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editoriale
Alea News, Marzo 2019
di Maurizio Beraldo
Industria 4.0 procede, soprattutto con delle novità ben riportate da Gianni Potti nell’articolo a seguire; ci sono anche alcune risposte, nelle novità contenute nella legge finanziaria, a domande che da tempo parecchi si pongono con l’incremento dell’automazione nell’industria e nei servizi, cioè la riduzione del personale e l’adeguamento degli skills. Prima di tutto i nuovi provvedimenti sono diretti alle PMI e non solo alle grandi aziende, una decisione doverosa visto il nostro tessuto produttivo, e la consapevolezza di dover incentivare anche la consulenza di figure specializzate nella trasformazione digitale delle aziende, in particolare appunto per le PMI nelle quali è più probabile la mancanza di profili di questo tipo. Il reskilling delle persone è preso ora in considerazione in modo diretto e mettendo a disposizione incentivi fiscali, la consapevolezza di non lasciare probabilmente persone spiazzate dalla sostituzione di attività legate alla parte automatizzabile di Industria 4.0. Il fattore umano è riposto quindi al centro. Continuano le pubblicazioni in Imprese nuove di idee imprenditoriali in partenza sotto forma di start up: il recupero di varietà vegetali e progetti legati all’ecosostenibilità proseguono; interessante l’iniziativa di una start up, nata per costruire auto elettriche di elevate prestazioni progettate su misura per l’acquirente, e che impiega il crowdfunding come forma di finanziamento.
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Alea News, Marzo 2019
Sommario Molte novità e nuovi scenari, cambia completamente il 4.0 , di Gianni Potti
Imprese nuove Re-cereal, il progetto per valorizzare i cereali “minori” , di Leo Brattoli, AREA Science Park, Trieste Additive FVG Square: in Friuli Venezia Giulia il primo caso italiano di open innovation e additive manufacturing, di Emanuela Testori, Friuli Innovazione ZAVA Hypercars: la start up incubata a t2i che sta realizzando la rivoluzione elettrica nel mondo delle supercar , di Alberta Bazzotti e Enrico Segantin, t2i, Treviso Eco Innovation Academy 2019: si rinnova l’appuntamento formativo dedicato alla formazione tecnica per l’ecosostenibilità, di Giampiero Battisti, Trentino Sviluppo Chiuse le candidature per il primo bando R2I, il programma che consente alle startup di accedere alle tecnologie di CERN e INFN, di Alessandro Tibaldeschi, I3P, Torino
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Alea News, Marzo 2019
Molte novità e nuovi scenari, cambia completamente il 4.0 Industria 4.0 si trasforma in qualcosa di più evoluto dove la tecnologia sia al servizio della gente. di Gianni Potti
Nei capitoli dedicati al digitale che figurano nella legge di bilancio 2019, figurano diversi capitoli interessanti sull'innovazione (vd venture capital, web tax) ma il nostro interesse va qui a focalizzarsi su Industria 4.0. Non solo e non tanto per quanto viene detto e finanziato, ma per cercare di comprendere la nuova visione - notevolmente differente rispetto a quella di Calenda - sulle politiche governative rivolte alla cosiddetta Industria 4.0. Ad una prima analisi le misure dedicate alla digitalizzazione delle imprese vanno in continuità con il vecchio piano Calenda/Renzi sul 4.0. Come si disse all'epoca il primo vero tentativo governativo di avere un progetto industriale sul Paese, puntando, ai tempi della digital transformation, sulla manifattura intelligente. Il piano tra il 2017 e il 2018 ha dato buoni risultati con la ripresa degli investimenti destinati ai beni strumentali e un’espansione significativa della produzione, poco meno di 50 miliardi di €, contestualmente vi è stata una forte sostituzione del parco macchinari nelle