Catalogo Carlo Fantauzzi 2014

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LUIGI TALLARICO

ELIO MERCURI

C A R LO FA N TAU Z Z I


Questo catalogo è stato realizzato per i 47 anni di carriera del maestro arpinate Carlo Fantauzzi, artista di fama internazionale.

This booklet has been published for Carlo Fantauzzi, an international artist from Arpino, after 47 years of a wonderful career.

In copertina: Omaggio a Coco Chanel Tecnica olio su Tela 100x100 cm On the cover: Tribute to Coco Chanel Oil painting on canvas 40”x40”

Copyright © 2014 by Carlo Fantauzzi All Photography © Carlo Fantauzzi Notice of Rights All rights reserved. No part of this book may be reproduced or trasmitted in any form by any means, electronic, mechanical, photocopying, recording, or otherwise, without the prior written permission of the publisher. For information on getting permission for reprints and excerpts, contact info@fantauzzi.com Printed in Italy 2


LA SEMANTICA DEL MIO CAOS

THE SEMANTICS OF MY CHAOS

Simbolo Tecnica olio su tela 40x50cm Symbol Oil painting on canvas 16”x20”

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Carlo Fantauzzi Nella produzione di ogni artista è costante la ricerca dei segni genetici che dall’infanzia vivono nella memoria, talchè ogni cosa porta il nome ancora indistinto di quelle apparenze in cui si vanno scoprendo segnali, sentimenti, emozioni. É stato perfino sostenuto che ogni autore scrive sempre nel tempo la stessa opera autobiografica. Senza voler approfondire in questa sede la tesi dei semiologi-peraltro costante nel ribadire che ognuno di noi, nel corso della propria esistenza, è portato a recuperare i segni della memoria prenatale non si può non osservare che le forme espresse da Carlo Fantauzzi traggono forza da questa continua rivisitazione del sentimento originario della vita, in termini più o meno simbolici. Ha scritto il poeta Horderlin che “sovente chi interroga il suo cuore dice di quella vita che genera parola”. Da qui l’importanza di dare parola al momento epifanico dei festeggiamenti come nella città di Arpino gli amministratori e gli ammiratori danno parola ai quarant’anni dell’attività artistica di Fantauzzi dal momento che hanno un legamento con l’esposizione delle opere dell’artista che si ispirano proprio alla “semantica del mio caos”, come recita la tematica della rassegna. Per cui nella rivelazione di un’esperienza, consumata da Fantauzzi sui valori dell’arte e non sulle implicazioni sociologiche o psicologiche della vita, appare preminente il segnale sul rapporto semiotico tra segno e referente, atteso che la sua opera è alla ricerca dell’elemento occulto, da cui trarre deduzioni sul sentimento originario, senza trascurare il riferimento al segno linguistico, mantenuto tra il reale e l’immaginario, tra il significato e il significante. É necessario però aggiungere che i due estremi linguistici non sono asimmetrici, posto che l’artista se avesse privilegiato uno dei due poli avremmo, nel caso del significante, una incidenza di natura estetica e, preferendo il significato, una rilevanza dell’aspetto fisico e oggettivo, ossia di una realtà (natura o paesaggio) che si porrebbe fuori delle radici dell’underground. In effetti nella ricerca del segno originario della vita, che obbedisce ad un bisogno interiore, Fantauzzi non esplora il tempo lineare o presentificato della storia, ma piuttosto il Tempo sincopato, forse convulso, proprio di uno svolgimento lirico, in quanto sollecitato dal vivo desiderio e anche dal tormento di dare a se stesso la nicciana “giustificazione dell’esistenza”: una esistenza che non si prevede di serenità e chiarezza rappresentativa. D’altra parte nello svolgimento delle linee espressive, l’artista usa, accanto alle visioni pulsionali una tecnica funzionale o se vogliamo uno svolgimento meccanistico per cui assembla nei pannelli non solo quei contrari rivelati dalle forme inquietanti o dai cromatismi festanti, ma soprattutto segnali dai tratti metallici e dalle linee-forza che avvolgono e inchiavellano oggetti e reperti di uso comune, immergendoli in buchi neri. E questo a conferma che l’artista penetra e non descrive quel mondo sotterraneo che appartiene alla sfera del notturno e dell’inconosciuto. Si tratta del sole cosiddetto notturno che hanno intravisto i grandi visionari e che “el volgo volle chiamar notte”, ha rilevato il poeta Michelangelo, mentre invece “è quel sol che non comprende”. Invero l’artista, abituato a porre i riflettori vitali al centro di sé, cerca di far luce sugli elementi nascosti e districare il groviglio di linee e segni vettoriali, a prima vista non significanti, indirizzando il processo metamorfico verso quella forte concentrazione di immaginazione che coinvolge e che infine porta alla chiarezza. É risaputo che la coscienza di aver operato viene in un secondo momento, in quanto la metafora precede la logica, come ci conferma oggi la scienza e come aveva intuito il Vico, allorché ricordava che prima è il fare e poi il sapere di aver fatto. É da rilevare infine un’altra originalità della sua ricerca, insieme plastica e dinamica, rispetto alla tecnica di superficie dell’astrattismo storico, come si sa portata a ridurre gli aspetti del mondo sensibile in una forma non–oggettiva e non–figurata, laddove invece il discorso pittorico di Fantauzzi è diretto, più che alla riproduzione imitativa, al moto unitario del vedere e del sentire il mondo interiore. Attraverso infatti le moltiplicazioni delle risonanze timbriche e dello sconvolgimento dei ritmi andamentali delle sue composizioni, Fantauzzi modifica dall’esterno la natura delle forme, che si rivelano tra i colori brillanti segni verticali e la plasticità dei volumi, perseguendo il duplice intento, comunque unitario, di trasformare la metafora esistenziale attraverso toni visionari e nello stesso tempo di ascoltare i valori timbrici di quei colori, caldi e dinamici, che hanno contrassegnato i momenti di un’esistenza intensamente vissuti con l’arte.

