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Perché un affaticato turista sdraiato sui gradoni in marmo di un teatro greco può diventare oggetto di una memorabile fotografia che lo assimila ad antiche figure di dormienti nonostante chiari segnali visivi che tradiscono la contemporaneità dello scatto? Perché mettendo su un semplice piano e annullando ogni riferimento temporale nello sfondo (un po’ come ha fatto il Grande Metafisico) anche l’oggetto più conosciuto ci appare nuovo, ben più presente e magari dotato di impensati valori? Perché, eliminando quanto è inessenziale, si innesca un corto circuito capace di concentrare l’attenzione e di rimettere in moto sensi e coscienze assopiti dagli eccessi di un consumo visivo per sua natura ottundente. Credo che ognuno sia stato colto, magari solo una volta, da questa sorta di illuminazione. Riferisco in prima persona di una lontana esperienza di gioventù che ha, in qualche modo, segnato futuri interessi e una disponibilità a innescare continui dialoghi tra l’arte moderna e quella antica, senza soluzione di continuità, e tra l’arte e lo spazio. In un tardo pomeriggio estivo, avvenne l’inaspettato incontro con un piccolo e bistrattato cartello che segnalava, sulla dorsale di un poggio toscano, un’opera del Sodoma. La meta, raggiunta percorrendo un crinale ombreggiato da cipressi, fu un piccolo complesso conventuale abitato da agricoltori. Nella sala capitolare - un semplice e austero ambiente quasi scatolare – erano state distese, affinché si seccassero, divelte piante di fagioli da battere. Tutto il pavimento era ricoperto da questa vegetazione scricchiolante sotto i passi ed emanante
i profumi della terra e della polvere. Sul fondo l’affresco del Sodoma: una Crocefissione di grandi dimensioni, quasi uno schermo cinematografico, che occupava l’intera parete. Certamente apprezzai l’opera antica ma ancor di più quello strano modo di avvicinarla con passi incerti su arbusti e foglie secche che mi ricordavano gli allestimenti di tante Biennali veneziane. In questa inusuale compresenza di arte e natura, percepii una superiore dose di “presenza” dell’antico e di quanto intesi come moderna possibilità di espressione artistica. Per un attimo, avvertii i sensi di un messaggio che invitava a soprassedere a categorizzazioni, a schematizzazioni e a intellettualismi. Paesaggio, architettura, antica pittura murale e moderne ipotesi trovavano, singolarmente, una unità. Fu una vera e propria esperienza, al tempo stesso fisica e spirituale. Il tutto fu permesso, me ne resi conto solo dopo tanto tempo e a seguito di maturati interessi per il minimalismo, dalla semplicità dell’ambiente: da un vano, cioè, senza precise caratterizzazioni formali, bianco per ripetuto uso della calce, pavimentato in terracotta e falciato da ampie lame di luce. Senza queste sospensione temporale, senza questo teatro del nulla, l’alchimia di una apparizione non avrebbe potuto concretarsi e svelarsi. Nel vuoto dell’architettura, passato, presente e futuro convivevano. Non più assillanti richieste di esercizi intellettuali ma solo ben vive presenze. Uno stato di grazia. Quante volte ci accade questo nella vita? Quante volte sentiamo di appartenere a entità che esuberano dai riferimenti e dai condizionamenti quotidiani? Ernst Jünger, in Foglie e pietre del 1934,
riferisce di un giovanile soggiorno in Dalmazia, a Curzola: “Ci sono poche cose a cui possiamo abbandonarci interamente senza noia, e che disperdano l’esercito di pensieri alla cui aggressione continua siamo sottoposti nelle nostre città. Tra queste la visione delle fiamme guizzanti, il turbinare dei fiocchi di neve e il suono cupo, scrosciante, dell’onda che si abbatte sulla spiaggia. La vista, in lontananza, delle grigie mura di Curzola con le loro torri di guardia, poderose e tondeggianti, rafforzava la sensazione di essere fuori dal tempo: come trovarsi su una dimenticata costa medievale o addirittura in pieno mondo omerico”. Se il marmo rimane tale e non viene ridotto a marmette 10x10, se la luce che ci circonda non è quella del designer Tizio o Sempronio, se un muro è un muro, se non si imprime sulle materie che ci circondano un sigillo transitorio e se un desiderio di autoaffermazione si annulla, allora, lo spazio si allarga, la mente si apre e sono possibili vere visioni. Un grazie a Minotticucine per l’aiutarci in questo. Franco Bertoni
