Domenica 18 dicembre

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1 DOMENICA 18 DICEMBRE 2022 Settimanale di Informazione Distribuzione gratuita - E-mail: casoriadue@libero. it ANNO XXII - N° 43 - DOMENICA 18 DICEMBRE 2022 Show Room Casoria Via Pascoli, 21 info 081 7584382 infodelprete@virgilio.it www.delpretemarmieceramiche.it C C& CENTRO STAMPE SRL Via Pietro Casilli - n°26 80026 Casoria (NA) Tel. 0813086022 CENTRO STAMPA DIGITALE L’INDIFFERENZA È CONNIVENZA
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L’INDIFFERENZA E’ CONNIVENZA

Parliamo, parliamo di noi, amici. Dei nostri problemi innanzitutto. C’interes siamo, invece, normalmente delle altrui miserie. Le nostre non esistono. Eppure esistono. Politica e contro Politica. Per fortuna abbiamo la nostra domenica. Chi legge? Questa è la domanda che la domenica viene posta a tutti coloro che reggono la cosa pubblica ma non solo lì. In realtà si nascondono movimenti estre

mamente decisivi per il futuro della am ministrazione pubblica di Casoria e del suo intero consiglio comunale. Assopite, sembra, le idee invasive di Napoli su via Pio XII, il salotto buono di Casoria. E’ Casoria che dovrebbe scetarsi. Ospite della discussione sono in tanti: la 7’ Mu nicipalità della Città di Napoli, quella di San Pietro a Patierno, impossibilitata anche a liberare dai rifiuti le rampe che

dall’asse mediano scendano e salgono su via Caserta al Bravo, a Emanuela Fer rante, Assessore allo Sport del Comune di Napoli; a Tommaso Casillo, presi dente della Società Regionale Sanità, al casoriano Amedeo Blasotti, direttore regionale Asl Caserta. Ci sembrava giu sto che Vincenzo De Luca non risultasse assente in questa discussione un po’ ca soriana ed un po’ sanpietrina che noi di Casoriadue cerchiamo in tutti i modi di non fare addormentare. I 28 mila metri quadrati situati tra via Giacomo Brodo lini e via Pio XII sono oggetto del desi derio sia della Città Metropolitana che di altri. La partecipazione, finora, del presidente della Regione Campania, non vi è stata. Il Consiglio Comunale di Ca soria e la 7’ Municipalità di San Pietro a Patierno hanno il dovere che il dibattito con il Comune di Napoli e con il suo As sessore alla Nettezza Urbana non venga annullato.

Già in passato ed in altre occasioni ab biamo denunciato la grave e palese man

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L’EDITORIALE DI NANDO TROISE BENE MARCANTE – GRAZIUSO ALA – FUCCIO IRA – ECODISTRETTO – PALESTRE - AREE DISMESSE LA CASA COMUNALE – LE LETTERE ANONIME – LE INTERROGAZIONI E GLI INTERROGATORI

canza di cultura ed il pochissimo amore verso la propria terra che va sì criticata ma anche difesa in talune funzioni. La Città di Casoria è viva. Raffaele Bene, il Consiglio Comunale di Casoria, il consiglio municipale della 7’ munici palità di San Pietro a Patierno devono raccogliere quanto seminato qualche anno fa. Hanno certamente sbagliato tutti quelli che hanno governato questa Città dal dopoguerra ad oggi nel non aver capito che quei 28mila metri qua drati di terreno che tutte le generazioni sia di Casoria che della vicina San Pietro a Patierno hanno chiamato “la pista” uti lizzandolo come galoppatoio avrebbero prima o poi fatto gola al Comune di Na poli che ne risulta PROPRIETARIO. Cosa dire? Tutte le amministrazioni comunali succedutesi a Casoria hanno forse tradito quella zona genuinamente casoriana.

Anche il marciapiede di fronte alla “pi sta” su via Pio XII ed i suoi nuovi fab bricati per civili abitazioni sono di pro prietà del Comune di Napoli. Sarebbe potuto diventare un grandis simo Parco Pubblico, organizzato per far galoppare i cavalli come era proprio nelle sue origini, invece di tenerlo lì ab bandonato come fa questa Città per tan tissime altre realtà casoriane.

Titoli Casoria ne ha perduti tanti, per sottolineare le incongruenze di casa nostra. La Rhodiatoce tra viale Europa e via Boccaccio doveva e poteva veder realizzato al posto del nylon la Città del Libro, della Comunicazione e del la Informazione; la Resia, sulla Statale Sannitica, poi diventata Montedison, di proprietà Enichem, doveva essere trasformata in un P.I.P. (piano insedia mento produttivo) invece, oggi, è nelle mani di una proprietà privata e mai una amministrazione sia essa commissariale che politica si sia domandata o domandi perché? La Tubi Bonna in via Padula in un Parco Residenziale, già concessi i

permessi a costruire, sembra che man chino le autorizzazioni della ARPAC. Sono tutte lì con i loro capannoni ed i segreti di morte che essi custodiscono. Poi ce ne sono tante altre: tutte lì a se minare attraverso il silicio, l’amianto, i fumi tossici, le resine fenoliche e su perfenoliche un’altissima percentuale di morti per tumori di ogni genere e di ogni tipo. Casoria faceva, prima della pandemia causata dal coronavirus, in media 1000 morti l’anno, più della metà con metastasi tumorali. Le abitudini e la indifferenza fanno convivere i suoi abi tanti con tutto questo.

Molti soggetti politici casoriani si la mentano per le lettere anonime, per le interrogazioni sia comunali che parla mentari e per le tante denunce inviate sia alla Corte dei Conti che alla Procura della Repubblica. Sono in tanti, ormai, a raccontarci i misteri che girano attorno agli scioglimenti dei consigli comuna li di Casoria, sia quello per infiltrazio ni camorristiche avvenuto nel lontano 2005 sia l’ultimo di appena quattro anni fa quando 14 consiglieri comunali si presentarono in un insolito orario mat tiniero allo studio notarile per mandare il Sindaco di allora Pasquale Fuccio a casa.

Sono storie che i soggetti che hanno bal lato nell’autunno del 2005 e poi quelli che fecero cadere dallo scranno di Sin daco prima Stefano Ferrara poi Vincen zo Carfora ed infine Pasquale Fuccio conoscono molto bene. Alcuni di essi sono in tutte le quattro storie. Ci sta chi ha pensato di avere il bandolo della ma tassa e poi non rieletto nel 2019, facendo accordi, trasversali e non, riuscendo ad unire i 9 della opposizione con i 5 della stessa maggioranza, le riunioni un po’ ovunque anche in un centro sportivo, le protezioni ed i salvataggi. Attori di un palcoscenico che vedo recitare sin dal novembre del 1970, alcuni di essi sono ancora presenti oppure hanno passato il

testimone di reggitore della res publica a figli o nipoti. Solo la morte è riuscita a sottrarre dal palcoscenico alcuni di essi. Casoriadue, a carattere popolare. A que sto giornale è stato chiesto da qualche consigliere comunale di maggioranza, poi passato alla opposizione, di fare UN GIORNALISMO DI INCHIESTA. Riportare a galla, all’attenzione della politica, del consiglio comunale, della Giunta Municipale, dei nuovi Dirigenti di Settore, dopo il 7 dicembre dovrebbe ro arrivarne altri due, di Forze dell’Ordi ne e Magistratura gli spinosi casi dei ter reni della Resia e sul come da Enichem siano passati in mani private. L’acquisto per 2 miliardi di lire più iva degli uffici di via Piave situati all’interno del Parco Le Querce che per anni hanno ospitato il Settore dei Servizi diretti alla Perso na e da otto anni chiusi ed abbandonati nonostante un esoso prezzo condomi niale. Ci chiedono del Parco Buontem po: scrivevamo una ventina di anni fa ed oggi scopriamo che il rapporto tra inquilini, Comune di Casoria e Banche si avvia alla cancrena o alla conclusio ne. L’AREA DISMESSA SNAIDERO costata anche essa quasi due miliardi di lire diventato durante l’amministrazione Fuccio Asilo Comunale finalmente ge stito in maniera impeccabile dalla Im presa Sociale Fiumadea. INCHIESTE, REPORTAGE, REPORT ci chiedono. Ce lo chiedono i consiglieri comunali ai quali, ricordiamo, è consentito l’accesso agli atti amministrativi, per il controllo e poi una eventuale denuncia sia politica che amministrativa. Mi hanno chiesto un reportage sulle palestre scolastiche. Ci hanno assicurato assessori e dirigenti che sono tutte monitorate dalla pubblica amministrazione.

Si discute. Raffaele Bene mormora. Da Casoria parte oppure arriva un treno per chissà dove. Non interessa. Qui interes sa la Città di Casoria, la Frazione Arpi no. Insistiamo.

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VORAGINI CASORIANE

Il caso di Ischia, le frane, i crolli, le inon dazioni: la terra ci sta chiedendo una tregua, ma esiste una forza oscura che ancora consente l’abuso dell’uomo sul la natura; la leggerezza del cemento; la presunzione autolesionista di fare affari senza rispetto per l’ecosistema e nem meno per la vita umana.

I ‘piagnistei ambientalisti’, le ‘accuse dei movimenti anticapitalisti’, che una certa classe politica e imprenditoriale snobba va, oggi più che mai superano i confini ideologici, per diventare una questione di buonsenso, acquistando finalmente la dovuta centralità.

Anche per un esperto come il dott. An tonio Boemio, casoriano di adozione e afragolese di nascita, il discorso ambien talista, il rispetto per l’assetto del terri torio e delle sue caratteristiche, è l’unica strada percorribile per la sopravvivenza del nostro pianeta e, quantomeno, per la salvaguardia delle nostre città e delle nostre vite.

Si tratta ‘soltanto’ di conoscere la propria terra, i suoi anfratti, il suo ventre, sapere come è fatta, quali sono le sue peculiari tà, per saperla rispettare, migliorare, per poter vivere e convivere con essa. Per il geologo Boemio, che ha gentilmente condiviso un po’ del suo sapere sul sot tosuolo casoriano, “dobbiamo imparare a non fare violenza al nostro territorio, a non aggredirlo continuamente con nuove costruzioni… l’ideale sarebbe concentrarsi sul riqualificare, bonificare e riconvertire quello che già c’è, piuttosto che avviare nuove opere”.

Da quarant’anni, Boemio lavora, studia e conosce l’area a nord di Napoli, in par ticolare Afragola e Casoria e, da libero professionista, viene ingaggiato spesso dai Comuni come consulente tecnico.

Il geologo ha un campo d’azione molto ampio, ma sembra sia semplicemente quella figura da chiamare per una consu lenza il giorno dopo… a seguito dell’en nesima voragine, dopo il crollo, dopo la tragedia. “Come avesse una bacchetta magica o avesse il compito di giudicare o sentenziare sull’accaduto. Il geologo dovrebbe essere, invece, il tecnico del giorno prima, grazie al quale prevenire, studiare, progettare, gestire, program-

mare”. Tanti bei verbi, ma forse ancora troppo lontani dal vocabolario, dall’a genda di chi ha governato e governa i nostri territori.

