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Svuota il corpo, riempi la mente: strategie di lettura al bagno

Libro intervista di / An Interview book by: Carlotta Barbarino, Livia Galeazzi, Davide Vignes.



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Svuota il corpo, riempi la mente: strategie di lettura al bagno.

Libro intervista di / An interview book by: Carlotta Barbarino, Livia Galeazzi, Davide Vignes.


Introduzione


Svuota il corpo, riempi la mente: strategie di lettura al bagno.

Il felice paradosso che mette insieme il livello basso del corporale con quello elevato della lettura, con tutte le sue connotazioni intellettuali e culturali, non dovrebbe sorprendere. La connessione tra un’esigenza fisiologica tanto naturale quanto triviale e un’attività come quella della lettura, crea invece, facilmente, una sorta di corto circuito. La lettura in bagno è un fenomeno pressoché universale ma ciò nonostante quasi tutti sono restii a parlarne, quasi fosse l’ultimo tabù, il superstite di un’epoca che ha creduto di averli infranti tutti. Premesso che la lettura in bagno è una attività così comune, ci siamo posti una serie di domande che abbiamo poi “girato” ad un certo numero di persone in una sorta di sondaggio nell’intimità ed in una privacy che tutt’oggi ancora svela imbarazzi e reticenze. Con questo libro vogliamo scoprire se le abitudini letterarie delle

«Lo sciacquone è la base della cività occidentale» (Allan Coult)

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persone in bagno sono molteplici quanto i gusti e le inclinazioni personali, o se si possa parlare di una specificità di genere che ci accomuna in questo luogo necessario ed inevitabile. Attraverso poche, semplici domande, abbiamo cercato, con l’arma tranquillizzante dell’ironia, di entrare in questo universo nascosto e al di là delle risposte che abbiamo ricevuto abbiamo notato come illuminanti siano state le reazioni delle persone, nell’imbarazzo che tutte le accomuna. Dalla parte della nostra ricerca abbiamo trovato comunque alleati insperati quanto illustri: «Non mento se dico, sedete, maestrine, che tutto Gogol io lessi nelle latrine» (Daniel Pennac, Come un romanzo, 1992). Grazie alla dimensione del fenomeno sono fiorite una serie di iniziative letterarie di grande successo che propongono collane

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di libri specificamente pensati per essere letti durante la “seduta”. Il Bathroom Reader’s pubblica negli Stati Uniti da almeno 25 nni un annuario in cui la trilogia The Great American Bathroom ha venduto 3 milioni di copie: romanzi classici riassunti in due pagine, informazione, cronaca, curiosità, in relazione al tempo di una seduta media. Non c’ è dubbio sulla dimensione del fenomeno nè sull’interesse che questo più o meno manifestamente ha suscitato nel tempo, facendo sì che anche la grande letteratura occidentale trattasse l’argomento anche in modo diretto e provocatorio. James Joyce ad esempio ci racconta con dovizia di particolari l’espletamento delle funzioni corporali di Leopold Bloom, protagonista dell’Ulisse, un eroe visto come individuo comune. Leopold vestito per il funerale di Patrick Dignam, prima di uscire si ferma al

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gabinetto in giardino portandosi un vecchio giornale, una copia di Titbits: «Un giornale. Amava leggere seduto sul cesso. Spero che non venga a bussare qualche imbecille proprio mentre sono dentro. […] Con un calcio spalancò la porta instabile del cesso. Meglio fare attenzione a non sporcarmi i pantaloni per il funerale. Entrò, abbassando la testa sotto la piattabanda. Lasciando la porta socchiusa, tra il fetore dell’imbiancatura di calce coperta di muffa e le ragnatele vecchie si slacciò le bretelle. Prima di sedersi sbirciò da una fessura per vedere la finestra dell’appartamento accanto. Il re era nella sua tesoreria. Nessuno. Semiaccovacciato sul seggio defecatorio aprì il giornale girando le pagine sulle ginocchia nude. Qualcosa di nuovo e di facile. Non c’è fretta. Trattienila un po’. La nostra storia vincitrice. Il colpo magistrale

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«Dove lavoro, abbiamo una sola norma editoriale: non scrivere niente di più lungo che l’uomo medio non legga durante una cacata media. Sono stufo che il mio lavoro venga letto nei cessi. La gente leggeva Dostoevskij nel cesso non in una cacata sola, però» (Lawrence Kasdan, “The big chill”, 1983)


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di Matcham. Scritto da Philip Beaufoy, del club degli Spettatori di Teatro, Londra. […] Trattenendosi, lesse con calma la prima colonna, poi arrendevole e resistente allo stesso tempo, cominciò la seconda. A metà racconto, con le ultime resistenze che cedevano, permise alle sue viscere di liberarsi in tranquillità mentre continuava a leggere, leggendo ancora con pazienza, la leggera stipsi di ieri del tutto passata. Spero non sia troppo grosso se no mi tornano le emorroidi. No, il giusto. Così. Ah! Stitico una pasticca di cascara sagrada. A volte è la vita. Non lo commosse né lo toccò ma era qualcosa di agile e ben fatto. Stampano di tutto oggi. Stagione banale. Continuò a leggere, seduto in tranquillità sopra il suo tanfo che risaliva. Certamente ben fatto. Matcham pensa spesso al colpo magistrale con cui ha sconfitto la Strega che ride la quale ora. Comincia e finisce con la morale. Mano nella mano.

