Mostre Diffuse Fotografia 2016

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M STRE DIFFUSEFOTOGRAFIA MAGLIANO SABINA 7 • 15 maggio 2016 M STRE

M STRE

DIFFUSEFOTOGRAFIA

MAGLIANO SABINA 7 • 15 maggio 2016

DIFFUSEFOTOGRAFIA

MAGLIANO SABINA 7 • 15 maggio 2016

Mostre Diffuse è un progetto Bycam srl www.bycam.it - info@bycam.it Mostre Diffuse è un progetto Bycam srl www.bycam.it - info@bycam.it

www.mostrediffuse.it fotografia@mostrediffuse.it +39 0744 668108 / +39 329 2997840 www.mostrediffuse.it fotografia@mostrediffuse.it +39 0744 668108 / +39 329 2997840

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catalogo a cura Teresa Mancini Riccardo Cattani grafica Antonio Picardi stampa Alfa Grafica s.r.l. - NA

con il patrocinio di

Provincia di Rieti

e la partecipazione di

Comune di Magliano Sabina


2016



2016

Mostre Diffuse [Fotografia] Magliano Sabina 2016 è la prima edizione ufficiale della manifestazione che segue la numero “zero”, tenuta l’anno scorso con il supporto del Comune di Magliano Sabina (Rieti) (www.mostrediffuse.it). La manifestazione ha raccolto il patrocinio del Consiglio regionale del Lazio, della Provincia di Rieti, del Comune di Magliano Sabina, della Cna Lazio e di Legambiente circolo della Bassa Sabina, che hanno riconosciuto all’iniziativa valori culturali e di promozione del territorio, ed è organizzata da Teresa Mancini e Riccardo Cattani per Bycam srl con la partecipazione attiva dell’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Magliano Sabina. Mostre Diffuse [Fotografia] è un progetto che diffonde l’interesse per la fotografia, come parte integrante di cultura, arte e costume, e al tempo stesso crea esposizioni fotografiche temporanee nei locali dismessi del centro storico di Magliano Sabina. L’intento è di ridare vita a locali, una volta fiorenti negozi e attività commerciali o artigianali, attivando al contempo un flusso turistico positivo per tutto il territorio comunale. Tema conduttore di Mostre Diffuse [Fotografia] Magliano Sabina 2016 è L’uomo e il Territorio, l’opera della natura e quella degli uomini; una vicenda sociale e culturale che ha trovato nell’ambiente il suo compimento. Storia e identità di un territorio (il borgo, la città, la terra...) visto nel suo essere ora e nei suoi mutamenti - sociali, ambientali, architettonici e paesaggistici - con la volontà di evocare/rivelare gli intrecci di relazioni culturali e storiche alla base del nostro vivere quotidiano.


Mostre Diffuse [Fotografia] Magliano Sabina 2016 si propone come luogo di incontro e confronto con ben 26 mostre fotografiche distribuite per la città, incontri con gli autori, workshop, presentazione di libri sulla fotografia. Vuole coinvolgere non solo professionisti e appassionati della fotografia, ma anche popolazione e turisti di passaggio in una riflessione su come recuperare il territorio per il futuro. Lo scenario del centro storico di Magliano e la sua contiguità con Roma fanno di Mostre Diffuse [Fotografia] Magliano Sabina 2016 un momento di promozione per la Sabina in particolare, la Provincia di Rieti e la Regione Lazio, diventando occasione di sviluppo culturale ed economico. All’evento è stato abbinato il concorso fotografico Il fiume e l’uomo (concorso.mostrediffuse.it) promosso dal Comune di Magliano Sabina, che ha messo a disposizione due premi in denaro come contributo alla formazione e a titolo di incoraggiamento nellíinteresse della collettività. Il concorso fotografico vuole portare alla luce il rapporto tra i fiumi e i territori che attraversano, le implicazioni ambientali e sociali derivanti dal loro utilizzo o sfruttamento, le attività produttive, agricole e artigianali insediate in prossimità di questi. Le foto vincitrici, con altre 18 menzionate dalla Giuria del concorso, fanno parte di una mostra collettiva inserita nel programma della manifestazione. Diversi i partner di Mostre Diffuse [Fotografia] Magliano Sabina 2016, che hanno messo a disposizione servizi e strutture logistiche. L’Ostello di Magliano Sabina, struttura di ospitalità appena inaugurata, caratterizzata da innovazione, eco-sostenibilità, iniziative culturali, non solo punto di riferimento per viaggiatori di tutto il mondo, ma di coinvolgimento della comunità locale. L’Ostello ha ospitato mostre, autori e alcuni degli eventi previsti. Mirabilis Teatro societas, associazione culturale radicata nella città di Magliano Sabina, ha aperto per l’evento due luoghi magici: la Chiesa di San Michele con Artes Mechanicae, mostra di macchine sceniche progettate e realizzate da grandi architetti, e il Lavatoio comunale, che un tempo accoglieva le donne di Magliano per lavare i panni e oggi ospita Le Città invisibili, sculture in legno di Luciano Minestrella. Il Lavatoio è anche sede di una mostra della manifestazione. Sabinarti, associazione culturale di Casaprota (Rieti), ha portato uno speciale contributo sulle Residenze creative in Sabina. Active Media, WebRadio di Civita Castellana (Viterbo), una squadra di giovani tesi a migliorare l’ambiente che li circonda e desiderosi di crescere e inglobare personalità, valorizzando le potenzialità dei singoli per uno scopo collettivo, è stato media partner di Mostre Diffuse [Fotografia] Magliano Sabina 2016, assicurando collegamenti e speciali sugli autori presenti all’evento. MyWhere, rivista online ed esempio di diario post-moderno con una visione di piccoli atti creativi resi possibili dalla magia di internet, è stato un altro media partner di Mostre Diffuse [Fotografia] Magliano Sabina 2016.


