Aleanews 2014 - ultimo numero 2014

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ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985

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editoriale

Alea News, Dicembre 2014

di Maurizio Beraldo Iniziano ad apparire nella stampa termini quali reshoring o delocalizzazione di ritorno, per identificare casi in cui aziende italiane, dopo aver de localizzato parte della produzione in siti fuori dal territorio nazionale, come in Cina, riportano tali attività nel nostro paese. Il fenomeno assume un discreto interesse in questo momento in cui si tenta in tutti i modi di uscire dalla crisi per ritornare a crescere: ne parliamo in un’intervista a Luca Businaro, Presidente di Assosport, associazione che rappresenta una parte significativa di un settore tipicamente Made in Italy. Nell’intervista vediamo come sono cambiate le dinamiche del mercato, tempi di risposta brevi, il differenziale del costo del lavoro con i paesi dell’estremo oriente è in diminuzione anno dopo anno, e altri fattori che contribuiscono a non rendere più conveniente allontanarsi dall’Europa; è forse un ritorno alla manifattura, concetto che ritorna anche in altri ambiti e in altri paesi per recuperare prodotto interno lordo e occupazione. E’ importante anche essere presenti nei contesti a livello europeo nei quali si prendono decisioni, i classici tavoli necessari per portare avanti le proprie iniziative. Chi sta operando per proporre un altro modo di fare rete è una associazione di giovani con l’hashtag nel titolo: #epursimuove sta sperimentando un approccio non convenzionale nel mettere insieme esperienze imprenditoriali e simili, un altro modo di darsi da fare, come incoraggiava il Presidente Giorgio Napolitano, in una delle ultime dichiarazioni rilasciate durante le festività a proposito della disoccupazione giovanile. La rubrica Imprese nuove continua a riportare esempi di chi è passato dalle parole ai fatti, spesso in settori e contesti di frontiera, tant’è che in Europa c’è ormai competizione anche per attrarre queste realtà nel proprio territorio.

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Sommario La delocalizzazione di ritorno: una tendenza o qualcosa di più ?, nostra intervista a Luca Businaro, Presidente di Assosport #epursimuove: oltre la retorica del disfattismo, di Samuel Mazzolin

Imprese nuove Una filiera alimentare sicura grazie a tecnologie diagnostiche all’avanguardia, di Francesca Iannelli, AREA Science Park, Trieste Una spin off padovana nell’incubatore di BIC Trieste, BIC Incubatori FVG S.p.A Industrio, acceleratore hardware, di Jari Ognibeni, Trentino Sviluppo PROFIS crea un network per finanziare start up innovative, di Francesca Barnaba, Friuli Innovazione Il monitoraggio strutturale diventa sicuro e low cost, di Alessandro Tibaldeschi, I3P, Torino

InALEA Ca’ Foscari Forward 2014, dalla Redazione ALEA Ca’ Foscari

Prossimi eventi ALEA Workshop sulle principali novità 2014 relative ai principi contabili internazionali IAS/IFRS e relativi impatti fiscali, mercoledì, 14 gennaio 2015 Cena Socio Onorario ALEA, aprile 2015 Capitani Coraggiosi 2.0, sabato, 23 maggio 2015

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La delocalizzazione di ritorno: una tendenza o qualcosa di più ? Nostra intervista a Luca Businaro, Presidente di Assosport.

Presidente, com’è nata la vostra associazione e che fini si propone ? redazione@ ideeuropee.com

La nostra associazione fa parte di Confindustria e la prima finalità che si propone è di promuovere le aziende del settore sport a livello italiano e internazionale, attraverso iniziative che vanno dalla tutela dei marchi alla tutela dei prodotti, alla internazionalizzazione e alla diffusione in Europa, alle tariffe doganali, iniziative seguite da gruppi di lavoro istituiti appositamente. Portiamo avanti come associazione confindustriale la promozione dello sport a livello nazionale e internazionale attraverso partnership storiche con il CONI e quindi con le federazioni italiane, e ancora attraverso una nostra rappresentanza presso la FESI, l’analoga associazione di Confindustria a livello europeo. Ci sediamo in questo modo ai vari tavoli di interesse nei quali possiamo portare avanti le nostre iniziative: in Italia un tavolo classico è quello del Ministero dello Sviluppo Economico, e quindi con l’agenzia ICE con la quale sviluppiamo diversi programmi annuali di internazionalizzazione portando operatori esteri nel nostro paese oppure operando direttamente all’estero per promuovere i prodotti italiani, sempre per la categoria sport. La nostra associazione è attiva da parecchi anni, dal 2003 io e l’attuale direttore generale l’abbiamo portata avanti e fatta crescere: attualmente rappresentiamo circa 140 aziende con un fatturato consolidato di oltre 4 miliardi di euro, e più di 12.000 dipendenti, su un settore Italia che a livello di produzione industriale arriva a 7 miliardi e quindi rappresentiamo più del 50 % della produzione industriale italiana del settore sport, e superiamo il 74% del fatturato esportato, un dato estremamente importante perché è il focus che abbiamo di portare le eccellenze italiane all’estero.