E’ ad ogni palazzina sfollata, ad ogni ce dimento di strada, che puntuale arriva lo sbandieramento del bel proposito: map peremo le cavità, faremo manutenzione, ci impegneremo nella prevenzione. Sono decenni che si verificano questi episodi e, fortunatamente, sempre sfiorando sol tanto la tragedia. I casi più recenti: nel 2015 crollò la strada in vico terzo San tacroce, provocando trentanove sfollati; poi è stata la volta del noto autocompat tatore di Casoria Ambiente, che nel lu glio ‘19 è sprofondato a largo San Mau è ro in una voragine profonda dodici metri e larga otto; recentemente, nel mese di ottobre ’22, a venir meno a causa delle eccessive infiltrazioni idriche è stato un pezzo di strada in via Cardinale Maglio ne, sempre nel centro storico. “I centri storici di questi Comuni non hanno un’ubicazione casuale, sono nati perché la zona consentiva una grande disponibilità di materia prima: il tufo, scavato da sotto per costruire sopra”. In effetti, queste piccole e grandi cave, il ‘sottosuolo groviera’ delle nostre zone, è stato anche un beneficio per gli abitanti e le abitanti del passato: sono stati rifu gi antiaerei durante i periodi di guerra e successivamente anche ottimi spazi per la conserva di cibi e bevande, ma è negli ultimi trent’anni almeno che questi luo ghi sotterranei non sono più una risorsa, sono stati dimenticati, ceduti all’abban dono, usati talvolta come discariche. Ci spiega il geologo Boemio: “come quando abbandoni un’auto, non la utilizzi ed essa non funziona più, anche gli spazi, anche queste cave, senza essere vissute, monitorate, gestite, ad un certo punto cedono e ti presentano il conto della negligenza e di tanta incuria” Ognuno ha le sue colpe e di certo le pri me sono delle istituzioni che negli anni hanno preso sottogamba le normative che prevedevano attenzione e studi ap profonditi del sottosuolo prima di ogni nuova costruzione. “Già negli anni settanta furono numerosi gli episodi e le piccole catastrofi che riguardarono una

serie di Comuni come Casoria e la Regione promosse una normativa e stanziò dei fondi per mappare le situazioni critiche: quelle norme sono state trattate superficialmente da chi di dovere e anche la banca dati sulle cavità che fu fatta allora non ha avuto un seguito e le informazioni che abbiamo ad oggi sono purtroppo scarne”.

Siamo ancora in tempo, forse, per limi tare i danni. I fondi del PNRR potrebbe ro servire anche a tale scopo, per ridare manutenzione straordinaria al sistema fognario della città, già di per sé in dif ficolta e sempre più messo a dura pro va dalle torrenziali piogge degli ultimi tempi, ma anche per progettare un piano geologico. “Serve però la volontà di fare e di guardare in avanti con programmazioni di medio e lungo periodo, sennò continueremo a vivere alla giornata, come è stato fatto finora, come dimostra l’assenza di un geologo nell’organico dell’ufficio tecnico, figura che avrebbe fatto bene per affrontare tutte queste criticità” – ha concluso Antonio Boemio, che ringraziamo per la disponibilità e per gli spunti di riflessione, utili maga ri a ridestare rispetto per la nostra terra e a dare delle radici più stabili al nostro futuro.

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ANGELO VOZZELLA “CREDIAMO CHE IL DISSESTO IDROGEOLOGICO SIA QUALCOSA CHE SI GUARDA IN TELEVISIONE, MA NOI CE L’ABBIAMO IN CASA, SOTTO I NOSTRI PIEDI” SPUNTI DI RIFLESSIONE CON IL GEOLOGO ANTONIO BOEMIO

Nel programma “La Coperti na”, trasmesso su “Nano Tv”, il conduttore Nando Troise riprende l’argomento sui sui cidi in età giovanile, poiché l’articolo, a cura dello scri vente, pubblicato sul numero di Casoriadue del 5 dicembre scorso su tale spinosa que stione, è stato commentato da vari lettori, colpiti dall’e strema scelta di una giovane donna di 32 anni, casoriana, di rinunciare alla propria vita. Troise ha letto alcuni com menti fra quelli pervenuti su wap a lui e allo scrivente. “Grazie di cuore” ha scritto una lettrice “per aver dedicato tempo e spazio a questo argomento. L’ultimo caso mi ha lasciata veramente senza parole”; un’altra lettrice, in

segnante e psicologa, ha mes so in rilievo che “l’articolo, bello e profondo, fa chiarezza su ciò che ci appare assurdo: la morte che vince sulla vita. Non riusciamo a far capire ai giovani il valore della vita, a dare l’esempio. La guerra in Ucraina ne è la dimostrazione. Quanto vale una vita umana? Niente”! Un profes sore, già Dirigente scolastico, ha espresso il suo pensiero con queste parole: “Caro Direttore, devo confidarti che mi commuovo quando vedo che una persona si suicida. Una donna, giovane, 32 anni! Nel pieno della vita, quando c’è ancora la speranza da realizzare un progetto, tentare un percorso che ti costringe a dare fondo alle tue energie?

Cosa le è successo? Le ha esaurite tutte, le sue forze? Bisogno, delusione, sfiducia, frustrazione, da sole o tutte insieme: occorre precipitare in un vero abisso psichico per rinunciare alla vita”. Dopo avere affermato che è impor tante riflettere su tale dram matico fenomeno, ha rimar cato, tra l’altro, “che ciascuno di noi, impegnato nel suo settore, pubblico o privato, dovrebbe pensare alla persona che ha di fronte, quando vi si relaziona, essere gentile, corrispondere con garbo alla richiesta di un servizio di cui siamo funzionari, capire il bisogno dell’altro e contribuire a soddisfarlo”; in un altro commento, scritto dalla Diri gente scolastica di un Istituto

Comprensivo di Casoria,, è stato evidenziato che il sui cidio “merita un discorso approfondito e la possibilità di incontri interistituzionali con una programmazione di interventi concertati e coordinati”.

L’argomento sui suicidi gio vanili è stato più volte affron tato da don Maurizio Patriciello, Parroco di S. Paolo Apostolo al parco Verde di Caivano. Anche ultimamente, in occasione del suicidio del giovane padovano di 26 anni, Riccardo, che si è schian tato volontariamente con la propria auto, come è emerso dalle indagini effettuate, con tro un platano per non avere rivelato ai propri genitori di non avere sostenuto gli esami

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ANTONIO BOTTA NEL PROGRAMMA “LA COPERTINA”, NANDO TROISE RIPRENDE L’ARGOMENTO “SUICIDI GIOVANILI”, STIMOLATO DAI COMMENTI SULL’ARTICOLO DEL 5 DICEMBRE SCORSO. STRALCI DELLA LETTERA DI DON PATRICIELLO AI GENITORI DI RICCARDO, GIOVANE SUICIDA DI 26 ANNI, DI PADOVA, PER NON AVERE SOSTENUTO GLI ESAMI UNIVERSITARI. L’OPINIONE DI MARIANO IAVARONE, NOSTRO CONCITTADINO, DOTTORE IN SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE, CONSULENTE FAMILIARE, SUL RAPPORTO GENITORI – FIGLI: “FARE COESISTERE NORMATIVITÀ CON AFFETTIVITÀ” PRESTIAMO ATTENZIONE AGLI ALTRI, PER ESSERE SEMPLICEMENTE UMANI s.r.l. ® Via Pietro Nenni snc 80026 Casoria (Na) Via Bottaro snc 80058 Torre Annunziata (Na) Via Don Sebastiano De Rosa snc 80022 Arzano (Na) Distributori di carburanti

universitari, il Sacerdote, at tualmente sotto scorta per le sue coraggiose battaglie con tro la camorra, ha scritto una lettera ai genitori, pubblicata sul quotidiano “Avvenire”. Manifestando piena condivi sione al loro profondo dolore e anche ai loro sensi di colpa per non essersi accorti del di sagio profondo del carissimo figlio, egli li ha esortati a non autoflagellarsi, addossando si le responsabilità della sua morte.

Ha evidenziato, fra l’altro: “. Voi dite: « Non lo abbiamo capito. La colpa è nostra …». Ma chi di noi, quale genitore, quale psicologo, quale prete, quale educatore può capire appieno quel che passa nel cuore di una persona, se la stessa persona non si “rivela”, raccontando i suoi sentimenti, i suoi dubbi, le sue paure? Quando una persona non vuole essere capita, riesce a nascondere i suoi pensieri e suoi propositi meglio di quanto possiamo credere. Accade spesso [….] Accade, come nel vostro caso, quando un figlio, per i più diversi motivi, mente ai genitori. No, carissimi Stefano e Luisa, assumete sì le vostre responsabilità, soffrite, piangete, ma non vi torturate. Non dovete farlo. La vita è più complessa di quanto appaia. Nella morte di vostro figlio ci sono tanti lati oscuri che andranno lentamente rischiarati e c’è un mistero che mai potrà essere indagato. Vi chiedete se avreste potuto fare di più. Penso di si, ognuno di noi, in qualsiasi ambito dell’esistenza, può fare di più Ho sentito dire a un medico, durante un convegno su ambiente e

salute: « Il mio dovere è curare gli ammalati». È stato fortemente criticato. Prima di curare l’ammalato, infatti, è dovere di ogni medico impedire il sorgere della malattia. Perciò deve trovare il tempo per andare nelle scuole, nelle parrocchie, nei centri sportivi, per mettere in guardia i ragazzi dal cadere nelle trappole del fumo, dell’alcol, delle droghe, del gioco d’azzardo.

