Lima ciudad amarilla

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Università IUAV di Venezia Facoltà di Architettura Corso di laurea specialistica in Architettura per la città aa 2010 - 2011

Alessandro Bonadio

LIMA: CIUDAD AMARILLA

Infrastrutture verticali per la Costa Verde

Relatore: Alberto Ferlenga


Indice

I Il continente latinoamericano 4 II Lima cittĂ mutevole 14 III Geografia urbana 32 IV MobilitĂ urbana 42 V Lima informale 54 VI La Costa Verde 66 VII Il progetto 88

Bibliografia

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I.IDENTITA’ LATINOAMERICANA


Joaquín Torres García ,América invertida (inverted America (Disegno, 1943) Museo Torres García. Montevideo, Uruguay.

“Ho detto Scuola del Sud; perché il nostro nord è, in realtà, il Sud. Non ci dovrebbe essere nord, per noi, tranne in opposizione al nostro Sud. Così ora capovolgiamo sottosopra la mappa, per avere una effettiva idea della nostra posizione e non come vorrebbe il resto del mondo. Il punto dell’America, d’ora in poi, segnala con insistenza il Sud, il nostro nord.” Joaquín Torres García, Constructive Universalism, Bs. As., Poseidon, 1941.


I. IL CONTINENTE LATINOAMERICANO

L’illustrazione e le parole di Joaquìn Torres Garcia ci aiutano a capire come vedere il continente sudamericano capovolgendo il nord con il sud; per i paesi latini, e per tutto l’emisfero australe, il punto di riferimento è la croce del sud, non la stella polare. Il cambiare punti di riferimento cosolidati ci si permette di osservare con occhi nuovi alcune problematiche che ci affliggono in questo periodo. Uno dei fenomeni più cruciali e caratteristici del nostro tempo è la definitiva urbanizzazione del pianeta. Questo vale, in particolare, per lo sviluppo rapido di città e aree metropolitane d’importanza planetaria in regioni che, fino a non molto tempo fa, erano essenzialmente rurali e relativamente subordinate in un contesto socio-economico internazionale. Si tratta di un processo che racchiude molte potenzialità e speranze, ma anche molte contraddizioni. Come possono l’architettura e l’urbanistica intervenire in questo processo di trasformazione accelerata per permettere alle nuove realtà urbane di fronteggiare i problemi che emergono e massimizzare l’enorme potenziale rappresentato dai piani d’azione per lo sviluppo, l’equità, la libertà e il progresso di tutti i cittadini? Oltre all’ormai assodata potenza Indo-cinese, esistono dei paesi in via di sviluppo presenti nell’aera Latinoamericana che hanno risentito in maniera minore della crisi economica. Definire ancora “in via di sviluppo” nazioni come la Cina, l’India ed alcune regioni del Sudamerica non e più adeguato alla nuova condizione in essere; la loro chiara rilevanza strategica globale, aumentata notevolmente negli ultimi dieci anni, ha contribuito a superare questa barriera. Tuttavia, pur non essendo più adatta la definizione “in via di sviluppo”, non appare neppure corretto il termine “sviluppato”. Abbiamo pertanto davanti un insieme di aree, paesi, città che si trovano in una “via di mezzo”, prive di una parola che Ii possa definire. Questa crescita ha permesso a ciascuno di questi paesi di diventare competitivi con il resto del mondo. Grazie a degli interventi innovativi di natura urbana, economica e sociale, i vari paesi del continente sudamericano sono riusciti ad attuare un processo di trasformazione che li porterà da regioni con problemi macroeconomici e crescenti disparità sociali in casi esemplari di cambiamento urbano egualitario. I centri urbani importanti sudamericani (Caracas, Bogotà, Lima, San Paolo, ecc.) dall’inizio del XX secolo sono diventati poli attrattori per le persone che dalle province si spostavano verso le capi-

tali. L’enorme livello di immigrazione dall’entroterra rurale ha caratterizzato queste città che sono diventate negli anni povere, violente e caotiche. I barrios, quartieri spontanei in condizione di povertà, sorti alle pendici delle montagne lontani dalle ciudades hanno aumentato la discrepanza tra ricchi e poveri, tra quelli che vivono nella città formale e informale. Nelle città latinoamericane la percentuale di “città informale”, in alcuni casi, è maggiore di quella della città formale. A Caracas la relazione è del 60% di città informale e del 40% formale. A Lima l’area informale arriva al 70%. Nella maggior parte dei paesi della regione la percentuale è alta, variando dal 30 al 50% in Messico e Brasile. Negli ultimi vent’anni gli effetti di una serie di iniziative coordinate lanciate dai vari sindaci stanno tramutando queste città in centri vivaci e ben amministrati. Le città sudamericane con il loro sviluppo odierno possono diventare le città del XXI secolo, capaci di riconoscere sempre di più il proprio ruolo di centri di tolleranza e giustizia; di ridurre il proprio impatto sull’ambiente globale mirando ad uno sviluppo sostenibile; attraverso la loro forma fisica diventerebbero delle città che favoriscono un paesaggio di maggiore complessità e integrazione tra le persone e gli spazi. I trasporti pubblici, in queste nuove metropoli, possono diventare il primo sistema efficiente ed efficace per spostarsi e limitare i danni prodotti dall’inquinamento e dallo smog. Gli spazi pubblici accessibili e la bella Architettura ritroverebbero un posto al centro della polis. Oggi possiamo vedere esempi interessanti, come Bogotà, dove spicca una trasformazione urbana democratica fatta di nuovi trasporti pubblici come il Transmilenio; San Paolo è un esempio positivo di amministrazione urbana grazie al suo investimento nelle scuole, nelle infrastrutture e nei trasporti pubblici; Caracas sta assistendo a una serie di risanamenti dei barrios attraverso l’installazione di acqua potabile, elettricità e spazi pubblici; a Lima i ripidi sentieri sterrati, che salgono lungo le pendici dei cerros, sono stati sostituiti con scalinate ben progettate che creano spazi di integrazione sociale e spaziale, tesi a rendere più vivibili queste aree povere. In questa tesi viene esaminata la città di Lima, capitale del Perù, che con i suoi quasi dieci milioni di abitanti si appresta a diventare la quarta megalopoli del continente sudamericano, portando con sè tutti i problemi, ma anche tutte le speranze di una città in continua evoluzione.


America Latina e Caraibi: Proiezione crescita del PIL medio reale durante il 2010-11 ( percentuale ) Fonte: IMF Internation Monetary Found

Inferiore a 0 Tra 0 e 2 Tra 2 e 5 Superiore a 5 Dati Insufficienti

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Produzione Industriale

Andamento del PIL reale (percentuale)

2000

02

04

06

08

10

9

10

6

8

3

6

0

4

-3

2

-9

1980 85

90

95 2000 05

10

15

0

Asia

UE USA

America Latina

America Latina

Economie avanzate

Condizioni dei beni commerciali America Latina & Caraibi (AL & C)

AL-4 Credito interno ai settori privati

(2000 = 100)

(percentuale)

160

60

150 40

140 130

20

120

0

110 -20

100 2000 AL - 5 Altri Stati AL Resto AL & C

02

04

06

08

10

90 2007

08

09

Per첫

Colombia

Brasile

Cile

10

-40

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Il Perù Urbanizzazione

Abbandono urbano Densità bassa Densità media Densità alta Area metropolitana Lima

Mobilità Strada principale asfaltata Strada principale non asfaltata Ferrovia Lima Capoluogo di regione

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Il fenomeno “El Niño”

Lima

Le zone climatiche

El Niño-Oscillazione Meridionale, conosciuto anche con la sigla ENSO (El NiñoSouthern Oscillation), è un fenomeno climatico ricorrente che si verifica nell'Oceano Pacifico centrale in media ogni cinque anni, ma con un periodo variabile fra i tre e i sette anni, nei mesi di Dicembre e Gennaio. Il fenomeno provoca inondazioni, siccità e altre perturbazioni che variano a ogni sua manifestazione. I paesi in via di sviluppo che dipendono fortemente dall'agricoltura e dalla pesca, in particolare quelli che si affacciano sull'Oceano Pacifico, ne sono i più colpiti. L'ENSO presenta una componente oceanica, chiamata El Niño o La Niña, caratterizzato il primo da un riscaldamento e la seconda da un raffreddamento delle correnti dell'Oceano Pacifico centro-orientale, e una componente atmosferica, chiamata Oscillazione Meridionale, caratterizzata da cambiamenti della pressione nel Pacifico centro-occidentale. Le due componenti sono accoppiate: quando è in corso la fase di riscaldamento delle acque (El Niño), la pressione del Pacifico occidentale è alta e quando è in corso la fase di raffreddamento delle acque (La Niña), la pressione del Pacifico occidentale è bassa.] Le cause di queste oscillazioni sono tuttora in fase di studio. Per definizione si è in presenza di El-Niño quando la superficie della parte centrale dell'Oceano Pacifico manifesta un incremento della temperatura di almeno 0,5 °C per un periodo di tempo non inferiore ai 5 mesi.

