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Editoriale
Alea News, Dicembre 2019
di Maurizio Beraldo
Industria 4.0 come sta andando ? A fare il punto ci aiuta un altro articolo di Gianni Potti, Delegato Industria 4.0 di Confindustria Veneto. Grazie agli incentivi messi in campo attraverso un regime di ammortamenti molto favorevole, le aziende hanno investito in sistemi e macchinari in modo consistente, con una diminuzione nel 2019. Particolarmente interessante è lo sguardo atteso dei nuovi provvedimenti verso le PMI, quindi l‟innovazione non sarà solo per le imprese medio-grandi. Un cambiamento significativo, per tutti i comparti, è la possibilità e la richiesta di investire non solo in sistemi ma anche in consulenze ad alto valore aggiunto, per rivedere i processi in un‟ottica di trasformazione digitale: è forse un modo per recuperare un certo deficit, rispetto ad altri paesi, nello sfruttare pienamente l‟informatizzazione nelle aziende. Con il desiderio di vedere e toccare le novità più importanti e abilitanti come AI, blockchain,ecc . Nel frattempo gli incubatori presenti nella nostra rubrica Imprese nuove, ci inviano casi interessanti e significativi sui risultati della ricerca, dal campo medico a quello maturo degli elettrodomestici: quest‟ultimo è un caso molto interessante perché riesce ad ottenere il risultato voluto con un dispendio energetico molto piccolo, e forse a modificare decisamente il mercato di questi apparecchi.
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Alea News, Dicembre 2019
Sommario Il punto su Industria 4.0 , di Gianni Potti
Imprese nuove Sviluppato in Area Science Park il primo test in auto prelievo per il Papilloma virus umano, di Leo Brattoli, Redazione Area Science Park, Trieste FBI srl, la Start Up innovativa di t2i che innova il mondo degli elettrodomestici, di Alberta Bazzotti e Enrico Segantin, t2i, Treviso In Trentino dal legno nasce la neve “verde”: programmata, asciutta, a km zero, di Daniele Benfanti, Trentino Sviluppo L’incubatore I3P del Politecnico di Torino è il Miglior Incubatore Pubblico al mondo, di Alessandro Tibaldeschi, I3P, Torino
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Alea News, Dicembre 2019
Il punto su Industria 4.0 di Gianni Potti potti@fondazionecomunica.org
E‟ assodato che il Piano Impresa 4.0 abbia sin qui premiato maggiormente le medie e grandi imprese rispetto alle imprese di minore dimensione. Inoltre, è stato recentemente rilevato come dopo un 2017 record negli ordinativi interni di macchine utensili, si sia registrato a partire dal 2018 un progressivo calo degli ordini che si è andato ad accentuare nei primi nove mesi del 2019. Obiettivo del nuovo Governo - espresso in questi giorni - procedere ad un riassetto delle misure fiscali del Piano Industria 4.0 impostato da Calenda, su una base di programmazione pluriennale (bene!), potenzialmente in grado di ampliare fino al 40% la platea delle imprese beneficiarie (quindi premiare le PMI). Se il Ministro Patuanelli riuscirà effettivamente a puntare su questi obiettivi favorevoli alle PMI, certamente la cosa è convincente. Il Governo, nel recente incontro al MISE con le categorie economiche, ha detto che intende puntare ad incentivare di più rispetto agli anni precedenti gli investimenti in formazione 4.0 e in trasformazione tecnologica e digitale, soprattutto se finalizzati alla sostenibilità ambientale. Anche qui il punto ci piace perché si va un po‟ meno nella direzione del mero cambio dei macchinari e si punta viceversa su attività consulenziali che aiutino l'impresa a reingenizzare i processi produttivi. Alla luce delle premesse, noi imprenditori siamo fortemente interessati a capire di più e meglio cosa significa 4.0 ovvero digital transformation per le nostre imprese. Ma la domanda spontanea che sorge è: riuscirà il Governo a tenere il punto davanti alla valanga di emendamenti presentati in Parlamento? Ci sono risorse a sufficienza (vedi MEF) per soddisfare un simile intervento? Interessa infine comprendere se può avere sostegno nel suo investimento tramite sgravi fiscali, piuttosto che voucher etc (nella giungla della burocrazia italiana e i tanti filoni (Governo, Regioni, CCIIA, associazioni di categoria etc) che troppo spesso si sovrappongono nelle azioni.