Tutti possiamo fare di più. Tutti dobbiamo – per quanto ci è possibile – imparare a scendere negli anfratti del cuore umano per leggere e decifrare che cosa si cela sotto l’apparenza esterna. Questa doverosa fatica investe gli insegnanti, soprattutto nei confronti dei più fragili, e al momento degli esami; gli amici che, meglio di chiunque, potrebbero accorgersi dei suoi disagi, i genitori, la società. È un discorso complesso, nel quale a nessuno è dato di poter dire: « Non sono fatti miei. Sono cose che non mi riguardano». È giunto il tempo di prendere atto che tutto ci riguarda, perché ogni uomo è mio fratello, perché la fragilità cammina sulle nostre gambe, perché ciò che oggi accade all’altro domani potrebbe accadere a me. Tutto mi riguarda e ti riguarda, allora. […].. Ai nostri figli dobbiamo far capire che li amiamo in modo incondizionato, perché sono loro, perché sono unici, con i loro pregi, i loro difetti, i loro limiti, i loro egoismi, i loro slanci di affetto. E loro, i figli, debbono sforzarsi di amare i genitori anche quando non ne condividono le idee, i valori, i per-

corsi di vita. Con Stefano e Luisa piangiamo la morte di Riccardo. E impegniamoci a camminare insieme, giovani e meno giovani” Anche don Maurizio riba disce con ferma convinzio ne quanto da me sostenuto nell’articolo del 5 dicembre scorso circa l’urgenza di praticare l’arte del “buon vi cinato” per una convivenza amicale nella quale, con di screzione, in punta di piedi, ci lasciamo investire dai pro blemi altrui. Non riusciremo, certo, a dare una soluzione ai problemi di chi ci vive vici no, nello stesso stabile, nello stesso quartiere; non riuscire mo, forse, a dare una risposta a un serio assillo che tormen ta e affligge, ma possiamo senz’altro dire: “Ecco, sono qui per condividere le tue difficoltà, i tuoi disagi, li soffro insieme con te, perché tu non sia solo a portare la croce; fai affidamento su di me, per quello che posso”. Penso che quando una persona sia ca pace di essere attenta a chi gli è vicino, soprattutto se gli è amico, scorgendo dallo sguardo, dai silenzi, dai “non detti”, che è afflitto da un problema, è lì che si dimostra che gli si vuole bene; siamo diventati troppo superficiali, distratti, svagati, nei rappor ti interpersonali. Quando si ama si è attenti! Si è attenti non per diventare degli ange li o degli eroi o, come si dice oggi con velata o manifesta derisione, dei “buonisti”, ma per diventare semplicemente UMANI, prendendosi in ca rico un problema e/o sugge rendo di rivolgersi a persone in grado di fornire un valido aiuto: medici, psicologi, sa cerdoti …

In particolare, per quanto concerne il rapporto genito ri – figli, la studiosa Dolores Munari Poda, nel libro “L’adolescenza accade”, af ferma che tale periodo della vita, che va dai 12 ai 20 – 21 anni spesso anche di più per i fattori sociali, economici, psicologici, biologici che vi sono implicati -, è una stagione immensa e sfavillante, spaventante e seducente, coinvolgente e sconvolgente e vale la pena di attrezzarsi, come genitori, per affrontarla al meglio”. La domanda da un milione di dollari è : “COME?” Mariano Iavarone, nostro concittadino, assistente sociale e dottore in scienze e tecniche psico logiche, già giudice onorario minorile, professionista ad orientamento analitico tran sazionale, consulente fami liare, mediatore sistemico, a tal proposito, sostiene che “l’adolescente ha un fortissimo bisogno di riconoscimento dal mondo esterno, ma conserva, al contempo, il bisogno di accettazione da parte del mondo interno familiare. Le radici e le ali: un conflitto di lealtà dolorosissimo, a cui i genitori devono imparare a rispondere. La risposta genitoriale consiste nel saper mantenere il limite e la norma, assieme alla capacità di essere più flessibili; un altro paradosso, insomma, quello riservato ai genitori: fare coesistere normatività (l’osservanza delle regole,ndr), con affettività (arte della tenerezza, com prendere e non giudicare per favorire il dialogo ndr), prin cipio di realtà con principio di piacere, struttura con de struttura.

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IO RACCONTO STORIE magazine

LA COPERTINA DEL LUNEDÌ OVVERO CASORIADUE IN DIRETTA WEB

C’era una volta un tempo in cui il gior nale era uno status simbol intellettuale. Tutte le persone di peso sociale e cul turale, per la maggior parte di sesso maschile, la mattina si svegliavano con un unico desiderio, anzi due: una bella tazza di caffè bollente e un bel quoti diano profumato di inchiostro da acca parrarsi al più presto, per non correre il rischio di sentirsi dire “Spiacente, è finito!” da un edicolante sussiegoso e compunto, ma gongolante per l’ingom bro del contante del cassetto. Il lettore ritardatario doveva così accontentare di una testata di seconda scelta, perché era impensabile andar via a mani vuote di carta e testa vuota di aggiornamenti, soprattutto quando vicende di cronaca o politica dall’intricata trama appassio navano i lettori come gli sceneggiati TV con Alberto Lupo (sì vabbè, ho proprio aperto il cascione oggi… e con questa mi sono autodenunciata figlia del tubo catodico in bianco e nero!) e i lettori volevano giustamente seguirne le sorti per bocca, pardon, per mano della penna del cuore, che sola sapeva ricamare trame di parole tanto fini da appassiona re fino alla catartica empatia dei tragici greci. Leggere il quotidiano era un rito democratico e pluralista, non un lusso da borghesi incravattati e benestanti o da gagà blesi e nullafacenti con qualche goccia di sangue blu nelle vene e un paio di palle sul blasone ossidato, come ver rebbe da credere a chi non avesse vissu to l’esaltante esperienza di passeggiare con il quotidiano infilato sotto il braccio per custodirne l’intonsura fino all’attimo sublime in cui la vela di carta stampata sarebbe stata dispiegata a braccia tese davanti a sé a favore di vento (ché altri menti leggerla sarebbe arduo e faticoso compito) e il lettore avrebbe goduto del sublime piacere di scorrerne i titoli sui fogli fruscianti e odorosi, ritagliandosi un privatissimo momento di pura felici tà o disappunto altrettanto autentico nel caso in cui l’evoluzione dei fatti avesse preso una piega sgradita e deludente. In ogni caso quello della lettura del gior nale sarebbe stato un lento e succulen to momento di scoperta e stupore, una coccola da dedicare a se stessi, un fermo

Il video racconto dei fatti e misfatti della settimana commentati in diretta TV per i web spettatori di Nano TV nello spazio de La Copertina: perché nessun casoriano rimanga digiuno di notizie, in qualunque parte del mondo si trovi

immagine spazio temporale prezioso e irrinunciabile, avulso dal mondo intor no che intanto continuava a girare per i fatti suoi. Voci autorevoli quei quoti diani cosiddetti laici (se mai un giornale laico lo sia mai davvero stato) ricono sciuti come bibbie dell’informazione nazionale, biglietto da visita di legulei e professionisti, ammiccanti sirene quelli che strizzavano l’occhio alle posizioni di tutto l’arco costituzionale, tra le cui colonne battevano più forte i cuori ope rai o sognatori, appassionanti e retorici quelli sportivi, che infiammavano gli ascoltatori di 90° Minuto e dintorni so prattutto al lunedì, quando i commenti delle partite e le monografie dei divi del pallone animavano discussioni ferventi e non sempre pacate nei Bar Sport. E che dire, poi, degli imperdibili tabloid in formato ridotto e a diffusione gratuita nelle stazioni degli autobus, della metro, o nei caffè, che riportavano notizie co siddette minori, spesso riferite a piccoli

eventi di comunità, ma imperdibili per chi, attento alle notizie locali, spesso ne era già a conoscenza ma voleva saperne di più, oppure, animato da sana curiosità di sapere come girava il mondo attorno a lui, nelle sue limitrofe prossimità, non vedeva l’ora di sfogliarli, anche magari solo per leggere l’oroscopo del giorno o la programmazione settimanale del film su grande schermo, quando andare al cinema era ancora un atto culturale, sociale, politico e, perché no, romanti co e il buio della grande sala promiscua generava una più o meno volontaria condivisione di un rito antico collettivo tribale: entrare in risonanza emotiva con l’estraneo seduto sulla poltroncina ac canto, di cui non conoscerò mai il nome, né la storia, ma del quale mi arrivano chiare e forti le emozioni e i pensieri. E talvolta lo sgranocchiare indolente o compulsivo e unto di patatine e popcorn. Ma sto divagando, torniamo ai giorna li. Ai giornali locali, per dirla tutta. At

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tenti alla politica, alla cronaca, all’arte, alla cultura, allo sport di un territorio circoscritto ma fortemente connotato e riconoscibile, ai sogni, ai bisogni, alle sofferenze di una collettività di cittadini accomunati dalle quotidiane lotte con i disservizi e l’inerzia delle istituzioni e dal bisogno di essere informati non solo dei grandi eventi che scuotono il mon do e la nazione, assolutamente irrinun ciabili, ma anche di quelli piccoli, che impattano sulla qualità e la quotidianità della propria vita. Non necessariamente i più apprezzati giornali locali erano (e sono) i quotidiani, necessariamente più vocati all’ultim’ora che non all’appro fondimento, per il quale la cadenza di pubblicazione più efficace è probabil mente quella settimanale. Ben lo sape va (e lo sa) un appassionato giornalista casoriano, che oltre trent’anni fa, isti gato dal demone del dovere civico e del fare informazione, decise di aggiungere un altro tassello di carta al castello dei giornali particolarmente attenti ai fatti e ai misfatti del territorio di competenza e di fondare CasoriaDue con l’intento dichiarato di levare settimanalmente la propria voce indomita su quanto accade va nella sua città (e non solo) e infor mare e formare i cittadini lettori su tutto quello che succedeva attorno a loro. Abbracciando ogni volta il guanto di sfi da che gli veniva lanciato e schivando abilmente ogni ostacolo si frappones se tra sé e la sua mission impossible di combattere il male e difendere il bene

sguainando l’affilata penna che gli è compagna di mille battaglie, il nostro eroe, settimana dopo settimana ha ca valcato tre decenni e testimoniato sei lustri di storia, tappezzati di profumata carta stampata. Finché, visto che questo pezzo comincia con un c’era una volta, inevitabilmente ha dovuto arrendersi all’evidenza del fatto che i giornali di carta ormai lo compravano solo i vec chi nostalgici incalliti sniffatori di vele inchiostrate mentre il mondo correva sulla banda larga in 4 G e scorreva su gli schermi retroilluminati di smartpho ne e tablet e per di più, scoppiata una terribile pandemia, anche quegli irri ducibili quotidiano dipendenti erano impossibilitati ad uscire di casa per re carsi nelle edicole (peraltro, oltre che deserte, chiuse per il lock-down) e si è trovato, seppure a malincuore, a dover fare di necessità virtù e allora, ecco l’idea: trasformare il settimanale in un web magazine, con sicuramente meno romantico e impossibile da piegare sotto il braccio, ma forse più efficace e pervasivo, perché, grazie alla rete, avrebbe consentito alle notizie locali di diventare mondiali, fruibili a qualunque latitudine dei quattro angoli del globo. E che voi avete sotto gli occhi proprio in questo momento. Ecco che il nostro ha avuto ragione an cora una volta. Ma non gli bastava no, neppure il sito internet, neppure la pa gina Facebook, neppure la versione in broadcast, no. Portare CasoriaDue in

tutte le case e sussurrare le notizie in tutte le orecchie era l’ultimo orizzonte da conquistare. E così, per tutti coloro che si fossero persi la lettura domenicale della nostra amata e blasonata Testata, l’irriducibile giornalista, folgorato sulla via di casa, non meno che San Paolo su quella di Damasco, ha inaugurato una trasmissione televisiva, una rubrica dal titolo rivelatore: La Copertina che, da consumato mezzobusto, conduce con pi glio appassionato sulle frequenze della web TV Nano TV e durante la quale pre senta e commenta, da solo, o con ospiti in studio accuratamente selezionati, la foto di apertura (la Copertina, appunto) e tutte le notizie dell’ultimo numero di CasoriaDue pubblicato on line prima della trasmissione. Così, anche i cie chi, o le massaie ed i massai impegnati ai fornelli intorno al mezzodì, possono, semplicemente prestando orecchio, pos sono venire informati a domicilio, pun tualmente, dalla viva voce del Capitan di Questa Compagnia, Nando Troise (chi altri se no?) di tutti i fatti, le notizie e gli approfondimenti di loro interesse. Cosa volere di più? Magari solo un Lucano, per mandar giù i rospi più difficili da digerire!

