Congiuntura Industria 02/2019

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CONGIUNTURA INDUSTRIA II trimestre 2019

Studi, Statistica e Programmazione Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi ufficiostudi@mi.camcom.it

I segnali congiunturali dell’industria manifatturiera dell’area di Milano, Monza Brianza e Lodi accentuano ulteriormente il rallentamento dell’attività, riflettendo localmente la dinamica di flessione produttiva che ha interessato il sistema industriale della Lombardia (-1,2%). Nei confronti del precedente trimestre, si osserva una contrazione della produzione che colpisce particolarmente l’area di Milano e di Monza Brianza, mentre per il territorio lodigiano il segno permane ancora in ambito positivo.

CI/N 02


IN SINTESI

Nel secondo trimestre 2019, i segnali congiunturali dell’industria manifatturiera dell’area di Milano, Monza Brianza e Lodi accentuano ulteriormente il rallentamento dell’attività, riflettendo localmente la dinamica di flessione produttiva che ha interessato il sistema industriale della Lombardia (-1,2% destagionalizzato). Nei confronti del precedente trimestre, si osserva una contrazione della produzione che colpisce particolarmente l’area di Milano e di Monza Brianza, mentre per il territorio lodigiano il segno permane ancora in ambito positivo. Il quadro di dettaglio evidenzia pertanto che nell’area metropolitana di Milano l’industria manifatturiera registra un decremento della produzione su scala trimestrale (-0,1% destagionalizzato). L’ulteriore decelerazione produttiva si associa a una rilevante flessione degli ordini interni (-1,7% destagionalizzato), mentre sono ancora positivi sia le commesse acquisite dai mercati esteri che il fatturato (+0,6% e +0,9% destagionalizzato). In prospettiva, le aspettative per il terzo trimestre 2019, in sintonia con il peggiorato clima economico internazionale, indicano nell’area milanese un deterioramento generalizzato del clima di fiducia che coinvolge sia la domanda (interna ed estera), sia la produzione, sia l’occupazione. Le dinamiche riscontrate in ambito milanese trovano un’ulteriore accentuazione nell’area di Monza Brianza, dove nei confronti del precedente trimestre si riscontra una nuova diminuzione della produzione industriale (-0,5% destagionalizzato). Il calo si accompagna a una flessione del portafoglio ordini di matrice domestica (-0,8% destagionalizzato) e all’arretramento dei mercati esteri (-0,3% destagionalizzato), mentre è di entità più limitata la perdita registrata dal fatturato (-0,1% destagionalizzato). L’accentuazione del sentiero negativo degli indicatori congiunturali si è riflessa in misura rilevante sulle aspettative delle imprese brianzole per il prossimo trimestre. Gli operatori manifatturieri concordano infatti verso un netto peggioramento del clima di fiducia sia sotto il profilo della produzione che nei confronti della domanda dei mercati e sul piano dell’occupazione. Relativamente all’area lodigiana, gli indicatori congiunturali evidenziano rispetto al precedente trimestre una progressione della produzione (+1,8% destagionalizzato) che si pone in controtendenza con il trend ampiamente negativo riscontrato sia nel territorio della regione sia nell’area metropolitana milanese e nel comprensorio di Monza Brianza. Sono inoltre in aumento anche gli ordini acquisiti nel trimestre nel mercato interno (+0,9%), mentre sia registra una contrazione sia delle commesse estere (-0,4%) che del fatturato complessivo (-0,6%). Il quadro delle aspettative evidenzia un generale peggioramento rispetto al precedente trimestre. Per quanto concerne la dimensione produttiva, il saldo complessivo (differenza tra ipotesi di aumento e diminuzione), pur essendo ancora positivo, registra un rilevante calo della quota di imprese con prospettive di incremento per il terzo trimestre 2019, accentuando ulteriormente il trend discendente registrato nella precedente rilevazione. Relativamente alla domanda proveniente dai mercati, si rileva un netto peggioramento delle stime per i mercati esteri, mentre la previsione per la domanda interna si mantiene ancora largamente negativa. In tema di occupazione, seppur improntate per la maggior parte alla stabilità, le aspettative indicano per la restante quota di operatori un netto peggioramento. Il quadro delle dinamiche su scala tendenziale, registra un incremento della produzione industriale ancora sostenuto nell’area lodigiana (+4,9%), mentre si evidenzia un rallentamento nell’area milanese (+0,3%) e una flessione di portata ampia nel territorio di Monza Brianza (-1,9%) che supera la già significativa decrescita registrata dall’attività manifatturiera della Lombardia (-0,9%).


