Piazza Michelangelo, 24/27 - CATANIA Tel. 095 502711 - Cell. 366 3368713 Anno VII - n. 03 Aprile 2015
giornale d’informazione, attualità e cultura
ALL’INTERNO Malasanità: maglia nera alla Sicilia
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Nazionale di calcio Attori e Cantanti: i prossimi appuntamenti PAGINA 3 Smartphone alla guida: allarme selfie, sms e telefonate PAGINA 4 Da 110 anni è con te: diventa socio ACI
PAGINA 5
Medicine alternative: Leaky gut syndrome PAGINA 6 Lavoro e disabili: aggiungi un posto che c’è un amico in più PAGINA 7 Le tasse più evase in Italia PAGINA 12
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L’attore Domenico Gennaro: «Ritorno alla mia Sicilia e a un’arte genuina» PAGINA 13
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L’Editoriale
Aprile 2015
di Tiziana Campo
Malasanità: maglia nera alla Sicilia Portare in pronto soccorso una bimba di 9 anni con una dermatite atopica gravissima e sentirsi rispondere: «Neanche la visitiamo perché se è da ricoverare non abbiamo posti letto. Le consigliamo di rivolgersi ad altro ospedale». Vedere una donna che ha appena partorito dormire tutta la notte in una barella per mancanza di posti letto. Richiedere invano in un ospedale, durante un ricovero, una garza o una pomata per alleviare degli ematomi causati in sala operatoria e doverli invece acquistare a proprie spese. Sono piccoli episodi che rientrano in una grande malessere tutto italiano: quello della malasanità. La malasanità Foto di Marco Prestianni non è solo quella che uccide. Quella è la più drammatica. Malasanità è anche quella meno eclatante che comunque fa mancare ai pazienti la semplicità nell’accesso alle cure mediche, accesso che lo Stato dovrebbe garantire a tutti e cure che sono costituzionalmente garantite e indicate come diritto fondamentale dell’uomo. Malasanità è l’inefficienza di chi lavorando all’interno di una struttura ospedaliera pubblica o in una clinica privata, non assolve bene ai propri compiti. Malasanità è quella della politica che, dirottando i soldi pubblici verso altro, fa continui tagli al comparto ospedaliero, causando sovraccarico di lavoro a medici e infermieri e disagi enormi a chi dovrebbe usufruire di strutture pubbliche che diventano sempre più sfornite, carenti e fatiscenti. Secondo i dati che emergono dal rapporto stilato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari nel periodo dal 2009 al 2012, la maglia nera della malasanità spetta alla Sicilia: ben 117 casi di “malasanità” o presunti errori medici su 570 si sono verificati in strutture siciliane e sempre in strutture siciliane è avvenuto un decesso su 3 per malasanità. In Sicilia i casi di complicanze che insorgono durante o post intervento ammontano al 19,4%, mentre la media nazionale è dell’11% Nella classifica seguono poi Calabria con 107 casi, Lazio con 63, la Campania con 37, Emilia Romagna e Puglia con 36; Toscana e Lombardia (34), Veneto (29), Piemonte (24), Liguria (22), Abruzzo (8), Umbria (7), Marche e Basilicata (4), Friuli (3),
Molise e Sardegna (2), Trentino (1). Secondo un rapporto di elaborazione del Censis su un’indagine Qog “The Quality of Government Institute” University of Gothenburg, prendendo in esame 172 regioni di 18 Paesi Europei, la Sicilia ha raggiunto la 159esima posizione quanto a qualità della sanità pubblica e trattamento equo nei servizi sanitari pubblici. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Ma la realtà è ben diversa. Sulla base dei dati elaborati dall'Osservatorio dei diritti del Malato, a causa dei tagli dei posti letto i pazienti stazionano dalle 24 alle 72 ore in barella nelle corsie degli ospedali; lunghissime le liste d’attesa per effettuare esami diagnostici a volte anche salvavita (si può attendere fino a 488 giorni per effettuare una mammografia in un ospedale della provincia di Catania). Poche le risorse impiegate negli ospedali e con sempre maggior frequenza medici e infermieri si trovano a dover fare anche turni di 12 ore per tappare buchi. E non fa più meraviglia se di fronte a questo dramma in cui versa la sanità siciliana le notizie di cronaca che riguardano casi di malpractice medica siano ormai quasi all’ordine del giorno. Perché se è vero che il diritto alla cura è per la costituzione un diritto fondamentale dell’individuo, è anche vero che i diritti sono fondamentali finché gli interessi economici della politica li considerano tali. Anzi, se è fondata la notizia riportata dagli organi di stampa secondo cui il direttore del 118 di Palermo, rifiutando il ricovero in ospedale a Sassari, Fiocco rosa in redazione avrebbe richiesto l’intervento di è nata Tea, auguri un elicottero per essere traspora mamma Tiziana, tato a Palermo, la salute diventa papà Marco non più interesse della collettività, e alla piccola Marta come recita l’art. 32 della Costituzione, ma privilegio d’elite. Per tutti gli altri ci sono le liste d’attesa.
BALLARÒ NEWS - Editore: SaperexGuidare - Giovanni Calì. Direttore Responsabile: Tiziana Campo. Direttore Editoriale: Giovanni Calì. Controllo bozze: Antonella Capizzi. Collaboratori: Marta Prestianni, Laura Muscarà, Laura Monteleone, Marisa Barbaro, Giuseppe Leocata. Redazione: V. Fortuna, 24 Catania. Tel. 3394999393 email: giovanni.cali@saperexguidare. it -Pubblicità: tel. 3286925521. Grafica & Impaginazione: Bruno Marchese. Stampa: Italgrafica - Aci S. Antonio (CT). Distribuzione gratuita ai soci ACI di Catania e per tutti i lettori a Catania, nei Comuni dell’hinterland, nelle edicole: Ragusa M. c.so Italia, 111 (CT); Marzà Salvatore v. Bellini, 7/A S. Agata Li Battiati; Edicolandia v. Roma 261, S. G. La Punta; Edicola Palestro V. v.le Europa, S. Gregorio; Edicola Pappalardo p.zza Don Diego 3 Pedara; New & Friends, v. Provinciale 88, Acitrezza. Registrazione Tribunale Catania iscr. n°12 del 13/03/2009. Per l’edizione on line: www.ballaronews.it buona lettura.
