A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
T
I
N
BRUNO BIONDI
I DIECI MONDI A CURA DI MASSIMILIANO BISAZZA
G
S
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
I DIECI MONDI MOSTRA PERSONALE DI BRUNO BIONDI A CURA DI MASSIMILIANO BISAZZA 28 MAGGIO
I 18 GIUGNO
2019
T
I
N
G
S
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
T
I
N
G
S
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
ABSTRACTPAINTINGS
PERSONALE ORGANIZZATA CON IL PATROCINIO DI
N
T
I
N
G
S
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
www.comune.milano.it/municipio1
I
N
T
I
N
G
S
A
B
S
T
R
A
C
T
I DIECI MONDI BRUNO BIONDI
I6
P
A
I
N
T
I
N
G
S
FORMAZIONE: Istituto d’Arte Beato Angelico, Milano. PERIODI: dopo iniziali influenze di tipo astratto (in particolare Christian Hetzel) si orienta verso uno stile del tutto personale. Caratteristiche della sua pittura sono l’uso dalla materia densa, metafora del profondo subconscio, dove l’artista scava e traccia i suoi peculiari segni verticali (Concetti Verticali). SOGGETTI: superfici grezze scavate da “Concetti Verticali” quali simbolo di una sua personale ricerca di stabilità emotiva ed interiore. TECNICHE: cementite, acrilici e pittura lavabile su sabbia o segatura; tavole, tele o cartoni come supporti.
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
T
I
N
G
S
REFERENZE 1988 - 1989 - Art Director in Syncronia, Agenzia di Comunicazione - Milano 1989 - 1994 - Senior Art Director in Syncronia, Agenzia di Comunicazione - Milano 1994 - 2001 - Creative Director in Syncronia, Agenzia di Comunicazione - Milano 2001 - 2010 - Creative Director presso DDB Health Milano, Agenzia Internazionale di Comunicazione del gruppo DDB 2010 - 2018 - CEO & Creative Director di HUBB - Agenzia di Comunicazione a servizio completo ESPOSIZIONI 1994 - Collettiva presso la galleria “Il Collezionista” - Tarquinia - Roma Rassegna Internazionale “Art New 2000” a cura di Roberto Giuliani 2015 - Collettiva al WIA Expo - Gallerie DAP1 - DAP2 dell’OWZPAP - Varsavia “Concetti Verticali” a cura di Pamela Cento 2016 - Personale presso la galleria Caffè Letterario - Roma “Concetti Verticali” a cura di Pamela Cento 2016 - Partecipazione al Premio Art - IV Edizione - Galleria Caffè Letterario - Roma “Concetti Verticali” a cura di Pamela Cento 2017 - Personale presso la galleria Statuto13 - Brera District Milano “Le stanze verticali” a cura di Massimiliano Bisazza 2018 - Personale presso la galleria Statuto13 - Brera District Milano “Ri-vedere” a cura di Massimiliano Bisazza 2018 - Fiera d‘Arte Internazionale Affordable Art Fair - Milano - VIII Edizione Galleria Statuto13 - A cura di Massimiliano Bisazza 2019 - Fiera d‘Arte Internazionale Affordable Art Fair - Milano - IX Edizione A cura di Massimiliano Bisazza 2019 - Presente con 11 opere presso élite Odontoiatrica - Foro Buonaparte - Milano A cura di Massimiliano Bisazza 2019 - In battuta d’asta nel corso del mese di Aprile 2019 ALCUNE RECENSIONI Pubblicato su “Il Quadrato”. Enciclopedia dei Pittori e Scultori Italiani del Novecento. Artribune Wall Street International Arte.it - The Map Of Art In Italy PartecipaMi.it Aise- Agenzia Internazionale Stampa Estero Carpe Diem! - Milano Affordable Art Fair - Milano Vivi Milano - Inserto Corriere della Sera
7
I
A
B
S
T
R
A
C
T
I DIECI MONDI BIOGRAFIA
I8
P
A
I
N
T
I
N
G
S
Bruno Biondi nasce a Milano il 20 giugno del 1969. Con un padre che lavora in pubblicità, cresce circondato dal mondo della Comunicazione e del Design. La sua passione per il disegno, che dimostra fin da molto piccolo, lo porta a soli 8 anni a pubblicare la sua prima serie di 12 illustrazioni per Polistil, nel volume: “Scegliamo insieme un giocattolo.” All’età di 14 anni ha già nel suo portfolio diverse illustrazioni per clienti quali Renault, Philips e diverse case farmaceutiche. Per Manetti & Roberts disegna il packaging del deodorante Neutro Roberts, per lunghi anni utilizzato dall’azienda. Studia all’Istituto d’Arte Beato Angelico di Milano, dove si diploma come Maestro d’Arte, e nel frattempo mantiene la collaborazione con le Agenzie Pubblicitarie. Nel 1989 si iscrive al Politecnico di Architettura di Milano con indirizzo Industrial Design e contemporaneamente, all’età di 19 anni, inizia a lavorare in Syncronia come Grafico. Inizia così la sua carriera di creativo pubblicitario che lo porterà a ricoprire il ruolo di Creative Director, carica che viene confermata dopo la fusione, nel 2001, di Syncronia con