Why an exhausted tourist, lying on the marble steps of a Greek theatre, can be the object of a memorable picture that likens him to ancients sleeping figures, even if clear visual signs betray the contemporary shoot? Why by putting on a simple plane and by counting every temporary reference on the screen (as the Great Metaphysic does) also the most known object appears to us as new, much more contemporary and maybe with unthinkable meanings? Why by eliminating the unessential, a short circuit is sparked off, capable to focus attention and put again in motion senses and consciences dozen off by the excesses of visual blunted consumption? I think that everyone, maybe only once, caught this kind of enlightenment. I would like to tell my personal youth experience that, somehow, influenced my future interests and my willingness to trigger off continuous dialogues between modern and ancient art, without a solution of continuity, and between art and space. One day, in the late afternoon, an unexpected meeting happened with a small and battered sign that pointed out a Sodoma’s oeuvre, on the ridge of a Tuscany knoll. The destination, reached through a shady ridge of cypresses, was a small conventual housing complex lived-in by farmers. In the chapter house – a simple and austere place, almost like a box- some wrecked bean plants, ready to be beaten, were laid so that they would wither. All the floor was covered by this vegetation, creaking under my steps and living off the smell of earth and dust. On the background, there was the Sodoma’s fresco: a huge crucifixion, as wide as a cinema screen, that
filled up the whole wall. Of course I appreciated the ancient piece of art, but more than anything else, that strange way to approaching it with faltering steps on bushes and wizened leaves that reminded me some mountings of many Venetian Biennale. In this unusual coexistence of art and nature, i became aware of the major dose of “presence” of the ancient and I felt how much I was conceiving it as a modern capability of artistic expression. In an istant, I perceived the meanings of a message that was inviting me to delay categorizations, schematizations and intellectualisms. Landscape, architecture, ancient wall painting and modern hypotheses were finding, one by one, unity. It was an out-and-out experience, at the same time physical and spiritual. Long after and following my accrued interests for minimalism, I realized that all this had been allowed by the simplicity of the environment: I mean, it was allowed by a room, without specific formal characterizations, white because of the repeated use of lime, paved with terra cotta and mown down by wide light blades. Without this time suspension, without this theatre of nothing, the alchemy of an apparition could not materialize and unravel itself. In the void of architecture, past, present and future were coexisting. No more annoying requests for intellectual exercises, but only living presences. A state of grace. How many times does it happen in our life? How many times we feel we belong to entities that go beyond everyday references and influences? Ernst Junger, in “Blatter und Steine” (“leaves and rocks”) of 1934, tells about his youth stay in Dalmatia, in Korcula: “There are few things in which we can indulge entirely
and with no tedium, things that are able to clear the army of thoughts that attack us constantly in our cities. Between them, the leaping flames sight, the snowflakes flurry, the hollow, thunderous sound of the wave breaking on the shore. The sight, in the distance, of the grey Korcula walls with their mighty and rounded watchtowers, strengthened the feeling of being out of the time: just like being in a godforsaken medieval shore or even in real Homeric world.” If the marble remains as it is and it’s not reduced in 10x10 tiles, if the light around us is not the one created by every Tom, Dick and Harry, if the wall is a wall, if a transient seal is not engraved on the materials around us, if the self-assertion desire is cancelled out, in this way the space widens, the mind broadens and some true sights are possible. Thanks to Minotti Cucine for helping us reaching it. Franco Bertoni
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terra
modello terra granito stoking black nelle finiture sand water jet e levigato opaco. la profondità delle basi è “ su misura” per permettere l’alloggiamento nella zona cottura di una cappa estraibile in verticale esclusiva realizzata in collaborazione con max fire. le colonne wall system sono in laccato opaco nero a campione, il sistema prevede altezze fino a 2,7 mt ed un esclusivo sistema di apertura delle ante: ruotano una sull’altra sovrapponendosi a coppie e scorrono orizzontalmente su tutta la lunghezza dell’armadio. terra model stoking black granite with sand water jet and opaque smoothed finishes. the depth of the low units is “made to measure” in order to allow the housing in the cooking area of a vertically extractable hood an exclusive licence realised in cooperation with max fire. the wall system tall units are in matt laquered finish. the system provides for heights up to 2,7 mt and an exclusive door-opening system: they rotate one upon the other, overlapping in pairs and slide horizontally on the whole cupboard length.