Luigi Tallarico

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Carlo Fantauzzi All artists continuously express, in their works, genetic signs belonging to their memory since childhood: genetic signs in which feelings and emotions are being discovered. In fact, it is known that, each work is always an autobiographical one. Also Carlo Fantauzzi is inspired by this continuous review of the native feeling of life and shares the thesis of the semeiologists according to which, each individual rediscovers the signs of a prenatal memory. The poet Hölderlin said: “who often examines his heart, talks about his life”. So as the administrators and the admirers of the city of Arpino talk about the 40 years of Fantauzzi’s artistic career, hence the importance of talking about the exhibition which theme is “the Semantics of my Chaos”. Fantauzzi’s experience is based on art values and not on the sociological and psychological implications of life: therefore the semiotic relationship between sign and referent is fundamental. His work is looking forward to capture the hidden element from which one can figure out deductions on the native feeling, without ignoring the reference to the linguistic sign between the real and the imaginary, between the meaning and the significant. It is necessary to add, however, that the two linguistic extremes are not asymmetric. The effect is different according to the focal point preferred by the artist: - an esthetic effect, in case of the significant focal point - a physical and objective effect, in case of preferring the meaning. In fact in researching the native sign of life, due to an inner need, Fantauzzi doesn’t explore the linear time. He rather explores the syncopated time (perhaps convulsive and typical of a lyrical performance) as he is strongly willing to give himself a “justification of life”: existence that is not expected to be peacefulness. The artist adopts a technique that consists in assembling on panels those opposites revealed by the ominous forms or by festive colours and, especially, those opposites marked by metallic lines that wrap and stuck objects and common use finds, immersing them in black holes. This confirms that the artist penetrates but doesn’t describe the underground world that belongs to the sphere of darkness and unknown. It is the so-called “dark” sun that, as Michelangelo affirms, the great visionaries foresaw and that shall be intended as “the sun unable to understand”. In fact the artist, used to point the vital spotlight on himself, tries to shed light on the hidden elements and to unravel the tangle of lines and vector signs. In this manner, he leads the metamorphic process towards a high concentration of imagination, generating involvement and clearness. Science confirms that, as metaphor precedes logic, the consciousness of having done something is not immediate: first one acts and then he becomes conscious of this. Another original element of his style shall be underlined: it’s together plastic and dynamic and differs from the surface technique of the historical abstraction which reduces the sensitive aspects in non-objective and non-figurative; Fantauzzi is orientated to a unitary motion of seeing and hearing the inner world. Thanks to the multiplication of the tonal resonances and to the disruption of the rhythms, Fantauzzi is able to modify the nature of the forms. These forms are revealed between bright colours, vertical marks and plasticity of the volume pursuing a dual unitary intent: the one of transforming the existential metaphor through visionary tones and, at the same time, the one of listening to the tonal values of those warm and dynamic colours which marked the moments of a life intensely lived for art.

