CARLOTTA VALENTINO Architecture Portfolio | Selected Works 2013 - 2016
Date of birth
02/12/1992
Address Via G. Piazzi 12 10129, Torino (IT) Contact carlotta.valentino@libero.it +39 3893414892
ABOUT ME Mi chiamo Carlotta Valentino, ho 24 anni e sono un giovane architetto, recentemente laureata in Architettura Costruzione Città al Politecnico di Torino. Sono nata e cresciuta in una piccola città pugliese, ma il mio percorso formativo mi ha portato altrove. L’università ha dato forma concreta alla mia passione per l’architettura, accompagnandomi in un percorso di crescita e facendomi acquisire l’abilità di pensare e progettare. Oltre a questo mi ha dato la straordinaria opportunità di conoscere persone provenienti da tutto il mondo, migliorando così le mie capacità, in particolare la socievolezza. Inoltre, grazie alla possibilità di effettuare un periodo di tirocinio formativo all’interno di uno studio professionale, ho avuto l’occasione non solo di mettere in pratica ciò che studiato, ma di sviluppare nuove relazioni e competenze, vivendo un ambiente di lavoro reale. Seguire, quindi, le diverse fasi di un processo progettuale, dagli studi preliminari di fattibilità di un intervento alle fasi esecutive di disegno, ho potuto incrementare le mie capacità personali e professionali. Questa esperienza lavorativa in ambito architettonico, così come altre di diverso tipo, assieme alla personale esperienza di vita, hanno fatto sì che sviluppassi ottime abilità interpersonali e di comunicazione. Mi definisco zelante e so gestire il lavoro indipendentemente, valutando priorità e assumendomi responsabilità; al contempo, sono socievole e fortemente motivata nel lavorare all’interno di un team e a supportarlo in qualunque situazione, come occasione per ampliare le conoscenze grazie alla condivisione di esperienze, Mi piacciono le sfide, adoro la complessità, amo l’architettura in quanto tale e come strumento capace di migliorare le città che viviamo.
Autorizzo al trattamento dei dati personali contenuti nel mio curriculum vitae ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs 196/2003
FORMAZIONE Settembre 2014 - Dicembre 2016 Corso di Laurea Specialistica in “Architettura Costruzione Città” Votazione: 110/110 con diritto di pubblicazione on-line Tesi: Urban Space 3.0 - dar forma allo spazio comune https://issuu.com/carlottavalentino/docs/urban_space_3.0 Politecnico di Torino, Italia Settembre 2011 - Luglio 2014 Corso di Laurea Triennale in “Scienze dell’ architettura” Votazione: 99/110 Politecnico di Torino, Italia Settembre 2006 - Giugno 2011 Diploma scientifico Votazione: 98/110 Liceo Scientifico R. Canudo, Gioia del Colle (BA), Italia
PUBBLICAZIONI Urban Space 3.0 - dar forma allo spazio comune Tesi di laurea meritoria di pubblicazione on-line Ciudades y paisajes hidroeléctricas Esposto presso “Central Hidroeléctrica de la Malva”|Somiedo, 20/05/2016 Prossima pubblicazione : “Città e Paesaggi Elettrici” | Torino Urban Micro-Landscape. Tasting the landscape Presentato al “53° IFLA World Congress” | Torino, 20-22/04/2016 Pubblicato on-line | www.biennalespaziopubblico.it | 09/05/2016
ESPERIENZE LAVORATIVE Novembre 2016 Produzione e vendita di gioielleria contemporanea Fondatore di Shape Design Lab Luglio 2015 - Ottobre 2015 Barista Costa Coffee, Cambridge (United Kingdom) Aprile 2014 - Ottobre 2014 | Marzo 2016 - Luglio 2016 Collaborazione part-time Politecnico di Torino, Italia Novembre 2013 - Marzo 2014 Internship LSB Architetti Associati, Torino (IT)
CAPACITÀ LINGUISTICHE ITALIANO Madrelingua
INGLESE Livello medio
FRANCESE Livello base
ALTRE ESPERIENZE Roccamandolfi Castle Resort Landscape contest. Valorizzazione e riuso di una fortezza medievale Torino, Febbraio 2017 La Central Hidroeléctrica de la Malva Landscape contest. Il patrimonio idro-elettrico spagnolo Workshop promosso dal Politecnico di Torino, in collaborazione con INCUNA e TICCIH-España Somiedo (ES), Maggio 2016 Urban Micro - Landscape. Tasting the landscape Landscape contest. La natura in città Workshop promosso dal Politecnico di Torino, in collaborazione con AIAAP, Città di Torino e IFLA World Congress Torino, Aprile 2016 BAC - Best Architecture Competition Landscape contest. Un nuovo padiglione per il Parco del Valentino Torino, Gennaio 2016 Carpineto Mountain Refuge Landscape contest. Un nuovo rifugio per l’Appennino laziale Torino, Novembre 2015 Helsinki Central Library Urban contest. Una nuova biblioteca per la città di Helsinki Politecnico di Torino, Giugno 2014
