Domenica 19 febbraio

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1 DOMENICA 19 FEBBRAIO 2023 Settimanale di Informazione Distribuzione gratuita - E-mail: casoriadue@libero. it ANNO XXIII - N° 08 - DOMENICA 19 FEBBRAIO 2023 Show Room Casoria Via Pascoli, 21 info 081 7584382 infodelprete@virgilio.it www.delpretemarmieceramiche.it C C& CENTRO STAMPE SRL Via Pietro Casilli - n°26 80026 Casoria (NA) Tel. 0813086022 CENTRO STAMPA DIGITALE Una città normale
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UNA CITTÀ IN CRISI CHE NON SA E NON VUOLE RITORNARE “NORMALE”

Riprendere a scrivere dopo aver visto le scene tragiche e commoventi delle ambulanze in fila al confine tra Siria e Turchia, il grido di dolore dei medici di medicina generale stressati dal troppo lavoro, gli uffici distaccati di via Benedetto Croce chiusi, i morti, i tanti morti di questa Città violentata e stuprata, è difficile. Persone strappate alla terra, ai giochi, agli affetti, ai loro ed altrui sorrisi.

Dobbiamo farlo….. tentennavo, in questi giorni a passare davanti alle scuole di Casoria, nel non vedere festanti i nostri bambini e tremare per loro, perché nelle scuole di Casoria, anche in quelle di recente costruzione, la parola sicurezza è un optional. Le richieste, le denunce, le grida di dolore, i reclami, le proposte che arrivano dagli Istituti Comprensivi Padre Ludovico – I circolo didattico e dal IV Circolo Didat-

tico di via Arpino dedicato a Carlo La Catena, perennemente CHIUSO. Dobbiamo farlo…. Spieghiamoci ancora una volta: si può riconoscere al Sindaco Raffaele Bene da giugno 2019, la pacatezza dell’eloquio, ma questo non è, e non può essere, d’intralcio alle nostre valutazioni, anche molto critiche, circa l’operato dell’amministrazione.

I 3 anni e 8 mesi di amministrazione della Giunta Municipale a guida Bene

sono stati, a dir poco, mediocri. Molti i problemi non risolti: la viabilità, il traffico, l’ordine pubblico, i motorini senza casco; il Centro Antico; l’abusivismo edilizio e quello commerciale; il mercato dei tessuti del venerdì (ancora all’interno del Centro Polifunzionale dedicato a Mimmo D’Alise), le zone religiose, il patrimonio comunale, aspettiamo che qualcuno ne racconti lo stato attuale. In questo grande deserto di melma e di malaffare, di abusivismo e di illegalità l’Amministrazione Comunale racconta del Parco Michelangelo, fiore all’occhiello della passata amministrazione, quella a guida Pasquale Fuccio; neanche le Universiadi sono riuscite, una volta terminate, a tenere aperto, funzionante e funzionale il PalaCasoria. I dieci consiglieri di opposizione ne hanno di ragioni per criticare l’Amministrazione Comunale.

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L’EDITORIALE DI NANDO TROISE IL TERRITORIO SFUGGE AL CONTROLLO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Cosa occorre per fare diventare Casoria una Città “normale”?

Occorre una logica di alternanza nella democrazia, che l’opposizione (Angela Russo, Vignati, Graziuso, Cassettino, Rullo, Ramaglia, Marro, Orsino Esposito, Palumbo e Baratto) propongano e mettano mano a piccole e poche cose: combattere la cementificazione e l’abusivismo sia edilizio che commerciale; controllare la bonifica da amianto, silicio e sostanze fenoliche e superfenoliche nelle aree dismesse ancora da bonificare per ottenere la diminuzione dei morti da malattie tumorali e la percentuale altissima che, purtroppo, affligge Casoria, antesignana della cosiddetta terra dei fuochi, causa le sue aree dismesse con i capannoni abbandonati pieni dei loro segreti di morte. Un’applicazione concreta su quella parola magica del turismo religioso. E’ un dovere dell’opposizione consiliare stimolare in maniera continua chi è stato demandato dal voto popolare a governare la Città di Casoria.

L’informazione: crediamo che il modo più corretto di informare in generale, e a maggior ragione a livello locale, non sia quello di chi ostenta un’improbabile neutralità ed equidi-

stanza, occultando con ipocrisia le proprie propensioni ed opinioni. Non ho mai usato il registratore; non l’ho fatto perché ho la sensazione, spero non la presunzione, che coloro che mi leggono, credano a quello che scrivo.

Il mestiere del giornalista non va confuso né con quello del poliziotto né tanto meno con quello del magistrato. “Sono arrabbiatissima per ciò che capita a Casoria. Nessuno sa delle baby gang che aggrediscono gli anziani? Sere fa è stato aggredito un mio conoscente, un anziano di 70 anni. Casoria è una “nave senza nocchiero”, espressione dantesca che ben si adegua all’attuale situazione della Città. Il tuo giornale dovrebbe adoperarsi maggiormente per ripristinare il senso civico purtroppo, ormai, perduto”. “Aggressioni fisiche a persone da parte di balordi di cui è piena Casoria. Una campagna di sensibilizzazione è quello che serve. E’ una utopia?” E’ uno dei tanti messaggi che ogni settimana ci arrivano.

E torniamo ai problemi veri, reali, pratici, esistenziali. Sono anni che si scrive di PIP (Piano insediamento produttivo) sui terreni della Resia. Sono

anni che aspettiamo che ci si dica cosa si voglia fare di quella area. Sono una ventina di anni che racconto la probabilità di sostanze velenose e tossiche nei siti dismessi, oggi, affermano (?!?) bonificati.

Li ricordo: Cutolo Metallorganica, Dyrup, Resia, Rhodiatoce, ISP, Montanino e poi ci sono bombe ecologiche di scarichi in fogna, raccolta rifiuti speciali che andrebbero sempre controllati.

A Raffaele Bene ed alla Giunta Municipale, visto che c’è tempo prima che vadano via, il MAXI FINANZIAMENTO EUROPEO DEL PNRR eviterà i giochetti verificatesi con i Sindaci e le Giunte del passato.

I CANTIERI dei PICS impediranno l’idea delle dimissioni dal notaio. Eviteranno la richiesta di commissioni di accesso.

Per adesso, sembra, si sia insediata la commissione che dovrà valutare le motivazioni che hanno portato questo Sindaco con il suo assessore alle finanze a dichiarare il dissesto economico, finanziario ed amministrativo, approvato in Consiglio Comunale solo dalla maggioranza consiliare.

Alla prossima….

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Crescere insieme, perfezionandosi SICUREZZA EDILIZIA AMBIENTE VIA G. ROCCO, 2 - 80026 CASORIA (NA) TEL./FAX +39 081 19105654 - CELL. +39 335 8157475 E-MAIL: stdgroupsrls@virgilio.it - stdgroupsrl@pec.it

ANTONIO BOTTA

NE “LA COPERTINA, TROISE LEGGE E COMMENTA I MESSAGGI DEI LETTORI SUL NUMERO SEI DI CASORIADUE

A CASORIA, UNA CLASSE DIRIGENTE INCAPACE DI AFFRANCARSI DAI NOTABILI

Nella rubrica “La Copertina”, trasmessa dagli studi di Nano Tv, di cui è direttore Maurizio Cerbone, il conduttore Nando Troise legge e commenta i messaggi ricevuti su wap dai lettori sugli articoli pubblicati nel numero 6 di Casoriadue del 5 febbraio scorso.

Il primo, di Raffaella Spizzichino, critica cinematografica a Roma, si compiace per l’articolo in cui si fa riferimento alla “memoria” nel servizio riguardante il momento di riflessione sulla Shoah, organizzato dall’I.C. I P. Ludovico da Casoria. E’ proprio la memoria, bisogna esserne sempre più convinti, che conduce le nuove generazioni al senso della storia e alla coscienza di un Paese, incitandole a ripudiare la logica dell’odio, per vivere in una società aperta, inclusiva, ordinata, attenta ai diritti sociali e civili delle persone. Il dott. Pasquale Amoroso, chirurgo, specialista in medicina vascolare, già per anni segretario del PD locale, pone in rilievo, sull’editoriale del Direttore, che la vera carenza a Casoria è una classe dirigente incapace di affrancarsi dai notabili, Polizio e Casillo. Per Amoroso, Casoria “può riscattarsi solo ponendosi in circuiti virtuosi regionali, nazionali ed europei che la facciano individuare come possibile sede di investimenti alternativi, a partire dall’ utilizzo delle aree dismesse. Invece si continuano a programmare solo nuove edificazioni”.

Rossella Giaquinto scrive parole di apprezzamento per l’intervista al ricercatore casoriano, prof. Paolo Grieco,

Fortunato Antonio De Rosa, richiamando la scena conclusiva di “Napoli Milionaria”, pone l’accento sul fatto che la nottata è ancora lunga e puntualizza che “quella giungla, nella quale la guarigione della bimba é trascurata dalla mamma accecata dal fare soldi a tutti i costi, è cresciuta fino ad inglobare tutti: buoni e cattivi!”

proponendo di organizzare una tavola rotonda con l’esimio scienziato e una intervista nella rubrica da lei diretta su Nano TV “Salute § Benessere”. Mauro Reccia, promotore di “Articolo1” e di “Liberi e Uguali”, auspica per Casoria “ un adeguato sviluppo imprenditoriale”, mentre Pina Ludi apprezza gli articoli sulla “Salute”. Maria Saccardo, responsabile di “Libera” del territorio sospetta che a ritardare i lavori pubblici potrebbero esserci “le attività estorsive” . Il dott. Francesco Girardi, già Assessore alle Finanze del Comune di Casoria, riguardo al PUC, osserva che “sia sempre meglio avere uno strumento da criticare, con responsabilità politiche definite (luci e ombre), piuttosto che non arrivare mai a definire le cose.” A seguire, la prof.ssa Maria Grazia Puzone, Dirigente scolastica dell’I. C. I P. Ludovico da Casoria sull’editoriale: “Sempre puntuale nelle analisi e senza peli sulla lingua. Talvolta noto una vena nostalgica”; alcuni apprezzamenti sull’articolo sulla SHOAH, “ Che bello”, “Complimenti, molto puntuale e dettagliato”, e un commento, articolato, della scrittrice Giulia Campece: “Caro Nando, leggo sempre con interesse Casoriadue. Questa settimana ci propone articoli come quello di A. Botta, che ricorda come le “pietre d’inciampo” debbano farci ricordare le vittime del Nazismo e sperare che non tornino più quei tempi; oppure l’interessante articolo dei “veleni che curano”, di M. C. Orga, intervista a Paolo Grieco. Tra i tanti altri articoli

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Piazza Benedetto XV, 5/A 80026 Casoria (NA) itegas.srl@libero.it Tel. 081. 757.31.07 338.490.71.90 339.415.87.00

pubblicati, condivido le tue amare riflessioni nell’editoriale: “verso la primavera del 2023”. E tutto resta come prima. Mi fa ricordare il “Dialogo tra un venditore di almanacchi e un passeggero” di Leopardi, un’operetta nel cui dialogo s’intravede la visione pessimistica del poeta per il quale il tempo passa inutilmente, non arrecando mai novità che rendano felici gli uomini. Ti chiedi se non potessero gli uomini che hanno espresso il potere negli ultimi 50 anni a Casoria, Polizio e Casillo, organizzare dibattiti e riflessioni per recuperare il senso della pubblica amministrazione, ridare a Casoria una speranza che una ripresa è possibile: tu stesso, però, concludi che non lo farebbero mai. E come potrebbero? Si esporrebbero ad attenta analisi comportamentale, divenendo essi stessi capri espiatori di tutto un sistema negativo che nella società del “do ut des” ha visto il suo trionfo. Infatti è la società che ha beneficiato di quel sistema che è “complice consapevole “ e corresponsabile dell’attuale degrado. Rieducare le coscienze dalla scuola, fin dai primi anni di età credo che sia la via maestra da seguire e nello stesso tempo anche la “società adulta” (istituzioni, professionisti, politici, ecc.) dovrebbe fare un’attenta autocritica. C’è questa disponibilità? Se sì, siamo sulla buona strada”.