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Alea News, Dicembre 2019 Io temo che realizzare tutto ciò non sarà facile, spero di sbagliarmi. Ribadisco comunque che le premesse sono interessanti, ed ora si tratta di vedere cosa uscirà dal Parlamento il 23 dicembre. Nel frattempo registro come associazione, Confindustria, che i nostri colleghi imprenditori chiedono sempre di più numerosi di toccare con mano le tecnologie cd abilitanti (blockchain, IoT, Intelligenza Artificiale) e comprendere come cambia il processo nell'industria, con l‟avvento del digitale e nella logica servizio/prodotto. E in questo senso va segnalato il successo delle cinque tappe che si sono tenute nell'ambito de "I 100 luoghi di Industria 4.0", promosso da Confindustria Veneto, con iniziative sempre sold out: niente male! Gianni Potti Delegato Industria 4.0 - Confindustria Veneto
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Alea News, Dicembre 2019
Sviluppato in Area Science Park il primo test in auto prelievo per il Papilloma virus umano Redazione Area Science Park, leo.brattoli@area.trieste.it
Messo a punto da un team di biologi molecolari della startup Ulisse BioMed, punta a recuperare parte della platea di donne “non rispondenti” agli screening di prevenzione del carcinoma del collo dell’utero Trieste, 13 settembre 2019 - Una buona notizia per le donne: è arrivato in farmacia il primo kit diagnostico al mondo in grado di rilevare in modo semplice, grazie a un autoprelievo fatto in casa, il Papilloma virus umano (Hpv), responsabile dell‟insorgenza del tumore al collo dell‟utero. L‟innovazione è frutto di anni di ricerche svolti in Area Science Park da un team di giovani ricercatori tutti under 35, guidati da due biologi molecolari,Bruna Marini e Rudy Ippodrino, che dopo un corso di perfezionamento alla Scuola Normale Superiore di Pisa hanno dato vita nel 2015 nel parco scientifico di Trieste alla startup del settore biomedicale Ulisse BioMed. Rispetto ai principali test molecolari utilizzati negli screening nazionali, Ladymed– questo il nome del kit - è anche in grado di genotipizzare il virus, ovvero fornire indicazioni precise sul ceppo presente nell‟infezione. Grazie a studi condotti in collaborazione con il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, l‟Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste e il Policlinico Universitario Campus Biomedico di Roma, il test ha completato nei mesi scorsi la validazione clinica per la marcatura CE ed è da pochi giorni in commercio. In Italia si stima che il tumore del collo dell‟utero colpisca circa 2.200 donne l’anno. Questo tumore è causato da un‟infezione persistente da Papillomavirus umano (HPV). Esistono circa 120 tipi di virus HPV, ma solo 12 causano il carcinoma del collo dell’utero.L‟80% delle donne italiane fra i 25 e i 64 anni
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Alea News, Dicembre 2019 di età si sottopone a scopo preventivo allo screening cervicale (Pap-test o Hpv test, dati PASSI 2015-2018) all’interno di programmi organizzati o per iniziativa personale, secondo quanto raccomandato dalle linee guida nazionali. Lo screening cervicale a scopo preventivo avviene per il 47% nell‟ambito di programmi organizzati dalle Asl, mentre il 32% delle donne fa prevenzione per iniziativa personale, sostenendo del tutto o in parte il costo dell‟esame.
