meglio 24/30 ore. 4- Al momento di servire, dividerlo in pezzi e metterlo nel boccale. Mantecare bene aiutandosi con la spatola, per 10 sec. Vel. 9 e per altri 20 sec. Vel. 4. Servire subito.P.s. si può aggiungere, prima di mantecare, 1 albume e rhum o vodka e/o crema di latte (panna fresca).

OPPURE 400 G LIMONI PELATI A VIVO 800 g latte congelato a cubetti 200 g zucchero Far lo zucchero a velo (7 sec vel 10). Aggiungere la frutta ed il latte congelato (tolto 10 min prima dal freezer). Aggiungere un albume dell’uovo. Mantecare partendo dal vel bassa fino a salire a vel 8 per 20/30 sec e volendo si puo inserire la farfalla e montare qualche sec a vel 4.


Ricetta di Mariapia Gandossi

Latte, uova e zucchero sono gli ingredienti base di uno dei simboli del food Made in Italy. Stiamo parlando del gelato artigianale, icona dell’estate in qualsiasi parte del mondo, che riesce a mettere d’accordo chiunque: dagli adulti ai bambini, dai vegani ai celiaci. Troppo spesso un celiaco però si vede rifiutare il servizio di un buon gelato artigianale: la paura e la disinformazione sono alla base di questo comportamento da parte dei gelatieri. Dobbiamo però renderci conto che in Italia l’incidenza delle gelaterie artigianali sulla popolazione è pari a 62 aziende ogni 100’000 abitanti. Per questo c’è la necessità di un’adeguata qualificazione professionale per gli operatori del settore, che va sostenuto e valorizzato. Per capire a cosa ci riferiamo abbiamo intervistato il Dott. Fabrizio Osti, presidente del gruppo merceologico “prodotti per gelato” di AIIPA, l’associazione italiana industrie e prodotti alimentari e Giacomo Rubagotti, celiaco, gelatiere per professione e proprietario di una gelateria gluten free. Dott. Osti, il gelato artigianale è una specialità alimentare italiana unica e riconosciuta in tutto il mondo ma cosa s’intende per gelato artigianale? Risposta: Il gelato artigianale è un prodotto composto da diversi ingredienti, materie prime e semilavorati, preparato su base giornaliera o quasi nell’esercizio che si occupa della vendita. Il primo vantaggio del gelato artigianale rispetto all’industriale è infatti la produzione fresca e in loco. Il secondo è la capacità dell’artigiano di declinare il prodotto gelato in molte altre forme, dalle torte al sushi di gelato, dagli stecchi alle monoporzioni. La differenza tra la gelateria artigianale (quindi condotta da un artigiano) e le catene simil artigianali è proprio data dalla capacità del primo di rispondere ad hoc alle richieste del cliente. Il senza glutine in gelateria: un’opportunità in più o una presa di coscienza? Risposta: Direi entrambe, dato che l’artigiano realizza che la richiesta di un prodotto senza glutine è sempre più importante. Questo richiede la presa di coscienza di fare un prodotto per una categoria delicata, cosa che comporta l’innalzamento degli standard di controllo e scelte. Io la vedo comunque come un’occasione di crescita per l’artigiano stesso. AIIPA ha un programma di sicurezza dedicato alle cross contamination che possono verificarsi in gelateria: prevedete anche incontri formativi e informativi per le gelaterie già attive e le start up? Risposta: Le aziende AIIPA si occupano in prima battuta di rifornire prodotti senza glutine all’artigiano che li richiede portando con sicurezza sotto la soglia richiesta dal legislatore la concentrazione dello stesso. Ove non possibile o non desiderato, la presenza di glutine è ben segnata sulla lista ingredienti e sulle schede tecniche. Programmi di controllo materie prime e di annullamento di contaminazione crociata sono presenti in tutte le aziende

associate AIIPA, molte delle quali controllate da organi esterni perché rientranti in standards di sicurezza alimentare elevati come BRC ed IFS ad esempio. Anche la formazione è un aspetto importante del lavoro delle aziende di ingredienti e già nei corsi di base, spiegando la stesura del manuale HACCP, il problema delle cross contaminations viene seriamente preso in considerazione Gelatiere di professione Giacomo Rubagotti ci spiega i motivi che l’hanno spinto a produrre gelato artigianale, di qualità e senza glutine. Per quale motivo ha deciso di produrre gelato artigianale senza glutine? Risposta. Dal momento in cui ho scoperto di essere celiaco, ho iniziato a fare i conti con la poca informazione sul problema. Ho constatato che la poca informazione era seguita da uno scarso interesse verso i clienti celiaci da parte dei piccoli artigiani nel settore ristorazione in generale data proprio dalla paura di sbagliare poiché era poca la conoscenza di questa particolare alimentazione. La mia decisione è venuta di conseguenza visto che non penalizza il cliente non celiaco e gratifica invece chi lo è. Quali difficoltà ha riscontrato nella preparazione dei prodotti e quali difficoltà ha avuto con i Suoi clienti? Risposta. Per quanto riguarda i prodotti dal momento in cui ho deciso di fare la produzione di gelato senza glutine, la priorità è stata sentire i produttori di materie prime e farmi spedire le varie schede tecniche sui prodotti. Ho così constatato che la maggior parte dei prodotti erano senza glutine e soprattutto senza tracce. Ho “aggiustato il tiro” su alcuni gusti tipo BISCOTTO dove ho semplicemente fatto le variegature con frollini senza glutine. L’unico problema riscontrato quotidianamente è con i coni e la contaminazione ma con alcune accortezze ( coni non direttamente sul gelato e prelievo del gelato per celiaci in un angolo della vaschetta vergine) si risolve benissimo, l’unico neo è che i coni senza glutine hanno ancora prezzi troppo elevati per poterli sostituire completamente. Per quanto riguarda i clienti non c’è stato altro che soddisfazione per un prodotto consumabile tranquillamente da tutti. Gli ingredienti fondamentali per un buon gelato senza glutine Risposta. Gli ingredienti per un buon gelato sono gli stessi sia per che senza glutine: Materie prime di qualita’ prodotti freschi e una bilanciatura delle ricette a doc.