Altre congratulazioni giungono da Carmine Testa (“Bellissimo Editoriale”), da Giosué De Rosa, già Sindaco di Casoria in due legislature (“Bella l’intervista al Prof. Paolo Grieco, scienziato e figlio della nostra Casoria), da Ciro Tignola, figlio del prof. Pasquale Tignola (il cui nipote Pasquale, avvocato immobiliarista, già collaboratore di Casoriadue, già Assessore all’Ambiente, è attualmente Consigliere Comunale a Casoria):

“Condivido la tua opinione sui palazzi a 7 piani che ancora nascono a Casoria.

A mio parere una cosa assurda. Sono certo della legittimità della concessione edilizia su via Principe di Piemonte, conoscendo il dirigente Napolitano. L’ errore è politico, a mio giudizio, poiché si poteva inserire una norma anche nel Puc da poco approvato che limitasse le altezze nelle nuove concessioni edilizie. A me piacerebbe che si edificasse in futuro a Casoria con un limite di 4 piani. Non amo i grattacieli e considero che Casoria abbia troppi abitanti in 12 km quadrati. Non è stato posto il limite in altezza, spero lo si possa fare in futuro . Buona la riflessione sullo sterminio degli ebrei e le pazzie nazifasciste ( i campi di concentramento sono stati costruiti anche in Italia) . Ottimo anche la riflessione sulle aree dismesse. Spero che in un futuro non troppo lontano siano avviate iniziative su questi pregiati luoghi abbandonati, anche in virtù del nuovo Puc. Quali nuove prospettive, quali vantaggi, porterà il nuovo Puc alle aree dismesse. Bisogna chiederlo al Sindaco”. Non manca anche un commento anche ironico di Nicola Marrazzo, per anni consigliere regionale, tra i suggeritori di candidato a Sindaco di Casoria, nelle ultime elezioni comunali, dell’avv. Raffaele Bene: “Ma dai... parli di volontà a Casoria .. sempre ottimista e comunque condivido il tuo editoriale e conosci il mio pensiero sullo sviluppo di Casoria... e poi cosa potrei mai volere da Casoria... è così ben amministrata … beh, ogni città ha il sindaco che si merita”. Un altro commento lusinghiero relativo all’articolo di Botta sul momento di riflessione avente a tema la Shoah, svoltosi alla “Ludovico da Casoria il 27 gennaio scorso, è stato scritto dalla docente e poetessa Raffaela Vitale di Cardito, di cui riporto qualche stralcio: “Le parole, ricche di commozione, partecipazione emotiva, con dovizia di particolari, dei minimi dettagli, mi hanno fatta

sentire presente all’evento...come se io fossi stata lì, insieme a voi, nel doloroso pianto per l’orrendo scempio su tante vite umane, specie dei bambini, giovani, adolescenti … non solo nel ricordo di una giornata, ma nell’opera quotidiana del loro vivere, i giovani, oggi, devono essere guidati, attraverso il racconto dello scempio, ad essere portatori di pace, di fratellanza, di una rinnovata umanizzazione. I giovani, devono rappresentare il cambiamento …”

Drammaticamente amaro il commento dell’ amico Fortunato Antonio De Rosa, il quale richiamando la scena conclusiva di “Napoli Milionaria” pone l’accento sul fatto che la nottata è ancora lunga e puntualizza che “quella giungla, nella quale la guarigione della bimba é trascurata dalla mamma accecata dal fare soldi a tutti i costi, è cresciuta fino ad inglobare tutti: buoni e cattivi! E paradossalmente nessuno promuove azioni concrete per combattere tutto ciò. Quest’aria di finta parificazione fa vivere e si ciba di un pericoloso egualitarismo che mette insieme su una nave da crociera quanto piu eterogeneo ci possa essere.

La finta abolizione delle classi sociali, ecco i pupari come hanno operato negli ultimi 30 anni! Io non so voi, ma io sono molto triste e preoccupato”. Infine, il commento di Antonio e Giovanna Cerrota: “Riguardo al primo articolo, non credo che i “grandi”citati, si incroceranno o si parleranno; sono troppo diversi, sia per ideologia (ma questo sostantivo, esiste ancora?) politica, che per storie personali. Mi auguro che un giorno ciò possa esserci; la prima stagione dell’ anno, che tu definisci con un aggettivo molto forte, risveglierà Casoria dal lungo letargo? È vero,i palazzinari sono entrati dalla porta principale, vuoi per i puc, vuoi per dia ed altro, il cemento a iosa la fa da padrona”.

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RITA GIAQUINTO

IL CASORIA CALCIO E IL DG, ENZO CORREALE

Gioca in casa il Dir. Troise nell’ultima puntata de LA COPERTINA sulla rete web NanoTV con l’ospite Vincenzo Correale, l’attuale direttore generale del Casoria Calcio. A lui, innanzitutto i complimenti per la stagione che sta facendo la squadra della nostra città, un campionato straordinario che oggi la vede ad un solo punto dall’Ischia, grazie anche al lavoro straordinario dell’allenatore Gaetano Perrella; e anche perché grazie a tutto il suo staff lo Stadio San Mauro è stato riaperto. Felicissimo di essere a Casoria e dei risultati importanti raggiunti in così breve tempo, è proprio Enzo Correale che ci racconta la sua esperienza, breve ma intensa, nella città di Casoria che lui, e noi con lui, ci auguriamo possa durare per sempre: “Per me, per noi, Casoria è una piazza di calcio molto importante. Stiamo lavorando bene e i risultati sono un motivo di vanto. Quest’anno l’obiettivo era la salvezza, ma i risultati alla fine ci stanno dando ragione, soprattutto grazie a tutto lo staff che ho il piacere di guidare e al lavoro che è stato fatto dalla parte tecnica ma anche ammini-

strativa e organizzativa: se non c’è una sinergia tra le parti, i risultati non si raggiungono. Siamo in un campionato difficile, nel girone A dove ci sono corazzate come Pompei, Ercolanese, Ischia ma ce la stiamo giocando alla grande”. Il consigliere comunale Rino Fico che ha seguito la trasmissione e segue costantemente, in casa e fuori casa, il Casoria ha posto a Correale una domanda interessante e pertinente sull’accoglienza che gli è stata dedicata. Scarsa, mediocre, sufficiente?

“Appena arrivato a Casoria, mi sono sentito subito a casa, in particolar modo nel San Mauro che lo sento cucito sulla pelle. Infatti, il nostro rammarico è di non poterci allenare nel nostro

stadio per il problema del manto erboso che non può essere calpestato tutta la settimana, e siamo costretti ad allenarci al Borsellino di Volla. Ma in realtà una squadra si dovrebbe allenare sempre a casa propria”. Su questo punto il Direttore Troise non è d’accordo : le grandi squadre non si allenano nei loro stadi, come Napoli, ad esempio, si allena a Castelvolturno; il Milan a 60 km da Milano, quasi a Varese; l’Inter a Como, ma Correale spiega che vivere maggiormente il proprio stadio potrebbe essere un validissimo elemento aggregante tra squadra, tifosi e Comune: “Le istituzioni e le amministrazioni comunali devono capire che le squadre di calcio sono un

bene per la città e i cittadini, perché attraverso il calcio si possono fare tantissimi servizi sociali e cose buone proprio per il territorio. Fortunatamente, i nostri tifosi sono tanti e sempre più affezionati, grazie anche i notevoli risultati raggiunti. Se non avessimo avuto la battuta d’arresto con il Pompei, saremmo stati a 14 vittorie consecutive. Grazie alla stampa che, come te, ci supporta, grazie al passaparola, ogni domenica i tifosi sono sempre più numerosi. Domenica alle 11.30 giochiamo col Saviano, il biglietto costa cinque euro, quindi vi aspettiamo in tanti, speriamo sempre in uno stadio gremito, anche per arrivare allo scontro diretto del 25 febbraio – quindi a breve – nel migliore dei modi”.

Insomma, piena soddisfazione per la vicinanza dimostrata, sin da subito, da tutta l’amministrazione casoriana: “Devo dire la verità, lo stesso Sindaco Raffele Bene, , lo stesso consigliere Fico che ci accompagna tutti i giorni in questa nostra avventura ci sono sempre stati vicini e presenti. Sappiamo tutti le problematiche dei Comuni, e so per certo che

