CONGIUNTURA COMMERCIO I trimestre 2019
Studi, Statistica e Programmazione Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi ufficiostudi@mi.camcom.it
Dopo un debole segnale di ripresa nel precedente periodo, il commercio al dettaglio dell’area milanese evidenzia nel primo trimestre 2019 una nuova contrazione del fatturato rispetto ai tre mesi precedenti (-0,5% destagionalizzato) che si è riflessa in misura più ampia sulla dinamica tendenziale (-1,2%). La suddivisione per settore di attività conferma la fase recessiva che sta interessando il segmento del commercio despecializzato (-3,5% su base annua), mentre sotto il profilo dimensionale si osserva – in un quadro di generale difficoltà – una dinamica del volume d’affari in rilevante espansione (+1,7%) per le unità tra 10 e 49 addetti.
CC/N 01
IN SINTESI Dopo un debole segnale di ripresa nel precedente periodo, il commercio al dettaglio dell’area milanese evidenzia nel primo trimestre 2019 una nuova contrazione del fatturato complessivo. Rispetto ai tre mesi precedenti il volume d’affari subisce una diminuzione (-0,5% destagionalizzato) che si è riflessa in misura più ampia sulla dinamica tendenziale (-1,2%). Su base annua, il quadro complessivo di dettaglio è influenzato dalla pessima performance delle medie imprese del settore, che registrano una flessione di vasta entità del fatturato (-4,8% in un anno). La declinazione per classe dimensionale mostra un andamento negativo in quasi tutte le tipologie di impresa, a eccezione delle unità tra 10 e 49 addetti per le quali si osserva una dinamica del volume d’affari in rilevante espansione (+1,7%). Tra le tipologie di impresa in difficoltà si segnalano le micro imprese (-1,7%), mentre per le unità oltre i 200 addetti si osserva una diminuzione del fatturato più contenuta (-0,3%). La suddivisione per settore di attività conferma la fase recessiva che sta interessando il segmento del commercio despecializzato (-3,5% su base annua). Relativamente al commercio alimentare, l’aumento riscontrato (+0,7%) rappresenta un primo segnale di recupero dal sentiero negativo sul quale si era collocato il comparto, mentre la debole progressione del fatturato del commercio non alimentare (+0,2%) è indicativa di una fase di stagnazione per il settore. Il focus sulla dinamica delle vendite dei prodotti del largo consumo confezionato operate attraverso il canale dei supermercati e degli ipermercati, sia dell’area di Milano e Monza che di Lodi, evidenzia un differenziale di performance tra i territori. Nel primo trimestre 2019 si è infatti osservato su scala metropolitana allargata un rilevante incremento della movimentazione fisica a magazzino attraverso le unità vendute e un aumento più limitato del fatturato (rispettivamente +1,3% e +0,5% su base annua). La dinamica si è invece palesata negativamente per il sistema della grande distribuzione di Lodi, sia sotto il profilo del fatturato che dei volumi venduti (rispettivamente -4,3% e -2,3%), impegnando la totalità delle merceologie di prodotto intermediate dal sistema locale della GDO. Passando al quadro previsivo per il secondo trimestre 2019, nonostante un peggioramento della dinamica le aspettative delle imprese registrano un recupero della fiducia sia in relazione al fatturato che nei confronti degli ordini ai fornitori e dell’occupazione.
IL COMMERCIO AL DETTAGLIO IN ITALIA Nel primo trimestre 2019 il commercio al dettaglio evidenzia una cospicua contrazione del valore delle vendite rispetto allo scorso anno (-0,5%). La segmentazione della performance tra le tipologie distributive registra una flessione complessiva della grande distribuzione (-0,9%), ascrivibile esclusivamente al settore alimentare (-1,8%), mentre per i comparti non alimentari il quadro di dettaglio evidenzia un aumento rispetto al primo trimestre dello scorso anno (+0,5%) [tabella 1]. Per quanto concerne gli esercizi operanti su piccole superfici, il trend registra una nuova contrazione delle vendite in valore (-0,6%); in particolare, la fase di rilevante contrazione del fatturato colpisce soprattutto il settore dei prodotti non alimentari (-0,7%), mentre è molto più contenuta per il comparto alimentare (-0,2%). La suddivisione complessiva per settore merceologico mostra pertanto un aumento delle vendite solo per i prodotti non alimentari (+0,4%) indotta dalla grande distribuzione, a cui si contrappone la flessione registrata nell’ambito delle vendite operate dai piccoli esercizi del commercio.
