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Anno III - n. 05 Dicembre 2011
giornale d’informazione, attualità e cultura
ALL’INTERNO Automobile Club e Telethon insieme per la ricerca PAGINA 2 La medicina dell’autoguarigione con il dottore Dell'Aria PAGINA 5 Il codice della strada non è uguale per tutti PAGINA 6 Monti è una trappola PAGINA 7
Dipendenza da internet PAGINA 10
Tony Palazzo, artista on the road PAGINA 12
Telecolorissimi, la rivoluzione del talk show PAGINA 14
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Dicembre 2011 ha molte risorse. Da venti anni ormai Telethon raccoglie fondi proprio per finanziare la ricerca in questo settore e riteniamo sia socialmente responsabile fornire il nostro contributo per sostenere la ricerca scientifica in questo delicatissimo campo. Sono certo che soprattutto i soci dell’Automobile Club Catania non faranno mancare il loro sostegno». Donare 1 Euro non costa nulla e aiuta tanto.
Automobile Club Catania e Telethon insieme per la ricerca Automobile Club d’Italia
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ontinua anche nel 20112012 la collaborazione dell’Automobile Club Catania e delle sue delegazioni con Telethon per la raccolta di fondi da destinare alla ricerca scientifica, nella dura battaglia contro la distrofia muscolare e le altre malattie genetiche. Quest’anno la famosissima maratona televisiva sui canali Rai si terrà nei giorni 16,17 e 18 Dicembre, ma fin da adesso e per tutto il 2012 presso la sede dell’Ente in Via Pietro Masca-
L’Editoriale
gni 73/a o presso ciascuna delegazione Aci Provinciale, i soci e tutti coloro che richiederanno i servizi dell’Aci potranno partecipare, anche con un piccolo contributo, a questa straordinaria gara di solidarietà. E per aiutare la ricerca, a chi donerà almeno 5 euro verrà regalato uno shopper. «La collaborazione con Telethon rafforza il ruolo sociale dell’Aci a beneficio della collettività - ha dichiarato il Direttore dell’Automobile Club Catania dr. Carlo Sorbello - la distrofia muscolare e le malattie genetiche sono dovute a un errore nel Dna dell'individuo. Possono colpire qualsiasi organo e manifestarsi a qualunque età.
La maggior parte ha un decorso grave o letale e, ad oggi, non è stata trovata una terapia efficace a contrastarle. È purtroppo la loro rarità a renderle trascurate, anche in Paesi dove la ricerca
AUTOMOBILE CLUB CATANIA
di Tiziana Campo
L’emorragia dei talenti dall’Italia
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ervelli in fuga, un capitale umano per lo più con alte specializzazioni professionali che emigra verso Paesi stranieri in cerca di fortuna. Oltre 60mila i giovani italiani che lasciano il Paese ogni anno, di cui il 70% sono laureati (dati Confimpreseitalia). I laureati italiani in “fuga” all’estero sono aumentati del 40% in sette anni (dati Associazione Nazionale Costruttori Edili). In testa tra le Regioni più “abbandonate” la Lombardia (3560 “fuggifuggi” nel 2010); al secondo posto la Sicilia (2794), seguita dal Lazio ((1955). Ma considerando il totale degli espatri tra il 2000 e il 2010, a salire sul podio è la Sicilia, quasi 41mila giovani tra i 20 e i 40 anni, seguita da Lombardia (oltre i 32mila) e Calabria (31mila). Scarso riconoscimento del merito, stipendi ridicoli, difficoltà d’inserimento nel mondo del lavoro, le cause della fuga dei cervelli. Eppure l’ex ministro della
Salute Ferruccio Fazio recentemente ha dato un’altra chiave di lettura del fenomeno, parlando di“fisiologica mobilità all’estero”. Dure repliche, tra cui quella di Margherita Hack, per la quale Fazio «mente, ben consapevole che è invece in atto una vera ‘emorragia’ di cervelli dall’Italia. I nostri ricercatori, infatti, sono giovani che non hanno alcuna prospettiva in Italia e per questo vanno all’estero. È un movimento a senso unico: i ricercatori stranieri, infatti, non vengono in Italia e un motivo ci sarà». Spesso i politici ripetono davanti alle telecamere che un Paese che non investe sui giovani non ha futuro. Lo sanno e allora perché non metterlo in pratica? Forse, per dirla con Charles De Gaulle, bisognerebbe ricordare, che “poiché un politico non crede mai in quello che dice, quando viene preso alla lettera rimane sempre molto sorpreso”.
BALLARÒ NEWS - Editore: SaperexGuidare - Giovanni Calì. Direttore Responsabile: Tiziana Campo. Direttore Editoriale: Giovanni Calì. Controllo bozze: Antonella Capizzi. Collaboratori: Simone Rausi, Laura Monteleone, Andrea Giuffrida, Veronica Mannino, Stefania Patanè, Carmelo Guglielmino, Giulia Calì, Giovanni Castorina, Irene Marzella. Foto della modella "Ragazza AllaKatalla Adriana. Redazione: V. Fortuna, 24 Catania. Tel. 3394999393 email: giovanni.cali@saperexguidare. it -Pubblicità: Itaca Group tel. 3286925521. Grafica & Impaginazione: brunomarchese@virgilio.it. Stampa: Grafiche Cosentino - Caltagirone. Distribuzione gratuita ai soci ACI di Catania e per tutti i lettori a Catania, in tutti i Comuni dell’hinterland, nelle edicole: Ragusa M. c.so Italia, 111 (CT); Marzà Salvatore v. Bellini, 7/A S. Agata Li Battiati; Edicolè v. Roma 261, S. G. La Punta; Edicola Palestro V. v.le Europa, S. Gregorio; Edicola Pappalardo p.zza Don Diego 3 Pedara; p.zza Stesicoro (CT) presso Winplay; Free Time v. Re Martino, 8 b-c Acicastello; New & Friends, v. Provinciale 88, Acitrezza. Registrazione Tribunale Catania iscr. n°12 del 13/03/2009. Per l’edizione on line, www.ballaronews.it, in cui troverete anche uno spazio dedicato ai redazionali delle varie aziende. Buona lettura. Sponsor Ufficiale
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Tutto ciò si può evitare Basta solo rispettare il Codice della Strada Il presidente nazionale dell'associazione "SaperexGuidare" Giovanni CalÏ Ringrazia il Testimonial Giuseppe Castiglia, gli Attori e tutti i Personaggi del mondo dello spettacolo che hanno sempre sostenuto i nostri progetti di informazione per la Prevenzione e la Sicurezza Stradale
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Polizze RC sempre più care L'auto un bene quasi di lusso di Veronica Mammino
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e auto rischiano di diventare sempre di più un bene di lusso, sottraendosi velocemente al loro ruolo principale di bene necessario e utile per migliorare la qualità della vita dei possessori. Si è presentato un autunno caldo sul fronte degli aumenti. Sotto la lente di ingrandimento dell’Antitrust questa volta finisce la polizza assicurativa, sempre più onerosa per le tasche dei cittadini. Secondo Antonio Catricalà, presidente dell'Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, c’è una «tendenza al rialzo continuo». Fra il 2009 e il 2010 gli aumenti sono stati del 25% per le auto, mentre per le due ruote sono stati del 35 %. Il costo medio di un incidente è cresciuto del 27%. Al Sud l'aumento sarebbe di quasi il 70% superiore a quello del Nord, questo per i maggiori sinistri alla persona liquidati in quell'area, dove la truffa prospera ai danni dei contribuenti più onesti. Nonostante l’aumento degli incidenti, per Catricalà questi prezzi non si giustificano. «Se si guarda al confronto internazionale, emerge una specificità negativa del nostro Paese. L’incremento negli ultimi cinque anni è stato