industrie, portando il consumo interno di macchinari per due anni di fila ben oltre il 10% di crescita degli investimenti. Ora il Ministro Di Maio ha deciso, con il Governo, di eliminare il superammortamento, salvo che per i beni strumentali immateriali, tra cui ad esempio il cloud computing, dimezzare dal 50 al 25% il credito d’imposta per la ricerca per alcune voci di spesa, ma soprattutto (e questo a mio avviso è molto interessante!) spostare dalle grandi imprese alle PMI l’asse principale degli interventi. Riassumendo i provvedimenti: credito d’imposta sulla ricerca, limite di spesa dimezzato da 20 a 10 milioni €, iperammortamento viene aumentato di 20 punti percentuali per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro e poi abbassato di 50 punti percentuali per la fascia 2,5-10 milioni di euro e di 100 punti percentuali per quella compresa tra 10 e 20 milioni di €, soglia oltre la quale non viene prevista alcuna maggiorazione del costo. Un capitolo a se trova la formazione 4.0, con agevolazione aumentata dal 40 al 50% per le piccole imprese, confermata al 40% per le medie (sempre con un massimo spendibile di 300 mila
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Alea News, Marzo 2019 euro) e ridotta al 30% per le grandi imprese, penalizzate anche dalla riduzione del limite di spesa (a 200 mila euro). Quindi un cambio di rotta deciso a favore delle PMI, vera ossatura del sistema Paese! Mentre il piano iniziale di Calenda era quasi esclusivamente indirizzato alle grandi imprese multinazionali, oggi alle spalle c'è un interessante, diverso pensiero. Ma ci sono ulteriori agevolazioni nella legge di bilancio per le piccole imprese, come il voucher per i manager dell'innovazione 4.0. Un sostegno fino a 40mila € per le PMI che si faranno assistere da un consulente (persona fisica o giuridica) per la trasformazione digitale, opportunamente certificato. Cifra raddoppiabile se a farlo è una rete di impresa. E' evidente che questa misura aiuta tutti coloro che da piccoli imprenditori colgono l'importanza e urgenza di adeguarsi alle esigenze della digital transformation, ma magari non hanno ne le risorse, ne la vision necessaria. Ecco quindi che il Governo interviene a supportare il piccolo imprenditore che potrà avere in azienda chi lo aiuterà ad intervenire nei processi, la vera sfida del 4.0 ! Credo questo cambio di approccio sia molto interessante e spero solo all'inizio di ulteriori provvedimenti, magari con dotazioni economiche di investimento maggiori a favore delle imprese. Ecco che solo rinforzando gli investimenti potremo riportare l'impresa al centro del dibattito e sviluppo del Paese. Invece stiamo ancora vedendo segnali deboli, anche se nella giusta e da noi ripetutamente auspicata direzione. D'altronde anche a Davos, nel forum economico mondiale, si è parlato nei giorni scorsi di "reskilling", ovvero del compito e responsabilità di imprenditori e manager, di occuparsi delle proprie persone, accompagnandole verso le nuove frontiere professionali dell’era digitale. Lo sviluppo di competenze dunque come capacità di leadership, pensiero laterale e creatività, per contrastare la riduzione dei posti di lavoro legata alla crescente automazione. Di qui il messaggio, che già ci arrivava da diversi anni dal Giappone della Society 5.0, in cui si dice che "la tecnologia deve essere al servizio delle persone". Tradotto significa che la formazione digitale, l'alfabetizzazione come si usa dire, diventa "reskill", la parola d'ordine per restare competitivi sul mercato del lavoro. Certamente urgono maggiori regolamentazioni mirate a conservare i posti di lavoro e il livello salariale, e va governata con equilibrio l’avanzata disruptive della tecnologia mixando con l'esigenza di una società più equa e sostenibile.