SETTORE Aliment.
Non Aliment.
ALIMENTARE Totale
GDO
NON ALIMENTARE
Piccole superfici
TOTALE
GDO
Piccole superfici
GDO
Piccole superfici
2018 I trimestre
2,9
-1,1
0,8
4,0
0,7
0,8
-2,2
2,7
-1,5
II trimestre
-0,8
-0,8
-0,9
-0,9
-0,7
-0,4
-1,8
-0,7
-1,5
III trimestre
0,1
-0,7
-0,4
0,4
-0,4
0,2
-1,8
0,3
-1,5
IV trimestre
0,7
0,6
0,6
0,8
-0,2
1,3
-0,7
1,1
-0,6
-1,6
0,4
-0,5
-1,8
-0,2
0,5
-0,7
-0,9
-0,6
TABELLA 1 Commercio al dettaglio a prezzi correnti per settore merceologico e forma distributiva in Italia (anni 2018-2019, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati istat
2019 I trimestre
LA DINAMICA DEL COMMERCIO MILANESE Nel primo trimestre 2019 il trend negativo del commercio al dettaglio milanese continua il suo percorso dopo la debole ripresa del precedente trimestre. L’indice trimestrale del fatturato si è collocato a quota 85,3 (85,7 nel precedente trimestre) determinando su base trimestrale una contrazione del fatturato (-0,5% destagionalizzato) che si è ulteriormente ampliata se consideriamo la dinamica tendenziale. Nei confronti dello scorso anno si registra infatti una flessione (-1,2%) allineata alla performance tendenziale rilevata nel primo trimestre dello scorso anno [grafico 1]. Indice
Var. % 6
120
4
115
2
110
0
105
-2
100
-4
95
-6
90
-8
85 80
-10 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I 2007
2008
2009
2010
2011
2012
Var. % tendenziali
2013
2014
2015
2016
2017
2018 19
Indice destagionalizzato
L’analisi sulle classi dimensionali e i settori registra su scala milanese un andamento differenziato tra i settori di attività, mentre in ambito dimensionale il quadro di dettaglio è ampiamente influenzato dalle medie imprese. Complessivamente, sia con riferimento ai comparti di attività economica che nei confronti delle classi dimensionali la dinamica milanese si palesa peggiore rispetto al contesto regionale. Il quadro di dettaglio registra pertanto una nuova pesante flessione per il segmento delle medie imprese (-4,8% su base annua), mentre per le unità oltre i 200 addetti la contrazione del fatturato ha assunto caratteristiche più contenute (-0,3%). Tale trend si discosta in misura significativa dalla performance registrata in Lombardia, dove la contrazione per le medie imprese è più circoscritta (-1,2%), mentre la variazione è nulla per le unità oltre i 200 addetti. I segnali positivi per l’area milanese provengono invece dalle unità tra 10 e 49 addetti: le piccole imprese del commercio ottengono infatti un incremento del fatturato (+1,7%) che si pone in controtendenza rispetto a quanto registrato in Lombardia (-0,5%). Relativamente alle micro imprese, la performance osservata nel territorio milanese non si discosta molto da quanto rilevato in ambito regionale (rispettivamente -1,5% e -1,7%).