mostre Fabrizio Borelli DESTRUTTURAZION-E/I Irene Carrión (Argentina) LE DONNE DELLA VALLE Collettiva Concorso IL FIUME E L’UOMO Walter Criscuoli PARTI TEMPORALI Sara De Santis ARMONIA TRA UOMO E TERRA Michele Di Donato NON-LUOGHI Daniela Dionori TEMPI LUNGHI Salvatore Di Vilio I GIORNI DELLA CANAPA Vito Falcone TRASPARENZE Marcello Franchin INTROSPEZIONI MARINE Federico Iadarola FESTA DEL CARRO Teresa Mancini TREBBIATURA A CHIORANO Luca Moretti STANDBY Umberto Murelli RE-PLAY Umbro Pasquini AUTOSTRADA ECOLOGICA Ruggero Passeri KAPUTMUNDI Salvatore Petrilli STRADA STATALE 7 QUATER Branimir Ritonja (Slovenia) PRISON Claudio Rosso CROMO ESAVALENTE Scuole di Magliano UNO SGUARDO SU MAGLIANO Jacopo Tomassini UN PAESE SENZA Mimmo Torrese VIAGGIO MINIMALE Stefano Tubaro CONTRAZIONI Maria Raffaela Scalfati PAESAGGI DELL’UOMO Annibale Sepe UNA DIAVOLA PER CAPPELLO Giada Caterina Zerboni OBLIVION_IL DIMENTICATOIO


FABRIZIO BORELLI

La destrutturazione del titolo è chimico-fisica. È una destrutturazione materiale prima ancora che concettuale. Il progetto è la tappa di un percorso che inizia da lontano, con la puntigliosa attenzione al processo di concezione e realizzazione dell’immagine che, in questo caso, passa attraverso la costruzione di un supporto di stampa adeguato. Il supporto è costituito da elementi quasi primitivi: • Carta da spolvero, salvo eccezioni. Una carta impiegata per le brutte copie nel disegno artistico o come supporto per tecniche varie • Gelatina, emulsione ai sali d’argento. Il processo di stampa è analogico e successivamente vengono stese delle patine. Le matrici sono negativi b/n 35mm e appartengono alla grande famiglia degli Archivi Distratti, concepita nel 1994 Il procedimento include elementi di casualità ed elementi fortemente controllati. La destrutturazione delle matrici è nella stesura caotica dell’emulsione ai sali d’argento, nella risposta all’esposizione, nelle lacerazioni fisiologiche della gelatina.


DESTRUTTURAZION - E/I 4 teche formato 80x60 cm contenenti stampe fotografiche destrutturate di vario formato


IRENE CARRIÓN

Le Donne della Valle é il nome del progetto che ha come fine rendere omaggio a un grupo di donne che, in una piccola zona del Nord della Patagonia, con coraggio, abnegazione e allegria, accompagnarono spalla a spalla i loro compagni di vita, in un modo silenzioso, quasi invisibile, nell’ardua impresa di trasformare una regione sterile in una valle verde. Molte arrivarono da lontano, dovendo superare lo sradicamento dalle propie terre e la paura. Svolgendo compiti comunemente riservati a gli uomini, senza mai peró lasciare a un lato quelli di donna, madre, moglie e amica. Questo progetto le mostra nel loro ambiente, nelle loro azioni quotidiane, trasmettendo la semplicitá delle grandi imprese.


Le Donne della Valle 7 stampe fotografiche dirette su piuma 30x40 cm


WALTER CRISCUOLI

I fotomontaggi alludono al tempo e all’ambiente di figure che ci assomigliano; si tratta di cronofotografie che mostrano una manciata di istanti di una più lunga successione che è l’esistenza stessa, di cui anche l’ambiente, le strade, i palazzi e la natura sono parte.


Parti temporali 6 stampe fotografiche a pigmenti di colore 55x75 cm. Carta Vision fineart quality 300 gsm; stampante Epson stylus 9900; inchiostri Epson HDR; stampa montata su sandwich pvc Simona da 10 mm


SARA DE SANTIS

Progetto Uomo e Ambiente. L’uomo ha stabilito in questa terra, che tutti conoscono come Sabina, le sue radici lasciando alla natura, a volte ben poco. L’opera dell’uomo, però, non rappresenta sempre un danno per l’ambiente, in queste foto ho cercato di rappresentare al meglio quelle che rende questi posti così belli, la sua semplicità. Le campagne della Sabina sono delicate, regalano molti punti dai quali si possono ammirare paesaggi incantati, ecco nelle foto è raccontata quell’armonia che si è creata tra la Terra e chi ha scelto di viverla.


Armonia tra Uomo e Terra 7 foto presentate su supporti di cartone


MICHELE DI DONATO

Marc Augè ha rivolto un’attenzione particolare alla diffusione paradossale della solitudine in società che sperimentano il crescente uso dei mezzi di comunicazione. I “non-luoghi” sono gli spazi anonimi, senza storia e senza identità. Sono luoghi di passaggio, vissuti da individui che si incrociano senza mai incontrarsi in spazi frequentati da migliaia di persone. Il tema della solitudine che nasce dall’osservazione della vita quotidiana nelle metropoli, può facilmente essere esteso alla realtà delle nostre città. Soggetti di queste immagini sono le persone, immerse nel territorio di appartenenza, irriconoscibile, attorno ad esse, che vivono, comunicano, si intercettano in “non luoghi” come sono oggi i principali centri di aggregazione umana, non più le piazze della città storica bensì i centri commerciali, i bar delle periferie, gli spazi squalificanti sede di un commercio di prodotti di scarsa qualità, generati da una società dei consumi in caduta libera. Con questo portfolio ho voluto rappresentare proprio i luoghi senza storia e futuro progettati per una vita di consumo. Straordinaria parabola discendente della città rinascimentale, che, figlia dell’uomo leonardesco, diventa scatola indistinta, contenitore anonimo di funzioni, senza il capitale umano.


non-luoghi 10 immagini stampate su Forex 5 mm, delle dimensioni di 30x40 cm


DANIELA DIONORI

TEMPI LUNGHI Terrazzo condominiale. Qui, il mio quotidiano si compone nel mirino della macchina, tra panni stesi ad asciugare e autoscatti sfuggenti. La lunga esposizione mi illude di una permanenza nel ricordo, il cavalletto mi salva dal consumo immediato. NÊ monumento, nÊ intrattenimento. Un piccolo promemoria, forse un po’ feticista, nel ricordo di panni stesi ad asciugare in un orto profumato di erbe aromatiche.