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Alea News, Marzo 2019 Le nuove domande decisive tanto a Davos, quanto nel nostro Parlamento, debbono rispondere a come preparare i lavoratori all’età digitale, come colmare il gap di competenze, come convivere con l’intelligenza artificiale e come aumentare la percentuale di donne impiegate in ambito tecnologico. Queste le nuove vere grandi sfide globali alle quali anche l'Italia deve farsi trovare pronta. Prende piede, dunque, un nuovo umanesimo digitale. Il capitale umano deve restare il primo pensiero degli imprenditori e manager delle aziende. Le imprese che avranno successo nella nuova rivoluzione industriale saranno quelle che riconoscono che le tecnologie sono un abilitatore al servizio delle persone e non un loro sostituto. *di Gianni Potti, presidente CNCT – Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici
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Alea News, Marzo 2019
Re-cereal, il progetto per valorizzare i cereali “minori” di Leo Brattoli, leo.brattoli@areascience park.it
Il recupero e la valorizzazione della tradizione agricola delle regioni alpine, dove da sempre sono diffuse le colture tipiche dell’alta montagna (orzo, segale, avena, miglio, grano saraceno) è al centro del progetto ReCereal. Il progetto è finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e Interreg V-A Italia-Austria 20142020 e vede la collaborazione tra Dr. Schär, azienda leader nello sviluppo di alimenti senza glutine o per altre esigenze nutrizionali specifiche, e una rete selezionata di partner formata, oltre che da Università (Università Udine e Universität Innsbruck), da centri di sperimentazione agraria (Centro di Sperimentazione Laimburg) e imprese (Kärntner Saatbau e Dr. Schär Austria di Klagenfurt) con competenze nei campi della genetica, chimica, agronomia e scienze alimentari.
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Alea News, Marzo 2019 Il progetto Re-Cereal – partito nel novembre del 2016 e della durata di 30 mesi – si articola in 7 diverse fasi all’insegna del miglioramento della qualità e della resa di avena, grano saraceno e miglio, ottimizzandone i metodi di coltivazione per favorirne una nuova diffusione nell’area di programma. Proprio per migliorare le qualità e la resa dei cosiddetti cereali minori (avena e miglio) e di uno pseudocereale quale il grano saraceno, tutti naturalmente privi di glutine, il progetto ReCereal ha visto il recupero di diverse varietà provenienti da Paesi europei ed extra europei e la loro coltivazione in campi sperimentali distribuiti tra Friuli Venezia Giulia, Alto Adige e Carinzia. In parallelo, particolare attenzione è dedicata allo sviluppo di processi di trasformazione e macinazione d'avanguardia in grado di preservare la ricchezza nutrizionale naturalmente presente nelle granelle di miglio, grano saraceno ed avena. Lo sviluppo di metodi di analisi innovativi ha permesso di valutare celermente le diverse granelle e le farine ottenute anche dal punto di vista nutrizionale, oltre che da quello sensoriale e tecnologico. Queste analisi hanno già permesso ai ricercatori di Re-Cereal di individuare le varietà più promettenti che, attraverso un piano di incroci mirati, consentiranno di ottenere selezioni con performance agronomica ottimale e dotate di caratteristiche tecnologiche, sensoriali e nutrizionali in grado di garantirne sia l’utilizzo da parte dell’industria alimentare che il gradimento dei consumatori.
Secondo gli esperti del progetto Re-Cereal, infatti, la reintroduzione di miglio, avena e grano saraceno nelle regioni alpine, in sostituzione o come alternativa a coltivazioni intensive di mais e frumento, potrebbe giocare anche un ruolo fondamentale nella corretta rotazione dei terreni, spesso impoveriti dalle E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore. 7
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Alea News, Marzo 2019 monocolture. Il grano saraceno, ad esempio, è considerato dagli agronomi una "coltura di secondo raccolto" con molteplici proprietà positive: le sue numerose radici smuovono le zolle, ammorbidendo il terreno, mentre la sua rusticità ne facilita la coltivazione senza prodotti fitoterapici. Durante il 2018, sono stati realizzati due successivi cicli di selezione sulle progenie ottenute dall’incrocio delle linee parentali di grano saraceno compiuto nel 2017. In ciascun ciclo, partendo da oltre 1000 piante seminate, la selezione, basata sulle caratteristiche fenotipiche di ciascuna pianta, ha consentito di individuare i migliori individui (circa 50) di ciascuna popolazione. Questo materiale potrà essere ulteriormente selezionato per completare la fissazione dei caratteri di interesse e l’ottenimento di nuove varietà migliorative. I risultati conclusivi del progetto Re-Cereal saranno presentati il 21 e 22 marzo presso l’Area Science Park di Trieste, dove ha sede anche il Dr. Schär R&D Centre. Il progetto Re-Cereal è stato lo scorso anno tra i 5 finalisti dell’edizione 2018 del Regiostars Award, riconoscimento voluto dalla Commissione Europea per dare visibilità e condividere le buone pratiche che hanno avuto un impatto positivo sul territorio e che possono essere poi fonte di ispirazione per altre Regioni europee.