GRAFICO 1 Fatturato totale del commercio al dettaglio* in provincia di Milano (anni 2007-2019, indice base anno 2010=100 e variazioni percentuali tendenziali grezze) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Commercio *comprese imprese plurilocalizzate
0,0
oltre 200 addetti
GRAFICO 2 Fatturato del commercio al dettaglio* per classe dimensionale in provincia di Milano e in Lombardia (I trimestre 2019, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Commercio
-0,3 -1,2
50-199 addetti
-4,8 -0,5
10-49 addetti
1,7 -1,7 -1,5
3-9 addetti
*comprese imprese plurilocalizzate
-1,0 -1,2
Totale -6
-5
-4
-3 -2 Lombardia
-1
0 Milano
1
2
3
4
La suddivisione del commercio al dettaglio per settore di attività economica conferma il trend emerso nelle precedenti rilevazioni. Il commercio despecializzato conferma infatti anche nel primo trimestre 2019 la rilevante fase recessiva che sta investendo il settore: la robusta flessione del fatturato (-3,5%) registrata a livello milanese non trova un riscontro di analoga dimensione nel territorio della regione (-1,4%). Se consideriamo invece il settore alimentare, l’aumento del fatturato (+0,7%) è un segnale positivo che indica una prima inversione del sentiero negativo che ha contraddistinto il comparto nelle rilevazioni precedenti. Tale andamento si pone tuttavia in controtendenza rispetto alla performance negativa registrata in Lombardia (-1,6%). Relativamente alla dinamica del commercio non alimentare, la debole progressione del fatturato (+0,2%) indica una fase di stagnazione del comparto che a livello regionale si amplifica ulteriormente, evidenziando una cospicua contrazione rispetto al primo trimestre dello scorso anno (-0,7%). GRAFICO 3 Fatturato del commercio al dettaglio* per settore di attività economica in provincia di Milano e in Lombardia (I trimestre 2019, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Commercio
-1,4
Non specializzato
-3,5
-0,7
Non alimentare
0,2
-1,6
Alimentare
*comprese imprese plurilocalizzate
0,7
-5
-4
-3
-2
Lombardia
-1
0
1
Milano
IL LARGO CONSUMO CONFEZIONATO Nel primo trimestre 2019, le vendite dei prodotti del largo consumo confezionato, intermediate dal canale dei supermercati e ipermercati, hanno registrato su scala metropolitana allargata un rilevante incremento in termini di unità vendute e un aumento più limitato a livello di fatturato. La dinamica si è invece dimostrata negativa per il sistema della grande distribuzione di Lodi, sia sotto il profilo del fatturato che della movimentazione fisica a magazzino. La flessione rilevata nell’area di Lodi indica per il sistema locale della GDO un posizionamento ampiamente inferiore rispetto alle altre partizioni territoriali: il confronto territoriale evidenzia infatti una performance dell’area milanese e monzese allineata alla dinamica registrata in Lombardia, sia in relazione al valore delle vendite che dei volumi, mentre è ampiamente migliore rispetto alla GDO nazionale.
Se consideriamo le performance della grande distribuzione [grafico 4], il primo trimestre 2019 registra un aumento contenuto del fatturato per la GDO dell’area milanese e monzese (+0,5%), mentre la dinamica è più ampia se consideriamo le unità vendute (+1,3% su base annua). I segnali positivi emersi nella rilevazione precedente si sono pertanto consolidati e allineati al trend evidenziato dal sistema della grande distribuzione della Lombardia: +0,2% per il fatturato e +1,3% per le unità vendute, mentre sono entrambi in controtendenza rispetto alla dinamica palesata dalla GDO italiana, sia in relazione al fatturato (-1,7%) che alle unità vendute (+0,1%) [tabella 2]. Relativamente al territorio lodigiano [grafico 5], l’andamento complessivo ha evidenziato un quadro di ampia flessione sia del fatturato che dei volumi venduti (rispettivamente -4,3% e -2,3%). GRAFICO 4 Vendite del largo consumo confezionato nei supermercati e ipermercati delle province di Milano e Monza Brianza (anni 2010-2019, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati iri – Information Resources
8 6 4 2 0 -2 -4 -6 -8 I
II III IV
I
2010
II III IV
I
2011
II III IV
I
2012
II III IV
I
2013
II III IV
I
2014
II III IV
I
2015
II III IV
I
2016
Valori
II III IV
I
2017
II III IV
I
2018
19
Unità
8
GRAFICO 5 Vendite del largo consumo confezionato nei supermercati e ipermercati della provincia di Lodi (anni 2010-2019, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati iri – Information Resources
6 4 2 0 -2 -4 -6 -8 I
II III IV 2010
I
II III IV 2011
I
II III IV
I
2012
