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Anno IX - n. 02 Aprile/Maggio 2017
giornale d’informazione, attualità e cultura
ALL’INTERNO Prevezione e Sicurezza Stradale
Aci: il portale sulla localizzazione degli incidenti stradali pagina 2 Gol del Cuore - Nazionale Attori e Cantanti vs Stelle Siciliane pagina 3 Classifica del traffico: in Italia maglia nera a Palermo pagina 4
Hermes&Titina, caratteristi da ridere pagina 5
Medicine alternative: Intolleranze alimentari. A cura del Dott. D. Dell'Aria pagina 6 La corretta alimentazione del cane pagina 10
Pensieri intorno a “Sogno n.2” di Fabrizio De Andrè (Storia di un impiegato - 1973) pagina 11 Le cause del mal di schiena pagina 14
Nazionale Attori e Cantanti
Catania • Misterbianco • S. Maria di Licodia www.pruiticra.it www.centrorevisioniauto.com centroautosas@tiscali.it
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Aprile-Maggio 2017
Aci: il portale sulla localizzazione degli incidenti stradali
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di Tiziana Campo
l portale www.lis.aci.it realizzato dall’Aci, liberamente accessibile a tutti gli utenti, è dedicato alla consultazione dei dati annuali relativi agli incidenti stradali e alla loro localizzazione sulla rete viaria principale. «Nel portale sono contenute due tipologie di dati – spiega il direttore dell’Automobile Club di Catania Carlo Sorbello - i dati statistici degli incidenti stradali consultabili a livello di unità amministrativa (Italia, Regioni, Province) e i focus delle statistiche sulla rete viaria principale, cioè su autostrade (comprese tangenziali, raccordi, diramazioni e trafori), strade di interesse nazionale e tutte le strade regionali e provinciali precedentemente gestite dall’Anas. È
L’Editoriale
possibile effettuare la navigazione su due livelli distinti: un primo livello “macro” con dati aggregati riferiti a tutti gli incidenti stradali rilevati e un secondo livello, riferito alla localizzazione, che riguarda invece gli incidenti avvenuti solo su una parte della rete stradale». Le tavole consultabili e corredate di grafici a livello generale sono le seguenti: • incidenti totali, incidenti mortali, morti e feriti; • veicoli coinvolti per categoria macro (autovetture, veicoli merci, autobus, ciclomotori, motocicli, biciclette, altro); • persone coinvolte per classe di età, sesso ed esito (morte o ferite); • persone coinvolte per ruolo (conducenti, trasportati, pedoni), clas-
di Tiziana Campo
Il quinto potere
“Caso Unar, si dimette il direttore Francesco Spano”. La bufera scatenata dopo il servizio delle Iene, secondo cui l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri avrebbe finanziato un'associazione dietro la quale sarebbe occultato il business del sesso a pagamento (fonte LaRepubblica.it) Sicilia, assessore si dimette dopo servizio delle Iene. Disertato incontro coi disabili poi va da loro: “Aiutatemi”. "L'assistenza domiciliare arriverà, ma solo se mi date una mano a restare" ha promesso il politico a due fratelli tetraplegici di Palermo che erano andati da lui per chiedere prestazioni di cui hanno bisogno. Gianluca Miccichè, responsabile dell'assessorato al Lavoro e alle Politiche sociali, ha deciso di lasciare l'incarico dopo video girato a sua insaputa andato in onda il 19 febbraio (fonte Il Fatto Quotidiano.it). Caso Consob, il ministro Calenda "licenzia” Vegas: Report ha ragione a chiedere di-
se di età ed esito (morti o feriti o incolumi); • incidenti, incidenti mortali, morti e feriti per categoria di strada (autostrada, strade extraurbane principali, strade extraurbane secondarie, strade urbane, altro). «Nella sezione dedicata alla localizzazione per ogni chilometro di ciascuna strada presa in esame è riportato il numero di incidenti, incidenti mortali, morti e feriti registrato nell’anno di riferimento e nei due anni precedenti; in relazione solo all’ultimo anno, invece, è riportato il numero di incidenti che coinvolgono veicoli per trasporto merci (VCI) e di quelli che coinvolgono veicoli a due ruote a motore (2R), con una suddivisione del numero di incidenti per tipologia – continua Sorbello - inoltre, per ciascuna strada e solo a livello provinciale, è
Automobile Club d’Italia possibile accedere alle distribuzioni degli incidenti secondo le seguenti variabili: comune, mese, giorno della settimana, ora, tipologia del luogo di accadimento dell’incidente, tipologia incidente». A corredo dei dati, per ciascuna strada, sono infine calcolati i seguenti indicatori: • incidenti per chilometro = incidenti / estesa chilometrica della strada selezionata; • indice di mortalità = (morti / incidenti) * 100; • indice di gravità = [morti /(morti + feriti)] * 100; • rischio di incidente, cioè il rapporto tra incidenti per chilometro in differenti ambiti territoriali; • rischio di mortalità, cioè il rapporto tra tassi di mortalità in differenti ambiti territoriali.
missioni. Il caso delle obbligazioni "purgate" delle informazioni necessarie ai risparmiatori arriva al governo. Vacilla la poltrona del presidente Consob. Vegas replica: pressioni da governo su notizie infondate (fonte Tgcom24) Sono notizie che riportano recenti casi di servizi di trasmissioni televisive che hanno scatenato bufere mediatiche cui hanno fatto seguito dimissioni/ licenziamenti dei diretti interessati. Sembra ormai consolidata l’idea di trovare giustizia non più dalle istituzioni, impigliate in lungaggini, inerzia e scarica barile continui, bensì da trasmissioni televisive di inchiesta. Perché queste vicende dalle tinte poco chiare vengono scandagliate da giornalisti piuttosto che da chi dovrebbe in effetti garantire e vigilare? Affermava il filosofo Karl Popper: «Il problema del controllo dei governanti e della limitazione dei loro poteri è in sostanza un problema istituzionale, il problema insomma di dar vita a istituzioni capaci di impedire anche ai cattivi governanti di fare troppo danno». E anche quando queste istituzioni esistono, evidentemente sonnecchiano e, accanto ai tre poteri dello Stato (legislativo, esecutivo e giudiziario) e alla stampa (definita quarto potere), prende vigore e forza il quinto potere: la televisione.