l’Agenzia Internazionale DDB. Lungo il corso degli anni e degli eventi, Biondi mantiene viva la sua passione per il disegno e per l’arte. Passando dal Figurativo al genere Informale percepisce che il colore non è fondamentale nelle sue opere ma, nonostante sia daltonico, non riesce ancora a distaccarsene. Nel 1992 realizza una serie di 3 opere di grande formato, dove il colore, protagonista insieme a giochi materici, invade ancora la superficie della tela. Sono le prime opere commissionate su misura. Nel novembre del 1994 un importante produttore di cartone ondulato nota le sue realizzazioni esposte in un’Agenzia di Pubblicità e decide di commissionare a Biondi 20 lavori chiedendo di realizzarli con i suoi materiali. Nascono le prime opere interamente in bianco e nero. Lo stesso imprenditore, nel 1995, commissiona altre 21 opere sempre da realizzarsi con il cartone ondulato. Sono opere dove Biondi si concentra non solo sull’uso di questo speciale materiale ma su cui, con determinazione, incide i suoi segni. Nel corso degli anni il colore ritorna protagonista in casi isolati e sempre in forma pura, privato di sfumature, dando vita a tele monocromatiche rosse, bianche, gialle o blu. Nell’evoluzione del suo percorso artistico, il colore assume per Biondi il ruolo di comprimario alla materia di base alla quale viene mischiato, stravolto e annullato dalla fusione col nero, per riapparire in tracce, sfumature, come ricordo sotterraneo e anelito alluso e insopprimibile. Prediletti sono i grandi formati dove il segno, quello che Biondi definisce “Concetto Verticale”, può imporsi senza limiti, anche in quei rari casi in cui diviene orizzontale (“Vertical Concept even if Horizzontal”). Negli anni Biondi espone in più collettive, a Roma e Tarquinia. Nel giugno del 2015, selezionato tra numerosi artisti internazionali, espone in una collettiva dal 23 giugno al 7 luglio a Varsavia, Il WIA EXPO. Biondi, in quella manifestazione, propone due opere che verranno poi ospitate, una volta tornate in Italia, nello showroom di Roma di un noto architetto. Realizza poi, nel maggio 2016, una personale, sempre a Roma, esponendo una trentina di sue opere. La personale riscuote successo e la curatrice nonché sua critica, una volta terminata l’esposizione trattiene a Roma una serie di sue realizzazioni da utilizzare per allestimenti di architetti e arredatori. Nel 2016 è l’incontro con il curatore e critico Massimiliano Bisazza che recepisce subito il valore e la profondità delle opere di Biondi. Stima
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
T
I
N
G
S
reciproca e affinità artistica portano all’allestimento nel gennaio del 2017 di una mostra personale presso la galleria di via Statuto13. Uno spazio raccolto e raffinato, nel cuore intellettuale di Milano - Brera District - dove le opere di Biondi, con il loro linguaggio asciutto e vibrante, trovano la cornice ideale. La mostra riscuote grande successo di pubblico e critica. Il rapporto artistico con Bisazza si rafforza così da far scaturire una nuova personale che è anche un nuovo progetto e manifesto dell’arte di Biondi. La mostra, nel gennaio 2018 sempre nella galleria di via Statuto13, presenta 13 opere inedite, che celebrano la speciale sensibilità cromatica dell’artista, affetto da daltonismo congenito. Il titolo “Ri-vedere” esprime il percorso dell’autore, da sempre alla ricerca di un suo modo di reinterpretare e manifestare i colori secondo la sua personale percezione, continuamente proiettata in un non definito mondo di cromie presentiassenti. A seguire di questo importante evento, Biondi partecipa alla Fiera d’arte Affordable Art Fair (AAF 2018), a Milano, dove nomi di spicco e talenti emergenti del panorama artistico internazionale sono accolti in più di 80 gallerie in un unico grande spazio espositivo. Nel gennaio 2019 Biondi è di nuovo presente ad Affordable Art Fair, questa volta con un suo intero stand dedicato di 12 mq dal nome “Concetti Verticali”. Oltre a questa importante affermazione, L’anno inizia subito con una serie di progetti e iniziative curati ancora da Massimiliano Bisazza a conferma di una collaborazione ricca di stimoli e successi: una personale che si terrà a maggio e un’esposizione in una cornice inedita e di grande prestigio, 10 vetrate affacciate su Foro Buonaparte che la Clinica élite mette a disposizione dell’artista. Un progetto di immagine che comprende lo studio e la stampa di un catalogo in 100 copie.