NESSUN COLORE E' PROIBITO A cura di Federica Cocco

incontra Cristina D'Avena

CARTOON PARTY AL SOCIAL CLUB l Social Club ha regalato grandi emozioni scegliendo per il giorno di S.Lucia una super ospite come Cristina D 'Avena che in una breve intervista a Bresciaup ha svelato che il suo sogno è cantare in un musical ma finora delle tante proposte che ha ricevuto nessuna l' ha ancora entusiasmata e rimane in attesa della sceneggiatura che dice “devo sentire mia “ ci rivela inoltre che il cantante con cui vorrebbe duettare è Jovanotti e infine alla domanda che sigla non tua ti sarebbe piaciuto cantare con un grande risata ci ha risposto l' Uomo Tigre !! è stato un grande piacere intervistarla simpatica e sorridente ci ha salutato con un abbraccio emozionante. Cristina sale sul palco del Social Club circondato da un pubblico incredibilmente felice e sorridente che ha fatto da coro a questo ennesimo successo della cantante che ha il potere di riunire ragazzi e adulti e farli sognare ….un tuffo nel passato e si ritorna bambini ,grande spettacolo grazie !!

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AS BRESCIA Bengals a storia dei Bengals ha inizio nella primavera del 1989: un gruppo di amici reduci dall’esperienza con i disciolti Steel Tigers Cremona decide che è giunto il momento di creare una nuova realtà sportiva nella propria città, con pochi mezzi ma con grande passione fondano così l’AS BRESCIA BENGALS AFT. Quei primi pionieri radunando intorno a sé un manipolo affiatato di atleti che costituirà il nucleo storico della compagine bresciana. Nell’autunno dello stesso anno i Bengals debuttano già nel campionato nazionale di serie B, l’entusiasmo delle tigri non è però sufficiente a superare le inevitabili lacune organizzative e la limitata esperienza del gruppo, la stagione termina così con un bilancio negativo. Il 1991 è l’anno del riassetto, importanti cambiamenti nell’organigramma societario portano

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alla presidenza Virgilio Baresi, il tasso tecnico della squadra viene inoltre notevolmente innalzato con l’acquisizione dai Lions di Bergamo dell’esperto quarterback Diego Orfeo che si rivelerà negli anni successivi una figura fondamentale per la crescita dei Bengals. Nel 1992 la dirigenza rivoluziona la conduzione tecnica della squadra ingaggiando direttamente dai milanesi Pharaones campioni d’Italia coach Cereda, il nuovo staff di allenatori (insieme a Cereda arrivano gli assistenti Susta e Margnini) fa compiere finalmente ai Bengals l’atteso salto di livello, giungono le prime vittorie e con esse la promozione in Serie A2. Da questo momento l’attività Bengals non ha più fine, si succedono i campionati e i cambiamenti nelle file della squadra, fino ad arrivare all’ottenimento degli scudetti 1995 e 1996, ma obbiettivi raggiunti


a cura di Attilio Tantini

non bloccano la voglia di crescere della squadra che di anno in anno cerca il modo per migliorarsi, punto di svolta è l’arrivo sulla panchina bresciana di tecnici stranieri (anno 2003), Messicani, che insieme agli statunitensi e canadesi sono i veri maestri di questo sport In quest modo la crescita della squadra acquista ancora maggiore consistenza. L’avvicendamento dei tecnici e la crescita portano la squadra alla conquista dello scudetto 2009. La storia continua fino ai nostri giorni, i Bengals sono passati attraverso grandi cambiamenti, momenti difficili, legati anche alla difficile situazione economica che ha visto la squadra bresciana perdere buona parte degli sponsor che la sostenevano, dover fare scelte difficili ma che le garantissero comunque l’esistenza in vita, scelte anche coraggiose, forse non condivise da alcuni, ma che hanno portato a

signicativi cambiamenti (primo tra tutti la gestione del campo “Chico Nova”). Scelte che però hanno portato le tigri a svolgere sempre attività sportiva e a rimettere in pista dopo due anni di inattività il settore giovanile che ha visto la squadra bresciana partecipare al campionato giovanile 2014 di Fidaf, riportando entusiasmo e vitalità all’interno del movimento bresciano, oltre a questo, e cosa molto importante, la prima squadra sarà nastri di partenza del campionato di II divisione Fidaf, che avrà inizio a marzo 2015. Le partite di campionato e gli allenamenti della squadra si svolgono presso il campo “Chico Nova” Via traversa XX, Villaggio Sereno (allenamenti lunedi e mercoledì ore 20.00-22.00, venerdì 21.0023.00).