Per quanto concerne gli indicatori afferenti al fatturato e agli ordini, il canale estero mostra ancora una tenuta complessiva se raffrontata alla componente interna. Su scala territoriale ciò è particolarmente evidente per l’area metropolitana milanese e per il territorio di Monza Brianza, mentre per il comprensorio lodigiano si osserva un dualismo di performance tra il fatturato e il portafoglio ordini. Il dettaglio territoriale registra pertanto una significativa crescita nell’area milanese sia del fatturato (+5,9%) sia degli ordini acquisiti all’esterno del perimetro domestico (+3,7%), con riflessi positivi sulla crescita complessiva di entrambi gli indicatori (rispettivamente +3,9% e +0,6%). L’apporto del mercato interno è invece più limitato per quanto concerne il fatturato (+2,9%), mentre evidenzia una dinamica ampiamente negativa nell’ambito delle commesse acquisite (-0,9%). Relativamente all’area di Monza Brianza, nonostante una performance ancora positiva nei mercati esteri, sia in relazione agli ordini (+0,7%) che al fatturato (+1,6%), le dinamiche complessive hanno largamente risentito del trend negativo registrato nel mercato interno sia sul fronte degli ordini (-3,4%) che del fatturato (-1,8%). Gli andamenti divergenti rilevati si sono pertanto riflessi su scala tendenziale in una significativa flessione delle commesse acquisite (-2%) e in un’ampia contrazione del fatturato (-0,9%). Riguardo alla manifattura lodigiana, il secondo trimestre 2019 ha evidenziato una crescita limitata del fatturato (+0,7%) ascrivibile alle dinamiche divergenti tra componente estera e domestica. Alla crescita della prima (+5,9%) si è infatti contrapposta una rilevante flessione registrata nel mercato interno (-1,4%). In maniera speculare si è osservata una contrazione del portafoglio ordini estero (-0,9%) e una debole progressione delle commesse interne (+0,5%), che hanno determinato una lieve contrazione degli ordini complessivi (-0,1%).


IL QUADRO GENERALE

Secondo il Fondo monetario internazionale, la crescita globale rimane modesta: i dati più recenti contenuti nell’aggiornamento del World Economic Outlook di luglio 2019 fissano l’incremento del Pil al 3,2% nel 2019 e al 3,5% nel 2020 (un decimo di punto in meno rispetto alle previsioni di aprile) [tabella 1]. Ancora una volta, pesano sullo scenario internazionale i timori legati alla guerra commerciale, alla Brexit senza accordo con la Ue e alle crescenti tensioni geopolitiche che hanno spinto verso l’alto i prezzi dell’energia. Il timore è che l’inasprirsi delle tensioni commerciali e sulla tecnologia intacchi la fiducia e rallenti gli investimenti, e che le pressioni deflazionistiche appesantiscano il servizio del debito e riducano pertanto lo spazio di azione della politica monetaria. Nel dettaglio, la crescita delle economie avanzate tiene ancora (+1,9% nel 2019 e +1,7% nel 2020); particolarmente positiva è la revisione operata per gli Stati Uniti nel 2019 (+2,6%), mentre per il 2020 le previsioni indicano un rallentamento (+1,9%). L’area dell’euro dovrebbe invece attestarsi a +1,3% nel 2019 e a +1,6% nel 2020. I Paesi in via di sviluppo, nonostante una revisione al ribasso delle stime, cresceranno ancora nel biennio di previsione (+4,1% quest’anno e + 4,7% il prossimo): in particolare, la Cina incrementerà il Pil a +6,2% in entrambi gli anni. Notevole la revisione al ribasso per l’America Latina: qui il Pil crescerà dello 0,6% nel 2019 (otto decimali in meno rispetto alle stime di aprile) e del 2,3% nel 2020. Il peggioramento è dovuto in particolare al Brasile dove le stime del Pil per il 2019 sono state significativamente ridotte ( da +1,3% a +0,8%), mentre per il 2020 la revisione è stata più limitata (+2,4%). AREA GEOECONOMICA Mondo Economie avanzate Stati Uniti Eurozona Giappone Economie emergenti Cina India Russia Brasile

2019

2020

3,2 1,9 2,6 1,3 0,9 4,1 6,2 7,0 1,2 0,8

3,5 1,7 1,9 1,6 0,4 4,7 6,0 7,2 1,9 2,4

In relazione all’Italia, l’incertezza, la volatilità dei mercati finanziari e il deterioramento del clima di fiducia delle imprese hanno esercitato un impatto sempre più negativo sull’attività economica [tabella 2]. L’economia italiana crescerà dello 0,1% quest’anno e dello 0,8% il prossimo. Su tale scenario concordano oltre al Fondo monetario internazionale anche la Banca d’Italia e la Commissione europea, cogliendo sia l’incertezza derivante dalle condizioni esterne sia da quelle interne sulla prospettiva dei conti pubblici. Sul piano interno, un accentuarsi dell’incertezza riguardo agli orientamenti della politica di bilancio negli anni successivi a quello in corso potrebbe determinare nuove turbolenze sui mercati finanziari e contribuire al deterioramento della fiducia di famiglie e imprese, con delle ripercussioni sulla dinamica degli investimenti. Focalizzando l’analisi sulla dinamica del Pil del secondo trimestre 2019, il quadro delineato dall’Istat registra un dinamica di stagnazione rispetto al trimestre precedente. Le ultime stime, con dati preliminari corretti per gli effetti di calendario e destagionalizzati, registrano pertanto una variazione congiunturale nulla; secondo l’Istat ciò è ascrivibile a una diminuzione del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura,