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Alea News, Marzo 2019
Additive FVG Square: in Friuli Venezia Giulia il primo caso italiano di open innovation e additive manufacturing di Emanuela Testori, emanuela.testori@friulin novazione.it
E’ il Friuli Venezia Giulia la prima regione in Italia a poter vantare uno spazio condiviso per la sperimentazione della stampa 3D industriale su materiali metallici, presso la sede di Friuli Innovazione: Additive FVG Square. Un esempio virtuoso di innovazione aperta unico nel suo genere, dove pubblico e privato collaborano per trasformare in valore l’utilizzo della produzione additiva, accelerando la trasformazione delle imprese in ottica Industria 4.0. Un’iniziativa nata per volere di Friuli Innovazione, nel suo ruolo di innovAction platform, in collaborazione con COMET Cluster Metalmeccanica Fvg, con la partecipazione dell’Università di Udine e che ha preso forma grazie al contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, sempre più attenta e selettiva per proiettare nel futuro le imprese del territorio. Dall’inizio di quest’anno, inoltre, ha anche il sostegno del COSEF (Consorzio di Sviluppo Economico del Friuli), che valuta particolarmente distintivo per i propri insediati poter avere un luogo di confronto e sperimentazione di livello internazionale su queste tecnologie. All’interno di Additive FVG Square, imprese quali Brovedani Group, Gruppo Cividale, SMS Group, Thermokey e Wärtsilä, hanno intrapreso un percorso collettivo di formazione e sperimentazione utilizzando la macchina EOS M290, l’ultima frontiera della stampa 3D industriale della casa madre tedesca EOS, leader di settore, supportati dalle competenze dell’Università di Udine.
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Alea News, Marzo 2019 “Additive FVG Square – spiega il Direttore di Friuli Innovazione Fabio Feruglio - è una delle componenti del progetto Additive FVG, che si fonda su tre pilastri: le competenze, fondamentali perché le tecnologie additive non servono a replicare l'esistente ed hanno quindi bisogno di progettisti che pensino in un modo completamente nuovo rispetto al passato; le imprese, che possono sperimentare queste tecnologie additive più rapidamente; le nuove idee di business che, in qualità di incubatore certificato, abbiamo iniziato a supportare in collaborazione con Unicorn Trainers Club. Su questi tre pilastri continueremo a lavorare con chi ci sta già supportando ma, essendo “una piazza”, accogliendo anche nuovi sostenitori e imprese interessate”.
E proprio per conoscere meglio questa esperienza così innovativa e unica a livello nazionale ed europeo e capire le possibilità di collaborazione abbiamo recentemente incontrato i referenti dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Padova, del ProM (Polo Meccatronica di Rovereto), di AMP Powder azienda tedesca che produce polveri, del Cluster Automotive sloveno, di AMEXCI (polo svedese per accelerare l’adozione delle tecnologie additive nelle imprese), dell’ITS Maker di Bologna, di Lloyd’s Register, di Bureau Veritas e di RINA. “Additive FVG oggi – spiega Feruglio - rappresenta un sistema binario con un polo universitario (Università di Udine con LAMA) che sviluppa ricerca e risolve problematiche avanzate nell’additive per le imprese e un polo (Friuli Innovazione con Additive FVG Square) nel quale si realizza trasferimento
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Alea News, Marzo 2019 tecnologico vero alle imprese. Grazie a questa azione sinergica ciò che all’inizio poteva essere percepito come un “doppione” dai soliti ingenui sta diventando un modello che ci invidiano in Italia e all’Estero
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Alea News, Marzo 2019
ZAVA Hypercars: la start up incubata a t2i che sta realizzando la rivoluzione elettrica nel mondo delle supercar di Alberta Bazzotti e Enrico Segantin comunicazione@t2i.it
Fondata nel 2018, ZAVA Hypercars è una start-up innovativa italiana concepita, fondata e guidata da specialisti nel campo automotive con oltre 15 anni di esperienza in aree quali sviluppo prodotto, design, marketing, comunicazione, produzione e vendita. “Se si sogna da soli, è solo un sogno. Se si sogna insieme, è la realtà che comincia”. Questo è il messaggio con cui la start up innovativa italiana ZAVA Hypercars annuncia al mondo in un video l’avvio della sua campagna di crowdfunding sulla nota piattaforma internazionale Indiegogo, finalizzata a creare PrometheuS, il modello che ha l’obiettivo di rivoluzionare il concetto di Hypercar così come lo intendiamo oggi. ZAVA ha in programma di diffondere e condividere tutte le innovazioni tecnologiche sviluppate e introdotte al fine di contribuire attivamente e a beneficio di ognuno, a rivoluzionare la mobilità di domani attraverso progetti “open source” realizzati grazie al contributo di passione, idee e suggerimenti della platea social del web. Sulla base del patrimonio e dell'esperienza tipicamente italiane nello sviluppo e produzione di Supercar ad altissime prestazioni e, per la prima volta nel settore attraverso l’innovatività del crowdfunding, ZAVA sta sviluppando una Hypercar di ultimissima generazione. Il progetto si caratterizza per soluzioni tecniche esclusive come la propulsione totalmente elettrica e per la possibilità, data a chiunque desideri aderire all’iniziativa, di offrire il proprio supporto creativo.
