DOMENICA 04 LUGLIO 2021
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Settimanale di Informazione
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ANNO XXI - N° 27 - DOMENICA 04 LUGLIO 2021
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ANTONIO BOTTA Nino D’Angelo a S. Pietro a Patierno per ammirare il MURALES realizzato dall’artista Jorit
TRA LA SUA GENTE, CON FORTE COMMOZIONE
Un MURALES che ritrae Nino D’Angelo da giovane, con il caschetto biondo e le strisce rosse sulle guance, è stato realizzato dall’artista Jorit in piazza Guarino, nei pressi dell’abitazione dove il Cantante è nato, a S. Pietro a Patierno. L’Artista é ritornato nel quartiere della sua infanzia per ammirare da vicino il murale e ringraziare, oltre a Jorit, l’associazione Primavera e chi si è reso artefice di tale iniziativa: “E’ un piacere troppo grande, un bellissimo regalo” ha dichiarato, emozionato e felice, ai giornalisti, tra cui il direttore Nando Troise, che lo attorniavano nella sala consiliare, settima municipalità, di S. Pietro a Patierno. “Le mie origini sono intoccabili, chi non ama le proprie origini è un “quaqquaraqua”, una persona che non vale niente, ho imparato tanto in questi quartieri abbandonati. Tornare qua dopo 45 – 50 anni e avvertire l’amore di questa gente non ha prezzo. Se tanta è la gente che mi vuole bene deve voler dire, allora, che qualcosa di
buono l’ho fatto! Con rammarico evidenzia che in tanti anni nulla è cambiato a S. Pietro a Patierno, “un muro chiuso da quando io sono nato, una vera periferia, perché non ci si passa, bisogna venirci di proposito”. Ad una domanda che gli è stata rivolta su cosa fare in concreto per giovani delle periferie abbandonate egli ha risposto: “Non lo so, io faccio il cantante, secondo me bisogna recuperare la cultura;
io non ce l’ho la cultura, non mi hanno dato il diritto di farmi una cultura. Nella cultura c’è la chiave: tanta gente, non capendo, fa quello che dicono gli altri”. Con questa osservazione, Nino D’Angelo, in maniera molto più chiara ed efficace rispetto a tante analisi sociologiche e massmediologiche, è andato al cuore del problema: ai ragazzi dei quartieri degradati,“invisibili”, di cui ci si accorge solo quando si rendono protagonisti di atti delinquenziali, bisogna spalancare le porte della scuola, da mattina fino a sera, rendendola “officina” di cultura e d’umanità, dove essi, al fine di colmare il gap della situazione di svantaggio economico e sociale in cui sono nati e vivono, possano arricchirsi con gli strumenti del sapere, del saper fare e del saper essere, per consentire di promuovere la loro vita nel sostegno del processo di maturazione umana, così da essere in grado di raggiungere la pienezza delle proprie potenzialità ed aspirazioni. continua a pag. 4
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4 SEGUE DA PAG. 3 Anche quando una giornalista gli ha fatto notare che sorge il problema di evitare che il Murales a lui dedicato venga imbrattato da vandali, egli con fermezza ha replicato che a S. Pietro a Patierno e nel quartiere in cui é nato, ‘O Pizzo ‘e Casale, il problema non è come preservare l’Opera di Jorit a lui dedicata, ma la necessità di “lottare per consentire ai giovani di lavorare”, facendo, quindi, bene intendere che il lavoro, insieme alla cultura, costituisce il vero riscatto per i ragazzi. “Io sono uno del popolo” ha affermato “ma ho avuto la fortuna di diventare Nino D’Angelo, e gli altri”? In questa domanda l’Artista mostra di essere ben consapevole del dramma dei giovani delle periferie urbane: egli è stato uno di loro, poiché ha avuto un’infanzia difficile a causa delle precarie condizioni economiche della sua famiglia. Primo di sei figli abbandonò la scuola per cantare saltuariamente ai matrimoni nei ristoranti e per vendere gelati alla stazione di Napoli centrale. Come ha dichiarato Jorit alla stampa, il motivo che lo ha spinto a dedicare un murales all’Artista napoletano è proprio il fatto che l’interprete di “…e la vita continua”, “Tiempo” Senza giacca e cravatta”” e di tante altre canzoni di successo “ha cantato e ha parlato dei ragazzi delle periferie di Napoli, senza la puzza sotto il naso, e perciò tutti gli siamo grati”. “E’ un progetto” ha aggiunto “che io ho subito voluto sposare, perché queste sono le cose che fanno bene ai quartieri, danno identità ai quartieri”. Quale messaggio potrebbe veicolare ai ragazzi il mega ritratto realistico di oltre 15 metri di un figlio di quel quartiere “invisibile” della periferia partenopea, che è riuscito a svincolarsi dai lacci dei limiti di uno status socio culturale molto precario, diventando un cantante e attore
di successo? E’ vuota retorica se sostengo che il MURALES, mostrato dal direttore Troise agli spettatori web di Nano TV, è un segnale di fiducia e di incoraggiamento? Può far capire che nella vita si può anche essere perdenti, soprattutto se si nasce e si vive in aree periferiche difficili, ma sconfitti MAI! Quell’immagine di Nino D’Angelo è lì per esortare i ragazzi a NON DARSI PER VINTI, a incitarli a non arrendersi, perché ce la si può fare a uscire dall’inferno; certo, solo qualcuno raggiunge vette elevate, ma, superando la logica fatalistica che paralizza nella palude del “lascia perdere, non c’è niente da fare, non ti illudere”, e credendo in se stessi, nelle proprie capacità, si possono raggiungere, poco alla volta, nonostante le frustrazioni, le cadute e le delusioni, progressivamente piccoli traguardi, provando la soddisfazione di sentirsi onesti, laboriosi, tenaci nel far splendere nella propria vita raggi dorati che squarciano le tenebre. Nino D’Angelo, da piccolo, ha avuto la perspicacia e l’intelligenza di farsi guidare dal parroco di S, Benedetto don Mauro Piscopo. Ecco, allora, un altro messaggio alle future generazioni che giunge dal murale di piazza Guarino:
“Lasciatevi aiutare da persone disponibili a condividere i vostri problemi, a tendervi una mano se cadete, indicando la strada da percorrere per sviluppare le vostre qualità”. Sì, perché nelle periferie degradate, Scampia, Quartieri Spagnoli, Salicelle, c’è il male, è vero, ci sono coloro che propongono le scorciatoie malefiche della devianza, ma fortunatamente ci sono anche sacerdoti, insegnanti, educatori, uomini e donne retti che hanno fatto della bontà d’animo e della fattiva solidarietà il loro impegno di vita, pronti ad affiancare e a fare un pezzo di strada insieme a chi ha bisogno di un consiglio, di uno sprone a credere in se stessi e a stare in piedi nei momenti della bufera. Dopo l’incontro con le Autorità istituzionali e con la Stampa Nino D’Angelo è salito sul palco, mentre la folla lo osannava con affetto. Sopraffatto dall’emozione, sommerso dall’amore dei suoi concittadini, nel tentativo di ringraziarli l’Artista di S. Pietro a Patierno e di Casoria ha pianto. Quelle tue lacrime, Nino, sono il segno non di debolezza, ma espressione di sentimenti profondi e carnali. Il successo non ti ha cambiato, ti senti parte della tua gente. E ciò ti fa onore!
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CIRO TROISE
L’estate dei cambiamenti Il Napoli si sta trasformando molto di più di quello che sembra, De Laurentiis sta progettando una rivoluzione. I due anni senza Champions League hanno colpito nel segno anche perché le difficoltà tecniche coincidono con quelle gestionali, con lo shock dell’ammutinamento. Sono noti anche i problemi verificatisi tra De Laurentiis e Giuntoli ai tempi della crisi con Gattuso ma il direttore sportivo del Napoli è blindato da un contratto fino a giugno 2024. Il ritorno di Sinatti, Calzona e soprattutto Santoro nel ruolo di team manager rivelano la volontà della società di avere gente di fiducia nel rapporto con lo spogliatoio, slegata dall’allenatore o dal direttore sportivo di turno. Gattuso ha ricostruito un linguaggio condiviso che ha portato la squadra ad un passo dalla qualificazione alla Champions League, ora c’è da sviluppare una narrazione nuova continuando nel solco della svolta “verticale” compiuta con Osimhen e Lozano. Nell’ambito gestionale, dopo la tempesta De LaurentiisGattuso, ci sono, però, nuove pagine da scrivere nell’equilibrio che si costruirà con Spalletti e il suo staff compo-
sto anche da professionalità diverse rispetto ai suoi storici collaboratori: il preparatore dei portieri Rosalen Lopez, il preparatore atletico Sinatti e Calzona che a Napoli è stato il vice di Maurizio Sarri. La svolta è complessiva, riguarda anche il marketing, con la linea dell’autoproduzione delle maglie su cui De Laurentiis ha compiuto un’accelerazione. Il design sarà realizzato da Armani, della produzione si occuperà Onis Swiss, della distribuzio-
ne Valentina De Laurentiis, la figlia del presidente che rappresenta un’eccellenza in questo campo. Il Napoli persegue, quindi, la strada del restyling in tanti aspetti della vita di una società di calcio. La svolta è anche tecnica con Spalletti che cercherà di ripartire dalla base solida ereditata da Gattuso, puntellandola con pochi innesti: un terzino sinistro, un difensore centrale ed un centrocampista. Hysaj nel corso di questa settimana dovrebbe legarsi alla Lazio,
Maksimovic e Bakayoko, invece, non conoscono ancora il loro futuro. La priorità riguarda la fascia sinistra, un atavico problema del Napoli mai pienamente risolto da quando Ghoulam è finito nel buio del tunnel degli infortuni. Se poi dovessero arrivare delle cessioni, il programma cambierebbe ulteriormente con la necessità di sostituire le eventuali partenze eccellenti che al momento non sono all’orizzonte. Non sono giunte offerte congrue né per Fabian Ruiz né per Koulibaly, poi c’è la questione del rinnovo di Insigne che è determinante nell’analisi della programmazione del Napoli. L’estate dei cambiamenti coinvolge anche il settore giovanile, Grava, riconfermato alla guida del vivaio, sta costruendo una rivoluzione, come dimostra la separazione con Carnevale e Bevilacqua, rispettivamente allenatore dell’Under 17 e dell’Under 16 del Napoli. Le parole di De Laurentiis hanno dato una narrazione ad una nuova epoca del Napoli: innanzitutto sacrificio per tenere i conti sotto controllo ma la volontà di ritrovarsi, arrivando a grandi risultati come in passato con le idee.