quasi il doppio di quello registrato nella zona Euro». I premi sono superiori del 40% rispetto alla media dell’Unione europea. Addirittura dell’83% su Germania e Spagna. Gli italiani spendono 250 euro l’anno in più, rispetto ai francesi. Sulla scia di Catricalà, anche Adusbef (Associazione difesa consumatori ed utenti bancari, finanziari ed assicurativi) e Federconsumatori accusano che le tariffe sono cresciute del 98% negli ultimi dieci anni. Il problema delle assicurazioni sembra però tutto italiano. A discolpa delle compagnie è da evidenziare come, di pari passo, sono aumentati anche il numero dei sinistri avvenuti in Italia che, però, difficilmente sono attribuibili solo all’imperizia al volante dei nostri connazionali. A far crescere il numero degli incidenti, infatti, sono soprattutto le frodi ai danni delle assicurazioni, che sono diventate una vera e propria piaga. È questo il punto centrale nella discussione sull’aumento dei premi della Rc Auto. È da tempo che si dibatte sulla necessità di smascherare i falsi incidenti e di individuare su chi gravi la maggiorazione delle spese sostenute dalle compagnie.
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Catricalà evidenzia che «persistono limiti di fondo del nostro sistema, nel quale la domanda è ancora poco mobile e non c'è adeguata concorrenza tra le compagnie. L'assenza di questi fattori di contesto ha fatto sì che l'indennizzo diretto non riuscisse a suscitare nelle compagnie i corretti incentivi affinché tenessero sotto controllo i propri costi». Per Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti rispettivamente di Federconsumatori e Adusbef, «tale crescita delle tariffe è inaccettabile, soprattutto se si guarda ai dati relativi all'incidentalità», che dal 2001 ad oggi è diminuita del 22%. Il commento di entrambi pone un giusto interrogativo: per quali ragioni il numero degli incidenti stradali diminuisce mentre i prezzi delle polizze Rc continua a lievitare? Di fronte a questi numeri, il Codacons lancia una provocatoria richiesta: eliminare l’obbligo di assicurazione per gli autoveicoli. Il presidente dell’Antitrust ha attaccato anche le compagnie che operano su internet: «Pur offrendo qualche vantaggio per gli utenti, in realtà non rappresentano una forma di competizione effettiva. Intanto sono tutte gem-
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mazioni di altre compagnie tradizionali appartenenti ai gruppi più importanti. E i dati mostrano che le compagnie assicurative online tendono a operare prevalentemente con le categorie di rischio che comprendono i soggetti che hanno meno sinistri e quelli che risiedono nelle regioni del Paese caratterizzate da una minore frequenza dei sinistri». Il motivo principale è forse proprio perché le assicurazioni italiane operano in un mercato chiuso e poco concorrenziale, dove la mobilità degli utenti è scarsa ed è facile creare cartelli. Per l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato diventa importante porre in essere una serie di interventi per riattivare un processo concorrenziale. Infatti, le assicurazioni sono legate tra loro da partecipazioni incrociate che non favoriscono la concorrenza, così come non lo fa l’assenza di agenti plurimandatari che potrebbero informare gli utenti sulle scelte più convenienti. Sicuramente l’introduzione della procedura di risarcimento andava in questo senso incoraggiando un maggior controllo da parte delle compagnie. In realtà non è servita a niente visto che si è passati dal 66% dei sinistri liquidati nel 2007, al 70% nel 2010. Altri interventi sono necessari, dunque, in un settore dove le compagnie hanno un potere decisamente maggiore rispetto agli utenti e possono imporre regole e costi. Secondo le indicazioni dell’Agcm non ultimo andrebbe attivato «un’efficace istanza di controllo pubblico» sui costi dei sinistri per evitare che gli automobilisti rimangono in balia delle compagnie assicurative che possono fare il bello e cattivo tempo.
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La medicina dell’autoguarigione Alla scoperta dei rimedi naturali con il dottor Domenico Dell’Aria di Tiziana Campo
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’approccio alle medicine naturali o “alternative” come vengono chiamate dai più, è quello di considerare l’individuo nel suo insieme con una visione a 360 ° e non il singolo organo “malato” come entità a se stante . Infatti spesso il manifestarsi di un disturbo è solo l’epifenomeno o il più manifesto di uno squilibrio generale. La medicina, che mi piace definire funzionale, tende proprio a riequilibrare l’individuo nel suo insieme, ripristinando le innate capacità di autoguarigione». A parlare è il medico catanese Domenico Dell’Aria. «La mia carriera di medico è iniziata in maniera del tutto atipica, lontana dal normale iter professionale che i giovani medici percorrono per realizzarsi - spiega - infatti dopo attività di reparto in ospedale e cliniche private mi fu offerto dalla Fiv (Federazione Italiana Vela), essendo io stesso un atleta surfista e velista, di seguire la squadra italiana di surf che doveva partecipare alle olimpiadi. Quest’attività, iniziata quasi per gioco, divenne per me un impegno durato diversi anni: due olimpiadi (Seul 1988 e Barcellona 1992) mi videro impegnato in prima linea come Commissario Tecnico e come medico sportivo. La
mia specializzazione è infatti Medicina dello Sport e il dovermi occupare degli atleti, oltre che della loro forma fisica anche della loro alimentazione, mi ha permesso di approfondire questa materia e tutto ciò che concerne questa scienza, dalle normali diete alle intolleranze e/o allergie che spesso sono le cause di numerose disfunzioni». Com’è iniziata la sua “avventura” nel campo delle medicine naturali? «Nell’intento di migliorare le performances degli atleti ed eventualmente alleviare dolori muscolari, ho iniziato ad interessarmi di agopuntura e quindi a specializzami in questa antichissima scienza. Da lì il passo è breve ho iniziato ad occuparmi di quella che comunemente viene definita medicina naturale e quindi dell’omeopatia, fitoterapia, cromoterapia, neuralterapia ecc. Non nego che il mio approccio al naturale sia stato un po’ lungo e laborioso a causa dei dubbi e sospetti derivanti dal tipo di studio molto pragmatico e convenzionale della medicina tradizionale. Ma approfondendo le conoscenze, anche fortuite , di studiosi delle medicine naturali, studiando i risultati ed in molti casi riconoscendo l’inefficacia della medicina allopatica, mi sono convinto sempre più a sostenere un’integrazione tra le due.