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Alea News, Dicembre 2014 In questo momento state portando avanti delle iniziative particolari rispetto alle attività, per così dire, istituzionali, nelle quali siete già coinvolti ? Abbiamo a brevissimo un evento di incoming di operatori del settore del ciclo, a Verona, nella prima quindicina di dicembre, dove portiamo le numerose aziende italiane di questo settore a fare incontri BtB con operatori provenienti da tutta Europa e dall’America, in accordo quadro con l’ICE: abbiamo invitato una trentina di paesi e operatori specializzati , distributori e grossisti dagli altri paesi interessati ai marchi italiani, che saranno in Italia per vedere le aziende italiane del settore ciclo, quindi un incontro puro B2B e non una fiera. In concomitanza organizziamo visite alle aziende nelle quali facciamo vedere il Made in Italy piuttosto che la ricerca e sviluppo che viene fatto in Italia. Insieme a questa iniziativa abbiamo appena lanciato, con una conferenza stampa, in accordo con la Regione Veneto, il progetto Dote InMovimento, cioè portare bambini dai sei a dodici anni che non possono fare sport per problemi economici delle famiglie: nel Veneto porteremo almeno mille bambini a fare sport gratuitamente per un anno intero. Avete anche iniziative di carattere sociale non di poco conto, quindi. Raccogliamo soldi dalla Regione ma anche da privati, da aziende, che danno un contributo in qualità di sponsor, lo facciamo in collaborazione con il CONI il quale ci fa da veicolo verso le società dilettantistiche, ne abbiamo oltre quattrocento solo nel Veneto che hanno aderito a questa iniziativa quindi pronti a ospitare, con questo buono sport, bambini a fare attività sportive per un anno . Per affrontare il tema, parecchie aziende italiane e tante del vostro settore hanno delocalizzato attività produttive in Cina e nei paesi dell’est Europa: che bilancio si può trarre di queste esperienze di delocalizzazione ?

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Alea News, Dicembre 2014 C’è stato prima l’est, poi mentre eravamo nell’est siamo andati anche in Cina, e quindi si è sommata la Cina e il bilancio è questo: erano fonti produttive che servivano, e servono ancora e magari serviranno nel futuro, però il focus era quello di mantenere i prezzi di mercato a un livello tale che potesse assorbire i beni. Oggi come oggi la recessione che c’è stata e la crisi economica che imperversa ormai dal 2007, comporta una serie di rivisitazioni delle logiche aziendali, in particolare della famosa supply chain, che ci permette di dire che oggi come oggi devo essere molto più snello, molto più flessibile, e per fare questo devo avere la produzione vicina: se io devo avere la reazione al mercato o la reazione al trend di mercato molto più veloce, o fare molte più collezioni per poter soddisfare i vari momenti del mercato, la distanza del sito produttivo assolutamente è un fattore negativo. A questo si aggiunge il fatto che i volumi sono comunque contratti e invece il monto del far est chiede volumi sempre crescenti perché anche loro hanno bisogno di fare economie di scala in quanto il costo del lavoro, il fattore che ha determinato la delocalizzazione prima nell’est europeo e dopo in Cina, è un costo del lavoro crescente soprattutto in Cina e nell’area del sud est asiatico , dove vediamo crescere del 20% all’anno il costo del lavoro quindi anche per noi il costo del prodotto aumenta di conseguenza ogni anno. Cosa che invece non si verifica più nell’est Europa e in Italia, dove il costo del lavoro è pressappoco stabile, comunque con incrementi di pochi punti percentuali, però con il vantaggio che i costi di trasporto sono nettamente ridotti, il tempo di reazione è nettamente ridotto: dal far east importiamo in 40 giorni, dobbiamo lanciare la produzione quattro mesi prima, quindi al buio, rispetto all’Europa dell’est o addirittura all’Italia, dove una serie di piccolissime realtà stanno riaprendo perché c’è da rifare il Made in Italy, con tempi di reazione non dico settimanali ma nell’arco del mese abbiamo già variazioni della produzione. Da queste sue considerazioni, possiamo dire che c’è un fenomeno di reshoring ? C’è qualcosa, non è un re-shoring nel senso in cui riportiamo e reinfatizziamo la produzione in Italia dimenticandoci di tutto il resto, c’è che è necessario una produzione italiana e europea perché una produzione focalizzata unicamente sul far est non lascia scampo alle logiche attuali di mercato che vogliono magazzini molto bassi e tempi veloci di reazione, è quindi una necessità e il costo in più, perché produrre in Italia e in Europa costa di più, è comunque supportato da una

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Alea News, Dicembre 2014 vendita più efficace e da un sell out che permette di realizzare un margine piuttosto di avere i magazzini pieni e dover liquidare. Che differenze di costi di produzione ci sono adesso fra Italia e Cina, tenendo conto dei costi di trasporto ? Oggi come oggi abbiamo tre variabili: costi di produzione e quindi costo del lavoro, perché bene o male la materia prima si compra dappertutto, il costo del lavoro è nettamente superiore in Italia, con un costo al minuto che va dai 28 ai 30 centesimi, contro il far east nel quale siamo ancora intorno ai 7/8 centesimi al minuto, crescente ogni anno al quale si aggiunge il costo del trasporto, rilevante, con il dazio, che si va a bilanciare con il costo al minuto. Abbiamo infine il terzo elemento che è il dollaro, la differenza cambi ora che il dollaro si rafforza finalmente, porta a riconsiderare quella logica perché abbiamo già perso l’8 % di marginalità solo per il cambio. Se associamo a questo anche il costo del trasporto, che cresce sempre di più, il costo del petrolio e altri costi, i quaranta giorni di tempo per arrivare in Europa, al costo finanziario dato dal costo del denaro che non è più dell’1% ma andiamo dal 5 % al 7 %, sommando tutti questi fattori una volta si risparmiava un 20 % comprare nel far east, adesso non è più così: per un prodotto di media gamma la differenza si aggira attorno all’8-10% , con il rischio poi di avere stock a magazzino, prodotti di alta gamma si possono fare tranquillamente qui in Europa. Dopo questa riflessione sulla differenza di costi e sulle nuove strategie, una domanda che vale una vincita alla lotteria: per un paese come l’Italia, ci possono essere interventi legislativi, sia di carattere fiscale che normativo, per far diventare questa tendenza un “controesodo”, prendendo a prestito da altri contesti questo termine ? Ci vuole una riforma del lavoro, una riforma delle pensioni, e una riforma del famoso cuneo fiscale, al quale nessuno ha messo mano. Per riaprire le fabbriche, in Italia vuol dire riassumere finalmente personale, ma se noi abbiamo ancora il problema del costo del lavoro nella riassunzione, al quale si aggiungono i costi della burocrazia italiana, e ancora si aggiunge l’accanimento fiscale per cui ogni volta che apriamo un’azienda siamo tutti evasori, alla fine dobbiamo cambiare un po’ la mentalità e la cultura nel nostro paese. Dalla situazione attuale a quella desiderabile, quanta distanza c’è ?

