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giornale d’informazione, attualità e cultura
ALL’INTERNO Automobile Club di Catania PAGINA 2
Bruno Torrisi Capitano e Giovanni Calì Direttore Sportivo della Nazionale PAGINA 3 Medicine alternative. Lo stomaco: i rimedi per i disturbi del tratto gastrointestinale PAGINA 6 Quattro chiacchiere con Fabio Giacobbe Doria: «La vita comune di un attore» PAGINA 7 IINTERNET IN NTE TER RN NEETT A ssoli olli € 119,90 o 99,,90 90 a all mese messe me e
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Gol del Cuore 6 maggio Torre del Grifo
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Automobile Club di Catania Domenica 22 maggio la Catania-Etna Historic, gara di regolarità per auto storiche di Tiziana Campo
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o splendido barocco della via Etnea di Catania farà da scenario alla seconda edizione della “Catania-Etna Historic”, gara di regolarità per auto storiche organizzata dall'Automobile Club di Catania in collaborazione con la Scuderia del Mediterraneo, nata con l'intento comune di rinverdire i fasti della "Corsa del vulcano" che vide tra i suoi vincitori piloti del calibro di Castellotti, Taruffi, De Filippis, Vaccarella e tanti altri. «L'evento, in programma domenica 22 maggio, è già divenuto un appuntamento imperdibile non solo per gli amanti della regolarità (46 le prove cronometrate in programma), ma anche e soprattutto per i tanti appassionati di auto d'epoca che vedono nell'evento una logica continuazione della storica cronoscalata al vulcano che dal lontano 1924
L’Editoriale
è stata la "corsa" dei catanesi – spiega il direttore dell’Automobile Club di Catania Carlo Sorbello – tanti i ricordi legati a quelle vetture che, condotte dai giovani leoni dell'automobilismo nostrano o da affermati campioni delle quattro ruote, affrontavano in piena velocità i tornanti tracciati sulla nera lava dell'Etna, lasciando al loro passaggio un inconfondibile odore di olio ricinato. Oggi – continua - la “Catania-Etna Historic” diviene una occasione per riaprire la scatola dei ricordi e ammirare ancora le auto della nostra gioventù». Fitto il programma della manifestazione: «Sabato 21 maggio – spiega il direttore Sorbello - ci sarà un prologo con la concentrazione dei partecipanti a Catania, in via Etnea (eccezionalmente concessa dal sindaco Enzo Bianco), da dove prendevano il via le prime edizioni della storica cronoscalata. Dopo la partenza le auto proseguiranno quindi fino al parco di Tiziana Campo
commerciale Le Zagare di San Giovanni La Punta, dove si svolgerà una prima prova cronometrata. Domenica 22 maggio – continua - si svolgerà la gara vera e propria, lungo un percorso che, partendo dal parco commerciale Le Zagare, toccherà in sequenza i territori di Trecastagni, Pe-
Automobile Club d’Italia dara e Nicolosi per giungere fino al Rifugio Sapienza, a 1920 metri di altitudine. Il circuito ideato dagli organizzatori sarà ripercorso tre volte, per un complessivo di circa 155 chilometri». È prevista la partecipazione di circa 60 equipaggi a bordo di auto la cui epoca di costruzione sia almeno quarantennale. Alla gara di regolarità si affiancherà inoltre per la prima volta anche la sfilata non competitiva, al fine di consentire comunque la partecipazione all'evento anche a coloro che non hanno grande dimestichezza con il cronometro. La premiazione si svolgerà nel pomeriggio di domenica 22 maggio, subito dopo l'arrivo di tutte le autovetture partecipanti, presso il parco commerciale Le Zagare. Per info, programma ed iscrizioni: www.raidetna.it - sezione "Catania-Etna Historic".
Salvo Riina a Porta a Porta: la dura condanna di Salvatore Borsellino «Amo mio padre e la mia famiglia, non tocca a me giudicare le azioni della mia famiglia», questa una delle frasi pronunciate da Salvatore Riina, figlio del boss dei boss Totò Riina intervistato da Bruno Vespa nella trasmissione Porta a Porta. L’ospitata ha scatenato accese polemiche sfociate in dichiarazioni al vetriolo da parte di politici, religiosi, intellettuali rilasciate anche attraverso i social media. Tra queste vogliamo dare spazio al post di Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso dalla mafia, post che ha raggiunto oltre 7 milioni di persone. Lo pubblichiamo integralmente. «Avrei preferito non dovere scrivere queste righe, avrei preferito non essere costretto ad essere assalito dal senso di nausea che ho provato nel momento in cui ho dovuto leggere che il figlio di un criminale, criminale a sua volta, comparirà questa sera nel corso di una trasmissione della Rai, un servizio pubblico, per presentare il suo libro, scritto, come dichiarerà lui, "per difendere la dignità della sua famiglia". Di quale dignità si tratti ce lo spiegherà raccontandoci come, insieme a suo padre, seduto in poltrona davanti alla televisione, abbia assistito il 23 maggio e il 19 luglio del '92 allo spettacolo dei risultati degli attentati ordinati da suo padre per eliminare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Non ci racconterà forse le esclamazioni di gioia di quello stesso padre che descriverà, come da copione, come
un padre affettuoso, ma quelle possiamo immaginarle dalle espressioni usate da quello stesso padre quando, nelle intercettazioni nel carcere di Opera, progettava di far fare la " fine del tonno, del primo tonno" anche al magistrato Nino Di Matteo. Non ha voluto rispondere, Salvo Riina, alle domande su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Non me ne rammarico, quei nomi si sarebbero sporcati soltanto ad essere pronunciate da una bocca come la sua. In quanto al conduttore Bruno Vespa avrà il merito di fare diventare un best-seller il libro che qualcuno ha scritto per il figlio di questo criminale e che alimenterà la curiosità morbosa di tante menti sprovvedute. Si sarà così guadagnato le somme spropositate che gli vengono passate per gestire un servizio pubblico di servile ossequio ai potenti, di qualsiasi colore essi siano. Qualcuno ha chiamato la trasmissione "Porta a Porta", la terza Camera, dopo la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica, questo significa infangare le istituzioni, infangare la nostra Costituzione, sport che sembra ormai molto praticato nel nostro paese. In quanto a noi familiari delle vittime di mafia eventi di questo tipo significano ancora una volta una riapertura delle nostre ferite, ove mai queste si fossero chiuse, ma ormai purtroppo questo, dopo 24 anni un cui non c'è stata ancora ne Verità ne Giustizia, è una cosa a cui ci siamo abituati, ma mai rassegnati. La nostra RESISTENZA continuerà fino all'ultimo giorno della nostra vita».