CAPACITÀ E COMPETENZE Affidabilità Organizzazione Creatività Comunicazione Lavoro di gruppo
COMPETENZE INFORMATICHE Adobe Photoshop Adobe InDesign Adobe Illustrator AutoCad ArchiCad Rhinoceros Revit Sketchup 3d 3ds Max Suite Office
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Tesi di laurea specialistica Urban Space 3.0 Torino 2016
Internship Parco del Cammino Nuovo Cagliari, 2013
CTRL-space Competition Venice Re-Creation Centre Venezia, 2016
Academic Design Studio Caserma La Marmora Torino, 2014
Academic Design Studio Helsinki Central Library Torino, 2014
BIM Design Zaha Hadid Tower - The Twisted One Milano, 2015
BAC - Best Architecture Competition Un nuovo padiglione per il Parco del Valentino Torino, 2016
Academic Design Studio Albergo diffuso Paroldo, 2013
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SELECTED WORKS
Workshop promosso per IFLA2016 Parri Area Torino, 2016
Academic Design Studio Tour&Taxis Bruxelles, 2015
ArchiStart Competition Carpineto Mountain Refuge Carpineto, 2015
Contemporary jewelry Self production | ShapeDesignLab Torino, 2017
Academic Design Studio Area De Amicis Collegno, 2012
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Tesi di laurea specialistica Urban Space 3.0 Torino 2016
Internship Parco del Cammino Nuovo Cagliari, 2013
CTRL-space Competition Venice Re-Creation Centre Venezia, 2016
Academic Design Studio Caserma La Marmora Torino, 2014
pp. 10
pp. 34
Academic Design Studio Helsinki Central Library Torino, 2014
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BIM Design Zaha Hadid Tower - The Twisted One Milano, 2015
pp. 40
pp. 46
BAC - Best Architecture Competition Un nuovo padiglione per il Parco del Valentino Torino, 2016
Academic Design Studio Albergo diffuso Paroldo, 2013
SELECTED WORKS
Workshop promosso per IFLA2016 Parri Area Torino, 2016
Academic Design Studio Tour&Taxis Bruxelles, 2015
pp. 18
pp. 26
ArchiStart Competition Carpineto Mountain Refuge Carpineto, 2015
Contemporary jewelry Self production | ShapeDesignLab Torino, 2017
pp. 50
Academic Design Studio Area De Amicis Collegno, 2012
SHAPING COMMON SPACE
URBAN SPACE 3.0 | TORINO Tesi di laurea specialistica | Politecnico di Torino | 2016
ABACO
CITTADINI
AMMINISTRAZIONI
SPAZIO URBANO
PROGETTISTI
STRUMENTI INTERATTIVI
Urban Space 3.0 - dar forma allo spazio comune è un lavoro di ricerca che indaga approcci progettuali innovativi nell’ambito di interventi di trasformazione dello spazio della città, o di una sua parte. La sfida proposta è stata quella di rendere l’uomo protagonista dello spazio che vive e della sua trasformazione attraverso nuovi approcci progettuali corali e integrati (come mediazione tra quelli di tipo top-down e quelli di tipo bottom-up), facilitati dall’ uso di nuovi strumenti di visualizzazione. Grazie a questi ultimi lo spazio reale e quello virtuale si sovrappongono in un nuovo spazio, “aumentato”, nel quale nuovi layers informativi virtuali si sovrappongono allo spazio fisico reale, veicolando informazioni, prefigurando nuovi scenari, aumentando la percezione e la consapevolezza di come lo spazio urbano che ci circonda potrebbe essere trasformato. In questo modo, infatti, si possono generare nuove interazioni all’interno del processo progettuale tra tutti i protagonisti che ne prendono parte: la comunità, i progettisti, le am ministrazioni locali e lo spazio urbano stesso. A partire, quindi, dalla definizione di un abaco dei tipi dello spazio urbano e dall’utilizzo di nuovi strumenti interattivi che l’avanzamento tecnologico mette a disposizione, si propone un’ innovazione del processo progettuale.