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Alea News, Marzo 2019 In ragione della sua esclusività, la produzione e la disponibilità della nuova Hypercar sarà limitata ad un numero di esemplari ridotto. Per sottolineare ulteriormente l'unicità del prodotto, al cliente verrà offerta la possibilità di accedere ad un programma specifico e dedicato di customizzazione che gli consentirà di "creare" il proprio veicolo "su misura". Ogni unità realizzata diverrà dunque un "esemplare unico" grazie all'esclusiva garanzia di "non replicabilità" delle specifiche personalizzazioni adottate. Il risultato sarà un capolavoro in ogni dettaglio. In piena coerenza con il rivoluzionario concept di prodotto, il nome scelto per il progetto è PrometheuS. I soci di ZAVA Hypercars ci spiegano perchè contribuire alla e-Revolution di ZAVA Hypercars? Perché una Super Auto - o Hypercar - come ZAVA PrometheuS? “Il mondo dell’auto, assieme ad altri settori fondamentali per l’economia dei paesi più industrializzati, è storicamente in mano a poche grandissime multinazionali, veri e propri colossi globali che sono, volenti o nolenti, anche tra i principali attori sul palco del teatro in cui va in scena il thriller della corsa al salvataggio ambientale. In questo momento di potenziale grande cambiamento tecnologico per il mondo dell’auto, noi di ZAVA Hypercars ci siamo posti il non semplice ma appassionante obiettivo di creare qualcosa di nuovo e di assolutamente slegato dai percorsi, spesso incomprensibili - anche e soprattutto per chi, come noi, li ha vissuti dall’interno - delle multinazionali dominatrici del settore. Vogliamo sviluppare tecnologie totalmente innovative ma, allo stesso tempo, a portata di ognuno. Soluzioni inedite che, in aziende sovra-strutturate, non sono certamente considerate profittevoli, ma che possono risultare decisive per noi e per l’ambiente, una volta messe a disposizione di tutti. Ma allora, perché creare una vettura accessibile a pochissimi? Perché l’unico modo per sviluppare tecnologie così complesse in maniera economicamente sostenibile e quindi indipendente, senza incorrere in compromessi politici - come già avvenuto a pur meritevoli nuove aziende del settore - è quella di realizzare un prodotto estremo, in grado di consentire
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Alea News, Marzo 2019 l’introduzione di una quantità di innovazioni tali da riuscire ad ottenere, una volta diffuse, un tangibile impatto sociale. La produzione sarà limitata ad un numero di esemplari pari a 50 unità ed ogni vettura sarà totalmente “tailor made”. Il cliente avrà infatti la possibilità di accedere ad un programma specifico e dedicato di customizzazione pressoché illimitata che gli consentirà di "creare" il proprio veicolo su misura. Ognuna delle 50 unità così prodotte diverrà dunque un esemplare unico - “one off” - grazie ad un’esclusiva garanzia di non replicabilità delle specifiche personalizzazioni elaborate da e per ciascun cliente. Perché dunque il crowdfunding? Perché è uno dei metodi più democratici e trasparenti che una start-up, come siamo noi di ZAVA Hypercars, ha a disposizione per raccogliere risorse e finanziamenti. Ma non si tratta solo di un mero mezzo di raccolta fondi: è un approccio al business innovativo, poiché siamo e saremo aperti alle competenze e ai suggerimenti della comunità degli appassionati - del settore e non - che, se lo vorranno, potranno partecipare alle varie fasi dello sviluppo del progetto. Siamo comunque ad una fase semi avanzata, avendo infatti già realizzato molto grazie a professionalità ai vertici mondiali nel proprio campo: Business Plan dettagliato, Design, Matematizzazione, Project Engineering, stampa del modello in 3D, grafiche e simulazioni computerizzate, Supplier Networking, Project Management Setting. Abbiamo maturato diversi anni di esperienza in aziende leader del settore e non abbiamo certo la presunzione di ritenere che il nostro progetto possa “salvare la terra”… Pensiamo però di avere buone possibilità