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Caccia Passione maggio 2020

ANNO IX nr. 04/05 Maggio 2020

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LA RIVISTA

Ungulati:

Tris in trasferta

Canna liscia:

BERETTA 694 Sporting PIOTTI B.S.E.E. in .410 Mg.

Canna rigata:

CZ Modello 557 Eclipse

Ricette:

Quaglia in riduzione di aceto balsamico su polenta

Anno IX Nr. 04/05 - Maggio 2020 www.cacciapassione.com

Direttore responsabile Pierfilippo Meloni Direttore marketing Valerio Troili Collaborazioni Emanule Tabasso, Saverio Patrizi, Vincenzo Frascino, Pina Apicella, Costantino Ramolfi, Simone Ricci, Francesca Baranello, Valerio Troili Grafica e impaginazione Tezy Boursier Niutta Pubblicità Ilaria Troili cel. 335 6408561 commerciale@cacciapassione.com Redazione Via Camillo Golgi, 1 20090 Opera (MI) redazione@cacciapassione.com Service Provider Made Network srl Via Macanno, 59 Rimini (RN) Editore Caccia Passione srl Via Camillo Golgi, 1 20090 Opera (MI)

Registrazione in Tribunale n. 17 del 21/01/2012

CACCIA PASSIONE È UN MARCHIO REGISTRATO. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. VIETATA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE SE NON AUTORIZZATA

Ungulati: OPHELIA

Pina Apicella Ungulati: TRIS IN TRASFERTA

Vincenzo Franscino Cani da caccia: LA PAURA DELLO SPARO

Francesca Baranello

Canna liscia: BERETTA 694 SPORTING

Saverio Patrizi

Canna liscia: PIOTTI B.S.E.E. IN .410 MG.

Emanuele Tabasso

Canna rigata: CZ MODELLO 557 ECLIPSE: TECNICA E QUOTAZIONE

Emanuele Tabasso

Munizioni: FEDERAL .308 WIN. POWER SHOK SP 180 GR

Costantino Ramolfi

Accessori: BLASER OUTFITS.. LEGGERI, VERSATILI E TRASPIRANTI

Pierfilippo Meloni

Ricette: UN GRANDE CLASSICO: IL FAGIANO ALLA CACCIATORA

Francesca Baranello

OPHELIA..

Caccia al capriolo. La stagione dei calvi volge al termine. L’ultima occasione di prelievo regala (anche) un pizzico di poesia.

Testo Pina Apicella foto di Vincenzo Frascino

Marzo si era annunciato con la sua solita disforia: pioggia, sole e vento si intrecciavano in un caleidoscopio di colori e temperature che non permettevano alcun tipo di previsione. Le uscite mattutine di Vincenzo erano state sempre più povere di incontri e così le tre del pomeriggio stuzzicavano la fantasia con le loro malcelate promesse. Il sabato precedente l’appostamento a mezza altezza tra il bordo di un bel boschetto in alto a sinistra e l’ombroso fosso in basso a destra mi aveva da un lato ingannato e dall’ altro entusiasmato. Mai mi sarei

aspettata di vedere due piccoli e due adulti dove mai negli ultimi due anni era uscito un folletto. La mia carabina puntava spocchiosa verso il fosso mentre, alla mia sinistra, quattro caprioli di cui tre prelevabili pascolavano allegramente con vista su “cacciatore e accompagnatore”. Aggrovigliati in pose plastiche e scomodissime per inquadrare nel binocolo gli animali, eravamo col fiato sospeso per cercare di sembrare arbusti. Impercettibilmente, tra un boccone d’erba e un gioco dei caprioli distratti, cercavo di guadagnare centimetri e posizionarmi in loro direzione. I

