Congiuntura Commercio | III Trimestre

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CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO a cura del Servizio Studi e Statistica

CONGIUNTURA Commercio N_03

III TRIMESTRE 2016


CONGIUNTURA DEL COMMERCIO

Il commercio al dettaglio registra nel terzo trimestre 2016 una nuova flessione su base annua del fatturato (-3,3%), espressiva di una intensificazione della dinamica decelerativa già in atto dai trimestri precedenti. Su base trimestrale, l’andamento rilevato trova un ulteriore riscontro in una significativa contrazione dell’indice del fatturato (-0,9% destagionalizzato). Sul piano dimensionale, la flessione subita dal settore ha interessato in misura ampia tutte le classi dimensionali. Il quadro di dettaglio delle variazioni tendenziali evidenzia una robusta flessione per le imprese di medie dimensioni (-5,9%) e per le micro imprese (-4,1%). La contrazione del fatturato ha assunto invece una minore intensità per le imprese tra i 10 e i 49 addetti (-0,5%), mentre per le unità oltre i 200 addetti si è osservato una contrazione di portata più ampia (-2,1%). La suddivisione per ramo di attività economica registra le maggiori intensità di flessione del fatturato per il comparto del commercio despecializzato (-3,8%) e per il ramo non alimentare (-3%). Relativamente al settore del commercio alimentare, la significativa contrazione su base annua rilevata nel trimestre (-2,6%) è rivelatrice di una brusca accelerazione della fase negativa del comparto. Per quanto concerne le vendite della grande distribuzione milanese di prodotti del largo consumo confezionato, il terzo trimestre 2016 mostra su base annua una crescita del fatturato (+1,3%,) e una lieve contrazione dei volumi (-0,2%), oltre a un incremento dei pezzi venduti (+1%) indicativo di uno spostamento delle abitudini di acquisto dei consumatori verso i prodotti di formato più ridotto. Le aspettative delle imprese per il quarto trimestre 2016 mostrano un orientamento negativo sia riguardo al fatturato e agli ordini rivolti ai fornitori che in merito all’occupazione.

IL COMMERCIO AL DETTAGLIO IN ITALIA Il commercio al dettaglio in Italia registra nei primi otto mesi del 2016 un aumento complessivo del valore delle vendite (+0,2% su base annua), trainato in prevalenza dal settore alimentare (+0,3%) e in misura più contenuta dal comparto non alimentare (+0,1%). La ripartizione per settore di attività evidenzia che l’incremento delle vendite del commerSettori Alimentare cio alimentare è stata Piccole Non Aliment. Totale GDO interamente trainata Aliment. Sup. 2015 dalle imprese della 1,2 -0,2 0,3 2,0 -1,2 grande distribuzione IIItrim. 0,5 0,9 -0,5 0,6 trim. 0,6 2,4 0,9 1,4 3,4 -0,1 (+0,8%), mentre per III trim. 0,9 0,8 0,8 1,1 -0,1 le imprese operan- IV trim. 2016 ti su piccole superfici I trim. 2,2 0,8 1,3 2,6 0,7 -1,7 -0,7 -0,9 -0,7 -1,1 si è osservato una ri- II trim. 0,2 0,8 -0,6 0,3 0,1 gen.-ago. levante contrazione Fonte: ISTAT - Statistiche Flash 30 agosto 2016 - Commercio al dettaglio agosto 2016 (-0,6%).

Tabella 1| Commercio al dettaglio a prezzi correnti per settore merceologico e forma distributiva in Italia. Anni 20142016 (variazioni percentuali tendenziali) Non Alimentare

Totale

GDO

Piccole Sup.

GDO

Piccole Sup.