Specifico integrazione nella considerazione che la scelta del naturale è sicuramente molto valida quando si è ancora in una fase funzionale del problema (l’organo lavora male), ma perde di validità man mano che la compromissione dell’organo è in stadio avanzato; e in questo caso sostengo l’opportunità di terapie tradizionali (antibiotici cortisonici o altro o eventuali interventi chirurgici)». Perché consiglierebbe a un paziente di optare per la medicina naturale? «Le ragioni sono molteplici, ma la più importante è che queste sono medicine nate all’alba dei tempi , di indubbia efficacia; rappresentano, inoltre, le più diffuse terapie al mondo (Asia e Africa) e non presentano l’entità di potenziali effetti collaterali e/o controindicazioni della chimica che tra l’altro mira a curare l’organo e non l’individuo. Di contro, grande limite alla diffusione di queste medicine è l’elevato costo dei rimedi naturali o omeopatici che in Italia, a differenza di altri Paesi e soprattutto della Francia, hanno costi proibitivi. Ne deriva così una selezione naturale del paziente, che non dipende tanto dal livello culturale - in quanto ho notato un interesse in tutte le fasce sociali - quanto dalla possibilità economica dello stesso che, pur apprezzando e constatando l’efficacia, decide di risparmiare, rivolgendosi al cosiddetto “medico della mutua”. Per questo motivo spesso mi trovo “costretto” a prescrivere meno farmaci, intervenendo con la più semplice e meno costosa terapia: l’alimentazione. Le cattive abitudini, l’eccesso di calorie, i cibi spazzatura rappresentano i primi e spesso silenti agenti destabilizzanti dell’equilibrio naturale».
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Il codice della strada non è uguale per tutti di Tiziana Campo etti una mattinata normale. Ti svegli, ti prepari ed esci di casa per andare a lavoro. Metti anche che hai i minuti contati. E metti che arrivi di fretta alla tua auto posteggiata. Sorpresa: non puoi partire perché c’è tutta una colonna di auto sostanti in doppia fila, che bloccano la tua e tutte quelle regolarmente parcheggiate. Succede quotidianamente nella centralissima via Sassari a Catania, dove ormai è consuetudine acquisita che quanti lavorano nei paraggi (poliziotti in servizio alla Questura, impiegati alla Federcarni o in altri uffici della zona) “abbandonino” la macchina in doppia fila, lasciando sul cruscotto un bigliettino ((in molti casi scritto al computer, segno che si tratta di abitudine radicata e quotidianamente messa in pratica), che in una bislacca caccia al “sostatore” selvaggio, invita il malcapitato di turno a recarsi presso l’ufficio indicato, per far spostare l’auto. Una malsana abitudine che si mette in atto ogni giorno, festivi esclusi. Accade così che il conducente deve recarsi in Questura (sul corso delle Province) a far chiamare l’interno segnalato o negli altri luoghi indicati. E se c’è da attendere o non si trova lo “zelante” conducente,
M
www.ccnpuntese.it Il Centro Commerciale Naturale Puntese è diventato una realtà! È stato infatti accreditato ed inserito nell'Elenco Regionale dei Centri Commerciali Naturali con Decreto Assessoriale n.° 342 del 16/6/2011 e che quindi potrà usufruire dei contributi della Comunità Europea e regionali. Gli obiettivi Il Centro Commerciale Naturale Puntese, attraverso la promozione delle attività economiche convenzionate intende valorizzare gli spazi urbani e vivacizzare le potenzialità commerciali, culturali, turistiche ed artigianali della cittadina di San Giovanni La Punta. Tra le altre cose si occuperà di: • Progettare e realizzare iniziative di promozione, valorizzazione ed animazione del Centro Commerciale Naturale.
bisogna armarsi di santa pazienza: prima o poi arriverà. Quello che fa specie in quest’assurda pratica, è che i vigili spesso impegnati a elevare multe nella vicina piazza Abramo Lincoln o nelle vie limitrofe, facendo applicare le ganasce a chi, ingiustamente, lascia l’auto posteggiata in zona rimozione, difficilmente fanno “retate” anche in quella via. Forse per non creare un “disagio” ai loro colleghi poliziotti. Eppure il codice della strada vale per tutti. Purtroppo, è frequente che a Catania le multe troppo spesso vengano elevate per far cassa in un Comune costantemente in deficit, piuttosto che per far rispettare il codice della strada. Troppi i centauri senza casco, mai fermati, specie in zone out della città. Troppi i veicoli che transitano sulla corsia preferenziale che sarebbe riservata esclusivamente agli au• Organizzare manifestazioni ed eventi di richiamo per attrarre visitatori e valorizzare le occasioni di mercato e commerciali. • Fornire supporto, servizi ed assistenza agli esercizi iscritti al C.C.N. Puntese. • Salvaguardare e valorizzare gli spazi urbanistici di socializzazione, di vivibilità, di equilibrio socio-ambientale del Centro storico cittadino. I vantaggi Il Centro Commerciale Naturale Puntese rappresenta una formidabile opportunità di qualificazione e sviluppo delle attività imprenditoriali e commerciali comprese nel perimetro del progetto. I vantaggi per gli associati sono molteplici: 1. Rappresentare in modo diretto le proprie esigenze e proposte di promozione della cittadina e sviluppo del comparto del commercio e dell'artigianato; 2. Beneficiare delle convenzioni per la riduzione delle tariffe che verranno stipulate con enti pubblici e/o privati; 3. Beneficiare, in termine di presenze, delle manifestazioni e delle campagne pubblicitarie organizzate per promuo-
tobus e ai mezzi in soccorso e sottolineiamo in soccorso, non a sirene spente. Troppi i posteggi selvaggi, come quello che viene messo in pratica in via Sassari, mai verbalizzati e stigmatizzati. Le ganasce sono giuste e l’automobilista catanese va senza dubbio civilizzato. Ma per far questo sarebbe opportuno ristabilire i ruoli, in primis quello per cui i vigili servono per far rispettare il sacrosanto codice della strada, sempre e comunque, in ogni luogo e nei confronti di chiunque, senza eccezione alcuna. Sarebbe un bel segnale sradicare la cattiva consuetudine che si è consolidata in via Sassari, così come altrettanto importante sarebbe fare posti di blocco dei vigili e retate anche in quelle zone della città dove non regna legge. Del resto, la VI Sezione penale della Cassazione ha stabilito per gli autovelox – ma il discorso si potrebbe estendere alle contestazioni in generale da parte degli organi preposti - che essi hanno esclusivamente una "finalità preventiva e non repressiva o di finanziamento pubblico o lucro privato", insomma non per fare cassa. La legge, codice della strada incluso, è uguale per tutti. vere le attività presenti nell'area del CCN; 4. Ricevere servizi ed assistenza di comunicazione nelle iniziative di promozione e sviluppo delle loro attività economiche; 5. Essere accreditati presso la Regione Sicilia - Assessorato alle attività Produttive- ai fini di beneficiare di contributi Locali, Provinciali, Regionali e Comunitari.
