RESUME|PORTFOLIO|2013
INFO La grafica è da sempre una grande passione che nel corso degli anni ho cercato di sviluppare in ogni occasione fino a farla diventare un lavoro. Partendo come autodidatta ho continuato negli anni ad approfondire ed ampliare le mie conoscenza conseguendo la qualifica professionale di “Tecnico progettista grafico”. Nel corso di questi anni ho avuto modo di fare esperienza diretta sul campo sia come freelance che all’interno di studi grafici confrontandomi con molteplici tipologie di lavorazioni, curandone spesso anche la fase di prestampa, stampa, finitura e consegna al cliente. Ho progettato loghi, bigliettini da visita, immagini coordinate, brochure, manifesti, pubblicato fotografie
e reportage per siti internet con i quali ho collaborato, curato in team l’allestimento di mostre fotografiche, revisionato bozze, impaginato libri, riviste e cataloghi cercando ogni volta di delineare il mio segno creando elaborati freschi ed originali con l’obiettivo di fare al meglio il mio lavoro ed essere apprezzato per quello che faccio. Lavoro bene sia in ambiente Mac che Pc e utilizzo ad un buon livello Adobe Photoshop, Illustrator e Indesign e sarei felice di poter dimostrare quanto valgo direttamente sul campo senza precludermi la possibilità di continuare parallelamente un percorso di formazione per implementare le mie conoscenze e competenze in materia di grafica web.
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Diploma di maturità scientifica
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dal 15/12/2008 al 15/02/2009
dal 20/02/2010 al 27/03/2010
Collaborazione con la tipografia “Technocenter” di Foggia in qualità di grafico
Docente esperto per il modulo didattico “Pubblicazione e Grafica” nell’ambito del progetto “Tecnico del marketing dei servizi turistici” c/o I.P.S.S.C.T. “A. Olivetti” (Orta Nova - Foggia)
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2013 gennaio 2013
2012 04/2012
2011 dal 18/03/2011 al 20/05/2011
Docente esperto per il modulo didattico “Comunicazione scritta e orale” nell’ambito del progetto “Tecnico del marketing strategico” c/o I.P.S.S.C.T. “A. Olivetti” (Orta Nova - Foggia) 03/2011
Corso base di fotografia digitale e fotoritocco c/o Liceo Artistico Perugini - Foggia
Conseguimento della qualifica professionale “TECNICO PROGETTISTA GRAFICO” (Durata complessiva del corso: 1 anno - 1200 ore)
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Conseguimento della patente europea del computer - Eipass 7 moduli c/o Liceo Artistico Perugini - Foggia Gennaio - Luglio 2012
Stage lavorativo - GRAFICO
c/o Istituto Palmisano / Palmisano Edizioni - Foggia
Laboratorio di scrittura giornalistica c/o PAT - Ufficio servizio civile giugno 2013
Corso di formazione “Principi e tecniche di fund rising”
01/10/2012 - 31/03/2014
Servizio civile provinciale Grafico c/o Servizio di salute mentale di Trento per il progetto “Liberalamente, il giornale più pazzo del mondo” 2007 - (in corso)
Grafico freelance
c/o Centro servizi volontariato - Trento settembre 2013
Corso Ecdl specialised - moduli Web editing e Image editing c/o ForEs - Trento
CURRICULUM esperienze professionali formazione
TOOLS & SKILLS
ILLUSTRATION PACKAGING
ADVERTISING
WEB DESIGN
BRANDING HTML&CSS beginner
EDITORIAL DESIGN
PHOTO RETOUCH & MANIPULATION
PRINT FOTO RETOUCH/MANIPULATION CD ARTWORK ART DIRECTION Progettazione grafica della copertina del singolo “Ali di cera” e della demo “Evomusic” per un gruppo emergente.
Liberalamente
PRINT FOTO RETOUCH/MANIPULATION TYPOGRAPHY REDAZIONE EDITORIAL DESIGN ART DIRECTION
Il giornale del fareassieme della salute mentale di Trento
Mensile - Poste Italiane s.p.a. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2993 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) ART.1, comma 2, CNS Trento - Taxe Percue
Attività di grafico eseguita nell’ambito del progetto di servizio civile provinciale “Liberalamente, il giornale più pazzo del mondo”. Progettazione grafica del layout del giornale, impaginazione, organizzazione e gestione della redazione per la rivista “Liberalamente - Il giornale del fareassieme della salute mentale di Trento”. Progettazione grafica per brochure, locandine, materiale pubblicitario, informativo e di strumenti operativi per il Servizio di salute mentale di Trento.