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Aprile 2015
Nazionale di calcio Attori e Cantanti: i prossimi appuntamenti I prossimi appuntamenti sul sito www.nazionaleattoriecantanti.it
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azonale Attori e Cantanti: Alberto Desiderio, Alessandro Idonea, Andrea Troina, Angelo Poka, Avio Focolari, Bruno Torrisi, Carlo Ferreri, David Coco, Domenico Centamore, Domenico Gennaro, Ernesto Maria Ponte, Enrico Guarneri, Fabio Abate, Fabrizio Bracconeri, Filippo Alessi, Francesco Foti, Francesco Zenzola, Gaetano Aronica, Gaspare Cacciola, Gianfranco Comis, Gianpaolo Romania, Gilberto Idonea, Giovanni Riz-
di Tiziana Campo zuti, Giuseppe Castiglia, Jacopo Cavallaro, Jo M, Lello Analfino, Lorenzo Fragola, Lorenzo Grasso, Marco Mazzaglia, Marco Selvaggio, Mario Opinato, Matteo Amantia, Matteo Pedone, Maurizio Nicolosi , Mimmo Mignemi, Mike Intelisano, Orazio Russo, Phill Salera , Pino Aloisi, Plinio Milazzo, Puccio Castrogiovanni, Richy Tognazzi, Rosario Petìx, Ruly Rodriguez, Salvo Abate, Sebastiano Somma, Simone Terranova, Stefano Gambera. Sono questi i nomi degli oltre 50 volti noti della tv, del cinema, dello spettacolo e della musica che compongono la Nazionale di Calcio Attori e Cantanti, allenata da Josè Sorbello e Renato Marletta, Direttore Sportivo Giovanni Calì, Presidente Giacinto Ferro. La squadra disputerà in varie città partite per la raccolta di fondi destinati a progetti di prevenzione e sicurezza stradale e partite di solidarietà e beneficenza in favore di associazioni che operano nel sociale.
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Nazionale Attori e Cantanti Già in calendario i prossimi appuntamenti: «Dopo il grande successo del “Gol del Cuore” a Torre del Grifo Calcio Catania contro la squadra artisti siciliani lo scorso anno, il prossimo 9 maggio si svolgerà a Pedara la seconda edizione di questa manifestazione – spiega il direttore sportivo della squadra Giovanni Calì – il 22 maggio, poi, la Nazionale Attori e Cantanti sarà impegnata a Milazzo e poi, in data ancora da definire, a Siracusa e Palermo. Stiamo riscontrando un buon coinvolgimento, segno che il calcio e lo sport possono diventare strumento per veicolare messaggi dal forte impatto sociale. È doveroso ringraziare quanti hanno accettato con entusiasmo di entrare a far parte di questo progetto, accettando di prestare il proprio volto per sensibilizzare il pubblico su temi di valenza sociale». «Ho accettato senza titubanza anche il mio nuovo ruolo all’interno della Nazionale di Calcio Attori e Cantanti perché, oltre al divertimento nel corso delle partite e delle manifestazioni – puntualizza il capitano Bruno Torrisi - è un onore per me partecipare a simili operazioni benefiche e a salvaguardia della vita, della salute e del rispetto delle regole in materia di prevenzione stradale. Se la mia faccia può diventare veicolo di messaggi di prudenza sono contento».
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Smartphone alla guida: allarme selfie, sms e telefonate A cura della redazione
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he alla guida siano molte le abitudini non virtuose è risaputo. Vero è anche che queste pessime consuetudini stanno al passo con i tempi. E, in un’era dominata da cellulari, videofonini, tablet, iphone, anche i comportamenti reprensibili dei conducenti sono correlati a questi nuovi oggetti hi-tech. C’è chi non riesce un istante a non mandare sms, controllare i social, fare una telefonata. Queste condotte pesano notevolmente in termini di sicurezza stradale. Il rapporto Aci-Istat 2013 ha evidenziato un incremento del 40% del numero degli incidenti stradali causata dall’uso di smartphone. E che all’idiozia non c’è mai fine lo dimostra anche l’allarme lanciato dall’Asaps (Associazione Amici della Polizia Stradale) per cui “il monitoraggio promosso aveva rilevato come il 12,4%, degli automobilisti nelle ore di maggior traffico, utilizzasse il cellulare alla guida con punte del 16%. Si assiste anche a una evoluzione estensiva dell’utilizzo di smartphone e tablet in funzione comunicativa, con la lettura e scrittura di mail, l’utilizzo di whatsApp, con uso del telefonino e del tablet in funzione fotografica.
Una recente ricerca di Ford sulle distrazioni alla guida, condotta su un campione di 7.000 giovani europei nella fascia d’età 18-24, ha certificato che un giovane su 4 ha scattato un selfie al volante (26% gli italiani), mentre addirittura 2 su 4 hanno ammesso di aver più volte scattato foto durante la guida” (fonte Asaps.it). È quella che l’Asaps definisce “ebbrezza del terzo millennio” che coinvolge anche molti conducenti di motoveicoli. Farsi un selfie mentre si guida può apparire una distrazione veniale: «In realtà - ammonisce l’Asaps - comporta una distrazione della durata media di 14 secondi, mentre accedere ai social media può deconcentrare il guidatore dalla strada per ben 20 secondi, un tempo nel corso del quale un’auto che procede a 100 km/h percorre la distanza di 5 campi di calcio. Mentre sono 7 i secondi durante i quali si distolgono gli occhi dalla strada per comporre un numero su un telefono cellulare distogliendo gli occhi dalla strada. A 50 km/h si fanno 98 metri al buio. A 100 km/h sono quasi 200 metri». Inoltre «secondo una ricerca americana dal titolo “Guida distratta: l'invio di sms e l'uso del telefonino dovrebbero essere vietati?” chi invia un sms alla guida distoglie gli occhi dalla strada per circa 4,6 secondi e questo, a una velocità media di 50 km l'ora, significa percorrere
la lunghezza di un campo da calcio ad occhi bendati» (fonte Asaps.it). E pare, secondo uno studio effettuato dal Cohen Children's Medical Center di New York, che gli incidenti causati da abuso di cellulari siano più frequenti di quelli per assunzione di alcol e sostanze stupefacenti, con numeri allarmanti: oltre 3 mila morti negli Usa e 300mila feriti, contro i 2700 morti e i 282mila feriti per guida in stato di ebbrezza. Perchè? Perché i tempi di reazione si riducono di oltre il 35%. L’Asaps ha lanciato una campagna contro il nuovo “sistema di distrazione di massa”: l’uso del cellulare e il lancio di sms alla guida, la moderna sbornia del terzo millennio: “Un messaggio a volte accorcia la vita”. Ma al di là delle campagne di sensibilizzazione certamente valide, è il buon senso che deve guidare tutti. Un attimo di distrazione può costare caro.
