5 minute read

REDO: IL BELLO E IL BUONO IN UN MARCHIO TUTTO TRENTINO

DI/BY SARA DEFRANCESCO

A.L.P.I., con il brand Redo, è la cooperativa sociale con sede a Trento che realizza accessori di moda e componenti d’arredo di design con materiali di recupero. Obiettivo: valorizzare un processo produttivo sostenibile e con finalità sociale.

Advertisement

Non si pronuncia come si scrive, ma il termine è importato dal vocabolario inglese re-do, letteralmente rifare, ricreare. Ed è ciò che fa REDO upcycling, marchio di design sostenibile trentino, dove le parole Respect. Recycle. Reduce. diventano vero e proprio stile di vita e di pensiero. Materiali vecchi ma obiettivi nuovi: il "saper fare” di un piccolo laboratorio già avviato, la sartorialità e artigianalità di una comunità multietnica, la sostenibilità e il riciclo in una visione che mira a fare rete e dare professionalità alle fasce più deboli della popolazione.

REDO

REDO nasce a Trento nel 2014 come marchio registrato dalla Cooperativa A.L.P.I., cooperativa sociale operativa dagli anni '90 e che da sempre si occupa di reinserimento lavorativo di persone fragili. Nel 2010, dopo la crisi economica del 2008, lo scenario economico cambia. La catena di assemblaggio per conto terzi, che includeva anche un laboratorio sartoriale, rallenta. La domanda si arresta e la mission sociale della cooperativa ne risente. È dunque per necessità, visione strategica e lungimiranza che nasce REDO e il piccolo laboratorio sartoriale diventa uno dei motori produttivi della cooperativa, a sostegno di quella sociale. L’una sostiene l’altra e la alimenta, le richieste di introdurre lavoratori delle fasce protette aumentano, la ristrutturazione diventa diversificazione e sviluppo comunitario.

Concetti antichi e moderni che si incontrano nel laboratorio di REDO, dove prendono vita accessori moda e componenti d’arredo di design utilizzando solo materiali di recupero di aziende, enti, associazioni e persone che condividono l’idea di economia circolare. D’altronde l’economia del futuro è green e rigenerativa. La circular economy è un'economia progettata per autorigenerarsi e ricostituirsi: i materiali non organici vengono riutilizzati e rimodellati per circolare nuovamente nel flusso produttivo e di consumo. “È successo un po’ per caso, grazie ad un passaparola tra amici e parenti”, ci racconta Martino Orler, responsabile dell’area sviluppo di REDO. “Mio padre aveva un distributore di benzina e alcuni banner pubblicitari della Esso da buttare. Me li ha portati qui in laboratorio e ci siamo messi all’opera. Il primo REDO era un Esso”. Poi l’amico tappezziere, la cliente affezionata, le cooperative sociali trentine hanno fatto il resto. I materiali sono i più diversificati possibile: banner pubblicitari, scarti di tessuti, imballaggi, cartone, l’importante è che la materia prima sia di buona qualità. Si può riciclare tutto e dar vita ad un prodotto nuovo, bello per l’estetica e buono (good) per la società e l’ambiente. “Dall’unione di più materiali nasce la ricchezza di REDO. Dal lavoro di squadra, multiculturale (il laboratorio di via Ragazzi del ’99 è 3/4 africano, poi ci sono Pakistan, Sud America, Italia, Trentino…, complessivamente più di dieci nazionalità) e multi-tasking, nascono dei prodotti unici. Il designer di REDO siamo tutti noi”, spiega Grazia Fait, responsabile del settore produttivo e sociale. “La missione sociale della cooperativa – aggiunge – ne risulta potenziata: si trasmette una professionalità in vista di un inserimento lavorativo di qualità.

Le fasi di lavorazione nel laboratorio REDO a Trento.

i responsabili di REDO Grazia Fait e Martino Orler. On the left, the REDO managers Grazia Fait and Martino Orler. (M. Pavana)

I lavoratori fragili imparano a stare dentro un lavoro, ci mettono la manodopera ma anche la creatività; e poi il valore del lavoro lo portano fuori. È questa la funzione primaria della cooperativa. Qui è un crogiolo di idee, ne nascono prodotti unici e originali”.

Il design della stella di Campiglio incontra REDO

In occasione della trasmissione di Rai Uno “Linea Bianca”, l’Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena contatta la Cooperativa Lavoro di Borgo Lares per un intervento nella trasmissione di Massimiliano Ossini. Il tema: economia circolare locale. Nasce così la shopperpack loggata 3Tre-Campiglio: dal banner pubblicitario del famoso slalom di Coppa del Mondo di sci alpino, all’accessorio che mixa il design di una shopper con la praticità di uno zaino. La shopperpack 3Tre è un prodotto unico dal design originale, spallacci regolabili, fodera interna, chiusura con doppia zip, taschino interno e tasca esterna.

Le borse REDO nascono dalle mani delle REDO people, da un laboratorio dove le persone che ci lavorano sostengono il marchio, acquisiscono una professionalità e si formano per entrare poi nel libero mercato. Una filiera produttiva che inizia con il recupero e la preparazione dei materiali e prosegue con la lavorazione sartoriale, il finissaggio e la vendita. I principi di REDO sono molto semplici: tutto si può riciclare, l’oggetto si butta perché non si può più riutilizzare. È la forma mentis delle tante cooperative sociali sparse su tutto il territorio trentino: “A.L.P.I. ha creato una cultura del recupero e valorizzazione delle persone, il recupero del materiale è poi venuto da sé, grazie alla cooperazione trentina e a tutte le persone che hanno creduto in noi”, conclude Grazia Fait. Ed è proprio la cultura del nuovo millennio, quella del riciclo, della sostenibilità e tracciabilità, del fair trade che definisce un approccio orizzontale e circolare nel sistema economico 2.0, dove la serenità sta al centro e la rete tutt’intorno. I materiali vengono recuperati dalle sedi locali, REDO li lavora e gli ridà vita perché poi tornino a circolare nel libero mercato tramite i punti vendita legati alla rete intercooperativa trentina. In questo modo il mercato dà il via a un nuovo ciclo di vita del prodotto: una auto rigenerazione che sta alla base dell’economia circolare, ecosostenibile e comunitaria. Quello che REDO è ogni giorno. •

REDO in numeri

50 soci che corrispondono ai soci della Cooperativa A.L.P.I members of the ALPI Cooperative

26 dipendenti employees 1 shop monomarca a Trento single-brand shop in Trento

31 store multibrand in tutta Italia multi-brand stores throughout Italy

Partnerships Muse, Castello del Buonconsiglio, Museion, Trento Film Festival, Marcialonga, Fabio Vettori.

This article is from: