Congiuntura dell'industria I trimestre 2019

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CONGIUNTURA INDUSTRIA I trimestre 2019

Studi, Statistica e Programmazione Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi ufficiostudi@mi.camcom.it

Nel primo trimestre 2019, i segnali congiunturali dell’industria manifatturiera dell’area di Milano, Monza Brianza e Lodi convergono verso un quadro complessivo di rallentamento dell’attività. Nei confronti del precedente trimestre, si osserva un aumento della produzione industriale allineata alla dinamica espressa dalla Lombardia. Risulta invece più articolata la dinamica del fatturato e degli ordini, che comunque tende, pur con intensità di scala differenti tra i territori, verso un’involuzione.

CI/N 01


IN SINTESI

Nel primo trimestre 2019, i segnali congiunturali dell’industria manifatturiera dell’area di Milano, Monza Brianza e Lodi convergono verso un quadro complessivo di rallentamento dell’attività. Nei confronti del precedente trimestre, si osserva un aumento della produzione industriale allineata alla dinamica espressa dalla Lombardia. Risulta invece più articolata la dinamica del fatturato e degli ordini che comunque tende, pur con intensità di scala differenti tra i territori, verso un’involuzione. Il quadro di dettaglio evidenzia pertanto che nell’area metropolitana di Milano l’industria manifatturiera consegue su scala trimestrale un aumento della produzione contenuto e allineato alla dinamica regionale (+0,3% destagionalizzato); la fase di decelerazione produttiva si associa a un recupero del fatturato (+0,7% destagionalizzato), a una stagnazione degli ordini interni e a una debole progressione delle commesse acquisite dai mercati esteri (+0,3% destagionalizzato). In prospettiva, le aspettative per il secondo trimestre 2019 indicano nell’area milanese un deterioramento del clima di fiducia dal lato della domanda sia estera che interna, il recupero delle attese dal lato della produzione sono da contestualizzare in relazione al ciclo delle scorte a cui si è ricorso in larga misura durante il primo trimestre: la necessità di recuperarne i livelli ha ragionevolmente aumentato la quota di imprese con previsioni di incremento, tuttavia anche la frazione di operatori industriali con stime di diminuzione risulta in aumento e ciò corrobora la tendenza in atto di decelerazione dell’attività manifatturiera. Tale dinamica registra un’ulteriore accentuazione nell’area di Monza e Brianza, dove nei confronti del precedente trimestre si riscontra una diminuzione della produzione industriale (-0,4% destagionalizzato) e una contrazione più marcata degli ordini e del fatturato. In particolare, il portafoglio ordini della manifattura monzese evidenzia una netta flessione delle commesse domestiche e una cospicua contrazione della componente estera (rispettivamente -1,5% e -0,7% destagionalizzato), mentre nei confronti del fatturato, la contrazione rilevata (-0,5% destagionalizzato) risulta allineata alla dinamica produttiva. Nonostante un quadro congiunturale negativo, che si è riflesso anche sugli indicatori tendenziali, le aspettative delle imprese dell’area mostrano un miglioramento sia dal lato della produzione che sul piano della domanda proveniente dal mercato, sia interno che estero. Relativamente all’area lodigiana, gli indicatori congiunturali evidenziano rispetto al precedente trimestre una progressione limitata della produzione e del fatturato (+0,4% destagionalizzato per entrambi), mentre gli ordini acquisiti nel trimestre registrano una netta flessione della domanda proveniente dal mercato interno (-4,5% destagionalizzato) e una rilevante contrazione delle commesse acquisite dall’estero (-0,7% destagionalizzato). Il quadro delle aspettative evidenzia un lieve peggioramento complessivo rispetto al precedente trimestre, indotto prevalentemente da un deterioramento del clima di fiducia per la domanda interna. Per quanto concerne la dimensione produttiva, il saldo complessivo (differenza tra ipotesi di aumento e diminuzione), pur essendo ancora positivo, registra un rilevante calo della quota di imprese con prospettive di incremento per il secondo trimestre 2019. Relativamente alla domanda proveniente dai mercati, il saldo complessivo è negativo per la domanda interna, essendo prevalente le stime di diminuzione per il trimestre successivo, mentre i mercati esteri continuano a offrire delle prospettive di crescita. Per quanto concerne l’occupazione le aspettative, pur essendo largamente improntate alla stabilità, indicano per la restante quota di operatori una prevalenza delle stime di aumento. Se consideriamo le dinamiche su scala tendenziale, il quadro di dettaglio dei volumi produttivi, confrontato con la performance della Lombardia, registra un incremento della produzione industriale che nell’area milanese e lodigiana (+1,8% per entrambe) si colloca a un livello superiore rispetto al dato regionale (+0,9%), mentre per la mani-


fattura brianzola la dinamica (+0,3%) è largamente inferiore alla tendenza registrata nel territorio regionale. Per quanto concerne gli indicatori afferenti al fatturato e agli ordini, il canale estero ha esercitato una determinante funzione di traino per l’area metropolitana milanese e ha contribuito a sostenere la dinamica industriale nel territorio di Monza e Brianza. Su un piano differente si colloca la manifattura di Lodi dove il mercato interno ha condizionato in misura determinante sia il fatturato che il portafoglio ordini. Il dettaglio territoriale registra pertanto una significativa crescita nell’area milanese sia del fatturato (+4,7%) sia degli ordini acquisiti all’esterno del perimetro domestico (+2,5%), con riflessi positivi sulla crescita complessiva di entrambi gli indicatori (rispettivamente +2,6% e +2,4%). L’apporto del mercato interno è invece più limitato per quanto concerne il fatturato (+1,1%), mentre evidenzia una dinamica più sostenuta nell’ambito delle commesse acquisite (+2,5%). Relativamente all’area di Monza e Brianza, i mercati esteri, sia in relazione agli ordini (+3,8%) che al fatturato (+1,3%), hanno ampiamente contribuito a sostenere le relative dinamiche complessive (rispettivamente +0,3% e 0,2%). Riguardo alla manifattura lodigiana, il primo trimestre 2019 ha registrato una robusta dinamica tendenziale della componente interna (+6,5%) che ha ampiamente sovrastato il canale estero (+2,9%) contribuendo a elevare significativamente l’indicatore totale (+5,4%). In maniera speculare, la rilevante flessione del portafoglio ordini interno (-4,3%) e la debole progressione delle commesse acquisite dall’estero (+1,3%) hanno determinato una cospicua contrazione degli ordini complessivi (-2,6%).


IL QUADRO GENERALE

Le previsioni del Fondo Monetario Internazionale tracciano un quadro globale dell’economia in deterioramento. L’orizzonte di previsione per il biennio 2019-2020 indica un trend di rallentamento della crescita nel corso del 2019 dove il PIL globale è stimato in ulteriore contrazione rispetto al precedente anno (+3,3%) per poi riprendere vigore nell’anno successivo (+3,6%) a seguito del miglioramento delle prospettive per il gruppo dei paesi emergenti e in via di sviluppo nel cui ambito giocherà un ruolo di rilievo il proseguimento delle politiche di bilancio espansive in Cina [tabella 1]. Il focus sui Paesi avanzati registra una continuazione del trend discendente del PIL anche negli anni 2019 e 2020 (+1,8% e +1,7%). Il sostegno alla crescita si collocherebbe quindi ancora nell’ambito dei Paesi emergenti e in via di sviluppo. Le continue tensioni tra Cina e Stati Uniti riguardo la guerra tariffaria e il primato sullo scenario tecnologico hanno irrobustito ulteriormente la tendenza calante del commercio mondiale, alimentando una diminuzione della domanda e della produzione manifatturiera globale. Tali elementi hanno indebolito largamente un’economia export oriented come quella dell’Eurozona, le previsioni del Fondo Monetario evidenziano pertanto una continuazione del trend discendente nel 2019 (+1,3%) determinata da un rallentamento di oltre un punto percentuale degli investimenti rispetto al precedente anno (+2,1%) a parità di consumi (+1,3%). Il recupero della dinamica del PIL avverrà pertanto nel 2020 (+1,5%) indotta dalla politica monetaria accomodante della BCE e dalla ripresa delle esportazioni (+3,6%), dei consumi (+1,6%) e degli investimenti (+2,4%). Negli Stati Uniti, il miglioramento del quadro macroeconomico e il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione stabile della disoccupazione hanno indotto la banca centrale degli Stati Uniti (Fed), ad aumentare nel 2018 i tassi di interesse in una forbice compresa tra 2,25% - 2,5%, tuttavia il proseguimento del trend di crescita economica è destinato a esaurirsi per il venir meno degli stimoli fiscali. Le proiezioni del Fondo Monetario Internazionale indicano infatti un arretramento sostanziale nel biennio di previsione 2019-2020 (rispettivamente +2,3% e +1,9%). Per i mercati emergenti, le previsioni di crescita si mantengono complessivamente positive: nel biennio 2019-2020 le stime del Fondo Monetario indicano infatti un recupero progressivo della ricchezza prodotta (+4,4% nel 2019 e +4,8% nel 2020). In particolare, la Cina, si conferma quale pivot dell’economia mondiale e per i commerci interasiatici. Dopo un aumento del PIL nel 2018 in linea con le stime (+6,6%), la proiezione della crescita per i due anni successivi indica un rallentamento graduale (rispettivamente +6,3% e +6,1%), in tale solco si collocano sia le manovre di bilancio tese ad ampliare la spesa per infrastrutture con orizzonte temporale fino al 2024 sia l’ingente flusso di liquidità immesso nel sistema bancario. AREA GEOECONOMICA Mondo Economie avanzate Stati Uniti Eurozona Giappone Economie emergenti Cina India Russia Brasile

2018

2019

3,3 1,8 2,3 1,3 1,0 4,4 6,3 7,3 1,6 2,1

3,6 1,7 1,9 1,5 0,5 4,8 6,1 7,5 1,7 2,5

TABELLA 1 Previsioni del pil per area geoeconomica (anni 2018-2019, variazioni percentuali) Fonte: fmi, World Economic Outlook, ottobre 2018