Per passare dalle parole ai fatti, se per caso non foste riusciti a scorrere sul vi deo il CasoriaDue della scorsa domeni ca, ecco subito il link al quale Nando lo rileggerà per voi. Buona visione e buon ascolto!

https://fb.watch/hdYHFmAudt/

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VIA CIMAROSA: LA STRADA COLABRODO

Durante una recente puntata di “La foto del giorno” program ma ideato e condotto dal no stro Direttore Nando Troise si è tornati a parlare del degrado urbano.

Protagonista di puntata Via Cimarosa, una strada che pre senta parecchie criticità. Il manto stradale ha ceduto ed è stato malamente rattoppato in più punti con l’ovvio risultato che ora la strada si presenta, come tante altre del territorio, come un colabrodo che, in alcuni tratti, è anche pericolo so visto che il cedimento del manto stradale ha lasciato sco perti alcuni tubi. “Mi auguro e spero che dopo il nostro intervento giornalistico possa essere risolto questo orribile problema” ha commentato il

nostro Direttore. Oltre a que sto, come noto, in quella stessa strada si trova anche una delle otto ville comunali di Casoria. Una villa lasciata in uno stato di totale abbandono.

E’ veramente un peccato che la popolazione non possa go dere di questi micro polmoni verdi, che il verde pubblico sia in uno stato pietoso e so prattutto stupisce che una cit

tà come Casoria che ha fatto del cemento il suo credo (non si riesce più a tener conto dei cantieri aperti in città) non ri esca a trovare tempo e risorse per occuparsi di beni che già esistono ma che hanno biso gno di profonda manutenzio ne.

Non ci resta che rivolgere un accorato appello a tutti gli assessori e a tutti i dirigenti di settore affinché prendano seri provvedimenti sia relati vamente alla manutenzione stradale che a quella del ver de pubblico non solo di via Cimarosa ma di tutta Casoria. Speriamo quindi che gli As sessori e ovviamente il Sinda co accolgano il nostro appello e si impegnino a ridare a Caso ria il lustro che merita.

NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI | SOTTO IL CIELO PIU’ PURO

Lunedì 19 dicembre 2022 alle ore 20:00, con ingresso gratuito sen za prenotazione al Teatro Medi terraneo della Mostra d’Oltrema re di Napoli, Viale Kennedy 54, la Nuova Orchestra Scarlatti e Te atri 35 porteranno in scena “Sotto il cielo più puro”, originale for mula di azione/concerto, sugge stiva e coinvolgente partitura live di suoni, gesti, luci, e immagini con musiche di F. Durante, C. M. von Weber, G. B. Pergolesi, A. Corelli, P. A. Locatelli, H. Pur cell, J. M. Molter, G. F. Händel, rappresentando quadri di Caravaggio, M. Stanzione, M. Preti, A. Gentileschi, G. Reni, B. Manfredi, B. Cavallino, Rubens, J. de Ribera, A. Vaccaro, V. de Boulogne. Con la Nuova Orchestra Scarlatti, sul palco Gaetano Russo (clarinetto), Rosanna Savoia (soprano) e Gabriella Colecchia (mezzosoprano); per Teatri 35, di Gaetano Coccia, Francesco O. De Santis, Antonella Parrella, in scena Gaetano Coccia, Adriana Del Duca, Francesco O. De Santis. Con “Sotto il cielo più puro”, spettacolo di azione/concerto ideato dalla Nuova Orchestra Scarlatti e da Teatri 35, i clas sici tableaux vivants si trasformano in un’esperienza di forte impatto, in cui i performer costruiscono direttamente in scena, dinanzi al pubblico, in un gioco di lente preparazioni e im provvisi ‘fermo immagine’, raffigurazioni viventi di capola

vori di Caravaggio, quali la Crocefissione di Sant’Andrea e San Matteo e l’Angelo, e di altri grandi pittori caravagge schi, la Giuditta e Oloferne di Artemisia Gentileschi, la Mor te di Cleopatra di Guido Reni, il Sansone e Dalila di Rubens e tanti altri. Tutti i movimenti in scena sono accompagnati da una colonna sonora eseguita dal vivo dalla Nuova Orchestra Scarlatti, con la partecipazione solistica del soprano Rosanna Savoia, del mezzo soprano Ga briella Colecchia e del clarinettista Gaetano Russo: un flusso musicale continuo di pagine tratte dallo Stabat Mater di Per golesi, da Concerti di Corelli, Locatelli e altri, concluso dalla celebre aria di Händel Lascia ch’io pianga. L’azione/concerto ha un’introduzione solo musicale, che ac costa il ‘caravaggismo sonoro’ di un grande maestro del ‘700 napoletano, Francesco Durante, con le tinte del romantico te desco Carl Maria von Weber.

Con questo appuntamento musicale si chiude la rassegna I Campi Flegrei “Sotto il cielo più puro”, concerti sociali per la X Municipalità, manifestazione realizzata dalla Nuova Orche stra Scarlatti per il progetto Affabulazione del Comune di Na poli, attuato con fondi del MIC. Media partner RAI Campania. L’intera rassegna è stata dedicata al M.° Yuriy Kerpatenko.

10 DOMENICA 18 DICEMBRE 2022
CHIARA D’APONTE
MARCO CALAFIORE

TRAINING WITH MY FRIENDS: LA RUN FOR LOVE P-AC SUL PODIO DELLA SOLIDARIETÀ

E si registra come un gran successo la 10^ edizione del Training with my friends, l’allenamento goliardico organizzato dall’associazione Run for Love p-AC che, ormai da ben dieci anni, unisce l’a more per la corsa ad un grande evento di solidarietà : correre per poter sostenere l’adozione a distanza di tre bambine, una egiziana e due tailandesi, tramite l’as sociazione no profit Save the Children L’8 dicembre scorso,come ogni anno, la Run for Love ha tenuto fede a quella che è ormai una tradizione lunga dieci anni ed ha inaugurato l’inizio delle festività natalizie con una distanza di dieci chilo metri, con punto di partenza da Cardito, radunando gli atleti della Run for Love ma anche tantissimi atleti di altre società podistiche che sono intervenuti con entu siasmo e grande spirito sportivo. Accanto a loro, i meno allenati, si sono dedicati ad una piacevole passeggiata di 4 chilometri all’interno della Villa comunale di Cardi to, simpaticamente capitanata da uno dei soci della RfL, Raffaele Errico Ebbene, il traguardo raggiunto non è sta to fatto solo di sorrisi e chilometri di gio iosa condivisione di tutti i corridori ma, soprattutto, dei fondi donati da tutti senza alcuna esitazione da poter devolvere in beneficenza : € 1.498,00 che consentono non solo di mantenere le tre adozioni ma di aggiungerne anche una quarta. Con i restanti soldi, la Run for Love ha deciso di aderire all’iniziativa “Giocattolo Sospeso” dell’associazione Dottor Smile di Giulio Carfora

Un importante momento di aggrega zione fatto di sport e di amicizia in cui

ognuno ha fatto la sua parte ed ha egre giamente contribuito all’ottima riuscita dell’evento. Tanto che il Consiglio Di rettivo dell’associazione ha confermato che l’edizione 2023 di quest’allenamento cominciato un po’ per gioco, un po’ per caso, diventerà una vera e propria gara ufficialmente organizzata dalla Run for Love p AC di Afragola, che entrerà di di ritto nel calendario podistico regionale e nazionale, con tanto di pettorale e crono metro al polso. La macchina organizzati va è già partita sulle ali dell’entusiasmo di quest’ultima edizione del Training with my friends che rimarrà nel cuore degli organizzatori e dei partecipanti per l’a morevole sostegno giunto da tutti i soci, i sostenitori e gli amici dell’associazione in giallo-fluo. Fondamentali i ringrazia menti : tutti i Presidenti delle ASD che hanno preso parte all’evento; le società podistiche intervenute con magnanimo spirito d’amicizia prima che sportivo; la Caffetteria La Villa di Cardito, punto di

incontro e di ristoro, che ha offerto una generosa e calorosa accoglienza a tutti i presenti. Per i gadget distribuiti e regalati: la NCX di Nello Cerbone; Seri Nova di Antonio Gargiulo & Co.; per i prodotti cosmeti ci che hanno abbellito i pacchi regalo, si ringrazia la RICA COSMETICS di Ca tania, fedele compagna di viaggio, nelle persone di Antonella Puglisi e Giuseppe Antolino; Gare in Foto, presente con la verve di Elvira Cimmino e Paolo Di Giovanni che, insieme al grande amico Antonio Caiazzo, sono stati i fotografi ufficiali e magistrali della kermesse. Gli ingredienti affinchè la prima gara uffi ciale targata RfL p AC nasca sotto una buona stella, ci sono tutti. Ma prima di pensare a quel che sarà, ci fa star bene pensare a ciò che è stato e a ciò che è: la possibilità che la corsa dà di vivere occasioni di sport e di divertimento che sanno come far arrivare il cuore, prima delle gambe, sul podio della solidarietà.

11 DOMENICA 18 DICEMBRE 2022
RITA GIAQUINTO
E
L’EDIZIONE DEL 2023 SARÀ GARA UFFICIALE !

METROPOLITANA AFRAGOLA-NAPOLI LINEA 10,

PROGETTO. CASORIA AL CENTRO DEI COLLEGAMENTI REGIONALI

Si è tenuta nella Sala “De Sanctis” di Palazzo Santa Lucia, il protocollo tra Comune Regione Città Metropolita na firmato dal Presidente Vincenzo De Luca e dal Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.

Presenti al tavolo l’assessore del co mune di Napoli, Edoardo Cosenza, il presidente della commissione trasporti Regione Campania, Luca Cascone, il Presidente di EAV, Umberto De Grego rio e i sindaci di Afragola Antonio Pan none e Casoria Raffaele Bene.