PNEUMATICI ’unico punto di contatto tra l’automobile e la strada sono gli pneumatici. Eppure sono, secondo le rilevazioni statistiche, uno degli aspetti più trascurati dall’automobilista italiano. Eppure le loro condizioni (usura, pressione e tagli, specie sulla spalla dovuti a salite e discese dai marciapiedi) sono tra i più importanti aspetti della sicurezza, se non il più importante. È buona norma poi controllare regolarmente l’usura degli pneumatici. Ma come? Una marcatura sulla spalla dello pneumatico indica la posizione degli indicatori di usura del battistrada, in corrispondenza degli intagli principali. Gli indicatori di usura sono piccole barrette in rilievo situate sul fondo degli intagli. Quando la superficie di gomma del battistrada raggiunge il livello di queste barrette, l’altezza del battistrada ha raggiunto il limite legale di 1,6 mm: gli pneumatici potrebbero perciò non garantire più un adeguato livello di sicurezza e inoltre state infrangendo la legge. Anche se l’altezza residua del battistrada supera gli 1,6 mm, è sempre bene adeguare la velocità e lo stile di guida alle condizioni ambientali, in particolare sul bagnato. Se non vengono regolarmente manutenute, le gomme si usurano irregolarmente o più rapidamente del normale o, nei casi peggiori, si danneggiano, diventando pericolose o inservibili. A volte, però, nonostante le attenzioni loro riservate, gli pneumatici non si comportano come di dovere. E così ecco rumorosità, usura irregolare, vibrazioni, sostituzione prematura e altro. Sotto la definizione generica di usura irregolare rientrano tipologie di consumo non omogeneo del battistrada, provocate da fattori diversi. Il più comune di essi è l’assetto delle ruote che, per cause accidentali o per una scorretta regolazione in fabbrica o in officina, non è ai valori prescritti. In tal caso, gli pneumatici poggiano sul terreno in modo diseguale e gli strisciamenti che conseguono fanno sì che una parte del battistrada si usuri rapidamente. L’esagerata inclinazione verticale della ruota (sugli angoli detti di campanatura o di camber) provoca usura localizzata su una spalla del battistrada, mentre l’eccesso di convergenza o divergenza si riconosce perché l’intero battistrada si usura «a dente di sega» verso l’interno o l’esterno della copertura.

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In genere, però, il consumo non uniforme è una combinazione di questi fattori, specie quando le Case usano valori elevati di convergenza e campanatura per garantire un ottimo comportamento su strada. Allora, le gomme possono non gradire questa scelta, assumendo forme d’usura irregolari, con certi tasselli della spalla del battistrada più consumati di altri, il che genera una rumorosità di rotolamento fastidiosa. In genere il difetto si manifesta sulle coperture posteriori e, pur a livelli diversi, con ogni tipo di pneumatico. Se l’assetto delle ruote è registrabile, conviene adottare i valori di convergenza e campanatura minimi prescritti, così da tenere le ruote il più possibile diritte; in tal modo, però, il comportamento di guida potrebbe peggiorare. Se non si può intervenire sull’assetto, invece, è bene effettuare ogni 5/7000 km lo scambio delle coperture tra l’asse anteriore e quello posteriore. Le vibrazioni al volante, invece, non sono un problema molto diffuso, e possono avere cause diverse. Prima di tutto, conviene ricordare di cosa è costituito uno pneumatico: la copertura è un insieme di semilavorati, di materiali e gomme diversi tagliati a misura e assemblati in successione disponendoli su forme cilindriche; alla fine di questo processo, il pneumatico «crudo» viene posto nello stampo per la vulcanizzazione, che è la «cottura» con cui la gomma acquista le sue caratteristiche e riceve la forma e la scolpitura del battistrada definitivi. Questo sistema di produzione può essere causa di squilibri, dato che tutti i diversi componenti, per assumere la forma circolare, devono avere le estremità collegate tra loro. Ciò si realizza mediante giunte, che, nonostante siano opportunamente sfalsate tra loro, se non sono bene eseguite creano disomogeneità nella copertura, che si possono manifestare sotto forma di vibrazioni o rumorosità cicliche. Già all’atto dell’equilibratura del complesso ruota-pneumatico si possono incontrare difficoltà: la spia del problema è la necessità di utilizzare contrappesi di massa elevata. Talvolta si migliorano le cose ruotando di mezzo giro la copertura sul cerchio e ripetendo la bilanciatura; però, anche gomme che si equilibrano senza problemi possono generare vibrazioni. Allora, si deve interpellare un tecnico della Casa, che valuterà se il pneumatico ha difetti di fabbricazione che ne autorizzino