In relazione all’Italia, l’incertezza, la volatilità dei mercati finanziari e il deterioramento del clima di fiducia delle imprese hanno esercitato un impatto sempre più negativo sull’attività economica. Gli indicatori macroeconomici nel 2018 hanno registrato per l’Italia un quadro di crescita inferiore rispetto alla media europea. Le previsioni per il biennio 2019-2020 palesano una continuazione della fase di debolezza per l’economia nazionale [tabella 2]. Le proiezioni per il 2019 registrano un ulteriore rallentamento del tasso di incremento del PIL che secondo l’OCSE e Ref Ricerche si paleserà addirittura in decrescita. Le stime degli altri previsori internazionali e nazionali, indicano invece una significativa decelerazione con un intervallo compreso tra +0,1 e +0,2%. La fase di debolezza è confermata anche dall’Istat che nella sua nota di maggio 2019 prevede un aumento del PIL nel corrente anno pari a +0,3% (la stima di novembre 2018 indicava +1,3%). Il miglioramento della dinamica del PIL si paleserà solo nel 2020, in tal senso si osserva un’ampia divaricazione tra le stime dell’OCSE (+0,5%), più pessimiste, e quelle del Fondo Monetario Internazionale (+0,9%), mentre ad un livello intermedio si collocano le proiezioni elaborate dalla Commissione Europea e dai previsori nazionali, Prometeia e Ref Ricerche (+0,7%).

ORGANISMO Commissione Europea (maggio 2019) Fondo Monetario Internazionale (aprile 2019) Ref Ricerche (aprile 2019) OCSE (marzo 2019) Prometeia (marzo 2019)

2018

2019

0,1 0,1 -0,1 -0,2 0,1

0,7 0,9 0,7 0,5 0,7

Focalizzando l’analisi sulla dinamica del Pil del primo trimestre 2019, il quadro delineato dall’Istat registra una dinamica positiva rispetto al trimestre precedente. Le ultime stime, con dati preliminari corretti per gli effetti di calendario e destagionalizzati, registrano pertanto una variazione congiunturale pari +0,2%. L’aumento riflette dal lato dell’offerta un miglioramento del valore aggiunto prodotto dai comparti dell’agricoltura e da quelli dell’industria e dei servizi. L’istituto di statistica indica, inoltre, che tale risultato determina un lieve aumento del tasso di crescita tendenziale pari a +0,1%.

TABELLA 2 Previsioni del pil italiano a confronto (2018-2019, variazioni percentuali)



CI/MILANO La dinamica dell’industria milanese e le previsioni per il secondo trimestre 2019


Il primo trimestre 2019 registra rispetto al precedente trimestre un rallentamento della dinamica produttiva per l’industria manifatturiera milanese, come evidenziato dall’indice della produzione industriale che nel primo trimestre si colloca a quota 106,9 (106,6 nel quarto trimestre 2018) [grafico 1]. Tale andamento si associa a dei nuovi segnali di difficoltà per il ciclo degli ordini, sia di provenienza interna (dove sono in stagnazione) che estera (dove aumentano in misura modesta). Segnali positivi provengono invece dal fatturato, dove l’apporto dei mercati esteri ha consentito di bilanciare la modesta performance domestica. Indice

Var. % 15

115

10

110

5

105

0

100

-5

95

-10

90

-15

85

-20

GRAFICO 1 Produzione industriale della provincia di Milano (anni 2007-2019, indice base 2010=100 e variazioni tendenziali trimestrali corrette per i giorni lavorativi) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

80 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I 2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Var. % tendenziali

2014

2015

2016

2017

2018

19

Indice destag. produzione industriale

Su scala trimestrale, la dinamica dell’attività manifatturiera milanese registra delle differenze in positivo rispetto al contesto regionale soprattutto nei confronti del fatturato, mentre sul piano degli ordini il quadro complessivo certifica una stagnazione indotta dal mercato interno. Tali differenze non emergono invece sul piano produttivo dove la performance milanese è allineata all’aumento rilevato in Lombardia dove tuttavia si riscontra un trend regressivo sul piano delle commesse acquisite dai mercati, sia interni che esteri [grafico 2]. Rispetto al precedente trimestre il quadro di dettaglio registra pertanto per la manifattura metropolitana un aumento della produzione industriale, allineato all’incremento rilevato in Lombardia (rispettivamente +0,3% e +0,4% destagionalizzato). Il divario tra i territori si amplia a vantaggio dell’area milanese se consideriamo il fatturato che per l’industria milanese è ancora in aumento rispetto al trimestre precedente (+0,7% destagionalizzato), mentre è in contrazione in ambito regionale (-0,4% destagionalizzato). GRAFICO 2 Produzione industriale, fatturato e ordini in provincia di Milano e in Lombardia (I trimestre 2019, variazioni percentuali congiunturali destagionalizzate) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

0,3

Produzione industriale

0,4 0,7

Fatturato totale

-0,4 0,3

Ordini esteri

-0,7 0,0

Ordini interni

-1,5 -2

-1 Milano

0 Lombardia

1


Relativamente al ciclo degli ordini, il portafoglio delle commesse dell’industria milanese evidenzia una debole progressione del canale estero (+0,3% destagionalizzato) e una stagnazione del mercato interno. Tale trend si amplifica se consideriamo la manifattura del territorio regionale, dove si osserva una flessione sia per la componente domestica che per quella estera (rispettivamente -0,7% e -1,5% destagionalizzato). Per quanto concerne la dinamica tendenziale [grafico 3], l’attività manifatturiera milanese registra complessivamente una dinamica migliore rispetto alla Lombardia, sia sul piano produttivo che nei confronti del fatturato e degli ordini dove la crescita sfrutta l’opportunità dei mercati esteri. Su base annua, il quadro di dettaglio degli indicatori del primo trimestre 2019 evidenzia una crescita della produzione industriale che colloca la performance dell’area metropolitana (+1,8%) a un livello superiore rispetto a quanto conseguito dal settore nel territorio regionale (+0,9%). Per quanto concerne il fatturato, l’incremento conseguito dall’area milanese (+2,6%) certifica un ampio contributo dei mercati esteri (+4,7%) che bilancia l’apporto contenuto della componente interna (+1,1%). I contributi di entrambi i mercati palesano una dinamica delle vendite dell’industria milanese metropolitana largamente superiore rispetto al dato complessivo regionale (+1,7%) dove il canale estero svolge una funzione rilevante nel trainare la performance del settore (+3,2%), mentre il differenziale con l’area metropolitana si riduce a mezzo punto percentuale se consideriamo il fatturato interno ottenuto dalla manifattura lombarda (+0,6%). 1,8