TEMPI LUNGHI 8 foto digitali scattate con Nikon D7000, lunga esposizione, autoscatto con cavalletto, 40x30 cm


SALVATORE DI VILIO

La mostra presenta due distinti portafolio. Il primo è frutto di una lenta e costante ricerca, operata da Salvatore Di Vilio nel corso di circa trent’anni, in cui ha recuperato dalla polvere del tempo le diverse fasi della coltivazione e lavorazione della canapa: dalla semina al raccolto; dalla macerazione all’essiccazione, dalla spoliazione alla sfilettatura. Sono immagini amatoriali di infinita suggestione. Vi è documentata ogni fase del ciclo di lavorazione. Perenne memoria di una “fatica” dura, massacrante, in certi casi “bestiale”. Un documento umano unico, esemplare di un tempo che fu. Nei volti degli ignari protagonisti, sebbene segnati e scavati dal lavoro, si avverte un senso di libertà e di amore verso un lavoro pesante e faticoso, che, nel bene e nel male, contribuiva ai loro magri bilanci familiari.


I GIORNI DELLA CANAPA Storia per immagini in Terra di Lavoro Repertorio d’epoca e stampe originali in b/n - 30x45 cm 20 foto su supporto legers


VITO FALCONE

Il lavoro fotografico sulla Chiena di Campagna si inserisce nel progetto di una ricerca legata al mondo contadino e rurale e alle sue trasformazioni nel corso del tempo. In questo caso, però, il progetto fotografico non voleva documentare un evento, ma porre l’attenzione sugli effetti che l’evento stesso offre dal punto di vista più strettamente fotografico. L’interesse per il movimento, il dinamismo delle azioni confuse ma ritmate, mi hanno spinto a fotografare dall’interno dell’azione con tutte le difficoltà tecniche che questo ha comportato. Con la scelta di utilizzare tempi di scatto abbastanza lenti, max 1/60 di sec. ho inteso mettere in evidenza le scie che ogni secchiata lascia nel suo percorso, evidenziandone la forza con la quale queste sono lanciate. Infine, da questo incrociarsi di scie d’acqua lanciate da ogni direzione emergono forme e sagome in “trasparenza”.


Trasparenze 15 foto b/n, formato 50x70 – stampa digitale su carta fotografica incollata su pannello da 0,5 cm


MARCELLO FRANCHIN

Perché “Introspezioni marine”? Introspezione significa guardare, cercare dentro di sé ed analizzare se stessi, le emozioni e le motivazioni del nostro agire e del nostro essere. Marine perché avvengono in un contesto marino ovvero stimolate dallo stesso. L’idea non è tanto quella di descrivere e rappresentare le aree maggior significative (turisticamente parlando) della costa friulana ma quella di creare i presupposti per effettuare un “viaggio interiore” stimolato e reso possibile da piccoli frammenti di realtà appartenenti al litorale, così come colti ed interpretati dal mio sguardo, dalla mia anima, dal mio sentire. Un viaggio al quale io ho avuto la fortuna di partecipare in prima persona. Un viaggio aperto a tutti coloro i quali avranno la voglia o il desiderio di intraprenderlo.


Introspezioni Marine 6 foto 50x50 cm su pannello forex e cornice in alluminio – conversione digitale in bianco e nero


FEDERICO IADAROLA

testo integrale scritto da M. Centrella per la presentazione della mostra dello scorso settembre: “...Nella sostanza la Storia è la medesima, con il suo canovaccio fisso: c’è il Carro, ci sono i buoi, il tragitto, i funaioli, i devoti alla Madonna, i curiosi provenienti dall’hinterland, gli emigranti che tornano per la festa e poi il finale atteso e agognato, ovvero l’arrivo al borgo, tra gioia e tripudio, a braccia sollevate, a ringraziare Colei, Colui e coloro che hanno reso possibile il buon esito, evitando, così, iatture e sventure che sarebbero altrimenti venute, se così non fosse stato. Ciò che cambia, invece, sono i protagonisti, o meglio gli attori che rendono ogni Sabato unico ed irripetibile, come nella migliore tradizione della Commedia dell’arte. Ed è per questo che non sembrerà strana e folle la meraviglia sui volti di vecchi e giovani, bambini e donne che una volta all’anno lecitamente insaniscono.”


Festa del Carro 10 foto 50x50 cm + 1 foto 130x195 cm


TERESA MANCINI

La vecchia trebbiatrice degli inizi del secolo scorso, modello S.A. Balduzzi e Rovida con matricola n°10029 ogni anno rinnova l’antica tradizione della Trebbiatura a Chiorano. Un manipolo di 13 impavidi uomini, amici e compaesani, sfidano la calura di un luglio afoso e le bizze di un pignone storto che minaccia di staccare la cinghia di trasmissione della macchina. La festa è a rischio nella valle ma il richiamo della tavola imbandita fa risolvere il guasto: anche quest’anno la trebbiatrice ha svolto il suo servizio ed il covone è pronto per il foraggio ed il grano è stato raccolto nei sacchi. Prima la trebbiatura si faceva con i cavalli, poi arrivò la macchina che girava di fattoria in fattoria. In quelle occasioni si condivideva tutto, la fatica e l’occasione per ritrovarsi con i famigliari e gli amici in uno scambio di favori reciproci e solidarietà. Tutt’oggi a Chiorano questa tradizione viene mantenuta ed è divenuta una Festa per ritrovarsi ancora una volta insieme.