In occasione delle prossime festività Augura ai frequentatori, alla Cittadinanza ed ai lettori di Ballarònews i più sinceri e fervidi auguri di Buone Feste da CCN Puntese OFFICINA AUTORIZZATA
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Monti è una trappola
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di Giulia Calì
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l prof. Monti arriva in Italia per eseguire gli ordini impartiti dall’Europa. Il debito italiano è un bluff creato appositamente allo scopo di sottrarci le ricchezze artistiche, patrimoniali, economiche del Belpaese. In realtà il conto dei debiti privati italiani è in assoluto tra i migliori in Europa, con un debito privato del 42% del Pil , contro il 103% del Pil della Gran Bretagna. Mettendo insieme debito privato e debito pubblico, l’Italia sta infatti molto meglio rispetto a nazioni come Belgio, Francia, Inghilterra, Spagna e naturalmente Grecia. Quindi, quando si dice che l’Italia è un Paese quasi del tutto fallito, si altera la verità. Sono i pensieri riassunti del giornalista e politico Giulietto Chiesa che accusa i grandi centri della finanza parlando di "attacco contro l'Italia”. Questa nostra presunta bancarotta è uno stratagemma organizzato dalla finanza internazionale al fine di poter comprare l’Italia ad un prezzo veramente irrisorio, con i finti soldi inventati dagli Stati Uniti, e utilizzando come sotterfugi le norme emanate dall’Europa specificatamente per favorire una delle più grandi banche d’investimento, la Goldman Sachs che insieme alla Deutsche Bank, alla Bank of America e alla Citygroup, tra il 2007 e il 2010 è tecnicamente fallita. È poi miracolosamente risorta grazie alla Federal Reserve, che ha erogato 16 trilioni di dollari inesistenti. Soldi con cui queste banche hanno acquistato i bond degli stati europei, ritenuti invincibili, non soggetti a default, primi tra tutti quelli greci con i più elevati tassi d’interesse, per poi attenzionare quelli italiani, «visto che l'Italia è considerata tra i Paesi in difficoltà a causa della dimensione del debito pubblico». Ritornando invece ai quasi 2 mila miliardi di debito pubblico italiano, bisogna rammentare che una parte considerevole di questo deriva proprio dal fatto che i ricchi non hanno pagato le tasse in Italia negli ultimi 30-40 anni. Inoltre per Bankitalia almeno 9 trilioni di Euro di patrimoni sono ancora nelle tasche di evasori totali che sono favoriti da leggi che, più che condannarli, li tutelano. Monti viene quindi in Italia per applicare le
norme di un’Europa che cade sempre più giù, e queste norme significano enormi tagli alla condizione di vita di masse popolari; non solo i lavoratori ma anche settori dei ceti medi: riduzione dei salari,compressione delle spese sociali, libertà di licenziamento, tutte cose che incideranno drammaticamente sulla vita dei cittadini. Una riflessione questa di Giulietto Chiesa dalle tinte fosche in quanto, a suo parere, «il prof. Monti, se ci riesce, guiderà il governo italiano in un momento in cui l'Italia andrà in recessione, e ci andrà in compagnia dell'intera Europa, secondo quanto attestano tutti i dati che vengono dalle stesse fonti europee. Quindi, pensare a un risanamento dell'Italia in caduta libera, in questa situazione non è praticamente possibile, per cui sarà un buco nell'acqua, ma sarà un buco nell'ac-
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qua catastrofico per il contribuente italiano, per il lavoratore italiano, per il pensionato italiano», insomma per larghissime masse popolari. «Tutto questo discorso è interamente costruito sulla base di una pressione speculativa che va naturalmente contro i popoli, perché hanno da piazzare i loro soldi finti e dunque comprarsi l'Europa, l'Italia, la Grecia, la Spagna con quattro soldi, le terre, gli asset, gli edifici, le ricchezze artistiche, culturali etc. Noi, di fatto, stiamo svendendo erroneamente le nostre ricchezze a un gruppo di speculatori che si può contare sulle punte delle dita di due mani, a una trentina di farabutti, che si gettano letteralmente come dei caimani sulle prede che vengono loro offerte dalla legislazione europea, perché l'Europa è responsabile direttamente di questo obbrobrio, così come la Commissione europea e anche il Parlamento europeo che hanno votato e approvato queste norme. Siamo schiacciati in una trappola, il Signor Monti è l'esecutore di questi ordini, viene in Italia per eseguire questi ordini che mi auguro gli italiani non accetteranno. Questo governo deve cadere prima ancora di essere nato e deve essere costruito un governo basato sulla volontà popolare di risanare questo Paese, che ne ha senz'altro bisogno». *Fonte:http://www.cadoinpiedi.it/2011/11/15/ monti_e_una_trappola.html#anchor
“Allakatalla”: su Rsc Castiglia e Formosa re della risata
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opo la parentesi estiva dal lido di Naxos, “Allakatalla”, la nota trasmissione radiofonica condotta da Giuseppe Castiglia affiancato brillantemente dal direttore artistico di RSC Fabio Formosa, è ritornato in versione invernale dagli studi di Radio Studio Centrale dalle 11.00 alle 14.00. «Cambiamo veste, ma l’entusiasmo rimane inalterato – spiega Castiglia – format che vince non si cambia. Al centro sempre i personaggi da me interpretati e il pubblico con i suoi messaggi, ingredienti che coloreranno la trasmissione». La trasmissione si conferma record di ascolti, continuando ad essere la più seguita nella storia della radio siciliana. Un successo incontenibile, un affetto oltre qualunque più rosea aspettativa. «”Allakatalla” insieme a
Giuseppe è stata e continua ad essere un'esperienza entusiasmante e coinvolgente - spiega Fabio Formosa – il nostro segreto è l'improvvisazione, l’assenza di testo scritto, di uno staff alle spalle. La nostra regola è l'estemporaneità e la diretta partecipazione dei nostri ascoltatori». Una trasmissione travolgente, in estate o in inverno il divertimento è assicurato.