Produzione industriale

GRAFICO 3 Produzione industriale, fatturato e ordini in provincia di Milano e in Lombardia (I trimestre 2019, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

0,9 2,6

Fatturato totale

1,7 4,7

Fatturato estero

3,2 1,1

Fatturato interno

0,6 2,4

Ordini totali

0,0 2,2

Ordini esteri

1,0

Ordini interni

2,5

-0,9 -2

0 Milano

2

4

6

Lombardia

Gli andamenti tendenziali tra area milanese e Lombardia divergono invece in misura più intensa se consideriamo il portafoglio ordini. L’industria milanese esprime infatti una crescita complessiva delle commesse (+2,4%) che contrasta con il quadro di stagnazione registrato dal settore in ambito regionale che sconta la flessione della componente interna (-0,9%) e l’aumento contenuto del canale estero (+1%). Altrettanto non si riscontra per la manifattura milanese, l’aumento rilevato è infatti frutto di una dinamica di crescita che ha interessato sia la domanda estera che quella interna (rispettivamente +2,2% e +2,5%). Il confronto tra le dinamiche degli indici della produzione industriale dell’Eurozona rispetto alla Lombardia, all’area metropolitana di Milano e all’Italia registra una convergenza dell’industria lombarda verso il valore assunto dall’indice dell’Eurozona che a sua volta palesa una ripresa dopo il percorso declinante registrato nell’anno precedente [grafico 4]. L’industria lombarda riduce inoltre in misura significativa il suo gap rispetto al valore assunto dall’indice nel periodo di pre crisi, diminuendo il suo differenziale a sette decimi di punto. Altrettanto non si può riscontrare per l’industria milanese, se consideriamo il valore assunto dall’indice nel primo trimestre 2019 (106,9) esso è ancora lontano sia dalla media registrata nel periodo pre crisi (112,4) sia nei confronti dell’industria lombarda e dell’Eurozona. Relativamente all’Italia, si registra invece una ripresa produttiva che segue la fre-


nata dei volumi produttivi del 2018, tuttavia nonostante un recupero congiunturale l’industria nazionale appare in rilevante affanno sia verso l’Eurozona sia nei confronti delle dinamiche espresse dal settore a livello locale. 130

GRAFICO 4 Indice della produzione industriale manifatturiera in provincia di Milano, Lombardia, Italia ed Eurozona (anni 2007-2019, indice base 2010=100) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

120

110

100

90

80 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I 2007

2008

2009

2010

2011

Euro Zona

2012

2013

2014

Italia

2015

2016

2017

Lombardia

2018

19

Milano

Relativamente al mercato del lavoro della manifattura milanese, gli indicatori del primo trimestre 2019 convergono verso una ripresa della dinamica occupazionale [grafico 5] che si esprime nel trimestre con un saldo positivo tra nuove assunzioni e dimissioni di personale rispetto al trimestre precedente (+0,4%). Per quanto concerne l’utilizzo della cassa integrazione guadagni (CIG), le indicazioni per il settore manifatturiero convergono verso una diminuzione dell’utilizzo delle ore di cassa integrazione in rapporto al monte ore trimestrale di lavoro effettivo (0,6% contro 0,9% del precedente trimestre), e della quota di imprese che hanno utilizzato lo strumento nel corso del trimestre (4,2% contro il 4,4% del quarto trimestre 2018). % casi ricorso CIG

Saldo % tra ingressi e uscite di addetti

% CIG su monte ore trimestrale

40

6

35 5 30 25

4

20 3 15 10

2

5 1 0 -5

0 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I 2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

19

Le previsioni effettuate dalle imprese manifatturiere per il secondo trimestre 2019 confermano la decelerazione dell’attività industriale come evidenziato dall’indicatore sintetico trimestrale delle aspettative delle imprese, che compendia le stime qualitative sulla produzione industriale, l’occupazione e la domanda, sia estera che interna. Ciò che rileva è il rapido deterioramento della fiducia delle imprese sulla domanda sia interna che estera che ha già iniziato a manifestarsi attraverso il peggioramento del ciclo degli ordini. Nonostante tale andamento, il quadro di dettaglio evidenzia per la produzione industriale un saldo complessivo delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione per il prossimo trimestre) in aumento rispetto alla precedente rilevazione (8,8% contro 6,7%) [grafico 6]. La quota di imprese che stimano un incremento produttivo si è ampliata (27,4% contro il 23,3% del precedente trimestre), mentre si è ridotta la frazione di operatori manifatturieri