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6 RITA GIAQUINTO
“Un calcio al Covid”: al Maradona, in segno di ripresa, i campioni del calcio campano
Un pomeriggio emozionante quello che il giornalista Carmine Testa è riuscito ad organizzare, con tenacia, fatica, sacrifici ma con tanto entusiasmo, grazie al supporto dei tanti amici-sponsor, venerdì 25 giugno allo Stadio Maradona di Napoli: “Un calcio al Covid” è il nome della manifestazione che ha visto protagonista una rimpatriata di alcuni dei grandi calciatori che il calcio campano ci ha regalato nel trentennio che va dagli anni ’70 agli anni ’90. Come lo stesso Testa ha raccontato nella diretta live ripresa dalle telecamere di NanoTV, il tutto ha avuto origine da una sua idea nata una mattina del 19 marzo 2020 - quindi in pieno lockdown - e dal suo amore per il calcio in generale e per questo ambiente calcistico della Lega Nazionale Dilettanti e del Comitato Regionale campano. Ebbene, quella mattina, decise di mettersi al computer e di dar vita ad una specie di sondaggio per vedere chi fosse stato il migliore portiere degli anni 1970/1990. E furono tantissimi – circa trecento – a rispondergli e a dare seguito a questa sorta di gioco virtuale. Visto il successo del primo sondaggio, il nostro Carmine Testa decise di passare ai terzini, ai centrocampisti e, infine, agli attaccanti. Il “gioco” terminò il 13 aprile con tre formazioni dalle quali uscì una squadra modello che è stata, appunto, premiata in occasione dell’evento al Maradona di Napoli. Accanto a Carmine Testa, che ha ringraziato tutti quelli che hanno reso possibile questo incontro, come il Commendator Vincenzo Sedia, la presenza di due suoi grandissimi amici ha dato ancora maggiore lustro alla manifestazione: parliamo dell’On. Cosimo Sibilia, Presidente della Lega Nazionale Dilettanti e di Carmine Zigarelli, Pre-
sidente del Comitato Regionale campano, due personalità importantissime in questo ambiente perché hanno fatto, e continuano a fare tanto per il calcio campano. Poche parole da parte di entrambi, tanti ringraziamenti e soprattutto l’augurio di una nuova ripartenza che ci fa ben sperare. Queste le parole di Sibilia: “Pochi minuti per ringraziare Carmine Testa e tutti quelli che hanno voluto che, questo pomeriggio, ci incontrassimo: giovani e meno giovani, calciatori, allenatori, tecnici, dirigenti di società, un incontro emozionante con questo titolo beneaugurante – “Un calcio al Covid” dato da Carmine all’evento, a cui tutti ci stringiamo dato che tutti ci auguriamo di poter chiudere questa brutta parentesi della nostra storia che ha bardato e bloccato il nostro paese. Questo evento ci consente stasera di poter rivedere tanti amici, con cui abbiamo avuto una lunga militanza prima nel settore calcistico e poi in quello dirigenziale. Quindi, caro Carmine, questo evento fa bene al mondo del calcio e dello sport, perché
ci dimostra la possibilità di ripartire con il calcio di base e il calcio dei giovani”. Il Presidente Zigarelli ci racconta qualcosa in più dell’idea dell’evento: “Questa idea nasce da una telefonata con Carmine. Noi, da anni, ci sentiamo ogni mattina, intorno alle 7:30. Dopo questa sua iniziativa su Facebook, gli dissi che questo gioco non doveva rimanere fine a sé stesso ma che avremmo dovuto creare qualcosa. Così nasce “Un Calcio al Covid” che, speriamo, sia un calcio definitivo a questo virus, che ci ha bloccato per un lungo periodo ma che ha permesso anche la nascita di tante opportunità come questa. Basta pensare che tra di voi ci sono amici che non si vedono da trenta, anche quarant’anni…”. La formazione più votata ha visto, tra i premiati, Donato Poziello, come il Presidente per eccellenza, Antonio Montesano, come Direttore Sportivo, Giuseppe Dello Iacono, come Segretario, Franco Villa tra gli allenatori, il più vincente tra tutti. Tra i calciatori, Enzo Scuotto, che Carmine Testa considera
La pubblicità sulle edizioni digitali e sui siti dei giornali offre una informazione credibile. Il settimanale CASORIADUE ha una storia cartacea di 30 anni e dal lockdown ha iniziato la sua storia in edizione digitale; in aggiunta ha anche un sito del giornale. La pubblicità è un’antenna molto sensibile in una fase di ridefinizione dei valori e delle priorità. La nostra testata da la possibilità alle aziende che intendono puntare sulla qualità e sulla capacità creativa di immaginare un tempo post pandemia.
DOMENICA 04 LUGLIO 2021 come il più corretto dei giocatori campani: mai ammonito. Tante le emozioni, tantissimi i ricordi, anche commoventi, nel rievocare chi è stato protagonista di questo calcio ma che purtroppo ci ha lasciato e non è più con noi, come ad esempio, Enzo Strino, Roberto Fiore, Salvatore Sestile, soltanto per citarne alcuni. Chiudiamo questo breve reportage sull’evento, con l’intervista del Dir. Troise a Ciro Borriello, Assessore allo Sport del Comune di Napoli, giunto al Maradona a diretta terminata, ma che ha voluto, comunque, dare la sua testimonianza sull’importanza di questa manifestazione di cui lui ha sicuramente il merito di essere uno dei principali artefici, mettendo a disposizione una sala del Maradona, il tempio del calcio della nostra città : “Il merito non è mio, ma vostro che avete proposto questa idea, e quale luogo migliore se non farlo qui allo stadio Maradona, per far rivivere i ricordi di tanti ex-calciatori, ex-allenatori, che hanno calcato quelli
7 che io chiamo i veri terreni del calcio, quelli del calcio giocato, quello della periferia, della provincia, quello delle squadre “minori” dove il calcio è ancora una passione incredibile. Ho ritenuto fosse bello offrire questo luogo che non è uno spazio privato e quindi resterà sempre a disposizione. È chiaro che c’è una convenzione con l’uso esclusivo del terreno di gioco e di altri spazi, come è giusto che sia, per la squadra principale della città, ma qui ci sono spazi che vanno offerti a tutti”. Con Cosimo Sibilia, al di là dei colori politici, c’è sempre stata una buona intesa: “Sibilia è sempre stato vicino a questo mondo, indipendentemente dalla posizione e dalla carica che ha. Abbiamo visto insieme una partita del campionato dilettante. Questo perché c’è amore per lo sport, per il calcio, qualsiasi sia il campo e qualsiasi sia la squadra. Hanno trovato una formula molto rapida per giocare, dando finalmente respiro a questi ragazzi che stavano un po’ in astinenza da calcio. E’ una possibilità
molto intelligente, con un torneo brevissimo ma che ha messo in luce tanti calciatori, delle belle squadre, delle buone organizzazioni. Quindi, bene a chi ha organizzato questo torneo breve, rapido ma anche molto bello”. L’evento si è organizzato nella sala “Champions” dello stadio, un nome che ci rievoca i brutti momenti della partita contro il Verona. Lei ha notizie dal Calcio Napoli? “Ma quella partita oramai è dimenticata, dobbiamo voltare pagina. Questa è la sala delle feste, per cui essendo questo un giorno di festa, non potevamo non riservare questa sala per questa straordinario incontro. Per le notizie, no, non abbiamo riscontro, perché la società si è chiusa nel silenzio stampa per cui non abbiamo avuto contatti se non con Formisano per prendere accordi sul prossimo campionato. Ma niente di più. Sappiamo tutti che il calcio Napoli ha un’organizzazione molto particolare, tendono a far rispettare la loro volontà, e noi non possiamo fare che questo”.
CHIARA D’APONTE
Bisogna “cambiare rotta” per il bene di Casoria: il consigliere Alessandro Puzone lascia Forza Italia ed entra in maggioranza.
In queste settimane c’è fermento tra le mura del municipio di Casoria. La situazione pare tesa e delicata e il sindaco Bene ha chiesto collaborazione. E mentre alcuni hanno lasciato cadere questo sos nel vuoto altri hanno lanciato un salvagente al primo cittadino. È il caso di Alessandro Puzone che recentemente ha deciso di lasciare Forza Italia e di sostenere la maggioranza. Architetto, classe 1990, Puzone sembra sicuro della scelta fatta. Non ha rimpianti e chiede fermamente un cambio di rotta a questa amministrazione. Ecco cosa ha dichiarato. Vorrei conoscere un po’ il suo percorso personale e politico. Che tipo di studi ha fatto e soprattutto come mai ha deciso di avvicinarsi al mondo politico? La politica è stata la mia passione fin da piccolo. Pur essendo un architetto, ho sempre avuto il pallino di voler migliorare una città come Casoria che, nonostante le sue tante difficoltà, amo da morire. Per questo, ho deciso di candidarmi e avere la possibilità di cambiare dal ‘di dentro’ la situazione in città. Vorrei sapere quali sono i motivi che l’hanno spinta a lasciare Forza Italia e a passare dall’opposizione alla maggioranza Premesso che con gli amici di Forza Italia ho un buonissimo rapporto, tengo a sottolineare che per me un conto sono i rapporti politici e un altro i rapporti umani. Possiamo avere idee
diverse, ma la diversità di pensiero non deve mai travalicare la persona. Mi ritengo un consigliere di maggioranza ‘critico’. Non sono passato per un Assessorato in più, tanto è vero che né il Sindaco mi ha offerto qualcosa né io gli ho chiesto di mettere un assessore amico. Voglio incidere sul futuro di questa città e, secondo me, si può fare solo stando presenti dove si prendono le decisioni. L’ho già detto al Sindaco e lo ribadisco ancora una volta: la rotta deve cambiare e ho deciso di accettare il suo appello per collaborare insieme non per scaldare la poltrona ma per essere incisivo. Le rivolgo la stessa domanda che due settimane fa ho rivolto al Consigliere Ramaglia: qual è la ricetta per poter governare Casoria nel migliore dei modi? Innanzitutto, tornando a valorizzare le competenze. Mettendo le persone giuste al posto giusto. Un architetto non può occuparsi di economia, per dirne una. Ecco, la logica dell’uno vale uno ha fatto il suo tempo. Soltanto in questo modo e con l’intervento attivo di persone libere che non devono rispondere a nessuno (e non messe lì per semplici calcoli di partito) Casoria può tornare ai fasti di un tempo. Bastano queste due cose per fare degli enormi passi avanti. Non è ancora chiaro se l’abbandono a Forza Italia sia il preludio all’ingresso di Puzone tra le fila di Italia Viva ma certamente da oggi il sindaco ha un alleato in più.
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8 GIUSEPPE NAVARRA Lo stadio S. Mauro sorse nel 1950 (circa) aret’ ‘a terra. Uno spazio che comprende oggi Via S. Pellico, Viale Olimpico, Via Colombo . Due ragazze, la cui abitazione si affaccia sullo stadio hanno pensato di creare un comitato di quartiere: Comitato “aret’ ‘a terra” Esse hanno contattato via telematica un gruppo di persone a cui sta a cuore l’utilizzo pieno dei beni del territorio invitandole a far parte del comitato. Rifacendosi alla “Convenzione di Faro” (2005) i membri ribadiscono l ”il diritto alla partecipazione dei cittadini alla vita culturale”. E a questo proposito richiamano la delibera comunale n. 9/2020 “… sulla collaborazione tra i cittadini ed Amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani. “ Sapendo che da ragazzo (15 anni) ho giocato su questo campo nella squadra formata dal sacerdote don Mauro Migliore con una “chiorma” di ragazzini dell’oratorio in un campionato del CSI (Centro Sportivo Italiano) mi hanno chiesto di parlare della nascita di questo stadio abbandonato per troppi anni nel passato. La scelta di quel suolo da adibire a stadio comunale fu fatta dal Sindaco dell’epoca, R. Paone che lo fece recintare munendolo di una cancello all’ingresso di Via T. Formicola. I primi ad utilizzarlo come campo sportivo fu questa “chiorma” di ragazzini dell’Azione Cattolica San Mauro guidata dal sacerdote Don Mauro Migliore. Il sacerdote si fece carico dell’acquisto di magliette, calzoncini e calzettoni ed i ragazzi si procurarono a spese loro le scarpette. La squadra, il cui presidente era il prof. Michele Storti, col pretenzioso nome di “INVICTA,” esordì in un campionato CSI per ragazzi a cui si iscrissero due forti squadre napoletane:
Aret’ ‘a terra
Canneto A e Canneto B. A distanza di 70 anni ricordo solo alcuni dei componenti la squadra: Pino Navarra, portiere; Luciano Imperio e Mileto Mauro, terzini; Francesco Iodice e “ ‘o cagnuolo” mediani; Pietro Bernone, Gigino Pelella e altri, attaccanti. Per rendere agibile il campo, letteralmente ex campo agricolo, pensammo di tracciare le linee laterali, quelle di fondo campo e le aree di rigore seguendo le regole per squadrare un foglio da disegno: tirare le diagonali con lo spago che i muratori usano per stabilire i livelli. Non fu certo un capolavoro di precisione, ma servì a farci giocare. Restava il problema delle due porte. Ci venne in aiuto Don Giacomino Vinci che nella sua falegnameria allestì le due porte e ci aiutò a fissarle sul campo. Mancavano le reti alle due porte che sembravano due bocche spalancate. Restarono sguarnite per molti anni. Lo spogliatoio era dietro una grossa e ampia lamiera dietro la quale ci spogliavamo per rivestirci dei colori
della squadra. Una chiorma di ragazzini. I pionieri del calcio a Casoria. L’Invicta S. Mauro! Invicta sulla carta, perché il campionato CSI non lo vincemmo noi. In compenso demmo inizio al “tifo” per il calcio a Casoria. Questo bene comune fu poco valorizzato negli anni successivi alla sua istituzione. Pochi investimenti comunali e sporadici interventi migliorativi. Allo stato attuale la sua riapertura al pubblico ha permesso ai cittadini la sua fruibilità per svolgere “attività di benessere psicofisico” al suo interno, tant’è che i soci del Comitato suddetto plaudono alla capacità di aggregazione sociale dello stadio e alla possibilità data ai cittadini di svolgervi attività ludiche e sportive. Anzi hanno delle proposte concrete per migliorarne la funzione pubblica esposte anche nella Costituzione del Comitato ed inviate al Sindaco R. Bene: A) Cineforum estivo davanti al campo di Basket; B) Creazione “Orto didattico officinale” ad uso delle scuole dell’obbligo; C) Utilizzo spazio ingresso campo di basket per tornei estivi di pallavolo, pingpong, ecc come da proposta; D) minifiere mercato o di interscambio e bio prodotti locali; E) Protezione e cura di due pini mediterranei, di un cedro del Libano e di 15 eucalipti la cui essenza ha la funzione di tenere lontane le zanzare. La cura di queste essenze arboree e quella delle piante officinali spontanee attira l’avifauna. I soci del Comitato hanno anche notato che il cedro in passato ha ospitato qualche rapace e che quindi la cura degli alberi non va trascurata. Il Comitato prende atto della volontà degli amministratori di rendere veramente fruibile lo spazio dello stadio e ringrazia tutti coloro che si sono resi partecipi della sua realizzazione.