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vorrebbero fare di più, ma mi hanno promesso che si impegneranno - come del resto stanno già facendo - per fare in modo che la squadra possa sentirsi a casa. Quindi approfitto anche per ringraziarli pubblicamente”. Una sinergia importante perché – come lo stesso Correale confessa - aiuterà a creare tutti i presupposti affinché questo nostro progetto duri nel tempo, sia lungimirante : “Si, noi non ci vogliamo fermare qui, a questa categoria, perché Casoria merita altri palcoscenici ed ha i numeri e le potenzialità. Anzi, approfitto per lanciare un piccolo appello agli imprenditori di Casoria, affinché possano stare un pochino più vicino a questa squadra. Alcuni già lo fanno, come Euronics-Gruppo Tufano, che è nostro main sponsor. Tu, Nando, che sei uomo di sport, sai molto bene che per fare calcio c’è bisogno di risorse. Noi siamo sicuramente abituati a fare un calcio senza spendere soldi, ma il supporto degli sponsor è fondamentale affinchè un progetto possa decollare. Si devono mettere insieme tanti elementi: un’amministrazione che ti consenta supporta, sponsor che ti sostengono, non fare disaffezionare i tifosi ed una squadra che ci mette impegno. Con

questi presupposti, vi assicuro che con il mio entourage rimarremo a Casoria per lunghi anni”. E anche sulla gestione dello Stadio, Correale è convinto che bisognerebbe sedersi ad un tavolo di lavoro e programmare il futuro insieme alle scuole calcio che orbitano intorno alla squadra satellite del Casoria: “Anche qui, bisognerebbe creare delle sinergie: la gestione dello stadio non deve essere vista come la squadra di Casoria che deve gestire tutto, non è così, piuttosto il Casoria deve essere il fiore all’occhiello e intorno ci devono stare tanti partners che possono collaborare insieme. Per essere più chiaro: tutte queste scuole calcio che hanno la volontà di lavorare insieme, si possono tranquillamente unire sotto un unico nome che è quello del Casoria. E questa è una collaborazione che gioverà a tutti. Dare la gestione dello stadio alla società principale è, in realtà conveniente anche per l’amministrazione, perché lo stadio è una spesa enorme da sostenere. perché lo stadio è una spesa enorme per la pubblica amministrazione. Bisognerebbe che le amministrazioni comunali riuscissero a comprendere le potenzialità di uno sta-

dio. In Inghilterra sono circa 30 anni che le società di calcio hanno lo stadio di proprietà e li gestiscono come meglio credono, all’interno degli stadi ci sono alberghi, ristoranti, etc. una cosa che crea un indotto importantissimo”. A tal proposito, il Dir.Troise ricorda la sua idea, lanciata già tanti anni orsono, di dare lo stadio in gestione agli alberghi che, tra Casoria e Arpino, ce ne sono tantissimi e tutti molto belli, uniti dalla Federalberghi, sotto l’egida del Casoria Calcio, si potrebbe creare un movimento di sport ed economia che potrebbe portare soltanto benefici a Casoria come squadra di calcio e come città. Il campionato termina il 5 aprile con altre 10 partite da disputare: l’augurio del Direttore, ma anche di tutti i tifosi web spettatori e lettori, è quello di poterle vincere tutte fino alla fine, ma soprattutto quello di poter imparare dagli errori del passato e costruire, finalmente, un futuro su solide basi. Tenere presente che anche una squadra di calcio – come conclude Correale –deve essere vista e sostenuta come un bene di tutta la comunità da coltivare e far crescere sarà sicuramente un primo passo importante verso grandi traguardi.

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POSSIATE TROVARE LIDI PIÙ AMICI!

Come le pietre d’inciampo, evocate da Antonio Botta a pagina 7 del numero di CasoriaDue pubblicato il 5 febbraio scorso, ci obbligano a riflettere e ci aiutano a non dimenticare le vittime innocenti del nazifascismo e gli orrori di tutti i totalitarismi, intralciando il cammino degli ignavi, pietre d’inciampo sono le parole del mattatore televisivo senza macchia né paura, con lo stemma di Casoria tatuato sul cuore nei cui panni si cala il nostro fulgido Nando Troise in quello che ormai è diventato un appuntamento imperdibile per i web spettatori di Nano TV, impazienti di godere dei suoi aggiornamenti e delle reprimende che Pulzello di Casoria non risparmia ad amministratori distratti o spergiuri e a tutti coloro che, chiamati a maneggiare la delicata macchina della cosa pubblica non la trattino con il massimo del rispetto e della competenza. Nelle sue orazioni nulla ha da invidiare il Nostro quanto a passione e ardimento alla Pulzella d’Orleans, scaldando i cuori degli accoliti e facendo tremare i polsi agli amministratori indegni, marchiati dalla Ti del Troise ricamata in punta di fioretto verbale, come gli avversari di Zorro dall’inconfondibile Zeta incisa a punta di lama

nel fondo dei pantaloni. Non risparmia nomi e cognomi, in un lungo appello di condanna senza appello (perdonate il cedimento all’eufonia della ridondanza… non ho saputo resistere al facile gioco di parole, ndr) il focoso Pulzello di Casoria, invitando, per il loro bene, si capisce, i responsabili di settore dell’amministrazione cittadina evocati in elenco, a scegliersi lidi più amici sui quali approdare e a lasciare gli incarichi pubblici a giovani di belle speranze e ancor migliori competenze di cui la città, ma già gli stessi uffici comunali a ben cercare

nei ruoli minori sono ben forniti. Tuona il Nando, armato di quella sottile ironia e del piglio da conquistador che lo connotano in ogni comunicazione interpersonale, da quella amorosa o amichevole, a quella avvocatesca da PM di Mani Pulite. Ah, che gioia ascoltarlo, e che fortunati i web spettatori che ne godono all’alba del mezzodì del dì dopo la festa, che ospita La Copertina dedicata alla lettura commentata del nostro giornale dal Direttore che tutte le testate ci invidiano! Intrattenitore consumato, apre a profilo basso (basso

per così dire) puntando i fari subito Verso la Primavera del 2023, l’editoriale a sua firma che infila temerario il dito nella prima piaga, ovvero gli annosi, irrisolti problemi di Casoria e delle sue aree verdi e dismesse, prima tra tutte quella nella quale per anni i ragazzi di Terranostra Occupata si sono spesi senza risparmio per offrire alla città servizi e spazi culturali, sociali e ambientali, ottenendo in cambio i sigilli che da oltre un anno a questa parte ne bloccano i cancelli. E mentre all’interno le erbacce spadroneggiano, nessuno spiraglio concreto si apre sulle prospettive di un recupero progettato dagli amministratori, né per quell’area, né per le altre, che siano dismesse o destinate sulla carta a spazi di verde pubblico attrezzato poco cambia. Tutto è fermo. E se c’è una cosa che il Pulzello proprio non tollera è l’inerzia dei politici locali. Ecco quindi, che arrivano gli strali e i Je accuse con relativo invito alla departure di cui sopra. Altri strali sono riservati al malfunzionamento della Sanità locale, fortemente penalizzata da una mancanza di personale ormai cronico degenerativa, di cui ben ci parla Antonio Botta, ma poi il tono del divulgatore web televisivo si addolcisce

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IO RACCONTO STORIE magazine
Questo l’augurio di Nando Troise ai dirigenti di settore che faticano a immedesimarsi nella buona gestione della cosa pubblica casoriana e nella cui “buona gestione” i casoriani faticano a loro volta a riconoscersi

quando legge i titoli successivi e sfoglia amorevolmente le pagine digitali della sua creatura giornalistica, che ampio spazio offre all’informazione di ogni genere, come voi lettori ben sapete e come tutti coloro che assidui lettori di CasoriaDue non sono ancora possono sperimentare di persona, leggendo ogni domenica la nostra rivista o godendo

della lettura interpretata e commentata che ne fa il Magnifico DiRettore dalla scrivania di Nano TV il lunedì on air, fruibile ovunque ci sia una connessione, ovvero urbi et orbi, tal quale il Massimo Pontefice la domenica dalla sua finestra in quel di San Pietro. Tanto da dire in effetti c’è sui contenuti della nostra rivista datata 5 febbraio,

MARIA FLORIANA ALAIA

come ogni settimana del resto, tanti e interessanti. Non vi aspetterete certo che ve ne parli io rovinandovi la sorpresa, spero! Mai potrei farvi codesto torto! Tant’è che, dopo avervi bisbigliato in confidenza solo che oltre che di politica e cronaca si parla di salute, spettacolo, consigli di lettura, costume, diritto di famiglia e tanto altro ancora,

vi saluto e scappo a rivedere la succulenta trasmissione di cui vi ho accennato e vi suggerisco di fare altrettanto appena finite di leggere il giornale di oggi. Una La Copertina imperdibile! Se non ci credete, cliccate qui sotto e mi darete ragione. Au revoir (sì, oggi mi sento decisamente transalpina… capita!)

https://fb.watch/iwDC9iDzRt/

AMORE LIBERO E AMORE PROIBITO

È da pochi giorni trascorsa la festa di San Valentino, una ricorrenza da molti considerata banale, ma sfruttata in realtà dalla maggior parte degli innamorati per omaggiare l’amore.

Amore tra coppie, amore fraterno, amore tra genitori e figli, amore per i nonni, amore tra migliori amici. Un sentimento dalle mille sfaccettature, che trova espressione in San Valentino come ulteriore occasione per essere celebrato. A volte ci capita di non valorizzare abbastanza i nostri affetti trascurando alcuni rapporti, ma ancor più spesso diamo per scontata la libertà di amare. Difatti, vi sono contesti in cui non è così ovvio avere la possibilità di amare ed essere amati, o di manifestare le proprie emozioni. È il caso ad esempio dell’Iran, “un luogo dove non si può amare, vivere liberamente, e in cui si muore in nome di un ideale chiamato donna, vita, libertà”. Queste le parole dall’attivista dei diritti umani e digitali iraniana di origini italiane Pegah Moshir Pour durante il proprio intervento al Festival di Sanremo 2023. A Pegah è stato dato l’onore e l’onere di raccontare del proprio Paese d’origine, descritto come uno scrigno di patrimoni dell’umanità divenuto ormai un “paradiso forzato”, nel quale regna un regime di terrore e di repressione.

L’attivista ha spiegato che in Iran non avrebbe avuto la possibilità di parlare su un palcoscenico di diritti umani perché sarebbe stata arrestata o addirittura uccisa. Insieme a Drusilla Foer, attore e regista teatrale italiano, Pegah Moshir Pour ha raccontato che in Iran tra i tanti diritti violati dal governo, vi è la libertà di baciarsi o tenersi per mano. Per dare voce ad una generazione cresciuta nel terrore, che non può ballare per strada, ascoltare musica occidentale,

esprimere la propria femminilità o i propri ideali, Pegah ha scelto di parlare sulle note di Baraye, l’inno della rivoluzione scatenata lo scorso settembre dall’uccisione di Mahsa Amini, un’iraniana arrestata per aver indossato l’hijab in modo sbagliato, e trovata morta dopo essere stata portata in una stazione di polizia. L’inno, musicato da Shervin Hajipou, è stato concepito mettendo insieme i tweet scritti dai sostenitori per la difesa delle libertà negate, ed ha portato all’incarcerazione dello stesso Hajipou. Tra i tanti divieti vigenti in Iran, vi è inoltre quello di amare persone dello stesso sesso: in questo Paesi infatti chi è omosessuale rischia l’impiccagione. Esistono realtà in cui amare significa morire. Spesso crediamo che vivere nel mondo occidentale ci protegga da mentalità retrograde e tradizionaliste, le quali sono talvolta insite anche in alcune delle persone che sono accanto a noi quotidianamente. Quante volte è capitato di dover assistere o subire in modo passivo a commenti omofobi? Di osservare sguardi di disprezzo nei confronti di omosessuali, transgender o transessuali o di riceverli in prima persona?