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Ungulati

Un'uscita a caccia è un regalo della vita per farsi perdonare la settimana lavorativa in una metropoli caotica

miei movimenti erano della stessa lentezza di un girasole che si volge alla luce nascente del sole. Non so come, ma alla fine la femmina era nell’ottica. Avrei preferito, come da mia personale predilezione, prelevare un piccolo ma, viste le circostanze e la data imminente della chiusura ai calvi, non mi sarei fatta gran problemi. Il cielo indaco che faceva da sfondo al maschio e alla femmina, più in alto dei piccoli che invece saltellavano più in basso, mi affascinava e irritava al contempo. Sarebbero bastati due o tre metri e un parapalle naturale avrebbe lasciato libera la

mia falange sul grilletto. Ma niente, la femmina era sempre a cielo. Il buio incombeva, sebbene il magnetismo dell’ultimo sole ormai sepolto dietro i colli maremmani ancora tentava il mio occhio a indugiare sul capriolo. Se non l’avessi vista mezz’ora prima mai l’avrei intercettata e men che mai avrei stabilito sesso e classe. Ma la tentazione di sparare era sempre lì a provocarmi, appena un passo in basso verso la fossetta e l’avrei certamente presa, per quanto “certamente” non sia una parola che un cacciatore usa volentieri. La beffa di quella uscita tuttora brucia

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TRIS IN TRASFERTA

Caccia al cinghiale. Un’ottica da inaugurare, tante setole e un pizzico di fortuna: gli ingredienti giusti per un weekend da incorniciare.

Testo e foto di Vincenzo Frascino

In una macchia così fitta il ruolo di cani e canai è fondamentale

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Il fatidico momento dello sparo

Stagione dopo stagione i nostri propositi

di cacciare insieme in maremma si era- no infranti contro il muro degli impegni e delle coincidenze sfortunate. Quest’anno finalmente Gigi mi conferma che è riuscito a liberarsi per l’ultimo weekend di gen- naio. L’ultimo di solito per fine stagione si tengono le cacciate “gloriose”, ma sono spesso proprio questi grandi eventi a riservare cocenti delusioni. Sperando di smen- tirmi accolgo volentieri l’auto invito di Gigi e inizio a sentire le squadre per ospitare il mio amico e conterraneo. Un weekend di caccia in Maremma potrà (si spera) essere un interessante terreno di prova per testare la sua nuova ottica Leica Magnus 1-6.3x2414 • Caccia Passione

i, che gli ha già regalato qualche bel tiro negli spazi aperti di alcune girate in mon- tagna. Avendo la fortuna di “risiedere” dal punto di vista venatorio in Toscana, mi è capitato spesso di ospitare amici non solo dalla Calabria, ma anche dal Veneto, Friuli, Trentino e, benché le braccate cui hanno partecipato siano state spesso un succes- so, rare volte è capitato loro di sparare o quantomeno incontrare la bestia nera, così poco presente nei loro territori. Con Gigi, avvezzo non solo a gli incontri ma anche a felici abbattimenti di cinghiali, siamo molto meno carichi di aspettative e, forse, que- sto convincerà la sorte ad esserci benigna. La battuta del sabato, in compagnia della

Ungulati

mia squadra, si è conclusa con un bel car- niere e, solo alla fine della cacciata, vengo a scoprire con grande soddisfazione, che una bella scrofa si è fatta fermare da Gigi con un tiro di stoccata a pochi metri dalla sua posta, che per motivi legati al sorteg- gio, era capitata ben lontano dalla mia. La domenica siamo nell’AFV Capalbiac- cio. Questo territorio è caratterizzato da una vegetazione fittissima, dove la tipica macchia mediterranea è particolarmente “forte” e il saracchio (detto volgarmente “sarracchio” sigilla alla vista tutto il sotto- bosco, e dove gli animali si trasformano in fruscii e vibrazioni. Questa volta il sorteg- gio delle poste ci vede affiancati. Le poste

sono disposte in maniera molto ravvicinata proprio perché l’angolo di tiro si limita a po- chi gradi. Ci disponiamo lungo una cessa in discesa dal lato della macchia, in modo da massimizzare, per quanto possibile, la visuale. La battuta si mostra fin dalle prime azioni molto partecipata e ricca di emozio- ni e di animali. Quando, in questo territorio, un cinghiale si avvicina alle poste non lo si vede praticamente mai. In gergo locale si dice che “scortella” le poste, sgusciando sotto il saracchio parallelamente ad esse senza uscire allo scoperto, e la sua presenza si intuisce da come le canne delle ca- rabine imbracciate si alzano in sequenza e con lo stesso ordine si abbassano, come