BALLARÒ NEWS - Editore: SaperexGuidare - Giovanni Calì. Direttore Responsabile: Tiziana Campo. Direttore Editoriale: Giovanni Calì. Controllo bozze: Antonella Capizzi. Collaboratori: Marta Prestianni, Laura Muscarà, Laura Monteleone, Marisa Barbaro, Giuseppe Leocata, Luna Sofia Calì. Redazione: V. Fortuna, 24 Catania. Tel. 3394999393 email: giovanni.cali@saperexguidare. it -Pubblicità: tel. 3286925521. Grafica & Impaginazione: Bruno Marchese. Stampa: Italgrafica - Aci S. Antonio (CT). Distribuzione gratuita ai soci ACI di Catania e per tutti i lettori a Catania, nei Comuni dell’hinterland, nelle edicole: Ragusa M. c.so Italia, 111 (CT); Marzà Salvatore v. Bellini, 7/A S. Agata Li Battiati; Edicolandia v. Roma 261, S. G. La Punta; Edicola Palestro V. v.le Europa, S. Gregorio; Edicola Pappalardo p.zza Don Diego 3 Pedara; Edicola Castro, v. Provinciale 56, Acitrezza. Registrazione Tribunale Catania iscr. n°12 del 13/03/2009. Per l’edizione on line: www.ballaronews.it buona lettura.
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6 maggio - Torre del Grifo Village Mascalucia
“Gol del cuore” Nazionale Attori e Cantanti vs Stelle Siciliane: il calcio sposa la sicurezza stradale Trofeo Internazionale Antonietta Labisi in una giornata di sport, festa e raccolta fondi
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o scorso 5 marzo uno stadio gremito ad Altamura per la partita di beneficenza “Il match delle stelle”, in memoria di Domenico Martimucci, calciatore vittima di un attentato in un circolo ricreativo. Sul campo dello stadio Tonino D’Angelo si sono incontrate la Nazionale Attori e Cantanti e la squadra Noi siamo Domi, composta da amici del giovane, prelati, istituzioni e compagni delle squadre in cui Domenico ha militato nel corso della sua carriera calcistica. L’intero ricavato, non solo della partita ma dell’intera giornata “Io non dimentico” è stato interamente devoluto in beneficenza dall’associazione “Noi Siamo Domi” e destinato all’acquisto di un’ambulanza e apparecchiature mediche salvavita per l’Ospedale della Murgia “F. Perinei”. «Il successo crescente e la risposta entusiasmante della gente e delle squadre nella scorsa manifestazione mi dà la carica – afferma il direttore sportivo della Nazionale Attori e Cantanti Giovanni Calì – il prossimo 6 maggio alle ore 9.00 a Mascalucia, Torre del Grifo Village Calcio Catania, si svolgerà “Gol del cuore - Trofeo Internazionale Antonietta Labisi”, partita di raccolta fondi che vedrà coinvolte in un incontro diretto, la Nazionale Attori e Cantanti e la squadra Stelle Siciliane». La manifestazione è organizzata dall'Associazione SaperexGuidare, da anni impegnata in campagne di sensibilizzazione e prevenzione stradale su tutto il territorio nazionale. Una giornata in cui lo sport diventerà uno strumento per veicolare messaggi dalla fortissima rilevanza sociale: «I fondi raccolti – continua il direttore sportivo Giovanni Calì – saranno devoluti in parte all'Associazione Malattie Reumatiche Infantili Sicilia MARIS Onlus ed in parte destinati a campagne di prevenzione e sicurezza stradale con l'intento di sensibilizzare i giovani sull'uso dei sistemi di sicurezza e sul rispetto del codice della strada. Una partita di calcio che è anche una giornata per non dimenticare quei giovani e giovanissimi che hanno perso la vita in incidenti stradali non per tragica fatalità, ma a causa di violazione di regole». Il programma prevede: presentazione dell’evento; mini Torneo “Gol del Cuore” con le categorie pulcini; sfilata delle bandiere; calcio di inizio partita “Gol del
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di Tiziana Campo
www.saperexguidare.it Cuore” con la madrina Marianna Cappellani; sfilata di abiti di scena dell’Accademia di Belle Arti di Catania; spettacolo di ballo Live Dance; balli caraibici; premiazione Gol del Cuore e Mini Gol del Cuore Trofeo Antonietta Labisi. Inoltre nell’intervallo tra il primo e il secondo tempo della partita si svolgerà “Ciak si gira”: sarà girato uno spot con gli attori, i cantanti in campo e il pubblico sugli spalti. L’evento Gol del Cuore è dedicato alla memoria della nobildonna Antonietta Labisi, fondatrice dell’Istituto Medico Psicopedagogico “ Lucia Mangano” per
il recupero sociale e funzionale dei diversamente abili, tragicamente scomparsa insieme ai figli Francesca e Silvio e al genero in un incidente stradale nel 1983. Tra gli Attori e Cantanti in campo: Bruno Torrisi, noto questore della fiction Squadra Antimafia, capitano della squadra Nazionale Attori e Cantanti e testimonial dell’Associazione SaperexGuidare e tanti altri personaggi noti. Tutti insieme, con la loro entusiasta partecipazione, si faranno portavoce dell'importanza di campagne di sensibilizzazione e prevenzione stradale. Giuseppe Castiglia - da anni testimonial di SaperexGuidare, che supporta da anni l'associazione anche con “ospitate” nella sua trasmissione di successo “Allakatalla” - sarà il mattatore dell'evento. Don Cash e Floriana Lauritano intratterranno il pubblico sugli spalti. «Rivolgo un doveroso ringraziamento a quanti parteciperanno a questa manifestazione: a Giuseppe Castiglia, all’avv. Corrado Labisi, che da anni supporta la nostra iniziativa, alla professoressa Liliana Nigro dell’Accademia delle Belle Arti di Catania, alla Figc, alle società sportive di calcio categoria pulcini, ai giornalisti Assostampa Catania, alla Nazionale Attori e Cantanti, alle Stelle Siciliane e agli sponsor che sostengono l’iniziativa. Vi aspettiamo numerosi in una giornata in cui i protagonisti saranno calcio, divertimento, socialità e cuore».