a cura di Attilio Tantini

la sostituzione in garanzia. A questo proposito, va precisato che degli pneumatici risponde il fabbricante, a differenza degli altri componenti, che sono garantiti dalla casa automobilistica. Le vibrazioni al volante, però, se si avvertono in frenata, possono essere indotte da ovalizzazione dei dischi o dei tamburi dei freni, mentre se i cerchi ruota sono deformati, persino lo pneumatico più «rotondo» è inutile. Tra le cause accidentali di vibrazioni vanno citate le frenate a ruote bloccate, che possono provocare un appiattimento del battistrada: allora, non resta che mettere mano al portafogli per sostituire le gomme rovinate e fare un pensierino, per la prossima auto, all’Abs, che risolve il problema alla radice, impedendo il bloccaggio delle ruote. Infine, si può verificare il fenomeno denominato «flat spotting»: sostando per alcune ore dopo una marcia a velocità sostenuta che ha scaldato le coperture, esse si deformano temporaneamente, provocando così, quando si riparte, vibrazioni e rumorosità nel rotolamento. In questo caso, non c’è da preoccuparsi: ma dopo pochi chilometri, quando le gomme si scaldano, tutto torna normale. Il consumo del battistrada dipende comunque da moltissimi fattori, alcuni legati allo pneumatico, primi fra tutti le caratteristiche della mescola, altri all’utilizzo. La categoria di una gomma è un primo esempio. Non si può pretendere che un pneumatico per altissime prestazioni raggiunga la stessa percorrenza di una copertura progettata per vetture più modeste, che sviluppano prestazioni ridotte. Poi, la pressione di gonfiaggio, la velocità di carico, le condizioni del fondo stradale, il tipo di percorso e di vettura, nonché la temperatura esterna possono influenzare sensibilmente la vita di una copertura. Per fare un esempio, contrariamente a quanto si pensa, sul bagnato le gomme si consumano di più che sull’asciutto. Non è facile, quindi, giudicare la riuscita di un treno di pneumatici. Solo chi percorre molti chilometri, facendo lo stesso tragitto e cambiando spesso le gomme, può stilare graduatorie di merito tra modelli diversi. Più rari, anche se assai pericolosi, sono guasti degli pneumatici che ne compromettono l’integrità strutturale. In genere sono da attribuirsi a urti contro buche o marciapiedi o a sovraccarico e contemporaneo sottogonfiaggio; da non trascurare,

poi, l’eventualità della marcia «a piatto» che si verifica quando si fora una copertura tubeless, in cui, generalmente, la perdita di pressione è lenta. Può così accadere di viaggiare un po’ prima di accorgersi del problema, in particolare se la gomma forata è una posteriore; in tal caso, i suoi fianchi vengono fortemente sollecitati, rendendo rapidamente inservibile il pneumatico. Comunque, quando si rilevano tagli, rigonfiamenti, screpolature della gomma sui fianchi o sul battistrada, è bene consultare immediatamente uno specialista; se il guasto non si può attribuire a uso scorretto, egli chiederà l’intervento di un tecnico della Casa, che valuterà se si tratta di un difetto di fabbricazione. Dagli pneumatici dipende gran parte della sicurezza di guida. La loro importanza è fondamentale e ciò è sottolineato anche dal loro costo. Per sfruttarli al meglio e viaggiare sicuri, è bene dedicare loro qualche attenzione, in primo luogo controllandone spesso l’aspetto e la pressione di gonfiaggio. La prima caratteristica del comportamento su strada, e cioè la capacità della vettura a marciare in rettilineo, spesso non è esente da difetti. Talvolta, la macchina devia da un lato o dall’altro a seconda che si acceleri o si deceleri; ciò dipende dalle caratteristiche delle sospensioni, dalla carcassa e dal disegno del battistrada e non si può modificare. Se, invece, la deviazione avviene a velocità costante, togliendo le mani dal volante, la cosa può dipendere dall’assetto delle ruote fuori posto, facilmente controllabile, oppure dagli pneumatici. Una copertura che ruota sotto carico, infatti, sviluppa una piccola forza laterale, il cui orientamento (verso l’esterno o l’interno della vettura) dipende dal senso di montaggio sul cerchio. Perciò, se tutte e quattro le gomme sviluppano forze di valore pressoché uguale e orientate in modo da equilibrarsi (a coppie verso l’interno o l’esterno), la macchina viaggia diritta; se una forza prevale di parecchio, o se è orientata così da sommarsi a quella generata dall’altra copertura dello stesso asse, la vettura tende a spostarsi da un lato o dall’altro della carreggiata. In questi casi, il gommista, dopo aver attentamente controllato l’assetto delle ruote, deve provare a scambiare tra loro i pneumatici degli assi, uno per volta: se l’auto «tira» dall’altra parte, il problema è proprio nelle gomme.