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LA PAURA DELLO SPARO

Addestrare il cane al comando per garantire la sua e la vostra sicurezza

L'addestramento di un cane da caccia richiede pazienza e grande sen- sibilità nei confronti dell'animale. La maggior parte dei cani prova talvolta paura e può anche arrivare a soffri- re di ipersensibilità psichica. Nel caso dell'attività venatoria, bisogna presta- re la massima attenzione allo sparo del fucile, un rumore improvviso e che è in grado di sconvolgere proprio la psi- che dell'ausiliario. Per aiutare il nostro migliore amico in queste situazioni, esi- stono degli accorgimenti che possono sembrare semplici ma che fanno re- almente la differenza quando si va a caccia.

Perchè il cane ha paura dello sparo Il cane è il fedele compagno del cacciatore che lo affianca durante l’at- tività venatoria. Per questo motivo è abituato agli spari e ai rumori. A volte può succedere che questo si traumatiz- zi, soprattutto quando è molto piccolo o non ha mai avuto esperienza di cac- cia. Quindi l’abitudine allo sparo deve essere affrontata gradualmente attra- verso un addestramento basato sulla metodicità e gradualità. A volte però ci sono dei cani che nonostante l’ad- destramento, possono soffrire a seguito di un rumore forte e improvviso come lo sparo. La troppa sensibilità può avere diverse cause. Il segugio ha un sistema percettivo a binario unico. Questo vuol dire che quando è impegnato nella cerca con gli occhi, alcuni sensi, come quelli dell’olfatto si possono affievolire. Lo stesso avviene quando il segugio è in ascolto, di conseguenza sia la sua

Di Francesca Baranello

attenzione visiva che quella olfattiva si affievoliscono. Quindi potrebbe succe- de che concentrato su questo aspetto, possa avere una reazione visiva meno nitida o che non riesca ad avvertire bene gli odori. Durante questa fase, il cane può avere una risposta eccessiva al fucile e allo sparo. La cosa certa è che non ha un’origine traumatica, ma che dipende da fattori genetici. Quan- do i cani vengono preparati ala caccia

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Cani da caccia

dagli esperti del settore, sono ancora cuccioli e quindi difficilmente hanno subito un trauma. A volte può succedere che siano impauriti da rumori conse- cutivi, ma questo non genera problemi sul lungo termine. Basta rassicurare il se- gugio, portandolo con noi durante una battuta di caccia senza usare il fucile e con la presenza del suo padrone, di sicuro il cane ritroverà fiducia e supererà la momentanea paura. Nonostan- te questi inconvenienti, come detto in precedenza, le cause del timore del cane verso lo sparo, vanno ricercate nella genetica. Può succedere che gli antenati del cane in questione, abbia- no sofferto del rumore dello sparo e questo si tramanda anche agli eredi. La cosa certa è che nel momento in cui incorriamo in questa situazione, l’unica cosa da fare è avere tanta pazienza, rivolgersi ad un esperto e insieme superare la paura del cane e fargli riacqui- stare fiducia nei confronti dello sparo.

Come effettuare l’addestramento di un cane allo sparo

Addestrare un cane allo sparo è fonda- mentale per il benessere del segugio e per metterlo al riparo da eventuali pe- ricoli. Quindi una volta consultato un esperto del settore, basta seguire i con- sigli, armarsi di pazienza, avere tempo libero e dedicarsi all’addestramento del cane.

Vediamo le diverse fasi per prepara- re il cane allo sparo

Primo approccio. . Questa è una fase fondamentale perchè dobbiamo spingere il cane ad abituarsi al rumore, quindi ogni gesto deve essere fat- to con consapevolezza. Per far si che l’addestramento riesca è importante disporre di un luogo ampio e aperto. Se siamo in casa, dobbiamo avere un giardino spazioso e recintato. In alter-

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BERETTA 694 SPORTING

L’evoluzione della specie..