GRAFICO 5 cig utilizzata (asse destro) e saldi tra ingressi e uscite (asse sinistro) in provincia di Milano (anni 2008-2019, valori assoluti in ore) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera


che stimano un’invarianza dei volumi produttivi (dal 59,9% al 54%), occorre tuttavia segnalare che la quota di imprese con stime di diminuzione della produzione si è ulteriormente rafforzata (18,5% contro il 16,8% del quarto trimestre 2018). Un’analisi delle stime raffrontata con gli indicatori dei giorni di produzione assicurata e con il ciclo delle scorte evidenzia che nel primo trimestre si è ricorso in misura ampia al magazzino per soddisfare le esigenze produttive: le previsioni qualitative che tendono verso un aumento della produzione sottendono pertanto a una ricostituzione delle scorte piuttosto che a soddisfare esigenze reali di mercato. In tal senso possono essere lette le stime sulla domanda sia interna che estera. Per entrambi gli indicatori [grafico 7] si osserva un rapido deterioramento espresso dal saldo delle risposte dove sono prevalenti le ipotesi di diminuzione delle commesse nel secondo trimestre 2019. Relativamente alle stime sull’occupazione, nonostante un’ampia quota di imprese che non prevedono alcuna variazione del livello occupazionale nel corso del trimestre (81,5%), si osserva per la restante quota di imprese una prevalenza delle ipotesi di aumento per il successivo trimestre. 40

GRAFICO 6 Aspettative su produzione industriale e occupazione in provincia di Milano (anni 2007-2019, saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

30 20 10 0 -10 -20 -30 -40 -50 I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I 2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Produzione

2014

2015

2016

2017

2018 19

Occupazione

GRAFICO 7 Aspettative su domanda interna ed estera in provincia di Milano (anni 2007-2019, saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

40 30 20 10 0 -10 -20 -30 -40 -50 -60 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I 2007

2008

2009

2010

2011

Domanda interna

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

19

Domanda estera

La decelerazione prospettica dell’attività industriale, che si esprime attraverso un arretramento delle stime sulla domanda e un supporto alla produzione per finalità di ricostituzione delle scorte, trova un riscontro attraverso l’indicatore sintetico delle aspettative che stima una stabilità complessiva per il prossimo trimestre, tuttavia tale indicatore qualitativo si confronta con una positiva evoluzione del ciclo della produzione industriale in coerenza con quella parte di imprese che stima un aumento della produzione [grafico 8].


8

5

6

4

4

3

2 0

2

-2

1

-4

0

-6

-1

-8

-2

-10

-3

-12 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I 2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Indicatore sintetico aspettative industria

2014

2015

2016 Ciclo

2017

2018 19

GRAFICO 8 Indice sintetico delle aspettative (scala sinistra) e ciclo della produzione (scala destra) in provincia di Milano (anni 2007-2019) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera


CI/ MONZA BRIANZA La dinamica dell’industria brianzola e le previsioni per il secondo trimestre 2019


Il primo trimestre 2019 dell’industria manifattura brianzola registra variazioni congiunturali negative dei principali indicatori, in primo luogo della produzione, in opposizione alla crescita osservata in regione. Nonostante ciò gli imprenditori esprimono aspettative positive per quanto riguarda le previsioni sul prossimo trimestre. A livello tendenziale, la variazione della produzione nel trimestre è di poco superiore allo zero (+0,3%), in rallentamento rispetto agli scorsi trimestri [grafico 9]; il dato congiunturale destagionalizzato è invece pari al -0,4%, portando il numero indice della produzione a quota 108,2, su livelli pertanto che hanno ormai pressoché raggiunto i volumi produttivi precedenti la crisi del 2008/2009. Indice

Var. % 15

115

10

110

5

105

0 100 -5 95 -10

GRAFICO 9 Produzione industriale della provincia di Monza Brianza (anni 2007-2019, indice base 2010=100 e variazioni tendenziali trimestrali grezze) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

90

-15

85

-20 -25

80 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I 2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Var. % tendenziali

2014

2015

2016

2017

2018

19

Indice destag. produzione industriale

Passiamo come di consueto a osservare più da vicino la performance dell’industria manifatturiera brianzola mettendola a confronto con quella regionale. La dinamica congiunturale della produzione industriale lombarda vede una discreta crescita, pari al +0,4%, in contrapposizione al calo segnalato in Brianza. Anche sotto il profilo del dato tendenziale si osservano velocità di crescita piuttosto differenti, parliamo di un +0,9% in regione e un +0,3% in provincia. La dinamica congiunturale dell’industria manifatturiera brianzola risulta allineata alla media regionale per quanto riguarda il fatturato, non così per quanto concerne gli ordini [grafico 10]. GRAFICO 10 Produzione industriale, fatturato e ordini in provincia di Monza Brianza e in Lombardia (I trimestre 2019, variazioni percentuali congiunturali destagionalizzate) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

-0,4

Produzione industriale

0,4 -0,5

Fatturato totale

-0,4 0,2

Ordini esteri

-0,7 -0,7

Ordini interni

-1,5 -2

-1 Monza-Brianza

0

1

Lombardia

La dinamica degli ordinativi acquisiti nel trimestre dalle imprese manifatturiere monzesi ci restituisce in realtà segnali contrastanti. Gli ordini interni denunciano un nuovo calo di discreta entità (-0,7%), al contrario quelli provenienti dall’estero risultano l’unico indicatore di segno positivo (+0,2%). Anche in regione la dinamica degli ordini esteri è migliore di quelli interni, tuttavia si tratta in entrambi i casi di una variazione di segno negativo, del -0,7% per i mercati esteri e del -1,5% per quelli interni.