Costa

Sierra

Selva

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Economia del Perù Fonte: INEI Perù,Instituto Nacional de Estadística e Informática.

Iquitos Cabo Blanco

Mirador

Moyobamba Puerto Oriente

Chiclayo Cajamarca

Pacasmayo

Cu

Pb, Zn, Ag Pucallpa

Trujillo

Ganso Azul

AGRICOLTURA Coltivazioni irrigate ( canna di zucchero, cotone, riso) Regione Montagnosa coltivata ( cereali, patate, frumento)

Chimbote

Huaras

Paramonga

Caffè

MINERALI

Cu

Rame

Pb

Piombo

Cu, Pb, Huanuco Zn, Ag Cerro de Pasco Cu Cu, Pb, Zn, Ag Pb, Zn, Ag,

La Oroya

Zn

Zinco

Ag

Argento

Fe

Ferro

Chancay

Cu, Pb, Zn, Ag

LIMA - Callao

Cu Tambo de Mora

INDUSTRIA Raffineria di zucchero

Industria chimica

Impianto di farina di pesce

Raffineria petrolifera

Industria tessile

Acciaieria

Cementificio

Fonderia

Pisco

Huancayo

Puerto Maldonado

Ayacucho

Pb, Zn, Ag

Ica

Cusco

Pb, Zn, Ag Fe

San Juan Arequipa

Industria metallurgica

Pb, Zn, Ag

Cu

Puno

Mollendo

Cu

PESCA

Tacna

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Ilo


Turismo del Perù Fonte: INEI Perù,Instituto Nacional de Estadística e Informática.

Iquitos

Tumbes

Punta Sal Mancora Cabo Blanco Colain

RN Mishana

Cabo Blanco Piura PN Alto Mayo

Moyobamba Tucume

M Sipan

Chiclayo

RN Pacaya - Samiria

Kuelap

Tarapoto

M

Cajamarca PN Rio Abiseo

M Brujo

Huanchaco Chan Chan

Il Sol e La Luna

Pucallpa Trujillo

PN Huascarin

Chimbote

Chavin de Huantan

Huaras

Huanuco RP Huayhuash

Cerro de Pasco

Caral

Riserva naturale, Parco naturale

Sito archeologico

M

PN Manu

Huancayo

Museo

Pachacamac

Alpinismo Percorso ciclabile

M

LIMA - Callao

Huancavelica Incahuasi

M RN Paracas

Ayacucho

Pisco Ica

Vilcashuaman

Montagna Aereoporto

Macchu Picchu

Cusco

Ollantaytambo

Choquequirao

Pisac

M Raqoil

M

Nasca

Juliaca

San Juan Porto Inca

PN Titicaca

M

Lago Titicaca

Arequipa

RN Salinas

M

Porto

Puno Città - Capitale

Strada Ferrovia

PN Bahuaja - Sonere

Sicuani

M

Linee di Nasca

Surf

M

Wari

Cerro Azul

Trekking Canoa

Puerto Maldonado

RP Nor Yauyos - Cochas

Mollendo Ilo Tacna

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II.LIMA CITTA’ CAMALEONTE


Puruchuco: Sito archeologico incaico (1450 - 1532 d.C) situato nel distretto di Ate a nord di Lima. E’ stato ricostruito in adobe dopo la sua scoperta nel 1960.

Lima preispanica

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Lima è il risultato di una sovrapposizione morfologica delle varie strutture urbane e di un intenso contatto culturale tra gruppi differenti. I primi insediamenti spagnoli, con le griglie cartesiane sfruttarono le condizioni geografiche privilegiate e le infrastrutture esistenti lungo questa parte di costa centrale, e vi si adattarono. Furono principalmente le culture Lima (200 d.C. - 900 d.C.) e Ichma (900 d.C. - 1400 d.C.) insediate tra le valli Chillon Rimac e Lurin, che modificarono il territorio e costruirono importanti centri urbani e cerimoniali che gli Inca occuparono successivamente, amministrandoli e erigendo nuove tipologie di edifici. Al loro arrivo gli Inca trovarono due capi tribù importanti: Il signore di Collique a nord nella valle del Chillon. ll signore di Ichma, città formata da due insediamenti: Lima e Lurin. La valle di Lima, quindi, aveva una struttura urbana importante, composta da una serie di villaggi, che includevano Lima, Maranga e Amarcaes.

La valle comprendeva un sistema di cammini ( che si integravano al famoso Capac Nam che univa Cuzco con Quito) e un sistema idraulico realmente sorprendente articolato lungo una gerarchia di canali alcuni dei quali sono sopravvissuti fino ai giorni nostri, che partendo dal centro di Lima portava l’acqua fino ai centri popolati. Il cerro San Cristobal, tutt’ora parte integrante della città di Lima, era per le culture preispaniche l”apu” una entità geografica essenziale che manteneva l’equilibrio del luogo e della società, e si relazion ava con gli importanti templi o “huacas” attraverso una sua presenza di importanza temporale. Dalla cima del San Cristobal si percepivano le tracce urbane, i cammini e i canali e si poteva controllare il rio Rimac; era possibile vedere la costa e le isole, compresa l’isla San Lorenzo simbolo di fertilità per le culture preispaniche. Le colline circostanti avevano una relazione visiva con Pa-


chacamac, il grande sito sacro per gli Inca. L’architettura preispanica di Lima e di tutte le Ande, risulta quindi particolarmente complessa, poiché è il risultato di differenti società che hanno creato stili differenti e peculiari nella forma di costruire. Uno degli aspetti più interessanti di questo processo è la relazione tra la natura e la posizione dei villaggi all’interno di una pianificazione regionale, che conteneva un trattamento estetico della geografia e del paesaggio, sempre sacralizzato. Molto spesso gli edifici erano luoghi di conoscenze specializzate, in cui si coltivava una profonda conoscenza degli astri e territorio, spempre considerati in modo reciproco e duale. Coloro che erano incaricati di pianificare e dirigere le costruzioni dovevano integrare saperi molto diversi per simboleggiare nell’architettura cerimoniale un modo specifico di vedere il mondo. Si disarticolò l’organizzazione andina all’arrivo degli spagnoli e Lima fu

scenario di una crescita sconnessa e di un complesso sincretismo. Nel XX secolo, nonostante gli intenti di pianificazione, la città dovette affrontare per l’esplosione demografica e un rapido processo migratorio (cominciato nel 1940) caratterizzato dalla spontaneità e dall’informalità, che non portano ad una ma a più fisionomie: la città quindi risulta costituita da frammenti urbani. Attraversare la città significa realizzare un viaggio che tuttavia ci permette di visualizzare l’immagine della Lima pre-incaica. Per comprendere appieno Lima bisogna riconoscere la diversità etnica e culturale che la contraddistingue per comprendere lo sviluppo contemporaneo e una sua identità multipla che trascenda la purezza razionale del moderno e aspira a consolidare un processo di radici ancestrali dove il magico dei rituali può convivere con la crescita globale, identificandoli sempre con le sue particolarità culturali. 17


La città di fondazione

La traccia urbana del centro storico è basata sul disegno di una scacchiera, caratteristica che accomuna tutte le città latinoamericane di fondazione spagnola. Il tracciato sembra una espressione pragmatica del disegno che i trattatisti rinascimentali come il Filarete,l’Alberti o lo Scamozzi hanno dedotto da Vitruvio, cioè una città ordinata e centralizzata. Tuttavia, molto spesso, i conquistadores come Pizzarro erano quasi completamente analfabeti e difficilmente avrebbero potuto leggere trattati di urbanistica e di architettura, addirittura scritti in latino. Possiamo quindi identificare il tracciato di fondazione della città come il primo contributo americano all’urbanistica mondiale coincidendo, senza saperlo, nel suo pragmatismo con l’intenzione di ordine della città rinascimentale descritta dagli umanisti. La città Rinascimentale, simbolo di ordine e di geometria, torna quindi come esempio, assolutamente americano e primo contributo del Sudamerica alla storia dell’urbanistica occidentale. La fondazione di Lima è un processo che ha inizio con una selezione accurata del luogo dove insediare la città. Francisco Pizarro, figura storica importante per la fondazione del vicereame spagnolo nel nuovo mondo, arrivò dall’entroterra peruviano e il 18 gennaio 1535 scelse per la sua nuova città una valle estesa bagnata da un fiume, chiamato Rimac (fiume parlatore). La valle era appropriata per la fondazione perché aveva: - buon clima - abbondanza di acqua e legno - terreno coltivabile - porto naturale propizio per l’attracco delle navi.