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URBAN SPACE 3.0 Proposta di un nuovo processo progettuale Percorso
Piazza
Margine
Soglia
Strada Principale Strada Monumentale Strada Trionfale Boulevard Passerella Rampa Galleria
Piazza Principale Piazza Monumentale Piazza del mercato Square Slargo Piazza Lineare Piazza Palcoscenico
Belvedere Waterfront Argine
Varco Recinto Muro Perimetrale Cortina Edilizia Marciapiede Gradonata
Riparo
Riferimenti
Sezione
Natura Urbana
Tettoia Padiglione Portico
Monumento Edificio Monumentale Memoriale
Sottopasso Sottoservizi Parcheggio interrato Piazza Ipogea
Parco Urbano Parco Lineare Giardino Orto Urbano
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1 Definizione obiettivi
6 Approvazione proposta progettuale
2 Progettazione corale
3 Prima proposta progettuale
5 Elaborazione proposta progettuale
4 Discussione proposta progettuale
Per la definizione dell’abaco sono state individuate otto macrocategorie secondo una personale classificazione, per ognuna delle quali sono state proposte una serie di sottocategorie come specifici tipi dello spazio urbano. Il risultato di questa classificazione è una libreria di tools (Percorso, Piazza, Margine, Soglia, Riparo, Riferimenti, Sezione, Natura Urbana), un insieme di strumenti caratterizzati da principi sintattici, che li mettono in relazione l’uno all’altro, e a cui progettisti e non esperti possono far riferimento per una progettazione urbana consapevole. La trasposizione virtuale dell’abaco dello spazio urbano in nuovi strumenti di visualizzazione, infatti, facilita il coinvolgimento dei cittadini nella partecipazione alla progettazione di uno spazio pubblico da loro vissuto, frequentato, conosciuto. Questa collaborazione tra i vari protagonisti di un intervento urbano diventa un laboratorio a cielo aperto: il progettista riesce a identificare le richieste più importanti per i cittadini; questi ultimi, invece, riescono ad interagire con il progettista, avvalendosi dell’aiuto dei nuovi strumenti che, sovrapponendosi allo spazio reale, consentono loro la visualizzazione dell’intervento in un nuovo spazio, aumentato per l’appunto.