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Alea News, Dicembre 2014 La distanza è ancora elevata, perché se vediamo ad esempio la Germania, con la crisi ha aumentato la produzione industriale nei settori tradizionali, quello dell’auto sta andando molto bene: possiamo pensare che non ti conviene, conviene invece perché hanno trovato una formula che gli permette di avere un costo di lavoro più flessibile rispetto al nostro e la possibilità di seguire i picchi di produzione, ma attraverso un sistema paese che ha scelto una politica industriale. Noi siamo un sistema paese che non ha ancora scelto una politica industriale, cioè quali sono i settori industriali nei quali l’Italia può ancora primeggiare, nessuno ha ancora deciso quali sono, e finché non lo decidiamo non si possono fare veramente le riforme, perché si fanno solo riforme a pioggia, forse è meglio farle per settori specifici e avere un PIL che ritorna a crescere. Come in azienda, se non ho gli obiettivi non posso prendere delle decisioni.

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#epursimuove: oltre la retorica del disfattismo di Samuel Mazzolin, Presidente Associazione Culturale #epursimuove samuelmazzolin@me.com

Il tema del “fare rete” è da sempre inflazionato e sulla bocca di tutti. Sono ovvi i vantaggi di un approccio aperto e collaborativo, che esca dalla prospettiva del campanile e abbracci quella della comunità. E quindi? E’ anche vero, d’altro canto, che un conto è dichiarare un’intenzione e un altro è metterla in pratica. Quando arriva il momento di uscire dalla logica della brochure patinata e far parlare la persona, con tutti i suoi pro e contro, la realtà ci insegna che le dinamiche sono profondamente diverse. Parlare poco e parlare dopo: questa la linea guida di #epursimuove. Insieme a Tommaso e Domenico, compagni di strada in precedenti esperienze associative, stiamo testando una modalità diversa, forse unica, di aggregare e ibridare persone con progetti e formazione diverse. In pratica: Cerchiamo solo persone che stiano lavorando, concretamente, ad un progetto imprenditoriale (profit), sociale (no profit) o civico (liste civiche). Non cerchiamo i figli di imprenditori, i sognatori che volano alto ma non si sporcano le mani, i piccoli onorevoli che cercano voti per fare la scalata all’interno del partito. Auguriamo il meglio a queste persone, ma ragioniamo in ottica orizzontale, peer2peer, e non verticale, gerarchica. Cerchiamo solo le singole persone attive e non altri aggregatori, come Associazioni di categoria, club. Facciamo i migliori auguri ai numerosi tavoli ufficiali di lavoro nelle associazioni di rappresentanza, ma rileviamo che all’atto pratico l’impatto delle loro azioni è molto modesto. Non ci interessa fare bella figura, ci interessa fare. Siamo consapevoli del principio dell’80/20 e cerchiamo deliberatamente quel 20% di persone che impattano per l’80% dell’innovazione sociale.

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Alea News, Dicembre 2014 Non ci importa il COSA stiano facendo, ci interessa COME lo stanno facendo e soprattutto se stanno portando avanti il progetto in maniera aperta e collaborativa. Dopo un primo anno di test, che ci è servito per capire come aggiustare il format dei nostri incontri, siamo arrivati a capovolgere la presentazione classica del progetto vincente: non ci sono palchi ma cerchi, non ci sono esperti ma persone che si mettono in gioco. A turno, i membri della nostra comunità condividono non un successo ma un PROBLEMA concreto del loro progetto (profit, no profit, civico) e si attiva un brainstorming dove chi partecipa, obbligatoriamente, deve avere a sua volta un progetto attivo. Quindi non parla per sentito dire o ripetendo frasi fatte, ma condivide la sua – piccola o grande non importa – esperienza pratica. La volta successiva, chi ha beneficiato dei consigli della comunità passa dall’altra parte e aiuta concretamente un altro membro, con un altro progetto ma la stessa modalità aperta e costruttiva di fare rete. Non è una fiera, non vogliamo puntare sulla quantità ma sulla qualità delle relazioni che in questo modo si vanno a creare. Iniziamo una relazione dando invece che chiedendo qualcosa. Parliamo con gli sconosciuti e se serve li aiutiamo, perché convinti che ci sia un gran bisogno di ricostruire il tessuto connettivo della società, violentato da decenni di opportunismo economico e umano. Siamo ottimisti rispetto al futuro della società: saremo più poveri economicamente ma più ricchi in quanto a relazioni di fiducia e reciproco aiuto. Con le persone giuste, oltre la retorica del disfattismo e soprattutto senza avere l’ansia di piacere a tutti. Questa è #epursimuove.