BALLARÒ NEWS - Editore: SaperexGuidare - Giovanni Calì. Direttore Responsabile: Tiziana Campo. Direttore Editoriale: Giovanni Calì. Controllo bozze: Antonella Capizzi. Collaboratori: Marta Prestianni, Laura Muscarà, Laura Monteleone, Marisa Barbaro, Giuseppe Leocata, Luna Sofia Calì. Redazione: V. Fortuna, 24 Catania. Tel. 3394999393 email: giovanni.cali@saperexguidare. it -Pubblicità: tel. 3286925521. Grafica & Impaginazione: Bruno Marchese. Stampa: Italgrafica - Aci S. Antonio (CT). Distribuzione gratuita ai soci ACI di Catania e per tutti i lettori a Catania, nei Comuni dell’hinterland, nelle edicole: Ragusa M. C.so Italia, 111 (CT); Marzà Salvatore v. Bellini, 7/A S. Agata Li Battiati; Edicolandia v. Roma 261, S. G. La Punta; Edicola Palestro V. v.le Europa, S. Gregorio; Edicola Pappalardo C.so Ara di Giove, 54 Pedara; Edicola Sciuto Corso Europa,14 Trecastagni; Edicola Castro, v. Provinciale 56, Acitrezza. Registrazione Tribunale Catania iscr. n°12 del 13/03/2009. Per l’edizione on line: www.ballaronews.it buona lettura.
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Gol del Cuore - Nazionale Attori e Cantanti vs Stelle Siciliane
12 maggio ore 9.00, Torre del Grifo Village, raccolta fondi per le malattie reumatiche infantili e per la prevenzione e sicurezza stradale
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di Tiziana Campo
i svolgerà il 12 maggio alle ore 9.00, presso Torre del Grifo Village Calcio Catania, l’annuale appuntamento con il “Gol del Cuore – Trofeo internazionale Antonietta Labisi”, partita tra la Nazionale Attori e Cantanti e la squadra Stelle Siciliane. Una giornata in cui lo sport diventerà uno strumento per veicolare messaggi dalla fortissima rilevanza sociale: «I fondi raccolti – spiega il direttore sportivo della Nazionale Attori e Cantanti Giovanni Calì – saranno destinati interamente alla realizzazione di campagne di prevenzione e sicurezza stradale da parte dell'Associazione SaperexGuidare - da anni impegnata in campagne di sensibilizzazione e prevenzione stradale su tutto il territorio nazionale – e anche in favore dell'Associazione Maris Onlus malattie reumatiche infantili Sicilia, coordinata dalla dott.ssa Patrizia Barone. Gol del Cuore non è una semplice partita di calcio, ma una giornata di divertimento e impegno sociale». Il programma prevede: sfilata di abiti e cappelli di scena dell'Accademia delle Belle Arti di Catania con la prof. Liliana Nigro; mini torneo Gol del Cuore con i bambini delle scuole calcio; spettacolo di ballo della scuola Live Dance; assegnazione di una borsa di studio al miglior scatto fotografico della giornata.
L’evento Gol del Cuore è dedicato alla memoria della nobildonna Antonietta Labisi, fondatrice dell’Istituto Medico Psicopedagogico “Lucia Mangano” per il recupero sociale e funzionale dei diversamente abili, tragicamente scomparsa insieme ai figli Francesca e Silvio e al genero in un incidente stradale nel 1983. Tra gli Attori e Cantanti in campo: Bruno Torrisi, noto questore della fiction Squadra Antimafia, capitano della squadra Nazionale Attori e Cantanti e testimonial, con Giuseppe Castiglia, dell’Associazione SaperexGuidare, Hermes &Titina, Catarella, Domenico Centamore, Maurizio Nicolosi, Domenico Gennaro, Loredana Marino, Giò Sada, Fabio Abate, Alessandro Idonea, Jacopo Cavallaro, Francesco Zenzola, Lenzo, Puccio Castrogiovanni, Carlo Ferreri, Matteo Amantia, David Coco, Fabrizio Festa e tanti altri personaggi noti. Tutti insieme, con la loro entusiasta partecipazione, si faranno portavoce dell'importanza di campagne di sensibilizzazione e prevenzione stradale. Sarà presente, inoltre, Rai News con la giornalista Maria Celeste De Martino. «Rivolgo un doveroso ringraziamento a quanti parteciperanno a questa manifestazione: all’avv.
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Corrado Labisi, presidente dell’Istituto Medico Psicopedagogico Lucia Mangano, che da anni supporta la nostra iniziativa, alla professoressa Liliana Nigro dell’Accademia delle Belle Arti di Catania, alle società sportive di calcio categoria pulcini, alla Nazionale Attori e Cantanti, alle Stelle Siciliane, agli sponsor che sostengono l’iniziativa e a quanti stanno collaborando per la sua riuscita. Vi aspettiamo numerosi in una giornata in cui i protagonisti saranno calcio, divertimento, socialità e cuore». Dopo l’appuntamento del 12 maggio, gli impegni della Nazionale Attori e Cantanti proseguiranno il prossimo 17 giugno allo stadio Francioni di Latina per un Triangolare del Cuore "Insieme per la Vita" contro le squadre Latina Fiori Special Team e Forze dell'Ordine, per sostenere e aiutare l'Ospedale Santa Maria Goretti di Latina.
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Classifica del traffico: in Italia maglia nera a Palermo
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di Laura Muscarà
era una bella città, ma uora... Iè bellissima, il sole, il mare, i fichi d'India, Embedocle, Acchimede... Puttroppo siamo famosi ne' mondo anche per qualche cosa di negativo e per esempio quelle che voi chiamate: "piaghe", eh... Una, terribile e lei sa a cosa mi riferisco, eh: l'Etna, il vulcano, che quando si mette a ffare capricci distrugge paesi e villaggi, ma iè una bellezza naturale... Eh, ma c'è un'altra cosa e questa è veramente una piaga grave che nessuno riesce a risolvere, lei mi ha già capito eh? Iè la siccità, eh da queste parti la terra d'estate brucia, iè sicca, una brutta cosa. Ma iè la natura e non ci possiamo fare nenti, eh. Ma dove possiamo fare e non facciamo, perché in buona sostanza, purtroppo. Non è la natura ma l'uomo, dov'è? È nella terza e più grave di queste piaghe che veramente diffama la Sicilia e in patticolare Palemmo agli occhi de' mondo... hee... lei ha già capito, è inutile che io glielo dica... mi veggogno a dillo... è il traffico! Troppe machine! è un traffico tentacolare, vorticoso, che ci impedisce di vivere e ci fa nemici, famigghia contro famigghia, troppe machine!» (Zio avvocato a Dante, appena giunto a Palermo, dal film Johnny Stecchino). Una battuta quella sul traffico di Palermo diventata famosa e adesso anche veritiera. Già, perché il rapporto TomTom Traffic Index 2017 che studia la congestione stradale analizzando 390 città in 48 Paesi nel mondo, ha riconosciuto al capoluogo siciliano il triste primato di città più trafficata in Italia, sesta nel vecchio Continente e in 21esima posizione nel mondo (scavalcando metropoli come Londra, Shangai, Pechino e Parigi). Sul podio mondiale si piazza Città del Messico con un indice di congestionamento del 66%, seguita da Bangkok con il 61% e Jakarta con il 58%; in Europa la città più congestionata risulta Lodz in Polonia (51%), seguita da Bucarest con il 50% e da Mosca con il 44%. A Palermo la percentuale di congestionamento è del 43% (vale a dire si impiega il
43% di tempo in più per percorrere un tratto di strada rispetto a una situazione di traffico normale), con un incremento del 2% rispetto all’anno precedente. Analizzando la situazione italiana del traffico, dopo Palermo si piazza Roma (40%), seguita da Messina (39%), poi Napoli, Reggio Calabria, Milano, Catania, Taranto e Bari. Scorrendo in fondo alla classifica, la città più virtuosa è Parma.