Il tema: Colpa
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l’intervista
Luca Mercalli, meteorologo
La lettera: le feste e la malinconia Una lettrice chiede: “Perché spesso le feste rituali sono evocative di malinconia e tristezza? E per chi invece le vive positivamente, che cosa c’è di diverso?” L’epifania tutte le feste si porta via, recita l’antico adagio, ma per chi sta male l’auspicio è che si porti via anche la tristezza, che spesso accompagna le feste più sentite, quelle in cui più forte è il richiamo a valori quali la famiglia o l’affettività. I motivi di questo fenomeno appaiono piuttosto evidenti e non sono distanti da quelli per cui non c’è posto peggiore per chi è triste di una festa da ballo. La luce rende più evidente l’ombra, il colore umilia il grigiore. E’ vero che talvolta la retorica della famiglia felice che accompagna la commer-
cializzazione del Natale svela anche ai più ingenui l’ipocrita mistificazione che la sostiene, ma ciò non allevia il dolore: non ho una famiglia felice e anche se l’avessi sarebbe finta! Non è una grande consolazione... Se a ciò aggiungiamo che durante le feste Servizi e sostegni sono chiusi per ferie, beh, allora non manca proprio nulla! Non sta a me fare sermoni sul recupero dei valori cristiani del Natale ma una piccola riflessione laica la si può tentare. E’ capitato a tutti di aver infilato una serie di eventi negativi, di aver perso una persona cara, di aver smarrito la strada e di averla ritrovata attraverso percorsi non sempre lineari e comunque personali. Il nuovo senso, l’orizzonte che si dischiude, coinvolgerà sempre
un nuovo modo di essere in relazione col mondo e di stare nel mondo. Allora è solo un percorso interiore? La strada si ritrova solo attraverso geografie interne? Molta psicologia e molta filosofia affermano che sia proprio così, che solo un cambiamento interiore riesce a promuovere cambiamento nel modo di essere in relazione. Forse è proprio così, la storia del misticismo parrebbe indicare questa risposta e molta filosofia orientale - o le sue riduzioni occidentali enfatizza in effetti il percorso interiore come unica via di conoscenza e cambiamento. Ma la vita ci insegna che spesso non è così, che talvolta un incontro azzeccato ci fa fare salti incredibili, che un momento di amore ci con-
sola di molte tristezze. Anche la mia esperienza di psichiatra mi ha insegnato che spesso i cambiamenti sono figli, o quantomeno si accompagnano, ad un incontro speciale, capace di avviare una nuova trama dentro un percorso inceppato: un giro di vita. Non ho certo ricette da suggerire, se non quella, quasi banale, di sentirci responsabili del nostro benessere ma di ricordarci nel contempo come esso sia fragile e irrinunciabilmente correlato a quello di chi ci sta intorno. E se è vero per noi, chissà chi può aver incontrato Gesù sulla via di Damasco... Mandate le vostre domande a liberalamente@apss.tn.it Claudio Agostini
La malattia mentale in poesia Incontri a Madonna Bianca Nell’ambito del progetto di servizio civile al Servizio di salute mentale, stiamo seguendo le iniziative di sensibilizzazione a Madonna Bianca. Recentemente abbiamo organizzato due incontri alla biblioteca del quartiere per avvicinare la comunità al tema della malattia mentale e per combattere lo stigma diffuso nel pensiero comune. Nel primo incontro abbiamo sottolineato il differente approccio al trattamento del paziente, partendo dalla lettura di alcuni racconti del libro di Giliola Galvagni “La vita ai bordi: storie di amore e sofferenza”, che narra di storie vere da lei raccolte nel manicomio di Pergine. A seguire le testimonianze di
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Utenti famigliari esperti, che in forza della propria esperienza diretta si mettono a disposizione di chi come loro vive il problema, enfatizzando l’importanza delle relazioni nella cura del disagio. Nel secondo incontro i protagonisti si sono raccontati attraverso testi in prosa e poesie scritti in diversi momenti della propria malattia e vita. Abbiamo cercato di mettere in evidenza non solo le difficoltà date dal disagio ma anche e soprattutto la consapevolezza e la sensibilità nell’esprimersi, dando voce a ciò che si prova. Noi riteniamo che la malattia non sia sempre sinonimo di man-
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diario di viaggio
News
Le parole del disagio mentale
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ono seduta sul sedile posteriore di un’auto fatiscente, un tassametro non funzionante, il metodo più efficace lì è la contrattazione sul prezzo: cinque minuti di strada per 100 Rupie (troppo!). La mia compagna di viaggio indaffarata a farsi capire tra l’inglese ed il linguaggio dei segni in un medical store. Mi passano accanto delle ragazze elegantemente vestite: tacchi, gonne corte, una maglietta e la borsetta portata - scomodamente a parer mio - a braccetto. Procedono allineate, in mezzo alla via, è sera. Poche luci illuminano la zona, i cani randagi accoccolati sul ciglio della strada. Mi volto e sul mio lato sinistro vedo un ammasso di lenzuola che si solleva: è una donna, sulla sessantina, vive lì, sul marciapiede. Un po’ di titubanza ma poi decido di avvicinarmi. Le chiedo se posso sedermi sul marciapiede, mi sorride, il viso le si illumina. Le dico il mio nome, lei mi dice il suo, lo dimentico dopo
canza o inferiorità: spesso è arricchimento dato da un differente modo di sentire che magari chi si definisce “normale” non riesce a cogliere. Ci saranno altri incontri ai quali tutte le persone, anche i non addeti ai lavori, sono invitate. Alice, Eleonora Liberalamente
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“Il disordine ambientale favorisce il disagio mentale”
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Iniziamo questo mese la pubblicazione di interviste a personaggi famosi, chiedendo loro di parlare anche della salute mentale. Apre la serie Luca Mercalli, meteorologo di fama internazionale.
poco, troppo complicato da ricordare. Le chiedo se quella sia la sua casa, mi sorride e dondola la testa a destra ed a sinistra (il loro modo per acconsentire a qualcosa). Indica un fagotto accanto a lei, mi spiega che lì dorme suo figlio di sedici anni che frequenta la scuola lì vicino, il suo inglese è un po’ arrangiato - come il mio del resto - ma percepisco un senso d’orgoglio nelle sue parole. Rimaniamo in un intenso silenzio per qualche minuto; provo amore e rispetto, profondo rispetto. Le porgo la mano e la saluto, mi allontano tornando alla mia vita, al mio viaggio. Anche questa è India: uno spaccato tra chi si gode le serate nei locali con vestiti firmati e chi trova la sua casa su un marciapiede. Tre settimane (troppo poche!), zaino in spalla, 2600 km circa di percorso attraverso il sud del Paese, in risciò (taxi), in aereo, a piedi, in treno, in pullman, in macchina, nulla di prenotato se non la prima notte, guida Lonely Planet sempre con noi, un inglese un po’ precario e un’incredibile curiosità e voglia di conoscere. Abbiamo incontrato persone curiose di conoscere due occidentali, assaporato cibi speziati a tal punto da togliere il fiato, conosciuto ragazzine estasiate semplicemente per una foto assieme, negozianti pronti a contrattare per qualsiasi cosa, annusato profumi mai percepiti, incontrato giovani ragazzi entusiasti di accompagnarci in
Dottor Mercalli, ha mai avuto occasione di occuparsi, direttamente o indirettamente, di disagio mentale? Non in modo diretto ma sono dell’idea che tutti noi abbiamo momenti della vita e situazioni dove comunque soffriamo in varie misure di qualcosa che possiamo avvicinare al disagio mentale. Come reagisce di fronte a una persona “disturbata” o sofferente” psichicamente? Beh, sono le reazioni che ho con qualsiasi ammalato: c’è empatia, c’è il tentativo di capire come poter essere utili, come poter curare, come poter assistere. Ritengo che la malattia mentale sia particolarmente complessa proprio perché non c’è la possibilità, come in altri casi, di avere la cura immediata ma si tratta di un percorso, da quel poco che ne so, molto difficile e lunghissimo nel tempo e forse non si sanno neanche tutti gli approcci corretti dal punto di vista della medicina e della cura. Lei si occupa di meteorologia ma, più in generale, di salute ambientale: ritiene che il disordine ambientale abbia a che fare con quello che possiamo indicare come ormai un diffuso disordine psicologico e sociale? Sicuro, anzi ho dei colleghi che ci stanno lavorando proprio in maniera scientifica.Ormai è una delle piste di ricerca consolidate: il nostro rapporto con l’ambiente esterno, con la natura, con il paesaggio, va profondamente a interagire col nostro stato di soddisfazione mentale, di felicità. Certo non è il solo: non voglio dire che sia l’elemento più importante ma sicuramente influisce. Per rimettere ordine devono intervenire politica, economia, finanza; ma quanto pesano i comportamenti individuali?