1,3 1,0 2,2 0,5

-0,7 0,3 0,3 1,0

1,8 0,9 2,9 0,8

-0,8 0,2 0,2 1,0

1,9 -0,1 0,4

0,4 -0,1 -0,1

2,3 -0,5 0,6

0,4 -0,4 -0,1


III TRIMESTRE 2016

Relativamente al settore non alimentare è ancora la GDO (grande distribuzione organizzata) a determinare l’andamento delle vendite (+0,4%), mentre è negativo l’apporto delle imprese di dimensione minore (-0,1%). La suddivisione per forma distributiva registra quindi un recupero delle vendite per le catene della grande distribuzione organizzata (+0,6%) mentre si rileva una nuova contrazione per gli esercizi operanti su piccole superfici (-0,1%). LA DINAMICA DEL COMMERCIO MILANESE 1| Fatturato totale del commerI segnali di rallentamento emersi nel corso dei primi sei mesi del 2016 Grafico cio al dettaglio* in provincia di Milano. 2007-2016 (variazioni percentuali hanno registrato nel terzo trimestre una veloce accelerazione della dina- Anni tendenziali trimestrali grezze; indice mica negativa, concretizzandosi in una rilevante flessione del fatturato base 2007 = 100). *Comprese le imprese plurilocalizzate (-3,3% su base annua). L’intensificazione della fase negativa per il settore del commercio al dettaglio si apprezza ulteriormente osservando l’andamento dell’indice trimestrale del fatturato, che evidenzia una significativa contrazione nei confronti del secondo trimestre (-0,9% destagionalizzato). Il raffronto tra l’area milanese e la Lombardia certifica inoltre che il commercio al dettaglio metropolitano si avvia verso un sentiero più negativo rispetto alla regione, dove la contrazione del fatturato ha assunto delle Fonte: elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia connotazioni relativamente più contenute – Indagine Congiunturale Commercio (-0,9% su base annua). Complessivamente, il segnale generale che deriva dalla performance trimestrale riporta l’indice generale al livello raggiunto alla fine del 2014, mentre la flessione tendenziale rilevata nel terzo trimestre proietta la perGrafico 2| Fatturato del commercio al formance annuale del settore in un intervallo negativo. dettaglio* per classe dimensionale in di Milano e in Lombardia. 3° Relativamente alle dimensioni d’impresa, la flessione del fatturato ha provincia trimestre 2016 (variazioni percentuali interessato tutte le classi di impresa del commercio. Il dettaglio delle va- tendenziali). *Comprese le imprese plurilocalizzate riazioni tendenziali evidenzia pertanto che su base annua la dinamica negativa ha intensificato il suo percorso: registrano pertanto una massiccia flessione le imprese tra i 50 e i 199 addetti (-5,9%) e la tipologia delle micro imprese (-4,1%). Altrettanto rilevante per il volume d’affari del commercio è stata la contrazione subita dalle unità più strutturate del settore: le imprese oltre i 200 addetti hanno infatti evidenziato un’intensificazione ulteriore della decrescita del fatturato (-2,1%), mentre per le imprese tra i 10 e i 49 addetti la diminuzione del volume Fonte: elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia d’affari ha assunto delle caratteristiche rela- – Indagine Congiunturale Commercio Var. %