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Intelligente diede un’altra occhiata a quanto aveva letto e, nel sentire il proprio liquido fluire in tranquillità, invidiò benevolmente Mr Beaufoy che l’aveva scritto ricevendo come pagamento tre sterline tredici e sei. […] Strappò via di netto metà della storia vincitrice e ci si pulì. Poi tirandosi su i pantaloni, si riallacciò e si abbottonò. Spinse indietro la porta malferma del cesso ed emerse dalla semi oscurità nell’aria». Il bagno diventa addirittura un luogo di formazione per un autore non convenzionale come Henry Miller, il quale ammette di aver letto i libri più significativi della sua vita proprio durante le sue sedute al gabinetto: «Tutte le mie valide letture, si può dire, furono fatte al gabinetto. Nel peggiore dei casi, Ulisse o un romanzo giallo. Ci sono passi nell’Ulisse che si possono

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«Ognuno di noi, io credo, ha il suo genere preferito di lettura per la privacy della toilet. Alcuni arrancano attraverso lunghi romanzi, altri leggono solo la merda più inconsistente. E alcuni, senza dubbio, girano semplicemente le pagine e sognano». (Henry Miller, Books in my life, 1951)


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leggere soltanto al gabinetto, se si vuole gustare appieno il piacere che essi danno. […] Worth dwelling on since it involves a habit which is widespread and about which, to my knowledge, httle has been written I mean, reading in the toilet. As a youngster, in search of a safe place where in to devour the forbidden classics, I sometimes repaired to the toilet». (Henry Miller, Books in my life, 1951) Si dice inoltre che Leopardi scrisse l’Infinito sul gabinetto, così come Lutero, affetto da stipsi, le sue 95 tesi, Paul Mc Cartney, la famosa Yersteday. Non vergogniamoci allora di dare a questo luogo ed a questo momento del corpo, la dignità che merita, fonte di creatività ed ispirazione, almeno potenziale, nella vita di ciascuno noi.

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Introduction


Svuota il corpo, riempi la mente: strategie di lettura al bagno.

The cheerful paradox that joins together the lower reaches of the body and the elevated planes of reading, with all its intellectual and cultural connotations, should hardly surprise us. And yet the connection between the most natural and coarse of physical functions and the act of reading tends to create a short circuit. Reading in the toilet is universal but most people are reticent to talk about it, as if it were the last taboo to have survived an era in which all taboos were thought to have been broken. Given how common it is, we formulated a few questions that we put to a number of people – a survey into an intimate sphere where much embarrassment and reticence still reigns today. With this book we explore if people’s literary habits in the bathroom are as varied as their personal inclinations and tastes, or if it there is a specific genre that unites us in this inevitable and

«The flush toilet is the basis of western civilization» (Allan Coult)

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necessary place. By formulating a few simplequestions we tried to penetrate this hidden universe, assisted by the tranquilizing effect of irony. People’s embarrassed reactions were more illuminating even than their answers. Through our research we found illustrious and unexpected allies: «I’m not lying, dear teachers, when I tell you I read all of Gogol in the latrines!». (Daniel Pennac, Come un romanzo, 1992). Thanks to the dimensions of the phenomenon a number of successful literary initiatives have flowered, proposing books specifically conceived to be read during a “sitting”. For the past 25 years the Bathroom Reader has been publishing a yearbook in the US with the trilogy The Great American Bathroom selling 3 million copies: classic novels summarized in two pages with

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information, news, curiosities, in relation to the average time of a bathroom session. For its dimensions and the interest it has generated over time the phenomenon has also inspired authors in the great Western literary tradition to treat it in a direct and often provocative manner. James Joyce for example describes in detail the bodily functions of Leopold Bloom, protagonist of Ulysses, a hero treated as a common human being. Before going to Patrick Dignam’s funeral Leopold stops in the toilet in the garden with and old newspaper, a copy of Tidbits: A paper. He liked to read at stool. Hope no ape comes knocking just as I'm.[‌] He kicked open the crazy door of the jakes. Better be careful not to get these trousers dirty for the funeral. He went in, bowing his head under the low lintel. Leaving the door ajar, amid the stench

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of mouldy limewash and stale cobwebs he undid his braces. Before sitting down he peered through a chink up at the nextdoor windows. The king was in his countinghouse. Nobody. Asquat on the cuckstool he folded out his paper, turning its pages over on his bared knees. Something new and easy. No great hurry. Keep it a bit. Our prize titbit: Matcham's masterstroke. Written by Mr Philip Beaufoy, Playgoers' Club, London. Payment at the rate of one guinea a column has been made to the writer. Three and a half. Three pounds three. Three pounds, thirteen and six. Quietly he read, restraining himself, the first column and, yielding but resisting, began the second. Midway, his last resistance yielding, he allowed his bowels to ease themselves quietly as he read, reading still patiently that slight constipation of yesterday quite gone. Hope it's not too big bring on piles

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again. No, just right. So. Ah! Costive. One tabloid of cascara sagrada. Life might be so. It did not move or touch him but it was something quick and neat. Print anything now. Silly season. He read on, seated calm above his own rising smell. Neat certainly. Matcham often thinks of the masterstroke by which he won the laughing witch who now. Begins and ends morally. Hand in hand. Smart. He glanced back through what he had read and, while feeling his water flow quietly, he envied kindly Mr Beaufoy who had written it and received payment of three pounds, thirteen and six.[‌] He tore away half the prize story sharply and wiped himself with it.Then he girded up his trousers, braced and buttoned himself. He pulled back the jerky shaky door of the jakes and came forth from the gloom into the air. Bathroom reading appears to have shaped an unconventional writer like Henry