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Pizarro fondò la città chiamandola Ciudad de los Reyes, come evocazione dei Re Magi (la festività cristiana più vicina al giorno della fondazione) L’atto di fondazione si fece all’interno di un quadrato (che divenne successivamente Plaza Mayor) Al centro di questo quadrato si piantò un tronco di albero e si scalfì il tronco con la spada, primo segno di supremazia militare degli spagnoli nei confronti delle civiltà insediate precedentemente nella valle. Conclusa la cerimonia Pizarro e i conquistadores delimitarono i terreni assegnandoli ai residenti della futura città; fu istituita una chiesa dedicata alla Vergine dell’Assunzione e nella piazza di fondazione si eressero oltre alla chiesa, il palazzo del governatore e la casa del sindaco: le tre istituzioni più importanti per il periodo coloniale: Dio, Re,

Popolo.Oltre agli obiettivi militari e pragmatici, la fondazione fu un atto di evangelizzazione; infatti, il sito scelto si trovava vicino a Pachacamac, uno dei templi più grandi della costa centrale peruviana, per giustapporre una religione ad un altra, iniziando un processo di sincretismo. La volontà di fondare la città nella costa era essenzialmente un obiettivo militare e politico; l’idea di farlo vicino a Pachacamac fu un obiettivo religioso.

Dal punto di vista del disegno, la abilità urbanistica di Pizarro fu in questo caso superiore a quella mostrata nella fondazione di altre città. Le città scoperte e rifondate da Pizarro, Cuzco e Jauja, sorgevano su insediamenti preesistenti e importanti per le culture preispaniche, mentre Lima fu fondata sopra un piccolo villaggio in prossimità di un grande tempio incaico. Il tracciato della città è diviso in 117 isole o quadras; ogni isolato (manzana) era di 15, 687 mentri di lato. Le strade dritte e larghe erano orientate sud est- nord ovest. Le strade a qualunque ora del giorno erano ombreggiate e vi soffiava un vento costante da sud che incideva sempre un lato obliquo della manzana per una corretta circolazione dell’aria.


Nella pagina precedente: Pizarro alla conquista del Per첫 A destra: Il porto del Callao in una iconografia XVII sec.

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Ciudad de los Reyes (1535 - 1684)

Lima è stata fondata il 18 gennaio 1535 dal conquistador Francisco Pizarro, come capitale di tutti i possedimenti spagnoli nel continente americano. Infatti, con la fondazione di Lima si assiste all’invenzione di una città che getta le basi per un nuovo sistema urbano nell’America latina. Il tracciato originale fu espressione di un centro di conquista oltre che un centro di irradiazione culturale e religiosa. Lima, sorta su un piccolo e poco significativo insediamento umano che territorialmente dominava le valli Chillon, Rimac e Lurin oltre che a una vasta rete di canali di irrigazione. Il sito fu scelto perché era un luogo con “bassi monti” (huacas) che servivano per l’amministrazione dei canali dell’area conosciuta come Maranga. Al tempo della fondazione le terre furono distribuite a meno di 100 famiglie di conquistadores diventando i primi cittadini di Lima. Lima ben presto conquista il ruolo di città più importante del Sudamerica, in precedenza “l’ombelico del mondo” era la città di Cuzco, con le Ande come colonna vertebrale delle civiltà incaiche e preincaiche; adesso con gli spagnoli conquistatori, il centro si sposta nelle città della costa, con un miglior clima e maggiore relazione con

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la casa reale grazie alla navigazione e ai porti naturali del territorio. L’ubicazione di Lima fu fortemente condizionata dal transito marittimo che la vincolava alla Spagna; questo fattore essenziale per la sopravvivenza del vicereame consolidò subito l’asse tra la città e il suo porto, Lima e il Callao. La struttura urbana della nuova città deriva, come detto in precedenza, dalla pianta a scacchiera; l’elemento centrale e caratteristico di Lima e successivamente di tutte le città di fondazione coloniale è l’istituzione di una piazza importante: Plaza Major. Tuttavia, l’esistenza di vecchi cammini inca e di canali di irrigazione alterano la trama urbana a scacchiera della città. La “prima città di fondazione” può essere suddivisa in tre parti: Zona centrale: è la piazza principale, Plaza Mayor con i suoi edifici più rappresentativi della città: il municipio, il palazzo del vicerè, la cattedrale. Accanto ad essi erano stanziati gli edifici del Santo Ufficio e i principali conventi. Zona intermedia: prossima all’area centrale, era soprattutto un’area residenziale e di piccoli edifici religiosi come parrocchie o monasteri. Nuclei periferici: parallelamente alla città si svilupparono i reducciones di villaggi per le popolazioni indigene che avevano funzione

evangelica e di controllo. Accanto ai reducciones fecero la comparsa i barrios, quartieri per gli schiavi di colore: i primi furono il Cercado (1571) e San Lazaro (1572). Con questa divisione si realizza una prima stratificazione sociale del suolo urbano; a partire dal Cercado si generano quello che ancora oggi sono chiamati Barrios Altos (quartiere poveri situati nella zona nord del centro storico di Lima). La casa tipica unità residenziali formata da una famiglia estesa ed era costruita con canne di bambù secondo le tecniche preispaniche; la pietra venne usata e poi abbandonata per la sua scarsa resistenza ai terremoti. Infatti, il terremoto nel 1586 distrusse le case in pietra ed obbligò gli abitanti a cambiare la tipologia costruttiva, adottando la costruzione di muri in adobe ( mattoni di terra fatti essiccare al sole) e l’eliminazione di archi voltati, torri e miradores. Esistevano,quindi, 2 tipologie di case: quelle situate nell’area centrale per le famiglie benestanti, con 2 patii, uno secco e uno umido (per la circolazione dell’aria) e stanze ampie che si aprivano sulle strade dove si svolgevano attività economiche e pubbliche; e le case per gli indios: piccole case per lavoratori in condizioni igieniche precarie.


Ridisegno del piano di Lima del XVIII secolo. Disegnato da AmedĂŠe Frezier nel 1713.

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Plaza Mayor e Palacio Arzobispa 1865, Litografia, Paz Soldan, Mariano Felipe.

La città e le sue mura (1684 - 1870)

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Durante questi anni Lima è caratterizzata dalla stagnazione; la posizione geografica nella cosa del Pacifico la colloca in svantaggio rispetto agli altri centri urbani della sponda atlantica (Buenos Aires), più vicini all’Europa. Un altro fattore che influisce su questa condizione è l’esaurimento dell’oro e dell’argento fino allora uno sostentamento dell’economia del territorio. Attorno alla città furono costruite delle mura tra il 1684 e il 1687, barriera eretta dal vice re Duca di Palata per difendere la città dagli attacchi dei pirati, che durò quasi 200 anni. Le mura erano un anello di quasi 12 Km che racchiudeva la città e i reducciones; all’interno di queste mura la città si densificò seguendo i tracciati esistenti. Oltre al confinamento delle mura, un altro fattore che limitò la crescita della città fu la presenza di terremoti. In particolare nel 1746 si verificò un terremoto molto potente che distrusse quasi totalmente Lima e fu seguito da un maremoto che face sparire il Callao coloniale. La città fu ricostruita dalle macerie e oltre alle nuove abitazione fecero la comparsa opere pubbliche come il cimitero, le abitazioni per le classi po-

polari e i servizi di benessere sociale quali ospizi e ospedali. La crescita fu molto lenta: all’inizio del XVIII secolo la città aveva 40.000 abitanti e alla fine dello stesso secolo la popolazione raggiungeva i 50.000 abitanti; nel 1821 (anno dell’indipendenza repubblicana) la città presentava 60.000 abitanti. Durante il periodo repubblicano le strutture urbane generate nell’epoca coloniale non subirono modificazioni, né nemmeno cambiarono le regolamentazioni urbanistiche. La più saliente caratteristica di questo periodo fu la comparsa della prima conurbazione: la città antica si fuse con il distretto periferico del Cercado e di San Lazaro; il centro storico, quindi, diventò più denso. Si può osservare la comparsa di nuovi trend culturali che cominciarono a manifestarsi nel disegno degli spazi urbani, come la piazza del teatro e gli edifici di forte connotazione urbana come il penitenziario e il cimitero Presbitero Maestro. La popolazione nei primi anni della repubblica si duplicò, passando a 120.000 abitanti nel 1860. Questa crescita si estese anche fuori

dalle mura e probabilmente si deve all’esportazione massiccia di beni quali il guano e il salnitro. Si consolida l’asse Lima- Callao con l’installazione di nuove vie di comunicazione; appaiono in forma embrionale i primi insediamenti fuori le mura: Magdalena, Marbella, Miraflores, Barranco e Chorrillos, tutti posizionati all’interno del cono alluvionale della valle del Rimac. Questi villaggi erano quasi esclusivamente come luoghi di riposo, tanto da diventare, nel XIX secolo, località balneari. A metà del XIX secolo si costruirono le prime tratte ferroviarie che collegavano Lima e il Callao, Lima con Magdalena e Lima con Chorrillos, iniziando così un intensa interrelazione tra la città principale e i suoi insediamenti satelliti. Le mure, costruite essenzialmente per la difesa della città da un eventuale attacco piratesco (mai avvenuto) fuorono demolite dopo duecento anni; esse tuttaviaservirono per dare una struttura definitiva al centro storico della capitale, delimitandone il perimetro. Nel 1991 il centro storico venne riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità.


