CONGIUNTURA COMMERCIO III trimestre 2017
Studi, Statistica e Programmazione Camera di Commercio di Milano, Monza-Brianza e Lodi ufficiostudi@mi.camcom.it
Primo segnale di recupero del fatturato del commercio al dettaglio nel terzo trimestre 2017 (+0,4% su base annua) con un trend non omogeneo tra le classi dimensionali e i settori di attività. Cresce infatti il fatturato delle piccole e delle medie imprese (rispettivamente +1,9% e +1,4% su base annua), mentre emergono significative difficoltà per le unità oltre i 200 addetti (-1,3%) e per il segmento della micro impresa (-0,6%). Sul piano delle attività economiche, l’aumento del fatturato non ha interessato gli esercizi del commercio despecializzato, che evidenzia pertanto un’accelerazione della tendenza negativa (-2,5% su base annua), mentre robusti segnali di crescita si sono registrati per le attività del commercio alimentare e non alimentare (rispettivamente +2% e +2,2%).
CC/N 03 1
IN SINTESI Il commercio al dettaglio milanese registra nel terzo trimestre 2017 una ripresa su base annua del fatturato (+0,4%) espressiva di un primo recupero della tendenza negativa. L’andamento rilevato trova un riscontro ulteriore su base trimestrale con una progressione dell’indice trimestrale del fatturato (+0,2% destagionalizzato) che colloca il valore dell’indice ad un livello di poco inferiore a quanto registrato nella prima metà dello scorso anno. Relativamente alle dimensioni d’impresa, si rileva un andamento non omogeneo tra le differenti tipologie, la progressione del fatturato ha interessato in particolare solo le piccole e le medie imprese del commercio (rispettivamente +1,9% e +1,4% su base annua), mentre le imprese più strutturate del settore (oltre 200 addetti) hanno registrato una consistente flessione (-1,3%). Relativamente invece alle micro imprese (da 3 a 9 addetti) continuano nel terzo trimestre i segnali negativi con un’ulteriore contrazione del fatturato (-0,6%). La suddivisione per settore di attività indica un andamento divergente tra i comparti alimentare e non alimentare da un lato e il commercio despecializzato. Gli andamenti osservati registrano per il settore despecializzato un’accelerazione della tendenza negativa del fatturato (-2,5% su base annua), mentre la dinamica negativa non ha invece interessato le imprese del commercio non alimentare e del comparto alimentare (rispettivamente +2,2% e +2%) Le aspettative degli operatori milanesi del commercio al dettaglio registrano un miglioramento complessivo delle previsioni per il quarto trimestre 2017 in relazione al fatturato e all’occupazione, mentre per gli ordini ai fornitori le stime tendono verso un pareggiamento tra ipotesi di aumento e di diminuzione.
IL COMMERCIO AL DETTAGLIO IN ITALIA Complessivamente, il commercio al dettaglio in Italia evidenzia nel terzo trimestre 2017 un nuovo aumento tendenziale delle vendite in valore (+1% su base annua) riconducibile prevalentemente all’apporto del settore alimentare (+1,8%), mentre è largamente più limitato il contributo del comparto non alimentare (+0,3%). L’analisi per tipologia distributiva conferma i trend in atto che registrano un rafforzamento della crescita delle vendite in valore per la grande distribuzione organizzata (gdo, +2,6%) e una flessione per le imprese operanti su piccole superfici (-0,6%). Relativamente al commercio alimentare, se osserviamo la ripartizione per tipologia distributiva si rileva una significativa divergenza tra la dinamica delle vendite delle imprese operanti su piccole superfici rispetto alla grande distribuzione. In particolare, mentre per le imprese di dimensione minore continua il trend negativo del fatturato (-0,8%), per le imprese della gdo, la positiva performance registrata nel trimestre continua il sentiero di crescita avviato dall’inizio del 2017 (+2,6%). La dicotomia nelle performance si rileva, inoltre, anche per le imprese operanti nel ramo non alimentare, il comparto mostra infatti un aumento significativo del fatturato per le catene della gdo (+2,4%), mentre per le imprese operanti su piccole superfici il terzo trimestre 2017 si chiude con una nuova contrazione delle vendite in valore (-0,6%).
2
Settori
Alimentare
Non alimentare
Totale
Alimentare
Non Alimentare
Totale
gdo
Piccole
gdo
Piccole
gdo
Piccole
I trim.
2,2
0,8
1,3
2,6
0,7
1,9
0,4
2,3
0,4
II trim.
-1,1
-0,7
-0,9
-0,7
-1,7
-0,1
-0,1
-0,5
-0,4
III trim.
