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CACOPEOPLE | personaggi da conoscere

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personaggi da conoscere ERNESTO TEODORO MONETA

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L’unico PREMIO NOBEL per la PACE italiano, premio che gli fu conferito nel lontano 1907. ERNESTO TEODORO MONETA nacque a Milano nel 1833. Moneta, fervente patriota, respira l'aria del suo tempo e ne condivide le tensioni spinto dal suo temperamento fortemente generoso, partecipa agli eventi bellici del Risorgimento: dal 1848 al 1866 si impegnò nella realizzazione dell'indipendenza e unificazione dell'Italia. Tornato alla vita civile, si diede al giornalismo e nel 1866 entrò nella redazione de Il Secolo, appena fondato da Edoardo Sonzogno. Ne divenne direttore nel 1869: carica che ricoprì fino al 1896 con eccellenti risultati dal punto di vista editoriale. Il quotidiano sotto la guida di Moneta aumentò il numero dei propri lettori da 30 a oltre 100 mila, proponendo argomenti e punti di vista innovativi e a volte polemici. Moneta vi sostenne, ad esempio, l’idea di abolire la leva obbligatoria per sostituirla con periodiche esercitazioni militari da tenersi nei comuni di residenza sotto la guida di esperti istruttori. Talvolta non mancò di osservare che alcuni abusi del clero rappresentavano un impedimento all’unificazione italiana e al progresso sociale. Verso la fine degli anni Ottanta le sue riflessioni si concentrarono in maniera sempre più serrata intorno ai temi della pace. Nel 1887 fu tra i promotori della ‘Unione Lombarda per la Pace e l’Arbitrato Internazionale’. Tra le sue finalità: “Diffondere idee ed educare sentimenti umanitari per la cessazione delle guerre, favorire l’affratellamento dei popoli; propugnare le soluzioni arbitramentali nelle vertenze internazionali; promuovere la trasformazione graduale degli eserciti permanenti, sostituendo ad essi le nazioni armate”. Moneta contrastò con dure campagne di stampa le tendenze antifrancesi che verso la fine del secolo diciannovesimo percorrevano larghi settori dell’opinione pubblica italiana. Severi ed inequivocabili alcuni suoi giudizi in proposito: “Nella gallofobia predominano sentimenti ignobili e vili”. Importante il lavoro svolto dal Nostro per evitare il conflitto sempre incombente in quegli anni tra Italia e Francia. Incoraggiando una sorta di diplomazia parallela ispirata alla pace, Moneta si adoperò concretamente per conciliare i rapporti tra i due Paesi. Nel 1894, al Congresso per la pace di Anversa, propose - e fu accettata - la determinazione di fare un “Appel aux nations” (Appello alle Nazioni), e fu questo un esempio seguito da tutti i congressi per la pace. La sua fama di progressista e di pacifista aveva valicato i confini nazionali ed era diventata europea. Ma la sua opera non si limitava alla pur vasta iniziativa di diffusione delle idee e di educazione dei sentimenti di pace. Egli agiva concretamente in favore dei popoli oppressi e per fermare i conflitti. Testimonianza di ciò si ebbe, tra l’altro, nella manifestazione organizzata nel 1903 a Milano – accanto a quelle di Parigi e di Londra – in difesa dei popoli armeno e macedone contro la politica ottomana di oppressione e genocidio.

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