modello terra finitura in labradorite bianca riven finish. la temperatura e l’intensità dell’acqua sono regolate con un esclusivo sistema a sensori “touch stone” inserito sotto la pietra. colonne illuminate internamente. terra model white labradorite riven finish. water’s temperature and power regulated by an exclusive “touch stone” sensor system hidden under the stone. tall units with internal light.
modello terra basi in pietra fossil noir finitura fiammata. zona cottura e lavaggio esclusivi per minotti cucine: il piano si solleva e scopre le zone operative solo quando effettivamente servono, per poi tornare ad essere piano di lavoro ma soprattutto silenzio visivo. terra model base unit in fossil noir stone flamed finish. cooking and washing area exclusive licence for minotti cucine. the worktop lifts and discovers the operative areas only when they are actually needed. returning then to be worktop but, most of all, “ visual silence�.
modello terra finitura in cedro del libano. top e lavello in cedro. terra model cedar wood fronts. cedar wood top and sink.
modello terra ante in granito bright brown finitura sand water jet. colonne wall system in larice spazzolato tinto dark brown. terra model doors in bright brown granite with sand water jet finish. wall system tall units in dark-brown-dyed brushed larch.
inca
modello inca finitura ante in laccato lucido ncs s 1000-n piano e lavello in pietra frappuccino sabbiata. inca model finished doors in glossy lacquered ncs s 1000-n worktop and sink in frappuccino stone sand blasted.
modello inca finitura ante basi in laccato opaco ral 9016. ante colonne in laccato lucido ral 9016. top e lavello in labradorite bianca in finitura riven finish. inca model matt lacquer base units’ doors ral 9016 finish. glossy lacquer tall units’ doors ral 9016. top and sink in labradorite white in riven finish.
modello inca ante basi e colonne in legno bolivar tinto dark, top e finiture in pietra frappuccino in finitura sabbiata. inca model base unit doors and tall unit unit fronts in dark bolivar stained wood,top and finishes in sanblasted frappuccino stone.
modello inca finitura ante in legno lati wengÊ. top e lavello in porfido viola fiammato e spazzolato. inca model doors in finish lati wengè wood. top and sink in purple porphyry flamed and brushed.
modello inca finitura ante in laccato lucido ncs s 1000-n piano e lavello in pietra frappuccino sabbiata. inca model finished doors in glossy lacquered ncs s 1000-n worktop and sink in frappuccino stone sand blasted.
modello inca finitura ante in laccato lucido ncs s 1000-n piano e lavello in pietra frappuccino sabbiata. inca model finished doors in glossy lacquered ncs s 1000-n worktop and sink in frappuccino stone sand blasted.
gandhara
modello gandhara ante basi in legno ebano naturale. ante colonne laccato lucido nero ed ebano naturale. top e lavello granito nero assoluto. gandhara model base unit fronts in natural ebony wood.tall unit fronts glossy lacquer black and natural ebony wood. top and sink in black absolute granite.
modello gandhara ante basi in legno ebano naturale. top e lavello in granito nero assoluto finitura levigata opaca. colonne in laccato opaco ral 1019. gandhara model base unit fronts in natural ebony wood. work top and sink in black absolute granite honed finish. tall units matt lacquer ral 1019.
modello gandhara ante laccato opaco glacier white. piano e fianchi in corian® glacier white by dupont™. colonne laccato opaco glacier white con anta rientrante e illuminazione interna. gandhara model base units door in matt lacque glacier white. work top and side panels in corian® glacier white by dupont™. tall units in matt lacquer glacier white with re-entering door and internal light.
modello gandhara ante basi laccato nero lucido. top e fianchi laterali granito nero assoluto levigato opaco. gandhara model base unit fronts glossy lacquer black. top and side panels in black absolute granite honed finish.
maya
modello maya ante in alluminio brunito chiaro. top e schienale in avorio egizio. vasca in avorio egizio. colonne gandhara laccate opache ral 1019, le due centrali con ante rientranti, le due laterali con ante battenti. maya model fronts in aluminium burnished light. top and back splash in egyptian ivory. sink bowl in egyptian ivory. gandhara tall units matt lacquer ral 1019, the two central ones with re-entering doors, the two lateral ones with hinge doors.