O ancora di leggere di episodi di violenza di genere o esserne vittima? Si pensi alla ragazza pestata per aver difeso l’amico gay nel 2009, i cui aggressori sono stati condannati a dieci anni di carcere; al ragazzo gay picchiato in un bar di Fuorigrotta mentre faceva colazione nel 2016; all’attivista dell’Arcigay di 26 anni, Vincenzo Ruggiero, assassinato, fatto a pezzi e murato nel 2017 ad Aversa; o infine ai due turisti gay accolti con commenti omofobi agli Scavi di Pompei da un dipendente del Parco l’estate scorsa. Per non citare poi la storia della diciottenne Chiara, suicida a Napoli perché dopo

aver avviato il suo percorso di transizione sessuale (il suo nome di battesimo era Giovanni), era continuamente bersaglio di episodi di violenza, bullismo ed emarginazione a causa della sua volontà di esprimere la propria identità femminile. A volte accade che sia la stessa famiglia a non accettare la sessualità dei propri cari. È così che è morta Maria Paola, 20 anni, cadendo dal motorino su cui era con il compagno transgender in seguito ad un incidente provocato dal proprio fratello, il quale voleva darle una lezione perché “infetta”.

In un società in cui persino il Papa ha dichiarato pubblicamente l’evolversi del pensiero più tradizionalista della Chiesa Cattolica sull’omosessualità, affermando che essa non è un crimine ma solo un peccato, ancora si fatica ad accettare che l’amore abbia diverse forme, e che non ci sia dato diritto di giudicare chi ama in modo diverso dal nostro.

Oggi sono 67 i Paesi al mondo dove le relazioni omosessuali sono criminalizzate, 7 dei quali puniscono il sesso tra le persone omosessuali con la pena di morte. L’indice del rispetto dei diritti umani sul tema in Italia è al 22%, lontano dal 52% della Germania e dal 65% della Spagna. Tanti e troppi sono gli Stati che per legge o costume discriminano i rapporti omosessuali.

Spesso diamo per scontati i diritti conquistati con il susseguirsi di battaglie perse e vinte, ma la libertà di amare, ancora oggi, non appartiene di diritto a tutti, ed è un qualcosa che dovremmo tenerci stretto e difendere a denti stretti.

“Attivarsi e informarsi oggi è importante per rendere il prossimo San Valentino più libero per tutti.”

(Fonti statistiche: “Human Rights Watch”, “BBC”, “ILGA”, “Factanza”).

10 DOMENICA 19 FEBBRAIO 2023

FORSE NON LO SAI, MA PURE QUESTO È AMORE!

Siamo alla frutta! E’ di solito un modo per dire di essere alla fine, ma è da qui che comincia o, meglio, continua, la nostra storia. Un frutteto casoriano, un frutteto collettivo, come cuore e simbolo del nuovo parco di via Boccaccio, Terranostra. C’era una volta e c’è ancora… questa storia può essere raccontata come storia di resistenza, di passione, di un futuro ancora da scrivere, ma che delinea i sui contorni mettendo radici, comunicando nella forma più potente al mondo: il linguaggio della natura.

Questi alberi hanno compiuto tre anni, sono nel pieno della giovinezza e già lasciano assaggiare i primi frutti: ce ne sono per ogni stagione, di diverse varietà. L’intento di chi li ha piantati è stato quello di donare uno spazio didattico per tutte le generazioni, un presidio di salute e di sovranità alimentare per il territorio. Una delle prime richieste avanzate dalla comunità di riferimento del bene comune di Terranostra è stata, infatti, quella di salvaguardare questo patrimonio arboreo nel futuro progetto esecutivo; progetto che sarà consegnato ufficialmente e definitivamente proprio in queste ore. L’abbandono dello spazio di via Boccaccio dell’ultimo anno non ha certo giovato allo stato di salute di questi alberi e di tutta la terra ed è per questo che gli attivisti e le attiviste di Terranostra hanno chiesto a più riprese di potare e monitorare il frutteto e di conoscere lo stato attuale del progetto di parco urbano. Giovedì 16 febbraio ’23 è stato un giorno importante per il nostro racconto, perché chi ha vissuto e curato la terra in questi meravigliosi sette anni di autogestione, dopo essere stata messa alla porta per consentire la realizzazione del parco, ha avuto finalmente la possibilità di rientrarci e, stavolta, senza doversi preoccupare di ulteriori minacce e denunce… (ricordiamo che tre persone tra chi ha piantato questi alberi e curato lo spazio per il bene della collettività tutta sono attualmente indagate). La giornata è stata scandita da due momenti: il primo di cura collettiva e potatura del verde, il secondo di visualizzazione e discussione del progetto esecutivo. E’ stato un evento molto forte, anche emotivamente, per tutte le persone che in questi anni hanno animato e attraversato l’uso civico e collettivo dell’area e che aspettano di poter riprendere le attività e la gestione comune dello spazio che (è

proprio il caso di dirlo) ha finora dato i suoi frutti.

‘Terranostra e il suo futuro’ è stato l’oggetto della trasmissione “La Foto del Giorno” su NanoTV, a cura del direttore Nando Troise, in onda il 9 febbraio.

E’ stata in quella sede che, sfruttando il mezzo fotografico, varie autorità competenti hanno espresso un loro commento, appunto, sulla foto del giorno che ritraeva l’area verde di via Boccaccio.

“Doposcuola, teatro, orti sociali: questo parco è stato gestito in maniera mera-

vigliosa dai ragazzi e dalle ragazze che sette anni fa lo occuparono. Poi sono arrivati i PICS, Piano Integrato Città Sostenibili, e da più di un anno questa terra è ritornata ad essere abbandonata” – ha introdotto Troise, che a seguire ha menzionato i commenti arrivati.

L’Architetto Salvatore Napolitano, dirigente dei lavori pubblici, ha fatto sapere che “il progetto prevede la ristrutturazione dei due piccoli edifici presenti, un parcheggio di ingresso, orti sociali, una nuova apertura da via Petrarca”.

“Ci sono troppe criticità sulla cura del verde pubblico, come dimostra lo stato della villa comunale ” è stata, invece, la denuncia del consigliere comunale Salvatore Iavarone che ha definito “un’opportunità per la città la realizzazione del futuro parco in questi 33mila metri quadri di via Boccaccio”.

L’assessore all’assetto del territorio, dott.ssa Tommasina D’Onofrio, che ha aperto un dialogo con la comunità di Terranostra, ha invece annunciato che i lavori cominceranno in primavera e finiranno entro quest’anno: “Avrà una vocazione diversa rispetto al Parco Michelangelo, manterremo la vegetazione presente, incrementandola con degli orti, aggiungendo altri alberi e faremo un’area mercatale al confine con il quartiere di edilizia popolare. Stiamo sperimentando una progettazione aperta che porteremo avanti anche sul posto con i progettisti e gli attivisti, come abbiamo già fatto in un’altra occasione presso la facoltà di Architettura”. Proprio in virtù di questa partecipazione, la speranza della comunità di Terranostra è che “il parco ritorni ad essere un bene comune grazie al riconoscimento dell’uso civico e collettivo e che non siano previste inutili cementificazioni, piuttosto abbiamo chiesto una caratterizzazione agricola e naturalistica del parco che presenta una biodiversità da proteggere” – è stato il commento finale della trasmissione.

Un video dalle pagine social di “Terranostra occupata”, risalente al febbraio di due anni fa, mostra gli sforzi per la realizzazione del frutteto. La bellissima didascalia di quel video, che commenta con semplicità i lavori di piantumazione, merita di concludere questo articolo, proprio nella settimana di San Valentino: “Casoria Respira! Forse non lo sai, ma pure questo è amore…”.

11 DOMENICA 19 FEBBRAIO 2023
ANGELO VOZZELLA
Il frutteto di Terranostra, la progettazione e i lavori del futuro parco di via Boccaccio

Ebbene, con oggi sono SETTE le candeline che la Run for Love projectAnna Cerbone spegne sulla torta della sua vita: numero perfetto e magico, il sette rappresenta l’emblema della totalità di spazio, tempo ed universo in movimento. A ben pensarci, ciò che accade ai tanti atleti che corrono insieme a questo disegno di amore e di sport. Lo spazio - al tempo stesso - infinito e misurato di una gara, di una distanza o di una maratona; il tempo da percorrere, che segue più i battiti del cuore che il cronometro al polso; l’universo che si muove fino a riempire mente, polmoni e anima di chi ha come unico obiettivo misurarsi con i propri limiti e trasformarli nella propria forza. Una corsa che fedelmente percorre i sentieri della solidarietà, la via del sostegno, la strada dell’amore che, seppur complicata ed impervia, è l’unica da seguire per riuscire a rendere “una grande ambizione” in un sogno senza fine. E correndo, correndo fino ad oggi sono stati raccolti e donati € 47.000,00; sono stati adottati quattro bambini a distanza; 135 atlteti sono gli iscritti all’associazione e quasi

lo stesso numero di soci simpatizzanti, non atleti, ma strenui sostenitori di tutti i nostri progetti. E il sette sarà così perfetto da condurci dritto, dritto al prossimo 8 dicembre quando, per la prima volta, la RfL organizzerà la sua prima gara ufficiale. A piccoli passi, abbiamo fatto e faremo grandi cose. In questo giorno dedicato all’amore in ogni sua forma, permetteteci di ricordare il nostro caro, fraterno, indimenticabile amico Andrea che, più di tutti, volle la fondazione di quella che lui ha sempre definito la “grande ambizione” : insieme a lui, nel suo ricordo, che si fa vita e respiro ad ogni evento, osiamo volare, lì dove terra e cielo ci regaleranno sempre una medaglia d’amore.

Un ringraziamento speciale a quanti hanno creduto e continuano a credere, con fiducia, simpatia, condivisione e grande spirito sportivo, in un progetto che, da sette anni, ci ha tatuato il giallofluo sul cuore.

Buon anniversario alla Run for Love project-Anna Cerbone, buon anniversario a quanti rendono possibile questa bellissima realtà.