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Una filiera alimentare sicura grazie a tecnologie diagnostiche all’avanguardia Il caso Tecna, da startup ad azienda di successo sul mercato internazionale. Nel 1994 la definizione di startup non era in voga come oggi ma avrebbe calzato perfettamente a Tecna srl, che all’epoca muoveva i primi passi nell’AREA Science Park di Trieste.

di Francesca Iannelli, francesca.iannelli@area.tri este.it

Nata da un piccolo gruppo di chimici e biologi già forti di alcuni anni di esperienza industriale nel campo dell'immunodiagnostica, l’avventura imprenditoriale inizia con lo sviluppo di metodi per la rilevazione di residui di farmaci negli alimenti. Dal 2000 l'azienda allarga la propria attività verso la rilevazione delle micotossine, indirizzandosi successivamente allo sviluppo di kit per allergeni. In questi anni Tecna si è affermata a livello italiano e internazionale nel mercato dei kit diagnostici per l'analisi dei contaminanti chimici negli alimenti e nei mangimi. Oggi conta 25 addetti, un ricavo dalle vendite 2013 di 2,3 milioni di euro, con una crescita del 14% sul 2012. E’ presente con i suoi prodotti in 40 Paesi e le esportazioni hanno rappresentato l’anno scorso il 35% del ricavo. Una filiera alimentare sicura Grazie ai progressi della ricerca scientifica sono oggi note e ben caratterizzate molte fonti di inquinamento degli alimenti, in parte di origine naturale, in parte dovute ai processi industriali o all'impiego di farmaci o fitofarmaci negli allevamenti e nelle coltivazioni, nonché a fenomeni di inquinamento dovuti all'impiego di sostanze che mascherano le adulterazioni. Rilevarli con kit rapidi, economici e affidabili è di primaria importanza per garantire la salubrità di ingredienti, alimenti e mangimi.

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Alea News, Dicembre 2014 La tecnologia alla base dei prodotti Tecna è quella immunochimica, ma i vent'anni di attività aziendale hanno visto una sostanziale evoluzione e diversificazione tecnologica e di formato. Tecna ha sviluppato principalmente kit in micropiastra (ELISA), destinati a strutture con laboratori equipaggiati e con un certo livello di know how. Nel corso degli anni ha spinto sul rilascio di nuove versioni di kit ELISA via via più rapidi, di più semplice esecuzione e di formato più conveniente, offrendo uno strumento di screening utilizzabile direttamente dalle aziende produttrici o da piccoli laboratori.

Un esempio di questa evoluzione è B ZERO AFLA M1, un kit ELISA rivoluzionario per l'analisi dell'aflatossina M1 nel latte, messo a punto dai ricercatori Tecna nell'estate 2014. Si tratta del primo kit in micropiastra che consente l’analisi diretta del latte, senza alcuna necessità di preparazione dei campioni, rappresentando un importante vantaggio in termini di tempo e costo di materiali per gli analisti, nonché un abbattimento delle fonti di errore dovute alla manipolazione dei campioni. Rispetto agli altri kit sul mercato, B ZERO AFLA M1 dimezza i tempi dell'analisi e consente di ottenere risultati quantitativi in soli 30 minuti. Il consistente risparmio di tempo si combina con un significativo risparmio economico, grazie a un formato che prevede la calibrazione. L'elevatissima qualità dei reagenti utilizzati rende il test in grado di fornire dati quantitativi senza il ricorso a soluzioni standard.

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Alea News, Dicembre 2014 Nuove sfide tecnologiche Oltre ai saggi in micropiastra, gli ultimi anni hanno visto crescere la cosiddetta "dry chemistry" finalizzata a costruire test "autosviluppanti" simili ai comuni test di gravidanza. Questi test, definiti "lateral flow" o più semplicemente "strip", sono destinati a utilizzatori non professionali e sono caratterizzati dall'estrema rapidità di risposta: pochi minuti per condurre un controllo in accettazione di merci e decidere, quindi, se procedere con lo scarico o il respingimento della partita. Di grande interesse per l'analisi delle micotossine, questa tecnologia di saggio non richiede sostanzialmente nessun equipaggiamento particolare né alcuna formazione in campo analitico. La sfida per Tecna è stata consistente: il trasferimento del know how acquisito e consolidato per l'ELISA al nuovo formato del lateral flow è stato un percorso che ha impegnato i ricercatori per diversi anni. Tecna è riuscita a lanciare nel maggio scorso Smart Strip DON, una strip per la rilevazione del deossinivalenolo nei cereali, un risultato propiziato anche grazie al contributo di fondi comunitari erogati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia nell’ambito del Programma POR-FESR. Con Smart Strip DON sono sufficienti dieci minuti per dosare questa micotossina, peraltro risultata molto diffusa nel raccolto di mais italiano del 2014. La linea Smart Strip va arricchendosi di nuovi prodotti da poco entrati o prossimi all'ingresso sul mercato internazionale, come Smart Strip AFLA B1, rilasciata a fine ottobre, che consente di rilevare la pericolosa aflatossina B1 nel mais, sempre in soli dieci minuti.

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Alea News, Dicembre 2014 Uno sguardo al futuro Nell'anno in cui festeggia il ventennale, Tecna guarda all’orizzonte che la attenderà nei prossimi vent'anni. "Il mercato richiede sempre maggiore differenziazione di prodotti - spiega Maurizio Paleologo, Direttore e Presidente di Tecna -. Le aziende come Tecna devono saper raccogliere la sfida e strutturare risposte nuove per raggiungere esigenze diverse. Per il futuro posso immaginare un sensibile aumento di interesse per i metodi rapidi su strip, strumenti che forse hanno la possibilità di raggiungere anche i paesi più poveri del mondo, dove la lotta alla contaminazione da micotossine non può essere condotta con analisi costose, sofisticate, complicate e lente. Sul piano tecnologico la prossima sfida sarà invece riuscire a compattare più analisi in uno stesso sistema diagnostico di screening. In altre parole, si dovranno sviluppare piattaforme rivoluzionarie che consentano di acquisire, per uno stesso campione di cereale, latte o carne che sia, un numero maggiore di informazioni circa le potenziali contaminazioni chimiche. Una piattaforma multianalitica permetterebbe la valorizzazione del campione raccolto, una riduzione del tempo totale dell'analisi e l'accessibilità a maggiori informazioni sulla reale pericolosità di ciò che mangiamo".