-0,9
-1,2
-1,2
0,1
-1,9
-0,3
-1,1
-0,1
-1,2
IV trim.
-0,3
-0,1
-0,1
0,4
-0,8
0,6
-0,2
0,5
-0,4
I trim.
-0,5
-0,2
-0,5
-0,2
-1,6
0,1
-0,6
0,0
-0,7
II trim.
2,1
0,0
0,8
3,1
-0,9
1,2
-0,6
2,4
-0,6
III trim.
1,8
0,3
1,0
2,6
-0,8
2,4
-0,6
2,6
-0,6
2016
TABELLA 1 Commercio al dettaglio a prezzi correnti per settore merceologico e forma distributiva in Italia (anni 2016-2017, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione U.O Studi, Statistica e Programmazione Camera di Commercio di Milano-Monza-Brianza-Lodi su dati istat
2017
LA DINAMICA DEL COMMERCIO MILANESE Dopo sei trimestri negativi per il commercio al dettaglio dell’area milanese, il terzo trimestre 2017 registra su base annua una ripresa complessiva del fatturato (+0,4%). L’aumento rilevato costituisce un primo recupero della tendenza negativa complessiva, tuttavia se consideriamo il dato puntuale la performance appare sottotono se la si parametra alla crescita del settore messa a segno nel territorio regionale (+1,1%). È quindi prematuro poter affermare che la fase peggiore per il commercio sia ormai totalmente superata, considerando soprattutto il livello di intensità e di diffusione dei segnali positivi tra le classi dimensionali e i settori di attività che palesano significative divergenze all’interno degli stessi. Il dato puntuale osservato costituisce tuttavia un buon punto di partenza per il consolidamento del sentiero di crescita nei prossimi trimestri come sintetizza l’andamento trimestrale dell’indice del fatturato (+0,2% destagionalizzato) che riporta il livello generale ad un valore di poco inferiore a quanto registrato nella prima metà dello scorso anno [grafico 1]. Indice
Var. % 6
120
4
70
GRAFICO 1 Fatturato totale del commercio al dettaglio* in provincia di Milano (anni 2007-2017, indice base anno 2010=100 e variazioni percentuali tendenziali grezze) Fonte: elaborazione U.O Studi, Statistica e Programmazione Camera di Commercio di Milano-Monza-Brianza-Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Commercio
60
*comprese imprese plurilocalizzate
110
2 100
0
90
-2 -4
80
-6 -8 -10 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III 2007
2008
2009
2010
2011
Var. % tendenziali
2012
2013
2014
2015
2016
2017
Indice destagionalizzato
Analizzando le dimensioni d’impresa, si riscontra un andamento disomogeneo tra le diverse tipologie [grafico 2]. Il quadro di dettaglio delle variazioni tendenziali evidenzia che su base annua la progressione del fatturato ha interessato in particolare le piccole imprese (tra 10 e 49 addetti) del commercio (+1,9%) e le medie imprese (tra 50 e 199 addetti) del comparto (+1,4%). Le performance tendenziali delle due classi dimensionali si inseriscono in un contesto regionale dove le medie imprese del commercio in Lom-
3
bardia ottengono una crescita del fatturato più sostenuta (+2,2%), mentre per le tipologie di piccola dimensione l’aumento rilevato ha assunto delle caratteristiche di entità più contenuta rispetto all’area metropolitana (+1%). I segnali negativi più preoccupanti per il commercio al dettaglio milanese derivano invece dalle imprese più strutturate del settore (oltre i 200 addetti), la flessione registrata (-1,3%) si pone in netta controtendenza rispetto all’andamento ottenuto dalle grandi imprese della regione (+2,9%). Relativamente alle micro imprese (da 3 a 9 addetti), la tendenza da esse espresse mostra dei segnali generali di sofferenza che si estendono anche al territorio della regione, tuttavia in ambito milanese la contrazione del fatturato subita nel trimestre (-0,6%) indica una fase peggiorativa ulteriore per tale tipologia d’impresa. GRAFICO 2 Fatturato del commercio al dettaglio* per classe dimensionale in provincia di Milano e in Lombardia (III trimestre 2017, variazioni percentuali tendenziali)
2,9
oltre 200 addetti
-1,3 2,2