Luigi Tallarico

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Il Messaggio Questa parola in disuso della pittura è chiaro. É questo essere uomo. Con i nostri corpi e sensi. Con la nostra anima. Dare senso al mondo anche nell’assenza di un “senso” nel caso di Carlo Fantauzzi il senso del “suono”, l’udito è “udire con gli occhi” nella percezione totale, della totalità. La pittura è per lui, la via dell’essere e l’immagine è ritmo cioè musica, che restituisce Essere al mondo. La totalità assoluta dell’essere non ha sensi è unita in un solo senso. Passeggia nei sentieri del bosco nella sua Arpino, nella vita di ognuno di noi c’è un Arpino anche se si chiama con altro nome, e vive l’emozione del suono come musicalità in quegli effetti di luce che trasfigurano la materia, la sciolgono in colore. É l’anima che comunica senza la mediazione dei “sensi” in questa atmosfera, come nel sogno senza parole, solo silenzio. Puó cosí evocare questo Stato, stato di Grazia e dar forma ai sogni, al mistero e al segreto della vita. L’Artista penetra, tavolta pericolosamente, nella profondità del mondo e della propria psiche… Lo sforzo disperato per liberarsi della “superfice” delle cose e penetrare la materia per svelarne le strutture ultime, l’Essere. Una grave crisi appare segnare pesantemente questo passaggio di Millennio, dell’uomo e di un suo destino, dell’arte e dell’estetica, in modo più diretto della pittura. Condizione “terminale” che vive l’ultimo stadio che è annuncio di morte. La domanda sul “senso” si fa struggente e il dubbio è già paura, presentimento di inutilità, nella difficoltà ad avere “fiducia” di se. In gioco c’è il destino dell’uomo in questa civiltà della tecnica, o forse più giusto parlare soltanto di società della tecnica e il futuro dell’Arte. Noi crediamo che la tecnica debba essere ciò che è sempre stata strumento dell’uomo e non potere autonomo che lo domini e che la pittura, l’arte in questo processo possa adempiere alla sua funzione, anzi con più necessità. É in questa prospettiva che abbiamo visto il lavoro di Carlo Fantauzzi un pittore per il quale la pittura assume un valore assoluto e quindi riesce a farcene sentire lo straordinario potere di verità. Diderot quando vuol far capire la natura nella pittura finge di scrivere la “Lettera ai Sordomuti” proprio perché i ciechi che percepiscono il colore attraverso la pelle i sordomuti che parlano con gli occhi in questo sviluppo di facoltà, ci guidano a ritrovare nella individua, assoluta realtà le forme e la totalità dell’Essere. Quale il senso di questo lavoro di Carlo Fantauzzi nella dimensione di realtà del mondo; nel confronto con tutte le diverse forme che assume la visione nello sviluppo impressionante delle nuove tecniche della comunicazione, i video, la Tv che è confronto tra due diverse esperienze, quelle che viviamo con i nostri sensi e quelle che vediamo nella mediazione virtuale nel piccolo schermo. Perdiamo la sfida delle immagini; perdiamo il corpo in una relazione sempre più terrena tra il corpo e l’anima, la materialità dell’immagine e la sua labile rappresentazione Eterea, per via etere, energia liberata e sottratta definitivamente alla gravità e al tempo. Imponderabile, ormai prossima al suo farsi luce e lanciata a superare la stessa velocità della luce. L’Arte, l’ultima pittura di De Dominicis o la ricerca in una luce del mondo che si spegne di Massimo Masci è vissuto e pensiero di questa condizione nella libertà o nel disagio, la perdita della vista o la sofferenza della psiche in radici e genesi ancora terribilmente oscure: “un’oscurità trasparente” di William Styron; un silenzio trasparente in questo voler diventare robot, liberato dal dolore dei sensi meccanico, inserito in un programma e non più prigioniero del “caso”. Vivere senza colori. Vivere senza vista. Vivere senza suoni. Vivere senza odori. Vivere senza tatto eppure voler vivere; fermarsi alla soglia del suicidio. Carlo Fantauzzi con determinazione, tenacia affronta la quotidiana avventura della vita, e ci sollecita a guardare il mondo con “Occhi lavati di fresco”, con il coraggio e la fiducia e la forza dell’amore, e qualsiasi dolore e privazione debba sopportare con una grande voglia e gioia di vivere, nella certezza di valori, questi si, regola di esistenza. Il mondo non è mercato; non tutto può essere valutato in termini di economia; ma in termini di libertà, di respiro che tra i suoi boschi scioglie i crampi del dolore alle ossa; le condizioni dei nervi, le ansie e ci fa sentire vivi nel corpo vivo della natura, in un cosmo con una nostra Ragione. In termini di bellezza, in ogni suo frammento, rivelazione di anima, “scintilla” di Dio che si fa amore ed esistenza. La sua pittura ci introduce nel labirinto; è immagine di questo labirinto; vive la vertigine che avvolge in un vortice le cose; è smarrimento di relazione, come quando la non parola congela la comunicazione e il gesto si carica di una insostenibile tensione. Un tubetto di colore, è tutto ciò che abbiamo per comunicare la presenza dell’essere; la liberazione dalla assenza e dalla solitudine.