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Dipendenza da Internet, come riconoscerla
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empre più spesso, presso gli studi di psicologia, arrivano richieste di aiuto psicoterapeutico nei confronti di soggetti – per lo più giovani o adolescenti – per i quali l’uso del computer o di internet appare come una ‘dipendenza’. Questa richiesta, spesso, viene avanzata da genitori, fidanzati/e o coniugi che si rendono conto di un comportamento “esagerato” da parte del familiare. Oggi, l’uso del computer è diventato sempre più un mezzo di aggregazione, di scambio e di comunicazione; e per molti giovani anche un modo per intraprendere nuove conoscenze, per coltivare on-line quelle già presenti e anche per accrescere il sentimento di prestigio sociale all’interno del gruppo. In particolare, i soggetti più timidi ed ansiosi attraverso la rete riescono a trovare uno “spazio collusivo” per loro adeguato, che asseconda la loro personalità, fornendo una percezione di interscambio e di competenza sociale. Di conseguenza, trascorrere il tempo on-line diventa più gratificante e allettante, allontanando al contempo l’esigenza di “reali” relazioni sociali. Ma il tempo trascorso sul web deve essere limitato, per non incorrere in una pericolosa dipendenza. Si ipotizza l’esistenza di una relazione significativa tra la dipendenza da internet e un disturbo di tipo depressivo, in soggetti con bassa autostima, paura del rifiuto e bisogno di approvazione. Esiste una vera e propria pa-
D.ssa Laura Monteleone Psicologa – Psicoterapeuta/Gruppoanalista www.monteleonedrlaura.it tologia che va sotto il nome di Internet Addiction Disorder (I.A.D. disturbo da dipendenza da internet) e questa dipendenza mostra gli stessi sintomi dei tossicodipendenti. Ecco alcuni sintomi per poter individuare un comportamento da dipendenza da internet: • il soggetto rimane davanti al pc per lungo tempo, senza averne cognizione e non interrompe la sua attività, se qualcuno non interviene; • quando viene distolto dalla sua attività on-line, manifesta un evidente stato di nervosismo e insofferenza, arrivando ad essere aggressivo e, a volte, violento verso colui che interrompe la sua occupazione dal web; • quando è connesso alla rete, presenta uno stato euforia ed
eccitazione, attraverso atteggiamenti verbali e non, come esclamazioni ad alta voce, espressioni di entusiasmo; • per raggiungere lo stato di eccitazione desiderata, necessita di intrattenersi più tempo possibile in rete e nega di trascorrere troppo tempo al computer, anzi vorrebbe passarne sempre di più; • coglie ogni occasione per connettersi alla rete, anche durante situazioni in cui un simile comportamento non è adeguato al contesto o alla situazione. La conseguenza più immediata di questo tipo di comportamenti è la ripercussione sul sistema di relazione familiare e una modifica e/o de-formazione della sfera affettiva ed emozionale del soggetto. Si osserva come anche la vita
dei genitori o dei familiari possa essere subordinata alle abitudini del soggetto dipendente da internet, tanto da limitarne spostamenti e abitudini. In particolare in casi estremi, gli adolescenti, pur di ottenere quello che vogliono, possono anche minacciare i genitori di fare gesti inconsulti, se gli venisse proibito di accendere il pc. Il disturbo da dipendenza da internet non viene percepito come un disagio da colui che ne soffre e pertanto egli non ritiene di aver bisogno dell’aiuto di uno specialista per risolvere quello che “gli altri” avvertono come un problema. Queste manifestazioni rappresentano per la coppia genitoriale un duro banco di prova, sia in termini educativi che soprattutto affettivi ed emotivi, in quanto bisogna dimostrare di essere ancor più uniti e determinati nel messaggio che si vuole trasmettere. La dipendenza da Internet ha, in comune con le altre droghe, il tratto ossessivo-compulsivo e si basa sul "piacere". È proprio per questo motivo, che eliminare questo comportamento risulta molto difficile e confrontarsi o semplicemente chiedere un aiuto rappresenta il primo passo per affrontare il problema.
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Dicembre 2011
Furti nei supermercati, non solo crisi
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urti nei negozi, un problema con cui i commercianti devono misurarsi quotidianamente. E se i piccoli e medi negozi, per contrastare il fenomeno, si attrezzano con piccoli sistemi di sorveglianza, i grandi ipermercati hanno vere e proprie task force addette alla sicurezza e alla vigilanza. Altra soluzione sono le polizze assicurative di vario tipo che coprono tanto i furti quanto l’assistenza legale, il tutto finalizzato a dare una sicura continuità alle attività commerciali. Nonostante tutto, i piccoli furti negli esercizi commerciali non accennano a diminuire, anzi. Recenti indagini della Coldiretti, hanno portato alla luce un significativo aumento dei taccheggi nei supermercati: +7,8% a giugno del 2011 rispetto all’anno precedente. Volendo dare un costo a questo fenomeno, si arriva ai 3 miliardi di euro annui. Facile imputare un simile dato alla crisi che quest’anno sembra gravare più che mai sulle spalle delle famiglie. Ma non sempre la crisi non c’entra, dal momento che, il più delle volte, oggetti prediletti da chi compie simili furti sono beni non di prima necessità, ma per così dire superflui. «I prodotti più gettonati sono quelli di microinformatica, come schede di memoria o videogiochi,
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urante le tre giornate dedicate alla I edizione dell’Etna Comics, la fiera del fumetto tenutasi di recente alle Ciminiere di Catania, non è stato difficile notare strani tipi colorati e mascherati che si aggiravano tra gli stand della fiera e anche tra le vie del centro storico. Muniti di spade di gommapiuma e alabarde di plastica, cappelli e ali di cartapesta, questi giovani (e meno giovani) hanno attirato l’attenzione di visitatori e passanti che riconoscevano in loro il personaggio della loro serie di cartoni preferita. Questo fenomeno, esportato dal Giappone, viene definito “cosplay”, un genere di travestimento praticato già da diversi anni in
di Andrea Giuff rida carica batterie per i telefonini ecc.; prodotti per bricolage e per auto tipo fanalini, pomelli», spiega un responsabile alla sicurezza di un centro commerciale catanese. Oggetto dei furti sono anche generi alimentari, ma di alta qualità quali Grana Padano e salumi di marca, nonché alcolici di vario tipo. Ma più spesso «i generi alimentari vengono saccheggiati con l’usa e getta, spacchettando cioè il cibo all’interno del supermercato e consumandolo senza pagarlo», continua il responsabile. Chi ruba per lo più? «Dal ragazzino all’extracomunitario, alla donna matura, fino ad arrivare al professionista benestante. Le ragazze si proiettano molto su capi di biancheria intima, trucchi e cosmetica in generale. Una volta mi è capitato di intervenire nei confronti di un tizio recidivo che usava la figlioletta come “contenitore” per occultare pc portatili». Qual è la prassi più corretta per intervenire in linea con legge, senza incorrere in contestazioni da parte del sospettato? «Una volta individuato il soggetto, in vari modi che non possiamo svelare, lo seguiamo fino all’uscita della cassa, dove verifichiamo che il prodotto
sottratto effettivamente non è stato pagato. A quel punto lo portiamo insieme ad una guardia giurata in disparte per non contestargli il fatto pubblicamente e lo invitiamo a pagare la refurtiva. Spesso i ragazzini non hanno i soldi per pagare e così dobbiamo chiamare i genitori. Se il soggetto non vuole risarcire il danno fatto, si fanno intervenire le forze dell’ordine». Che scuse inventano? «“È la prima volta”, “non lo farò più”, “è stato il bambino, non ne sapevo nulla”, mentre in realtà a rubare sono proprio gli adulti». I ladri degli scaffali sembrano non essere scoraggiati neanche dalla pena prevista dal Codice penale per il furto. Insomma, che sia un formaggio o un personal computer o un rossetto poco importa. I ladri dei supermercati non fanno differenza. Ciò che conta è tornare a casa con le tasche e i portafogli pieni.