Fonte: TomTom Traffic Index 2017
Nel capoluogo etneo, si impiega il 29% di tempo in più per percorrere un tratto di strada rispetto a condizioni di traffico regolare, con un incremento del 3% rispetto all’anno precedente. Il tempo extra impiegato per gli spostamenti ammonta a 26 minuti al giorno, per un totale di 101 ore all’anno e il giorno più congestionato del 2016 è stato il 21 dicembre. La situazione traffico, secondo il rapporto Tom Tom, sembra peggiorare rispetto agli anni precedenti, segnando un incremento a livello globale del 23% dal 2008. Mobilità ibrida, parcheggi, guida autonoma, trasporto pubblico, infrastrutture e gestione del traffico sono indicate nel rapporto come alternative di decongestionamento. Ma forse la vera soluzione l’aveva indicata Alberto Sordi: «La pennica è sacra: un’ora e mezza a letto ogni giorno dopo pranzo. Sto disteso e godo nel sentire i clacson in lontananza. Quelli della gente che sta in macchina, in coda, suda, si affanna. Io ridacchio fra me e me e penso: ma ‘ndo annate?».
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Hermes&Titina, caratteristi da ridere
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di Tiziana Campo
ermes Greco e Titina Maroncelli, il duo comico tutto da ridere, conosciuto come Hermes&Titina. Diplomati presso l'accademia d'arte drammatica “Pietro Scharoff” di Roma, hanno dato inizio alla loro carriera comica, superando brillantemente il provino d'ammissione allo Zelig Lab on the road di Rozzano, «un’officina, una palestra dove aspiranti comici testano sketch inediti davanti a un pubblico vero. Uno spazio di studio e sperimentazione di nuove forme di comicità», spiegano sulla loro pagina facebook seguita da oltre 280 mila persone. Numerosi i premi vinti in festival e kermesse comici e svariate le partecipazioni in programmi televisivi, tra cui per citarne alcuni “Sicilia Cabaret” (format televisivo regionale), “Eccezionale Veramente” (La7), “Colorado” (Italia1) e “4challenge” (Rai4), oltre che a teatro e in radio. Com’è nato il vostro percorso artistico? Titina: «All'età di 20 anni decisi di iscrivermi all'accademia di arte drammatica a Roma e frequentando i vari corsi, capii che la recitazione comica era la mia preferita, al punto di crearmi all'interno del corso un personaggio tutto mio, tanto da diventare la leader comica del gruppo. Così decisi di aumentare la mia cultura comica guardando su Youtube molti film di comici italiani, moderni e non». Hermes: «Da piccolo - come racconta mia madre - mi mettevo sempre al centro dell'attenzione; persino ai balli della scuola, mentre tutti danzavano fra di loro, io mi esibivo in balletti miei di fronte al mio pubblico: i genitori dei miei amici. Sono cresciuto con i film di Totò, che mi divertivano molto, e provavo un po' di invidia per la sua capacità di far ridere. Quando vedevo un comico in tv avevo sempre la sensazione di voler stare io al suo posto. A 15 anni decisi di intraprendere la strada dell'animazione; lì diedi sfogo alla mia creatività e capii che, stando davanti a un pubblico che si divertiva, mi sentivo a casa: decisi di fare il comico proprio in quei momenti. Poi nel 2007 mi
iscrissi all'accademia d'arte drammatica a Roma e forgiai il mio talento». Com’è nato il duo Herme&Titina? Hermes: «Una mia ex ragazza mi iscrisse a mia insaputa, per farmi un regalo, ai laboratori Zelig a Milano. La cosa mi spiazzò: non mi sentivo pronto per affrontare un’esperienza così grande da solo, quindi decisi di chiamare alle 3 di notte Titina, per chiederle di collaborare con me. Forse per il troppo sonno, o forse per la sua incoscienza, accettò. E da lì nacquero Hermes&Titina. Non ci definiamo cabarettisti, ma attori comici, siamo "caratteristi", ma diamo un taglio cabarettistico ai nostri video, per renderli più veloci e comici». Come nascono i vostri schetch? Hermes: «I nostri video nascono dalla routine quotidiana, analizziamo la verità e la rendiamo comica. Nascono in diversi luoghi: mentre mangiamo, di notte, sotto la doccia. Una volta per uno ci inventiamo qualcosa, poi scriviamo il canovaccio (idea guida del video) e improvvisiamo». Progetti in cantiere? «Al momento stiamo preparando i nuovi personaggi da presentare a Colorado e stiamo ricostruendo il nostro spettacolo Live andato in scena a Palermo giorno 1 aprile. Il prossimo 12 maggio alle ore 9.00, presso Torre del Grifo
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Village Calcio Catania, inoltre, parteciperemo al “Gol del Cuore , partita tra la Nazionale Attori e Cantanti – di cui facciamo parte - e la squadra Stelle Siciliane. Siamo lieti di prendere parte a questa importante iniziativa per raccogliere fondi da destinare alla prevenzione e sicurezza stradale. Faremo solidarietà con il sorriso e vi invitiamo ad essere in tanti. Tra i progetti in cantiere c’è un format che secondo noi spaccherà su web (o almeno speriamo): un misto tra Masterchef e Grande Fratello, ma non possiamo dire altro altrimenti ci rubano l'idea», ironizza Hermes. Un sogno nel cassetto di Hermes&Titina? «Ci piacerebbe entrare nel mondo del cinema con un nostro film. Ci stiamo lavorando. La strada è lunga, ma noi non ci arrendiamo», conclude Hermes.