II III IV 2013
Valori
I
II III IV 2014
I
II III IV 2015
I
II III IV 2016
I
II III IV 2017
I
II III IV
I
2018
19
Unità
La suddivisione per categoria di prodotto [tabella 2] evidenzia che il sistema della GDO milanese e monzese ha beneficiato di una progressione limitata del fatturato a causa della flessione dei prodotti afferenti alla drogheria alimentare (-4,8%), che in valore assoluto incidono per circa un terzo sul valore delle vendite. La tenuta del fatturato è stata pertanto supportata dall’incremento ottenuto dalle vendite a scaffale dei prodotti più influenti sulla dinamica complessiva quali il fresco alimentare (+2,9%) e le bevande (+2,8%), a cui si sono aggiunti le merceologie del freddo e dei prodotti per la cura della casa (entrambi +3,5%), mentre è stato più contenuto l’apporto dei prodotti per la cura della persona (+1,4%). Per quanto concerne la GDO dell’area di Lodi, la flessione del fatturato e delle unità vendute è ascrivibile a un profilo negativo diffuso a tutti i reparti di vendita. In particolare, la drogheria alimentare ha registrato la performance peggiore sia riguardo al valore delle vendite (-9,2%) che della movimentazione fisica dei prodotti (-5,8%). Sotto il profilo del fatturato, si è inoltre registrata una rilevante contrazione per i prodotti per la cura della persona (-3,4%), così come perdite cospicue si sono mani-
festate altresì nell’ambito delle merceologie pertinenti alla cura della casa (-1,9%) e per i prodotti afferenti al comparto del fresco alimentare e delle bevande (rispettivamente -1,6% e -1,2%). In relazione alle unità vendute, la GDO lodigiana ha registrato un aumento solo nell’ambito del comparto delle bevande (+1,3%), che non ha potuto tuttavia bilanciare le contrazioni di vendita provenienti, oltre che dalla drogheria alimentare, dai prodotti per la cura della casa (-1,9%), dal fresco alimentare (-1%) e dai segmenti del freddo (-0,9%) e della cura della persona (-0,5%). MILANO E MONZA
REPARTI
LOMBARDIA
LODI
ITALIA
Valori
Unità
Valori
Unità
Valori
Unità
Valori
Unità
Drogheria alimentare
-4,8
-2,0
-9,2
-5,8
-5,0
-1,8
-7,3
-2,6
Bevande
2,8
4,3
-1,2
1,3
3,1
4,7
2,4
3,2
Freddo
3,5
1,6
-0,6
-0,9
2,9
1,4
2,0
1,4
Fresco
2,9
2,0
-1,6
-1,0
2,7
2,1
1,3
1,1
Cura della persona
1,4
0,7
-3,4
-0,5
1,1
1,1
0,2
0,5
Cura della casa
3,5
0,4
-1,9
-1,9
3,0
0,5
0,5
-1,6
Totale
0,5
1,1
-4,3
-2,3
0,2
1,3
-1,7
0,1
TABELLA 2 Vendite totali e per reparto del largo consumo confezionato nei supermercati e ipermercati delle province di Milano e Monza Brianza, di Lodi, in Lombardia e in Italia (I trimestre 2019, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati iri – Information Resources
LA PREVISIONE PER IL SECONDO TRIMESTRE 2019 Nonostante un peggioramento del quadro congiunturale, le aspettative delle imprese per il secondo trimestre 2019 registrano un miglioramento sia in relazione al fatturato sia nei confronti degli ordini e dell’occupazione. I saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), elaborati attraverso le medie mobili per depurarli dagli effetti stagionali, indicano una ripresa rispetto alle previsioni formulate nella rilevazione precedente che coinvolge sia il fatturato e gli ordini ai fornitori sia l’occupazione. In particolare, il clima di fiducia afferente al fatturato mostra il recupero più significativo in relazione agli operatori, con stime di crescita nei prossimi tre mesi. Riguardo agli ordini ai fornitori e all’occupazione, invece, nonostante un miglioramento dei rispettivi saldi restano prevalenti i giudizi pessimisti rispetto agli ottimisti [grafico 6]. 10
4,0
5
2,0
0
0,0
-5 -10
-2,0
-15
-4,0
-20
-6,0
-25
-8,0
-30
-10,0
-35 -40
-12,0 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I 2007
2008
2009
2010
2011
Fatturato
2012
2013 Ordini
2014
2015
Occupazione
2016
2017
2018 19
GRAFICO 6 Aspettative su fatturato, ordini (scala sinistra) ai fornitori e occupazione (scala destra) in provincia di Milano (anni 2007-2019, medie mobili su saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Commercio