TABELLA 1 Previsioni del pil per area geoeconomica (anni 2019-2020, variazioni percentuali) Fonte: fmi, World Economic Outlook, luglio 2019


silvicoltura e pesca, sia in quello dell’industria, mentre sarebbe aumentato nel comparto dei servizi. L’istituto di statistica indica, inoltre, un accentuarsi della dinamica negativa della produzione industriale, per la quale si è rilevata nel secondo trimestre 2019 una flessione congiunturale (-0,7%) con riflessi negativi in termini tendenziali (-1,1%), ancor più marcati nel settore manifatturiero (-1,5% su base annua).

ORGANISMO Fondo Monetario Internazionale (luglio 2019) Banca d’Italia (giugno 2019) Commissione Europea (maggio 2019) Ref Ricerche (aprile 2019) OCSE (marzo 2019) Prometeia (marzo 2019)

2019

2020

0,1 0,1 0,1 -0,1 -0,2 0,1

0,8 0,8 0,7 0,7 0,5 0,7

TABELLA 2 Previsioni del pil italiano a confronto (2019-2020, variazioni percentuali)



CI/MILANO La dinamica dell’industria milanese e le previsioni per il terzo trimestre 2019


Il secondo trimestre 2019 registra rispetto al precedente una continuazione della dinamica di rallentamento della produzione industriale dell’industria manifatturiera milanese come evidenziato dall’indice della produzione industriale, che nel secondo trimestre si colloca a quota 106,5 (106,6 nel primo trimestre 2019) [grafico 1]. L’andamento rilevato nel trimestre si associa a nuovi segnali di difficoltà per il ciclo degli ordini che dal lato interno passano dalla stagnazione a una fase di significativa contrazione, mentre la componente estera registra un aumento di entità modesta. Segnali positivi provengono dal fatturato, sebbene si incrementi in misura lievemente inferiore rispetto al contesto regionale [grafico 2]. Indice

Var. % 15

115

10

110

5

105

0

100

-5

95

-10

90

-15

85

-20

GRAFICO 1 Produzione industriale della provincia di Milano (anni 2007-2019, indice base 2010=100 e variazioni tendenziali trimestrali corrette per i giorni lavorativi) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

80 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II 2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Var. % tendenziali

2014

2015

2016

2017

2018

19

Indice destag. produzione industriale

Rispetto al precedente trimestre, il quadro di dettaglio registra pertanto per la manifattura metropolitana un decremento di entità limitata della produzione industriale (-0,1% destagionalizzato), molto lontano dalla robusta flessione che ha investito l’industria della Lombardia (-1,2% destagionalizzato). I segnali congiunturali non sono tuttavia confortanti se analizziamo il ciclo degli ordini, il confronto tra area metropolitana milanese e regione evidenzia per l’area di Milano una flessione della componente interna (-1,7% destagionalizzato) che non trova riscontro in ambito regionale, dove le commesse sono in aumento (+0,4% destagionalizzato). In relazione ai mercati esteri si osserva invece ancora una tenuta nell’area milanese, mentre si registra una contrazione nel territorio della regione (rispettivamente +0,6% e -0,5% destagionalizzato). Per quanto attiene invece al fatturato la dinamica si palesa in aumento sia nel territorio metropolitano che in Lombardia (rispettivamente +0,9% e +1%).

-1,2 0,9

Fatturato totale

1,0 0,6

Ordini esteri

Ordini interni

GRAFICO 2 Produzione industriale, fatturato e ordini in provincia di Milano e in Lombardia (II trimestre 2019, variazioni percentuali congiunturali destagionalizzate) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

-0,1

Produzione industriale

-0,5 -1,7 0,4 -2

-1 Milano

0

1 Lombardia

2


Per quanto concerne la dinamica tendenziale [grafico 3], l’attività manifatturiera milanese registra complessivamente una dinamica migliore rispetto alla Lombardia, sia sul piano produttivo che nei confronti del fatturato e degli ordini dove la crescita sfrutta ancora l’opportunità dei mercati esteri. Su base annua, il quadro di dettaglio degli indicatori del secondo trimestre 2019 evidenzia un aumento di entità limitata della produzione industriale nell’area metropolitana (+0,3%), che si contrappone a una flessione rilevata nel territorio della regione (-0,9%). Per quanto concerne la dinamica del fatturato, l’incremento conseguito dall’area milanese (+3,9%) è ascrivibile sia all’ampio contributo dei mercati esteri (+5,9%) che alla performance della componente interna (+2,9%). I contributi di entrambi i mercati palesano un andamento largamente superiore rispetto al dato complessivo regionale (+1,8%), dove il canale estero svolge una funzione rilevante nel trainare la performance del settore (+3,5%) rispetto alla componente interna (+0,7%). 0,3