A partire dal Piano Nazionale Prevenzione 2014-2018 del Ministero della Salute, è stato avviato il passaggio sistematico dal Pap-test al test Hpv come esame di primo livello nello screening del tumore del collo dell‟utero per le donne di età compresa tra i 30 e i 64 anni, mentre sotto tale età è ancora raccomandato il Pap-test. L'impiego dell'HPV test, che rileva la presenza del papilloma virus umano, cambia tempi e modi dello screening: poiché l'esame trova lesioni più precocemente, deve essere ripetuto ogni 5 anni invece che ogni 3 anni. Il test Hpv è più sensibile e più efficacerispetto allo screening citologico effettuato dal Pap-test. Mentre quest‟ultimo identifica alterazioni pre-tumorali già presenti da tempo, il test Hpv arriva prima, anticipa la diagnosi ed è in grado di identificare prima le donne che hanno la possibilità di sviluppare alterazioni.Oltre alla diagnosi precoce, in Italia è possibile vaccinarsi gratuitamente per l‟HPV, possibilità offerta dal governo E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore. 6
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Alea News, Dicembre 2019 italiano agli adolescenti di entrambi i sessi,preferibilmente intorno al 12° anno di età. Il vaccino è infatti una protezione complementare e non alternativa allo screening diagnostico. Il test LadyMed non invasivo messo a punto dai ricercatori di Ulisse BioMed è specifico per i campioni autoprelevati ed è in grado di identificare in modo preciso la tipologia del virus Hpv. Ilsistema potrebbe aiutare a recuperare parte della platea di donne “non rispondenti”alle chiamate degli screening nazionali, aumentando le azioni di monitoraggio e prevenzione. “L‟idea è nata da una mia domanda personale – racconta Bruna Marini .Dovevo fare il Pap-test e mi sono chiesta „possibile che non c‟è un‟alternativa, un metodo meno invasivo o basato sull‟autoprelievo? Questo mi ha dato lo spunto per l‟avvio di una ricerca che ha portato alla realizzazione del nuovo kit diagnostico”. “Il Pap-test o i test molecolari – spiega Rudy Ippodrino – sono basati su un prelievo di cellule appartenenti al tessuto della cervice uterina e quindi sono intrinsecamente più invasivi. Il nostro test invece si effettua su un campione di muco vaginale che di per sé è molto facile dal punto di vista dell‟autoprelievo” Dopo il successo di questo primo progetto di sviluppo, Marini e Ippodrino sono impegnati a realizzare nuove tecnologie nel campo della diagnostica umana.
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Alea News, Dicembre 2019
FBI srl, la Start Up innovativa di t2i che innova il mondo degli elettrodomestici FBI s.r.l., ovvero “Functional Beautiful Ideas”, è la startup innovativa incubata presso l‟Incubatore Certificato di t2i che ha per oggetto principale lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di apparecchi elettrodomestici a basso consumo energetico per la soddisfazione delle nuove esigenze delle famiglie.
di Alberta Bazzotti e Enrico Segantin comunicazione@t2i.it
Il primo brevetto messo in produzione e lanciato sul mercato è “Alfie”, uno strumento di nuova concezione per realizzare l‟asciugatura degli indumenti all‟interno delle abitazioni. Alfie offre una soluzione alternativa a quelle esistenti ed è stato sviluppato secondo quattro linee guida: # ecologia # risparmio # rapidità # praticità Alfie è uno stendibiancheria elettrico che utilizza una ventilazione naturale senza riscaldamento per velocizzare l’asciugatura dei capi senza rovinarli: i tempi sono ridotti fino alla metà! Ma non è tutto qui. Grazie allo ionizzatore integrato, Alfie rigenera e purifica l’aria mentre asciuga, contribuendo a migliorare il benessere ed il comfort all‟interno dell‟abitazione. Questa combinazione di ventilazione naturale e ionizzazione permette inoltre di avere un bucato morbido, “fresco”, senza odori e che necessita meno tempo per la sua stiratura: un ulteriore risparmio di tempo ed energia. Alfie fa tutto questo con soli 40 Watt di consumo: è finalmente possibile asciugare il bucato contemporaneamente all‟uso di altri elettrodomestici “energivori (lavatrice, lavastoviglie) e ogni ora di funzionamento di Alfie costa meno di 1 centesimo. E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore. 8