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Maria Cristina Orga
CASORIA: IL PUC PER IL RILANCIO DELLA CITTÀ Un territorio difficile quello dell’area a nord di Napoli. Una città difficile quella di Casoria, che da decenni ha perso la sua identità storica e la sua vocazione industriale per essere presa d’assalto da palazzinari speculatori e transfughi della cintura metropolitana e delle periferie di Napoli in cerca dell’agognata casa di proprietà a portata di tasca o più semplicemente di un’alternativa abitativa attraente per il solo merito di odorare di calce fresca mentre il territorio strutturalmente fragile da sempre pagava il prezzo di un sovraccarico di cemento e umanità. Le sempre esigue casse del bilancio comunale si sono vieppiù prosciugate nel tempo, costringendo le amministrazioni che si sono succedute, seppur armate di buone intenzioni e di altrettanto buona volontà, a rimandare sine die quegli interventi al tessuto urbanistico necessari se non a perseguire una qualità di vita all’altezza delle esigenze, almeno a garantire l’ordinaria manutenzione dei danni che l’usura e l’insistere del sovrappeso infliggono inevitabilmente ad ogni città, fino all’attuale insostenibile situazione quotidiana penitenza dei casoriani. L’ora più buia, tuttavia, è proprio quella che precede l’alba, recita l’antico brocardo e quindi, proprio quando la rassegnazione sta per prendere il sopravvento sulla rabbia, ecco che la voce dell’assessore ai lavori pubblici Enzo Amato, viene a risollevare i cuori con ritrovati accenti di speranza di cui si sentiva tanto la mancanza. Assessore, la giunta Bene attualmente al governo della città si è insediata solo a fine dicembre 2020, dopo una verifica di governo che tra le altre novità, ha portato lei ad assumere una delega di peso per la città, in un periodo in cui le criticità strutturali a Casoria sono diventate insostenibili. Cosa pensa di fare l’amministrazione per risolverla? Per me questa è una sfida molto stimolante. Prima di questa nomina, ho lavorato trentotto anni per il Comune di Casoria e conosco molto bene le criticità del territorio. Il problema da sempre è reperire le risorse per gli interventi, in quanto, in assenza di un PUC, gli unici introiti per fare cassa sono stati finora quelli provenienti dai condoni e dalle nuove concessioni edilizie. Ovvero curare un male con un veleno, assessore… Eh, purtroppo… ma grazie a queste risor-
Passa per la messa a punto del piano urbanistico comunale e una serie di interventi strutturali già progettati e finanziati il riscatto di una città stremata da anni di rinvii e inefficienze. Facciamo il punto della situazione con Enzo Amato, assessore ai lavori pubblici dell’amministrazione Bene
se, per quanto insufficienti rispetto alle esigenze, le amministrazioni che si sono succedute al governo della città sono riuscite almeno a intervenire sulle emergenze e a garantire gli interventi ordinari di messa in sicurezza e manutenzione di strade, scuole ed edifici pubblici che si sono via via inevitabilmente presentati. Non sono tante, ma sono state e sono indispensabili, l’unica via per poter agire. Ora siamo finalmente ad una svolta. Vuole dire che finalmente c’è una progettazione di ampio respiro che ridà speranza ai cittadini sconfortati? Sì. Siamo a buon punto per la realizzazione di progetti che saranno cantierabili in tempi realisticamente brevi, grazie ad una serie di finanziamenti a cui abbiamo avuto accesso grazie alla qualità dei progetti presentati. Questa sì che è una notizia! Ci può dare qualche anticipazione?
Allora: abbiamo in corso di esecuzione una serie di interventi di riqualificazione strade, tutte in adiacenza a strutture sportive: stadio comunale, piscina, palazzetto dello Sport… per i quali i finanziamenti sono stati concessi dalla Regione al momento delle Universiadi e quindi risalgono a circa tre-quattro anni fa quando erano operative altre amministrazioni. Quei lavori tuttavia non erano mai iniziati, quindi il compito di questa giunta è stato quello di mettere in gara questi interventi e finalmente realizzarli. Le strade coinvolte sono: via Cesare Battisti, via Vittorio Emanuele, via tenente Formicola, via Silvio Pellico, via Michelangelo, via Macello, via Brodolini, via Pietro Nenni. In corso di appalto c’è inoltre via Nazionale delle Puglie i cui lavori saranno finanziati per due milioni e mezzo di euro dalle Ferrovie dello Stato, a compenso di alcune opere che loro hanno realizzato già da tempo nel nostro territorio e che hanno comportato l’interruzione di alcune strade. Altro è il discorso sui PICS, i programmi integrati città sostenibile, finanziati dalla Regione Campania per circa dodici milioni di euro che andranno a finanziare la digitalizzazione, il percorso dei Santi, per lo sviluppo del turismo religioso e altre opere che interessano per la maggior parte il vecchio centro città, tutte in corso di esecuzione e attendono solo l’affidamento delle progettazioni esecutive. La delega per i PICS è in capo al sindaco che li segue direttamente. Per il controllo del traffico selvaggio e la sicurezza dei cittadini in un territorio aggredito da frequenti episodi di piccola criminalità cosa si può fare? Auspico l’allestimento di una rete di telecamere per la videosorveglianza a trecentosessanta gradi che scoraggia, come si è visto altrove, i comportamenti devianti, illegali e criminali. E per decongestionare il traffico? Aree di parcheggio con servizio navetta non darebbero un grosso aiuto contro il sovrappopolamento veicolare? Anche l’individuazione di aree di parcheggio e la possibilità di ricorrere alla mobilità integrata sostenibile è nelle nostre intenzioni. Quali sono, se ci sono, gli interventi previsti per il rilancio del verde pubblico e delle aree, per così dire ricreative? Ci sono. Abbiamo fatto un altro appalto per le infrastrutture verdi che prevede
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10 una nuova serie di ulteriori alberature dal parco pubblico di via Michelangelo con la risistemazione del muro di cinta al confine con i privati. L’alberatura interesserà anche via Marconi e le strade adiacenti. Altra criticità è l’edilizia residenziale pubblica… Infatti. Questo è ancora un altro capitolo. Per cercare di combattere il degrado delle zone periferiche ormai fatiscenti, nelle quali non c’è stata una efficace manutenzione e nelle quali peraltro insistono delle scuole che necessitano di interventi di riqualificazione urgenti. Abbiamo perfezionato un finanziamento di due milioni di euro erogati dalla Presidenza del Consiglio con il Ministero delle Pari Opportunità, che prevede la riqualificazione del parco di Via d’Arpino, della scuola primaria e della scuola dell’infanzia e di tutte le strutture sportive all’aperto la cui gestione sarà poi affidata a società sportive private che operano sul territorio. Inoltre abbiamo partecipato presso la commissione delle infrastrutture ad un bando di circa quindici milioni di euro per il completamento e la riqualificazione di tutti gli alloggi e le aree esterne del Parco dei Pini, del Parco Buontempo che gli è adiacente. La lotta al degrado urbano è anche efficace lotta all’illegalità: è un dato acclarato che la cultura del bello predisponga ad una maggiore inclinazione all’accettazione delle regole condivise per una qualità della vita di ciascuno e della società nettamente migliore. Sono pienamente d’accordo: proprio per questo scopo abbiamo fortemente voluto gli interventi di riqualificazione già citati e altri analoghi che riguarderanno anche il Parco Smeraldo in via Castagna. Di recente abbiamo partecipato ad un bando per la realizzazione in quest’area di un asilo nido in alcuni locali di proprietà del Comune per un importo di un milione duecento ventiseimila euro. E per la rete idrica che nel centro storico fa acqua da tutte le parti e mette anche a rischio la stabilità degli edifici e l’incolumità dei cittadini c’è qualche intervento all’orizzonte? Anche questa criticità è al centro della nostra azione di riqualificazione: abbiamo ottenuto dalla regione un finanziamento per circa tre milioni e mezzo per il potenziamento della rete idrica comunale. Purtroppo nel vecchio centro le condotte usurate ci creano da anni problemi di perdite con conseguenti crolli e interdizioni che generano notevoli danni ai
cittadini e alle casse comunali. Abbiamo intenzione di realizzare interventi anche sulle fognature nelle periferie. Tutto questo sarà possibile realizzando le progettazioni generali. L’atavico sottorganico in Comune è responsabile di ritardi e inadempienze. Come realizzare un piano di rilancio urbanistico così ambizioso con le scarse risorse umane attualmente a disposizione della pubblica amministrazione? Questo è un altro problema. Il sottorganico ci impedisce di partecipare a tutti i bandi perché non riusciamo a realizzare in tempo tutti i progetti necessari e quindi, come già detto, in continuità con le amministrazioni precedenti che, comunque si sono sempre spese per il bene della città, i finanziamenti vengono attualmente reperiti attraverso i due canali già richiamati dei condoni e delle concessioni edilizie. In questo momento di dissesto finanziario abbiamo bisogno di partecipare a tutti i bandi disponibili. E per ovviare alla carenza di personale cui lei faceva riferimento, credo che la soluzione sia approvare una short list che preveda un elenco di professionisti che noi possiamo invitare a rotazione per cercare di realizzare un ventaglio di progetti da tenere pronti e per i bandi di finanziamenti pubblici che si stanno susseguendo e che ancora nei prossimi tempi saranno sempre di più. Quali sono gli ambiti verso cui si dovrebbe rivolgere questa progettazione per così dire “anticipatoria”? Prioritariamente asili nido e scuole dell’infanzia ed elementari, verde, strade, ecc. gli studi di fattibilità per partecipare ai bandi sono abbastanza semplici a livello di progettazione. Avendoli già nel cassetto, appena pubblicati i bandi potremo subito partecipare e avere i finanziamenti. Per le aree industriali dismesse che punteggiano le periferie e che da più parti vengono invocate come spazi per nuove opportunità anche lavorative, che interventi sono previsti? È necessario mettere a punto il PUC anche per intervenire in quelle realtà anche in sinergia con i privati per la realizzazione di una serie di attività e servizi per la città, immaginando che gli investitori riescano a trarre anche dei profitti, perché è giusto così. Purtroppo al Sud spesso si pensa che un privato che metta i soldi per realizzare opere di interesse collettivo lo faccia solo per interesse personale, ma non è così. Dobbiamo cambiare mentalità Tutto sta
a creare la sinergia giusta. La scuola è da sempre il primo presidio di legalità soprattutto in territori critici come quello casoriano e lei di scuola ha parlato più volte. Ci vorrebbe tuttavia un progetto veramente innovativo e di ampio respiro per imprimere un cambio di rotta all’idea di “persone e cittadini” che vogliamo passare alle nuove generazioni… Ha ragione: non a caso ci siamo mossi proprio in questa direzione in un modo decisamente innovativo per questo territorio, con progetti della cui efficacia siamo certi e abbiamo ottenuto dal MIUR un finanziamento di ben cinque milioni di euro per la realizzazione di una scuola innovativa in via Benedetto Croce nella frazione Arpino. Un contenitore culturale polifunzionale che ospiterà un complesso scolastico aperto alla città che oltre alle strutture didattiche conterrà parchi, biblioteca, strutture per lo sport ed altro ancora. Questo edificio verrà realizzato su un’area occupata attualmente da una vecchia scuola che verrà demolita grazie ad un finanziamento della Regione per un milione e trecentomila euro circa e che dovrebbe essere assegnato a brevissima scadenza, presumibilmente addirittura entro luglio. Questa ulteriore opera destinata alla frazione Arpino è un concreto segnale dell’attenzione che questa amministrazione volge verso le periferie e le loro necessità che sono priorità nelle scelte di questa giunta. In chiusura, assessore: tanti e belli sono i progetti, ma tutto riconduce alla preventiva realizzazione del PUC: ad oggi, è possibile prevedere quali siano i tempi reali per il tanto evocato piano urbanistico? Il PUC è in fase avanzata di esecuzione tra breve sarà portato all’attenzione del Consiglio comunale per l’approvazione. Si sbilanci per CasoriaDue: ce la facciamo per fine anno? Io credo sicuramente entro l’anno. Però io non sono assessore all’urbanistica e quindi la conferma dovrebbe chiederla al sindaco che ha in capo questa delega. Ma le posso anticipare invece che entro fine anno noi avremo delle progettazioni per interventi per le scuole e il rifacimento di un numero notevole di sedi stradali e sono convinto che questo porterà anche ad una migliore percezione dell’efficacia dell’azione dell’amministrazione e una rinnovata fiducia dei casoriani nei loro amministratori e nello Stato, a tutto vantaggio di una ritrovato senso civico e di legalità.