Produzione industriale

GRAFICO 3 Produzione industriale, fatturato e ordini in provincia di Milano e in Lombardia (II trimestre 2019, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

-0,9 3,9

Fatturato totale

1,8 5,9

Fatturato estero

3,5 2,9

Fatturato interno

0,7 0,6

Ordini totali

0,0 3,7

Ordini esteri

0,3 -0,9

Ordini interni -2

-0,1 0

2 Milano

4

6

8

Lombardia

Gli andamenti tendenziali tra area milanese e Lombardia divergono in misura minore se consideriamo il portafoglio ordini. L’industria milanese esprime infatti un incremento limitato delle commesse (+0,6%) in linea con il quadro di stagnazione registrato dal settore in ambito regionale. Su tale andamento incide la flessione del mercato domestico (-0,9%), mentre il canale estero palesa ancora una tendenza di crescita (+3,7%). Il confronto tra le dinamiche degli indici della produzione industriale dell’Eurozona rispetto alla Lombardia, all’area metropolitana di Milano e all’Italia indica invece una fase di diffuso rallentamento, che coinvolge in misura più intensa l’industria lombarda rispetto al valore registrato dall’Eurozona [grafico 4] ampliando in misura significativa il suo gap rispetto all’industria europea. Relativamente all’Italia, anche la manifattura nazionale vive una fase di rilevante flessione della dinamica produttiva (-0,9% sul precedente trimestre), come logica conseguenza di un mutato clima internazionale a cui i territori come la Lombardia, più integrati nelle filiere produttive, sono strettamente legati. Per quanto concerne l’area milanese, se consideriamo il valore assunto dall’indice nel secondo trimestre 2019 (106,5) registriamo una riduzione dello scostamento rispetto all’industria lombarda: il rallentamento più contenuto ha infatti consentito alla manifattura locale di ridurre a cinque punti la distanza dal dato regionale.


130

GRAFICO 4 Indice della produzione industriale manifatturiera in provincia di Milano, Lombardia, Italia ed Eurozona (anni 2007-2019, indice base 2010=100) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

120

110

100

90

80 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II 2007

2008

2009

2010

2011

Euro Zona

2012

2013

2014

Italia

2015

2016

2017

Lombardia

2018

19

Milano

Il rallentamento produttivo si è accompagnato nel mercato del lavoro con una stagnazione dell’occupazione nel secondo trimestre 2019 [grafico 5], con un pareggio sostanziale tra nuove assunzioni e dimissioni di personale rispetto al trimestre precedente. Più preoccupante appare invece la ripresa della cassa integrazione guadagni (CIG): le indicazioni per il settore manifatturiero esprimono sia un aumento dell’utilizzo delle ore di cassa integrazione in rapporto al monte ore trimestrale di lavoro effettivo (1,6% contro 0,6% del precedente trimestre), sia un incremento della quota di imprese utilizzatrici dello strumento nel corso del trimestre (6% contro 4,2% del primo trimestre 2019). % casi ricorso CIG

Saldo % tra ingressi e uscite di addetti

% CIG su monte ore trimestrale

40

6

35 5 30 25

4

20 3 15 10

2

5 1 0 -5

0 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II 2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

19

Le previsioni effettuate dalle imprese manifatturiere per il terzo trimestre 2019 confermano la fase di brusco rallentamento dell’attività come evidenziato dall’indicatore sintetico trimestrale delle aspettative delle imprese, che riunisce le stime qualitative sulla produzione industriale, l’occupazione e la domanda, sia estera che interna. Il deterioramento della fiducia delle imprese sulla domanda sia interna che estera (che ha già iniziato a manifestarsi attraverso il peggioramento congiunturale del ciclo degli ordini) mostra un riflesso evidente nella dimensione produttiva. Il quadro di dettaglio registra per la produzione industriale un saldo negativo delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione per il prossimo trimestre), segnalando la prevalenza di giudizi pessimisti rispetto a stime di aumento [grafico 6], passando pertanto da un contesto positivo a uno significativamente negativo (-4,6% contro 8,8%). In tal senso si colloca anche il deciso peggioramento delle stime sull’occupazione per il prossimo trimestre, con una sostanziale equivalenza tra previsioni di aumento e di diminuzione. Il contesto di rapido deterioramento della fiducia trova un’ulteriore conferma nelle stime delle imprese sulla domanda sia interna che estera. Per entrambi gli indicatori [grafico 7] si osserva un rapido deterioramento espresso dal saldo delle risposte,

GRAFICO 5 cig utilizzata (asse destro) e saldi tra ingressi e uscite (asse sinistro) in provincia di Milano (anni 2008-2019, valori assoluti in ore) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera


dove sono prevalenti le ipotesi di diminuzione delle commesse nel terzo trimestre 2019. 40

GRAFICO 6 Aspettative su produzione industriale e occupazione in provincia di Milano (anni 2007-2019, saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

30 20 10 0 -10 -20 -30 -40 -50 I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II 2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