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Tre medici sulla collina di Spoon River: un percorso tra la memoria e il presente
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ulla collina che molti abbiamo conosciuto nell’album “Non all’amore, né al denaro né al cielo” di Fabrizio de Andrè, troviamo sepolti, fra gli altri, tre medici americani vissuti all’inizio del ‘900 a Spoon River (paesino che rappresenta il simbolo di mille altre piccole città d’America e del mondo intero: luoghi ove la vita dei non molti abitanti trascorre apparentemente tranquilla e serena ma ove nascono, e spesso cercano di nascondersi, drammi, antipatie odiose e invidie profonde, scandali da pettegolezzo cittadino, ma anche gesti di quotidiano coraggio, di solidarietà, di non clamoroso eroismo). Un articolo di Stefano Beccastrini, da cui ho tratto diversi stralci, mi ha stimolato queste righe. I tre medici sono: Meyers, Hill e Sigfried Iseman (“Il medico” di de Andrè), persone che non è dato sapere se siano veramente esistite o siano state frutto della fantasia dell’avvocato e poeta Edgar Lee Masters. Iseman aveva scelto fin da studente di diventare un medico «buono, saggio, coraggioso e caritatevole col prossimo». Forse il suo giovanile entusiasmo ideologico, una volta calato nel quotidiano, non resse alla logica spietata del mercato della medicina: la torta doveva rimanere un profitto per una ristretta casta e chiunque avesse cercato di rompere le regole del gioco doveva essere isolato. Iseman comprese tardi che «fare il dottore non è che un modo di guadagnarsi la vita» e probabilmente iniziò a operare come alcuni altri colleghi, ma ormai era troppo tardi, aveva iniziato “male”, il sistema non poteva tollerare il grosso “errore” iniziale. Hill aveva una dedizione ancor più totale di quella di Meyers verso i pazienti privi di soldi e bisognosi d’aiuto sia terapeutico che assistenziale per una ragione triste e tragica: si era dedicato anima e corpo agli altri per fuggire dalla propria solitudine e disperazione per un figlio deludente e per una moglie che sapeva soltanto
di Giuseppe Leocata Medico del Lavoro - giuleo1956@gmail.com disprezzarlo. Ne ricavò una morte gratificante, capace di ripagarlo da una intera vita di dolente dedizione: «Fu dolce vedere la folla, nei prati, il giorno del mio funerale e udirla mormorare il suo amore e il suo dolore» (ricorda il finale del film Still life di Umberto Pasolini – 2014). Anche Meyers non ci dice come sia diventato medico né perché, ma possiamo immaginarne una carriera medica di successo e certamente attenta all’aspetto sociale e umanitario della sua professione. Egli si descrive «sano, felice, benestante». Dice: «Avevo una compagna congeniale e figlioli tutti sposati e a posto nel mondo». Fu ricco di generosità, di impegno sociale, di altruismo ed era perciò molto amato da tutti i suoi concittadini e pazienti. Lee Masters ci disegna un commovente ritratto di questo bravo medico di paese: generoso, disponibile, al servizio di tutti i bisognosi e sapeva essere anche un medico di successo, donava molto e riceveva molto e tendeva a condividere con il prossimo la carica emotiva derivatagli dal proprio benessere esistenziale e dalla propria felicità familiare e dava agli altri tanto ma non
Edgar Lee Masters tutto, perché teneva anche alla propria famiglia e a se stesso. Poi, una notte, bussò alla sua porta, piangendo e nei guai, Minerva Jones, goffa poetessa del villaggio, schernita dalla gente; ella era stata violentata da Butch Weldy, un poco di buono. Meyers, sempre disponibile ad accogliere i bisognosi, cercò di aiutala ad abortire ma ella morì. Fu così che la sua carriera e l’intera sua esistenza si interruppero drammaticamente e irreparabilmente. Fu accusato, i giornali lo coprirono d’infamia, la moglie morì di crepacuore ed egli morì da solo in prigione di polmonite. Così finì il medico buono e altruista, colpevole di aver cercato di aiutare una poetessa goffa e stuprata, infrangendo il moralismo ipocrita e la mentalità benpensante del piccolo e puritano paese; non avrebbe dovuto agire in tal modo mettendo in discussione la legge del più forte (il maschio poco di buono), né la legge che proibisce in assoluto l’aborto, seppure la donna è stata violentata. Anch’egli si è trovato da solo e ha pagato senza alcuna possibilità di replica la sua scelta umana. Le vicende di questi tre medici, vere o fantastiche che siano, ci servono ancor oggi a porre seriamente a noi stessi la domanda: «Quale epitaffio incaricheremmo a qualcuno di scrivere su noi stessi e sulla nostra esistenza di medici e di persone?». Chiediamocelo nel silenzio del nostro cuore, ma agiamo di conseguenza, Qui e ora.