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URBAN SPACE 3.0 Applicazione in real-context in Piazza Risorgimento
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URBAN SPACE 3.0 Proposta progettuale
Questo lavoro di ricerca ha, poi, cercato un’ applicazione concreta su una parte di città attraverso la proposta di ri-attivazione urbana di Piazza Risorgimento a Torino. La sperimentazione in real context sul sito ha offerto alla comunità un’ esperienza multisensoriale, nuovi punti di vista e nuovi confronti che hanno generato nuovi modi di relazionarsi con lo spazio, diversi da quelli usuali e quotidiani. Questa proposta di riattivazione urbana si è articolata in cinque fasi, ognuna delle quali ha coinvolto diversi attori a seconda degli obiettivi da raggiungere. A seguito della sperimentazione si è presa consapevolezza del fatto che non è stato seguito un processo lineare, come si poteva pensare inizialmente, bensì un processo circolare, costantemente in discussione poiché caratterizzato dalla continua interazione tra cittadini e progettisti e amministrazioni locali. Ripensare il progetto dello spazio urbano ha avuto, quindi, come obiettivo principale eliminare, o quantomeno diminuire, le difficoltà che vi possono essere sia nella collaborazione sia nel coordinamento fra i diversi attori che promuovono e sviluppano processi di trasformazione urbana. Questo è stato reso possibile dal cambio di paradigma adottato all’interno del processo progettuale: modificando i modelli consolidati di sviluppo e governo della città e utilizzando nuovi strumenti che rendono possibili la condivisione e soprattutto la collaborazione di un numero sempre crescente di cittadini “attivi”. Questa sperimentazione in real context di un nuovo approccio progettuale corale, partecipato, integrato, è stata utile a capire come si può parlare di spazio urbano in quanto spazio delle comunità, in quanto spazio in cui poter consolidare il rapporto tra abitanti e luogo, e in che modo l’ architettura, in questo senso, riveste un ruolo fondamentale : “gli architetti contemporanei dovrebbero fare di tutto perché l’architettura dei prossimi anni sia sempre meno la rappresentazione di chi la progetta e sempre più la rappresentazione di chi la usa “ (cit. Giancarlo De Carlo, 1972) .
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URBAN MICRO LANDSCAPE
TASTING THE LANDSCAPE | TORINO Workshop | In collaborazione con AIAAP, Città di Torino | Presentato al 53rd IFLA World Congress | 2016
Parri Street
Climbing & Video Mapping Wall Parcour Area Current Swimming Pool
Roof Gardens Study Hall Co-working
Curren Gym
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TASTING THE LANDSCAPE | TORINO Masterplan
Playground & Fitness Area Multisport Area Skate Park
Entrance
Parri Plaza
Parri Kiosk
Loose Space
Main Entrance
Cor-ten Wing
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In occasione del 53° Congresso Mondiale dei degli Architetti Paesaggisti tenutosi a Torino, il Politecnico di Torino ha organizzato il Workshop “Urban micro-landscape” per affrontare il tema dei micro paesaggi, di quegli spazi urbani residuali e interstiziali da cui partire per rigenerare le città. Nella prospettiva di tecnologie ecologico-ambientali, di città intelligenti e multimediali, di nuove forme di partecipazione e inclusione, di ricostruzione delle memorie e dell’identità urbana, di ibridazioni e interventi creativi, lo spazio pubblico infra-urbano è quello su cui più immediatamente si imprime la dimensione collettiva, su cui con maggiore immediatezza si leggono gli esiti delle politiche pubbliche di governo e su cui si proietta l’immaginario urbano. La rigenerazione di questi spazi aperti urbani è determinante per rendere la città più accogliente e sostenibile, per promuovere la cultura urbana e l’integrazione sociale, garantire la sicurezza, favorire il senso di appartenenza. Il WS Urban-micro-landscape ha poi cercato una concreta applicazione di questi temi in una parte di città consolidata, densa e compatta. Dopo aver delineato obiettivi, nuovi scenari e usi possibili dello spazio aperto (ad es. loose space, piazza verde, parco giochi e fitness, wireless mobile, video mapping, zona sportiva multifunzionale, parkour, climbing wall, aree espositiva, spazi per eventi sociali, book crossing) l’ area Parri ha rappresentato una tra le tante occasioni di ricostruzione dell’identità e di disegno di un nuovo micro-paesaggio urbano.