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Una spin off padovana nell’incubatore di BIC Trieste IDX - Innovative Digital eXperience: marketing@idxitaly.com www.idxitaly.com tel. 040 8992278

Innovative Digital eXperience (IDX) è una digital technology company nata nel 2013 ed insediatasi presso l’incubatore per l’innovazione tecnologica del Friuli Venezia Giulia, il BIC di Trieste. I settori in cui opera sono quelli delle tecnologie internet e delle applicazioni digitali, con l’obiettivo di offrire soluzioni innovative, dalla consulenza allo sviluppo di ecosistemi digitali, che contribuiscano al rinnovamento di business model tradizionali tramite l’utilizzo di nuove tecnologie e l’adozione di un’efficace Digital Strategy. IDX, diversamente da molte altre società similari, può contare sulla rara possibilità di combinare la dinamicità che caratterizza una nuova impresa all’affidabilità di una realtà consolidata, grazie all’elevato know how derivante dalla precedente divisione digitale di Soluzioni Software, dalla quale Innovative Digitale eXperience nasce come spin off. Soluzioni Software è un’azienda di Padova con un’esperienza trentennale in un settore altamente competitivo come quello della consulenza e dello sviluppo di sistemi ERP e altri prodotti software per la gestione aziendale, partner di SAP e con centinaia di referenze nelle aree dei beni di consumo, vitivinicolo, manufacturing&machinery, dell’automazione e dei servizi professionali di engineering ed ict. IDX si pone come obiettivo la valorizzazione delle applicazioni esistenti tramite l’integrazione in nuove architetture digitali, ad esempio interfacciandosi e completando sistemi ERP già presenti in azienda, così da capitalizzare gli investimenti precedenti. Le competenze tecnologiche di IDX si esprimono sia sul web sia su mobile tramite System Integration, con soluzioni gestibili ovunque in modalità cloud nel più assoluto rispetto della sicurezza, cosa che facilita i processi di vendita e le interazioni tra le diverse unità organizzative aziendali (ad esempio tra Marketing, IT e Comunicazione). L'attività di IDX nasce da una continua ricerca sul campo, sia a livello tecnologico e di sviluppo dei diversi prodotti che tramite la creazione di partnership con

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Alea News, Dicembre 2014 realtà internazionali operanti in tutto ciò che può favorire la conoscenza e la diffusione di strumenti dedicati al business digitale. Tra le soluzioni proposte, in continua evoluzione e caratterizzate da una forte componente di personalizzazione per i diversi clienti, le più intriganti probabilmente sono quelle che sfruttano la Realtà Aumentata. L'AR è una tecnologia web-based di ultima generazione che a partire da un soggetto inquadrato con la fotocamera di uno smartphone o di un tablet, tramite l'utilizzo di una App specifica, permette di visualizzare un'animazione digitale ottenuta dalla sovrapposizione tra elementi reali e virtuali, creando un contenuto multimediale di grande impatto. I possibili campi di applicazione sono molteplici: forse, l’aspetto più interessante di questa tecnologia è proprio la sua universalità, che la rende sia uno strumento di comunicazione di grande resa che un supporto evoluto per l’assistenza tecnica o la formazione. Altra interessante soluzione IDX è la Smart Video Interaction, proposta che prevede l'arricchimento di video e filmati tradizionali con contenuti multimediali tramite i quali l'utente può interagire, trasformando un'operazione prettamente passiva come quella di guardare lo schermo in un’esperienza interattiva memorabile e quindi commercialmente efficace.

Oltre a questi strumenti più attinenti all'ambito marketing, IDX opera anche in aree più tecniche, commerciali o di prodotto, tramite strumenti quali i-Seller, App dedicata alla forza vendite ed alla raccolta ordini sul campo oppure i-View, l’evoluzione dei classici cataloghi e brochure in versione mobile. Il tutto, senza

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Alea News, Dicembre 2014 trascurare la fase post-vendita, grazie a SpareParts una soluzione innovativa per assistenza e ricambistica, focalizzata sulla riduzione dei tempi di gestione, per ordini più affidabili e un rapido scambio di informazioni favorito dall'accesso via web alla documentazione tecnica centralizzata. Digitalizzando tutti i normali supporti cartacei, velocizzando gli ordini e sfruttando le nuove possibilità offerte dall'evoluzione digitale, le tre applicazioni permettono di ottimizzare i rapporti con la rete commerciale e di post-vendita, rendendole più efficienti e concentrando le risorse a disposizione su attività economicamente redditizie (controllo del cliente, offerta di nuovi prodotti, ottimizzazione delle attività di supporto, etc.). Attualmente, l’esperienza accumulata e i progetti sviluppati, consentono a IDX di portare avanti con convinzione le scelte fatte a livello di tecnologia e ricerca, con l’obiettivo di continuare ad investire per diventare sempre più punto di riferimento per l’innovazione digitale di aziende e mercati.