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In incremento gli acquisti on line di Marta Prestianni
«L
a felicità dell'uomo moderno: guardare le vetrine e comprare tutto quello che può permettersi, in contanti o a rate», diceva nell’Arte di amare Erich Fromm nel 1956. Oggi pare che scrutare le vetrine dei negozi non sia più un’abitudine così radicata per tutti. Già, perché pare che gli italiani stiano scoprendo per effettuare acquisti il mondo dell’e-commerce, comprando beni e prodotti comodamente seduti davanti a un pc. Secondo Netcomm, consorzio del commercio elettronico italiano, durante le ultime festività natalizie sono stati circa 9milioni gli italiani che hanno acquistato on line con un incremento del 30%; aumento destinato a raggiungere i 40
miliardi nei prossimi cinque anni, secondo dati di una ricerca Coop-Ref-Nielsen. Quali i settori dove è più consueto ricorrere all’e-commerce? Sul podio il settore editoriale (con un’impennata del 34%), poi l’informatica(che registra un +30%) e a seguire l‘abbigliamento (+27%), ma anche quello dei cosmetici, dell’arredo casa e degli alimenti. Si acquista on line maggiormente tramite tablet e smartphone. L’Italia quanto a e-commerce è indietro rispetto agli altri Paesi dove maggiormente si ricorre agli acquisti on line, primo fra tutti l’Inghilterra, ma registra una tendenza di crescita, anche nell’indotto collegato all’ecommerce: aumento dei posti di lavoro e del fatturato delle società di spedizioni e dei corrieri espresso, che cercano di offrire un servizio quanto più possi-
bile celere; e incremento degli annunci pubblicitari digitali. C’è però chi proprio di acquistare online non vuole saperne, per una diffusa diffidenza verso l’utilizzo di carte di credito online e una predilezione per gli acquisti tradizionali dove si può toccare e provare evitando sgradite sorprese. Insomma, in Italia e-commerce in incremento, ma con cautela.
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Medicine Alternative Rubrica informativa che tende a fare luce sulle medicine alternative e a dare qualche indicazione sulle terapie naturali.
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Leaky gut syndrome
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engo oggi a sottolineare l’importanza di ciò che mangiamo e dell’integrità dell’intestino nel mantenimento dell’Eubiosi (stato di benessere). La leaky gut syndrome (letteralmente "sindrome da sgocciolamento intestinale"), è un disordine in cui la lesione organica di base risiede nella mucosa intestinale che è più porosa del normale. Gli spazi tra le cellule sono diventati talmente ampi da permettere l'entrata di materiale tossico nella circolazione sanguigna mentre, in un intestino sano, tale materiale sarebbe relegato nell'intestino. In questa condizione anomala la membrana intestinale ha perso la sua impermeabilità e permette al grasso ed ai materiali di rifiuto,
che non dovrebbero essere assorbiti (batteri, funghi, parassiti con le loro tossine, proteine non digerite), di entrare comunque nella circolazione sanguigna. Ciò può accadere in quanto l'intestino è danneggiato, permeabile, poroso, e incapace di trattenere i prodotti tossici che, letteralmente "sgocciolano fuori" ed entrano nel sangue. Quanto detto può essere verificato in laboratorio dove, mediante uno speciale test delle urine, si può verificare la condizione di impermeabilità intestinale. Tale condizione si può anche controllare con un esame della mucosa intestinale, utilizzando un microscopio a campo oscuro, atto a visualizzare il contenuto cellulare del sangue.
Perché la Leaky Gut Syndrome merita tanta considerazione? Questa sindrome va seriamente considerata perché viene spesso correlata con l'origine delle malattie autoimmuni, pertanto, in vari casi, esse potranno guarire solo con la guarigione del rivestimento del tratto gastrointestinale. Qualunque altro trattamento non può risolvere il problema e serve soltanto a sopprimerne i sintomi. Una malattia autoimmune viene così definita perché il sistema immunitario crea degli anticorpi che vanno a colpire gli stessi tessuti del corpo cui appartiene. Tra le malattie che rientrano in questa categoria troviamo il lupus, l'alopecia, l'artrite reumatoide, la polimialgia reumatica, la SM (sclerosi a placche), la fibromialgia, la sindrome di affaticamento cronico, la sindrome di Sjogren, la vitiligine, la tiroidite, la vascolite, la malattia del Crohn, la colite ulcerosa, l'orticaria, il diabete e la malattia di Raynaud. Negli Usa, la medicina riconosce ogni giorno di più l'importanza del tratto gastrointestinale nello sviluppo delle malattie allergiche o autoimmuni. La conoscenza del fenomeno, a causa del quale l'intestino ha perso la sua originaria impermeabilità, è di grande aiuto non solo per comprendere come si sviluppano le allergie e le malattie autoimmuni ma anche nella formulazione di terapie sicure ed efficaci, capaci di ridare al corpo l'equilibrio perduto.