La Metropolitana Afragola Napoli linea 10 è parte di un progetto che si divide in due lotti. Il primo prevede il collega mento tra il centro della Città di Napoli, stazione “Di Vittorio”, l’aeroporto e la stazione AV di Afragola, coprendo cir ca 12,35 km con 13 Stazioni (Cavour, Foria, Carlo III, Ottocalli, Leonardo Bianchi, “Baffo” di Arzano, Di Vittorio, Casavatore San Pietro, Casoria Casava tore, Casoria Centro, Casoria Afragola, Afragola Garibaldi, Afragola Centro, Afragola AV) posizionate ad una inter distanza media di circa 800mt a cui si

PRESENTATO IL

aggiungono le ulteriori 2 (Arzano Cen tro e Casavatore Arzano) sul cosiddetto “Baffo di Arzano”. Il tracciato prevede poi 4 punti di interscambio con altre linee delle reti di trasporto esistenti e/o in corso di realizzazione: Nodo Cavour (linea 2)/Museo (linea1); Nodo Di Vit torio (EAV linea1); Nodo Casoria/Afra gola in corrispondenza dell’intersezione della linea ferroviaria RFI; Nodo Napoli Afragola in corrispondenza della Sta zione AV/AC. L’importo totale dell’in tervento, incluso il materiale rotabile, è di 1 miliardo e 751 milioni di euro. Per il secondo Lotto il progetto, su ri chiesta del Presidente De Luca, prevede una bretella di collegamento verso Arza no, studiata trasportisticamente, di lun ghezza pari a circa 3,15 km, che si stac ca dal tracciato a partire dalla stazione Di Vittorio e si estende verso Nord con la presenza delle stazioni di Casavatore Arzano e Arzano Centro, per un importo di 459,5 milioni di euro.

Una volta realizzata, la LAN sarà un collegamento rapido soddisfacendo un’importante domanda di spostamenti.

La realizzazione del progetto garantirà un aumento dell’accessibilità alla sta zione di Afragola trasformandola fatti vamente nella Porta Nord di accesso a Napoli, creando benefici non solo dal punto di vista trasportistico ma anche di trasformazione e rigenerazione ur bana aumentando il pregio architettoni co delle aree. Le tre fermate previste a Casoria daranno realmente la possibilità alla nostra città di essere collegata tra sportisticamente con Napoli. La metro politana sarà molto più importante della sola fermata della FS di Piazza DANTE, perché metterà Casoria in collegamento con tutte le aree di Napoli attraverso la Metropolitana, sarà facile raggiungere il Vomero, gli ospedali e gli altri punti di interesse napoletani.

A giugno l’avvio della gara. Nel 2024 presumibilmente la prima pietra.

Casoria sarà davvero la periferia (colle gata) di Napoli, aspetteremo con ansia questo giorno.

Anche le realtà di Casoria. Afragola, Ca savatore ed Arzano, saranno realmente connesse tra loro.

12 DOMENICA 18 DICEMBRE 2022
IAVARONE – CONSIGLIERE COMUNALE DI CASORIA
SALVATORE

Il 2023 in Sicilia inizia all’insegna della musica. Infatti, amici lettori al Real Teatro Santa Cecilia di Palermo si tiene una stra ordinaria rassegna pre estiva di musica jazz Musica Jazz al Real Teatro Santa Cecilia di Palermo Il Sicilia Musica Jazz Festival 2023 È presentata, al Real Teatro Santa Cecilia di Palermo, il Sicilia Jazz Festival 2023, la manifestazione promossa dall’assesso rato al Turismo, sport e spettacolo della Regione Siciliana, in collaborazione con l’amministrazione comunale e la Fonda zione The Brass Group. Che si tiene dal 23 giugno al 2 luglio con stelle di fama internazionale, produzioni inedite e giovani musicisti dei conservatori. Ma dal 13 al 28 gennaio è previ sta una “Winter preview” con Peppe Servillo, Malika Ayane e Tony Hadley sui palcoscenici del Santa Cecilia, del Ridotto dello Spasimo e del Golden a Palermo. Il palinsesto della musica jazz Questa manifestazione sonora punta anche sui 140 allievi dei conservatori di Palermo, Messina, Trapani, Ribera e Catania con esibizioni jam session delle orchestre giovanili. Dirette e accompagnate dai docenti. Sono trenta i concerti, di cui tredici produzioni orchestrali e prime assolute in questa terza edizione che vede protagonista l’Orchestra Jazz Sicilia na. Tra le stelle di fama internazionale, che si esibiscono sul palcoscenico la prossima estate tra Palazzo Steri e il Teatro Verdura, Marcus Miller, Gregory Porter, The Manhattan Tran sfer. Anche questo, amici lettori, è un altro dei nostri even ti per promuovere far apprezzare la nostra Sicilia, non man cate Molti sono gli interventi ed elogi in merito, ne cito solo alcuni.

Il presidente della Regione Siciliana

“Il successo del Sicilia Jazz Festival, manifestazione promossa dalla Regione Siciliana, giunta alla terza edizione, è testimoniato dai numeri che vengono fuori dai primi due anni. Per la prima volta, l’organizzazione sempre puntuale della Fondazione The Brass Group, ha previsto un momento di ‘preview’ invernale, che punta a promuovere il Festival sotto il profilo culturale, artistico e direi anche in chiave turistica, per poi proseguire con una parata di grandi nomi internazionali del mondo del jazz. Bisogna puntare sugli spettacoli di qualità anche per attrarre tutti gli appassionati, in questo caso di musica

jazz, di cui il mondo è pieno e che possono trovare un punto di riferimento musicale nel Sicilia Jazz Festival. La collaborazione con il Comune di Palermo, con l’Università degli Studi di Palermo e con i conservatori non può che arricchire il livello qualitativo della manifestazione”. L’assessore regionale al Turismo, sport e spettacolo “Il Sicilia Jazz Festival è una manifestazione diventata ormai stabile nella programmazione culturale dell’Isola che in tanti ci invidiano. Grazie al lavoro di squadra, alle sinergie e alle comunità di intenti, si danno vita a manifestazioni di alto livello come questa, che arricchiscono la Sicilia coniugando turismo e cultura. Dopo il successo incredibile delle precedenti edizioni, credo che Palermo possa diventare capitale europea del jazz”. Il vicesindaco della città metropolitana di Palermo «Per Palermo è un’occasione unica e questa è una manifestazione che nel suo genere non ha eguali e fa della programmazione una virtù, grazie alla coraggiosa scelta di cominciare a gennaio, per poi lanciare la grande kermesse in estate. Siamo orgogliosi perché dai luoghi del patrimonio comunale nasce un’offerta musicale così significativa a livello qualitativo». Ignazio Garsia, presidente della fondazione The Brass Group “Durante l’estate l’Italia come molti altri Paesi è ricca di decine di festival jazz. Il governo della Regione promuove un evento interamente dedicato alla produzione orchestrale di jazz, affermando il principio che tutte le musiche sono nate uguali e offrendo un modello di offerta musicale che la rende unica al mondo”.

13 DOMENICA 18 DICEMBRE 2022
MARIA LUPICA MUSICA JAZZ AL REAL TEATRO SANTA CECILIA DI PALERMO Piazza Benedetto XV, 5/A 80026 Casoria (NA) itegas.srl@libero.it Tel. 081. 757.31.07 338.490.71.90 339.415.87.00

NAPOLI, AL TEATRO BELLINI TRIONFO PER IL TALK SHOW DI GIANRICO CAROFIGLIO “IL POTERE DELLA GENTILEZZA”

“La gentilezza non è il garbo, non sono buone le buone maniere. non è la mitezza. È una virtù guerriera per non soccombere”

“Noi non siamo gentili perché è carino. Noi siamo, dobbiamo essere gentili, perché siamo membri della razza umana”. Sono le parole dello scrittore Gianrico Carofiglio, pronunciate alla fine di un mirabile talk show svoltosi presso un gremito Teatro Bellini di Napoli, nella serata di mercoledì 7 dicembre, intitolato “Il potere della gentilezza”. Un invito - come lo stesso Carofiglio ha precisato mutuato dal discorso del prof. Keating nel mitico film “L’Attimo Fuggente” di Robin Williams (“Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino, ma leggiamo è scriviamo poesia perché siamo membri della razza umana”) che ha fatto meritare una standing ovation per lo scrittore, con applausi all’in pie di dei quasi duecento spettatori presenti all’evento.

Pieno di sapienti ed attuali spunti di ri flessione sulla quella che definito virtù, il monologo ha preso le mosse da uno degli ultimi testi di quest’autore, nato a Bari nel 1961, arrivato alla scrittura in età matura, dopo una brillante carriera di magistrato e di politico nazionale (è stato Senatore della Repubblica Italiana): par liamo del libro “Della gentilezza e del coraggio. Breviario di politica e altre cose”, un saggio pubblicato, nel 2020, dalla Feltrinelli, e che, in linea agli altri testi dell’autore (qualcuno, come “L’arte del dubbio” tra il materiale didattico da utilizzare, da parte degli studenti univer sitari, per sostenere l’esame di Logica all’Università di Bologna) è stato in te sta alle classifiche di vendita in Italia, ed ha già fatto il giro del mondo, con tra duzioni, come del resto anche per le al tre pubblicazioni dell’autore, in diverse lingue e che mette in luce come sia utile e strategico essere gentili.

“La gentilezza – così Carofiglio- non è il garbo, non sono le buone maniere, non è la mitezza di cui parla Norberto Bob-

bio in un suo libro; la gentilezza è una virtù guerriera che si basa sul segreto dell’invincibilità e consiste nel non contrappore violenza alla forza, ma cedere all’aggressione in modo che si affievolisce e produce un effetto più complesso. Questo è il principio di base che ha portato all’invenzione della disciplina del Ju Jitsu, un’arte marziale giapponese di difesa”.

Carofiglio, poi, ha fatto diversi esempi di questa dote sempre attuale, intercalati da frequenti battute di raffinato umorismo, che hanno conquistato il folto pubblico, dando messaggi agli ascoltatori.

“La guerra, intesa come conflitto, come diceva Eraclito ha continuato l’autore è la madre di tutte le cose ed è inevitabile: questo nei dibattiti televisivi, negli ambienti di lavoro, nelle famiglie, in ogni contesto; la gentilezza di cui parlo è uno strumento operativo, elegante e non distruttivo, per disinnescarla o, alla peggio, ridurre i danni”.

La brillante lectio magistralis si è con clusa con l’enunciazione delle patologie presenti nelle interazioni - definite “fallacie delle comunicazioni” e con l’in vito ad avere coraggio e umorismo per mettere in atto gli strumenti di questa virtù.

“Occorre del sano umorismo – ha con cluso lo scrittore - inteso come capacità di ridere anche di se stessi, di praticare dell’autoironia, e ciò per uscire da quel-

la trappola che è il proprio ego; questo permette di vedere il ridicolo che è in noi e di cambiare paradigma e punti di vista”, e, citando un aforisma di Benjamin Franklin, per “imparare a ridere di te stesso, prima che siano gli altri a deriderti”

A margine dello spettacolo abbiamo scambiato due battute con Carofiglio Perché ha pensato di scrivere questo libro e quanto tempo ci ha impiegato?