50-199 addetti
1,4
Fonte: elaborazione U.O Studi, Statistica e Programmazione Camera di Commercio di Milano-Monza-Brianza-Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Commercio
1,0
10-49 addetti
1,9 0,0
3-9 addetti
-0,6
*comprese imprese plurilocalizzate
1,1
Totale
0,4 -2
0 Lombardia
2
4
Milano
La suddivisione per comparto di attività economica registra un trend divergente netto tra commercio alimentare e non alimentare da un lato e le imprese del commercio despecializzato. In particolare, quest’ultimo comparto evidenzia nel terzo trimestre 2017 un’accelerazione della tendenza negativa, in tal senso la flessione subita (-2,5%) intensifica ulteriormente il percorso discendente avviato nel secondo trimestre ed è in antitesi rispetto alla crescita registrata dal settore nel territorio della Lombardia (+1,8%). La dinamica negativa non ha invece interessato le imprese del commercio non alimentare e del comparto alimentare. In particolare, la crescita del fatturato registrata dal primo comparto (+2,2%) mostra un tasso di incremento tendenziale più intenso rispetto alla performance rilevata in Lombardia (+0,6%). Se consideriamo invece il comparto alimentare, il differenziale tra area milanese e regione (rispettivamente +2% e +2,9%) indica un posizionamento migliore per quest’ultima partizione territoriale [grafico 3]. GRAFICO 3 Fatturato del commercio al dettaglio* per settore di attività economica in provincia di Milano e in Lombardia (II trimestre 2017, variazioni percentuali tendenziali)
1,8
Non specializzato
-2,5
0,6
Non alimentare
Fonte: elaborazione U.O Studi, Statistica e Programmazione Camera di Commercio di Milano-Monza-Brianza-Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Commercio
2,2
2,9
Alimentare
*comprese imprese plurilocalizzate
2,0
-5
-4
-3
-2 Lombardia
-1
0
1
2
3
4
Milano
4
IL LARGO CONSUMO CONFEZIONATO Il fatturato della gdo derivante dalle vendite dei prodotti del largo consumo confezionato ha evidenziato nel terzo trimestre 2017 un assestamento del trend positivo delle vendite in valore tracciato nei trimestri precedenti (+1,8% su base annua), mentre per le unità vendute dalla grande distribuzione si è osservato un vistoso rallentamento tendenziale rispetto ai primi sei mesi del 2017 (+0,9% contro +2,2% del secondo trimestre e +2,3% del primo). Relativamente al fatturato, la performance riscontrata in ambito milanese si colloca al medesimo livello rispetto all’andamento rilevato su scala regionale, mentre è ampiamente inferiore rispetto alla performance registrata in ambito nazionale (+3,2%). L’incremento delle vendite ottenuto dalla gdo metropolitana è stato sostenuto in particolare dagli apporti dei prodotti afferenti ai reparti del fresco (+4%), del freddo (+3,4%), della drogheria alimentare (+2,7%) e delle bevande (+1,9%) che hanno bilanciato i contributi negativi riscontrati per i prodotti per la cura della casa e della persona (rispettivamente -2,9% e -2,8%). Relativamente alla movimentazione fisica dei prodotti a magazzino, nel terzo trimestre 2017 si è osservato un aumento limitato delle unità vendute che si colloca in linea con l’andamento regionale (+1%), ma in decisa controtendenza rispetto alla performance nazionale dove l’incremento registrato è sensibilmente superiore (+3,5%). In particolare, rispetto alle diverse tipologie di prodotto, si sono osservati degli incrementi rilevanti delle vendite a scaffale per le linee merceologiche alimentari afferenti ai segmenti delle bevande e del freddo (rispettivamente +4% e +2,2%), mentre per i reparti della drogheria alimentare si è evidenziato un apporto sensibilmente più limitato (+0,8%); in netta controtendenza si sono collocate invece le vendite dei prodotti afferenti al fresco confezionato (-1,2%). In ambito non alimentare, è continuato invece il trend negativo per le tipologie merceologiche afferenti alla cura della casa (-2,5%) e della persona (-2,2%). Milano