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Lavoro e disabili: aggiungi un posto che c’è un amico in più
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e il momento attuale è critico per tutti i lavoratori cosiddetti “normodotati”, lo ancora di più per quelli con disabilità. I dati in merito sono ancora poco definiti. Prima della crisi economica attuale, si è avuto un numero elevato di iscrizioni alle liste speciali dei disabili, seppure il numero di avviati al lavoro è progressivamente diminuito. La disponibilità da parte delle aziende (private e pubbliche) ad assumere persone con disabilità negli anni scorsi è stato soltanto di 1 a 4. Per queste categorie di lavoratori i contratti a tempo determinato sono prevalsi su quelli a tempo indeterminato; è sceso il numero di lavoratori stranieri con disabilità avviati al lavoro, così come quello delle donne iscritte alle liste speciali sul territorio nazionale. Per le persone con disabilità psichica, il 70% di un campione di imprese intervistate nel 2011 ha dichiarato che l'esperienza è stata positiva. Dal punto di vista sociologico, l’evoluzione tecnologica penalizza le fasce più deboli, in possesso di minori autonomie e potenzialità lavorative. La società umana (diversamente da quella più solidale dei topi) spesso “usa” i soggetti più dotati di forza fisica, seguendo un criterio di “eliminazione” ed emarginazione degli "inutili" e dei più deboli, anche dal mondo del lavoro. I costi in termini umani, sociali ed economici di questa operazione sono molto alti. La normativa in vigore nel nostro Paese dal 1999 prevede un criterio vantaggioso per le persone con disabilità e per le imprese: l’avviamento lavorativo “mirato”. Da un lato, le aziende, in relazione al numero di dipendenti, hanno “l’obbligo” di assunzione di una quota di persone con disabilità, fruendo di agevolazioni per la loro assunzione e per eventuali adeguamenti anche strutturali per la loro accoglienza; dall’al-
di Giuseppe Leocata tro, la persona è avviata secondo il criterio dell’uomo giusto al posto giusto. Dell’avviamento mirato possono fruire i soggetti disoccupati in possesso di una invalidità civile del 46%, mentre quelli che già lavorano e che beneficiano di una invalidità civile del 60% possono essere conteggiati (“computati”) dalle imprese come disabili ed essere considerati come “categoria protetta” e le imprese possono fruire delle agevolazioni sopra accennate. Per coloro che sono divenuti invalidi per causa da lavoro la percentuale per essere avviati al lavoro o per essere considerati in “categoria protetta” è del 33%. Le persone con disabilità che intendo no entrare/rientrare nel mondo del lavoro devono iscriversi presso i Centri per l’Impiego regionali e dovrebbero potere fruire, ove opportuno, anche di eventuali corsi di qualificazione professionale. Andrebbero, così, inseriti nel sistema “domanda-offerta” e poi avviati al lavoro, quando e ove richiesto dalle aziende “in obbligo”. Questo percorso va garantito attraverso enti e strutture del pubblico e del privato che agiscono in un regime di par condicio e senza favoriti-
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smo verso il privato, per altre finalità, come spesso avviene nel nostro Paese (si pensi al mondo della Sanità e della Scuola). Quando si affronta la problematica dell’avviamento al lavoro delle persone con disabilità al lavoro vanno considerate alcune criticità fondamentali: a) la progettazione e l’eventuale adattamento strutturale del posto/postazione di lavoro; b) le barriere architettoniche e quelle culturali che possono portare a vere e proprie situazioni di disagio, di isolamento e di emarginazione per questi soggetti; c) l’accessibilità dei servizi igienici e dei locali mensa/ristoro; d) la pericolosità dei compiti specifici delle mansioni affidate; e) gli orari di lavoro poco compatibili con specifiche patologie; f) la gestione difficoltosa delle emergenze, specie con alcune disabilità (es. soggetti con problemi di deambulazione); g) l’eventuale pendolarismo, più pesante per le persone con disabilità. Tali problematiche vanno affrontate e condivise in azienda (datore di lavoro, lavoratore con disabilità, medico del lavoro competente, responsabile servizio protezione e prevenzione, rappresentante lavoratori sicurezza), fino a reperire le soluzioni più opportune e vantaggiose per le parti in gioco, nel reciproco rispetto. In ambito lavorativo, poi, ai soggetti con disabilità può essere richiesto quanto pattuito contrattualmente e in relazione alle loro specifiche capacità; sono lavoratori come tutti gli altri e definiti “diversamente abili” per le loro peculiarità e non in base a un giudizio quantitativo e qualitativo. La diversità è un valore aggiunto e non una “perdita” per i sistemi organizzati. Delle problematiche di questi soggetti nei luoghi di lavoro, infine, non devono farsi carico soltanto il singolo, l’impresa o gli operatori che si occupano degli avviamenti mirati: deve essere un percorso di cui si fa carico la società nel suo complesso. “Non c’è nessun principio speranza a cui appellarsi, se non aderendo a quella caratteristica della natura umana che è prendersi cura dell’altro. Ma l’etica della responsabilità esprime la sua potenza politica solo se è un «fatto collettivo»” (Zygmunt Bauman).