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Miller, who admits to have read the most significant books in his life while sitting on the toilet: «All my good reading, you might say, was done in the toilet. There are passages in Ulysses which can be read only in the toilet if one wants to extract the full flavor of their content.. […] There is one theme connected with the reading of books which I think worth dwelling on since it involves a habit which is widespread and about which, to my knowledge, httle has been written I mean, reading in the toilet. As a youngster, in search of a safe place wherein to devour the forbidden classics, I sometimes repaired to the toilet». (Henry Miller, Books in my life, 1951) Giacomo Leopardi apparently wrote his Infinito on the toilet; Martin Luther, who suffered from constipation, his 95 theses;

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«Each one, I assume, has his own favorite kind of reading matter for the privacy of the toilet. Some wade through long novels, others read only the fluffiest, flimsiest crap. And some, no doubt, just turn the pages and dream». (Henry Miller, Books in my life, 1951)


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and Paul McCartney his famous song Yesterday. Let’s not be ashamed to give this place and this bodily function the dignity it merits as a source of creativity and inspiration, at least potential, in all of our lives.

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Le interviste



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Quanti anni hai? Uomo o donna? Che lavoro fai?

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Uomini

13 EtĂ

Donne

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Intervistati

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Pensionati

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Disoccupati

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Professionisti

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Studenti

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Impiegati

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Leggi abitualmente in bagno? Quante volte la fai al giorno? Durata di una seduta media?

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Si

Una volta

5-10 minuti

No

Pi첫 di due

10-20 minuti

Due volte

2 minuti

7

20 minuti

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La mancanza di lettura influenza la tua regolaritĂ intestinale?

Quale genere letterario stimola di piĂš il tuo bisogno?

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No

Riviste

Supporto digitale

Si

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Forse

Random

Libri

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Comics

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Specifica cosa leggi.

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4. Behance, articoli settore grafico, ecc.

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Romanzi, saggi.

iPod.

Quotidiani e libri di cucina.

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Facebook.

Riviste, Social Network.

Non lo so.

Libri di architettura.

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7.

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Annunci pubblicitari, informazioni su viaggi o prodotti commerciali, etichette vinicole etc.

Garfield, Topolino, e anche se non appartiene al genere comics, la settimana enigmistica.

Iphone o computer.

A parte il libro sopra citato, le etichette dei prodotti sono il top!

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11.

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Random.

Non ne ho idea.

<<Cospomolitan>>, <<Focus>>, <<Bolina>>.

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Giornali auto moto.

Tutto ciò che distrae dal dolore.

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PiĂš che con un libro ormai non entro in bagno senza il telefono. Triste, lo so ma vero.

Narrativa, etichette degli shampoo, saggistica.

Fumetti di ogni genere.

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31.

Istruzioni su shampoo, creme corpo e cose cosĂŹ.

Iphone, Ipad.

Qualsiasi rivista.

Romanzi.

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32.

Libri che non ho mai il tempo di leggere, ma poi va a finire che mi impegno a leggere e mi passa lo stimolo, dunque devo riconcentrarmi sul motivo per cui ero andata in bagno.

Non leggo nulla.

Topolino.

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27.

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Romanzi, in particolare i classici della letteratura del'900.

Etichette, settimana enigmistica.

Etichette prodotti.

Farmaci.

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Notizie, sport.

Etichette del bagno schiuma o mi fisso sul codice a barre dello shampoo.

Giochi.

29. Quello che trovo.

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Smartphone.

Rat-man allieta lo sforzo, riviste specializzate di tecnologia e fotografia fanno sognare e ti distraggono dall'oneroso impegno.

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50.

È veramente indifferente! Basta che sia qualcosa da leggere, spesso leggo di sport però.

iPad.

Riviste di moda.

Riviste di moda.

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41.

51.

Notizie sportive o social networks.

Manga assortiti che ho in camera (da Saint Seiya a Yu degli spettri passando per City Hunter e Ranma), ma anche un libro che giace sui rotoli di carta igienica di cui ho letto solo quattro pagine.

Ipad.

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47.

52.

Qualsiasi.

Motori, sport.

Topolino.

Cellulare, riviste, fumetti.

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53.

Non è il libro che stimola il bisogno, è il bisogno che "chiama" il libro!

Volantini offerte commerciali.

iPhone.

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49.

«Internazionale», «Wired».

Giornali on line.

A volte mi capita di leggere chessò Dylan Dog, a volte qualche rivista che trovo in bagno, altre volte invece mi porto i libri, l'ultimo che ho letto è stata la quadrilogia di Brendan O'Carroll e la storia di Agnes Brown veramente belli sia in bagno che no!

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Shampoo, marche degli elettrodomestici.

Saponi, detersivi, cosmetici.

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68.

Candy Crush.

Libri di storia.

Computers, telefono, iPad e giochini.

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Etichette dei prodotti.

Se proprio devo, finisco il libro che sto leggendo in quel periodo.

News informatiche.

Leggo notizie su iPad.

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News.

Letture tipo: «Vanity Fair».

«Glamour», «Cosmopolitan», «Io Donna» e/o simili. Tengo a precisare, invece, che i quotidiani no: quelli preferisco leggerli la mattina durante il momento caffè o la sera mentre bevo la tisana!

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Narrativa.

Tablet, smartphone.

Sergio Bonelli editore.

Romanzi.

57. Prevalentemente romanzi, ma più in generale, qualunque racconto che riesca ad assorbire completamente la mia attenzione e mi porti fuori dallo spazio tempo.

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74.