TREBBIATURA A CHIORANO 15 foto: - 14 30x40 cm e 1 foto 70x100 cm


LUCA MORETTI

La serie è uno dei capitoli della mia esplorazione continua della costa tirrenica toscana; sono i luoghi dove si svolge la mia vita e dove ho iniziato a fotografare. In questa serie di fotografie mi sono concentrato principalmente sulle strutture e sugli strumenti legati al divertimento e all'intrattenimento con riprese eseguite lontano dall'alta stagione o comunque in momenti di sospensione della loro funzione.


Standby 12 foto 30/45 cm montate con passpartout 5 cm


UMBERTO MURELLI

Ho scelto di realizzare il mio reportage presso il centro ricreativo anziani del Comune di Magliano Sabina perché questo luogo mi affascina sin da quando ero bambino. E’ un posto che, nonostante esista da moltissimi anni, ha conservato la propria identità che resta, appunto invariata nonostante la diversità della gente che lo frequentano. Quando le persone entrano in questo luogo, non conta cosa si è stati nella vita, che lavoro si è svolto, se si è stati ricchi o poveri perché li si diventa semplici amici che giocano …. proprio come accade da bambini.


RE-PLAY 13 stampe colore


UMBRO PASQUINI

L’idea progettuale nasce con l’intento di confrontare l’opera della natura con quella dell’uomo lungo il fiume Tevere. Il fiume ha sempre rappresentato, sin dal passato, il filo conduttore dell’evolversi della civiltà; lungo il suo corso si sono snodate vite, attività, storie di singole persone e di interi popoli. Il “viaggio” parte dall’epoca romana con il Porto dell’Olio presso Otricoli, fondamentale punto di scambio tra Umbria e Sabina, attraverso imponenti opere come Ponte Felice ad opera di Sisto V fino alla realizzazione della centrale idroelettrica dell’ENEL.


Autostrada ecologica 7 foto in b/n 45x30 cm su supporto sandwich bianco


RUGGERO PASSERI

Le foto fanno parte di un progetto che vuole descrivere, in forma vagamente surreale ed ironica, le modificazioni di Roma, del suo ambiente e delle sue persone, Roma è kaputt, Roma è una scatola vuota incartata con le immagini della storia, è una Cinecittà esondata ovunque senza che lo si scoprisse


Kaputmundi 10-12 immagini bianco e nero, formato 40x60 circa


SALVATORE PETRILLI

La statale parte dal confine tra Lazio e Campania e attraversa tutto il litorale domitio-flegreo. Tutto il percorso della strada è la sintesi di quanto l’uomo abbia potuto influire in termini di degrado e abusi vari. Dalla fine degli anni 60 in questo pezzo di territorio parte il tentativo di far diventare il turismo un prodotto “assoluto”, privo di legami con l’ambiente e con tutta la storia sociale e culturale precedente. Alla lunga il prodotto non regge: l’inutile tentativo di sacralizzazione degli spazi attraverso la costruzione di palazzi avveniristici, pinete e spazi attrezzati produce solo illusioni scenografiche dalle quali la comunità è esclusa. […] La storia ridiventa marginale e le reti culturali e tecnologiche costruite decadono e il vecchio territorio non si sostituirà più a quello precedente. Tutto si attesta in una visione ordinariamente post-apocalittica che dunque diventa realtà intangibile. Forme di degrado e solitudine che tuttavia riescono ad esercitare un particolare fascino non di rado capace di creare suggestioni estreme, fino ad una insospettabile idealizzazione del degrado stesso.


STRADA STATALE 7 QUATER 12 stampe in bianco e nero 30x55 cm


BRANIMIR RITONJA

The photo series titled PRISON is based on the idea of today’s social values, and on the idea and perception of freedom as one of the highest values. The artist’s concept derives from the critical question of breaking the law. Namely, the “reality” that occurs as a social norm is not a neutral reality as such, but always a concretely or historically determined social reality. A critical distance to the existing reality is often depreciated as a (criminal) offence. Between 1889 and 1945, the male prison in Maribor was filled with political dissidents, whose guilt would probably be irrelevant in today’s changed social and political sphere. The concept of photographic works relates to prison cells in the abandoned Maribor Prison, which all appear the same but different, boringly repeated, which is reminiscent of the boring days of serving a prison sentence, which is one of the most severe types of restriction of human freedom.


PRISON 12 stampe fotografiche a pigmenti di colore


CLAUDIO ROSSO

Il disastro ambientale a Cogoleto (Genova) provocato dalla Stoppani S.p.a. che per oltre 100 anni ha prodotto cromo esavelente sulla riva del mar ligure, alla foce del torrente Lerone, al confine con il comune di Arenzano, attualmente in fase di bonifica.


Cromo esavalente 10 stampe fotografiche 30x45 cm


JACOPO TOMASSINI

Un paese senza, racconta la necessità di ricostruire un immaginario surreale e grottesco che racconti la cronaca politica del nostro paese, il tentativo di riflettere su come quotidianamente viene rappresentata la vita politica, gli scandali, l’incapacità di cambiare che caratterizza per alcuni aspetti la vita sociale e politica del nostro paese. In qualche modo comprende il tema di come ognuno di noi si metta in relazione critica con il proprio territorio e il proprio contesto sociale nella speranza che grazie ad una visione critica di ciò che ci circonda possiamo alimentare una trasformazione in noi e negli altri.


Un paese senza Carta di giornale, collage, scanner, inkjet print 1/5+1 p.d.a


MIMMO TORRESE

Viaggio minimale tra una ex prigione e i suoi abitanti. L’uomo si riappropria del territorio adattandolo ai suoi bisogni. Più di duecento famiglie abitano a Shanghai i Longchang Apartaments utilizzando gli angusti spazi una volta destinati a celle di sicurezza e parcheggiando nel cortile dove i carcerati passavano qualche ora ogni giorno. La voglia di libertà e di spazio è testimoniata dalle strutture abusive che occupano parte dei camminamenti a ringhiera. La struttura fu costruita dagli inglesi nel 1920 durante il periodo internazionale. Con l’ascesa di Mao Tze Tung, fu dismessa e occupata man mano da semplici cittadini. Attualmente è abitata da lavoratori a basso reddito, e si trova in condizioni igieniche e strutturali precarie.


