CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO a cura del Servizio Studi e Statistica
CONGIUNTURA Commercio N_02
II TRIMESTRE 2016
CONGIUNTURA DEL COMMERCIO
Il commercio al dettaglio registra nel secondo trimestre 2016 una flessione del fatturato su base annua (-1,7%) quale punto di approdo di una dinamica in decelerazione già dal precedente trimestre. Su base trimestrale, l’andamento evidenziato trova espressione in una contrazione significativa dell’indice del fatturato (-0,6% destagionalizzato). Sul piano dimensionale, la flessione del volume d’affari ha coinvolto in misura ampia quasi tutte le classi di impresa. Il dettaglio delle variazioni tendenziali evidenzia una robusta flessione per le imprese di medie dimensioni (-2,5%) e per le unità del commercio tra i 3 e i 9 addetti (-2,3%). La contrazione del volume d’affari ha assunto invece un andamento di relativa minore intensità per le unità oltre i 200 addetti (-1,6%), mentre è significativamente più limitata per le imprese tra i 10 e i 49 addetti (-0,1%). La suddivisione per ramo di attività economica registra una massiccia flessione del fatturato per il comparto del commercio despecializzato (-4,6%). I comparti merceologici afferenti al commercio alimentare e non alimentare mostrano un ulteriore consolidamento dei trend evidenziati nei precedenti trimestri. In particolare, il settore del commercio alimentare evidenzia un sensibile decremento del fatturato (-1,1%) mentre per il comparto non alimentare il secondo trimestre si chiude con un aumento di entità limitata (+0,4% su base annua), indicativo di una dinamica in decelerazione. Relativamente alle vendite della grande distribuzione milanese di prodotti del largo consumo confezionato, il secondo trimestre 2016 mostra su base annua una crescita del fatturato (+2,3%) e una continuazione del trend negativo per i volumi fisici venduti (-0,7%), con andamenti differenziati tra i diversi reparti merceologici di vendita.
IL COMMERCIO AL DETTAGLIO IN ITALIA Il commercio al dettaglio in Italia registra nel secondo trimestre 2016 una brusca contrazione delle vendite in valore (-0,9% su base annua) ascrivibile soprattutto al settore alimentare (-1,1%), mentre l’apporto negativo del comparto non alimentare registra un decremento tendenziale di entità minore (-0,7%). La ripartizione per forma distributiva evidenzia che la diminuzione delle vendite in valore è ascrivibile in misura quasi paritetica tra grande distribuzione (-0,5%) ed esercizi del commercio operanti su piccole superfici (-0,4%). Settori Alimentare La suddivisione per Piccole Non settore di attività inAliment. Totale gdo Aliment. Sup. dica che nel comparto 2015 alimentare la contra- I trim. 1,2 -0,2 0,3 2,0 -1,2 0,6 0,6 0,5 0,9 -0,5 zione delle vendite è II trim. III trim. 2,4 0,9 1,4 3,4 -0,1 stata subìta in misura IV trim. 0,9 0,8 0,8 1,1 -0,1 2016 più ampia dagli eser2,2 0,8 1,3 2,6 0,7 cizi operanti su pic- IIItrim. trim. -1,1 -0,7 -0,9 -0,7 -1,7 cole superfici (-1,7%), mentre per le impre- Fonte: ISTAT - Statistiche Flash 30 agosto 2016 - Commercio al dettaglio giugno 2016
Tabella 1| Commercio al dettaglio a prezzi correnti per settore merceologico e forma distributiva in Italia. Anni 20142016 (variazioni percentuali tendenziali)
Non Alimentare gdo
Piccole Sup.
Totale gdo
Piccole Sup.