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TASTING THE LANDSCAPE | TORINO Parri Plaza | Sezione da Via T. Vecellio
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TASTING THE LANDSCAPE | TORINO 1. Swimming Pool | 2. Parkour Area | 3. Main Entrance (Via T. Vecellio) | 4. Parri Plaza
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CONNECTING THE CITY
TOUR & TAXIS | BRUXELLES Academic Work | Architecture and Urban Economics Design Studio | 2015
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TOUR & TAXIS | BRUXELLES Masterplan
Dalla fine degli anni novanta Tour&Taxis, l’ex scalo ferroviario della Gare Marittime di Bruxelles è abbandonato. Con il tempo questo grande spazio di 270000 m2 è diventato un vero e proprio vuoto urbano a pochi passi dal centro di Bruxelles, nel bel mezzo della città consolidata. Diversi sono stati fino ad oggi i progetti che si sono succeduti, diverse le ipotesi sulle funzioni che quest’ area avrebbe accolto; la sfida proposta dai docenti del laboratorio di progettazione è stato quello di riattivare e rigenerare questa grande cicatrice metropolitana. L’ obiettivo principale è stato, quindi, quello di intervenire strategicamente per trasformare Tour&Taxis in un vuoto di connessione con la città, non più una frattura tra due municipalità confinanti ma un nuovo punto di aggregazione sociale e di sviluppo della città, una cerniera. Tutti gli edifici di fine ottocento presenti nell’area, che un tempo ospitavano la stazione ferroviaria portuale della città belga, sono stati conservati e tutelati; la parte a nord dell’area è stata interamente riservata a parco pubblico; nella restante parte adiacente agli edifici preesistenti sono stati progettati edifici di due diffenti tipologie ad uso quasi esclusivamente residenziale. Al di sotto, invece, di quella che è stata la grande gare maritime, è stata proposta una terza tipologia: edilizia leggera, di breve durata e ripetibile in moduli così da non intaccare la memoria storica dei vecchi edifici e da poter essere, nel complesso, un intervento reversibile. “Connecting the city- Closing the gap “ non è una semplice operazione immobiliare ma soprattutto sociale: attraverso il rapporto tra il vecchio e il nuovo, grazie all’ integrazione tra i nuovi fronti e il tessuto esistente, si può offrire alla città un nuovo quartiere da vivere. Tale ricucitura con la città sembra un’ occasione straordinaria per continuare a cambiare l’identità fisica e socio-culturale del quartiere. Tour&Taxis diventa così un nuovo parco che ricuce la città, che riconnette i diversi punti focali del territorio metropolitano, che mitiga la densità abitativa, stimolando la mobilità pedonale e colmando il vuoto con una rete di infrastrutture e aree a servizio della città.
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Tipo 1: block house
La prima tipologia proposta per Tour&Taxis è la “Block House”, un edificio multipiano di al massimo sei piani fuori terra, prevalentemente residenziale, destinato ad avere una vita media compresa tra i 50 e i 100 anni. Si caratterizza per avere una forma compatta, con sole due pareti perimetrali su quattro disperdenti verso l’esterno. Si tratta, infatti, di edifici posti l’uno accanto all’altro, linearmente, per ottimizzare i consumi energetici e per formare fronti compatti. La sfida principale è stata pensare ad un edificio che potesse soddisfare differenti utenze e relative esigenze, sia al momento della costruzione, sia nel corso della vita dell’edificio. Per questo motivo il nocciolo di distribuzione è stato disposto strategicamente per poter variare le differenti ripartizioni interne a seconda dello spazio richiesto da un acquirente e affinchè potesse subire ulteriori modifiche nel corso degli anni, al variare delle esigenze stesse degli utenti. Questa versatilità delle volumetrie interne diventa leggibile anche in pianta e soprattutto in facciata, laddove delle cornici in legno rendono pienamente distinguibile un appartamento rispetto ad un altro.