12 DOMENICA 19 FEBBRAIO 2023
RITA GIAQUINTO
14/02/2016 – 14/02/2023
7° ANNIVERSARIO RUN FOR LOVE PROJECT-ANNA CERBONE

ANTONIO BOTTA

“SUPEREROI”, TERZO POSTO AL FESTIVAL DI

UNA CANZONE SEMPLICEMENTE MERAVIGLIOSA CAMMINERO’ A UN PASSO DA TE, SE AVRAI

PAURA ALLORA STRINGIMI LE MANI

Per una settimana la RAI ha focalizzato l’attenzione di milioni di italiani sull’ evento sanremese, dedicando pochissimo spazio ogni sera, durante la gara canora, alla tragedia del terremoto in Turchia e Siria: solo il tempo esiguo di indicare il numero di telefono per un’offerta in denaro, rispetto alle lunghe ore di trasmissione del festival canoro. Si è persa, così, una preziosa possibilità, durante la Kermesse, di sensibilizzare il numeroso pubblico televisivo, invitandolo ad offrire un contributo economico “Pro Siria”, un Paese già martoriato da quasi dodici anni di conflitto bellico. Nelle stesse ore, su LA 7, il conduttore Formigli, nella trasmissione “Piazza Pulita”, giovedì 9 febbraio, mostrava scene terribili di palazzi crollati, di case ridotte in macerie, mentre i vigili del fuoco italiani, con coraggio e determinazione, scavavano tra le macerie per trovare persone ancora vive. Li ho visti piangere dall’emozione e abbracciarsi dopo avere estratto dalle macerie bambini raggomitolati o stesi in mezzo alla polvere, sotto i calcinacci con corpo e il volto coperti di polvere. In quelle lacrime, in quegli abbracci sta tutto il senso della solidarietà, dell’altruismo, della passione per il proprio lavoro, svolto con abnegazione e forte senso del dovere E› lì, in quelle stille riganti volti provati dalla stanchezza e dalla fatica, che brillava l’amore, quello autentico, che scalda il cuore, che spinge a non fermarsii mai, pur di salvare una vita umana. Quanta differenza con talune scene

viste sul palco dell’Ariston! Non demonizzo Sanremo, al contrario, è un evento –spettacolo che da tempo fa parte delle nostre peculiari tradizioni italiche, ma certi eccessi sfociano nel becero. E’ sicuramente, il festival di Sanremo, una ghiotta occasione per giovani cantanti e musicisti di talento di farsi conoscere al grosso pubblico, un’opportunità di apprezzare le nuove tendenze musicali, ma, per carità, il troppo storpia sempre. Per questo ho apprezzato la fine eleganza, la spontaneità e il sorriso contagioso di Leo Gassman, la delicatezza di Mr Rain e l’amore solido dei “Coma cose” che, dopo un periodo di crisi, hanno deciso di sposarsi, dichiarando anche con la loro canzone che “dirsi addio non è una possibilità” . Finalmente è stato espresso, attraverso un testo cantato sul palcoscenico dell’Ariston, l’amore fondato sull’impegno di reciproca fedeltà dei due partner: un amore che lancia la speranza. L’amore, infatti, vive di speranza, dovendo ogni giorno, nel menage familiare, volgere lo sguardo al futuro, chiamando la coppia, sposata o convivente

che sia, a mettersi in gioco sempre di nuovo. La forza della speranza rende capaci di cominciare ogni giorno da capo.

Il terzo premio della canzone di Mr. Rain è più che meritato, senza nulla da obiettare sulla vittoria conseguita da Marco Mengoni, le cui potenti qualità canore sono fuori discussione. Un’espressione ritengo, però, stonata nel testo del vincitore: “Ci siamo fottuti”: troppo greve, a mio avviso; si potrebbe obiettare che è questione di gusti e, quindi “de gustibus non disputandum”, ma io credo che sia soprattutto una questione di stile. Ciò detto, torno alla canzone “SUPEREROI”: i bambini hanno fatto capire che siamo” angeli con un’ala soltanto”. É una frase già letta e ascoltata, ma non importa, andava, in quel contesto, e in questo periodo così difficile, cantata con lo sguardo pulito dei piccoli e dell’interprete. Sì, gli uomini sono angeli con un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati. Su questa magnifica immagine, anni fa, il vescovo don Tonino Bello scrisse una intensa preghiera, ecco uno stralcio:

“Ti chiedo perdono, Signore, per ogni peccato contro la vita. Anzitutto, per le vite uccise prima ancora che nascessero. Sono ali spezzate ....Ma ti chiedo anche perdono per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi. Per i voli che non ho saputo incoraggiare. Per l’indifferenza con cui ho lasciato razzolare nel cortile, con l’ala penzolante, il fratello infelice che avevi destinato a navigare nel cielo E tu l’hai atteso invano, per crociere che non si faranno mai più”

La canzone è semplicemente meravigliosa, pervasa di poesia e di profonda delicatezza, ricca di spunti su cui riflettere, in particolar modo rispetto al fatto che nessuno di noi è un’isola, nessuno è bastevole a se stesso, ognuno per curare le proprie ferite ha bisogno di un cuore amico, di una persona che gli cammini accanto, perché, appunto, siamo “angeli con un’ala soltanto” . Siamo tutti sulla stessa barca, o ci si salva insieme, o non ci si salva. Il verbo camminare senza l’avverbio insieme non ha senso. “Mi basta un attimo e capisco che ogni cicatrice tua è anche mia/ Mi basta un attimo per dirti che con te ogni posto è casa mia/Perché siamo invincibili, vicini/ E ovunque andrò sarai con me/Supereroi solo io e te/ Due gocce di pioggia che salvano il mondo dalle nuvole /Camminerò/ A un passo da te/ E fermeremo il vento come dentro gli uragani/ Supereroi /Come io e te/Se avrai paura allora stringimi le mani”. Un testo da far girare nelle scuole di ogni ordine e grado. Lo spero!

13 DOMENICA 19 FEBBRAIO 2023
SANREMO, È

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RUBRICA “L’AVVOCATO RISPONDE” DI MARIO SETOLA

ACCORDI PRE MATRIMONIALI

Egregio avvocato, mi chiamo Luigi e scrivo da Afragola. Due futuri sposi hanno stipulato, tramite scrittura privata, un accordo prematrimoniale con il quale hanno convenuto che in caso di separazione il futuro sposo, piu’ ricco di lei, le avrebbe intestato la casa coniugale in cambio della rinuncia a qualsiasi ulteriore pretesa economica, compreso l’assegno di mantenimento. In seguito il marito decide di abbandonare il tetto coniugale avendo intrapreso una nuova storia sentimentale con un’altra donna e la moglie decide, allora, di chiedere la separazione con addebito chiedendo non soltanto la corresponsione di un assegno di mantenimento parametrato al reddito del coniuge ed il risarcimento del danno per l’adulterio subìto, ma anche la liquidazione pro quota di strumenti finanziari giacenti su un apposito conto deposito titoli cointestato ad entrambi. Il marito puo’ opporre l’infondatezza delle pretese della moglie facendo valere l’efficacia e la validità dell’accordo prematrimoniale?

In materia di validità ed efficacia degli accordi prematrimoniali in Italia, dobbiamo necessariamente fare riferimento alla sentenza della Corte di Cassazione civile, sez. I, del 23/12/2012 n° 23713. Nella generalità dei casi, poiché il nostro ordinamento giuridico non disciplina questo genere di convenzioni, gli accordi prematrimoniale in vista dell’eventuale separazione e del divorzio, sono nulli per illiceità della causa. Sono privi di effetti pertanto, gli accordi con cui gli interessati (coniugi) stabiliscono anticipatamente il regime giuridico da adottarsi alla cessazione degli effetti civili del matrimonio (separazione, divorzio). Diverso il caso in cui si configuri un contratto atipico con condizione sospensiva lecita(dove la condizione sospensiva è la separazione dei coniugi) e non un accordo prematrimoniale in vista della separazione e del divorzio. Ipotizziamo il caso in cui un coniuge si impegna per iscritto, in caso di separazione o divorzio, a cedere al marito un immobile di sua proprietà, a titolo di indennizzo delle spese sostenute dallo stesso per la ristrutturazione. In questo caso, la cau-

sa dell’accordo è quella di un contratto atipico con condizione sospensiva lecita, cioè la separazione dei coniugi. In questo caso, la Cassazione, nella sua recente sentenza, scrive quanto segue: “… valido l’impegno assunto dai nubendi in caso di fallimento del matrimonio, qualificandolo non come accordo prematrimoniale in vista del divorzio, ma come contratto atipico con condizione sospensiva lecita, espressione dell’autonomia negoziale dei coniugi diretto a realizzare interessi meritevoli di tutela, ai sensi dell’art. 1322, secondo comma, del codice civile” . questa norma infatti recita testualmente:”Le parti possono liberamente determinare il contenuto del contratto nei limiti imposti dalla legge. Le parti possono anche concludere contratti che non appartengano ai tipi aventi una disciplina particolare , purché siano diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo l’ordinamento giuridico”. Nel tuo caso tuttavia, si tratta di un accordo prematrimoniale giuridicamente nullo ed inefficace e non di un contratto lecito sotto la condizione sospensiva della separazione. Nel tuo caso infatti,

Corso Cesare Battisti n. 145 Cell. 3382011387

Email: avvocato.mariosetola@libero.it

non c’è un sinallagma contrattuale lecito (ad esempio, poiché il coniuge ha ristrutturato l’immobile, l’altro coniuge si impegna a trasferirlo, in caso di avveramento della condizione “separazione”), ma uno scambio illecito, in quanto l’impegno a trasferire l’immobile vede come contropartita, la rinunzia al mantenimento da parte del coniuge economicamente debole, in violazione dell’articolo 156 del codice civile, il quale prevede che “Il giudice, pronunziando la separazione, stabilisce a vantaggio del coniuge cui non sia addebitabile la separazione il diritto di ricevere dall’altro coniuge quanto è necessario al suo mantenimento, qualora egli non abbia adeguati redditi propri.

L’entità di tale somministrazione è determinata in relazione alle circostanze e ai redditi dell’obbligato”. Il tuo caso inoltre, riguarda una separazione giudiziale con addebito della colpa al coniuge fedifrago; l’accordo prematrimoniale, quand’anche fosse valido, nulla dice a proposito dell’eventuale addebito della separazione ad un coniuge.

Cordiali saluti

15 DOMENICA 19 FEBBRAIO 2023
Avv. Mario Setola – Civilista Esperto in Diritto di Famiglia Cardito (Na)
16 DOMENICA 19 FEBBRAIO 2023 Via Nazario Sauro, 30 - 80026 Casoria - Tel/Fax 081 757.36.55 - Tel: 081 540.61.74 info@pugliesetermoidraulica.it

Il Comune di Casoria è stato convenuto in giudizio dalla chiesa S. Mauro perchè non ha provveduto a rispettare gli accordi a suo tempo sottoscritti dai legali rappresentanti degli enti. Gli attuali amministratori, improvvisati e pasticcioni, che non conoscono la storia dei rapporti tra la chiesa ed il Comune e conseguentemente non sanno di diritto e di relazioni sociali. La prepositura della Chiesa S. Mauro, nel lungo percorso storico, è stata sempre disponibile nei confronti del Comune di Casoria. Tale continua e permanente disponibilità non può essere offesa da una distorsiva ricostruzione dei rapporti nella vicenda del contenzioso instaurato. Come si è avuto modo di scrivere sulla vicenda sul numero di Casoriadue del 15 maggio 2022, per offrire un contributo per risolvere un problema che riguarda la collettività, il Comune poteva tranquillamente continuare il pagamento della rendita riconosciuta alla chiesa S. Mauro, molto contenuta rispetto ai valori degli immobili, realizzati con le risorse dello stato e non comunali, in base alla convenzione sottoscritta ed al suo contenuto sostanziale.