1,3
-0,7
1,8
-0,8
1,0
0,3
0,9
0,2
2,2
0,3
2,9
0,2
0,5
1,0
0,8
1,0
1,9
0,4
2,3
0,4
-0,1
-0,1
-0,5
-0,4
II TRIMESTRE 2016
se della grande distribuzione il decremento è stato più limitato (-0,7%). Nell’ambito del settore non alimentare invece la riduzione del valore delle vendite è stata di entità più limitata per entrambe le tipologie distributive (-0,1% per entrambi). LA DINAMICA DEL COMMERCIO MILANESE I segnali di rallentamento emersi nel primo trimestre si sono accentuati nel corso del secondo trimestre 2016 dando origine a una significativa Grafico 1| Fatturato totale del commercio al dettaglio* in provincia di Milano. contrazione del fatturato (-1,7% su base annua). Anni 2007-2016 (variazioni percentuali Il rallentamento della dinamica si apprezza ulteriormente osservando tendenziali trimestrali grezze; indice base 2007 = 100). *Comprese le imprese l’andamento dell’indice trimestrale del fatturato, che rispetto al trimestre plurilocalizzate precedente mostra un significativo decre- Var. % Indice 105 6 mento (-0,6% destagionalizzato). 100 4 Il confronto tra l’area milanese e la Lombar95 2 dia mostra inoltre che nel secondo trimestre 90 0 2016 il commercio al dettaglio ha registra85 -2 80 ta in ambito milanese una contrazione del -4 75 fatturato nettamente superiore rispetto a -6 70 quanto evidenziato dal contesto regionale -8 65 (-0,3% su base annua). 60 -10 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II Complessivamente, il segnale generale che 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 deriva dalla performance trimestrale riporta Var. % tendenziali Indice destagionalizzato il livello generale dell’indice all’inizio dello scorso anno, mentre la variazione tenden- Fonte: elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Commercio ziale negativa che si è registrata nel secondo trimestre pone una seria ipoteca sulla performance annuale del settore nel 2016. Relativamente alle dimensioni d’impresa, la contrazione del fatturato ha interessato in maniera diffusa le diverse classi di impresa del commercio. Il dettaglio delle variazioni tendenziali evidenzia pertanto su base annua una significativa flessione per le imprese tra i 50 e i 199 addetti (-2,5%) Grafico 2| Fatturato del commercio al dettaglio* per classe dimensionale in e per la tipologia delle micro imprese (-2,3%). Altrettanto rilevante è la provincia di Milano e in Lombardia. 2° 2016 (variazioni percentuali contrazione del volume d’affari riscontrata per le unità oltre i 200 addetti trimestre tendenziali). *Comprese le imprese plurilocalizzate (-1,6%), mentre per le imprese tra i 10 e i 49 addetti la diminuzione del volume d’affari ha assunto delle caratteristiche più contenute 0,2 oltre 200 -1,6 (-0,1%). 0,5 La ripartizione per settore economico regi- 50-199 -2,5 stra una pesante flessione del fatturato per il 1,1 10-49 commercio despecializzato (-4,7%), che nel -0,1 territorio dell’area metropolitana milanese -1,8 3-9 -2,3 ha assunto delle caratteristiche nettamente -0,3 più negative rispetto a quanto evidenziato Totale -1,7 dal settore in ambito lombardo (-1,1%). -4 -2 0 2 Lombardia Milano Relativamente ai comparti del commercio non alimentare e alimentare si registra un elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia ulteriore consolidamento delle tendenze Fonte: – Indagine Congiunturale Commercio
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emerse nei trimestri precedenti. Su base annua infatti solo il ramo non alimentare ha evidenziato un aumento del fatturato (+0,4%); tuttavia, la dinamica appare ormai in rallentamento rispetto alla portata degli incrementi tendenziali rilevati lo scorso anno e nel trimestre precedente. Relativamente al commercio alimentare, il Non specializzato -4,6 volume d’affari del settore registra una nuovo decremento (-1,1%) che si inserisce nel trend calante che continua a caratterizzare il Non alimentare comparto. IL LARGO CONSUMO CONFEZIONATO
Alimentare
Grafico 3| Fatturato del commercio al dettaglio* per settore di attività economica in provincia di Milano e in Lombardia. 2° trimestre 2016 (variazioni percentuali tendenziali). *Comprese le imprese plurilocalizzate
-1,1
0,4 0,4
-0,9 -1,1