Viaggio minimale 10 stampe formato 30x40 cm montate su supporto plastico*


STEFANO TUBARO

Ho iniziato questo progetto nel 2010 e lo considero concluso. Riguarda sostanzialmente la ripresa di spazi interni costruiti per necessità di diversa natura e d’impiego: abitazioni rurali e nobili, fabbriche, costruzioni militari, teatri, ospedali,... Le riprese sono state realizzate in condizioni di compresenza luminosa naturale e artificiale. Ho selezionato con cura questi soggetti dismessi e precari, in quanto era indispensabile avessero determinate caratteristiche per poter svolgere il lavoro. Questi luoghi presentano le tracce del tempo, dell’uomo, della vita e che la forza della luce, madre della fotografia, riesce talvolta a sottolineare. Durante i sopralluoghi cercavo di progettare la tipologia della filtratura cromatica, […] La somma delle azioni luminose, compiute attraverso un lungo arco temporale, producono un risultato effettivo che è permesso solamente applicando le peculiarità della fotografia che registra il tempo per accumulazione. Piccole scenografie teatrali, cortocircuiti provocati dalla contaminazione e dall’antitesi rendono parzialmente ambiguo queste fotografie.


Contrazioni 8 stampe fine art giclĂŠe a pigmenti di colore su carta cotone; montaggio: pannello e cornice formato: 50x33 cm


MARIA RAFFAELA SCALFATI

Il paesaggio italiano è il prodotto di una storia millenaria di insediamenti antropici. Per secoli l’uomo ha saputo inserirsi nel paesaggio naturale della Penisola con un rispetto quasi sacrale. Anche quando egli ha modificato questo paesaggio, tracciando le strade consolari, deviando il corso di fiumi, erigendo argini, costruendo città, lo ha fatto sempre in armonia con le caratteristiche dell’ambiente, ed anzi utilizzandone le peculiarità. Il paesaggio italiano parla di un rapporto di rispetto tra uomo e territorio, di armonia, di opere umane che vanno nel senso della natura ed anzi l’assecondano, di insediamenti antropici che sembrano emergere dalla terra ed esserne il prodotto naturale. Qual è il segreto del Graal? Questa è la domanda che viene rivolta al cavaliere Parsifal. E la risposta: l’uomo e la terra sono un’unica cosa.


Paesaggi dell’uomo 6 stampe fotografiche digitali


ANNIBALE SEPE

Caterina è una giovane artigiana marchigiana degli anni duemila. La sua passione è quella di produrre copricapo ed accessori con l’intento di valorizzare quella che, secondo lei, è la nostra parte più importante: la testa. Dal 2007 lavora al suo progetto “Malakapa.undiavolopercappello”, una modisteria itinerante per le strade e le piazze di Italia. Sola, con il suo furgoncino, percorre chilometri in lungo ed in largo, passando da caotici ambienti urbani a tranquille realtà di paese, incrociando una diversità di culture, dialetti e tradizioni. Un giorno di febbraio ero a Roma e per un caso fortuito e fortunato la mia fotocamera ha incontrato i suoi cappelli. Queste dieci foto raccontano di come Caterina abiti il mondo, di come si relazioni con nuovi linguaggi ed ambienti. Ecco, credo che ciò sia la prova di come vivendo il territorio possano nascere nuove amicizie e cose belle.


Una diavola per cappello 10Â stampe in bianco e nero formato 30x45 montate su cornici 50x50


GIADA CATERINA ZERBONI

Non avete più memoria. Dove siete vissuti? Da dove siete partiti? Avete scordato le fatiche dei vecchi per lasciarvi una casa, un tetto sulla testa? (Mauro Corona, I fantasmi di pietra) Oblivion_ il dimenticatoio è un progetto di riscoperta dei luoghi vicino a casa di cui ignoriamo l’esistenza. Ignorati sia perché essi sono fisicamente nascosti, sia perché, anche se ben visibili, per diversi motivi passano inosservati. Per contrastare questo oblio e questo disinteresse si è utilizzata la fotografia per poter immortalare gli edifici, che non sono solamente dei muri pericolanti, ma rappresentano tutte le persone che ci hanno vissuto e dove si percepisce forte la presenza dell’assenza. Il tempo si è fermato e ricomincia a scorrere nel momento in cui questi spazi vengono di nuovo visitati, si aprono le porte, si guarda dalle finestre, si attraversano i sentieri. Queste fotografie sono un monito. Immortalano un esatto momento di luoghi destinati a scomparire velocemente. Affinché, in qualche modo, non vadano perduti per sempre.


OBLIVION_IL DIMENTICATOIO 9 stampe fotografiche 30x45 cm orizzontali


Concorso Fotografico IL FIUME E L'UOMO promosso dal Comune di Magliano Sabina con l'assegnazione di due premi agli autori vincitori sottoforma di contributi alla formazione e a titolo di incoraggiamento nell'interesse della collettivitĂ . Questa è la selezione delle fotografie che, riconosciute coerenti con il tema che vuole rappresentare il Fiume quale grande risorsa per l’uomo ed il suo impiego dal punto di vista economico ed ambientale, hanno concorso per l'assegnazione dei premi.