un giro turistico semplicemente per condividere e farci conoscere la loro India, ci siamo meravigliate nell’osservare colori sgargianti nei mercati, ci siamo perse nel traffico frenetico delle grandi città. Un viaggio, ma non un semplice viaggio, il Viaggio. Confrontandomi con ogni emozione possibile: paura, sorpresa, disgusto, tristezza, calma, serenità, meraviglia, pace, timore. Uno dei viaggi più intensi ed emozionanti della mia vita. Lisa Dallapiccola
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Pesano come in tutte le questioni civili della vita quotidiana: non si può dare sempre e soltanto la colpa alle istituzioni di ciò che poi non avviene neanche nella nostra attività famigliare e quotidiana. Quindi credo che ci sia comunque tantissimo lavoro da fare a livello del singolo, dell’educazione del singolo. Però devo dire che oggi in Italia quello che mi colpisce è la frustrazione di fronte a una politica che ormai è completamente sorda rispetto ai temi di cui parliamo. Noi poniamo delle domande e le risposte non arrivano. Uno poi dice: “beh, ditemi come devo fare con mezzi leciti”. Il disagio mentale fa paura e, spesso, viene rimosso: accade anche nel campo della salute ambientale? Sì, è un problema dell’intera società e quindi della politica che in parte ne è figlia: si fa finta che certi problemi non esistano finché non irrompono in modo drammatico nella vita di tutti i giorni. E quando accade si parla di emergenza, una settimana di titoli sui giornali ma non c’è mai una riflessione profonda sui perché. Fino al prossimo evento. E questo è anche colpa dell’informazione. Vuole “salutare” il mondo della salute mentale? Una dedica, una canzone, un libro da consigliare, un film…? Un libro: “Il manifesto per la felicita” di Stefano Bartolini, un filosofo economista italiano che, in fondo, scrive di una parte di ciò che abbiamo detto noi adesso.
Chi è Luca Mercalli Nato a Torino ora vive in Val di Susa adottando uno stile di vita particolarmente attento alla riduzione dell’impatto ecologico. Si è laureato in geografia e scienze della montagna in Francia. La storia del clima delle Alpi è il suo argomento di ricerca preferito ma si occupa anche di temi ambientali ed energetici. Oltre ad essere presidente della Società Meteorologica Italiana Onlus, fondatore e direttore della rivista Nimbus, docente universitario è anche un volto noto del piccolo schermo, in particolare dal 2003 è ospite fisso della domenica a ‘Che tempo che fa’ in onda su Rai Tre. Mercalli racconta le previsioni meteorologiche in modo diverso dai suoi “colleghi”. Infatti, è riuscito a mettere a punto una formula originale di fare informazione sul clima e sui suoi cambiamenti collegandoli al nostro comportamento quotidiano, aprendo così una nuova strada ai suoi colleghi climatologi.
L’evento: Primo incontro della rete ufologica nazionale Il giornale del fareassieme della salute mentale di Trento All’interno: Speciale dipendenza da rete Rubriche Le parole del disagio
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Il tema: Scherzo L’evento: Inaugurata la nuova sede All’interno: L’intervista a Luca Mercalli Rubriche Diario di viaggio
Milena Di Camillo
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Speciale
“Rischia di diventare una droga” Intervista a Serena Valorzi, psicologa e psicoterapeuta
Questo “speciale” si occupa di dipendenza da Internet. In questa pagina, realizzata anche con la collaborazione della dottoressa E. Levari, dirigente medico del Ser.T., forniamo alcune indicazioni su sintomi e terapie.
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Una persona affetta da dipendenza da rete è proprio dentro la rete e non riesce a tirarsene fuori mentre una persona ‘sana’, anche se a volte viene catturata, riesce comunque a gestirsi ritornando alla realtà - così spiega Serena Valorzi, (nella foto) - Internet non va demonizzato ma utilizzato in maniera consapevole in ogni fascia d’età. La cosa che distingue chi soffre di dipendenza è l’effetto che la rete ha sull’emotività: può fungere da anestetico quando non si sta bene e da eccitante quando non si tollera la noia: rischia di diventare come una droga.
za può essere sintomo di altri problemi (es. depressione) che richiederebbero trattamenti specifici; pertanto i soggetti “a rischio” di sviluppare questa dipendenza sono per lo più adolescenti introversi, con scarsa autostima e con disagi relazionali, insoddisfatti della propria vita sociale, sentimentale e famigliare.
Il disturbo si manifesta attraverso diverse fasi a cui corrispondono livelli crescenti di dipendenza; all’inizio si manifesta un interesse sempre crescente per un’attività della rete, fino ad arrivare alla fase detta ‘tossicomaniaca’ in cui si assiste ad un crescente utilizzo del web.
I segnali del disagio
Le possibili terapie
Ci sono alcuni segnali che possono indicare potenziali situazioni a rischio: non vanno sottovalutati ma piuttosto è opportuno indagarli e approfondirli. Eccoli:
Per rieducare una persona affetta da dipendenza da rete si stanno rivelando utili diverse attività. Di seguito ne indichiamo alcune da realizzare o con interventi individuali oppure di gruppo.