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Analisi bioenergetica: benessere mente-corpo per star bene Laura Monteleone Psicologa Psicoterapeuta/Gruppoanalista Daniela D’Arrigo Psicologa Counsellor ad indirizzo Bioenergetico www.apssi.it - facebook: Apssi Psicologi
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radizionalmente, si è soliti pensare col termine salute a uno stato di benessere individuale, espressione di normalità strutturale e funzionale dell’organismo nel suo insieme. Innumerevoli studi scientifici confermano l'esistenza di un rapporto di reciprocità, molto più profondo tra le funzioni del nostro organismo, le nostre cognizioni, stati d'animo e il nostro benessere mentale. La moderna psicologia della salute ha dimostrato che i pensieri, le reazioni emotive e i comportamenti sono strettamente intrecciati alle malattie, alle lesioni e all’omeostasi fisiologica. Il concetto di “benessere” è dunque un efficace antidoto contro la concezione secondo cui la salute si raggiungerebbe mantenendo il corpo passivo, privo di malattie. Diversi studiosi hanno adottato il termine benessere per designare la condizione di quei soggetti che, non solo non soffrono di alcuna malattia, ma agiscono in modo efficace per migliorare la loro salute. La definizione proposta da Friedman di “personalità autocurante” indica appunto uno stile emozionale di cura che contraddistingue individui emotivamente equilibrati, reattivi ed energici, con una maggiore flessibilità nei confronti della vita e in grado di ricercare attivamente la fonte del proprio benessere. Ci preme qui sottolineare come uno dei fattori significativi nel conseguimento di un equilibrio armonico sia legato alla capacità di saper “dare ascolto” alle sensazioni inviate dal corpo, nella possibilità
di attivare un buon livello di percezione e di comprensione dei propri meccanismi e delle proprie emozioni. In questo scenario, si affaccia sempre più prepotentemente la disciplina terapeutica dell’analisi bioenergetica per la sua particolare attenzione alla centralità dell’esperienza corporea nella questione dell’identità. Tutti i segnali o sintomi che richiedono un percorso di cura perché accusano la mancanza o la perdita di una parte dell’identità, ci confermano non solo la centralità del corpo come base della nostra identità, fonte di piacere ma anche di malessere, ma anche la complessità del nostro rapporto con esso: l’esistenza è continuamente divisa tra i due poli dell’avere un corpo ed essere un corpo, tra “me” e “il mio corpo”, come due entità separate. Alla cura del corpo ci si dedica sovente in caso di malattia, per ripristinarne gli equilibri, o al solo scopo di migliorarne l’aspetto, attraverso l’esercizio fisico o i trattamenti di bellezza; contemporaneamente oggi, questo corpo è fortemente trattato, modellato, plasmato dalla cultura tecnicomedico-scientifica, quando possiamo intervenire su di esso e cambiarne chirurgicamente i vari “pezzi”. Il corpo “tradito” a sua volta tradisce, quindi ci si ammala e si finisce nell’officina della farmacia. L’analisi bioenergetica, intervenendo contemporaneamente sul livello corporeo, emozionale e mentale di un individuo, rappresenta la via per ritrovare un benessere integrale. Lo scopo delle tecniche di cui si avvale la bioenergetica è quello di
scaricare le tensioni corporee e di rilassare la mente al fine di abbassare i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Il corpo in origine è estremamente fluido, basti pensare al potere espressivo del bambino che non conosce repressione o negazione delle emozioni e dell’energia. Il corpo si ammala quando diviene più rigido e statico e i processi di cambiamento vengono bloccati. Essere in contatto con il proprio corpo e con la verità della propria esistenza in bioenergetica viene rappresentato dal concetto di grounding: avere grounding vuol dire avere i piedi per terra, sentire di avere delle radici. Il grounding, nel suo senso più esteso, è l'obiettivo stesso della bioenergetica: un percorso di bioenergetica potrebbe infatti essere definito come un processo di progressivo radicamento nella realtà della
propria natura. Il corpo, insomma, diventerebbe uno strumento di consapevolezza per arrivare al centro di sé. Il contatto con le proprie emozioni diviene un esercizio attivo e più efficace tramite l’esperienza del lavoro di gruppo, in quanto questo diventa uno strumento utile e che amplifica la possibilità di mettere in gioco e in risonanza le proprie emozioni attraverso la relazione con gli altri. Sperimentare un percorso di gruppo con esercizi bioenergetici permette all’individuo di attuare un’efficace profilassi del proprio benessere psico-fisico e arginare stati di tensione e malessere psicologico che possono insorgere a qualsiasi età, sesso e condizione sociale. Prendersi cura di sé, del proprio equilibrio psico-fisico, è la condizione di base per star bene.
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Aprile 2015
Windsurfschool 360 action: voglia di migliorarsi, impegno e dedizione
I
niziare in sordina, tra i mille sacrifici di un’intera famiglia, neonati inclusi. Acquistare le attrezzature, iniziare con i primi corsi, pochi troppo pochi, per l’investimento fatto. Poi, pian piano, cominciare a raccogliere i primi frutti e vedere la risposta positiva della gente è stato uno sprone che indicava che la via seguita non era poi così sbagliata. Da queste premesse fondate sull’impegno e sulla voglia di mettersi in gioco e di creare una propria realtà, è nata Windsurfschool 360 action, la scuola di windsurf a Catania, alle pendici dell’Etna, sul lungo litorale sabbioso della playa, ospitata al villaggio turistico Le Capannine. Uno sport che era passione e che pian piano si è trasformato in dedizione e lavoro: «Praticavo il windsurf come hobby. Ho iniziato 27 anni fa e ho sentito subito che sarebbe entrato a far parte della mia vita. Ho così deciso di diventare istruttore e, dopo varie esperienze in questo ambito, con mia moglie abbiamo creato una nostra associazione sportiva “360 action asd” e una nostra scuola di windsurf». Così Marco Prestianni, presidente dell’associazione. «Fin dall’inizio abbiamo deciso di seguire un percorso di professionalità e serietà – continua - e abbiamo investito su ogni