La didattica comunicativa Nasce negli anni ’70
Attenzione all’uso della lingua e all’intenzione del parlante Ruolo sociale dell’apprendente Specificazione didattica rispetto agli apprendenti Autenticità del materiale linguistico Progressione ciclica degli aspetti grammaticali, verso maggiore complessità
Consiglio d’Europa
http://www.coe.int
1954 European Cultural Convention 1957 Modern Languages Section 1963-1972 Major Project 1972-81 Modern Language 1981-87 Learning and Teaching Modern Languages for Communication1991 Seminario di Rüschlikon 1991-96 Language Learning for European Citizenship 1997-2000 Language Policies for a Multilingual and Multicultural Europe 2001 Common European Framework of Reference for Languages & European Language Portfolio
Ciò che si vuole comunicare: il significato Ci sono 3 tipi di significato Significato ideativo Significato cognitivo o proposizionale, espresso mediante il sistema grammaticale della lingua
Significato modale l’atteggiamento nei confronti di ciò che si dice o si scrive, la garanzia del grado di validità di una frase espressi con marche grammaticali, lessicali o fonologiche
Significato funzionale la funzione della frase – enunciato- nel contesto più ampio in cui si verifica vale a dire gli altri enunciati e i processi interattivi che coinvolgono gli interlocutori (D. Wilkins)
Forma linguistica e funzione linguistica Entra a prendere un caffè
invito
Prova e vedrai che ti succede
minaccia
Cuocila nel forno a 180° per 20’ istruzione Vai dritto e poi a destra
indicazione
Fai attenzione alla pozzanghera avvertimento Prendile un libro
suggerimento
Glottodidattica comunicaiva
Competenza comunicativa uso delle forme linguistiche “che riflettono in modo appropriato le norme sociali che governano il comportamento in situazioni specifiche” (D. Hymes, 1972)
con la lingua si compiono atti linguistici
J. Searle, 1969, Speech Acts J. Austin 1962, How to Do Things with Words
Conoscere la lingua è conoscere le convenzioni sociali
H. Widdowson, 1978
Linguistic Communicative correctness appropriacy usage use
signification value sentence illocutory act proposition utterance cohesion coherence linguistic skills communicative abilities
“A communicative approach does not consider knowledge of the language – however desirable this may be – as an end in itself. Its goal is the ability to use language, to do with language the kind of things one needs or wants to do with it.” (Threshold Level 1990: 19)
I livelli soglia Descrivono il grado minimo di competenza di cui ha bisogno un parlante adulto per poter instaurare rapporti sociali nelle situazioni in cui potrebbe venirsi a trovare andando all’estero
Sono inventari di elementi linguistici di riferimento per l’elaborazione di corsi e di materiali didattici
1975 The Threshold level 1976 Un Niveau seuil 1979 Nivel umbral 1980 Kontaktschwelle 1981 Livello soglia
La lingua è descritta in termini di
FUNZIONI LINGUISTICHE - ATTI COMUNICATIVI I diversi modi con cui si può agire, o meglio interagire con gli altri mediante il linguaggio….; azioni compiute parlando, realizzazione della funzione attiva del linguaggio; per esempio: ordinare, minacciare, esprimere gratitudine, presentare le proprie scuse. (Livello soglia,1981: 31)
Convenzioni sociali Tecniche della comunicazione Stati emotivi, sentimenti Progetti di azione Atti di risposta non specifici
Nozioni generali «concetti che non appaiono solo a proposito di determinati argomenti, ma che tendono ad essere rilevanti nella maggioranza se non in tutte le situazioni e che mostrano non essere legati solamente ad alcuni argomenti.»
Esistenza Spazio Tempo Quantità Qualità Nozioni mentali Rapporti
Nozioni specifiche Concetti particolari cui si riferisce la comunicazione
Identificazione personale Casa Vita privata Istruzione e carriera Tempo libero, divertimenti Viaggi Rapporti con gli altri Salute e benessere Compere Mangiare e bere Servizi Luoghi Lingua straniera Strutture sociopolitiche Tempo atmosferico
Modello di analisi degli obiettivi dell’apprendimento linguistico Gruppo di destinatari
Bisogni 1. 2.