Mondo “Cosplay’” dal fumetto alla realtà di Irene Marzella occasione di fiere del fumetto, che richiama personaggi di film, fumetti e cartoni animati. Ma l’arte del “cosplay” va ben oltre il semplice travestimento: chi si traveste non si limita a vestire i panni del personaggio scelto, bensì li interpreta. Il cosplayer è tenuto a far proprie le gestualità tipiche del suo personaggio nei minimi dettagli, divenendo così parte di una sorta di grande gioco di ruolo che è rappresentato dall’intera comunità dei cosplayer in quel determinato ambito. Tra i personaggi più rappresentati figurano i protagonisti dei cartoni animati: da quelli più recenti (“Naruto”, “One Piece” ecc.), a quelli che hanno segnato l’adolescenza delle generazioni degli anni ’80 e ’90 (“Atlas UFO Robot”, “Dragon Ball”, “Sailor Moon”, “Pokemon”
ecc.), passando per gli eroi marveliani quali Batman, Spiderman, Hulk e simili. La più conosciuta comunità di cosplayers a Catania è il “Rakuen Cosplay” (separatosi da una delle prime comunità catanesi per gli appassionati di manga, il “Manga Catania”), che ogni anno offre il suo contributo alle attività correlate agli eventi fumettistici sul territorio, e che rappresenta un importante punto di riferimento per i cosplayer catanesi che partecipano alle numerose fiere nazionali. Ma qual è il motivo del successo e della rapida diffusione di questa moda? Forse la qualità del divertimento; la possibilità di spezzare le barriere della vita reale, aprendo un varco a realtà parallele; di poter abbandonare le proprie vesti per un giorno, reinventando la propria identità; e di creare legami che vengono rinsaldati da continue collaborazioni, incontri e passioni in comune.
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Dicembre 2011
Tutte le “facce” di Tony Palazzo, artista on the road di Tiziana Campo
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ttore, regista, pittore, fotografo. Un curriculum fitto: un diploma all’Accademia di Arte drammatica del Teatro Stabile di Catania, diretta dal regista Giuseppe Di Martino; una lista di film interminabile, con partecipazioni anche in pellicole straniere. Parliamo di Tony Palazzo, artista poliedrico e catanese doc. Tra i suoi lavori: protagonista maschile in “Volevo i pantaloni”; ruoli in “L’uomo delle stelle” di Tornatore, “Porte aperte” di Gianni Amelio, per citarne solo alcuni. Ha recitato al fianco di attori del calibro di Penelope Cruz (“La ribelle”), Andie Mc Dowell (“Ginostra” di Pradal), Sergio Castellitto (“L’uomo delle stelle”), Gian Maria Volontè, Klaus Maria Brandauer, Harvey Keitel. Dal cinema, al teatro, alla televisione dove ha interpretato, tra gli altri,“La piovra 7”; “Il commissario Montalbano” come protagonista della puntata “Gita a Tindari”; personaggio principale anche in puntate di “Distretti di polizia”, “La squadra” e “Carabinieri”. Ma la lista è lunga. «Al momento ho partecipato al "Segreto dell'acqua" con Riccardo Scamarcio, in onda nelle settimane scorse su Rai 1 in prima serata – spiega l’attore – è di pochi mesi fa l'uscita del film di Roberta Torre "I baci mai dati",in cui ho interpreto l'onorevole Gangemi; e sarò nel prossimo "Giovane Montalbano" stavolta nel ruolo del cattivo». Non solo attore. Recenti lavori da filmmaker? «Ho finito di girare il mio terzo cortometraggio dal titolo "Un giorno di straordinaria gelosia" con Loretta Rossi Stuart ( sorella di Kim). Il cortometraggio, girato per intero nella Tuscia Viterbese, in fase di postproduzione, che racconta di due coppie alle prese con la gelosia. Con questo film di cortometraggio proseguo il mio progetto di storie "on the road". Infatti si tratta di un'altro Road Movie, sulla scia di "Due bravi ragazzi" che tante soddisfazioni mi ha dato. Ha infatti partecipato a oltre 130 festival nazionali e internazionali, di
cui 100 competitivi vincendone nove, tra cui mi pregio di ricordare “Il Genova Film Festival”, “L'isola del cinema” a Roma e il “Circuito Off ” a Venezia, con due premi Kodak di Miglior Cortometraggio Italiano e il premio di Miglior Attore al Festival Internazionale di Trevignano, dove concorrevano in quella edizione un nutrito gruppo di noti attori italiani. Perché scegli storie “on the road”? Queste storie fanno parte del mio progetto di raccontare il quotidiano, all'aria aperta, nella strada, dove a mio avviso si coglie "il carattere" di ognuno di noi e dove il tragico si mescola alla commedia con estrema perfezione. Inconsciamente ho cominciato questo racconto con i miei ritratti fotografici di "amici on the road”, nella seconda metà degli anni '80, quelli che sulla mia pagina facebook ho chiamato ironicamente "Amici e vadditi" e dei quali è mia intenzione farne una mostra nella mia meravigliosa Catania. Questo percorso prosegue a New York dove ho abitato due anni e dove ho iniziato il mio lavoro di filmmaker ed è lì che ho girato un bellissimo ed unico festival mondiale di artisti che si svolgeva anche per strada. Il lavoro di filmmaker è poi proseguito a Catania, dove ho poi girato il mio primo cortometraggio "Il vecchio e la fontana" intera-