A
B
S
T
R
A
C
T
I DIECI MONDI A CURA DI MASSIMILIANO BISAZZA
“Pensiamo che durezza, prepotenza, schiavitù, pericoli per le strade e nel cuore, segretezza, stoicismo, arte tentatrice e demonismo d’ogni sorta, che tutto quanto v’è nell’uomo di malvagio, di tirannico, dell’animale rapace e del serpente, serva all’elevazione della specie «uomo» altrettanto come il suo opposto” (Friedrich Nietzsche)
P
A
I
N
T
I
N
G
S
Il bianco e il nero sono le fondamenta della poetica di Bruno Biondi. Senza andare a scomodare i soliti concetti precostituiti dello Yin e dello Yang, o quelli del lato oscuro e dal lato luminoso presenti in ognuno di noi; penso profondamente di voler dare una lettura molto più personale ed intimista al lavoro di un artista così evocativo. Osservando questo ultimo progetto bicromatico trovo immediatamente un’intensa connessione poetica con il “Quadrato nero” di Malevic e con il suo pensiero Suprematista che tanto ha dato all’incipit dell’Avanguardia Russa e non solo. “L’evocazione volta alla pura non-oggettività nel bianco vuoto di un nulla libero” (cit. Malevic) è insita nel quadrato nero di Malevic tanto quanto lo è nell’atto creativo del pittore Biondi. L’idea della trasformazione dell’artista nello zero della forma è la creazione di un nuovo realismo non-oggettivo. L’atto di dipingere è dunque liberatorio ed è liberato dal concetto di estetica, va oltre; ponendo al centro della creatività l’atto pittorico in sé e la sensibilità che ne deriva in chi dipinge e da chi ne diventa poi fruitore. Biondi non si basa dunque sulla rappresentazione della realtà ma riconduce le sue opere all’essenza dell’arte che è dunque fine a se stessa. La fusione dei concetti verticali e dei campi, ossia delle superfici, è ormai un fattore evidente. In alcune opere possiamo notare come l’escavazione divenga bianca se si sofferma sul bianco e nera se sul nero è tracciata - come spiega l’artista stesso - e vice versa, in modo speculare. Ma il processo creativo non si ferma qui, è in evoluzione costante. In quest’ottica ciò che un solo elemento: il colore, affiancato dal concetto di verticalità - che è l’emblema tipico dell’arte di questo artista - ci conducono così a voler riflettere sulla possibilità di elevazione interiore (in senso verticale appunto), verso la ricerca di una luce, di un’evocazione spirituale e taumaturgica che guardi alla purificazione dell’animo, dai trascorsi dolorosi; affrancandoci dalle sofferenze terrene. Allora ecco che il passato - artistico ma anche umano di Biondi - ritorna attraverso il ricordo. Il rimando alle opere del passato è di fronte a noi ed è inesorabile, incancellabile, in distruttibile. Se nelle mostre passate la verticalità era accompagnata spesso dal gesto dell’escavatura nella tavola o nella tela da parte dall’artista, nell’intento di andare oltre, anche attraverso un atto liberatorio; adesso l’accento è posto più sulle matrici del bianco e nero e poi nella linea verticale, inserendo così una sintesi minimalista e approcciandosi in modo decisamente più maturo e sinteticamente diretto ai sensi e ai mondi emotivi interiori... Può sembrare che il soggetto sia espresso dai soli concetti verticali ma non è così. Osservando più a fondo la poetica e i quadri di questa nuova mostra meneghina noteremo che il soggetto è anche la ricerca materica, che è la vera genesi che permette ai concetti verticali la vita: grazie al virare dei bianchi e dei neri, dei grigi leggeri, dei bianchi sporchi e delle significazioni intrinseche che ne scaturiscono da questi paesaggi interiori.