3. 4. 5. 6. 7. 8. 9.
(Livello soglia, 1981:34)
Argomenti Ruoli sociali psicologici Situazioni ambientali Interazione connessa con gli argomenti AttivitĂ linguistiche Atti comunicativi Nozioni generali Nozioni specifiche Grado di abilitĂ
Unione Europea http://ec.europa.eu
1995
Libro bianco
IV Obiettivo generale
Padroneggiare 3 lingue comunitarie inizio di LS1 nella scuola pre-primaria, di LS2 nella secondaria LS1 >lingua di insegnamento disciplinare nella scuola secondaria
Unione Europea ď Ź
Multilingualism: an asset for Europe and a shared commitment (PE del 24.03.2009
The harmonious co-existence of many languages in Europe is a powerful symbol of the European Union's aspiration to be united in diversity, one of the cornerstones of the European project. Languages define personal identities, but are also part of a shared inheritance. They can serve as a bridge to other people and open access to other countries and cultures, promoting mutual understanding. A successful multilingualism policy can strengthen life chances of citizens: it may increase their employability, facilitate access to services and rights and contribute to solidarity through enhanced intercultural dialogue and social cohesion. Approached in this spirit, linguistic diversity can become a precious asset, increasingly so in today's globalised world.
2001 Common European Framework of Reference: Learning, Teaching, Assessment Council of Europe, Council for Cultural Cooperation- Modern Languages Division, Strasbourg
Prefazione, Note per il lettore Tavola sinottica 1. Il Quadro comune europeo di riferimento nel contesto politico e educativo 2. Qual è l’approccio adottato? 3. I livelli comuni di riferimento 4. L’uso della lingua e chi la utilizza e l’apprende 5. Le competenze di chi apprende e usa la lingua 6. Apprendere e insegnare una lingua 7. I compiti e la loro funzione nell’insegnamento delle lingue 8. Diversificazione linguistica e curricolo 9. Valutazione Appendice A. Elaborazione dei descrittori della competenza Appendice B. Le scale esemplificative dei descrittori
2002 Quadro comune europeo di riferimento per le lingue: apprendimento, insegnamento valutazione Firenze: La Nuova Italia-Oxford Traduzione: Franca Quartapelle, Daniela Bertocchi
Quadro comune europeo di riferimento per le lingue. Apprendimento, insegnamento, valutazione
… fornisce una base comune in tutta Europa per l’elaborazione dei programmi linee guida curricolari, esami, libri di testo per le lingue moderne ecc.
descrive “in modo esaustivo ciò che chi studia una lingua deve imparare per usarla per comunicare e indica quali conoscenze e abilità deve sviluppare per agire in modo efficace. [Descrive] anche
Definisce “i livelli di competenza che permettono di misurare il progresso dell’apprendente ad ogni stadio del percorso, nella prospettiva dell’educazione permanente”
QCER. La competenza linguisiticacomunicativa
visione bidimensionale che annulla la distinzione tra utente e apprendente visione pragmatica e sociolinguistica, fondata sulla dimensione sociale e interazionale visione articolata e componenziale rappresentazione del potenziale sviluppo della competenza in L2
Imparare e usare una lingua
(QCE, 2)
L’uso della lingua, incluso il suo apprendimento, comprende le azioni compiute da persone che, in quanto individui e attori sociali, sviluppano una gamma di competenze sia generali sia, nello specifico, linguistico-comunicative. Gli individui utilizzano le proprie competenze in contesti e condizioni differenti e con vincoli diversi per realizzare delle attività linguistiche. Queste implicano i processi linguistici di produrre e/o ricevere testi su determinati temi in domini specifici, con l’attivazione delle strategie che sembrano essere piÚ adatte a portare a buon fine i compiti previsti. Il controllo che gli interlocutori esercitano su queste azioni li porta a rafforzare e a modificare le proprie competenze.