NOTA METODOLOGICA La rilevazione congiunturale del commercio al dettaglio condotta a livello regionale e provinciale da Unioncamere Lombardia per le 12 province della Lombardia è disaggregata per dimensione d’impresa in 4 classi: - da 3 a 9 addetti; - da 10 a 49 addetti; - da 50 a 199 addetti; - oltre 200 addetti. e in 3 rami merceologici: - alimentare; - non alimentare; - non specializzato. Dal terzo trimestre 2013 la rilevazione comprende anche le imprese del commercio al dettaglio con oltre 200 addetti. ESERCIZIO DESPECIALIZZATO L’esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa che attua la vendita di una varietà prevalente di prodotti alimentari o non alimentari, su una superficie di vendita generalmente superiore ai 400 metri quadrati. GRANDE DISTRIBUZIONE La definizione di tale aggregato è stata rivista con l’adozione della classificazione ATECO 2007, soprattutto in relazione alla seguente articolazione: I. A PREVALENZA ALIMENTARE - SUPERMERCATO Esercizio di vendita al dettaglio operante nel campo alimentare (autonomo o reparto di grande magazzino), organizzato prevalentemente a libero servizio e con pagamento all’uscita, che dispone di una superficie di vendita normalmente superiore a 400 metri quadrati e di un vasto assortimento di prodotti alimentari, in prevalenza preconfezionati, nonché articoli del settore non alimentare per l’igiene e la pulizia della casa, della persona e degli animali. - IPERMERCATO Esercizio di vendita al dettaglio con superficie di vendita superiore a 2.500 metri quadrati, articolato in reparti (alimentari e non alimentari), ciascuno dei quali avente, rispettivamente, le caratteristiche di supermercato e di grande magazzino. - Discount alimentari Esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa, di superficie medio grande che, attuando una politica di abbattimento dei costi di impianto, di gestione e di servizio, offre in self-service una gamma limitata di prodotti, generalmente non di “marca”, a prezzi contenuti rispetto alla media di mercato. II. A PREVALENZA NON ALIMENTARE Grande magazzino ed esercizio non specializzato di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici. In tutti questi casi si tratta di un esercizio di vendita al dettaglio di prodotti quasi esclusivamente non alimentari, che dispone generalmente di una superficie di vendita superiore a 400 metri quadrati e offre un assortimento di prodotti appartenenti a diversi settori merceologici (per esempio, elettronica di consumo, elettrodomestici, abbigliamento, mobili, articoli per la casa). - Grandi superfici specializzate Imprese commerciali che attuano la vendita, attraverso esercizi in sede fissa, di una tipologia unica o prevalente di prodotti non alimentari, su una superficie di vendita generalmente superiore ai 400 metri quadrati, con caratteristiche organizzative proprie della grande distribuzione. III. NON GRANDE DISTRIBUZIONE - Punto di vendita operante su piccola superficie Punto vendita specializzato, non rientrante nella grande distribuzione, la cui superficie è inferiore ai 400 metri quadrati. - Minimercato Esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa, che attua in prevalenza la vendita di prodotti alimentari, la cui superficie non supera i 400 metri quadrati. LARGO CONSUMO CONFEZIONATO (LCC) Prodotti alimentari e non alimentari confezionati venduti attraverso la grande distribuzione organizzata (GDO), a esclusione dei beni non confezionati (come frutta e verdura) e i beni non alimentari, che si trovano solo negli ipermercati (come abbigliamento ed elettronica). Le informazioni sulle vendite della grande distribuzione sono acquisite da IRI Information Resources attraverso il servizio “tracking di mercato”, che rileva via scanner tramite la lettura dei codici a barre, i dati dei prodotti di Largo consumo confezionato (LCC) venduti attraverso i supermercati e gli ipermercati; sono invece escluse le vendite effettuate attraverso i discount. Relativamente alla provincia di Milano i dati includono ancora quelli Monza-Brianza. I dati rilevati coprono l’80% delle vendite dei beni di largo consumo confezionato, mentre il restante 20% è oggetto di stima. I dati sono elaborati a “rete corrente”, includendo quindi gli effetti di eventuali aperture o chiusure di punti vendita (un aumento potrebbe essere effetto sia di maggiori vendite nei supermercati e ipermercati esistenti sia dell’apertura di nuovi punti vendita) e si riferiscono alle vendite in volume, valore e unità (pezzi) per le seguenti categorie merceologiche: - Drogheria alimentare (pane, pasta, olio, riso, biscotti, farina, zucchero ecc); - Bevande; - Fresco (carni, affettati, formaggi, latte fresco, yogurt, uova, preparati alimentari); - Freddo (surgelati, gelati); - Cura della persona; - Cura della casa.
GLOSSARIO Variazione tendenziale variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente Variazione congiunturale variazione rispetto al periodo precedente
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