Produzione

2015

2016

2017

2018

19

Occupazione

GRAFICO 7 Aspettative su domanda interna ed estera in provincia di Milano (anni 2007-2019, saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

40 30 20 10 0 -10 -20 -30 -40 -50 -60 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II 2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

Domanda interna

2015

2016

2017

2018

19

Domanda estera

La decelerazione complessiva dell’attività industriale e delle sue componenti (produzione, domanda e occupazione), che si esprime sul piano qualitativo attraverso il drastico passaggio dell’indicatore sintetico delle aspettative in terreno negativo, trova un’ulteriore conferma nella rapida inversione del ciclo della produzione industriale, che si sta evolvendo verso un quadrante negativo [grafico 8]. 8

4

6

3

4

2

2 0

1

-2 0

-4 -6

-1

-8

-2

-10 -12

-3 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II 2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

Indicatore sintetico aspettative industria

2015

2016 Ciclo

2017

2018

19

GRAFICO 8 Indice sintetico delle aspettative (scala sinistra) e ciclo della produzione (scala destra) in provincia di Milano (anni 2007-2019) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera



CI/ MONZA BRIANZA La dinamica dell’industria brianzola e le previsioni per il terzo trimestre 2019


Il secondo trimestre 2019 dell’industria manifattura brianzola denuncia una flessione della produzione, analogamente a quanto avviene a livello regionale, che si accompagna a un calo di tutti i maggiori indicatori, sia su base congiunturale che tendenziale. Tale scenario di flessione si riflette in un peggioramento delle aspettative di breve periodo, sia per quanto concerne la produzione che la domanda. A livello tendenziale, la produzione industriale nel trimestre subisce un calo di importante entità (-1,9%), interrompendo dunque una fase espansiva di discreta lunghezza [grafico 9]; il dato congiunturale destagionalizzato è invece pari a -0,5%, con il numero indice della produzione a quota 107,1, allineato cioè a livelli che rimangono vicini ai volumi produttivi precedenti la crisi del 2008/2009. Indice

Var. % 15

115

10

110

5

105

0 100 -5 95 -10

GRAFICO 9 Produzione industriale della provincia di Monza Brianza (anni 2007-2019, indice base 2010=100 e variazioni tendenziali trimestrali grezze) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

90

-15

85

-20 -25

80 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II 2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Var. % tendenziali

2014

2015

2016

2017

2018

19

Indice destag. produzione industriale

Passiamoo come di consueto a osservare più da vicino la performance dell’industria manifatturiera brianzola mettendola a confronto con quella regionale. La dinamica congiunturale della produzione industriale lombarda registra una brusca frenata con un calo del 1,2%, più accentuato dunque di quanto rilevato in Brianza. Anche il dato tendenziale mette in luce una situazione difficile in entrambi i territori, e che rimane tuttavia più critica in Brianza (-1,9%) che in Lombardia (-0,9%). La dinamica congiunturale dell’industria brianzola si discosta però dalla media regionale se osserviamo le variazioni di fatturati ed ordinativi [grafico 10]. GRAFICO 10 Produzione industriale, fatturato e ordini in provincia di Monza Brianza e in Lombardia (II trimestre 2019, variazioni percentuali congiunturali destagionalizzate) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

-0,5

Produzione industriale

-1,2 -0,1

Fatturato totale

1,0 -0,3

Ordini esteri

-0,5 -0,8

Ordini interni

0,4 -2

-1 Monza-Brianza

0

1

2

Lombardia

La dinamica degli ordinativi acquisiti nel trimestre dalle imprese manifatturiere monzesi risulta in terreno negativo. Gli ordini interni denunciano un calo piuttosto sensibile (-0,8%); più contenuta invece la perdita subìta dalla componente estera (-0,3%). In regione il rapporto tra il portafoglio ordini interni e quello estero è opposto: si registra infatti una variazione positiva della componente interna (+0,4%), alla quale si contrappone una flessione speculare di quella estera (-0,5%). La dinamica del fatturato si discosta da quella della produzione sia in provincia che


in regione. Anche se in Brianza rimane negativa, si tratta di una variazione prossima allo zero (-0,1%), mentre in Lombardia si segnala una crescita dell’1%. In entrambi i casi si osserva una performance migliore della componente estera. In calo la quota rappresentata dai mercati esteri sul fatturato dell’industria manifatturiera brianzola, scesa nel trimestre al 34,7%, al di sotto della media regionale che raggiunge il 38,7%. Passando a osservare gli indicatori tendenziali [grafico 11], la performance dell’industria brianzola si mantiene al di sotto di quella regionale, denunciando una flessione dei principali indicatori, parzialmente compensata dalla tenuta dei mercati esteri, sia sotto il profilo degli ordini che del fatturato. In primo luogo la produzione industriale soffre un calo dell’1,9% su base annua; una flessione più accentuata rispetto al dato regionale del -0,9%. La dinamica tendenziale è complessivamente negativa anche per quanto riguarda ordini e fatturato; tuttavia, come accennato emergono performance differenti quando si separano la componente interna da quella estera. Il portafoglio ordini denuncia una variazione rispetto al secondo trimestre del 2018 del -2% nel complesso, mentre in regione la dinamica è del tutto stabile. Gli ordini esteri nel dettaglio crescono leggermente (+0,7%, in Lombardia +0,3%); il calo complessivo è dunque da imputare interamente alla performance degli ordini interni, che in Brianza evidenziano una flessione annua del 3,4%, rispetto a una variazione quasi nulla a livello di media regionale (-0,1%). Da ultimo la dinamica tendenziale del fatturato delle imprese manifatturiere brianzole ricalca il trend di quella degli ordini. La componente di vendite realizzate all’estero registra un incremento nell’ordine dell’1,6%, una dinamica opposta rispetto a quella della componente interna (-1,8%). Anche a livello regionale il fatturato estero mette in evidenza una dinamica migliore di quello interno, tuttavia entrambe registrano variazioni di segno positivo (rispettivamente +3,5% e +0,7%). -1,9