ambito, perché riteniamo che improvvisarsi sia un pessimo bigliettino da visita: sono istruttore Vdws e seguo corsi di aggiornamento periodici; la scuola è riconosciuta da e affiliata a Acsi (Associazione Centri Sportivi Italiani), Coni (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) e, ultimissima novità, da quest’anno anche alla Vdws International (Verband Deutscher Watersport Schulen,) associazione delle scuole di windsurf e sport nautici, struttura di supporto e di professionalità per tutti gli istruttori e le scuole. Grazie a quest’ultima affiliazione a fine corso potremo rilasciare i patentini con validità internazionale richiesti da molti centri per il noleggio dell’attrezzatura, garanzia che l'allievo conosce i basilari e le regole di sicurezza e precedenza. I livelli indicati sul patentino documentano la preparazione del corsista. Potremo inoltre formare Watersportassistent, fase che anticipa il corso istruttori vero e proprio, e ospitare tirocinanti. Il nostro intento è quello di professionalizzare al massimo la
di Tiziana Campo
nostra scuola, per diventare davvero un centro in cui nulla è lasciato al caso, ma tutto è frutto di un iter all’insegna dell’efficienza e della competenza. Seguiamo tutto l’anno i nostri associati che intraprendono da noi e con noi un percorso che non viene mai interrotto, neanche quando sono in grado di gestirsi in autonomia. Organizziamo infatti trasferte con i soci per praticare il windsurf anche in altri spot della Sicilia, divertendoci e creando così una grande famiglia». L’ingresso di Windsurfschool 360 action nella Vdws è un’ulteriore dimostrazione della volontà di ampliare i servizi offerti. In Italia la Vdws annovera più di 80 scuole, mentre a livello internazionale conta oltre 540 centri. Ogni anno forma più di 700 istruttori e nel 2014 in Italia più di 100 ragazzi hanno partecipato a formazioni, aggiornamenti e workshop. «Windsurfschool 360 action è la seconda scuola in Sicilia affiliata a noi – spiega Christian Bartesaghi, docente di windsurf, vela e sup, referente in Italia per tutti i soci (singoli/scuola), responsabile della
formazione e dell’aggiornamento e di tutti gli eventi della Vdws e Vdws Italia - sono molto contento che finalmente anche in Sicilia un'altra scuola si aggiunga alla grande famiglia Vdws Italia e spero che ciò dia un impulso ad altre realtà e contribuisca a far crescere questa magnifica regione a livello turisticosportivo. Il riconoscimento Vdws è da sempre sinonimo di qualità, professionalità, serietà e passione per lo sport e l’insegnamento e quindi garanzia per il cliente sia nazionale che internazionale. Fare parte della Vdws è come far parte di una grande famiglia che si sente, si vede, s’incontra, si aiuta e discute tutto ciò che riguarda il nostro mondo, utilizzando le piattaforme telematiche, i social e sfruttando i nostri regolari e periodici incontri (meeting Garda, fiera Boot, aggiornamenti ecc.). Sono fiero di avere l’opportunità e il grande onere di formare i ragazzi italiani che poi andranno a supportare scuole nazionali e internazionali. Se inoltre il feedback da parte loro e delle scuole è positivo, allora la soddisfazione è grandissima, così come quando i partecipanti alle formazioni, a fine corso, ti stringono la mano ringraziandoti per quanto hanno appreso o, dopo anni, ti rivelano che i tuoi consigli e aiuti sono stati fondamentali per il loro lavoro e la loro crescita tecnica. Quando una nuova scuola si affilia è come se si aggiungesse un altro membro alla famiglia». «Questo riconoscimento è frutto di un percorso che abbiamo deciso di intraprendere spinti dall’esigenza di una continua volontà di migliorarci. La nostra Windsurfschool 360 action è aperta tutto l’anno; lavoriamo con umiltà, serietà e onestà e, anche se a volte in Sicilia tutto diventa molto difficile, noi non desistiamo e continueremo a impegnarci senza mai risparmiarci. L’affetto dei nostri ragazzi/soci è la migliore risposta a tutti i sacrifici», conclude Marco Prestianni. Info www.windsurf360.it Tel 3476341500 Fb Windsurfschool Tre e Sessanta
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Aprile 2015
Le tasse più evase in Italia di Laura Muscarà
«S
e ti arriva una bolletta, pagala subito. Non lasciarla mai sulla scrivania con le altre, perché di notte si riproducono”, ammonisce scherzosamente Enrico Brignano. C’è chi invece, piuttosto che pagarle subito, le bollette, o meglio alcune bollette, le mette nel dimenticatoio. Perché in effetti se tutte le tasse risultano odiose, ce ne sono alcune che proprio gli italiani non digeriscono. Tra queste l’abbonamento Rai, il bollo auto, le accise sulla benzina, l’Iva, l’Imu e la Tasi. Sul podio quella più evasa è il canone Rai: un buco di quasi 600 milioni di euro
annui. Uno su quattro non paga la tassa di possesso che grava su chiunque detiene un apparecchio in grado di ricevere il segnale televisivo; il 40% sarebbero le famiglie che evadono con punte dell’80% in Sicilia, Calabria, Puglia e Campania. Anche l’Iva è elusa da una buona parte dei contribuenti. Inoltre c’è chi fattura meno o chi riceve pagamenti in nero, chi non emette tutti gli scontrini fiscali, chi “batte” somme minori rispetto a quelle effettivamente incassate. In Italia troppa evasione insomma, che, secondo elaborazioni della Confcommercio, pesa per il 17,4% sul prodotto interno. Siamo davanti a Messico (circa il 12%) e Spagna (quasi il 10%). E siamo i peggiori in
Europa: in Francia il 4%, in Norvegia l’1%. Ma chi evade di più? Primi gli industriali (33%), poi il settore bancario-assicurativo (32%), commercianti (11%), artigiani (9,4%), professionisti (7,5%) e lavoratori dipendenti (7,4%), per lo più nel Nord Ovest e nel Nord Est (fonte Contribuenti.it) Tra le motivazioni che inducono ad evadere in testa una forma di contestazione contro le esose tasse pagate e gli insoddisfacenti servizi pubblici offerti. Molti contribuenti poi riscontrano difficoltà nella comprensione delle norme applicative dei tributi. Quale che sia la motivazione che induce all’evasione o la favorisce, una cosa è certa sulle tasse: «Che quando una nazione tenta di tassare se stessa per raggiungere la prosperità è come se un uomo si mettesse in piedi dentro un secchio e cercasse di sollevarsi per il manico» (Winston Churchill).