Le vendite in volume dei prodotti del largo -6 -4 -2 0 2 consumo confezionato operate dalla GDO Lombardia Milano attraverso le catene dei supermercati e ipermercati registrano nel secondo trimestre Fonte: elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia - Indagine congiunturale Commercio 2016 un’ulteriore contrazione complessiva (-0,7% su base annua). La continuazione del trend discendente è stata trainata dalla marcata flessione delle tipologie merceologiche relative ai prodotti per per la cura della casa (-2,6%), i più incidenti sui volumi intermediati dalla GDO. A tale dinamica tendenziale negativa, si sono aggiunte le cospicue contrazioni delle vendite a scaffale registrate dal segmento delle bevande (-1,8%) e del freddo (-0,6%). A questo quadro fanno eccezione i robusti incrementi delle vendite rilevati nei reparti della drogheria alimentare e del fresco (+2,4% per entrambi), mentre è più contenuto l’aumento evidenziato dai prodotti per la cura della persona (+0,5%). L’andamento negativo dei volumi non si è riverberato sul fatturato della GDO: le vendite in valore dei prodotti del largo consumo confezionato 4| Vendite del largo consumo hanno infatti conseguito nell’area metropolitana milanese un incremen- Grafico confezionato nei supermercati e iperto (+2,3% su base annua) di portata nettamente più ampia rispetto al mercati della provincia di Milano. Anni 2010-2016 (variazioni percentuali tenprecedente trimestre, mentre su scala territoriale la progressione rileva- denziali) ta è superiore alla crescita messa a segno 8 dalla GDO in Lombardia (+1,5%) e in Italia 6 (+0,7%). L’incremento del fatturato è stato sostenuto dagli apporti delle due tipologie 4 più incidenti sulla struttura delle vendite in 2 valore: drogheria alimentare (+4,4%) e fresco (+3,9%). La crescita del fatturato evidenziata 0 dai due reparti è stata in grado di bilancia-2 re i contributi negativi registrati dai prodotti -4 per la cura della persona e della casa (-3,1% I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 e -2,2% rispettivamente) e dai reparti delle Valori Volumi bevande (-1,4%) e del freddo (-0,9%). Fonte: IRI – Information Resources
II TRIMESTRE 2016
Tabella 2| Vendite totali e per reparto del largo consumo confezionato nei supermercati e ipermercati di Milano, Lombardia e Italia. 2° trimestre 2016 (variazioni percentuali tendenziali) Reparti
Milano
Lombardia
Italia
Volumi
Valori
Volumi
Valori
Volumi
Drogheria alimentare
2,4
4,4
1,5
3,3
-0,1
1,7
Bevande
-1,8
-1,4
-2,3
-1,8
-1,7
-1,7
Freddo
-0,6
-0,9
-1,7
-1,7
-2,6
-2,7
Fresco
2,4
3,9
2,4
3,6
1,7
2,3
Cura persona
0,5
-3,1
-0,7
-4,2
-0,3
-3,7
Cura casa
-2,1
-2,2
-1,5
-3,1
-1,0
-2,5
Totale
-0,7
2,3
-0,9
1,5
-0,6
0,7
Valori
Fonte: IRI – Information Resources
LA PREVISIONE PER IL TERZO TRIMESTRE 2016 Le aspettative degli operatori del commercio al dettaglio per il terzo trimestre 2016 evidenziano un peggioramento nei confronti della precedente rilevazione sia in relazione al fatturato sia nei confronti degli ordini ai fornitori, mentre per l’occupazione l’andamento è simile alla rilevazione precedente. Il quadro complessivo che ne deriva registra pertanto una diminuzione complessiva di fiducia da parte degli operatori del commercio. Relativamente al fatturato, il saldo percentuale delle risposte evidenzia una netta prevalenza delle ipotesi di diminuzione rispetto a quelle di aumento, con un netto peggioramento delle attese, e tale andamento di previsione si replica anche riguardo alle aspettative per gli ordini ai fornitori. In relazione all’occupazione, le attese delle imprese del commercio al dettaglio evidenziano ancora una prevalenza di attese negative, collocandosi pertanto al medesimo livello del trimestre precedente. Grafico 5| Aspettative su ordini ai fornitori, fatturato e occupazione in provincia di Milano. Anni 2007-2016 (medie mobili su saldi trimestrali)
Fonte: elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Commercio
CONGIUNTURA DEL COMMERCIO
NOTA METODOLOGICA La rilevazione congiunturale del commercio al dettaglio condotta a livello regionale e provinciale da Unioncamere Lombardia per le 12 province della Lombardia è disaggregata per dimensione d’impresa in 4 classi: - da 3 a 9 addetti; - da 10 a 49 addetti; - da 50 a 199 addetti; - oltre 200 addetti. e in 3 rami merceologici: - alimentare; - non alimentare; - non specializzato. Dal terzo trimestre 2013 la rilevazione comprende anche le imprese del commercio al dettaglio con oltre 200 addetti.