Produzione industriale

-0,7

Fatturato totale

1,8 1,6

Fatturato estero

3,5 -1,8

Fatturato interno

0,7 -2,0

Ordini totali

0,0 0,7

Ordini esteri Ordini interni

GRAFICO 11 Produzione industriale, fatturato e ordini in provincia di Monza Brianza e in Lombardia (II trimestre 2019, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

-0,9

0,3 -3,4 -4

-0,1 -2 Monza-Brianza

0

2

4

Lombardia

Passando all’analisi degli indicatori afferenti al mercato del lavoro, l’industria manifatturiera brianzola mostra nel secondo trimestre del 2019 un utilizzo della CIG che si mantiene su livelli relativamente contenuti, in linea con quanto rilevato nei recenti trimestri. Nel trimestre in esame la quota di imprese manifatturiere brianzole che ha dichiarato di avere fatto ricorso alla cassa integrazione è pari al 5,6%; le ore di CIG utilizzate sono state lo 0,9% del monte ore trimestrale. Si tratta di valori che come si può osservare sono in leggera crescita rispetto a quanto osservato lo scorso trimestre [grafico 12]. Il saldo tra entrate e uscite dal mercato del lavoro nel trimestre è positivo: si tratta di uno 0,2%, frutto della differenza tra un tasso di ingresso nel mercato del lavoro pari al 2,1% e un tasso di uscita attestato all’1,9%; rispetto allo stesso trimestre del 2018 si osserva un lieve peggioramento del saldo (era pari allo 0,4%), causato da un incremento sul fronte delle uscite.


% casi ricorso a CIG

Saldo % tra ingressi e uscite di addetti

% CIG su monte ore trimestrale

35

7

30

6

25

5

20

4

15 3 10 2

5

GRAFICO 12 CIG utilizzata (scala destra) e saldi tra ingressi e uscite di addetti (scala sinistra) in provincia di Monza Brianza (anni 2008-2019, valori percentuali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

1

0

0

-5

-1

-10 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II 2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

19

Il segno negativo degli indicatori congiunturali ha un riflesso anche sulle aspettative per il prossimo trimestre degli imprenditori manifatturieri della Brianza, portando a un peggioramento del clima di fiducia. Tale peggioramento riguarda tutti e quattro gli indicatori di sentiment rilevati, per i quali prevalgono sempre le aspettative di diminuzione su quelle di aumento. Osservando in primo luogo le aspettative sulla produzione industriale, la quota di imprenditori che si dichiarano ottimisti è solamente del 13,3%; molti di più (28,6%) si aspettano una diminuzione, per un saldo positivo di 15,2 punti percentuali, in forte contrasto con le previsioni rilevate tre mesi fa [grafico 13]. Il restante 58% circa degli operatori prevede dunque per il terzo trimestre del 2019 una produzione industriale stabile. Riguardo all’occupazione, la previsione di stabilità riguarda come di consueto la larghissima maggioranza dei rispondenti (77,4%); tra coloro che esprimono un giudizio di incremento o di diminuzione, gli ottimisti (6,6%) sono meno della metà dei pessimisti (16%). 50

GRAFICO 13 Aspettative su produzione industriale e occupazione in provincia di Monza Brianza (anni 2007-2019, saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

40 30 20 10 0 -10 -20 -30 -40 -50 I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II 2007

2008

2009

2010

2011

Produzione

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

19

Occupazione

Concludendo l’analisi con l’osservazione delle aspettative sulla domanda, anche queste mettono in luce la prevalenza di giudizi pessimistici che riguardano sia il mercato italiano che quello estero [grafico 14]. Il saldo relativo alle aspettative sui mercati esteri rimane migliore di quello riferito al mercato interno, tuttavia è da rilevare che il peggioramento del clima di fiducia le coinvolge entrambe. La domanda interna in primo luogo vede ridursi al 9,5% la quota degli ottimisti, contrapposta a un 28,6% di pessimisti, risultando in un saldo negativo di 19 punti percentuali. Anche per la domanda estera le aspettative di riduzione sono piuttosto rilevanti, si tratta del 26,1% degli imprenditori intervistati, la differenza con la domanda interna è data dalla maggiore incidenza dei giudizi ottimisti (sono il 17,4%).