QCER: Un approccio orientato all’azione … considera le persone che usano e apprendono una lingua innanzitutto come “attori sociali”, vale a dire come membri di una società che hanno dei compiti (di tipo non solo linguistico) da portare a termine, in circostanze date, in un ambiente specifico e all’interno di un determinato campo di azione. (QCER 2002, p. 11)
Le basi teoriche del QCER sono costituite da una visione pragmatica e sociolinguistica, che assume a fondamento la dimensione sociale e interazionale della lingua.
Attività linguistiche “…implicano che un individuo metta in atto la propria competenza linguistico comunicativa nel trattamento (ricettivo e/o produttivo), in un dominio specifico, di uno o più testi allo scopo di portare a temine un compito.”
RICEZIONE
INTERAZIONE PRODUZIONE
MEDIAZIONE
Domini “…gli ampi settori della vita sociale in cui operano gli attori sociali”
Pubblico: la normale interazione sociale
Personale: le relazioni all’interno della famiglia e
Occupazionale: le attività e le relazioni
Educativo: contesto di apprendimento/ formazione
le pratiche sociali proprie dell’individuo nell’esercizio della professione
ove si acquisiscono conoscenze e abilità specifiche
Strategia “Linea di azione organizzata finalizzata e controllata che un individuo sceglie per portare a termine un compito…” pianificazione, esecuzione, controllo, riparazione; inquadramento, inferenza, verifica dell’ipotesi, revisione dell’ipotesi
Testo “sequenza di discorso che si riferisce a un dominio specifico e che , nell’esecuzione di un compito diventa occasione di attività linguistica, sia come strumento sia come obiettivo, sia come prodotto sia come processo” scopi., canali, attività,
Compito “azione finalizzata che l’individuo considera necessaria per raggiungere un determinato risultato…”
Competenze generali
Sapere
“Tutte le competenze proprie dell’essere umano contribuiscono, in un modo o nell’altro, alla capacità di comunicazione del soggetto e possono essere considerate come componenti della competenza” . “Non si riferiscono specificamente al linguaggio” ma di esse “ci si avvale per azioni di tutti i tipi comprese le attività linguistiche.”
Abilità e saper fare
Abilità pratiche e saper fare Abilità interculturali e saper fare
Competenza esistenziale (saper essere)
Conoscenza del mondo Socioculturale Consapevolezza interculturale
Atteggiamenti Motivazioni Valori e convinzioni Stili cognitivi personalità
Capacità di imparare
Sensibilità alla lingua Consapevolezza e abilità fonetiche generali Abilità di studio Abilità euristiche
Competenze linguistico-comunicative
Competenza linguistica Lessicale
“…sono quelle che permettono a una persona di agire usando specificamente strumenti linguistici”
Grammaticale
Correttezza grammaticale
Semantica Fonologica Ortografica Ortoepica Competenza sociolinguistica Competenze pragmatiche Competenza discorsiva Competenza funzionale Di pianificazione
repertorio linguistico generale Ampiezza del lessico Padronanza del lessico
La competenza di L2
Livelli comuni di riferimento
A - Elementare
Sopravvivenza
Contatto
B - Intermedio Progresso
Soglia
C - Avanzato Padronanza
Efficacia
Livelli comuni di riferimento e competenza comunicativa Descrittori AttivitĂ comunicative
Compito
Argomento
Domini
Forma di testo
Competenze linguisticocomunicative
Condizioni e limiti
Strategie
C
C2 Utilizzatore avanzato
C1 Livello di competenza
Livelli comuni di riferimento e competenza comunicativa
esperto
B2+ B2
B
Utilizzatore indipendente B1+ B1 A2+
A2
A iniziale
Utilizzatore poco esperto
A1
(adattato da Rosen,2007)