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PROFIS crea un network per finanziare start up innovative di Francesca Barnaba, Friuli Innovazione profis@friulinnovazione.it

La difficoltà a reperire i finanziamenti necessari ad avviare la propria startup è indubbiamente uno degli scogli principali contro il quale si arenano molti progetti di impresa, anche altamente innovativi. Sono numerosi gli studi che citano la carenza di finanziamenti a sostegno dell’avvio e della diffusione su larga scala della produzione tra le cause principali dei tanti fallimenti tra le startup. Ma i soldi ci sono, questo è uno dei principali messaggi che hanno voluto comunicare gli investitori coinvolti nel progetto europeo PROFIS: nonostante il periodo di crisi che stiamo attraversando, i fondi disponibili per progetti di nuove imprese realmente innovative esistono. Quello che manca è un adeguato sistema di informazione e formazione sulle modalità di accesso agli stessi. Pochi ad esempio conoscono i sempre più attivi (seppur in termini di investimento complessivo ancora molto modesti) network di business angels italiani e il loro funzionamento; moltissimi sono gli startupper che pur avendo sviluppato progetti interessanti non convincono gli investitori a finanziarli perché non sono in grado di realizzare pitch efficaci o non sanno come relazionarsi con gli investitori stessi. Su queste problematiche di formazione imprenditoriale è intervenuto negli ultimi due anni – a partire da gennaio 2013 - il progetto PROFIS “Promozione della finanza innovativa nel Sud Est Europa”, iniziativa che rientra nel programma europeo transnazionale “South Eastern Europe 2007-2013” e che ha coinvolto una decina di partner tra Italia, Slovenia, Croazia, Austria, Repubblica Slovacca, Ungheria, Romania, Serbia e Bosnia&Herzegovina e che è stata gestita a livello nazionale da Friuli Innovazione. Nell’arco dei suoi due anni di attività il progetto PROFIS ha sia incrementato le capacità degli enti intermediari (camere di commercio, incubatori, parchi

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Alea News, Dicembre 2014 scientifici, ecc) a svolgere un’efficace azione di supporto in favore delle startup innovative, che agito direttamente a favore di potenziali nuovi imprenditori.

Nel caso dell’Italia, dove le attività progettuali sono state realizzate dall’incubatore certificato di Friuli Innovazione Techno Seed, le startup e i futuri imprenditori partecipanti hanno potuto beneficiare di corsi di formazione di alto livello sull’investment readiness e sul business model CANVAS, di percorsi di tutoring e consulenze one-to-one tagliate sulle esigenze specifiche di ciascun team di impresa, di eventi di approfondimento su temi di interesse per l’avvio di startup nonché di numerosi momenti di networking e di occasioni di incontro con investitori dei più importanti network di business angels. Agli startupper è stata offerta non solo formazione e consulenza, ma anche l’opportunità di testare la validità del loro progetto di business attraverso la partecipazione ad una competizione internazionale. La business competition, strutturata in due fasi, una nazionale e una europea, era naturalmente riservata alle idee innovative. In Italia hanno aderito team imprenditoriali provenienti non solo da Friuli Venezia Giulia e Veneto, ma anche da Lombardia, Sardegna, Sicilia e Campania: questi si sono scontrati a colpi di pitch prima davanti a investitori italiani e poi, i migliori tre, a Budapest di fronte a una giuria composta da investitori ed esperti di impresa di Ungheria, Austria, Slovenia e Romania. Uno dei progetti finalisti italiani, “WADEX”, rappresentato da un team siciliano che intende creare una piattaforma smart per lo scambio delle materie prime seconde, ha ottenuto il secondo posto nella classifica internazionale. E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.

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Alea News, Dicembre 2014 Nell’ambito del progetto PROFIS un focus è stato dedicato anche alle donne imprenditrici, ancora troppo poche rispetto ai colleghi uomini anche nei paesi dell’Europa sud-orientale secondo i dati disponibili. Gli ostacoli che le donne si trovano ad affrontare sostanzialmente in tutti i paesi comunitari sono di vario tipo: si passa dagli ostacoli di natura economica, ad elementi derivanti dal contesto di partenza, ad ostacoli cosiddetti "soft".

Queste dinamiche negative impediscono all’Unione Europea di sfruttare al massimo il suo potenziale di crescita e devono pertanto essere superate. Un’iniziativa di successo portata avanti da Friuli Innovazione in quest’ambito è stato l’appuntamento Rails Girls organizzato a Udine lo scorso giugno. Si tratta di un format internazionale che viene riproposto in moltissime città del mondo e che si rivolge alle ragazze e alle donne di tutte le età per avvicinarle alla programmazione informatica, un altro ambito dove sono sottorappresentate. L’evento è stato molto apprezzato ed ha anche dato vita in alcuni casi a nuovi progetti imprenditoriali femminili che Techno Seed sta supportando.

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Industrio, acceleratore hardware di Jari Ognibeni, jo@industrio.co www.industrio.co

Industrio Ventures è un acceleratore di startup hardware: mettiamo a disposizione un mix unico di risorse, strumenti e know how imprenditoriale per aiutare startup con un prototipo a diventare aziende con un prodotto. Lo facciamo cercando team di talento nei settori della meccatronica, agrifood, medicale e smart sensors in Italia e all'estero. L'acceleratore è nato a fine 2013 dalla collaborazione di un gruppo di imprenditori e professionisti trentini che hanno avuto il coraggio di creare la prima realtà italiana che supporta unicamente startup tecnologiche hardware. Industrio è stato fondato da Alfredo Maglione (Optoi), Alberto Gasperi (Spinnvest), Alessio Romani (Business Angel Network Trentino) e Jari Ognibeni che ricopre il ruolo di CEO. Industrio ha oggi sede a Rovereto presso il Polo della Meccatronica dove contribuisce attivamente al progetto di sistema della Provincia Autonoma di Trento che prevede l’attrazione di talento e competenze industriali all’interno del compendio tecnologico di Trentino Sviluppo. Creiamo Aziende di Prodotto Industrio ricerca sul mercato italiano e internazionale team di talento che intendono sviluppare un prodotto tecnologico e ai progetti selezionati offre semplici ingredienti: seed capital, mentorship (30+ mentori a disposizione) e un incredibile fornitura di strumenti e macchine per la prototipazione fornita da un network di 7 partner industriali locali. Industrio con questo modello a partire da gennaio 2014 ha co-fondato già 5 startup tecnologiche di prodotto che si sono presentate il 28 Novembre al primo Demo Day. I progetti che Industrio ha supportato sono: 