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Prodotti a Km 0 e Biologici Azienda Agricola Giusafra: la terra per passione di Tiziana Campo
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n’azienda agricola che da tre decenni si occupa con dedizione e successo della terra e dei suoi frutti, con un’estensione di quasi 8 ettari e a un’altitudine di 700 metri sul livello del mare. Parliamo di Giusafra, azienda della famiglia Piana, in contrada Ficuminutilla a Belpasso. Il nome nasce dall’acronimo dei componenti: Giuseppe, Giusi, Sara, Salvatore, Francesca. «Un nome che ci rappresenta, come famiglia e come azienda - spiega Salvatore (Turi) Piana - teniamo particolarmente alla genuinità e alla freschezza dei nostri prodotti e infatti tendiamo a seguire tutto il processo di produzione, dal seme al prodotto finito. Da bravi siciliani ci occupiamo di olio e vino, ma ci dedichiamo anche al mondo delle conserve, delle marmellate, delle creme dolci spalmabili, dei rosoli e addirittura del sapone». Quali sono i vostri prodotti di punta? «La nostra azienda si occupa di tutto ciò che è siciliano, puntando sulla genuinità. Una vastissima gamma di prodotti: dal vino al rosolio, dalle creme alle conserve. Uno dei prodotti di punta è rappresentato dall’olio extravergine di oliva, estratto a freddo da ottimi esemplari di nocellare etnea. Il nostro olio (che si può avere anche in numerose varianti agrumetate o aramatizzati tra cui arancia, limone, pistacchio, aglio e peperoncino, aglio e salvia, in base ai gusti del consumatore)
mantiene intatto il colore e il profumo per un lungo tempo, in modo tale da sentire il sole siciliano ad ogni goccia. E da qui scaturisce il nome “na stizza di sola” (una goccia di sole)». Da Giusafra viene applicato «un metodo di coltivazione che ammette solo l'impiego di sostanze naturali, escludendo l'utilizzo di sostanze di sintesi chimica (concimi, diserbanti, insetticidi ecc) - continua - per noi fare agricoltura biologica significa sviluppare un modello di produzione che eviti lo sfruttamento delle risorse (suolo, acqua e aria) della nostra meravigliosa terra. Ci impegniamo quindi ad utilizzare queste risorse all’interno di un progetto di sviluppo che possa durare nel tempo. Per salvaguardare la fertilità naturale del nostro terreno la nostra azienda utilizza materiale organico e ricorre a specifiche tecniche agricole che non sfrutta la terra in modo intensivo. Non vogliamo che il nostro territorio perda la sua naturale bellezza». Quanto è complicato in questo frangente storico dedicarsi alla cura della terra? «Oggi è davvero difficile dedicarsi alla terra e garantirle tutte quelle piccole attenzioni di cui ha bisogno. Viviamo in un modo troppo frenetico per accorgerci dei piccoli cambiamenti che fa quotidianamente una pianta. La nostra azienda ha fatto della cura della terra una vera e propria passione. Dedicarsi alla terra non è un lavoro semplice, costa molto tempo e sacrificio, ma vedere che il lavoro svolto per mesi dà i suoi frutti e che,
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dopo ulteriore lavoro, è finalmente pronto per essere gustato, ci regala una gioia immensa». Una passione e una dedizione che hanno ripagato tutti i sacrifici: «I nostri clienti sono sparsi un po’ in tutto il mondo. La nostra azienda serve i siciliani (che stiano sia in Sicilia che all'estero ) e gli italiani ma si espande anche in varie parti dell'Europa. Stiamo cercando di portare la nostra Sicilia in barattolo sempre più lontano, in modo tale da permettere alle persone di poterla gustare in ogni momento». Come a conduzione familiare è l’azienda agricola Giusafra, tale è anche il negozio “Forme di Legno”, con due punti vendita di cui uno a Belpasso e uno a Nicolosi: «Vendiamo prodotti in legno, o al naturale o dipinto con colori atossici – specifica Sara Piana - principalmente ci occupiamo di giocattoli per bambini. Come si sarà capito, siamo persone molto propense alla salute e alle vecchie tradizioni di un tempo. Non trattiamo giocattoli in plastica, ma solo in legno proprio per riprendere il contatto con quelli che erano i giochi di una volta, rivisitandoli in chiave moderna. Trattiamo anche oggettistica per adulti, piccole forme di arredamento e bomboniere. Ci affidiamo solo ad aziende qualificate e a singoli professionisti che hanno fatto del legno una passione». Un'azienda agricola e un negozio di articoli e giocattoli in legno, qual è il punto d'incontro tra i due? «È il futuro: il futuro della nostra terra e dei nostri figli. Puntiamo tutto sulle nuove generazioni per abituarle a mangiare sano, ad avere rispetto per la loro terra, a giocare con quei materiali che oggi vengono sottovalutati e a cui si preferisce la plastica o i giochi elettronici».
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Medicine Alternative Rubrica informativa che tende a fare luce sulle medicine alternative e a dare qualche indicazione sulle terapie naturali.