per scardinare logiche di potere antiquate e, spesso, dannose. Per consentire questa condivisione social sono state previste speciali e inedite PERKS che, oltre a prevedere REWARDS esclusive, permetteranno un vero e proprio ingresso nella compagine di ZAVA Hypercars. Si potrà, ad esempio, figurare all’interno del “WALL OF SUPPORTERS”, una speciale sezione del sito ufficiale ZAVA Hypercars in cui compariranno tutti i sostenitori del progetto e che permetterà loro di dichiarare così al mondo intero il supporto e, soprattutto, l’appartenenza all’iniziativa. Oppure, accedere ad una speciale selezione di prodotti di merchandising brandizzati ZAVA, realizzati in edizione limitata specificatamente ed esclusivamente per la campagna di crowdfunding. E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore. 14
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Alea News, Marzo 2019 Inoltre, i sostenitori più appassionati al progetto ZAVA PrometheuS saranno coinvolti, per mezzo di strumenti diretti come speciali Survey, anche nelle fasi successive dello sviluppo, come, ad esempio, la definizione di dettagli tecnici e costruttivi, la scelta delle varianti cromatiche degli esterni e degli interni o degli accessori disponibili; o potranno divenire Advisor ZAVA per aiutare la start up sulle decisioni strategiche aziendali più rilevanti, attraverso delle conference call dedicate. Infine, è prevista anche la possibilità, per un limitato numero di supporter esclusivi, di partecipare come VIP Guest alle sessioni di test in pista o all’evento di reveal internazionale di PrometheuS o di acquisire speciali diritti di prelazione sull’eventuale acquisto di stock option della società. Da semplici follower, dunque, i sostenitori del progetto diventeranno i principali ambasciatori, promotori e attori dell’iniziativa, veicolando e diffondendo l’idea nel mondo. ZAVA Hypercars si prefigge di realizzare così la sua e-Revolution, il primo progetto automobilistico al mondo completamente “open source” con la VISION di diffondere e condividere tutte le innovazioni tecnologiche introdotte sulla Hypercar elettrica PrometheuS in modo da contribuire attivamente e a beneficio di ognuno, a rivoluzionare la mobilità di domani. Tutto questo è possibile!!!” ZAVA Hypercars, vi invita ad entrare a far parte del Team contribuendo liberamente o scegliendo una delle esclusive Perks create specificamente per la campagna di crowdfunding. Alcuni dettagli tecnici del prototipo:
Monoposto dalle forme rivoluzionarie, aerodinamica attiva aeronautica, materiali ultraleggeri, batterie di nuova generazione, ricarica rapida ad induzione e fino a 500 km di autonomia 4 motori torque vectoring, 4 ruote motrici e sterzanti per una potenza di oltre 1 MW (1.360 CV) e una coppia di oltre 1.600 Nm Collegamenti neuronali ad Intelligenza Artificiale tra guidatore e sistemi di controllo trasformano il veicolo in un prolungamento del corpo umano Prestazioni RACING con ZERO emissioni: accelerazione 0-100 km/h in 2 secondi, record per un veicolo stradale, velocità massima oltre 350 km/h, fino a 3.0 G di accelerazione frontale e laterale
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Alea News, Marzo 2019
https://www.indiegogo.com/projects/zava-the-only-crowd-developed-electrichypercar#/
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Eco Innovation Academy 2019: si rinnova l’appuntamento formativo dedicato alla formazione tecnica per l’ecosostenibilità di Giampiero Battisti, giampiero.battisti@trentinosvi luppo.it
L’Eco Academy, alla sua seconda edizione, è la declinazione in chiave green dell’Innovation Academy, un format nato in Trentino nel 2015 per riunire sotto un unico brand i percorsi formativi rivolti agli imprenditori e ai professionisti. Venerdì 29 marzo, nella sede del Progetto Manifattura a Rovereto (TN), il workshop di lancio dell’edizione 2019: un evento gratuito per presentare il progetto formativo dell’Eco Academy moderato da Maurizio Melis, conduttore del format “Smart City” in onda su Radio 24.