modello maya ante in alluminio brunito scuro piano e lavello in deep satin levigato opaco. maya model doors in aluminium dark burnished worktop and sink in deep satin honed finish.
modello maya ante in alluminio brunito scuro piano e lavello in deep satin levigato opaco. maya model doors in aluminium dark burnished worktop and sink in deep satin honed finish.
modello maya ante in alluminio brunito chiaro piani e lavello in porfido verde fiammato e spazzolato. maya model doors in aluminium dark burnished worktop and sink in green porphiry flamed and brushed.
modello maya ante in alluminio brunito chiaro piani e lavello in porfido verde fiammato e spazzolato. maya model doors in aluminium dark burnished worktop and sink in green porphiry flamed and brushed.
atelier
modello atelier finitura ante basi laccato opaco ncs s 2002-y50r, finitura ante colonne basse in rovere smoked piano e lavello in emperador dark levigato opaco. atelier model base units doors finished in matt lacquered ncs s 2002-y50r, tall units doors finished in smoked oak worktop and sink in emperador dark stone honed finish.
modello atelier tipologia c frontali in marmo bianco perlino levigato. piano in marmo bianco perlino levigato opaco con costa a spacco, gole e fianchi in marmo bianco perlino levigato opaco, colonne laccato opaco biancone illuminate internamente. atelier model type c fronts in bianco perlino marble honed finish,work top in bianco perlino marble honed finish with split front edge, profiles and side panels in bianco perlino marble honed finish. tall units matt lacquer biancone with internal ligth.
modello atelier tipologia c frontali in marmo bianco perlino levigato. piano in marmo bianco perlino levigato opaco con costa a spacco, gole e fianchi in marmo bianco perlino levigato opaco, colonne laccato opaco biancone illuminate internamente. atelier model type c fronts in bianco perlino marble honed finish,work top in bianco perlino marble honed finish with split front edge, profiles and side panels in bianco perlino marble honed finish. tall units matt lacquer biancone with internal ligth.
modello atelier finitura ante basi rovere smoked piano e lavello in oriental brown levigato opaco. atelier model base unit doors in smoked oak worktop and sink in oriental brown stone honed finish.
modello atelier finitura ante basi rovere smoked piano e lavello in oriental brown levigato opaco. atelier model base unit doors in smoked oak worktop and sink in oriental brown stone honed finish.
modello atelier tipologia b finitura ante in laccato opaco stone crest. top e lavello in porfido verde fiammato spazzolato con costa a spacco, sp. 60mm. pensili in laccato opaco ral 9016. struttura interna in legno tinto wengè. atelier model type b doors finish matt lacquer stone crest . top and sink in green porphyry flamed and brushed with splitted edge at 60 mm thickness . wall cabinets matt lacquer ral 9016. carcase in wengè stained wood.
modello atelier tipologia b finitura ante in laccato opaco stone crest. top e lavello in porfido verde fiammato spazzolato con costa a spacco, sp. 60mm. pensili in laccato opaco ral 9016. atelier model type b doors finish matt lacquer stone crest . top and sink in green porphyry flamed and brushed with splitted edge at 60 mm thickness . wall cabinets matt lacquer ral 9016.
modello atelier finitura ante basi laccato opaco ncs s 2002-y50r finitura ante colonne in rovere smoked piano e lavello in oriental brown levigato opaco. atelier model base units front in matt lacquered ncs s 2002-y50r tall units front in smoked oak worktop and sink in oriental brown stone honed finish.
modello atelier finitura ante basi laccato opaco ncs s 2002-y50r finitura ante colonne in rovere smoked piano e lavello in oriental brown levigato opaco. atelier model base units front in matt lacquered ncs s 2002-y50r tall units front in smoked oak worktop and sink in oriental brown stone honed finish.
tebe
modello tebe ante, basi e pensili laccato opaco ral 1013. top e schienali in marmo bianco perlino levigato opaco. ante e fianchi colonne in laccato opaco ral 1013. tebe model base and wall unit doors matt lacquer ral 1013. work top in white perlino marble honed finish. tall unit doors and side panels matt lacquer ral 1013.
modello tebe ante, basi e pensili laccato opaco glacier white. top, fianchi basi e tavolo in corian® glacier white by dupont™. ante e fianchi colonne in laccato opaco glacier white. tebe model base units and wall cabinets door matt lacquer glacier white. work top, side panels and table in corian® glacier white by dupont™. tall units door and side panels matt lacquer glacier white.
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