Ridisegno del piano di Lima del XIX secolo. Disegnato da Antonio MarĂ­a Dupard nel 1859.

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Da capitale del Sudamerica a capitale del Perù.

La città radiale (1870 - 1921)

Questo periodo coincide con la prima grossa crescita della città, ed è segnato dalla demolizione delle mura, che durò fino al 1870; si diede inizio ad una grande espansione urbana della capitale; al posto delle mura si aprirono grandi viali alberati: le avenidas Grau e Alfonso Ugarte. Questo processo si interruppe con la guerra del Pacifico e le lotte interne che ne succedettero. I nuclei di Chorrillos, Barranco e Miraflores soffrirono gli attacchi delle truppe cilene. Durante il periodo successivo alla guerra la città crebbe significativamente, e si dedicò solo alle opere di ricostruzione.

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Con la demolizione delle mura, iniziò, per la prima volta a Lima una speculazione urbana, diretta fondamentalmente da emigranti stranieri, che giocherà il ruolo più importante nella crescita della città. Una volta terminata la guerra col Cile e superata la guerra civile il governo, guidato da Nicola de Pirola inizierà la cosiddetta “Ricostruzione Nazionale”. La nuova urbanistica della città prese come principio la proposta che il Barone Haussmann fece a Parigi, demolen-

do la vecchia e labirintica struttura medievale e sostituendola con viali larghi, alberati e articolati da piazze circolari. Sopra il tracciato delle mura furono tracciati due viali (Avenida Grau e Avenida Alfonso Ugarte) che si univano formando un triangolo con un altro boulevard (de la Colmena); aperto sopra la trama a scacchiera e sopra questo asse si generarono due nuovi spazi urbani: piazza San Martin e Parco Universitario. Che danno origine ad una trama radiale che genererà futura espansione della città. Nella seconda decade del XX secolo si ebbe un evento storico rilevante per la città: fu aperto il canale di Panama. Questo fatto significò per Lima una svolta commerciale nei rapporti diretti con l’Europa, e di conseguenza una rivitalizzazione dell’economia del paese. Il Perù fino a quel momento era stato un paese dominato da una aristocrazia fondiaria la cui ricchezza risiedeva principalmente nei latifondi; dopo l’apertura del canale di Panama inizia un commercio di prodotti agroalimentari e Lima con il suo porto rappresentò la via principale per questo tipo di attività commerciali e finanziarie. Questo fenomeno generò una nuova classe sociale: la borghesia, che si incaricherà di consolidare Lima come la città più importante del Perù; accentuandone il fenomeno di primato urbano. La fine di questo periodo coincise con il centenario di dichiarazione di indipendenza del Perù, e per questa ricorrenza il presidente Augusto B. Leguìa fece eseguire una serie di opere pubbliche come piazze, parchi, viali; in seguito vi furono donazioni da parte di stranieri,

e la costruizione di importanti edifici e strade. La struttura urbana si caratterizza con un nucleo centrale (centro), luogo di stazionamento delle amministrazioni, attività commerciali e dei servizi mescolati con le residenze popolari (barrios). Fuori dal centro si trovavano i piccoli insediamenti satelliti, vincolati al nucleo centrale dalla via di trasporto principale, la ferrovia. La borghesia appena nata si stabilì in questi piccoli insediamenti, favorendo un’espansione dell’attività commerciale, dell’artigianato e del terziario. La rete viaria cominciò a gerarchizzarsi e a differenziarsi seguendo le differenti modalità di trasporto. Le abitazioni del centro furono abbandonate dalle famiglie benestanti oppure divise e affittate a nuclei familiari meno abbienti, favorendo l’inizio di un periodo di decadenza del centro storico. Nuove tipologie abitative di chiara ispirazione europea fecero la loro comparsa trasformando l’ambiente urbano; queste abitazioni che hanno nel corridoio (e non più nel patio) lo spazio di organizzazione delle stanze e dei servizi comuni rappresentano lo stile di vite della nuova classe borghese. Lo stato peruviano, proprio a causa dei problemi igienico sanitari dei barrios, a partire dal 1906 crea una Direzione della Salute ed inizia a tenere conto della necessità di dotare di alloggi adeguati la classe lavoratrice. Da questo momento in poi si assiste ad un lento abbandono del centro storico con la relativa rovina di questa parte di città, a favore di insediamenti satellite con un maggiore spazio libero e verde, che meglio si adattano alle nuove esigenze della classe borghese.


Ridisegno del piano di Lima dell’inizio del XX secolo. Disegnato da Federico Costa nel 1906.

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La città espansiva (1921 - 1955)

Il secondo governo di Augusto Leguìa (19211930) getta le basi del Perù contemporaneo, modificando la struttura sociale, politica ed economica del paese. Secondo gli storici il processo che Leguìa mette in atto, soprattutto a Lima, “il miglior progetto nazionale del XX secolo”; Leguia favorisce l’espansione della città mediante assi che collegano i pueblos jovenes vicini al centro storico e le stazioni balneari della costa. Inoltre appoggià l’idea anglosassone delle green town abbandonando la tipologia di abitazioni a facciata continua presenti nel centro storico. Le nuove urbanizzazioni si propongono in netto contrasto con le tracce urbane costituite da strade strette e angustie, poco consone all’automobile. L’espansione urbanistica coincise con la costruzione di grandi aree verdi come il Parco delle Esposizioni ,e con un’intensa attività edilizia. Questa venne accompagnata dall’introduzione di nuovi tipi architettonici che portarono allo sviluppo di nuovi spazi per lo sport e per gli spettacoli. La continua ascesa della nuova borghesia, con la comparsa dell’industria nazionale fu una tappa fondamentale per la metropolizzazione della città; la presenza di fabbriche si fa sentire all’inizio degli anni ‘40, con la trasformazione della periferia e l’alterazione delle attività urbane. Il forte orientamento del mercato verso l’industria e dall’offerta di lavoro condiziona l’agglomerato della capitale, aumentando la concentrazione urbana, favorita dalle correnti migratorie. Si rompe il processo di urbanizzazione tradizionale, viene sostituito da un occupazione violenta delle terre disponibili da parte delle popolazioni povere; per la maggior parte di queste 26

popolazioni sono migranti. L’espansione urbana di Lima è prodotto da un fenomeno di conurbazione del nucleo principale con i nuclei periferici; la dilatazione della città è direzionata lungo gli assi principali della città; successivamente viene riempito anche lo spazio di risulta tra questi assi, saturando completamente il territorio della valle Rimac.

La struttura urbana si caratterizza in un distretto commerciale centrale (centro), luogo di insediamento delle attività commerciali, istituzionali, finanziarie, amministrative mescolate ad aree di residenza costituite da case tradizionali coloniali ; Aree residenziali (attorno al distretto commericale), composte da una popolazione con reddito medio-basso (operai, commercianti); in cui si vede un deterioramento originato dalla obsolescenza dell’infrastruttura e dall’arrivo di popolazioni povere, come accade nei distretti di Barrios Altos, Rimac antico, La Victoria, Brena. Parallelamente, continua lo sviluppo e il consolidamento dei quartieri residenziali a sud del centro storico: Miraflores, San Isidro, Lince, Magdalena, costituiti da una popolazione più ricca. Nelle aree più ad ovest, Surquillo, Aven-

dia Ejercito, San Miguel si assiste invece ad un ampliamento degli insediamenti residenziali per famiglie a basso reddito, dotate di attività di servizio e di commercio. Il porto del Callao è ancora il luogo principale per lo scambio con i paesi esteri, e mantiene ancora un centro urbano ed una municipalità indipendente da Lima. Negli anni ‘50 il fenomeno migratorio diventa sempre più evidente, e le famiglie meno abbienti occupano le periferia delle città costituendo le barriadas (quartieri di emergenza) mediante ll’urbanizzazione clandestina di terreni incolti e disponibili. Lo stato peruviano inizia quindi a preoccuparsi del problema delle abitazioni dei quartieri a basso reddito e cerca una soluzione creando importanti per la risoluzione di questo problema: i quartieri operai per una classe lavoratrice a basso reddito, e i neighborhood units, una sorta di città in miniatura per una popolazione di circa 1000-5000 abitanti, piccole città-dormitorio posizionate fuori dalla città, per la classe lavoratrice; le neighborhood units sono in gran parte autonomi e autosufficienti, ed ospitano servizi ricreativi, religiosi, educazionali, commerciali, amministrativi. Il 50% di queste aree è destinato a parco, ed ad altre tipologie di verde. Il governo tuttavia non può arginare il fenomeno delle barriadas, insediamenti nati grazie all’occupazione di aree libere attraverso autocostruzioni con oggetti di scarto (cartone e lamiera); questo tipo di insediamento abusivo si manifesta tra gli anni ‘20 e ‘30, e si incrementa negli anni successivi fino ad assumere,in questi ultimi decenni, una pratica costante e molto rilevante per la soluzione informale del problema delle abitazioni.