Elio Mercuri 6


The Message Painting is an expression of our soul, body and senses. It is able to give a meaning to the world even without “a” sense as Carlo Fantauzzi (deaf) who “hears through his eyes”: with only one big sense, in fact, he expresses the totality of human being. Walking through the woods of Arpino, his native land, he experiences the emotion of sound in those light effects that transfigure the substance dissolving it into colour. In this atmosphere the soul is only looking for silence (like in a dream without words). It’s able to evoke this peaceful status and to give an interpretation to dreams and to the mystery of life. The artist penetrates, sometimes dangerously, in the depths of the world and of his own psyche. With great effort, he moves the focus from the surface of things to the inner parts, in order to reveal the human being. The artist is full of doubts, and, this is evident with the new millennium when he experiences a crisis and tries to understand the meaning of life by answering to existential questions. Man’s destiny deals with technology & art and, in this technological age, we wonder what will be the future of art. We believe that technology should be a useful tool for man and not something on which he has to depend on; painting and art, instead, ought to necessarily fulfill their function in the process of revealing the human being. According to Carlo Fantauzzi, painting has an absolute value and, through it, he is able to transmit its extraordinary power of truth. This point of view is also highlighted by Diderot: in fact, when he wants to explain “nature” in paintings, he pretends to write a “letter to deaf” because blinds feel colours through skin touch and deaf hear with their eyes. Where should Carlo Fantauzzi’s works be placed in this world of new communication techniques? In order to understand this, two different experiences shall be compared: those that we live through our senses and those that we see through the television screen. Art is a path through the inner experiences; it expresses freedom, discomfort, suffering (references: works of De Dominicis and of Massimo Masci and the “Darkness visible” written by William Styron). Even without seeing colours, without perceiving sounds, without the sense of touch, men are willing to survive and they stop before committing suicide. Carlo Fantauzzi faces daily life with determination and tenacity; he invites us to think positive, to appreciate life - in any condition - and to be confident in the strength of love and in the true values of ​​ life. In this materialistic world, not everything can be valued in economic terms: freedom, for example, is priceless! Breathing across the woods heals bone cramps, relaxes the nerves, releases anxiety and makes us feel alive. His painting introduces us into a maze becoming an image of it. So relationships are lost, just as a conversation with “no” words. Thanks to a tube of colour, we are able to communicate the existence of human being, the freedom from absence and from loneliness.