Indice

6

105

4

100 95

2

90

0

85

-2

80

-4

75

-6

70

-8

65

-10

60

I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III 2007

2008

2009

2010

2011

2012

Var. % tendenziali

2013

2014

2015

2016

Indice destagionalizzato

1,9

oltre 200

-2,1

-1,1

50-199

-5,9

-0,7

10-49

-0,5

-1,9

3-9

-4,1

-0,9

Totale

-3,3

-8

-6

-4

Lombardia

-2

0

Milano

2

4


CONGIUNTURA DEL COMMERCIO

tivamente più contenute (-0,5%). La ripartizione per comparto di attività economica registra una nuova pesante flessione del fatturato per il commercio despecializzato (-4,7%), Grafico 3| Fatturato del commercio al dettaglio* per settore di attività econoche nell’area metropolitana milanese ha evidenziato una performance mica in provincia di Milano e in Lombar3° trimestre 2016 (variazioni percendecisamente più negativa rispetto a quanto rilevato dal settore in ambito dia. tuali tendenziali). *Comprese le imprese plurilocalizzate lombardo (-0,2%). Per quanto concerne i comparti del commercio non alimentare e alimentare, le tendenze emerse nei precedenti trimestri si sono consolidate ulteriormente nel terzo trimestre 2016. Su base annua il ramo non alimentare ha evidenziato una significativa flessione del fatturato (-3%), espressiva di un’intensificazione in senso negativo della dinamica decelerativa avviata nei trimestri precedenti. Analogamente, anche per il commercio alimentare il fatturato del settore registra un nuovo decremento (-2,6%) che ha contribuito ad accentuare il trend caFonte: elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia - Indagine congiunturale Commercio lante del comparto. -0,2

Non specializzato

-3,8

-1,5

Non alimentare

-3,0

-0,9

Alimentare

-2,6

-5

-4

-3

-2

-1

Lombardia

0

Milano

IL LARGO CONSUMO CONFEZIONATO Le vendite in volume dei prodotti del largo consumo confezionato operate dalla GDO attraverso le catene dei supermercati e ipermercati registrano nel terzo trimestre 2016 una limitata contrazione (-0,2% su base annua) mentre i prodotti venduti in termini di unità registrano un incremento (+1%), sintomo di un passaggio verso acquisti di formato più ridotto. Relativamente ai volumi, nel terzo trimestre 2016 è continuato l’andamento discendente già evidenziato nei trimestri precedenti. La diminu- Grafico 4| Vendite del largo consumo nei supermercati e iperzione rilevata è stata trainata dalle tipologie merceologiche più incidenti confezionato mercati della provincia di Milano. Anni (variazioni percentuali tensui volumi intermediati dalla GDO: i prodotti per la cura della casa (-1,4%) 2010-2016 denziali) e della persona (-0,7%). A tale dinamica tendenziale negativa si sono aggiunte le contrazioni delle vendite registrate nei reparti e del freddo (-0,8%) e della drogheria alimentare. A questo quadro fa eccezione il robusto incremento delle vendite rilevate per il segmento delle bevande (+4,2%), mentre è molto contenuta la progressione dei prodotti confezionati freschi (+0,4%). La decrescita dei volumi non ha trovato un esatto riscontro nelle unità vendute. La discrasia è da ricondurre al mutamento in atto da un lato nelle decisioni di spesa dei consumatori, che privilegiano formati più ridot- Fonte: elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati IRI – Information Resources ti rispetto a quelli più grandi oggetto delle 8

6

4

2

0

-2

-4

I

II

III

2010

IV

I

II

III

2011

IV

I

II

III

2012

Valori

IV

I

II

III

IV

2013

Volumi

I

II

III

IV

I

2014

II

III

2015

Unità

IV

I

II

2016

III


III TRIMESTRE 2016

politiche promozionali della grande distribuzione, e dall’altro dall’andamento positivo del macro-gruppo delle merceologie alimentari. In particolare, rispetto alle diverse tipologie di prodotto si osserva un aumento per le bevande (+2,1%), le linee merceologiche del freddo e del fresco (rispettivamente +0,6% e +0,9%). Si confermano invece gli andamenti negativi per le tipologie non alimentari afferenti alla cura della casa e della persona (rispettivamente-1,4% e -0,3%). L’andamento negativo dei volumi non si è riverberato invece sul fatturato della grande distribuzione. Il valore delle vendite dei prodotti del largo consumo confezionato prosegue infatti nel trend positivo tracciato nei trimestri precedenti (+1,3% su base annua), in controtendenza rispetto all’andamento del fatturato rilevato su scala nazionale (-0,9%) e con una progressione superiore rispetto all’aumento registrato in ambito regionale (+0,4%). L’incremento del fatturato è stato sostenuto in particolare dagli apporti dei prodotti afferenti ai reparti del fresco (+1,5%), delle bevande (+1,5%) e del freddo (+2,5%), mentre il contributo dei prodotti della drogheria alimentare è stato circoscritto a pochi decimi di punto (+0,2%). Gli andamenti positivi delle tipologie alimentari hanno nettamente sovrastato i contributi negativi registrati dai prodotti non alimentari e riferibili alle merceologie per la cura della casa e della persona (rispettivamente -1,6% e -0,5%). Tabella 2| Vendite totali e per reparto del largo consumo confezionato nei supermercati e ipermercati di Milano, Lombardia e Italia. 3° trimestre 2016 (variazioni percentuali tendenziali) Reparti