Ridisegno del piano di Lima della metĂ del XX secolo. Elaborata dal Servicio GeogrĂĄfico, Oficina Nacional de Planeamiento y Urbanismo Militar nel1959.

27


La crescita urbana esponenziale.

La città metropolitana (1955 - 1990)

28

La seconda metà del XX secolo coincide con la crescita esplosiva della città; si assiste al cambiamento più importante di Lima in cui la capitale si configura come il centro per il mercato di esportazione, obbligando le industrie a stanziarsi vicino al Callao tanto che alla fine del secolo il 50% della produzione industriale si realizza nella capitale. Durante il governo militare di Manuel Odria (1948- 1956) approfittando della crescita delle importazioni si costruiscono edifici rappresentativi del governo dittatoriale come Il ministero dell’economia, della salute e del lavoro, oltre a grandi opere pubbliche come l’ospedale civile e lo stadio nazionale. Il motore di espansione urbana fu la migrazione interna attirata dalle industrie e dai servizi; a Lima alla fine degli anni ottanta si collocava il 52% della produzione economica, e la popolazione della

metropoli raggiungeva il 30% del paese occupando solo il 3% del territorio nazionale. La migrazione è un fattore essenziale per la crescita demografica della città. Il 46% dei residenti sono nati fuori Lima; i migranti a Lima costituiscono più del 40% della popolazione e il loro peso economico è significativo: metà della popolazione economicamente attiva è immigrata. Lima in questi ultimi cinquant’anni ha assorbito il 70% della migrazione interna: difficili condizioni di vita rurale, la stagnazione della struttura produttiva agraria e la saturazione della popolazione delle campagne hanno contributo alla migrazione proveniente dai territori più poveri della sierra e dalla selva. Nella città, il volume di popolazione migrante è però superiore alla richiesta di della mano d’opera, pertanto questa provoca l’integrazione della maggior parte

dei migranti all’economia informale, con lavori come venditori ambulanti ai lati delle strade, parcheggiatori, venditori di lotteria. A tutt’oggi il 70% della forza lavoratrice è informale e può raggiungere il 60% del prodotto lordo di Lima e del Callao. Durante la metà degli anni ‘80 fino al 1990 il paese subisce una profonda crisi economica caratterizzata da una iperinflazione e un deterioramento dell’attività produttiva che si ripercuote fortemente nella città. Gli investimenti pubblici e privati subiscono una battuta di arresto; e Il fenomeno della violenza terrorizza il Perù e durante l’intera decade 1980 nella città imperversa un clima di instabilità e di terrore, con evidenti conseguenze,quali la distruzione di infrastrutture e il taglio di servizi come acqua e luce nelle zone più povere della città. L’espansione della struttura urbana


Fotografie delle conseguenze degli attentati del 1990 a Lima. A destra la manifestazione per il reclutamento del Sendero Luminoso. Lima 30 luglio 1989.

Foto satellite scattata, il 7 febbraio 1976 dal satellita Lansat II del Archivo dell’Instituto Geográfico Nacional. Con il colore rosso si indica la vegetazione e con il celeste la sabbia.

di Lima si caratterizza in questo periodo con il consolidamento delle aree di espansione al nord (Comas), est (La Molina, Ate), sud (Villa el Salvador, Surco), e il potenziamento di distretti commerciali centrali o centri urbani verso sud. Le istituzioni trasferiscono le loro sedi principali nel quartiere finanziario di San Isidro; mentre le aree tugurizzate (Barrios Altos, Rimac) aumentano il loro deterioramento e cominciano ad apparire segni di danneggiamento nei Pueblos Jovenes (quartieri operai) più antichi. Le aree residenziali con famiglie benestanti (San Isidro, Miraflores) subiscono un processo di densificazione con la costruzione di edifici multifamiliari multipiano. Appaiono nuovi centri commerciali metropolitani nelle aree libere fuori il centro cittadino. L’espansione urbana, avendo superato l’intera valle del Rimac, comincia

ad adattarsi alle caratteristiche geografiche del territorio; la presenza di catene montuose costituisce un ostacolo all’espansione della città intrappolandola tra i cerros e il mare. Lima si trova costretta ad espandersi parallelamente alla costa, lungo le valli fertili Chillon (nord) e Lurin (sud). I nuovi insediamenti non utilizzano l’area agricola adiacente alla città, e le popolazioni delle aree marginali, in grande maggioranza composta da emigranti della sierra, occupano le fasce incolte ai piedi delle Ande senza toccare l’area agricola. Questa situazione apparentemente favorevole per un espansione venne sfruttata dagli speculatori del suolo urbano per urbanizzare il terreno agricolo rimasto intatto. La struttura urbana a partire dal 1940 presenta due nuove forme di occupazione del suolo: Le barriadas posizionate in luoghi inadeguati e

geologicamente pericolosi, ai piedi delle montagne, sui terreni sabbiosi, vicino a letti di fiumi, caratterizzate dalla dinamicità delle nuove costruzioni: partendo da case fatte con elementi di scarto si arriva negli anni a costruzioni in mattoni alte fino a quattro piani. L’altra forma di espansione urbana è data dalla costruzione statale di quartieri per famiglie a basso reddito, a volte sperimentando nuove tipologie di insediamento di edilizia popolare: è il caso di PREVI, un esperimento voluto dal presidente Belaunde che sfrutta l’dea di base di insediamenti spontanei, flessibili e integrabili nel tempo. In sintesi si nota che l’espansione della città non è caratterizzata dalla crescita dal centro verso la periferia. La Lima metropolitana è una città regionale che comprende nuove e località molto lontane dal centro storico.

29


Lima e la costa verde all’altezza di San Miguel

La città attuale

30

L’impronta delle politiche neo liberiste volute dai governi di Alberto Fujimori e Alejandro Toledo nel 1990 ha aperto il paese e la sua capitale ad investimenti stranieri con conseguenze dirette su Lima e sulla sua struttura urbana con la nascita di attrezzature commerciali a grande scala. Lima si converte in questi anni in una città policentrica e differenziata. A metà degli anni 90 si inizia un recupero del centro storico di Lima. Il processo di saturazione e di degradazione del centro va restringendosi grazie al trasferimento dei mercati ambulanti presenti nelle strade in altre parti della città, la sostituzione di essi con negozi formali ed un crescente interesse turistico. L’assenza di una politica di miglioramento

delle abitazioni, ed il fatto che questi edifici storici sia ospitata una popolazione di bassissimo reddito non hanno permesso un recupero di questa importante parte di città. Infatti, ancora oggi, nel centro storico esistono interi quartieri degradati specialmente nella zona adiacente al Rio Rimac e nei Barrios Altos. Il processo di deterioramento sembra, in queste zone, irreversibile. In altre parti della città un processo intenso di rinnovamento urbano, iniziato dal recupero di un mercato immobiliario, ha prodotto una diversificazione della città, sostituendo aree residenziali unifamiliari con aree ad uso misto residenziale e commerciale. Questo ha toccato

distretti come Brena, Jesus Maria, San Miguel, ma non ha raggiunto i settori più colpiti dalla povertà; che, avendo scarso valore commerciale, senza servizi basici come acqua e luce subiscono ancora oggi un’invasione della popolazione povera. Grazie anche alla facilità dei collegamenti aumentata dall’autostrada che collega il nord della città con il sud, la classi abbiente della città fa realizzare da architetti peruviani case per l’estate nelle belle spiagge a sud,. Queste abitazioni fronte oceano si trovano nel quartiere denominato Asia e occupano più di 10 kilometri di frangia litorale, creando un litorale balneario esclusivo.