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Sempre il solito Dash.

Penso che quello sia il momento giusto per informarsi sulle proprietà del proprio detergente, o per leggere tutte le vignette della settimana enigmistica di mia madre.

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79.

Romanzi.

Topolino.

Bagnoschiuma, sapone.

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Glamour.

Sicuramente Fantasy, prima mi portavo i mattoni, adesso il potere del Kindle mi fà essere ancora più a mio agio sul "trono".

Istruzioni dei flaconi.

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Quotidiani, settimana enigmistica.

Settimana enigmistica.

Etichette shampoo, confezioni assorbenti, etichette prodotti per la pulizia, libro della signora in giallo o Piccoli Brividi trovato a caso in bagno.

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81.

84.

Quello che c'è di solito, i giornali "da cacca" tipo «Chi», «Oggi» e ste cacate.

Letteratura contemporanea.

Computer, siti da pesca mosca, riviste di sport.

85. «Vanity Fair», «Io Donna».

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Biografie.

Riviste femminili.

Gazzetta dello sport, corriere della sera.

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Gioco con iPad.

Raramente mi è capitato di confrontare qualche etichetta di shampoo o balsamo.

Riviste di viaggio.

Dampyr, Dylan Dog (sempre Bonelli).

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Leggo «Left» o «Internazionale» sono le mie letture da bagno.

Riviste, Social Network.

Fantasy.

Qualsiasi tipo di libro stia leggendo in quel momento, che sia romanzo o testo scolastico.

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Gialli, racconti brevi o prodotti commerciali, etichette vinicole etc.

Proverbi.

Di tutto.

Porto il computer e leggo notizie varie.

93. Computere, giochi per iPhone.

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Come immagini il tuo �trono di lettura� ideale?

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4. In mezzo al verde tra gli alberi con una leggera luce che filtra dai rami, eretta per terra margherite intorno odore di vita di natura di libertà.

1.

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11.

In pelliccia !

Pre-riscaldato, con possibilità di ricaricare oggetti elettronici!

Nel verde.

Bene, direi la prima cosa, la più importante tra l'altro, nel bagno delle fare sempre molto caldo, insomma ci deve essere un clima tropicale. Inoltre sul lato desiderei avere un portariviste visto che sono uno che nel bagno fa una lettura "mordi e fuggi", quindi è bene avere più letture.

2.

8.

Il trono ideale dovrebbe essere molto più confortevole di quelli abitualmente in giro e quindi dovrebbe permettere una posizione meno castigata, quasi da conversazione, nonchè di poggiare i gomiti, di accedere facilmente al "rotolo" di carta senza dover fare movimenti eccessivi, non dovrebbe lasciare segni sui glutei in caso di sedute prolungate. Come accessori ci vedrei bene un impianto hi-fi sia per radio-tv sia per collegamenti internet. Insomma un bagno che dovrebbe fungere da luogo di raccoglimento ideale nei momenti in cui si vuole stare finalmente soli.

Con un porta bevande e un leggio tutto d'oro.

3. Che si riscalda in inverno e si raffredda in piena estate.

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Caldo in inverno, freddo in estate.

Riscaldato in inverno e con un ripiano a fianco per poggiare il tablet quando ho le mani occupate.

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10.

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Siccome ci passo parecchio, se avesse una tavoletta che non addormenta le natiche se ci si sta seduti a lungo, sarebbe fantastico. Magari con un leggio incorporato. E una edicola affianco.

Non riesco ad essere creativa rispetto ad un episodio quotidiano necessario ma che non da stimoli alla mia fantasia. Privilegio per la lettura altri spazi.

Semplice e comodo.

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14. Per prima cosa dovrebbe avere la tazza riscaldata, calda per contrastare le fredde mattine invernali; dovrebbe essere dotato di una comoda spalliera morbida, magari in pelle o, meglio ancora, fatta con tessuto traspirante così in estate non si crei l'effetto "colla moschicida". Dovrebbe avere incluso un banchetto pieghevole come quello delle sedie dell'uni così posso poggiarci il pc, il cell o che so la settimana enigmistica. Ah, già che ci siamo lo doterei di casse wifi da collegare all'ipod così da allietare il momento con la mia playlist preferita e ovviamente dovrebbe avere anche una presa per la corrente, la batteria dell'iPod si sa, dura davvero poco!

Un enorme salone, marmi bianchi, cascate tropicali e, al centro, una seduta in pietra lavica preriscaldata e portata alla temperatura di 34-36 gradi, per accogliere al meglio le chiappe. Intorno, ancelle che mi sventolano con enormi foglie e mi tergono il sudore dello sforzo.

21. Bagno enorme di marmo bianco, caldo accogliente e soprattutto con la tavoletta imbottita.

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22.

Basta che sia pulito.

Leggio davanti alla tazza.

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Soffice poltrona direi, anti rumore, anti odore e preriscaldata! Oh se massaggia non mi offendo!

Con uno schienale che faccia massaggi, aria calda sul pancino, musica che copri i rumori appena ti siedi, pareti verdi rilassanti.

Morbido! Che stimoli la circolazione sanguigna delle gambe.

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Trovo scomodo il fatto che anche se si vuole appogiare la schiena bisogna sempre essere scomodi causa coperchietto del water che spinge sempre un po' all'indietro. Ma comunque io di solito non leggo mai in bagno perchè quando devo cogliere il raro momento in cui devo andare in bagno è perchè vuol dire che ci devo andare sul serio, quindi ho poco da concentrarmi, quello che devo fare lo faccio in meno di un minuto! Poi che rimanga a crogiolarmi sul water è un altra storia.