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preoccupazione o ansia frequenti legate all’utilizzo di Internet utilizzo eccessivo e intenso del computer tentativi ripetuti per ridurre, controllare, abbandonare il comportamento virtuale la rete è vissuta come un “rifugio” dove scaricare le frustrazioni bisogno impellente di collegarsi ad Internet compromissione del rendimento scolastico, lavorativo e della vita socio-relazionale perpetuazione del comportamento malgrado il soggetto sia consapevole del proprio problema bisogno continuo di aumentare l’intensità o la frequenza dell’utilizzo di Internet agitazione, irritabilità o episodi di aggressività scatenati dall’improvvisa mancanza del computer difficoltà a percepire ed esprimere i sentimenti
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Gruppi di auto-aiuto: le persone condividono lo stesso problema e ne possono parlare e confrontarsi. I gruppi possono essere anche on-line Dodici passi: percorso mutuato dagli Alcolisti Anonimi, favorisce il recupero del soggetto Counseling terapeutico: favorisce l’acquisizione della consapevolezza del proprio problema e promuove il successivo cambiamento Psicoterapia individuale: particolarmente indicata quando la dipendenza da Internet si accompagni ad una patologia pregressa. Può essere intrapresa anche on-line Strategie di disintossicazione: sono rappresentate da tecniche comportamentali Gruppi con i familiari: informare i familiari dei pericoli e delle soluzioni per la dipendenza. Per ricevere aiuto: Ser.T. di Trento (via Gocciadoro,47; tel. 0461 904777) da lunedì a venerdì (8,30 - 13 e 14 - 17,30), il sabato (8,30 - 13,30) oppure all’associazione A.M.A. di Trento (via Torre D’Augusto, 2/1 - tel: 0461-239640).
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Quali possono essere gli effetti della dipendenza da rete? Disturbi del sonno, dell’alimentazione oltre che la sindrome del tunnel carpale e problemi posturali sono i sintomi fisici più vistosi, e poi c’è la caduta della prestazione scolastica/lavorativa. Tuttavia i sintomi peggiori sono l’isolamento, il disinvestimento delle relazioni reali ed una sorta di “morte emotiva”, cioè l’incapacità di vivere le diverse sfumature emotive che connotano un esistenza equilibrata e sana. Quindi manca una consapevolezza nel dipendente? All’inizio l’esistenza di un problema è completamente negata. Per quanto riguarda i più giovani, i genitori spesso non se ne accorgono visto che vedono il figlio tranquillo davanti al computer. Paradossalmente sono più preoccupati quando lo vedono uscire nella piazza del paese per paura di chi potrebbe incontrare. Come se in Internet non potesse incontrare chiunque... C’è purtroppo questa tendenza a non preoccuparsi, senza pensare che Internet non è un ambiente protetto. La persona a rischio cosa può fare? Accorgersi che non sta bene. Ma forse anche ascoltare le altre persone che le Liberalamente
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chiedono il perché di alcuni comportamenti, come il non uscire più, il rimanere tanto su un sito … Ci sono delle predisposizioni per internet piuttosto che per altre dipendenze? Quando si parla di una dipendenza, c’è sempre una condizione di partenza in cui vi è una difficoltà emotiva, di stampo relazionale o, nei casi più comuni, entrambe le cose. La dipendenza da internet è anche legata al fatto che i ragazzi vengono lasciati molto tempo da soli, ci dimentichiamo che per crescere bene hanno bisogno di un contatto reale e rispettoso della loro emotività. Bisogna aiutarli a capire bene i rischi della rete. C’è la tendenza a sminuire il mezzo e a sottovalutare i rischi che comporta e quindi non passa l’avviso che certe situazioni possono essere pericolose. Ma come prevenire il rischio? Chi lo può fare? Sicuramente la famiglia. Ma anche gli insegnan-
ti, l’allenatore di calcio, il parroco… un po’ tutti noi dovremmo sentirci responsabili di creare cultura su questi argomenti e di insegnare ai bambini a gestire il tempo che hanno a disposizione. Cosa bisogna fare per guarire? L’astinenza da sola non serve a niente, anzi spesso molti ragazzi reagiscono anche violentemente a questo tipo di negazione. Serve un processo più graduale. Sicuramente la psicoterapia funziona perché dà consapevolezza sulla propria condizione. Inoltre sono molto utili i gruppi di auto mutuo aiuto. Cosa possono fare i genitori? Inizialmente i genitori non si rendono conto del problema, poi sono esasperati ed arrabbiati perché i loro figli non si staccano dal computer. Si sentono anche in colpa per non aver dato delle regole prima. Credo che serva cercare di capire cosa succede, cosa
Sono dipendente? Le domande utili “Sono contento di come sto vivendo? Mi piace il mio modo di essere in relazione con gli altri? Le cose che desidero, riesco più o meno a raggiungerle? Sto bene con me stesso?" L'allarme comincia a suonare quando una persona si sente meglio perdendosi in rete davanti al computer, alla slot, a fare acquisti e così via, e poi non riesce più a farne a meno tanto che quel comportamento diventa il centro della propria esistenza.
non funziona, senza colpevolizzare o colpevolizzarsi, e poi passare più tempo con il figlio o parlargli e, nei casi più gravi, cercare aiuto. Perché a volte vengono intraprese terapie ‘online’? Riconosco che da una parte fa sorridere, ma dall’altra non è poi così male. C’è il caso in cui la persona che soffre di dipendenza viene portata in studio da qualcun altro ma c’è anche il caso di persone che non riescono a schiodarsi dal pc e non hanno nessuno che possa portarli da un medico o che le aiuti. Quindi questa modalità potrebbe essere un inizio, un primo aggancio, anche se non può andare avanti per molto. Può accadere che la persona si renda conto da sola della sua dipendenza? Si, a volte basta anche una cosa piccolina, magari detta nel momento giusto. Penso a un mio paziente dipendente dal gioco d’azzardo online: prosciugava il conto della carta di credito però non credeva fosse un problema, tanto si sarebbe rifatto. Poi c’è stata la sua nipotina che gli ha detto: “Ma nonno perché non vieni più a trovarmi?”. In quel momento si è reso conto che le cose non stavano andando troppo bene, tanto da intraprendere seriamente un percorso di cura.