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GENNARO MOSCA
IL DUBBIO CATTIVO E BUONO
Se c’è una cosa che non mi scende è l’incertezza. Non sapere precisamente l’autobus a che ora partirà, quanto spenderò al ristorante o quando e se potrò iniziare le vacanze. Ci sono tanti aspetti della nostra vita che non sono nient’affatto sicuri, che ci porta inevitabilmente a vivere nell’instabilità. Ma come si può prendere una decisone se non si è certi dei suoi presupposti? Più guardo l’infima parte di mondo che mi circonda, più mi accorgo che il dubbio affligge tutti gli angoli della nostra vita, anche quelli che invece dovrebbero essere tetragoni e acquisiti. Tuttavia, se non è sicura l’ora di inizio del viaggio, o il meteo, importa poco, li si può derubricare a piccoli rumori dell’esistenza quotidiana. Ma quando a crollare è l’univocità della Scienza e della Tecnica, o della Legge, diventa un disastro. Ed è così. Perché non c’è nel miglior precipitato delle menti più brillanti, Scienziati, Professori, Intellettuali, una sola branca del Sapere – forse eccezion fatta per la Matematica – che possa affermare di se stessa di essere assolutamente e completamente indubbia. La Medicina, la prima in ordine di importanza – non me ne voglia il Filosofo, l’Archeologo, lo Psicologo e gli altri – mostra da sempre una relativa aleatorietà. Da ulti-
IL GRILLO PARLANTE
mo, la vicenda dei vaccini antiCovid, dove l’incertezza è negli occhi di tutti. Si potrebbero citare altre mille ipotesi nelle quali il moderno Ippocrate invoca quale principio basilare ‘πρώτα μην κάνεις κακό’ cioè ‘primo non nuocere’. Se questa è la base della sicurezza della Scienza di Esculapio, stare attenti a non far male, andiamo proprio bene, detto giusto per non affliggersi. Ma dubbi non mancano nell’Astronomia, nella Fisica, nell’Ingegneria. Prima il sole che ruota attorno alla Terra, poi viceversa, l’indeterminazione di Heisenberg, l’impossibilità di volare e ora l’uomo su Marte (ci siamo quasi). A questo coacervo di aleatorietà non si sottrae neanche la Legge. Ieri, leggendo la cronaca ‘Violenza sessuale, assolto l’imputato. Necessaria l’effettiva consapevolezza del
dissenso della vittima.’ Non ho capito. Chi subisce violenza poi, in giudizio, deve provare che l’orco era consapevole che agiva contro la sua volontà? La Legge è uguale per tutti, forse la più grande conquista moderna, ma col rischio che nella sua applicazione finisca in balìa dell’Interprete, incerta e discrezionale. La Scienza, per natura, è piena di dubbi. Proprio la consapevolezza di non poter riposare su sicurezze assolute e dogmatiche è il propellente che muove la ricerca verso la verità, sempre parziale e inarrivabile, ma che sulla via conduce a buoni risultati, se pur relativi. E allora non tutto è negativo. Agli occhi di un profano come me, si profila un dubbio cattivo e uno buono. Il
primo non è neanche un vero dubbio, ma è solo l’abito del ‘cacadubbi’ che, con sottile perfidia, si diverte a seminare insicurezza, senza mai fare un passo oltre per incamminarsi sulla via della verità e della soluzione del problema, invece restando perennemente al palo di Amleto, to be or not to be. L’altro, il vero dubbio, quello buono, non si ferma su se stesso lasciandoci al bivio, ma è il punto di inizio per apprendere e decidere nel modo giusto. E’ quello di Fleming, che si chiede se la Natura si fosse cinicamente divertita a nascondere la penicillina chissà dove. E si spinge a trovarla nella muffa. E’ quello di Marconi che, nonostante l’onda elettromagnetica si propaghi in linea retta, dubita che ciò le impedisca di aggirare la curvatura terrestre, perché rimbalza sulla ionosfera. E scopre la radio, a dispetto di chi invece riteneva la rotondità della Terra un ostacolo insormontabile. Evidentemente qualcuno senza dubbi buoni, che si era fermato là. E’ quello della Cassazione, che si chiederà se quella sentenza è giusta. Proviamo ad avere sempre dubbi, quelli buoni, che ci prospettano la domanda ma per poi cercare una risposta, creando un circolo virtuoso. A ben vedere, l’unico vero dubbio che c’è. Senza dubbio.
www.casoriadue.it
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12 ANGELA CAPOCeLLI Consigliere comunale di Casoria, che vive e lavora ad Arpino, Vincenzo Rossetta ci parla di sé e del suo rapporto con i cittadini Casoriani. Innanzitutto facciamola conoscere ai nostri lettori: chi è Vincenzo Rossetta? Ci racconti un po’ la sua storia. Vincenzo Rossetta ė prima di tutto un manager aziendale e poi socio di una grossa cooperativa al nord Italia che opera nel mondo dei servizi e nei trasporti e logistica. Nato a Napoli ma da sempre vissuto ad Arpino, Casoria; appassionato di politica sin dal compimento dei miei 18 anni, infatti nel 2003 diventai consigliere circoscrizionale militando nelle file del Partito Udc risultando il primo degli eletti… Poi son stato nel 2009 al consiglio di amministrazione del consorzio cimiteriale Casoria, Casavatore e Arzano, consiglio di amministrazione con l’amministrazione Ferrara, per poi entrare per la prima esperienza in consiglio Comunale, da Consigliere. Passata quell’esperienza, decisi di prendere parte al progetto Casoria Libera: un progetto politico, rappresentato dal Senatore Tommaso Casillo, di cui ancora oggi faccio parte e che rappresento da Consigliere comunale. Ho avuto la fortuna di far parte di un gruppo politico forte, attivo e fatto di persone serie e perbene. Poi son stato rappresentante istituzionale del consorzio Asi (sviluppo delle aree industriali) con il presidente di allora, Giosy Romano, quando fui nominato come unico rappresentante del Comune di Casoria. Cosa significa la politica per lei? Passione e soprattutto amore per la città; sacrificio per la tutela del cittadino. Chi mi conosce sa che son risultato sempre uno dei più votati, in ogni Campagna elettorale, perché la gente mi sente al suo fianco. Ci parli del progetto Casoria Libera: quali dei suoi obiettivi principali sono
IL RAPPORTO TRA UN POLITICO E I CITTADINI CHE È CHIAMATO A RAPPRESENTARE: INTERVISTA A VINCENZO ROSSETTA stati raggiunti e quali ancora no? Gli obiettivi raggiunti nel corso degli anni son stati tanti. Sono uno che lotta sempre per la cura e la pulizia della città perché credo che una città debba essere sempre pulita e sistemata, anche se per una città come Casoria non ė semplice avere il 100 per cento: negli anni è stata bombardata da sversamenti illeciti di materiale di risulta di vario genere. Mi confronto spesso con Casoria Ambiente, con i vigili ambientali, per effettuare controlli a tappeto, tante vol-
te anche facendo multare e denunciare i trasgressori. Abbiamo fatto tanti blitz insieme a vigili e polizia municipale. Riguardo i roghi nel Campo rom del Cantariello, adesso finalmente siamo riusciti a sbloccare i fondi tav, programmare una gara di appalto per la realizzazione e la mesa in sicurezza della Via Nazionale delle Puglie ad Arpino . Tra gli obiettivi futuri ci dovrà essere prima di tutto un riassetto dirigenziale dell’amministrazione, poi partire subito con una buona riscossione dei tributi, che indispensabilmente serviranno per fare cassa, ma senza fare troppa pressione al cittadino: nel far sì che tutti paghino e che non ci saranno più cittadini costretti a pagare anche per chi nel corso degli anni non ha mai pagato. Purtroppo va anche detto che nel corso di questi due anni non siamo riusciti a fare tanto a causa anche del periodo, che purtroppo c’è stato e che tutti conosciamo, della pandemia. Ovviamente questa non è una scusante, anzi ci sono stati anche errori commessi da noi ma nel frattempo possiamo dire che questa è un’amministrazione che lavora facendo per ognuno la propria parte. Un’ultima domanda: lei prima ha detto che la gente le vuole bene perché si fa sentire al suo fianco. Quanto è importante, per un uomo di politica, il rapporto coi cittadini? Ė fondamentale! Rappresentare il popolo ė importantissimo! Essere consigliere comunale di una citta di circa 90000 abitanti non ė semplice ma io ci metto tutto l’impegno. Capisco benissimo che la gente vuole che il consigliere votato debba risolvere tutte le problematiche e ripeto che io do sempre il massimo e lotto sempre per i diritti del cittadino. Amo Casoria, città dove ho vissuto e vivo quotidianamente, e rispetto i cittadini, che mi danno sempre affetto e mi fanno sentire il loro Rappresentante.
Via Pietro Nenni snc 80026 Casoria (Na)
®
s.r.l.