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Nicola Baldacci TECHNO MADE IN UMBRIA CHE FA BALLARE IL MONDO Quando si incontra un dj o più genericamente un artista, spesso si rimane travolti non dalla sua arte, ma dal suo egocentrismo. Talvolta, solo raramente, dj & artisti sono così modesti da lasciare il segno per la loro semplicità. E’ il caso di Nicola Baldacci, dj producer umbro specializzato in techno & dintorni. La sua carriera, anche se (lo leggerete sotto) lui non è d’accordo, è in ascesa verticale. Le sue produzioni su label importanti si susseguono. “In the Mood” e “Boys” faranno ballare il 2015, mentre lui tra gennaio e febbraio si sposta tra Marocco, Messico e Peru. Sta, pian piano entrando, nel ristretto numero dei dj che girano il mondo con la loro musica. Su www.facebook.com/nicolabaldaccidj si ascolta un bel po’ della sua musica, anche se ballarla live è tutta un’altra cosa. - Che stavi facendo un attimo prima di rispondere alle nostre domande? Stavo controllando i miei social network ed ascoltando dei promo. Per un dj è importantissimo essere sempre aggiornato. - Quali sono i brani pop che ti piacciono di più in questo momento? Mi piace l’idea di coinvolgimento che trasmette la canzone con i ritmi latini commerciali difficile stare fermo… e quindi dico “Bailando” di Enrique Iglesias e “Follow the sun” di Time Square vs Xavier Rudd. La melodia e l’interpretazione del cantante sono eccezionali. E’ una di quelle canzoni che ascolto nei momenti di riflessione. Un’altra canzone che amo è “Magnifico” di Fedez, che credo sia uno dei migliori artisti italiani. Sta dando una svolta al mercato discografico di casa nostra, e per questo lo appoggio al 100%. - Che stai facendo di bello a livello musicale in questo periodo? La tua carriera sembra stia finalmente decollando? Non penso che la mia carrie stia stia decollando, mi piace più dire che è un ottimo momento per me! Sto cercando di godermelo il più possibile rimanendo consapevole che c’è ancora molto da lavorare e da dimostrare ai protagonisti del mio settore. Infatti è un periodo in cui sto sperimentando nuove sonorità e instaurando nuove collaborazioni. Per un dj è sempre importante trovare nuove strade e nuove sonorità. - Se tu potessi andare in vacanza in questo periodo, dove andresti e perché? Vorrei essere in Messico, è un posto che mi affascina molto. Infatti non vedo l’ora di essere lì. Suonerò a Cancun, al Me, il 13 e 14 febbraio. Sarà bellissimo suonare e pure indossare un fantastico sombrero messicano! - Ci racconti una serata speciale che hai vissuto nelle ultime settimane? La serata al Coyote Bar di Roma è stata bellissima, dall’arrivo nella Capitale al club e al condividere i stessi pensieri davanti ad un drink prima del mio live set. - C’è un capo o un accessorio che hai intenzione di indossare giorno e notte quest’estate? Non posso mai separarmi dai miei braccialetti portafortuna, sia d’estate che inverno sono sempre con me. - Che consigli daresti ad un giovane dj? Sono anche io un giovane dj, è difficile dare consigli a chi come me inizia questa carriera. Mi sento però di dire che l’umiltà e la gavetta sono caratteristiche che nel vostro lavorare non devono mai mancare. - Che cosa stai per fare ora che hai finito questa intervista? Continuo ad ascoltare musica, aspettando di incontrarmi con i miei amici per un torneo di Playstation!

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Coco et La vie en Rose Carissime lettrici di BresciaUp, Buon Anno! Per il primo numero del 2015 ho pensato di parlarvi di una tendenza trasversale nel mondo della moda, del makeup, dei complementi d'arredo. Mi riferisco a quello che sarà il colore dell'anno in ogni settore del lifestyle. Il Marsala è un vino liquoroso che prende il nome dall’omonima città siciliana. Il color Marsala, decretato da Pantone protagonista assoluto della moda 2015, è un colore intenso tra il borgogna e il marrone, ambrato come il miele scuro di castagno. Rispetto al fresco e civettuolo Radiant Orchid, suo predecessore, il color Marsala è una tonalità calda ed elegante. Ecco come lo vedo indossato, in versione estiva ed invernale.

Primavera/Estate: per un look elegante e di classe, scegliete abiti di seta che ne esaltino la sfumatura ambrata; per interpretarlo in versione casual, divertitevi a creare outfit dal sapore etnico e d’intensa sensualità. Autunno/ Inverno: broccati di velluto ed eco-pellicce evocano con raffinatezza i colori delle foglie d’acero; pantaloni a zampa, dolcevita e blazer color terra bruciata vi aiuteranno a creare un trendy look anni ’70.