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Medicine Alternative Rubrica informativa che tende a fare luce sulle medicine alternative e a dare qualche indicazione sulle terapie naturali
Dott. Domenico Dell’Aria - STUDIO ALCHIMEDICA V.le V. Veneto 267 - Catania • Tel. 095 0922682
Intolleranze alimentari
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orrei cercare di far chiarezza approfondendo la tematica delle intolleranze alimentari, in costante aumento e responsabile di tanta confusione per gli individui. Già nel 1995 l’Eaaci (European Academy of Allergy and Clinical Immunology) identifica così le intolleranze: “Tutte le manifestazioni non rientranti nelle risposte tossiche o non tossiche possono essere definite reattività individuali agli alimenti e alle sostanze chimiche”. (Vedi schema 1) La grande differenza, quindi, tra reazioni allergiche e intolleranza sta nel fatto che sono chiamate in causa cellule del sistema immunologico diverse: igE (immunoglobuline E) nel caso di allergie; igG igM e igA nel caso delle intolleranze. Ciò comporta reazioni completamente diverse, riassumibili allo schema 2. In definitiva l’intolleranza si definisce come una reazione tossica all’ingestione di un determinato cibo non mediata dai sistemi immunitari. L’Accademia Americana di Allergologia classifica le reazioni ai cibi come: • Reazioni allergiche propriamente dette con meccanismi immunologici; • Pseudoallergie da deficit enzimatici (lattasi nel caso del latte); • Reazioni pseudo allergiche dovute a meccanismi extraimmunologici e dose dipendenti; • intolleranze in cui, eliminando totalmente l’alimento si verifica la scomparsa del sintomo. Ho evidenziato tutto questo per chiarire che la problematica esiste ed è stata affrontata da più di un ventennio, anche se i metodi diagnostici sono spesso discutibili e di difficile accettazione da parte del mondo scientifico. Le intolleranze - allergie sono in aumento di pari passo con i cambiamenti che vengono apportati all’alimentazione; l’introduzione di alimenti geneticamente modificati (Ogm) facilmente amplierà il quadro delle reattività individuali e delle sintomatologie. La globalizzazione, tra l’altro, ha portato
INTOLLERANZE ALIMENTARI
• Rappresentano la reazione tossica cronica all’ingestione di un determinato cibo assunto frequentemente, non mediata dal sistema immunitario; • Le manifestazioni determinate dalle intolleranze non sono correlate con il momento dell’assunzione, potendo comparire anche dopo 72 ore; • I sintomi non sono dipendenti dalle dosi degli alimenti; • Sono possibili reazioni crociate tra alimenti della stessa famiglia. Schema 1
all’inserimento nell’alimentazione di sostanze e alimenti nuovi che spesso l’uomo non riconosce e, non avendo quindi gli enzimi specifici, non è in grado di metabolizzare con il conseguente accumulo tossico. Le manifestazioni di intolleranza infatti si manifestano in seguito a un meccanismo di accumulo di tossine e metaboliti provocando una reazione tossica all’ingestione di un cibo. Le reazioni sono soggettive, interessano organi e apparati diversi in maniera subdola spesso confondendosi e/o associandosi ad altre sindromi da cui la grande difficoltà diagnostica; la reattività soggettiva
DIFFERENZE TRA INTOLLERANZE E ALLERGIE ALIMENTARI INTOLLERANZE ALIMENTARI
ALLERGIE ALIMENTARI
• Reazione cellulo mediata • Reazione ritardata • Reazione cronica • Dose dipendente • Alimenti quotidiani • Interazione per famiglia di alimenti • Qualsiasi ordine e apparato
• Reazione igE mediata • Reazione immediata • Reazione acuta • Non dose dipendente • Alimenti assunti sporadicamente • Nessuna interazione • Organi bersaglio definiti
Schema 2
䴀愀渀挀愀 瀀漀挀漀 愀氀氀愀 瀀爀漀瘀愀 挀漀猀琀甀洀攀 䤀匀䌀刀䤀嘀䤀吀䤀 䐀䄀䰀 㔀⼀ 㐀 䄀䰀 㔀⼀ 㔀 䄀䐀 唀一 倀刀䔀娀娀伀 匀倀䔀䌀䤀䄀䰀䔀㨀 ㈀㜀갠 䄀䰀 䴀䔀匀䔀℀ 䜀愀渀攀猀栀愀 䬀氀愀戀 猀猀搀 椀渀昀漀䀀最愀渀攀猀栀愀欀氀愀戀⸀挀漀洀 最愀渀攀猀栀愀欀氀愀戀⸀挀漀洀
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è influenzata da cause disparate: batteri, virus, additivi, conservanti, farmaci, traumi, problemi ormonali, inquinamento e - per me - al primo posto, alterazioni della flora batterica intestinale con conseguente alterazione della mucosa enterica sia per cause infettive che emotive (ansia, stress, conflitti ecc. nella considerazione che l’intestino è il secondo cervello). Mentre l’allergia è diagnosticata con relativa facilità, la diagnosi di intolleranza alimentare è piuttosto complessa. Adesso i laboratori di analisi cliniche si sono attrezzate con test citologici sul sangue pur rimanendo validi e attendibili i più remoti Eav test, Vega test e il metodo chinesiologico. Esiste anche un metodo casalingo come “dieta ad eliminazione scalare” per famiglie di alimenti, oppure ancora mantenendo un diario giornaliero iniziando (sarebbe meglio dopo un giorno di digiuno) con una dieta mono-alimentare e introducendo un alimento al giorno, sino a comparsa dei sintomi, come senso di torpore, tachicardia e gonfiore addominale. In genere, con la sospensione assoluta per 1 o 2 mesi dell’alimento e procedendo a una reintroduzione in piccole quantità, si riesce a superare il problema, anche se si corre il rischio (per persone particolarmente sensibili) che passa l’intolleranza per un alimento ma se ne genera un'altra per un alimento diverso. Personalmente consiglio di variare sempre molto l’alimentazione e non mangiare sempre le stesse cose (se mangio ogni giorno pasta con la salsa è facile che divento intollerante alla pasta e alla salsa); di attenersi alle diete dei nostri padri, nel senso che gli asiatici hanno molto presenti gli enzimi destinati alla metabolizzazione del riso e della soia, così come gli americani quelli del mais e gli argentini quelli della carne ecc. ecc; e, per ultimo, quello di assumere periodicamente (anche in stato di benessere) dei drenanti e soprattutto buoni fermenti lattici.