Distributori di carburanti
Via Bottaro snc 80058 Torre Annunziata (Na) Via Don Sebastiano De Rosa snc 80022 Arzano (Na)
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FRANCO PEZZELLA
L’Altare maggiore della Collegiata di San Mauro a Casoria
Tra gli elementi artistici che, per imponenza e solennità, catturano immediatamente l’attenzione di chi entra nella collegiata di San Mauro un posto di rilievo è sicuramente occupato dal bellissimo Altare maggiore. Un’epigrafe murata sul retro del presbiterio recita, in un elegante latino, che esso fu fatto edificare nel 1753 dal preposito Tommaso Galluccio mentre un documento, recentemente ritrovato nell’Archivio Storico del Banco di Napoli, ci restituisce il nome dell’artefice in quello del marmoraro napoletano Gennaro de Martino, personalità di primissimo piano nel panorama artistico del Settecento, titolare di una poliedrica e vivacissima bottega attiva tra Napoli e le provincie del regno a far data dalla fine degli anni ’30 - quando è documentato per l’esecuzione di una lapide sepolcrale “ in bardiglio e impresa di marmi commessi” per la famiglia di Tomaso Pisani nella chiesa di Santa Maria in Portico a Chiaia - a tutto il 1761 anno in cui è indicato quale esecutore dell’altare maggiore e del cappellone di San Cataldo nella cattedrale di
Massalubrense e quale artefice, su progetto di Ferdinando Fuga, in collaborazione con il marmoraro Antonio Di Lucca, dell’immenso pavimento in marmi commessi della basilica napoletana di Santa Chiara. Nel documento in oggetto - un’annotazione contenuta all’interno di un giornale copiapolizza dell’antico Banco del Popolo di Napoli, una sorta di registro in cui si protocollavano le causali dei pagamenti effettuati dall’istituto - si fa, infatti, chiaramente riferimento alla corre-
sponsione, in data 29 gennaio 1760, per conto del succitato
Tommaso Galluccio, di ducati 10 «a Gennaro de Martino mastro marmoraro ed esserno per final pagamento di quanto sino a 25 gennaio ha fatto per la sua Collegiata Chiesa di San Mauro di Casoria di magistero della sua professione e de marmi datisi per l’altare maggiore, sì per altri piccoli ornamenti per detta Chiesa». Una descrizione che ci informa, peraltro, di altri non meglio specificati lavori
che il marmoraro eseguì per la chiesa, da ipotizzarsi, per qualche assonanza stilistica, in alcune transenne delle cappelle laterali. Preceduto e circondato da una balaustra - costituita da otto eleganti transenne marmoree con specchiature traforate a volute intarsiate, ritmicamente intervallate da pilastrini scolpiti parimenti intarsiati, e divisa in due corpi da un ricercato cancelletto d’ottone a due ante - l’altare precede ed è circondato a sua volta da un prezioso coro arredato con stalli in legno di noce, disposti in due ordini: uno superiore, composto da venticinque stalli, riservati al preposito e ai canonici della Collegiata, e uno inferiore, riservato agli ebdomadari. Sicché tutte e tre le composizioni appaiono nell’insieme ben proporzionate nello spazio architettonico presbiteriale e concludono maestosamente la visione prospettica dell’architettura interna della chiesa. L’altare, sopraelevato rispetto al piano di calpestio per mezzo di tre gradini smussati agli angoli, è diviso in due ordini dalla mensa nella quale sono contenute le reliquie dei santi mar-
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14 tiri Onorato e Sebastiano. In quello inferiore, definito su entrambi i lati da leggere volute, fa bella mostra di sé, in ottemperanza ad un’elegante partito decorativo proprio del Settecento, un paliotto a cornice al centro del quale è inserita la scena, realizzata in tarsia di marmi policromi, di Mauro che salva Placido dalle acque tirandolo per i capelli; iconografia legata ad un noto episodio della vita di san Benedetto, il quale, avuto la visione della caduta di Placido nel lago, mandò in suo soccorso Mauro, che lo salvò camminando sull’acqua e trascinandolo giusto appunto per i capelli. Affiancano il paliotto, su entrambi i lati, due stemmi coronati anonimi che sostituiscono quelli del preposito Galluccio trafugati nel corso dei lavori di restauro dopo il sisma del 1981. Il dossale è articolato, invece, in due gradini: quello più basso, molto semplice, si presenta costituito da un’u-
nica lunga striscia di marmi policromi, mentre quello superiore, perimetrato da volute arricciate ai capi altari, racchiude al centro un fastoso tabernacolo, ai cui lati, si inseriscono, in ragione di tre per lato, sei formelle di varie ampiezze con motivi a festoni. Il tabernacolo, caratterizzato da un accentuato sviluppo verticale e leggermente aggettante, è scompartito in due registri. In quello inferiore perimetrato da pilastrini con decorazione a motivi vegetali
nei lati, e da una spessa cornice modanata curviforme in alto - trova posto il piccolo vano per la custodia della pisside con le ostie consacrate, chiuso da una novecentesca porticina in metallo smaltato, sovrapposta dal motivo, piuttosto comune, del Cuore di Gesù spinato, e sormontato da tre teste di puttini in altorilievo. Il registro superiore, delimitato in alto da una spessa cornice modanata, accoglie, invece, tra pilastrini decorati con frutta e foglie, un rilievo marmoreo a tutto tondo, raffigurante una colomba con le ali aperte, chiaramente allusiva allo Spirito Santo, nell’atto di planare
sul globo terrestre. Oltre alle due succitate composizioni Gennaro de Martino lasciò suoi lavori (soprattutto altari e monumenti funerari) nelle chiese napoletane di Santa Maria Vertecoeli, dei SS. Apostoli, del Pianto, di San Lorenzo, di Santa Restituta, di Sant’Anna dei Lombardi e Santa Maria dei Pignatelli, nonché in chiese di Casamicciola (Pio Monte), Lecce (Cattedrale), Massalubrense (chiesa di San Tommaso). Fu attivo, inoltre, nelle decorazioni per il Palazzo del Principe di Satriano, della duchessa di Cassano, Laura Serra, e della villa del marchese Antonio Guindazzo.
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DARIO VITIELLO
Mariglianese in D. Il direttore Stiletti “E’ stata una vittoria collettiva e ricca di emozioni”
La Danimarca del 1992, la Grecia di Otto Rehagel del 2004 e il Portogallo del 2016 tanto per rimanere in tema Europeo. Esempi di favole di squadre che nessuno scommetteva nemmeno un euro sulla loro vittoria finale. La stessa cosa che è accaduta alla Mariglianese martedì nella finale play off, solo quest’anno regionale, che valeva la D. Appunto l’approdo nel campionato nazionale dilettanti è stata un’autentica affermazione di un collettivo cresciuto in questi mesi anche quando non si giocava. A far gruppo il direttore sportivo Orlando Stiletti (nella foto) che ha lavorato insieme al suo staff e ai vari componenti della dirigenza per far si che nessuno si disunisse. Ma si sa che un team non conta nulla se non c’è alle spalle un buon allenatore e mister Luigi Sanchez è uno di questo. Una carriera sempre crescendo, imparando dagli errori e diventando un allenatore vincente e competente. Provenendo da una famiglia di allenatori di successo come il fratello Carlo, molto prezioso per il mister. La coppia Stiletti-Sanchez, nata qualche anno fa, è sempre arrivata vicina alla promozione in D come scorso anno con la Palmese con la sfortuna del campionato fermato dal Covid quando loro erano secondi alle spalle del Santa Maria. Non si sono persi d’animo e con un fantastico progetto, quale quello della Mariglianese, sono riusciti a centrare finalmente l’obiettivo. Ma anche grazie a uomini come Antonio Orefice allenatore in seconda dalla panchina oltre a dispensare ottimi consigli a mister Sanchez con la sua enfasi esortava in ogni momento, anche quelli drammatici, a non mollare mai. Tutta la macchina, però, non poteva funzionare senza il presidente Antonio Abete che ha messo nelle mani di questi uomini vincenti l’intero team. Un numero uno oculato e ha dimostrato di vederci lontano chiamando la coppia mister Sanchez e il direttore Orlando Stiletti. Quest’ultimo gentilmente ha concesso al nostro giornale una graziosa intervista. Direttore la Mariglianese in serie D. Ci credevate già da quando era iniziato il campionato o solo nella fase
play off dopo eliminato nel primo impegno il Napoli United? “Il gruppo è stato sempre unito. Pronto ad ogni evenienza e a sacrificarsi. Dopo la bellissima vittoria con l’Afro Napoli abbiamo avuto la consapevolezza che compiere l’impresa si poteva fare maggior ragione poi solo con le gare regionali qui in Campania. Un’occasione che dovevamo cogliere nonostante il caldo e la fatica. Fortunatamente grazie alla nostra bravura e alla fortuna che agli audaci non abbandona mai siamo approdati in finale, anche se da svantaggiati, perché Ischia si era piazzata meglio di noi nella regular season e senza perderci d’animo soprattutto nel secondo tempo l’abbiamo spuntata. Davvero una gioia immensa”. In ogni reparto ci sono stati giocatori che hanno fatto la differenza o è stato un trionfo di gruppo? “Ogni reparto ha dato il massimo. Tutti seguivano alla lettera il mister ed è stato un successo collettivo, quello più bello. Non sempre con le individualità
si arriva alla vittoria, preferisco e adoro le squadre, come la Mariglianese”. Oltre ai giocatori che si sa sono l’anima di questa squadra, ma chi bisogna ringraziare anche per questo successo dietro le quinte? “Lo staff dal prof Scialò Raffaele, al preparatore portieri D’ Urso Salvatore all’allenatore in seconda Antonio Orefice oltre al dirigente Saverio Monda e al segretario Dino Manzoni. Infine l’addetto stampa Antonio Credentino che ha sempre aggiornato sui risultati, news e comunicati i tifosi. Una vera e propria famiglia ognuno competente nel suo ruolo”. Quali saranno i piani futuri della Mariglianese dopo questa splendida promozione nel campionato nazionale dilettanti? “Abbiamo compiuto una vera e propria impresa sportiva. La società, anche se in questa stagione non aveva in programma di andare in D, ci ha sempre creduto. Ora bisogna programmare con calma e pianificare il mantenimento del campionato nazionale dilettanti”.
Anche il San Giorgio approda nel campionato nazionale dilettanti. La squadra di mister Borrelli batte 4 a 2 l’Acerrana nella finale dei playoff. Oltre cinquecento spettatori hanno sfidato i 35 gradi dello stadio Paudice, ieri pomeriggio, per assistere al trionfo del San Giorgio. La squadra di casa, infatti, con 2 gol per tempo, ha superato l’Acerrana quale ultimo ostacolo di una stagione da incorniciare, prima della meritata promozione.
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16 Salvatore Iavarone
Presidente della IV Commissione consiliare
Sarà ricevuto al comune per un ringraziamento
Un riconoscimento per UN poliziotto di Casoria Ad Antonio Sollo per l’impegno profuso
Si è svolta nei giorni scorsi, presso la Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato di Caserta, la cerimonia per la consegna simbolica di premi, fogli di congedo ed onorificenze al personale della Polizia di Stato in servizio in quella provincia, preclusa nello scorso anno dall’evolversi della situazione epidemiologica. L’evento, comunque coerente con le limitazioni imposte dall’emergenza Covid-19, si è svolto nel segno del commosso ricordo dell’Assistente Capo Coordinatore Maria Sparagana e del Vice Sovrintendente Tecnico Vincenzo Spadarella, operatori della Polizia di Stato di Caserta vittime del Covid-19. Introdotta dalla proiezione di un video istituzionale incentrato sulla partecipazione della Polizia di Stato alla campagna di vaccinazione anti Covid-19 e sulla ripresa delle attività di formazione delle nuove leve della Polizia di Stato presso la Scuola Allievi Agenti di Caserta, che ha ospitato l’evento, la cerimonia
ha visto la partecipazione, tra gli altri, del Prefetto di Caserta Raffaele Ruberto, del Questore Antonio Borrelli, del Dirigente Superiore Maria Carla Bocchino e del Direttore della Scuola Alessandra Calvino. Il Questore Antonio Borrelli nel ricordare con gratitudine l’impegno e l’esempio dei colleghi vittime del Covid-19 ha consegnato, a nome della Polizia di Stato, una targa ai familiari del Vice Sovrintendente Tecnico Vincenzo Spadarella e
dell’Assistente Capo Coordinatore Maria Sparagana presenti in sala. Nel corso dell’evento sono stati consegnati i premi e riconoscimenti ai migliori poliziotti, che si sono contraddistinti in questi anni. Tra questi un cittadino Casoriano. Si tratta di Antonio Sollo della questura di Aversa e da anni impegnato in azioni di contrasto alla criminalità. Vogliamo raccontare questa pagina bella di legalità, in un momento e un contesto difficile, perché questa storia possa essere da esempio a tanti giovani e nostri concittadini. È bello riconoscere e premiare gli esempi virtuosi. Per questo in qualità di presidente della IV commissione consiliare ho chiesto al Sindaco Raffaele Bene di accogliere presso la casa Comunale e conferire un riconoscimento al nostro concittadino e poliziotto Antonio Sollo. Si rafforzi e diventi sempre più una consuetudine, quella di premiare presso la casa comunale le migliori energie della nostra comunità.