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Outfit del mese Valeria indossa: Eco-Pelliccia e abito, kaos - ph. Camilla Micheli

Ditemi amiche, vi piace la scelta di Pantone? Passate presto a trovarmi su Coco et La vie en rose fashion blog. Bisous, Coco una blogger per amica - your friendly style coach

la vostra Coco Valeria Arizzi Fashion Blogger & Personal Stylist Coco et La vie en rose www.cocoetlavieenrose.com valearizzi@hotmail.it


La Chicca Io lo faccio innamorare ChiccaBaroni

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Com’ è bello il periodo natalizio: l’atmosfera calda ed avvolgente, il profumo della cioccolata e della neve, sempre se riusciamo ad andare sotto lo zero. E’ una delle poche cose che mi emoziona ancora avere un sacco di pacchetti e pacchettini con fiocchi sotto l’albero di Natale. Arriviamo al fatidico momento in cui, la mattina di Natale ci si siede per terra davanti all’ albero a scartare il primo pacchetto che stavate puntando da giorni; proprio quello che da una settimana vi state domandando : chissà cosa conterrà?! Ebbene, vedrete il vostro uomo “meraviglioso” al vostro fianco con un sog ghigno che non fa trasparire chiaramente se si sta per mettere a ridere come se avesse fatto uno scherzone, o se è veramente orgoglioso del dono che vi ha comprato in tre pidante attesa di un : g razie amore era proprio quello che volevo!. Ecco che si intravede la confezione… cosa c’è scritto?! Coperta con maniche da divano?????? E questo sarebbe il regalo che mi hai fatto per Natale? Pa r l i a m o c i c h i a r o, n è l a s o t t o s c r i t t a , n é credo altre donne si aspettano un diamante o un og g etto par ticolar mente prezioso sotto l’albero; ma non è corretto deludere così tanto le aspettative di noi povere ingenue! La cosa sconcertante è che il sogghigno precedentemente

d e s c r i t t o p e r l ’ u o m o s i g n i f i c ava ve r a m e n t e orgoglio e attesa di una reazione particolarmente entusiasta! Ma come diavolo può venire in mente ad uomo di regalare alla propria compagna una coperta con maniche da divano che, tra l’ altro, vendono anche dai cinesi a 9.00€. Cosa siamo, una massa di pig rone inglobate dal proprio divano ?! Se fai un regalo del genere poi, non lamentar ti se non ti aspetto a casa in baby doll e tacchi alti! Questo ti meriti, una donna in tuta, slavata che sta sul divano con la sua maledettissima coperta con braccia! Non è così difficile prendere un semplicissimo regalo di Natale per la propria morosa, va bene anche un cd che sapete di loro gradimento se non avete molte possibilità! Ma non andate ad impelagar vi con ideone che credete essere intelligenti quando avete altre mille opzioni più semplici e di effetto! I reg ali di Natale devono essere dei pensieri fatti con il cuore, a parer mio nulla di utile od oggettivamnete necessario, solo un piccolo sfizio che dona un sorriso e calore all’altra persona. Se non siete in grado di fare coccole e trascorrere momenti di dolcezza fatelo almeno nel periodo natalizio, in cui si ha davvero bisogno di calore umano e coccole, ma non sotto la coperta da divano con le braccia!

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CATERINA Ciao, sono Caterina, ho 18 anni e frequento il quinto anno al liceo linguistico Lunardi. Amo lo sport, la musica e il ballo, ma la mia passione è fare la modella. Questa passione è nata quando avevo 13 anni e grazie all’incoraggiamento e all’aiuto dei miei genitori e dei miei amici, sto iniziando ora a muovere i primi passi nel mondo che ho tanto sognato.

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Con l'arrivo dell'inverno, inizia il periodo dei week-end in montagna. Qualche giorno di totale relax, senza distrazioni, per staccare la spina dalla routine quotidiana. Per molte persone è anche l'occasione giusta per dedicarsi agli sport invernali, dallo sci allo snowboard, senza dimenticarci dei più piccoli che possono dilettarsi con il bob e giocare con la neve. Naturalmente non tutti siamo sportivi e quindi per molti la montagna è anche escursioni, degustazioni di prodotti tipici e tanto relax. Io sinceramente rientro in quest'ultima categoria, perché penso che la montagna sia il posto più rilassante del mondo. Gran parte del merito va al paesag gio innevato che trasmette un grande senso di tranquillità. Ma per questi week-end in montagna cosa non può mancare assolutamente nella nostra valigia? Una cosa essenziale sono i doposci, anche per una semplice passeg giata, che ci per mettono di tenere i piedi caldi e di affrontare lunghe camminate in mezzo alla neve. Io ho un debole per i Moon

Boot, che oramai ci offrono una collezione ampissima per modelli e colori, adattandosi a tutti i gusti. L'atmosfera della montagna ci per mette di giocare anche con la fantasia dei maglioni e dei cardigan, quindi lasciamo a casa quelli basici, che possiamo portare tranquillamente al lavoro o in giro per la nostra città, e scegliamo di mettere in valigia dei modelli più particolari: le lavorazioni jacquard o le trecce sono perfette per la montagna. Lo stesso discorso delle fantasie vale anche per le cuffie o altri tipi di copricapo. Molto utili sono i cappelli modello aviatore, sia i modelli interamente in pelliccia sia quelli in lana. Anche qui possiamo dare libero sfogo alla nostra fantasia poiché esistono modelli adatti a ogni stile e a tutti i gusti. Vi raccomando di non dimenticare di mettere in valigia gli occhiali da sole, e se volete dare un tocco spensierato e allegro al vostro look potete scegliere un modello colorato con le lenti a specchio. Non mi resta che augurar vi una buona vacanza, ricca di sport, divertimento e tanta cioccolata calda!