Il mecato all’ingrosso di Gamarra attraversato dalla sopraelevata del treno elettrico La campagna elettorale presidenziale 2011

31


Foto satellitare di Lima (Fonte: Quickbird 2008)


III.GEOGRAFIA


Contesto geografico

La costa e le scogliere

L’area urbana di Lima è di circa 800 km2. È situata principalmente su di un terreno piano nella pianura litoranea peruviana, all’interno delle valli dei fiumi di Chillón, di Rímac e di Lurín. La città pende delicatamente dalle scogliere dell’Oceano Pacifico nelle valli e nei pendii di montagna alti 500 metri sopra il livello del mare. All’interno della città esistono le colline isolate che non sono collegate alle catene circostanti, questi monti sono El Agustino, San Cosme, il EL Pino, la La Milla, Muleria. Il cerro del San Cristobal nel distretto di Rimac, è situato a Nord del centro della città, è l’estremo locale di una conseguenza andina della collina. Lima metropolitana ha una superficie di 2.672.28 km2, cui 825.88 km2 (31%) contengono la città reale e 1.846.40 km2 (69%) le periferie della città. L’area urbana cinge 60 chilometri da nord a sud ed intorno 30 chilometri dall’ovest fino l’est. Il centro urbano è situato 15 chilometri dentro al puntello del fiume di Rimac,che costituisce una risorsa vitale per la città, poiché è una risorsa di acqua potabile per i relativi abitanti e rifornisce le dighe di combustibile idroelettrico che forniscono l’elettricità alla zona. Lima è la seconda città più estesa al mondo situata in un deserto, dopo il Cairo.

La valle del Rimac

Il deserto intorno


Sezioni Territoriali 0

1

2

5

10 Km


Clima

36

Temperatura media massima di Lima

Temperatura media minima di Lima

20

16

22,5

25

17

18


Lima e la garua che avvolge tutta la città.

Il clima di Lima è abbastanza singolare. A parte il suo alto livello di umidità e scarse precipitazioni, sorprendono le sue strane caratteristiche: pur essendo situata quasi al livello del mare in una zona tropicale, a 12 gradi di latitudine sud, la costa centrale del Perù è molto più fredda di come dovrebbe essere dal punto di vista geografico. Essa presenta inoltre una serie di microclimi atipici a causa del freddo. La combinazione di condizioni climatiche è la seguente: la corrente di Humboldt, proveniente dall’Antartide, lambisce le coste in inverno e raffredda la temperatura dell’oceano, che risulta molto più fredda di quella normale per la latitudine. L’acqua fredda si scontra con l’aria sovrastante riscaldata dal sole, generando un’inversione termica che impedisce il fenomeno della convezione, per il quale l’aria più calda e meno desa tende a salire. Questo, unita alla presenza delle Ande, molto vicine alla città, provoca la formazione di una spessa nuvolosità molto bassa (meno di 500 m da terra) che impedisce il passaggio della luce diretta del sole. Questa situazione, inoltre, impedisce la formazione di cumulonembi a sviluppo verticale, e quindi precipitazioni temporalesche. Le precipitazioni (poco più di 10 mm all’anno, spesso meno) sono infatti scarsissime e cadono per lo più sotto forma di pioviggine (conosciuta localmente

come garúa), il quantitativo più basso in un’area metropolitana del mondo. Il clima di Lima si può quindi definire arido subtropicale (Köppen BWn), desertico e umido allo stesso tempo. La temperatura media annuale è di 19 °C. L’estate, da dicembre ad aprile, ha temperature che variano tra i 21 °C ed i 28 °C; la temperatura massima annuale di solito non supera i 29 °C, solo in caso di presenza del Niño si può superare quel valore. L’inverno da metà giugno a settembre ha temperature che variano tra i 19 °C ed i 12 °C; 5 °C è la temperatura più bassa registrata storicamente. I mesi primaverili e quelli autunnali (settembre, ottobre e maggio) sono miti, con temperature che variano tra i 17 °C e i 23 °C. Queste caratteristiche uniche fanno sì che ci sia bisogno dell’impianto di riscaldamento nelle case, anche se possono passare inverni senza che ce ne sia effettivo bisogno. Inoltre, l’umidità relativa è molto elevata: questo causa nebbie da primato, persistenti dal mese di giugno e fino a dicembre, quando le nubi sono più basse. In estate (dicembre-aprile) è soleggiato, caldo e umido, nuvoloso e mite in inverno (da giugno a settembre). Lima ha 1284 ore di sole all’anno, 28,6 ore nei mesi di luglio e 179,1 ore nel mese di gennaio, un valore eccezionalmente basso, considerando la latitudine. 37


Frequenza oraria vento NORD 345°

50 km/h

15°

330°

30°

40 km/h 315°

45°

30 km/h 300°

60°

20 km/h 285°

75°

10 km/h

OVEST

EST

255°

105°

240°

120°

225°

135°

210°

150° 195°

SOUTH

165°

SUD

-140

Aria e Acqua Corrente marina

Vento

Battimetria

38

400

700

1000

1250

1400 +

Hrs


Direzione vento 0

1

2

5

10 Km


Aree rischio tsunami Aree a richio con alta densitĂ abitativa Aree a richio con bassa densitĂ abitativa

40


0

1

2

5

10 Km


Una strada di Lima all’ora di punta


IV. MOBILITA’ URBANA


NUMERO AUTOVEICOLI IN CIRCOLAZIONE (fonte : Sistema Integrado de Transporte Urbano)

AUTOMOBILI

72.000

COMBIES

34.000

TAXI

57.000

10.000 unità

44


Veduta generale di Lima e della costruzione di un tratto di binari del treno elettrico

45


MobilitĂ stradale Panamericana Strada costiera Strada nazionale Strada metropolitana Strada arteriale Strada locale Ferrovia

46

Paseo de la Repubblica


0

1

2

5

10 Km


Trasporto pubblico esistente Trasporto pubblico combi Area di competenza dei mototaxi

48

Fermata dei Combies in Avenida Primavera


0

1

2

5

10 Km


La costruzione deli binari sopraelevati della linea 1 del Treno Elettrico

Treno elettrico Linea 1 (2011) Linea 2 (2015) Linea 3 primo tratto (2020) Linea 3 secondo tratto - Linea 4 (2025) Stazione

50


0

1

2

5

10 Km


Bus Metropolitano COSAC Linea 1 (2010) Linea 7 - 14 (2015) Linea 3 - 5 (2020) Linea 1 - 2 - 6 (2025) Linea 11 - 13 - 17 (2030) Linea 10 - 12 - 15 (2035)

52

Linea 4 - 9 - 16 (2040)

Le fermate del Bus Metropolitano di Paseo de la Republica


0

1

2

5

10 Km


Il barrios allle pendici del cerro San Cristobal


V. LA CITTA’ INFORMALE


X sec.

Espansione urbana

popolazione densita’ ab/km

2

(fonte Günther Doering, Juan. Planos de Lima 1613 - 1983)

La città preispanica

XVI sec. 37.000 70

La città dei re XX sec 200.000 175

La città radiale

1940 645.000 120

Lima Metropolitana 2011 La città espansiva 1970

Edificato

Aereoporto

Edificato di rilevanza storica

Porto militare

Zona industriale

Porto turistico

3.302.000 100

La città speculativa

2001 8.375.000

Terreno agricolo

Porto commerciale Limite municipalità

80

56

Limite distritto La città attuale


0

1

2

5

10 Km


Lavori “informali� a Lima: sopra: venditrici di yucca al mercato ortofrutticolo a destra: artisti di strada.

Aree degradate Pueblos jovenes Tuguri Edificato

58


0

1

2

5

10 Km


PovertĂ ( % ) 50 - 100 25 - 50 10 - 25 5 - 10 0- 5

PovertĂ non monetaria ( % ) almeno una NBI > 40 32 - 40 24 - 32 17 - 24 10 - 17 0 - 10 60


INDICI DI POVERTA’ 5,2 % 17,7 %

76,6%

33,1 %

30,2% 18 % 13,8 %

5,4 %

Condizione economica dei nuclei familiari (%)

Popolazione povera (%) Estremamente poveri Poveri Non poveri

Livello A Livello B Livello C

Livello D Livello E

11,7 % 52,8 % 51,7 % 5,8 %

31,9 %

28,2 %

9,5 %

8,2 %

Migrazione interna (%)

Informazioni sulla città (fonte: INEI PERU Instituto Nacional de Estadística e Informática)

Area produttiva

Area residenziale

Alfabetizzazione (%)

Regione di Lima Selva Sierra Costa

Popolazione

(abitanti)

Allevamento

Area esclusivamente residenziale

< 20.000

Industria

Area commeriale e residenziale ad alta densità

20.000 - 100.000

Area speciale

Area commeriale e residenziale a media densità

100.000 - 250.000

Agricoltura

Area commeriale e residenziale a bassa densità

250.000 - 500.000 >500.000

Analfabeti Titolo di scuola primaria Titolo di scuola secondaria Laurea

Densità

2

(abitanti /Km )

< 1.000 1.000 - 10.000 10.000 - 20.000 20.000 - 30.000 > 30.000

61


“Escaleras Amarillas� Escarelas Amarillas

62

Escaleras Amarillas nel distretto di San Juan de Lurigancho.