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TOUR & TAXIS | BRUXELLES Orizzonte temporale, piante e sezione prospettica
Pianta piano terra
Pianta piano primo
Pianta piano tipo
Penthouse
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Tipo 2: light house
La seconda tipologia proposta per Tour&Taxis è la “Light House”, edilizia leggera da collocare al di sotto della preesistente tettoia della Gare Maritime. Pensata per relazionarsi al meglio con la struttura esistente, questa tipologia, oltre a dover rispettare l’incontro antico-nuovo, prevede tempi di realizzazione brevi, costi di costruzione bassi e un orizzonte temporale di 20 anni circa. Per rendere, quindi, l’intervento reversibile e per accelerare i tempi di costruzione, si è pensato di utilizzare strutture modulari in legno con tecnologie a secco. Successivamente è stata studiata una possibile scansione modulare: partendo da un modulo minimo di 28 m2, a seconda delle utenze, delle relative esigenze, delle disponibilità economiche, questo può essere raddoppiato, triplicato, quadruplicato (verticalmente o orizzontalmente) dando vita a differenti disposizioni spaziali e volumetriche. Secondo una distribuzione lineare, le nuove case leggere si dispongono una accanto all’altra lungo l’intera lunghezza delle “navate” della gare maritime, eccetto una, esclusivamente riservata al trasporto pubblico.
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TOUR & TAXIS | BRUXELLES Gruppi di acquisto, concept, piante e sezione prospettica
Pianta piano terra
Pianta piano primo
Pianta piano secondo
Pianta piano terzo
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AQUA ALTA
VENICE RE-CREATION CENTRE | VENEZIA CTRL-space competition | Team: C.L.A.M.F. | 2016
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VENICE RE-CREATION CENTRE | VENEZIA Concept e Masterplan
Il sito proposto come oggetto di concorso rappresenta solo una piccola parte del più vasto complesso veneziano “Ospedale al Mare”. Il progetto ha ridisegnato l’intera area, come fosse solo il primo passo di un percorso di sviluppo molto più ampio. Una piazza lineare diventa il continuum che mette in connessione tutti il patrimonio architettonico preesistente e dà la sensazione di percorrere un unico e grande complesso, proprio come lo è stato in passato. Questa continuità è data da una serie di onde che da Via Klinger si estendono fino alla spiaggia, come fossero un estensione stessa del mare che, dispiegandosi, inona il sito. Il fossato artificiale creato artificialmente nel corso degli anni tra il Marinoni e la Cassa di Risparmio diventa il cuore pulsante dell’area, teatro di disparate attività all’aperto e centro di connessione tra tutti gli edifici oggetto dell’intervento. Si configura, quindi, come una vera e propria piazza, uno spazio multi-funzionale e un punto di incontro che attrae ogni giorno e ad ogni ora sia gli abitanti del Lido di Venezia, sia gli ospiti della nuova struttura ricettiva. Gli edifici storici preesistenti sono preservati nella loro struttura e qualità architettonica; i nuovi volumi si nascondono dietro le loro facciate o ed emergono in copertura, in un dichiarato incontro tra antico e nuovo.