Drogheria alimentare Bevande Freddo Fresco Cura della persona Cura della casa Totale

Milano Volumi -0,6 4,2 -0,8 0,4 -0,7 -1,4 -0,2

Valori 0,2 1,5 2,4 1,5 -0,5 -1,6 1,3

Lombardia Unità -0,1 2,1 0,6 0,9 -0,3 -1,4 1,0

Volumi -1,5 1,3 -1,7 -0,1 -1,0 -1,1 -0,7

Valori -0,2 0,2 1,2 1,1 -1,7 -2,8 0,4

Italia Unità -0,5 -0,1 -0,3 0,4 -1,1 -2,1 0,1

Volumi -1,4 -2,2 -2,8 -0,3 0,0 -1,7 -1,3

Valori -0,8 -1,3 -1,4 0,0 -2,2 -2,9 -0,6

Unità -0,5 -2,2 -2,0 -0,4 -1,2 -1,6 -0,9

Fonte: elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati IRI – Information Resources

LA PREVISIONE PER IL QUARTO TRIMESTRE 2016 Le aspettative degli operatori del commercio al dettaglio per il quarto trimestre 2016 evidenziano in termini di trend un peggioramento nei confronti della rilevazione precedente, sia in relazione al fatturato che con riferimento agli ordini ai fornitori e rispetto all’occupazione. Nonostante i picchi positivi tipici delle aspettative sulle vendite di fine anno e del periodo natalizio, i saldi elaborati attraverso le medie mobili delle risposte confermano la fase discendente degli ultimi trimestri. Relativamente al fatturato, il saldo percentuale calcolato su medie mobili delle risposte evidenzia una prevalenza delle ipotesi di diminuzione rispetto a quelle di aumento, in peggioramento rispetto alle attese della rilevazione precedente. Tale andamento è replicato sia in relazione agli ordini rivolti ai fornitori che rispetto all’occupazione.


CONGIUNTURA DEL COMMERCIO

Grafico 5| Aspettative su ordini ai fornitori, fatturato e occupazione in provincia di Milano. Anni 2007-2016 (medie mobili su saldi trimestrali) 10

4

5

2

0

0

-5

-2

-10 -15

-4

-20

-6

-25

-8

-30

-10

-35

-12

-40 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III 2007

2008

2009

2010 Fatturato

2011

2012 Ordini

2013

2014

2015

2016

Occupazione

Fonte: elaborazione Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su dati Unioncamere Lombardia – Indagine Congiunturale Commercio

NOTA METODOLOGICA La rilevazione congiunturale del commercio al dettaglio condotta a livello regionale e provinciale da Unioncamere Lombardia per le 12 province della Lombardia è disaggregata per dimensione d’impresa in 4 classi: - da 3 a 9 addetti; - da 10 a 49 addetti; - da 50 a 199 addetti; - oltre 200 addetti. e in 3 rami merceologici: - alimentare; - non alimentare; - non specializzato. Dal terzo trimestre 2013 la rilevazione comprende anche le imprese del commercio al dettaglio con oltre 200 addetti.