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Stefano Pipitone: «Vivere meglio il quotidiano con lo yoga»
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di Tiziana Campo
re le regole di lavoro che suggeriva Albert Einstein: «Esci dalla confusione, trova semplicità. Dalla discordia, trova armonia. Nel pieno delle difficoltà risiede l'occasione favorevole». Questi incisivi consigli sembrano tagliati su misura per Stefano Pipitone, avvocato, velista, insegnante di yoga. Dai codici, al timone, ai chakra, con l’obiettivo finale di unire corpo e mente, perché l’uno non esclude l’altro, perché, come sostiene il maestro Thich Nhat Hanh «la meditazione non è un’evasione ma un incontro sereno con la realtà». «Svolgo la professione di avvocato. Per i puristi, dovrei rispondere dicendo “Sono un avvocato” - puntualizza Stefano - prevalentemente mi occupo di consulenza e contenzioso in tema di diritto penale, con un particolare focus sulle aree del diritto penale d’impresa, della responsabilità medica e dei reati tributari. Mi sono laureato in Legge a Catania nel 2008 e, dopo neanche una settimana, ho iniziato a lavorare in un prestigioso studio legale di diritto penale. Conseguita l’abilitazione nel 2011, ho avuto il privilegio di entrare nel noto Studio Legale Galati, con cui collaboro tutt’oggi al fianco dell’avv. Letizia Galati. La professione dell’avvocato è complessa, stressante, sicuramente tende a logorare chi la svolge con dedizione. Per indole preferisco concentrami sui pregi. Uno su tutti, consente a chi la vive di esplorare i più svariati ambiti della vita. Il diritto penale moderno, infatti, abbraccia settori che spaziano dalla disciplina tributaria e fallimentare, all’ambito della responsabilità medica, passando per la normativa edilizia, per il tema dei diritti umani e dei
reati ambientali. È una materia non facile e allo stesso tempo affascinante. Non esistono due indagini uguali. Ogni caso ha una sua propria storia». Come hai conosciuto il mondo dello yoga? «Ho approcciato la prima volta lo yoga nel 2010. Secondo alcuni studi, l’avvocatura rientra nella top list dei lavori più stressanti. Ma chi oggi non passa tutta la giornata correndo? Così, con l’intenzione di migliorare la qualità della vita, insieme allo sport, ho iniziato lo yoga. I benefici? Così immediati e potenti che ho iniziato a studiare per saperne di più. Nel 2014 ho deciso di imbarcarmi per il viaggio che ha da sempre affascinato generazioni di europei: l’India. Lì, in un ashram sulle rive dell’Oceano Indiano, ho studiato Yoga e Vedanta sotto il mio maestro, Swami Ananda Saraswati. Tornato in Italia, è accaduto che al fianco della professione d’avvocato abbia iniziato per caso ad insegnare yoga». Quali sono gli effetti dello yoga? «Immaginate di poter abbassare il volume del rumore causato dai pensieri. In ogni momento, la mente di ciascu-
no di noi è affollata da centinaia di pensieri. Mentre stiamo lavorando pensiamo a cosa mangeremo a pranzo, poi a cosa fare subito dopo, la sera rimuginiamo su chi ci ha fatto veramente irritare. Non accade a tutti? Ebbene, attraverso la disciplina dello yoga è possibile abbassare il rumore mentale, focalizzando tutta l’attenzione soltanto su ciò che vogliamo. Il risultato? Fare in meno tempo e con risultati migliori. Va bene, detto così sembrano frasi da libro, sono d’accordo. Un risultato in concreto? Il bronzo ai campionati del mondo di vela d’altura nel 2013 e titolo iridato nella categoria non professionisti. Come avvocato? Beh, sono legato dal segreto professionale. Lo Yoga è una disciplina in grado di creare una zona di confort per chiunque lo pratichi: si tratti di un atleta, di uno studente, del lavoratore oberato da un quotidiano troppo pressante, fino al puro ricercatore spirituale. Si dimentichi l’idea del santone che trova la pace spirituale ritirandosi in una grotta. Lo Yoga, una conoscenza antica, senza tempo, insegna ad affrontare e vivere meglio il quotidiano. In breve, consente di migliorare se stessi». Progetti a breve termine legati allo yoga? «Con l’intento di conservare e diffondere lo Yoga autentico in Europa, con il supporto di Swami Ananda, è nata Yoga Vidya Onlus. Il primo progetto è una sfida ardua. In collaborazione con lo staff medico di Villa Chiara, struttura d’avanguardia nella riabilitazione dei disturbi psichici, stiamo studiando gli effetti dello Yoga sulla schizofrenia. Osservando i primi effetti, con tutte le cautele del caso, possiamo dire che sono sorprendenti». Per info: Stefano Pipitone s.pipitone@ hotmail.it - tel. 095553681 - www.stefanopipitone.eu www.yogavidyaitalia.it
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La corretta alimentazione del cane Dott. Michele Stazzone Medico veterinario Dir. san. Centro veterinario via Napoli 84a/86 Catania Internista presso Ambulatorio Veterinario “J.Herriot” Via di S. Giuliano 13/g Trecastagni
L
a corretta alimentazione nelle varie fasi di vita del cane è fondamentale sia per prevenire patologie nelle fasi di accrescimento (rachitismo, osteomalacia, iperparatiroidismo nutrizionale, malattie nervose da carenza di tiamina) consentendo così una crescita corretta del cucciolo, sia nell’animale adulto e anziano per prevenire numerose e comuni malattie metaboliche geriatriche (diabete, insufficienza renale ed epatica, insufficienza cardiaca, patologie osteoarticolari, soprattutto nelle razze di grossa mole). Un’alimentazione corretta è fondamentale inoltre per prevenire l’obesità che può considerarsi una vera e propria “malattia”, in quanto causa primaria - o quantomeno concausa delle più comuni patologie metaboliche e osteoarticolari dell’età geriatrica. Una sovralimentazione nelle fasi della crescita può causare sovrappeso
del cucciolo, con rischio di sviluppo di patologie articolari (soprattutto nei cani di grossa taglia); inoltre, una volta acquisito il sovrappeso in età giovanile, risulta difficile, anche con un’alimentazione restrittiva, favorire il dimagrimento. Le diete possono essere commerciali o casalinghe. Il principale vantaggio delle diete casalinghe è la “salubrità” della materia prima che risulta essere priva di conservanti, eccipienti e appetizzanti, mentre il principale svantaggio è il tempo che bisogna dedicare alla creazione di pasti completi, che risulta essere un vero e proprio “lavoro”. Il cane, al contrario di altri animali da compagnia, come i felini, è in grado di adattare il proprio metabolismo al tipo di alimentazione ricevuta, quindi
si può proporre una completa ed equilibrata alimentazione casalinga. Con alcune eccezioni: 1) Fasi di svezzamento 2) Nelle fasi di accrescimento dei cani di razza cosidetta “Gigante” (Alano, S. Bernardo, Bovaro del Bernese ecc.) 3) Animali con patologie specifiche che necessitano di un accurato apporto nutrizionale. Il cane è un onnivoro con predilezione per la carne, quindi una corretta alimentazione casalinga deve essere a base di: 1) Riso e pasta ben cotti, in quanto amidi e carboidrati vengono digeriti con difficoltà. Il riso in particolar modo, dopo averlo scolato, va lavato per rimuovere l’eccesso
di amido. 2) Carne o pesce sbollentati e verdure ben cotte (lasciare sempre nella razione il brodo di cottura). 3) Olio di semi di mais o girasole e lievito di birra. È importante, se si somministra una dieta casalinga, evitare di variare i componenti della dieta in quanto tali variazioni possono causare dismicrobismo, con conseguenti fenomeni diarroici. I vantaggi delle diete commerciali sono: Praticità (nessuna perdita di tempo) ed economicità. Tali diete - come detto - sono indispensabili in caso di obesità (per favorire il dimagrimento) e in corso di patologie specifiche che necessitano di un accurato apporto nutrizionale, in grado di prolungare la vita all’animale ammalato. Segnalo infine un elenco dei cibi da non somministrare ai nostri cani: • Albume dell’uovo che contiene avidina che può causare carenze di biotina. • Aglio e cipolla (forme anemiche) • Dolciumi • Fritture • Pesce crudo (carenze di tiamina) • Cioccolato, uva, caramelle allo xilitolo • Fagioli che possono danneggiare la mucosa intestinale • Verdure in fiore E soprattutto niente extra.