GRAFICO 14 Aspettative su domanda interna ed estera dell’industria manifatturiera di Monza Brianza (anni 2007-2019, saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

50 40 30 20 10 0 -10 -20 -30 -40 -50 -60 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II 2007

2008

2009

2010

2011

Domanda interna

2012

2013

2014

2015

2016

Domanda estera

2017

2018

19



CI/LODI La dinamica dell’industria lodigiana e le previsioni per il terzo trimestre 2019


Il secondo trimestre 2019 del manifatturiero lodigiano mette in evidenza una robusta crescita tendenziale della produzione [grafico 15], ancor più rilevante se collocata a fianco di un dato regionale di segno negativo. Ordini e fatturato restituiscono invece un quadro diverso e più difficile da interpretare. Da ultimo, le aspettative espresse dagli imprenditori indicano una certa prudenza in merito alle prospettive di crescita del prossimo trimestre. La crescita tendenziale della produzione industriale nel lodigiano è pari al 4,9%, trend del tutto opposto alla riduzione registrata in regione (-0,9%). Lo stesso fenomeno si rileva per quanto riguarda la dinamica congiunturale della produzione, che a Lodi fa segnare un incremento dell’1,8% e in Lombardia una flessione piuttosto rilevante (-1,2%). Il numero indice della produzione sale ancora dunque fino a quota 123,6, ovvero oltre il 20% in più del livello dell’anno 2010 preso come base. Indice

Var. % 15

125 120

10

115 5 110 0

105

-5

100 95

-10 90 -15

GRAFICO 15 Produzione industriale della provincia di Lodi (anni 2007-2019, indice base 2010=100 e variazioni tendenziali trimestrali grezze) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

85 80

-20 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II 2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Var. % tendenziali

2014

2015

2016

2017

2018

19

Indice destag. produzione industriale

A confronto con il dato lombardo, gli indicatori congiunturali dell’industria manifatturiera lodigiana risultano discordanti con i valori regionali per la dinamica di produzione e fatturato che risultano di segno opposto, mentre si osservano delle similitudini per quanto riguarda gli ordini [grafico 16]. Fatturato e produzione seguono percorsi diversi nel lodigiano rispetto alla media regionale. Per il fatturato infatti si evidenzia una crescita in Lombardia e un calo a Lodi, all’opposto di quanto avviene per la produzione industriale. 1,8

Produzione industriale

-1,2 -0,6

Fatturato totale

1,0 -0,4

Ordini esteri

-0,5 0,9

Ordini interni

0,4 -2

-1 Lodi

0

1

2

Lombardia

La dinamica trimestrale degli ordini mette in luce anche in questo trimestre una performance differenziata tra la componente interna e quella estera. Mentre gli ordinativi esteri sono in diminuzione dello 0,4%, quelli interni crescono dello 0,9%; in regione il segno della variazione è identico su entrambi i fronti, con il portafoglio ordini esteri in diminuzione dello 0,5% e quelli interni in crescita dello 0,4%. Il fatturato registra come accennato una dinamica congiunturale divergente da quella

GRAFICO 16 Produzione industriale, fatturato e ordini in provincia di Lodi e in Lombardia (II trimestre 2019, variazioni percentuali congiunturali destagionalizzate) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera


della produzione, denunciando una flessione del 0,6%. Al contrario in Lombardia si osserva un fatturato in crescita dell’1%. La quota del fatturato estero sul fatturato totale del trimestre delle imprese manifatturiere lodigiane è del 32,3%, in risalita rispetto a tre mesi pur rimanendo distante dalla media regionale del 38,7%. Spostandoci a osservare la dinamica tendenziale, la dinamica degli ordinativi risulta sostanzialmente piatta (+0,1%), in linea con il dato rilevato a livello regionale [grafico 17]. Come visto in termini congiunturali, è la componente estera che denuncia le maggiori difficoltà, in calo dello 0,9%, mentre il trend si mantiene leggermente positivo in Lombardia (+0,3%). In lieve crescita la dinamica tendenziale degli ordini interni a Lodi (+0,5%), variazione negativa ma prossima allo zero in Lombardia (-0,1%). Si mantiene positiva invece la dinamica tendenziale del fatturato del manifatturiero lodigiano: la crescita complessiva è dello 0,7%, inferiore comunque alla velocità di crescita osservata in regione (+1,8%). All’opposto di quanto avviene per la dinamica degli ordini, sono le vendite sui mercati esteri a guidare la crescita del fatturato del manifatturiero lodigiano (+5,1%). I ricavi delle vendite realizzate sul territorio nazionale denunciano invece un calo annuo dell’1,4%. Anche a livello regionale la crescita annua beneficia di una migliore dinamica per quanto riguarda la componente estera del fatturato (+3,5%); rimane però in positivo, seppure su ritmi di crescita inferiori, il fatturato interno (+0,7%). 4,9