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Alea News, Dicembre 2019
Grazie al particolare design la struttura dello stendibiancheria viene messa a vista solo all‟occorrenza: 2 piani di stenditura appaiono pronti all‟uso in pochi secondi. Questa soluzione e la ventilazione laterale a 2 altezze permettono di asciugare capi grandi e piccoli fino ad una capacità di 9 kg: in aggiunta, gli accessori in dotazione permettono di espandere la capacità a seconda della necessità del momento. Grande capacità in poco spazio: è il sogno di tutti, così come la mobilità (Alfie può essere spostato facilmente da una stanza all‟altra anche a pieno carico) e la praticità (Alfie non richiede installazione ne‟ fori nel muro). Quando tutto è finito, Alfie si richiude nascondendo lo stendibiancheria e diventando un mobiletto che può essere lasciato a vista nella stanza: una grande comodità nella stagione invernale quando il bucato da lavare e asciugare cresce di quantità. Per i lunghi periodi di inutilizzo Alfie può invece essere riposto dietro una porta o nel “classico” spazio tra armadio e muro: il suo ingombro infatti è di 18 cm, piedini compresi. La struttura compatta e la mobilità permettono di collocare Alfie nel posto più adeguato a seconda delle stagioni. In autunno-inverno può essere messo vicino ad una fonte di calore: l‟aria calda verrà aspirata e trasformata in un soffio tiepido, delicato per gli indumenti, con ulteriore risparmio di tempo ed energia (che genialità, sfruttare quello che c‟è già!). In primavera-estate può essere spostato in prossimità di una finestra aperta o di un balcone per massimizzare l‟efficacia di asciugatura.
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Alea News, Dicembre 2019 Il mercato potenziale Il mercato potenziale è dato dai seguenti numeri: il 10% delle famiglie europee (ovvero circa 20 milioni) asciuga sempre, cioè sia in inverno che in estate, il bucato dentro casa usando esclusivamente lo stendibiancheria. I motivi sono tanti: mancanza di spazi esterni, divieti comunali (affaccio su pubblica via in centri storici), divieti condominiali (problemi di decoro), inquinamento atmosferico, presenza eccessiva di volatili o cimici, condizioni meteo troppo variabili. Per ovvie ragioni, questa percentuale sale al 35% nel periodo invernale. In inverno quindi un terzo della popolazione Europea asciuga il bucato esclusivamente all’interno della propria abitazione usando esclusivamente lo stendibiancheria. In aggiunta a questi dati va sottolineato che il 60% dei possessori di un‟asciugatrice in inverno utilizza anche uno stendibiancheria dentro casa, soprattutto per asciugare i capi delicati, per limitare i consumi, talvolta per una maggior praticità e immediatezza. Il target Alfie è l‟asciugabiancheria creato per chi adotta uno stile di vita moderno ed essenziale, ispirato a praticità, ecologia, design e che segue una filosofia di consumo contraria agli sprechi di spazio, energia, tempo. Alfie è destinato principalmente a single e piccoli nuclei famigliari che non possono asciugare all‟aperto perché abitano in appartamenti con spazi limitati e senza balconi oppure in zone inquinate o trafficate. In generale, è il perfetto aiuto per tutte le famiglie durante i mesi freddi e piovosi per asciugare velocemente soprattutto i capi più “impegnativi” o quelli urgenti. Alfie è anche ideale per i capi “preziosi” o indumenti delicati che non dovrebbero entrare nelle asciugatrici “tradizionali”.