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Pensieri intorno a “Sogno n.2” di Fabrizio De Andrè (Storia di un impiegato - 1973)
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Interessante è il passaggio sul giudice che aveva giudicato chi gli aveva dettato la legge; questa azione non è funzionale al sistema, quindi il giudice va “cambiato” e soltanto dopo, se è il caso, si cambia la legge; il sistema non può permettere che una sua articolazione lo destabilizzi; il segnale della sua rimozione deve servire da monito ad altri con velleità di giustizia. L'impiegato si risveglia e decide di andare a mettere veramente una bomba al parlamento. Ma il tentativo di assaltare il potere non riesce e rimane da solo, come il giudice, pur su fronti diversi; è immerso nella sua delusione, sparlato da tutti, pure dalla sua donna, la quale pur di apparire sui giornali si fa intervistare da chiunque, rilasciando interviste non veritiere. Egli viene portato in carcere e lì, con il tempo, modifica la sua rivendicazione individualista, comprende che l'unico modo per sconfiggere il potere è quello di unirsi ad altri ribelli e agire insieme. Quanto è cambiato il clima oggi dal ’68. Allora c’erano le masse e la rivoluzione si faceva tutti insieme e in piazza per dei valori, non per mettere bombe. Oggi, non si scende più in piazza e non ci sono più scontri ma ci sono ancora tante ingiustizie e la violenza esercitata dal sistema è molto più subdola, ma non per questo meno pesante. I valori di allora sembrano dimenticati, tante conquiste sono state smantellate mattone per mattone, in tutti i settori della società e anche la figura di un ‘impiegato’ con una coscienza critica oggi non può aspettarsi che ci siano altri
di Giuseppe Leocata
el 1968 vi erano ingiustizie e scontri di piazza spesso violenti. L’impiegato, dopo aver ascoltato un canto del “Maggio francese”, va in crisi e decide di ribellarsi, pensando di farcela da solo. Negli anni ’60 il cosiddetto “ceto impiegatizio” era in genere anche poco politicizzato e piccolo borghese. Le canzoni che seguono “Sogno n.2” rappresentano una presa di posizione solitaria dell’impiegato: l'esperienza fallimentare della violenza e solo dopo, in carcere, la presa di coscienza del bisogno di una lotta comune. Nel sogno, l'impiegato è sotto processo e smascherato dal giudice, il quale gli fa notare come il suo gesto (far saltare in aria con una bomba tutti gli invitati al “ballo mascherato”, per liberare la società dai personaggi illustri che hanno portato a rafforzare il ruolo della borghesia nella società) ha favorito il potere costituito che si sentiva minacciato da quella stessa borghesia; egli ha seguito la stessa logica del sistema, rincorrendo la sua personale brama di potere, così ha giudicato, giustiziato e ucciso i potenti per ritagliarsi un posto, ma la borghesia è rimasta al potere e ancora più saldamente e i notabili eliminati sostituiti da altri, simili a loro. Per questo il giudice comunica al condannato di decidere da solo se condannarsi o assolversi. Egli non aveva coscienza del peso che avrebbe potuto avere un’azione collettiva sulla cultura delle persone, dei cittadini; gesto senz’altro più “esplosivo” della bomba per il sistema.
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disposti subito a ribellarsi. Non ci sono più le masse del ’68, quelle di cui l’impiegato aveva preso coscienza come strada vincente per una lotta in comune. Dopo quel periodo c’è stato il “reflusso”, molti (anche cosiddetti “rivoluzionari”) sono passati sul carro del vincitore e non sono stati più trasmessi i valori a chi è venuto dopo (si è perduta la memoria storica!). Se “l’impiegato di oggi” vuole lasciare un piccolo segno del proprio passaggio, non vuole condurre una vita grigia da piccolo borghese mediocre ed è disponibile a pagare un prezzo (anche alto), deve prendere coscienza che è da solo (una solitudine diversa), non penserà più a una bomba come elemento salvifico ma alla costruzione di una realtà diversa, con un’azione quotidiana costante e condivisa per costruire un mondo nuovo e diverso; le cosiddette masse forse verranno dopo. Scriveva Tom Benetollo (Presidente Arci, deceduto nel 2004): «In questa notte scura, qualcuno di noi è come quei “lampadieri” che, camminando innanzi, tengono la pertica rivolta all’indietro, appoggiata sulla spalla con il lume in cima. Così, il “lampadiere” vede poco davanti a sé ma consente ai viaggiatori di camminare più sicuri. Qualcuno ci prova non per eroismo o per narcisismo, ma per sentirsi dalla parte buona della vita». INFISSI A TAGLIO TERMICO PORTONI & SEZIONALI PORTE D’ARREDO SCALE A CHIOCCIOLA CANCELLI AVVOLGIBILI FERRO BATTUTO PERSIANE DI SICUREZZA PORTE BLINDATE RINGHIERE LAVORATE VERANDE
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Condom design: la scatola del sogno e del bisogno Tratto dal libro inedito Condom,Common & Refuel Design di Luigi Patitucci Designer, Storico e Critico del Design
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ino a qualche decennio addietro, ogni ragazzino che si rispettasse, o meglio «che intendesse farsi rispettare», presentandosi alle soglie inquiete della pubertà, era come da copione che dovesse sfoggiare con somma soddisfazione il suo primo orologio. In genere era il padrino di Cresima che sceglieva quest’oggetto tra i più rappresentativi dell’essere adulto, con particolari caratteristiche di pregio: meccanismi studiati e cesellati, una solida cassa in acciaio o in oro, e un cinturino in genere di pelle. Oggi sono in pochi a fare la Cresima; e del rito dell’orologio in oro che ne è rimasto? Nulla, dal momento che, non soltanto i giovani, ma anche noi adulti, resi adolescenti dalle dinamiche di relazione con cui interagiamo nella rete, veniamo sedotti da un oggetto nuovo nella sua veste, ma vecchio nelle fisionomie caratteristiche che lo hanno reso icona: è l’orologio TooLate, marchio nato nel 2007 dalle intuizioni di Alessandro Fogazzi, giovane imprenditore bresciano che durante un viaggio a New York, scova al MoMA Design Store un celebre orologio in silicone, tra gli elementi del merchandising dedicato. Decide di acquisirne i diritti, di reinterpretarlo realizzando un brand poten-
