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Nessun accordo migratorio a scapito di profughi e migranti
esserlo) anche se la Svizzera ritenesse che il relativo governo dia prova di scarsa collaborazione in materia di rimpatrio. Questo modo di agire non solo sarebbe sproporzionato e danneggerebbe la reputazione del nostro Paese come partner affidabile nell’aiuto allo sviluppo, ma renderebbe le popolazioni più povere di questi Paesi vittime dirette di una politica di sviluppo così miope (e che solleverebbe molti dubbi dal punto di vista diplomatico).
Un importante obiettivo di sviluppo, soprattutto nei Paesi con governi repressivi, è il potenziamento o almeno il mantenimento del margine di manovra della società civile. Il passato dimostra che i regimi autoritari si trasformano in democrazie innanzitutto a seguito della pressione esercitata dal loro popolo. Sarebbe più che mai opportuno coadiuvare le ONG locali, gli attivisti per i diritti umani, i movimenti femministi, gli ambientalisti e gli altri attori della società civile che generano o accrescono questa pressione. Ciò può avvenire attraverso il rafforzamento delle conoscenze e delle capacità, come pure attraverso interventi politici e giuridici per i diritti e le questioni degli interessati. In ultima analisi, rientra nell’interesse della politica migratoria estera della Svizzera plasmare il processo di sviluppo nei Paesi più poveri in modo tale che ne traggano vantaggio non solo le élite politiche ed economiche, bensì tutti, nella misura del possibile, creando così delle alternative alla migrazione.
4. Includere le politiche migratorie nella politica estera in materia di migrazione
La cooperazione allo sviluppo ha un effetto positivo sulle prospettive di vita delle persone più indigenti e contribuisce ad affrontare le cause della migrazione volontaria e forzata. Più decisivo dell’aiuto allo sviluppo, tuttavia, è il modo in cui i Paesi del Sud progrediscono . E questo, a sua volta, dipende in larga misura dal contesto politico e dalle relazioni economiche internazionali, nonché dalle conseguenze del progressivo cambiamento climatico. Anche la Svizzera ha una responsabilità in questo ambito: attraverso discutibili transazioni nell’estrazione di materie prime, la vendita di materiale bellico, misure commerciali basate sugli interessi e incentivi sleali per i trasferimenti di profitti di natura fiscale delle società multinazionali, essa promuove la disuguaglianza e le tensioni all’interno della società. Questo modo di agire, a sua volta, riduce le opportunità di sviluppo nel Sud. L’attenzione è concentrata in particolare sulle materie prime e sul clima: la Svizzera è la più importante piazza mondiale nella negoziazione delle materie prime. Con una quota di mercato mondiale del 35 % per il petrolio greggio, del 50 % per lo zucchero e i cereali e del 60 % per il caffè e i metalli, la sua responsabilità è grande. Sebbene i progetti di sviluppo favoriscano l’incremento della creazione di valore in loco e di posti di lavoro e prospettive sostenibili nell’estrazione di materie prime nelle piccole miniere (ad es. di oro), molto più determinante, tuttavia, è il fatto che le multinazionali in Svizzera e le loro filiali esigano in modo sistematico l’obbligo di diligenza nel settore dei diritti umani e della tutela ambientale in conformità con i principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani.
Secondo l’attuale relazione speciale 2019 del gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico dell’ONU, attualmente circa mezzo miliardo di persone vive in regioni che stanno gradualmente diventando improduttive, soprattutto nell’Asia meridionale e orientale, nella regione del Sahara e nell’Africa settentrionale. L’incremento della frequenza e dell’intensità delle tempeste, la crescente siccità e la scarsità dei raccolti dovrebbero portare in futuro ad un aumento significativo non solo della migrazione interna, ma anche di quella transnazionale nel Sud. Se vuole alleviare la pressione migratoria creata dal riscaldamento globale di origine antropica, la Svizzera deve avviare immediatamente una politica climatica ambiziosa e sostenere maggiormente le misure urgenti nel Sud per permettere alle persone di adattarsi al cambiamento climatico.