mente girato alla pescheria, nella insuperabile scenografia dell'"acqua o' linzolu". Tanti meravigliosi colleghi attori catanesi si son prestati a questa "Magia del vero cinema senza l'ausilio dei dialoghi", questa fu la motivazione del Direttore del Festival di Nantes, in giuria al Festival Internazionale di Trevignano 2007, dove il corto ricevette il Premio Siae come Miglior Sceneggiatura Italiana.” Il Vecchio e la fontana” è stato anche in selezione ufficiale al Taormina Film Festival 2007 e ha pure vinto due festival, a Napoli e in Cina. Nelle strade di Catania ho poi girato il video-clip "Good Boys", che trovate su you tube, con Renato Zapato, noto musicista rock catanese e la sua band in una sorta di percorso parallelo dei Blues Brothers. E per finire le mie fotografie di "Street Photography" rigorosamente in bianco e nero e per strada, le quali raccontano la gente più che il contesto, persone che nella loro unicità sembrano a noi familiari quasi fosse un dejà-vù. Recitazione, regia, fotografia. Cosa ti emoziona di più? Fanno tutte parte di me, della mia essenza e del mio modo di raccontare attraverso me. La differenza sta solo che come attore sei fortemente vincolato dalla storia e dal regista; come regista devi superare la difficoltà degli attori di tradurre il tuo pensiero e schema; invece come fotografo sei libero da qualsiasi compromesso, anche se negli ultimi anni la fobia di essere fotografati per strada sta diventando, a mio avviso e anche di tanti grandi fotografi, un limite davvero sconcertante. Ma ci pensate cosa sarebbe oggi la fotografia senza i bellissimi e sensazionali ritratti di strada di donne e vecchi a passeggio, di bambini che giocano gioiosi e di uomini al lavoro? Progetti in cantiere? Sono in cerca di produttore per il mio film ambientato a Catania, film duro, difficile che racconta alcuni decenni delle strade catanesi. Ma non nascondo che nutro dubbi che si possa realizzare in questo panorama di commediole e film con la parola "amore" nel titolo. Un caro saluto agli amici catanesi.
LUCIA MANGANO
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Dicembre 2011
Il Fotovoltaico: costi, vantaggi
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ggi, ovunque ci troviamo, sentiamo parlare di energie alternative ed in particolare di fotovoltaico. Un settore in grande espansione, che domina la scena produttiva italiana, l’unico settore che garantisce un ritorno sull’investimento all’imprenditore ed allo stesso tempo al cliente finale. Come recitano tutte le tv e scrivono tutti i giornali, il fotovoltaico è garantito da un incentivo statale, un beneficio economico attribuito ai produttori di “energia pulita”, un aiuto per invogliare gli Italiani a credere nel fotovoltaico almeno fino al raggiungimento della “grid parity”, ossia il momento in cui il costo dell’energia prodotta da fonte rinnovabile sarà uguale a quello per la produzione tradizionale (combustibili fossili, nucleare). Il raggiungimento di tale soglia è previsto per il 2016. Il conto energia – Il d.lgs. n. 387 del 2003 di recepimento della direttiva 2001/77/CE dà vita in Italia al programma di incentivazione per gli impianti per lo sfruttamento delle energie rinnovabili. Il contributo prevede l’attribuzione da parte del Gse, “Gestore dei Servizi Energetici”, di una tariffa incentivante, per ogni chilowatt di picco prodotto, al titolare dell’impianto fotovoltaico; tale tariffa viene corrisposta bimestralmente per un periodo di 20 anni. Il nuovo conto energia – Seguendo con attenzione l’evoluzione del settore, il Legislatore ha pensato di adeguare i benefici economici al trend del momento, prevedendo una riduzione periodica della tariffa incentivante. Oggi è in vigore il “quarto conto energia” dettato dal D.M. 5/5/2011, con l’obiettivo di semplificare le procedure burocratiche per l’accesso ai benefici economici e stabilisce le tariffe incentivanti fino al 2016, periodo previsto per il raggiungimento della “grid parity”. L’incentivo Statale permette, nonostante la riduzione, di coprire totalmente l’investimento iniziale e nell’arco dei 20 anni di avere un importante ritorno economico. Oltre all’incentivo, l’impian-
Alessio Puglisi Responsabile Marketing “Sky Energy Italia to fotovoltaico gode di un secondo beneficio, l’abbattimento del costo della bolletta dell’energia elettrica, un pesante fardello per le famiglie italiane. Infatti ai produttori di energia fotovoltaica è permesso vendere l’energia elettrica prodotta in eccesso, attraverso il meccanismo definito “scambio sul posto”. Questa procedura permette di immettere in rete, e quindi vendere, l’energia elettrica prodotta in eccesso. In questo modo il produttore di energia, a conguaglio, riceve dal Gse un contributo, proporzionale all’energia venduta ed al costo dell’energia elettrica, potendo in questo modo coprire i costi della bolletta per l’energia consumata la notte. Il fotovoltaico è senza dubbio, al momento, la fonte di risparmio/guadagno più sicura visto che, nel grande periodo di crisi, questo settore riesce comunque a conseguire utile e senz’altro aiuta a ridurre la produzione di gas serra, nocivi per il nostro Pianeta. Investire nel fotovoltaico è una scelta che paga sicuramente, nessuna operazione finanziaria, legale, apporta infatti un tale beneficio economico nel tempo. Fondamentale, per diventare produttore di energia fotovoltaica, è la scelta di una società seria ed affidabile, che riesce a seguire passo passo gli step burocratici e di progettazione. Anche il minimo errore in una di questa fasi potrebbe pregiudicare l’assegnazione dell’incentivo. Sky Energy Italia è la società che fa per Voi in
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Telecolorissimi, la rivoluzione del talk show di Tiziana Campo
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n talk-varietà intelligente e divertente. In ogni puntata cerchiamo di dare ai telespettatori molte sollecitazioni ma anche molti spunti di riflessione. Tra musica, risate e personaggi l’intento è di dare una nuova interpretazione della tv. Siamo sempre aperti attraverso facebook ai suggerimenti ed ai consigli del pubblico a casa che, quando vorrà, potrà venire a trovarci alla Terrazza Ulisse di Catania dove abbiamo allestito, grazie a tecnici straordinari (Eventech e New Digi Service) uno studio moderno ed avveniristico». Parole di Ruggero Sardo, volto noto al pubblico siciliano, dal 28 novembre impegnato nella conduzione di “Telecolorissimi”, il nuovo programma in onda su Telecolor, dal lunedì al giovedì alle 23.30. Nel cast del programma, tra i tanti, l'attore Carmelo Caccamo, la Movida Small Orchestra diretta dal maestro Salvo Adorno, il mago Peppe, il corpo di ballo Telecolorissimi, e poi moltissimi ospiti, sorprese e attrazioni.