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Orologio TooLate te, in massima espansione in ogni luogo del pianeta. Oltre 2 milioni di orologi venduti in soli 3 anni, con una vincente filosofia: posizionamento alto, cura dei dettagli, costo accessibile. Com’è fatto questo prodotto? Un involucro in silicone che comprende in un unico elemento formale il cinturino e la cassa, nonché il rilievo della corona; alloggia invece, al suo interno, come in un morboso e caldo abbraccio, la cassa con gli elementi meccanici, di cui rimane visibile all’esterno soltanto il quadrante, declinato in due soli colori, bianco e nero. Ed è qui che accade il capovolgimento di senso, con un’operazione critica atta a produrre la scomparsa dell’elemento tecnologico-meccanico. La cassa, che tradizionalmente viene considerata “l’anima dell’orologio”, cede il passo alla comparsa di un elemento nuovo, magico: un oggetto sensuale ed erotico, capace di sintonizzarsi con enorme velocità alla nostra temperatura corporea e umorale, attraverso la immediatezza con cui ci concede la possibilità di poter cambiare con immediatezza la tonalità dell’elemento stesso, in una costellazione di possibilità cromatiche. Indicatore biologico dello stato di cri-
si connesso alla modalità di vita, dunque, il “Condom Design”, di cui l’orologio è un esemplare, si afferma come dichiarazione destabilizzante, una irrinunciabile fuga verso la ricerca di nuove fisionomie vitali, nuove traiettorie di senso, di uso, di desiderio e nuovi stilemi. Rientrano nel Condom Design pure le Obag, le coloratissime e famose borse ideate dal marchio Full Spot, personalizzabili con manici e accessori intercambiabili, diventate ormai una moda. Di pari passo, vediamo comparire l’elegante cifra propositiva messa in campo da Ingo Maurer attraverso la produzione, irriverente ed insolente, della magnifica lampadina “Eurocondom”, che si fa beffa, in un certo senso, dei dogmi soffocanti di una normativa comunitaria stringente, che non si serve dell’elemento di bellezza quale insostituibile generatore di una coscienza ecologista. Il Condom Design ha scalzato la vecchia idea del silicone come materiale da strapazzo, adolescenziale, scadente. Con la sua irriverenza, innovazione, creatività, ricchezza cromatica, il Condom Design è diventato un must, l’essenza del pop, un morbido mondo colorato in cui farsi cullare, rendendoci glamour in qualunque contesto, persino in spiaggia. Giovanili e sbarazzini al punto giusto e a qualunque età e senza impegno.
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Haiku: integrale biologico vegano. Quando la cucina diventa armonia di palato, corpo e spirito
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A cura della Redazione
apori scomparsi e preziosi ingredienti dimenticati, sorprendenti abbinamenti e una cucina che unisce armonicamente le esigenze del palato, del corpo e dello spirito. Innovazione e tradizione, sapori siciliani coniugati con nuove esperienze alimentari anche internazionali. Questo è Haiku - integrale biologico vegano, in Via Quintino Sella 30 a Catania. Il nome si rifà ai componimenti giapponesi dai toni semplici, senza fronzoli, che traggono forza dalla natura e dalle sue suggestioni, esattamente come le pietanze di Haiku che sono un potente e prelibato omaggio alla natura. Abbiamo incontrato Gabriella Puglisi, esperta in gestione, formazione di personale di sala e cucina, di corsi di cucina e di tutte le iniziative inerenti la diffusione di consapevolezza alimentare, consulente in terapia alimentare e fiori di Bach e fondatrice insieme al marito Salvo Galvagno di Haiku. Come nasce Haiku- integrale biologico vegano? «Nasce per amore, con l'intento di condividere una cucina del benessere e dell'equilibrio con il maggior numero di persone, nonché di dare un contributo concreto in un’evoluzione umana verso maggiore ecologia e pace». Nato nel 2004 quando il vegano era una nicchia, qual è il punto forte di Haiku rispetto alle realtà "vegane" sviluppatesi più per moda che per reale convinzione? Non temevate di precorrere i tempi? «Haiku è una realtà pionieristica e antesignana di una consapevolezza alimentare che solo negli ultimi
anni sta vedendo una diffusione maggiore e a più livelli. Era un'impresa scoraggiata dai più, ma che per noi rappresentava una sfida al disfattismo, una pietra lanciata nel lago della rassegnazione che ai tempi era Catania, con la fiducia che i cerchi che sarebbero andati a propagarsi avrebbero avuto un impatto sempre più ampio e duraturo nel tempo. Così è stato, con grande gioia. L'essere stati i precursori rappresenta già di per sé un punto di forza, in quanto incoraggiatori e formatori di molti di colori i quali hanno aperto a seguire. La nostra forza è la grande competenza sui temi della cucina naturale consapevole e macrobiotica, costruita su 25 anni di esperienza diretta. La bontà delle nostre pietanze, sane e leggere ma mai noiose e punitive, ne sono la conferma. Gli ingredienti sono di prima qualità biologica, per lo più di coltivazione locale e di stagione. Naturalmente tutti prodotti della terra, perché noi gli animali li amiamo molto da vivi. Inoltre lo spirito che ci anima è quello di voler far stare davvero bene i nostri ospiti, con interesse e affetto sincero. Pose e manierismi da noi non se ne trovano, ma solo tanta genuinità».
I fiori all'occhiello di Haiku? «Sono tanti, ma possiamo evidenziare il giardino interno tra muri di pietra lavica che fanno sentire il visitatore in campagna, pur essendo alle spalle del Corso Italia. Anche gli ambienti interni sono accoglienti e ospitali, e il personale è preparato e sinceramente cordiale e premuroso. La fantasia e competenza in cucina nel comporre menu sempre vari e golosi, pur mantenendo le caratteristiche di salubrità e nutraceutica pure nei golosissimi dolci, rappresentano anche un’esclusiva di Haiku». I servizi di Haiku? «Haiku è ristorante, pizzeria, pasticceria, bioshop, aula studio e coworking. Forniamo consulenza e supporto per chi desidera fare una transizione verso una cucina che promuova il benessere. Organizziamo corsi di cucina, seminari e workshop, ospitando i massimi riferimenti nel mare magnum dell'evoluzione consapevole e della salute olistica. Eseguiamo anche catering e riserviamo gli spazi per eventi privati. Da poco abbiamo attivato anche un servizio a domicilio in bici, veloce ed ecologico». Di recente hanno assaporato le prelibatezze di Haiku il direttore sportivo della Nazionale Attori e Cantanti Giovanni Calì e l’attore Maurizio Nicolosi che fa parte della formazione della nazionale che hanno commentato: «Pietanze cucinate in modo superbo, con prodotti di qualità. È stata un’esperienza sorprendente, ogni piatto aveva colori e sapori ricercati ma allo stesso tempo semplici. Il locale è molto accogliente e il personale gentile e preparato. Torneremo presto da Haiku».