Il canone annuo riconosciuto alla chiesa S. Mauro è sostanzialmente una rendita assicurata per il mantenimento del clero e per lo svolgimento dell’attività religiosa. Nel momento in cui il Comune rivendica il patronato sui beni custoditi dalla chiesa S. Mauro, alla fine non può esimersi dal corrispondere al preposito

curato le rendite per l’assolvimento degli oneri di culto.

Sui fondi concessi dalla Chiesa al Comune per realizzare Tribunale, Caserma dei Carabinieri, villa comunale e palazzetto dello sport con le risorse dello Stato il beneficio economico del Comune è consistente rispetto all’esiguo riconoscimento alla prepositura della modica cifra di circa 40mila euro all’anno. Confondere il diritto della prepositura a ricevere in maniera permanente una rendita annua, per la cessione al Comune dei suoi diritti sui beni in uso, con l’usufrutto è solo un distorto esercizio accademico per sollevare un conflitto inesistente e per negare alla prepositura i diritti vantati.

Deformare in maniera macroscopica i rapporti consolidati in convenzione, intercorsi tra Comune e prepositura della chiesa S. Mauro è un’offesa all’intera comunità ed alla storia della città di Casoria. L’amministrazione in carica rinnega quanto storicamente avvenuto. Grazie alla lungimiranza ed alla capacità degli amministratori degli anni ottanta ed alla sensibilità dell’amministratore dei beni ecclesiastici ed alla prepositura della chiesa S. Mauro è stato possibile dotare la città di Casoria di alcune opere pubbliche d’interesse collettivo.

Con le opere pubbliche realizzate abbiamo allocato il comando dei Carabinieri, il tribunale, una villa attrezzata per famiglie ed eventi, il palazzetto dello sport

che ha visto la presenza della Rai, delle gare di pugilato e di pallanuoto, senza contare le risorse assicurate attraverso la locazione che sono consistenti. Naturalmente va sottolineata la gestione scellerata del patrimonio comunale nell’ultimo ventennio con la produzione di consistenti danni all’erario pubblico. A conclusione l’amara realtà al Comune di Casoria è la seguente: la città è governata malissimo; le minoranze sono inconsistenti; all’orizzonte non si intravedono alternative.

Siamo al degrado politico-amministrativo.

la questIone dell ’utIlIzzo dell ’ area ex rhodIa

La questione dell’utilizzo dell’area ex Rhodia si trascina da oltre un ventennio senza trovare una soluzione.

Durante l’amministrazione De Rosa, prima dello scioglimento del Consiglio Comunale, l’area fu prescelta per l’insediamento della città del libro, indicazione miseramente fallita perchè non sorretta da iniziative e sostegni politici. Ci fu anche l’occasione per l’insediamento di una sede di facoltà universitaria che propiziammo con un incontro con il rettore Grella.

Anche questa volta non ci fu un’adeguata iniziativa dell’amministrazione comunale.

Durante le amministrazioni successive ci fu un’intesa con la proprietà dell’area

con la bonifica a cui doveva seguire un progetto concordato con il Comune. Anche stavolta non ci fu seguito per la carenza dell’amministrazione del tempo. L’area ex Rhodia nel nuovo Piano Urbanistico Comunale è stata contemplata come rigenerazione urbana con la previsione di un edificio a Torre con un’altezza pari a 55 metri con il 70% a funzione residenziale.

Sull’indicazione ci sono stati persistenti e circostanziati rilievi da parte della città Metopolitana, mentre con le osservazioni di Nuova Dimensione la destinazione era molto più funzionale per accogliere insediamenti universitari e residenze per studenti e per gli anziani ed altre attrezzature di interesse collettivo.

17 DOMENICA 19 FEBBRAIO 2023
Il contenzIoso tra Il comune dI casorIa e la chIesa s. mauro

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DAL DOTT. GIOSUÈ DE ROSA

Dal 2001 è stato redatto da un gruppo di lavoro, coordinato dal Prof. Pasquale Miani, della Federico II di Napoli, sulle quattro aree dismesse più grandi. L’area dell’ex Rhodiatoce, di proprietà privata, con superficie di circa 160 mila ma, bonificata dall’amianto la cui presenza, ha causato tanti morti e ammalati per asbestosi e altro, al centro della Città e vicino a ferrovia e autostrade, costituisce un’opportunità per far tornare, in un’area dove esistono solo centri commerciali, il lavoro manifatturiero.

Dopo il tentativo fatto con il progetto “La Citta del libro e della Comunicazione” realizzato poi a Napoli in via Botteghelle, allo stato da venti anni non ci sono altri casi di investimenti pubblici e privati.

Casoria, ormai vive solo sui consumi, poche sono le realtà dove si produce e si sperimentano nuove forme.

Costituisce l’edilizia, con gli attuali incentivi, l’altro volano occupazionale. Bisognerebbe con un’opportuno lavoro,

di marketing strategico, cogliere le possibili occasioni di finanziamento: Fondi nazionali e comunitari connessi alla Z.E.S. e le altre strategie del PNRR., d’intesa con i livelli di governo sovracomunali dovrebbero essere indirizzati a far tornare il lavoro in questo territorio. L’esperienza dei centri commerciali, nel mondo, ci insegna che essi hanno un ciclo di vita ventennale.

Solo il recupero di una moderna industria manifatturiera e dei relativi servizi tecnologici, materiali ed immateriali, potrà essere l’occasione di un lavoro vero.

Mi viene alla mente infine le tante lotte sindacali delle maestranze degli anni passati, gli scontri con le forze di Polizia, il primo contratto collettivo e infine la morte dell’ultimo assunto dalla Montefibre che si era trasferita ad Acerra, Ferdinando, utilizzato dopo qualche tempo come custode dello stabilimento di Casoria, si impiccò, depresso e deluso nei locali di via Europa.

La storia operaia di Casoria, è costellata di difficoltà e drammi umani, che non si dovranno più ripetere.

Oggi il vero problema è la desertificazione.

Occorre come negli anni del dopoguerra un nuovo intervento straordinario per la ripresa e lo sviluppo di questa area strategica.

www.casoriadue.it

ELENA TORRE

150 ANNI DI BELLEZZA VIAREGGIO CELEBRA

Un’edizione da ricordare quella del Carnevale di Viareggio che quest’anno soffia su 150 candeline. Sei corsi mascherati che sabato 4, domenica 12, giovedì 16, hanno ospitato un pubblico festante con una rinnovata voglia di lasciarsi alle spalle le preoccupazioni e festeggiare insieme liberi dalle restrizioni. Anche oggi i giganti di cartapesta si lasceranno ammirare e lo faranno ancora martedì 21, tradizionalmente l’ultimo giorno di carnevale a cui si aggiunge per Viareggio la data di sabato 25 febbraio in cui si celebra il gran finale. Tanti gli eventi e le feste organizzate in città e tante le mostre allestite in città che saranno visitabili come “Che la festa cominci” alla galle-

ria d’Arte Moderna e Contemporanea di Viareggio visitabile fino al 30 aprile che dà la possibilità al visitatore di immergersi nei festeggiamenti carnevaleschi ripercorrendone l’iconografia attraverso l’evoluzione della sua rappresentazione dal secolo XVII al XIX secolo attraverso settanta opere tra dipinti, disegni e incisioni. E ancora “Carnevalart” a Villa Paolina un percorso espositivo di più di settanta alla scoperta delle opere d’arte che fanno parte della collezione della Fondazione Carnevale di Viareggio.

Nelle bellissime sale di Villa Argentina invece è possibile visitare la mostra “Costumi e costume” collezione dell’Atelier Anna e Giorgio White che attraverso trenta

IL SUO CARNEVALE

costumi conduce il visitatore in una atmosfera di festa, un’affascinante immersione all’interno di una istantanea d’epoca, mentre sempre alla Galleria di Arte Moderna e Contemporanea è possibile visitare anche “Linus”. Tutti i 690 numeri dal 1965

al 2022 a cura di Elisabetta Sgarbi e Marcello Garofalo con la collaborazione di Igort.

E per finire al Museo della Marineria un percorso espositivo che testimonia il legame tra arte e artigianato attraverso gigantografie di

18 DOMENICA 19 FEBBRAIO 2023

INTERVISTA ALLA DOTTORESSA CINZIA CIARMATORI

Nelle nostre case ci sono sempre più animali, cani, gatti certo, ma anche conigli, pappagalli, tartarughe. Esseri che mangiano, che consumano, è possibile pensare anche per loro ad un’alimentazione sostenibile?

È proprio così, il numero degli animali non umani con cui conviviamo in ambito domestico è impressionante: sono oltre 60 milioni secondo le stime più recenti, e più di 15 milioni sono cani e gatti. Proprio per questo motivo quando diamo loro da mangiare, quando scegliamo cosa mettere nelle ciotole, dobbiamo pensare che le scelte che facciamo e le loro conseguenze possono amplificarsi in modo esponenziale.

L’impatto ambientale degli allevamenti intensivi è ormai ben noto, per questo è importante diventare consapevoli del fatto che anche alimentare gli oltre quindici milioni di animali carnivori che vivono con noi ha delle conseguenze sull’ambiente.

Ma lo stesso vale per gli animali erbivori, ma anche onnivori: da dove arriva il cibo che stiamo mettendo a loro disposizione? Verdure e frutta sono di stagione oppure no? Provengono da agricoltura intensiva?

E ancora, che materiali sono stati utilizzati per le confezioni? Sono riciclabili e sostenibili?

Sono tante le domande che possiamo porci e le risposte sono importanti, perché possono aiutarci a fare la nostra parte per ridurre l’impatto sugli ecosistemi e sugli animali che li abitano.

Lei ha dedicato più di un libro all’alimentazione degli animali con uno sguardo ampio a tutte le specie, come primo passo per garantire o mantenere la salute. Che tipo di legame c’è?

L’alimentazione è uno degli strumenti

di cura e prevenzione più antichi e oggi stiamo tornando a scoprire il ruolo che riveste sia per noi che per gli altri animali.

Cane e gatto, ma anche coniglio e altri piccoli mammiferi, pappagalli e altri uccelli, persino rettili e anfibi hanno bisogno di un’alimentazione che rispetti le loro necessità etologiche.

Il cibo non deve solo soddisfare i fabbisogni nutrizionali in termini di energia, proteine, carboidrati, grassi, vitamine e minerali.

Dobbiamo anche occuparci degli aspetti emozionali, perché anche per gli altri animali è importante la varietà della dieta, la freschezza e qualità degli alimenti, i sapori, i colori, la consistenza.

Il legame tra alimentazione e salute è così stretto che non possiamo non occuparcene!

Lei si occupa di medicina integrata in

cosa consiste?