La dinamica del fatturato è allineata al calo della produzione in Brianza ed è altrettanto negativa in regione nonostante la crescita della produzione regionale. Si tratta, in cifre, di un calo congiunturale in Brianza del -0,5% e in Lombardia del -0,4%. In entrambi i casi si osserva una flessione tanto della componente interna quanto di quella esterna. Si mantiene elevata la quota rappresentata dai mercati esteri sul fatturato dell’industria manifatturiera brianzola, nel trimestre è pari al 39,3%, dato che arriva a superare leggermente la media regionale ferma al 38,9%. Passando a osservare gli indicatori tendenziali [grafico 11], la performance dell’industria brianzola rimane al di sotto di quella regionale, tuttavia si mantiene in terreno leggermente positivo, grazie in particolare a quella parte del tessuto industriale che ha rapporti con l’estero. La produzione industriale cresce dunque del 0,3% su base annua a confronto con il +0,9% regionale. La dinamica tendenziale è allineata a quella della produzione per quanto riguarda ordini e fatturato, tuttavia come accennato emergono performance differenti quando si separano la componente interna da quella estera. La variazione rispetto al primo trimestre del 2018 è del +0,2% per gli ordini nel complesso, che nello stesso periodo hanno registrato una crescita praticamente nulla in regione. Piuttosto robusta la crescita del portafoglio ordini esteri (+3,8%), opposta rispetto al sensibile calo messo in evidenza dalla componente interna (-2,7%). La medesima divergenza tra ordinativi esteri (+1%) e interni (-0,9%) la ritroviamo a livello regionale. La dinamica tendenziale del fatturato delle imprese manifatturiere brianzole registra un +0,3% annuo (+1,7% in Lombardia). Il dato positivo si deve principalmente all’apporto della componente estera, per la quale si osserva un +1,3%, il fatturato interno invece ha segno negativo (-0,5%). A livello regionale si mantiene il divario tra fatturato estero e interno, tuttavia quest’ultimo risulta in crescita (+0,6%). 0,3

Produzione industriale

GRAFICO 11 Produzione industriale, fatturato e ordini in provincia di Monza Brianza e in Lombardia (I trimestre 2019, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

0,9 0,3

Fatturato totale

1,7 1,3

Fatturato estero

3,2 -0,5

Fatturato interno

0,6 0,2

Ordini totali

0,0 3,8

Ordini esteri

1,0 -2,7

Ordini interni -4

-0,9 -2

0

Monza-Brianza

2

4

6

Lombardia

Passando all’analisi degli indicatori afferenti al mercato del lavoro, l’industria manifatturiera brianzola mostra nel primo trimestre del 2019 un utilizzo della CIG che si mantiene su livelli relativamente contenuti, in linea con quanto rilevato nei recenti trimestri. Nel trimestre in esame solamente il 3,1% delle imprese manifatturiere brianzole ha dichiarato di avere fatto ricorso alla cassa integrazione; le ore di CIG utilizzate sono state lo 0,3% del monte ore trimestrale. Si tratta di valori che come si può osservare sono in leggera diminuzione rispetto a quanto osservato lo scorso trimestre [grafico 12]. Il saldo tra entrate e uscite dal mercato del lavoro nel trimestre è positivo. Si tratta di uno 0,5% frutto della differenza tra un tasso di ingresso nel mercato del lavoro pari all’1,8% e un tasso di uscita attestato all’1,3%; rispetto allo stesso trimestre del 2018 si osserva un lieve peggioramento del saldo (era pari allo 0,7%) dovuto a una riduzione delle entrate che ha più che compensato la diminuzione delle uscite.


% casi ricorso a CIG

Saldo % tra ingressi e uscite di addetti

% CIG su monte ore trimestrale

35

7

30

6

25

5

20

4

15 3 10 2

5

GRAFICO 12 CIG utilizzata (scala destra) e saldi tra ingressi e uscite di addetti (scala sinistra) in provincia di Monza Brianza (anni 2008-2019, valori percentuali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

1

0

0

-5

-1

-10 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I 2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

19

La flessione congiunturale della produzione industriale non intacca le aspettative per il prossimo trimestre degli imprenditori dell’industria brianzola, al contrario si osserva un miglioramento del clima di fiducia. L’indicatore dato dal saldo tra le indicazioni di aumento e diminuzione risulta infatti di segno positivo e in crescita per tutti e quattro gli indicatori considerati. Riguardo in primo luogo le aspettative sulla produzione industriale è pari al 28,3% la quota di imprenditori che si dichiarano ottimisti (19%), contro un 11,8% che si aspetta una diminuzione, per un saldo positivo di 16,5 punti percentuali [grafico 13]. Il restante 60% circa degli operatori prevede dunque per il secondo trimestre del 2019 una produzione industriale stabile. Riguardo all’occupazione, la previsione di stabilità interessa come di consueto la larghissima maggioranza dei rispondenti (76,4%); tra coloro che esprimono un giudizio di incremento o di diminuzione, gli ottimisti (15%) sono nettamente superiori ai pessimisti (8,7%). 50