Elio Mercuri 7


Bambini sordi Tecnica olio su tela 70x70cm Deaf children Oil painting on canvas 28”x28”

La Fortuna Tecnica olio su tela 70x70cm Luck Oil painting on canvas 28”x28”

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Nel mondo dei segni Tecnica olio su tela 80x80cm The world of signs Oil painting on canvas 32”x32”

Segnando e dipingendo ogni giorno Tecnica olio su tela 100x100cm Daily marking and painting Oil painting on canvas 40”x40”

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Nascita Tecnica olio su tela 70x70cm Birth Oil painting on canvas 28”x28”

Riproduzione Tecnica olio su tela 70x70cm Life Oil painting on canvas 28”x28”

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Violenza Tecnica olio su tela 60x80cm Violence Oil painting on canvas 24”x32”

Cultura giapponese Tecnica olio su tela 60x80cm Japanese culture Oil painting on canvas 24”x32”

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Garibaldi in “Aspromonte” Tecnica olio su tela 80x80cm Garibaldi in “Aspromonte” Oil painting on canvas 32”x32”

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No alla droga Tecnica olio su tela 80x80cm No to drugs Oil painting on canvas 32”x32”

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La mia vita Tecnica olio su tela 50x70cm My Life Oil painting on canvas 20”x28”

Terremoto ad Assisi Tecnica olio su tela 50x70cm Earthquake in Assisi Oil painting on canvas 20”x28”

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Amoreggiare Tecnica olio su tela 70x70cm Flirting Oil painting on canvas 28”x28”

Morfologia indiana Tecnica olio su tela 70x70cm Indian morphology Oil painting on canvas 28”x28”

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Passione fotografica Tecnica olio su tela 70x70cm Photography passion Oil painting on canvas 28”x28”

Lo studio del dentista Tecnica olio su tela 70x70cm Dental center Oil painting on canvas 28”x28”

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Uomo Tecnica olio su tela 30x40cm Man Oil painting on canvas 12”x16”

Donna Tecnica olio su tela 30x40cm Woman Oil painting on canvas 12”x16”

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Omaggio a Coco Chanel Tecnica olio su tela 100x100cm Tribute to Coco Chanel Oil painting on canvas 40”x40”

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Biografia Nato ad Arpino (Italia), Carlo FANTAUZZI incarna nel suo temperamento la storia ancestrale e la cultura di un luogo di antica civiltà. La pittura ritrova nella sua ricerca la sua necessità il suo essere, contro tante anticipazioni di fine e di morte, potere straordinario per le sue radici nell’emozione che anima l’immaginazione e diviene presenza dell’anima. Per Fantauzzi, privo dell’udito e della parola, l’occhio è tutto, è “senso” che ricompone l’armonia, dove la luce e il suono sono tutt’uno e la “mano” sogna e trova i segni della totalità. La sua ricerca spezza gli schemi della critica e dà emergenza a questo bisogno di essere, a questa energia umana che riscatta la pittura della mortificazione della critica e la recupera come valore, valore di vita. La dedizione totale, assoluta alla pittura diviene affermazione del potere umano di essere, oltre le false identità presenza, e dà esperienza guida per chi è nella sua condizione; forza di riabilitazione e terapia assurge a paradigma di verità, di autenticità, di anima: “codice dell’anima” in cui comunicabilità e immagine, è il linguaggio visivo. Con semplicità, tutto preso dal calore di una famiglia serena, di una vita tranquilla; a pesca nell’ordine dei giorni, vive il caos, il turbamento, la vertigine e difende le cose dal loro naufragio, dalla perdita con la stretta tenacia, di un uomo di Arpino con la quale, trasforma la sofferenza in bellezza.