La medicina integrata non è altro che l’impiego in modo sinergico di differenti strumenti e approcci terapeutici. Nel mio caso si tratta in particolare di omeopatia, fitoterapia, floriterapia ma anche nutrizione e nutraceutica.

La Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (PNEI) ci spiega perché le emozioni possano curare o far ammalare se sono in disequilibrio, per questo nel mio approccio alla cura gli aspetti psicologicoemozionali sono sempre in primo piano. Corpo e mente non sono separati negli organismi viventi e non è possibile curare l’uno senza l’altro.

Ecco perché scelgo di mettere insieme approcci diversi, dando la priorità quando possibile a sistemi di cura più sostenibili sia per il singolo animale che per la sua famiglia e l’ambiente.

Lei offre diversi tipi di consulenze in telemedicina come funziona?

La Telemedicina è una modalità di erogazione di una prestazione sanitaria che si avvale di tecnologie ormai a disposizione di tutti, che permettono di collegarsi a distanza.

Basta uno smartphone e una linea internet per collegarsi anche in video. Le consulenze che propongo sono sia di medicina integrata che di nutrizione e quello che faccio è un “lavoro di squadra” con i colleghi che seguono l’animale per la medicina di base, mettendo a loro disposizione e a disposizione dei famigliari dei pazienti le mie conoscenze ed esperienza, soprattutto in caso di patologie croniche complesse, ma non solo.

Mi piace molto collaborare con colleghi e colleghe anche lontani, dando il mio contributo per migliorare le condizioni di vita di tanti animali di specie diversa!

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GIORGIA MELONI AL NAUTICSUD CON UN MESSAGGIO DI AUGURIO E DI RILANCIO

FABRIZIO KÜHNE SINDACO MANFREDI: “RAPPORTO CON IL GOVERNO È MOLTO IMPORTANTE”

Il Governo plaude all’iniziativa di Afina, con il presidente Amato, per l’idea di realizzare un Expò della nautica da diporto a Napoli per il 50° Nauticsud “Gentile presidente Amato, la ringrazio per l’invito a partecipare alla 49° edizione di Nauticsud in programma a Napoli. Purtroppo non mi è possibile essere presente, ma desidero comunque far pervenire all’AFINA, alle aziende e agli intervenuti il mio apprezzamento per una manifestazione importante per la nautica italiana.

La tradizione della cantieristica italiana è una dei fiori all’occhiello del nostro “saper fare”: nella costruzione di navi, yacht, imbarcazioni da diporto, gommoni e, mi si conceda la licenza, di tutto ciò che naviga, sappiamo mettere il nostro genio e il nostro gusto inimitabile. Meritano attenzione quelle imprese che producono, investono in ricerca e innovazione, che creano opportunità e scommettono sulle grandi risorse, umane e professionali, del Mezzogiorno, avanguardia geografica, economica e culturale dell’Italia nel Mediterraneo”. Queste le parole del lungo messaggio che il presidente del Consiglio dei Ministri del Governo italiano, Giorgia Meloni, ha inviato al presidente di Afina ed organizzatore del Nauticsud. L’augurio di buon lavoro è giunto proprio durante l’inaugurazione della 49°

edizione ed il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha così accolto il messaggio del Governo centrale: “La disponibilità del Presidente del Consiglio è fondamentale per questo rilancio e questo ulteriore sviluppo della città che ha nel mare un grande asset economico che significa turismo, cantieristica, logistica ed una ritrovata presenza di Napoli nel Mediterraneo. In questa particolare fase geo-politica, della quale la crisi ad Est spinge l’Europa a rafforzare il suo dialogo anche dal punto di vista energetico e scambi commerciali con il bacino del Mediterraneo, di cui Napoli è al centro. Riscoprire la dimensione della città e farlo con nuovi investimenti infrastrutturali e una diversa dinamica anche delle relazioni internazionali è una grande opportunità. Su questo lavoreremo insieme perché ci crediamo e il rapporto con il Governo Nazionale è molto importante”.

Gennaro Amato che ha già messo in campo azioni di lavoro per rendere il Nauticsud ancora più importante per l’anno prossimo in occasione del 50° anno di vita, ha sottolineato: “Per la prima volta, dopo otto anni di mia presidenza, vedo una piena collaborazione a tutti i livelli tra forze istituzionali, centrali e di territorio.

Questo momento storico, sottolineato sia dalla Meloni sia da Manfredi, deve

servire a rilanciare Napoli e il suo ruolo di capitale del Mediterraneo. La nautica da diporto è un comparto essenziale per lo sviluppo cittadino, ma può anche diventare ambasciatrice, grazie al nostro progetto di coinvolgere 22 nazioni che affacciano su questo mare, per rafforzare il ruolo della città. La premier Meloni, così come altri 4 Ministeri, sono pronti a rendere questo salone nautico vera piattaforma di un expò della nautica da diporto del sud Europa”.

Il Nauticsud parte, dunque, con il vento in poppa e numerose novità del segmento. Diverse le premiere mondiali esposte, in particolare tra i gozzi e gommoni, ma anche tra i motori marini. Honda, Mercury e Suzuki, sono tra le aziende produttrici che presentano nuovi modelli all’avanguardia.

Molti gli espositori dell’accessoristica che del designer fanno il loro marchio di fabbrica, mentre tra le imbarcazioni dei sogni, gli yacht, spiccano i big del segmento produttivo con tanti brand e affascinati modelli.

Tra questo Itama, con il 45s, Rizzardi con Infive, ma anche Rio Yachts, Evo, Azimut Yachts, Jeanneau, Beneteau, Bavaria, Invictus Yacht, con il TT460 piedi, Cayman Yachts, Nassima Yacht e Ranieri International con il Next 285 esposto da Nautica Mediterranea Yachting.

21 DOMENICA 19 FEBBRAIO 2023
22 DOMENICA 19 FEBBRAIO 2023 ReSound Enya 2 Grazie al contributo ASL, il prezzo degli apparecchi acustici non è più un problema - Anna, 68 anni CASORIA (NA) Via G. D’anna, 18/B Tel. 081.757.31.81 info@acusticacampana.it www.acusticacampana.it Vieni a provarlo gratuitamente! Ti aspettiamo nel nostro centro acustico a: Se fossi impossibilitato/a a recarti nel nostro centro, chiama per prenotare una visita a domicilio. Seguici su Via G. D’Anna, 18/B

PROFESSIONALE, DETERMINATO E GENEROSO

Questo è l’identikit perfetto dell’imprenditore musicale Giorgio Mascitelli, che nonostante la giovane eta’( 34 anni) vanta all’attivo tante collaborazioni con la sua società MG Production, con artisti di fama nazionale come il cantante urban Ivan Granatino, Tony Colombo, Luciano Caldore, Erry Mariano e tante nuove leve che sono delle vere e proprie rivelazioni come Paola Pezone, Enzo Barone, Ciro Renna e tanti altri. Giorgio, come nasce la tua passione per questo lavoro imprenditoriale nel campo della musica?

“Devo tutto al maestro Vincenzo D’Agostino, paroliere italiano che tra i suoi sodalizi più lunghi c’è quello con Gigi D’Alessio. Aveva notato in me delle capacità imprenditoriali e mi presentò i cantanti Tony Colombo e Luciano Caldore con i quali inizia la mia collaborazione nell’ambito manageriale”. Come nasce invece la passione per la musica napoletana?

“In realtà, la mia cara mamma, ascoltava le canzoni di Gigi D’Alessio e così mi sono appassionato per la musica melodica, attraverso lei”.

Quali sono gli artisti che gestisci e usa degli aggettivi per ognuno di loro per descriverli.

“Tony Colombo l’esperienza , la pro-

fessionalità e il talento innato. Luciano Caldore genio e sregolatezza, una voce unica.

Ivan Grantino è un animale da palco, riesce a comunicare con il pubblico e a travolgerlo con la sua musica. Ciro Renna bravissimo cantautore. Enzo Barone una nuova leva, la caparbietà di riuscire. Paola Pezone genuina e talentosa.

Poi ci sono le nuove leve Bema, Daniele Zaga, Angelo Angelino tutti determinati a centrare l’obiettivo di riuscire nel campo musicale, li ammiro tutti”.

Qual’è la parte più difficile del tuo lavoro?

“Gestire tutti questi artisti, è davvero

un’impresa (ride, ndr)”.

Qual’e’ il lato bello del tuo lavoro invece?

“Far parte della realizzazione dei loro sogni artistici, vederli crescere musicalmente e centrare obbiettivi importanti insieme”.

Esiste la vera amicizia nel tuo ambiente, i tuoi artisti diventano anche un po’ la tua famiglia?

“È’ difficile nel nostro ambiente trovare un vero amico però io ho imparato a scegliermi gli amici un po’ come accade nella vita privata, pochi ma buoni, naturalmente poi trascorrendo del tempo insieme si diventa anche un po’ famiglia”. Qua l’è un’artista in gara tra quelli di Sanremo che sogni di portare nella tua agenzia?

“Senza dubbio LDA, giusto per rimanere in casa e poi è’ il figlio di Gigi che come ho detto prima stimo molto”. Quali sono i tuoi impegni a breve termine?

“Il prossimo 17 aprile, sto realizzando un grande evento, il concerto della brava Paola Pezone, alla Casa della Musica di Napoli, certo, che farà restare tutti i prestanti senza parole, uno show musicale in grande stile grazie anche alla maestria e alla bravura del direttore artistico, il maestro Gianni Fiorellino”.

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L’INTERVISTA AL DIRETTORE DEL MEP MASSIMO SOLIMENE

Massimo Solimene è nato a Napoli, dove attualmente vive (a Bagnoli). Ha mosso i primi passi nel campo dell’editoria a metà degli anni ‘90, iniziando come addetto alla reprocamera in uno dei più importanti centri di prestampa di Napoli. Dopo pochi anni è diventato addetto al torchio per l’incisione delle pellicole su lastre in alluminio e successivamente è approdato al tavolo luminoso per l’impaginazione di libri e giornali prima dell’avvento dei Mac. Nel 2001, intuite le esigenze del cambiamento tecnologico, ha deciso di accantonare la fotoincisione e per due anni ha frequentato corsi avanzati di grafica editoriale e prestampa digitale, al termine dei quali è stato assunto, come grafico, presso il quotidiano “La Verità-Napolipiù”.

Nel 2005 dà vita a “Spazio Creativo Publishing” e, nel giro di due anni, grazie alle conoscenze acquisite in tutte le varie fasi del processo di produzione editoriale, riesce a conquistare una clientela su tutto il territorio nazionale.

Il 15 marzo 2011, da una costola di “Spazio Creativo Publishing”, nasce “Spazio Creativo Edizioni”, una vera e propria casa editrice concepita con la finalità di produrre in proprio libri, racconti, romanzi, raccolte di poesie e

saggi, con un chiaro disegno: promuovere la cultura e i talenti del nostro amato Sud.