di Saverio Patrizi

Bascula di nuovo disegno, con baffo blu smaltato

Pochi giorni prima del “Lockdown” sono riuscito a ritirare, presso il Gun Service Beretta di GradoneVT, il nuovo sovrapposto Beretta 694Sporting, fucile che in verità avevo giàprovato in un paio di occasioni, matutt’altra cosa è averlo a disposizioneper sondarne a fondo le peculiarità.Purtroppo ho avuto una sola occasio-ne, poi è stato chiuso tutto, sabato 7marzo mi sono recato con alcuni amicial TAV il Botto di Orvieto e, fra loro, c’e-ra anche il pluricampione di skeet Ric-cardo Filippelli. Il mio fucile ha calcio

standard e canne da 81 cm, non essen-do abituato a questa lunghezza, per leprime prove ho utilizzato sia gli strozza-tori esterni sia quelli interni per verifica-re come mi trovavo con qualche gram-mo di meno in punta. Le prime sensa-zioni sono state subito ottime, anche seper la verità, da circa un anno, stavoprovando il prototipo del calcio sul mio692. Sono stato sorpreso dalla reazio-ne allo sparo, con un rinculo morbidoe ben distribuito senza impennamento,una grande facilità di accompagna-mento sui piattelli più impegnativi con

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Canna Liscia

Al TAV Il Botto con Riccardo Filippelli

Chiave ergonomica e antiriflesso, leva della sicura con il selettore

Il fucile è disponibile in versione Sporting e Trap

rotture nette anche a notevole distan-za. Il fucile prosegue la stirpe del miti-co Beretta 680, per passare poi al 682,692, 692 Black e adesso il 694. Da que-ste armi eredita tutte le caratteristichemigliori, quali la classica chiusura Beret-ta con spalline trapezoidali sostituibili e

spine tronco-coniche a recupero auto-matico del gioco nonché la manegge-volezza, però facendo un deciso saltodi qualità i molti particolari essenziali. IlBeretta 694 Sporting è disponibile concalcio standard o regolabile B-Fast econ canne da 71, 76 81 cm. Imbrac-

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ciando il fucile salta subito all’occhio l’ergonomia del nuovo calcio, rispetto al 692 ne è stato maggiorato lo spesso- re, modificato il nasello, allungata e più chiusa la pistola, maggiorata la bugna e modificata la piega (35-50), a questo si aggiungono due scanalature latera- li in corrispondenza della bascula che ne migliorano la visione periferica. Mol- to importante la possibilità di utilizzare i calci del 692 e del 682, così da poter eventualmente riciclare un calcio su misura che ci ha già dato grandi soddisfazioni. La bascula è stata completamente ridisegnata, con una linea moderna e look più sportivo, un baffo late- rale e sul piano di bascula il tridente e il nome del modello, il tutto in colore blu Beretta smaltato lo caratterizzano in maniere inequivocabile. Inoltre il nuovo disegno ha portato ad un incremento del peso di circa 25 grammi, migliorandone stabilità e bilanciamento. Il grup- po scatto presenta Il grilletto regolabile in tre posizioni di avanzamento e bat- teria con molle eleicoidali, il selettore è posizionato all’interno della leva di sicura . Di nuovo disegno anche la chia- ve, profilo ribassato, forma ergonomica e con trattamento antiriflesso. Comple- tamente rivista l’astina, al suo interno troviamo un nuovo sistema di croce, in acciaio, con geometrie riviste e nuovo tenone con tassello sostituibile, così da poter mantenere nel tempo lo stesso carico di apertura. Anche il sistema di sgancio dell’asta è stato ridisegnato, ora è costituito da un perno a pistone in posizione avanzata, completamente separato dalla croce e con superficie ridotta, questo comporta un minor ri- scaldamento in caso di sessioni di tiro particolarmente lunghe, abbastanza consuete durante gli allenamenti.Le canne sono le ormai collaudate Stee-

Sul petto di bascula, tridente e sigla in smalto blu

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Canna Liscia

DOPPIETTA F.LLI PIOTTI B.S.E.E. IN .410 MG.

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DOPPIETTA F.LLI PIOTTI B.S.E.E. IN .410 MG.