Raffaele Ballirano_riflessi_lungo_il_fiume Marco Castelli_ Notturno Fluviale Ciro Ciliberti_Vang Vieng Simone Crescenzo_Il-tuffo Marzia Corteggiani_Tevereterno Sara De Santis_L-abbandono Daniela di Sarra_A volte il rapporto con l’uomo Ë difficile Alessandro Guarino_Case galleggianti Roberta Luccioni_La Diga Simona Mancini_City-Life-Pest-Side Andrea Martini di Cigala_Fiume in Citta

Federico Masci_Dal fiume all-uomo una ricchezza senza tempo-energia elettrica Luca Moretti_Fiume in Versilia Giulia Nascimbeni_Acqua-cheta Gaetano Paraggio_Foce Umbro Pasquini_Il-paese-delle-sorgenti Ruggero Passeri_Foce-del-Tronto-all-alba Luigi Pastoressa_Vicino Ponte Sant-Angelo Emanuele Tetto_Partenza Giuseppe Antonio Valletta_Richiamo_per_pesci


FABRIZIO BORELLI Fabrizio Borelli è Fotografo, Regista, Direttore della Fotografia, Format designer. Studi di Architettura, Centro Sperimentale di Cinematografia. Collabora con la Rai dal 1983. Tra il 1970 e il 1978 lavora come stampatore e fotografo. Successivamente svolge la professione assistente operatore, operatore e direttore di fotografia. Dal 1990 si occupa di regia televisiva. Numerose le mostre fotografiche collettive e personali al suo attivo. fabrizioborelli@gmail.com / www.fabrizioborelli-imaging.it/ IRENE CARRIÓN Irene Carrión nasce a Buenos Aires, ma si trasferisce da piccola con la sua famiglia al Nord della Patagonia. Fotografa per hobby, inizia la carriera artística da adulta. Spazia tra fotografía astistica e sociale. Ha partecipato a diversi concorsi, ottenendo il primo premio nel “Concorso Fotografico Nazionale RENATEA: “I diritti dei lavoratori agrari sono una legge”. ireneedithcarrion@yahoo.com.ar WALTER CRISCUOLI Docente di Fotografia presso il Liceo Artistico Sello di Udine, già docente di Fotografia Digitale presso l’Accademia di Belle arti di Venezia, nonché ricercatore di forme della comunicazione audiovisiva. wcriscuoli@gmail.com SARA DE SANTIS Il mio nome è Sara De Santis,non sono una fotografa professionista ma una semplice fotoamatrice, fotografo per passione e cerco di rendere sempre al meglio in ogni scatto. saradesantis6988@gmail.com MICHELE DI DONATO nato nel ‘68 a San Severo (FG) in una famiglia dove si è sempre stati abituati a storicizzare i vari momenti di vita, le feste, le riunioni con delle immagini. Mio padre fotografava qualsiasi cosa con la sua Voigtlander VITO C e filmava in Super con una cinepresa Ricoh. A 9 anni ho ricevuto in regalo la mia prima macchina fotografica: una Diana F. Da allora non ho più smesso di fotografare e di cercare immagini nuove. Amo la fotografia di reportage e quella concettuale, così come amo esprimermi in bianconero, più confacente a mio avviso al mio modo d’intendere l’immagine. Non disdegno l’uso del colore, sempre molto tenue, appena abbozzato, quando necessario. Ho partecipato a numerosi concorsi fotografici, italiani e internazionali. micheledidonato@hotmail.com DANIELA DIONORI Daniela Dionori, classe 1958. Toscana di nascita, romana di adozione, laureata in lingue e letterature straniere, lavoro come impiegata nella PA. Fotografare è diventato in pochi anni una necessità, amo

setacciare il quotidiano e sperimentare le novità con cautela. dadionori@gmail.com SALVATORE DI VILIO Salvatore Di Vilio rinasce con la Rollei dello zio, ormai stanco dell’architettura e degli architetti. Spinto da curiosità umana, si diletta fotografando feste, riti e persone nei loro luoghi. Il suo lavoro abbraccia la fotografia a 359°, con ironia, passione e cazzeggio, cercando di campare. Ha al suo attivo numerose mostre e la pubblicazione di libri fotografici. salvatoredivilio@gmail.com / www.salvatoredivilio.it/ VITO FALCONE Nasce a Valva (Salerno) nel 1957 da una famiglia contadina. Sin da ragazzo ha svolto diversi lavori. Prosegue negli studi e dopo il Liceo Artistico nel 1979 si diploma presso l’Accademia di BB.AA. di Napoli nel corso di Pittura. Scopre la fotografia che diventa il suo mezzo espressivo preferito. La maggior parte del lavoro svolto è incentrato sul rapporto dell’uomo con la terra. Dal 1985 è docente di disegno e storia dell’arte. vitofalcone@libero.it MARCELLO FRANCHIN Fotografo per passione inizia il suo percorso fotografico circa dieci anni fa e nel 2012 inizia a presentare la sua fotografia al pubblico sia con esposizioni che con concorsi nazionali ed internazionali. Dal 2012 al 2015 riceve riconoscimenti al Prix de la Photographie (Parigi), all’International Fine Art Photography Awards (Parigi), all’IPA Awards (Los Angeles), al Master Cup Photography Awards (Los Angeles), al One Eyeland Photography Awards (Nuova Delhi). In Italia nel 2014 vince il primo premio al concorso fotografico “Obiettivo Laguna” sez. Paesaggio. Nel 2013 pubblica il suo primo libro “Introspezioni Marine – Osservazioni e sperimentazioni lungo la costa del FVG” (Gaspari Editore) e nel 2014 le sue fotografie vengono pubblicate sul Numero Unico della Società Filologica Friulana (dedicato a Lignano). marcello.franchin@alice.it / www.marcellofranchin.altervista.org FEDERICO IADAROLA Federico Iadarola dopo aver conseguito la laurea in Architettura si è dedicato completamente alla fotografia rilevando l’antica bottega paterna. Dalle collettive fotografiche universitarie di metà anni ’90 ad oggi tanti e vari sono stati i luoghi e i momenti dedicati alla fotografia che l’hanno visto protagonista. “Fotografo perché mi è sempre piaciuto farlo. Sono cresciuto che avevo un mago in casa che nel buio della sua stanza mi ha insegnato i trucchi con la luce. Ho subito capito che la fotografia è un ottimo strumento per comunicare senza il perimetro costrittivo della parola scritta, descrivere sogni e gridare senza urlare.” info@federicoiadarola.com / www.federicoiadarola.com