Biography Born in Arpino (Italy), Carlo Fantauzzi personifies the history and the culture of this ancient civilization. Painting finds its “to be” in its own research: it is in fact immortal, because not limited to an idea of end or death, and has the eternal power of expressing the emotions through imagination. Sight represents the main “sense” for Fantauzzi: it’s able to harmonize light and sound; the “hand” instead dreams and finds symbols of entirety. The artist’s approach is not aligned with the criticism and it is focused on the need of being and, more exactly, on the human energy able to redeem his painting from the mortification of criticism and to re-establish it as a value, the value of life. His total devotion to painting becomes assertion of human power in existence: through experience he guides those who are in the same existential condition. Therefore the force of rehabilitation and therapy becomes a paradigm of truth, authenticity and spirit: “a code of spirit” in which communicability can be defined as “image”, or rather visual language. Within the peace and the simplicity of his life and family, the artist also deals with the chaotic ferment of the daily existence, fighting against difficulties and transforming suffering into beauty.

Elio Mercuri

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Carlo Fantauzzi, nato ad Arpino (Frosinone) il 4 ottobre 1950, è rimasto sordo all’età di tre anni. Autodidatta ha iniziato la sua carriera nel 1968 vendendo tele a Piazza Navona (Roma). Dal 1970 partecipa alla vita artistica nazionale presenziando ad oltre 480 concorsi e rassegne dove si aggiudica numerosi primi premi e premi acquisto, dato il largo favore che il pubblico gli riserva. Anche la critica militante si esprime con favorevoli consensi e gli attribuisce premi importanti. Sono moltissime (più di 400) le mostre personali che allestisce con grande successo. Sue opere sono in collezioni pubbliche e private in Italia ed all’estero. Favorevoli recensioni su di lui sono apparse su quotidiani, riviste e libri d’arte.

1976 Roma (Campidoglio)

Premio Targa Argento (On. Giulio Andreotti)

1981 Roma

Premio “Oscar” per la Pittura

1987 Colleferro

Premio Speciale per la Retrospettiva del Ventennale

1993 Segni

Premio Trofeo dei Monti Lepini (Opera dello Scultore Giuseppe Cherubini)

1994 Roma

Premio Medaglia d’Oro 25° Anniversario (Pres. Naz. Ens Armando

Giuranna, Dot. Cesare Magarotto, Rag. Luigi Gagliarducci)

1998 Arpino

Premio Medaglia d’Oro alla Carriera (Antologia trentennale Certamen

Ciceronianum) 2002 Washington, D.C. (U.S.A.)

Premio 2 Medaglie d’Oro (Gallaudet University for Deaf Way II)

2008 Arpino

Premio Medaglia d’Oro per il Quarantennale della Vita Artistica

(Opera dello Scultore Giuseppe Cherubini) 2008 Assisi

Riconoscimento Medaglia d’Oro Associazioine “Parole e Luce”

Ist. Serafico (Pres. Franco Abbomerato, Dot. Gino Brunozzi)

2011 Gwangju (Sud Corea)

Premio Targa W.D.A.A.

2011 San Francisco (U.S.A.)

Premio Mostra Itinerante “America Festival”

2011 Roma

1° Premio (150° Anniversario Unità d’Italia espos. Naz. d’Arte

Contemporanea Sordi, Ciechi ed Udenti) 2012 Roma

1° Premio (V Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea Sordi,

Ciechi ed Udenti) 2013 Los Angeles (U.S.A.)