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Lo stomaco: i rimedi per i disturbi del tratto gastrointestinale
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l nostro organismo è certamente la più complessa macchina esistente sulla terra. Mantenerla perfettamente operativa può essere semplice seguendo alcune regole. L’apparato digerente rappresenta l’elemento con cui ciò che è esterno al nostro corpo diventa parte di noi. Secondo l’interpretazione psicosomatica, lo stomaco è la sede dove riconosciamo-accettiamo oppure rifiutiamorinneghiamo il nutrimento, inteso non solo come cibo, ma anche come emozioni e sensazioni. Come una chiave che regola stress, turbamenti, ansia, tensione, il nostro apparato digerente soffre, gioisce, si emoziona. Avere paura, essere in apprensione, sostenere una prova impegnativa, sentirsi inquieti, agitati, “sentire le farfalle nello stomaco” quando si è innamorati: ogni situazione che implica un coinvolgimento emotivo, non solo provoca variazioni della frequenza cardiaca e della respirazione, ma interessa anche la nostra pancia, il nostro apparato digerente, che appare quindi anch’esso come sede delle emozioni e dell’inconscio. Chi soffre di problemi digestivi è spesso afflitto anche da insonnia. La serotonina, messaggero chimico che nel cervello “superiore” regola l’umore, il sonno, la sensibilità, il dolore, in quello “inferiore” è coinvolta nei meccanismi muscolari di contrazione e rilassamento. Ciò che determina il rilascio di serotonina a livello enterico è rappresentato sia da stimoli esterni - come immissione di cibo, ma anche colori, suoni, odori - sia da stimoli interni, come le emozioni. Michael Gershon, nel suo libro “The second brain”, descrive la serotonina come un direttore d’orchestra che conduce i movimenti intestinali. La digestione implica una successione cronologicamente armoniosa di vari processi, dalle secrezioni orali a quelle gastriche, duodenali, biliari e pancreatiche, dal flusso di contrazione a monte, a quello di dilatazione a valle.
Se l’alimentazione è fondamentale per il mantenimento di un buono stato di salute poiché siamo quello che mangiamo, la digestione è altrettanto importante perché siamo anche ciò che riusciamo ad assorbire. Grazie ai processi digestivi, le molecole complesse introdotte con il cibo sono demolite e scomposte in molecole biodisponibili. Insieme a una sana nutrizione è quindi indispensabile anche un’adeguata digestione e successiva completa assimilazione. Problematiche gastriche e processi digestivi incompleti portano nel tempo alla comparsa di disturbi spesso a carattere cronico e di condizioni patologiche come allergie alimentari, morbo di Crohn, sindromi da malassorbimento. Regolate dal sistema neurovegetativo, le funzioni digestive subiscono profondamente gli effetti negativi dello stress, oltre che di un’alimentazione sbilanciata e di stili di vita inadeguati. Lo stress sembra prediligere il sistema gastrointestinale, con derivante larga diffusione di vari disturbi a carico di questo distretto. Disbiosi intestinale, alterazioni della normale funzionalità gastrica e intestinale, meteorismo, stipsi, fenomeni diarroici, flatulenza, eruttazioni, pesantezza gastrica, acidità di stomaco, colite, infiammazioni e lesioni della mucosa gastro-duodenale, con conseguenti gastriti, ulcere, bruciori di stomaco sono tutti disordini
che si manifestano quando una delle fasi del processo digestivo viene alterata e si determina una condizione di disequilibrio funzionale. Le funzioni digestive sono regolate dal sistema neurovegetativo, notoriamente molto sensibile e influenzabile dalle stimolazioni psichiche. Queste determinano reazioni psicosomatiche che possono rappresentare l’espressione di uno stato di sofferenza emotiva, causata ad esempio da forti emozioni, attività lavorative frenetiche, stati ansiosi, disagio interiore. Tutto ciò si traduce in disturbi spesso a carico del tratto gastrointestinale. Si tratta di vere e proprie somatizzazioni dello stress continuo a cui noi stessi ci sottoponiamo con stili di vita convulsi, inadeguati per i tempi che il nostro corpo cerca di richiederci, inviandoci segnali di allarme che scatenano reazioni di malessere. Occorre allora di tanto in tanto fermarsi, ascoltare la richiesta di aiuto del nostro corpo, imparare a riconoscere i messaggi che ci invia, per poter intervenire prima che questi segnali sfocino in disturbi più o meno gravi. I disturbi del tratto gastrointestinale ci parlano di una difficoltà a elaborare il mondo tanto interiore quanto esteriore; una difficoltà a digerire, assimilare quanto avviene nella propria vita. In base all’organo digestivo interessato, si ha una precisa indicazione su quanto viene avvertito come conflitto, tensione, turbamento interiore. Poiché queste sintomatologie possono sia avere un andamento ciclico sia essere a carattere cronico (molti disturbi possono dipendere dal nostro temperamento), è opportuno intervenire con trattamenti che siano al contempo efficaci e delicati, trattandosi infatti di terapie sintomatiche che possono richiedere di essere ripetute periodicamente nel tempo. Molti sono i rimedi in grado di intervenire sull'apparato digerente per ripristinarne e proteggerne il funzionamento, offerti generosamente da madre natura. In omeopatia, il rimedio principe è la nux vomica: accordato nei giusti accordi di potenza, agisce sia sui problemi organici che su quelli neurovegetativi. • anacardium • arsenicum album • belladonna In fitoterapia i rimedi sono molteplici: • valeriana: antispasmodico • finocchio: digestivo e antimeteorico • liquirizia: antiinfiammatorio decongestionante • angelica: antiacida e digestiva • cumino: digestivo, antiacido carminativo • fico: antiacido regolatore neurovegetativo • papaya: antiacido digestiva
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Quattro chiacchiere con Fabio Giacobbe Doria: «La vita comune di un attore» di Tiziana Campo