Reparti
Lombardia
Volumi Valori
Unità
Volumi Valori
Italia Unità Volumi Valori
Unità
Drogheria alimentare
-0,7
2,7
0,8
-0,3
2,4
0,8
0,7
2,9
1,9
Bevande
1,4
1,9
4,0
1,2
1,7
2,8
6,8
5,4
7,6
Freddo
2,1
3,4
2,2
2,3
3,6
2,5
5,0
5,7
4,7
Fresco
-0,5
4,0
-1,2
0,2
4,4
-0,2
1,3
5,2
1,6
Cura della persona
-2,4
-2,8
-2,2
-2,1
-3,0
-2,3
-0,6
-2,3
-0,8
Cura della casa
-3,6
-2,9
-2,5
-3,9
-3,1
-2,5
-0,6
-1,4
-0,2
Totale
-2,0
1,8
0,9
-2,0
1,8
1,0
0,8
3,2
3,5
TABELLA 2 Vendite totali e per reparto del largo consumo confezionato nei supermercati e ipermercati della provincia di Milano, Lombardia e Italia (III trimestre 2017, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione U.O Studi, Statistica e Programmazione Camera di Commercio di Milano-Monza-Brianza-Lodi su dati iri – Information Resources
8
GRAFICO 4 Vendite del largo consumo confezionato nei supermercati e ipermercati della provincia di Milano (anni 2010-2017, variazioni percentuali tendenziali)
6
4
2
Fonte: elaborazione U.O Studi, Statistica e Programmazione Camera di Commercio di Milano-Monza-Brianza-Lodi su dati iri – Information Resources
0
-2
-4 I
II
III
2010
IV
I
II
III
IV
2011
I
II
III
2012 Valori
IV
I
II
III
IV
I
2013
II
III
2014 Volumi
IV
I
II
III
IV
I
2015
II
III
2016
IV
I
II
III
2017
Unità
5
LA PREVISIONE PER IL QUARTO TRIMESTRE Le aspettative degli operatori milanesi del commercio al dettaglio registrano un miglioramento complessivo delle previsioni per il quarto trimestre 2017. In termini di trend e in relazione al fatturato e all’occupazione, i saldi delle risposte elaborati attraverso delle medie mobili delle risposte evidenziano una continuazione del sentiero di recupero. In particolare, per il fatturato e l’occupazione l’andamento evidenzia un avvicinamento verso il punto positivo di massimo raggiunto alla fine del 2015, mentre per gli ordini ai fornitori le stime tendono verso un pareggiamento tra ipotesi di aumento e di diminuzione: se osserviamo inoltre il dato puntuale trimestrale possiamo registrare una crescita dell’area di incremento per il fatturato e gli ordini ai fornitori, i saldi mostrano infatti che per oltre il 43% degli intervistati vi sono prospettive di incremento del fatturato per il prossimo trimestre contro il 12,5% che prevede invece un decremento, mentre gli ordini sono stimati in crescita per circa il 40% delle imprese del campione contro il 15,7% di coloro che stima una diminuzione. 10
GRAFICO 5 Aspettative su fatturato, ordini ai fornitori e occupazione in provincia di Milano (anni 2007-2017, medie mobili su saldi trimestrali)
5 0 -5 -10 -15
Fonte: elaborazione U.O Studi, Statistica e Programmazione Camera di Commercio di Milano-Monza-Brianza-Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Commercio
-20 -25 -30 -35 -40 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III 2007
2008
2009
2010 Fatturato
2011
2012 Occupazione
2013
2014
2015
2016
2017
Ordini
LA DINAMICA DEL COMMERCIO A MONZA E BRIANZA Il commercio al dettaglio dell’area di Monza e Brianza registra nel terzo trimestre 2017 un rallentamento del fatturato. Dopo la crescita significativa messa a segno nel trimestre precedente (+3%), il settore evidenzia una cospicua decelerazione tendenziale (+1,3%) che si esprime anche attraverso la diminuzione congiunturale dell’indice trimestrale del fatturato (-1,3% destagionalizzato) che ne colloca il livello generale ad un valore identico a quanto registrato alla fine dello scorso anno [grafico 6]. Nonostante un quadro generale non positivo le aspettative degli operatori del commercio al dettaglio per il quarto trimestre 2017 si mantengono comunque buone sia in relazione al fatturato che all’occupazione, mentre evidenziano un andamento ancora negativo sul piano degli ordini rivolti ai fornitori.