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Alea News, Dicembre 2019 La tecnica L‟Asciugatura Ventilata Naturale è un‟asciugatura dinamica che, forzando l‟evaporazione dell‟umidità dagli indumenti, è molto più veloce rispetto all‟asciugatura “statica” di uno stendibiancheria tradizionale. I capi giungono all‟equilibrio con l‟ambiente in un tempo più ridotto (fino alla metà del tempo) e, non essendo riscaldati o “disidratati”, risultano facili da stirare: un ulteriore risparmio di tempo ! La distribuzione Alfie è stato introdotto nel mercato nel gennaio 2018 ed è venduto sia nei negozi (centri di assistenza e vendita di elettrodomestici di alta gamma) che online nel sito dedicato www.alfie.mobi e nelle più importanti piattaforme di ecommerce. Video di presentazione di Alfie su Youtube: VIDEO YOUTUBE CANALE ALFIEITALY
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Alea News, Dicembre 2019
In Trentino dal legno nasce la neve “verde”: programmata, asciutta, a km zero di Daniele Benfanti, comunicazione@trentinosvilu ppo.it
In Val di Fiemme, valle tre volte mondiale e sede delle Olimpiadi 2026, si produce neve artificiale grazie all‟energia rinnovabile prodotta dal recupero di legname, segatura, truciolato. Solo con acqua, senza additivi e con temperature fino a 16 gradi. L‟idea è nata dalla startup NeveXN di Polo Meccatronica a Rovereto. Dopo otto anni di progettazione e sperimentazioni, attive le prime sei macchine Snow4ever, frutto del progetto europeo SnowRESolution, che saranno commercializzate e distribuite dalla Demaclenko, società del Gruppo Leitner di Vipiteno. Il sogno, ora, è riuscire a riprodurre l‟«effetto nevicata» e sfruttare anche l‟energia solare. Un tempo si chiamavano, per la loro forma, «cannoni» sparaneve. Abbandonato il gergo bellico, sono diventati generatori di neve programmata, chiamata anche neve tecnica. Utilissima quando il cielo invernale è avaro di precipitazioni nevose. Ma oggi ci sono soluzioni tecnologiche che permettono di produrre la neve anche con temperature fino ai 16 gradi e utilizzando esclusivamente energie rinnovabili. L‟idea è venuta alla startup NeveXN nel 2010. Dal 2011, dopo aver vinto alcuni premi, come il D2T promosso da Trentino Sviluppo, la startup si è insediata in Polo Meccatronica di Rovereto, hub dell‟innovazione che nasce dalla fusione tra meccanica di precisione, informatica, sensoristica ed elettronica. I fondatori sono Francesco Besana, 41 anni, ingegnere di origine bergamasca; Fabiano Maturi, ingegnere di Pinzolo di 36 anni; Anna Vanzo, responsabile marketing originaria della Val di Fiemme, 40 anni. Oggi il
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Alea News, Dicembre 2019 team è composto da 4 unità lavorative nell‟officina meccanica di cui due meccanici, un elettricista e un tirocinante, 4 nell‟ufficio tecnico e una contabile. Il colosso altoatesino Demaclenko, del gruppo Leitner, specializzato nella produzione di generatori di neve, ha acquisito la maggioranza delle quote di NeveXN e ha iniziato la commercializzazione dalla macchina Snow4ever, che viene progettata, assemblata e collaudata negli spazi produttivi di Rovereto. Si tratta di un container di 20 piedi, capace di produrre neve dai cristalli perfetti e asciutti a temperature comprese tra i -3° e i +16° C. L‟unico refrigerante utilizzato è l‟acqua: non si usano né freon né ammoniaca. Serve energia per alimentare i sistemi di automazione, la sensoristica e le pompe per far circolare i liquidi.
«Siamo riusciti a ridurre i consumi a solo 10 kWh per metro cubo di neve prodotta – fa notare l‟ingegner Besana – a fronte di 25 kwh per metro cubo di altri concorrenti». La macchina può essere dotata di due tipi di motore, come un‟automobile: elettrico o termico. E proprio qui sta la novità. Perché per essere alimentata, la macchina può sfruttare l‟energia termica derivata dal cippato, scarti della lavorazione del legno, segatura, trucioli, legname di recupero schiantato al suolo dalla tempesta Vaia dell‟autunno 2018. Si sfruttano le alte temperature dei fumi di scarto provenienti dalla E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore. 13
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Alea News, Dicembre 2019 combustione della biomassa legnosa e tramite l‟utilizzo di uno scambiatore di calore si riesce a canalizzare l‟energia termica in un vaporodotto fino ad arrivare al generatore di neve. Il cilindro bianco della macchina contiene acqua e neve. È un separatore. La neve galleggia nel serbatoio e sale, come un iceberg, per essere espulsa all‟esterno. «I nostri sono veri cristalli di neve – specifica Besana – non scaglie di ghiaccio. La neve è asciutta al tatto. Quando si scioglie, è perfettamente potabile, perché a basso contenuto di sali minerali».