“È un libro che ho scritto con mia figlia. Abbiamo lavorato insieme. I tempi di scrittura sono stati di circa 6 mesi. Il libro viene da un podcast che abbiamo fatto insieme nel 2021, quindi una parte del lavoro era stata già fatta lì, anche se il libro era molto diverso. L’idea è quella di una riflessione, da due punti di vista generazionali diversi, su uno degli aspetti cruciali della modernità.”

A chi ha pensato di rivolgersi con questo testo?

“Mi rivolgo a tutti, tutti abbiamo bisogno di gentilezza. Quando scrivo qualsiasi cosa penso ad un destinatario universale, poi possono esserci lettori più interessati, ma non faccio mai riflessione su un segmento”.

L’idea di cambiare da un’avviata carriera di magistrato e di apprezzato politico, come è nata?

“Ho sempre sognato di fare lo scrittore. Per tanti anni non ci ho nemmeno provato. Poi ci ho provato e sono stato fortunato. Mi è andata bene e quindi è diventato naturale, ad un certo punto”. Quindi, non c’è stato un evento determinante come ha raccontato nel suo recente romanzo “Le tre del mattino”?

“Non c’è stato un c’è stato un singolo fatto specifico, è stato un percorso, una deviazione virtuosa, Ci sono state anche inquietudine, ma nulla che da singola cosa che abbia prodotto il cambiamento. È stato un concorso di fatto”.

Ci sono altre tappe di questo spettacolo?

“Ho fatto incontri in diversi teatri, ora mi dedicherò alla televisione.

14 DOMENICA 18 DICEMBRE 2022
ANTONIO BOCCELLINO
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TUMORI

CEREBRALI, OLIVIERO (PRESIDENTE CONSIGLIO REGIONALE CAMPANIA):

“AVANTI CON L’ASSOCIAZIONE ‘CARLA RUSSO’ PER CREARE UN CENTRO DI ECCELLENZA IN CAMPANIA”

Schillaci (Ministro per la Salute): “Ricerca in ambito oncologico è motore di sviluppo e di crescita nazionale su cui intendiamo continuare a investire”. Gli interventi nel corso della IV edizione del Premio che ha assegnato il riconosci mento a nove giovani come migliori ricercatori italiani in Neuro oncologia “La ricerca ad ampio raggio sui tumori cerebrali rari è quanto mai complessa e articolata. Il Premio ‘Carla Russo’ ha il merito di tenere acceso un faro su questo delicatissimo tema dimostrando ancora una volta quanto sia stimolante l’impegno del privato per la pubblica amministrazione. Già nella prossima Finanziaria della Regione Campania sarà possibile fare un passo in avanti importante per raggiungere l’obiettivo di avere anche qui un centro di eccellenza che si occupi dei tumori cerebrali. Un traguardo molto impegnativo che ci auguriamo di vedere finalmente germogliare con un risultato concreto che premierà l’impegno encomiabile profuso in questi anni dalla famiglia Palummo, promotrice dell’associazione che ha dato vita al Premio”. Queste le parole del Presidente del Consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero, intervenuto in apertura dei la vori della IV edizione del Premio ‘Carla Russo’ di Pimonte. Ai partecipanti è giunto l’indirizzo di saluto del Ministro per la Salute Orazio Schillaci: “La ricerca in ambito oncologico è motore di sviluppo e di crescita nazionale su cui intendiamo continuare a investire con forza. Grazie al lavoro dei ricercatori sono stati compiuti progressi fondamentali nella lotta contro il cancro: la ricerca clinica nell’ultimo decennio ha aperto scenari impensabili fino a poco tempo prima con un impatto diretto sull’efficacia della presa in carico e dell’assistenza al paziente sempre più multidisciplinare, integrata e personalizzata. La ricerca è un asset strategico del Servizio Sanitario nazionale e, accanto ad essa, ognuno di noi può dare il proprio contributo con una maggiore informazione e consapevolezza degli strumenti di prevenzione e sui comportamenti più salutari da adottare. Ai ricercatori che oggi vengono premiati e a tutti i ricercatori che ogni giorno contribuiscono al miglioramento dell’assistenza sanitaria, rivolgo il mio augurio di nuovi successi”. “La quarta edizione del Premio Carla Russo ha confermato che questa iniziativa sta riuscendo a offrire una prospettiva importante per la ricerca nel settore dei tumori cerebrali –ha sottolineato Luigi Mansi promotore del Premio e coordi natore del Comitato scientifico - con significativi risultati di livello internazionale. Quest’anno presentiamo uno ‘special issue’, pubblicato dal “Clinical and Translational Imaging” importante rivista internazionale, che mette insieme i contributi dei ricercatori vincitori del Premio e partiamo con la pubblicazione per ‘Springer nature’ di un libro, al quale collaborano alcuni dei maggiori esperti mondiali, che descrive lo stato dell’arte e individua le prospettive della ricerca nel campo della Neuro-oncologia. Attiveremo, infine, un progetto multicentrico su queste patologie che coinvolgerà gruppi italiani ed europei, utilizzando anche strumenti e competenze

campane, alcune delle quali supportate da start up finanziate dalla Regione. Tutto ciò nell’ambito di una spinta che è partita dal dolore di una famiglia e si è trasformato in un percorso di speranza per migliorare qualità e durata della vita dei pazienti con questa patologia”. L’edizione 2022 ha conferito il Premio Carla Russo per le seguenti categorie: Categoria “Miglior ricercatore under 40” a Francesco Bruno, Francesca Branzoli e Rosa Della Monica. Categoria “Miglior lavoro presentato al 71° congresso nazio nale SINch” a Mario Pirozzi, Andrea De Rosa e Lorenzo Ugga. Categoria “Miglior abstract presentato al XXV congresso na zionale e corso residenziale AINO” a Alessia Pellerino e Alberto Bosio. Categoria “Miglior tesi di laurea, premio Francesco Gargiu lo” a Gaia Ninatti Esprimendo soddisfazione e orgoglio nell’essere promotori di una iniziativa di così alto livello scientifico, dedicato al ricor do della madre Carla Russo nel giorno del suo compleanno, e mantenendo fermo il loro impegno a sostenerla, Antonio e Carmela Palummo, promotori con il padre Michele dell’as sociazione, hanno così concluso: “E’ stata un’edizione molto intensa, ricca di contenuti e obiettivi raggiunti. Quest’anno abbiamo premiato le eccellenze del mondo della ricerca e ricevuto contributi scientifici importanti per riaccendere la luce della speranza per tante famiglie che stanno vivendo lo stesso dramma che abbiamo vissuto noi. Ringraziamo tutte le autorità, scientifiche e politiche, che sin dall’inizio ci accompagnano in questo percorso. Vogliamo rappresentare una goccia costante che anno dopo anno riesce a scavare questa roccia impenetrabile della malattia del glioblastoma. Avvertiamo un continuo miglioramento nella lotta a questo terribile male e abbiamo la pazienza e la perseveranza di proseguire in questo lavoro di sensibilizzazione su questa patologia coinvolgendo di anno in anno sempre più attori che possano offrire contributi importanti per vincere questa battaglia”. Presente all’iniziativa Francesco Somma, sindaco di Pimonte, mentre sono stati letti i contributi inviati dall’eu rodeputato Aldo Patriciello e del consigliere della Regione Campania Tommaso Pellegrino.

15 DOMENICA 18 DICEMBRE 2022
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RICEVIAMO
16 DOMENICA 18 DICEMBRE 2022 Via Nazario Sauro, 30 - 80026 Casoria - Tel/Fax 081 757.36.55 - Tel: 081 540.61.74 info@pugliesetermoidraulica.it

“UN NATALE DA LEONI!”

Può sembrare il titolo di un film, ma invece è una grande impresa che stanno facendo dei ragazzi napoletani aiutati dal mio grande amico can tautore, rapper Gigi Sika. La solidarietà arriva in periferia con i “The Lions of wall stre et”.

Tante le iniziative di soli darietà sponsorizzate ed or ganizzate dall’ azienda di business online “the lions of wall street”, che, sovverten do completamente la regola secondo la quale le attività di trading online, e di borsa in generale, siano solo mac chine mostruose per accumu lare beni, decide di donare a tutte le fasce più deboli della società tramite le iniziative del progetto “Un Natale da Leoni!” che si snoderà nei mesi di Dicembre e Gennaio pianificato insieme all’ artista GG Sika, proprio a partire dai bambini, con l’ evento “Un regalo per tutti” tenutosi Sabato 10 Dicembre alle ore 11:00 ed ospitato dall’ acca demia “A Passo di Danza” di Anna De Biase, in Piazzetta Santa Croce con un’ affluen za di circa 200 persone. A tutti i bambini presenti è

stato consegnato un regalo direttamente dalle mani della madrina dell’ evento Fran cesca Andreano, figlia del la nota cantante partenopea Monica Sarnelli e dello spe aker ed ufficio stampa Dario Andreano.

I tre giovanissimi vertici dell’ azienda, Onofrio Rusciano, Andrea Scotti ed Alfonso Le tizia hanno dichiarato: “dare è un dovere, per chi, come noi, è partito da zero ed oggi ha più degli altri. Dovremmo sentirci tutti uguali, perché accumulare beni senza condividerli non è ricchezza, ma solo apparenza fine a sé stessa... e per donare abbiamo deciso di incominciare dai bambini, che rappresentano il futuro, ma anche i tanti sacrifici delle loro famiglie”.

L’artista GG Sika, spiega: “partire dalla periferia nord di Napoli è una scelta di cuore perché un tempo anche noi eravamo bambini della periferia ed oggi vorremmo che tutti potessero fare di più per far sì che questi bambini possano diventare uomini migliori di noi”.

L’evento è stato comple tamente immortalato in un

video reportage ed un foto reportage presto disponibili online sulle pagine ufficiali dei “the lions of wall street” a cura del fotografo e videoma ker Danilo De Santis, anch’ egli figlio della periferia nord e stretto collaboratore di GG Sika.

Durante l’ iniziativa, le bam bine più piccole dell’ accade mia di danza, si sono esibite per i presenti in una toccante coreografia ideata dalla ma estra Anna De Biase sulle note del celeberrimo brano “A Natale Puoi”, sono stati distribuiti circa 200 regali ed hanno partecipato bambini provenienti da tutta l’ Area Nord di Napoli con i loro ge nitori, sono state raccolte uti li testimonianze dalle parole degli intervistati e sono stati annunciati nuovi eventi da tutti gli imprenditori dei “the lions of wall street”, che, per l’ occasione, si sono travestiti da Babbo Natale per intratte nere bambini e genitori.

A questa stupenda iniziativa ne seguiranno altre, tra cui “Figli Di No” il 22 Dicembre nel centro storico di Napoli, durante la quale verranno di stribuiti pasti ai senzatetto a partire dai porticati di fronte al Museo Archeologico Na zionale di Napoli.

Per vedere i reportage e se guire il calendario eventi dei “the lions of wall street” nell’ambito del progetto “Un Natale da Leoni”, ma non solo, seguiteli sulla loro pa gina Instagram ufficiale: the lionsofwallstreet_

Tutti gli eventi sono curati dall’ artista GG Sika, presen tati dalla madrina Francesca Andreano, interamente finan ziati dalla’ azienda “the lions of wall street” e immortalati dal fotografo e videomaker Danilo De Santis.