Cacciare con un piccolo calibro è diventata un’esperienza a cui molti accedono sovente affezionandosi in modo particolare ai fucili camerati per il 28 e per il .410 Mag. specie se di esimia fattura

di Emanuele Tabasso

Le dimensioni di ogni componente proporzionate alla piccola cartuccia conferiscono al fucile un’eleganza del tutto particolare. Fra le cartucce del .410 Mag. ne abbiamo poste due del 12/70 per evidenziare la differenza fra i due calibri

Con un pregresso venatorio di parecchi decenni unito all’interes- se di sondare i diversi calibri siadelle canne rigate che di quelle lisce,abbiamo sperimentato con molto antici-po il piacere d’impiegare tanto i grossicon il 10/89 Mag, i medi con i diversi 12con bossolo da 89/76/70 mm insieme al

16 e al 20, sia 70 che 76, e poi i piccoli con il 24, il 28, il 32, il 36 e il suo fratello estrogenato 36/76, detto all’americana .410 Mag. Fra questi ci siamo focalizza- ti sul 24, oramai in obsolescenza, ma a Gardone le cartucce si trovano sempre, usato a quaglie con il cane, ma più an- cora ci siamo appassionati al 28 e al .410

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Canna Rigata

CZ MODELLO 557 ECLIPSE: TECNICA E QUOTAZIONE

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CZ MODELLO 557 ECLIPSE: TECNICA E QUOTAZIONE

Osservata all’IWA del marzo 2019 e provata successivamente presso la Bignami, l’affidabile carabina ceka nel nuovo allestimento denominato Eclipse unisce le elevate e conosciute caratteristiche tecniche a una quotazione straordinaria

di Emanuele Tabasso

Sono trascorsi sei anni dalla presen- tazione del Modello 557 da parte della CZ e all’epoca qualche sopracciglio si era appena inarcato con- statando come l’estrattore tipo Mauser del Modello 550 non fosse più riproposto. C’erano tuttavia parecchi altri fattori positivi a rendere interessante e deside- rabile la nuova arma dell’apprezzata azienda ceka: qui brevemente li ripercorriamo. Intanto la meccanica è an- cora tutta ricavata dal pieno partendo da billette di acciaio e sappiamo come la scelta del materiale e il susseguente trattamento termochimico sia uno dei punti di forza di questo produttore, la precisione e la classe delle lavorazioni, frutto di investimenti continui per assicurarsi macchinario di prim’ordine, so- stengono compiutamente il progetto così che il prodotto finito sia all’altezza delle aspettative, anzi diremmo proprio che le supera visto e considerato che abitualmente il rapporto qualità e prez- zo della Casa risulta molto apprezzato da un vasto pubblico e non solo in Eu- ropa, ma ugualmente negli USA dove la congruenza fra quanto si acquista e la moneta sborsata è abitualmente va-

La guardia viene ricavata dallo stampo in sintetico della calciatura: all’interno sporge il grilletto arcuato e ampio per una conveniente postura del dito di scatto

Il manubrio con braccetto di sezione tonda, appena piegato indietro, e nocca sferica risulta funzionale e adatto anche a una manovra rapida. Qui osserviamo la meccanica non attiva con il codolo del percussore nascosto nel tappo di coda

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FEDERAL .308 WIN. POWER SHOK SP 180 GR

Nella propria serie economica la Casa statunitense offre questa carica per il calibro derivato dall’ordinanza nazionale e della Nato montando una palla pesante dalla struttura classica utile per molti impieghi venatori.

di Costantino Ramolfi

Le munizioni da caccia avute in prova dalla famosa casa americana Federal Ammunition

Con le attuali quotazioni delle cartucce a fuoco centrale per canna rigata chi non ri- carica e spara solo a caccia, con qualche rapida puntata in poligono per le verifiche del caso, può sempre fare affidamento sulle linee di primo prezzo specialmente delle aziende statunitensi dove si riescono ancora a unire la quotazione favorevole con una precisione ampiamente bastan- te per un normale impiego venatorio e

funzionali effetti di balistica terminale. E’ quanto abbiamo verificato a favore di chi si trova in tale situazione e specificatamen- te abbiamo scelto una cartuccia di buon livello, naturalmente, ma compresa nella serie che per la Federal rientra nella fascia del suo primo prezzo. Nel calibro .308 Win. si trova un’ampia scelta, anche se presso le armerie si cerca di limitare opportunamente il magazzino offrendo quelle ca-