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L’evento: Mercatino dell’usato, il bilancio
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Una scoperta dolorosa che ritorna dall’infanzia abbiamo raccolto. Nel prossimo numero, invece, affronteremo il tema della “partenza”, argomento non da meno in quanto a significato ma, forse, particolarmente adatto all’estate e al gran caldo che stanno per arrivare (si spera!). Chi volesse dire la sua, potrà scriverci a liberalamente@apss.tn.it oppure telefonare allo 0461 902881.
Credere nella possibilità di guarire Quando si varca per la prima volta la soglia del Centro di salute mentale l’animo e la mente sono attraversati da mille angosce, preoccupazioni, spesso da sfiducia e disperazione. Non ci si arriva a cuor leggero, non è una passeggiata. Spesso si tratta dell’ultimo di una serie di tentativi di uscire da un tunnel infinito, una scelta obbligata da una vita complicata che noi non avevamo desiderato. Non è per tutti così, ma quando io ho varcato la soglia di via Petrarca, all’età di 31 anni, avevo la sensazione che sarebbe stato inutile, nessuno avrebbe potuto aiutarmi. Avevo appena iniziato a vivere la vita ma mi sentivo di essere già fuori gioco , vecchia, senza più risorse, un peso per la mia famiglia, una cittadina non di serie B ma di serie Z, privata di ogni diritto di essere presa in considerazione. Perché? Perché nel giro di un mese avevo totalizzato ben due fallimenti di vario tipo: scolastico-professionale e affettivo (anche se quest’ultimo, in fondo, non ha comportato una perdita così grave). La mia conclusione è stata una sola: non valgo niente.
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Appena iniziato il mio primo colloquio con lo psichiatra del Centro di salute mentale la mia attenzione si è soffermata soprattutto sui suoi occhi azzurri e credo di non aver ascoltato molto le sue parole. Perché, pur apprezzando il suo sforzo nel presentarmi un altro punto di vista della questione, la mia mente (o la mia sensazione) era tenacemente aggrappata alla mia idea fissa “non c’è speranza – sono una donna finita – non ce la farò mai”. Questo è andato avanti per molti anni (9). Non è che ci fossero solo dolori nella mia vita: ho conosciuto anche gioie, tanti momenti belli, le nozze, l’insegnamento non più precario. Ma in un angolino della mia mente c’era sempre in agguato il tarlo dell’angoscia, della depressione, della sfiducia nelle mie possibilità.
Sono ricaduta nella malattia e sono dovuta tornare, dopo anni di latitanza, con la coda tra le gambe, al Centro di via Petrarca. Ho ripreso a frequentarlo, per i colloqui e per le innumerevoli iniziative del “Fareassieme”, ho portato la mia testimonianza in tante parti d’Italia e all’estero. Tante parole raccontate e sentite. Ma le parole che ricordo di più e che cito nei vari incontri e convegni sono, oltre a “Il male passa”, “Abbia fiducia”. Abbia fiducia, si fidi di me. Queste semplici parole, dette con sicurezza da una dottoressa, sono bastate a convincermi. Ho cominciato a crederci, ho creduto alle sue parole, alla sua terapia. Sono uscita dal Centro convinta che ce l’avrei fatta. E così è stato. Ce l’ho fatta. Maria Elena Ghezzi
Fidarsi fa bene Fidarsi è bene non fidarsi è meglio… Siamo sicuri? Credo, anzi, sono convinta che è meglio fidarsi, soprattutto se si intende instaurare un rapporto di qualunque genere esso sia, con chi ci sta di fronte (Dio, futuro amico/a, medico, professore, ecc.) Fidandosi dell’altro si rende fertile un terreno privo di tutto, preparandolo a nuove ed interessanti semine e, probabilmente, a generosi raccolti… Fidarsi è anche un affidarsi all’altro che potrebbe, in un momento critico, prendersi cura di noi: e chi non vorrebbe le attenzioni di un amico, di Dio se si sta soffrendo e di un medico se si è ammalati? Se poi in un rapporto manca la fiducia, manca la base portante dello stesso che, a parer mio, a questo punto diviene inutile alimentare. Dunque vi esorto a vestirvi di fiducia e andare incontro alla vita per scoprire senza timori nuovi orizzonti e magari incontrare proprio quell’amico/a, Dio o medico che sia. Linda Pines Liberalamente
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“Lo devo dire a tutti i bambini! Devo dirlo a Luca! Subito!” Questa è l’esatta reazione di una bambina di 10 anni alla drammatica scoperta che Santa Lucia non esiste… Lo so, un po’ tragica… ma se devo pensare a quando la fiducia che avevo riposto negli adulti è stata tradita, questo è l’esatto momento. Torniamo all’inizio: giorno di scuola, amici, merenda a mezza mattina.. il mio compagno di banco, con fare altezzoso dice ad alta voce “Lo sanno tutti che Santa Lucia sono la mamma e papà”. Certo, come no… peccato che IO non lo sapessi! Trattengo le lacrime.. è una scoperta scioccante. Per me Santa Lucia era magica: ogni anno mi stupiva con effetti speciali. Gli orsi vestiti da sciatori, il videoregistratore nascosto sotto i cartoni della pizza… certo, ha avuto anche qualche caduta di stile (tipo quel dizionario di italiano che ho odiato con tutta me stessa perché non avevo chiesto in nessuna letterina), ma era proprio una gran signora questa Santa Lucia! Tornando a quel tragico giorno, finita la scuola
salgo in macchina con mamma e fratello. Tappa dal fornaio e Luca (mio fratello) scende a prendere il pane. E lì, si scatena il putiferio. Chiedo a mia mamma se è vero che Santa Lucia sono lei e papà e la risposta, ahimè, è affermativa. Il mio mondo crolla. Inizio a piangere e a dire che non è possibile, che mi hanno detto una bugia e che, in quanto tradita, devo necessariamente svelare l’imbroglio e dirlo a tutti e, primo tra tutti a mio fratello.