GRAFICO 13 Aspettative su produzione industriale e occupazione in provincia di Monza Brianza (anni 2007-2019, saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

40 30 20 10 0 -10 -20 -30 -40 -50 I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I 2007

2008

2009

2010

2011

Produzione

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018 19

Occupazione

Concludendo l’analisi con l’osservazione delle aspettative sulla domanda, queste ultime mettono in evidenza un miglioramento delle prospettive che riguardano sia il mercato italiano sia quello estero [grafico 14]. La domanda interna vede tuttavia un saldo tra aspettative di crescita e di diminuzione di solo 0,8 punti percentuali, dal momento che si registrano un 18,1% di ottimisti e un 17,3% di pessimisti. Le aspettative sulla domanda estera sono, come di consueto, improntate a un maggiore ottimismo rispetto a quelle sul mercato interno. Le aspettative di stabilità riguardano il 64,9% degli imprenditori industriali brianzoli, il 24,6% degli stessi esprime giudizi di aumento, il restante 10,5% si attende invece una diminuzione.


GRAFICO 14 Aspettative su domanda interna ed estera dell’industria manifatturiera di Monza Brianza (anni 2007-2019, saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

50 40 30 20 10 0 -10 -20 -30 -40 -50 -60 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I 2007

2008

2009

2010

2011

Domanda interna

2012

2013

2014

2015

2016

Domanda estera

2017

2018

19



CI/LODI La dinamica dell’industria lodigiana e le previsioni per il secondo trimestre 2019


Nel primo trimestre del 2019 il manifatturiero lodigiano si mantiene su un buon trend di crescita tendenziale della produzione [grafico 15]. Segno positivo che riguarda anche l’indicatore del fatturato, mentre una sensibile diminuzione si registra per quanto riguarda gli ordini. I minori ordinativi si ripercuotono probabilmente sul clima di fiducia che emerge dalle aspettative per il prossimo trimestre degli imprenditori, in peggioramento pur registrando una prevalenza di giudizi positivi. La dinamica tendenziale della produzione industriale ci restituisce una crescita del +1,8%, superiore rispetto alla media regionale (+0,9%). La dinamica congiunturale è invece del tutto allineata a quella regionale, si tratta sia per Lodi che per la Lombardia di un incremento del +0,4%. Il numero indice della produzione arriva a quota 121, ovvero oltre il 20% in più del livello dell’anno 2010 preso come base. Indice

Var. % 15

125 120

10

115 5 110 0

105

-5

100 95

-10 90 -15

GRAFICO 15 Produzione industriale della provincia di Lodi (anni 2007-2019, indice base 2010=100 e variazioni tendenziali trimestrali grezze) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

85 80

-20 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I 2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Var. % tendenziali

2014

2015

2016

2017

2018

19

Indice destag. produzione industriale

A confronto con il dato lombardo, gli indicatori congiunturali dell’industria manifatturiera lodigiana risultano discordanti con i valori regionali per quanto riguarda ordini e fatturato, nonostante la medesima velocità di crescita della produzione [grafico 16]. La dinamica di ordini e fatturato non è tuttavia omogenea. Il fatturato dell’industria manifatturiera, in calo a livello regionale, registra a Lodi una variazione positiva; gli ordini sono invece in forte calo, facendo seguito a un quarto trimestre del 2018 di robusta espansione. GRAFICO 16 Produzione industriale, fatturato e ordini in provincia di Lodi e in Lombardia (I trimestre 2019, variazioni percentuali congiunturali destagionalizzate) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

0,4

Produzione industriale

0,4 0,4

Fatturato totale

-0,4 -0,2

Ordini esteri

-0,7 -4,5

Ordini interni

-1,5 -5

-4

-3 Lodi

-2

-1

0

1

Lombardia

La dinamica trimestrale degli ordini mette in luce una performance differenziata tra la componente interna e quella estera. Mentre gli ordinativi esteri sono in diminuzione del -0,2%, quelli interni subiscono una flessione molto più accentuata (-4,5%); anche in regione si osserva una sofferenza della domanda interna di discreta entità, pur rimanendo più contenuta (-1,5%). Il fatturato registra una dinamica congiunturale allineata a quella della produzione, si tratta del medesimo +0,4%. Si tratta di un dato positivo se raffrontato alla media lom-


barda, dove registriamo una contrazione del fatturato dell’industria manifatturiera pari al -0,4%. La quota del fatturato estero sul fatturato totale del trimestre è del 25,8%, in linea rispetto a tre mesi fa e piuttosto distante dalla media regionale del 38,9%. Spostandoci a osservare la dinamica tendenziale, la dinamica degli ordinativi passa in terreno negativo, in cifre si tratta di un -2,6%, a fronte di una sostanziale stabilità in regione [grafico 17]. Come visto in termini di dinamica congiunturale, è la componente interna che denuncia le maggiori difficoltà, in calo del 4,3%; anche la variazione degli ordini acquisiti in Lombardia è negativa (-0,9%). Si mantiene per contro positiva la dinamica tendenziale degli ordini esteri, sia nel lodigiano (+1,3%) che a livello di media regionale (+1%). Molto positiva la dinamica tendenziale del fatturato del manifatturiero lodigiano. La crescita complessiva è del +5,4%, dato decisamente più importante di quanto osservato a livello regionale (+1,7%). Nonostante la flessione in termini di ordini, sono le vendite sul mercato nazionale a guidare la crescita del fatturato del manifatturiero lodigiano (+6,5%). Si mantiene tuttavia estremamente positivo anche il contributo delle vendite realizzate all’estero, in crescita del +2,9%. A livello regionale la crescita annua è positiva (+1,7%), tuttavia al contrario di quanto avviene a Lodi si osserva una buona dinamica per il fatturato estero (+3,2%) e una crescita di intensità molto minore per quello interno (+0,6%). 1,8