I test sono durati un anno e si sono tenuti nella località austriaca di Seefeld e sul ghiacciaio dello Stelvio. Anche la Bioenergia Fiemme, la Centrale a biomassa di Cavalese, capoluogo della Val di Fiemme, ha quindi un piccolo record: «Produciamo – osserva l‟amministratore delegato, Andrea Ventura – energia termica per alimentare la rete di Cavalese, 4.000 abitanti, in piena autonomia; energia elettrica; ora anche energia frigorifera per produrre neve». Progetti futuri: NeveXN e Demaclenko sono già al lavoro. Si punta a un ulteriore efficienza energetica, con un miglioramento del 20%, e ad aumentare la capacità produttiva, ora di 45 metri cubi di neve al giorno (con 2,5 metri cubi si inneva un metro lineare di pista della Marcialonga, E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore. 14
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Alea News, Dicembre 2019 ad esempio). Si sta lavorando, poi, a un progetto di alimentazione della macchina Snow4ever con energia solare prodotta da pannelli sistemati sul tetto di skidome (evitando così all‟interno la necessità di temperature troppo basse per trasformare in neve l‟acqua nebulizzata) e la possibilità di riprodurre realisticamente l‟effetto nevicata.
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Alea News, Dicembre 2019
L‟incubatore I3P del Politecnico di Torino è il Miglior Incubatore Pubblico al mondo
di Alessandro Tibaldeschi, ale@agenziapressplay.it
I3P, Incubatore d‟Imprese Innovative del Politecnico di Torino, è stato riconosciuto come il Miglior Incubatore Pubblico su scala globale secondo l‟UBI Global World Rankings of Business Incubators and Accelerators 2019 – 2020, la più importante graduatoria sui programmi di incubazione ed accelerazione stilata da UBI Global, che nel 2019 ha analizzato 364 programmi a livello globale. Dal 2013 l‟associazione indipendente svedese UBI Global misura le performance degli incubatori: secondo il ranking, I3P è risultato essere l'incubatore più performante nella categoria “Public Business Incubators” secondo alcuni importanti parametri quali l'ampiezza del portafoglio di startup accolte e business plan seguiti, le performance delle startup in termini di fund raising e il valore generato per l'ecosistema in cui l'incubatore opera. Il ranking ha preso in esame 364 programmi di incubazione in 78 Paesi del mondo, identificando i migliori incubatori e acceleratori in 6 diverse categorie, riconoscendo le loro prestazioni eccezionali nel promuovere imprenditorialità e innovazione. La valutazione ha preso in considerazione: l'impatto economico che il programma di incubazione è in grado di generare per il suo ecosistema; il valore per le startup incubate, relativo ai vantaggi e alla qualità dei servizi offerti dal programma di incubazione; la capacità del programma di
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Alea News, Dicembre 2019 incubazione di attrarre supporto finanziario da parte di investitori per le startup incubate.
Il riconoscimento è stato assegnato nel corso del Summit mondiale sull‟incubazione 2019 che si è svolto a Doha, in Qatar, il 6 novembre, ospitato dalla Qatar Development Bank. In particolare, gli UBI Awards & Recognition Gala hanno avuto luogo presso il Museum of Islamic Art, che ospita tesori di valore inestimabile che raccontano, attraverso tre continenti, 1.400 anni di storia. “Questo riconoscimento, arrivato nell‟anno del ventennale della fondazione di I3P, ha un valore molto importante: testimonia il grande lavoro fatto congiuntamente dai nostri imprenditori, partner, soci, mentor e dal personale dell‟Incubatore. A tutti essi va il mio ringraziamento per aver saputo creare un ambiente positivo per le startup innovative grazie al quale ciascuna di esse può beneficiare di crescenti opportunità con tutti gli attori dell‟ecosistema, dal mondo industriale a quello finanziario", dichiara Giuseppe Scellato, Presidente di I3P.
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