Non volevo sentire ragioni: ti insegnano che non devi dire le bugie, e questa è una bugia! Non so come, mia madre riesce ad impedirmi di spifferare subito l’imbroglio mondiale a mio fratello che, ignaro di tutto, risale in macchina. Non riesco a trattenere le lacrime.. come è possibile che si mantenga una colossale bugia a danno di tutti i bambini del mondo? Non so dirvi esattamente come mi abbia convinto (ammetto che il ricordo è un po’ offuscato), ma quel giorno non ho svelato al mondo quel segreto. Per un paio d’anni anch’io ho vestito i panni di Santa Lucia per mio fratello e i miei cugini e, ammetto, che la sorpresa che leggevo nei loro occhi ogni 13 dicembre andava un po’ a sanare quella piccola ferita. Purtroppo per loro, i miei genitori hanno ancora molto da espiare: ogni 13 dicembre infatti io ricevo la mia borsina di dolci.. e credo che si andrà avanti ancora per un po’… Certe cose non si dimenticano facilmente.
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Stefania Arici
Giacomo non si fida Per gentile concessione dell’autore, pubblichiamo il testo della canzone di Giacomo Gardumi che, come altre, tratta di temi ‘impegnati’, al di là del tono scanzonato e dello ‘strumento’ dialettale. Questa canzone ha a che fare con il nostro tema del mese. Questa canzone tocca temi a cui tengo molto, il rispetto e la salvaguardia della nostra madre terra. Personalmente non mi fido di come l’umanità si sta comportando con il proprio pianeta; ma l’umanità sono io, sei tu, siamo noi, e se vogliamo può diventare il paradiso, di cui mi fido! Liberalamente
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NO ME FIDO Sarà che son nato ‘n April con Cernobyl ‘ndel 86 putei no me fido Sarà che è sciopà tut a Fukushima ancor prima a Iroshima no voi far la zima de ste robe no me fido Sarà quel che sarà, Sara desmisiete l’è primavera e no sta crederghe che sia tut vera daverzi i oci e spera Sarà che no ghe dago da ment a zerta zent se no ghè sol e vent no me fido Sarà che ‘ntel Sahara i poderia piantar panei en mez a tende e camei ma i sceicchi magnaschei no i se fida Sarà quel che sarà sarà che credo nele boze de vedro e che riuso el detersivo sfuso l’ozono no nol sbuso Sarà quel che sarà, Sara desmisiete l’è primavera e no sta crederghe che sia tut vera daverzi i oci e spera Spera che sta tera se la resta senza benza la zent la ghe pensa
Sarà che g’è problemi de panza tuta sta abbondanza masa robe che vanza del fastfood no me fido Sarà che g’ho paura de ciaparme en rafredor ancor pegio en tumor scusa se i brusa le ‘mondizie no me fido Entant sen chi a sonar, ma ti no fidete dei sonadori che parla sol quando che i vol lori, l’è meio i muradori Sarà quel che sarà, Sara desmisiete l’è primavera e no sta crederghe che sia tut vera daverzi i oci e spera
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2013
Liberalamente Il giornale del fareassieme della salute mentale di Trento
2013
Il tema: Tempo L’evento: Carnevale da “matti” Inaugurazione nuova sede Servizio di salute mentale
Spera che sta tera se la resta senza benza la zent la ghe pensa Po na volta pensa che i semi i era pu che altro quei dela somenza Spera che stasera se resten a pè torneren en drè
Giacomo Gardumi
luglio
giugno
All’interno: Speciale dipendenza da rete Rubriche Diario di viaggio
Sarà che i ne dis te vai en paradis se te fai el brao ma el paradis l’è chi se tel voi ti e me fido.
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Mensile - Poste Italiane s.p.a. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2993 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) ART.1, comma 2, CNS Trento - Taxe Percue
durante un percorso di cura per affrontare in maniera positiva e costruttiva le difficoltà. Ma cosa succede quando la fiducia riposta in qualcuno viene meno? E se le vittime di questo “tradimento” sono una bambina o un adolescente? Anche questo mese il tema scelto è complesso e molte sono state le interpretazioni e le riflessioni che
L’evento: 181, via alle firme
Il giornale del fareassieme della salute mentale di Trento
All’interno: Intervista a due “star” Rubriche Concorso letterario
Il “tradimento” di Santa Lucia
Il tema: Partenza
All’interno: Intervista a Stefano Benni Rubriche Diario di viaggio
Liberalamente
Il tema: Fiducia
Mensile - Poste Italiane s.p.a. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2993 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) ART.1, comma 2, CNS Trento - Taxe Percue
Il tema
“Fidarsi è bene... non fidarsi è meglio!” così ammonisce un vecchio proverbio. Ma siamo proprio sicuri di poterci sempre affidare alla vecchia saggezza popolare? Non sarebbe, forse, più “salutare” allargare un po’ le nostre vedute dimostrandoci più fiduciosi verso gli altri? Di sicuro è fondamentale nella vita avere fiducia in se stessi, soprattutto
Il giornale del fareassieme della salute mentale di Trento
Il giornale del fareassieme della salute mentale di Trento
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Fiducia, è un dono o una conquista?
Liberalamente Mensile - Poste Italiane s.p.a. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2993 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) ART.1, comma 2, CNS Trento - Taxe Percue
un basso numero di accessi, probabilmente riconducibile ad una scarsa consapevolezza e alla resistenza ad accedere ad un servizio che tratta anche altre forme di dipendenza. Nel corso degli ultimi anni sono stati condotti studi mirati a individuare i fattori che possono contribuire all’insorgere di questa forma di dipendenza. Riassumendo, si può affermare che la dipendenza da internet derivi principalmente dall’aumento dell’accessibilità alla rete e dall’eccitazione derivante dalla notevole quantità di stimoli che offre. Spesso questa dipenden-
Mensile - Poste Italiane s.p.a. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2993 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) ART.1, comma 2, CNS Trento - Taxe Percue
La dipendenza da Internet, nota come IAD (Internet addiction desorder) è un fenomeno relativamente nuovo. Tra l’1 e l’11% degli italiani risulta dipendente da Internet ma generalmente sono a rischio gli adolescenti nati nell’“era digitale”, prevalentemente di sesso maschile tra i 15 e i 29 anni, che utilizzano per molte ore al giorno il computer; nel 50% dei casi la dipendenza può essere indotta da disturbi preesistenti. In Trentino si stima che la percentuale sia sovrapponibile a quella italiana. Il Ser.T. di Trento registra
Liberalamente
dipendenza da rete
Troppo Internet, adolescenti a rischio
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Il tema: Lotta L’evento: Mercatino dell’usato All’interno: L’intervista a Pif Rubriche Diario di viaggio
marzo
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maggio
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Vuoi migliorare il Servizio di salute mentale?