E veniamo ad oggi Insieme ai suoi due soci Francesco Sorbino e Fabio Gullaci, Solimene ha organizzato Med Exhibit Print, la prima mostra mediterranea dedicata al mondo della stampa e delle arti grafiche, di cui è direttore. Organizzata con il patrocinio morale della Regione Campania e del Comune di Napoli, “Med Exhibit Print” si svolgerà dal 3 al 5 marzo 2023 (dalle ore 10 alle 18),

nella suggestiva cornice della Mostra d’Oltremare.

Med Exhibit Print: cos’è e perché si è deciso di organizzarla?

Riservata a specialisti, venditori e operatori e pensata come evento di caratura nazionale, la fiera punta a riunire gran parte delle aziende leader nel settore della stampa digitale con l’obiettivo di promuovere le ultime novità sul mercato e far provare, dal vivo, prodotti, attrezzature e consumabili volti a migliorare la qualità del lavoro. La nostra mission è anche quella di creare un punto di riferimento di caratura nazionale al centro Sud, per tutti gli operatori del settore delle arti grafiche e per il comparto delle PMI. Qualcosa che mancava a Napoli da oltre 10 anni e che ha costretto, in passato, molte aziende del Mezzogiorno a sostenere spese onerose per poter esporre al Nord. L’evento, dunque, è stato pensato anche per il rilancio della nostra città, non solo in termini di immagine ma anche come vero e proprio polo produttivo.

Perché un’azienda dovrebbe partecipare alla MEP?

Le nostre aziende, in particolare quelle del Sud, sono sempre più alla ricerca di partner su cui investire per aumentare la propria capacità produt-

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“MED EXHIBIT PRINT”, DAL 3 AL 5 MARZO A NAPOLI LA PRIMA MOSTRA MEDITERRANEA DEDICATA AL MONDO DELLA STAMPA DIGITALE”

tiva. Necessitano, pertanto, di nuova linfa per offrirsi alla sempre maggiore domanda di ‘lavori personalizzati’ in tutti i campi di applicazione. Med Exhibit Print nasce proprio per questo: scoprirsi e presentarsi al mondo delle produzioni più disparate, per attivare relazioni funzionali e complementari alla propria visione di business. MEP nasce per accogliere visitatori da tutto il Mezzogiorno, con il fine ultimo di creare un ‘network virtuoso’ che aggreghi le eccellenze Meridionali della filiera proponendosi con forza a chi è in cerca di nuove idee, servizi, prodotti efficaci ed innovativi, volti a favorire l’incremento del proprio business.

Cosa si potrà trovare all’interno della mostra in termini di servizi e formazione?

Negli spazi fieristici abbiamo ricavato un’area chiamata ‘Mep Talk’, dove ogni ora sarà allestito un evento. E di eventi ne vedrete tantissimi perché la nostra sarà una fitta programma-

zione che sarà messa a disposizione non solo dei visitatori ma anche degli stessi espositori: dai servizi di finanza agevolata al credito d’imposta, dai software grafici come Illustrator e Photoshop alla profilazione colore. Dalla stampa grande formato all’applicazione wrapping. Insomma: ce n’è veramente per tutti i gusti... Cosa crede manchi alle aziende del Meridione del settore per essere davvero competitive rispetto a quelle del Nord Italia? Non credo manchi nulla. Competenza e professionalità le rendono competitive alla stessa maniera di quelle del Nord. A maggior ragione ora che abbiamo creato questo network virtuoso, non ci resta che portare avanti il nostro ambizioso progetto, tutti quanti insieme, con l’aiuto delle istituzioni già presenti e perché no, anche con le associazioni di categoria. Dalla vostra organizzazione già viene Napoli Print & Cut: perché sono importanti le fiere? Rivestono anco-

ra il ruolo che avevano in passato?

Io penso proprio di sì. E’ vero. I tempi cambiano, si velocizzano, si digitalizzano e personalizzano sempre più. Ma proprio per questo sapersi prendere un momento per rallentare e dedicarsi alla propria crescita e conoscenza diventa fondamentale per il successo della propria attività. Essere presenti a Med Exhibit Print è uno di questi momenti: significa aderire ad una manifestazione che è foriera di visibilità. Innovazione tecnologica e sostenibilità, quali sono i nuovi modelli di business che caratterizzano oggi le PMI del settore?

Oggi più che mai le piccole e medie imprese puntano sul green. Pensiamo, ad esempio, all’installazione dei pannelli solari all’interno di un’azienda per produrre energia rinnovabile oppure alla scelta di carte ecologiche ed inchiostri a base d’acqua. La tutela dell’ambiente e di quelli che ci vivono deve essere una priorità. Ora più che mai.

La Fortuna si Diverte

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DOMENICA 19 FEBBRAIO 2023
SABATO MARZO ORE 20,30 18 DOMENICA MARZO ORE 18,30 19 Via G. Verdi, 25 ARZANO (NA) Tel. 081 0140898 PRESENTA La Comicissima commedia in 2 atti di Athos Setti Regia di Umberto Saba

13 febbraio 2023

Carissimi, vi riscriviamo a nome dell’Associazione Gocce di Fraternità Aps.

Molti di voi in questi ultimi anni sono venuti a conoscenza della nostra associazione per le varie iniziative fatte per raccogliere dei fondi per i bambini di Aleppo e le loro famiglie che hanno perso tutto nella guerra.

Tramite Padre Ibrahim, parroco francescano della parrocchia S. Francesco di Aleppo, abbiamo conosciuto la disastrosa realtà dei bambini e delle famiglie di Aleppo.

Qualcuno di voi ricorderà quando abbiamo invita to Padre Ibrahim a Gaeta per presentare direttamente con diapositive e filmati, la realtà che si vive in quella città quasi completamente distrutta dalla guerra e di come lui con i contributi ricevuti, ha cercato di aiutare tutti indistintamente.

L’associazione Gocce di Fraternità Onlus , con le iniziative fatte per i bambini di Aleppo, ha raccolto, grazie anche all'aiuto di tutti voi, delle somme inviate direttamente a Padre Ibrahim ad Aleppo.

Oggi c’è un nuovo parroco francescano nella parrocchia di S. Fr ancesco di Aleppo, Padre Bahjat, ed il nostro cuore vuole continuare ad aiutare questi bambini e queste famiglie colpite da un terribile terremoto che ha distrutto ogni cosa.

Ci scrive Padre Bahjat : “abbiamo accolto persone per ripararle dal freddo e dalla pioggia… le sale parrocchiali sono piene di centinaia di persone… serviamo loro tre pasti al giorno e nessuno vuole tornare a casa per la paura di altre scosse… le temperature continuano a scende re sotto lo zero… il problema più grande è ottenere forniture di cibo.”

Cerchiamo tutti noi di dare amore e solidarietà per aiutare queste persone in difficoltà e per portare conforto ai loro cuori .

Per poterli aiutare si può fare una libera offerta con b onifico intestato a: Gocce di Fraternità Onlus, causale: Pro Parrocchia San Francesco d'Assisi di Aleppo Siria,

IBAN: IT67W0301503200000003602064

Se poi intendete dare un contribuito in contanti, potete telefonare a Carlo Tucciello , presidente dell’Associazione Gocce di Fraternità Aps, al numero: 3387786878 oppure contattare Viola Franca a questo numero: 3391916315 o scrivendo a questo indirizzo mail: antoniocicconardi.52@libero.it

Del contributo che liberamente darete, potete ricevere richiedendola, regolare fattura da poter scalare dalle tasse nella dichiarazione dei redditi.

Grazie a tutti voi ed al vostro buon cuore e preghiamo insieme per tutte le famiglie in lutto, che hanno perso i propri cari, la propria casa, affinché il Signore riempia i loro cuori di tanta consolazione

26 DOMENICA 19 FEBBRAIO 2023 Gocce di Fraternità Aps Via S.Candida 6/A – 80139 Napoli – Tel. 338 7786878 – www.goccedifraternita.it – email info@goccedifraternita.it

AVVISO AVVISO

CERCASI RILEVATORE DATI PER FIBRA OTTICA

Società operante nel settore delle telecomunicazioni cerca collaboratori per attività inerente il rilievo dati in ambito urbano ai fini della progettazione della rete in fibra ottica (Walk In/Walk Out). L’attività consisterà nel rilevare, presso gli immobili indagati, numeri civici, numero delle unità immobiliari e relativa tipologia, ed il nominativo e recapito dell’amministratore, ecc. Il tutto sarà svolto mediante utilizzo di un’applicazione, pertanto, è richiesto il possesso di smartphone/tablet connessi ad internet. Il candidato dovrà essere preferibilmente automunito, in tal caso è previsto il rimborso spese documentato.

Tipologie di Collaborazione offerta: Contratto Collettivo Studi Professionali 4° Livello. In alternativa, collaborazione occasionale o con partita iva. Part-time (18 ore settimanali, ca. 600 euro netti oppure 36 ore settimanali, ca. 1200 euro netti) per tre mesi, rinnovabili. Rimborso spese a parte. Il lavoratore, previa condivisione e conferma da parte della società, può organizzare autonomamente l’orario lavorativo settimanale previsto dalla collaborazione.

Inoltrare candidature o manifestazione di interesse al seguente indirizzo

email: recruitment.fibraottica@gmail.com

CERCASI PROGETTISTI FIBRA OTTICA TIROCINANTI

Per azienda operante nel settore delle telecomunicazioni, selezioniamo progettisti fibra ottica con provenienza didatti da architetto, ingegnere oppure geometra o perito industriale. Le risorse si occuperanno della rilevazione dati e della progettazione fibra ottica FTTH, e dunque della realizzazione delle reti di accesso in fibra ottica in ambiente Cad e gestione dei dati su portale PNI. Si gradisce incontrare candidati anche con minima esperienza e disposti ad effettuare formazione in sede. Si richiede ottima conoscenza del pacchetto Office e Autocad, capacità di lavorare in team e perseguimento degli obiettivi concordati. E’ previsto inserimento con tirocinio formativo della durata di 6/12 mesi con ottime possibilità di stabilizzazione. Orario di lavoro: full-time (9-18) Luogo di lavoro: Napoli

Inviare c.v. a: recruitment.fibraottica@gmail.com

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28 DOMENICA 19 FEBBRAIO 2023 Via Indipendenza, 23 - 80026 Casoria (NA) ristorante-bistrot partenopeo Via Indipendenza, 23 - 80026 Casoria (NA) 3663591108 Per info e Prenotazioni:

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Salvo accordi scritti, la collaborazione con questo settimanale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali inviati. Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari.

Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000

Direttore Responsabile: Ferdinando Troise

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Questo numero è stato chiuso il 16 febbario 2023

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25/2/2023

1° anniversario della morte di GIOVANNI ONORATO

Hai lasciato un vuoto incolmabile, niente è più come prima

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Nel suo ricordo verrà celebrata una S. Messa il
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