0

1

2

5

10 Km


1. Centro storico

2. Costaverde

3. Quartiere finanziario

4. Pueblos jovenes

CittĂ frammentata Edificato

Leisure

Verde pubblico

Spiaggia balnerare

Area di importanza archeologica

Attrezzatura urbana

Commercio

Porto e aereoporto

Protezione ecologica

64

5. Nuovi insediamenti


N

0

1

2

5

10 KM


La costaverde durante il tramonto


VI. LA COSTA VERDE

67


I PROGETTI PRECEDENTI

Proposta dell’architetto Aramburú Menchaca, 1970

Proposta “Plano Maestro”, 1990

Proposta dell’architetto Manuel Zubiate, 2009

68


Il centro commerciale Larcomar, situato nel distretto Mirafloers, quartiere commerciale e turistico di Lima


Settore 4: Bajada de la Avenida Brasil Questo settore è formato da un pacchetto di argilla pura , di per sé, questo livello corrisponde ad una sequenza granulocrescente dove la base è formata da limo - argilla e sabbia e la testa è composta da sabbie di grano medio-grossa di colore marrone con laminazioni incrociate. La geometria di questi corpi è lentiforme, la quale rappresenta un piccolo canale tra 2 strati di conglomerati e le sabbie sono depositata in condizioni di bassa energia.

Settore 3: Miraflores A Miraflores, l'accesso alla scogliera è limitato rispetto ai distretti limitrofi, la caratteristica principale in questa zona è l'abbondanza di calanchi che formano depositi dissolti alla base a forma di coni. Le dimensioni dei vari tipi ghiaia sono molto uniforme con pochi corpi lentiformi di sabbia con grana medio grossa, di colore marrone, la sovrapposizione di rocce clastica è in direzione Sud- Est. Alcune volte una copertura (di ricino o di campana) viene utilizzata per stabilizzare o decorare le rupi

Settore 2: Bajada de Armendariz Questo settore è composto da travertini che si trovano nella parte inferiore dei sedimenti clastici della Costa Verde. Il travertino, ha un colore scuro con dei riflessi bianchi e marroni, dovuti rispettivamente alla presenza di minerali di calcite e dolomite. La presenza di stalattiti composte dai minerali come calcite e dolomite si deve alla carsificazione di questa parte di scogli. In precedenza, il livello dell'acqua era di circa 10 a 15 metri sopra il livello della strada, queste acque sotterranee erano in soluzione di carbonato di calcio e di carbonato di magnesio, e scorrevano in superficie sotto forma di fango.

Settore 1: Chorrillos

La geologia della Costa Verde

70

Cristalli di sabbia grossa con segni di ossidazione; presenza di laminazioni oblique tangenziali o curve alla base, questi cristalli sono racchiusi in carichi di depositi (ghiaia). Sedimenti argillosi formano crepe di dissecazione e sono racchiusi da sabbie limose marrone - arancio su cui vi è uno strato formato da ghiaia erosa Ghiaie composte da sabbia di grana medio grossa, di colore grigio chiaro, la struttura è granulosa, la litologia dominante di questo deposito è composta da rocce vulcaniche, alcuni granuli di rocce intrusive e sedimentarie (arenaria, quarzo).

Ambito Costa Verde

Scogliera formata da ghiaia e sabbia

Scogliera rocciosa

Affioramento roccioso

Spiaggia di sabbiao

Piattaforma artificiale

Piattaforma rocciosa

Terrazza marina

Pianura di sedimentazione

Spiaggia di ciotoli

Acqua contaminata


0 250 500

1000

2000 m


Fotografie aree della Costa Verde nel distretto di Miraflores (Fonte: Servizio Aerofotografico Nacional, 1964)

Sezioni Costa Verde

Sezione Curve di livello

72


0 250 500

1000

2000 m


Municipalita del Callao

Risalita pedonale nel distretto di Magdalena Distretto San Miguel

Distretto Marbella

Distretto San Isidro

Campi sportivi nel distretto di San Isidro

Distretto Miraflores

Distretto Barranco

Spiaggia “Agua dulce� nel distretto Chorrillos

Distretto Chorrillos

Uso del Suolo della Costa Verde Edificato

Strada costiera

Spiaggia

Area di pesca

Ristorante

Parapendio

Verde pubblico

Strada a scorrimento veloce

Mare senza spiaggia

Mercato Ittico

Area turistica

Sport

Surf

Percorso pedonale

Culto

Strada in costruzione

Club nautico

Percorso ciclabile

Area commerciale

Limite municipalitĂ

74

Impianti Sportivi

Limite distretto

Zona archeologica

Risalita pedonale

Risalita pedonale


Sezione A

Sezione B

Sezione C

Sezione D

0

250

500

1000

2000 m


Sezione Costa Verde A : Distretto di San Miguel

0

76

12

25

50

100 m


Sezione Costa Verde B : Distretto di Magdalena del Mar

0

12

25

50

100 m

77


Sezione Costa Verde C : Distretto di San Isidro

0

78

12

25

50

100 m


Sezione Costa Verde D : Distretto di Chorrillos

0

12

25

50

100 m

79


Masterplan Costa Verde 2050 80

Spiaggia

Malecon

Area portuale riqualificata

Verde pubblico

Terreno coltivabile

Area archeologhica

Spazio pubblico

Risalita pedonale


N

Infrastruttura Edificio residenziale verticale Servizi urbani Risalita pedonale Passarella stradale

Bus Metropolitano

Percorso pedonale alberato

Treno elettrico

Percorso ciclabile Approdo traghetto

Ferryboat Strada cosiera

Aereoporto 0

250

500

1000

1500 m


Obiettivi di progetto

connettere la spiaggia alla cittĂ

+

=

- superamento della barriera fisca attraverso risalite pedonali. - connessione della costa con la cittĂ .

progettare un sistema ibrido

+

=

- Infrastruttura pedonale - Residenze - Servizi

nuove socialitĂ

+

82

=

- Progettazione di servizi attrattori - Connessione tra gli elementi attraverso percorsi ciclopedonali


SUPERFICIE COSTRUITA : 92.000 mq

Numeri di progetto

Culturale

Commerciale

Ricreativo

Residenziale

9%

55%

7%

15%

15% Infrastrutturale

SUPERFICIE LIBERA : 143.000 mq

Spiaggia

25%

35%

Spazio antropico

40%

PARCHEGGI

1.500 posti

RESIDENZE

373 alloggi

NUOVO VERDE

60.000 mq

Verde

83


EDIFICI RESIDENZIALI Quadra - Quartere Residenza di progetto

INFRASTRUTTURE Strada carrabile Treno elettrico Bus metropolitano Ferryboat Polo Intermodale

PERCORSI E COLLEGAMENTI PEDONALI Percorso pedonale Spazio pubblico Risalita e collegamento pedonale

AREE VERDI Aree verdi Alberi

AREE LUDICHE PUBBLICHE Aree ludiche Servizi di progetto Campi sportivi

84


85


Morfologia di Progetto

86

Edificato

Banchina

Edificio residenziale

Area giochi

Verde di progetto

Approdo traghetto

Collegamento pedonale

Spogliatoio per surfisti

Verde esistente

Bus metropolitano

Polo intermodale

Area sportiva

Area pubblica

Treno elettrico

Albero

Porto

Servizio pubblico

Ferryboat

Noleggio biciclette

Chiosco

Percorso pedonale

Campo sportivo

Pontili per la pesca

Scuola primaria e secontaria

Area di culto

U

UniversitĂ Area commerciale


U

Blocco residenziale 1

Blocco residenziale 2 Blocco residenziale 3

TEATRO ALL’APERTO

Blocco residenziale 4

Blocco residenziale 5

CENTRO SPORTIVO

Blocco residenziale 6 MERCATO

POLO SCOLASTICO

POLO INTERMODALE

CENTRO CULTURALE

RISALITA E PASSERELLA PEDONALE

NOLEGGIO BICICLETTE APPRODO FERRY BOAT

87



VII. IL PROGETTO

67



Materiali di progetto VEGETAZIONE 20 m

10 m

Washingtonia robusta

Phoenix canariensis

Ficus lyrata

PARCO LINEARE

EDIFICI COSTRUITI

INFRASTRUTTURA PEDONALE RISALITA

BIBLIOTECA: 2000 mq

calcestruzzo

verde pubblico

acciaio giallo

pavimentazione cemento battuto calcestruzzo

PASSERELLA

EDIFICIO RESIDENZIALE: 6500 mq

acciaio

BANCHINA

pietra di Arequipa

acciaio

legno

campi sportivi

NOLEGGIO BICICLETTE: 100 mq

legno

parcheggi

verde pubblico

91


0

10

20

40

60 m

Planvolumetrico Planivolumetrico, scala 1:500 Planivolumetrico scala 1:500


Lima, la Ciudad de los Reies, città di ascendenza coloniale fondata nel 1535, ha ormai raggiunto la dimensione di una grande megalopoli sudamericana, ed è l’unica capitale del continente latino ad essere direttamente affacciata sull’oceano, benchè separata dalla spiaggia e dal mare da un’imponente scogliera, il barranco, alto fino ad 80 metri. Questa conformazione singolare deriva tuttavia da uno sviluppo sregolato, perchè Lima non è nata come città di porto, bensì nell’entroterra, su un altopiano, e da questa introversione nasce il complesso rapporto della città con l’oceano. Per evitare che la costa rimanga semplice limite fisico, su cui Lima affaccia per ben 17 km, è necessario valorizzarne dimensione trasversale, creando nuove vie di accesso al mare e nuovi spazi di socialità e coesione, affinchè essa non sia più una sorta di retro urbano, ma diventi importante sistema connetivo e risorsa essenziale per uno sviluppo sostenibile e rispettoso della realtà territoriale della città negli anni a venire