III TRIMESTRE 2016

GLOSSARIO Variazione tendenziale Variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente Variazione congiunturale Variazione rispetto al periodo precedente Esercizio despecializzato L’esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa che attua la vendita di una varietà prevalente di prodotti alimentari o non alimentari, su una superficie di vendita generalmente superiore ai 400 metri quadrati. Grande distribuzione La definizione di tale aggregato è stata rivista con l’adozione della classificazione ATECO 2007, soprattutto in relazione alla seguente articolazione: I. A PREVALENZA ALIMENTARE - Supermercato Esercizio di vendita al dettaglio operante nel campo alimentare (autonomo o reparto di grande magazzino), organizzato prevalentemente a libero servizio e con pagamento all’uscita, che dispone di una superficie di vendita normalmente superiore a 400 metri quadrati e di un vasto assortimento di prodotti alimentari, in prevalenza preconfezionati, nonché articoli del settore non alimentare per l’igiene e la pulizia della casa, della persona e degli animali. - Ipermercato Esercizio di vendita al dettaglio con superficie di vendita superiore a 2.500 metri quadrati, articolato in reparti (alimentari e non alimentari), ciascuno dei quali avente, rispettivamente, le caratteristiche di supermercato e di grande magazzino. - Discount alimentari Esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa, di superficie medio grande che, attuando una politica di abbattimento dei costi di impianto, di gestione e di servizio, offre in self-service una gamma limitata di prodotti, generalmente non di “marca”, a prezzi contenuti rispetto alla media di mercato. II. A PREVALENZA NON ALIMENTARE Grande magazzino ed esercizio non specializzato di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici. In tutti questi casi si tratta di un esercizio di vendita al dettaglio di prodotti quasi esclusivamente non alimentari, che dispone generalmente di una superficie di vendita superiore a 400 metri quadrati e offre un assortimento di prodotti appartenenti a diversi settori merceologici (per esempio, elettronica di consumo, elettrodomestici, abbigliamento, mobili, articoli per la casa).


CONGIUNTURA DEL COMMERCIO

- Grandi superfici specializzate Imprese commerciali che attuano la vendita, attraverso esercizi in sede fissa, di una tipologia unica o prevalente di prodotti non alimentari, su una superficie di vendita generalmente superiore ai 400 metri quadrati, con caratteristiche organizzative proprie della grande distribuzione. III. NON GRANDE DISTRIBUZIONE - Punto di vendita operante su piccola superficie Punto vendita specializzato, non rientrante nella grande distribuzione, la cui superficie è inferiore ai 400 metri quadrati. - Minimercato Esercizio di vendita al dettaglio in sede fissa, che attua in prevalenza la vendita di prodotti alimentari, la cui superficie non supera i 400 metri quadrati. Largo consumo confezionato (LCC) Prodotti alimentari e non alimentari confezionati venduti attraverso la grande distribuzione organizzata (GDO), a esclusione dei beni non confezionati (come frutta e verdura) e i beni non alimentari, che si trovano solo negli ipermercati (come abbigliamento ed elettronica). Le informazioni sulle vendite della grande distribuzione sono acquisite da IRI Information Resources attraverso il servizio “tracking di mercato”, che rileva via scanner tramite la lettura dei codici a barre, i dati dei prodotti di Largo consumo confezionato (LCC) venduti attraverso i supermercati e gli ipermercati; sono invece escluse le vendite effettuate attraverso i discount. Relativamente alla provincia di Milano i dati includono ancora quelli Monza-Brianza. I dati rilevati coprono l’80% delle vendite dei beni di largo consumo confezionato, mentre il restante 20% è oggetto di stima. I dati sono elaborati a “rete corrente”, includendo quindi gli effetti di eventuali aperture o chiusure di punti vendita (un aumento potrebbe essere effetto sia di maggiori vendite nei supermercati e ipermercati esistenti sia dell’apertura di nuovi punti vendita) e si riferiscono alle vendite in volume, valore e unità (pezzi) per le seguenti categorie merceologiche: - Drogheria alimentare (pane, pasta, olio, riso, biscotti, farina, zucchero ecc); - Bevande; - Fresco (carni, affettati, formaggi, latte fresco, yogurt, uova, preparati alimentari); - Freddo (surgelati, gelati); - Cura della persona; - Cura della casa.


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