GLOSSARIO Variazione tendenziale Variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente Variazione congiunturale Variazione rispetto al periodo precedente Esercizio despecializzato L’esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa che attua la vendita di una varietà prevalente di prodotti alimentari o non alimentari, su una superficie di vendita generalmente superiore ai 400 metri quadrati. Grande distribuzione La definizione di tale aggregato è stata rivista con l’adozione della classificazione ATECO 2007, soprattutto in relazione alla seguente articolazione: I. A PREVALENZA ALIMENTARE - Supermercato Esercizio di vendita al dettaglio operante nel campo alimentare (autonomo o reparto di grande magazzino), organizzato prevalentemente a libero servizio e con pagamento all’uscita, che dispone di una superficie di vendita normalmente superiore a 400 metri quadrati e di un vasto assortimento di prodotti alimentari, in prevalenza preconfezionati, nonché articoli del settore non alimentare per l’igiene e la pulizia della casa, della persona e degli animali. - Ipermercato Esercizio di vendita al dettaglio con superficie di vendita superiore a 2.500 metri quadrati, articolato in reparti (alimentari e non alimentari), ciascuno dei quali avente, rispettivamente, le caratteristiche di supermercato e di grande magazzino. - Discount alimentari Esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa, di superficie medio grande che, attuando una politica di abbattimento dei costi di impianto, di gestione e di servizio, offre in self-service una gamma limitata di prodotti, generalmente non di “marca”, a prezzi contenuti rispetto alla media di mercato. II. A PREVALENZA NON ALIMENTARE Grande magazzino ed esercizio non specializzato di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici. In tutti questi casi si tratta di un esercizio di vendita al dettaglio di prodotti quasi esclusivamente non alimentari, che dispone generalmente di una superficie di vendita superiore a 400 metri quadrati e offre un assortimento di prodotti appartenenti a diversi settori merceologici (per esempio, elettronica di consumo, elettrodomestici, abbigliamento, mobili, articoli per la casa).
II TRIMESTRE 2016
- Grandi superfici specializzate Imprese commerciali che attuano la vendita, attraverso esercizi in sede fissa, di una tipologia unica o prevalente di prodotti non alimentari, su una superficie di vendita generalmente superiore ai 400 metri quadrati, con caratteristiche organizzative proprie della grande distribuzione. III. NON GRANDE DISTRIBUZIONE - Punto di vendita operante su piccola superficie Punto vendita specializzato, non rientrante nella grande distribuzione, la cui superficie è inferiore ai 400 metri quadrati. - Minimercato Esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa, che attua in prevalenza la vendita di prodotti alimentari, la cui superficie non supera i 400 metri quadrati. Largo consumo confezionato (LCC) Prodotti alimentari e non alimentari confezionati venduti attraverso la grande distribuzione organizzata (GDO), a esclusione dei beni non confezionati (come frutta e verdura) e i beni non alimentari, che si trovano solo negli ipermercati (come abbigliamento ed elettronica). Le informazioni sulle vendite della grande distribuzione sono acquisite da IRI Information Resources attraverso il servizio “tracking di mercato”, che rileva via scanner tramite la lettura dei codici a barre, i dati dei prodotti di Largo consumo confezionato (LCC) venduti attraverso i supermercati e gli ipermercati; sono invece escluse le vendite effettuate attraverso i discount. Relativamente alla provincia di Milano i dati includono ancora quelli Monza-Brianza. I dati rilevati coprono l’80% delle vendite dei beni di largo consumo confezionato, mentre il restante 20% è oggetto di stima. I dati sono elaborati a “rete corrente”, includendo quindi gli effetti di eventuali aperture o chiusure di punti vendita (un aumento potrebbe essere effetto sia di maggiori vendite nei supermercati e ipermercati esistenti sia dell’apertura di nuovi punti vendita) e si riferiscono alle vendite in volume, valore e unità (pezzi) per le seguenti categorie merceologiche: - Drogheria alimentare (pane, pasta, olio, riso, biscotti, farina, zucchero ecc); - Bevande; - Fresco (carni, affettati, formaggi, latte fresco, yogurt, uova, preparati alimentari); - Freddo (surgelati, gelati); - Cura della persona; - Cura della casa.