GRAFICA: carlosaveriocampagna@gmail.com - 389 9604342
Alcune locandine progettate per il Servizio di salute mentale di Trento
GRAFICA: carlosaveriocampagna@gmail.com - 389 9604342
C’è qualcosa che non funziona e che bisogna cambiare? Vuoi proporre qualcosa di nuovo o criticare qualcosa di vecchio?
A partire dal
12NOV2012 per 5 lunedì
17 febbraio ore16.00
Farmaci e alimentazione:
dalle 16.30 un percorso equilibrato presso associazione
A.M.A.
mar21MAGGIO | ore 10,30
Associazione “A.M.A.” (auto mutuo aiuto)
Dolce&Caffè
0461/239640 (Erika Bugna) www.automutuoaiuto.it mail: ama.trento@tin.it tel:
sito:
BAR Servizio di salute mentale Via S. Giovanni Bosco, 10 - Trento INFO: Centro diurno
SARA’ PRESENTE IL CATERING DEL SERVIZIO SALUTE MENTALE
Stefania Arici tel: 0461/902881 Stefania Biasi tel: 0461/902886
Via Torre d’Augusto 2/1 - Trento
Vieni al
Programma
Durante gli incontri verranno affrontati i temi: autostima, corretta dieta alimentare, farmaci e ingrassamento, gruppi ama
Ospedale S. Chiara (piano 0) Largo Medaglie d'Oro 9, Trento tel. 0461/903290
stefania.biasi@apss.tn.it Quota associativa di iscrizione: 30€
e parlacene!
ore 16.00 concerto band
ANIMALI STRANI
* INFO Casa del Sole
ore 17.00 KARAOKE PER TUTTO IL POMERIGGIO FACE PAINTING * SARANNO PIACEVOLMENTE GRADITI DOLCI, BEVANDE E QUALSIASI ALTRO AIUTO
V. Menguzzato,50 tel. 0461 390472
Prossimo appuntamento: martedì 11 giugno alle 16.30 in sala riunioni!
info
Servizio di salute mentale - via S. G. Bosco, 10 Trento
Stefania Biasi | 0461 902886 - stefania.biasi@apss.tn.it
Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari
t. 0461/902875 - Nicoletta
La Compagnia Instabile del Servizio Salute Mentale di Trento
PRESENTA Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari Provincia Autonoma di Trento
GIOVEDÌ 13 GIUGNO GRAFICA: carlosaveriocampagna@gmail.com
TESTI:
Vi aspettiamo alle 16.00
MAESTRO DI CIRCO:
REPARTO PSICHIATRIA SPDC
Giulia Dossi Emanuele Cozzaglio
Ospedale S. Chiara (piano 0) Largo Medaglie d’oro - Trento
COORDINATO DA:
Emilia Chiesi, Carmela Poligamia PARTECIPANO:
Anna, Antonio, Barbara, Carmela, Claudio, Erica, Irma, Maria, Mariangela, Mariagrazia, Oscar, Paola, Sonia, Valeria LUCI E SUONI:
Sonia Valduga
MUSICISTI: Claudio (chitarra classica)
Biblioteca Comunale di Madonna Bianca Piazzale Europa, 11 - INGRESSO LIBERO -
campo
INGRESSO LIBERO info: Carmela - 0461 902850/ 51
ir m a. f aes @ aps s . tn. it
GSArgentario
V.Ponte Alto, 79 Cognola (TN) Sara La Monaca 0461 902886
sara.lamonaca@apss.tn.it
23 Gen ore 16.30
30 Gen
ore 16.30
Ieri e oggi: dal manicomio agli Utenti Familiari Esperti
Giliola Galvagni presenta il suo libro - “La vita ai bordi: storie d’amore e di sofferenza” Gli UFE portano la propria testimonianza
La malattia mentale raccontata in prosa, poesia e musica dai protagonisti. Intermezzi musicali con chitarra classica di Claudio Rigamonti.
info:
alice.iori@apss.tn.it
-
eleonora.buselli@apss.tn.it
INFO Per iscriversi al torneo telefonare in SPDC 0461/903290 I partecipantidovranno presentarsi alle 15.30 per la stesura del tabellone
ISCRIZIONE GRATUITA OSPITE IL GRUPPO: “ANIMALI STRANI” SARÀ PRESENTE IL CATERING DEL SERVIZIO SALUTE MENTALE GRAFICA: carlosaveriocampagna@gmail.com
Questo Natale facciamo assieme qualcosa per gli altri
LIBERO
Alle 15,30 la Compagnia Instabile presenterĂ lo spettacolo teatrale:
LUNEDi25 NOVEMBRE
“...se la betulla sapesse!� (c/o la sala auditorium dell’Ospedale S. Chiara)
Casa della S.a.t. | via Manci, 57 - Trento
Al termine dello spettacolo siete tutti invitati alla festa di Natale all’interno del reparto di psichiatria per auguri e dolcetti (piano 0 – Osp. S. Chiara)
I ragazzi di Andalas de Amistrade
“NON CI SCUSIAMO PER IL DISTURBO�
INFO
*
Info:
ingresso libero
SPDC
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da nord
(tangenziale)
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Info e iscrizioni | Paola Nardon
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UNA REALTĂ€
POSSIBILE
porte aperte UNA REALTĂ€ e no restraint: POSSIBILE
14/15 NOVEMBRE 2013
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Auditorium Centro Servizi Sanitari | v.le Verona - Trento
14-15 NOVEMBRE 2013 UNA REALTĂ€ eri
Loc. Stella di Man
Programma:
POSSIBILE da sud
Moderatore: Milena Di Camillo - giornalista Discussant: dr Lorenzo Toresini - dir. em. DSM Merano
14 novembre Mattina
14-15 NOVEMBRE 2013
La Casa del sole, dove vivono persone con disagio psichico a madonna bianca di trento, apre le porte al quartiere e alla cittĂ .