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Rossella Verze
Mi presento: avvocato Antonio Capone, Napoletano di Margherita Savastano
Si è tinta di giallo la villa comunale di Casoria il 25 giugno, grazie a “Mi presento: avvocato Antonio Capone, napoletano” di Margherita Savastano. Questa seconda creatura della neo casa editrice D’Anna, fortemente voluta da Sergio D’Anna, è stata anch’essa accolta da un bel pubblico, distinto e interessato, non solo di casoriani ma anche di medici, scrittori, avvocati. L’incontro, coordinato da Alfredo Annunziata, amministratore del social Casavatore Segnala, ha visto come relatori la professoressa Vittoria Caso, autrice anche dell’editing e il dottor Adriano Spagnuolo Vigorita, giovane giurista, autore di saggi, persona di ampia cultura. “È un libro che si legge tutto d’un fiato - ha affermato Alfredo Annunziata nel corso dell’incontro - 3 gialli appassionanti e avvincenti che si svolgono a Castel Capuano, nelle stradine dei quartieri popolari del centro storico, a Napoli, città descritta con amore dall’autrice nei suoi chiaroscuri e nelle sue contraddizioni”. Non è un caso che la bella copertina, realizzata da Adriana Adamo, rappresenti Castel Capuano. Proprio per creare l’atmosfera napoletana, ricca di calore e di storia, la bella voce del M° Gianni Di Meo ha intonato alcune melodie della canzone classica partenopea che hanno introdotto e accompagnato l’incontro. Sergio D’Anna, che da lungo tempo dedica le sue energie con passione a Casoria, ha espresso gioia e soddisfazione per aver realizzato la presentazione dei primi due libri editi dalla neonata casa editrice nella Villa comunale di Casoria: “si realizza un sogno che ho a lungo accarezzato: portare la cultura fra la mia gente”; indubbiamente, nell’era del virtuale, del digitale e degli e-book la scelta di dedicarsi al libro cartaceo richiede coraggio; “il libro è uno scrigno ricco di valori e di messaggi così come è il prodotto finale di un lavoro d’èquipe; la filiera dell’editoria è impegnativa ma produttiva, promuove cultura e crescita,
confronto e dibattito, cose di cui Casoria e la periferia necessitano”. “Volete sapere da dove l’autrice trae la materia che, novello demiurgo, plasma in racconti ariosi, avvincenti, convincenti in cui la creatività si arricchisce di mistero e di immagini fantasiose? Dall’esperienza personale in cui sentimenti, emozioni, ricordi, segmenti di vita confluiscono in percorsi narrativi che non hanno nulla da invidiare a quelli dei maestri del trhiller – ha affermato nella sua relazione la prof.ssa Caso, autrice anche di una prefazione assai originale, un’intervista all’autrice, che consente al lettore di penetrarne nel mondo letterario e personale. – Le vicende, il dipanarsi della fabula, ora sono ispirati a fatti realmente accaduti, ora dalla realtà traggono spunto, arricchita dalla giusta dose di mistero” Il dott. Adriano Spagnuolo Vigorita, intervenuto spesso negli eventi organizzati da Clarae Musae con osservazioni precise e concise, ha nella sua relazione elogiato la dott.ssa Savastano per i suoi racconti “nel cui corpus l’eloquenza - propria del linguaggio forense - si coniuga con la colloquialità insita nel modo in cui il partenopeo comune suole interagire nel corso delle proprie giornate-tipo” e ha concluso, affermando “Con il personaggio di Antonio Ca-
pone, l’avvocato Savastano è riuscita con la maestria che la contraddistingue a render chiare le difficoltà con cui attualmente gli avvocati del Bel Paese son costretti, loro malgrado, a fare i conti e, parallelamente, ha voluto stimolare i legali del futuro a non dare mai segnali di resa.” Alle relazioni hanno fatto da contrappunto non solo le melodie partenopee interpretate da Gianni Di Meo ma anche letture di passi stralciati dal libro, tra cui un dialogo con battute in vernacolo tra la popolana Rosina e l’avvocato Capone, interpretati rispettivamente dalla prof. ssa Caso e dall’avv. Spagnuolo Vigorita, meglio di due attori navigati. Ha chiuso l’incontro il bravo M° Carmine Mondola con le sue estemporanee grafiche sempre piacevoli, divertenti, ironiche. L’autrice ha ringraziato vivamente il dott. D’Anna per aver apprezzato i suoi scritti e aver deciso di darli alle stampe. Margherita Savastano, avvocato da più di 50 anni con battagliera passione, si occupa di diritto di famiglia oltre ad essere una feconda e faconda scrittrice di racconti, di interessanti romanzi e di poesie, traducendo in parole emozioni e sentimenti che toccano il cuore dei lettori. La scelta, pertanto, dell’Editore D’Anna è sicuramente una scelta vincente.
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18 GRAZIA GUARINO
“Napule nun cagnà”: Francesco Merola canta in featuring con Cosimo Merolla “Un brano che sicuramente avrebbe cantato anche mio padre”
La Napoli bella, che resiste, che si accontenta trasformando i suoi difetti in pregi è la protagonista indiscussa dell’ultimo brano cantato da Francesco Merola in featuring con Cosimo Merolla, appena pubblicato su Youtube, Spotify e su tutti i maggiori digital store. La canzone si intitola “Napule nun cagnà” (https://www.youtube.com/ watch?v=Dg44sJwfsoE), è stata scritta da Cosimo Merolla, imprenditore nel campo della moda la cui passione per la musica napoletana lo ha spinto a scrivere e a cantare canzoni (attualmente ha all’attivo otto brani pubblicati). Prima della joint venture musicale, tra Francesco e Cosimo è nata una profonda amicizia in quanto quest’ultimo (sui social conosciuto come “Cosimo Livello Alto”) ha pubblicato sui suoi canali una personale interpretazione del brano “Parla cu’ ‘mme”, canzone che Francesco ha dedicato al suo papà, il gran-
de Mario Merola. Colpito e commosso dal gesto e dalle parole della dedica fatta pubblicamente (“Ho cantato questa canzone perché Mario non è stato solo tuo padre, ma il papà di tutta Napoli. E noi siamo figli di questa Città! Come tutti i padri, Mario non ci ha abbandonati: ha lasciato te, Francesco, una grande eredità!”), Francesco ha voluto conoscere Cosimo con il quale si è instaurato subito un clima di fiducia. “Da oggi in poi leva una “l” dal tuo cognome: non sei più Cosimo Merolla, ma Cosimo Merola,
ti considero un fratello”: con queste parole si consolida il rapporto di stima e affetto tra i due. Dopo qualche mese Cosimo sottopone al figlio del re della sceneggiata napoletana il ritornello di “Napule nun cagnà” (“Napoli rimman nun cagnà, Napoli rimani into core mio, tutto o’ munno mo’ o’ adda capì, Quattro Jurnata ppe nun muri’”), originariamente strofa di una poesia, che Francesco trasforma in musica. Nasce così il sodalizio artistico. “Dopo il monumento “Parla cu’ ‘mme” era molto difficile
partorire una canzone classica di quel livello… Si può cedere all’innovazione, ma non a discapito delle proprie origini – afferma Francesco Merola -. Un bel giorno è venuto a casa mia un amico, mio grande fan: Cosimo. Mentre prendevamo un caffè mi ha invitato a sedermi al pianoforte e mi ha fatto ascoltare le parole di una poesia scritta da lui… Quelle parole mi sono piaciute d’impatto, le ho subito musicate e ho espresso il desiderio di cantare la canzone che era venuta fuori insieme a lui. E’ nata così “Napule nun cagnà”, una canzone che sicuramente avrebbe cantato anche mio padre, un testo che rappresenta a pieno la nostra Città, la Napoli genuina che rischia di scomparire a causa dei pregiudizi, e che invece bisogna ritrovare. Perché la Napoli di una volta non deve morire, non può morire, non morirà: tutti i grandi artisti, in qualsiasi parte del mondo si esibiscono, cantano una canzone classica napoletana”.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Dall’8 luglio prossimo, il teatro, diretto artisticamente da Marisa Laurito, ripropone i due atti unici del commediografo stabiese, per la regia di Nello Mascia
Il ricordo della pandemia della “Spagnola” Due commedie di ieri per ragionare anche sull’oggi, alla possibile vigilia dell’uscita dall’emergenza sanitaria del covid-19
Dall’8 all’11 luglio prossimi, dopo l’applaudito concerto di Nicola Piovani, che ha riaperto le porte del teatro della Canzone napoletana al pubblico, il Trianon Viviani ripropone il dittico di successo di Viviani per strada, il progetto curato e diretto da Nello Mascia: in scena i due atti unici vivianeschi Porta Capuana e Mmiez’â Ferrovia. Sostenuto dal Programma operativo complementare della Regione Campania (Poc 2014-2020), «Viviani per strada è nato da una riflessione sul doloroso presente che viviamo, con le disposizioni restrittive sulla pratica teatrale e le limitazioni all’affluenza degli spettatori, certamente legittime – spiega Mascia –: di qui questo progetto di teatro che mette al centro la strada, la
naturale fonte di ispirazione delle opere di don Raffaele, dove l’Autore osserva e coglie gli umori più genuini del popolo per poi trasferirli nelle sue composizioni, dove è più intensa e clamorosa si svolge la vita cittadina e la lotta per la sopravvivenza risulta con più drammatica o anche con più comica chiarezza». «Queste due opere di cento anni fa – prosegue Mascia – hanno un unico protagonista (il coro, il popolo) e i tipi, già ampiamente sperimentati nel varietà, legati in una trama che impasta il dramma con l’ambiente pittoresco, che ci fanno ragionare su come eravamo e su come il tempo ci ha cambiati, mirando a individuare indizî per affrontare più consapevoli e più forti il prossimo futuro».