Una sedia dell'ottocento in velluto rosso, dotata di sistema interno di ricircolo di acqua calda, con porta bibite e vassoio tipo seggiolone, nonché ovviamente buco e annesso secchio di latta per bisogni estemporanei.

Tavoletta riscaldata d'inverno?

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29. Una tavoletta ergonomica preriscaldata, una musica chillout di sottofondo, pavimento preriscaldato, illuminazione dall'esterno, libreria davanti al wc.

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Un bagno con una tavoletta comoda e un poggia piedi.

Sarebbe bello un "trono" a sdraio, magari su una soffice nuvola.

Protetto, arioso e stimolante.

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Davanti una lavatrice.

Classico ma con un poggia piedi comodo e un poggia testa.

Di ceramica bianca, grande. Non mi piacciono i mini water tondi che vanno di moda adesso.

Ambiente con luci soffuse, ampi spazi, colori chiari con un appoggio mobile per lettura.

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Tazza vintage e atmosfera da cesso letterario.

Beh sarebbe fico che il "plof" non facesse rumore in modo da poter stare tranquillo anche se ci fosse gente nei pressi, poi non dover usare lo spazzolone non sarebbe male. E il massimo sarebbe predisporre una specie di leggio (come quello da orchestra) davanti per poter appoggiare la rivista (ovviamente mobile).

Tazza autoriscaldante, o copriwater imbottito. Musica strumentale, profumazioni delicate (ma efficaci) e magari nessun gatto che ti spia (dannati felini).

27. Rosso a forma di chitarra.

36. Comodo con tavoletta non fredda, alto.

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Ampio, riscaldato, stile giapponese.

Viste le meraviglie dei gabinetti giapponesi credo sia difficile che la mia fantasia possa superare il loro ingegno.

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44. Una dormese in un bow windows del mio attico a Milano.

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Occorrerebbe un sistema anti crampi che sopraggiungono quando stai seduto per più di 10 minuti in quella posizione.

Rivestito di stoffa.

Comodo e imbottito.

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Copriwater ergonomico, un leggìo pieghevole e poco ingombrante da usare al momento.

Dorato, rialzato, maestoso.

Una tazza del cesso oro, possibilmente pelosa e confortevole.

Come quello di Eric al Fantasia di True Blood.

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50.

In mezzo ad una stanza, con il palchè perterra, dove il trono è fatto di gomma e bronzo.

All'ombra di un grande albero in un prato all'aria aperta.

No! Non c'è un trono di lettura ideale per me, io potrei leggere in metropolitana, in treno, in aereo, in pizzeria, dovunque, è la voglia di leggere che mi prende, non il posto in cui leggere!

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55.

Con la tavoletta di spugna, dopo 15 minuti le gambe iniziano a fare male sulla tavoletta normale, con porta bottiglia e con porta usb per ricarica cellulare.

Con schienale morbido e posizione che eviti che si addormentino le gambe.

Largo e accogliente con maniglie laterali.

Una sorta di ufficio con una finestra enorme.

52. Normale bianco con iPad incorporato.

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58. Come una poltrona o a letto.

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Sedile riscaldato, così la temperatura inappropriata non interrompe il movimento intestinale. Spalliera di appoggio (non la tavoletta appoggiata al muro o al serbatoio dello sciacquone, perchè quella è troppo inclinata all'indietro. Forma un angolo ottuso tra la schiena e la coscia quindi rende la seduta molto scomoda e il sedere tende a scivolare. Questo compromette il rilascio del carico). Braccioli ambo i lati per sistemare i vari testi. In questo modo non rischi di fartela addosso alla ricerca della lettura più appropriata. Illuminazione appropriata. Poggiapiedi con vibrazione per ripristinare la circolazione nelle estremità inferiori quando ti si addormenta la gamba o il piede durante le sedute più prolungate (magari quando il libro ti prende proprio). Magari un po' di insonorizzazione non sarebbe male.

Possibilmente con coperchio vellutato, non freddo.

Copriwater in lattice gommoso con vibromassaggio incorporato.

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Va bene quello che ho ma con un acquario di donne nude.

Come una tazza del cesso.

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Con un tavolino tipo banco che si tira fuori.

Con la tavoletta di gomma piuma.

Comodo, magari leggermente riscaldato, posto in uno spazio silenzioso e con un qualcosa davanti dove poter poggiare i piedi se si vuole.

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Scomodo.

Riscaldato di inverno, prevenga il formicolio che talvolta viene quando ci si fa prendere dalla lettura, che si pulisca e igienizzi da solo.

Morbido, caldo e con un poggiapiedi.

68. Ai tropici, all'aperto con il suono del mare.

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73. Ăˆ un cesso, ci devi fare la cacca. Però quello alla giapponese con lo spruzzetto alla fine lo proverei volentieri.

74.

77.

A forma di moglie di uno sbirro.

Tavoletta riscaldata e con dei cuscinetti igienici (seduta comoda), porta vivande, poggiaschiena con massaggio, fornelletto per preparare del the caldo, tazza del water autopulente.

69.

75.

78.

82.

Semplice lineare bianco comodo a cui appoggiare la schiena.

Con massaggiatrice thailandese per collo e spalle, frigo bar, tv al plasma con impianto dolby sorround.

Deve essere un posto familiare, quello di casa va bene.

Luminoso sennò non leggo.

70.

76.

79.

83.

Tipo poltrona con uno schienale imbottito e una sorta di scrivania dove potersi mettere comodi a fare i cruciverba.