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VENICE RE-CREATION CENTRE | VENEZIA 1. Central Plaza e Palazzo Marinoni | 2. Teatro Marinoni | 3. Central Plaza | 4. Nuove connessioni
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A GARDEN SQUARE IN A GLASS HOUSE
CENTRAL LIBRARY | HELSINKI Academic Work | Architectural and Structural Design Studio | 2014
Stretch of water
Green Square
Prospetto
Sezione AA
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Glass House
Helsinki Centra
al Library
CENTRAL LIBRARY | HELSINKI L’ Atelier Architectural and Structural Design è stato sviluppato su un progetto di concorso internazionale, indetto nel 2012, per la progettazione della Biblioteca Centrale nella città di Helsinki. Il confronto con una competizione reale ha permesso di entrare a contatto con le problematiche con le quali uno studio di architettura si trova a rapportarsi per la gestione logistica di un progetto di concorso. “The heart of the metropolis – Central Library Competition “ vuole rispondere al soddisfacimento del bisogno, presentatosi già nel 1990 con lo sviluppo dell’area di Kamppi – Toolonlathi, di una nuova biblioteca nel centro di Helsinki, intesa come spazio di incontro e di sviluppo della conoscenza. La nuova biblioteca centrale si colloca all’interno di una piazza già attorniata da edifici simbolici, importanti, in uno spazio che già è fulcro di vita della comunità; essa stessa allora è pensata come una piazza coperta per sfuggire al freddo pungente finlandese, uno spazio aperto e di aggregazione, un involucro vetrato che abbraccia l’ambiente al suo interno ma che al contempo crea continuità con l’esterno, grazie all’uso di elementi naturali tipici del territorio finlandese quali acqua, legno e vegetazione. “Helsinki Central Library” si sviluppa all’interno di volumi regolari, parallelepipedi in legno e cemento che, incastonati tra loro, creano un unico e grande complesso. Tali volumi si incastrano e si sovrappongono, lasciando spazio a terrazze e ambienti circondati dal verde degli alberi, dando la sensazione di essere in una grande serra vetrata. Tutto questo si riflette negli specchi d’acqua posti nella grande hall, una sorta di piazza principale, un luogo di incontro e aggregazione; interno ed esterno sono sì separati, ma da una linea sottile, poihè il grande involucro vetrato che abbraccia l’intera struttura trasmette a chi è dentro la sensazione di essere contemporaneamente fuori. È l’acqua ad accompagnare il visitatore all’interno dell’edificio: una passerella all’esterno, infatti, interrompe i due grandi specchi d’acqua che, a loro volta, affiancano la facciata principale e si riflettono vicendevolmente. Varcato l’ingresso ci si ritrova nella hall, al di sotto della grande biblioteca: essa appare quasi sospesa, trafitta da tre setti in cemento armato che si innalzano per
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Pianta piano primo
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CENTRAL LIBRARY | HELSINKI Piante
l’intera altezza della struttura. Le lunghe vetrate a parete che chiudono e isolano il perimetro della biblioteca sospesa, invece, non solo consentono un affaccio sulla “piazza” interna sottostante, ma collegano visivamente lo spazio interno a quello esterno in entrambe le direzioni. Il grande involucro vetrato è spezzato in un punto da un volume in cemento armato che, oltre ad ospitare alcune funzioni di servizio, funge da nocciolo di distrubuzione per l’intera struttura. A partire da quest ultimo, infatti, si snodano possibili percorsi verso una serie di volumi attigui, ognuno ospitante una diversa funzione: la zona lettura, quella attrezzata con pc, quella dedicata al relax progettata sul tetto dell’auditorium, che diventa quindi una terrazza, oppure, al piano secondo, quella dedicata al bar e ristorante. La nuova biblioteca centrale di Helsinki, dunque, non vuol essere solo un nuovo centro culturale per la città finlandese, non solo una tradizionale biblioteca, ma un’ entità dinamica, un punto di riferimento per i cittadini all’altezza dei grandi edifici che la circondano quali il Parlamento, il Museo di Arte Moderna (Kiasma), il Museo Nazionale della Finlandia o il Centro Congressi Talo Huset Hall. Lo scopo è stato quello di creare un luogo vivace e versatile per l’incontro, una casa della letteratura in cui gli utenti ne sono al centro. Per questo motivo non mancano nell’edificio luoghi per lo svago, come la sauna, immancabile nel modus vivendi dei finlandesi, oppure un grande auditorium, collocato nel piano interrato, che possa essere fruito come teatro e spazio per eventi di ogni genere.