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Le cause del mal di schiena Dott.ssa Sara Torrisi www.biokine.it
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efiniamo il mal di schiena un dolore localizzato nella colonna vertebrale. È molto diffuso, tanto da essere considerato il “male del secolo”. Secondo le statistiche circa l’80% della popolazione adulta, nei Paesi industrializzati, soffre di lombalgia (dolore localizzato alla regione lombare della colonna). Negli stessi, l’incidenza del mal di schiena è talmente alta che rappresenta la causa principale di assenza dal lavoro (negli Stati Uniti, circa 100 milioni all’anno – Pope, Magnusson, 1998). Il dolore che si protrae nel tempo, oltre i 3 mesi, viene definito cronico. Le ricerche dimostrano che nella minor percentuale dei casi (solo il 20% circa) il mal di schiena è provocato da patologie della colonna vertebrale (scoliosi, osteoporosi, dimorfismi, etc.). Vengono, invece, considerati fattori di rischio (rappresentano circa l’80%), altri elementi: • posture scorrette protratte nel tempo e mancanza di una educazione all’ergonomia; • diminuita o scarsa attività fisica che porta ad un’usura precoce del sistema osteo-artro-muscolare e a una perdita
dell’efficienza delle capacità motorie di base, quali mobilità articolare e coordinazione; • traumi; • alimentazione scorretta e sovrappeso; • stress prolungato (distress), ansia, fattori emozionali e viscerali (spesso in rapporto di reciproca influenza); • età (con l’aumentare dell’età le algie vertebrali sono più prevalenti); • sport agonistici. I fattori viscerali, cioè quelli legati a processi infiammatori e/o disfunzioni di mobilità degli stessi, rappresentano un fattore importante nella genesi del mal di schiena e nel protrarsi del suo quadro sintomatologico. L’essere umano è strutturalmente e funzionalmente creato per muoversi. Il corpo non conosce stasi: le posture, anche quando fisse, necessitano, alla base, di meccanismi neurofisiologici che lo mantengono in un continuo stato di “movimento”. Lo stesso Andrew Taylor Still, padre della medicina osteopatica, affermava “il movimento è vita”: il movimento parte da ogni piccola cellula del nostro corpo fino a strutture più macroscopiche quali un muscolo, un viscere, un sistema o apparato (motilità, mobilità, motricità). La presenza di questo movimento
derazione ed esercitate nell'attività alla quale sono deputate, diventano più sane, ben sviluppate ed invecchieranno più lentamente; ma se non saranno usate e lasciate inattive, queste diventeranno facili ad ammalarsi, difettose nella crescita ed invecchieranno precocemente». Fino a pochi anni fa la terapia più frequentemente prescritta in presenza di lombalgia acuta o dorsalgia era l’assoluto riposo a letto e l’utilizzo concomitante dei farmaci analgesici e antinfiammatori. Si temeva che mantenere in carico una colonna sofferente rallentasse la guarigione. Ora la medicina basata sull’evidenza (Ebm) non ritiene più opportuno il riposo a letto, perché è stato dimostrato che diminuire ogni attività rallenta la guarigione. La spiegazione è comunque semplice: la struttura è sana e tale rimane se l’apporto vascolare è corretto (regola dell'arteria). In caso contrario, l’inattività, non solo peggiora lo stato doloroso ma rende più lento il processo naturale di guarigione (vis medicatrix naturae). Per questo motivo, in caso di mal di schiena cronico, successivamente a una diagnosi medico-specialistica, il soggetto con dolore cronico, dovrebbe rieducarsi a un uso corretto della colonna vertebrale e iniziare un’attività motoria che sia adattata alle caratteristiche morfologiche e funzionali personali.
intrinseco, quindi, necessita di essere mantenuto efficiente attraverso una vita attiva e sana. La mancanza di questi presupposti crea quella che possiamo definire sindrome ipocinetica, che conduce, spesso, a problematiche di mal di schiena. Con il termine di sindrome ipocinetica deve intendersi quel quadro di sintomi provocati dalla riduzione o assenza di attività fisica e caratterizzata da: • ipotrofia ed ipotono dei muscoli scheletrici; • modifiche dell’apparato locomotore; • modifiche del sistema cardio-respiratorio; • alterazioni del sistema metabolico. Già nel V secolo a. C. Ippocrate, padre della medicina tradizionale, affermava: «Tutte le parti del corpo che hanno una funzione, se usate con mo-
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Liquori Don Mario: eccellenza siciliana A cura della Redazione
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a prelibati ingredienti siciliani e dal rispetto di ricette della nostra tradizione, nascono i liquori a marchio Don Mario, azienda nata alla fine del 2016 a Santa Venerina (Catania) con l'obiettivo di valorizzare le bontà di una natura rigogliosa e straordinaria come la nostra e di creare, al contempo, un indotto proprio nell'Isola. La scrupolosità nella scelta delle materie prime, la continua volontà di perfezionarsi e l’accuratezza nei metodi di lavorazione rendono i prodotti Don Mario gustosi e genuini, con un’anima inconfondibilmente siciliana. Dalla selezione delle migliori mandorle sicule, miscelate con infuso di erbe e cannella, acqua e zucchero, nasce l’Amaro alle mandorle, da gustare molto freddo, preferibilmente su un gustoso gelato artigianale o accompagnandolo a paste di mandorla o dolci al pistacchio. Dal distillato puro di vinacce di Nero d’Avola siciliane nasce la Grappa, delicatamente profumata e con sentore di frutti rossi. Altro ingrediente siciliano doc, apprezzato in tutto il mondo, è il cioccolato di Modica, protagonista di un altro prelibato liquore a marchio
Don Mario che, con l’aggiunta di scaglie di cioccolato, regala al palato un’esplosione di sapore: la Crema di liquore al cioccolato di Modica. Prodotto dal profumo intenso e dal gusto delicato, ottimo anche come digestivo, è il Liquore alla cannella, ideale per accompagnare dolci a base di ricotta, esaltandone il sapore, o biscotti secchi.
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Acqua, panna, latte, zucchero, alcol e mandorle sono gli ingredienti della Crema di liquore alle mandorle, un vero e proprio nettare che diventa quasi un dessert, grazie al sapiente dosaggio tra l’amaro delle mandorle e la dolcezza del latte. E non poteva mancare, tra gli ingredienti selezionati per i prodotti Don Mario, il pistacchio di Sicilia che, sapientemente lavorato con panna, zucchero e latte, si trasforma in una squisita Crema di liquore al Pistacchio, da gustare da sola o accompagnandola a un flan di cioccolato dal cuore caldo o a dei semplici biscottini al sesamo da spizzicare tra un sorso e l’altro. Come scrisse nel suo libro Fisiologia del gusto o Meditazioni di gastronomia trascendentale Jean Anthelme Brillat-Savarin, politico e avvocato, da molti considerato il padre della moderna gastronomia: «La padrona di casa deve sempre accertarsi che il caffè sia eccellente, e il padrone di casa che i liquori siano di prima scelta». E se non si vuole scendere a compromessi, i liquori Don Mario sono una garanzia perché racchiudono tutta l’eccellenza del gusto e della genuinità siciliana, il tutto esaltato dalla bravura di un’azienda, affermata e apprezzata, come Don Mario.
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