Linee guida

012

5

10

20 m

Prospetto dall’acqua


quota + 3.00 m

quota + 8.00 m

quota + 11.00 m

quota + 14.00 m

quota + 17.00 m

quota + 20.00 m

quota + 23.00 m

Posizione della risalita rispetto alla scogliera

DENTRO

94

1. Presenza invisibile 2. Massimo scavo: spazi profondi senza luce lungo corridoio

FUORI

IN & OUT

1. Presenza invasiva 2. Struttura molto complessa

1. Presenza equilibrata 2. Sezione variabile 3. Proporzione spaziale ottimale

quota + 2


26.00 m

0

quota + 29.00 m

quota + 32.00 m

quota + 35.00 m

quota + 38.00 m

quota + 41.00 m

10

20

40

60 m

Piante risalita verticale

95


Funzioni biblioteca

96

1 - Foyer 2 - Reception 3 - Spogliatoio 4 - Area relax 5 - Punto informatico 6 - Sala conferenze 7 - Uffici amministrativi 8 - Bagni 9 - Consegna libri 10 - Sala lettura 11 - Emeroteca 12 - Deposito libri 13 - Libreria - caffetteria 14 - Parcheggio


Sezione trasversale

7 9 12 8

6

3 1 11 2

14

4 5 10

13

Pianta biblioteca quota + 44.00

Sezione trasversale 012

5

10

20 m


Funzioni edificio residenziale 1 - Reception 2 - Foyer 3 - Cassa lavanderia 4 - Lavanderia 5 - Stireria 6 - Uffici amministrativi 7 - Deposito biciclette

Sezione longitudinale biblioteca


7

1

3

2

4 5 6

Pianta attacco a terra residenzia quota + 47.00

012

5

10

20 m


Schemi Appartamenti X 8 Servizi per i residenti Superficie: 25 mq

100

X 10 Appartamento tipo A Tipologia: bilocale Superficie: 50 mq Residenti in un appartamento:

X 1 Appartamento tipo B Tipologia: trilocale Superficie: 75 mq Residenti in un appartamento:

X 4 Appartamento tipo C e D Tipologia: trilocale Superficie: 75 mq Residenti in un appartamento:

X 5 Appartamento tipo E Tipologia: trilocale Superficie: 85 mq Residenti in un appartamento:


Pianta piano tipo (quarto piano quota) + 59.00 m

X 1 Appartamento tipo F Tipologia: trilocale Superficie: 100 mq Residenti in un appartamento:

X 5 Appartamento tipo G Tipologia: trilocale Superficie: 110 mq Residenti in un appartamento:

Pianta piano tipo (quinto piano) quota + 63.00 m

X 2 Appartamento tipo H Tipologia: quadrilocale Superficie: 125 mq Residenti in un appartamento:

Pianta piano attico quota + 83.00 m

X 10 Appartamento tipo I Tipologia: quadrilocale Superficie: 125 mq Residenti in un appartamento:

X 3

X 3 Appartamento tipo K Tipologia: duplex Superficie: 240 mq Residenti in un appartamento:

Appartamento tipo J Tipologia: duplex Superficie: 150 mq Residenti in un appartamento: 012

5

10

20 m

101


012

5

10

20 m

Sezione longitudinale passerella, risalita, residenze


Sezione costruttiva dell’appartamento duplex 0 50 100

200

400

600 cm

Il sistema costruttivo della facciata

103


104


Prospetto dalla strada 012

5

10

20 m

107



“Mi immagino sulla prua del piroscafo, con tutti gli altri viaggiatori, compresi emigranti che finalmente toccano la terra promessa. Con un tratto di pastello traccio la linea infinita di luci, con lo stesso pastello disegno i grat tacieli, allineati su un fronte che fa impressione, sprizzanti di luce.� Le Corbusier


BIBLIOGRAFIA LIMA E LA COSTAVERDE AA.VV. Lima y el Callao , Guía de arquitectura y paisaje, Sevilla : Consejerìa de Vivienda y Ordenanciòn del Territorio, 2009. Agencia de Cooperación Internacional de Japón (JICA), Plan maestro de transporte urbano para el área metropolitana de Lima y Callao en la República del Peru, Lima : Ministerio de Transportes y Comunicaciones de la República del Peru, 2010. Agurto Calvo, Santiago , Lima Prehispanica, Lima : Perugraph Editores, 1984. Batley Richard, Access to urban services : studies of squatter settlement improvement in Lima and Caracas, Birmingham : DAG, Institute of local government studies, University of Birmingham, 1980. Chàvez, Juan Manuel, Lima: Un camaleonte tra due specchi, Roma : Donzelli editore, 2006. Frampton, Kenneth, Storia dell’architettura moderna, Bologna : Zanichelli, 2008. García-Huidobro, Fernando; Torres Torriti, Diego ; Tugas, Nicolás, El Tiempo Construye : el Proyecto Experimental de Vivienda (PREVI) de Lima : génesis y desenlace, Barcelona : G. Gili, 2008. Günther Doering, Juan, Planos de Lima 1613 – 1983, Lima : Municipalidad de Lima Metropolitana, Petróleos del Perú, 1983. La Biennale di Venezia, Città. Architettura e società, Catalogo della X Mostra Internazionale di Architettura, Venezia : Marsilio, 2006. Montaner, Berto, Guías de Arquitectura Latinoamericanas : Lima, Buenos Aires : Arte Grafico Editorial Argentino, 2008. Nomena Arquitectos, Con-posiciones.: 20 aproximaciones a la arquitectura peruana, Lima : Forma e Imagen, 2010. Sondereguer, Cesar , Arquitectura precolombina : catalogo de tipo de urbanismos, de obras y constructivos , Buenos Aires : Corregidor, 2006. Vargas Llosa Mario, La città e i cani, Torino: Einaudi Tascabili, 1998. Vargas Llosa, Mario, Conversazione nella “Catedral”, Torino: Einaudi Tascabili, 1998.

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SITI INTERNET Atlas Ambiental de Lima 2007 : http://geoserver.itc.nl/lima/start/start.html INEI Istituto Nacional de Estadistica e Informàtica : www.inei.gob.pe Interlational Monetary Foud : www. ifm.com Ministerio de Transportes y Comunicaciones : http://www.mtc.gob.pe Municipalidad de Lima : http://www.munlima.gob.pe Observatorio Urbano : www.urbano.org.pe

Tutte le fotografie sono state scattate da Elena Carlon e da Alessandro Bonadio durante il viaggio a Lima nel mese di dicembre 2010, ad eccezione delle fotografie alle pagine 30, 45, 46, 69 tratte da Google Earth.


Si ringraziano:

Mamma e Papà per il loro supporto Andrea, per gli stimoli sempre continui Il professor Alberto Ferlenga, per avermi guidato in questo viaggio. I professori Enrico Fontanari, Enrique Bonilla Di Tolla, Jean Pierre Crousse, Juvenal Barraco, Manuel Zubiate per la loro disponibilità. Claudia e la famiglia Pacheco per avermi fatto sentire a casa anche a 12.000 Km di distanza dall’Italia. Giiulia, per il prezioso aiuto. Marse, Moro, Denny, Mirco, Lalla, Tommy, Trivialbop, Joel, Pol per essere sempre presenti. I ragazzi dell’università Ricardo Palma per avermi fatto scoprire e vivere la città di Lima. Tutti i ragazzi che hanno condiviso con me il primo viaggio in Perù. Elena, perché non avrei mai potuto fare tutto questo senza di te.




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