Ruggero, qual è il punto di forza della trasmissione? «Prima di tutto il gruppo. Ancora una volta con Primamusica abbiamo creato un gruppo di lavoro fantastico fatto di professionisti che credono in questo progetto e che, in un momento economico e sociale molto difficile, hanno scelto, come noi, di mettersi in gioco, di metterci la faccia e rischiare in prima persona per fare qualcosa di nuovo e divertente». Sei autore del format insieme a Giovanni Di Prima. Da dove nasce l'idea di un talk show nostrano? «Dall'esigenza di fare qualcosa di veramente nuovo, nell'interesse nostro e soprattutto del nostro pubblico che ormai da troppi anni è "costretto" a vedere sempre le stesse cose. Noi, a nostro rischio, stiamo cercando di proporre qualcosa di nuovo, di diverso da quello che si è visto in tv fino a oggi. Vogliamo fare un programma semplice, di-
vertente ed intelligente, che possa stimolare la gente a gustarsi finalmente qualcosa di "diverso"». Sarai affiancato dal pubblico catanese, protagonista del programma. Come ti prepari a questo ruolo? «Il pubblico è il nostro "padrone". Io ho da sempre un grande rispetto dei nostri spettatori; li ritengo intelligenti ed esigenti. Essere apprezzati dal pubblico siciliano, esigente, preparato, talvolta sofisticato, è difficile, ma, quando si guadagna la sua stima, la sen-
sazione è meravigliosa. Anche per questo ci stiamo tuffando in questa nuova sfida che, per quanto ardua, sono certo ci regalerà molte soddisfazioni». «Vorrei ringraziare di cuore Giovanni Di Prima, che ancora una volta con coraggio e lungimiranza si è tuffato con me in una nuova avventura, e la direzione di Telecolor che ha creduto in noi e nel nostro progetto affidandoci degli spazi orari molto prestigiosi e responsabilizzanti
COMUNICATO STAMPA
“Il ruolo della donna siciliana ieri, oggi e domani”
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rosegue il ciclo di incontri organizzati dal Movimento della Coscienza Popolare Siciliana, movimento politico socio-culturale fondato e presieduto dall’avv. Corrado Labisi, che fino al mese di dicembre si confronterà con il pubblico intorno a varie tematiche d’interesse collettivo. Presso l’Hotel Nettuno sabato 12 si è tenuto il secondo appuntamento in calendario, dal titolo “Il ruolo della donna siciliana ieri, oggi e domani”. Il presidente del Movimento della Coscienza Popolare Siciliana, avv. Corrado Labisi, ha aperto la sessione, evidenziando la necessità di un cambiamento radicale, partendo dalla Sicilia e dalla sicilianità, in un’era in cui il concetto della partitocrazia è ormai morto e anacronisticamente si parla ancora di quote rosa. «Le donne sono spesso tagliate fuori dal mondo del lavoro perché le strutture non le aiutano», spiega la prof.ssa Angela Ragona, Coordinatrice Regionale Donne. «Dovrebbero essere
presenti degli asili nido nelle aziende, in modo tale che le donne non debbano rinunciare al dono più grande, la maternità». A farle eco l’avv. Marica Terranova, pres. Dell’Ass. Culturale “È Viva Adrano”, da sempre impegnata nel sociale. «Quando è a rischio il futuro dei figli – aggiunge – le donne diventano coraggiose e scendono in campo. Dobbiamo impegnarci in prima persona affinché i nostri figli non siano costretti ad abbandonare la loro terra per cercare lavoro.» La dott.ssa Sally Lombardo, Coordinatrice Provinciale Giovani Donne, ha infine rilevato come, sia la Sicilia che il suo simbolo, la Trinacria, siano di genere femminile, e auspicato una maggiore presenza di donne nel sociale. L’avv. Angelo Bellomo, Presidente dell’Assemblea, ha concluso gli interventi prima di cedere la parola al pubblico, un plebiscito tutto al femminile, che ha partecipato con entusiasmo al meeting. Ufficio stampa Movimento Popolare della Coscienza Siciliana
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Dicembre 2011
“Il nastrino” e l’arte della sartoria al servizio del cliente «L’assistenza al banco presso di noi è totalmente diversa da quella nei centri commerciali» di Tiziana Campo
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i sono mestieri antichi che sono vere e proprie arti, come la sartoria, il cucito e il ricamo. “Il nastrino” – a Valverde, in via Vincenzo Bellini, 13 - è diventato un punto di riferimento nel settore, offrendo servizi di sartoria, riparazioni altamente professionali e lavorazioni su misura. «Offriamo anche assistenza a chi desidera imparare a lavorare a maglia, all’uncinetto o a ricamare – spiega la titolare Pina Scu-
to, una veterana nel campo dell’arte sartoriale – da noi potrete trovare tutto ciò che concerne il mondo della merceria e della sartoria». Punto di forza del negozio è certamente la possibilità di essere consigliati da professioniste del settore, pregio indiscusso dei piccoli esercizi commerciali, dove, a differenza dei grandi imperi commerciali, il cliente viene seguito e “coccolato” instaurando un rapporto umano, senza trattarlo come un numero nel grande calcolo del business. «L’assistenza al banco presso di noi
è totalmente diversa da quella nei centri commerciali – specifica la signora Pina – là spesso manca l’esperienza, perché, a causa di questi contratti di assunzione per brevi periodi, nessuno può diventare competente nel lavoro. Noi accogliamo il cliente in modo diverso rispetto che nella grande distribuzione organizzata. Da noi l’acquirente non viene una volta sola, in modo saltuario, magari perché si trova a passare da qui; noi lo curiamo nel tempo, perché per noi la parola d’ordine è assistenza e fidelizzazione della clientela».
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