Grande, rosso, con due scarichi, acqua colorata, ed una lunga scalinata per arrivarci, contornato da teste impalate e teschi di varie misure, con possenti canne fumarie sgorganti, enormi folate di fumo nero.

Divano.

Attrezzato di un apposito leggio.

80.

84.

Oh, sarebbe fantastico un trono di spade. Dai. Per favore.

Schienale velluto blu, tavoletta in piume d'oca.

71. Ho giĂ il mio torno ideale, il mio.

72.

81.

Semplice, ma comodo.

Ovale.

50


Svuota il corpo, riempi la mente: strategie di lettura al bagno.

89.

97.

Non so.

Io leggerei molto volentieri in una jacuzzi o seduta su una poltrona comoda davanti a un camino.

85.

90.

94.

98.

Tazza medio morbida riscaldata con abbassa tazza domotica, in modo da poter arrivare e averla giĂ abbassata e calda.

Non leggo.

Beh siccome trovo sgradevole il gelo della tavoletta ho ormai optato per il legno gradirei uno scalino per i momenti piĂš "impegnativi", un cuscino dove poggiare la schiena, insomma opto per la comodita!

Alto alto alto.

86. Deve essere giĂ tiepido appena mi appoggio. Magari morbido, con un po' di pelo e un comodo schienale. Rigorosamente distante da qualsiasi altro oggetto tipo doccia o lavandino.

99. Con l'asse imbottita come la sella della moto.

87.

91.

95.

100.

Con stereo incorporato e un tavolino davanti dove appoggiare le braccia o un vassoio di dolci.

Enorme, comodo e che ti pulisca il culo.

Un water enorme con un'unica pila di libri davanti.

Morbido.

88.

92.

96.

Un bagno comodissimo, senza la tavoletta che ti rompe le gambe. Dove ti senti veramente a casa, solo in quell'angolino.

Asse comoda perchè dopo un po' viene il formicolio.

Aromi profumati, tavoletta riscaldata, un portariviste facilmente raggiungibile se vuoi cambiare rivista nel mentre, musica di sottofondo.

93.

101.

Libri a destra, libri a sinistra ma soprattutto sedile imbottito.

Nero.

51


Toilet


Svuota il corpo, riempi la mente: strategie di lettura al bagno.


Toilet

Se non avessi la carta igienica quale libro utilizzeresti per pulirti?

54


Svuota il corpo, riempi la mente: strategie di lettura al bagno.

10. Moccia, Twilight e 60 sfumature di tutti i colori.

11.

1.

Non userei mai un libro per pulirmi!

Uno qualsiasi di Fabio Volo.

2.

5.

12.

Gomorra di Saviano.

I libri di Federico Moccia, i romazi rosa, 50 sfumature di grigio, e tutte quelle cagate che leggono le donne stupide.

La brochure di Berlusconi e della Moratti.

3.

6.

8.

13.

Il nome della Rosa.

Il libro dei sogni.

Quelli di Barbara D'Urso.

Giammai lo farei e poi esiste il bidet.

4.

7.

9.

14.

Penso quelli di Moccia siano adatti allo scopo.

Quelli di Moccia.

La rivista ufficiale della Juve o del Milan, ma anche «Libero» o «L'Avvenire».

Non mi pulisco.

15. Il libro di diritto pubblico di Claudio Rossano.

55


Toilet

20.

16. Una pietra o delle foglie.

Starei più attento alla sostanza che alla forma, nel senso che sarei più propenso ad utilizzare libri dalla carta fine e vellutata anche se dal contenuto drammatico, anzichè libri duri e spessi dal contenuto più adeguato. Non utilizzerei mai, comunque, la copertina soprattutto se rilegata.

26. Quello di Moccia e quello di Fabio Volo, come ultima scelta Melissa P.

17.

21.

23.

27.

Moccia.

Il terzo gemello.

Quello stampato con la carta più morbida.

L'ultimo di Nanni Moretti dopo averlo spolverato.

18.

22.

28.

La Costituzione. Tanto, più o meno.

Non utilizzerei mai le pagine di un libro ma ricorrerei come una volta, al giornale dei giorni precedenti, già destinato ad essere cestinato.

I libri, anche i più orrendi, possono sempre essere reciclati. Penso che mi farei un bidet.

19.

24.

29.

Qualsiasi, purché la carta non sia 'glossy'.

Ahaha le riviste di gossip.

Uno qualsiasi di Melissa P.

25. Harmony, la carta solitamente è più leggera e meno trattata chimicamente! Il problema è trovare degli Harmony in casa mia.

56


Svuota il corpo, riempi la mente: strategie di lettura al bagno.

42. Quelli di Saviano.

30.

33.

38.

Tre metri sopra al cielo.

Romanzi di serie b.

L'insostenibile leggerezza dell'essere, tanto per dissacrare un cosiddetto capolavoro, ma mi troverei molto più a mio agio con un libro qualsiasi di Diego De Silva.

31.

34.

39.

43.

Una raccolta di poesie di Giacomo Leopardi.

Boh.

Nessun libro merita questa fine, persino quelli di Moccia. Piuttosto passo dritto al bidet.

Libri di fantascienza.

32.

35.

40.

44.

Venuto al mondo.

50 sfumature di tutti i colori.

Quotidiani.

Profumo di lavanda di Paolo Brosio.

36.

41.

45.

I libri di Federico Moccia, i romazi rosa, 50 sfumature di grigio, e tutte quelle cagate che leggono le donne stupide.

Quotidiani.