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Amici di Zampa Ricetta per un cane Felice Come insegnare al tuo amico a quattro zampe a non fare danni in casa Fra le mura domestiche il cucciolo può tenere diversi comportamenti “indesiderati”, come danneggiamenti, evacuazioni inappropriate, vocalizzi eccessivi e così via. Per quanto riguarda la prevenzione dei comportamenti distruttivi in particolare, è bene adottare il cucciolo non prima dei due mesi di vita, adattando la casa ai suoi fabbisogni etologici (grazie a un percorso pedagogicoeducativo corretto) e ricorrendo all’aiuto di un Medico Veterinario Comportamentalista. La prima educazione avviene nelle cucciolata Per favorire un corretto sviluppo comportamentale, è fondamentale che il cucciolo rimanga insieme alla madre per il tempo necessario al compimento della sua prima socializzazione (fino ai due mesi). La convivenza con gli altri cuccioli, sotto la supervisione della madre, costituisce di fatto un vero processo educativo. Ecco degli esempi concreti: dalla terza settimana di vita, i piccoli iniziano a lottare fra loro arrivando anche a mordicchiamenti dolorosi che portano a gridare chi li subisce. La madre allora interviene fermando il cucciolo troppo esuberante con una delicata compressione della collottola, oppure bloccandolo a pancia all’aria per qualche secondo. Se le corse si fanno sfrenate, o i vocalizzi eccessivi, la madre trattiene il cucciolo fino a ottenerne il rilassamento. La presenza della madre è poi un fattore rassicurante che agevola l’esplorazione dell’ambiente da parte del cucciolo che si sente rassicurato nell’affrontare il mondo che lo circonda.

La prima educazione avviene nelle cucciolata Per favorire un corretto sviluppo comportamentale, è fondamentale che il cucciolo rimanga insieme alla madre per il tempo necessario al compimento della sua prima socializzazione (fino ai due mesi). La convivenza con gli altri cuccioli, sotto la supervisione della madre, costituisce di fatto un vero processo educativo. Ecco degli esempi concreti: dalla terza settimana di vita, i piccoli iniziano a lottare fra loro arrivando anche a mordicchiamenti dolorosi che portano a gridare chi li subisce. La madre allora interviene fermando il cucciolo troppo esuberante con una delicata compressione della collottola, oppure bloccandolo a pancia all’aria per qualche secondo. Se le corse si fanno sfrenate, o i vocalizzi eccessivi, la madre trattiene il cucciolo fino a ottenerne il rilassamento. La presenza della madre è poi un fattore rassicurante che agevola l’esplorazione dell’ambiente da parte del cucciolo che si sente rassicurato nell’affrontare il mondo che lo circonda. La preparazione della casa ai suoi fabbisogni etologici Per favorire l’inserimento del cucciolo nella nuova abitazione e inibire sul nascere i comportamenti distruttivi sintomo di malessere è fondamentale non farsi cogliere impreparati. Innazitutto, è opportuno utilizzare i feromoni di sintesi disponibili in commercio, oltre a preparare la cesta dei giochi, e le ciotole di cibo e acqua. In questo modo il cucciolo supera più facilmente lo stress legato alla separazione dalla madre e al cambiamento di ambiente. Durante la notte è necessario permettere al cucciolo di stare nella nostra camera da letto, dove può riposare tranquillamente e riuscire a trattenere le deiezioni con maggiore facilità: fino al momento dell’adozione, il piccolo era infatti abituato a dormire insieme alla madre e ai fratelli. Se lo si desidera, possiamo ricorrere a un cancelletto, per esempio tra la cucina e il soggiorno, per impedire al cucciolo di accedere all’intero spazio abitativo in nostra assenza. Il percorso pedagogico inizia da subito Preparare la casa non basta. Quando il cucciolo entra in famiglia dobbiamo comprendere che stiamo proseguendo il lavoro iniziato dalla madre all’interno della cucciolata. Attraverso una relazione uomo-came fondata sul riconoscimento delle rispettive diversità di specie, dobbiamo renderci conto dei fabbisogni etologici che il cucciolo viene a esprimere, tenendo sempre presente che il cane è un animale collaborativo che vive la socialità come dimensione di vita. Per raggiungere un legame equilibrato e appagante, che assicuri la serenità del cucciolo, è necessario soddisfare tanto i suoi fabbisogni fisiologici (cibo, bisognini, riparo) quanto quelli di relazione (gioco, coccole, collaborazione). In questo senso, ai fini del completamento del processo di socializzazione, la passeggiata acquista un’importanza particolare: gli esseri umani, gli altri cani, i gatti, i piccioni, le automobili, le biciclette, i rumori e ogni oggetto saranno così conosciuti e identificati come non pericolosi. Una corretta socializzazione permetterà così al cucciolo di identificare come amici gli esseri umani e gli altri cani. Se tutto si compie rispettando le esigenze del nostro piccolo amico, possiamo dire che qualsiasi comportamento distruttivo deve venire meno attorno agli otti mesi di vita del cucciolo.