Possiamo solo concludere che Napoli è anche solidarie tà verso gli altri, specialmen te a Natale dove siamo tutti più buoni.

17 DOMENICA 18 DICEMBRE 2022
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Si intitola Sintesi.86 la mostra di Enrica Cappelli organizzata dall’Associazione Per corsi d’arte di Claudio Giannini e Paola Galeotti visitabile nella cornice di Villa Arriva bene a Firenze dal 17 dicembre 2022 al 3 gennaio 2023. “Enrica Cappelli – dichiara Claudio Giannini è un’artista che vive il colore con una capacità unica ed una piacevolezza che tende ad esaltare i suoi prodotti. Vive la natura ondeggiando tra ritagli ambientali quali le immagini lacustri spesso riecheggianti vivacità come gli spazi del Massaciuccoli, i racconti dai forti colori dei deserti africani fino ai soggetti floreali che riecheggiano le memorie di realtà vissute. Una vita davanti le tele con tavolozze invidiabili ma amiche. Un gesto deciso conclude accompagna i suoi lavori con la forza della maestria che riesce a farla apprezzare ovunque”. Un viaggio nella bellezza della natura, nei suoi colori con tavole che raccontano luoghi e suggestioni, oli su tela, su carta, carboncini, fusaggine, che illustrano posti e fissano atmosfere distanti nel tempo e nello spazio. Dal deserto della Libia, al mare della Grecia; dall’Oasi di Massaciuccoli a New York sotto la neve; dalle ortensie per la sposa a Portofino a Times Square; dal lago di Piediluco alla casa nei prati svedesi; dalla costa livornese al mare di Rodi con continui rimandi e corrispondenze.

E così ortensie, camelie, rose, ciclamini, tamerici si lasciano ammirare dal visitatore che viene abbracciato da forme e colori avvolgenti “Mi sono dedicata a girare il mondo. Racconta l’artista Volevo toccare, catturare, arricchire, pensare in presenza del passaggio dell’uomo su questa nostra terra: dal deserto del Sahara, dove di notte sembra di avvertire la presenza di Dio, ai grattacieli di New York, dove l’uomo sfida lo spazio, la Grecia, la Turchia, i paesi nordici, il nostro mare, l’Elba, Massaciuccoli, i pini dietro casa... […] I lavori che intendo esporre rappresentano quindi una sintesi visiva di quanto maturato negli anni. Un grande saluto alle persone che ho incontrato in questo cammino”

18 DOMENICA 18 DICEMBRE 2022
Crescere insieme, perfezionandosi SICUREZZA EDILIZIA AMBIENTE VIA G. ROCCO, 2 - 80026 CASORIA (NA) TEL./FAX +39 081 19105654 - CELL. +39 335 8157475 E-MAIL: stdgroupsrls@virgilio.it - stdgroupsrl@pec.it Sintesi.86 Enrica Cappelli Villa Arrivabene, sede quartiere 2 Piazza Alberti 1a - Firenze Dal 17-12-2022 al 03-01-2023 Organizzazione, segreteria: Associazione Percorsi d’Arte Claudio Giannini, Paola Galeotti Inaugurazione: Sabato 17 dicembre 2022 ore 16:00 Orari mostra: Lunedì - mercoledì - venerdì: 9:00/13:00 Martedì - giovedì: 9:00/13:00; 14:30/17:00 Ideazione grafica e pubblicazione editoriale: Caleidoscopio Arte by Tekn-Art S.R.L.S ELENA TORRE SINTESI.86 LA NUOVA MOSTRA DI ENRICA CAPPELLI

FRANCESCA PANICO

CONCERTO DI NATALE: IL NODO DEL TEMPO

Vivere appieno la magia del Natale tra canti della tradizione e musica classica. Domenica 18 dicembre, ore 17.00, alla Chiesa di S. Maria Incoronatella della Pietà dei Turchini (via Medina 19), la corale We Sing For Life coro di voci bianche e ragazzi fino ai 25 anni - fon data nel 2016 e diretta dal M° Valeria Ferrara, si esibirà nel concerto di Nata le Il Nodo del Tempo

Al Pianoforte: Valeria Ferrara, Vincenzo Marra e Nicol Thamel; al violino Maia Parisi; con la partecipazione straordinaria del soprano Yumi-Kyo. Le musiche di G. Caccini, J.S. Bach, C. Gounod, S. Alfonso Maria de Liguori, A. Adam, J. Brahms, J. Pierpont e i canti della tradizione natalizia sono il repertorio scelto per questo concerto, il primo dopo una lunga pausa della corale, dagli eventi pandemici.

Come tutti i progetti musicali ideati e diretti da Valeria Ferrara, direttore arti stico della Rassegna di concerti Musica Viva anche Il Nodo del tempo segue un filo conduttore che integra il linguaggio musicale intrecciandolo con la storia del luogo ospitante

“Il concerto si articola su un plot narrativo in 4 tempi – racconta la Ferrara attraverso i quali si scioglierà simbolicamente il nodo”.

La Chiesa S. Maria Incoronatella della Pietà dei Turchini, nel cuore pulsante del centro storico di Napoli, è infatti uno dei luoghi più significativi di venerazio ne della Madonna che scioglie i nodi, di

cui la chiesa conserva un dipinto, copia dell’originale presente ad Augsburg, in Baviera. Il culto prevede la recita del Ro sario dei nodi, la Santa Messa e l’incen dio dei nodi deposti dai fedeli, ovvero, piccoli fogli di carta sui quali vengono segnate le proprie preghiere alla Madon na.

“Il nodo dà voce in tal caso alle paure che abbiamo vissuto tutti in questi ultimi anni – prosegue la Ferrara l’atto di sciogliere il nodo del turbamento, sancisce la nostra rinascita dopo la ripresa della normalit”. Non solo. C’è una precisa volontà di evi denziare il legame tra allievo e maestro (tra i giovani coristi e la loro vocal coach

Valeria Ferrara) e la funzione educativa della musica. La costruzione della chie sa della Pietà dei Turchini risale infatti alla stessa epoca in cui fu edificato il conservatorio omonimo, verso la fine del ‘500. Era uno dei quattro conservatori napoletani, primi per fondazione in tutto il mondo, i quali nacquero per conservare la vita, dando la possibilità a bambini orfani di avere un tetto, un pasto caldo e un’educazione, soprattutto musicale, per nutrire il proprio spirito. Solo successivamente si trasformarono in luoghi esclusivi di insegnamento del la musica, divenendo nella nostra città il fulcro della grande scuola musicale na poletana tra XVII e XVIII secolo.

19 DOMENICA 18 DICEMBRE 2022
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Quei 42 giorni di lotta dal 28 ottobre all’ 8 dicembre 1940 durante i quali i cannoni tuonarono sulla stessa linea della fanteria per stroncare gli attacchi greci, mi ritornano alla mente e mi fanno ricordare avvenimenti lontani nel tempo ma sempre vivi nel cuore.

In qualità di capopattuglia addetto al comando di un gruppo di artiglieria corazzata che operava nella zona di Birbiles avevo il compito di mantenere in efficienza i collegamenti telefonici e radio con il reggimento situato sul costone di Dolijana che affaccia sulla piana di Kalibaki (Epiro-Grecia). Il 5 novembre 1940, di ritorno al gruppo, dopo aver effettuato un collegamento telefonico, l’artigliere Banfi Alfiero componente la pattuglia venne gravemente colpito da una scheggia di granata nemica al ginocchio destro.

Con sforzo riuscimmo a trasportare il ferito e a riparare in una chiesetta abbandonata nelle campagne della piana di Kalibaki. In tale zona, tra l’altro, erano rimasti inoperanti alcuni nostri carri armati leggeri perchè il terreno era divenuto impraticabile a causa di una pioggia battente. La marcia era pesante, il fango era così gommoso che riuscivamo a fatica a camminare ed in tali condizioni, dopo averlo medicato alla meglio (con pacchetti di medicazione in dotazione) a spalla e a turno, con note-

vole sforzo e disagio, procedemmo con il ferito nella melma.

Avevamo il cuore in gola, per la paura di un nuovo attacco del nemico, che ci aveva ormai avvistato. Verso il tramonto raggiungemmo il posto di comando del gruppo che provvide a far trasportare il militare alla Sezione di Sanità della Divisione corazzata “Centauro”. Il 17 novembre 1940, nella stessa località di Birbiles, eravamo riparati dietro un masso roccioso per svolgere il compito di osservazione quando una granata nemica esplose contro di esso ed investì in pieno viso, con una nuvola di schegge, il capopattuglia aiutante maggiore

in 2^Ten.Scateni Lorenzo, accecandolo. Anch’io fui ferito leggermente alla mano sinistra. Trasportammo l’ufficiale all’ospedale di campo di Turano dove venne ricoverato ed io medicato, ritornai al caposaldo per assumere le funzioni di capopattuglia O.C., per continuare l’opera dell’ufficiale ferito.

Nella notte il gruppo ebbe l’ordine di portarsi a Kani Delvinaki, una postazione arretrata di qualche chilometro.Il ripiegamento avvenne lasciando nella vecchia postazione una sezione da 75/27 con il compito di continuare le azioni di fuoco per celare al nemico il suo arretramento. Nella nuova postazione le batterie del gruppo effettuarono ripetute azioni di fuoco ma individuate, vennero altrettanto controbattute violentemente con gravi perdite di uomini e mezzi. Una salva esplosa vicinissima al posto di comando del gruppo sistemato in una buca protetta da sacchi di sabbia colpì di schegge alla gola il comandante che, per osservare il tiro, aveva sporto la testa al di fuori di essa.

Con l’aiuto del sergente Minucci Ottorino lo trasportai alla 131 Sezione di Sanità. Morì durante il viaggio, dopo atroci sofferenze.

Oggi, a distanza di oltre cinquanta anni, ho ancora davanti agli occhi l’eroica fi gura del comandante Donnini Giovanni: un uomo coraggioso, già decorato nella

22 DOMENICA 18 DICEMBRE 2022
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DICEMBRE 2022

precedente guerra, che mi dimostrò su bito la sua stima tanto da affidarmi inca richi spesso delicati. E devo a lui anche la vita perchè per una fortuita coincidenza non mi trovai nel momento in cui fu colpito : infatti fui da lui incaricato, alcuni istanti prima, di ritirare la posta dal motociclista Barsotti Silvano, staffetta reggimentale (successivamente caduto in altra azione di guerra ). Ebbi poi il doloroso incarico di farlo seppellire nel piccolo cimitero di guerra situato in località Crapsi nella tomba n.15, dopo aver fatto costruire con rozze tavole di legno una bara dall’officina di un deposito di artiglieria in sosta nelle retrovie e nelle vicinanze del cimitero. Alla morte del comandante del gruppo, avvenuta il 19 novembre 1940, gli successe un capitano che purtroppo subì una tragica sorte ad Arinista il 22 novembre 1940. Mentre ripiegava col suo gruppo verso nuove postazioni cadde mitragliato. Il percorso era reso difficoltoso dai tentativi di accerchia-

mento nemico di reparti che raggiunte alcune quote ad est dell’abitato di Arinista spingevano elementi sulla rotabile, tenendo materialmente la colonna che ripiegava sotto tiro. Anche la figura di questo comandante è tuttora viva nei miei ricordi.