TERESA MANCINI Ha studiato allo IED dipartimento di Fotografia e all’Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione Rossellini. Ha iniziato l’attività di freelance, specializzandosi, nella ritrattistica, nel reportage paesaggistico, nella fotografia di ricerca. Al suo attivo ha numerose mostre in tutta Italia ed alcune all’estero. Dal 2001 è cofondatrice dell’Agenzia di Comunicazione Bycam Srl, nella quale porta le sue competenze in campo fotografico. t.mancini@bycam.it / www.bycam.it LUCA MORETTI Nato a Pisa 43 anni fa, fotografo da circa 3 anni, ho partecipato a mostre collettive, (tra le quali Rosignano Fotofestival, Bibbiena Fotoconfronti /off, Savignano sul Rubicone circuito Off) ed iniziative editoriali come quella a cura di Fulvio Bortolozzo “QuestoPaese”, o Memories/ No Memories, a cura di Sandro Bini e Giulia Sgherri. lumore73@gmail.com UMBERTO MURELLI Nato a Roma 14 anni fa, vive a Magliano Sabina dove frequenta il primo anno del Liceo Scientifico. UMBRO PASQUINI Sono nato casualmente a Vicenza da genitori di origine umbro-marchigiana: da qui discende l’ “originalità” del nome. Inizio ad affacciarmi, in punta di pedi, nell’universo della fotografia ben sapendo che, come disse Henri Cartier Bresson, “le prime 10.000 fotografie sono le peggiori!”. pasquini.u@libero.it RUGGERO PASSERI Ruggero Passeri è nato a Roma. Fotografo autodidatta, Ha esposto le sue foto per la prima volta nel 1983, alla galleria romana “Il Fotogramma”. Nel 2008 la sua raccolta di ritratti di artisti e intellettuali è stata ospitata al MUSINF (Museo Comunale d’Arte Moderna, della Fotografia e dell’Informazione) di Senigallia. Passeri collabora da anni, come responsabile tecnico, con l’Osservatorio della Fotografia della Provincia di Roma. Nel 2010 per il suo lavoro ha ricevuto il premio Targa Città di Senigallia. Nel 2011 il suo “Kaputmundi” è stato esposto all’Istituto Italiano di Cultura a Vienna, e successivamente alla Società Dante Alighieri di Salisburgo. Nell’ottobre 2013 la Casa delle Letterature di Roma ha esposto il suo lavoro “In cerca di Tommaso”, 25 immagini basate sul romanzo di Pier Paolo Pasolini “una Vita Violenta”. Passeri vive e lavora a Roma. ruggeropasseri@icloud.com / www.ruggeropasseri.com SALVATORE PETRILLI Vive e lavora a Napoli. Mostre: ROMA,CENTRO DI SARRO, Capodanno 1871 in Villa Ma-

montov; BOLOGNA,GALLERIA NEON, Artist serial killer; PIACENZA, PLACENTIA ARTE, Forever; BIBLIOTECA S.GIORGIO A CREMANO (NA),Occasional places;NAPOLI, ASSOCIAZIONE CULTURALE MURAT, Caeli motus; BELGRADO,GALLERIA DOMA OMLADINE, Autoritratto 10 x 10; NAPOLI, VERAVITAGIOIA, Storie; CODOGNO(LODI),PALAZZO SOAVE, Arte per tutti; TREVI, FLASH ART MUSEUM, Aperto Italia 97; PESCARA, MERCATO ORTOFRUTTICOLO, Fuori uso; IMOLA, ROCCA SFORZESCA, Eccentrica; PIACENZA, EX CHIESA DI SAN FERMO, Biografia; TORTONA, 11 DREAMS ART GALLERY, Black&White; COSTIGLIOLE D’ASTI, Anticorpi. sapetr@alice.it / www.salvatorepetrilli.it BRANIMIR RITONJA Nato nel 1961, a Maribor, Slovenia, dove vive e lavora come free lance. Si è diplomato all’Università a Lubiana, presso la Facoltà di Scienze della Sicurezza. Membro dell’Associazione Generale Slovena di Belle Arti - DSLU . Presidente del FotoKlub Maribor. Membro della Federazione Artisti della fotografia – FIAP , Maestro di fotografia – Associazione Slovena di Fotografia. Ha al suo attivo innumerevoli esposizioni personali e collettive con premi. www.ritonja.com, branimir@ritonja.com CLAUDIO ROSSO Nato a Savona nel 1953, nel 1981 è divenuto fotografo professionista riservando parte del proprio studio a mostre ed esposizioni foto/grafiche aperte a professionisti e dilettanti. Conclusa l’esperienza commerciale a fine 2005, dal 2006 è occupato come grafico presso un’azienda che si occupa di comunicazione pubblicitaria ed arredo urbano ma naturalmente continua la sua produzione foto/video/grafica. Negli anni 2002/03 ha vinto premi presso concorsi internazionali di Computer Graphic 2 e 3D e nel 2005 una sua immagine e’ stata selezionata per il Premio Fotografico <<Paesaggi Immaginari>> a cura dalla rivista PC Photo (Editrice Progresso). Nel dicembre 2005 si è classificato vincitore -nella sezione videoclip- al I° Concorso <<Savona Cult Movie>> organizzato dall’Amministrazione Provinciale di Savona. Nel 2010 una sua immagine è stata selezionata al concorso “Paesaggi Urbani” organizzato da FotoZona in collaborazione con Nikon Italia. Nel 2013 si è aggiudicato il secondo premio al concorso internazionale <<Beautés de la vieille – The beauty of the old>> mentre nel 2014 ha vinto il primo premio al concorso fotografico internazionale “Ricordare per vivere: I luoghi della memoria” organizzato dal Goethe Institut e dall’Institut Francais di Roma in occasione dei 100 anni dallo scoppio della prima guerra mondiale. claross@katamail.com / claross.altervista.org JACOPO TOMASSINI Vive e lavora tra Roma e Modena. Ha alternato e portato avanti negli anni sia la passione per la fotografia che quella per il cinema. Si è laureato in storia e critica del cinema all’Università di Roma “La Sa-