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PARAMETRIC BUILDING
THE TWISTED ONE | MILANO Academic Work | Building Information Modelling | 2015
Durante il corso accademico di “Building Information Modelling”, l’obiettivo principale è stato capire in che modo la modellazione parametrica implementa il CAD e come può favorire e facilitare il controllo del processo progettuale, evitando errori, incongruenze tra dati, e, allo stesso tempo, aggiungendo nuove informazioni agli oggetti, non più solo di natura geometrica, ma utili per la costruzione e manutenzione degli edifici. Dopo aver scelto un oggetto architettonico esistente o in costruzione (nello specifico un grattacielo), si è cominciato a modellarlo, come si sarebbe potuto fare con un qualsiasi software di modellazione 3D. Già in questa fase, però, l’uso di un sistema di modellazione delle informazioni edilizie (nel caso speficico Revit Architecture), e non di un semplice software, ha avuto diversi vantaggi: la torsione, ad esempio, della torre progettata da Zaha Hadid per Citylife è stata ricavata da una formula matematica; la facciata continua, è il risultato di una serie di parametri impostati su una singola vetrata, poi ripetuta e applicata all’intero edificio. Oltre a queste semplificazioni durante la fase di modellazione, rese possibili dall’elevato numero di parametri assegnati ad ogni piccola parte dell’oggetto architettonico, è stato possibile aggiungere informazioni di tipo tecnologico-costruttivo all’intero modello, affinchè si potessero ricavare tavole di disegno, abachi del numero e del tipo di elementi presenti nel progetto, dei relativi costi di costruzione.
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THE TWISTED ONE | MILANO 1. Piano terra | 2. Pianta piano tipo | 3. Dettagli tecnologici | 4. Prospetto | Sezione AA
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TENT REFUGE
MOUNTAIN REFUGE | CARPINETO ArchiStart Competition | Team: C.L.A.M.F. | 2015
1 “Carpineto Mountain Refuge” è stato un concorso di idee con lo scopo di promuovere e valorizzare una parte del territorio dell’appennino laziale attraverso proposte di strutture temporanee ricettive, collocate lungo i percorsi montani e distrubuite dalla valle alla vetta delle montagne. L’obiettivo, dunque, è stato quello di progettare delle strutture che potessero essere disperse lungo il territorio per offrire un pronto rifugio agli escursionisti che ogni anno fanno visita al Monte Semprevisa, che fossero sostenibili sia nella scelta dei materiali, sia nell’uso di forme di energia passiva, che avessero una superficie non più grande di 20 m2. Da tutto questo nasce la scelta compositiva da parte del team di lavoro di progettare un bivacco che potesse richiamare una tradizionale tenda da campeggio la quale, da sempre, è l’oggetto che accompagna gli avventurieri amanti della natura e della semplicità. “Tent Refuge” diventa, quindi, un’unità essenziale ma ricca di stile, dotata di ogni comfort: una parete mobile esterna coibentata e rivestita in lamiera forata fa da passerella d’ ingresso, accompagnando gli ospiti prima nell’essiccatoio, poi all’interno; all’occorrenza la stessa parete può essere ribaltata verticalmente, tamponando così l’unica parete vetrata della struttura. Internamente, invece, tutti gli arredi possono assumere diverse configurazioni a seconda della necessità; in un piccolo spazio sei ospiti possono trovare rifugio e godere di cucina, bagno, relax. Questa struttura come rivisitazione di una tenda tradizionale fa presa sull’immaginario del visitatore e diventa il luogo di sosta a disposizione di trekkers e appassionati di escursionismo che qui potranno trovare riparo; inoltre una parete completamente rivestita esternamente di celle fotovoltaiche garantisce l’autonomia energetica, le pareti perimetrali a secco che tamponano la struttura in legno lamellare assicurano comfort termico. La copertura vetrata, poi, e delle fessure di luce ricavate tra le pareti garantiscono l’illuminazione naturale.
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MOUNTAIN REFUGE | CARPINETO 1. Concept | 2. Sezione AA | 3. Pianta
Struttura in legno lamellare
Parete mobile esterna
Copertura vetrata
Pellicola fotovoltaica
Parete perimetrale a secco
2 1. Ingresso 2. W.C. 3. Open Space 4. Zona relax 5. Cucina attrezzata / tavolo 5
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6. Divano-letto
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MOUNTAIN REFUGE | CARPINETO Interior
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“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto, 1913
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