DOMENICA 04 LUGLIO 2021 Il Trianon Viviani non ha mai cessato le proprie attività durante il periodo di emergenza sanitaria, producendo anche spettacoli in streaming e l’ultimo lavoro di Roberto De Simone, Trianon Opera, per Rai Cultura. Mentre il direttore artistico Marisa Laurito si accinge a presentare il cartellone della stagione 2021/’22 nei prossimi giorni, ecco quindi il riallestimento di questi due atti unici del 1918, rappresentati con successo al teatro Umberto all’indomani della disfatta di Caporetto, cioè al tempo della prima devastante pandemia del Novecento: l’influenza spagnola, o più semplicemente “la Spagnola”, la grande influenza che fra il 1918 e il 1920 contagiò quasi mezzo miliardo di persone, ovvero un quarto della popolazione mondiale, facendo registrare quasi 50 milioni di morti. Porta Capuana – È la piazza storicamente nota per il suo fantasmagorico mercato all’aperto. Un’umanità variegata, fatta di squallidi venditori al minuto e pescivendoli truffaldini, che esprime il proprio sentimento di solitudine e di rabbia nei confronti del proprio destino di povertà, ma dotata anche di una spiccata autoironia. Significativa fra gli altri la figura mesta e affamata de ‘o Tammurraro, con i suoi tamburelli in bilico sul capo, che cerca di vendere con molto insuccesso quegli strumenti di balli di canti e di feste a una umanità che non ha nulla da festeggiare. Ma su tutti domina il personaggio di don Ciro ‘o capitalista. Sordido usuraio con l’aria fatale di bellimbusto. Don Ciro corteggia con insistenza la sie’ Stella, suscitando la gelosia di donna Rosa, «anima nera», sua amante, e sposata a Aitano Pagliuchella, un buffo guappo di cartone. Donna Rosa non perde occasione per sparlare della sua rivale. Le maldicenze giungono alle orecchie di don Vincenzino, marito di Stella. La tensione sale e improvvisamente esplode. Irromperà il Pazzariello che chiude l’atto unico. Mmiez’â Ferrovia – Questo atto unico vivianesco rappresenta il variopinto mondo che ruota intorno alla piazza. Ci sono i due Strilloni che invitano i passanti, l’uno alla tradizione dell’Opera dei Pupi, l’altro al “Cinemà”, lo spettacolo del futuro. C’è l’avventore del barbiere che perde il treno per i reiterati ritardi di don Luigi. C’è Crispino, il ciabattino-intellettuale vagamente infiammato dalle idee e dagli echi lontani della rivoluzione
19 russa. C’è il Cantante di pianino un po’ mariuolo.Ma la vicenda ha come protagonista Concettina, che sta per cedere alle lusinghe di don Alberto, uomo senza scrupoli che la porterà alla rovina. Ma la ragazza riuscirà a sottrarsi grazie al tempestivo avvertimento di Nannina (personaggio che presenta sorprendenti somiglianze con alcune eterne figure brechtiane), ormai vinta e rassegnata al suo amore disperato e alla sua vita perduta. Come sempre fa da corona ai protagonisti un coro di personaggi fra cui emerge quello del Magnetizzatore, una sorta di anticipatore del Sik-Sik eduardiano. Nei due spettacoli saranno in scena, con lo stesso Nello Mascia che firma anche la regia, Davide Afzal, Maria Basile, Mariano Bellopede, Peppe Celentano, Rosaria De Cicco, Gennaro Di Colandrea, Chiara Di Girolamo, Valentina Elia, Gianni Ferreri, Roberto Giordano, Pierluigi Iorio, Roberto Mascia, Massimo Masiello, Matteo Mauriello, Marianna Mercurio, Ciccio Merolla, Ivano Schiavi e Patrizio Trampetti. Le elaborazioni musicali sono di Mariano Bellopede e Ciccio Merolla. Le scenografie sono curate da Raffaele Di Florio e i costumi da Anna Verde, con le luci di Gianluca Sacco e il suono di Daniele Chessa. Completano la locandina Marcello Manzella (aiuto regia), Massimiliano Pinto (direzione dell’allestimento), Costantino Petrone (direttore di scena), Antonio Minichini e Saverio Toppi (elettricisti), Isidoro D’Amato (attrezzista), Stefano Cammarota e Luigi Di Martino (fonici), Rosaria Scognamiglio e Zaira Zigarelli (sarte), Paolo Animato (ufficio stampa e comunicazione), Daniela Riccio (ufficio di produzione) e Francesca Buzzurro (amministrazione). Gli spettacoli di Viviani per strada si terranno giovedì 8 e venerdì 9 luglio, alle 21, e domenica 11 luglio, alle 19. Nel rispetto della normativa di igiene e sicurezza prescritta per l’emergenza sanitaria, i posti sono contingentati e numerati. All’ingresso, un addetto del teatro rileverà la temperatura degli ospiti e ricorderà l’uso indispensabile della mascherina. Biglietti – Sono acquistabili presso il botteghino del teatro, le prevendite autorizzate e online sul circuito AzzurroService.net. Il botteghino è aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica dalle 10 alle 13:30.
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La Gevi Napoli Basket è in Serie A
Serie A1! La Gevi Napoli Basket espugna il PalaCarnera di Udine in gara 4 di Finale Playoff e conquista la promozione nella massima serie. Una stagione straordinaria per la squadra del Presidente Grassi e dei suoi soci Tavassi ed Amoroso, del GM Mirenghi, di Coach Sacripanti e di tutto lo staff Tecnico, Medico e Dirigenziale, già vincitrice della Coppa Italia, culminata con il grande obiettivo della Serie A. Partita intensa ad Udine con il successo per 77-67 della Gevi grazie ad uno straordinario ultimo quarto. Burns è l’Mvp della Finale, Parks il miglior realizzatore, Mayo il miglior tiratore. APU Old Wild West UdineGevi Napoli Basket 67-77 (17-22;38-38;53-56) APU Udine: Antonutti 3, Giuri 15, Foulland 13, Pellegrino 3, Mian 15, Italiano 6, Nobile, Johnson 12, Schina, De Angeli , Mobio, Azzano ne. All.Boniciolli Gevi Napoli Basket: Zerini
Grassi: “Un giorno straordinario” Sacripanti: “Missione compiuta”
Monaldi: “Ho mantenuto una promessa” 2, Klacar ne, Parks 17, Iannuzzi 10, Marini 7, Mayo 13, Uglietti 11, Lombardi 8, Burns 7, Monaldi 2, Grassi ne. All. Sacripanti. Dichiarazione Pres. Federico Grassi “ Oggi, per me e per la Napoli cestistica, è uno dei giorni piu belli. Ci tengo a ringraziare i miei soci Amoroso e Tavassi. Arrivare in serie A dopo 3 anni è stata una delle più grandi soddisfazioni della mia vita. Ci abbiamo creduto fin dal
primo giorno e ci siamo riusciti. Abbiamo giocato in un clima davvero ostile, ma nonostante ciò siamo stati più forti di tutti e tutto. Dichiarazione Coach Sacripanti “Abbiamo riportato Napoli in A1, Missione compiuta. E’ una gioia incredibile, frutto di un lavoro di un anno e mezzo. Quando ho firmato a Napoli in tanti mi han preso per matto, non dando fiducia alla società partenopea visti
i precedenti, io ci ho creduto subito. Complimenti alla società che è stata bravissima. Abbiamo fatto un campionato straordinario vincendo sia la Coppa Italia che conquistando la promozione. Una fatica enorme ripagata ovviamente da questa immensa soddisfazione. Son molto contento per tutta la società, per tutti quelli che ci hanno accompagnato in quest’anno e soprattutto per i nostri tifosi che ci hanno spinto verso questo traguardo. Dichiarazione Monaldi “Non è facile trovare le parole per questa grande emozione. Ancora non ci credo, è stato un anno unico, tosto ma bellissimo. Per me personalmente è stata un’emozione ancora piu grande al secondo anno qui a Napoli. I complimenti vanno al club, a tutto lo staff, a i nostri supertifosi che, nonostante l’anno complicato, non hanno mai smesso di supportarci. Avevo una promessa e oggi posso dire di averla rispettata.”
RAFFAELE SILVESTRO
Gli Uomini prima di tutto
La difesa dei lavoratori, del popolo, è da ormai più di 60 anni al centro della nostra vita. Tanti sono i sindacalisti che negli anni, hanno aderito alla causa, si sono fatti avanti per difendere i diritti prima di tutti i lavoratori e poi del popolo. Uno di questi, tra i più importanti del nostro territorio dell’area nord di Napoli, è Antonio Andreozzi. Nasce nel 1946, sin da ragazzo ha perorato la causa della difesa dei diritti dei lavoratori. Partecipa attivamente ai moti del 68 e del 69, dove inizia a farsi un nome ed entrare nel vivo del sindacalismo. Negli anni sono state tante le manifestazioni e eventi ai quali lui ha preso parte. Diventa referente territoriale della CGIL Casoria, dove con l’aiuto di altri cerca
in tutti i modi di migliorare nel suo piccolo la vivibilità della cittadina a nord di Napoli. Tante sono le difficoltà che ha incontrato sul suo cammino, ci ha raccontato di una politica assente e sorda alle sue richieste di miglioramento dello stile di vita e sui diritti dei lavoratori, è una “battaglia” che va avanti da anni,
che però non trova sbocco e fine. Alcuni risultati però sono stati raggiunti, come lo smaltimento dei rifiuti che ingombravano il doppio senso, sono stati stabilizzati 20 LSU e altri saranno messi a posto nei prossimi mesi. Come anticipato, oltre ciò non si è potuti andare, per il muro alzato dalla politica locale, tante sono le idee e i progetti messi in cantiere dal signor Andreozzi, ma poca è la voglia della casa comunale ad attuarli. Quando l’esperienza è tanta e i risultati della tua vita parlano per te, la considerazione deve essere alta nei tuoi confronti, ed è quello che dovrebbe accadere nei confronti di Antonio Andreozzi, una vita al servizio del popolo, sempre a sostegno degli indifesi. Una grande vita per un grande uomo.
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TERESA D’ANGELO
Intervista allo Chef Mauro Russo Top Quality a 5 stelle
Mauro Russo ci racconta un pó della sua storia, “Mi diplomo all’età di 19 anni come perito elettronico industriale, nel 1995 parto per la leva militare e quando torno inizio a fare concorsi e vari lavori che non hanno a che vedere né con il diploma né con la mia passione. All’età di 25 anni scopro la passione per la cucina, inizio a cucinare prima per la famiglia poi per gli amici, riscuotendo sempre più successo.Oggi posso vantarmi di essere un “TOP CHEF PRONTOPRO”, ottenendo tutte recensioni 5 stelle. Nonostante tutto mi propongo sempre con umiltà ai probabili clienti che a fine di ogni evento ringrazio per la cordiale ospitalità. La chiave del mio successo oltre alla pulizia e all’educazione sta nell’uso di prodotti e materie prime di qualità. Sono sempre alla ricerca di nuovi piatti da proporre e cerco di abbinare sempre il classico con un tocco di moderno giusto per far felici un pó tutti i palati”. Salve Mauro come stai? Come stai vivendo questo periodo di ripartenza in ogni settore? Il settore della ristorazione forse è stato uno dei settori più colpiti da questa pandemia. A prescindere dal lato economico, avevo dentro di me una grande tristezza, il fatto di non potermi esprimere e regalare gioia ai palati della gente e ciò mi portava una grande angoscia.Ora che siamo ripartiti anche se a rilento e con restrizioni, tutto ciò non mi sembra vero. Mi sembra di vivere un sogno dal quale non vorrei più svegliarmi. Quale aneddoto ricordi degli inizi della tua carriera come Chef? Una cosa è cucinare in un ristorante con tutte le comodità e attrezzature professionali e un’altra cosa è andare a casa dei clienti adattandosi a nuovi spazi spesso molto ristretti. Non hai una dispensa, non hai 6 fuochi professionali ma 4 semplici fuochi domestici e tutto deve essere pianificato nei minimi dettagli, non puoi dimenticarti niente devi solo rimboccarti le maniche e calcolare bene i tempi al fine della buona riuscita dell’evento.Conosci sempre nuova gente di ceti diversi, a volte ti senti in imbarazzo ma una volta messo vicino ai fornelli, ti dimentichi di tutto e inizi a dare il meglio di te stesso. Sappiamo che hai cucinato per tanti personaggi e Vip importanti, puoi farci qualche nome di chi ha scelto la tua cucina? Si è vero spesso mi capita di cucinare anche per persone famo-
se dello spettacolo come ad esempio alcuni comici di “made in sud”o dello sport come ad esempio il presidente Oreste Vigorito del Benevento Calcio, che tra l’altro saluto poiché è una persona a dir poco eccezionale, una persona con un gran cuore che dal primo momento mi ha messo adagio. Poi le cose vengono da sé con un passaparola. Se lavori bene e con coscienza le cose vengono da sé. La tua cucina su cosa si basa,quali pietanza piatti tipici prepari per i tuoi clienti? Cosa ti chiedono di cucinare più fluentemente? La mia cucina si basa sulla genuinità e tradizione della cucina napoletana. Cucina molto semplice ma con dei sapori che lasciano il ricordo di quel piatto. Nelle pietanze che preparo si sente tutto l’amore e la passione che metto nel prepararlo. A volte faccio cose nuove come ad esempio gli arancini di riso e baccalà o delle frittatine di pasta tipo quelle che si mangiano in pizzeria ma con sugo alla genovese o di pasta e patate. A Napoli ancora oggi va a grande richiesta la pasta e patate con la provola che ultimamente sto sostituendo con dei cavatelli con crema di patate speck e rucola. Parlaci del Premio TOP CHEF PRONTOPRO, com’è vincere questo titolo,ma soprattutto sei soddisfatto dopo tanta gavetta di avere tante recensioni positive 5 stelle? Essendo nato come Chef per passione,ovviamente ricevere il titolo TOP CHEF PRONTOPRO, per 3 anni consecutivi e risultare tra i migliori Chef iscritti su questa piattaforma a livello nazionale, mi colma il cuore di gioia. Non può essere un caso avere tutte recensioni 5 stelle ma è frutto di un grande lavoro svolto con amore, impegno, dedizione e umiltà. Qual é il segreto del tuo successo?perché le persone dovrebbero scegliere il tuo servizio? Il segreto è lavorare con amore e passione, usare materie prime di qualità ed essere umili. Nella vita c’è sempre da imparare ed io esprimo il mio amore nella cucina. Mi piace cucinare e mi piace mangiare con gusto e quando metti insieme queste 2 combinazioni ,”Vai alla grande”. Altra cosa bella che mi rende fiero è mia figlia Alessia Russo alla quale ho trasmesso la mia stessa passione ed ora frequenta il quarto anno Alberghiero dell’istituto Rossini, con ottimi voti. Io posso testimoniare che sei uno Chef davvero umile e buono, super professionale che cucina vere bontà con ottimi materiali.