I 10
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
T
I
N
G
S
È da questa riflessione che nasce il progetto dei “dieci mondi”, dieci sensazioni scaurite da stati vitali che possono partire dai mondi più bassi sino a quelli più alti, cioè illuminati (Inferno, Avidità, Animalità, Collera, Umanità, Estasi, Studio, Illuminazione Parziale, Bodhisattva e infine Buddità) che lasciano emergere il loro mutuo possesso al contempo. Il Sutra del Loto è un importante insegnamento Buddhista che espone il mutuo possesso dei dieci mondi (che sono contenibili l’uno nell’altro permettendo di conseguenza di illuminare anche i mondi più bassi) per rivelare che le persone comuni possono manifestare la propria Buddità così come sono, senza dover rinascere in un’altra forma o in un’altra terra. Il vero significato di percepire i dieci mondi dentro la propria mente consiste dunque nel manifestare il mondo di Buddità - cioè la parte illuminata di noi, il mondo più puro ed elevato - che esiste nella propria vita. Osservando le opere dell’artista riesco a percepire l’esistenza di tutti i dieci mondi in ogni singola opera e non soltanto differeziando ogni singolo stato d’animo nel singolo quadro. Tutti i mondi spirituali sono in esso contenuti e si dipanano dai neri dell’inferno sino ai bianchi dell’illuminazione, passando nelle nostre menti grazie al segno dell’escavazione che evoca la ricerca interiore. La verticalità ci rammenta il mondo di studio e di ricerca e via dicendo... Ciò accade per ogni singolo mondo interiore, ponendosi come obiettivo il raggiungimento della vetta; incamminandoci sempre più verso l’altro, verso quella sensazione di equilibrio e di quiescenza che dallo stato di latenza vira verso un mero effetto manifesto di pace interiore a cui l’artista anela nel profondo del suo cuore e che è poi la nemesi della citazione di Nietzsche posta dunque volutamente all’inizio di questo testo. Allora non resta che sprofondare nell’ambientazione di un Ex Chiesa, come quella di San Celso a Milano, luogo che per antonomasia rimanda a quello che fu un tempo, cioè un luogo di preghiera, di raccoglimento, e che oggi sconsacrata ci permette di accogliere questa esposizione artistica che si collega così intimamente alla spiritualità di ognuno di noi e dell’artista. Notiamo il fondersi di una moltitudine di mondi interiori; che con con l’ausilio dell’arte ci aiutano a osservare l’idea di speranza; quella speranza che in un mondo pieno di violenza e di noncuranza è necessaria come causa di un futuro migliore e altruistico. La verticalità dei concetti si espande oltre la tela, andando a escavare anche il bordo. I bianche e neri dunque vanno affermandosi senza paura nella gestione cromatica; quella paura che nasce non dalla capacità pittorica dell’artista, tutt’altro; ma dal fatto che l’artista sa sempre da dove parte ma non sa dove giungerà nel suo percorso creativo. Esattamente come accaduto nell’incubazione di questo progetto artistico. Spesso il nero potrebbe silenziare il racconto, soffocandolo, ma ecco che i bianchi invece ci accolgono nella narrazione e ci conducono in un mondo “altro”; capace di farci riflettere e sognare al contempo.