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Cogliere in tempo i disturbi comportamentali In alcuni casi il cucciolo può essere portatore di malattie del comportamento che solo una visita post–adozione, da parte di un Medico Veterinario Comportamentalista, può evidenziare. La Sindrome da Privazione Sensoriale (cucciolo pauroso) o la Sindrome da Ipersensibilità–Iperattività (cucciolo agitato) possono esplodere in distruzioni imponenti, sia alla presenza dei proprietari sia in loro assenza, a carico di oggetti (es. indumenti, libri, cuscini), mobili (gambe delle sedie e dei tavoli, divano, letto), muri eccetera. Le distruzioni devono, quindi, essere considerate il sintomo di un disagio e non un “dispetto”. Identificare precocemente una malattia del comportamento permette la messa in atto di una corretta terapia che porterà al miglioramento della sintomatologia. Consigli del veterinario Come evitare che si stressi Impiegare i feromoni di sintesi prima dell’arrivo del cucciolo e lasciarli in funzione giorno e notte Predisporre la cesta dei giochi per consentire al cucciolo la scelta del giocattolo che preferisce: l’arredamento della casa sarà così maggiormente preservato Permettere al cucciolo di riposare durante la notte nella nostra camera: il piccolo riposerà più sereno e riuscirà a trattenere meglio le deiezioni Rassicurare e confortare il cucciolo quando piange o si trova in difficoltà. Da ricordare Le punizioni non pagano L’apprendimento fondato sulle punizioni (verbali e/o fisiche) non solo è instabile ma crea una relazione conflittuale fondata sulla paura Interrompiamo i comportamenti indesiderati (es. rosicchiamento di oggetti) fornendo al cane valide alternative (es. ossa di pelle di bufalo) Evitiamo di inseguire il cane (“rodeo”) quando si allontana con un oggetto in bocca. Inginocchiamoci e chiamiamo il cane con voce accattivante.

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n Via Borgosatollo n. 1 a Brescia sorge Scavolini Store, la cucina più amata dai bresciani, un locale rinnovato che punta al progresso offrendo oltre all'efficienza dei propri prodotti, anche alla assoluta validità della propria organizzazione, un servizio attento e preciso sempre pronto a soddisfare le richieste del cliente seguendolo dalla progettazione sino alla distribuzione per poi proseguire con una vigilanza ed assistenza diretta in caso di riparazioni, manutenzioni oppure adattamento della cucina a nuovi spazi in caso di trasloco, inoltre l'azienda offre delle supervalutazioni dell'usato. Oltre alle cucine che contraddistinguono l'azienda pesarese fondata da Valter ed Elvino Scavolini nel 1961, nel salone bresciano anche bagni e living per completare l'arredamento della casa con qualità e stile, i quali si possono ammirare e toccare con mano nello showroom,tutto ciò contribuisce ad arricchire il marchio Scavolini che rappresenta al meglio un brand italiano da oltre 50 anni. Nello store è stata creata la postazione dedita ai progetti, dove il cliente munito di matita e righello riporta la propria cucina dei sogni sulla carta ed in seguito gli addetti ai lavori trasformeranno il tutto in realtà, dando una mano al cliente nella fase di realizzazione e le idee più creative verranno premiate con uno sconto supplementare da parte dello store. La Scavolni rappresenta al meglio la cura dei dettagli, l'impegno e la dedizione al lavoro che hanno permesso al marchio pesarese di farsi largo nel mercato. Scavolini significa design all'avanguardia, funzionalità, materiali di altissima qualità, ergonomia, sicurezza e la possibilità di scegliere una vasta gamma di finiture, colori, stili e configurazioni, insomma saper farsi amare..

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L ' a nno che Verra' passato un altro anno molto impegnativo in cui ho scritto poco e di rado . Ma come dice un grande guru americano “ le persone che non hanno successo : non iniziano mollano. Ebbene io non Mollo e quindi inizio di nuovo , Sono pronto ad affrontare un altro anno che voglio condividere con tutti Voi che mi seguite da tempo . Per iniziare qest'anno ho scelto una frase di una persona che ha cambiato il corso della storia grazie alla sua capacita' di amare , Gandhi : “La vera moralita' consiste non gia' nel seguire il sentiero battuto,ma nel trovare la propia strada e seguirla con coraggio”

e è meglio essere ottimisti ed avere torto che pessimisti ed avere ragione

Bresciaup pur con le difficolta ' che si incontrano tutti i giorni va avanti !!! Tutto lo staff e' ripartito con grande entusiasmo e vitalita' con nuovi obbiettivi e grandi novita !! Che presto scoprirete. Tutto questo grazie a Tutti Voi che giorno dopo giorno ci seguite …....e puntualmente ogni mese ci sfogliate! Rifletterei su questa celebre frase sulla vita : “ Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi essere pronto a fare qualcosa che non hai mai fatto .” Quindi ripartiamo con grande entusiasmo fiduciosi in un anno migliore !! E.Z.

Mantieni i tuoi pensieri positivi, perché i tuoi pensieri diventano parole. Mantieni le tue parole positive, perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti. Mantieni i tuoi comportamenti positivi, perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini. Mantieni le tue abitudini positive, perché le tue abitudini diventano i tuoi valori. Mantieni i tuoi valori positivi, perché i tuoi valori diventano il tuo destino. Mahatma Gandhi


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