Il Volley Casoria in serie B Il Volley Casoria ha battuto nella finale play-off i rossoneri del Team Volley San Marzano vincendo gara 2 e chiudendo così la serie per la promozione in serie B.
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La scrittrice toscana Elena Torre torna in libreria con un nuovo avvincente romanzo
Si intitola La maledizione del nome, è edito da Castelvecchi il nuovo avvincente romanzo della scrittrice Elena Torre, che torna in libreria dopo una pausa di quattro anni. I precedenti, Il segreto dei custodi della fede e Il mistero delle antiche rotte, erano usciti per Cairo editore. E se “Il segreto” partiva con un omicidio rituale sul sagrato della chiesa di San Martino di Lucca, e “Il mistero” dagli scavi delle antiche navi romane di Pisa ci portava fino in Egitto, “La maledizione” ci conduce sulla soglia della porta alchemica di Roma, alla ricerca del suo segreto più nascosto. Come i precedenti, anche questo libro si struttura su diversi livelli: può essere letto seguendone la trama gialla, oppure ci si può concedere una lettura più lenta, che permette di trovare tra le pagine indizi che chiamano in gioco direttamente il lettore, a cui viene chiesto di capire cosa sia vero e cosa no, dove finisce la finzione narrativa e inizia una possibilità
di approfondimento. L›eterna lotta tra bene e male potrebbe alla fine svelare il suo vero volto. La trama: Derek Rein sta per partire
per il viaggio più lungo ed Eleonore Glenn non può che attendere... A Roma un uomo penzola come l’appeso dei Tarocchi, mentre il commissario Biagini sta dicendo addio a un amico. Nel buio Sòfia apre gli occhi, ora tocca a lei. Un’antica guerra sta per tornare ad alimentare la sua fiamma, in un duello in cui simboli, enigmi, archetipi e oggetti di potere saranno le sole armi a disposizione. Dopo Il segreto dei custodi della fede e Il mistero delle antiche rotte, un nuovo thriller ad alta tensione, in una corsa contro il tempo, con nuovi sconvolgenti segreti da svelare. L’autrice: Elena Torre nasce nel 1973 a Viareggio. Scrittrice e giornalista, è autrice di romanzi, saggi, storie per bambini, sceneggiature e testi teatrali. Eclettica e poliedrica si muove tra la narrativa e la letteratura, tra il cinema e il teatro. “Il segreto dei custodi della fede” e “Il mistero delle antiche rotte” sono i suoi ultimi romanzi.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA CGIL-CISL
LA REGIONE FAVORISCE ED ALIMENTA IL DUMPING CONTRATTUALE IL 6 LUGLIO SCIOPERO DEI LAVORATORI DELLA RIABILITAZIONE Un monte ore più ampio e settemila euro in meno sullo stipendio a fine anno. Sono le ‘ingiustizie’ che subisce chi lavora per la sanità privata nel campo della riabilitazione. Cosi martedì, 6 Luglio, le lavoratrici e i lavoratori della riabilitazione scenderanno in piazza per uno sciopero regionale. Uno stop proclamato da FP CGIL e CISL FP che manifesta dopo i ritardi con i quali la Regione Campania sta affrontando la questione dei rimborsi relativi al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale della Sanità Privata (ad oggi applicato solo da pochissime aziende anche in virtù di tali ritardi) e per la mancata definizione di una seria politica di contrasto al dumping contrattuale. “Oggi nel settore della riabilitazione, dal punto di vista contrattuale c’è tanta confusione, le diverse aziende scelgono tra 7 differenti contratti collettivi quello che preferiscono applicare - spiegano
Massimo Imparato responsabile per la Cisl Fp e Marco D’Acunto responsabile per la Cgil Fp - questo comporta una variazione del costo del lavoro fino a quasi il 30% in meno rispetto al CCNL della Sanità Privata con condizioni di lavoro molto differenti che hanno ripercussioni anche sull’attività lavorativa e sui livelli di assistenza. Una modalità che ad oggi crea enormi vantaggi per quelle strutture che applicano contratti collettivi penalizzanti per i lavoratori e peggiorativi della qualità delle prestazioni”. I sindacalisti fanno sapere anche che lo scorso 4 Maggio le Organizzazioni Sindacali e la Regione avevano sottoscritto un verbale con il quale l’Ente di Palazzo Santa Lucia assumeva impegni a modificare la situazione ed il DCA del 2014 che stabilisce le modalità di costruzione delle tariffe. “Ma dopo quel verbale nulla si è ancora modificato mentre la Regione Campania
ha continuato ad incontrare le associazioni datoriali senza mettere in discussione l’attuale sistema di remunerazione. - concludono D’Acunto e Imparato - Chiediamo con forza, dallo scorso 11 giugno, un incontro con la Regione per definire la risoluzione di entrambe le questioni. Da settimane non riceviamo alcuna risposta è intanto la rabbia dei lavoratori sale: sia di quelli che non si sono visti ancora riconoscere il rinnovo contrattuale della Sanità Privata sia di tutti gli altri ai quali quel CCNL non viene applicato e che guadagnano circa 7.000 euro in meno all’anno dovendo però garantire stessa professionalità e più ore lavorative a settimana”. Per questi motivi i lavoratori di tutto il settore incroceranno le braccia il prossimo 6 Luglio e manifesteranno sotto la sede della Direzione Generale della Tutela della Salute al Centro Direzionale dalle ore 9,30.
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Intervista A mister tarantino
Salvatore Tarantino allena la Paganese under 16 nazionale, nonostante la sua giovane età ha già molta esperienza calcistica e di vita. Nel 2010 consegue il diploma di perfezionamento in Organizzazione e gestione delle attività sportive e del tempo libero, presso l’Università degli studi di Napoli Federico II. Nel 2012 consegue l’Abilitazione per Allenatore Dilettante. Nel 2014 segue un corso per allenatori alla Milan Academy. Nel 2015 poi prosegue con successo gli studi da allenatore con il corso “Allenatore Giovani Calciatori UEFA GRASSROOTS Licence C” ed il corso “Special AC Perugia Football Academy”. Nel 2016 riceve l’attestato di Abilitazione come Allenatore UEFA B. Nello stesso anno consegue il Diploma for Coaches of Youth, Maestro di tecnica calcistica. Tra i suoi interessi anche impegni sociali, infatti è il presidente e ideatore della società sportiva Street Soccer Academy, promotore e organizzatore di tornei di strada per ragazzi con problematiche dei quartieri popolari. È anche il creatore del “Metodo Vitale” per la scuola calcio “ASD Luigi Vitale”. È iscritto all’Albo degli Allenatori del Settore Tecnico (FIGC) ed è socio effettivo di AIAC (Associazione Italiana Allenatori Calcio). Quest’anno con i suoi ragazzi, prima che
il campionato venisse interrotto per Covid, ha ottenuto solo vittorie senza subire gol, vincendo anche contro avversari di livelli importanti. La sua carriera inizia con svariati anni di gavetta nelle scuole calcio, tra cui Scuola calcio Milan Luigi Vitale Casoria (NA), Scuola calcio Posillipo Napoli (NA), Scuola Calcio Ortese Caserta (CE), Scuola Calcio Villa Sport (CE) e Scuola Calcio Pasquale Foggia Academy. Poi l’approdo alla Paganese nel 2018/2019 dove guida degli under 13 e contemporaneamente è anche allenatore in seconda degli under 15 nazionali. Poi nel 2019/2020 passa agli under 14 e allo stesso tempo è allenatore in seconda degli under 17 nazionali. Nel 2020/2021 poi passa agli under 16 nazionali.
Cosa ne pensi dei giocatori sotto età? Può essere un vantaggioso averli? Illustraci la situazione “Giocare sotto età è un bene, significa formare under per la prima squadra senza assillo del risultato, anzi il risultato sarebbe portare quanti più giovani in prima squadra”. Quanto sono sottovalutate e quanto sono importanti le juniores? “A volte le juniores sono sottovalutate rispetto ad una primavera 3 ma questo non è corretto, anzi sono vetrine importanti e ad un passo dalla prima squadra”. Come si può creare qualcosa di importante in una società attraverso i giovani? Si può creare un patrimonio calcistico per la società in maniera più veloce lavorando e puntando sul settore giovanile in generale. Quali sono i vantaggi di questo modo di operare? Piuttosto che andare a comprare calciatori under in altre squadre facendosi carico di costi più elevati e per di più giocatori non allenati ad un’idea di calcio che può essere predisposta già dalle prime categorie. In questo modo si preparando e si valorizzano calciatori a costi minimi”.
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lancio app e presentazione piano distribuzione buste
Casoria Ambiente continua il suo percorso di digitalizzazione dopo il nuovo portale pubblicato negli scorsi mesi. Nasce l’app di Casoria Ambiente per digitalizzare il ritiro degli ingombranti, la consultazione del calendario della raccolta differenziata e le segnalazioni dei cittadini. Presenteremo questa iniziativa e il piano di distribuzione delle buste in conferenza stampa mercoledì 7 luglio alle ore 17 presso l’aula consiliare del Comune di Casoria in piazza Cirillo, in cui interverranno anche il sindaco Raffaele Bene e il vicesindaco con delega all’Ambiente Paola Ambrosio.
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA ANTONIO VASTARELLI
Covid 19, EbiTer Campania stanzia 120mila euro per lavoratori e imprese del Terziario Via alle richieste da Giovedì 1 luglio La presidente Di Tuoro: «Ancora una volta vicini a famiglie e aziende colpite dalla crisi»
L’EbiTer Campania (Ente Bilaterale del Terziario – composto da Confcommercio, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil), nell’ambito della sua attività di rafforzamento del welfare territoriale, stanzia 120mila euro per lavoratori e imprese campane che operano nel Terziario. Le misure, deliberate dal Consiglio direttivo dell’Ente, hanno l’obiettivo di attenuare le conseguenze economiche dell’emergenza Covid sia per i lavoratori che per le imprese di un comparto che è stato molto colpito dalla crisi. «Si tratta di due “bonus una tantum”, che vanno ad aggiungersi a quelli già messi in campo dall’Ente a novembre scorso, e che sono finalizzati a sostenere, da un lato, le famiglie dei lavoratori del settore in cassa integrazione e, dall’altro, le imprese per l’adeguamento delle misure di sicurezza necessarie
a fronteggiare il Covid-19» afferma la presidente dell’EbiTer Campania, Luana Di Tuoro, che aggiunge: «Queste nuove
misure speriamo possano accompagnare lavoratori e imprese del Terziario, tra i settori più colpiti dalla crisi, verso una ripresa che ci auguriamo possa essere forte e veloce». Il primo bando è un bonus rivolto ai lavoratori dipendenti delle imprese del Terziario: ogni lavoratore ammesso al beneficio avrà diritto a 200 euro. Il secondo bando è rivolto, invece, alle imprese del Terziario ed è finalizzato a sostenerle nell’adeguamento delle condizioni di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro: ogni impresa ammessa riceverà un contributo di 300 euro. Sarà possibile inviare la richiesta a partire da giovedì 1 luglio 2021 fino al prossimo 30 luglio, secondo le modalità stabilite dal bando, che può essere scaricato, insieme ai moduli da compilare, dal sito www.ebitercampania.it
www.casoriadue.it È morto il professore Mimmo Ronga, primario emerito di Medicina trasfusionale del Pascale di Napoli. La redazione di CASORIADUE lo ricorda con profonda stima ed immutato affetto.
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