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na passione che non è nata con me, è arrivata. Dopo un incidente in moto e due mesi trascorsi sulla sedia a rotelle, non potendo più giocare a calcio - la mia vera passione e il primo talento - incazzato col mondo, seguii il consiglio di mia madre (che aveva recitato in gioventù) di fare un corso di teatro per cercare di domare la bestia che avevo dentro dopo aver perso "il sogno". Così ho scoperto di avere un altro talento, almeno per adesso questo dicono gli addetti ai lavori, e da li è partito tutto». Questo il racconto di Fabio Giacobbe Doria, attore 34enne di Bari, ma «nato tarantino con metà sangue calabrese, romano d'adozione e milanese a breve», come si definisce. «Il cinema l'ho fatto, ma mai in ruoli importanti – continua - il film a cui sono più legato è "Manuale d'amore 3", forse perché era il primo importante con uno dei miei registi preferiti e poi che soddisfazione arrestare Verdone. Per il resto ho fatto tanto teatro e tanta produzione. Dopo un periodo molto buio della mia vita, ho deciso di produrre uno spettacolo - a cui pensavo da dieci anni - sulla vita di Franco Califano “Califano, una bastardo venuto dal sud. Vita rinascite e miracoli di Franco Califano”, che ormai da tre
anni porto in giro. A fine aprile, inoltre, girerò la puntata pilota di un format per la televisione - scritto e prodotto da me - sulla vita in tournee degli attori. A questo ho unito uno spettacolo liberamente ispirato a "Cavalleria Rusticana" e "La Lupa" di Verga, che ho spostato e riambientato in una periferia italiana e si chiamerà: "Cavalleria Urbana"». Il tuo ruolo nel cassetto? «Vorrei fare uno spettacolo di un autore russo, uno di quei bei mattoni come solo i russi sanno fare». Fare l’attore è… «Fare l'attore è fare l'attore. Fare l'idraulico è
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fare l'idraulico. Lo stesso dicasi per il muratore e per il resto dei mestieri. L’attore è un lavoro come un altro, anche se agli occhi degli altri sembriamo delle entità venute da un altro pianeta. Questo è uno dei motivi per cui ho scritto il format, per far capire alle persone che gli attori sono persone comuni, con problemi comuni e vite comuni. L'unica cosa diversa è che non vengono licenziati: il lavoro, infatti, finisce quando finiscono la tournee, il film o la fiction». Fabio Giacobbe fa parte della Nazionale Attori e Cantanti che - il prossimo 6 maggio alle ore 9.00 a Mascalucia (Torre del Grifo Village Calcio Catania) - giocherà contro la squadra Stelle Siciliane, in occasione della manifestazione “Gol del cuore - Trofeo Internazionale Antonietta Labisi”, partita di raccolta fondi che saranno destinati interamente alla realizzazione di campagne di prevenzione e sicurezza stradale. «La nazionale è divertimento assoluto – afferma Fabio – dà l’opportunità di fare del bene e di restituire un po’ di quello che la vita ci ha donato. Vorrei però lanciare un appello ai centrocampisti della nazionale: lanciate il pallone che poi me la vedo io! Scusate lo sfogo, ma mi fanno correre come un pazzo e poi sbagliano i passaggi – scherza - direttore sportivo trovami la maglia "99" come quella di Cassano, altrimenti non gioco. Ci vediamo a Catania il 6 maggio. E lo dico con molto entusiasmo sia per la causa che per il mio amore per la Sicilia - che sarà il posto magico della mia pensione - e per Ortigia e Catania in particolare».
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Associazione Malattie Reumatiche Infantili Sicilia Maris ONLUS
È
un associazione di volontariato che opera in favore dei bambini affetti da patologie reumatiche, per assicurare ad ognuno di loro un trattamento sanitario ottimale ed un inserimento nella vita normale. La Maris Onlus, è un'associazione composta da genitori, medici e persone sensibili alle problematiche di salute dell'infanzia. Nell'ambito della reumatologia pediatrica costituisce una realtà importante in Sicilia, in quanto le altre associazioni presenti sul territorio si occupano prevalentemente degli adulti, mentre la Maris si occupa solo delle patologie reumatiche ad esordio infantile che necessitano di un approccio e di cure diverse. La Mission, dei volontari
dell'associazione è quella di migliorare l'assistenza clinica e socio assistenziale dei piccoli o giovani pazienti tramite il supporto al lavoro dell'equipe medica che opera presso
il Centro di Riferimento Regionale per la Prevenzione, Diagnosi e Cura delle Malattie Rare Reumatologiche del bambino di cui è responsabile la Dott.ssa Patrizia Barone. Malattie Reumatiche • Artrite Idiopatica Giovanile • Lupus Eritematoso Sistemico • Dermatomiosite Giovanile • Sclerodermia • Vasculiti • Malattia di Kawasaki • Spondiloartropatia giovanile
• Sindrome di Schoeniein Henoch • Uveiti Autoimmuni • Infezioni Streptococciche • Malattia Reumatica • Malattie Autoinfiammatorie: FMF – Febbre Mediterranea Familiare TRAPS – Sindrome Periodica associata al recettore del TNF Sindrome da iper IgD PFAPA Caps – Criopirinopatie • Malattie Autoimmuni associate ad immunodeficienza • ALPS – Sindrome Linfoproliferativa Autoimmune Sede Legale: Corso Sicilia, 111 95131 – Catania Cod. Fisc.: 93182690870 Contatti 095315065 – 0957211945 www.marisonlus.org email: maris.onlus@gmail.com
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MAirNet: connessione internet no problem A cura della redazione
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un accessorio moda realizzato con cura dalle mani dei nostri sarti e, assieme alla scelta dei tessuti prodotti in Italia, Lo Scalduccio è uno dei tanti esempi della qualità e dello stile Made in Italy. Questo accessorio nasce dalla rivisitazione in chiave moderna, di uno dei più importanti copricapo della nostra cultura siciliana "il velo" elegante e seducente, utilizzato in varie occasioni dalle donne di un tempo. La prossima collezione Autunno-Inverno
2016 presenterà due linee Scalduccio il "Basic", creato in caldo cotone e pile di ciniglia, e il "Luxury" una linea dai tessuti più eleganti e ricercati. Abbiamo scelto eco pellicce, paillettes, lane eleganti, etc. Lo scalduccio è un accessorio moda originale e confortevole, un eccezionale prodotto sartoriale nato dall'unione tra uno scalda collo e un cappuccio, da cui nasce il nome Scalduccio.