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Munizioni

Sui fianchi della scatola le sobrie e chiare indicazioni del calibro, del peso e della tipologia della palla, della destinazione venatoria con il profilo del cervo coda bianca, il più diffuso di tale specie negli Stati Uniti

Il fronte della scatola mostra la dicitura Power Shok ® come marchio registrato: la qualifica data dalla Casa è assai indovinata infatti la palla coniuga potenza e shok idrodinamico, fattori ideali per fermare il selvatico

riche che i cacciatori hanno selezionato come maggiormente funzionali. Federal .308 Win. – Caratteristiche La palla più usata nel calibro rimane la 150 gr seguita dalla 168 gr, ma dovendo impie- gare il binomio arma cartuccia sul daino ci siamo spinti un po’ oltre salendo ad una 180 gr dando fiducia alla palla SP, norma- lissima, sperimentata e affidabile. Dal solco zigrinato per la crimpatura parte la curva

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BLASER OUTFITS.. LEGGERI, VERSATILI E TRASPIRANTI

Testo e foto di Pierfilippo Meloni

Leggeri, versatili e traspiranti, Blaser Outfits sono gli scarponi da caccia ideali per muoversi in assoluto silenzio anche sui terreni più difficili.

Lo scarpone da caccia Blaser Outfits durante la nostra prova

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Accessori

Questo scarpone da caccia non teme spini o terreni difficili

Per alcune delle nostre ultime uscite a

caccia abbiamo deciso di utilizzare gli scarponi da caccia Blaser Outfits, e le performance di questa calzatura si sono viste in tutti i terreni battuti, da quelli di media difficoltà a quelli più duri, bagnati e irti di spini. Questo scarpone da caccia non ha paura di nulla, neppure nei terreni con pietre acuminate e nel caso di pas- saggio o calpestio di spini. Lo scarpone da caccia Blaser Outfits è disponibile in tre versioni “Spring”, “Winter” e “All Season”, tutte capaci di adattarsi alle più svariate esigenze di cacciatori o semplici escursio- nisti e amanti di outdoor. Blaser Outfits è una calzatura leggera, versatile e traspi- rante, per utilizzo dinamico su terreni di media difficoltà. Vediamo ora i dettagli. TOMAIA Lo scarpone da caccia Blaser Outfits pre- senta una tomaia che avvolge in maniera eccellente il piede, lasciandolo equilibra- tamente fasciato, ma nello stesso tempo libero di compiere i suoi naturali movimen- ti. La tomaia è composta da più strutture. Nella parte esterna si può facilmente osser- vare il cuoio “Perwanger” conciato senza

Silenzioso, sicuro e traspirante, praticamente una seconda pelle

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Ricette

UN GRANDE CLASSICO: IL FAGIANO ALLA CACCIATORA

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Un grande classico: il fagiano alla cacciatora

Il fagiano alla cacciatora è una ricetta della tradizione che riesce ad esaltare il sapore gustoso della carne

Di Francesca Baranello

Un grande classico: chi non ha mai provato il fagiano alla cacciatora? La ricet- ta a base di selvaggina è una delle più apprezzate per quel che riguarda la cucina venatoria, ma non bisogna farsi ingannare dall’apparente semplicità e utilizzare gli ingre- dienti e le dosi giuste. Il fagiano è una carne molto magra, che dà un apporto calorico inferiore a quello del pollo, quindi perfetta nelle diete ipocaloriche. Ecco quali sono i passaggi da seguire e come far apprezzare il piat-

to anche ai palati più esigenti. Apporto nutrizionale del fagiano La carne di fagiano è un alimento ricco ed estremamente sano, adatto per le persone che vogliono seguire un regime alimenta- re sano e non vogliono introdurre nella loro alimentazione le classiche carni come il pollo e il tacchino. La carne del selvatico è ricca di vitamine del gruppo B, in particolare modo quelle B2 e B3. Accanto all’apporto vitami- nico, il fagiano è perfetto per persone che

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