“Giro di vento”, linea di accessori Navy Style di Tiziana Campo
I
l mare è da sempre fonte di ispirazione, di creatività, di fantasia. È contemplazione, è il luogo in cui convergono colori, emozioni, suoni, celebrato da poeti, artisti, scrittori. È da questa ispirazione e fantasia che una cima, una scotta, una drizza, un moschettone e altri materiali tecnici appartenenti al mondo nautico possono diventare accessori briosi da indossare in qualsiasi occasione, per portare sempre con sé un po’ di sapore di mare. È il caso della linea di accessori stile navy “Giro di vento”, creata dall’estro di Valentina. «Giro di vento perché così come la direzione del vento cambia continuamente, anche i materiali tecnici che utilizzo cambiano funzione – spiega Valentina - ho vissuto e vivo il mare per lavoro e passione e ho instaurato un rapporto inscindibile. Ho lavorato sulle barche per lunghi periodi e per me tutto quello che è legato alla nautica è un universo vitale da valorizzare. Nei miei periodi di navigazione ho iniziato a mettere in atto la mia idea di fare degli elementi marini qualcosa da usare sempre. Ho così cominciato a intrecciare scotte e cime con i nodi marinari, chiudendoli con dei
moschettoni e trasformandoli in accessori briosi, colorati da indossare in ogni occasione». Da questa idea è nata così la linea di accessori “Giro di Vento”: bracciali, collane, portachiavi, sia maschili che femminili, originali e dalle tonalità più disparate. «La risposta della gente è stata superiore alle mie aspettative. Sono stata così spronata a dare sfogo alla mia fantasia per creare altri manufatti. Ho così iniziato a creare borse e pochette utilizzando vecchie vele e oggettistica con temi che richiamano la nautica, dalle ancore ai timoni.
L’idea è di continuare a realizzare nuove creazioni, perché il mare è sempre fonte di nuova ispirazione e alla fantasia non c’è mai fine». Per info: facebook Giro di Vento girodivento@hotmail.com
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Aprile 2015
L’attore Domenico Gennaro: «Ritorno alla mia Sicilia e a un’arte genuina» di Tiziana Campo
«H
o deciso di abbandonare la terra romana per tornare nella mia Sicilia. non sono più interessato al mondo artefatto e costruito della produzione che associa la nostra isola solo a mafia e delinquenza, trascurando altre tematiche. Nessuno parla, ad esempio, di immigrazione, un dramma per la nostra terra, nessuno parla di come vivono quanti sbarcano da noi. Io amo fare arte e, se non condivido un progetto, allora scelgo di fare arte da me». Così Domenico Gennaro, protagonista di alcuni tra i più noti film italiani per il cinema e la televisione. Un curriculum artistico lungo ben 41 anni: “Il Divo” di Paolo Sorrentino,; “Under the Tuscan sun” di Audrey Wells; “La fame e la sete” di Antonio Albanese; “Pizza Connection” di Damiano Damiani; “Il Camorrista”, “L’uomo delle stelle”, “Malena”, di Giuseppe Tornatore; “Kaos” di Paolo e Vittorio Taviani; “Porte Aperte” di Gianni Amelio, per citarne alcuni. E poi importanti interpretazioni televisive, tra cui: “La Piovra” di Damiano Damiani; “Ultimo” di Stefano Reali; “La pista di sabbia” e “Il senso del tatto” (serie Il
commissario Montalbano); “Linda e il Brigadiere” di Alberto Simone. Un attore poliedrico, capace di bucare lo schermo, dalla presenza scenica dirompente. Ha calcato le scene di teatri catanesi e nazionali, interpretando molti testi di tradizione siciliana. Un talento nostrano che, partendo da Catania, è riuscito a farsi largo nel mondo dello spettacolo, inserendosi nel panorama nazionale. Eppure la delusione dei luoghi comuni lo ha riportato nella sua Sicilia, facendogli dire basta alle agenzie, ai manager, per prediligere una vita più genuina, lontana dai riflettori e in cui l’arte trova il posto di un arricchimento dell’anima, lontana dalla ricerca di fama e denaro. «Al mondo patinato dello spettacolo, ho preferito una vita impegnata. Lavoro per Isola Quassùd, l’associazione culturale di promozione sociale con sede a Catania ideata e fondata da mia moglie Emanuela Pistone, attiva dal 2004 nel campo dell’intercultura. Abbiamo ottenuto l’affidamento il venerdì, sabato e domenica di due ragazzi egiziani, sbarcati alla playa 3 anni fa. Per quello che mi è possibile, spero di aiutare chi ha bisogno. Sottrarre questi ragazzi alle maglie della criminalità, dare loro la
Da sinistra Bruno Torrisi, Gilberto Idonea e Domenico Gennaro
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speranza di un futuro è per me una grande soddisfazione. Non ho abbandonato l’arte. Quella farà sempre parte di me. Ho solo optato per scegliere da me che arte fare e coltivare. Se mi viene proposto un progetto che ritengo interessante, ritorno attore e artista. Il 17, 18 e 19 aprile, ad esempio, reciterò al Teatro Metropolitan di Catania nello spettacolo “Segue brillantissima farsa”, accanto a Gilberto Idonea e Bruno Torrisi. Tra i miei progetti in cantiere la realizzazione - prevista probabilmente tra maggio e giugno - del cortometraggio da me scritto “Alto tradimento”, tutto ambientato a Catania con la partecipazione di due ragazze di colore». Poi Domenico Gennaro parla anche del suo impegno nel sociale: «Sostengo i progetti che reputo meritevoli. Di recente sono entrato a far parte della Nazionale di calcio Attori e Cantanti che ha lo scopo di disputare partite per la raccolta di fondi destinati a progetti di prevenzione e sicurezza stradale e partite di solidarietà e beneficenza in favore di associazioni che operano nel sociale. Ho accettato con entusiasmo di far parte della squadra, è una bellissima esperienza - ammette - condivido il senso dell’iniziativa e il suo scopo. Un mio caro amico è morto in un incidente, quindi sensibilizzare la gente sul tema della prevenzione stradale è per me molto importante. E poi mi diverte giocare a calcio, è come tornare ai miei vent’anni, quando giocavo da calciatore professionista. Iniziative restituiscono allo sport il suo significato perduto: quello, cioè, di unire la gente in un momento di gioia collettiva, sana e senza interessi di denaro, veicolando anche messaggi dal forte impatto sociale».