Il capitano Severi Flaminio giaceva morto abbandonato nel centro della strada. Non vi era nessuna speranza e possibilità di recuperarne la Salma per i continui ed accaniti tiri di mitragliatrici che, tra l’altro, ci obbligavano a stare riparati dietro i cassoni dei pezzi di artiglieria fermi a monte della strada. Ci struggeva il pensiero che la Salma del povero capitano potesse essere schiacciata dai mezzi cingolati che ripiegando cercavano di aprirci un varco. A notte inoltrata potemmo rimetterci in viaggio per raggiungere la località di Kakavia (confine tra Grecia ed Albania)......poi Giorguzati, Argirocastro, Zorvat ed infine Turano, a nord del fronte di Tepeleni su posizioni di difesa. Altri morti, altro

sangue... poi la guerra finì. Tornai a casa e la vita riprese, via via, con mia moglie ed i miei figli.

Ma, spesso, all’improvviso, tutto mi ritorna vivido nella mente ed ho la sensazione di udire ancora il tremendo fragore delle bombe, le urla dei feriti... rivedo il comandante Donnini, con l’uniforme intrisa di sangue, il suo volto, teso nello spasmo della morte eppure ancora così fiero, ed il povero capitano Severi, disteso a terra come un sacco abbandonato. Riprovo la stessa miscela di emozioni che mi aveva turbato più di 50 anni prima : ammirazione, dispiacere, commozione, per questi uomini che, come tanti altri, sacrificarono la propria vita e che furono certamente degli eroi. Il ricordo di essi rimarrà sempre in me ed in coloro che li amarono.

Colonnello R.O. Francesco Longobardi (Testimonianze pubblicate sulla Rivista “Il Nastro Azzurro” per ex combattenti alcuni anni prima che morisse (1998)

CONTE

MARADINO ALLA SCOPERTA DELL’ITALIA

Le più belle città d’arte italiane raccontate ai bambini con una collana di libri fiabeschi nel segno del mito Maradona Parte da Napoli il progetto ‘Maradino’ della Roberto Nicolucci Editore destinato interamente a finanziare ospedali e centri di cura e assistenza per bambini

Una collana di guide alle città d’arte italiane destinata a giovani e bambini costruita in modo fiabesco con un ‘cicerone’ d’eccezione: il piccolo Maradino, un bambino nato su una piccola isola dell’arcipelago napoletano e cresciuto con il mito di Diego Armando Maradona. È la suggestiva idea con cui la casa editrice napoletana Roberto Nicolucci Editore ha varato il progetto “Maradino alla scoperta dell’Italia”, un libro all’anno dedicato ad una delle grandi città d’arte dello stivale (da Pa lermo a Venezia, da Roma a Firenze) e firmato dallo stesso Roberto Nicolucci, giovane storico dell’arte, classe 1994 e già apprezzato mecenate impegnato nella valorizzazione delle eccellenze culturali napoletane.

E la partenza del viaggio letterario e divulgativo di Maradino, ovviamente, non poteva che essere Napoli, regno di Diego Armando Maradona al quale, dopo la sua scomparsa, la città ha dedi cato anche lo stadio, ‘scalzando’ finan che San Paolo.

Il primo volume del progetto è appunto

“Maradino alla scoperta dell’Italia. Napoli”

Il personaggio di fantasia del libro di Roberto Nicolucci è ispirato a Massimino, il suo nipotino napoletano di 10 anni con la faccia da scugnizzo e i riccioli alla Maradona che da qualche anno è un piccolo cervello in fuga in Spagna al seguito del padre e della madre impegnati in un importante progetto pedagogico ispirato al metodo Montessori.

E c’è una grande impronta dei suoi stu di accademici di storia dell’arte intrec ciati alla tradizione pedagogica secolare dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli nella metodologia di pedagogia dell’arte che ha ispirato il lavoro di Roberto Nicolucci sul progetto Maradino. C’è un bambino accompagnato da un piccolo pony di nome Esposito (con la chiara citazione del Maestro delle percussioni Tony Esposito) che guida i suoi coetanei alla scoperta di Napoli con linguaggio fiabesco e con le bellissime illustrazioni della disegnatrice della Scuola di Comix, Paola Del Prete. Una ‘guida’ con un duplice intento: racconta re in modo più divulgativo i luoghi più noti di Napoli (dalla Cappella Sansevero al Museo e Real Bosco di Capodimonte) ma anche svelare alcune delle ‘perle’ del patrimonio artistico napoleta no meno note al grande pubblico (dalla Fontana del Nettuno a due passi dal Por to al Mulino a vento di Jannis Kounellis nel cuore del centro storico). Ne viene fuori un libro guida agile e snello e nel contempo appassionante,

23 DOMENICA 18
ROBERTO

perfetto per bambini e ragazzi dai 5 ai 14 anni.

Gli ospedali napoletani Santobono e Pausilipon saranno i primi destinatari dell’intero ricavato del primo volume del progetto “Maradino”

Nel libro, interamente stampato su carta riciclata, c’è anche un regalo per i bam bini: una minibox di pastelli per colorare un set di immagini speciali firmate da Paola Del Prete e inserite nell’appendice del volume.

Nei ringraziamenti del volume c’è an che una notizia molto significativa: tutti e cinque i figli di Diego Armando Maradona, Dalma, Diego Armando junior, Giannina, Jana e Diego Fer-

nando, così come i due artisti citati nel volume, Tony Esposito e Jorit, hanno ceduto gratuitamente i diritti d’immagine di loro proprietà. Una scelta che si ricollega a quella che, accanto alla divul gazione del patrimonio artistico italiano, è la principale finalità del progetto edi toriale “Maradino alla scoperta dell’Ita lia”: il sostegno alla cura e alla salute dei bambini.

Tutti i proventi dei volumi saranno interamente devoluti ad ospedali e fondazioni che si occupano della salute e dell’assistenza dei bambini così come sta già avvenendo a Napoli, per il primo volume, con la Fondazione Santobono Pausilipon alla quale sono stati re galati anche 400 volumi per contribuire ai progetti di ‘lettura terapeutica’, che la Fondazione porta avanti.

“La casa editrice e il salotto letterario che ho fondato spiega Roberto Nico lucci portano avanti tre grandi obiettivi: la diffusione dei libri anche tra i giovani, la valorizzazione e la divulgazione delle eccellenze del patrimonio storico, artistico e culturale italiano e il sostegno, anche finanziario, a progetti di alto valore sociale e culturale. Aver saputo fondere tutte queste nobili finalità in unico grande progetto mi riempie d’orgoglio così come mi inorgoglisce averlo fatto nel segno e nel ricordo di

Diego Armando Maradona

Perché così possiamo spiegare ai bambini, ma anche a tanti adulti poco attenti che ancora non lo hanno capito, quanto può essere ‘educativa’ l’immagine e la storia di un uomo come Diego Armando Maradona che, anche e soprattutto dai suoi errori, ha saputo trarre forza ed insegnamenti per stare sempre al fianco dei più deboli sfidando qualsiasi impedimento. Proprio come ci testimonierà per sempre quell’immagine indelebile del grande Diego nel piccolo campetto pieno di fango ad Acerra, impegnato a giocare e a divertirsi, anche contro il volere della sua società di appartenenza, per una nobile causa proprio per la cura di un bambino”.

24 DOMENICA 18 DICEMBRE 2022
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La mostra, che aprirà a gennaio nel com plesso monumentale di San Domenico Maggiore, è realizzata da Navigare srl con il patrocinio del Comune di Napoli. Sarà il maestro impressionista Edgar Degas ad inaugurare il programma di mostre d’arte a Napoli nel 2023. Dal 14 gennaio al 10 aprile, Degas il ritorno a Napoli, ospitata nel prestigioso comples so monumentale di San Domenico Mag giore, a pochi passi dal palazzo Pignatel li di Monteleone dove Degas soggiornò nel 1856, celebrerà l’arte del maestro francese e il suo stretto rapporto con l’I talia, in particolare con la città di Napoli. Prodotta dalla società Navigare Srl in collaborazione con il Comune di Napoli e Diffusione Cultura, e curata da Vin cenzo Sanfo l’esposizione allestita nella sala del Refettorio presenterà al pubblico un’ampia panoramica di oltre 100 opere tra cui l’importante disegno “Ritratto di Eugène Manet”; 19 monotipi della serie Maison Tellier, 32 monotipi origina li sulla Famiglia Cardinal realizzati da Degas, stampati da Ambroise Vollard, e 40 disegni in facsimile dal Carnet di

Ludovic Halévy. Il noto legame tra De gas e il mondo della danza, largamente rappresentato nelle sue opere, sarà pre sente in mostra attraverso due sculture,

alcune preziose incisioni d’epoca e dise gni raffiguranti ballerine realizzati in un prezioso facsimile per il celebre Carnets di Ludovic Halévy.

Alle opere originali, selezionate tra col lezioni private francesi e belghe, saranno affiancate riproduzioni e proiezioni per accogliere lo spettatore in un coinvol gente racconto della biografia personale e artistica del pittore e scultore france se. Tra queste: la proiezione del famoso dipinto dedicato alla Famiglia Bellelli, capolavoro realizzato a Firenze e che ri trae la cugina di Degas con le figlie e il marito.

Ma anche il ritratto del nonno René Hi laire De Gas, realizzato durante la per manenza a Napoli, oltre a fotografie di scorci del palazzo di famiglia sito a Na poli e i ritratti del padre, delle sorelle e del fratello, in parte con fotografie ori ginali d’epoca e, in parte, con proiezio ni dei ritratti realizzati da Degas stesso. Una sezione, infine, sarà dedicata alla passione di Degas per la fotografia, con scatti provenienti dalla Bibliothèque Na tionale de France.

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29 DOMENICA 18 DICEMBRE 2022 Salvo accordi scritti, la collaborazione con questo settimanale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali inviati. Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000 Direttore Responsabile: Ferdinando Troise WEB: C&C CENTRO STAMPE SRL - CASORIA Questo numero è stato chiuso il 15 dicembre 2022 Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità Via Pietro Casilli, 26 - 80026 Casoria (NA) - Tel. /Fax 08113086022 email: casoriadue@libero. it Editore C&C CENTRO STAMPE SRL C C& CENTRO STAMPE SRL Via Pietro Casilli, 26 - 80026 Casoria (NA) Tel. 0813086022 e-mail:ceccentrostampesrl@gmail.com

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