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Alea News, Marzo 2019 Come si valutano LCA e LCCA in un progetto di riqualificazione energetica? Quali autorizzazioni ambientali servono per aprire un cantiere? Esistono accorgimenti tecnici specifici per la progettazione di edifici nZEB? Sono questi, e molti altri ancora, i quesiti che troveranno risposta in uno dei più di 30 corsi proposti dall’Eco-Innovation Academy, corsi organizzati da Trentino Sviluppo in Progetto Manifattura, l’incubatore della sostenibilità con sede a Rovereto (TN). Grazie alla collaborazione con docenti e partner di assoluto livello, i corsi sono abilitati all’erogazione di Crediti Professionali per le categorie degli ingegneri, degli architetti e degli altri ordini professionali del settore. Non soltanto un’opportunità di aggiornamento, dunque, ma anche un’occasione per adempiere ai propri obblighi formativi professionali entro una cornice di assoluta professionalità, con docenti ed esperti provenienti dal mondo della sicurezza ambientale e della progettazione sostenibile di edifici certificati. Venerdì 29 marzo 2019 l’evento di presentazione Un programma formativo ambizioso, con un workshop gratuito di lancio previsto per venerdì 29 marzo nella sede del Progetto Manifattura a Rovereto. Questo evento sarà moderato dal giornalista scientifico Maurizio Melis, una delle voci più note del panorama radiofonico italiano grazie alla striscia quotidiana “Smart City, Voci e Luoghi dell’Innovazione”, il programma con cui l’innovazione entra nelle case degli ascoltatori di Radio 24 – Il Sole 24 Ore. Il workshop avrà come focus specifico la certificazione edilizia WELL e vedrà la partecipazione in qualità di relatori di Paola Moschini e Nicola De Pisapia. Paola Moschini, titolare di Macro Design Studio s.r.l., è architetto con una vasta esperienza nella gestione della certificazione LEED dell’efficienza energetica e dell’impronta ecologica degli edifici. Nicola De Pisapia, ricercatore presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive (DipSCo) dell’Università di Trento, è advisor per il WELL Mind Board of Experts dell’International WELL Building Institute (USA). Due ospiti specializzati nelle certificazioni per la sostenibilità edilizia, per un seminario dedicato ad un protocollo innovativo, il WELL, incentrato su un approccio olistico al costruire, con al centro la salute e il benessere mentale di chi
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Alea News, Marzo 2019 abita gli edifici. L’incontro offrirà anche l’occasione per scoprire maggiori dettagli sull’Eco Innovation Academy e sui corsi previsti. Trentino Sviluppo e la scuola dell’innovazione Gli aggiornamenti professionali di alto livello legati alla progettualità d’impresa, all’innovazione e al fundraising internazionale giocano un ruolo sempre più determinante nel mantenimento e miglioramento dei livelli di competitività e di consapevolezza delle dinamiche globali. È in questo contesto che si inseriscono i numerosi percorsi formativi promossi da Trentino Sviluppo nell’ambito del progetto Innovation Academy, la scuola di imprenditorialità e di innovazione che, dalla prima edizione del 2015, ha erogato circa 900 ore di lezione a quasi 2.000 “studenti” tra imprenditori, professionisti e startupper. Con l’Eco Innovation Academy, Trentino Sviluppo intende promuovere corsi di aggiornamento professionale specifici per gli operatori del settore dell’edilizia sostenibile, offrendo percorsi di alta formazione con cui acquisire le competenze e prassi operative indispensabili per poter operare sul mercato in conformità alle prescrizioni normative in materia ambientale. Uno sguardo particolare è rivolto inoltre alle prospettive future, per coltivare una maggior consapevolezza sugli impatti ambientali di ogni singola azione e sulle nuove