DR WINE TECH sviluppa un imbottigliatore innovativo per vino che consente di migliorare l’efficacia del processo di imbottigliamento riducendo la quantità di ossigeno e quindi migliorando la capacità del

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Alea News, Dicembre 2014 vino di conservarsi nel tempo perché meno soggetto all’ossidazione (http://drwinetech.launchrock.com/); 

MELIXA ha realizzato un arnia tecnologica che mira a consentire a chi alleva api, compresi coloro che lo fanno per hobby, di ridurre costi senza rinunciare a conoscere il comportamento delle api e la loro capacità di produzione. Il sistema che si compone sia dell’hardware da montare sull’arnia sia della app per tenere sotto controllo le attività delle api da remoto, offre come vantaggio più significativo la riduzione dei costi e dei tempi necessari all’apicoltore per seguire le sue arnie che spesso sono sparse sul territorio a volte anche a distanza di centinaia di chilometri (http://melixa.eu/);

MECCATRONICORE offre una stampante 3D professionale che si propone quale scelta ideale per chi ha la necessità di stampare oggetti ad alta qualità a un prezzo che si colloca nella fascia medio alta, ma che offre una serie di funzionalità avanzate come per esempio l’integrazione del computer, completo di schermo lcd di ampie dimensioni, che quindi consente alla stampante di operare in modo autonomo e quindi di adattarsi a contesti diversi: officine meccaniche, artigiani e perfino artisti (http://meccatronicore.com/);

LOCK&CHARGE ha messo a punto un dispositivo composto da un lucchetto elettronico che funge anche da connettore per la ricarica delle batterie qualora la bici sia elettrica e da una stazione di ricarica e che può essere acquistato e posizionato da chiunque: esercizi commerciali, alberghi, parcheggi, stazioni ferroviarie, centri commerciali, in modo da creare una rete capillare di punti di ricarica e di sosta sicura capace di rendere effettivamente conveniente l’utilizzo della bici o di altri sistemi di trasporto personale dotati di motore elettrico (http://www.lockandcharge.me/);

BIKEE BIKE propone un motore elettrico mid-drive ad altissime prestazioni che può essere installato su qualsiasi bicicletta rendendola elettrica in pochi minuti. Il motore il più potente della categoria al momento sul mercato e offre una potenza da 250W a 750W (http://www.bikeebike.com/).

Le cinque startup sono il frutto del lavoro fatto dai rispettivi imprenditori con il supporto di Industrio che ha fornito supporto finanziario e industriale grazie al contributo dei partner industriali che fin dall’inizio hanno creduto e investito nel E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.

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Alea News, Dicembre 2014 progetto. Tra i Partner possiamo citare: Optoelettronica Italia, Hsl, 3Tec, Attrezzeria Trentina, Lean Evolution, Reniero e Associati, Delta Informatica, Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Edmund Mach.

Industrio è impegnata a supportare le startup a sviluppare i prototipi in modo efficace e rapido, a consolidare i team, a sviluppare modelli di business sostenibili e orientati al mercato. Durante i sei mesi del programma di accelerazione le startup possono accedere a impianti industriali, strumenti di prototipazione, ricevere supporto da mentor specializzati e dialogare con potenziali business partner di tutto il mondo.

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Il monitoraggio strutturale diventa sicuro e low cost di Alessandro Tibaldeschi, ale@agenziapressplay.it

Perché è cosi difficile monitorare efficacemente lo stato di salute delle strutture (edifici, ponti, gallerie, dighe, viadotti, pipeline)? È la domanda da cui sono partiti i fondatori di SmartPatch, la start up che ha ideato uno strumento innovativo per il monitoraggio strutturale. Attraverso l'applicazione di sensori innovativi, ogni vibrazione, assestamento o dilatazione della struttura viene registrata e trasmessa in tempo reale via wireless alla centrale, permettendo così di monitorare all'istante lo stato di salute della struttura stessa. La soluzione sviluppata da SmartPatch appartiene alle tecnologie per lo Structural Health Monitoring (SHM). I sistemi attualmente impiegati per il monitoraggio strutturale - come ad esempio gli estensimetri a resistenza o a filo vibrante, la fibra ottica o l’ispezione visiva periodica - presentano non poche limitazioni, dovute principalmente al costo elevato, alla difficoltà di installazione e alla lettura puntiforme delle sollecitazioni. Grazie alle sue caratteristiche innovative, il sistema per il monitoraggio strutturale sviluppato da SmartPatch supera tali limitazioni: è flessibile, scalabile, affidabile e low cost, applicabile a qualsiasi substrato ed è in grado di trasmettere le informazioni a distanza e in tempo reale. Il sistema, inoltre, monitora la deformazione, la temperatura, l’inclinazione e l’eventuale attività sismica. Il sistema realizzato da SmartPatch è costituito da diversi elementi. Un estensimetro prodotto in materiale composito (Smart Skin Sensor) completamente laminato in maniera da formare un sensore perfettamente resistente agli agenti esterni ed applicabile su un qualsiasi substrato, di ridottissimo spessore, flessibile e in grado di adattarsi alla superficie di