11
I
A
B
S
T
R
A
C
T
TEN WORLDS BY MASSIMILIANO BISAZZA
“We think that harshness, arrogance, slavery, dangers in the streets and in the heart, secrecy, stoicism, tempting art and demonism of every sort, that all there is in the man of evil, of tyranny, of the rapacious animal and the serpent, serves the elevation of the species “man” as well as its opposite” (Friedrich Nietzsche)
P
A
I
N
T
I
N
G
S
White and black are the foundations of Bruno Biondi’s poetics. Without going to bother the usual preconceived concepts of Yin and Yang or those of the dark side and the bright side present in each of us; I deeply think I want to give a much more personal and intimate reading to the work of such an evocative artist. Looking at this latest two-colour project, I immediately find an intense poetic connection with Malevich’s “Black Square” and with his Suprematist thought that has given so much to the incipit of the Russian Vanguard and beyond. “The evocation aimed at pure non-objectivity in the empty white of a free void” (cited Malevich) is as inherent in Malevich’s black square as it is in the creative act of the painter Biondi. The idea of transforming the artist into the zero of the form is the creation of a new non-objective realism. The act of painting is therefore liberating and is freed from the concept of aesthetics, and it goes further; placing at the centre of creativity the pictorial act in itself and the sensitivity that gets by those who paint and those who then become users. Biondi is therefore not based on the representation of reality but brings his works back to the essence of art which is, therefore, an end in itself. The fusion of vertical concepts and fields, or surfaces, is now a prominent factor. In some works, we can see how the excavation becomes white if it dwells on white and black if it is traced on black - as the artist himself explains - and vice versa, in a mirror image. However, the creative process does not stop there; it is in constant evolution. In this perspective, what a single element: color, flanked by the concept of verticality - which is the typical emblem of this artist’s art - leads us to want to reflect on the possibility of inner elevation (in a vertical sense), towards the search for a light, a spiritual and thaumaturgical evocation that looks to the purification of the soul, from the painful past; freeing ourselves from earthly suffering. Then here is Biondi’s past - artistic but also human - returning through memory. The reference to the works of the past is in front of us and is inexorable, indelible, indestructible. If in the past exhibitions verticality was often accompanied by the gesture of excavation in the table or the canvas by the artist, in order to go further, even though a liberating act; now the accent is placed more on the matrices of black and white and then in the vertical line, thus inserting a minimalist synthesis and approaching in a decidedly more mature and synthetically directed way to the senses and inner emotional worlds... It may seem that the subject is expressed only by vertical concepts, but it is not so. Looking more closely at the poetics and paintings of this new Milanese exhibition, we will notice that the subject is also the material research, which is the true genesis that allows life to vertical concepts: thanks to the turning of whites and blacks, of light, greys, of the dirty whites and the intrinsic meanings arising from these inner landscapes.
I 12
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
T
I
N
G
S
It is from this reflection that the project of the “ten worlds” is born, ten sensations that are weakened by vital states that can start from the lowest worlds up to the highest, that is enlightened (Hell, Greed, Animality, Anger, Humanity, Ecstasy, Study, Partial enlightenment, Bodhisattva and finally Buddhahood) which let their mutual possession emerge at the same time. The Lotus Sutra is an essential Buddhist teaching that exposes the mutual possession of the ten worlds (which can be contained in one another allowing consequently to illuminate even the lower worlds) to reveal that ordinary people can manifest their Buddhahood so as they are, without having to be reborn in another form or another land. The true meaning of perceiving the ten worlds within one’s mind, therefore, consists in manifesting the world of Buddhahood - that is, the illuminated part of us, the purest and highest world - that exists in one’s life. Looking at the works of the artist, I can perceive the existence of all the ten worlds in every single work and not only by differentiating every single mood in the single picture. All the spiritual worlds are contained in it and unfold from the blacks of hell to the whites of enlightenment, passing through our minds thanks to the sign of the excavation that evokes the inner search. Verticality reminds us of the world of study and research and so on... This happens for every single inner world, aiming at reaching the summit; walking more and more towards the other, towards that feeling of balance and quiescence that from the state of latency turns towards a mere manifest effect of inner peace to which the artist longs deep in his heart and which is then the nemesis as quoted by Nietzsche, therefore deliberately placed at the beginning of this text. Then all that remains is to sink into the setting of a Former Church, like that of San Celso in Milan, a place that par excellence refers to what was once, that is a place of prayer, of recollection, and that today desecrated allows us to welcome this artistic exhibition that is so intimately connected with the spirituality of each of us and the artist. We note the merging of a multitude of inner worlds; that with the help of art help us to observe the idea of hope; that hope that in a world full of violence and carelessness is necessary as the cause of a better and altruistic future. The verticality of the concepts expands beyond the canvas, also excavating the edge. Blacks and blacks are therefore affirming themselves without fear in colour management; that fear that comes not from the artist’s pictorial capacity, far from it; but from the fact that the artist always knows where he starts but does not know where he will go in his creative journey. Exactly as happened in the incubation of this artistic project. Often black could silence the story, suffocating it, but here the whites instead welcome us into the narrative and lead us into a “different” world; capable of making us reflect and dream at the same time.