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Aprile 2015
Ventitrè e Five Rent Car, noleggio auto e vendita usato con garanzia di serietà A cura della redazione
S
e l’acquisto di auto nuove per molti può rappresentare un problema a causa del costo e della difficoltà di accedere a finanziamenti, una buona soluzione può essere l’acquisto di veicoli di seconda mano. Per evitare però che la compravendita di vetture usate possa rivelare sgradite sorprese, è necessario rivolgersi ad aziende in cui professionalità e serietà rappresentano una garanzia. «Le nostre auto hanno al massimo 3-4 anni di vita – spiega Marco La Boria amministratore di “Ventitre srl” in viale Europa 23 a San Gregorio di Catania - il nostro punto di forza è che ci siamo focalizzati su vetture di fascia medio alta (Bmw, Audi, Mercedes e altre). Tutte le nostre auto in vendita sono munite sia di conformità che della garanzia di 12 mesi prescritta dalla legge. Prima di stipulare la garanzia eseguiamo sulle vetture un check up completo. Tutte le auto sono tagliandate e controllate in ogni parte per garantire la mas-
sima sicurezza. Quando acquistiamo, prediligiamo vetture dove possiamo verificare i chilometri. In gergo si chiama cronologia tagliandi, fornita dalle case madre. Solo così riusciamo a garantire un’auto certificata e riusciamo a difendere le auto da chi ne scarica i chilometri». Non solo vendita di auto usate. Marco La Boria, insieme al socio Marco Franco, offre anche servizio di noleggio vetture con
carni di qualità controllata Æ Macelleria Biondi Æ Salumeria Æ Ortofrutta Servizio a domicilio GRATUITO Via Nuovaluce, 9/11 Tel. 095 33 61 39
l’azienda Five Rent Car, sempre in viale Europa 23: servizio di noleggio sia a breve che a lungo termine, con un vasto parco macchine a disposizione. «Anche nel settore dell’affitto delle vetture dedichiamo alla sicurezza e al controllo scrupoloso dell’auto in tutte le sue parti un’attenzione particolare - puntualizza Marco La Boria - offriamo noleggio sia di utilitarie che di pulmini a nove posti, sia a breve
(2/3 giorni) che a lungo termine. Inoltre abbiamo anche un servizio di noleggio di vetture da cerimonia. Nostri cavalli di battaglia in questo ambito sono la Maserati Ghibli e la Bmw 740». Nonostante la diffusione di siti di compravendita privati, il vantaggio dell’acquisto di auto usate da una concessionaria è indiscutibile: «Se si acquista una macchina da un privato e dopo il passaggio di proprietà si riscontra qualche difetto o problema non è possibile rivalersi su nessuno perché nella compravendita tra privati non è prevista alcuna forma di garanzia – specifica La Boria - per mantenere comunque il giusto valore di mercato, quando dobbiamo stabilire il prezzo di un’auto usata, non consultiamo solo i canali specializzati nel settore, ma anche questi siti di compravendita ». E anche se l’azienda si chiama “Ventitre” perché, spiega Marco La Boria, «questo numero nella smorfia equivale a “fortuna”, e poi perché, pur avendo cambiato per due volte sede, sempre il 23 è stato il nostro numero civico», quando si tratta di sicurezza delle auto nulla deve essere lasciato al caso e alla fortuna, quindi il primo passo da fare è quella di affidarsi a professionisti seri ed esperti.
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Aprile 2015
Macelleria, salumeria e ortofrutta “I piaceri della carne”: parola d’ordine qualità e genuinità A cura della redazione
Arrosto di scamone in crostra con salsa di zucchine
«D
a sempre la carne rappresenta un alimento che arricchisce le nostre tavole e la nostra dieta. Il consumo di carne, così come di ogni altro cibo, deve essere incentrato su un principio irrinunciabile: occorre prediligere la qualità, quella certificata, tracciabile, garantita. In periodi di crisi non è infrequente che si rinunci proprio a quella qualità, anche solo per risparmiare qualche spicciolo. Ma sulla base del detto “tanto spendi quanto hai”, anche un piccolo risparmio in alcuni casi può essere sinonimo di prodotto dalla dubbia provenienza e poco salutare. Garantire sapori genuini significa coccolare i nostri clienti che, a differenza che nei grandi ipermercati, dietro il bancone possono trovare un referente che li serve con garbo e cortesia, a cui chiedere consigli senza sembrare all’interno di una catena di montaggio in cui i clienti si susseguono solo come numeri in fila», così Gioacchino Biondi, titolare della macelleria, salumeria, ortofrutta “I piaceri della carne” in via Nuovaluce 9/11 a Canalicchio (Ct).
Ricetta di Gioacchino Biondi Ingredienti 1 confezione di pasta brisè 750 gr di scamone 10 fette di pancetta
«I nostri prodotti e la nostra carne sono freschi e di qualità garantita: dai salumi ai formaggi, dai preparati di carne al vitello, al suino, al pollo di filiera garantito, alle verdure – continua - tutto è genuino. Per coccolare ulteriormente il cliente abbiamo anche predisposto un servizio a domicilio, in modo da dare l’opportunità a chi è impossibilitato a venire in negozio, di gustare le nostre prelibatezze rimanendo comodamente a casa». I piaceri della carne, una bottega del gusto e della tradizione, all’insegna della qualità.
400 gr di zucchine verdi Olio extravergine di oliva 1 cipollotto 1 uovo e sale qb
Procedimento Lavate le zucchine e tagliateli a dadini. Ponetele in una padella dove avete precedentemente fatto imbiondire il cipollotto nell’olio. Aggiustare di sale e cuocere a fuoco sostenuto per circa 15 minuti. Una volta cotte, ponete le zucchine in un frullatore e riducetele in purea. Fate rosolare lo scamone in una padella con l’olio facendolo rosolare su tutti i lati. Togliete dal fuoco, quindi, e spalmate sopra e sui lati la crema di zucchine. Avvolgete quindi tutta la superficie con le fette di pancetta. Avvolgete il tutto con la pasta brisè. Riponete lo scamone così avvolto in una teglia foderata con carta forno e spennellatelo con l’uovo sbattuto. Cuocete quindi in forno a 180° per 35 minuti e servite ben caldo. Buon appetito!
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