Simonetta Isgrò - AAA. Cercavo un gatto, ora ho una zanzariera

Page 1

Simonetta Isgrò

AAA

Cercavo un gatto, ora ho una zanzariera Bulbi 2.0


Simonetta Isgrò Š 2011 Roma, aprile 2011 foto di copertina: dude seriously production


Simonetta Isgrò

AAA

Cercavo un gatto, ora ho una zanzariera

Bulbi 2.0



Premessa

E

rano giorni che scorrevo gli annunci e-Bay. Parola chiave: “gatti”. Inizialmente per tutt’Italia. Pronta a prenderne due da sud a nord, ma isole escluse: gatti trentini, gatti milanesi, gatti napoletani, adriatici, ionici. Perché i gatti mi mancano. Il lutto per Leone, il mio gatto marito, il mio gatto cuscino, il mio cuoricino pulsante nel letto, è feroce come il nome che gli ho dato. Non ne posso parlare, non ci posso pensare che subito un nodo mi strozza e la faccia si gonfia di lacrime. L’argomento Leone, pertanto, si chiude qui. La premessa ci voleva, anche se triste, perché - come tutte le cose tristi cova all’interno qualcosa di inaspettatamente comico che vi vorrei raccontare. Il racconto parte da questo punto.

5



La regina Elisabetta e gli insignificanti

L

unedì. Apro gli occhi (sì, perché li ho aperti, mannaggia a me). Prendo un giorno di ferie. Rispondo alla email con una telefonata. Posso venire a vedere Elisabeth? Me ne sono innamorata su e-Bay annunci. Grigia, pelo lungo, la foto parlava da sola. Il testo, poi: buona, coccolona, elegante ed educata. Una vera regina, dunque, non come i miei due fetentoni sbadati e maleducati che mi hanno rotto tutte le coste dei libri più bassi, disintegrato il divano, mandato in pezzi ogni tipo di coccio e grattato i parati. Lei sarebbe diventata l’educatissima gatta della Signora quale mi ritengo. Esco trepidante. In venti minuti attraverso la città, sbaglio varie entrate e mi trovo… nel paradiso dei gatti. La persona che mi accoglie è deliziosa, è una fata e io, io avrei voluto stendermi lì, insieme alle fate, in quel posto miagolante, morbido, profumato, pieno di mici che mi venivano incontro, annusanti, code a punto interrogativo, rassicurati, rassicuranti. – Elisabeth? Sì, ora la vedrai, dice la fata. La seguo con ammirazione. 7


– Però, però ci sarebbero questi due mici, un maschio e una femmina, grandicelli, con una brutta avventura… Me li mostra. – Elisabeth è più avanti, lei è molto bella, ha molte richieste, molte opportunità. Loro due, invece, di opportunità non ne hanno. Alba e Tommaso vengono da un campo nomadi, sono stati affidati a una famiglia che dopo sette mesi li ha scaricati perché alla signora è venuta una dermatite… sono tristi. Più che tristi mi sembrano insignificanti. Prendo in braccio gli insignificanti e ovviamente penso: gliela do io l’opportunità, ai due cuoricini sfortunati. I due insignificanti per me avrebbero significato tanto e io tanto per loro. Mi commuovo a pensare a noi tre felici e significanti. Sì, è giusto così. La regina la lasciamo alla sua corte corrotta. Felice della scelta. La fatina mi dà le istruzioni. Verrà la capa a conoscermi e a vedere la mia casa. Passano tre giorni. 8


Ho lustrato tutta la casa, devo fare una buona impressione. Ho comprato dei biscotti, qualche succo. Vado loro incontro. Sì. È un piano rialzato. Sì, in effetti non è a dieci metri da terra, come credeva lei, credo siano cinque… certo i gatti possono saltare, ma i miei maleducati hanno vissuto qui, non sono mai scappati… Niente da fare. La capa non cede, è tosta, rigida. – Servono delle protezioni, una rete resistente… qualcosa. I gatti sono atleti, saltano, scappano e non li riprendi più. E i tuoi tendono a scappare, tu non sei la loro padrona, la loro casa è quella di prima, non tornano da te… Non mi scoraggio: aspettate…. ho un fabbro. Lo chiamo, il fabbro, davanti a loro. Zanzariere! Trionfo sorridente. Niente, non vanno bene. Il fabbro mi rassicura, i suoi gatti ci si arrampicano, ma la capa è scettica: i gatti le strappano. Forse pensa dei due insignificanti che siano due coccodrilli. Parlo col fabbro al telefono, verrà l’indomani, e alla capa a voce, che scuote la testa. Porca puttana, 9


come faccio? Intanto li prendo – faccio io riferendomi agli insignificanti che tali più non erano – staranno con me e non al gattile, intanto che il fabbro mi prepara le zanzariere. Se poi non fossero efficaci metterà una rete supplementare, me l’ha promesso. La capa è rigida, più tosta che mai. Non sarebbe tranquilla. Prima avrei messo le zanzariere, poi sarebbe tornata a verificare, poi avrei preso i significanti. Intanto avrei potuto andare a trovarli al gattile. Un inspiegabile nodo mi strozzava mentre se ne andavano, come quello che mi strozza quando penso a Leone. L’illuminazione ce l’ho avuta quando sono venuti il fabbro e l’aiuto fabbro a prendere le misure. – Le metto per i gatti – ho spiegato all’aiuto fabbro. – Pe’ nun falli entra? Dice lui. – No, pe’ nun falli usci’. Risponde il capo. Dovrò mollare cinquecento euro. Tra una settimana avrò delle prote10


zioni alle finestre: non so se per far entrare o uscire i gatti. Sicuramente non entrano le zanzare. Intanto l’illuminazione fornitami dai fabbri ha riguardato la maturazione di un vaffanculo. Ci sono voluti ben quattro giorni per sfornarlo e per esprimerlo educatamente alla capa. Con la fatina invece ho parlato con le lacrime agli occhi. Mi dispiace molto per gli insignificanti. Ho preso due mici cuccioli, uno nero bellissimo da una signora a Napoli, l’altra piccoletta da un’altra signora a Latina. Siamo in contatto. Tra un paio di settimane saranno da me. Speriamo bene. Chissà se mi passerà l’incazzatura e prenderò pure i due insignificanti... Vi farò sapere.

11


Bulbi 2.0


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.