Produzione industriale

GRAFICO 17 Produzione industriale, fatturato e ordini in provincia di Lodi e in Lombardia (I trimestre 2019, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

0,9 5,4

Fatturato totale

1,7 2,9 3,2

Fatturato estero

6,5

Fatturato interno

0,6 -2,6

Ordini totali

0,0 1,3 1,0

Ordini esteri -4,3

Ordini interni -6

-0,9 -4

-2

0

2

Lodi

4

6

8

Lombardia

I dati che riguardano il mercato del lavoro ci restituiscono un quadro che si discosta poco da quello delle ultime rilevazioni sia per quanto riguarda il ricorso alla cassa integrazione che per il mercato del lavoro [grafico 18]. Il saldo tra entrate e uscite del mercato del lavoro nel trimestre in esame è positivo (+0,7%), in sensibile miglioramento rispetto al +0,5% rilevato nello stesso trimestre del 2018. In cifre il tasso di entrata nel mercato del lavoro si attesta al 2%, quello di uscita all’1,3%. Nel trimestre in esame il ricorso della cassa integrazione da parte delle imprese manifatturiere lodigiane rimane pressoché nullo in termini di quota percentuale sul totale del monte ore lavorato nel trimestre. % casi ricorso a CIG

Saldo % tra ingressi e uscite di addetti

% CIG su monte ore trimestrale

30

9 8

25 7 20

6 5

15

4 10

3 2

5

1 0 0 -5

-1 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I 2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

19

GRAFICO 18 CIG utilizzata e saldi tra ingressi e uscite di addetti in provincia di Lodi (anni 2008-2019, valori percentuali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera


Le aspettative degli imprenditori lodigiani per il secondo trimestre del 2019 vedono prevalere giudizi positivi per tre indicatori su quattro; il clima di fiducia risulta tuttavia in lieve peggioramento a confronto con quanto rilevato tre mesi fa. Riguardo la produzione industriale, il 22,2% si pronuncia per una crescita nell’immediato futuro (in calo dal 27% dello scorso trimestre), il 15,6% si aspetta invece una diminuzione, per un saldo che rimane positivo [grafico 19]; il restante 62,2% esprime indicazioni di stabilità. Le aspettative sull’occupazione vedono come di consueto una larga prevalenza di previsioni di stabilità (82,2% degli operatori); tra i restanti, prevalgono i giudizi di crescita (per il 13,3%) su quelli di diminuzione (fermi al 4,4%). 40

GRAFICO 19 Aspettative su produzione industriale e occupazione in provincia di Lodi (anni 2007-2019, saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

20 0 -20 -40 -60 -80 I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I 2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Produzione

2014

2015

2016

2017

2018 19

Occupazione

Con riferimento invece alle aspettative sulla domanda per il prossimo trimestre, i mercati esteri continuano a offrire migliori prospettive di quelli interni per gli imprenditori lodigiani; le aspettative sulla domanda interna sono l’unico indicatore previsionale. Riguardo i mercati esteri, le prospettive di aumento superano quelle di diminuzione di 16,7 punti percentuali, differenza tra il 13,9% di giudizi negativi e ben il 30,6% di giudizi positivi. Le aspettative sulla domanda interna registrano invece una crescita di opinioni pessimiste, pari al 20,5% degli operatori intervistati nel trimestre, che superano il 15,9% di opinioni ottimiste, producendo come risultato un saldo negativo [grafico 20]. 80

GRAFICO 20 Aspettative su domanda interna ed estera dell’industria manifatturiera di Lodi (anni 2007-2019, saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

60 40 20 0 -20 -40 -60 -80 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I 2007

2008

2009

2010

2011

Domanda interna

2012

2013

2014

2015

2016

Domanda estera

2017

2018

19


NOTA METODOLOGICA Con il primo trimestre 2011, in occasione del passaggio alla nuova classificazione delle attività economiche Ateco 2007, sono state introdotte delle innovazioni metodologiche che hanno richiesto la revisione retrospettiva delle serie storiche già prodotte. Tale revisione dei dati si aggiunge alla consueta rettifica trimestrale dipendente dal processo di destagionalizzazione che, utilizzando l’aggiunta della nuova osservazione trimestrale, consente di migliorare la stima del modello di destagionalizzazione e di correzione delle serie storiche, determinando una possibile variazione dei dati già pubblicati. Per tale motivazione, i dati storici riportati nella nota trimestrale possono presentare uno scostamento maggiore del solito rispetto a quanto pubblicato nelle analisi trimestrali precedenti anche in considerazione del cambio dell’anno base dell’indice della produzione industriale passato dall’anno 2005 all’anno 2010.

GLOSSARIO Variazione tendenziale variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente Variazione congiunturale variazione rispetto al periodo precedente


CI/N_01 CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO MONZA BRIANZA LODI Studi, Statistica e Programmazione via Meravigli, 9/b | 20123 Milano www.milomb.camcom.it


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