13
I
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
Concetti Verticali - Sabbia, lavabile e acrilico su tela - 90x90 cm - 2018
I 14
N
T
I
N
G
S
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
T
I
N
G
S
Concetti Verticali - Sabbia, lavabile e acrilico su tela - 90x90 cm - 2018
15
I
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
Concetti Verticali - Sabbia, lavabile e acrilico su tela - 90x90 cm - 2018
I 16
N
T
I
N
G
S
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
T
I
N
G
S
Concetto Verticale - Sabbia, lavabile e acrilico su tela - 90x90 cm - 2018
17
I
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
Concetti Verticali - Sabbia, lavabile e acrilico su tela - 90x90 cm - 2018
I 18
N
T
I
N
G
S
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
T
I
N
G
S
Concetti Verticali - Sabbia, lavabile e acrilico su tela - 90x90 cm - 2018
19
I
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
Concetti Verticali - Sabbia, cementite, lavabile e acrilico su tela - 90x90 cm - 2019
I 20
T
I
N
G
S
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
T
I
N
G
S
Concetti Verticali - Sabbia, cementite, lavabile e acrilico su tela - 90x90 cm - 2019
21
I
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
Concetto Verticale - Sabbia, cementite, lavabile e acrilico su tela - 90x90 cm - 2019
I 22
T
I
N
G
S
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
T
I
N
G
S
Concetto Verticale - Sabbia, cementite, lavabile e acrilico su tela - 90x90 cm - 2019
23
I
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
ALTRI CONCETTI VERTICALI
I 24
T
I
N
G
S
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
T
I
N
G
S
25
I
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
Concetto Verticale - Smalto, acrilico su cartone - 21x29,7 cm - 2015 Opera incorniciata
I 26
N
T
I
N
G
S
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
T
I
N
G
S
Concetto Verticale - Smalto, acrilico su cartone - 21x29,7 cm - 2015 Opera incorniciata
27
I
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
Concetto Verticale - Smalto, acrilico su cartone - 21x29,7 cm - 2015 Opera incorniciata
I 28
N
T
I
N
G
S
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
T
I
N
G
S
Concetti Verticali - Smalto, acrilico su cartone - 21x29,7 cm - 2015 Opera incorniciata
29
I
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
Concetto Verticale - Smalto, acrilico su cartone - 21x29,7 cm - 2016 Opera incorniciata
I 30
N
T
I
N
G
S
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
T
I
N
G
S
Concetto Verticale - Smalto, acrilico su cartone - 21x29,7 cm - 2016 Opera incorniciata
31
I
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
Concetti Verticali - Sabbia, lavabile, acrilico su cartone - 21x29,7 cm - 2018 Opera incorniciata
I 32
T
I
N
G
S
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
T
I
N
G
S
Concetti Verticali - Sabbia, lavabile, acrilico su cartone - 21x29,7 cm - 2018 Opera incorniciata
33
I
A
I 34
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
T
I
N
G
S
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
T
I
N
G
S
Concetti Verticali - Segatura, lavabile, acrilico su tela - 150x100 cm - 2015 Opera incorniciata
35
I
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
T
I
N
G
S
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
T
I
N
G
S
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
BRUNO BIONDI STUDIO VIA TRENTO N.2 20010 - CASOREZZO (MI) CELL.: 366 -1997531 info@brunobiondi.art www.brunobiondi.art www.hubbiondi.it www.behance.net/HUBBIONDI
I
N
T
I
N
G
S
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
T
I
N
G
S
A
B
S
T
R
A
C
T
P
A
I
N
I DIECI MONDI MARTEDÌ - VENERDÌ SABATO - DOMENICA LUNEDÌ 15:00 - 19:00 10:00 - 19:00 CHIUSO
PER INFORMAZIONI
Associazione Culturale lartquotidien lartquotidien@gmail.com
FOTO CROMIA STAMPA A CURA DI FOTOLITO FARINI FINITO DI STAMPARE NEL MESE DI MAGGIO 2019 EURO 15,00
© COPYRIGHT 2019 - TUTTI I DIRITTI RISERVATI - PROGETTO GRAFICO BRUNO BIONDI
T
I
N
G
S