6
Indice
Var. % 6
120
4
115
2
110
0
105
-2
100
-4
95
-6
90
-8
85
GRAFICO 6 Fatturato totale del commercio al dettaglio* in provincia di Monza e Brianza (anni 2007-2017 – variazioni percentuali tendenziali trimestrali grezze, indice base 2010 = 100) Fonte: elaborazione U.O Studi, Statistica e Programmazione Camera di Commercio di Milano-Monza-Brianza-Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Commercio *comprese imprese plurilocalizzate
80
-10 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III 2007
2008
2009
2010
2011
Var. % tendenziali
2012
2013
2014
2015
2016
2017
Indice destagionalizzato
7
NOTA METODOLOGICA La rilevazione congiunturale del commercio al dettaglio condotta a livello regionale e provinciale da Unioncamere Lombardia per le 12 province della Lombardia è disaggregata per dimensione d’impresa in 4 classi: • da 3 a 9 addetti; • da 10 a 49 addetti; • da 50 a 199 addetti; • oltre 200 addetti. e in 3 rami merceologici: • alimentare; • non alimentare; • non specializzato. Dal terzo trimestre 2013 la rilevazione comprende anche le imprese del commercio al dettaglio con oltre 200 addetti. ESERCIZIO DESPECIALIZZATO L’esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa che attua la vendita di una varietà prevalente di prodotti alimentari o non alimentari, su una superficie di vendita generalmente superiore ai 400 metri quadrati. GRANDE DISTRIBUZIONE La definizione di tale aggregato è stata rivista con l’adozione della classificazione ATECO 2007, soprattutto in relazione alla seguente articolazione: 1. A PREVALENZA ALIMENTARE • Supermercato Esercizio di vendita al dettaglio operante nel campo alimentare (autonomo o reparto di grande magazzino), organizzato prevalentemente a libero servizio e con pagamento all’uscita, che dispone di una superficie di vendita normalmente superiore a 400 metri quadrati e di un vasto assortimento di prodotti alimentari, in prevalenza preconfezionati, nonché articoli del settore non alimentare per l’igiene e la pulizia della casa, della persona e degli animali. • I permercato Esercizio di vendita al dettaglio con superficie di vendita superiore a 2.500 metri quadrati, articolato in reparti (alimentari e non alimentari), ciascuno dei quali avente, rispettivamente, le caratteristiche di supermercato e di grande magazzino. • D iscount alimentari Esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa, di superficie medio grande che, attuando una politica di abbattimento dei costi di impianto, di gestione e di servizio, offre in self-service una gamma limitata di prodotti, generalmente non di “marca”, a prezzi contenuti rispetto alla media di mercato. 2. A PREVALENZA NON ALIMENTARE Grande magazzino ed esercizio non specializzato di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici. In tutti questi casi si tratta di un esercizio di vendita al dettaglio di prodotti quasi esclusivamente non alimentari, che dispone generalmente di una superficie di vendita superiore a 400 metri quadrati e offre un assortimento di prodotti appartenenti a diversi settori merceologici (per esempio, elettronica di consumo, elettrodomestici, abbigliamento, mobili, articoli per la casa). • Grandi superfici specializzate Imprese commerciali che attuano la vendita, attraverso esercizi in sede fissa, di una tipologia unica o prevalente di prodotti non alimentari, su una superficie di vendita generalmente superiore ai 400 metri quadrati, con caratteristiche organizzative proprie della grande distribuzione. 3. NON GRANDE DISTRIBUZIONE • Punto di vendita operante su piccola superficie Punto vendita specializzato, non rientrante nella grande distribuzione, la cui superficie è inferiore ai 400 metri quadrati. • M inimercato Esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa, che attua in prevalenza la vendita di prodotti alimentari, la cui superficie non supera i 400 metri quadrati. LARGO CONSUMO CONFEZIONATO (LCC) Prodotti alimentari e non alimentari confezionati venduti attraverso la grande distribuzione organizzata (gdo), a esclusione dei beni non confezionati (come frutta e verdura) e i beni non alimentari, che si trovano solo negli ipermercati (come abbigliamento ed elettronica). Le informazioni sulle vendite della grande distribuzione sono acquisite da IRI Information Resources attraverso il servizio “tracking di mercato”, che rileva via scanner tramite la lettura dei codici a barre, i dati dei prodotti di Largo consumo confezionato (LCC) venduti attraverso i supermercati e gli ipermercati; sono invece escluse le vendite effettuate attraverso i discount. Relativamente alla provincia di Milano i dati includono ancora quelli Monza-Brianza. I dati rilevati coprono l’80% delle vendite dei beni di largo consumo confezionato, mentre il restante 20% è oggetto di stima. I dati sono elaborati a “rete corrente”, includendo quindi gli effetti di eventuali aperture o chiusure di punti vendita (un aumento potrebbe essere effetto sia di maggiori vendite nei supermercati e ipermercati esistenti sia dell’apertura di nuovi punti vendita) e si riferiscono alle vendite in volume, valore e unità (pezzi) per le seguenti categorie merceologiche: • Drogheria alimentare (pane, pasta, olio, riso, biscotti, farina, zucchero ecc); • Bevande; • Fresco (carni, affettati, formaggi, latte fresco, yogurt, uova, preparati alimentari); • Freddo (surgelati, gelati); • Cura della persona; • Cura della casa.
GLOSSARIO Variazione tendenziale variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente Variazione congiunturale variazione rispetto al periodo precedente
8
CC/N_03 CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO, MONZA-BRIANZA E LODI Studi, Statistica e Programmazione
via Meravigli, 9/b | 20123 Milano www.milomb.camcom.it
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