Il libro sui comunisti.

37.

46.

Quotidiani.

Più che libro preferirei giornali perchè la carta è più morbida.

57


Toilet

47. La carta del dizionario perchè morbida e sottile.

48.

55.

Quotidiano.

Sicuramente qualche libro di Emilio Fede!

49.

56.

Qualcuno di mio fratello.

Facile: qualunque prodotto di Federico Moccia e di tutti coloro che lo hanno preceduto o lo seguiranno sulla strada del libro-panettone.

50.

52.

57.

59.

Non ho libri in bagno.

Tutti quelli di Bruno Vespa, non rischierei di rimanere senza.

La Divina Commedia, tomo due.

Non so.

51.

53.

58.

60.

La luna e i falò - Cesare Pavese.

Oceano mare.

Comunismo.

Uno qualsiasi di Volo, per quanto dubito che lo troverei in casa, quindi potrei ripiegare su quel libro di Camilleri che mi hanno regalato e di cui ho letto solo la prima pagina. Inizierei proprio da quella.

54. Qualche libro omofobo o estremista dove voglio defecare sopra.

58


Svuota il corpo, riempi la mente: strategie di lettura al bagno.

64.

73.

Aiuto. Il bidet?

Topolino.

61.

69.

74.

Non utilizzerei mai le pagine di un libro ma ricorrerei come una volta, al giornale dei giorni precedenti, giĂ destinato ad essere cestinato.

Mi lavo nel bidet.

Quello di analisi.

62.

65.

70.

75.

Non so.

Un quotidiano.

Nessuno, troppo scomodo, meglio lavarsi.

Tre metri sopra il cielo.

63.

66.

71.

76.

Il primo che trovo ahahahahah.

Uno di Vespa.

Il Maestro e Margherita di Bulgakov!!

Me la terrei.

67.

72.

77.

Avrei l'imbarazzo della scelta, forse uno di Coelho.

Tre metri sopra il cielo.

La biografia di Bruno Vespa.

68. Tutti quelli di Fabio Volo.

59


Toilet

82. Qualcuno di Fabio Volo.

83.

91.

Indubbiamente Twilight.

Se proprio non avessi alternative sceglierei uno che non mi piace.

78.

84.

87.

92.

Non userei mai dei libri.

Il Mein Kampf. Twilight, la saga. 50 sfumature, la trilogia.

50 sfumature di grigio.

Il Capitale di Marx.

79.

85.

88.

93.

Le biografie di Berlusconi.

Uno qualsiasi che ho letto e che non mi è piaciuto.

50 sfumature di grigio (aka 50 sfumature di marrone).

Bibbia, ha le pagine sottili quindi più morbidose.

80.

86.

89.

In casi estremi qualunque. Però più che libri userei le riviste da cacca di cui sopra.

Tre metri sopra il cielo.

Topolino è il meno importante i libri no di certo.

81.

90.

Quello che hai scritto tu.

La versione di Barney, non sono mai riuscito a leggerlo.

60


Svuota il corpo, riempi la mente: strategie di lettura al bagno.

102.

107.

Un giornale.

«Novella 2000» o «Chi».

98.

103.

108.

Qualunque.

Moccia?! Pero non lo avrei in casa.

Vecchi appunti.

94.

104.

109.

Non se ne può più di vedere scaffali interi traboccanti di pseudo romanzi sui vampiri per giovani adolescenti arrapate.

Gianni Biondillo - Per cosa si uccide.

Libri di cantanti che si spacciano scrittori.

95.

99.

105.

110.

Quelli di Fabio Volo.

Settimana enigmistica.

Daniel Pennac - Come un romanzo.

Il signore degli Anelli Tolkien.

96.

100.

106.

Uno di gossip. Schifosi.

Quelli che mi da leggere la mia professoressa.

Qualche schifezza mezza porno della Santacroce o una di quelle storie trash alla moccia in cui i protagonisti hanno nomi tipo Marika e Jonathan.

97.

101.

Nessuno.

L'ultimo di Bruno Vespa.

61




Toilet

Cosa ti spinge a leggere in bagno?

64


Svuota il corpo, riempi la mente: strategie di lettura al bagno.

4.

12.

Il tempo.

La tranquillità.

1.

5.

9.

13.

Non sto facendo nessun’altra attività e sono una persona irrequieta, quindi mi serve qualcosa per distrarmi.

L’abitudine. Il poco tempo per leggere in altre circostanze.

Mi concentra.

Lo stimolo fisico.

2.

6.

10.

14.

L’ho detto prima, quando sto nel mio periodo di lettura leggo ovunque!

Niente.

Non ne ho idea.

La mancanza di tempo per farlo in altri momenti.

3.

7.

11.

15.

Il troppo divertimento.

Mi piace il fatto di saper fare due cose contemporaneamente

L’occupare il tempo.

Il rilassamento.

8.

16.

La tranquillità.

Non leggo in bagno.

65


Toilet

21. Nulla.

17.

22.

29.

Non pensare a ciò che sto facendo.

L’atmosfera di sottofondo scandito da “prrr”.

Mi rilassa.

18.

23.

25.

30.

Approfittare del tempo.

Il bisogno di concentrarmi e di staccare dallo stress delle giornata.

Il bisogno di liberare la mente prima del corpo.

Intrattenimento.

19.

24.

26.

31.

Lo stimolo.

La privacy, il fatto di trovare del tempo libero personalissimo, una maggior concentrazione e maggior rilassamento.

La noia.

Desiderio di privacy e maggiore concentrazione.

20.