pienza” con una tesi monografica su Aki Kaurismaki. Ha frequentato il master di Fondazione Fotografia Modena. Ha cominciato a fotografare durante l’adolescenza e continuato seguendo dei corsi di stampa b/n tenuti da Andrea Calabresi. E’ stato assistente degli artisti Corrado Sassi e Angela Marzullo. Nel cinema ha fatto l’assistente alla regia, l’aiuto regista e il filmaker collaborando con: Valeria Golino, Edoardo Winspeare, Vincenzo Marra, Alessandro Angelini e Claudio Noce. Ha realizzato diversi cortometrggi e documentari, l’ultimo del 2013 si intitola “ Sorella Greta e famiglia”. Instagram: jacopo MIMMO TORRESE Si avvicina al mondo della fotografia nel 1983, mentre nel 1985 inizia la sua collaborazione come articolista e fotografo con il quotidiano Il Mattino. Nel 1990 partecipa alla rinascita del quotidiano Roma. Nel 1992 diventa redattore della rivista Fotografare, una delle più importanti nel panorama italiano del settore. In questi anni collabora anche con la rinomata galleria di arte contemporanea Trisorio di Napoli. Suoi articoli e sue foto sono comparsi anche sul quotidiano il Giornale di Napoli, sulle riviste di moda l’Informatore Tessile, Ready, Vestire a Napoli e Napolicity. Ha lavorato per i settimanali Enne, Il Timone, Sport Sud, Lo Sport del Mezzogiorno. La sua firma e le sue foto sono comparse inoltre su La Città, Mondo Economico, Digital Life Style, Il Denaro e Visto. Ha collaborato alcuni anni con la rivista Il Fotografo con articoli di tecnica fotografica. Attualmente collabora saltuariamente con il Corriere del Mezzogiorno on line, la testata regionale del Corriere della Sera e con il portale di turismo eCampania. E’ collaboratore della rivista di turismo on line Latitudes ed “Ecoturismo on Line”. Per più di un anno è stato invitato a curare la sezione “Fotografia e dintorni” sul portale Photographers Pro. Nel 2010 è stato fotografo accreditato stampa all’Expo di Shanghai. Dal 1987 ed è socio di Neos – Giornalisti di Viaggio Associati e di B.R.I.O. - Brillanti realtà in osservazione. [info@mimmotorrese.it / www.mimmotorrese.it] STEFANO TUBARO Nasce a Codroipo (Udine) nel 1960. Figlio d’arte – il padre è il pittore Renzo Tubaro – compie studi artistici e dal 1978 si dedica alla fotografia. Inizialmente opera nel settore professionale della progettazione e produzione pubblicitaria video-fotografica. Quindi, dalla fine degli anni Ottanta, si applica soprattutto nella fotografia di ricerca e a quella d’architettura; collabora con Enti e Associazioni culturali alla cura di progetti espositivo - editoriali, iniziative didattiche, corsi di formazione e attività di consulenza fotografica. Dal 1993 al 1996 presiede il Circolo Fotografico Friulano di Udine. Dal 1996 al 2000 è incaricato al coordinamento di progetti culturali promossi dall’Assessorato alla Cultura e dall’Agenzia Giovani del Comune di Udine. Dal 1985 insegna “Arte della Fotografia e della Cinematografia”, attualmente presso il Liceo Artistico Statale “Giovanni Sello” di Udine. Avvia la sua ricerca fotografica operando esclusivamente in bianco-nero; dal 1997 predilige la

fotografia a colori intervenendo con illuminazione artificiale in contesti architettonici e nello still-life. Nel 2006 inizia a sperimentare le tecniche digitali. Nel 1984 realizza la sua prima esposizione personale e i suoi lavori cominciano a comparire su pubblicazioni e riviste di settore. Nel 1999 il Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia gli attribuisce a Splimbergo il Premio “Friuli Venezia Giulia Fotografia” per l’attività di ricerca. Vive e lavora a Martignacco e Udine. tubaro.stefano@libero.it / www.tubaro.it MARIA RAFFAELA SCALFATI Nata a Capua nel 1984, vive e lavora a Napoli. Dopo aver conseguito il diploma presso il Liceo Artistico Statale di Napoli, frequenta i primi due anni del corso di laurea in Diagnostica e Restauro presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Consegue poi il diploma professionale di Operatore Fotografico dopo un corso di formazione presso la Regione Campania. Iscrittasi all’Accademia di Belle Arti di Napoli consegue con il massimo dei voti il Diploma Accademico di I livello in Scenografia. A conseguito la laurea del Biennio Specialistico di Fotografia indirizzo Fotografia come Linguaggio d’Arte coordinato da Fabio Donato sempre presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Successivamente acquisiste una seconda specialistica in Fotogiornalismo. Ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive. Molte foto della Scalfati, che documentano eventi artistici, teatrali e musicali, appaiono in libri, riviste e cataloghi di mostre. mr.scalfati@yahoo.it ANNIBALE SEPE Nasce ad Avellino nel 1980. Sin da piccolo innamorato della fotografia, comincia a scattare con una reflex analogica, ma la passione cresce dopo l’incontro umano e lavorativo con Federico Iadarola. Tra collaborazioni e viaggi, la sua attenzione nei confronti della fotografia diventa assoluta; frequenta diversi workshop, i più recent con Samuel Aranda, vincitore del WPP 2011, e Valerio Bispuri. Nel suo percorso di formazione spicca il corso con i fotografi partenopei Raffaele Gallo ed Augusto De Luca ed il corso di Alta formazione in Fotogiornalismo Digitale presso l’agenzia “Contrasto” di Milano. www.annibalesepe.com / info@annibalesepe.com GIADA CATERINA ZERBONI Il principale interesse di Giada Caterina Zerboni riguarda il patrimonio esistente, con un particolare approfondimento per l’architettura tradizionale, sviluppatosi negli anni con una laurea in architettura e collaborazioni con diverse associazioni culturali. La fotografia quindi è diventata uno strumento per approfondire questo rapporto con l’esistente, in particolare l’architettura tradizionale del suo luogo di origine, la val d’Ossola (Piemonte). Attualmente in campo fotografico è impegnata in un censimento di edifici tradizionali e a collaborazioni con associazioni e imprese locali. giadaczerboni@gmail.com / giadacaterinazerboni.tumblr.com


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