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Alea News, Dicembre 2014 applicazione. Un Reader RFID/Trasmettitore wireless, applicato sulla superficie di ogni sensore, che incorpora un sensore di inclinazione e un sensore sismografico. Un server centrale su cloud, che consente sia l’elaborazione complessiva dei dati e la presentazione su interfaccia grafica, accessibile da web, sia l’archiviazione storica pluridecennale dei dati stessi. Un gateway che trasmette i dati raccolti dalla rete di sensori al server centrale, via rete cellulare (o satellitare, per le installazioni remote). La trasmissione dei dati dei sensori, infine, è organizzata in forma di rete mesh per garantire il funzionamento del sistema, senza interruzioni, anche in caso di blocco di alcuni elementi sensoriali (ad esempio a seguito di un crollo strutturale). Quanto descritto finora, è il frutto del lavoro di un team imprenditoriale che da tre anni lavora allo sviluppo del progetto SmartPatch. La squadra, composta da Marco Bonvino, Melanie Diziol e Guido Maisto, ha costituito all’inizio del 2014 la società (SmartPatch Srls) per sostenere lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di questo sistema innovativo per il monitoraggio degli edifici. La start up, ospitata presso I3P (Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino), ha già depositato due domande di brevetto e ha portato a termine la fase di prototipazione e sviluppato internamente il software di ricezione, normalizzazione e trasmissione dei dati. L'idea e il lavoro condotto fino ad oggi, hanno permesso a SmartPatch di aggiudicarsi l'edizione 2014 della Start Cup Piemonte Valle d'Aosta e il Premio Nazionale Innovazione nella categoria “Industrial”: oltre all'onore della vittoria, alla start up sono andati premi per un totale di 45.000 Euro euro che permetteranno di sviluppare ulteriormente il progetto. SmartPatch infatti non si ferma qui e punta ad un mercato in continua espansione: “Si stima che in Italia gli edifici che necessitano di monitoraggio siano pari a circa 3,6 milioni mentre – concludono gli startupper - il mercato globale delle costruzioni in materiale composito è destinato a crescere da 798,5 milioni di euro nel 2012 a 1.186 milioni di euro nel 2019, con un tasso di crescita annuale del 5,8%”.

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Ca’ Foscari Forward 2014

dalla Redazione ALEA Ca’ Foscari

Venezia, 29 novembre 2014 Continua con sempre maggior integrazione e successo l’alleanza con Ca’ Foscari Alumni con la partecipazione di numerosi raporesentanti di ALEA al Ca' Foscari Forward 2014 tenuto il 29 novembre 2014 a Ca’ Foscari. Nel corso della serata sono stati premiati per questa edizione, Giuseppe de'Longhi e Paolo Privitera, che hanno saputo coinvolgerci nella loro storia professionale e di vita. Durante la serata Stefano Bianchi e Christian Cecchetelli hanno presentato il Memorial Maurizio Bortali. A due settimana dal Ca' Foscari Forward 2014 volevamo ringraziare gli oltre 100 partecipanti al nostro evento più importante che hanno festeggiato con noi il terzo anno di attività di Ca' Foscari Alumni.

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Workshop sulle principali novità 2014 relative ai principi contabili internazionali IAS/IFRS e relativi impatti fiscali Mercoledì 14 gennaio 2015, ore 14.30 - 18.00 Padova, SHERATON HOTEL Corso Argentina, 5 La formazione del bilancio si fonda su principi contabili - Un concetto cardine nei principi internazionali che condiziona l’adozione degli IFRS è contenuta nel paragrafo 11 dello IAS 1: il bilancio non può essere presentato come “conforme ai principi contabili internazionali” a meno che non siano stati applicati integralmente tutti i principi contabili internazionali e tutte le relative interpretazioni. L’obiettivo del workshop è perciò un focus sulle principali novità tra i principi contabili internazionali in vigore al 31 dicembre 2014 (in particolare nuovi principi relativi al bilancio consolidato (IFRS 10, IFRS11 ed IFRS 12) e sulle prospettive future in ambito internazionale confrontandosi anche con i nuovi principi contabili italiani. Il seminario affronterà inoltre lo stato dell’arte relativo all’impatto fiscale in relazione all’applicazione degli IFRS. Programma: 14.15 – 14.30 Registrazione partecipanti 14.30 – 14.45 Benvenuto e presentazione Emilio Pagani (Presidente ANDAF NORDEST) Diego Mantoan (Direttore Alumni Ca’ Foscari, Venezia) 14.45 – 15.30 IAS/IFRS, Codice civile e principi contabili italiani: aspetti evolutivi e limiti di una relazione incompresa Prof. Stefano Zambon, Professore Ordinario di Economia Aziendale presso la Facoltà di Economia dell'Università di Ferrara Segretario Generale, NIBR (Network Italiano per il Business Reporting) 15.30-16.00 Principali novità IFRS e prime applicazioni IFRS 10 “Bilancio consolidato” Dott. Stefano Bianchi, Mazars E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.

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Alea News, Dicembre 2014 16.00– 16.30 IFRS 11 “Joint Ventures”: principali novità Dott. Francesco Ballarin, Mazars 16.30-16.45 Coffee Break e networking 16.45-17.30 Principali impatti fiscali relativi all’applicazione degli IFRS Roberto Salin, Legalitax Studio Legale Tributario, Partner Moderatore: Emilio Pagani

Cena Socio Onorario ALEA, aprile 2015 Continua anche per il 2015 la tradizionale cena dedicata della premiazione dei soci onorari ALEA che è prevista per aprile 2015. Ulteriori dettagli saranno inviati al più presto, vi aspettiamo numerosi.

Capitani Coraggiosi 2.0 La terza edizione di Capitani Coraggiosi 2.0 è in programma per sabato 23 maggio 2015 sempre a Ca’ Foscari.

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