possibilità che il paradigma dello sviluppo sostenibile offre e continuerà ad offrire. Dalle certificazioni energetiche alle normative ambientali: i corsi dell’Eco Innovation Academy I corsi dell’edizione 2019 sono promossi da Trentino Sviluppo, dal Polo Meccatronica e dal Progetto Manifattura, con la collaborazione di partner qualificati per garantire le competenze necessarie all’erogazione di una formazione di qualità. Tra i partner 2019 figurano Habitech, il distretto Tecnologico Trentino per l'Energia e l'Ambiente, il Green Building Council Italia, l’associazione no profit che promuove in Italia la certificazione LEED degli edifici e Ecoopera, azienda trentina attiva nei servizi ambientali con una vasta esperienza nella formazione. Dal corso base per progettisti CasaCLima ai Criteri Ambientali Minimi (CAM) per gli appalti pubblici: sono più di 30 i corsi previsti nell’edizione 2019 dell’Eco Innovation Academy in diverse aree tematiche specifiche che, oltre alle certificazioni edilizie, riguardano l’edilizia sostenibile/green building, le E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore. 21
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Alea News, Marzo 2019 normative ambientali, l’efficienza energetica e la gestione ambientale dei cantieri e dell’attività produttiva. Per informazioni dettagliate sul programma dei singoli moduli, sui costi e sui docenti è possibile visitare il sito www.trentinosviluppo.it.
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Alea News, Marzo 2019
Chiuse le candidature per il primo bando R2I, il programma che consente alle startup di accedere alle tecnologie di CERN e INFN Si è conclusa la fase di candidatura del primo bando di R2I Research2Innovation, per accedere al know how dell’INFN del Gran Sasso e il CERN di Ginevra. di Alessandro Tibaldeschi, ale@agenziapressplay.it
Si è conclusa l’11 Febbraio la fase di candidatura del primo bando di Research2Innovation - R2I, il progetto che mette a disposizione la tecnologia dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare del Gran Sasso (INFN) e del CERN di Ginevra per le aziende incubate all’interno della rete italiana di BIC (Business Incubation Center) di cui fanno parte I3P del Politecnico di Torino, Bioindustry Park di Colleretto Giocosa (Torino) e Cubact dell’Università di Cagliari. Scopo del bando: dare supporto alle imprese italiane che investono sull’innovazione e sul trasferimento tecnologico nel campo della ricerca di fisica delle alte energie, offrendo loro la possibilità di avvalersi del know how e dell’alta tecnologia di due istituti di fama internazionale come il CERN e l’INFN. “L’INFN sviluppa da sempre tecnologie all'avanguardia per i propri esperimenti di fisica fondamentale che ora con il progetto R2I vengono rese disponibili a start up innovative”, ha spiegato Ezio Previtali, presidente del Comitato Nazionale per il Trasferimento Tecnologico dell’INFN.
Ai vincitori del bando verrà dunque fornito l’accesso alle tecnologie di INFN e CERN oltre che sostegno per lo sviluppo di tecnologie proprie; il network BIC fornirà invece un sostegno indirizzato allo sviluppo dell’area business tramite consulenze, infrastrutture e finanziamenti per 40.000 euro per ciascuna delle
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Alea News, Marzo 2019 startup incubate selezionate, che rimarranno all’interno del programma per 2 anni. Per gli incubatori - sottolineano da I3P, Bioindustry Park e CUBACT - l’adesione a R2I rappresenta un elemento di sviluppo e vantaggio competitivo per il tessuto imprenditoriale italiano poiché permette di aumentare il raggio d’azione, di offrire un’ulteriore grande risorsa per chiunque voglia sviluppare alta tecnologia e una grande opportunità per lo accrescere la cultura imprenditoriale.
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