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Info e iscrizioni | Paola Nardon
ven 27 e sab 28 settembre 2013
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tel. 0461 902882 - email: paola.nardon@apss.tn.it
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via Menguzzato, 50 - Trento
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14-15 NOVEMBRE 2013
tel. 0461 902882 - email: paola.nardon@apss.tn.it
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POSSIBILE
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porte aperte e no restraint:
Grafica: carlosaveriocampagna@gmail.com
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Grafica: carlosaveriocampagna@gmail.com
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Auditorium Centro Servizi Sanitari
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La Casa del sole, dove vivono persone con disagio psichico a madonna bianca di trento, a p r e l e p o rt e a l q u a rt i e r e e a l l a c i t t Ă .
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porte aperte e no restraint:
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Il tuo contributo di 20 â‚Ź per l’acquisto di un corso di inglese presso il nostro centro sarĂ interamente devoluto a favore dell’Associazione “Giochiamo Davveroâ€? la polisportiva del Fareassieme del Servizio di salute mentale di Trento.
Reparto Psichiatria SPDC Osp. S. Chiara Tn - 0461 903290
grafica: carlosaveriocampagna@gmail.com
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La serata sarĂ preceduta dalla proiezione del film-documentario “Semus Fortesâ€? girato durante l’uscita di tre giorni su Sopramonte
Area del Fareassieme - Servizio di Salute Mentale di Trento Paola Nardon - 0461 902886 - paola.nardon@apss.tn.it
G R A FI CA : c a r l o s ave r i o c a m p a g n a@g m a il.c o m
presenteranno il libro:
Durante i festeggiamenti in reparto saranno presenti: il catering “Buoni da matti� , per il buffet, e Arona e Muhamed che suoneranno musica africana con i loro jambe
Due giornate insieme per conoscerci, d i v e rt i r c i e r i f l e t t e r e . Grazie agli sponsor
8,30 - 9,00 |
15 novembre Mattina
Registrazione partecipanti
9.00 - 9.20 |
Saluto delle autoritĂ (dr M. Grattarola)
9,00 | Saluto
delle autoritĂ
(dr E. Gabardi, dr E. Nava, dr R. De Stefani)
9,20 |
La realtĂ quotidiana negli SPDC No restraint Le esperienze di: Novara, Terni, Venezia, Mestre
9,45 | La
realtĂ quotidiana negli Spdc No restraint
Le esperienze di: Merano, Caltagirone, Pescia
Auditorium Centro Servizi Sanitari | v.le Verona - Trento
10,45 | Presentazione
del libro “Valutazione dell’impatto del modello porte aperte nei Servizi psichiatrici di diagnosi e curaâ€? di Maurizio DavĂŹ (Referente inf.co di area - Spdc Trento)
La realtĂ quotidiana negli SPDC No restraint di Merano, Caltagirone, Pescia, Trento, Trieste, Mantova, Grosseto Asl6, Novara, Venezia, Terni, Mestre | Presentazione del libro: “Valutazione dell’impatto del modello porte aperte nei servizi psichiatrici di diagnosi e curaâ€? | Lezione magistrale: “Competenze e responsabilitĂ â€˜multilivello’ nell’organizzazione del Spdc per la gestione del paziente psichiatrico aggressivoâ€? | Il Club Spdc porte aperte No restraint | La costituzione contro la contenzione degli infermi | Gruppi di lavoro, riflessioni e confronto
11,00 | Coffee
magistrale “COMPETENZE E RESPONSABILITĂ€ ‘MULTILIVELLO’ NELL’ORGANIZZAZIONE DEL SPDC PER LA GESTIONE DEL PAZIENTE PSICHIATRICO AGGRESSIVOâ€? dr Giandomenico Dodaro (Ricercatore universitario di Diritto Penale Dipartimento dei Sistemi Giuridici dell’UniversitĂ degli Studi di Milano – Bicocca)
12,30
10,40 |
| Coffee break
11.30
| Lezione magistrale LA COSTITUZIONE CONTRO LA CONTENZIONE DEGLI INFERMI dr Daniele Piccione (consigliere parlamentare
del Senato della Repubblica e dottore di ricerca in teoria dello Stato e istituzioni politiche comparate)
12,30 |
Pomeriggio 14,30 |
| Spazio di discussione
Suddivisione in gruppi e confronto tra i vari SPDC Gruppi autogestiti: 1. ResponsabilitĂ e valutazione dei rischi 2. Gestione a porte aperte: come fare? 3. Gestione del paziente non collaborante:
cosa fare?
Pomeriggio realtĂ quotidiana negli Spdc No restraint
16,30
| Presentazione delle relazioni dei gruppi in plenaria e discussione (20 min a gruppo)
17,30
| Saluto autoritĂ e chiusura lavori
Le esperienze di: Trento, Trieste, Mantova, Grosseto Asl 6
16,00 | Assemblea
per discutere la costituzione del Club Spdc porte aperte No restraint
17.30 | Chiusura
Spazio di discussione
Dalle 13 alle 14,30 sarĂ disponibile il servizio ristorazione del catering “Buoni da Mattiâ€? (Pranzo a buffet con contributo dei partecipanti)
Dalle 13 alle 14,30 sarĂ disponibile il servizio ristorazione del catering “Buoni da Mattiâ€? (Pranzo a buffet con contributo dei partecipanti)
14,30 | La
Breve riflessione sulle esperienze presentate
11,00
break
11,30 | Lezione
Grafica: carlosaveriocampagna@gmail.com
*INGRESSO
lavori
(dr.ssa P. Maccani, dr R. De Stefani) * Per usufruire del servizio ristorazione è previsto il versamento di una quota di 20 ₏ (da pagare in loco) comprensiva di pranzi e coffee break
Evento accreditato ECM | Info e iscrizioni: Paola Nardon - tel. 0461 902886 - fax 0461 902874
CARLO SAVERIO CAMPAGNA | TECNICO PROGETTISTA GRAFICO carlosaveriocampagna@gmail.com | +39 389 9604342
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