Produzione industriale

0,7

Fatturato totale

1,8 5,1

Fatturato estero Fatturato interno

GRAFICO 17 Produzione industriale, fatturato e ordini in provincia di Lodi e in Lombardia (II trimestre 2019, variazioni percentuali tendenziali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

-0,9

3,5 -1,4 0,7 0,1 0,0

Ordini totali -0,9

Ordini esteri

0,3

Ordini interni

0,5

-0,1 -2

0

2

Lodi

4

6

Lombardia

I dati che riguardano il mercato del lavoro ci restituiscono un quadro che si discosta poco da quello delle ultime rilevazioni, sia per quanto riguarda il ricorso alla cassa integrazione che per il mercato del lavoro [grafico 18]. Il saldo tra entrate e uscite del mercato del lavoro nel trimestre in esame è leggermente positivo (+0,1%), di poco meglio dunque del saldo nullo rilevato nello stesso trimestre del 2018. In cifre, il tasso di entrata nel mercato del lavoro si attesta allo 0,9%, quello di uscita allo 0,8%. Nel trimestre in esame nel campione di imprese manifatturiere lodigiane contattate non risulta nessun ricorso della cassa integrazione. % casi ricorso a CIG

Saldo % tra ingressi e uscite di addetti

% CIG su monte ore trimestrale

30

9 8

25 7 20

6 5

15

4 10

3 2

5

1 0 0 -5

-1 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II 2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

19

GRAFICO 18 CIG utilizzata e saldi tra ingressi e uscite di addetti in provincia di Lodi (anni 2008-2019, valori percentuali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera


Le aspettative degli imprenditori lodigiani per il terzo trimestre del 2019 vedono un complessivo peggioramento di tutti e quattro gli indicatori rilevati; rimane tuttavia una prevalenza di giudizi positivi sull’andamento di produzione e ordini esteri. Riguardo la produzione industriale, il 21,6% si pronuncia per una crescita nell’immediato futuro (vicino al 22,2% dello scorso trimestre), il 18,9% si aspetta invece una diminuzione, per un saldo che rimane positivo [grafico 19]; il restante 59,5% esprime indicazioni di stabilità. Le aspettative sull’occupazione vedono come di consueto una larga prevalenza di previsioni di stabilità (83,8% degli operatori); tra i restanti, prevalgono i giudizi di diminuzione (sono il 10,8%) su quelli di aumento (fermi al 5,4%). 40

GRAFICO 19 Aspettative su produzione industriale e occupazione in provincia di Lodi (anni 2007-2019, saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

20 0 -20 -40 -60 -80 I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II 2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Produzione

2014

2015

2016

2017

2018

19

Occupazione

Con riferimento invece alle aspettative sulla domanda per il prossimo trimestre, i mercati esteri continuano a offrire migliori prospettive di quelli interni per gli imprenditori lodigiani. Riguardo i mercati esteri, le previsioni di aumento superano quelle di diminuzione di 6,3 punti percentuali, differenza tra il 15,6% di giudizi negativi e il 21,9% di quelli positivi. Le aspettative sulla domanda interna registrano invece una quota più elevata di indicazioni di stabilità (72,2%), e un saldo negativo [grafico 20] tra le opinioni di crescita (11,1%) e di diminuzione (16,7%). 80

GRAFICO 20 Aspettative su domanda interna ed estera dell’industria manifatturiera di Lodi (anni 2007-2019, saldi trimestrali) Fonte: elaborazione Studi, Statistica e Programmazione CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Industria Manifatturiera

60 40 20 0 -20 -40 -60 -80 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II 2007

2008

2009

2010

2011

Domanda interna

2012

2013

2014

2015

2016

Domanda estera

2017

2018

19


NOTA METODOLOGICA Con il primo trimestre 2011, in occasione del passaggio alla nuova classificazione delle attività economiche Ateco 2007, sono state introdotte delle innovazioni metodologiche che hanno richiesto la revisione retrospettiva delle serie storiche già prodotte. Tale revisione dei dati si aggiunge alla consueta rettifica trimestrale dipendente dal processo di destagionalizzazione che, utilizzando l’aggiunta della nuova osservazione trimestrale, consente di migliorare la stima del modello di destagionalizzazione e di correzione delle serie storiche, determinando una possibile variazione dei dati già pubblicati. Per tale motivazione, i dati storici riportati nella nota trimestrale possono presentare uno scostamento maggiore del solito rispetto a quanto pubblicato nelle analisi trimestrali precedenti anche in considerazione del cambio dell’anno base dell’indice della produzione industriale passato dall’anno 2005 all’anno 2010.

GLOSSARIO Variazione tendenziale variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente Variazione congiunturale variazione rispetto al periodo precedente


CI/N_02 CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO MONZA BRIANZA LODI Studi, Statistica e Programmazione via Meravigli, 9/b | 20123 Milano www.milomb.camcom.it


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