1° Premio (Esposizione Internazionale d’Arte Contemporanee Americane)

2014 Ginevra (Svizzera)

1° Premio Esposizione Artigianato

2015 Brooklyn (U.S.A.)

1° Premio (Esposizione Internazionale d’Arte Contemporanee Americane)

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Carlo Fantauzzi was born in Arpino (Frosinone – Italy) on the 4th of October 1950 and became deaf at three years old. Self-taught, he began his career in 1968 selling paintings in Rome (Piazza Navona). He started participating to the national artistic life in 1970 and attended over 480 festivals and competitions where he won many first prizes; he also received important awards from critics for his great talent. Fantauzzi organized more than 400 exhibitions with big success: his works are in public and private collections, in Italy and abroad. Favorable reviews on the artist have appeared on newspapers, magazines and art books.

Main awards assigned to the artist 1976 Rome (Campidoglio)

Premium Silver Plate (awarded by Giulio Andreotti)

1981 Rome

Premium Oscar for painting

1987 Colleferro

Special award for the twenty-year Retrospective

1993 Segni

Trophy award of Monti Lepini (work of the sculptor Giuseppe

Cherubini) 1994 Rome

Gold Medal 25th Anniversary of artistic career (awarded by A.

Giuranna, C. Magarotto, L.Gagliarducci) 1998 Arpino

Gold Medal 30th Anniversary of artistic career (consigned by the

Board “Certamen Ciceronianum”) 2002 Washington, D.C. (U.S.A.)

Premium two Gold Medals (by Gallaudet University for Deaf Way II)

2008 Arpino

Gold Medal 40th Anniversary of artistic career (work of the sculptor

Giuseppe Cherubini) 2008 Assisi

Gold Medal Association “Words & Light” Serafico Institute (awarded

by President F. Abbomerato & G. Brunozzi)

2011 Gwangju (South Korea)

Plaque W.D.A.A.

2011 San Francisco (U.S.A.)

Premium exhibition “America Festival”

2011 Rome 1st Award 150th Anniversary United Italy - National Exhibition deaf & blind 2012 Rome 1st Award 5th International Biennial of Contemporary Art deaf & blind 2013 Los Angeles (U.S.A.)

1st Award International Exhibition of Contemporary American Arts

2014 Geneva (Switzerland)

1st Award Handicraft Exhibition

2015 Brooklyn (U.S.A.)

1st Award International Exhibition of Contemporary American Arts

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Esposizioni Internazionali / International Exhibitions 2000 2001 2001 2002 2002 2003 2003 2003 2004 2004 2005 2005 2006 2007 2007 2008 2009 2010 2010

Amburgo / Hamburg Lione / Lyon Detroit Dearborn Washington, D.C. Toledo Chicago Brooklyn Pechino / Peking Vienna / Wien Londra / London Mosca / Moscow Parigi / Paris Troy Warren Los Angeles Tokyo CittĂ del Capo / Cape Town San Diego

Germania / Germany Francia / France U.S.A. U.S.A. U.S.A. U.S.A. U.S.A. U.S.A. Cina / China Austria Inghilterra / U.K. Russia Francia / France U.S.A. U.S.A. U.S.A. Giappone / Japan Sudafrica / South Africa U.S.A.

2011 2011 2012 2013 2014 2014 2015 2015 2016

Gwangju Abu Dhabi San Francisco Parigi / Paris Shanghai Dearborn Brooklyn Dearborn Las Vegas

Sud Corea / South Korea Arabia Saudita / Saudi Arabia U.S.A. Francia / France Cina / China U.S.A. U.S.A. U.S.A. U.S.A.

Hanno scritto di lui / About him, written by: Licino Boarini Alfonso Capocci Luigi Farina Attilio Freschi Renato Lamperini Umberto MammĂŹ

Elio Mercuri Gino Morbiducci Giovanni Perricone Gastone Ranieri Indoni Carlo Rebuzzi Mario Storari

Attilio Mancini Carlo Marcantonio

Luigi Tallarico

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I miei colori Tecnica olio su tela 70x70cm My colours Oil painting on canvas 28�x28�

Carlo Fantauzzi Via Consolare Latina, 91 00034 Colleferro (Roma) - Italia Telefono / Fax +39 06 9780968

Pubblicato Settembre 2015 / Published September 2015

Translated by Loredana Iafrate 23


www.fantauzzi.com info@fantauzzi.com


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