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Design: la “Sindrome del Re Mida” per uno stato d’eccitazione permanente di Luigi Patitucci Designer, Storico e Critico del Design (Blog “U. design” su www.lasicilia.it)
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e la ricordate la buona e cara penna Bic, dalla forma antica e moderna insieme, dal profilo morbido, con quella trasparenza che vi informa della durata del serbatoio? È uno degli oggetti più longevi dell’intero panorama del design, elemento insostituibile della nostra quotidianità e a basso costo, che conserva tuttora, insieme a un’enorme riconoscibilità, anche una grande attualità del suo brand. Poi, a un certo punto, accadde qualcosa di inatteso, magico: comparve sui nostri banchi una versione, per così dire, preziosa, della stessa penna, in versione oro. Da qualche tempo, nelle mie numerose peregrinazioni a diverse latitudini, ho avuto come dei deja-vù, assistendo alla comparsa improvvisa di elementi che, come quella famosa e meravigliosa penna, si presentano adesso oggetti altisonanti, rivestiti di una opaca e preziosa patina in simil-oro. E il fenomeno ha assunto dimensioni sempre più dilaganti, al punto che la Kartell, vanto delle aziende del made in Italy, attraverso la messa in produzione di elementi per l’arredo costituenti il nostro ambiente di vita in materiale plastico, ha deciso di realizzare una Precious Collection, per lo più caratterizzata da elementi già prodotti e noti al pubblico, ma declinati in versione oro. Lo stesso fenomeno ha investito il mondo della moda, in cui sono state realizzate intere costellazioni di capi d’abbigliamento, scarpe, borse ecc.
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in versione oro. Ogni anno, ho l’onore di occuparmi della presentazione annuale delle ricerche condotte dall’Akzo Nobel Aesthetic Center. L’Aesthetic Center è una struttura di ricerca posta in Olanda e costituita da tutta una serie di figure provenienti da discipline e ambiti applicativi diversi tra loro, quali sensor, color designer, sociologi, studiosi di estetica, esperti di comunicazione, scrittori e simili, che per lo più vengono pagati per produrre, attraverso l’esercizio del gioco, una traiettoria identificativa delle frequenze cromatiche che mostreranno il volto nei mesi, o negli anni, a venire. Dunque ogni anno è così: loro giocano e trovano un colore, e io con i loro giocattoli costruisco una storia, a volte fatta di feroce consapevolezza del raggiro che si vuole mettere in atto nei confronti della utenza globale, ma che in qualche misura è la diretta conseguenza di tutta una serie di flussi di incanalamento di desideri e bisogni indotti, di origine varia e diversa, afferente ad accadimenti storici, a questioni geopolitiche, a particolari economie periodiche di sistema a scala universale. E che accade, sempre. E infatti, il colore venuto fuori dal cilindro dell’Aesthetic Center, quest’anno, è l’ocra gold. Partiamo innanzitutto da una necessaria considerazione: l’oro non è un colore, specie per noi designer, ma una texture, una pelle, da cui ne abbiamo sempre
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estratto, con grande cura e parsimonia, poche quantità, da destinare agli elementi d’uso e di servizio costituenti lo scenario domestico e pubblico della nostra esistenza. I designer più talentuosi hanno declinato alcuni oggetti della nostra quotidianità in versione oro, non per nobilitarli, ma per introdurvi un catalizzatore all’interno del nostro stressante modus vivendi. Con la loro opera questi designer hanno generato, qualche volta, persino stupore, per l’improvvisa comparsa, al nostro fianco, di elementi vecchi/nuovi, cui era stata concessa una nuova vita, attraverso la preziosa finta patina lucente dell’oro. L’improvvisa comparsa di questi sbrilluccicanti elementi surreali in versione oro, nello scenario ambientale della nostra vita di ogni giorno, ci induce ad una ri-considerazione critica di tali elementi, a danno di altri considerati ormai di scarso coinvolgimento. Ciò fa scaturire una nostra capacità di accogliere nuove frequenze, nuove traiettorie di senso, nuovi scenari del desiderio, certamente più divertenti e meno ombrosi, non sempre meno inquietanti.
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Windsurfschool 360 action: la scuola di windsurf alle pendici dell’Etna di Tiziana Campo
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l windsurf è uno sport che sa regalare intense emozioni, a qualsiasi livello si svolga. A Catania sul lungo litorale sabbioso della Plaja, presso il villaggio turistico Le Capannine (viale Kennedy 93) si trova Windsurfschool 360 action, la scuola di windsurf alle pendici dell’Etna. «Il centro - spiega Marco Prestianni, presidente dell’associazione sportiva “360 action asd” e istruttore di windsurf Vdws – è aperto tutto l’anno perché il windsurf non ha stagioni. Recuperare il mare anche in periodi in cui è poco frequentato è davvero allettante, specialmente in una città dal clima mite come la nostra. Anzi fare windsurf non solo in estate, ma anche in giornate invernali sotto al sole, vedendo dal mare l’Etna imbiancata, regala sensazioni uniche». La scuola è riconosciuta da e affiliata a Acsi (Associazione Centri Sportivi Italiani), Coni (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) ed è anche Vdws Watersport center, inclusa cioè nel circuito della Vdws International (Verband
Deutscher Watersport Schulen), associazione delle scuole di windsurf e sport nautici, struttura di supporto e di professionalità per tutti gli istruttori e le scuole. In Italia la Vdws annovera più di 80 scuole, mentre a livello internazionale conta oltre 600 centri e ogni anno forma più di 700 istruttori. Il riconoscimento Vdws è da sempre sinonimo di qualità, professionalità, serietà e passione per lo sport e l’insegnamento, e quindi garanzia per il cliente sia nazionale che internazionale. «Il windsurf è uno sport alla portata di tutti, che si può praticare anche in maniera rilassata. Consente di conciliare mare, attività fisica e divertimento. Ma non va mai improvvisato – puntualizza l’istruttore - capire le nozioni base, le tecniche, le manovre, sotto la guida di un istruttore qualificato, è imprescindibile per poter essere padroni di vento e attrezzatura, senza lasciarsi trascinare. Un corso dunque è