27.

32.

La noia. Fare la cacca senza libri è noiosissimo!!!

La mancanza di stimoli. Ahahahahahahahahah!

Devo finire di leggere e mi scappa da cagare.

28. A volte il desiderio di rilassarsi.

66


Svuota il corpo, riempi la mente: strategie di lettura al bagno.

38. Non leggo in bagno.

33.

39.

43.

48.

Espellere rilassa. Questa rilassatezza unita al piacere di un buon libro ha un che di sublime e paradisiaco.

Niente.

La speranza che almeno lì nessuno mi rompa le scatole.

Prendo del tempo per me.

34.

40.

45.

49.

Ma senza dubbio la noia, considerando che spesso il processo risulta più lungo e poco divertente.

Niente.

L’abitudine e la concentrazione.

La noia, suppongo.

35.

41.

46.

50.

Noia.

xxxxxxxx

La noia o il bisogno di relax.

La noia.

36.

42.

47.

51.

Non lo so.

Durante la giornata tra lavoro figli gente etc è difficile ritagliarsi del tempo per la lettura così in bagno le riviste a letto i libri.

Ospiti.

La noia.

37.

52.

Non leggo in bagno, nè fuori.

Passare il tempo.

67




Toilet

Sapresti definire in una parola che tipo di lettore da bagno sei?

70


Svuota il corpo, riempi la mente: strategie di lettura al bagno.

5.

15.

1.

6.

16.

Quotidiano e profondo.

Un lettore poco impegnato, da rivista femminile: non puoi concentrarti in bagno, mentre fai quel che sei andato a fare. I libri hanno bisogno di onore.

Normale.

2.

7.

11.

17.

Un lettore da vasca.

Occasionale.

Saltuario.

Saltuario.

3.

8.

12.

18.

Costante.

Pigro.

Occasionale.

Discontinuo.

4.

9.

13.

19.

Non costante, troppo veloce per leggere.

Non abituale.

Storico.

10.

14.

Un lettore mordi e fuggi, di quelli che leggono piccoli articoli, o guardano le figure dei progetti delle riviste. Le letture impegnative in bagno non mi piaccciono.

Esigente.

Epocale.

Lento.

No.

71


Toilet

25.

34.

Non-praticante.

Occasionale.

20.

26.

29.

35.

Efficiente.

Cacatore.

Intellettualmente impegnato.

Distratto.

21.

27.

30.

36.

Seduto.

Distratto.

Multimediale, giornale.

Visionario.

22.

28.

31.

37.

Sono multitasking! Faccio il bisogno, parlo al cell, leggo e spesso studio pure!

Carismatico.

Impulsivo.

Scurrile.

23.

32.

38.

Accidentale.

Abitudinario.

Fumettistico.

24.

33.

Multimediale.

Da etichetta.

72


Svuota il corpo, riempi la mente: strategie di lettura al bagno.

44. Temporeggiatore.

39.

45.

49.

Casuale.

Occasionale.

Rilassato.

40.

46.

50.

54.

Chic.

No. Ok, ci provo. Riflessivo.

Solitario ma connesso con il mondo.

Leggero.

41.

47.

51.

55.

Un abituè.

Precipitevole.

Metodico. Uso qualche volta una sedia per poggiare i libri o le riviste.

Buono.

42.

48.

52.

56.

Lettore cazzeggione.

Rilassato.

Lettore da gara.

Saltuario.

43.

53.

No.

Visionario.

73


Toilet

65. Distratto.

60.

66.

Simpatico.

Troppo veloce per leggere due pagine.

57.

61.

67.

70.

Creativo, sul pi첫 bello mi soffermo su un paragrafo in particolare e dopo il botto soddisfatto riprendo nella lettura.

Sporadico.

Saltuario.

Ossessivo compulsivo.

58.

62.

68.

71.

Scettico.

Audace.

Concentrato.

No.

59.

63.

69.

72.

Curioso.

Intellettuale.

Toccata e fuga.

Bugiardo. Anche se ho finito, mi piace restare seduta per poter continuare la lettura.

64. Generoso.

74


Svuota il corpo, riempi la mente: strategie di lettura al bagno.

81. Riflessivo.

76.

82.

86.

Riflessivo.

Medio alto.

Estremo.

73.

77.

83.

87.

Un ignorante.

Abituale.

Enigmatico.

Lettore “biblico”, in bagno ci stò dai 30 min in su, dovrò pur fare qualcosa di costruttivo, no?

74.

78.

84.

88.

Scostante.

Occasionale.

Filosofo.

Concentrato.

75.

79.

85.

89.

Curioso.

Intellettuale.

Pessimo.

No.

80. Concentrato.

75


Toilet

94. Accanito. Qualche volta perdo la cognizione del tempo.

90.

95.

102.

Random.

Irremovibile.

Casuale.

91.

96.

98.

103.

Salterino.

Meditatore.

Non leggo nè in bagno, nè fuori.

No.

92.

97.

99.

104.

Nullo.

Incostante.

Frettoloso.

Un lettore abituale direi selettivo e concentrato.

93.

100.

105.

Occasionale.

Annoiato.

Costante.

101. No.

76


Svuota il corpo, riempi la mente: strategie di lettura al bagno.

77




Toilet Svuota il corpo, riempi la mente: strategie di lettura in bagno. designed by: Carlotta Barbarino, Livia Galeazzi, Davide Vignes Book set in: Verlag, Chronicle (Hoefler & Frere Jones)

Editorial Design Lab Professor Paolo Tassinari A.A. 2012/2013




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