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il passo fondamentale per approcciarsi a questa disciplina. I nostri “scolaretti” sono bambini, donne, uomini e persino “giovanotti” di 75 anni. A fine corso rilasciamo un patentino con validità internazionale richiesto da molti centri per il noleggio dell’attrezzatura, garanzia che l’allievo conosce i basilari e le regole di sicurezza e precedenza. I livelli indicati sul patentino documentano la preparazione del corsista. Le lezioni si svolgono su prenotazione e con attrezzature moderne e nuove, costantemente aggiornate, dalle maneggevoli attrezzature scuola a quelle più performanti. Il nostro intento è quello di professionalizzare al massimo la nostra scuola, per diventare davvero un centro in cui nulla è lasciato al caso, ma tutto è frutto di un iter all’insegna dell’efficienza e della competenza. Seguiamo tutto l’anno i nostri associati che intraprendono da noi e con noi un percorso che non viene mai interrotto, neanche quando sono in grado di gestirsi in autonomia. Organizziamo infatti trasferte con i soci per praticare il windsurf anche in altri spot della Sicilia, grigliate post windsurf e attività di pulizia della spiaggia per la sensibilizzazione ambientale, divertendoci e creando così una grande famiglia». Info www.windsurf360.it Tel 3476341500 Fb Windsurfschool Tre e Sessanta
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Lo psicodramma Laura Monteleone Psicologa/Psicoterapeuta www.monteleonelaura.com
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utti abbiamo bisogno di emozioni come di cibo. Le emozioni sono manifestazioni naturali di correnti della forza vitale, provocano spostamenti di masse d’energia. Ci permettono di essere consapevoli di ciò che ci sta accadendo e di stare in relazione con gli altri, di essere empatici. Lo strumento dello psicodramma analitico è una metodologia di gruppo attiva e flessibile che permette di esprimere ed esplorare il proprio mondo interno, le proprie immagini mentali, attraverso la rappresentazione di scene, di momenti significativi, tratti dalla vita quotidiana, dal passato, dal mondo onirico, da sogni ed aspettative sul futuro. Attraverso il gioco e la rappresentazione si abbassano i livelli di stress e si attivano l’elaborazione, la narrazione dei singoli e del gruppo. Il termine “psicodramma” ha una doppia radice greca: Ψσŷχή e Δραώ. La prima allude all’anima come respiro vitale; la seconda all’agire e al rappresentare. Se volessimo cavalcare poeticamente l’etimologia, potremmo definire questa tecnica psicoterapeutica come un “respiro che si rappresenta”. Questo “respiro” è lo
stile e il vissuto più autentico di ciascun individuo colto nello spazio di un gruppo; in questo spazio simbolico, segnato e organizzato per sceneggiare e rivelare la realtà interiore dei suoi attori, il “respiro vitale” del singolo s’intreccia al più vasto e profondo “respiro del gruppo”. Come metodo d’intervento e formativo, lo psicodramma analitico trova un’ottima praticabilità in tutti quei contesti che richiedono un apprendimento sensibile e profondo basato sull’intelligenza emozionale e sulla capacità di cercare “soluzioni a nuovi problemi o nuove soluzioni a vecchi problemi” (Moreno): dunque si adopera nel mondo del lavoro (organizzazioni private e pubbliche); nel sistema educativo e della formazione (scuola, formazione professionale, istituzioni, quali carceri e comunità rieducative); e nei servizi pubblici e privati (ospedali, luoghi di degenza e di riabilitazione, comunità terapeutiche ecc.). L’Apssi (Associazione Psicologi Salute e Sicurezza) organizza presso la propria sede di Catania il 1° Corso di base di Psicodramma di Base rivolto a psicologi, medici, assistenti sociali, educatori, insegnanti, terapisti della ri-
abilitazione, professionisti dell’area psico-sociale ed educativa, artisti e professionisti che desiderino fare un percorso esperienziale di valorizzazione creativa
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centrato sullo sviluppo di sé nelle relazioni di gruppo. Il percorso inizierà il 28 maggio 2016. Per informazioni contattare www.apssi.it fb: Apssi Psicologi
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Etnea Carni: qualità al servizio del cliente
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a qualità è il punto di forza di Etnea Carni (in via Giuseppe Verdi, 83/85, Trecastagni): solo carni di filiera tracciate e garantite, sceltissime e provenienti dai migliori allevamenti. «Di recente abbiamo strutturato un programma di offerte per i giorni di martedì, mercoledì e giovedì - afferma il titolare Maurizio Concorso - trattiamo una vasta gamma di prodotti tipici della nostra terra.
I nostri preparati vanno per la maggiore sia per la loro prelibatezza che per l’ottimo rapporto qualità prezzo, tenendo conto anche del fatto che il mercoledì li vendiamo a soli 7 euro al kg». Garantire prodotti genuini significa coccolare il cliente, che dietro il bancone può trovare un referente che lo consiglia al meglio con garbo e cortesia senza considerarlo il numero di un elimina code.
Ingredienti Arista di maiale 1 kg Birra 350 ml Olio extravergine d’oliva Sale Pepe Erbe aromatiche (salvia, timo, maggiorana), se si desidera Procedimento Per prima cosa, legare l’arista con uno spago per mantenerla in forma. Prima, se si desidera, praticare dei piccoli tagli nella carne in cui inserire un trito di erbe aromatiche. Versare l’olio in una padella capiente e fare rosolare l’arista da tutti i lati, senza farla scurire troppo, dopo averla salata e pepata. Aggiungere quindi la birra e fare cuocere a fuoco lento per due ore circa. A cottura ultimata, fare raffreddare leggermente, tagliare a fettine e servire con il sugo di cottura.
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